360 idee per innamorarsi di Torino di Irene Perino

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Irene Perino

NELLA STESSA COLLANA:

Irene Perino

Autrice del blog Le Millemila cose da fare a Torino®

idee 360

per innamorarsi di

CAFFÈ

(1),

■ CHIUDERSI IN UNA CAPSULA DI MEDITAZIONE

(311),

■ MANGIARE AL TAVOLO PIÙ LUNGO D’EUROPA

(73),

■ INNAMORARSI DI UMBERTINO (113), ■ ASSAGGIARE LA TORTA DI BRIGITTE BARDOT (170), ■ USARE LA BASILICA DI SUPERGA COME BUSSOLA (230), ■ VISITARE L'EGITTO (119)... Elisabeth Rainer e Sabrina Boscolo Bariga

Wedding

Con ANNA MOLIN E MICHELA DE FAVERI

Bandoulière

Prezioso taccuino di pratici consigli per il tuo

Isabella Campagnol Beatrice Campagnol Elisabeth Rainer

My Secret I ta ly

matrimonio Venetian Style

Percorsi e luoghi del cuore delle italiane moderne Disegni di ECATERINA NEGRU

E inoltre: S. Rondini, C. Tripodi 100 cose sexy da fare a Roma almeno una volta nella vita AA. VV. Swinging New York – 1001 dritte per una vacanza fichissima Anaïs Flavel Parigi da impazzire – Tutte le cose più belle da fare e da vedere almeno una volta nella vita

360 idee... copertina fondo tortora chiaro.indd 1

Fidatevi di me, con Torino sarà amore a prima vista! Dalla “A” di Aurora alla “V” di Vanchiglia, 360 idee per innamorarsi di Torino è una guida della città a 360°, alla scoperta di Barriera di Milano, Cit Turin, Falchera, Lingotto, Madonna del Pilone, Parella, Regio Parco, Santa Rita e gli altri quartieri di Torino, Centro compreso. Ironica e divertente ma affidabile al 100%, vi farà saltellare avanti e indietro tra le sue pagine così come per le vie della città, alla ricerca di curiosità, modi di dire e posticini segreti che la rendono unica. Siete dei veri book lovers? Iniziate dal numero 201. Sentite un certo languorino? Correte ad assaggiare il numero 95. Avete voglia di un po’ di ritmo? Alzate il volume e prestate orecchio al 351. Da leggere dall’inizio alla fine, quartiere per quartiere, o lasciandovi guidare dalla serendipità, questa to do list tutta da spuntare farà di voi dei torinesi DOC. Non ci credete, neh? Partite dal numero 342.

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360 idee per innamorarsi di Torino

■ FARE CR7-WATCHING (45), ■ ENTRARE IN UNA NUVOLA DI

torino

Irene Perino (1985)

è una blogger e giornalista torinese a cui piace scrivere di tutto, dappertutto. Inguaribile romantica, ha quattro grandi Amori, di quelli con la “A” maiuscola: l’arte, con cui ha una relazione stabile e profonda dai tempi dell’Università; la scrittura, il suo primo amore, nato tra i banchi di scuola; Torino, la sua città natale, e il web, con cui otto anni fa ha avuto un colpo di fulmine. Passerà infatti alla storia per aver inventato nel 2011 Le Millemila cose da fare a Torino®, il blog con più di 50.000 fan che racconta con ironia i segreti della sua città. Per L’Airone Editrice ha scritto My Secret Turin (2017), una guida al femminile divisa in quattro stagioni come il suo armadio.

