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COSTRUZIONE DI UNA DIFESA A ZONA


Indice Costruzione di una difesa a zona pari Costruzione della difesa a zona Dalla zona 2-3 alla uomo Difesa a zona 2 – 3 La difesa a zona Difesa a zona 3 – 2 Costruzione di una difesa a zona Difesa zone press Difesa zone press 1-2-1-1 Zone Press 1-2-1-1 a tutto campo Zone Press 1-2-1-1 a tutto campo La difesa 1-3-1 Costruzione di una zona press “2-2-1 Aiuti e rotazioni difensive Una difesa combinata Zone Trap 1-3-1 Difesa 1-3-1 “Sabbie mobili” Match Up dalla 1-1-3 Didattica 1-2-1-1 Pugno Difesa contro i 4 angoli La difesa 1-3-1 Costruzione di una difesa a zona Costruzione di una difesa a zona Zone press 1-2-1-1

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Walter Carasso Fabrizio Frates Jasmin Repesa Rick Pitino Carlo Recalcati Luca Banchi Giovanni Papini Manzo Cliff Ellis Dale Brown Lute Olson Giorgio Valli Cesare Ciocca Zare Markovski Dave Leitao Jerry Tarkanian Ray Mears Lou Capanelli Piergiorgio Manfrè Mel Hankinson Cesare Ciocca Luca Morelli Mattea Picardi Massimo Meneguzzo

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2 11 14 18 20 25 28 32 35 38 42 45 48 53 57 60 62 67 71 73 75 78 81 84 87


PRINCIPI, REGOLE E COSTRUZIONE DI UNA DIFESA A ZONA PARI: 2-1-2 Walter Carasso INTRODUZIONE In tutte le difese l’aspetto psicologico assume molta importanza: motivazione, “voglia”, convinzione nell’obiettivo da raggiungere (sia esso individuale o collettivo) determinano il fatto che i giocatori siano determinati a fare qualcosa che avrà una resa e non uno sforzo inutile. Per ottenere questo primo fondamentale risultato bisogna creare un meccanismo che sia: - funzionale (con risultati apprezzabili, facilmente decifrabili da tutti e quindi motivante), - costruibile per gradi (in modo che passo per passo dia ai giocatori la gratificazione nel raggiungimento dei risultati parziali e al tecnico la possibilità di insegnare quante più opzioni possibile e di curare i particolari dello sviluppo del lavoro), - codificabile (così che le situazioni possano essere riproducibili e si possano introdurre delle “regole” che diano più certezze possibile ai giocatori nelle scelte che dovranno fare in tempi brevissimi), - responsabilizzante (in quanto la difesa ha si un aspetto di squadra, ma al suo interno racchiude una grande componente individuale dove ciascuno è responsabile del suo compito, quale che sia il tipo di difesa che si sta attuando, e lo deve svolgere nei tempi e nei modi previsti dal “sistema” in modo che la somma delle parti dia veramente il risultato atteso). PRINCIPI DELLA DIFESA A ZONA Le zone pari (2-3, 2-1-2) assicurano maggiore copertura sotto canestro in quanto hanno un giocatore in più in seconda linea mentre concedono qualcosa in più sul perimetro in quanto vi schierano solo due giocatori e richiedono una buona collaborazione tra le linee difensive per sopperire ai problemi creati dai ribaltamenti di lato che l’attacco effettuerà per evidenziare questo suo vantaggio. Tutte le zone possono schierarsi a metà campo, a ¾ di campo, a tutto campo. Con le zone allungate si possono perseguire obiettivi diversi: - essere aggressivi cercando di rubare la palla, - “mangiare” tempo all’attacco avversario, - impedirgli di schierarsi e seguire le proprie consuete linee di attacco, - mandare la palla nelle mani di giocatori non portati palleggiare in transizione, - ecc. La zona 2-1-2 con due giocatori in prima linea, uno centrale e due giocatori nella linea arretrata. A differenza della 2-3, il difensore centrale assume una posizione più avanzata partecipando maggiormente alla arcatura dell’eventuale post alto.

OBIETTIVI Con l’uso della difesa a zona 2-1-2 (come in generale di qualunque opzione difensiva) mi propongo di sfruttare al meglio le caratteristiche dei giocatori a disposizione e le carenze degli attaccanti avversari. Penso che le proposte tecniche debbano sempre essere adeguate alle reali risorse a disposizione, e non schematizzate ed utilizzate in qualsiasi caso. Gli obiettivi da raggiungere con la nostra difesa a zona 2-1-2 nel caso specifico sono: Proteggere l’area dei tre secondi; - Superare possibili problemi di falli limitando le possibilità dell’attacco di giocare 1c1; - Responsabilità sul rimbalzo difensivo, in relazione alla palla e alle zone di competenza, per catturare un buon numero di rimbalzi in difesa tenendo il centro sempre abbastanza vicino al canestro; 2


- Innescare il contropiede, quando è possibile farlo in modo chiaro; - Abbassare il ritmo della partita costringendo gli avversari ad un attacco più elaborato possibile; - Creare mentalità di squadra: collaborazione tramite comunicazione verbale, movimenti coordinati, aiuti difensivi, accompagnare i tagli e passarne la responsabilità, ecc.; - Togliere pericolosità offensiva al post basso; - Sfruttare le carenze della squadra avversaria nel tiro da fuori. REGOLE a) DEFINIZIONE DELLE ZONE DI COMPETENZA GUARDIE 1 e 2: - Formano la prima linea difensiva. - Area di competenza (in figura è rossa) : - Davanti su tutto l’arco frontale del tiro da tre punti fino a poco sotto la posizione di ala (prolungamento del tiro libero), in sovrapposizione alla zona della seconda linea. - Dietro fino a dentro l’area dei tre secondi in sovrapposizione alla zona del centro. - Difesa sull’avversario in possesso di palla: muro (in caso di posizione centrale si può indirizzare verso il compagno di linea). - Il movimento di uno è in relazione a quello dell’altro. - Uno dei due deve essere sempre sulla palla quando questa è nella zona di competenza, l’altro deve coprire lo spazio o il post alto (con movimenti a L). - Marcatura del post-alto (vedi paragrafo “Marcatura del post”). - Tagliafuori e rimbalzo.

ALI 3 e 4: - Formano la seconda linea difensiva con 5. Area di competenza (in figura è verde): angolo. Davanti fino alla posizione di ala (per aiuto e recupero). In area fino a oltre il canestro (tagli e copertura del post basso). - Responsabilità difesa sull’avversario con palla in angolo: muro - Responsabilità difesa sull’avversario con palla in ala: angolo di competenza. Se l’angolo è libero stare davanti al post basso. - Posizione difensiva sul lato debole: indicativamente con i piedi dentro l’area vedendo la palla e l’ultimo attaccante sul lato debole, posizionandosi in modo di non subire un eventuale blocco di contenimento. - Responsabilità difesa sull’avversario con palla in ala dopo ribaltamento: aiuto e recupero. Assumere una posizione che consenta di non subire blocchi di contenimento. - Responsabilità difesa sull’avversario con palla in angolo dopo ribaltamento: ridurre le distanze senza farsi battere 1c1, ostacolando le linee di passaggio con una mano e raggiunta la posizione difensiva tenere muro. - L’ultimo difensore deve vedere tutto rispetto alla palla, chiamare tutti tagli e guidare i compagni. - Tagliafuori e rimbalzo. CENTRO 5: - Difensore centrale. Forma la seconda linea insieme alle ali. - Area di competenza (in figura è blu): Area dei tre secondi. In alto fino al post alto, esternamente poco fuori dall’area colorata. - Stare sempre tra la palla e il canestro. - Chiudere su tutte le penetrazioni. - Tagliafuori. 3


- Grande responsabilità a rimbalzo.

Quadro d’insieme delle aree di competenza:

b) REGOLE GENERALI INDIVIDUALI - Difensore sull’avversario con palla: muro. - Difensori su avversario senza palla sul lato forte: attenzione su palla e uomo di competenza (marcare l’avversario nella zona di competenza se riceve palla. Sulle penetrazioni, usare finte per far chiudere il palleggio al penetratore: la competenza della guardia rimane sempre sul suo avversario, il compito di chiudere la penetrazione spetta al difensore centrale); - Difensori sul lato debole: piedi dentro l’area (idealmente, ma in realtà in grado di consentire di non subire un eventuale blocco di contenimento), guardia aperta, vedere palla e ultimo uomo nella zona di competenza sul lato debole. - Con palla all’ala su ribaltamento: aiuto e recupero del difensore di seconda linea per consentire il recupero di quello di prima linea negando il fondo perché lì non c’è possibilità di aiuto. - Tutti i difensori si muovono in relazione alla palla negli spazi di competenza, ad ogni movimento della palla deve esserci un corrispondente movimento dei cinque difensori. c) MARCATURA DEI POST Quando la palla arriva ad un post è necessario chiudere gli spazi in area e curare molto l’uso delle mani per rendere difficoltosi i passaggi. Ostacolare tutte le linee di passaggio! POST ALTO - Con palla in posizione di guardia o ala: responsabilità della prima linea con un uomo a muro sulla palla e uno davanti al post con mano e piede destri sopra mano e piede sinistri del post, in modo da poter recuperare la posizione difensiva sul lato debole in caso di ribaltamento di palla. (diagr. 1) - Con palla in posizione centrale: Prima linea con un uomo sulla palla e uno tra il post e l’ala. (diagr. 2). Il difensore sulla palla può indirizzare sul lato del suo compagno di linea. Il difensore centrale dietro al post. Il difensore laterale di seconda linea che non ha attaccanti nella sua zona sale in aiuto della prima linea: responsabilità su 2. - Con palla in angolo: x4 sulla palla, x5 sulla linea palla-canestro, pronto a chiudere su penetrazione e a prendere l’eventuale taglio di 5, x3 dentro l’area con visuale palla-2, x1 sulla linea di passaggio di 5 pronto ad uscire su 3, 4


x2 su 5, pronto ad uscire su 1. Negare la ricezione della palla al post alto. (diagr. 3)

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POST BASSO - Con palla in ala (diagr. 4): x1 a muro sulla palla, x2 sulla linea di tiro libero copre lo spazio alto centrale, attento ad uscire sul play o sull’ala di lato debole, x4 davanti al post basso, x5 sulla linea tra palla e canestro pronto a chiudere ogni penetrazione e a difendere il passaggio lob a 5, x3 con i piedi in area aperto sulla linea di passaggio dell’ultimo uomo sul lato debole. - Con palla in angolo (diagr. 5): x4 a muro sulla palla, x5 mezzo anticipo sopra su 5, x3 ben dentro l’area pronto ad aiutare sul fondo x5 o a uscire su 3 sull’eventuale ribaltamento, x1 responsabile del suo spazio in alto e di 2, x2 aperto alla linea di tiro libero nella sua zona di competenza pronto a uscire su 1. - Con palla in alto (diagr. 6): x2 (in quanto difensore del lato senza post basso) sulla palla, x1 gioca in relazione a x2, x3 aperto vedendo palla e ultimo uomo in basso nella sua zona di competenza, pronto all’aiuto e recupero su 3, x4 davanti al post basso, pronto ad uscire in angolo in caso di taglio, x5 sulla linea palla-canestro, pronto ad occuparsi di 5.

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d) DIFESA SULLE PENETRAZIONI L’esterno battuto segue l’uomo che penetra, con l’idea di riprenderlo e raddoppiarlo quando l’avanzare dell’attaccante in palleggio verrà fermato dall’azione di chiusura del centro. Responsabilità primaria del difensore centrale che deve giocare sempre posizionato sulla linea tra palla e canestro è chiudere a muro su tutte le penetrazioni. Ostacolare le linee di passaggio per impedire una facile riapertura del gioco all’esterno dell’area dei tre secondi.

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e) DIFESA SU PICK & ROLL Su pick & roll PARLARE. La comunicazione è fondamentale per non essere sorpresi dall’ostacolo improvviso. Chiamare tempestivamente il blocco e, se non si può passare evitandolo, usare il cambio difensivo tra i due difensori di prima linea. f) DIFESA SUI BLOCCHI IN POST BASSO PARLARE. La comunicazione è fondamentale per non essere sorpresi dall’ostacolo. Chiamare il blocco. Il difensore bloccato deve cercare di posizionarsi in modo da passare sopra il blocco. Giocare sopra il blocco in modo da non subirlo. g) TAGLI Non farsi tagliare davanti! Tutti i tagli devono essere chiamati e seguiti fino a che non si passa la responsabilità del tagliante all’uomo di competenza della zona dove il tagliante è andato a posizionarsi. Collaborare con i movimenti e con la voce affinchè nessuno possa muoversi liberamente dentro l’area dei tre secondi. h) TAGLIAFUORI E RIMBALZO Creare sempre triangolo di rimbalzo. L’azione di tagliafuori e rimbalzo deve interessare tutti e cinque i difensori. L’azione offensiva non inizia fino a che non si è conquistato il possesso della palla. Ogni difensore deve cercare l’uomo più vicino nella propria zona di competenza e tagliarlo fuori. i) PARLARE La comunicazione orale ha un ruolo fondamentale nella difesa a zona. Vanno distinti due aspetti fondamentali nell’uso della voce: uno pratico che consente di aiutare i compagni chiamando i tagli, indirizzando nei movimenti, collaborando sugli aiuto e recupero, dando il segnale di avere il controllo del rimbalzo, chiamando i blocchi, ecc. Poi c’è l’aspetto psicologico, in quanto una difesa che si fa sentire dà agli avversari un senso di impenetrabilità, di compattezza, di forza mentre, nel contempo, crea fiducia nei compagni di reparto che non si sentono mai isolati nell’azione difensiva. COSTRUZIONE: Progressione didattica per la costruzione e lo sviluppo della difesa a zona 2-1-2 qui analizzata. a) REGOLE E COMPETENZE Sviluppo 5 contro 0 delle posizioni difensive in relazione alla palla ed alle zone di competenza. Chiarezza nei compiti individuali. Sviluppo 5 contro 5 appoggi. Analisi delle possibili situazioni: - Gioco con 5 esterni - Gioco con 4 esterni e un interno (post alto) - Gioco con 4 esterni e un interno (post basso) - Gioco con 3 esterni e 2 interni b) COSTRUZIONE PRIMA LINEA DIFENSIVA

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Esercizio: 3 contro 2, difesa a L. (diagr. 7) - Da giocare in continuità. La difesa inizia da metà campo. In ogni coppia difensiva il giocatore avanzato (X1) difende a muro sulla palla, quello arretrato (X2) gioca in copertura dello spazio (poi ci sarà da coprire il post alto quando sarà presente). Quando finisce l’azione difensiva (quindi con canestro segnato o con palla riconquistata dalla difesa) entra dal serbatoio di destra il terzo componente della squadra in veste di attaccante. Bisogna assolutamente curare il ritmo del gioco che deve essere elevato e che ci sia la corretta comunicazione verbale che è indispensabile alla buona riuscita di ogni tipo di difesa, ma di questa in particolare. Esercizio: 3 contro 2 con appoggio. (diagr. 8) - Prima linea difensiva contro tre attaccanti in posizione di ala, play, ala. L’attacco parte da metà campo. Appoggio con palla in posizione esterna. L’attacco deve eseguire almeno tre passaggi. Sempre un difensore a muro sulla palla. Con palla all’ala: ostacolare il passaggio al centro.

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(La linea tratto-punto delimita all’incirca la zona di competenza della prima linea difensiva). Esercizio: 3 contro 2 (diagr. 9). Partenza con palla all’attaccante centrale. Come s’esercizio precedente ma con palleggio già avviato dal portatore di palla. L’attacco deve eseguire almeno tre passaggi prima di tirare. Partenza da metà campo Esercizio: 3 contro 2 con X3 e X4 che fanno aiuto e recupero. (diagr. 10). Come negli esercizi precedenti ma con l’introduzione dell’aiuto realistico dell’esterno di seconda linea sui ribaltamenti dell’attacco quando la palla arriva in ala.

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Il difensore di seconda linea che porta l’aiuto (in figura x3) deve tamponare senza concedere assolutamente il fondo in modo da consentire il recupero del giocatore di prima linea x2. (diagr. 11). c) COSTRUZIONE SECONDA LINEA DIFENSIVA Esercizio: 2 contro 3 con tre appoggi. - Due attaccanti in angolo con appoggi nelle tre posizioni esterne di ala, play, ala. - Con palla in angolo (diagr. 12): - il difensore laterale di seconda linea x4 deve essere a muro sulla palla, - il difensore centrale di seconda linea x5 deve essere sul post basso (se c’è), - il difensore laterale di seconda linea x3 deve posizionarsi con i piedi dentro l’area (indicativamente), aperto, con nel suo campo visivo palla e ultimo attaccante, deve guidare con la voce tutti i compagni in quanto la sua posizione gli consente di vedere tutto il campo e deve essere pronto all’aiuto e recupero sull’ala in caso di ribaltamento di lato dell’attacco. - Sul ribaltamento (diagr. 13): - il difensore x3 sul lato debole deve fare aiuto e recupero sull’ala per consentire il rientro del piccolo di prima linea. 7


- Il difensore x5 si posiziona sempre tra palla e canestro. Quando ci sarà un pivot basso ne avrà sempre la responsabilità. - Il difensore x4 deve porsi con entrambi i piedi dentro l’area dei tre secondi, aperto, pronto a svolgere le funzioni di ultimo uomo prima descritte.

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Esercizio: 3 contro 3 con tre appoggi. - Due attaccanti in angolo e un post basso con appoggi nelle tre posizioni esterne di ala (prolungamento della linea di tiro libero fuori dalla linea dei tre punti), play (centrale fuori dalla linea dei tre punti), ala. - Con palla in angolo (diagr. 14): x4 a muro sulla palla, x5 sempre sul post basso (se c’è), x3 con i piedi dentro l’area, aperto con nel suo campo visivo palla e ultimo uomo, deve guidare con la voce tutti i compagni in quanto la sua posizione gli consente di vedere tutto e deve essere pronto all’aiuto e recupero sull’ala in caso di ribaltamento di lato dell’attacco.

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- Sul ribaltamento (diagr. 15): il difensore lato debole deve fare aiuto e recupero sull’ala per consentire il rientro del difensore di prima linea e poi andare sull’angolo (o comunque ritornare alla sua posizione originaria). x5 sempre sul post basso. d) COLLABORAZIONE TRA LE LINEE DIFENSIVE Esercizio: 4 contro 4. (diagr. 16) - Difesa con i due giocatori di prima linea e i due esterni di seconda linea. Attacco con un play in posizione centrale, due giocatori in ala e un giocatore in angolo. Partenza con palla al coach posizionato dietro gli attaccanti, decentrato. Movimenti dei difensori al susseguirsi dei passaggi. (diagr. 17). Aiuto e recupero del difensore di seconda linea, il difensore x2 si abbassa in lunetta, il difensore x1 vola con la palla a marcare l’ala. (diagr. 18).

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Conversione dopo la conquista della palla per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità. e) GLOBALE Esercizio: 5 contro 5 a metà campo con attaccanti fissi. - Difesa a zona 2-1-2 contro attacco che gioca senza tagli, con circolazione di palla. Studio pratico delle letture di posizione e delle risposte che la nostra difesa deve meccanizzare. Inizialmente fermare la palla in mano agli attaccanti dopo ogni passaggio per consentire il perfetto posizionamento difensivo. Poi ridurre gradualmente le pause per portare i tempi del gioco verso una dimensione più reale. Non dare niente per scontato. Se tutto risulterà subito chiaro non resterà che proseguire rapidamente. Esercizio: 5 contro 5 agonistico a metà campo. Attacco libero. Prevedere l’uso di penetrazioni e tagli, con attenzione al rispetto delle nostre regole difensive. Cercare le soluzioni dei problemi che l’attacco cercherà di creare. Collaborare molto con l’uso della voce. Usare più possibile il concetto di conversione dopo la conquista della palla per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità. Esercizio: 5 contro 5 a metà campo tattico in forma agonistica (con l’attacco che gioca una situazione preordinata). Fase intermedia tra didattica e gioco reale. Possiamo far giocare agli attaccanti un nostro schema, o uno della prossima squadra avversaria che è stato precedentemente visualizzato. Con la difesa che conosce i movimenti dell’attacco possiamo giocare le situazioni reali di partita con una piccola facilitazione per i difensori che potranno continuare meglio nella memorizzazione dei meccanismi difensivi. Insistere molto sulla collaborazione con l’uso della voce. Usare più possibile il concetto di conversione dopo la conquista della palla per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità. Esercizio: 5 contro 5 agonistico a tutto campo. Verifica dell’acquisizione dei concetti difensivi. QUANDO I CONCETTI BASE SONO ACQUISITI, CURARE I PARTICOLARI… a) DIFESA IN SOTTONUMERO Per esempio con situazioni di 5 difensori contro 6 attaccanti. Esasperare le difficoltà sui ribaltamenti di lato della palla ed i recuperi sui tiratori sul perimetro dopo le penetrazioni della palla in palleggio o con passaggi all’interno dello schieramento offensivo. b) ESERCIZI PER TAGLIAFUORI Curare il tagliafuori con vari modi di esecuzione: - esercizi “a secco” per il fondamentale; - esercizi costruiti ricreando a metà campo situazioni particolari che si possono verificare in partita. Giocare partendo da 1 contro 1 fino ad arrivare a 5 contro 5; - all’interno del gioco in continuità dal 2 contro 2 al 5 contro 5; - in partita 5 contro 5. Usare più possibile il concetto di conversione dopo la conquista della palla per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità. c) ESERCIZI PER DIFESA SULLE PENETRAZIONI Ricreare sul campo le situazioni ricorrenti in cui bisogna far fronte ad una penetrazione e allenarle a metà campo, per poi riconoscerle e correggerle all’interno della partita. Usare più possibile il concetto di conversione dopo la conquista della palla per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità. d) ESERCIZI PER DIFESA SUI TAGLI Ricreare a metà campo le varie situazioni di taglio che dovremo affrontare. Abituare ad eseguire le cose fondamentali che spesso vengono trascurate dai giocatori come - chiamare il taglio - marcarlo nella zona di competenza - seguirlo fino a che si deve 9


- consegnarlo al compagno preposto a riceverlo - riprendere la posizione corretta Usare più possibile il concetto di conversione per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità. e) ESERCIZI PER DIFESA SU PICK & ROLL Ricreare sul campo le situazioni ricorrenti in cui bisogna affrontare ad un pick & roll e allenarle a metà campo, per avere le idee chiare su cosa fare durante la partita. Usare più possibile il concetto di conversione dopo la conquista della palla per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità. f) ESERCIZI PER DIFESA SU BLOCCHI IN POST BASSO Ricreare sul campo le situazioni ricorrenti in cui bisogna affrontare blocchi in post basso e allenarle a metà campo, in modo da avere le idee chiare su cosa fare durante la partita. Usare più possibile il concetto di conversione dopo la conquista della palla per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità g) ESERCIZI PER DIFESA SU RIBALTAMENTI Ricreare sul campo la situazione ricorrente in cui bisogna cambiare il fronte difensivo in seguito ad un ribaltamento di palla dell’attacco e allenarla a metà campo, per avere le idee chiare su cosa fare durante la partita. Valutare come comportarsi su blocchi di contenimento che tendono ad impedire ai nostri difensori di seconda linea di uscire a marcare i tiratori avversari in angolo dopo un ribaltamento di palla dell’attacco. Usare più possibile il concetto di conversione dopo la conquista della palla per trasformare rapidamente l’azione difensiva in offensiva: mentalità h) ESERCIZI PER DIFESA SU SITUAZIONI PARTICOLARI Analisi di situazioni tattiche particolari che ci verranno proposte dalle squadre avversarie.

