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ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVI - N. 1 - GENNAIO 2011 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: info@marchedomani.com redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it
GIOVANNI ZINNI
GIAN MARIO SPACCA
Nostro speciale
2011, obiettivo lavoro
Sostegno all’occupazione e rilancio dell’economia. Le principali misure anticrisi nella nostra regione sono state concertate con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Quali sono le risposte più significative che il metodo del confronto aperto ha individuato rispetto alle situazioni di difficoltà che si sono manifestate anche nelle Marche? Quali le linee direttrici da seguire per la competitività del sistema industriale locale? Uno scenario di previsione sul crinale dell’anno nuovo: i punti di maggiore criticità, le prospettive più promettenti, le azioni da intraprendere
Sono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA, PAOLO ANDREANI, CLAUDIO PAGLIANO, NANDO OTTAVI, GIUSEPPE CASALI, GIANNI VENTURI, ANDREA SANTORI, STEFANO MASTROVINCENZO, GRAZIANO FIORETTI, RENATO PICCIAIOLA, UGO BORGHI, IGINO CACCIATORI, MASSIMILIANO POLACCO, VALTER SCAVOLINI, ENRICO CAPPANERA, ADOLFO GUZZINI, SERGIO SCHIAVONI, CLETO SAGRIPANTI
Cultura Così fan tutte: con Mozart si inaugura la nuova Stagione lirica della Fondazione Muse
Il lago dei cigni: un grande classico apre il cartellone invernale di “Civitanova danza”
Parliamo di politica La parola a:
Gianluigi Bersani, Francesco Massi, Antonio Tajani
Sport • Atletica - I campionati italiani indoor al Banca Marche Palas di Ancona • Ciclismo - La storia di Fausto Coppi: il racconto di Alceo Moretti
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MARCHEdomani tunità d’incontro, che consente di approfondire questioni che sono di interesse per nostri ascoltatori. Credo che una delle questioni di maggior interesse sia proprio questa a cui lei adesso si riferiva, cioè la programmazione finanziaria per il 2011 a fronte dei tagli enormi che sono stati fatti dal Governo nazionale nei confronti delle Regioni: di tutte le Regioni,
MORETTI – Buonasera cari amici; come ormai tradizione, concludo l’anno con un ospite molto interessante, che, come sapete, seguo con grande attenzione, perché è un uomo che vale: Gian Mario Spacca, Governatore delle Marche, persona che ama dire le cose come stanno e che innanzitutto ringrazio per dare seguito a questa tradizione di venire periodicamente a fare un bilancio della situazione con i miei telespettatori. Spacca risponde sempre volentieri quando lo interrogano: cose belle o brutte, lui ne parla con
assoluta tranquillità, e con noi sa che può dire quello che vuole. Allora, Gian Mario, in occasione della sesta Giornata delle Marche, che ha avuto un bel successo, lei ha lanciato tre grandi obiettivi: uno fa riferimento ad una visione proiettata al futuro della nostra regione, ed è la sfida chiamata “Marche 2020”; un altro è un progetto di domotica, la “Casa intelligente” per una longevità attiva; il terzo, che poi è il primo, il più importante per la regione, riguarda la ricerca dei mezzi finanziari. Parto proprio da quest’ultimo: (in tono ironico) lei ha la fortuna di un governo centrale che mette in luce le sue qualità, considerato che i trasferimenti, attraverso vari tagli, l’ultimo proprio di questi giorni, sono stati decurtati di ben 170 milioni… come fa a reggere la baracca? SPACCA – Intanto buonasera a tutti i telespettatori; a lei, Alceo, grazie per questa oppor-
valutazione molto puntuale da parte dei cittadini. Ma, al di là di questo, è indubbio che il taglio è straordinario, e la cosa che più ci dispiace è che questo taglio il Governo non l’ha fatto nella stessa proporzione su se stesso: di fatto ha mantenuto inalterate le proprie disponibilità, facendo finta di tagliare ai Ministeri e contemporaneamente mettendo le risorse
le pieghe del bilancio europeo, del bilancio statale: le risorse finanziarie libere, ovvero quelle che vengono assegnate non sulla base di trasferimenti automatici, ma di progetti che sono in competizione tra di loro -tra Regioni, tra Regioni e soggetti privati-, quindi risorse che vengono assegnate a chi presenta il miglior progetto. Questa diventa la nostra sfida,
26 GENNAIO 2011 ai nostri amministratori locali, aiutandoli a trovare le risorse… MORETTI – …mi permetta a questo punto un’interruzione: i parlamentari aiutano nel lavoro di ottenere che realtà come la Fincantieri, per fare un esempio, riescano a superare la crisi? SPACCA – I parlamentari sono preziosi per la loro azione di lobby a Roma, un’azione
dall’VIII Programma Quadro dell’Unione europea, che è il programma più sofisticato, quello che riguarda la ricerca e lo sviluppo e dove quindi si misura la qualità della nostra capacità di progettazione: entrare nell’VIII Programma Quadro significa prendere la laurea, significa essere capaci di attirare l’attenzione dell’Unione europea sulla frontiera di
GIAN MARIO SPACCA
“Forte progettualità per catturare le risorse”
di centrodestra e di centrosinistra. E’ stato tagliato l’80% delle risorse che lo Stato assicurava alla Regione, e l’80% è un’enormità. Il taglio era di 150 milioni di euro rispetto al trasferimento consueto che ammontava a 220; adesso, con l’ultimo aggiustamento fatto dal Ministro Tremonti, il taglio ammonta addirittura a 170 milioni, quindi rimaniamo con 50 milioni, quest’anno, rispetto ai 220 dello scorso anno. MORETTI – Le posso riferire che, ad una mia obiezione ad un amico che è a Roma, mi è stato detto: “Ma voi avete un presidente bravo!”. SPACCA – Tutti hanno dei bravi presidenti, perché i presidenti delle Regioni vengono selezionati con molta cura: l’elezione è diretta -non dunque con il metodo della Camera dei Deputati-, un’elezione che consente ai cittadini di esprimere le proprie preferenze, quindi c’è un processo di
su dei fondi presso la Presidenza del Consiglio. MORETTI – (in tono scherzoso) …fanno i loro interessi, non sono mica stupidi… SPACCA – …quindi i tagli sono stati fatti sugli Enti locali, sulle Regioni in maniera pesante, come le ho detto. Però noi non ci vogliamo lamentare; con tutti gli altri presidenti delle Regioni stiamo certo facendo una protesta vibrante presso la Conferenza Stato – Regioni, ma, a parte questo aspetto, dobbiamo rimboccarci le maniche per trovare le soluzioni, come lei ricordava all’inizio. Noi abbiamo cominciato a farlo con delle ristrutturazioni ponderose all’interno della macchina regionale, tagliando alcune spese, riorganizzando delle competenze, spegnendo alcune funzioni: alcune attività la Regione le ha sospese per quanto riguarda il 2011. Con questa azione di contenimento, di ristrutturazione del bilancio, abbiamo trovato 25 milioni, ma da qui ad arrivare ai 170 che mancano ce ne passa. Abbiamo dunque fatto un bilancio a base zero, cercando di concentrare le risorse laddove pensiamo ci sia maggiore bisogno per i cittadini. Salute, educazione, protezione dei lavoratori e supporto alle nuove forme di imprenditorialità, o meglio a quell’imprenditorialità che dà sostegno all’occupazione e al reddito: abbiamo concentrato le risorse su queste aree, e contemporaneamente abbiamo cercato di incrementare le nostre disponibilità, catturando risorse laddove era possibile. Quindi siamo andati a bussare come al solito alla porta della Banca europea degli investimenti … MORETTI – …a questo punto credo che il maggior onere spetti al “rabdomante dei finanziamenti”, come la chiamano a Bruxelles… SPACCA – …no, adesso non è più come in passato: a questo punto occorre che tutti gli assessori della Giunta, ovvero tutti i membri del Governo regionale, si trasformino in rabdomanti; non lo fa più solo il presidente, lo fa ogni singolo assessore… MORETTI – …riesce in questo? SPACCA – E’ questa la missione che è stata a loro affidata: bisogna che ciascun assessore -ma non soltanto loro, anche i dirigenti della Regione- pensi non soltanto ad ottimizzare l’impiego delle risorse che vengono trasferite, perché quelle non ci sono praticamente più, ma soprattutto ad organizzarsi per cercare risorse nel-
