Preparazione al teatro per adulti di Dominique Mégrier

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Dominique mégrier è insegnante e attrice. Con il collega Alain

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€ 18,00 (i.i.)

Héril dirige la compagnia “Jahdt Téâtre” e ha al suo attivo numerosi manuali dedicati alla preparazione teatrale. Tra di essi, pubblicati da sola o insieme al citato Héril, anche i volumi Preparazione al teatro per bambini dagli 8 anni in su (volumi 1 e 2), L’improvvisazione teatrale per bambini dagli 8 anni in su, 100 giochi di teatro per la scuola dell’infanzia e Tecniche teatrali per la formazione degli adulti, tutti disponibili in questa collana.

PREPARAZIONE AL TEATRO PER ADULTI

Il teatro, svolto anche in ambiti puramente ricreativi, è un’attività profondamente positiva per chiunque: sviluppa la memoria, favorisce la collaborazione, invita alla convivialità, facilita il movimento corporeo... Questo volume si rivolge a chiunque sia interessato, da organizzatore o partecipante, a laboratori e corsi di teatro per adulti, e mira proprio a sviluppare gli aspetti anzidetti. I numerosi esercizi proposti, infatti, coinvolgono di volta in volta il corpo (energizzazione e stimolazione, riscaldamento fisico, espressione corporea), la voce (respiro, dizione e articolazione), la memoria, la conoscenza di sé e dell’altro, il gioco drammatico (le improvvisazioni) e il rilassamento: attività non solo stimolanti e formative di per sé, ma anche preliminari alla messa in scena amatoriale di qualunque testo, comico o drammatico che sia. Per ogni esercizio, sono indicati gli obiettivi, la durata, il numero dei partecipanti e gli eventuali materiali indispensabili. Frutto della lunga attività didattica e divulgativa dell’Autrice, il manuale si presta a contesti diversi per finalità specifiche, impegno individuale e fascia anagrafica dei partecipanti, ivi comprese le sempre più diffuse attività ludiche destinate alla terza età.

arti

D. mégrier

PICCOLA BIBLIOTECA DELLE ARTI

Dominique mégrier

PREPARAZIONE AL TEATRO PER ADULTI 80 esercizi commentati

978-88-6692-049-6

09/01/19 15:06



Piccola Biblioteca delle Arti

PREPARAZIONE AL TEATRO per adulti


Sono capace di condividere solo l’amore, non l’odio. Sofocle

Sii il cambiamento che vuoi per il mondo. Gandhi Il teatro ha il potere di cambiarci la vita, sia superficialmente che in profondità. Esso ha la capacità di ricondurci a noi stessi, di risvegliare in noi quelle parti che si sono assopite nel tempo, di liberarci dalle oppressioni della vita. Esso è una nobile vocazione. Simon Callow


Dominique Mégrier

PREPARAZIONE AL TEATRO Per adulti 80 esercizi commentati

Traduzione dal francese Patrizia Marinelli


Ringraziamenti Grazie a tutti gli adulti che hanno partecipato ai numerosi laboratori che organizzo ormai da più di trent’anni. Grazie a coloro che continuano questa avventura insieme a me. Grazie a loro per la tenacia e la passione che mettono nella realizzazione dei nostri spettacoli amatoriali. Penso a voi, agli attori di Noces d’or (Nozze d’oro), Une nuit au Sophora (Una notte al Sophora), Autour de la danse (Intorno alla danza), Le Médicin malgré lui (Medico a suo malgrado), Voisins voisines (I vicini vicini), Des Saisons et des Âmes (Stagioni e Anime), e alle letture-spettacolo tenutesi negli appartamenti di ciascuno. Grazie al comune della città di Arpajon per aver messo a disposizione un locale per il laboratorio. Grazie a voi, Aude Berthommier et Olivier Bouton, per i vostri sorrisi e i vostri preziosi consigli logistici.