978-88-6442-357-9

12/04/19 09:55



Guide Airone 360 idee per innamorarsi di Torino



Irene Perino

Autrice del blog Le Millemila cose da fare a TorinoÂŽ

idee 360

per innamorarsi di

torino


Disegno di copertina: © Pia Taccone Photo credits: © Alessandra Motti, © Valerio e Giulia Perino, © Emanuela Pellizzetti, © Giorgio Violino (ritratto), © Andrea Guermani (Nuvola Lavazza), © Andrea Cappello (Grattacielo Sanpaolo), © Archivio GTT (tramvia Superga), © Salone Internazionale del Libro – Torino (Salone del Libro), © Daniele Ratti (Circolo dei Lettori 1 e 3), © Circolo dei lettori (Circolo dei Lettori 2), © Luca Giannitti (tram storico), © Ramella&Giannese Fondazione Teatro Regio Torino (Teatro Regio), © Perottino Alfero (Artissima), © Alessandro Vargiu (Caffè Elena), © Roberto Cortese (Caffè Elena), © Matteo Nobili (Via Baltea 3), © Silvia Pastore (Poormanger), © Gabriele Astuto (Balon), © Beppe Giardino (MEF – Museo Ettore FICO), © Quercetti – Quercetti & C. SpA., © Valeria Sangiorgi (Teatro Garabato), © Piero Ottaviano (The Number 6), © 2019 Stratta 1836 All Rights Reserved Photo by: insidetorino. com – Stratta, 2019, © Museo Egizio © Museo Egizio Torino, © Anna Brignolo (Yoga Union), © Piero Ottaviano (Snodo), © Plastikwombat e Virginia Chiodi Latini (Chiodi Latini), © Pepe Fotografia (Dolcelia), © Mattia Fusaro, Simone Dipietro (Titoo For You), © PAV courtesy (Parco Arte Vivente), © Alberto Bardelli e Gianluca Cannizzo (Piccola Rassegna Cinema di Buon Gusto), © Claudio Del Bianco (Museo Carpano). Altri crediti: foto pag. 101 (n. 221): © Christian Michelides, Wikimedia Commons; foto pag. 102 (n. 223): © F Ceragioli, Wikimedia Commons; foto pag. 117 (n. 262): © Tripadvisor/DanieleCarlina C; foto pag 129 (n. 294): © Marco Plassio, Wikimedia Commons; foto pag 156: © Dante Bonino 2015; foto pag. 168: © Marcoamato702, Wikimedia Commons. Stampa: ?????? 2019 © Gremese International s.r.l.s. – Roma Tutti diritti riservati. Nessuna Parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in alcun modo e con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-6442-357-9


sommario Introduzione ..................................................................................................... 9

I quartieri Aurora ............................................................................................................... 9 Barriera di Milano........................................................................................... 19 Borgo Po e Cavoretto ...................................................................................... 28 Cenisia e San Paolo ........................................................................................ 38 Centro ............................................................................................................. 46 Cit Turin .......................................................................................................... 75 Crocetta .......................................................................................................... 81 Falchera Villaretto ........................................................................................... 88 Lingotto e Nizza Millefonti ............................................................................. 91 Madonna di Campagna e Borgata Vittoria ..................................................... 98 Madonna del Pilone .....................................................................................102 Mirafiori Nord e Sud .....................................................................................107 Parella...........................................................................................................114 Pozzo Strada .................................................................................................118 Regio Parco, Barca e Bertolla ........................................................................122 San Donato e Spina 3 ...................................................................................127 San Salvario ..................................................................................................133 Santa Rita .....................................................................................................143 Vallette Lucento ............................................................................................146 Vanchiglia .....................................................................................................149 Indici Le mie TOP ....................................................................................................161 Indice per quartieri .......................................................................................163 Indice per argomenti ....................................................................................169



Introduzione In un caldo luglio di qualche anno fa, a pochi chilometri dal centro di Torino, nacque una bambina che alcuni anni dopo avrebbe cambiato le sorti della sua città inventando Le Millemila cose da fare a Torino, una guida scritta con amore da una torinese al 75%: io! In questo libro, ho raccolto 360 idee per innamorarsi di questa splendida città, in un viaggio attraverso i 25 quartieri che la compongono e i loro segreti, mostrandola con ironia in tutta – ma proprio tutta – la sua bellezza, dalla “A” di Aurora alla “V” di Vanchiglia. Tra idee serie e semiserie, modi di dire, negozietti, cose buone da mangiare e utili ripassi della nostra storia, questa guida ambisce segretamente a guadagnarsi un posto fisso sul vostro comodino, per essere sfogliata, letta, scarabocchiata, prestata e regalata, e per portare così a termine la sua missione: quella di raccontare Torino e le sue 25+ anime. Rude ma dal cuore grande, come Barriera di Milano; elegante e un po’ sulle sue, come il Centro; sofisticata e perfezionista, come Cit Turin; nostalgica, come Lingotto quando ripensa a Torino 2006; lontana dal centro ma imperdibile, come Cavoretto; godereccia e chiassosa, come San Salvario; elitaria e silenziosa, come Crocetta; combattente e coraggiosa, come Borgata Vittoria; vecchia e nuova, come Falchera. Insomma, siamo Torino, oltre la Mole c’è di più. E voglio mostrarvelo, con 360 consigli da leggere come vorrete. Dal primo all’ultimo, come un libro normale; quartiere per quartiere, come una guida; saltellando tra i numeri e lasciandovi guidare dalla serendipità, come accade nella vita. Ogni idea infatti, rimanda, come un gioco da tavolo, ad altri punti dell’elenco, facendovi viaggiare tra le pagine e tra i quartieri, a seconda della direzione che la curiosità farà prendere al vostro viaggio. Pronti a partire insieme a me? Fate i bagagli, la città ci aspetta.