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Costruzione della difesa a zona Fabrizio Frates Ormai c’è un utilizzo più tattico e aggressivo, per forzare situazioni particolari, cambiare il ritmo della partita, mangiare secondi alla disposizione offensiva e togliere punti di riferimento. Se difendere è sempre più fare delle scelte, concedere qualcosa per togliere punti di forza, non è raro vedere squadre utilizzare la zona proprio contro squadre ricche di tiratori per concentrare la minaccia su un obiettivo ben definito. Va quindi come un escamotage intrigante che mette a nudo i punti deboli degli avversari, costringendoli a fare scelte forzate. Alcuni fondamentali classici della difesa a uomo sono imprescindibili anche per costruire una zona con qualsiasi schieramento: la difesa sulla palla, ad esempio, rigorosamente a muro, forte sulle penetrazioni e consapevole della responsabilità individuale; così come la tecnica di recupero dal lato d'aiuto alla marcatura della palla, mirata a non concedere una nuova penetrazione e a togliere il tempo del tiro interrompendo con una posizione corretta del corpo la meccanica di caricamento dell'attaccante. con particolare enfasi alle situazioni di recupero da posizione d'aiuto e di tagliafuori dal lato debole con cura del timing di posizionamento sulla linea di corsa del rimbalzista : 1c1 recuperando (diagr. 1), taglia fuori (diagr. 2)

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Altrettanto didattiche sono tutte le situazioni di difesa in sottonumero che coinvolgono giocatori responsabili di un territorio ben definito alle prese con movimenti di aiuto e recupero. Preferisco esercizi che combinino sempre le due linee difensive a quelli, pur interessanti, che dividono le collaborazioni fra area del post alto e area della linea di fondo: movimenti linea frontale (diagr. 3), movimenti linea fondo (diagr. 4-5-6)

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combinazione copertura linea del tiro libero e uscita negli angoli (diagr. 7-8-9)

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Cerco quindi di coinvolgere sempre almeno 3 difensori per analizzare la tecnica di copertura dei tagli, di finta di rotazione e di recupero : 4C4 con sovrannumero in angolo (diagr. 10-11-12).

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Molto significativo è l'approfondimento dei temi chiave attraverso un "montaggio" di situazioni successive a partire da un classico 4c5 per arrivare ad un 5c7 con l'attacco che segue una traccia di movimenti preordinati atta a mettere in luce gli spostamenti piÚ comuni e al tempo stesso delicati della difesa collettiva: 5c4 attacco solo passaggi e penetrazione, senza tagli con difesa a rombo. Spostamenti rotazioni sui passaggi Skip. Sempre la strada piÚ corta. Sempre posizione corretta del corpo, muoversi come 4 spigoli di un rombo (diagr. 13-14-15-16-17-18).

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Se il lavoro di 4c5 è finalizzato a mantenere le distanze fra i difensori e a recuperare in modo corretto la posizione senza subire ulteriori penetrazioni, la progressione didattica al 5c6 e infine al 5c7 deve passare per

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un momento di assimilazioni di movimenti di collaborazione offensiva: 5c6 didattica degli spostamenti dei giocatori d'attacco interni (diagr. 19-20-21). Utilizzando gli spostamenti classici dell'attacco in t-game, la difesa è costretta sempre a fintare e recuperare sulla circolazione di palla, preoccupandosi di rispettare un timing di trasferimenti coordinati : 5c6, ma dare sempre la palla in angolo. 1 rotazione completa. Attacco e difesa (diagr. 22-23-24).

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Muoversi insieme; oltre a conoscere e rispettare le aree di competenza è la chiave per ottenere una zona che sia mobile, capace di adeguarsi allo schieramento offensivo, in grado di essere, al tempo stesso, sufficientemente aggressiva e coperta dentro l'area : 5c5 adeguarsi agli schieramenti (diagr. 25-26-27).

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Il passo successivo è il 5c5, sia a metà, che a tutto campo, con la difficoltà di relazionarsi sempre a schieramenti offensivi diversi e a situazioni di transizione difensiva : 5c5 palla in post alto, lo affronta l'uomo in mezzo e i 4 esterni stanno sulle linee di passaggio. Pick and Roll: passare dietro e lavorare con help più recover. 1/2 angolo : passare a uomo e marcare i tagli dal lato debole (diagr. 28-29-30).

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Di grande aiuto è poi la conoscenza delle caratteristiche specifiche dell'avversario per identificare i tiratori più pericolosi e, di conseguenza, fare delle scelte nei movimenti di copertura e recupero. L'estrema chiarezza degli obiettivi che la scelta della difesa a zona si propone nello specifico di una gara : isolare un grande attaccante di 1c1, piuttosto che punire la scarsa pericolosità perimetrale di un altro, sono indirizzi decisivi per attuare una difesa più o meno aggressiva o adeguata. Manteniamo l'idea base che la zona è e rimane una difesa tattica, speculativa, che sfrutta situazioni particolarmente vantaggiose, che facilita le occasioni di contropiede. Ma una squadra moderna non può non avere la possibilità di schierarsi a zona in alcuni momenti di talune gare per forzare l'avversario a correggere o rivedere il proprio piano partita.

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Dalla zona 2-3 alla uomo Jasmin Repesa Sono molte le possibilità che si offrono per passare da un sistema difensivo ad un altro, ma in questo articolo parleremo di uno in particolare, di più facile applicabilità per la maggior parte degli allenatori, in altre parole come passare dalla difesa a zona 2-3, la più usata a livello internazionale, alla difesa ad uomo. PERCHE' - Uno dei motivi principali che stanno alla base della nostra decisione di adottare questo sistema è quello di creare dubbi e problemi all'attacco avversario, forzandoli a cambiare il loro tradizionale ritmo e gioco. Soprattutto, con l'introduzione della regola dei 24 secondi, diventa difficile e complicato adattare la difesa ad un rapido cambiamento dell'attacco, senza essere costretti ad improvvisare. QUANDO - Possiamo adottare questo cambiamento difensivo in momenti differenti della partita, ma vorrei suggerire di attuare questa variazione difensiva nei omenti in cui si verificano palle morte, come dopo un tiro realizzato o dopo tiri liberi. POSSIBILI DISPOSIZIONI SUL CAMPO 1-1-3 UOMO A TUTTO CAMPO A. Un difensore si sistema nella fascia di campo vicina al canestro offensivo, un altro vicino al cerchio di metà campo, e tre sulla stessa linea vicino al canestro difensivo (diagr. 1). Se l'attacco esegue un lungo passaggio, il difensore sotto il canestro difensivo corre verso la metà campo ed il difensore a metà campo copre il giocatore in attacco, che riceve il passaggio lungo (diagr. 2). B. Se la palla è rimessa e il giocatore che riceve palla inizia a palleggiare, il difensore della prima linea marca il palleggiatore, mentre il difensore a metà campo scivola verso l'area (diagr. 3). C. Se il primo difensore è battuto dal palleggiatore, ci sarà un altro cambio: il difensore a metà campo corre a marcare il giocatore con la palla, e il primo difensore corre a rimpiazzare il compagno a metà campo (diagr. 4).

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2. DUE-TRE A TUTTO CAMPO

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Diagr. 4


Due difensori sono disposti vicino al canestro offensivo sul prolungamento della linea di tiro libero e gli altri tre sulla stessa linea vicino al canestro difensivo (diagr. 5). Lasciamo che la palla sia rimessa in campo senza tentare di rubarla, perchè uno dei nostri obiettivi principali è di fare in modo che la squadra avversaria perda tempo. Lasciamo, inoltre, che gli attaccanti facciano passaggi orizzontali. Se la palla è rimessa sul lato destro del campo, il difensore su questo lato marcherà l'uomo con la palla, mentre l'altro scivolerà basso, verso la palla, pronto ad aiutare e a marcare il giocatore in attacco, che ha effettuato il passaggio di rimessa (diagr. 6). DISPORRE IMMEDIATAMENTE LA ZONA PER PROTEGGERE L'AREA Se il giocatore in attacco, che rimette in gioco la palla, riceve un passaggio di ritorno, il difensore, che precedentemente era andato verso la palla, torna indietro per marcare l'uomo con la palla (diagr. 7). Nelle prime due situazioni, il nostro obiettivo principale è di rallentare la palla senza lasciare che gli avversari facciano passaggi lunghi (i tre giocatori dietro sono responsabili di questi passaggi lunghi) e di impedire che l'attaccante con la palla possa battere facilmente il suo difensore. Questo è come sistemiamo la zona 2-3 (diagr. 8).

Diagr. 7

Diagr. 8

ZONA DUE-TRE A META' CAMPO Quando la palla si avvicina alla linea del tiro da tre punti, usiamo la zona 2-3 seguendo le regole tradizionali, ma aggiungendo alcune altre regole specifiche. A. Quando la palla è nella posizione di ala, non permettiamo un passaggio facile verso il lato opposto; mettendo il corpo del difensore parallelo alla linea laterale (diagr. 9). Se la palla torna indietro verso la metà campo, non lasciamo fare un passaggio sul lato opposto (diagr. 10). B. Non permettiamo che siano effettuati passaggi interni per il post basso. X5 marca il post basso in una posizione di anticipo a tre quarti, X2 mette molta pressione sull'attaccante con la palla e X3 è in una posizione in cui può aiutare su 5 ed anche recuperare sul suo attaccante (diagr. 11). Se la palla va in angolo, i tre difensori cambieranno la loro posizione come nel diagr. 12.

Diagr. 9

Diagr. 10

Diagr. 11

C. Facciamo, inoltre, del nostro meglio per prevenire i passaggi interni per il post alto (diagr. 13). D. Lasciamo (o, meglio ancora, forziamo) che l'avversario passi la palla in angolo. In questo modo, non abbiamo bisogno di una situazione di aiuta e recupera, perciò ogni giocatore può facilmente tenere una posizione difensiva bilanciata, restando vicino all'avversario (diagr. 14). E. Quando avremo questa situazione, il centro della nostra zona, X5, il nostro "playmaker difensivo", ordinerà un cambio di difesa, passando alla difesa individuale, attraverso alcuni segnali convenzionali. In questo momento, la nostra trasformazione dalla difesa a zona alla difesa a uomo è completata (diagr. 15). 15


Diagr. 12

Diagr. 15

Diagr. 13

Diagr. 16

Diagr. 14

Diagr. 17

F. Ci sono due altre situazioni in cui è possibile effettuare la trasformazione dalla difesa a zona alla difesa individuale. Specificatamente, quando la palla si allontana dalla zona di tiro, abbiamo più tempo (secondi) per cambiare la difesa (diagr. 16 e 17). E' importante ricordare ancora che in questo sistema difensivo il difensore più importante e che ha più responsabilità in difesa è il centro, X5, perchè è il solo che può e deve controllare le differenti situazioni sul campo. Al momento opportuno, X5 è il giocatore che ordinerà i cambi di difesa.

DIFESA INDIVIDUALE La nostra difesa a uomo individuale inizierà quando il cronometro indica che mancano 10 secondi (o meno) prima che il tiro debba essere effettuato, senza lasciare che l'avversario abbia tempo sufficiente per organizzare una valida azione di tiro. In questo caso, l'attacco può provare una soluzione uno contro uno o due contro due (blocco e giro, blocco e uscita). Contro l'uno contro uno il nostro obiettivo principale è una difesa di contenimento, il che significa congestionare l'area e forzare il palleggiatore a passare fuori la palla. Contro un gioco due contro due, il nostro obiettivo principale è di cambiare sistematicamente per giocare una difesa di contenimento. Comunque, sappiamo che vi possono essere alcune situazioni rischiose nel fare un cambio difensivo, particolarmente tra lungo con un giocatore di perimetro lontano dall'area, o tra un giocatore di perimetro con un lungo vicino a canestro.

Diagr. 18

Diagr. 19

Diagr. 20

Nella prima situazione, il nostro obiettivo è la difesa di contenimento, congestionando l'area senza permettere facili penetrazioni (diagr. 18). 16


Nella seconda situazione, ci sono due difficoltĂ primarie che devono essere superate. Primo, non lasciare che l'attaccante esegua passaggi interni. Il difensore deve essere di fronte all'avversario in post basso (diagr. 19). Quindi, se la palla arriva al post basso, si attua una rotazione veloce sulla linea di fondo con il difensore piĂš vicino al giocatore con la palla. Non lasciamo che esegua penetrazioni centrali o passaggi verso il lato opposto, e lo forziamo a palleggiare verso la linea di fondo (diagr. 20).

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DIFESA A ZONA «2 – 3» Squadra: University of Louisville - Coach: Rick Pitino Obiettivi: un attento controllo del pallone, sul quale intervengono spesso due difensori pronti al possibile raddoppio, e tempestive rotazioni che coprono adeguatamente i movimenti degli attaccanti sono i caratteri essenziali e più evidenti di questa difesa. Nei diagrammi sono illustrati i comportamenti difensivi che fronteggiano alcuni movimenti offensivi comuni a numerosi attacchi alla zona «2 – 3».

diagr. 1 diagr. 2 Diagramma 1. - Passaggio point – ala. Sul passaggio iniziale di 1 a 2, X1 scivola verso il pallone ed è aiutato da X3 che esce fuori e viene sostituito nella marcatura dell’area occupata da 5 da X5. X2 si sposta in lunetta in una posizione che gli permette di intervenire tanto sulla eventuale penetrazione in palleggio di 2 che sui possibili passaggi. X4 si chiude verso canestro ponendosi davanti a 4 che dall’angolo si sposta in post basso (uno dei possibili e consueti movimenti dell’attaccante schierato in angolo sul lato debole). Diagramma 2. - Passaggio ala – angolo. Quando 2 passa in angolo, X3 abbandona 2 e scivola a controllare il nuovo possessore del pallone sul quale esce anche X5 con l’intento di rendere difficili le possibili iniziative di 4. X4 si sposta verso il pallone rimanendo a presidiare l’area sotto canestro, X2 rimane vicino all’angolo della lunetta opposto al pallone e X1 rimane vicino a 2 pronto ad intervenire sull’eventuale passaggio di ritorno.

diagr. 3

diagr. 4

Diagramma 3. - Passaggio angolo – point. Nel caso in cui 4 riesca a passare fuori il pallone con uno “skip” a 1, X1 è pronto ad intervenire su 1 per impedirgli il tiro o una facile penetrazione in palleggio. X3 lascia 4 e si avvicina all’area dei tre secondi per essere in grado di intervenire sull’eventuale tentativo di penetrazione di 1. X2 deve essere attivo e, pur mantenendo la posizione acquisita in precedenza, deve essere pronto a prendere l’iniziativa più coerente con l’evoluzione dei movimenti offensivi (interventi su 1 o su 3, che si muove sul lato debole). X5 torna davanti a 5 per negargli la ricezione del possibile passaggio di 1 e X4 esce dall’area avvicinandosi a 3 che ha raggiunto l’angolo. Diagramma 4. - Passaggio point – post alto. In caso di salita di 5 all’angolo della lunetta e successivo passaggio di 1 a 5, sul post si concentra una forte attenzione che si concretizza con la chiusura sul pallone di X3, X2 e X5 che bloccano 5 in una morsa dalla quale difficilmente riesce ad uscire con una iniziativa efficace e rapida. X1 rimane alto per intervenire sugli eventuali passaggi di 5 a 1 o a 2 e X4 ritorna in area e staziona

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sotto canestro in modo attivo, pronto a controllare gli eventuali tagli in e attraverso l’area di 3 o di 4 e i passaggi negli angoli.

diagr. 5

diagr. 6

Diagramma 5 - Ribaltamento. Il ribaltamento perimetrale del pallone, accompagnato dal taglio lungo la linea di fondo di 4, è controllato nella parte alta dai movimenti di X2, che si avvicina all’area, e da X1, che, avvicinatosi a 1 sul primo passaggio, si porta su 2. Su 2 interviene anche X3 che lascia a X5 l’incarico di difendere la posizione di post basso nella quale si trova 5 e l’eventuale responsabilità di intervenire sul passaggio in angolo a 4. X5 difende davanti a 5 e X4 chiude sotto canestro. Diagramma 6 - Palleggio perimetrale. Se 3 muove il pallone sul perimetro ricorrendo al palleggio per cercare un buon angolo di passaggio, che poi esegue su 1, sono X2 e X1 i due difensori incaricati del controllo del pallone e degli attaccanti che lo gestiscono, mentre la seconda linea difensiva mette in atto i movimenti idonei a controllare gli attaccanti che agiscono vicino al canestro e negli angoli e i loro possibili movimenti: X3 va davanti a 5, X5 rimane all’interno dell’area sotto canestro (pronto ad occuparsi di 5 se il pallone va in angolo a 2, sul quale esce X3), X4 controlla la posizione di post basso nella quale va 4.

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LA DIFESA A ZONA Carlo Recalcati Questa difesa è costruita considerando le caratteristiche dei giocatori ed affidando a ciascuno di loro dei compiti specifici nella loro area di competenza (diagr. 1 e 2).

- X5 è il pivot, che difende nelle due posizioni di post basso e post alto centrale e marca il post sul lato della palla. Ma non vogliamo che esca a contrastare gli attaccanti negli angoli. - X4 è l'ala forte (dei due lunghi è il più reattivo e dinamico e deve essere in grado di contenere le penetrazioni degli esterni), che copre la posizione di pivot e d'angolo. Quando è sul lato debole guida la difesa ed ha la responsabilità di chiudere il triangolo di rimbalzo e di marcare i tagli in area. - X3 è l'ala piccola ed il miglior rimbalzista tra gli esterni. Copre la posizione d'ala e l'angolo per permettere a X5 di rimanere in area; quando la palla è sul lato opposto il suo compito è lo stesso di X4. - X2 è una guardia, copre le posizioni d'ala, guardia e l'angolo della lunetta sul suo lato. - X1 è il playmaker o una guardia piccola. Quando la palla è in ala ed è marcata da X3, deve essere pronto a ruotare per permettere a X3 di scalare in angolo. Copre le posizioni d'ala, di guardia e di post alto. Tutti i giocatori devono essere pronti ad aiutare nelle posizioni a loro confinanti e poi recuperare. Su un passaggio skip (da un lato all'altro dell'area verso la propria zona di competenza, il giocatore deve "volare" per evitare l'aiuto e recupero dl compagno. SCHIERAMENTI DIFENSIVI A fronte dispari: X1 marca l'attaccante in punta (diagr. 3).

diagr. 3

diagr. 4

diagr. 5

A fronte pari (con due guardie): X1 marca la guardia a sinistra e X2 la guardia a destra (diagr. 4). Se vi sono due post bassi, sono marcati come nel diagr. 5. Con un post basso a destra ed un post alto, la disposizione è quella del diagr. 6. Al contrario, con un post basso a destra ed un post alto, i marcamenti cambieranno (diagr. 6 bis). Infine, con due post alti, la disposizione A fronte pari (con due guardie): X1 marca la guardia a sinistra e X2 la guardia a destra (diagr. 4). Se vi sono due post bassi, sono marcati come nel diagr. 5. Con un post basso a destra ed un post alto, la disposizione è quella del diagr. 6. Al contrario, con un post basso a destra ed un post alto, i marcamenti cambieranno (diagr. 6 bis). Infine, con due post alti, la disposizione sarà quella del diagr. 7. DISPOSIZIONE DELL'ATTACCO Vediamo le disposizioni difensive in base alla disposizione dell'attacco. - Attacco 1-2-2: i difensori si dispongono come nel diagr. 8. 20


- Attacco 1- 3- 1, con un post basso a sinistra, i difensori si dispongono come nel diagr. 9. Se, invece, il post è a destra, lo schieramento sarà quello del diagr. 9 bis. - Attacco 1-4: la difesa si schiererà come nel diagr. 10.

diagr 6

diagr. 8

diagr. 10

diagr 6 bis

diagr. 9

diagr. 11

diagr 7

diagr. 9 bis

diagr. 12

RESPONSABILITA' INDIVIDUALI Responsabilità di X1. Nella posizione iniziale non deve essere oltre la linea del tiro da tre punti; con la palla in punta deve marcare chi ha la palla ed essere davanti all'eventuale pivot alto e, se la palla va in ala o in angolo, deve anticipare il post alto. Se il post alto ha la palla deve disporsi sull'angolo della lunetta.

diagr. 13

diagr. 14

diagr. 15

Passaggio dall'angolo in ala e dall'ala nella fascia centrale del campo: X1 aiuta e recupera e X3 adegua la sua posizione (diagr. 11). Passaggio skip, da un lato all'altro del campo, da sinistra a destra, per esempio, e poi dall'angolo all'ala: X1 e X2 si muoveranno come nel diagr. 12. Ribaltamento indiretto con due passaggi: X1 passerà davanti al post alto (diagr. 13). Ribaltamento diretto con passaggio skip da ala ad ala: X1 passerà 21


dietro al post alto (diagr. 14). Movimento di palla in palleggio: se l'attaccante nella fascia centrale del campo si sposta in palleggio a destra o a sinistra, X1 scivolerà come nel diagr. 15. Responsabilità di X2. Inizialmente X2 è disposto tra l'angolo della lunetta e la linea del tiro da tre punti (diagr. 16). Palla in ala: tiene la palla su quel lato del campo. Palla in angolo: deve disporsi tra l'angolo della lunetta e la linea dei tre punti (diagr. 17).

diagr. 16

diagr. 17

diagr. 18

Ribaltamento di palla indiretto: X2 aiuta e recupera (diagr. 18). Ribaltamento con passaggio skip in ala: marca l'ala, mentre, se il passaggio è in angolo, aiuta e recupera (diagr. 19).

diagr. 19

diagr. 20

diagr. 21

Palla spostata in palleggio: se va verso il centro del campo, X2 accompagna e poi cambia il marcamento con X1; se va, invece, in angolo X2 accompagna e poi cambia con X4 (diagr. 20). Responsabilità di X3. Disposizione tra angolo della lunetta e linea del tiro da tre punti (diagr. 21). Palla in ala: tiene la palla su quale lato del campo. Palla in angolo: la mantiene in angolo (diagr. 22).

diagr. 22

diagr. 23

diagr. 24

Passaggio da ala ad angolo o viceversa: recupera "a banana", cioè con un movimento arcuato (diagr. 23). Ribaltamento con passaggio skip in ala: X3 marca chi ha ricevuto palla (diagr. 24). Palla nell'angolo opposto al suo: difende su un eventuale passaggio a parabola, quando X5 marca davanti il post basso (diagr. 25).

