Golf mentale di Miguel Antinolo

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HOBBY & SPORT

Golf Mentale



Miguel Antinolo

Golf Mentale Tecniche, esercizi e allenamento per vincere


A Stella e Diego

Copertina: Patrizia Marrocco Fotografie: tutte le foto pubblicate sono state fornite dall’Autore Fotocomposizione: STIGE ARTI GRAFICHE - San Mauro (TO) Stampa: C.S.R. – Roma Copyright GREMESE EDITORE 2007 © E.G.E. s.r.l. – Roma

Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in qualsiasi modo o con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-8440-265-3


MAI COSÌ NUDI

Il golf è soprattutto questione di occhio e sensibilità. Può insegnare l’immobilità di mente e la capacità di interpretare la tessitura del vento e del green. Lo hanno sempre proclamato i migliori manuali. Il golf è anche un gioco che fa capire i messaggi interiori, le voci sottili del corpo-mente. E una volta comprese, si riesce a capire più chiaramente come l’atteggiamento verso il gioco rispecchi tutta la nostra vita. Non esiste posto in cui una persona sia così nuda. MICHAEL MURPHY



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Indice L’ispirazione per un singolare esperimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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1. I presupposti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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2. Il golf è un gioco mentale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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3. Decidere cosa pensare e cosa provare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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4. Costruire il proprio obiettivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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5. Costruire la fiducia in se stessi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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6. La buona pratica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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7. La routine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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8. Verso il tee dell’uno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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9. Una visione dal tee di partenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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10. Il rilassamento prima della pratica o della partita . . . . . . . . . . .

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11. Introdurre il rilassamento nella routine . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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12. I colpi sbagliati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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13. Percorrendo il campo di gioco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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14. Accettare il proprio gioco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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15. Costruire il proprio grado di abilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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16. Il piacere di giocare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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17. Un programma per ogni giorno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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18. Un metodo utile per recepire i racconti sulla buca 19 . . . . . . . .

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Considerazioni finali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Scheda GolfProgram. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Introduzione

L’ispirazione per un singolare esperimento Ho provato sempre un’invincibile insofferenza per le prefazioni. Perché rimandare il piacere di iniziare a leggere il libro con considerazioni spesso formali, che magari sarebbe più interessante scoprire autonomamente durante la lettura? In qualche occasione, tuttavia, ho dovuto riconoscere che certe chiavi interpretative, indispensabili per la comprensione del saggio o del racconto, erano racchiuse proprio in quelle prime pagine. Nel presente caso, sarà forse utile sapere che l’intera struttura del lavoro, la sua ragion d’essere, è maturata come per incanto nelle poche ore che occorrono per percorrere un campo da golf. La mattinata, limpida e fresca, sembrava non lasciar presagire nient’altro che una passeggiata lungo le diciotto buche in compagnia di qualche amico. Tra una bibita e un cappuccino al bar del circolo, si era fatta quasi l’ora di uscire. Nel gruppo c’erano due signore di mezz’età, e dall’handicap medio-alto. Le signore F. e S. finirono di gustare un caffè pieno di zucchero, e si incamminarono verso il tee dell’uno. La mia attenzione fu subito colpita dai commenti esternati dalla giocatrice S. mentre si preparava. Erano considerazioni sulla scarsa fortuna che ultimamente la affliggeva durante il gioco, e su quanto fossero migliori i suoi colpi sul campo pratica rispetto a quelli che faceva 9


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con gli amici. Questi ultimi, poi, apparivano assolutamente magistrali di fronte alle porcherie che riusciva a combinare durante i tornei. Il primo colpo, debole e tagliato (con slice), scatenò un altro fiume di commenti. Da quel momento, e per tutto il percorso, le sue osservazioni, pronunciate a voce notevolmente alta, furono interrotte soltanto dalla più stupefacente sequela d’improperi indirizzati, quasi incessantemente, alle palle e alle mazze, al tempo, alle condizioni del campo, e a qualunque altro elemento o persona ritenuti responsabili dei suoi errori di gioco. Un simile comportamento, ovviamente, non favoriva la concentrazione né il piacere di giocare del gruppo, ma nonostante questo, nessuno le mosse alcun appunto. Col passare del tempo, il suo atteggiamento alterato e la sua mancanza di controllo andarono aumentando, e nelle vicinanze della buca nove si erano trasformati ormai in una forma di esaltazione, che culminò in un’esplosione di violenza quando S. prese atto del fatto che stava giocando un giro penoso. Per chiarezza d’informazione, va detto che il numero dei colpi corrispondeva alla sua media, e quindi al suo handicap, ma non alle sue aspettative. Quando la signora S. lanciò il putt nel vicino laghetto – non si trattava di un putt particolarmente lungo e difficile –, prese a prof10