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Aurora in una Nuvola 1Entrare di caffè

Nuvola Lavazza, Via Bologna 32 Se il mattino ha l’oro in moka, il tempio del caffè non può che trovarsi qui in Aurora, primo quartiere del libro, prima luce del mattino. Sotto il suo cielo dorato, fluttua infatti da qualche tempo una Nuvola colore del caffè. Nuvola Lavazza, disegnata dall’architetto Cino Zucchi, è un elegante ecosistema di luoghi che racconta al quartiere e alla città la storia e i valori della Lavazza, azienda italiana produttrice di caffè tostato fondata a Torino nel 1895. Proprio come il caffè, Lavazza ha viaggiato in lungo e in largo ma è nella sua tazzina che ha trovato tutto il proprio mondo. E poi, come il rito del bere un buon caffè prevede, ha deciso di condividerlo con gli altri. Si dice che per riempire una stanza sia sufficiente mettere la caffettiera sul fuoco e a quanto pare è vero: i nuovi uffici Lavazza, all’interno di Nuvola, dialogano con il quartiere e creano tante occasioni di incontro e condivisione quanti sono i tipi di caffè! Una visita ai resti di un’antica basilica paleocristiana, per chi ama il caffè lungo come la storia; una cena gourmet da Condividere, ristorante ideato da Ferran Adrià e scenografato da Dante Ferretti, per chi crede nel caffè sospeso e nella condivisione allegra e informale dei cibi; un museo interattivo che accompagna i suoi visitatori alla scoperta della storia dell’azienda e del suo prodotto, il caffè, per chi lo beve solo se fatto con la moka, così si chiacchiera più a lungo; una piazza aperta alla città, di un bel verde a contrasto con il colore deciso dell’architettura, per chi il caffè lo prende solo fuori, al bar. A poco più di un chilometro da via San Tommaso 10, dove nel 1895 Luigi Lavazza iniziò la propria avventura imprenditoriale, Nuvola, condividendo, unisce: passato e futuro, Centro e Aurora, Torino e il mondo. Da qui 56, 145, 299, 314


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le 2Raddoppiare Porte Palatine

Porta Palatina, Piazza Cesare Augusto 5, Aurora/Centro State cercando le Porte Palatine, giusto? Sbagliato! Di Porta ce n’è una e come lei non c’è nessuna. Ad esser doppie semmai sono le Torri, a meno che non abbiate dimenticato a casa gli occhiali e ci vediate doppio. Memoria de la fu Augusta Taurinorim, la Porta Palatina, già Porta Principalis Dextera, risale al I secolo d.C. e, modestia a parte, è tra le porte urbiche meglio conservate al mondo. Al centro di un verdissimo parco archeologico, è tornata oggi ad essere l’ingresso della città antica. Munitevi dunque della vostra quadriga e procedete alla scoperta del centro della città, dopo aver battuto il cinque a Cesare Augusto che vigila il confine. Da qui 46, 65, 304

3Fare compere a Porta Pila

Mercato di Porta Palazzo, Piazza della Repubblica Dal lunedì al venerdì vi aspetta dalle 07:00 alle 14:00, ma il sabato fa gli straordinari e non scappa fino alle ore 19:00. Ogni guida, sito internet e blog vi dirà che è il mercato all’aperto più grande d’Europa. È vero? Chi lo sa, è troppo grande per visitarlo tutto in una volta sola e verificare l’informazione! Colorato e rumorosissimo, è uno dei luoghi più famosi della città, conosciuto come Porta Palass o come Porta Pila da chi è o è diventato un vero torinese. Era infatti tradizione locale, al termine del mercato, giocare a “pila o croce” (antesignano di “testa o croce”) utilizzando degli antichi dobloni. Meta di nonnini e nonnine che vanno a far la spesa la mattina presto, Porta Palazzo offre di tutto e di più: profumi francesi, scarpe, vestiti, borse, stoffe, stoviglie… anche se, come scriveva Guido Gozzano, “la nota vera, predominante di Porta Palazzo è quella gastronomica”. Mai più senza del sabato pomeriggio, dà però il suo meglio in settimana quando, provare per credere, la frutta e la verdura hanno tutto un altro sapore. Da qui 10, 80, 243, 312

