Nel catalogo Gremese: Stephen Turnbull
ROMA IN GUERRA
Joel Levy
Ninja
Alison Rattle – Allison Vale
Atrocità e follie di
re e regine della storia
Michael Powell
Fatti curiosi della storia Michael Bradley – Ted Streuli
I grandi tesori del mondo Michael Bradley
I segreti della Massoneria John Reeve Carpenter
Pirati
La leggendaria potenza militare dell’Impero Romano poggiava su armi, apparati bellici, metodi di addestramento e tattiche che non avevano eguali in nessun’altra civiltà antica, e che hanno fatto del suo esercito l’istituzione militare più efficace e longeva di tutta la storia umana.
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€ 19,50
(i.i.)
Accompagnando al testo un ampio e vario corredo iconografico (minuziosi disegni di soldati, di armi e di battaglie, fotografie, mappe), Roma in guerra ci racconta la millenaria storia degli uomini che combatterono dapprima nella milizia repubblicana, poi nelle agguerrite legioni al servizio dell’Impero. 978-88-6692-084-7
ROMA IN GUERRA
I Samurai
ROMA IN GUERRA
Superbamente addestrato ed equipaggiato, nel suo periodo di massima efficienza l’esercito romano si rivelò una formidabile macchina da guerra, temuta da qualsiasi altro popolo dell’Antichità. Nel corso di secoli di conquiste, lotte per la difesa dei confini e fratricide guerre civili, esso mutò nell’assetto e nella composizione, trasformandosi da compagine di cittadini arruolati all’occorrenza, in un sistema altamente specializzato di soldati a tempo pieno. Fu a loro che la Roma imperiale affidò l’assoggettamento di popoli e territori sempre più lontani, dalla Spagna al Medio Oriente, dalle nebbie delle campagne britanniche alle lande assolate del Nord Africa. Questo volume ci racconta, con il supporto visivo di splendide illustrazioni commentate, come viveva, combatteva e moriva l’esercito romano: braccio armato di una civiltà destinata a dominare – lasciandovi un segno assai duraturo – tutto il mondo allora conosciuto.
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R OM A IN GU ER R A Traduzione dall’inglese
Jenifer Pisano
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dei soldati che stanno loro davanti. (Peter Dennis © Osprey Publishing) Pagina di fronte all’indice: Il sarcofago di Portonaccio, risalente al II sec. d.C., è la tomba di un generale romano che partecipò alle campagne militari contro i barbari germanici insieme all’imperatore Marco Aurelio (172-175 d.C.). Museo Nazionale Romano. (Photo by Prisma/UIG/ Getty Images)
Titolo originale: Rome at War © 2018 Osprey Publishing, part of Bloomsbury Publishing Plc This translation of Rome at War is published by Gremese International s.r.l.s. by arrangement with Bloomsbury Publishing Plc Copyright dell’edizione italiana: © 2019 Gremese International s.r.l.s. – Roma Cartine: The Map Studio Ltd Immagine di copertina: Elmo romano (Brendan Hunter/Getty Images)
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta, registrata o trasmessa, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, senza il preventivo consenso formale dell’Editore. ISBN 978-88-6692-084-7
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I NDICE Cronologia
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L’alta Repubblica 753 – 150 a.C.
13
La tarda Repubblica 150 – 27 a.C.
55
L’alto Impero 27 a.C. – 235 d.C.
125
Il tardo Impero 235 – 500 d.C.
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CR ONOLO GI A 753 a.C. 509 390 343–290 280–275 264–241 218–201 214–205 200–197 171–168 149–146 148 133 89–63 87–83 82–81 70
Romolo fonda Roma e diventa il primo re della città Tarquinio il Superbo viene cacciato da Roma e si instaura la Repubblica I Galli saccheggiano Roma Guerra contro i Sanniti; i Sanniti vengono sconfitti e diventano alleati di Roma Guerra contro Pirro; sconfitta di Pirro a Benevento Prima guerra punica contro i Cartaginesi Seconda guerra punica contro l’esercito di Annibale Prima guerra macedonica tra Roma e Filippo V di Macedonia Seconda guerra macedonica Terza guerra macedonica Terza guerra punica; i Romani distruggono Cartagine Quarta guerra macedonica Inizio delle guerre civili Tre guerre contro Mitridate, re di Ponto Guerra civile tra Mario e Silla Dittatura di Silla Pompeo e Crasso diventano consoli
A SINISTRA
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60 55–54 52–51 49–46 47–44 44 43 30 27 a.C.