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ferire di nuovo una serie di imprecazioni assai colorite che si succedettero ininterrottamente per alcuni minuti. Poi la donna fece un mezzo giro, e abbandonò il campo. All’interesse che mi aveva tenuto avvinto a quella situazione quasi teatrale, subentrò rapidamente in me la certezza che alcune delle tecniche di cui mi servivo ogni giorno in altri ambiti avrebbero potuto essere d’aiuto anche ai giocatori di golf. Da allora, sono passati alcuni anni, nel corso dei quali ho applicato con risultati brillanti le tecniche del Golf Mentale: esse consentono ai giocatori di scegliere le sensazioni e gli stati d’animo più idonei per ottenere risultati positivi, e per accrescere in loro il piacere di giocare. È per questo motivo che, senza arrivare a dedicarle questo libro, sono comunque grato a S. per l’opportunità che mi ha offerto tanti anni fa: quella di estendere al mondo del golf le tecniche della comunicazione del cambiamento personale. Senza quello stupefacente spettacolo offerto da comportamenti capaci di mortificare e penalizzare la qualità del gioco, forse non avrei mai pensato di approfondire un simile argomento. Per concludere, un ringraziamento al team di GolfProgram – di cui nel libro troverete di volta in volta suggerimenti e consigli – per gli stimoli che hanno saputo darmi durante la preparazione del testo. È grazie alla sperimentazione con i loro allievi, sul campo, che ho potuto verificare e migliorare alcuni degli esercizi proposti in queste pagine. Buona lettura MIGUEL ANTINOLO

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I presupposti

«Il gioco del golf è una questione di pollici. I più importanti sono quei sei pollici che separano le vostre orecchie». ARNOLD PALMER

Perché non dirlo?

La maggior parte dei dilettanti, e tutti i giocatori professionisti, si affida, per perfezionare la propria tecnica, a maestri e a specialisti del settore. Per risolvere certi particolari aspetti del loro gioco, o per rivedere l’intera tecnica dello swing, arrivano addirittura a frequentare centri prestigiosi. Particolare curioso: in Italia, quando un giocatore si mette in contatto con me per approfondire qualche risvolto psicologico del suo gioco, spesso preferisce mantenere il nostro rapporto riservato, nella convinzione che se gli amici lo sapessero potrebbero prendersi gioco di lui con frasi ironiche sulla sua salute mentale. Ovviamente, giudicare da quest’ottica un’attività di addestramento mentale denuncia una mancanza d’informazione che sconfina nell’ignoranza più crassa. Soltanto le culture nelle quali si accetta tranquillamente che le prestazioni sportive di buon livello implicano anche un’adeguata preparazione mentale sono poi in grado di elaborare degli atteggiamenti che costituiscono un valido supporto per il gioco. Frequentando certi circoli di golf, ho potuto constatare il diverso at13


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Golf Mentale

teggiamento ostentato dai giocatori quando si parla di addestramento mentale, individuale o collettivo. Anche chi negli incontri privati dimostra un interesse autentico per l’argomento, quando poi si tratta di manifestarlo pubblicamente preferisce ironizzare o mostrare scetticismo. E una volta, persino un professionista che nutriva ambiziosi progetti di carriera arrivò a dire ad un collega che partecipava ad un corso di Golf Mentale: «Io non sono così matto da fare cose del genere». Va segnalato, come dato assai interessante, che questa persona denunciava sul campo di gioco, e anche nei suoi rapporti interpersonali all’interno del circolo, moltissime difficoltà di carattere comportamentale. In generale, l’accettazione delle componenti mentali capaci di ostacolare un rendimento ottimale è appannaggio esclusivo di quei giocatori che già vantano una qualche esperienza personale in fatto di modificazione e miglioramento del proprio comportamento. Costituisce inoltre un dato significativo il fatto che la maggior parte dei giocatori che si avvicinano alle tecniche mentali è costituita da professionisti già venuti a contatto con la realtà degli addestramenti internazionali, il che ha permesso loro di verificare la validità dei modelli di pratica e di progresso utilizzati dai grandi giocatori.