4Dire Dui purun bagna’n’t l’öli

Brutto vizio del torinese è credersi il feudatario dell’intero Piemonte, di cui Torino è sì il capoluogo, ma non di certo l’unico centro abitato. Solo una cosa risveglia il piemontese che c’è in lui: la stagione delle sagre. E allora proprio qui, a due passi da Porta Palazzo, il mercato scoperto più grande d’Europa, acquistiamo due peperoni e tentiamo l’impossibile: pronunciare correttamente “Dui purun bagna’n’t l’ öli” (“due peperoni bagnati nell’olio”), ovviamente senza riuscirci. Frase che non vi servirà mai a nulla, torna però in auge ogni anno nel periodo


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della Sagra del Peperone di Carmagnola, a fine estate, una delle occasioni in cui il torinese esce dai suoi confini e scopre che il divertimento, spesso, si nasconde a qualche chilometro da casa. Da qui 34, 111, 160

5Amare le differenze

Love Difference, Piazza della Repubblica, Torre dell’Orologio Un invito, una speranza, di certo un mantra per il quartiere e la città intera: Amare le differenze / Love difference è l’opera di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) che invita a fare comunità imparando ad amare il prossimo, per scoprirsi simili nelle reciproche diversità. In piazza della Repubblica, sulla facciata del mercato coperto del mercato scoperto più grande d’Europa, colorate luci al neon riproducono in 39 lingue, dall’inglese all’arabo, dal francese allo spagnolo, dal cinese all’ebraico, un semplice messaggio di pace che riecheggia in questo luogo dal 2005 e che sembrerebbe, nel corso degli anni, aver guidato la rinascita di questo quartiere. Da qui 3, 118, 168

che gallina 6Scoprire vecchia fa…

Pescheria Gallina, Piazza della Repubblica 14B La so, la so: “Gallina vecchia fa buon brodo”. E invece no, con buona pace della biologia animale, a Torino Gallina vecchia fa buon pesce, da ben quattro generazioni. Nel 1960, in una Torino di forte immigrazione dal Sud, Rosangela Gallina, portando avanti l’attività avviata nel 1920 dalla signora Rosa Bosco, ha creato un piccolo gioiellino in piazza della Repubblica, gestito oggi da Beppe, Mr. Gallina, Maestro del Gusto dal 2003, fascinoso come un attore di cinema e Re del Banco n. 2 del mercato più famoso della città. Gallina, pescheria e porto di mare, con andirivieni di pesci e di clienti a fare pranzo e cena, è il luogo in cui tuffarsi “in fondo al mar dove anche la razza ed il salmon sanno suonare con passion”. Da qui 3, 7, 86, 360

7Fare cena e fare pranzo

Benvenuti a “Torinese per tutti”, il corso accelerato di modi di dire Made in Turin. L’affamato sabaudo, giunta l’ora del pasto, non pranza e nemmeno cena come si confà al resto dell’Italia


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intera ma “FA cena” e “FA pranzo”, mettendo quel senso pratico anche nel mangiare, quasi che il pranzo e la cena se li fabbricasse anziché metterseli nello stomaco. Come mai? E chi lo fa! Ehm, chi lo sa. Da qui 96, 104, 253

affari al 8Fare Gran Balon

Gran Balon, tra le vie Lanino, Mameli, Canale Carpanini, Borgo Dora, Aurora/Centro Nel 1985 accaddero due cose che hanno cambiato il destino di Torino: sono nata io (!!) ed è nato il Gran Balon. Ogni seconda domenica del mese, dalle 08:00 alle 18:00, puntuale come un orologio svizzero, arriva infatti il mercato dell’antiquariato minore più famoso della città, che si scrive Gran Balon ma si legge “Gran Balun”. Fratello maggiore del Balon, il mercatino delle pulci del sabato, con le sue 250 bancarelle e 50 negozi di antiquariato attrae da decenni gli amanti del vintage, degli abiti mimetici e dei ciapapuer di ogni tipo che si possono trovare tra le vie nei dintorni di piazza della Repubblica e del suo mercato. Mobili, ceramiche, libri, abbigliamento vintage, prodotti di artigianato: l’atmosfera che si respira è così simile a Parigi e ai suoi Marché aux puces che vi verrà voglia di un Pain au chocolat. Da qui 9, 47, 260, 334