la sfida degli assessori e di tutti i dirigenti della Regione, oltre che del presidente: lavorare sulla progettualità, in modo da andare a catturare quelle risorse che consentiranno di mitigare i tagli che ci sono stati. Inoltre, dobbiamo aumentare la collaborazione con i privati, così che anche i soggetti privati, le imprese che vanno bene nonostante una fase di congiuntura economica negativa e sono quelle che hanno inter-
di lobby, in realtà, sul principio della rappresentanza, ma da quest’anno si cambia: la missione per tutti diventa quella di trovare le risorse nelle pieghe del bilancio statale –per i parlamentari europei nelle pieghe del bilancio europeo-, perché tutti insieme dobbiamo costruire progetti possibili, credibili, grazie ai quali arrivino le risorse necessarie alla nostra comunità. MORETTI – Questa bat-
Ricerca di mezzi finanziari nelle pieghe del bilancio statale e di quello dell’Unione europea, continuando a rispondere nella maniera più adeguata alle esigenze dei cittadini. Sulla scia di molti virtuosi esempi che vengono dalle Marche, una delle sfide lanciate dal presidente della Regione per mitigare gli effetti dei pesanti tagli ai trasferimenti da parte del Governo nazionale (170 milioni di euro in meno per il 2011, rispetto allo ‘storico’ che ammontava a 220). Altra linea di azione, una collaborazione più stretta tra istituzioni e privato, dice Spacca agli “Incontri” di Alceo Moretti. Chiamando gli imprenditori ad opere di mecenatismo nazionalizzato, che hanno saputo conquistare quote di mercato in aree che sono in sviluppo-, ci aiutino con opere di mecenatismo, di sponsorizzazione, a fare le cose che necessitano alla comunità. Quest’anno ci sono stati imprenditori che hanno regalato scuole alla nostra comunità regionale, che hanno sostenuto progetti culturali; speriamo ce ne siano anche altri nel futuro. Un’altra linea di azione per trovare risorse sarà nel modificare i rapporti tra maggioranza e minoranza: occorre che anche la minoranza, che è minoranza in questa Regione ma che è maggioranza nel Governo nazionale, aiuti rispetto a questo obiettivo di reperire risorse, quindi faccia valere le proprie ragioni presso il Governo centrale per ottenere le risorse che ci necessitano, soprattutto quelle che sono libere nel bilancio dello Stato. E questo vale anche per i nostri parlamentari, che si devono collegare maggiormente
taglia riesce già a dare dei segni positivi? SPACCA – Un segno positivo c’è stato proprio qualche giorno fa, riguardo alla difesa del suolo: con il Ministro all’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, abbiamo fatto un accordo per poter mettere in sicurezza, con un meccanismo di co-finanziamento, alcune aree dell’entroterra e alcune aree costiere: pensiamo al fenomeno dell’erosione che riguarda Fano, alla spiaggia di Sassonia, su cui si è intervenuto attraverso questa azione. Non sono risorse trasferite, ma risorse che erano nel bilancio dello Stato e che sono state colte per mezzo di un progetto sostenuto anche con il contributo di conoscenze molto evolute, che lo hanno accreditato rispetto a quelli di altre Regioni. Quindi la necessità di catturare risorse, anche quelle della Banca europea degli investimenti, come dicevamo prima, così come le risorse che derivano
maggior significato, sulla frontiera d’avanguardia… MORETTI – …in proposito avete dimostrato molta efficienza in passato… SPACCA – …siamo stati la prima Regione ad entrare nel VII Programma Quadro di ricerca e innovazione con il progetto della domotica che svilupperemo ancora di più quest’anno. MORETTI – Senta, in tutta questa battaglia che lascia insonne molta gente, come si comporta, in genere, il datore di lavoro, l’imprenditore marchigiano? SPACCA – Ci sono comportamenti molto differenziati: alcuni sono di tipo meridionalista, con riferimento a chi pretende assistenza e quindi scarica sulle istituzioni un’incapacità di adattamento alle dinamiche del mercato; ci sono però anche imprenditori che condividono le difficoltà di questo momento, quindi disponibili a costruire progetti insieme. Altri imprenditori, come dicevo prima, vivono momenti di grande fulgore, di grande crescita, soprattutto quelli che sono andati nei mercati dell’est e presentano nel 2010 bilanci straordinari, che non si vedevano da molti anni, pur in un periodo di crisi. Questi imprenditori possono dare un contributo di mecenatismo particolarmente significativo in un periodo molto difficile per le istituzioni a causa dei tagli del Governo. MORETTI – Per fortuna noi abbiamo in questo campo degli uomini di grosso valore… SPACCA – …sì, c’è una tradizione di bilancio sociale nelle imprese delle Marche, per cui gli imprenditori sono molto legati al territorio, anche se non bisogna generalizzare: ce ne sono alcuni molto legati al territorio, quindi molto generosi con il territorio, e ce ne sono altri che non sono su questa lunghezza d’onda, come in tutte le cose, del resto. MORETTI – Mi viene in mente che lei è stato il primo a credere nella Cina, quando riunì, molto tempo fa, una ventina di industriali che appunto portò in Cina, ottenendo, con la meraviglia e nell’incredulità di tutti, già allora un grande risultato. Perché lei già molti anni fa credeva nella Cina? SPACCA – Le prime missioni significative in Cina, per sviluppare l’economia marchigiana internazionalizzandola in quella realtà, noi le abbiamo fatte nel 1998. A quell’anno risale la sigla di un accordo che oggi avrebbe un significato straordinario: l’accordo tra la
MARCHEdomani
26 GENNAIO 2011 Regione Marche e la città di Shanghai, che adesso non firma più intese con nessuno. Perché credevo già allora nella Cina? E’ fin troppo facile dirlo oggi: bastava guardare le performance di crescita dell’economia cinese per capire che la Cina sarebbe diventata, come sta diventando, la prima economia del mondo. La Cina usciva da una situazione molto simile a quella dell’Italia degli anni Cinquanta, con una struttura del lavoro tutta legata all’agricoltura, quindi avrebbe conosciuto un processo di industrializzazione molto rapido, con crescita di reddito e dinamiche di mercato velocissime che avrebbero avvantaggiato, com’è accaduto nell’Italia degli anni Sessanta e Settanta, gli imprenditori che coglievano le opportunità legate a quei processi di crescita. Abbiamo dunque cercato di collocare i nostri imprenditori là perché potessero incrementare le quote su quel mercato e soprattutto portare qui, nelle Marche, flussi di cassa impossibili da realizzarsi in un’economia stagnante come quella dell’Europa degli anni Duemila. L’Europa cresce a tassi dello 0,50,6,-0,7%, là si cresce a tassi dichiarati formalmente al di sopra del 10%, ma che sostanzialmente, in alcune regioni, superano anche il 20% e in alcuni punti il 30%. Quindi è chiaro che là ci sono più possibilità di inserimento, di fare affari. E quando questi affari risultano utili per migliorare il reddito e l’occupazione dei cittadini delle Marche sono i benvenuti. MORETTI – Ricordo che
SPACCA – Basta dire che è stata visitata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale, nonostante
sviluppo del lavoro, quindi in un anno di crisi è nato un rapporto di grande fiducia con le organizzazioni dei lavoratori,
