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Collana “Le 100 parole”
IL CALCIO in 100 parole
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Alberto Castellano
IL CALCIO in 100 parole
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Stampa: FP DESIGN – Pavona (Rm) Copyright: 2018 © Gremese International s.r.l.s. Nel caso in cui la foto che compare sulla copertina di questo volume destinato alla scuola fosse tutelata da copyright, l’Editore si scusa della relativa, mancata menzione, dichiarandosi sin d’ora disposto a revisioni in sede di eventuali ristampe e al riconoscimento dei relativi diritti ai sensi dell’art. 70 della legge n. 633 del 1941 e successive modifiche. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta registrata o trasmessa, in qualsiasi modo o con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-6692-033-5
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LISTA DELLE 100 PAROLE 26. DISCHETTO 27. DISIMPEGNO 28. DRIBBLING 29. ESPULSIONE 30. FALLO 31. FUORIGIOCO 32. GIOCO PERICOLOSO 33. GIUDICE DI LINEA 34. GOL 35. INFORTUNIO 36. JOLLY 37. MAGLIA 38. MANCINO 39. MELINA 40. METODO 41. MODULO 42. NAZIONALE DI CALCIO 43. OLA 44. OSTRUZIONE 45. PALLA INATTIVA 46. PALLEGGIO 47. PALLONE 48. PALLONETTO 49. PANCHINA
1. AIA 2. ALA 3. ALLENATORE 4. AMMONIZIONE 5. ANDATA (E RITORNO) 6. ARBITRO 7. AREA DI PORTA 8. AREA DI RIGORE 9. ASSIST 10. ATTACCANTE 11. BANDIERINA 12. BARRIERA 13. CALCIO PIAZZATO 14. CALCIO TOTALE 15. CANNONIERE 16. CATENACCIO 17. CENTROCAMPISTA 18. COLPO DI TACCO 19. COLPO DI TESTA 20. CONTRASTO 21. CONTROPIEDE 22. CUCCHIAIO 23. CURVA 24. DIAGONALE 25. DIFENSORE
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Lista delle 100 parole
76. SCUDETTO 77. SERIE A 78. SFORBICIATA 79. SISTEMA 80. SMARCAMENTO 81. SOSTITUZIONE 82. SPAREGGIO 83. SPOGLIATOIO 84. SQUALIFICA 85. STADIO 86. TAP-IN 87. TATTICA 88. TELECRONACA 89. TEMPI SUPPLEMENTARI 90. TIFOSO 91. TIKI-TAKA 92. TRASFERTA 93. TRAVERSONE 94. TRIANGOLAZIONE 95. TRIVELA 96. TURNOVER 97. UEFA 98. ULTRAS 99. VAR 100. ZONA
50. PAPERA 51. PARASTINCHI 52. PARTITA 53. PIATTO 54. PLAYMAKER 55. PORTA 56. PORTIERE 57. POSSESSO PALLA 58. PRESSING 59. PROMOZIONE 60. PUNTA 61. QUARTO UOMO 62. RABONA 63. RANKING UEFA 64. REGOLAMENTO 65. REPLAY 66. RETE 67. RETROGUARDIA 68. RIMESSA LATERALE 69. RIMPALLO 70. RIPRESA 71. RISERVA 72. RITIRO 73. ROSA 74. ROVESCIATA 75. SCHEMA
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Introduzione “È stata una svista arbitrale”, “C’era il fuorigioco”, “Hai visto il colpo di tacco smarcante?”, “Il calcio di rigore c’era”, “Un gol da fuoriclasse”, “Un cen trocampo insuperabile”, “Invece del 433, non era meglio schierare un 352?”. Alzi la mano chi al meno una volta non ha sentito parlare di calcio al bar, in ufficio, in un ristorante, mentre si fa la fila alla posta o in banca, per strada o in piazza. Che il calcio sia lo sport più popolare e coinvolgente del mondo è risaputo, ma l’Italia pallonara va oltre in quanto a diffusione trasversale, transgenerazionale, interclassista, geopolitica del virus calcistico. Nel nostro paese, si sa, tutti parlano di calcio, si sentono arbitri, allenatori, calciatori, si considerano autoriz zati ad analizzare e giudicare partite e situazioni calcistiche, i tifosi si ritagliano una dimensione esclusiva di passione, discussione, esaltazione, fan no della propria squadra un piccolo centro del mon do. Uomini e donne di destra e di sinistra, (sotto)proletari e borghesi, operai e capitalisti, ignoranti e intellettuali in nome del pallone “so 7
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Introduzione