9Volare oh oh

Turin Balon, Giardino Cardinale Michele Pellegrino, Aurora/Centro Per ammirare la città in another way from another point of view, la soluzione potrebbe essere Turin Balon, il pallone aerostatico frenato più grande al mondo che se lo chiamate mongolfiera si offende assai. Salendo a 150 metri d’altezza in circa 15 minuti, vi porterà nel blu dipinto di blu da cui potrete ammirare la città incorniciata dalle Alpi, con i suoi tetti color mattone che la fanno assomigliare a Parigi. Mole Antonelliana, Torre Littoria, Piazza Castello, il Duomo, la Dora, la Basilica di Superga… riuscite a riconoscere i luoghi simbolo della città? Da qui 65, 90, 103, 229, 230, 313. 358

10Passeggiare nel primo ospedale di Torino

Galleria Umberto I, tra Via della Basilica e Piazza della Repubblica, Aurora/Centro Permettetemi di presentarvi la Galleria Umberto I che collega via della Basilica a piazza della Repubblica e al suo storico mercato (Porta Palazzo detto anche Porta Pila vi dice qualcosa?).


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13 Al suo interno, alzando gli occhi al cielo, si può ammirare la copertura in vetro e metallo che vi farà sentire come in una palla di vetro, di quelle che quando le scuoti inizia a cadere la neve. La galleria – che ha una pianta a croce – sfrutta i volumi che un tempo costituivano le corsie di... un ospedale. E sì, proprio così! Qui, nell’isolato Santa Croce, l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro stabilì la sua sede operativa e la zona dal 1480 ospitò il Palazzo dei Cavalieri, la prima sede dell’ospedale. Passeggiate quindi tra le ex corsie e guardatevi attorno: la Casa della Tuta dove si trova di tutto tranne che una tuta, l’Erboristeria della Basilica e le sue pozioni magiche, la Cineseria Ming dove scoprire qual è il vostro segno zodiacale cinese e chiacchierare con l’amabile proprietario. Da qui 3, 11, 68, 115, 310

11Andare dal Dottore

Hammām Al Bab, Via Fiocchetto 15 Riceve tutti i giorni della settimana, dalle 10:00 alle 19:30 ed è specializzato in terapia dello stress: è il Dottor Silenzioso, come sono soliti chiamare l’hammām gli amici di fede islamica. Come ogni grande città che si rispetti, anche Torino vanta il suo tempio del benessere. E si trova in via Fiocchetto, nel cuore di Aurora. Con le sue cupole color dell’oro e i vetri azzurri che ricordano il cielo d’Oriente, l’hammām Al Bab ha i colori e i profumi di chi arriva da lontano con racconti di viaggi e speranze da condividere davanti ad una tazza di tè bollente alla menta, al caldo in quelle teiere di metallo che sembrano poter durare Mille e una notte. Da qui 147, 167

12Diventare uno scrittore

Scuola Holden, Piazza Borgo Dora 49 Città natale o meta di molti scrittori, Torino è senza dubbio alcuno una città letteraria, dove lo storytelling – raccontare storie – è un’arte, complice la Mole Antonelliana la cui sagoma ricorda quella di un pennino da intingere nell’inchiostro. Se il vostro sogno nel cassetto è diventare un cantastorie, il luogo che fa per voi è la Scuola


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Holden, fondata nel 1994, una scuola per narratori e amanti della letteratura da cui un giovane Holden non sarebbe mai stato espulso. La splendida sede è all’interno dell’ex Caserma Cavalli, in piazza Borgo Dora. Là dove c’era un arsenale militare che fabbricava armi e munizioni per l’esercito, oggi esplodono talenti. Da qui 225, 287, 308, 311, 346, 355

il museo 13Visitare delle bici di Giovanni

Cecchi Point, Via Cecchi 17 Se via Cecchi fosse un deserto, la sua oasi sarebbe senza dubbio il Cecchi Point, al numero 17, con i suoi duemila mq di creatività, manualità, buone intenzioni e tanta pazienza. La struttura ospita un salone delle arti, un teatro, un bar ristorante, una palestra e un banco alimentare. E poi, all’interno di questo hub culturale che di più non si può, vi aspettano a porte aperte le Officine Creative, con sartoria, falegnameria, laboratorio di soffiatura del vetro, ciclofficina e, ta-daaan!, un velomuseo che ospita la collezione di biciclette di Giovanni Stella, piccoli capolavori a due ruote dagli anni Venti agli anni Settanta del Novecento di manifattura artigianale piemontese. Da qui 22, 35, 205