Protezione del lavoro, creando intanto le condizioni per una ripartenza. Dunque supporto a forme di intrapresa che creano occupazione e danno sostegno al reddito. Nella green economy una possibilità per rilanciare lo sviluppo gli avessero proposto delle soluzioni alternative -l’esercito di terracotta di Xian o il polo industriale di Suzhou-, ha appunto voluto visitare la mostra di Padre Ricci a Macao. Una mostra che ha avuto un grandissimo successo e che credo sia stata la consacrazione di quel percorso iniziato a Shanghai dodici anni fa: oggi le Marche in Cina hanno una grande credibilità; le nostre imprese che vogliono internazionalizzare sono assicurate dal prestigio dell’istituzione regionale. MORETTI – Ho visto che alla sua attenzione abbina un altro paese, il Brasile... SPACCA – …sono già diversi anni che siamo in Brasile, anche lì in maniera continua, costante, per testimoniare la nostra affidabilità, la nostra serietà. Operano là i nostri centri di ricerca, i distretti industriali che sono sostenuti addirittura dall’agenzia di sviluppo brasiliana appunto per sviluppare in Brasile attività collega-
perché non era facile assicurare la protezione a 35 mila lavoratori come in questo momento sta avvenendo nelle Marche, attraverso gli ammortizzatori sociali o attraverso altre forme di tutela delle famiglie dei lavoratori che sono stati colpiti da problemi di occupazione. L’averlo fatto in maniera concreta ha dato fiducia alla nostra comunità e coesione alla stessa. Il problema, adesso, è rilanciare lo sviluppo, perché non si può tenere sotto protezione un così grande numero di lavoratori per tanto tempo, nonostante l’aiuto dell’Unione europea: gran parte degli ammortizzatori sociali, soprattutto quelli in deroga che riguardano i lavoratori delle piccole e micro imprese, sono stati coperti dal Fondo sociale europeo; l’Europa ci ha consentito di farlo anche per quest’anno, ma non so fino a quando lo consentirà, quindi sono necessarie le condizioni per una ripartenza, ritrovando un lavoro
tori rispetto al problema dell’occupazione. MORETTI – Senta, ho visto che c’è stato un infortunio iniziale riguardo al Cup, ma poi il tutto è stato sistemato. SPACCA – Sì, c’è stato un errore, peraltro prevedibile e previsto, nel senso che era sta-
to deciso che questo Centro unico di prenotazioni conoscesse una fase di sperimentazione: forse per l’eccessiva sicurezza di chi doveva gestire la procedura, e cioè l’Ospedale San Salvatore di Pesaro, la fase di sperimentazione è stata bypassata, partendo direttamente con l’applicazione di questo nuovo sistema su tutto il territorio regionale. Da qui l’impazzimento di una settimana, ma poi tutto è stato risolto con grande determinazione grazie al Servizio Salute della Regione, che, con il coordinamento del dottor Ruta, ha in poco tempo sistemato tutto. Questo fa ancora più rabbia, perché se ci fossero state più prudenza e più accortezza, e dunque se avesse
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Le nostre prime missioni in Cina sono del 1998. L’anno cui risale la sigla di un accordo che oggi avrebbe un significato straordinario: quello con la città di Shanghai, che adesso non firma più intese con nessuno. Il successo riscosso dalla mostra dedicata a Padre Matteo Ricci è la consacrazione di un percorso iniziato a quel tempo quando incontrai, al loro ritorno, alcuni dei partecipanti a quel primo viaggio in Cina, ascoltai delle cose che mi impressionarono: a Shanghai, mi raccontarono, riuscivano a vendere le scarpe in un grande supermercato a cinque volte il massimo prezzo che ottenevano in Europa, e questo a dimostrazione della fame che avevano là di belle cose… SPACCA – …adesso si è ulteriormente evoluta la cosa, perché la fascia di cinesi che sono considerati ricchissimi è intorno agli 80 milioni e la fascia di cinesi che vengono considerati ricchi -quelli, per intenderci, che hanno come reddito personale annuo tra i 150 mila euro e i 300 mila euro in Europa- sono circa 150 milioni: la metà di tutti i cittadini d’Europa, in sostanza, possono essere considerati ricchi e ricchissimi in Cina, quindi c’è un’attenzione particolare ai prodotti molto belli e noi, puntando sulla qualità, riusciamo a vendere loro calzature, fashion, anche meccanica molto sofisticata, mobili di grande qualità. Tutto quello che è made in Italy loro lo riconoscono e lo comprano anche a prezzi molto alti, purché sia autenticamente made in Italy; il problema, paradossalmente, è certificare i nostri prodotti ai loro occhi, perché loro vogliono il made in Italy autentico, non contraffazioni. MORETTI – Com’è andata la famosa mostra dedicata a Padre Matteo Ricci che lei ha proposto in Cina?
te alle imprese della nostra regione. Il Brasile sta vivendo la stessa situazione della Cina: fortissima crescita, un mercato che si sta formando, quindi la possibilità di conquistare quote in una realtà che è in espansione… MORETTI – … una spaventosa ricchezza sotterranea… SPACCA – …spaventosa ricchezza sotterranea, ma anche grande capacità imprenditoriale: il Brasile è un paese vitale che vuol essere protagonista dei futuri destini del mondo come la Cina. MORETTI – Ho letto delle cose molto interessanti in contrasto con il riposo del brasiliano sulle spiagge di Rio: il lavoratore brasiliano ha raggiunto un rendimento orario molto alto... SPACCA – …non bisogna generalizzare perché dipende dalle regioni: d’altra parte anche l’Italia, che pure è una realtà molto più piccola del Brasile, registra tra una regione e l’altra una differenza di produttività molto elevata. MORETTI – Senta, come va il rapporto tra Regione e sindacati? SPACCA – E’ positivo, molto positivo. MORETTI – So che avete firmato degli accordi molto importanti... SPACCA – …beh, non è un mistero che la nostra Regione, il Governo regionale, mette al centro della sua azione la protezione del lavoro, lo
a quelli che oggi non ce l’hanno. MORETTI – A proposito di crisi, come vede lei la situazione della Fincantieri? SPACCA – A gennaio è previsto l’arrivo dell’amministratore delegato, vedremo quello che ci dirà; io spero che nel disegno strategico della Fincantieri il ruolo del cantiere di Ancona sia forte… MORETTI – …perché è un cantiere che gode di stima tecnica notevole… SPACCA – …sì, gode di stima tecnica notevole: il cantiere ha un buon livello di produttività, e nello stesso tempo è complementare rispetto a quello che si ritiene essere il core business di Fincantieri: le unità produttive del nord, di Monfalcone e di Marghera. MORETTI – E l’Antonio Merloni? SPACCA – Siamo nella fase decisiva: ci sono diverse manifestazioni di interesse, peraltro tutte provenienti dall’area asiatica; speriamo che una sia sufficientemente importante per risolvere una parte dei problemi occupazionali. Contemporaneamente stiamo lavorando anche con imprenditori che sono al di fuori delle procedure della legge Marzano, imprenditori che vorrebbero fare investimenti nella nostra regione per portarli su Fabriano in modo che, oltre all’applicazione della legge Marzano, si possa anche con nuovi investimenti dare una risposta ad un numero soddisfacente di lavora-
avuto svolgimento la fase di sperimentazione, non avremmo creato tanti disagi ai cittadini delle Marche. MORETTI – Ho visto che, in generale, la sanità marchigiana in tutte le statistiche italiane è ai primi posti. SPACCA – Sì, e alcune non sono neanche uscite; veramente si tratta di indicatori e performance molto significativi, soprattutto è significativo il dato sulla malasanità, cioè sulla sanità che non funziona, che vede in testa le regioni del Sud Italia e che pone le Marche nell’ultimo posto della classifica. Quindi abbiamo una sanità addirittura migliore delle regioni che noi prendiamo a riferimento, come l’Emilia Romagna, la Toscana: questo ci fa veramente onore e bisogna ringraziare anche tutti i dipendenti, i dirigenti del sistema sanitario regionale -sia il personale medico che quello amministrativo-, perché effettivamente si sono sottoposti ad un trend di crescita enorme: eravamo l’ultima sanità dell’Italia soltanto nel 2001, sono passati nove anni e oggi siamo al primo posto. MORETTI - L’Assemblea legislativa ha appena approvato il Piano casa; che cos’è? SPACCA – E’ un piano che consente di mettere in moto il settore dell’edilizia, che ha particolarmente sofferto in questo periodo di crisi, perché i nostri imprenditori edili sono molto legati al mercato interno, molto spesso al mercato locale. Quindi sono state create le condizio-