spendono” le differenze politiche, economiche, so ciali, culturali per confrontarsi, scontrarsi, polemiz zare, azzuffarsi quando ci sono di mezzo rigori non dati, partite vinte nel tempo di recupero, risultati in giusti ma sono anche disposti ad ammirare sporti vamente giocate sopraffine, parate miracolose, acrobazie impossibili. Tutto questo si esprime con un gergo calcistico, un lessico tecnico, un linguag gio specifico/specialistico che, vista la diffusione popolare della disciplina sportiva, sono utilizzati con significati e modalità diverse. Il calcio è a suo modo anche una forma artistica di massa, un siste ma di comunicazione corporea interculturale, salvo poi decodificare segni e immagini. Un quadro di Van Gogh o di Caravaggio può suscitare emozioni sia nel visitatore colto che ne sa di arte sia nel frui tore normale che magari non è mai entrato in un museo. Soltanto dopo, in sede di analisi a freddo, la differenza culturale si fa sentire. Come una puni zione di Messi, una rovesciata di Ronaldo, una pu nizione da metà campo di Mihajlović accendono passioni e fantasie di tutti i tifosi e gli sportivi ma hanno implicazioni tecnicoatletiche che possono sfuggire ai più. E naturalmente, anche la terminolo gia calcistica più familiare e abusata è soggetta a dei distinguo a seconda di chi la utilizza e richiede approfondimenti necessari se non la si vuole ridurre a un gergo “usa e getta”. In tal senso Le 100 parole del calcio ha lo scopo e l’ambizione di mettere un po’ d’ordine nel mare magnum degli argomenti, dei 8
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Introduzione
Regolamenti, delle figure, delle istituzioni, degli schemi, dei moduli, della tecnica del calcio. Nel l’overdose di libri, saggi, manuali, dizionari, siti e blog che si sono moltiplicati negli ultimi anni, vale la pena di estrapolare le vocichiave per semplifica re, schematizzare, rendere accessibile e rigorosa al tempo stesso una materia enorme e multidireziona le. Chi non sa chi è l’arbitro, il guardalinee, il cen travanti, il centrocampista? Chi non ha mai sentito parlare di zona, dribbling, difensore di fascia, tre quartista o di FIGC, FIFA, UEFA e da poco di VAR? Un piacevole, divertente – ma a tratti anche profondo e impegnativo – viaggio nel mondo del cal cio, una guida che non ha pretese di esaustività ma può aiutare il lettore a comprendere meglio ciò che spesso si conosce superficialmente o si presume di sapere. Alberto Castellano
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1 – AIA
Acronimo di Associazione Italiana Arbitri, è la settima componente della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) detta anche Federcalcio. Si occupa del reclutamento, della formazione, della gestione tecnica, associativa e disciplinare degli arbitri di calcio italiani. Fondata il 27 agosto 1911 presso il Ristorante Orologio di Milano, l’AIA ha il compito di designare gli arbitri per l’arbitraggio di tutti i campionati italiani svolti sotto l’egida o autorizzati dalla FIGC, il calcio a 5 e il beach soccer. Se si esclude la lunga presidenza di Giulio Campanati (dal 1972 al 1990), l’Associazione ha spesso avuto una gestione turbolenta. Nel 1991 la FIGC nomina commissario il vice presidente dell’AIA Salvatore Lombardo eletto presidente l’anno successivo e a lui nel 1997 succede prima come commissario e poi come presidente Sergio Gonella fino al 2000, anno in cui viene eletto presidente Tullio Lanese, che raggiunto nel marzo 2006 da un avviso di garanzia per lo scandalo di Calciopoli si autosospende. 11
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Ala
L’AIA vive così una fase di transizione durante la quale è stata retta dal commissario straordinario Luigi Agnolin fino alle elezioni del 2006 che vedono affermarsi alla Presidenza Cesare Gussoni sostituito nel 2009 da Marcello Nicchi, riconfermato nel 2012 e nel 2016 (il suo mandato si concluderà nel 2020). L’Associazione Italiana Arbitri è anche editore della Rivista “l’Arbitro”, fondata nel 1924. 