14Cenare a teatro

Teatroria, Corso Brescia 77C Un po’ teatro, un po’ trattoria: è Teatroria, il locale del quartiere dalla doppia (forse tripla, anche quadrupla) vocazione. La cena infatti è uno spettacolo (e non semplicemente perché è buonissima). A menù, oltre a primi, secondi, pizze e dolci, anche spettacoli teatrali, stand-up comedy, musica, cinema, concerti e rassegne. Sotto la direzione artistica dell’appassionata Martina De Martino, Teatroria riporta in voga il connubio di successo cibo + teatro, annullando la distanza tra attore e spettatore in un luogo assai piacevole, dal clima intimo e familiare. Si apra il sipario e buon appetito! Da qui 31, 32, 213, 344

15Farsi un Bollito

La Locanda del Bollito, Corso Palermo 22B C’è il bollito, con la “b” minuscola. E poi c’è il Gran Bollito misto Piemontese, con la “G”, la “B” e la “P” grandi come una casa. E non potrebbe essere che così perché se dici Torino dici Pie-


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monte e se dici Piemonte non fai in tempo a finire la frase che il bollito è già sul fuoco. Secondo piatto a base di carne, era particolarmente gradito nientepopodimeno che a Re Vittorio Emanuele II, con sette tagli di manzo, sette ammennicoli, sette bagnetti, un richiamo e quattro contorni (patate lesse, spinaci al burro, funghi trifolati e cipolle in agrodolce). Fame? Come darvi torto! Per averne un assaggio, il posto giusto è la Locanda del Bollito che, nomen omen, serve il bollito tutti i giorni della settimana e tutte le stagioni dell’anno anche se, da torinesi DOC, andrebbe mangiato d’inverno, con una tazza di brodo caldo come suggello del lauto pasto. Da qui 76, 238, 328

una birra in un 16Bere biscottificio

Birrificio Torino, Via Parma 30 C’era una volta un basso fabbricato di inizio Novecento, il Biscottificio Torino Farfuj, che dal 2001 ha detto addio per sempre ai biscotti e ha strizzato l’occhio alla grande tradizione torinese di produrre birra. All’interno della suggestiva struttura liberty con insegne e devantures decorate, un bancone d’antan e tavoli in pietra lavica decorati a mano, potrete gustare Aurora, la birra ambrata e ramata, limpida e dall’ampio cappello di schiuma che si accompagna perfettamente a cibi piccanti e cucina etnica, riassumendo così le caratteristiche del quartiere in cui è nata. Siete alla ricerca di una gita originale? Prenotate una visita guidata dello stabilimento con degustazione di cinque birre diverse e il pranzo o la cena al termine della visita. Da qui 44, 113, 137, 256, 296

la fabbrica 17Visitare di cioccolato

La Fabbrica del Cioccolato di Guido Gobino, Via Cagliari 15B A Torino, proprio come Charlie Bucket – ma senza dover trovare il biglietto d’oro – formando un gruppetto di cinque persone potrete visitare la Fabbrica del Cioccolato di via Cagliari e incontrare il Willy Wonka tori-


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nese, Guido Gobino, l’ideatore di un simbolo della torinesità: il Tourinot Maximo®. Gianduiottino di 5 grammi, il torinesotto dal gusto intenso di nocciola e cacao è realizzato seguendo la ricetta storica senza latte e prodotto per estrusione, metodo che rende ogni cioccolatino unico. In tempi in cui il cambiamento è un valore e l’adattarsi ad esso una necessità, “L’uma sempre fait parej” (“L’abbiamo sempre fatto così”) è una formula magica rassicurante che ci ricorda che a volte la comfort zone, nel suo incarto argentato, ha un gusto forte e deciso ma non è per niente male. Da qui 45, 62, 293

18Indossare un’ombra

Ombradifoglia, Via Catania 7 In via Catania, a 900 metri dal Teatro Regio per il quale ha creato i costumi del Faust e della Turandot, vi attende Elena Pignata aka Ombradifoglia, designer torinese che conosce alla perfezione il gusto sabaudo per la moda, così diverso da tutti gli altri. Pioniera della moda torinese, nel suo atelier propone creazioni prêt-à-porter sempre fini eppure mai convenzionali. Ma Elena disegna anche abiti da sposa su misura, la scelta perfetta per dire “sì lo voglio”. Nel mio cuore, la linea Modular, che abbina top e gonne in soluzioni modulari e geometriche così ben strutturate, originali e fresche che mi sembra quasi di descrivere le opere di una galleria d’arte. E invece sono piccoli capolavori che potrete accogliere nel vostro armadio. Da qui 93, 121, 132, 320, 327