percorso, un progetto che ormai ha delle scadenze e delle tappe definite: nel 2014 l’Italia avrà la presidenza dell’Unione europea, in quell’anno nascerà la Macroregione adriatica –con Ancona come capoluogo di riferimentoa cui l’Unione europea guarderà con una particolare attenzione, perché la programmazione dell’Europa si svilupperà attraverso le macroregioni. Grandi progetti infrastrutturali, alta velocità, Corridoio adriatico, sistemazione integrata dei porti: tutto passerà attraverso una macroregione, e noi saremo titolari di una delle poche macroregioni che saranno definite in Europa. Finora sono quattro: quella del
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Baltico, quella del Danubio, la Macroregione adriatica e probabilmente quella del Mar Nero. MORETTI – Passiamo alla green economy: si tratta di una grande risorsa per la nostra regione? SPACCA – Assolutamente sì: green economy significa qualità della vita, migliorandola in tutti i settori del nostro sistema. Significa utilizzazione delle energie rinnovabili a basso impatto ambientale, con bassa emissione di gas climalteranti, quindi significa migliorare la qualità dell’aria e contemporaneamente incrementare le performance per la nostra crescita e il nostro sviluppo, in maniera diffusa sul territorio. Green economy significa un’agricoltura qualitativamente sempre più elevata, che rispecchia la biodiversità, che non omogeneizza, che non standardizza. Quindi la possibilità per i cittadini di sviluppare la propria attività in maniera originale, senza dover cedere alle logiche delle economie di scala, e di realizzare un rapporto positivo in termini dimensionali organizzandosi in rete, pur mantenendo inalterata la dimensione della propria impresa. E questa è una cosa molto importante. MORETTI – Gian Mario, siamo arrivati agli auguri. SPACCA – Auguriamo Buon Natale a tutti i nostri ascoltatori, numerosi, come lei solitamente dice. MORETTI – Io mi associo naturalmente a questi auguri, e la ringrazio perché ho considerato un gesto veramente amichevole che lei trovasse il tempo di partecipare alla mia trasmissione in queste giornate che ha così faticose… SPACCA – …è un piacere essere qui, conversare con lei. MORETTI – (Scherzando) Uno dei miei problemi è inseguirla; quando la cerco, mi dicono: “E’ partito per la Cina… è tornato ma è andato a Barcellona… adesso è a Bruxelles”… se ci fosse il premio punti per i viaggi aerei… SPACCA – …però a Natale restiamo a casa, quindi buon Natale a tutti i nostri ascoltatori. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Molti auguri a tutti voi, e sempre grazie per la forte audiance; arrivederci a gennaio.
Trasmissione del 16 dicembre 2010
Marche domani - Anno XXVI Numero 1 - Gennaio 2011 Direttore responsabile Alceo Moretti Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l. C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: info@marchedomani.com Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti Consiglio: Sergio Moretti Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN) Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: info@rotoin.it Chiuso in tipografia il 18 gennaio 2011 Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN) Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodica Spedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50% Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it
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Parliamo di politica
MARCHEdomani
26 GENNAIO 2011
INCONTRO CON PIERLUIGI BERSANI, SEGRETARIO NAZIONALE PARTITO DEMOCRATICO Elezioni anticipate: “Noi siamo pronti, ma rappresenterebbero il definitivo fallimento di Berlusconi” Referendum Mirafiori: “Questione complessa, rispettiamo il risultato; adesso investimenti dall’azienda”
“Alleanze alternative al Governo” P
artito e democrazia: due parole, sancite nel nome stesso del Pd, che fanno l’orgoglio di Pierluigi Bersani. “Le abbiamo scelte perché abbiamo in testa una certa idea di democrazia. Se abbiamo ragione, avremo un punto di vantaggio sugli altri partiti, attardati sui personalismi”. Così ha commentato il segretario nazionale del maggior partito di opposizione, nei giorni scorsi ad Ancona per la prima volta in tale veste. In tanti ad accoglierlo all’Auditorium della Fiera della pesca, e ad applaudirlo non appena ha accolto i presenti con “cari amici e compagni”. “Qui ognuno è insieme amico e compagno –ha sottolineato Bersani– e siamo sulla buona strada per arrivarci concretamente”. A fare gli onori di casa, un soddisfatto Palmiro Ucchielli, segretario regionale dei democratici, che ha lanciato un appello: “Dobbiamo tutti volere un po’ più bene a questo Pd. Ognuno di noi deve fare uno sforzo, ricalcando quello straordinario che sta facendo Bersani, soprattutto in un periodo problematico
come questo”. E la visita del segretario nazionale nella Dorica è caduta proprio in un momento di forti critici-
In visita ad Ancona ha parlato di crisi politica, di personalismi e populismo del Premier. L’auspicio di una riscossa democratica che porti ad una riforma repubblicana e ad un nuovo patto sociale tà, a poche ore dall’infuocato incontro di direzione del partito e dall’esito del referendum di Mirafiori. Un incontro in cui sono stati toccati diversi aspetti della vita politica e sociale del nostro Paese, compresa anche la vicenda della Fiat. “Una questione complessa –ha detto Bersani-, su cui siamo stati accusati di non aver assunto una posizione.
Unioncamere Marche, Fabrizio Schiavoni nuovo segretario generale
“Un sistema più funzionale” Fabrizio Schiavoni, 48 anni, fanese, è il nuovo segretario generale di Unioncamere Marche. Sostituisce Fabio Brisighelli, in pensione dall’inizio del nuovo anno, e dirigerà la struttura regionale camerale dal primo g e n n a i o 2011, per un periodo transitorio fino alla selezione di un nuovo segretario generale (le procedure sono in corso di svolgimento e il bando del concorso è pubblicato sul sito dell’Unioncamere, ndr.). Schiavoni, che è segretario generale della Camera di commercio di Pesaro e Urbino dal 1998 e dell’Associazione interregionale delle Camere di commercio del Centro Italia, non è nuovo ad esperienze a livello regionale, avendo diretto per un triennio il Centro estero delle Camere di commercio delle Marche, ora Sezione per liInternazionalizzazione di Unioncamere. Schiavoni affiancherà il presidente dell’Unioncamere Marche Alberto Drudi e gli altri presidenti delle Camere di commercio mar-
Ora dobbiamo rispettare il risultato. Adesso aspettiamo che l’azienda faccia l’investimento”. Parole alle quali
chigiane, in un anno, come il 2011, che vedrà il sistema camerale marchigiano impegnato al fianco delle imprese per rilanciare l’economia della nostra regione. “Lavorerò -ha dichiarato Schiavoni- in stretta collaborazione con i colleghi segretari generali degli enti camerali della regione per completare, nel più breve tempo possibile, le procedure per dare all’Unione regionale una segreteria generale stabile e dedicata; avvieremo anche la riorganizzazione dei servizi dell’Unione per renderli sempre più funzionali agli interessi del sistema camerale ed imprenditoriale, come previsto dalla recente legge di riforma”.