22


diagr. 25

diagr. 26

diagr. 27

Palla al post alto, con anche un post basso: X3 sta davanti al post basso (diagr. 26). Palla spostata in palleggio: se il palleggiatore va verso il fondo deve seguirlo, se, invece, va verso il centro del campo, deve cambiare con X1 (diagr. 27). RESPONSABILITÀ DI X4. Nella posizione iniziale sta con un piede in area, davanti ad un eventuale post basso (diagr. 28).

diagr. 28

diagr. 29

diagr. 30

Palla in ala: sta in una posizione tra il post basso e l'angolo (diagr. 29). Palla in angolo: tiene la palla in questa posizione. Palla in post alto: marca davanti un eventuale post basso. Palla sale in palleggio: segue il palleggiatore e, poi, cambia con il difensore più vicino. Palla è sul lato opposto al suo: difende su un eventuale passaggio a parabola al post che è marcato davanti da X5 (diagr. 30).

diagr. 31

diagr. 32

diagr. 33

Ribaltamento di palla indiretto: aiuta e recupera (diagr. 31).

diagr. 34

diagr. 35

diagr. 36

Responsabilità di X5. Inizialmente sta con un piede in area, davanti ad un eventuale post basso (diagr. 32). 23


Palla in mezzo al campo: sta davanti al post basso (diagr. 33). Palla in ala: sta davanti al post basso. Palla in angolo: marca in anticipo basso (diagr. 34). Gli stessi movimenti difensivi sono applicati sull'altro lato del campo nelle stesse situazioni. Palla in post alto: X5 lo marca in uno contro uno (diagr. 35).

diagr. 37

diagr. 38

diagr. 39

Ribaltamento di palla indiretto: X5 passa sopra al post basso (diagr. 36). Ribaltamento diretto con passaggio skip: X5 passa sotto il post basso (diagr. 37). Passaggio dall'ala in angolo: X5 aiuta e recupera (diagr. 38). MARCAMENTO DEI TAGLI Taglio centrale: X1 segue e poi cambia con X4, mentre X2 aiuta sul post basso (diagr. 39). Taglio lungo la linea di fondo: X4 accompagna e poi cambia con X3, mentre X5 aiuta e recupera (diagr. 40). Taglio diagonale da un lato all'altro del campo: X3 accompagna e poi cambia con X4, mentre X5 aiuta in area (diagr. 41).

diagr. 40

diagr. 41

diagr. 42

Taglio verso il centro del campo: X3 accompagna e poi cambia con X1 (diagr. 42) oppure, se sul lato di X4, X4 accompagna e poi cambia con X1. BLOCCHI Blocco e giro fascia centrale: X1 passa sotto e X2 esce per rallentare l'avanzata del palleggiatore (diagr. 43). Blocco e giro sull'ala: X3 passa sotto e X1 esce per rallentare l'avanzata del palleggiatore (diagr. 44). Blocco e giro sulla guardia: X1 cambia con X2 (diagr. 45).

diagr. 43

diagr. 44

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diagr. 45


DIFESA A ZONA 3 - 2 di Luca Banchi CARATTERISTICHE E COMPETENZE - Come noto questa difesa è vulnerabile contro attacchi abili a costruire tiri dagli angoli o passare la palla in post e pivot, costringendo i difensori a "collassare in area". Dovremo pertanto preparare i difensori della seconda linea, generalmente centro e ala forte, ad essere dinamici nel coprire gli angoli contro avversari abili al tiro e ad essere capaci di contenere le loro penetrazioni forzandoli verso la linea di fondo. Dovranno poi combattere per non concedere ricezioni in pivot basso, anticipando l'avversario ed evitare di essere bloccati dal contenimento di lato debole (diagr. 1, 2 e 3).

Diagr. 1

Diagr. 2

Diagr. 3

Elemento cardine è certamente il difensore schierato in punta, generalmente il playmaker, obbligato ad esercitare forte pressione sulla palla nello spicchio centrale della metà campo, in modo da condizionare l'atteggiamento dei compagni e favorirne l'adeguamento, rallentando la circolazione dell'attacco (diagr. 4). Dato che questo difensore avrà anche la responsabilità di contenere il gioco di post alto, può convenire schierarvi un giocatore più alto, ottenendo anche di impedire la visione del canestro a guardie forti al tiro e disponendo negli angoli un giocatore più piccolo, ma certamente più rapido. Questo migliorerà, inoltre, la nostra presenza sui rimbalzi lunghi e la disposizione per un successivo contropiede (diagr. 5 e 6).

Diagr. 4

Diagr. 7

Diagr. 5

Diagr. 6

Diagr. 8

Diagr. 9

I due difensori esterni compiono movimenti speculari, avendo l'obbligo di coprire l'arco del tiro da tre punti contro i tiratori e, trovandosi sul lato debole, adeguare la posizione schiacciandosi verso il fondo per contenere l'attacco contro tagli verso palla e rimbalzi d'attacco (diagr. 7). COME DIFENDERE SUL PERIMETRO * Aggredire la palla, avendo sempre un braccio alto per contrastare il tiro e rallentare ribaltamenti o 25


passaggi in area (diagr. 8). * Forzare le penetrazioni sul fondo (diagr. 9). * Reagire ai passaggi perimetrali, mantenendo il corpo sulla linea di ritorno di passaggio, per rallentare la circolazione di palla (diagr. 10). * Proteggere la difesa dai tagli, seguendoli "aperti" alla palla, per poi tornare in posizione, dopo aver consegnato l'attaccante al compagno piĂš vicino (diagr. 11).

Diagr. 10

Diagr. 11

SUL POST/PIVOT * Allungare il braccio interno verso il post costringendolo a ricevere la palla avvicinandosi al pivot e favorendo cosĂŹ la difesa (diagr. 12). * Guardare il post ma vedere anche i tiratori disposti nella propria area di competenza (diagr. 13). * Quando il post riceve i difensori dovranno attendere un attimo prima di aggredirlo, preoccupandosi di rientrare nelle proprie posizioni sull'eventuale passaggio d'uscita (diagr. 14). * Sul taglio verso canestro seguire e consegnare l'attaccante ad un compagno, MAI due difensori su un solo attaccante! Se il post si trova sulla linea del tiro da tre punti, attendere che riceva, per poi aggredirlo, impedendo tiro e passaggi di ribaltamento (diagr. 15). * Anticipare il pivot usando il difensore d'angolo o quello sul lato debole se la palla si trova in angolo (diagr. 16) * Far abbassare il difensore esterno sul lato debole, se l'attacco sceglie di attaccare con due pivot bassi (diagr. 17). * Sulla ricezione, impedire movimenti d'avvicinamento sul centro (diagr. 18).

Diagr. 12

Diagr. 15

Diagr. 13

Diagr. 16

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Diagr. 14

Diagr. 17


Diagr. 18

Diagr. 19

SUL LATO DEBOLE * Aprirsi alla palla ed adeguare lo schieramento difensivo a quello dell'attacco, per contenere tagli e rimbalzi d'attacco. * Non subire blocchi di contenimento e, nel caso, scivolare sopra il blocco (diagr. 19). CONTRO LE PENETRAZIONI * Negare la penetrazione centrale, prevedendo rotazioni dal lato debole in senso contrario alla penetrazione (diagr. 20). * Se battuti centralmente, chiudere la penetrazione con i lunghi e proteggere il perimetro con il difensore esterno, che è stato battuto (diagr. 21).

Diagr. 20

Diagr. 21

QUANDO USARE LA DIFESA A ZONA * Se subiamo troppe penetrazioni. * Se non abbiamo caratteristiche difensive per contenere il loro uno contro uno. * Se usano attacchi anomali (lunghi fuori, piccoli dentro). * Se dobbiamo proteggerci dai falli contro i giochi d'isolamento. * Se gli avversari sono poco organizzati o usano attacchi ripetitivi. * Se hanno lunghi poco abili nel passaggio o esterni scarsi nel crearsi tiri. * Se l'attacco si affida esclusivamente al tiro da tre punti per battere la difesa. * Per migliorare il posizionamento e le opportunitĂ di contropiede. * Per migliorare la difesa dal contropiede e togliere ritmo all'attacco. QUANDO ABBANDONARE LA ZONA * Se manca aggressivitĂ sulla palla. * Se l'attacco realizza canestri con facili penetrazioni. * Se l'attacco ribalta facilmente il proprio fronte. * Se manca comunicazione tra i difensori. * Se subiamo tagli dal lato debole e rimbalzi offensivi.

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COSTRUZIONE DI UNA DIFESA A ZONA Giovanni Papini Credo che nel sistema difensivo di ogni squadra debba essere organizzata oltre la difesa individuale anche una difesa a zona, come valida alternativa da usare in momenti partitari della partita, lo schieramento: pari o dispari la profondità: tutto campo, tre quarti, metà campo, la tattica: con o senza raddoppi saranno scelte che verranno prese in base alle qualità fisiche e tecniche dei giocatori, ma il poter utilizzare una “difesa di squadra” permette di poter avere una alternativa quando i giocatori nonostante impegno, volontà e concentrazione siano in difficoltà contro un attacco efficace negli spazi, nel gioco con i blocchi, nell’isolare un giocatore. E’ utile anche per migliorare collaborazione, comunicazione, aiuto reciproco, spirito di sacrificio, se queste qualità vengono incrementate avremo una squadra unita e coesa, qualità che si rifletteranno anche nel gioco d’attacco. Obiettivi:  Intuire e rallentare le iniziative dell’attacco, cercarne di limitare il più possibile i vantaggi.  Occupare la maggior parte dell’area difensiva in relazione alla palla e agli avversari (negare il maggior numero di linee di penetrazione e di passaggio).  Coinvolgere tutti i giocatori nella difesa dovendo sempre adeguare la loro posizione rispetto ai movimenti della palla e degli avversari.  Comunicare, collaborare per anticipare le iniziative dell’attacco e per non trovarsi in due a difendere sul giocatore con palla.  Ritardare il gioco dell’attacco cercando di farlo pensare e fargli fare scelte di tiro diverse da quelle che stava prendendo, non concedendo due passaggi diretti di seguito.  Cambiare, “rompere”, il ritmo della squadra avversaria, facendo rallentare le iniziative dei giochi d’attacco.  Non concedere penetrazioni cercando di portare la scelta di tiro dell’attacco negli ultimi secondi di tempo a disposizione.  Eliminare svantaggi che abbiamo incontrato nella difesa individuale come mis-match, difesa sui blocchi, post basso forte.  Avere su ogni tiro una organizzazione per il rimbalzo difensivo.  Avere un buon posizionamento per un contropiede su eventuale palla recuperata, rimbalzo o canestro subito.  Aumentare le responsabilità e le abilità difensive e il coinvolgimento dei giocatori, in quanto dovranno difendere, contro avversari, con e senza palla, diversi fisicamente e tecnicamente. Principi: Sull’attaccante con palla difendere facendo muro, posizionando il proprio corpo fra la palla e la linea che la congiunge con il canestro, cercare nei limiti del possibile, di farlo palleggiare e contenerlo, difesa aggressiva e attenta ad intuire quello che l’attaccante vorrebbe fare per contrastare l’eventuale vantaggio della iniziativa, piedi e mani reattive (diagr. 1).

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

(Diagr. 2) Lontano dalla palla, posizionarsi in relazione ad essa e all’avversario più vicino in modo da riempire con il corpo e con piccoli spostamenti di piedi e braccia l’eventuale spazio utile all’attacco per una penetrazione, per un passaggio diretto, muovendosi negli spazi insieme alla palla con il compito di negare 28


l’eventuale passaggio al giocatore a noi più vicino (il braccio esterno, quello vicino all’attaccante senza palla, pronto a deviare, intercettare l’eventuale passaggio, concedendo solo passaggi indiretti, lenti o in allontanamento in modo che tutta la difesa si possa adeguare alla nuova posizione della palla, mentre con il braccio interno, quello vicino alla palla, pronto a far chiudere un eventuale palleggio se il nostro compagno venisse battuto, con una azione di “aiuto e recupero”) Anticipare occupandolo l’eventuale spazio che l’attaccante vorrebbe prendere per sfruttare uno spazio per un taglio o per un tiro, cercando di farlo tagliare dietro o allontanandolo dalla sua posizione preferita di tiro (nel caso di tagli verso la palla) (diagr. 3).

diagr. 4

diagr. 5

diagr. 6

Nella costruzione di una zona 2 – 3, che voglio sottoporvi, (diagr. 4) per definire le competenze di spazio e di responsabilità ho diviso il campo o la metà campo in quattro settori, dentro le linee tratteggiate non deve prendere posizione la palla, cercando di ridurre cosi linee di passaggio o di penetrazione molto efficaci per l’attacco e definendo in questo modo, un lato forte e un lato debole, e le aree di competenza dei giocatori della prima e della seconda linea di difesa. I giocatori sul perimetro (diagr. 5) hanno il compito di difendere a uomo il giocatore con palla nella loro zona facendo “muro” (massima responsabilità individuale con l’obiettivo di intuire o provocare l’iniziativa rallentando il timing all’attacco, cercando di limitare gli angoli di passaggio, percependo i momenti di aggressività e quelli di contenimento) iniziando l’azione a ½ campo. Il centro (diagr. 6) ha il compito di chiudere l’area colorata a tutte le penetrazioni è sempre in linea fra la linea della palla e il canestro e di anticipare con la mano esterna l’eventuale posizionamento di un post medio o basso e anticipare il posizionamento in quella area se c’è un taglio dal lato debole, in caso di ricezione del post basso dovrà fare muro e sarà aiutato dai due giocatori esterni più vicini solo se il post inizierà un palleggio. Il posizionamento dei giocatori (diagr. 7) vicino alla palla dovrà avere un duplice compito, quello di essere pronti ad aiutare togliendo spazio ad un eventuale penetrazione e l’altro di negare linee di passaggio dirette, per cui l’intuire quello che sta per accadere e la mobilità dei piedi sono requisiti necessari per una difesa efficace; i giocatori posizionati sul lato debole saranno quelli più coinvolti nella difesa di squadra, perché avranno la visione completa dell’azione dell’attacco (schiena parallela alla linea di fondo campo) per cui dovranno, oltre che anticipare e accompagnare in una zona difesa il tagliante, saper giocare in aiuto e recupero in situazioni di sottonumero contrastando le soluzioni in soprannumero ricercate dall’attacco. Parlare – collaborare, aiutare i compagni facendo sentire la propria presenza e guidandoli nelle situazioni in cui non hanno la visione di ciò che succede alle loro spalle. Questo compito è prioritario per l’ultimo giocatore della seconda linea difensiva che è posizionato sul lato debole Nella mia organizzazione ho previsto anche alcuni punti critici in cui si potrebbe trovare la difesa: - ribaltamento della palla (diagr. 8) con due attaccanti posizionati sul lato debole è determinante intuire questo passaggio da parte del difensore della seconda linea che deve essere abile a giocare in aiuto e recupero, il suo compito è di intuire le intenzioni del ricevente e contenere le sue iniziative per permettere al compagno della prima linea di recuperare la sua posizione per recuperare a sua volta la sua cercando di evitare un passaggio diretto all’attaccante in angolo. - penetrazione sul fondo (diagr. 9), se il difensore esterno della seconda fila è battuto è compito del centro impedire che entri nella zona colorata, in questo caso il suo spazio viene occupato dal difensore della seconda linea sul lato debole, mentre i difensori della prima linea dovranno posizionarsi in modo da poter difendere in sottonumero sugli esterni 29


diagr. 7

diagr. 8

diagr. 9

il rimbalzo è uno dei punti critici della zona, non c’è una giocatore di riferimento ma una zona e quindi conviene avere una organizzazione del triangolo di rimbalzo dove il centro deve essere sempre un vertice del triangolo di rimbalzi, e con tutti i giocatori che partecipano al recupero della palla con tagliafuori il più possibili distanti dal canestro e la possibilità di fare un tap out per una delle due guardie che deve posizionarsi nel cerchio del tiro libero (diagr. 10).

diagr. 10

Le   

qualità tecniche prioritarie da allenare: Difesa 1 c 1 Difesa dai tagli 2 c 2 aiuto e recupero, nel recupero usare le finte anche sbilanciandosi o saltando per impedire un tiro e invogliare l’attaccante a palleggiare dove sarà più facile contarlo e ridurre il suo timing .  tagliafuori distante dal canestro o spostandolo sotto il canestro in modo da avere miglior angolo e percezione del rimbalzo Qualità mentali:  Massima concentrazione sull’azione che potrebbe accadere (intuire)  Disponibilità alla collaborazione  Reattività  Aggressività  Spirito di sacrificio

diagr. 11

diagr. 12

30

diagr. 13


Metodologia di allenamento: - Visione globale delle competenze, dei compiti e dei movimenti, 5 c 5 3 c 3 a “onde” con la difesa che assume la posizione di triangolo 1 avanti e 2 dietro, uso questo esercizio per iniziare la difesa da metà campo e non aspettando nell’area dei tre punti, alleno sempre la reattività e la difficoltà di difendere in spazi più ampi di quelli che si verificheranno in partita. I tagli verso la palla vengono anticipati e consegnati al difensore dell’area di competenza, non ci sono cambi di zona, solo azioni di aiuto e recupero (diagr. 11). - lo stesso 2 avanti e 1 dietro (diagr. 12) - 4 c 3 sempre ad onde dando limitazioni di tempo o di numero di passaggi all’attacco (diagr. 13) - 4 c 4 ad onde o a ½ campo in questo caso dopo ogni tiro la squadra che difende deve andare in contropiede e se realizza inizia una nuova azione di attacco (diagr. 14) - 5 c 4 ad onde o a ½ campo come sopra, con l’esclusione nella difesa del contropiede dell’attaccante che per ultimo ha toccato la palla e l’inclusione del 5° giocatore che entra in campo dalla linea di fondo

diagr. 14

-

4 c 4 tutto campo, per ampliare spazi, competenze e collaborazioni. 5 c 5 tutto campo.

Considerazione finale: Una zona è veramente efficace quando tutti i giocatori sono coinvolti, collaborano, partecipano per diminuire il più possibile i vantaggi di tempo e spazio che l’attacco ha sulla difesa. Quando l’atteggiamento è di sincronia e di anticipazione rispetto ai movimenti dell’attacco, “divertendosi” con sicurezza, aggressività e determinazione a cercare di rientrare il prima possibile in possesso della palla per essere di nuovo attaccanti.

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DIFESA ZONA PRESS MANZO VANTAGGI

* Capovolgere il ritmo di una gara * Recuperare uno svantaggio in breve tempo * Mettere pressione fisica e psicologica sugli avversari * E' generalmente poco usata e quindi poco attaccata in allenamento dagli avversari, dunque causa molto spesso impreparazione * Garantisce spettacolarità per il pubblico SVANTAGGI

* * * * *

Aumento del numero dei falli Scarsa durata sia fisica che tecnica, quindi adattabilità della stessa da parte degli avversari Zone del campo ampie da coprire e grandi difficoltà nel farlo Pochissimo bilanciamento difensivo nel tagliafuori dei lunghi Si rischia di subire canestri facili che smontino psicologicamente la difesa

QUANDO FARLA?

Personalmente credo sia efficace dopo un tiro libero, dopo un contropiede concluso con un 1 contro 0 in terzo tempo, dopo un time out su canestro realizzato e nel mezzo del cosiddetto two for one, cioè, a quaranta secondi dal termine del quarto, scegliere una soluzione veloce, pressare ed avere l'ultimo tiro. SCHIERAMENTO INIZIALE 1. Point guard in punta 2. Guardia 3. Ala 4. Ala grande 5. Centro (diagr. 1)

diagr. 1

diagr. 2

1 deve forzare il palleggiatore verso 2 usando le braccia per non concedere un facile ribaltamento. 4 si deve allineare con palla e canestro. 5 è pronto sulla linea di passaggio, negando il passaggio in angolo. 3 è il giocatore chiave che deve "ballare" sul lato debole e allinearsi con palla e angolo (diagr. 2). RADDOPPIO A META' CAMPO Non appena il palleggiatore supera la linea di metà campo parte il raddoppio, i due difensori devono avvicinare il rispettivo piede interno e alternare l'uso delle braccia cercando di concedere solamente il passaggio verso il lato debole, quindi preda di 3. Mai fare fallo se si raddoppia (diagr. 3). Contendere solo passaggi lob o schiacciati a terra. Sul passaggio guardia - guardia ruotare sempre con un primo passo verso il canestro e poi coprire la linea che unisce il nostro uomo con il canestro (diagr. 4). Se la palla va in angolo si effettua un nuovo raddoppio ruotando sempre con le stesse regole. 4 è allineato con palla e canestro, 3 è allineato con palla e angolo. In questo caso 1 è allineato con palla e gomito del tiro libero per coprire il taglio eventuale del post alto (diagr. 5).