fiuto per il 19Avere tartufo

La Perla Torino, Via Catania 9 Lo sentite anche voi questo profumo? Certo che sì: un infallibile fiuto per il tartufo è nel DNA di ogni torinese. No, non mi riferisco al fungo a forma di tubero ma ad un lusso molto più a buon mercato, pronto da scartare. Annusa che ti annusa, in Aurora troveremo una perla, dal 1992 regina di una della più amate espressioni cioccolatose della città: il tartufo dolce. Cremoso piacere che si scioglie in bocca, il tartufo avvolge il palato e lo strega con i delicati aromi delle nocciole tostate e la dolcezza del cioccolato. La sua nascita, a Grinzane Cavour citofonare Sebaste, è strettamente legata alla produzione del torrone con le nocciole, le cui rimanenze, impastate con cioccolato, cacao e pasta di nocciole, sostituivano la panna. Elogio del recupero, il tartufo è l’ennesimo esempio dell’inventiva locale, un dolce contro lo spreco diventato eccellenza. Sergio Arzilli, fondatore del laboratorio artigianale La Perla, ne ha fatto una missione: valorizzare tartufi di cioccolato tradizionali e farne rivisitazioni ardite. Quella di Sergio è una storia di successo nata da un imprevisto: con una diagnosi di celiachia a 38 anni, non potendo più lavorare nella pasticceria di famiglia, decise di approfondire il mondo del cioccolato, in un percorso di esplorazione continua. Partite anche voi per questo viaggio alla scoperta del gusto, a bordo della Perla Nera, della Perla Bianca e del tartufo fondente Extreme. Da qui 50, 139, 162


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colazione 20Fare in Sicilia

Torre Cremeria, Corso Regio Parco 28A Una buona (assai) idea per scendere dal letto con il piede giusto è concedersi una colazione da campioni. Quale? A granita câ brioscia, come nella bella e soleggiata Sicilia. In corso Regio Parco, vi aspettano le granite di Torre Cremeria, fondata negli anni Settanta da Gioacchino Torre: alla mandorla, al cocco, al cioccolato, al caffè, al pistacchio, al limone, alla fragola, al lampone, ai gelsi, al melone, all’anguria, ai fichi, al pompelmo rosa oppure, per chi non sa quale gusto scegliere, le deliziose granite bigusto perché, si sa, “du gusti is megl che one”. L’accoppiata migliore secondo me? Pistacchio e mandorla, il riassunto perfetto di un’isola magnifica. Da qui 1, 40, 127, 335

e 21Divertirsi mangiare qb

Associazione culturale Qubi, Via Parma 75C In tutti i libri di cucina, troverete la stessa parola magica, QB, due letterine che riassumo una filosofia di vita: quanto basta. Ma quanto basta un “quanto basta”? Ed è proprio qui la magia: il QB non si può calcolare. È a consumo, come la felicità. Come quella che si trova all’Associazione Culturale Qubi, un progetto per stare insieme, per divertirsi e per imparare. Al Qubi si mangia (benone) dal lunedì al venerdì, festivi esclusi, dalle 12:00 alle 15:00. E poi si organizzano eventi, affittando lo spazio modulare del locale. Ma soprattutto al Qubi si impara, con corsi di ogni tipo che vi faranno sentire dei maghetti di Hogwarts. Un esempio? Ricette bestiali, il corso di cucina per amici pelosi, per creare ricette da leccarsi i baffi (e le vibrisse). Da qui 136, 272

22Fare brunch in un’officina

PAI Bikery, Via Cagliari 18 Inforcate la vostra bicicletta e pedalate fino in via Cagliari dove vi aspetta il brunch del PAI Bikery, il modo migliore per concludere una settimana di studio o lavoro.


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AURORA Questo posticino hipster dall’aria berlinese, è in realtà un’officina meccanica specializzata in bici da corsa, dove ogni bicicletta sarà accolta a braccia aperte per un pit stop goloso e una foto ricordo. Fast bikes & slow food, vi aspetta tutti i weekend, dalle 10:30 alle 16:00, con i meravigliosi pancakes handmade with love da Arianna, mentre dal martedì al sabato sera vanta uno tra i migliori meccanici sulla piazza torinese, a disposizione per riparazioni e consigli su qualsiasi – mettetelo alla prova – tipo di bicicletta. Da qui 13, 133, 348