ha aggiunto l’auspicio che, entro i tempi di applicazione dell’accordo sancito dal referendum, si facciano nuove regole di rappresentanza e rappresentatività. Riforma repubblicana e nuovo patto sociale i cavalli di battaglia che hanno portato allo snocciolamento dei punti fondamentali di intervento: liberalizzazione dei prezzi, politica indu-
striale riveduta e nuovo patto fiscale, aumento del tasso di ricerca ed innovazione (con tanto di frecciata alla riforma Gelmini, ndr.), legislazione sul lavoro, regolarizzazione dell’immigrazione. Il tutto nell’ottica di una concreta proposta di alternativa al governo, perché “nei prossimi mesi si potrebbe decidere il futuro dei dieci anni a venire, ovvero se indirizzare il Paese verso una fase di riscossa o verso un ulteriore scivolamento”. Ed è proprio a capo di una riscossa nazionale che il Pd, nelle parole di Bersani, deve porsi, mantenendosi “largo con la testa”, aperto ad ampie alleanze con altri partiti che siano “stanchi del populismo berlusconiano” e che vogliano “scongiurare un altro decennio di questo governo”. Pur nel lodare il modello marchigiano e nell’augurarsi una sua estensione al nazionale, il segretario si è mantenuto cauto sulle alleanze, così come non ha accennato alla questione primarie. Non sono, però, mancate parole dure nei confronti del capo del Governo, cui Bersani ha imputato la re-
sponsabilità dello stravolgimento dell’agenda civile e politica. “Berlusconi è un uomo in fuga dal governo e da sé stesso –ha tuonato il leader democratico-. La crisi del centrodestra è chiarissima, tanto da aver dato luogo ad aperte contraddizioni in seno alla maggioranza stessa. Il premier non ha risposto politicamente alla crisi politica, ma l’ha disconosciuta, ingaggiando una compravendita di deputati e perseverando nel suo personalismo”. Condanna secca anche in merito alla vicenda Ruby, su cui il segretario ha commentato: “Noi in questo momento ci vergogniamo davanti al mondo, e se sopportiamo anche questo il mondo fa bene a vergognarsi di noi”. Ed è guardando al mondo che Bersani ha marcato le differenze nelle scelte politiche e strategiche degli altri Paesi rispetto all’Italia, sottolineando come gli altri capi di governo non abbiano negato la crisi, ma si siano dati da fare per risollevare le sorti delle proprie nazioni. Impietoso il quadro tratteggiato sulla situazione del nostro Paese, “sempre più in basso in tutte le classifi-
che, e con sempre maggior differenza tra Nord e Sud”. Una difficoltà che, secondo Bersani, lega il declino politico a quello sociale, portando alla attuale forte crisi di governabilità. “Non è detto che si arrivi alle elezioni anticipate –ha spiegato il leader Pd-, ma qualora ciò accadesse, deve essere chiaro che sarà il definitivo fallimento di Berlusconi. Noi non abbiamo paura di tale eventualità, ma non saremo noi a togliergli le castagne dal fuoco”. Parole al vetriolo che si sono accompagnate ad un messaggio di speranza, di cui il Partito democratico vuole farsi portavoce, promettendo di avvicinarsi maggiormente alla gente. “Vorrei che il Pd si caricasse non dell’elemento quotidiano o recente, ma della storia di un decennio –l’auspicio del segretario-, così da acquisire la forza per pensare ad un governo futuro che vada oltre Berlusconi”. E, in conclusione, prima dell’incontro con una delegazione di lavoratori di Fincantieri, la proposta di una conferenza nazionale di tutti i circoli, per “fare un tagliando dopo i tre anni”. R.M.
L’obiettivo del Comitato Marche verso il Partito della Nazione
Tesei: “Realizzare l’Agenzia della terza età il prima possibile” Per affrontare tutte le patologie dell’anziano è necessario un maggior coordinamento a livello nazionale, oltre a un potenziamento dell’attività della ricerca e di quella sanitaria all’interno delle strutture per anziani. In sostanza, l’Inrca e l’Agenzia per la terza età dovranno lavorare per la tutela della vita con uguale importanza e massima attenzione alla qualità della vita stessa. Quindi, l’Agenzia per la terza età, sollecitata dal Governatore Spacca e dal Ministro Fazio, dovrà essere urgentemente costituita e resa operativa il prima possibile”. E’ quanto ha dichiarato Aldo Tesei, presidente del Comitato di coordinamento Marche verso il Partito della Nazione, in relazione al convegno che si è tenuto di recente all’Hotel City di Ancona, imperniato sul tema “La Terza Età-Dalle Marche, dall’Inrca e dalla costituenda Agenzia Marche”, organizzato dal partito Unione di centro e dal Comitato di coordinamento Marche verso il Partito della Nazione. “Aumentando la popolazione anziana crescono, purtroppo, anche le patologie –ha precisato Tesei, e le strutture preposte, dovranno essere attive, dinamiche e dotate di personale esperto e qualificato. La nostra preoccupazione, come partito, è che gli aiuti necessari ed
indispensabili nei confronti delle persone e soprattutto delle famiglie non siano all’altezza della si-
tuazione dei programmi e dei progetti a sostegno della persona”. “Mettere in rete esperienze e conoscen-
“Aumentando la popolazione anziana crescono, purtroppo, anche le patologie, e le strutture preposte dovranno essere attive, dinamiche e dotate di personale esperto e qualificato” tuazione”. “Alcune patologie legate all’anzianità – ha proseguito Tesei- se seguite nel modo dovuto possono allungare la vita a chi ne soffre. E ci auguriamo che l’Agenzia della terza età sia in grado di compiere il tanto atteso salto di qualità. La nostra speranza è che tale Agenzia non sia solo un discorso di immagine. E, secondo il nostro punto di vista, per rendere l’Agenzia funzionante servirà uno staff altamente professionale. Come partito assumeremo iniziative in Regione e in Parlamento affinché l’Inrca sia chiamata ad operare con sollecitudine per l’at-
La sede dell’Inrca di Ancona ze tecnico-scientifiche –ha sottolineato Tesei- sono elementi fondamentali da valorizzare. Come è altrettanto importante un sempre maggiore orientamento verso un’attività di ricerca applicata e non più solo semplicemente di laboratorio”.