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Diagr. 3

Diagr. 4

Diagr. 5

REGOLE PRINCIPALI * Come nella uomo chi marca la palla deve resistere almeno due palleggi indipendentemente da chi esso sia o chi esso marchi * Prendere contatto per ogni tagliafuori (diagr. 6) * Le regole per il lato debole non cambiano, cioè guardare uomo e palla sempre, possibilmente muovendo la testa da destra a sinistra in continuazione (diagr. 7) * Spezzare tutti i tagli con body check non lasciando l'attacco prendere velocità (diagr. 8) * Leggere i piedi del raddoppiato ed in relazione posizionarsi dal lato debole (diagr. 9 e 10) La mentalità e la voglia di non farsi battere rimane a mio parere il settanta percento di una buona difesa.

Diagr. 6

Diagr. 9

Diagr. 7

Diagr. 10

Diagr. 8

Diagr. 11

ESERCIZI DA UTILIZZARE PER LO SVILUPPO DELLA 1-3-1 * Forzare il palleggiatore verso la mano debole. Si esegue in uno contro uno (diagr. 11). * Non concedere facili ribaltamenti; "uso delle braccia". Si esegue in uno contro due (diagr. 12). * Costruire un buon raddoppio. Si esegue in uno contro due (diagr. 13). * Forzare i passaggi lob. Si esegue in due contro due (diagr. 14). * Su situazione di ribaltamento correre a raddoppiare e allinearsi sul lato debole. Si esegue in tre contro tre (diagr. 15). 33


* Con palla in angolo raddoppio di 2 e 5 con sprint di 1 verso il gomito. Si esegue in tre contro quattro (diagr. 16). * Con palla in angolo sprint di 3 e 4 che si scambiano l'angolo. Si esegue in quattro contro quattro(diagr. 17).

Diagr. 12

Diagr. 15

Diagr. 13

Diagr. 16

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Diagr. 14

Diagr. 17


DIFESA ZONE PRESS 1-2-1-1 Squadra: South Alabama University - Coach: Cliff Ellis OBIETTIVI: questa difesa, fra le più famose e ricorrenti, genera notevoli complicazioni all’avanzamento del

pallone e toglie agli attaccanti il controllo del gioco con l’evidente conseguenza di ottenere un maggior numero di possessi per la squadra che la utilizza.

Diagr. 1

SCHIERAMENTO INIZIALE, CARATTERISTICHE E RESPONSABILITÀ DEI GIOCATORI (diagr. 1). X1 è il giocatore più alto e robusto e gioca nella posizione più avanzata posizionandosi in area: Deve favorire

la rimessa verso la linea laterale e raddoppiare chi la riceve con X2 (o X3). Una particolarità del suo comportamento consiste nell’incarico che ha di contare a voce alta i secondi che passano in modo da essere sentito dall’arbitro che deve far rispettare la regola dei 5”. X2 è l’ala che difende meglio sull’uomo e ha l’incombenza di portare il raddoppio iniziale (poiché sono molte

le squadre che iniziano gli attacchi sul lato destro del campo). Per questo si schiera sul lato sinistro sull’estensione della linea di tiro libero e verso quella laterale. X3 è l’altra ala e sebbene meno coinvolta nel raddoppio iniziale (per quanto già esposto) ha le stesse

responsabilità di X2 e si schiera nella stessa posizione sul lato opposto. Sia X2 che X3 devono controllare l’area in caso di raddoppio riuscito e prendere in consegna l’esecutore della rimessa se non sono coinvolti nel raddoppio. X4 è la guardia più rapida e controlla la parte centrale del campo e, in particolare i due angoli formati dalla

linea di metà campo e quelle laterali. X5 è la guardia più alta e robusta e riveste il ruolo di “valvola di sicurezza” e ha due responsabilità: avanzare

verso il pallone in caso di raddoppio, arretrare e chiudere verso canestro se capisce che gli attaccanti possono superare lo sbarramento difensivo. Come si vedrà, X4 e X5 possono scambiarsi le competenze.

Diagr. 2.

Il diagramma 2 mette in evidenza i movimenti di adeguamento dei difensori non coinvolti nel raddoppio. X2 e X1 raddoppiano il possessore del pallone, X3 entra in area per prendere in consegna l’attaccante che ha effettuato la rimessa, X4 si sposta lateralmente per controllare le linee di passaggio lungo la linea laterale, X5 avanza verso il pallone.

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Diagr. 3.

Diagramma 3 - Quando l’attaccante che riceve la rimessa riesce ad anticipare l’esecuzione del raddoppio iniziando a palleggiare, X2 e X1 devono eseguire il raddoppio in prossimità dell’angolo della lunetta. In questo caso, X3 si dispone sulla linea ideale che congiunge il pallone e il canestro che difende ostacolando o negando la possibilità di passaggio verso la fascia centrale del campo, X4 si sposta verso l’angolo formato dalla linea centrale e quella laterale e X5 arretra verso la lunetta.

Diagr. 4.

Diagramma 4 - Poiché, a raddoppio avvenuto, il ruolo di X4 riveste particolare importanza, nel Diagr. sono indicate le due aree che cadono sotto la sua responsabilità e che devono essere attentamente presidiate nel caso in cui l’attacco riesca a far avanzare il pallone.

Diagr. 5.

Diagramma 5 - Se l’attaccante raddoppiato riesce ad eseguire il passaggio laterale verso la fascia centrale del campo (ritorno a chi ha eseguito la rimessa) e il pallone va poi sull’altro lato, i difensori reagiscono come indicato in questo Diagr.. X1 abbandona il raddoppio e si pone in una posizione equidistante fra lunetta e cerchio di centro campo. X2 e X3 scattano verso il nuovo possessore del pallone e lo raddoppiano. X4 arretra a centro campo sostituendo X5 che assume posizione e incarico di X4. Diagramma 6 - Nel caso in cui l’attaccante raddoppiato riesca ad eseguire un passaggio lungo verso un compagno scattato in avanti, i difensori reagiscono come segue: X3 continua ad occuparsi di chi ha eseguito la rimessa, X2 e X1 scattano verso il loro canestro così come fa X4 che abbandona l’area critica che presidia, X5, che era avanzato verso il pallone non appena concretizzato il raddoppio, scatta decisamente verso 36


l’attaccante che riceve (o verso il quale è indirizzato) il passaggio per ostacolargli la ricezione o il suo tentativo di andare al tiro.

Diagr. 6.

Diagr. 7.

Quando l’attaccante raddoppiato riesce a superare la trappola passando ad un compagno avanzato nella fascia centrale del campo, ma ancora nella loro metà campo difensiva, tutti i difensori reagiscono scattando con decisione verso il canestro che difendono e assumono lo schieramento predefinito. Questo comportamento mette in evidenza come, nel caso in cui il pallone superi la linea di tiro libero e le sue estensioni, la zone press viene abbandonata senza esitazioni non essendo stato raggiunto l’obiettivo per cui è stata adottata.

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ZONE PRESS 1-2-1-1 A TUTTO CAMPO Squadra: Louisiana State University - Coach: Dale Brown OBIETTIVI: questa difesa è storicamente una delle più utilizzate della famiglia del pressing, garantisce una

istantanea pressione sulla palla e sulle linee di passaggio e assicura il maggior numero possibile di raddoppi per ogni possesso.

Diagr. 1.

SCHIERAMENTO INIZIALE : X1 è sulla palla, X2 e X3 sono nei pressi degli angoli della lunetta, X4 è vicino al

cerchio di centro campo, X5 è all’interno dello spazio compreso fra la linea di metà campo e la lunetta. RESPONSABILITÀ E CARATTERISTICHE INDIVIDUALI DEI GIOCATORI.

Diagr. 2.

X1 – «cacciatore» (Diagr. 2) - Questa posizione è solitamente assegnata all’ala piccola e, comunque, deve

essere occupata da un giocatore che combina rapidità di movimento e aggressività. E’ denominato “cacciatore” perché questa è la sua prima responsabilità. Deve pressare l’attaccante che esegue la rimessa e, quando viene eseguito il passaggio, deve raggiungere rapidamente la guardia sul lato della rimessa per raddoppiare l’attaccante che ha ricevuto la palla. E’ importante che nel caso in cui il raddoppio venga battuto con il palleggio recuperi rapidamente sulla palla per mantenerla nella corsia laterale e per portare un nuovo raddoppio con l’intercettatore (X4).

Diagr. 3.

X2 e X3 – «contenitori» (Diagr. 3) - Queste due posizioni sono assegnate alle due guardie, che devono

essere veloci, aggressive e disporre di un eccellente senso della posizione. Devono negare la 38


ricezione della rimessa assumendo una posizione di anticipo aggressiva senza preoccuparsi dell’eventuale passaggio lungo sapendo che c’è un responsabile per questo. Se il passaggio iniziale è completato, il contenitore sul lato della palla (X3) scatta a raddoppiare sulla palla con il cacciatore, mentre il contenitore sul lato debole (X2) scivola nella fascia centrale per scoraggiare qualsiasi passaggio in quell’area.

Diagr. 4.

X4 – «intercettatore» (Diagr. 4) - Questa posizione è solitamente occupata dall’ala forte, ma talvolta, per

necessità contingenti o per scelta (ad esempio, caratteristiche degli avversari) avviene lo scambio con l’ala piccola (cacciatore). E’ comunque importante che questo giocatore sia dotato di molta duttilità. Si schiera inizialmente vicino al cerchio di centro campo sul lato della palla e deve eseguire efficaci finte verso la fascia laterale del campo nella quale si trova la palla. Deve saper leggere tutte le possibilità di passaggio lungo osservando principalmente le braccia di chi esegue la rimessa: se prepara il passaggio baseball, deve essere pronto ad intervenire sulla linea di passaggio. Ha la responsabilità di comunicare costantemente con i compagni più avanzati ed intervenire sull’attaccante che agisce nella fascia di metà campo.

Diagr. 5.

X5 – «protettore» (Diagr. 5). - Questa posizione è solitamente di competenza del centro che deve essere alto

tanto quanto l’attaccante più avanzato. Deve essere attivo e agire in modo che nessuno lo sorprenda superandolo verso il canestro (se un attaccante si avvicina al canestro, lo deve seguire). Le sue ovvie priorità sono di scoraggiare e non consentire i passaggi lunghi, di non farsi battere alle spalle e di proteggere il canestro se l’attacco riesce a superare la linea difensiva più avanzata (ad esempio, se batte il raddoppio). Quando un attaccante si avvicina a lui rapidamente deve tentare di bloccarlo o di rallentarne l’avanzamento per dare modo ai compagni di recuperare e chiudere in difesa. SITUAZIONI DI GIOCO. PASSAGGIO LUNGO (Diagr. 6) - Quando l’attaccante che esegue la rimessa riesce ad eseguirla con un

passaggio lungo all’attaccante schierato nei pressi della linea di metà campo, X3 scatta rapidamente verso la palla per portare un raddoppio con X4, mentre X2 scatta verso il proprio canestro e X1 si porta verso l’area di metà campo pronto ad intercettare il possibile passaggio verso quella parte del campo. X5 rimane basso, pronto a intervenire in aiuto in modo coerente con lo sviluppo della situazione. RADDOPPIO BATTUTO DAL PALLEGGIO (Diagr. 7) - Quando l’attaccante batte il raddoppio in palleggio

(passando esternamente o attraverso), X4 deve flottare (esecuzione di buone finte) anziché scattare immediatamente sulla palla. Così facendo non forza l’attaccante ad accelerare il palleggio e dà a X1 il tempo per recuperare e portare un nuovo raddoppio. Se scatta immediatamente verso il palleggiatore, può avere qualche difficoltà a contenerlo consentendogli di andare verso la fascia centrale da dove può sviluppare una 39


situazione pericolosa per la difesa. Quando l’attaccante inizia il palleggio, X2 scatta verso il proprio canestro per aiutare, mentre X3 si porta nei pressi del cerchio di metà campo.

Diagr. 6.

Diagr. 7.

Diagr. 8

RIBALTAMENTO DELLA PALLA (Diagr. 8) - Se la palla viene ribaltata su chi esegue la rimessa, sono previsti due

metodi per attaccarla, a dimostrazione della flessibilità di questa difesa. X1 segue il passaggio e porta immediatamente pressione sulla palla tentando di forzare il palleggio verso un lato o l’altro del campo. X2 può andare a raddoppiare con X1 (a) oppure aspettare e intervenire per un raddoppio quando X1 forza l’attaccante verso il suo lato (b).

Diagr. 9

40


RIBALTAMENTO DELLA PALLA (Diagr. 9) - In alternativa, X1 può flottare verso la fascia centrale del campo per

scoraggiare un passaggio in quella direzione e assicurare una maggiore protezione di un’area dalla quale si potrebbe sviluppare una azione offensiva pericolosa. X1 deve comunque essere molto reattivo, pronto ad intervenire tempestivamente sul palleggiatore con l’intento di forzarlo verso un altro raddoppio.

Diagr. 10

PALLA NELLA FASCIA CENTRALE DEL CAMPO (Diagr. 10) - Quando la palla viene passata ad un attaccante che

avanza in palleggio nella fascia centrale del campo, la zone press viene abbandonata e i difensori devono occupare le posizioni previste dalla difesa a uomo su metà campo. Tutti i giocatori chiudono verso canestro adeguando le rispettive posizioni a quelle assunte dagli attaccanti, pronti a compattarsi ulteriormente di fronte allo schieramento offensivo dal quale viene iniziata la manovra d’attacco.

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ZONE PRESS 1-2-1-1 A TUTTO CAMPO Squadra: Arizona - Coach: Lute Olson OBIETTIVI: contrastare l’avanzamento del pallone orientandolo nelle aree volute ricorrendo ai raddoppi di

marcatura e controllando attentamente le varie zone del campo e le possibili situazioni di gioco.

Diagr. 1 e 2.

Diagramma 1 e 2 - Illustrano la disposizione iniziale (e una sua variante) e i primi movimenti compiuti dai giocatori. Osservandoli è possibile notare una differenza nella disposizione di partenza che è da mettere in relazione soprattutto con la pericolosità degli attaccanti, sia nella gestione del pallone che nella capacità di prepararsi alla sua ricezione. Nel primo Diagr., 5 è disposto oltre il cerchio di metà campo in una posizione di totale protezione della metà campo difensiva. Nel secondo, invece, 5 e 3 si allineano in prossimità della linea di metà campo (due attaccanti sono schierati nei suoi pressi) e 5 deve essere pronto a ripiegare immediatamente verso canestro non appena l’avversario diretto inizia un taglio in quella direzione. La disposizione è chiara e consente di seguire bene le competenze di ciascun giocatore. 1 gioca sulla destra della prima linea difensiva e deve contenere l’avversario se il pallone viene rimesso in gioco sul suo lato cercando di impedirne l’avanzamento in palleggio lungo la linea laterale. Assume il ruolo di flottante o intercettatore quando il pallone è rimesso sul lato opposto. Ha il compito di ostacolare il passaggio di ritorno all’attaccante che ha eseguito la rimessa, così come deve contrastare il possibile passaggio sull’attaccante che proviene diagonalmente dal lato debole. Su qualsiasi passaggio penetrante verso centro campo deve arretrare mantenendo il controllo visivo del pallone. 2, in posizione speculare rispetto a 1, ha le sue stesse responsabilità. 4 controlla l’attaccante che esegue la rimessa premendo su di lui con il movimento delle braccia, invitandolo

al passaggio e poi chiudendo su di lui per ostacolarlo. Sul passaggio, deve seguire l’avversario fino a che il difensore sul lato debole non interviene nella fascia centrale del campo. Dopo di ché scatta a raddoppiare sul pallone insieme a chi controlla il possessore. Se il pallone avanza, sia in palleggio che con un passaggio lungo la linea laterale, continua a raddoppiare mentre, sul passaggio verso il centro del campo, deve congestionare l’area dei tre secondi avversaria. 3 gioca nella fascia centrale fra i due cerchi e deve spostarsi lateralmente in relazione alla posizione del

pallone. Deve controllare qualsiasi passaggio lob indirizzato nella porzione di campo compresa fra la linea di tiro libero e le sue estensioni e quella di metà campo. Deve raddoppiare quando il pallone giunge nei pressi dell’angolo di metà campo. In alcuni casi, si schiera in linea con 5, come si vede nel secondo Diagr..

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5, come già evidenziato, assume una posizione protettiva per intervenire sull’attaccante che punta a

canestro, così come su tutti i passaggi lunghi indirizzati verso la metà campo difensiva. Come sottolineato, può talvolta schierarsi più avanzato in linea con 3.

Diagr. 3 e 4.

Diagramma 3 e 4 - Sono proposti i movimenti difensivi allorché il pallone supera la metà campo e la difesa ha concesso un più agevole avanzamento del pallone ritraendosi a canestro pronta a ricorrere al raddoppio di marcatura. 4 è ancora nella posizione più avanzata e controlla il palleggiatore che avanza nella fascia centrale del campo cercando di forzarlo verso un lato per raddoppiare con l’ala che opera sul lato del pallone (in questo caso 2) e facendo in modo di non consentire al palleggiatore di dividere la trappola (nel caso in cui il possessore del pallone riesca ad avanzare in palleggio si ritrae nell’area dei tre secondi). 2 è vicino alla linea di metà campo e ha responsabilità di contenimento nel caso in cui il palleggiatore sia forzato verso la sua posizione. Con 4 mette in atto il raddoppio sul portatore del pallone. Quando il pallone viene passato verso l’area saltando il raddoppio, deve chiudere verso canestro pronto a recuperare sull’uomo. Se il pallone avanza e il raddoppio scatta sul lato opposto del campo deve flottare e controllare qualsiasi passaggio indirizzato verso la fascia centrale o verso qualsiasi attaccante che taglia verso quella parte del campo. A fronte di qualsiasi passaggio penetrante, deve ritrarsi in area. In posizione simmetrica a 2, 1 ha le sue stesse responsabilità. 3 controlla inizialmente la porzione vicina al cerchio di centro campo e quando il palleggiatore è forzato lateralmente si sposta a controllare l’attaccante vicino alla linea laterale. Così pure deve essere pronto ad intervenire in aiuto qualora venga eseguito un passaggio nella fascia centrale. In caso di passaggi penetranti in area deve chiudere prontamente per aiutare a proteggere il canestro disponendosi di fatto in difesa tandem con 5. Quest’ultimo difensore ha ovviamente la completa responsabilità del controllo dell’area dei tre secondi che deve proteggere a fronte di passaggi penetranti e di tagli verso il pallone. Diagramma 5 e 6 - Quando si vuole controllare sia l’avanzamento laterale del pallone che il suo ribaltamento con un passaggio di ritorno, nonché ostacolare agevoli passaggi lunghi, la disposizione iniziale viene modificata come si vede in questi due Diagr.. 2 assume una posizione nei pressi dell’estensione della linea di tiro libero e, se si trova sul lato del pallone, deve contenere l’avversario e prevenire il suo palleggio verso il centro campo. Se il pallone avanza lungo la linea laterale deve raddoppiare con il compagno che si è schierato vicino alla linea di metà campo (3). Qualora non riesca d impedire il passaggio verso la fascia centrale, deve scattare verso canestro assumendo una posizione che gli consenta di mantenere il controllo visivo del pallone. Se si trova sul lato di aiuto, deve intervenire per prevenire il passaggio di ritorno a chi ha eseguito la rimessa. Quando il pallone avanza sul lato opposto e viene raddoppiato deve portarsi alla sua altezza chiudendo le possibili linee di passaggio verso il suo lato. 1 ha le stesse responsabilità di 2. 3 controlla il passaggio lungo la linea laterale e porta il raddoppio sulla penetrazione in palleggio se si trova sul lato del pallone. Se è su quello di aiuto, controlla la fascia centrale se il pallone è rimesso sull’attaccante sul 43


lato opposto, mentre scatta verso la sua area quando il pallone avanza verso la metà campo. Queste regole sono seguite anche da 4 che è in posizione speculare rispetto a 3. 5 è il difensore più arretrato ed ha le competenze classiche di chi occupa la posizione difensiva più vicina al canestro: controllo dell’area, degli avversari che tagliano in quella direzione, ostacolo e intercettazione dei passaggi lunghi. Quando il raddoppio scatta vicino alla linea di metà campo si sposta lateralmente per marcare qualsiasi attaccante si trovi in quella parte del campo e scoraggiare così il passaggio in quella direzione.

Diagr. 5 e 6.

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LA DIFESA 1-3-1 di Giorgio Valli E’ una difesa aggressiva, quindi attiva, che forza all'errore. L'utilizzo è sempre stato a metà campo, ma visto l'accresciuto atletismo dei giocatori, con qualche accorgimento tattico può essere efficace anche sui tre quarti del campo. PERCHE' FARE LA 1-3-1 1) A livello giovanile permette di essere aggressivi e "nasconde" eventuali mis-match difensivi sfavorevoli. 2) A livello seniores, può mettere in evidenza la scarsa attitudine al passaggio, o meglio al "buon passaggio". 3) Spesso costringe l'avversario a giocare con un solo lungo vero 4) "Toglie" la possibilità di giocare e tirare da posizioni classiche (ala/play) 5) Non tutte le squadre hanno attacchi organizzati specificatamente contro la 1-3-1, perchè poco usata 6) E' estremamente coinvolgente e ogni squadra che ho allenato l'ha sempre giocata con grande impegno fisico e mentale. PERCHE' NON FARE LA 1-3-1 1) Per non subire facili canestri da tre punti, quando l'avversario dispone di almeno tre buoni tiratori o almeno due giocatori capaci di penetrare e "scaricare" in controllo 2) Per non rischiare di farsi prendere troppi rimbalzi offensivi, ove l'avversario disponga di atleti con tale attitudine 3) Se non si dispone di giocatori molto preparati fisicamente e tatticamente 4) Se si hanno problemi di falli QUINTETTO IDEALE 1: deve essere atletico e capace di "leggere" i passaggi degli esterni. Spesso è il play-maker. 2/3: meglio se alto, ragionevolmente mobile e fisicamente pronto per fare tagliafuori contro chiunque. 4: deve essere la mente, ma anche il maratoneta della squadra; determina i raddoppi. 5: più furbo tatticamente che mobile, deve soprattutto aiutare sulle penetrazioni, in controllo e riuscire ad andare sempre davanti al pivot. COMPITI 1: si occupa della fascia di campo che va da guardia a guardia. Deve forzare il massimo numero di passaggi tra i due esterni o fare perdere molto tempo, contenendo e pressando il passaggio al playmaker (diagr. 1). E' a guardia del gomito quando la palla è nel corrispondente angolo (diagr. 2). 2/3: devono mettere massima pressione alla palla quando questa viene giocata nelle posizioni di ala forzare il passaggio negli angoli. Lo spostamento per arrivare in angolo è a V per consentire a X5 di andare davanti al pivot (diagr. 3). Con palla alla guardia opposta, giocano "aperti" sulla linea pallaangolo (diagr. 4).