2 – Ala È l’attaccante laterale che agisce lungo le fasce esterne del campo. Nato come centrocampista, è diventato poi un ruolo di sostegno al centravanti con cross e inserimenti in zona d’attacco. Nell’epoca in cui vigeva la numerazione fissa, le ali destra e sinistra portavano rispettivamente i numeri 7 e 11. Successivamente quando l’evoluzione (o l’involuzione) del calcio ha comportato anche un cambiamento del lessico calcistico e della terminologia tecnica, l’ala è stata definita prima centrocampista di fascia e poi esterno alto. L’ala tornante che è un esterno – in genere di fascia destra – parte dalla linea di centrocampo per le sue azioni d’attacco, ma è anche in grado di aiutare in fase difensiva, alternando i due compiti. Il suo punto di forza è la velocità e la capacità di effettuare cross dalla linea di fondo per i propri compagni, mettendo sempre in difficoltà le difese 12
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Allenatore
avversarie che non possono attuare la tattica del fuorigioco contro questi passaggi. Il concetto di ala è più diffuso in Sudamerica, in particolare in Brasile, dove fino agli anni Ottanta si usava giocare con due mezze ali pure, due ali pure e un centravanti, laddove in Europa l’ala sinistra era ormai da tempo divenuta una seconda punta in appoggio al centravanti. Il ruolo ha subìto diverse modifiche e quando i moduli sono diventati più difensivi, ai compiti dell’ala si è aggiunto quello della copertura della propria fascia di competenza per cui spesso vengono schierati giocatori dalle caratteristiche meno offensive, spesso dei centrocampisti. L’introduzione del modulo 4-4-2 ridefinì la posizione delle ali, che da attaccanti divennero centrocampisti esterni. 3 – Allenatore Chiamato anche tecnico o mister, è la figura sportiva che si occupa della preparazione di squadre e atleti ed è incaricato di sovrintendere alla preparazione fisica e tattica della squadra. Da solo oppure con la collaborazione del preparatore atletico, si occupa dell’allenamento degli atleti, con l’obiettivo di impartire loro nozioni tecniche, tattiche e talvolta psicologiche. L’abilitazione a tale ruolo è conferita dalla federazione sportiva previa la partecipazione ad un corso specifico e il superamento dell’esame. 13
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Ammonizione
Oltre a essere il responsabile tecnico della squadra, l’allenatore si occupa dello schieramento in campo: è infatti lui a decidere la formazione titolare e gli altri elementi a disposizione (riserve). Regola inoltre le eventuali sostituzioni (ingresso in campo di un atleta al posto di un altro) e al pari degli atleti può ricevere sanzioni come la squalifica da parte dell’arbitro. In questo caso a prendere il suo posto è l’allenatore in seconda. Si possono verificare anche situazioni in cui a ricoprire la carica sia un atleta stesso, detto «giocatore-allenatore». L’allenatore è legato alla società tramite un contratto, come avviene per l’atleta ed è presente sia a livello amatoriale che professionistico. L’allenatore (o selezionatore) della Nazionale si chiama commissario tecnico. 4 – Ammonizione È una sanzione disciplinare comminata — nel corso della gara — a un giocatore responsabile di comportamento scorretto, come aver ritardato la ripresa del gioco, aver trasgredito ripetutamente le regole o essere stato colpevole di comportamento antisportivo, simulazione o proteste ed è segnalata da un cartellino giallo. Il giocatore sanzionato con due ammonizioni nel corso di una stessa gara viene espulso dal recinto di gioco. In tornei e campionati, si procede alla squalifica nei confronti di giocatori 14
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Andata (e ritorno)
