Impa giochi ruga

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Angelo Ruga

e

il fantastico l’erotico giochi d’amore

Albisola - 29 settembre 2012 Clavesana - 6 ottobre 2012

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I “giochi d’amore”, queste piccole sculture grès che si distribuiscono nel corso degli anni settanta e degli anni novanta, affiancate spesso da variazioni pittoriche sul tema, sono da considerarsi vere e proprie sperimentazioni plastiche. ............................................................................

Il rapporto drammaticamente espressivo dei corpi viene particolarmente accentuato nella semplificazione primaria delle forme, e allo stesso tempo dalla povertà antidecorativa del materiale.

Franco Sborgi, 2008 Angelo Ruga

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Mi hai voluto e saputo portare con te e, anche se non vero, per me, conta di più la mia illusione che la tua verità. è la mia illusione o la tua verità che mi ha suggerito di così vederti e sentirti?

Franco Balestrini “Di te, di te... e anche di te”, 1977

1975 18 x 16,5 h. 49

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Odio ed amo - Tu forse mi chiedi di ciò la ragione: Non so: sento in me stesso che ciò avviene, e ne ho un cruccio.

Saffo, canto LXXXV

1991 Un gioco antico (I) 18 x 17 h. 22

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Per me l’amore non è peccato ma solo conoscenza dell’anima.

Per me l’amore è una tensione d’archi per cercare di dar corpo a una parola.

Per me l’amore è la morte.

Perché per far posto a Dio bisogna asfaltare la strada di uomini affichè essa possa camminare leggera Alda Merini “Eternamente vivo” 1991 Un gioco antico (II) 18 x 13 h. 22

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Nessuna donna al mondo potè mai dirsi amata quanto da me tu fosti, Lesbia, d’amor verace.

Nessun mai fu sì baldo nella fede giurata quant’io restai nel mio promesso amor tenace.

Catullo LXXXVII

1991 Guerra nel Golfo 18 x 16 h. 30

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1991 Guerra nel Golfo 23 x 24 h. 29

Archiloco

Con una fronda di mirto giocava ed una fresca rosa; ...... e la sua chioma le ombrava lieve, e gli omeri e le spalle

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1989 30 x 21 h. 30

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Subito a me

il cuore si agita nel petto solo che appena ti veda, e la voce si perde sulla lingua inerte ...................................... e morte non pare lontana a me rapita di mente Saffo

1989 David e Betsabea 30 x 21 h. 30

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1992 15 x 13 h. 17

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Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche tu rassomigli al mondo nel tuo atteggiamento d’abbandono.

Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava e fa saltare il figlio dal fondo della terra 1924 P. Neruda

1990 20 x 17 h. 22

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Ma io voglio ancora schiacciare l’uva nel tino, fino ad avere rossi i piedi ebbra la testa di ostinate memorie e il corpo lieve.

Poi tra stoppie pungenti aspetterò che mi copra la neve.

Giorgio L. Olcese, moderato cantabile

1992 Prenascita 18 x 13,5 h. 25

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Non partire soldato, la tua Patria è il mondo e nemico è chi ti manda.

Non partire soldato, la tua donna resta a casa e altri la copriranno.

Angelo Ruga, 1993

1992 13 x 21 h. 15

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Albisola 1991 grès ø 46

Albisola 1992 grès ø 46

Angelo Ruga

“La Stampa”, 26 ottobre 2008 ...... i giochi d’amore comprendono una decina di piccole sculture prodotte in prevalenza tra gli anni 80 e 90 con rappresentazioni molto esplicite ma senza vischiosi compiacimenti.

Ruga infatti, plasma le coppie di amanti sbozzando appena le forme e consegnandole così, senza interventi cromatici, alla cottura: ne ritorna una materia scabra e quasi dolorante, le bocche in un grido silenzioso che ricorda “L’urlo” di Munch, una sorta di personale kamasutra dell’Eros e di Thanatos.

Amore, morte, piacere, dolore: componenti ineludibili della vita.

S. Godani

Nasce a Torino nel 1930.

Conduce la sua formazione presso il liceo artistico e l’Accademia Albertina negli anni 1948-1957.

Dopo svariate esperienze pittoriche in Umbria, Lucania e Puglia soggiorna tra il 1954 e il 1956 ad Albisola sviluppando sperimentazioni materiche presso i laboratori ceramici nel vivace crogiuolo internazionale di quegli anni.

Concluso un primo ciclo compositivo figurale avvia nel 1957 una ricerca progressiva sensibile all’astrazione, che evolve nel decennio anni sessanta in monotematiche esperienze pittoriche di “Personaggi” in intense dissoluzioni cormatiche.

Dopo il ciclo dei “personaggi polimaterici” degli anni settanta prosegue approfondimenti su moduli di astrazione geometrica e su seguenti scansioni informali, focalizzando la propria poetica su frammenti spaziali e parvenze naturalistiche nei cicli “colline” “giochi” (1985-1990) “paesaggi immaginari” (19901996).

Nel 1993 si trasferisce a Clavesana - Langhe dove muore nel 1999.

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Quello che tu ami rimane, il resto è niente.

Quello che tu ami non può esserti strappato, è la tua unica eredità.

Ezra Pound

Consulenza grafica Rossella Borra Crediti fotografici Mauro Olocco p. 3-5-7-9-11-13-15-17-19 Studio Polleri p. 21 Alessandro Majocchi p. 23 Fulvio Rosso p. 24-25 Stampato da La Stamperia - Carrù nel mese di agosto, 2012

32 con il patrocinio dei Comuni di:

Albisola

Clavesana Capoluogo - CN Piazza Vittorio Emanuele, 9 0173 790 448 www.angeloruga.it info@angeloruga.it

Clavesana