Diagr. 1

Diagr. 2

Diagr. 3

4: mantiene il controllo della linea di fondo, esce negli angoli e parla con 2 e 3 per fare e/o mantenere i raddoppi in angolo (diagr. 5). Ha le spalle parallele alla linea di fondo e il naso in linea con la palla (diagr. 6). 5: è padrone dei tre secondi, deve aiutare su tutte le penetrazioni, rimanendo sempre sulla linea dell'area e allineato con la palla e il canestro. Gioca davanti a chiunque prenda posizione (diagr. 7)

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Diagr. 4

Diagr. 6

Diagr. 5

Diagr. 7

Diagr. 8

OBIETTIVI Costringere l'avversario ad un tiro forzato da fuori, cercando di recuperare la palla in uscita dai raddoppi, solo però negli angoli bassi. SPOSTAMENTI a) Palla in guardia, a seguito del palleggio del play o di un passaggio: 1 deve costringere il play avversario a raccogliere il palleggio e lo pressa se è in posizione di tiro, altrimenti si prepara ad intercettare il passaggio spostandosi sulla guardia del lato debole. 2 finge il addoppio alto e si prepara a fare il vero "trap" con 4 se la palla va nel suo angolo. 3 scende a cavallo dell'area, sulla linea palla-angolo. 4 fa due passi verso la palla, difende davanti l'eventuale pivot e si prepara al raddoppio con 2. 5 chiude la linea di penetrazione guardia-canestro (diagr. 8). b) Palla in angolo: 1 rimane a guardia del gomito e prova ad intercettare il passaggio d'uscita. 2 esce in angolo dopo aver fatto un passo verso l'area. 4 valuta se uscire a raddoppiare o se mantenersi sulla linea di fondo. 5 va davanti al pivot e 3 è responsabile dei lob a post basso e deve essere pronto a correra con 1 sulla guardia opposta in caso di uscita della palla (diagr. 9). c) Uscita della palla in guardia: 3 è il primo a togliere un passaggio facile "dentro" o in angolo, poi quando arriva 1 si adegua e marca la sua zona in ala (diagr.10). E' importante stare sulle linee di passaggio, per rallentare gli stessi per dare modo a 4 di andare nell'angolo o almeno nel mezzo angolo sul lato forte. Anche 5 recupera la sua posizione tra palla e canestro per aiutare sulle eventuali penetrazioni (diagr. 11).

Diagr. 9

Diagr. 10

Diagr. 11

SITUAZIONI TATTICHE Attacco 1-4: con il doppio post è 4 che sale per prendere il secondo post. 1 e 5 indirizzano il passaggio al pivot di 5, perchè normalmente, quando questi riceve, mette in azione il taglio diagonale dell'altro post laterale (diagr. 12).

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Diagr. 12

Diagr. 13

Diagr. 14

Pick and roll: attacco che prevede il cambio di lato con un pick and roll. Se avviene sull'arco dei tre punti, 1 cambia con 5 (diagr. 13); se avviene più in alto, 1 passa in terza (diagr. 14). Tutto campo: a livello giovanile questa difesa è molto efficace anche a tutto campo. Con i "grandi", qualora la si voglia fare e 5 è un pivot un po' statico, inverto, quando la palla è nella metà campo offensiva, le posizioni di 4 e 5 (diagr. 15). 2, 3 e 4 raggiungono le loro posizioni e i loro compiti di metà campo, appena vengono superati dalla palla.

diagr. 15

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COSTRUZIONE DI UNA ZONA PRESS “2-2-1” Cesare Ciocca

Considerazioni iniziali: Le idee alla base di ogni proposta difensiva sono: - aggressività: imporre la nostra difesa, mantenere l’iniziativa rispetto all’attacco togliendogli tranquillità, rubandogli spazio senza dargli vantaggi; - flessibilità: regole chiare, ma capacità\possibilità di adeguarsi alle caratteristiche individuali e di squadra degli avversari; - responsabilità: individuale all’interno di un concetto di squadra. Non lasciare alibi ai giocatori! Vedere l’errore e correggere in modo appropriato (es.: si subisce un canestro tutti insieme a meno che qualcuno non abbia rispettato le consegne); - comunicazione in campo: organizzarsi e creare indecisione negli avversari. Abituare i nostri giocatori a comunicare sempre tra di loro; - orgoglio: non mollare mai anche in situazioni di grande difficoltà, da allenare con molte esercitazioni: Es. con una squadra sotto di molti punti o in condizioni di svantaggio (5 > 4); - collaborazione: collegato alla responsabilità. Costruire la propria filosofia difensiva lavorando molto alla ricerca di un costante aiuto reciproco; - convinzione: in quello che si propone e in quello che si fa, trasmettere fiducia ai giocatori e guadagnare la loro. Come si può notare, sono idee che riguardano l’aspetto fisico, tecnico, tattico e psicologico, tutti fattori da tenere in uguale considerazione. COSTRUZIONE DI UNA ZONE PRESS: 2-2-1 Nella difesa pressante le regole di cui sopra vengono enfatizzate. Si lavora sulla zona-press dopo aver affrontato la uomo-press, in modo da avere già ben chiaro il lavoro difensivo su pallone a tutto campo e le idee di raddoppio. Perché la utilizzo: - per cambiare ritmo alla partita; - per rubare secondi all’attacco avversario, a maggior ragione con i 24” e con le nuove regole sull’infrazione di 8” a metà campo; - per recuperare un passivo importante subito; - per scelta tattica (ad esempio contro il playmaker di riserva avversario); - aspetto psicologico: gli avversari la temono se sanno che viene fatta con grande attenzione. 48


Quando la utilizzo: - dopo tiro libero o rimessa laterale; - dopo molto lavoro in palestra, anche da canestro fatto; - se abbiamo fatto un break di 4-6 punti a 0 e il coach avversario non chiama time-out. REGOLE Prima linea difensiva: n° 1-2 non concedere ricezioni in area, solo ricezioni esterne e accompagnare il palleggiatore lungo la fascia laterale verso il raddoppio (diagr. 1). Il giocatore opposto alla palla deve marcare dai e vai di chi effettua la rimessa da fondo entro la linea dei 3p. e contemporaneamente il giocatore opposto alla rimessa (diagr. 2).

Diagr. 1 Diagr. 2

Seconda linea difensiva: n° 4-5 anticipare i giocatori sul lato forte e raddoppiare a cavallo della linea di metà campo insieme a 1 o 2 (diagr. 3 e 4). Anticipare la boa rompendo un suo eventuale movimento verso la palla (diagr. 5).

Diagr. 3

Diagr. 5

Diagr. 4

Diagr. 6

Ultimo giocatore della zona: n° 3 responsabile di tutti i lanci lunghi e del giocatore più distante rispetto alla palla (giocatore sul lato debole); (diagr. 6). ROTAZIONI - ruotare sempre contro la palla; 49


- stare sempre posizionati sopra la linea della palla; - se superati dalla palla collassare immediatamente l’area. OBIETTIVI PER LINEA DIFENSIVA Prima linea difensiva: tenere la palla sul lato e portare l’avversario nel raddoppio a cavallo della linea di metà campo (possibilmente dopo un passaggio skip o da ribaltamento); (diagr. 7).

Diagr. 7

Diagr. 8

Seconda linea difensiva: raddoppiare a metà campo o prima ma solo dopo un errore del palleggiatore (es.: palleggia tenendo la testa bassa) e ruotare, con l’ultimo difensore della zona nella seconda linea della difesa, a zona 2-3 a metà campo se la palla passa il raddoppio (collassare l’area); vedi diagr. 8. Ultimo giocatore dello schieramento: anticipare in caso di raddoppio l’ultimo attaccante sul lato forte (diagr. 9), costruendo, se la palla arriva all’attaccante, un secondo raddoppio con 1 o 2 (diagr. 10).

Diagr. 9

Diagr. 10

OBBIETTIVI DI SQUADRA -

Costringere l’attacco ad effettuare lanci lunghi. Mangiare secondi all’attacco facendogli fare passaggi lenti o all’indietro. Sporcare, rubare la palla su raddoppi a metà campo. Tenere sempre la palla nei corridoi laterali. A tal proposito esistono delle situazioni dove l’attacco può mettere in crisi la nostra organizzazione difensiva, tali situazioni vengono denominate “situazioni critiche”. SITUAZIONI CRITICHE

Diagr. 11.

Diagr. 12.

Diagr. 13.

- Ricezione rimessa in zona centrale: da evitare assolutamente, completa responsabilità del difensore di prima linea (diagr. 11). 50


- Ricezione in dai e vai di chi effettua la rimessa: A) rimessa effettuata da un lungo; faccia a faccia sui passaggi di uscita per costringerlo a palleggiare (diagr. 12). B) rimessa effettuata da un esterno; cambio lato di responsabilità tra i difensori della prima linea. Tenere sempre la palla sul corridoio laterale (diagr. 13). - Ricezione della boa centrale: deve essere anticipata a uomo dal difensore di seconda linea del lato debole (diagr. 14).

Diagr. 14

Diagr. 15

Diagr. 15 bis

CHIUSURA IN ZONA 2-3 Il lungo che raddoppia a metà campo, quando il pallone esce dal raddoppio sprinta diagonalmente e si mette al centro della difesa a zona metà campo come si vede nei diagrammi 15 e 15 bis. ESERCIZI PER LA COSTRUZIONE Si possono creare situazioni per gli interni e per gli esterni, lavorando contemporaneamente sui 2 canestri. ES.1 - 1 > 1 per esterni: impedire la ricezione centrale e guidare il palleggiatore lungo la fascia laterale (diagr. 16). ES.2 - 2 > 4 per interni: 1 e 2 possono attaccare solo sulle fasce laterali, i due difensori di seconda linea dvono essere pronti, anche su ribaltamento, ad affrontare il palleggiatore sempre senza far ricevere la boa (diagr. 7). ES.3 - 2 > 2 per esterni: difesa sul dai e vai (diagr. 8). ES.4 - 4 > 3 esterni-interni: tempo e tecnica del raddoppio (diagr. 9). ES.5 - 4 > 5 esterni-interni, come nel diagr. 20, progressione: - vietati i lanci lunghi; - ammessi i lanci lunghi; ES.6 - 5 > 5 completo: da rimessa fondo e da rimessa laterale. ES.7 - 5 > 5 esterni-interni: per arrivare ai posizionamenti in modo dinamico e quindi più simile alla realtà di gioco, facciamo partire la squadra da una situazione a trenino con attaccanti e difensori alternati; il primo attaccante va a tirare in sottomano (diagr. 21). Progressione: - al posto del trenino giochiamo un nostro gioco d’attacco e rapidamente ci organizziamo per difendere. Abituiamo così la nostra squadra a pressare a tutto campo con lo schieramento 2-2-1 da canestro fatto.

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Diagr. 16

Diagr. 18

Diagr. 17

Diagr. 17-bis

Diagr. 19

Diagr. 20

Diagr. 21

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AIUTI E ROTAZIONI DIFENSIVE Zare Markovski Prima di tutto dobbiamo dividere la metà campo in sei aree (diagr. 1).

Diagr. 1

AREE DISPARI DI "AIUTO INDIRETTO" - Le aree dispari "1", "3", "5" segnate nel diagramma sono quelle dove i difensori devono contenere da soli l'1>1 dell'attaccante con palla, avendo un aiuto indiretto dagli altri quattro compagni di squadra, in modo "restrittivo" sugli spazi (diagr. 2 e 3).

Diagr. 2

Diagr. 3

Quando la palla si trova nelle aree dispari, gli altri quattro difensori si trovano ai bordi di quelle aree, in modo da ridurre "indirettamente" gli spazi. Pertanto il difensore sulla palla è costretto a giocare 1>1. AREE PARI DI "AIUTO DIRETTO" - In questo caso (diagr. 5), il difensore sulla palla è aiutato dal compagno in angolo, perchè, disponendosi sulle linee verticali ed orizzontali, i difensori che si trovano ad una distanza di un passaggio servono in modo "indiretto" a restringere gli spazi sulla difesa individuale.

Diagr. 4

Diagr. 5

Quando si presenta il problema d'allargamento degli spazi in attacco, è il momento in cui bisogna attuare un aiuto diretto in difesa. Tenendo la palla sempre su un lato del campo, forzandola sulle linee laterali, muovendosi sul lato debole in modo da lasciare sempre gli ultimi metri per un passaggio lungo verso l'altro lato, cos“ che l'attacco debba ricominciare di nuovo perdendo secondi preziosi, si lascia solo la possibilità per l'1>1 verso la linea di fondo campo. Anche se il consiglio è di forzare la palla verso l'angolo, cioè verso l'area dispari, di conseguenza verso l'aiuto indiretto, dobbiamo tenere presente che avendo la palla ed agendo spesso per primo, l'attaccante ha un vantaggio e pertanto deve essere fermato in modo diretto. Come? Analizziamo due ipotesi di rotazioni. Teniamo sempre presente che: * La palla non deve entrare in palleggio nell'area "6". 53


* I raddoppi si possono fare solo in posizione di post basso, evitando in questo modo, passaggi verso canestro, mettendo cos“ altri tre giocatori in situazioni d'aiuto indiretto. * Cerchiamo di cambiare dopo il raddoppio, quando possibile, tra i giocatori 4 e 5, iniziando la rotazione vero l'esterno, dove 4 e, soprattutto 5 sono, solitamente, giocatori con basse percentuali di tiro fronte a canestro (diagr. 6, 7, 8 e 9).

Diagr. 6

Diagr. 7

Diagr. 8

Diagr. 9

PRIMA IPOTESI DI ROTAZIONE Se l'attacco esegue un passaggio che esce dal raddoppio verso il lato dove non si crea un cattivo accoppiamento difensivo, la difesa ha il tempo necessario per riprendere le giuste marcature tra un lungo ed un lungo, tra un piccolo ed un piccolo (diagr. 10, 11, 12 e 13). Muovendosi in questo modo si lasciano all'attacco due possibilitĂ su quattro di creare un cattivo accoppiamento difensivo.

Diagr,10

Diagr. 11

Diagr. 12

Diagr. 13

Per scelta tattica, quando gli attaccanti in posizione di 4 sono pericolosi tiratori da tre punti ed allargano gli spazi; sono necessarie piĂš ampie rotazioni con quattro difensori (diagr. 14).

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Diagr. 14

Diagr. 15

Quando l'1>1 è effettuato spalle a canestro, anche se dalle aree "1" e "5", l'aiuto indiretto è sempre valido, impedendo cos“ i tagli verso canestro dei giocatori esterni (diagr. 15). SECONDA IPOTESI DI ROTAZIONE Quando l'1>1 parte dal post basso, invece, non vogliamo che i difensori sul lato debole debbano subito trovarsi a difendere in sottonumero, vale a dire più attaccanti contro meno difensori, pertanto, gli aiuti oltre ad essere indiretti, dove si restringe lo spazio e si riesce a difendere e contenere l'1>1, partono dal lato forte (diagr. 16 e 17).

Diagr. 16

Diagr. 17

Quando chi effettua il passaggio si trova al di sotto della linea di tiro libero, non vi è alcuna rotazione, ma, dopo il primo palleggio di 5, si attua il raddoppio con lo scopo di fermare la penetrazione verso canestro. Se la palla è ripassata a 2, il suo difensore X2 ritorna a marcare il proprio attaccante. Se, dopo il passaggio, 2 taglia, X2 si ferma a raddoppiare soltanto nel caso in cui il palleggio di 5 sia già iniziato. Se 5 non palleggia, allora X2 segue il suo uomo, lasciando a X1 il compito di raddoppiare 5 se quest'ultimo inizia ad attaccare X5. Nel caso in cui 1 si trovi sotto la linea del tiro libero, non attuiamo la rotazione, ma, una volta fermato il palleggio di 5, X1 ritorna a marcare il suo attaccante 1. Se, invece, 1 rimane sopra la linea del tiro libero, vi sarà una rotazione dal lato debole (diagr. 18).

Diagr. 18

Diagr. 19

Diagr. 20

Se 5 inizia a palleggiare prima che 2 tagli, X2 rimane a raddoppiare, mentre X1 segue e difende su 2, muovendosi poi come nella precedente rotazione (diagr. 19). In questo modo non si rischia di avere cattivi accoppiamenti difensivi vicino a canestro. Se il passaggio è effettuato sul lato debole, addirittura, non si rischia nessun cattivo accoppiamento difensivo, perchè l'attaccante di X1 è distante due passaggi dalla palla e X1 ha il tempo per ritornare a marcare il suo attaccante (diagr. 20). 55


In conclusione, l'aspetto piÚ importante è che i difensori indiretti stiano nella posizione "palla - uomo", perchè non rischiano un taglio dietro e non si allargano per concedere spazio per il tiro (diagr. 21 e 22).

Diagr. 21

Diagr. 22

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UNA DIFESA COMBINATA Schieramento: "2-1-2" - Squadra: Virginia - Coach: Dave Leitao Obiettivi: questa difesa accorpa i punti di forza della difesa individuale con quelli della zona. E' particolarmente adatta contro squadre che dispongono di due guardie che penetrano molto bene. I due giocatori frontali difendono a uomo sui due attaccanti più pericolosi mentre i tre più arretrati difendono a zona. Nota. Nei diagrammi sono proposti i movimenti difensivi che contrastano alcune penetrazioni delle due guardie.

Diagr. 1

Diagr. 2

Diagramma 1. - Il pallone è nelle mani di 1, per cui X1 gioca su di lui chiuso e aggressivo, mentre X2, incaricato del controllo di 2, l'altra guardia, si dispone sulla linea che unisce il pallone e 2. Gli altri tre difensori, X3, X4 e X5, marcano a zona disponendosi in modo da formare un triangolo e difendono sull'attaccante che si trova nella loro area di competenza. 1 passa a 3 che taglia a V per liberarsi e gioca il dai e vai per ricevere di ritorno. X1 segue 1 mantenendo la difesa individuale. Diagramma 2. - Con il pallone a 3, X2 deve difendere su 2, spostatosi sul lato forte, in modo da negargli una facile ricezione del pallone. X5 deve prevenire un facile passaggio a 5 in post alto e X4 deve essere attento all'esecuzione dell'eventuale passaggio skip a 4 da parte di 3. Sul blocco di 1 per 4, X1 deve cercare di disturbare 4 durante il taglio sotto canestro per ritardare il passaggio dentro di 3 e dare modo a X4 di recuperare su 4.

Diagr. 3

Diagr. 4

Diagramma 3. - 3 passa a 2 che finta un taglio in lunetta e poi torna fuori per ricevere, 5 blocca nei pressi dell'angolo della lunetta sul lato debole per 1 che sale, ruota sul blocco ed esce alto in posizione di guardia. X1, bloccato da 5, deve recuperare chiudendo su 1 fra il pallone e l'avversario. X5 si posiziona sulla linea di passaggio 2-5. Diagramma 4. - 4 va a bloccare in favore di 3 che cambia lato attraversando l'area e 2 ribalta il pallone su 1 e gioca il dai e vai puntando a canestro. X2 segue il taglio di 2 cercando di mantenere una posizione che ostacoli il passaggio di ritorno di 1. X3 e X4 si riposizionano in modo da tornare al controllo a zona (X3 è vicino a 2 e X4 va sul lato dove ha tagliato 3.

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Diagr. 5

Diagr. 6

Diagramma 5. - 1 non ha completato con successo il dai e vai con 2 ed è rimasto in possesso del pallone. Passa allora a 3 mentre 4 esce oltre la linea dei tre punti sul lato debole. Poiché 2 non è sul lato forte, X2 si dispone sulla linea di passaggio 3-2 pronto ad intercettarlo. X1 rimane su 1 adeguando la posizione a quella del pallone, così come fa X5 su 5 all'angolo della lunetta per scoraggiare e negare il passaggio di 3. Diagramma 6. - Se 3 non tira, 2 ritorna fuori in posizione di guardia e X2 lo segue riprendendo la marcatura a uomo. 5 blocca in favore di 1 che taglia in area per ricevere da 3 ed è X5 che chiude in area per ostacolare e negare, con la sua statura e mole, il passaggio di 3 a 1. X1 chiude momentaneamente su 5 per interferire con il tentativo di 3 di dargli il pallone e consentire il recupero di X1 e il contemporaneo ritorno di X5 verso il vertice del triangolo formato dai difensori che marcano a zona. Obiettivi: questa difesa accorpa i punti di forza della difesa individuale con quelli della zona. E' particolarmente adatta contro squadre che dispongono di due guardie che penetrano molto bene. I due giocatori frontali difendono a uomo sui due attaccanti più pericolosi mentre i tre più arretrati difendono a zona. Nota. Nei diagrammi sono proposti i movimenti difensivi che contrastano alcune penetrazioni delle due guardie.