Titolo originale: 80 exercices d’entrainement au théâtre Pubblicato da RETZ, Parigi. © 2016 Éditions RETZ, Paris. Traduzione dal francese: Patrizia Marinelli Stampa: FP Design – Pavona (Rm) Copyright dell’edizione italiana 2019 © Gremese International s.r.l.s. – Roma Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in alcun modo o con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore ISBN 978-88-6692-049-6


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IndIce PREfAZIONE, 7 IL CORPO, 18 Dinamizzazione e stimolazione, 18 1. Presentazione in cerchio1, 19 2. Mi svelo, 20 3. L’energia condivisa, 21 4. Il sole energizzante, 23 5. Palloni volanti2, 24 6. Le siepi2, 25 7. I gradini, 26 8. Gli incontri, 28

Riscaldamento fisico, 29 9. Alzarsi, 29 10. Riscaldamento da stesi, 31 11. Riscaldamento in piedi, 33 12. Con una palla, 35 13. Con una sedia, 37 14. Con una corda, 39 15. Allungamenti, 40 16. Equilibrio, 42

Espressione del corpo, 43 17. La quercia, 43 18. Il giunco, 46 19. Le piante, 48 20. Il volo dell’uccello, 50 21. L’atterraggio dell’uccello, 52 1. Esercizi tratti dal libro 60 esercizi di preparazione al teatro vol. 2. 2. Esercizi tratti dal libro 60 esercizi di preparazione al teatro vol. 1.

22. Lo stormo, 54 23. Portacandele e candelabri1, 55 24. La farsa2, 57

LA VOCE, 59 Respirazione, 59 25. La respirazione addominale2, 60 26. La respirazione completa, 62 27. Flusso e riflusso, 63 28. Con la sedia, 64 29. Il pugno, 66 30. La pompa immaginaria1, 68

Dizione e articolazione, 69 31. Brevi scioglilingua, 69 32. Demostene e la matita, 72 33. Demostene e il tappo, 73 34. I legamenti, 74

Corpo e voce, 76 35. Casse di risonanza2, 77 36. Sussurri e grida, 78 37. La voce del gesto, 79 38. Il mio corpo è una voce, 81

LA MEMORIA, 83 39. Hey Taxi!, 84 40. Il cestino, 86 41. La memoria emozionale, 88 42. Memorizzazione, 90 43. Memorizzazione del testo/ controllo, 92 44. Memorizzazione dello spazio/ controllo, 94


Preparazione al teatro

LA CONOSCENZA DI SÉ, 95 45. A pesca, 96 46. La disponibilità, 98 47. Presenza, 100 48. La valigia, 102 49. La moneta nascosta, 103 50. La finestra, 105 51. L’ascolto sensoriale, 106 52. Le maschere, 107 53. Sono qui, 109

LA CONOSCENZA DELL’ALTRO, 110

67. Il viaggio, 135 68. Fogli stropicciati, 137

Le improvvisazioni individuali e collettive, 139

69. A tavola, 140 70. Uno stressato all’aeroporto, 142 71. La soffitta, 143 72. Ciak d’inizio, 144 73. Schiena a schiena, 145 74. Omicidio sul Nilo, 146

Il RILASSAMENTO, 148

54. Cerchio di massaggi, 111 55. L’energia dell’altro, 113 56. Stop sincronizzati1, 115 57. Le api, 117 58. Imitazione, 118 59. Proposte, 119 60. Il baule dei giocattoli, 120 61. L’oggetto a tre elementi, 122 62. Lo specchio mobile, 124

75. Esplorazione del corpo, 149 76. Qui e ora, 151 77. Il cuscino, 153 78. La sedia e l’acqua, 155 79. La sfera d’amore, 157 80. I cinque sensi, 159 81. La montagna al ritmo delle stagioni, 161

LA RAPPRESENTAZIONE DRAMMATICA, 126

Bibliografia e Musicografia, 163 Tabella alfabetica degli esercizi, 164 Testimonianze di alcuni partecipanti provenienti dalla città di Arpajon (Île-de-France), 165