23Mangiare polpo a colazione

Caffè Bloom, Via Catania 21A A Torino c’è un luogo piccino picciò, immerso in uno splendido viale alberato. Al Caffè Bloom – dove è primavera tutto l’anno – la cucina è aperta tutti i giorni dalle 11:00 alle 23:00 e ad ogni ora potete ordinare quel che volete dal menù: anche il polpo a colazione! A chi ha l’animo dolce, consiglio un goloso brownie con gelato al cioccolato e panna montata; agli amanti delle farciture un ottimo Club Sandwich con tacchino arrosto, bacon croccante, uovo fritto, pomodoro, insalata iceberg e maionese alla senape; per un amore al primo morso invece, il Salmon Bagel con semi di papavero, cream cheese, salmone norvegese affumicato, pomodoro, cipolla di Tropea, cetriolo fresco e capperi. Il contorno perfetto? Il dehors in vetro immerso nel verde, dove accomodarsi per prendersi una pausa dal tran tran cittadino, vera chicca del locale. Da qui 6, 152, 350



Irene Perino

NELLA STESSA COLLANA:

Irene Perino

Autrice del blog Le Millemila cose da fare a Torino®

idee 360

per innamorarsi di

CAFFÈ

(1),

■ CHIUDERSI IN UNA CAPSULA DI MEDITAZIONE

(311),

■ MANGIARE AL TAVOLO PIÙ LUNGO D’EUROPA

(73),

■ INNAMORARSI DI UMBERTINO (113), ■ ASSAGGIARE LA TORTA DI BRIGITTE BARDOT (170), ■ USARE LA BASILICA DI SUPERGA COME BUSSOLA (230), ■ VISITARE L'EGITTO (119)... Elisabeth Rainer e Sabrina Boscolo Bariga

Wedding

Con ANNA MOLIN E MICHELA DE FAVERI

Bandoulière

Prezioso taccuino di pratici consigli per il tuo

Isabella Campagnol Beatrice Campagnol Elisabeth Rainer

My Secret I ta ly

matrimonio Venetian Style

Percorsi e luoghi del cuore delle italiane moderne Disegni di ECATERINA NEGRU

E inoltre: S. Rondini, C. Tripodi 100 cose sexy da fare a Roma almeno una volta nella vita AA. VV. Swinging New York – 1001 dritte per una vacanza fichissima Anaïs Flavel Parigi da impazzire – Tutte le cose più belle da fare e da vedere almeno una volta nella vita

360 idee... copertina fondo tortora chiaro.indd 1

Fidatevi di me, con Torino sarà amore a prima vista! Dalla “A” di Aurora alla “V” di Vanchiglia, 360 idee per innamorarsi di Torino è una guida della città a 360°, alla scoperta di Barriera di Milano, Cit Turin, Falchera, Lingotto, Madonna del Pilone, Parella, Regio Parco, Santa Rita e gli altri quartieri di Torino, Centro compreso. Ironica e divertente ma affidabile al 100%, vi farà saltellare avanti e indietro tra le sue pagine così come per le vie della città, alla ricerca di curiosità, modi di dire e posticini segreti che la rendono unica. Siete dei veri book lovers? Iniziate dal numero 201. Sentite un certo languorino? Correte ad assaggiare il numero 95. Avete voglia di un po’ di ritmo? Alzate il volume e prestate orecchio al 351. Da leggere dall’inizio alla fine, quartiere per quartiere, o lasciandovi guidare dalla serendipità, questa to do list tutta da spuntare farà di voi dei torinesi DOC. Non ci credete, neh? Partite dal numero 342.

Per consultare in anteprima le novità e ricevere la newsletter: www.gremese.com

€ 18,50 (i.i.)

My

360 idee per innamorarsi di Torino

■ FARE CR7-WATCHING (45), ■ ENTRARE IN UNA NUVOLA DI

torino

Irene Perino (1985)

è una blogger e giornalista torinese a cui piace scrivere di tutto, dappertutto. Inguaribile romantica, ha quattro grandi Amori, di quelli con la “A” maiuscola: l’arte, con cui ha una relazione stabile e profonda dai tempi dell’Università; la scrittura, il suo primo amore, nato tra i banchi di scuola; Torino, la sua città natale, e il web, con cui otto anni fa ha avuto un colpo di fulmine. Passerà infatti alla storia per aver inventato nel 2011 Le Millemila cose da fare a Torino®, il blog con più di 50.000 fan che racconta con ironia i segreti della sua città. Per L’Airone Editrice ha scritto My Secret Turin (2017), una guida al femminile divisa in quattro stagioni come il suo armadio.

978-88-6442-357-9

12/04/19 09:55


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