“L’approvazione del nuovo Piano sanitario, la scelta per il manager dell’Inrca, la costituzione dell’Agenzia per la terza età – ha rimarcato Tesei-, sono stati i punti focali del convegno. Quello delle politiche per gli anziani, in particolare per gli anziani non autosufficienti, è un tema poco dibattuto. L’anziano merita tutte le nostre attenzioni, sia perché è una parte fondamentale della nostra società, sia per il valore intrinseco che esso rappresenta come individuo e come componente fondamentale delle famiglie”. Nelle Marche gli ultra 65enni oggi sono 352mila persone e rappresentano il 22% della popolazione e tra 20 anni il numero arriverà a 450mila unità. “L’Agenzia per la Ter-
za Età -ha concluso Teseisarà un punto di riferimento di ricerca per il Paese, con la finalità di offrire indirizzi terapeutici precoci e validi, proseguendo e migliorando quanto è stato fatto negli ultimi anni”. Roberto I. Rossi
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INCONTRO CON L’ONOREVOLE ANTONIO TAJANI, VICEPRESIDENTE COMMISSIONE EUROPEA Periodo di crisi: “Il tessuto imprenditoriale locale rappresenta la carta vincente per questa regione” Altri temi trattati: “Non c’è competitività senza innovazione; la Dorica luogo ideale per lo sviluppo”
“Le vostre pmi modello in Europa” L
e piccole e medie imprese al centro del dibattito, svoltosi nei giorni scorsi nella sala Europa di Confindustria Ancona. Davanti a un numeroso pubblico di imprenditori e autorità, il vicepresidente della Commissione europa Antonio Tajani ha affermato che “l’industria e l’impresa restano il cuore pulsante dell’economia e delle attività produttive in Europa”. E parlando di questo periodo di crisi in cui occorre rimettere al centro l’economia reale ha detto che “il tessuto imprenditoriale locale, costituito da una dorsale di piccole e medie imprese innovative e di successo a livello internazionale, rappresenta la carta vincente per le Marche e costituisce un modello di riferimento per l’intera Europa”. Del tessuto industriale della provincia di Ancona ha parlato Giuseppe Casali, presidente di Confindustria Ancona, definendo “un sistema ‘millepiedi’, dove poche grandi e medie imprese sono state e sono il corpo e le tante gambe sono state e sono la miriade di piccole e piccolissime imprese. Un sistema d’impresa che dal dopoguerra e, in particolare, in que-
st’ultimo ventennio ci ha assicurato benessere vero e diffuso, con elevata qualità di vita e pace sociale”. “Oggi è
chiedendo alle Amministrazioni pubbliche di pagare entro il termine di 30 giorni, prorogabile a 60 per il settore
Il presidente di Confindustria Ancona, Giuseppe Casali:“Oggi è importante interrogarsi su come attivare un Antonio nuovo rapporto tra Tajani piccole e grandi aziende, affinché insieme possano cogliere le nuove sfide dei mercati” però importante –ha continuato Casali- interrogarsi su come sviluppare un nuovo rapporto piccola e grande impresa affinché insieme possano cogliere le nuove sfide dei mercati”. Spiega a tal proposito Tajani che “la nuova Direttiva si tradurrà in una boccata d’ossigeno per l’intera economia europea, dando maggiore protezione alle pmi e
sanitario o in presenza di casi eccezionali. Per quanto riguarda i tempi di recepimento, il limite di due anni per la trasposizione della normativa negli ordinamenti interni, non sono il frutto di una concessione unilaterale, bensì sono di un negoziato con gli Stati membri, al termine del quale abbiamo ottenuto l’inderogabilità sui tempi di liquidazione delle fatture en-
tro 60 giorni”. Tajani ha poi affrontato la questione delle azioni volte a favorire il clima imprenditoriale, spiegando che “entro la fine del mese sarà presentato l’aggiornamento dello Small business act (Sba): un vero e proprio arsenale di politiche e misure a favore delle piccole e medie imprese che sarà imperniato su alcuni temi cruciali, quali: l’accesso al credito, l’internazionalizzazione, la semplificazione amministrativa”. In tema di accesso al credito Tajani ha citato “lo Sme Finance forum, istituito per
controllare attentamente la situazione del flusso di credito e per promuovere buone pratiche e incoraggiare nuovi approcci. Questo Forum permanente riunisce i rappresentanti delle pmi, delle banche e delle istituzioni finanziarie, compresa la Banca europea degli investimenti (Bei), al fine di rimuovere i vari ostacoli pratici che le pmi incontrano quotidianamente per ottenere l’erogazione di credito”. Tanti altri i temi trattati da Tajani nella sua lunga relazione: dall’innovazione: “Non c’è competitività senza
innovazione; innovazione e industria sono due facce della stessa medaglia”, alle reti d’impresa, dall’internazionalizzazione alla stretta collaborazione con la Bei fino ad arrivare alla nostra provincia e in particolare alla città di Ancona che Tajani definisce “luogo ideale per l’incontro e il dialogo in materia di sviluppo euro-balcanico ed euro-mediterraneo”. Grande attenzione va data però alle infrastrutture, ovvero porto, aeroporto e interporto che sono già stati destinatari di contributi da parte della Commissione Europea.
Governance Poll 2010; Spacca: “Riconoscimento per il buon governo delle Marche” La classifica 2010 curata da Ipr Marketing per il Sole 24 Ore, “Governance Poll”, conferma il giudizio dei cittadini sul buon governo delle Marche. Tiene il gradimento nei confronti del presidente della Regione (53%): “Sondaggio dopo sondaggio -commenta Gian Mario Spacca-, con una continuità perfino sorprendente in un arco temporale così lungo, il consenso resta invariato, a testimonianza dell’apprezzamento della maggioranza dei cittadini marchigiani. Aver poi confermato gli stessi valori delle precedenti classifiche, in una fase particolarmente difficile nel pieno della crisi economica, riempie di grande soddisfazione: vengono premiati gli interventi a tutela del lavoro e a sostegno dell’occupazione, a vantaggio delle imprese. In un tempo in cui la fiducia dei cittadini è messa a dura prova dalla situazione economica e dai tagli attuati dal Governo centrale –continua Spacca-, il riconoscimento dei marchigiani ci spinge a proseguire con sempre maggiore convinzione”. In crescita la fiducia dei cittadini nei confronti dei presidenti delle Provincia marchigiane; per Patrizia Casagrande, presidente della Provincia di Ancona, il consenso aumenta dell’1,5% rispetto allo scorso anno e la colloca al 27° posto della classifica nazionale (prima in graduatoria tra i marchigiani). Un consenso che supera dell’1,9% quello raggiunto durante le elezioni del 2007.
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INTERVISTA CON FRANCESCO MASSI, CAPOGRUPPO PDL CONSIGLIO REGIONALE MARCHE Il futuro politico: “Dobbiamo migliorare le nostre funzioni organizzative” Crisi: “I segnali della ripresa sono a macchia di leopardo, senza omogeneità di aree e settori”
“Noi alternativa possibile nel 2015” ROBERTO I. ROSSI
U
n giudizio sul cambiamento della coalizione di centrodestra a livello regionale. “Due consiglieri eletti nelle liste del Pdl, Romagnoli e Silvetti, sono passati a Fli. Ci dispiace molto ma, almeno secondo le loro dichiarazioni, la ‘coalizione’ di centrodestra che è scaturita dalle elezioni regionali 2010 e che svolge il ruolo di opposizione al centrosinistra rimane di 15 consiglieri, Pdl-Lega-Fli”. Come sono i rapporti nelle Marche tra Pdl, Futuro e Libertà e Udc? “Tra Pdl e Fli, come sopra, si lavora insieme per l’opposizione. Con l’Udc opposizione! Corretta e costruttiva, ma opposizione! Oggi si trova nel centrosinistra”. Come vede il futuro del centrodestra nella nostra regione? “La base elettorale e politica del centrodestra supera di poco il 50 per cento. Tuttavia, dal 1995 il centrosinistra governa la Regione a causa della particolare
‘anomalia’ di quello che io chiamo ‘fattore Spacca-Merloni’; questa è l’unica Regione d’Italia in cui una
“A macchia di leopardo, senza omogeneità di zone e settori, ma i segnali ci sono per una ripresa pro-
“Green economy: è un comparto che valuto contraddittorio. Noi siamo favorevoli a verificare la possibilità di una grande centrale turbogas e di un rigassificatore in zone turisticamente non rilevanti” grande parte dei dirigenti della destra Dc è passata con il centrosinistra. Tuttavia, ciò non esime noi del centrodestra dal fare la giusta ‘autocritica’ per le carenze organizzative e funzionali che ci hanno caratterizzato. Se le correggeremo, l’alternativa sarà possibile nel 2015”. Nelle Marche ci sono segnali di ripresa economica?