L’utilità del libro Il libro vuole addestrare al gioco mentale del golf, per fare di questo sport un’occasione di apprendimento e consentire agli appassionati di ottenere così risultati positivi nel gioco, e magari anche in altri campi della vita. Il manuale e gli esercizi in esso contenuti sono stati ideati per fornire ai giocatori che lo desiderino, e siano disposti ad esercitarsi, un programma di addestramento finalizzato a migliorare il loro atteggiamento mentale verso il golf. Potrete eseguire tutti, alcuni, o nessuno degli esercizi proposti: i risultati saranno, com’è naturale, direttamente proporzionali alla perseveranza e alla determinazione messe nell’impresa. In generale, il modo in cui 14


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I presupposti

vi cimenterete con questi compiti rappresenterà un metro di valutazione del vostro stile di apprendimento e di miglioramento del gioco. Persone diverse agiscono in modi assai differenti quanto al “come” e al ”quando” dell’apprendimento, e il manuale intende offrirvi l’opportunità di diventare voi stessi osservatori del vostro “stile”. Nelle intenzioni dell’autore, ciascun lettore dovrebbe stabilire con il libro una relazione assolutamente personale e unica, mediante la quale registrare, catalogare e approfondire le proprie convinzioni sul gioco mentale del golf. Al tempo stesso, ogni giocatore potrà costruirsi, con l’aiuto degli esercizi, il proprio “manuale personale”. Selezionando e combinando le proprie riflessioni con i risultati pratici ottenuti attraverso gli esercizi, egli potrà elaborare sequenze e associazioni che rispecchino – e aiutino a meglio svilupparsi – il suo stile individuale. Ciò che è importante, è che il manuale si presta ad essere utilizzato per il perfezionamento del proprio gioco mentale in piena autonomia e intimità, con ritmi e tempi assolutamente personali.

Partire dal punto giusto Diamo per scontato che voi, indipendentemente dal vostro handicap, possediate lo “swing”, raggiunto nel tempo a furia di giocare e fare pratica. Ve lo siete creato con o senza la guida di un maestro, magari ascoltando i suggerimenti di amici più esperti, o leggendo libri o riviste. E sicuramente, in qualche misura, guardando alla tv il grande golf giocato dai migliori campioni. Sapete già cosa fare delle mani, e di tutto il corpo, quando eseguite 15


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Golf Mentale

lo “swing”. Ecco, qui ci occuperemo di quello che potete fare con la vostra mente. E sarete voi stessi a stabilire ciò che è più conveniente per voi e per il vostro gioco. Ricordate anche che il modo più corretto di utilizzare il libro è quello che voi preferite: potrete seguire l’ordine naturale degli argomenti che vi vengono proposti, oppure potrete seguire l’ordine suggerito da vostri interessi ed esigenze personali, individuando il settore che presenta le difficoltà più penalizzanti per voi e impegnandovi a superarle con l’aiuto degli esercizi adatti.

Scrivere e disegnare La maggior parte degli esercizi presenta degli spazi vuoti nei quali scrivere le proprie considerazioni, o rispondere ad alcune domande che favoriscono una presa di contatto con pensieri e convinzioni personali rispetto al gioco mentale del golf. Se preferite non sporcare le pagine del volume (ricordate comunque che il libro è stato concepito per essere completato dalle vostre risposte, una più che valida ragione per mettere da parte remore di questo tipo!), potrete scrivere anche su fogli separati. Se intendete servirvi direttamente degli spazi predisposti nel volume, la raccomandazione è quella di usare una matita e di tenere a portata di mano una gomma per cancellare, in modo da poter modificare, all’occorrenza, appunti, riflessioni e risposte. In numerosi esercizi lo spazio bianco è destinato alla realizzazione di semplici disegni a colori. L’importanza del compito non sta nella bellezza del disegno, bensì nella sua capacità di rappresentare i vostri pensieri e sensazioni. Non dovrete giudicare mai “brutti” i vostri disegni; pensate invece che tutti quelli che avrete eseguito serviranno a farvi raggiungere gli obiettivi fissati. Da soli, a tu per tu con il manuale, potrete quindi dare libero sfogo al vostro “stile” pittorico. Quanto alla tecnica, non esitono limiti: matite o pennarelli, e tutti i colori che desiderate. 16


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I presupposti

Nel caso in cui riteniate insufficiente lo spazio riservato alla scrittura e ai disegni, potrete usare fogli del tipo e delle dimensioni più svariati, a patto di rispettare la sequenza prevista.