Gli stati emotivi, 127

63. Le macchine ritmiche2, 128 64. Le 36 candele, 130 65. Il cerchio, 132 66. Se io fossi2, 133

APPENDICI, 163


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PrefazIone

Il teatro e l’età adulta A che età diventiamo adulti? A che età diventiamo anziani? È molto difficile rispondere obiettivamente a quest’ultima domanda. Partiremo dal presupposto iniziale che l’età adulta è quella dell’attività, e dunque fino all’età della pensione siamo adulti e non anziani. Prima di sviluppare ulteriormente il discorso, notiamo che «apprendimento ed età adulta» non sono degli antonimi. Si può apprendere a ogni età, imparare nuovamente, o imparare in modo diverso e così via. Il teatro è senza dubbio uno strumento che permette la conoscenza di sé: esso aiuta a eliminare certe inibizioni, sviluppa la creatività, permette di dimenticare lo stress della vita quotidiana e insegna a vivere insieme, dal momento che è sempre un’avventura collettiva. Il «qui e ora» costituisce il principio cardine della rappresentazione teatrale, la cui pratica farà ricorso alla meditazione consapevole, con lo scopo di portare maggiore serenità nella vita quotidiana di ogni persona che seguirà questi laboratori. Il teatro aiuta quindi a condurre una ricerca produttiva verso la conoscenza di se stessi. Detto questo, possiamo imparare a liberarci delle inibizioni, a incrementare la creatività, a gestire lo stress, a vivere insieme e a conoscerci meglio, a qualsiasi età, sia durante il periodo di attività, sia durante il pensionamento o anche più tardi, quando alcune persone sono costrette a vivere in case di cura.


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Preparazione al teatro

Profilo di una persona adulta La memoria

È risaputo che la memoria diminuisce a partire dai quarantacinque anni di età; malattia di Alzheimer o meno, dimentichiamo i nomi propri, abbiamo «la parola sulla punta della lingua», ecc. «La memoria è un muscolo», diceva il mio vecchio insegnante di teatro, e bisogna allenarlo, stimolarlo e dargli del lavoro da svolgere. Una persona che sta invecchiando se non stimola la sua memoria ne avrà sempre meno.

L’ascolto e l’apertura sul mondo

Più invecchiamo, più tendiamo a chiuderci in noi stessi per diversi motivi: – Difficoltà fisiche. – Dolori vari. – Insorgenza di lentezza e diminuita reattività. Tutte le attività preventive saranno quindi utili per il futuro.

Aumento della paura e perdita della fiducia in se stessi.

Dobbiamo rimanere «in forma» fisicamente e psichicamente quanto prima per riuscire ad accettare l’avanzare dell’età e far sì che si diventi dipendenti dagli altri il più tardi possibile. L’invecchiamento è accompagnato da differenti e reali disabilità ma esso, di per sé, non è un handicap. Se sapremo essere vigili, manterremo dunque uno stato di fluidità nella nostra vita quotidiana. Come ristabilire dunque la stima e la fiducia in se stessi con l’avanzare dell’età? Secondo l’enciclopedia Treccani, invecchiare significa: «diventare vecchio, avanzare nell’età assumendo l’aspetto senile. Spesso, perdere il vigore e la freschezza»; ma l’invecchiamento è inevitabile, a meno di non nascere! I laboratori teatrali sono in grado di fornire alcune risposte o almeno tendono a ridare fiducia in se stessi, al fine di avere un’immagine positiva di questo invecchiamento “inesorabile”... Sostenere gli adulti con un laboratorio teatrale, significa


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prendere in considerazione il fatto che ogni vita si alimenta e si arricchisce di emozioni, attenzioni e scambi, e questo fino alla fine. Il teatro è un luogo dove si condividono le emozioni tra attori e / o attori e spettatori, è inoltre un luogo in cui si presta attenzione a se stessi e agli altri, così da poter far vibrare i nostri cuori e le nostre anime.