Diagr. 1

Diagr. 2

Diagramma 1. - Il pallone è nelle mani di 1, per cui X1 gioca su di lui chiuso e aggressivo, mentre X2, incaricato del controllo di 2, l'altra guardia, si dispone sulla linea che unisce il pallone e 2. Gli altri tre difensori, X3, X4 e X5, marcano a zona disponendosi in modo da formare un triangolo e difendono sull'attaccante che si trova nella loro area di competenza. 1 passa a 3 che taglia a V per liberarsi e gioca il dai e vai per ricevere di ritorno. X1 segue 1 mantenendo la difesa individuale. Diagramma 2. - Con il pallone a 3, X2 deve difendere su 2, spostatosi sul lato forte, in modo da negargli una facile ricezione del pallone. X5 deve prevenire un facile passaggio a 5 in post alto e X4 deve essere attento all'esecuzione dell'eventuale passaggio skip a 4 da parte di 3. Sul blocco di 1 per 4, X1 deve cercare di disturbare 4 durante il taglio sotto canestro per ritardare il passaggio dentro di 3 e dare modo a X4 di recuperare su 4. Diagramma 3. - 3 passa a 2 che finta un taglio in lunetta e poi torna fuori per ricevere, 5 blocca nei pressi dell'angolo della lunetta sul lato debole per 1 che sale, ruota sul blocco ed esce alto in posizione di guardia. X1, bloccato da 5, deve recuperare chiudendo su 1 fra il pallone e l'avversario. X5 si posiziona sulla linea di passaggio 2-5. 58


Diagramma 4. - 4 va a bloccare in favore di 3 che cambia lato attraversando l'area e 2 ribalta il pallone su 1 e gioca il dai e vai puntando a canestro. X2 segue il taglio di 2 cercando di mantenere una posizione che ostacoli il passaggio di ritorno di 1. X3 e X4 si riposizionano in modo da tornare al controllo a zona (X3 è vicino a 2 e X4 va sul lato dove ha tagliato 3.

Diagr. 3

Diagr. 4

Diagr. 5

Diagr. 6

Diagramma 5. - 1 non ha completato con successo il dai e vai con 2 ed è rimasto in possesso del pallone. Passa allora a 3 mentre 4 esce oltre la linea dei tre punti sul lato debole. Poiché 2 non è sul lato forte, X2 si dispone sulla linea di passaggio 3-2 pronto ad intercettarlo. X1 rimane su 1 adeguando la posizione a quella del pallone, così come fa X5 su 5 all'angolo della lunetta per scoraggiare e negare il passaggio di 3. Diagramma 6. - Se 3 non tira, 2 ritorna fuori in posizione di guardia e X2 lo segue riprendendo la marcatura a uomo. 5 blocca in favore di 1 che taglia in area per ricevere da 3 ed è X5 che chiude in area per ostacolare e negare, con la sua statura e mole, il passaggio di 3 a 1. X1 chiude momentaneamente su 5 per interferire con il tentativo di 3 di dargli il pallone e consentire il recupero di X1 e il contemporaneo ritorno di X5 verso il vertice del triangolo formato dai difensori che marcano a zona.

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ZONE TRAP «1–3–1» Squadra: UNLV - Coach: Jerry Tarkanian Obiettivi: usata per brevi periodi nel corso di una partita, questa difesa – con la continua ricerca del raddoppio di marcatura sul possessore del pallone, in qualsiasi parte del campo si trovi – permette recuperi altrimenti problematici e vantaggi consistenti grazie all’aggressività e all’ossessionante pressione portata sul pallone. Nota. Il segnale per la sua adozione è sempre stato il repentino ripiegamento in difesa dopo qualsiasi conclusione offensiva. Premessa - Per attuare questo tipo di difesa (vedere il Diagr. 1 per la disposizione iniziale) i giocatori devono possedere le seguenti caratteristiche: a) 1 è un piccolo dotato di grande rapidità, veloce negli spostamenti e molto resistente allo sforzo fisico. Deve essere sempre molto concentrato e attento allo sviluppo del gioco. Deve coprire una porzione di campo notevole, che va dalla linea di tiro libero (e sue estensioni) alla metà campo. Tanto più bravo è questo giocatore, tanto più efficace è questa difesa. b) 2 è un buon rimbalzista, veloce negli spostamenti e, comunque, più rapido di 3, essendo la zona di campo di sua competenza quella verso la quale prendono più facilmente e più spesso avvio le manovre offensive. c) 3, al contrario, deve essere migliore rimbalzista e può essere più lento di 2. Suo è il compito di andare a proteggere il tabellone quando il pallone è sul lato opposto d) 4 è il centro, il giocatore più alto e robusto in campo. In dipendenza dalla posizione del pallone, deve occupare le posizioni di post alto e basso e deve essere il vero presidio del tabellone. Non deve permettere l’esecuzione di passaggi penetranti verso attaccanti che si trovano o tagliano alle sue spalle. e) 5 è un giocatore rapido e abile a raddoppiare. Deve occuparsi della zona di campo che va da una linea laterale all’altra. Può essere il secondo piccolo della squadra.

Diagr. 1

Diagr. 2

Diagr. 1 - Disponendosi in campo, i giocatori devono occupare le seguenti posizioni: 1 si pone ad un passo dal semicerchio esterno della lunetta, 4 è sulla linea di tiro libero al centro della lunetta, 2 e 3 si dispongono a circa un metro e mezzo/due dagli angoli della lunetta, 5 si schiera esattamente davanti al proprio canestro. Diagr. 2 - Pallone in posizione frontale - 1, dopo aver lavorato per dividere il fronte offensivo, va a raddoppiare con 2 che ha seguito attentamente il lavoro di 1 e gioca sulla linea di passaggio fra le due guardie. L’ala 3, sul lato opposto al pallone, si abbassa verso il canestro per occupare una favorevole e corretta posizione in caso di rimbalzo. 5 si sposta verso la posizione di post basso sul lato forte. Diagr. 3 - Pallone in posizione laterale - Sono sempre l’ala ed il point man a portare il raddoppio. In questa zona del campo scatta il raddoppio sia sul palleggiatore che sul ricevente. Infatti, sia il giocatore che tenta di penetrare in palleggio che l’attaccante che ha ricevuto il passaggio sono oggetto di raddoppio. I due difensori interessati al raddoppio devono stare molto attenti alla situazione nella quale si trovano palleggiatore o ricevente. E’ l’intervento puntuale che determina il successo difensivo. 2, 4 e 5 scivolano verso il lato del pallone compattandosi intorno all’area dei tre secondi. Pallone in angolo - Questa è un’eccellente area per operare il raddoppio. 3 e 5 raddoppiano, mentre i tre difensori lontani dal pallone devono disporsi sulle linee di passaggio. In questo caso, l’attaccante in angolo, raddoppiato, ha grosse difficoltà per eseguire il passaggio: o ripassa fuori o tenta il passaggio al post. In questo secondo caso il passaggio sarà necessariamente lento (lob o battuto a terra) e il post, marcato da 4, non è nelle migliori condizioni per ricevere. Diagr. 5. - Pallone dentro - Se il pallone arriva nelle mani del post basso, una morsa si stringe su di lui. 4 e 60


5 raddoppiano tenendo le braccia alte e 3 lo disturba ulteriormente ponendoglisi davanti. L’attaccante si trova così in una situazione dalla quale è difficile uscire e, qualora riesca a passare, il pallone non può che ritornare fuori costringendo l’attacco ad iniziare una nuova manovra offensiva.

Diagr. 3

Diagr. 4

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Diagr. 5


Difesa «sabbie mobili» Schieramento: «1–3–1 » - Squadra: University of Tennessee - Coach: Ray Mears La «Difesa sabbie mobili» è una difesa pressing su metà campo. Obiettivi. 1. Portare molta pressione sul pallone con una marcatura individuale o con raddoppi. 2. Forzare gli avversari a prendere decisioni rapide in modo che non abbiano la possibilità di ragionare e leggere la difesa. 3. Forzare gli attaccanti a penetrare lungo la linea di fondo, dove è più facile portare trappole, piuttosto che verso la fascia centrale del campo. 4. Forzare gli attaccanti a giocare in modo incontrollato. 5. Costituire una valida alternativa alla difesa «1–3–1 » normale sorprendendo e disturbando l’attacco. 6. Modificare il ritmo della partita costringendo l’attacco ad agire in modo affrettato. Responsabilità dei difensori. - La semplicità di questa difesa la rende adatta alle caratteristiche di qualsiasi giocatore purché nella mente di ciascuno siano chiari i sei obiettivi citati e le rispettive responsabilità. - 1, l’uomo in punta: - se l’attacco si schiera con una sola guardia, gioca chiuso sull’avversario per forzarlo verso uno dei due lati del campo; - se l’attacco si schiera con due guardie, gioca fra loro come si vede indicato nel secondo diagramma. - 2 e 3, le ali: - sul lato del pallone: il difensore è responsabile di qualsiasi giocatore si trovi in quella zona (vedere diagrammi 2 e 3); - sul lato opposto al pallone: il difensore è responsabile dell’area del post basso in modo da poter vedere pallone e uomo sul lato di aiuto (vedere diagrammi 2 e 3). - 4, il post basso: - sta davanti al post avversario sul lato forte fintantoché il pallone non va in angolo (vedere diagrammi 2 e 3); - quando il pallone va in angolo esce e raddoppia con l’ala interessata; - se non ci sono avversari nella posizione di post basso sul lato forte sta vicino alla linea di fondo. - 5, il post alto: - sta sull’avversario schierandosi davanti in linea con il pallone (vedere diagrammi 2 e 3); - se l’attacco gioca con il doppio post alto, gioca sul post che è sul lato forte; - va davanti al post basso quando l’uomo in angolo è in possesso del pallone (vedere diagramma 4). Schieramento iniziale.

diagr. 1 diagr. 2

Diagramma 1 . - 1 , il difensore più avanzato, è molto alto, quasi vicino al cerchio di centro campo; 2 e 3, le due ali, sono oltre il limite esterno della lunetta; 4, il post basso, è schierato sotto canestro e 5, il post alto, è in lunetta sulla linea di tiro libero. Diagramma 2. - Pallone a una guardia. - Questo diagramma mostra la messa in opera delle responsabilità individuali dei giocatori ipotizzando il pallone nelle mani di un attaccante schierato lateralmente nella posizione di guardia. 3 controlla il possessore del pallone ponendosi fra uomo e canestro; 1 si dispone fra le due guardie in modo da vederle entrambe pronto a reagire di fronte a qualsiasi iniziativa; 2 difende l’area del post basso sul lato debole assumendo una posizione che gli consente di vedere pallone e avversario; 4 sta davanti al post basso sul lato forte; 5 va davanti al post alto in lunetta schierandosi fra avversario e pallone. 62


diagr. 3 diagr. 4

Diagramma 3. - Pallone in ala sull’estensione della linea di tiro libero. - In questo caso, 3 gioca chiuso sul possessore del pallone; 1 scivola davanti all’attaccante sulla direttrice avversario-pallone; 2 entra in area e assume la posizione che gli permette di controllare il tentativo di penetrazione del suo avversario e pronto ad intervenire sull’eventuale passaggio lob al post basso marcato da 4; 4 fronteggia il post basso scoraggiando e ostacolando il passaggio dentro dell’ala; 5 ruota verso il pallone mantenendosi davanti al post alto. Diagramma 4. - Pallone in angolo. - Quando il pallone viene passato all’attaccante schierato in angolo i difensori adeguano le rispettive posizioni come segue. 3 segue il passaggio in angolo e raddoppia con 4; 4 scatta sul pallone e raddoppia con 3; 5 scivola basso sul post lasciato libero da 4 schierandosi davanti all’avversario; 1 passa a controllare il post alto ponendosi sulla linea dell’ipotetico passaggio dall’angolo e adegua, se necessario, la propria posizione in modo coerente agli spostamenti del post alto; 2 rimane in area sulla linea di passaggio angolo-avversario diretto pronto ad intervenire in modo tempestivo a fronte di eventuali tagli in area dell’avversario e ad andare al rimbalzo qualora il possessore del pallone riesca ad anticipare il raddoppio o esegue un tiro forzato. La disposizione dei difensori è molto avanzata, senza tuttavia andare a impegnare la metà campo d’attacco. Il motivo di questo schieramento è molto semplice: se i giocatori si disponessero, in posizione difensiva, nella loro metà campo d’attacco, si verrebbe ad ottenere una normalissima difesa con raddoppi sistematici e ciò, per gli scopi che si prefigge questo modulo difensivo, aumenterebbe di molto la sua vulnerabilità, concedendo agli avversari ampi spazi entro i quali agire pressoché indisturbati e, di conseguenza, costringerebbe i difensori a coprire vaste zone del campo per intervenire efficacemente sugli avversari. L’ obiettivo iniziale della «Difesa sabbie mobili» è di portare immediatamente una forte pressione sul pallone e questo è il secondo, validissimo motivo che spiega la disposizione di partenza dei difensori. Infatti, se si schierassero più vicini e più compatti all’area dei tre secondi, la pressione esercitata sul pallone sarebbe molto limitata, se non addirittura nulla, sul portatore di palla. Con un simile schieramento si ottiene, inoltre, una buona protezione della linea di fondo campo con la rotazione attenta dell’ala ( 2 o 3) interessata. Enfatizzati questi punti, l’analisi si rivolge agli elementi basilari di questa difesa «1-3-1 » in modo da avere via via un quadro più completo di questo sistema. Le trappole. I giocatori che portano i raddoppi devono avere l’accortezza di tenere alzate entrambe le braccia senza mai estenderle completamente in modo che i gomiti risultino leggermente piegati consentendo ai difensori di occupare più spazio (ciò può costituire un valido elemento di disturbo per l’attaccante raddoppiato e incrementare le sue difficoltà). Il comportamento dei difensori è identico a quello usato nella difesa individuale. E’ loro cura di fare in modo che l’attaccante non possa dividerli intaccando in tal modo l’efficacia del raddoppio. Ciò si ottiene principalmente con un corretto movimento del difensore che giunge a raddoppiare. Questi non deve lasciare il benché minimo spazio fra sé e il compagno in modo che l’attaccante non abbia la possibilità di svincolarsi dal raddoppio. Per ottenere un buon risultato è necessario non iniziare la manovra di raddoppio troppo presto. Se così fosse, il primo difensore che raddoppia potrebbe istintivamente anticipare il passaggio favorendo l’attaccante che avrebbe modo di capire cosa sta per accadere e riuscire ad ottenere proprio il risultato che questa manovra vuole evitare: la separazione dei difensori. E’ importante quindi che il primo difensore si comporti normalmente costringendo l’attaccante verso la linea laterale e permettendo al compagno di intervenire adeguatamente per completare un raddoppio efficace. Posizione dell’ala. - I giocatori che occupano le posizioni di ala si comportano come nella difesa individuale assumendo una posizione di semi-anticipo con il braccio interno disteso sulla linea di passaggio. Le ali non cercano il raddoppio, ma lo eseguono se si presenta un’occasione favorevole. Posizione al rimbalzo. - Sebbene le ali siano spesso in buona posizione per andare alla conquista del rimbalzo, la loro azione deve essere sempre decisa per conquistare la migliore possibile. Di conseguenza, 1 , 63


o chi va a ricevere il passaggio d’apertura, deve trovarsi sempre pronto alla ricezione del pallone per dare il via ad un contropiede efficace. 4, il difensore più arretrato, è responsabile della posizione centrale, sia sotto canestro che verso l’area del post alto. In ciò è favorito quando il pallone si trova nella fascia centrale del campo, mentre si viene a trovare facilmente fuori posizione quando è in angolo. Il post alto, 5, per effetto dello schieramento difensivo, si trova in una posizione meno favorevole per andare al rimbalzo e questo è uno dei pochi punti deboli di questo tipo di difesa. 5, infatti, marca il proprio avversario davanti o sul lato e, per ottenere una buona posizione, deve eseguire rapidamente un giro dorsale che gli può permettere di porsi davanti all’attaccante, tagliandolo così fuori o costringendolo ad allargarsi verso la linea laterale. E’ questo uno dei punti che caratterizzano questa difesa in quanto i passaggi diagonali possono creare problemi che intaccano la solidità difensiva. In simili frangenti, la maggiore responsabilità ricade su 4, il difensore più arretrato. Questi, oltre che fungere da regista della difesa, deve saper valutare esattamente come superare un blocco e come intervenire sull’attaccante in angolo. E’ molto importante che questo giocatore sia ben allenato su questi movimenti e che la sua “sensibilità” gli permetta di scegliere il momento più opportuno per scattare sull’avversario.

diagr. 5 diagr. 6

Diagramma 5. - Difesa sui passaggi diagonali dal fondo verso una guardia. - Il diagramma mostra come è attuata la copertura difensiva quando il pallone, nell’angolo destro, viene passato diagonalmente alla guardia schierata sul lato opposto. 2, il difensore che si trova all’interno dell’area dei tre secondi, esegue una finta verso la linea di passaggio e poi arretra spostandosi sull’attaccante che agisce sullo stesso lato. L’altra guardia, 1 , scatta con decisione sul pallone, mentre 5 ruota per portarsi nella tradizionale posizione davanti all’avversario (in accordo con la posizione del pallone). 4 chiude verso la posizione di post basso e 3 sale verso la guardia avversaria che non ha il controllo del pallone pronto ad intervenire su un potenziale pericolo. L’analisi della «Difesa sabbie mobili» continua con l’esame di altri tre punti che caratterizzano questo sistema difensivo in modo tale da avere un panorama pressoché completo del comportamento dei difensori di fronte alle principali situazioni di gioco che si trovano a dover affrontare sotto la spinta offensiva o perché generate da loro stessi. Diagramma 6. - Difesa sui passaggi diagonali dalle guardie agli angoli. - Il comportamento dei difensori su questi passaggi è sostanzialmente identico a quello adottato nel caso in cui il pallone venga passato da un angolo all’altro. Va segnalato che la situazione in campo schematizzata non è conseguente al passaggio contrario (descritto nella seconda parte), bensì all’azione dell’attacco e, in particolare, del portatore di palla che è stato aggredito dai difensori 1 e 3 che hanno portato, o fintato, un raddoppio di marcatura. La pressione sul pallone dopo che ha superato la metà campo, come si è già visto, è una delle caratteristiche di questa difesa e molto spesso sono proprio i difensori a indurre, con una marcatura stretta ma “permissiva”, la guardia in possesso del pallone a passarlo al compagno che si trova in angolo. In tal caso, le «sabbie mobili» colpiscono senza perdono. La facilità del passaggio o il superamento di un primo ostacolo sviano gli attaccanti inducendoli a credere di aver fatto il passo principale e più difficoltoso. E’ a questo punto che la difesa si ripresenta con tutta la sua aggressività e i suoi tranelli per complicare, in modo spesso irreversibile, l’azione avversaria. Sul passaggio in angolo la reazione di difensori è la seguente. 2 si porta sull’attaccante 4 in angolo che ha ricevuto il pallone chiudendogli la possibilità di entrata lungo la linea di fondo. 1 si sposta sul lato del pallone e prende in consegna la guardia su quel lato mentre 3, il difensore che con 1 aveva aggredito la guardia in possesso del pallone, si abbassa verso canestro all’altezza del prolungamento ideale della linea di tiro libero. 4 si schiera in posizione di netto anticipo rispetto al pallone fronteggiando l’avversario in angolo, così come 5 esegue la solita rotazione che gli permette di mantenersi davanti all’avversario diretto impedendogli una facile ricezione a centro area.

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diagr. 7 diagr. 8

Diagramma 7. - Difesa sulla penetrazione in palleggio a centro campo. - In generale, la penetrazione del pallone in palleggio deve essere prevenuta e i difensori devono cercare con tutte le loro forze di interromperla nel minor tempo possibile. Nel diagramma è illustrata la penetrazione in palleggio verso la lunetta con l’attaccante che cerca di dividere i difensori 1 e 3. Come 5 avverte questa situazione deve salire per tentare di bloccare l’attaccante in palleggio. Il movimento di 5 fa sì che si formi un triangolo difensivo i cui vertici sono costituiti da 5, 2 e 4, così come si vede tracciato nel diagramma. E’ evidente che il compito di 2 e di 4 è di andare a raddoppiare con 5 sull’attaccante in penetrazione e costringerlo così ad una infrazione o, nel caso per lui più favorevole, a ripassare fuori il pallone. Diagramma 8. - Difesa sul passaggio al post alto. - Fra gli scopi di questa difesa c’è anche quello di impedire, o quanto meno scoraggiare, il passaggio al post alto. Ecco perché il difensore 5 si schiera davanti all’avversario diretto. Ma quando non tutto si sviluppa come voluto, la difesa prende le seguenti contromisure. Se il pallone viene passato da centro campo, 1 , 2 e 3 arretrano automaticamente in modo che il post con il pallone si venga di fatto a trovare chiuso in un box composto da 5, 1 , 2 e 3 e non abbia altra soluzione se non ripassare fuori il pallone. Se invece il pallone è in angolo, e in questo caso solitamente si è verificato un raddoppio di marcatura sul possessore, 5, per effetto della rotazione difensiva, si trova a marcare il post basso. E’ allora la guardia sul lato del pallone, nel diagramma 1 , che si pone sulla linea di passaggio angolo-post alto per negare o, quanto meno, scoraggiare questo passaggio. Nella scorsa puntata si è visto come il raddoppio di marcatura portato sull’attaccante in angolo non dia praticamente scampo a chi lo subisce. Le alternative a sua disposizione non sono molte, anzi ne ha praticamente una sola, sia pure con diverse possibilità: il rilascio del pallone verso qualche compagno. Nel caso il passaggio sia da angolo a guardia sullo stesso lato (quello diagonale dall’angolo alla guardia sul lato opposto è stato trattato nella seconda parte) la «Difesa sabbie mobili» prevede che chi riceve il pallone venga triplicato. La presentazione di questo sistema difensivo si conclude quindi con l’illustrazione di questa opzione che conferisce un ulteriore elemento di difficoltà per l’attacco che lo affronta.

diagr. 9 diagr. 10

Diagramma 9. - Difesa sul passaggio dall’angolo alla guardia sullo stesso lato. - In questo diagramma si vede la disposizione dei giocatori a raddoppio avvenuto sul pallone in angolo. I difensori 1 e 2 hanno portato la trappola; 5 si è portato sul post basso schierandosi davanti per scoraggiare l’eventuale passaggio; 4 è a sua volta davanti all’altro attaccante in angolo con l’accortezza di posizionarsi sulla linea di passaggio angoloangolo e pronto ad intervenire sull’eventuale passaggio lob al post marcato da 5; 3 è nei pressi dell’angolo della lunetta in una posizione che gli permette di reagire adeguatamente ai movimenti offensivi e ai tentativi dell’attaccante in possesso del pallone. In effetti, 3 deve lavorare per scoraggiare sia il passaggio alla guardia vicina che su quella sul lato opposto del campo e, nello stesso tempo, mantenere una posizione che gli permetta di intervenire prontamente su entrambi i possibili passaggi indirizzati verso la fascia alta della

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metà campo. Se l’attaccante raddoppiato riesce a passare alla guardia, sono 3 e 1 i primi due difensori ad occuparsi del nuovo possessore del pallone chiudendo verso di lui. Diagramma 10. - Ipotizzando il tentativo di penetrazione in palleggio dell’attaccante che ha ricevuto il pallone, 3 e 1 chiudono maggiormente su di lui e lo stesso fa 5 che scatta verso il palleggiatore. 2 va a difendere sul post basso abbandonato da 5 per scoraggiare il passaggio o ostacolarne la ricezione e 4, sul lato opposto, segue lo sviluppo dell’azione tenendo contemporaneamente d’occhio il suo avversario diretto. Così facendo la difesa vanifica il tentativo dell’attaccante e, se i ritmi sono rispettati, lo chiude in una morsa dalla quale non ha speranza di uscire con successo e che quasi sempre porta ad una palla persa.

diagr. 11

Diagramma 11 . - La fase finale è riprodotta, per maggiore chiarezza, in quest’ultimo diagramma. 1 , 3 e 5 sono chiusi sul possessore del pallone e gli precludono qualsiasi possibilità, lasciando spazio, caso mai, al passaggio all’altra guardia, quasi sempre impreciso e, anche per questo, facilmente controllabile; 2 sta davanti al post basso rivolto verso il pallone e 4 chiude in area presidiandola, pronto ad intervenire a fronte di qualsiasi imprevisto. E’ evidente che, se tutto funziona come previsto, la palla persa per infrazione di cinque secondi o una palla contesa sono le conclusioni più che scontate. Nel primo caso un pallone certamente conquistato, nel secondo, la possibilità di ottenerne il possesso (non c’era la regola del possesso alternato). In entrambi, un giusto premio per il lavoro compiuto e portato a termine. Conclusione. - Questo sistema difensivo ha costituito per anni un severo ostacolo da superare per gli avversari dell’Università del Tennessee di Ray Mears, efficace baluardo utilizzato contro attacchi abituati ad un ritmo di gioco costante, contro giocatori scarsi nel trattamento del pallone e contro avversari impreparati a reagire prontamente a cambi di difesa improvvisi.