Primo Triumvirato: Giulio Cesare, Pompeo Magno e Licinio Crasso Spedizioni di Cesare in Britannia Vittoria di Cesare in Gallia Guerra civile tra Cesare e Pompeo Dittatura di Giulio Cesare Assassinio di Cesare Secondo Triumvirato: Marco Antonio, Ottaviano, Lepido Suicidio di Antonio e Cleopatra dopo la battaglia di Azio Ottaviano diventa Augusto, primo imperatore di Roma
14 d.C. 37–41 41–54
Morte di Augusto, ascesa di Tiberio Regno di Caligola Regno di Claudio Conquista di parte dei territori britannici Regno di Nerone Galba diventa imperatore Anno dei quattro imperatori: Otone succede a Galba; Vitellio succede a Otone; Vespasiano succede a Vitellio Regno di Vespasiano Regno di Tito Regno di Domiziano Regno di Nerva Regno di Traiano, che ha porta l’Impero alla sua massima espansione Regno di Adriano Regno di Antonino Pio
54–68 69 69–79 79–81 81–96 96–98 98–117 117–138 138–161
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161–180 167 193–208 208–111 212 217 218 235 243/4 251 260
261–68 275 284 293 305 324 337 353
Regno di Marco Aurelio Commodo diventa co-imperatore di Marco Aurelio Regno di Settimio Severo Regno dei co-imperatori Caracalla e Geta Caracalla uccide Geta Assassinio di Caracalla e proclamazione dell’imperatore Opellio Macrino Macrino viene sconfitto da Elagabalo. Gli succede l’imperatore Severo Alessandro Assassinio di Severo Alessandro. Proclamazione dell’imperatore Massimino, primo imperatore romano a combattere in battaglia Gordiano viene sconfitto da Sapore I di Persia Decio muore in battaglia contro i Goti Valeriano viene sconfitto e catturato dai Persiani I Franchi invadono la Gallia; gli Alemanni invadono l’Italia; rivolte nei Balcani Odenato di Palmira prende il controllo delle provincie orientali Assassinio di Aureliano Ascesa al potere di Diocleziano Tetrarchia del co-augusto Massimiano e dei cesari Costanzo e Galerio Diocleziano e Massimiano abdicano Costantino sconfigge Licinio e diventa l’unico imperatore Morte di Costantino e inizio della campagna contro la Persia Costantino II sconfigge l’usurpatore Magnenzio e riunifica l’Impero
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355 378 394 395 408 410 455 476
Giuliano viene nominato cesare da Costanzo Sconfitta e morte di Valente a Adrianopoli Teodosio sconfigge l’usurpatore Eugenio e riunifica l’Impero Morte di Teodosio; Impero diviso tra Arcadio e Onorio Stilicone viene giustiziato Alarico e i Visigoti saccheggiano Roma I Vandali saccheggiano Roma Odoacre depone Romolo Augusto, l’ultimo degli imperatori occidentali
A DESTRA Proclamazione dell’imperatore Claudio
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L’A LTA R EP U BBL ICA 7 53–15 0 A. C . I potenti vicini italiani di Roma erano costantemente in competizione per le terre, i commerci e i bottini di guerra. Le alleanze venivano forgiate e spezzate dal momento che ogni città-stato lottava per il predominio. I più grandi alleati di Roma avrebbero potuto trasformarsi rapidamente nei suoi nemici più temuti…
L A F O N DA Z IO NE E L A M ON A R CH I A
La storia della nascita di Roma è intrisa di violenza. La vicenda dei gemelli orfani Romolo e Remo, che vengono allattati da una lupa e che fondano insieme una città sul colle Palatino nel 753 a.C., sfocia ben presto in un fratricidio, quando Romolo uccide il fratello mentre difende gelosamente la nuova città. Il metodo utilizzato da Romolo per iniziare a popolare la città prevedeva il rapimento e lo stupro, come per le vicine donne sabine, che vennero rapite per diventare le prime madri di Roma. A SINISTRA
