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#CoseBelle
mani da Giuseppe Santamaria, Pamela Prati, Rosario Ingegneri, e nasce dall’idea musicale dello stesso Santamaria che spiega:
“Volevo una canzone fresca, che rimanesse immediatamente in testa. Ho composto il brano senza sapere quali sarebbero state le parole, ma dentro di me già strizzavo l’occhio a un momento storico che poteva essere proprio quello degli anni ‘60. Alla fine mi è stato restituito questo testo, che non avrebbe potuto avere parole più azzeccate”.
Aggiunge Rosario Ingegneri, paroliere del pezzo: “Mi avevano inviato questa musica. Non era facile immaginare un testo su una melodia che presenta note così ravvicinate. Dopo averlo ascoltato la sera, però, nella notte mi sono svegliato con questo motivetto già nella testa. È stato istintivo: mi sono subito venuti alla mente gli anni ‘60. Era una realtà completamente diversa da quella di oggi: ci bastava poco per godere del divertimento”.
E, a prestare la voce alle sue parole, è arrivata una cantante, ballerina e attrice di straordinario spessore come Pamela Prati: diva contemporanea, dallo charme e dalla personalità in cui sensualità, simpatia e talento si uniscono, proprio come accadeva con le più grandi artiste di quei favolosi anni. Del resto, Pamela è una protagonista dello spettacolo che ha saputo proseguire la migliore tradizione cominciata proprio in quel periodo: scrittura con articoli e libri di psicologia, per poi passare alla musica.
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“Si tratta di una canzone leggera, che però non rinuncia a un sottofondo di malinconia. Volevamo riproporre quelle atmosfere che hanno saputo raccontare anche i Matia Bazar in Vacanze Romane o, in un tema ancor più internazionale, Liza Minnelli e Robert De Niro in New York New York, dove gli artisti viaggiano vivendo della loro passione. C’è una ricerca molto curata di ogni dettaglio nel video della canzone. Io, per esempio, vesto un abito di Dior, indossato già da altre dive degli anni ‘60 e concesso da una sarta formidabile”.
E allora, alziamo il volume e prepariamoci ad accogliere l’estate concedendoci un tuffo nel passato, nella spensieratezza e nella poesia di un decennio che, in qualche modo, appartiene a ognuno di noi.
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Andrea, sei amante da sempre di questo personaggio, tanto da scriverne un libro. Ecco, quando uscì la notizia della scomparsa di Donna Summer, cosa provasti?
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“Ricordo che provai un senso di irrealtà, non mi sembrava vero e pensavo fosse una bufala. Era un pomeriggio in cui mi trovavo in Rai. Rimasi sconvolto e così sono andato a verificare se la notizia fosse vera o meno. Lo era purtroppo. E' stato un colpo per tutti, visto che lei era molto riservata e non aveva mai parlato della sua malattia, al contrario di tanti altri personaggi che gridano le cose ai quattro venti. Se n'è andata in silenzio”. Hai avuto l'occasione di incontrare personalmente Donna Summer?
“Certamente. Credo di averla intervistata sia in Italia che all'estero ben sette volte e ormai ci conoscevamo. Sono entrato in contatto anche con il marito”.
Che sensazione hai provato intervistandola?
“Era una persona eccezionale, in quanto molto empatica, scherzosa, affabile e non aveva affatto comportamenti da diva. Era molto alla mano, una donna della porta accanto. Tutto il contrario di quello che si poteva immaginare”.
Questo è il primo libro a lei dedicato?
“In Italia è il primo in assoluto, mentre nel mondo ci sono un paio di libri che sono una specie di raccolta discografica. Qui abbiamo utilizzato materiale inedito e molte illustrazioni. Da tempo avevo in mente di scriverlo, tanto che le avevo parlato di questa idea”.
Che ne pensava?
“Era molto contenta, poi è successo quello che è successo e ho preferito far passare un po' di anni perchè ritenevo inopportuno scrivere subito qualcosa. Pensa che lei aveva già accettato di fare la prefazione ”. Invece l'ha fatta Pete Bellotte.
“Sì, è stato molto carino, non si concede facilmente sai? Un vero gentleman e un gramde onore per noi”. Giovanni, quali sono stati i motivi per cui avete dato alla luce questo libro?
“Ci sono tanti libri sugli artisti della musica rock, ma su quelli funky e soul non c'è nulla in Italia. Altra motivazione è perché abbiamo del materiale inedito e, in ultimo, per ricordare una persona eccellente come lei”. Com'è articolato il libro?
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“E' composto da tantissime illustrazioni, soprattutto dell'epoca e aneddoti che non sono mai stati svelati, raccontati da lei e dalle persone a lei vicine, come il suo entourage. Questa è la particolarità. E' un libro cartonato e ha la sua valenza. Edito da Coniglio Editore”. Cosa vi aspettate dopo il bestseller precedente?
“Siamo davvero fiduciosi”.
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Musica
by Silvia Giansanti