Il teatro per le persone adulte e anziane In questo inizio del XXI secolo, la ricerca medica, comportamentale e sociale si concentra sulla popolazione anziana, così come i pubblicitari e i commercianti che danno voce ai pensionati. Ma è sufficiente? Da alcuni decenni l’età pensionabile è presa molto in considerazione: si consiglia di pianificarla bene, si realizzano progetti come gruppi di escursioni, gite-spettacolo, tè danzanti... Oggi i pensionati sono sempre più numerosi e vivono sempre più a lungo, nonostante questa malattia spaventosa: il morbo di Alzheimer. Oltre alle attività sopra elencate, sono poche le attività intellettuali offerte per prevenire e/o sostenere l’insorgenza di questa malattia a partire dai sessanta-sessantacinque anni di età. Tutti i comuni, che già fanno molto per gli “anziani”, organizzano delle attività in cui la memoria, tutti i tipi di memoria, vengono stimolate? Sono consapevoli di poterlo fare? Non lo sappiamo... perché questo non rientra ancora nei loro obiettivi primari. Inoltre, man mano che gli anziani diventano sempre meno autonomi, le autorità danno alle case di riposo, alle case di cura o alle altre strutture, oltre ai mezzi finanziari, anche degli strumenti di ricerca medico-psico-educativa, che soddisfino le aspettative di questa fascia di popolazione? Qualcuno è forse al corrente che attività come il teatro o la scrittura sono stimolanti per queste persone? Tuttavia non è questo lo scopo del libro. Mettere il teatro al servizio di adulti attivi, pensionati e anziani, può far sorridere qualche scettico. A queste persone dico che quest’arte è vettore di ciò che siamo nel profondo dell’ani-


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mo e che a circa sessant’anni possiamo ancora conoscerci, riconoscerci, ricevere, dare, imparare. Le persone che oggi compiono settantacinque anni sono nate durante la Seconda guerra mondiale e all’epoca la ricerca psicoanalitica era appena agli inizi. Il teatro stesso si è evoluto concentrandosi sull’umano che costituisce la parte centrale dell’attore e del teatro. Oggi siamo in grado di affermare che se si lavora a monte, cioè con l’adulto, ed è questa la cosa più importante, quest’arte può aiutare non solo ad affrontare bene la pensione, così tanto attesa da alcuni e così temuta da altri, ma anche la vecchiaia che lascia spesso disarmate sia la persona anziana sia la sua famiglia. Ovviamente, gli stessi scettici diranno che non c’è solo il teatro e che molte altre tecniche artistiche possono essere proposte, ma solo quest’arte unisce l’aspetto culturale, umano, mentale e fisico. Essa inoltre può farci progredire poiché apprendiamo e compiamo progressi a ogni età: mantenere un equilibrio fisico e mentale ci permette di andare avanti con dignità e nel rispetto di se stessi. Il lavoro qui proposto prescinderà dalle varie performance, ma farà ricorso alla sperimentazione della propria sincerità messa in relazione con quella degli altri, così come della propria autenticità attraverso il dono di sé al prossimo: essere fra e con gli altri. Creare, condividere, ridere, entusiasmarsi, cercare insieme sono tutti modi per far fronte all’invecchiamento in modo diverso attraverso il teatro, dato che perfino da anziani è sempre possibile creare nuovi ricordi da raccontare, condividere e che consentono di sognare.

Perché il teatro? Scopo di questo libro sarà quindi di fornire un quadro illustrativo relativo alla possibilità di vivere praticamente un’avventura teatrale e al vissuto di un laboratorio teatrale regolare per adulti. Il teatro è una delle più antiche attività artistiche dell’uomo. Esso è la rappresentazione simbolica delle nostre paure, dei