Grado di difficoltà delle pratiche e degli esercizi Le pratiche e gli esercizi sono stati ideati per essere realizzati, utilizzati e sfruttati dalla maggior parte dei giocatori dilettanti che desiderano migliorare il loro gioco mentale. Alcuni esercizi presentano una certa difficoltà, mentre altri sono di semplicissima esecuzione; il completamento di questi ultimi vi consentirà di affrontare successivamente quelli più complessi. L’esperienza dei giocatori che portano a termine l’addestramento è sempre molto positiva, perciò siate costanti, e sarete ricompensati. Il lavoro individuale che in genere viene intrapreso con i giocatori professionisti – e che comporta una pianificazione a lungo termine – prevede un numero di esercizi maggiore e di più elevate complessità. Queste persone hanno ben chiari in mente gli obiettivi che desiderano perseguire, e ciò li spinge ad investire tempo e fatica nell’addestramento del Golf Mentale. Ma in tutta onestà, non è escluso che questo manuale possa dimostrarsi utile anche a qualche giocatore professionista…

Avvertenza Può accadere che nel programmare la mente per giocare un golf migliore, migliorino anche altri aspetti della vostra vita, per i quali utilizzavate strategie di pensiero inadeguate al raggiungimento dei vostri obiettivi. Il pensiero che questo rappresenti un valore aggiunto, per la realizzazione degli esercizi contenuti nel manuale, è un motivo di grande soddisfazione. 17


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«Il golf è una di quelle occupazioni in cui non si comprende subito il proprio livello. Non esistono forma né complessione fisica, goffaggine o inettitudine capaci di interdire il buon golf a chicchessia. Ci sono bravi golfisti con gli occhiali, con un occhio solo, con una sola gamba, persino con un braccio solo. Nessuno, tranne il cieco totale, deve disperarsi. Non è soltanto il principiante giovane a nutrire illusioni. Gente che ha iniziato nella mezza età è diventata grande; e, ancor meglio, dopo anni di paziente mediocrità può verificarsi una schiarita in un cielo nuvoloso. Certi vizi vezzeggiati come virtù possono essere abbandonati e il giocatore di quinta classe può rivelarsi d’improvviso vincendo una medaglia. Nel golf, finché c’è vita c’è speranza». SIR WALTER

SIMPSON,

da The Art of Golf


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I presupposti

Questionario personale sul gioco mentale Per iniziare, rispondete alle domande riportate nel questionario seguente. Serviranno a fare un primo punto della situazione, tratteggiando i vostri attuali modelli mentali sul campo da gioco. Per cambiare eventualmente direzione, bisogna pur sempre sapere da dove si viene, no? Segnate con una croce la risposta scelta: Sempre

A volte

Mai

Giocando penso troppo agli sbagli già fatti e alle opportunità perse

Sono molto concentrato su ogni colpo e dimentico tutto il resto

Durante le varie fasi di gioco penso continuamente al risultato numerico

Parto dal tee della buca 1 credendo nelle mie possibilità

Uno o due sbagli già indeboliscono la mia fiducia

Mi paragono agli altri giocatori

Sbagliando i primi colpi non riesco a ritrovare il mio gioco

Nelle competizioni non esprimo il mio livello abituale di gioco

Percepisco tensione muscolare eccessiva durante i tornei

Nei putt decisivi non riesco a concentrarmi

Gioco meglio nei giri con gli amici che nei tornei

Non riesco a mantenere il mio ritmo nei tornei

Non dimentico i colpi sbagliati

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Golf Mentale

Dopo le prime buche perdo la concentrazione

Mal tollero i commenti dei miei compagni di gioco

Recupero facilmente dalle situazioni irte d’ostacoli

Fate un veloce calcolo dei risultati ottenuti rispondendo alle varie domande: • Verificate quanto sono frequenti i “sempre” dati alle domande sui pensieri limitanti. Per esempio: “Giocando penso troppo agli sbagli e alle opportunità perse”. • Riflettete ai “mai” risposti alle domande con le quali vi si chiede quanto spesso avete pensieri utili al buon risultato di gioco. Per esempio: “Sono molto concentrato su ogni colpo”. È molto conveniente utilizzare alcuni minuti per esplorare, mediante il questionario, il proprio stile di pensiero durante il gioco.

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Un metodo rivoluzionario per allenarsi a vincere (e a giocare con sempre maggior piacere) facendo leva sulle straordinarie potenzialità di una giusta disposizione mentale.

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