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Infine, lo stesso Romolo sparì durante un violento temporale, portato via, secondo la leggenda, da suo padre Marte, il dio della guerra. Al di là degli elementi fiabeschi, questi inizi violenti ben si addicono a una città che è diventata un impero grazie alla forza della sua spada e alla ferocia e all’abilità dei suoi eserciti. Le testimonianze sull’organizzazione delle forze militari di Roma durante il primo periodo monarchico sono scarse, ma i testi di alcuni storici romani come Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso riescono a fornire un quadro dell’importanza attribuita all’organizzazione militare e alla guerra da parte dei primi sette re di Roma. Romolo, il primo re, aveva sicuramente una mentalità militare, e basò il proprio potere sulla sua abilità sul campo di battaglia. Questa era considerata la qualità più importante per un re in un’epoca in cui i confini erano in continuo mutamento e la difesa dei propri territori, così come l’acquisizione di altri, garantiva il successo e la sopravvivenza. Il successore di Romolo, il sabino Numa Pompilio (715–673 a.C.), fu un re molto più pacifico che si concentrò sulla riforma religiosa. Il terzo re di Roma, Tullo Ostilio (673–641 a.C.), dall’indole guerriera, distrusse la vicina Alba Longa, raddoppiando di fatto la popolazione di Roma con i rifugiati albani. Il successore di Ostilio, Anco Marzio (641–617 a.C.), introdusse perspicaci riforme militari per difendere la città, ampliando i confini di Roma e aumentando la popolazione attraverso una politica di conquiste. Nonostante il successo in guerra, l’esercito romano fino a questo momento era costituito prevalentemente da gruppi di guerrieri che combattevano insieme sotto il comando di ricchi nobili. Un metodo dall’efficacia comprovata, ma i gruppi di guerrieri dovettero adattarsi e diventare un’unità più omogenea per essere in grado di sopravvivere alle battaglie a venire. Il quinto re di Roma fu il primo etrusco a ricoprire questa carica. Secondo Tito Livio, Lucio Tarquinio Prisco (616–579 a.C.) intraprese una guerra con i vicini Latini
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BRITANNIA GERMANIA
GALLIA BELGICA
GALLIA DACIA
GALLIA CISALPINA
Mar Nero
ILLIRICO TR ACIA ITALIA SPAGNA
MACEDONIA CAPPADOCIA ASIA SICILIA
PARTIA
NUMIDIA
Mar Mediterraneo MAURETANIA
SIRIA CIPRO
NORD AFRICA
EGITTO
La Repubblica Romana prima delle guerre puniche Territori aggiunti alla Repubblica Romana entro il 150 a.C.
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per guadagnare popolarità nel suo nuovo regno. Sicuramente fu durante il governo etrusco che Roma vide le riforme militari più significative del primo periodo, grazie all’introduzione nell’esercito romano della formazione falangitica, di origine etrusca, e della tattica oplitica, di matrice greca. La falange era formata da colonne di uomini in formazione serrata, con gli scudi sovrapposti, armati di lunghe lance e spade. Ne risultava un corpo di uomini compatto e difficile da penetrare, che agiva quasi come un’unica grande arma. Gran parte della conversione alla tattica oplitica è associata al sesto re di Roma, il secondo etrusco a ricoprire tale carica. Si attribuisce, infatti, a Servio Tullio (579–534 a.C.) l’introduzione di una riforma sostanziale, con cui sostituì gli ordini di cittadinanza basati sulla razza con quelli basati sulla residenza, aumentando così il numero di uomini nell’esercito. Questi cittadini di fresca nomina erano divisi in cinque classi, a seconda della loro ricchezza. Dalle classi venivano ricavati gruppi di truppe, chiamate centurie, che fornivano le basi per un esercito in cui i ricchi dovevano prestare servizio e provvedere al proprio equipaggiamento militare. Il sistema delle classi, inoltre, controllava chi poteva votare alle assemblee, il che implicava che la vita politica e quella militare erano inevitabilmente, anzi volutamente, intrecciate.