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nostri dubbi, delle nostre domande e delle nostre gioie. Etimologicamente, in greco, il teatro corrisponde a theos e iatros, cioè «dio» e «guarigione». Il teatro sarebbe così il luogo dove si guarisce grazie alla parola degli dèi. Nei tempi antichi, gli abitanti della città si recavano a teatro per ascoltare la parola degli dèi per bocca di un uomo dotato di una maschera per amplificare la voce e che calzava dei coturni (un tipo di scarpe alte). Il teatro era quindi il luogo dove si parlava e si ascoltava, ed è a partire da questo processo che Aristotele diede la descrizione della catarsi, ovvero l’effetto di purificazione prodotto sugli spettatori durante una rappresentazione drammatica. Il teatro svolge ancora oggi questo ruolo e resta, artisticamente parlando, il luogo in cui si comunica la parola degli dèi (reali o simbolici, presenti o assenti), le nevrosi di una città (o di una comunità o nazione) e i mezzi da mettere in atto per curarle. Il teatro è anche un luogo dove l’uomo può comprendere la propria storia attraverso delle storie raccontate. Sin dagli inizi del XX secolo, la necessità della psicanalisi come mezzo per comprendere l’uomo ha indirizzato il teatro sulla via dell’inconscio. Tutta la storia del teatro del secolo scorso è legata alla psicoanalisi e nessuno può negare l’influenza di questa disciplina per quanto riguarda «la conoscenza di sé», aspetto specifico dell’attività teatrale, sia essa «amatoriale» o professionale. Alcuni di questi rimandi brevi e schematici gettano le basi dei dati invariabili che saranno sviluppati nel corso degli esercizi proposti. Questo libro è destinato principalmente agli animatori di questi laboratori che desiderano mettersi al servizio di un gruppo di adulti e di persone anziane, offrendo loro nuove opportunità di lavoro e in tal modo prevedere una sensibilizzazione delle persone nei confronti della pratica teatrale. Tutto ciò ai fini di uno sviluppo personale e di un impiego proficuo del tempo che il pensionamento lascia a ciascuno di noi e di un’apertura al mondo così da vivere la vecchiaia al meglio. Non si tratta di trasformare chiunque in attore, ma di usare i benefici della drammatizzazione per cogliere le sfide della co-


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municazione che sono presenti nella vita quotidiana e che noi difficilmente riusciamo a comprendere e analizzare; più che saper padroneggiare perfettamente il teatro, l’animatore deve sapere soprattutto gestire un gruppo, e per di più, un gruppo di persone che hanno generalmente sessant’anni o più. Questo lavoro di ricerca è quindi incentrato su diverse aree di approccio proprie del teatro ed esclude per la maggior parte del tempo il testo, perché lavorare su di esso significherebbe porsi già nella condizione di recitare, d’interpretare, il che può essere giustificato, per inteso, solo dopo qualche anno di pratica in un laboratorio teatrale. Si tratta di fare un lavoro sul corpo, la voce, la memoria, la conoscenza di sé, la conoscenza dell’altro, l’improvvisazione e il rilassamento.

Il corpo

Si tratta di comprendere che il corpo è un mezzo di espressione forte e sereno.

La voce

Essa veicola l’emozione, inoltre, il suono si basa sul respiro che è il riflesso della vita interiore.

La conoscenza di sé

Conoscersi permette d’imparare a donare meglio al fine di ricevere meglio e anche a superarsi.

La conoscenza dell’altro

L’altro ha delle cose da dirci, da mostrarci. Imparare a stare insieme, a condividere, a capire il bisogno e la necessità di camminare insieme verso uno stesso obiettivo per il nostro arricchimento personale.

La dinamica di gruppo

Un gruppo è un’entità all’interno del quale un individuo deve trovare il suo posto e il gruppo è lì per aiutare l’individuo a superare se stesso. Questa dinamica verrà messa in pratica, ad esempio, durante le improvvisazioni collettive.


