ArteCasa 2017

Page 1

Una mostra evento dedicata al grande Street Artist BANKSY

Un progetto di


Banksy Banksy è considerato uno dei maggiori esponenti della street art del mondo. Le sue opere vanno a stuzzicare la pancia dello spettatore sui paradossi della società contemporanea come la manipolazione mediatica, l’omologazione, le atrocità della guerra, l’inquinamento, lo sfruttamento minorile, la brutalità della repressione e il maltrattamento degli animali.

ENIGMA Il nome e l’origine di Banksy sono sconosciuti. Agisce in anonimato. Secondo uno studio pubblicato da Mail on Sunday nel 2008, l’artista potrebbe chiamarsi Robin Gunningham. Altre fonti, invece, ritengono che Banksy sia il musicista Robert Del Naja dei Massive Attack. La sua reale identità rimane un mistero mentre le congetture sul suo personaggio continuano a stratificarsi.

Banksy provoca intenzionalmente l’ignaro passante con lo scopo di far riflettere a sorpresa sui problemi dell’oggi e trasforma il tessuto urbano in un’occasione STENCIL di contestazione dei più diffusi paradigmi. Il suo stile diretto «come quello di un Il nome di Banksy è indissolubilmente legato alla tecnica utilizzata per i suoi manifesto pubblicitario» e la rilevanza sociale dei suoi messaggi rendono le sue murales, lo stencil, del quale è uno dei principali interpreti contemporanei. opere comprensibili persino dai bambini come descritto dallo scrittore Paul Goghi: Una tecnica che si è resa necessaria per l’enorme rapidità che richiede l’esecuzione « L’opera di Banksy in fondo a Park Street affascina molto mio figlio di cinque e per scongiurare l’intervento delle forze dell’ordine. anni e ci passiamo davanti quando andiamo a scuola e al ritorno. La mia opinione è che l’arte di strada abbia la capacità di suscitare una reazione in tutti noi, Lo stencil, infatti, prevede l’utilizzo di una «maschera in negativo dell’immagine che si vuole creare su un supporto rigido»: il writer appoggia la sagoma sulla indipendentemente dall’età » superficie muraria che ha deciso di decorare e vi spruzza sopra il colore. Quindici Il percorso narrativo apparentemente semplice di Banksy non deve trarre in minuti velocissimi su strada a fronte di molto più tempo speso precedentemente inganno. La reazione al suo lavoro non è mai scontata: le sue figure lineari, infatti, in studio per costruirla con estrema minuzia per, poi, consentire la serializzazione vengono sempre sovvertite da elementi dissonanti che ribaltano una prima lettura. dell’opera, ovvero la riproduzione del graffio ad aeternum.


Bristol Il Regno Unito è la patria dei graffiti. Londra ma soprattutto Bristol, una città a prima vista tranquilla dove la vita scorre serena cullata dal fiume Avon che la attraversa. Basta alzare lo sguardo verso l’alto, però, per accorgersi di qualcosa di diverso: le mura comunicano un’anima alternativa e strabordante di fantasia. Sono in molti a sostenere che la città più ‘imbrattata’ della Gran Bretagna sia la patria di Banksy, il graffitaro che ha conquistato l’attenzione internazionale con i suoi celebri blitz all’interno dei musei e i murales sul muro di Gaza. Bristol è densa dei suoi stencil: sarà qui che ha iniziato a muovere i primi passi? Non è dato sapere. MURALES

Bristol ha permesso che la città si trasformasse in un vero e proprio museo a cielo aperto dove la street art ha una sola regola: vale tutto, non c’è niente di male. Colorare la città per lanciare messaggi attraverso estrosi segni. Nei primi anni ’80 erano considerati atti vandalici. Pco dopo, i cittadini hanno riconosciuto che queste opere non autorizzate rallegrano le aree tristi e portano gioia. Nelson Street, nel 2010, ha accolto artisti da tutto il mondo che hanno depositato la loro impronta nel quartiere. Un tributo a Bansky, desiderato dalla città. E fu così che un’area squallida del centro conosciuta come Harbourside, angusta e senza personalità, divenne una gigantesca opera d’arte: una volpe enorme abbraccia la sua coda, simpatici supereroi ammiccano ai viandanti e un universo tridimensionale di stelle accompagna il passeggio rasserenando l’atmosfera.

Palazzi spogli, muri di cemento e saracinesche grigie. Perché lasciare tutto così anonimo e cupo?

THE EARTH WITHOUT ‘ART’ IS JUST ‘EH’. BANKSY


crediti fotografici: PJ photography / Shutterstock.com


crediti fotografici: PJ photography / Shutterstock.com


crediti fotografici: PJ photography / Shutterstock.com


crediti fotografici: PJ photography / Shutterstock.com


crediti fotografici: PJ photography / Shutterstock.com


Si tratta di un piccolo albergo di 10 stanze a Betlemme, realizzato dall’artista che da anni è sensibile al tema del conflitto israelo-palestinese. Betlemme ha un grande valore simbolico per l’artista, parte del suo territorio è attraversato dal muro costruito da Israele che separa la città palestinese dai territori di Gerusalemme Est, formalmente riconosciuti ai palestinesi ma occupati ormai da decenni da insediamenti israeliani. L’unica camera con vista del Walled Off Hotel dà infatti sul muro di separazione. Il nome stesso dell’albergo – “Walled Off”, traducibile all’incirca con “murato”– è un riferimento al muro, oltre che un gioco di parole con la catena Waldorf Hotel. A giudicare dalle prime fotografie degli interni, ciascuna stanza è una piccola installazione artistica. La camera più costosa, la suite, è dipinta interamente di rosso e sopra il letto è esposto un quadro con un cuore metallico avvolto da filo spinato e una vasca idromasaggio in finta pietra. Nel corridoio c’è un finto ascensore murato e un busto greco con parte del volto coperto, nella sala cinematografica un quadro particolarmente inquietante con una bambina e un clown, e così via.


crediti fotografici: PJ photography / Shutterstock.com




Dismaland è stata un’installazione artistica temporanea, organizzata da Banksy dal 21 agosto al 27 settembre 2015. Situata in riva al mare presso il Tropicana, un lido in disuso nella località turistica di Weston-super-Mare nel Somerset, in Inghilterra. La mostra si presentava come un “parco divertimenti anti-Disneyland”. Banksy lo ha descritto come un “parco tematico non adatto ai bambini”. L’artista, oltre a finanziare la costruzione della mostra, vi contribuì con la creazione di dieci nuove opere. Furono ammessi 4.000 visitatori al giorno. Durante i lavori, agli abitanti di Westonsuper-Mare era stato reso noto che una società di Hollywood chiamata Atlas Entertainment aveva scelto il sito per girare un thriller intitolato Grey Fox. Furono anche esposte agli ingressi del cantiere insegne di una fantomatica Grey Fox Productions. Ad inizio agosto 2015 furono pubblicate le prime immagini del parco. Il progetto presenta opere di 58 artisti dei 60 originariamente invitati a partecipare. Pochi giorni dopo l’apertura, la critica è stata unanime negli apprezzamenti del progetto e l’elevata richiesta di biglietti ha creato problemi al sito ufficiale, più volte andato in crash. Si è ipotizzato che anche i continui malfunzionamenti del sito fossero parte del progetto artistico di Banksy.



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.