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MATCH UP DALLA «1-1-3» Schieramento iniziale: «1-1-3» - Squadra: California State - Coach: Lou Campanelli Obiettivi: mantenere una adeguata intensità difensiva senza cadere nel rischio di assumere un atteggiamento passivo ed evitare che i giocatori si ancorino al concetto di difesa di una porzione del campo.

diagr. 1 diagr. 2 diagr. 3

Diagramma 1. - X1 prende in consegna il palleggiatore a metà campo orientandone la direzione verso le linee laterali e rimane chiuso su di lui fintantoché non raggiunge la posizione laterale. L’assunzione dello schieramento «1-1-3», e segnatamente la posizione di X2, è motivata dalla volontà di non permettere una facile ricezione del pallone nell’area del post alto. X3, vedendo 1 avanzare sul suo lato, si alza verso la linea dei tre punti. Diagramma 2. - Supponendo il passaggio di 1 a 3 in ala, X3 scatta fuori e prende in consegna 2. X2 si sposta all’angolo della lunetta sul lato forte e X1 scivola all’altro angolo della lunetta, quello sul lato debole. X5 si porta davanti al post (o a ¾) per impedire un agevole passaggio dentro di 3. X4 chiude verso la posizione di post basso entrando, a sua discrezione e in relazione a come si sviluppa il gioco, eventualmente in area. Nota. In questa difesa è molto importante decidere quanta superficie si vuole coprire, facendo dipendere la decisione soprattutto dalla rapidità dei giocatori. Maggiore è la loro velocità, maggiore è l’area che può essere adeguatamente controllata.

diagr. 4 diagr. 5 diagr. 6

Diagramma 3. - Un altro punto focale di questa difesa che è bene evidenziare subito, comunque essenziale per qualsiasi sistema difensivo, riguarda la marcatura del possessore del pallone. E’ essenziale che non si verifichi mai il caso in cui due difensori intervengano contemporaneamente sul pallone. Questo comportamento sarebbe esiziale per la difesa. Non si può giocare, infatti, una match up con due difensori impegnati nel controllo del pallone. Per questo, un semplice e valido accorgimento consiste nella chiamata convenzionale che il difensore sul pallone indica verbalmente in modo tempestivo. Analogamente, non deve essere permesso all’attaccante in possesso del pallone di penetrare in palleggio fra due difensori come si vede nel Diagramma. Diagramma 4. - X3 marca stretto 3 in possesso del pallone, X5 è davanti a 5 (o in una posizione di forte anticipo a ¾) per essere pronto ad intervenire (come non potrebbe fare, se non con maggiori difficoltà e rischio, se difendesse alle spalle di 5) sul passaggio in angolo. Sul passaggio di 3 a 4, X5 esce a difendere sul pallone, X4 taglia l’area sotto canestro e prende in consegna 5 adottando la marcatura più consona, a sua discrezione, per negare il passaggio diretto a 5. X3 scivola diagonalmente posizionandosi sul lato debole 67


in prossimità della posizione di post basso, X1 chiude in area fintantoché non sopraggiunge X3 e poi torna all’angolo della lunetta, posizione critica per la difesa. Diagramma 5. - Impedito con successo il tiro a 4, o il suo passaggio dentro a 5 o quello attraverso l’area verso l’angolo della lunetta sul lato debole protetto da X1, a 4 non resta che ritornare il pallone a 3. Ottenuto ciò, la difesa ha compiuto un passo importante, costringendo l’attacco alla circolazione perimetrale del pallone. X2 esce a difendere su 3 e X1 lo rimpiazza abbandonando l’altro angolo della lunetta. Questa scelta deve essere tempestiva da parte di X1, così come di qualsiasi altro difensore in situazioni analoghe, dal momento che ogni indecisione può penalizzare in modo determinante la difesa. Nota. Ogni giocatore deve essere consapevole del proprio ruolo, segnatamente per ciò che riguarda “chi difende sul pallone”, e del fatto che non si difende una parte del campo ma l’attaccante che gioca in quella parte. Diagramma 6. - Il ribaltamento del pallone prosegue con un primo passaggio di 3 a 1. X1 esce a marcare 1 e X2 arretra all’angolo della lunetta chiudendo verso un’area pericolosa per la difesa. Non appena 1 ribalta il pallone sull’altro lato a 2, X3 scatta fuori a difendere sul pallone, X2 si sposta all’altro angolo della lunetta ed è rimpiazzato da X1. X4 taglia sotto canestro e va a difendere sul post con le modalità citate e X5 riprende la posizione in area sotto canestro.

diagr. 7 diagr. 8 diagr. 9

Diagramma 7. - L’intervento difensivo di X3 su 2 deve essere deciso, finalizzato a impedire la penetrazione a canestro in palleggio di 2. Per ottenere questo, il difensore deve chiudere su 2 e poi arretrare brevemente, a braccia alzate e, in questa parte del campo, con il piede sinistro avanti (invito al passaggio perimetrale o, al limite, per concedere il palleggio lungo la linea laterale). Nel caso in cui 2 superi X3 in palleggio verso l’area, X2 deve intervenire immediatamente e attaccare 2 fermandone la penetrazione. Anche X1 interviene chiudendo in area a pronto ad intervenire su 2. Nota. Gli angoli della lunetta sono le parti del campo più pericolose per la difesa e la penetrazione del pallone dalla posizione di ala può risultare deleteria se non difesa in modo appropriato. Per questa ragione, l’intervento combinato di X3 e X2 che raddoppiano sul palleggiatore viene utilizzato spesso, purché il raddoppio sia eseguito efficacemente per tempi e modi. Diagramma 8. - Il passaggio in angolo di 2 a 4 completa la circolazione del pallone per linee esterne mantenendolo lontano dal cuore della difesa. In questo caso, X4 esce sul pallone, X5 taglia sotto canestro e assume la posizione di anticipo sul post basso in modo da negare il passaggio diretto di 4 a 5, X3 scivola diagonalmente attraverso l’area e rimpiazza X5, X2 e X1 recuperano le posizioni agli angoli della lunetta. La difesa match up è basata sul preciso e tempestivo ritmo di esecuzione e sulla corretta esecuzione dei movimenti da parte di tutti i giocatori. Un chiaro esempio è stato fornito dalla illustrazione dei movimenti basilari proposti nella prima parte. Il mantenimento del pallone al di là della linea dei tre punti e il suo adeguato controllo nelle diverse posizioni è indice di successo per la difesa: il suo cuore non è stato minacciato, il tiro da fuori controllato e/o reso di difficile esecuzione, l’attacco ha speso parecchi secondi senza concludere o concludendo male. Come è ovvio, l’attacco non subisce passivamente l’iniziativa difensiva e, se correttamente preparato, dispone di iniziative mirate a colpire in altre parti del campo e in modi diversi. Nei diagrammi che seguono ne sono proposte alcune con le relative reazioni difensive e con il dettaglio di alcuni comportamenti.

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diagr. 10 diagr. 11 diagr. 12

Diagramma 9. - In questo Diagramma è proposta la chiamata del raddoppio di marcatura sul post basso. X3 difende su 3 in possesso del pallone in ala. Non appena 3 esegue il passaggio a 5, X2 scivola basso a chiudere su 5 per raddoppiare con X5 e rendere difficoltose le possibilità di passaggio, soprattutto quando 5 non passa bene il pallone. La difesa vuole impedire un passaggio di 5 verso il lato debole, così come la rotazione in area, mentre può concedere il tiro, un tiro comunque non agevole, tenendo 5 lontano dal tabellone. X3 rimane sulla linea di passaggio 5-3 negando il ritorno del pallone a 3, X1 scivola in area congestionandone la parte interna, come fa X4, e poi risale alto ostacolando l’eventuale tentativo di passaggio di 5 verso l’esterno. I due giocatori che raddoppiano non cercano il pallone ma rimangono a braccia alte ostacolando il passaggio. E’ competenza di X1, X3 e X4 l’eventuale intercettazione del pallone. Diagramma 10. - Ipotizzando che X1 non riesca a chiudere la linea di passaggio 5-1 consentendo a 1 di ricevere il pallone, cosa succede? X1 interviene sul pallone e X2 va ad occupare l’angolo della lunetta sul lato debole, proteggendo così un punto critico per la difesa. Diagramma 11. - Quando i difensori hanno maturato una sufficiente esperienza, l’intervento sul ribaltamento del pallone da 1 a 2 coinvolge diversamente X2 e X4. E’ infatti X4 ad uscire su 2, mentre X2 interrompe il taglio verso il pallone e va a sostituire X4. X5 protegge l’area sotto canestro e X3 chiude verso l’area.

diagr. 13 diagr. 14 diagr. 15

Diagramma 12. - Questa difesa può essere messa in crisi dai tagli dal lato debole verso l’angolo corto ( mezzo angolo). Diviene importante lo scouting preventivo degli avversari per conoscere qual è il giocatore che occuperà questa posizione. Se è 2, X5 rimane sul post basso ed è X4 che si occupa del taglio di 2, andando a difendere sul pallone (2 riceve da 3), non appena 2 supera X1 scivolato in area per controllare la prima parte del taglio. X2 scivola in area per congestionarla. Diagramma 13. - Se la difesa non permette a 3 di passare a 2 nell’angolo corto, una probabile scelta offensiva è la prosecuzione del taglio di 2 fino all’angolo. In questo caso, previa l’adeguata e necessaria comunicazione fra X5 e X4, X5 esce sul pallone e X4 lo sostituisce nella marcatura su 5 tagliando sotto canestro. X3 ripete il taglio profondo attraverso l’area e va ad occupare l’area del post basso sul lato debole. Diagramma 14. - In relazione alla velocità di X3 e con la finalità di sorprendere l’attacco, sul passaggio di 3 in angolo a 2 può essere modificato il comportamento di X3. X5 esce sul pallone e X3, anziché tagliare in post basso sul lato debole, dove rimane X4, scivola a difendere su 5 con l’accortezza, pur con la evidente situazione di mismatch, di negare il passaggio dentro a 5 e una sua agevole rotazione a canestro. Diagramma 15. - Quando il pallone completa il suo ribaltamento con il passaggio di 2 a 4 in angolo ed è X4 che difende su 2, il controllo dell’attaccante in angolo è demandato a X5 ed è X3 incaricato della difesa dell’area del post basso sul lato forte. Incarico che X3 ottempera con un taglio sotto canestro. Questi

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movimenti “dicono” a X2 di salire all’angolo della lunetta sul lato forte (anziché andare in post basso, vedere il diagramma 11).

diagr. 16

Diagramma 16. - Un’ultima particolarità di questa difesa quando è adeguatamente assimilata è il cambio di comportamento di X1 e X2 nella fase iniziale dell’attacco quando 1 si libera subito del pallone con un passaggio corto. Scatta così uno scambio di competenze fra X1 e X2 che porta X2 ad uscire fuori sul nuovo possessore del pallone e X1 ad arretrare verso la lunetta per rimpiazzare X2. Lo stesso comportamento può essere adottato, a sorpresa e quando 1 non è un abile gestore del pallone, anche sul palleggio di 1 verso la linea laterale. La comunicazione fra X1 e X2 è la evidente carta da giocare per il successo di questo scambio di competenze.

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DIDATTICA DELLA DIFESA “PUGNO” ZONA PRESSING 1 – 2 – 1 – 1 Piergiorgio Manfrè Questi gli esercizi-gioco più semplici da proporre ad una squadra di settore giovanile. L’obiettivo principale è impedire all’attacco di superare la metà campo. Tutti gli esercizi possono terminare con l’attacco che supera la difesa raggiungendo la META (metà campo!) o la difesa recupera la palla in vari modi: infrazioni, su passaggio, su infrazioni, ecc. Con questa scelta si possono allenare più giocatori sulle 2 metà campo opposte di basket. Nel caso si voglia esercitare il RECUPERO, la scelta impone di giocare sull’intero campo anche in soprannumero difensivo. ESERCIZIO A - 1 contro 2 - Palla al play avversario (1) dietro la linea di fondo, che può scegliere il lato dove partire in palleggio. Il difensore 3 ATTACCA spingendo l’avversario sul lato preferito alla difesa. Deve chiudere la VIA PARALLELA ALLA LINEA LATERALE. Il difensore 4 deve ATTACCARE chiudendo la VIA PARALLELA ALLA LINEA METACAMPO (E FONDO CAMPO). Il raddoppio deve creare UNA TRAPPOLA vicino alle linee, NON DEVE RUBARE la palla dal palleggio. Dal raddoppio mantenere pressione senza commettere falli inutili. NON CERCARE LA PALLA ma fermare il palleggiatore! Errori da evitare: lasciare piccoli spazi, piccoli corridoi dove il play può infilarsi Continuità: fila di play dietro la linea. Dopo l’azione si scala da funzioni 1 a 3, da 3 a 4 e 4 esce per rimettersi in fila

esercizio A

esercizio B

esercizio C

ESERCIZIO B - 2 contro 2 - Come esercizio A + la rimessa che l’attaccante (2) deve effettuare per il play (1). I difensori 3 e 4 devono cercare la TRAPPOLA del raddoppio L’attaccante 1 che riceve non può passare ma deve superare la metà campo Errori da evitare: lasciare la possibilità al play 1 di scegliere il lato dove ricevere e partire in palleggio. Va spinto sul lato preferito dalla difesa! (solitamente il sx per l’attacco) Continuità: il passatore della rimessa (2) va al posto del play (1), il play (1) va in difesa sulla rimessa 3 e 3 va al posto del 4. 4 dopo l’azione esce e va con la palla sulla linea fondo al posto di (1) ESERCIZIO C - 2 contro 3 - Come esercizio B ma al play è permesso passare a 1 che ha effettuato la rimessa e lo può aiutare contro il pressing. Compito del difensore 5, posizionato dietro al difensore 4 impegnato nel raddoppio, è completare la ROTAZIONE ANTICIPANDO il possibile passaggio da 2 a 1. Errori da evitare: - raddoppiare senza sorpresa e pressione permettendo un facile passaggio tra gli attaccanti - Arrivo in ritardo della rotazione Continuità: solita continuità: da 1 a 2, da 2 a 3, da 3 a 4, da 4 a 5. 5 dopo l’azione riparte dalla linea fondo al posto di 1. ESERCIZIO D - 3 contro 4 - Come esercizio C + l’attaccante 2 che ha 2 possibili ricevitori su entrambi i lati. In difesa: 3 raddoppia con 1 o 2 vicino alle linee. Chi non raddoppia tra 1 o 2 DEVE COMPIERE LA ROTAZIONE ANTICIPANDO l’attaccante + vicino alla palla. 4 deve COMPLETARE LA 2° ROTAZIONE posizionandosi in AIUTO se gli attaccanti sono lontani dalla palla, in ANTICIPO se sono vicino alla palla 71


Errori da evitare : - Le rotazioni di 1 e 4 in ritardo o sullo stesso avversario. - Raddoppi in 3 difensori!! Continuità : 3 file a fondocampo con palla al centro. Dopo l’azione gli attaccanti 1,2,3 diventano i difensori 1,2,3. I 3 difensori escono e si mettono in fila , a ruoli cambiati, sulla linea di fondo. 4 continua a giocare da REGISTA della difesa.

esercizio D

esercizio E1

esercizio E2

ESERCIZIO E1 - 5 contro 5 - (in progressione prima allenare stesso esercizio - gioco 3c3 e poi 4c4, sempre tutto campo). Tutti i 5 attaccanti e i 5 difensori partono dentro il cerchio della metà campo offensiva. 1 difensore riceve la palla dal coach e tira a canestro facilmente da sotto senza ostacoli. E’ il segnale per l’attacco che deve organizzarsi per la rimessa: 2 recupera la palla per eseguire velocemente la rimessa, 1 si smarca per ricevere il passaggio d’apertura. Gli attaccanti 3, 4 e 5 corrono a occupare le loro posizioni ESERCIZIO E2 - 5 contro 5 - I difensori 1, 2, 3, 4, 5 dopo il tiro a canestro si posizionano nella ZONE PRESS 1 – 2 – 1 – 1 e giocano con intensità, seguendo le regole insegnate negli esercizi precedenti. Errori da evitare: - Schieramenti sbagliati! - Difensori fuori ruolo e posizione Continuità : Con 2 squadre tutto campo chi attacca la ZONE PRESS poi deve difendere in ZONE PRESS. Dopo l’azione di attacco, fermare il gioco chiamare tutti dentro il cerchio e rigiocare la ZONE PRESS sull’altro campo. Con 3 o 4 squadre (di 4 o 5 giocatori) alternare le squadre in campo. Si parte sempre da situazioni gioco: cerchio, tiro libero, rimbalzo offensivo e tiro, rimessa fondo.

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DIFESA CONTRO I 4 ANGOLI Schieramento: uomo e zona - Squadra: Delta State - Coach: Mel Hankinson Obiettivi: forzare infrazioni di 5 secondi e rendere difficoltosi i passaggi successivi a quelli voluti ricorrendo all’impiego dei raddoppi di marcatura agli angoli della metà campo e ad un attento controllo del giocatore in possesso del pallone combinando marcatura a uomo e a zona.

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

Diagramma 1. - Sul passaggio di 1 a 3, X1 e X3 scattano con decisione verso il pallone per portare il raddoppio di marcatura e chiudere tutte le linee di passaggio (tollerato il passaggio in angolo). X2 ha la responsabilità di scoraggiare e, possibilmente, impedire i passaggi orizzontali (in questo caso il passaggio di ritorno di 3 a 1) o rubare il pallone sull’eventuale passaggio. X4 è responsabile dei passaggi verticali verso la zona del post alto e a 1 nel caso di un suo taglio a canestro. X5 protegge la zona del post basso e scoraggia i passaggi lunghi attraverso il campo. Diagramma 2. Come il pallone viene passato in angolo a 5, X4 chiude sul pallone e X3 scivola verso l’angolo per prevenire la possibilità che 5 tenti di risalire in palleggio verso la metà campo. X1 arretra verso l’angolo della lunetta pronto ad anticipare un eventuale passaggio al post alto o attraverso il campo. X2 deve essere attivo e pronto ad intervenire sugli attaccanti più lontani dal pallone. Diagramma 3. - In questo diagramma è semplicemente riprodotto uno schieramento che si dimostra particolarmente efficace per contrastare l’attacco «4 angoli»: la difesa combinata uomo-zona. X1, X2 e X3 difendono a uomo, mentre X4 e X5 si dispongono a zona.

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diagr. 5

diagr. 6

Diagramma 4. - Quando 1 avanza in palleggio verso la lunetta, X1 cerca di causare l’interruzione del palleggio con X2 e X3 pronti ad intervenire sull’eventuale scarico di 1 su 2 o su 3. 1 ha così la sola possibilità di passare verso gli angoli e, sul passaggio di 1 a 5, è X5 a controllare dapprima l’area di sua competenza e poi a uscire su 5 in angolo. X4 si abbassa sulla linea di passaggio 5-4. Così facendo, il pallone è stato passato dal giocatore più abile nel suo trattamento al peggiore. In questi casi, mentre X5 deve contenere 5 cercando di causare l’infrazione di 5”, gli altri difensori devono adeguare le loro posizioni in modo da impedire la ricezione dell’eventuale passaggio e negare i tagli back door. Diagramma 5. - In questo diagramma è messo in evidenza un comportamento che induce 1 al passaggio verso i compagni negli angoli più vicini. Per ottenere ciò, X2 e X3 arretrano verso la lunetta pronti a reagire tempestivamente sul passaggio scelto da 1. Diagramma 6. - 1 passa a 3, X3 scatta immediatamente sul pallone ponendosi verso l’interno del campo per forzare 3 ad andare in palleggio lungo la linea laterale. Il ruolo di X3 è in questo frangente molto importante perché deve fare in modo che 3 non esegua il giro in palleggio che gli aprirebbe la via per un tiro in entrata. X5 chiude verso 5 in angolo, X1, X2 e X4 controllano le linee di passaggio verso i rispettivi avversari. 73


diagr. 7 diagr. 8

Diagramma 7. - Al controllo del palleggiatore è attribuita molta enfasi per evitare di subirne gli effetti negativi. Nel caso in cui 3 riesca a superare X3 puntando in palleggio verso l’area è X5 che deve intervenire per chiudergli la strada verso canestro forzandolo a scaricare il pallone in angolo a 5. Con il pallone nuovamente in angolo a 5, scadente palleggiatore e passatore, tutti i difensori devono assumere una posizione di anticipo sugli avversari per impedire il passaggio e causare l’infrazione di 5”. Diagramma 8. - Nel caso in cui, sulla penetrazione in palleggio di 3, 5 sia in ritardo e non possa intervenire efficacemente, è imperativo per X4 attraversare la zona e prendere in consegna 3. In questo caso, X2 si abbassa a difendere su 4 (lasciato libero da X4 e potenziale ricevente), mentre X3, battuto da 3, si porta a difendere su 2 per impedire il passaggio su di lui. X1 rimane a difendere su 1, pronto ad adeguare la propria posizione a quella dell’avversario e, soprattutto, a negargli una pericolosa penetrazione a canestro.