che abbiano subito — anche in gare differenti — un determinato numero di ammonizioni. Spesso si dice “è diffidato quindi salterà la partita”. Dal 2015, per tutti i campionati, dalla Serie A alla D, la prima squalifica per somma di ammonizioni scatta dal quinto e non più dal quarto giallo. Dall’inizio della stagione 2014-’15! il conteggio dei! cartellini gialli accumulati dall’inizio della fase a gironi nelle competizioni UEFA (Union of European Football Associations) viene azzerato al termine dei quarti di finale. Quindi tutti i giocatori ancora in corsa nella competizione ripartono da zero, mentre restano le squalifiche scaturite dai cartellini ricevuti in occasione del ritorno dei quarti di finale. E dal 2017 tutti i cartellini gialli accumulati dalle squadre ancora in corsa in UEFA Champions League e UEFA Europa League, vengono azzerati in semifinale. 5 – Andata (e ritorno) Termine utilizzato per quelle competizioni che prevedono il doppio confronto, per cui l’ordine dei campi viene invertito. La relativa norma dispone che, in caso di pari aggregato al termine regolamentare della partita di ritorno, venga premiata la formazione con il maggior numero di reti segnate in campo avverso, regola che ha validità anche durante l’eventuale prolungamento dell’incontro. Intro15
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Arbitro
dotta nella stagione 1965-’66, è presente nelle competizioni per club e Nazionali. Il vantaggio della squadra ospite – alla quale un eventuale pareggio con gol risulterebbe favorevole – è bilanciato dal fattore campo per i padroni di casa. La regola dei gol in trasferta è una normativa aggiuntiva del regolamento del calcio, non rientrante nei 17 punti fondamentali. 6 – Arbitro L’arbitro, noto anche con i termini comuni ma non ufficiali di “direttore di gara” o “ufficiale di gara”, è colui che durante una partita di calcio assicura il rispetto delle regole, stabilite dall’IFAB (International Football Association Board), dalla FIFA (Fédération Internationale de Football Association) e dalle federazioni calcistiche continentali e nazionali. Può essere coadiuvato dagli assistenti arbitrali, che classicamente sono solo due e contribuiscono a formare la cosiddetta terna arbitrale. Deve altresì assicurarsi che i palloni utilizzati nella gara e l’equipaggiamento dei calciatori rispettino i requisiti previsti dalle regole del gioco. Se ritenuto necessario, viene designato anche un quarto ufficiale, detto comunemente “quarto uomo”, e in casi straordinari può essere designato anche un assistente di riserva, detto “quinto uomo”. A partire dalla stagione 2009-’10, in aiuto della classica quaterna, nella 16
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Arbitro
competizione UEFA Europa League vengono introdotti e designati anche due assistenti supplementari, detti arbitri addizionali d’area: durante la gara, essi prendono posto nei pressi della linea di porta e hanno il compito di vigilare su quanto accade all’interno dell’area di rigore, specialmente per fugare i dubbi circa l’assegnazione o meno di una rete. In Italia su proposta della Lega di Serie A, il consiglio federale della Figc ha deliberato all’unanimità l’utilizzo di due arbitri addizionali per le gare del campionato di Serie A, per la finale di Coppa Italia e per la Supercoppa. Quando il calcio era ancora ai suoi esordi, gli arbitri dirigevano le gare indossando una giacca nera e una camicia bianca. Da questo abbigliamento è nata l’espressione, in uso ancora oggi, di “giacchetta nera”, e a partire da tale usanza, nei campionati di vertice nazionali e internazionali, la terna arbitrale si presenta nell’impianto sportivo indossando un abbigliamento composto da giacca nera, camicia bianca e cravatta nera. Solo a partire dagli anni Novanta cominciano a essere prodotte e utilizzate divise colorate che rendono la sua sagoma inconfondibile rispetto ai colori delle maglie dei giocatori. Il colore più diffuso tra gli arbitri, oltre al classico nero, è il giallo. La dotazione dell’arbitro annovera un cartellino giallo (per ammonire un giocatore colpevole di una scorrettezza passibile di questo provvedimento), un cartellino rosso (che serve a espellere un giocatore 17
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Area di porta