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Il rilassamento

Quindi frequentare un laboratorio teatrale significa: – Stimolare la memoria e l’intelletto. – Stimolare il fisico. – Placare i disturbi comportamentali. – Placare le angosce. – Per alcune persone vuol dire rompere l’isolamento, offrendo un’evasione regolare dalla vita quotidiana.

consigli d’uso Quadro delle lezioni Nell’ambito dei laboratori realizzati sia dai comuni sia da compagnie professionali o anche da imprese rivolte a un pubblico adulto, lo svolgimento di un laboratorio avverrà sempre e necessariamente in un’atmosfera calorosa e dove vige il massimo rispetto; è proprio questo rispetto che permetterà a tutti di osare parlare, improvvisare, impegnarsi e spingersi lì dove non ci si aspettava di arrivare. Questo vale sia per colui (o colei) che dirige sia per i partecipanti.

Il leader Il leader è la persona incaricata di guidare il gruppo di partecipanti. Egli è l’animatore, ovvero colui che stimola il gruppo. Inoltre, deve vigilare affinché i partecipanti lavorino con piacere; è il garante dei valori sostenuti in questo libro: rispetto per se stessi e per gli altri, umiltà, rigore, senso di comunione, atteggiamento non giudicatore.

Gli esercizi

Per ogni esercizio viene proposto un quadro operativo specifico, ma il leader è libero, sempre muovendosi all’interno dello schema dato, di apportare alcune modifiche in funzione dei


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propri obiettivi. Il leader prepara la sua lezione ma deve anche prestare attenzione a ciò che accade durante lo svolgimento del laboratorio e quindi, possibilmente, cambiare direzione se sul momento gli sembra una scelta saggia, in quanto, il gruppo può rispondere in modo diverso da ciò che ci si aspettava. Il leader accoglie quindi con flessibilità queste possibili modifiche al programma della sua lezione.

L’atteggiamento del leader

Alcuni degli esercizi evidenziano un repertorio di stati emotivi molto profondi; nel preparare le sue lezioni, il leader deve saper riconoscere se è in grado di proporle e di condurle.

La fiducia

In nessun momento delle attività proposte, i partecipanti saranno messi in pericolo. Si tratta di lavorare in un clima di fiducia perpetua e reciproca. È necessario che il leader indaghi se sono presenti eventuali disabilità fisiche o psicologiche tra i membri del suo gruppo.

La pratica teatrale

È essenziale che il leader (animatore, insegnante) che supervisiona un laboratorio teatrale, pratichi o abbia praticato lui stesso l’arte drammatica; egli deve aver sentito e sperimentato in prima persona ciò che vuole proporre ai partecipanti.

Rispetto e attenzione

Queste due parole saranno i pilastri di ogni laboratorio teatrale, poiché l’arte teatrale coinvolge la persona nella sua globalità: il suo fisico, il carattere, la mente, la sensibilità ed è importante che il leader sia consapevole di ciò che si mette in atto per poter sfruttare al massimo le capacità di ciascun partecipante.

La concentrazione

Sviluppare la capacità di concentrazione è uno dei compiti più importanti del leader. Egli dovrà insistere su questo elemento primordiale che fa


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del teatro una «scuola di vita». Nelle esercitazioni singole, in coppia o in gruppo, è importante che i partecipanti che non sono momentaneamente coinvolti siano spettatori, ma spettatori attivi che partecipano con la stessa concentrazione degli attori.

Il dono

Un’altra questione essenziale riguarda la capacità di donare a sé stessi e agli altri il meglio di ciò che si è nel momento in cui si lavora. Spetta al leader creare questa atmosfera di condivisione, di rigore, di rispetto e di umiltà e ai partecipanti spetta il compito di accettare questa predisposizione d’animo.

L’abbigliamento

Il leader farà in modo che i partecipanti indossino abiti specifici per il laboratorio e non lavorino con vestiti poco comodi; affinché ognuno possa essere libero nei suoi movimenti, si consiglia d’indossare delle tute, delle t-shirt, dei pantacollant, dei calzini o delle espadrillas.

Svolgimento di un laboratorio tipo Note preliminari

La sessione di lavoro dura circa due ore. Per ogni lezione annoteremo un orario di ingresso e un orario di fine lavoro.