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La difesa 1-3-1 Cesare Ciocca I presupposti fondamentali per la applicare questo tipo di difesa sono 1. mettere pressione sulla palla 2. comunicare 3. associare ad ogni movimento della palla uno spostamento di ogni difensore vantaggi: • aumenta l’aggressività difensiva e limita le penetrazioni centrali • rallenta la circolazione di palla • evita una transizione all’attacco avversario • può cambiare l’inerzia della partita • alza il ritmo della partita • mette a nudo gli eventuali limiti nel fondamentale del passaggio della squadra avversaria svantaggi: • • • •

non ha un grande bilanciamento nel tagliafuori è una difesa dispendiosa dal punto di vista atletico non può essere usata per lunghi periodi di tempo è un difesa, specialmente se si usano i raddoppi, estremamente rischiosa, conseguentemente al minimo errore è vulnerabile Diagramma 1. - Zone di competenza. Diagramma 2. - X1 caratteristiche individuali: bravo a lavorare con le finte tatticamente intelligente, veloce, bravo a rallentare il passaggio tra le due guardie, per rallentare la circolazione di palla. Diagramma 3. - X1 compiti: accompagna le penetrazioni verso X5.

diagr. 1

diagr. 2

diagr. 3

Diagramma 4. - Se la palla è in angolo si posiziona sul gomito della lunetta andando velocemente a recuperare sulla guardia opposta in caso di passaggio skip. Diagramma 5. - In caso di raddoppio, invece anticipa il giocatore sul lato del raddoppio stesso. Diagramma 6. - Se c’è un post alto se ne prende cura.

diagr. 4

diagr. 5

diagr. 6

Diagramma 7.,8. e 9. - Giocatori laterali (X2, X3): buoni rimbalzisti e giocatori dinamici. Devono essere in grado di coprire distanze in breve tempo. 75


Se la 1-3-1, effettua raddoppi a metà campo, saranno fatti in collaborazione con X1, negli angoli con X4. Con palla sul lato forte debbono abbassarsi sotto la linea della palla per poter “vedere” contemporaneamente palla, il giocatore avversario, in guardia e in angolo. In caso di passaggio skip in posizione di guardia “volano” con la palla e cercano di fare effettuare un passaggio lento in ala.

diagr. 7

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Diagramma 10. e 11. - X5: il giocatore meno esplosivo tra i due lunghi, ma di estrema intelligenza tattica, senso della posizione, perché deve fungere da collante tra i reparti difensivi. Compiti: è deputato a chiudere tutte le penetrazioni dentro l’area dei tre secondi, difende sul post alto e in tutti i passaggi in angolo sull’eventuale post medio. Diagramma 12. - X4: rapido e resistente Competenze: gioca sempre sulla linea palla ferro. In caso di raddoppi nell’angolo gli effettua insieme ad X1 e X4. Con palla in posizione di guardia deve difendere davanti al post medio se è posizionato sulla tacca media.

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Diagramma 13. - Sotto al post se è posizionato sopra la tacca media, in modo da evitare i blocchi di contenimento. Quando parte la palla e va in angolo, “vola” in angolo mentre X5 anticipa il post. Nota: Nel caso in cui, in seguito ad una rapida circolazione di palla, X4 non riesca ad arrivare nell’angolo, X5 esce in angolo e X4 si occupa del post. Molto importante in questo frangente l’aspetto della comunicazione. Progressione didattica: Esercizio 4 contro 2 - Diagramma 14. e 15. - Movimenti difensivi di X1 e X5: L’attacco può penetrare, ma non tirare dall’angolo. Compiti della difesa stare davanti al post quando la palla scende in angolo e chiudere le penetrazioni.

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Esercizio 4 contro 3 - Diagramma 16. e 17. - disposizione degli attaccanti due ali e due guardie, difesa X1, X2, X3. Si può aumentare la difficoltà inserendo un taglio flash per verificare le capacità di reazione dell’ultimo uomo della difesa. Esercizio 5 contro 4 - Diagramma 18. e 19. - Movimenti di X2, X3, X4 e X5. Questo esercizio serve per verificare i movimenti difensivi della seconda linea e dell’ultimo uomo della zona contro cinque attaccanti.

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Esercizio 5 contro 5 a tutto campo per stimolare la difesa regola: la difesa per passare in attacco deve recuperare 2 palloni e realizzare un canestro in contropiede. In caso di canestro dell’attacco, la difesa deve ricominciare da zero.

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Costruzione difesa a zona Luca Morelli Concetti generali: - non permettere tiri ad alta percentuale sfruttando la situazione in cui i giocatori occupano aree ben definite seguendo principalmente il movimento del pallone e, secondariamente, quello degli avversari: - occupare aree di responsabilità - seguire il movimento della palla - seguire e accompagnare i tagli degli attaccanti e ritornare nell'area di competenza. Come: - Conoscenza e applicazione dei fondamentali individuali e di squadra della difesa a uomo (ad esempio: difesa a muro su chi ha la palla) - Definendo gli spazi da difendere per ogni ruolo - Difendendo sui giocatori che si trovano nell’area di competenza - Collaborando (si vadano i “cinque postulati”) - Comunicando. Tipi di difesa a zona: ● fronte pari: 2–3, 2-1-2 ● fronte dispari: 3–2, 1–3–1, 1-2-2, 1-2-1-1 (dalla NCAA. (diagr. 1): al primo passaggio diventa una 3-2) ● miste: ● 4 a zona e 1 a uomo: box & one (quadrato e uno) o diamone & one (rombo e uno) ● 3 a zona e 2 a uomo: triangolo e due (con uno solo in punta in alto o due in punta) ● zona press ● zona match-up

diagr. 1

Le parti: - 1° linea - 2° linea - collaborazione tra la 1° e la 2° linea: - difesa sulle penetrazioni - difesa sui tagli - difesa sui ribaltamenti. Strumenti tecnici: - (uguali agli) strumenti della difesa individuale a uomo - collaborazioni difensive. ● in una difesa a zona 2-3, come difende a “L” la prima linea (diagr. 2, 3, 4, 5, 6, 7):

diagr. 2

diagr. 3

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diagr. 4


diagr. 5

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In caso di ribaltamento con passaggio skip da 3 a 2 (oppure con ribaltamento veloce da 3 a 1 a 2), sarà il difensore 1 ad uscire sulla palla (attaccante 2) e il difensore 2 copre sulla linea del tiro libero. (diagr. 8, 9).

diagr. 8

diagr. 9

Per aiutare la difesa a “L” posso dire al difensore in alto (in questo caso 1) di indirizzare il passaggio su un lato quando la palla è in punta, così aiuto il difensore 2. (diagr. 10, 11).

diagr. 10

diagr. 11

diagr. 12

In caso di ribaltamento, il difensore sul TL (il difensore 1) può fare aiuto (sull'attaccante 1) e recupero su attaccante 2. Il difensore 1 fa finta di andare su 1 ed è già pronto ad uscire su 2. (diagr. 12). ● in una difesa a zona 2-3, altro modo di difendere sulla prima linea . Difendiamo pari per coprire le linee di passaggio: creiamo una situazione ambigua e incerta per l'attaccante in punta con palla. Il difensore 1 rimarrà sempre sul suo lato sinistro e il difensore 2 sul suo lato destro. (diagr. 13, 14).

diagr. 13

diagr. 14

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diagr. 15


Quando la palla è su un lato, il difensore non va sulla palla a muro, ma sulla palla per evitare il ribaltamento. Il difensore 2 su lato debole va sulla linea del tiro libero. (diagr. 15).

diagr. 16

diagr. 17

diagr. 18

● Esercizio di esempio sulla prima linea: si lavora per 16'' (dato che ogni azione è di 24'', tolgo 8'' per il passaggio dalla difesa all'attacco) sulla penetrazione e scarico degli attaccanti, che non tirano mai e stanno sempre sopra la linea di TL. L'attacco lavora per la difesa. (diagr. 16). ● In un esercizio sulla difesa, mettere come regola: se l'attacco segna, la difesa rimane a difendere e non ci sono rotazioni attacco-difesa. ● Come esercizio precedente, ma con il post-alto in aggiunta. L'attaccante in post-alto porta dei blocchi, ostacola i movimenti del difensori, si sposta da spigolo a spigolo del TL e può riceve la palla (essere utilizzato per ribaltare il lato). (diagr. 17, 18). Quando la palla è su un lato, il difensore su lato debole (il difensore 2) deve stare davanti al post alto (l'attaccante 4). Il difensore 2 è in guardia aperta con un braccio sulla linea di passaggio tra 2 e 4 (in anticipo su 4). ● difesa 2-3: aiuto e recupero verso canestro tra prima e seconda linea: il difensore 5 aiuta su 3 e poi recupera verso canestro, non verso l'angolo. (diagr. 21).

diagr. 19

● Se in attacco si è 5 fuori, non è utile fare un esercizio di tagliafuori con una difesa a zona. Fare 4 fuori e uno dentro.

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COSTRUZIONE DI UNA DIFESA A ZONA Matteo Picardi PREMESSA - Solitamente, nelle giovanili, una squadra che difende a zona più di 30 minuti a partita non ha una buona reputazione. Secondo me non tutte le zone sono “controproducenti per il miglioramento di ogni singolo giocatore”. Sicuramente la cosiddetta zona “BULGARA” (ovvero una 2-3 con la regola fondamentale che ogni difensore non debba uscire fuori dalla linea dei tre punti) offre poche possibilità di miglioramento a causa dell’idea di non ostacolare mai il tiro creando un vero e proprio “muro umano” nell’area dei 3 secondi. Inoltre tutte le zone fatte a metà campo, che siano 1-3-1, 2-3 o 3-2 non richiedono la stessa conoscenza di fondamentali difensivi che richiederebbe una difesa a uomo. Tuttavia tutte le zone pressanti, ovvero le zone fatte a tutto campo, contengono tutti i fondamentali difensivi, che sono: 1) difesa 1vs1 2) collaborazione difensiva: ogni taglio di un avversario richiede una collaborazione fra 2 o più giocatori. Anche il raddoppio richiede una collaborazione dell’intera squadra. 3) Se il giocatore che sto marcando sta nel lato forte, difendo d’anticipo. Se il giocatore si trova nel lato debole, mi stacco creando un triangolo fra palla, giocatore e me e sono pronto per un eventuale aiuto e recupero difensivo. 4) Taglia-fuori al giocatore che ho più vicino CREARE UNA DIFESA A ZONA La difesa a zona prevede che l’intera squadra sia preparata ed abbia una conoscenza dei fondamentali difensivi per lo meno sufficiente. I giocatori devono essere rapidi e devono avere l’abilità di riconoscere dove e quando portare un raddoppio. Tuttavia l’elemento fondamentale di una zona pressante è la collaborazione: se due giocatori portano un raddoppio vuol dire che gli altri tre devono scalare posizione e controllare in inferiorità numerica gli altri 4 avversari. Inoltre molte squadre non riescono a guadagnare punti con la zonepress a causa di un errore frequente: molti giocatori, se dopo aver portato il raddoppio l’avversario ha saputo superarlo, non tornano immediatamente in difesa, oppure tornano scalando in maniera sbagliata, lasciando all’attacco ampi spazi per concludere. Per insegnare una zone-press bisogna far capire alla squadra quali siano le zone che ogni singolo giocatore controlla e dove bisogna portare il raddoppio. Analizziamo ora una zona pressante piuttosto comune, la 1-3-1, cercando di immaginare di doverla insegnare ad una squadra. LA 1-3-1

diagr. 1

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La 1-3-1 richiede uno schieramento come nella figura accanto diagramma 1: #1 è il nostro giocatore più rapido che ha il compito di portare il play avversario verso le fasce.

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#2 e #3 sono i giocatori che dovranno raddoppiare il portatore di palla SOLO nella loro fascia di competenza #4 dovrà anticipare ogni taglio di ogni avversario che cercherà di aiutare il giocatore raddoppiato #5 dovrà essere il “portiere” della squadra, ovvero dovrà difendere pronto a scalare ed aiutare qualora la difesa dovesse trovarsi in inferiorità numerica. Diagramma 2: se l’attacco dovesse schierarsi con un play, uno che fa la rimessa, 1 appoggio a metà campo e 2 sulle fasce, la difesa sarà schierata come nella figura accanto, ovvero con “1” che marca a uomo il play avversario, mentre “3” e “2” si sono adeguati ai movimenti degli altri avversari senza palla. “4” marca d’anticipo l’appoggio che è pronto ad aiutare il play avversario, mentre “5” si è spostato più in basso per controllare i tagli e l’eventuale contropiede dell’altra squadra.

diagr. 3

diagr. 4

diagr. 5

Analizziamo il diagramma 3: l’avversario con palla #2 prende la fascia laterale destra, mentre chi ha fatto la rimessa crea una linea di passaggio di sicurezza nella zona del tiro libero. Gli altri 2 che erano in fascia creando a loro volta delle linee di passaggio, mentre l’appoggio a metà-campo cerca di non farsi anticipare dalla difesa. La nostra difesa: #1 ha portato sulla fascia il play avversario e poco prima della metà campo #3 porta il raddoppio. E’ di capitale importanza che il raddoppio chiuda ogni linea di passaggio e costringa l’avversario a fermare il palleggio. #1 metterà i propri piedi paralleli alla LINEA LATERALE, mentre #3 metterà i piedi paralleli alla LINEA DI META’ CAMPO. Nel frattempo #2 scala di posizione e controlla gli avversari 1 e 5, mentre i nostri ultimi 2 difensori, ovvero #4 e #5 si adeguano per ostacolare ogni eventuale passaggio agli altri 2 avversari che sono posizionati in fascia. Se gli avversari dovessero superare il raddoppio quasi certamente ci troveremo a difendere 3vs2 e quindi in inferiorità numerica. Quindi i nostri ultimi due difensori, che sono “4” e “5” difenderanno ad L sui 3 avversari, mentre gli altri 3 nostri difensori si affretteranno a tornare in difesa. Inoltre, una volta non concretizzatosi il vantaggio con il raddoppio portato in fascia, la difesa tornerà e difenderà a metà campo schierandosi come una 3-2, con i due esterni della 1-3-1 tutto campo che diventano gli esterni della 3-2 a metà-campo. Il raddoppio è preferibile portarlo appena il nostro avversario ha impegnato la fascia laterale e superato la metà campo. In quell’occasione il raddoppio sarà più efficace poiché saremo aiutati anche dalla linea laterale e dalla linea di metà campo (se l’avversario volesse tornare indietro o fare un passaggio ad un suo compagno che si trova nella metà campo offensiva commetterà infrazione). Inoltre le fascie laterali vengono soprannominate le “Houses of Death” poiché il raddoppio in fascia laterale è complicato da superare, complice la linea laterale che fa da sesto giocatore in difesa

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ESERCIZI PER INSEGNARE LA DIFESA A ZONA - Prima di iniziare a costruire una difesa a zona pressante è indispensabile che tutta la squadra sappia tenere l’1vs1 e sappia collaborare con aiuti e recuperi continui. E’ quindi molto utile ogni esercizio che costringa la difesa a PARLARE e COLLABORARE con una serie di aiuti e recuperi (come diagramma 4). 2vs2 metà campo, con un difensore che parte svantaggiato ed obbliga il suo avversario a scalare. Inoltre bisogna abituare i giocatori a portare il raddoppio al momento giusto ed al posto giusto. Diagramma 5: 3 file, 2 sotto canestro, 1 a metà campo all’intersezione con la linea laterale. 1vs2 tutto campo: i due difensori cercano di portare l’attaccante in fascia laterale e lo raddoppiano. Variante 1: 5 file, 2vs3 tutto campo.

diagr. 6

diagr. 7

Diagramma 6: 2vs2 metà campo, con un difensore che parte svantaggiato ed obbliga il suo avversario a scalare. 2vs2 tutto campo da rimessa dal fondo. I due difensori raddoppiano subito sul giocatore in campo e lo costringono a ricevere in fascia laterale. Variante 1: 3vs3 tutto campo da rimessa dal fondo. Iniziamo a vedere anche le collaborazioni ed il movimento dei difensori che non portano il raddoppio Variante 2: 4vs4 tutto campo da rimessa dal fondo. Infine è indispensabile il lavoro in allenamento nella partita 5vs5, ma anche 4vs4. Abituare la squadra a portare il raddoppio e soprattutto abituarli a parlare e collaborare in campo. Sono utili anche semplici esercizi teorici che possono aiutare i giocatori a capire meglio le posizioni in campo. Esempio: diagramma 7: 2 appoggi in guardia, 2 attaccanti in ala e 2 difensori. Al via del coach i 3 attaccanti insieme ai 2 appoggi muovono velocemente la palla mentre i 3 difensori si adeguano rispetto ai loro 2 attaccanti posizionati in guardia. AD OGNI MOVIMENTO DELL’ATTACCANTE NE CORRISPONDE UNO DEL DIFENSORE.

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ZONE PRESS 1-2-1-1 Massimo Meneguzzo Premesse - La zone press 1-2-1-1 è una difesa molto dispendiosa: dovremo avere giocatori fisicamente ed mentalmente pronti per farla. I nostri giocatori devono avere chiari i concetti di difesa individuale, nessuna zona può essere attuata se ai giocatori non sono chiari i concetti della difesa man-to-man. In particolare in questa zone press deve essere chiaro il concetto di lato forte/debole. Quando attuarla? - quando l’avversario non è abituato a fronteggiare il pressing - quando l’avversario ha problemi ad imbastire un gioco in pochi secondi dato che questa difesa fa perdere all’attacco parecchi secondi La zone press 1-2-1-1

diagr. 1

diagr. 2

Disposizione base Diagramma 1 - A5 detta i movimenti della difesa (a5 è il big-man ed essendo spesso una persona timida sono solito uso questa “responsabilità” per fargli prendere più fiducia), soprattutto i movimenti dei difensori sul lato debole. E’ sempre a5 che chiama la diagonale. Nota: molte squadre rimettono prevalentemente a destra Diagramma 2 - D4 è un lungo (o comunque un giocatore di stazza) veloce di piedi e mani e possibilmente con leve lunghe. Appena la palla è in movimento (muoversi quando la palla è ancora in aria) D4 si avvicina a a2 per chiudergli il centro ed impedirgli il passaggio di rientro (quindi con il corpo leggermente inclinato rispetto alla perpendicolare alla linea di fondo campo).D3 invece impedirà a a2 di avanzare chiudendo di fatto il raddoppio. Nota Bene: la tecnica del raddoppio - ”Tracciare” la palla con la mano corretta (sx se l’attaccante mostra la palla sul mio lato sx o viceversa). Impedire ogni passaggio facile, obbligare l’attacco ad effettuare passaggi lob per permetterci di recuperare, di anticipare o comunque di far perdere tempo all’attacco.

diagr. 3

diagr. 4

Indicazioni per il rientro dei difensori se il raddoppio viene battuto con un passaggio verticale (diagr. 3 e 4) Notare che i difensori rientrano sempre “diagonalmente” (chiamare la “diagonale”) Indicazioni per il rientro dei difensori se il raddoppio viene battuto con un passaggio diagonale

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Notare che l’obiettivo della difesa, una volta che viene superato il primo raddoppio, è quello di raddoppiare nuovamente nelle due zone segnate in grigetto in figura, ovvero le zone che negli USA chiamano “cassa da morto” ESERCIZI PER LA COSTRUZIONE DELLA ZONE PRESS 1-2-1-1

diagr. 5

diagr. 6

1c1 (diagr. 5) - A1: cerco di forzare il palleggio verso il centro. Quando d1 mi chiude mi fermo prima di fare sfondamento, mi riallargo e poi cambiando velocità torno a cercare di palleggiare sul centro. D1: devo chiudere con il petto i tentativi di a1 di passare la linea di mezzeria andandogli incontro quando lui avanza verso il centro. Preso il contatto vado giù se l’attaccante forza oppure mi allargo se l’attaccante rinuncia. D1 cerca contatto con il petto e “traccia” subito la palla con le mani 2c2 (diagr. 6) - 1 di 2 Coach rimette per a1 o a2, il difensore relativo chiude come da esercizio precedente con la differenza che qui a1 interrompe il palleggio arrestandosi una volta chiuso e passa la palla a a2 che si fa vedere dietro la linea della palla mentre d2 rientra diagonalmente. 2 di 2A2 esegue la stessa cosa di a1, d2 corre a chiudere mentre d1 rientra diagonalmente e a1 si fa vedere dietro la linea della palla. Altro esercizio: 2c2 come da figura con coach che conta i 5” entro i quali a2 deve ripassare a a1 senza passaggio lob. Non c’è diagramma. 2c4

diagr. 7

diagr. 8

1 di 2 (diagr. 7) - 2 di 2 (diagr. 8) Come rientrare a difesa battuta Se ho giocatori piccoli: uomo. 85


Se ho un 3 buono: 3-2 C’è anche chi rientra in 2-3 ma personalmente non adotto quasi mai questa soluzione perché ritengo la 2-3 una zona troppo conservativa. Conclusioni - Oggi abbiamo visto i movimenti base di questa zone press e qualche esercizio per costruirla. Tuttavia nessuna zona così come nessun sistema offensivo prescinde da buoni fondamentali individuali dei nostri giocatori. Anche con Scariolo in A (con la Scavolini) facevamo non meno di 30’ di fondamentali individuali divisi tra lunghi e piccoli perchè questa è la chiave del successo.

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