duttiva. Rimane statica la situazione occupazionale, nella quale ritengo grave la disoccupazione di laureati e diplomati”. Come si sta muovendo il Pdl per offrire una mano al mondo economico regionale per uscire dalla crisi? “Facendo battaglie su quelli che erano gli obiettivi del nostro programma: per liberare le risorse a sostegno dell’impresa occor-
re dimagrire l’apparato imponente ed anacronistico del personale; razionalizzare l’organizzazione, la Regione deve fare leggi e programmi e non più ‘sportello’; accorpare e associare i servizi comunali; aprire alla sussidiarietà molti servizi regionali come la formazione e i Centri per l’impiego; razionalizzare la gestione della sanità”. Green economy: come valuta questo settore sul quale si sta puntando per uscire dal tunnel della crisi? “Contraddittorio! Prima il nostro Governatore ha lanciato appelli ad investire sul fotovoltaico (maggio 2010), poi ha frenato (luglio 2010)! La propensione all’investimento sul contenimento energetico e sulle fonti rinnovabili è positiva; tuttavia non dimentichiamo che, anche per un Pear (Piano energetico ambientale regionale, ndr.) sbagliato, tutto questo settore ci darà, al massimo, un 25 per cento di quello che ci serve. Per guardare al futuro con ottimismo serve ben altro. Noi siamo favorevoli a verificare la possibilità di una grande centrale turbogas e di un ri-
gassificatore in zone turisticamente non rilevanti”. Il suo punto di vista sul Piano scuola. “Buono nella parte in cui consolida le migliori offerte esistenti e innova con i corsi più vicini al mondo del lavoro e con i licei linguistici e coreutico-musicali”. Infrastrutture: su che
I tagli del Governo? Ritengo che solo con un’apertura alla sussidiarietà si potranno risparmiare risorse pubbliche cosa sta puntando il Pdl? “Sull’accelerazione degli investimenti e dei lavori in atto, Quadrilatero, sostenendo l’aeroporto regionale, programmando eliporti e metropolitane di superficie”. Federalismo: come si
modificherà, politicamente e burocraticamente, l’Italia se tale progetto andrà in porto? “Politicamente aumentano le responsabilità dei politici regionali e locali; scelte amministrative e fiscali più trasparenti e controlli; la burocrazia più snella è inevitabile”. Federalismo fiscale; quali i punti fondanti da attivare? “La fiscalità comunale: più vicina, più verificabile, anche per evitare ingiustizie; poi la ‘leva’ del fisco dovrà essere usata secondo le peculiarità e gli obiettivi di sviluppo di ogni Regione”. Come pensa abbia reagito la Regione a seguito dei tagli del Governo centrale ai trasferimenti? “Per ora ha reagito, con qualche vittimismo di troppo, tagliando, finalmente, molte spese superflue. Questa ‘austerità’ dovrà continuare. Tuttavia, ritengo che solo con una grande apertura alla sussidiarietà sarà possibile risparmiare risorse pubbliche, attraendo quelle dei soggetti privati nella erogazione dei servizi e delle funzioni pubbliche”.
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Regione, conferenza di fine anno: dopo il consuntivo 2010, il presidente Gian Mario Spacca ha illustrato i punti salienti per il futuro: lavoro, sviluppo, progetto domotica e “Marche 2020”
“Un 2011 all’insegna della ripresa” Le principali infrastrutture: “Completamento entro il 2014” ROBERTO I. ROSSI
B
terim per gestione unica di più strutture; eliminazione delle auto blu; modifiche di altre strutture con relativi costi amministrativi da diminuire”. Un altro aspetto che continuerà ad essere seguito con particolare attenzione è quello legato alla “lotta all’evasione fiscale – ha evidenziato il Governatore-, con l’obiettivo di re-
ilancio “a base zero” e 26 milioni di euro di risparmi, per sostenere quattro priorità: coesione e politiche sociali, a tutela di ogni forma di fragilità per compensare i tagli nazionali agli Enti locali; tutela del lavoro e rilancio dell’occupazione, con la conferma del sistema di misure di protezione dei lavoratori e delle famiglie colpite dalla crisi; sviluppo economico, con green economy, domotica e liquidità per le pmi; cultura e turismo, con la Un momento della presentazione in Regione da promozione, Gian Mario Spacca la tutela e cuperare 22 milioni di euro l’attrattività del territorio. nel 2011 che andranno ad Sono i punti salienti dell’ataggiungersi ai 110 milioni tività della Giunta regionagià recuperati nella scorsa le per il 2011 esposti e spielegislatura”. Tra i dati emergati dal Governatore Gian si, la riduzione del debito Mario Spacca nel corso nell’ordine del 38 per cento della rituale conferenza rispetto al 2009; la diminustampa di fine anno nella zione delle tasse del 46 per sede della Regione Marche. cento, addizionali regionali “Gli impegni 2011 –ha detIrap e Irpef; e il calo del to Spacca- sono la cattura di tasso di disoccupazione, risorse nazionali ed europee, passato dal 6,6 per cento del la realizzazione della prima terzo trimestre 2009 al 5,6 casa intelligente, domotica, per cento de terzo trimestre per la longevità attiva entro 2010, un valore che a livelil 2015, e il progetto ‘Marlo nazionale, invece, è anche 2020’, con istituzioni, dato incrementandosi dal 7,3 fondazioni, centri di ricerca al 7,6 per cento; il mantenie formazione, università che mento dell’occupazione, collaboreranno per realizza649 mila unità nelle Marre una visione al 2020 della che, terzo trimestre 2010, società e dell’economia redato in calo a livello naziogionale, offrendo alla pronale; la diminuzione della grammazione a breve-medio casa integrazione, il cui vatermine dei policy-maker, lore è diminuito dell’8,9 per con questo progetto ‘Marcento nel periodo gennaioche 2020’, un orizzonte stranovembre 2010, mentre in tegico delle prospettive delItalia la Cig è cresciuta del la nostra Regione”. Tra gli 7,9 per cento rispetto allo interventi operativi in prostesso periodo del 2009; la gramma nel 2011, “la condiminuzione degli infortuni ferma delle politiche sociali sul lavoro e la gestione di–ha precisato Spacca- e fonretta delle crisi relative alla di aggiuntivi per compensaFincantieri, all’Antonio Merre tagli nazionali agli Enti loni, alle diverse aziende del locali; l’incremento del fonPiceno (ex-Sgl Carbon, Mado annuale per la non autonuli, Alhstrom, Pfizer e Nosufficienza; la garanzia del vico). “Il 2010 –ha aggiunpacchetto di interventi 2010 to Spacca- è stato un anno a protezione del lavoro e particolare, quello delle elel’utilizzo dei finanziamenti zioni, che per la prima volta attraverso il Fondo sociale nella storia di questa Regioeuropeo per garantire gli amne sono state gestite automortizzatori sociali in deronomamente con un sistema ga”. Non solo, anche “l’attitecnologico di raccolta, elavazione del progetto casa inborazione e diffusione dei telligente per anziani; l’avrelativi dati. Abbiamo avviaviamento della green ecoto la creazione della regionomy, soprattutto nelle ne Macro-adriatica, le cui scuole e negli ospedali; il procedure stanno andando miglioramento dell’accesso avanti, un progetto che sarà al credito per le pmi, oltre completato e realizzato enai finanziamenti Bei per lo tro il 2014. Un aspetto imsviluppo delle spesse piccoportante del bilancio 2010 le e medie imprese”. Spacca è relativo alla riorganizzaha poi specificato come verzione sanitaria, con un nuoranno effettuati i risparmi vo profilo che definisce delle spese amministrative l’Asur quale unico soggetto di 26 milioni di euro: “Atper la pianificazione della traverso tagli di Cda di Enti sanità nelle Marche. Il 2011 e Società partecipate; ridusarà un anno difficile dovenzione di emolumenti, rimdo declinare i tagli di 80 borsi, dirigenti, organismi, milioni di euro sulla sanità retribuzioni; incarichi a in-
a seguito dei tagli previsti dal Patto di stabilità, ex legge finanziaria, tagli che nel complesso saranno all’incirca di 220 milioni di euro riguardo ai trasferimenti dei finanziamenti dallo Stato alla Regione. Uno dei punti critici, relativo alla sanità, è stato il Cup-Centro unico di prenotazione, un modello che ci consen-
parte della Giunta guidata da tirà di avere un maggiore controllo sullo stato di salute dei marchigiani. La
nostra è una delle migliori sanità del Paese, non a caso come Marche siamo all’ultimo posto nella graduatoria specifica della malasanità. Un altro aspetto positivo è legato alle scelte fatte sull’attivazione e sulla diffusione della green economy,
che è stata fortemente condivisa da tutti. La nascita di ‘Italia longeva’, rete nazionale di ricerca sull’invecchiamento e la longevità attiva, è un altro punto positivo”. Sulle infrastrutture, il Governatore ha evidenziato “i 5 miliardi di euro di investi-
menti per la realizzazione e il completamento del Quadrilatero entro il 2014, della terza corsia A-14, che sarà completata lungo tutto il tratto marchigiano entro il 2014, della Fano-Grosseto e dell’Uscita ad Ovest per il porto di Ancona”.