Sequenza degli esercizi

1. Tempo di preparazione I partecipanti e il leader formano un cerchio prendendosi per mano come segue: – mano destra: palmo in giù, dona; – mano sinistra: palmo in su, riceve. Chiedete poi ai partecipanti di chiudere gli occhi e di focalizzare semplicemente la loro attenzione sul respiro, sul percorso che fa l’aria per entrare e per uscire. 2. Lavoro fisico


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Preparazione al teatro

– Esso è sia un lavoro di dinamizzazione (pag. 18) che di riscaldamento (pag. 29). – Sia un lavoro di espressione corporea (pag 43). 3. Lavoro sulla respirazione Seguita o meno da un lavoro sulla dizione e sulla voce (pag. 59). 4. Lavoro sulla conoscenza di sé (pag. 95) 5. Pausa di 5 minuti 6. Riorganizzazione del gruppo o dinamizzazione 7. Lavoro sulla conoscenza dell’altro (pag. 110) 8. Rappresentazione drammatica: lavoro sugli stati emotivi o improvvisazione 9. Rilassamento 10. Fine della lezione I partecipanti, formando un cerchio, si prendono per mano come all’inizio della sessione e fanno tre ampi respiri; ritrovano così insieme un senso di calma e di pienezza, poi il leader chiede loro di svolgere l’esercizio successivo: la pietra. Essi devono immaginare una pietra molto grande posta a terra, ai loro piedi, inspirando con il naso, si piegano verso il basso per prendere la pietra con la mano destra, trattenendo l’aria, soppesano la pietra tenendola davanti a sé, la fanno oscillare indietro ed espirando la lanciano in aria come se dovesse attraversare il soffitto. Questo lavoro viene proposto al fine di eliminare le tensioni e la stanchezza. Dopodiché chiedete loro di fare un passo indietro per segnare la fine della lezione.

Esempio di lezione

Una lezione si compone di una serie di esercizi: 1. Inizio del lavoro (cfr. qui sopra) 2. Palloni volanti (n. 5) 3. Alzarsi (n. 9) 4. La respirazione addominale (n. 25) 5. Demostene e la matita (n. 32) 6. A pesca (n. 45) 7. Presenza (n. 47) 8. Le siepi (n. 6) 9. Cerchio di massaggi (n. 54)


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10. Fogli stropicciati (n. 68) Questo esempio di sessione corrisponde a un lavoro d’inizio anno, ma non deve in nessun caso essere fisso. Il lavoro deve evolvere in funzione delle esigenze del gruppo. Alcune sessioni possono essere incentrate in particolare su: – il lavoro individuale; – il lavoro di gruppo; – il corpo e la respirazione; – l’improvvisazione; – il lavoro sulla memoria (prima di uno spettacolo).

Esercizi Per alcuni esercizi descritti, troverete delle «note» o dei «commenti». Le note si concentrano su punti specifici ai quali l’animatore dovrà prestare maggiore attenzione. I commenti insistono su alcuni punti più pedagogici e soprattutto psicologici. Faccio affidamento sulla mia esperienza per proporre delle soluzioni, sapendo che ogni gruppo, ogni persona è diversa l’una dall’altra, e che non possiamo generalizzare certi comportamenti.


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Il corpo dinamizzazione e stimolazione La stimolazione ha come obbiettivo l’aumento dell’energia di una persona. La dinamizzazione riunisce l’energia collettiva del gruppo attorno ad alcune proposte ognuna delle quali necessita di concentrazione, rigore, rapidità e attenzione. Questi esercizi permettono alle relazioni che nascono all’interno del gruppo di armonizzarsi e di ammorbidirsi al fine di raggiungere quella libertà di cui ciascuno ha bisogno per espandere la propria creatività. Dinamizzare un gruppo significa anche dinamizzare lo spazio in cui esso lavora, riempiendolo di risate, di giochi, di concentrazione e d’attenzione.


Il corpo – Dinamizzazione e stimolazione

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1. PreSenTazIone In cercHIo Organizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tutto il gruppo.

Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Conoscenza dell’altro. – Ascolto. – Rispetto.

Materiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sedie (una per persona).

Durata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Il tempo necessario affinché i partecipanti si presentino, senza però superare i dieci minuti.

Svolgimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Delle sedie vengono disposte in cerchio sul palcoscenico. Tutti i partecipanti sono seduti, il leader è fra di loro. A turno, ciascuno si presenta dicendo: «Buongiorno, mi chiamo (nome…)».

Note

Questo breve e semplice esercizio, eseguito durante la prima lezione, permetterà di creare un clima di fiducia tra le persone. Il leader incomincia con il dire il proprio nome.

Commento

Queste rapide presentazioni permettono al leader di farsi un’idea del gruppo e d’individuare le persone timide, quelle che hanno problemi d’udito, di comprensione, ecc… Questo esercizio gli sarà utile per dopo, pur sapendo tuttavia che una sola lezione non è sufficiente a conoscere un gruppo o una persona.


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Preparazione al teatro

2. MI SVeLo Organizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Tutto il gruppo.

Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . – Conoscenza dell’altro. – Memoria a breve termine. – Ascolto. – Stimolazione cognitiva. – Osare aprirsi agli altri.

Materiale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sedie (una per persona).

Durata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 minuti al massimo.

Svolgimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Prima fase Il leader è fra di loro. I partecipanti riprendono la frase: «Buongiorno mi chiamo…» e aggiungono: «Mi piace…» per dire ciò preferiscono di più in assoluto. Seconda fase Chiedere poi alla persona di ripetere la frase associandovi un gesto che abbia un rapporto con ciò che ha appena detto.

Note

Questo esercizio si farà nel corso di due lezioni, e sarà a completamento della prima lezione.

Commento

Qui le persone si lasciano andare maggiormente rispetto l’esercizio n. 1, dicono che ciò che amano fare. Incoraggiare le persone a essere il più sincere possibile.



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Héril dirige la compagnia “Jahdt Téâtre” e ha al suo attivo numerosi manuali dedicati alla preparazione teatrale. Tra di essi, pubblicati da sola o insieme al citato Héril, anche i volumi Preparazione al teatro per bambini dagli 8 anni in su (volumi 1 e 2), L’improvvisazione teatrale per bambini dagli 8 anni in su, 100 giochi di teatro per la scuola dell’infanzia e Tecniche teatrali per la formazione degli adulti, tutti disponibili in questa collana.

PREPARAZIONE AL TEATRO PER ADULTI

Il teatro, svolto anche in ambiti puramente ricreativi, è un’attività profondamente positiva per chiunque: sviluppa la memoria, favorisce la collaborazione, invita alla convivialità, facilita il movimento corporeo... Questo volume si rivolge a chiunque sia interessato, da organizzatore o partecipante, a laboratori e corsi di teatro per adulti, e mira proprio a sviluppare gli aspetti anzidetti. I numerosi esercizi proposti, infatti, coinvolgono di volta in volta il corpo (energizzazione e stimolazione, riscaldamento fisico, espressione corporea), la voce (respiro, dizione e articolazione), la memoria, la conoscenza di sé e dell’altro, il gioco drammatico (le improvvisazioni) e il rilassamento: attività non solo stimolanti e formative di per sé, ma anche preliminari alla messa in scena amatoriale di qualunque testo, comico o drammatico che sia. Per ogni esercizio, sono indicati gli obiettivi, la durata, il numero dei partecipanti e gli eventuali materiali indispensabili. Frutto della lunga attività didattica e divulgativa dell’Autrice, il manuale si presta a contesti diversi per finalità specifiche, impegno individuale e fascia anagrafica dei partecipanti, ivi comprese le sempre più diffuse attività ludiche destinate alla terza età.

arti

D. mégrier

PICCOLA BIBLIOTECA DELLE ARTI

Dominique mégrier

PREPARAZIONE AL TEATRO PER ADULTI 80 esercizi commentati

978-88-6692-049-6

09/01/19 15:06


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