colpevole di una scorrettezza grave o ammonito per la seconda volta), un taccuino (per annotare eventuali gol, provvedimenti arbitrali e sostituzioni), un fischietto (per interrompere e far riprendere il gioco), un cronometro (per controllare la durata dei tempi di gioco) e una monetina (per eseguire il sorteggio iniziale, il vincitore del quale sceglierà verso quale porta attaccare lasciando la battuta del calcio d’inizio alla squadra perdente). Concetto Lo Bello di Siracusa è stato “il principe dei fischietti” italiani. Nel ventennio di attività (19541974) è assurto al rango di divo, forte di un carisma, di un protagonismo, di un decisionismo ma anche di un’autorevolezza e di una competenza encomiabili, uniti all’imparzialità di chi non si faceva intimidire dall’Associazione Arbitri, dai club né dai tifosi. Rispettato e stimato anche a livello internazionale, Lo Bello alla fine della carriera, mise a frutto la sua popolarità entrando in politica e venendo eletto alla Camera nelle fila della Democrazia Cristiana. 7 – Area di porta È un’area, tracciata sul terreno di gioco, all’interno di ciascuna area di rigore. Chiamata anche area piccola, è la zona in cui si deve posizionare il pallone per effettuare il calcio di rinvio, tenendo conto che, indipendentemente dal punto della linea di porta da 18
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Area di rigore
cui il pallone è uscito, lo stesso può essere posizionato in qualsiasi punto dell’area. In caso di calcio di punizione indiretto a favore della squadra attaccante (se il fallo è stato commesso all’interno dell’area di porta) o in caso di rimessa da parte dell’arbitro (qualora il pallone si trovi all’interno dell’area al momento dell’interruzione del gioco), il pallone dovrà essere spostato perpendicolarmente sulla linea dell’area parallela alla linea di porta nel punto più vicino alla zona dove è avvenuta l’infrazione (nel caso del calcio di punizione) o in cui si trovava il pallone (nel caso di rimessa da parte dell’arbitro). Infine, similmente a quanto avviene per il calcio di rinvio, un calcio di punizione accordato all’interno della propria area di porta può essere eseguito da un qualsiasi punto di tale area. 8 – Area di rigore È quella zona rettangolare situata davanti alla porta e delimitata da un rettangolo bianco disegnato sull’erba, all’interno della quale un portiere può toccare e trattenere il pallone con le mani. Se viene commesso un fallo passibile di calcio di punizione diretto all’interno della propria area di rigore, verrà assegnato un calcio di rigore alla squadra avversaria. Anche se molto spesso gli arbitri tendono a non concedere tale penalità per i falli meno gravi, in 19
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Area di rigore
area di rigore possono essere assegnati anche calci di punizione indiretti. In tal caso, se si calciasse direttamente in porta e si segnasse, il gol non sarebbe valido e il gioco riprenderebbe con un calcio di rinvio per la squadra avversaria. In caso di calcio di rinvio o di calcio di punizione a favore dei difendenti in area, il pallone è considerato in gioco solo nel momento in cui esce direttamente dall’area di rigore finendo nel terreno di gioco. In entrambi i casi, se il pallone viene toccato da un altro calciatore prima che sia uscito dall’area di rigore o se esce dal terreno di gioco senza essere prima uscito dall’area di rigore (per esempio finendo nella porta di chi ha eseguito la ripresa di gioco), il calcio di rinvio o il calcio di punizione dovranno essere ripetuti. L’introduzione dell’attuale area di rigore risale al 1901, mentre in precedenza esisteva un’area tracciata mediante una linea completamente retta a 12 iarde (10 metri circa) dal fondo campo. Dopo la modifica del regolamento, tale distanza fu comunque mantenuta per segnare il dischetto del rigore, tirandosi prima l’estrema punizione appunto dalla linea dell’area. Il nuovo regolamento fu introdotto in Italia nel 1904 in occasione dell’ingresso della FIF (Federazione Italiana Football) nella FIFA.
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