L A N A SCI TA D E LL A R E PUB B LI CA
Il regno di Lucio Tarquinio (534–509 a.C.), o “Tarquinio il Superbo”, è segnato dalla crudeltà e dalla violenza, ma la sua fama di guerrafondaio garantì la continua, e rapida, ascesa di Roma come prima superpotenza. A DESTRA Le sabine
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Tuttavia, fu proprio la crudeltà di Tarquinio e della sua famiglia a provocare il crollo definitivo della monarchia a Roma e la conseguente nascita della Repubblica. Si dice che Lucio Giunio Bruto, nipote di Tarquinio, avesse condotto i suoi concittadini in una rivolta contro la monarchia corrotta e violenta, diventando così il fondatore della Repubblica romana nel 509 a.C. Il nuovo regime stabilito nella nuova Repubblica doveva basarsi sul patriottismo e sul coraggio. Ciononostante, sarebbero state la forza degli eserciti e la determinazione militare dei suoi comandanti a decretare il successo o il fallimento della Repubblica. La Repubblica era governata da un Senato e due consoli – magistrati o giudici – i quali venivano eletti annualmente. Il potere predominante dell’aristocrazia, o patrizi, all’interno del Senato fu motivo di protesta e venne messo sempre più a dura prova dalla gente comune, o plebei, finché nel 300 a.C. questi ultimi ottennero il diritto a ricoprire qualsiasi carica. Vennero aggiunte nuove cariche nell’organizzazione politica, tra cui: i tribuni (che all’inizio si occupavano di difendere i diritti della plebe contro i patrizi, ma in seguito divennero degli ufficiali militari), i quaestores (procuratori o giudici, che in seguito divennero addetti alle finanze o tesorieri), gli aediles (magistrati responsabili della sovrintendenza di edifici e giochi pubblici, della polizia e delle provviste di grano), i censores (che si occupavano del censimento dei cittadini e dell’amministrazione delle tasse) e i praetores (magistrati subordinati ai consoli). A SINISTRA Lo stupro di Lucrezia
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Roma aveva esteso gradualmente il proprio potere sui popoli vicini e all’inizio del V sec. a.C. era la città più importante del Lazio (Latium). La minaccia alla regione da parte di un gruppo di tribù appenniniche portò a un’alleanza difensiva comune, allo scopo di costituire un fronte unito contro le tribù nemiche. Per gran parte del V sec. a.C. Roma scese in guerra a fianco dei Latini, per difendere il Lazio dai Sabini, dai Volsci e dagli Equi, desiderosi di stabilirsi in territori più fertili. Nel 396 a.C., Roma raddoppiò di fatto il territorio sotto il controllo della Repubblica, dopo un assedio lungo sei anni dell’importante città etrusca di Veio, a circa 20 km a nord di Roma. Tuttavia, il periodo di successo e dominio stava per giungere al termine quando i Galli, che si erano fatti strada con la forza verso sud passando dall’Italia settentrionale, arrivarono a pochi chilometri dalla città. L’esercito romano li affrontò, ma i Galli erano di gran lunga più numerosi, feroci e abili in battaglia di quanto ci si aspettava, e i Romani dovettero ritirarsi dopo aver subito gravi perdite. I Galli vittoriosi invasero Roma, bruciando e distruggendo templi e uccidendo cittadini innocenti. Un gruppo ridotto di soldati non abbandonò il presidio in città, rimanendo intrappolato lì per sette mesi sotto il comando di Marco Manlio. La notizia che la loro patria era stata saccheggiata convinse alla fine il comandante gallo Brenno del fatto che la loro forza fosse necessaria altrove, così i Galli lasciarono Roma permettendo ai cittadini superstiti di ricostruirla, ormai tornati da dove erano fuggiti attraverso il Tevere. Roma non sarebbe più stata occupata di nuovo da un esercito nemico fino al 410 d.C. Le più importanti tra le guerre successive furono intraprese contro le città latine di Tivoli e Palestrina, e dopo una serie di vittorie su altri Latini Roma non ebbe più grandi rivali nel Lazio, ottenendo inoltre un confine sicuro a nord, con l’Etruria. Furono poi gli intrighi successivi di Roma a trascinarla in nuovi scenari.
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re e regine della storia
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