Il Governatore: “Correggere la manovra dello Stato” “Il bilancio di previsione 2011 è il più duro dei 40 anni di storia della Regione Marche. Dover affrontare il prossimo anno, che si annuncia ancora difficile per l’economia, con quasi l’80% di risorse nazionali in meno, ha imposto alla Giunta regionale scelte coraggiose. Il Governo nazionale ha tagliato per il 2011, 170 milioni di euro rispetto al trasferimento consueto che ammontava a 220: 50 milioni residui sono stati concentrati sul lavoro, sulle politiche sociali, sulle nuove forme di impresa e sulla green economy. L’azione di risparmio, la lotta all’evasione fiscale, un più intenso ricorso all’Unione europea, una più forte collaborazione tra istituzioni e con il privato, hanno consentito di correggere solo parzialmente i
tagli ai trasferimenti dello Stato. Per il lavoro si conferma così il pacchetto anticrisi che nel 2010 ci ha consentito di proteggere 35 mila lavoratori con ammortizzatori sociali in deroga e sostenere le imprese. Per il sociale, capitolo letteralmente cancellato dal Governo nazionale, non solo si confermano le risorse 2010, ma si stanzia un fondo aggiuntivo a favore degli enti locali. Per il trasporto pubblico locale si mantengono tutte le risorse per sostenere la mobilità di cittadini e imprese. E mentre lo Stato azzera i fondi per lo sviluppo, la Regione dedica al sostegno alle imprese importanti risorse, perché sa perfettamente che senza investimenti su innovazione, ricerca, nuovi settori e supporto al credito non c’è ripresa e non c’è futuro. Siamo
consapevoli che tutto questo non basterà per compensare una manovra nazionale che mina dalle fondamenta la capacità gestionale delle risorse, che scarica sugli enti locali e, cosa più grave, sui cittadini, la crisi economica e il debito pubblico. Ma siamo certi che il bilancio 2011 consentirà alle Marche non soltanto di resistere alla crisi, ma anche di affrontare con fiducia e con gli strumenti più idonei un anno complicatissimo. Tutti noi ci sentiamo impegnati comunque a correggere la manovra finanziaria dello Stato, nel corso del 2011, e a ricercare risorse libere nel bilancio dell’Unione europea per rispondere nella maniera più adeguata ai bisogni dei cittadini marchigiani”.
Approvato il bilancio di previsione 2011 della Provincia di Ancona; Maiolini: “Investimenti significativi”; l’inciso della Casagrande
“Rilancio del modello di crescita” Offrire risposte alle emergenze del lavoro e, allo stesso tempo, porre attenzione alle occasioni di rilancio che si presenteranno con la ripresa economica. Questa la cornice entro cui si iscrivono le priorità del bilancio di previsione 2011 approvato dal consiglio provinciale di Ancona. “Una cornice –inciso dell’assessore al Bilancio Eliana Maiolini– definita insieme al territorio attraverso lo strumento del bilancio partecipativo, che ha portato la Provincia a incontrare in numerose occasioni i rappresentati istituzionali delle comunità locali, le associazioni di categoria, i sindacati. Fondamentale è stato anche il ruolo svolto dal Consiglio provinciale, che già lo scorso mese di novembre aveva tracciato le linee guida sulle quali si è mossa la Giunta. Tra queste la cantierabilità delle opere pubbliche, l’efficacia delle azioni di formazione, la costruzione della rete di welfare sussidiario, la valorizzazione del patrimonio dei beni culturali, la razionalizzazione delle partecipazioni ad altri enti”. Numeri significativi per gli investimenti: ai 67,6 milioni di euro impegnati dal 2007 ad oggi, si aggiungono altri 32,7 milioni previsti da questo bilancio di fine consigliatura che portano ad oltre 100 milioni di euro gli investimenti dell’intero mandato. Al centro soprattutto gli interventi previsti dal Piano annuale delle ope-
Patrizia Casagrande
re pubbliche 2011 su viabilità (6,7 milioni di euro), edilizia scolastica (12,1) e
Eliana Maiolini demanio idrico (4,6). Tra l’altro, com’è ormai consuetudine dell’Ente presieduto dalla presidente Patrizia Casagrande, l’approvazione del bilancio entro il 20 dicembre consente di rendere immediatamente eseguibile
il Piano stesso. Aumenta poi il patrimonio complessivo pro capite (da 388 euro a 477, + 15%) e cala la pressione tributaria (da 108 euro a 99 - 8%). Rispettato, nonostante norme sempre più severe, il Patto di stabilità, ma soprattutto è stato centrato l’obiettivo di tenere sotto controllo il livello del debito, tanto che il rapporto rispetto alle entrate correnti è ben al di sotto sia della media nazionale (85% contro il 114%) che di quella regionale (103%) e ha permesso alla Provincia di ottenere nella primavera scorsa il rating A+ da parte di Standard & Poor’s, con un innalzamento delle prospettive da negative (2009) a stabili (2010). In tale prospettiva, il livello del debito passerà dagli attuali 87 milioni ai 74 previsti nel 2013. Un bilancio, comunque, su cui pesano fortemente i tagli contenuti nella manovra del governo e la crisi economica, con una riduzione delle entrate pari a 3,5 milioni di euro: 1,7 milioni di euro per ciò che concerne i trasferimenti statali, 1,8 per quanto riguarda il previsto calo delle entrate provenienti dal mercato (rc
auto, Ipt, addizionale sull’energia elettrica). Tagli che hanno coinvolto quasi tutti i settori amministrativi, ma per i quali, soprattutto per il sociale, ci si è già attivati per reperire risorse attraverso canali di finanziamento europei, ministeriali e regionali. E proprio sui trasferimenti erariali è previsto un ulteriore taglio di 1,9 milioni di euro per il 2012. “I tagli del governo – dice l’assessore Maiolini– non hanno tenuto conto delle gestioni virtuose e improntate al rigore come quella del nostro Ente. L’obiettivo che ci siamo posti, allora, è stato quello di razionalizzare e riqualificare la spesa corrente in modo da minimizzare l’impatto sui servizi offerti ai cittadini. Ci siamo riusciti razionalizzando la spesa della gestione ordinaria per 2,4 milioni di euro”. “Un bilancio coraggioso e nell’interesse del territorio –afferma la presidente Patrizia Casagrande–; responsabilmente, in un periodo di profonda difficoltà economica, la scelta di immettere sul mercato investimenti, anziché tenere nel cassetto i progetti. Programmare il bilancio diventa sempre più difficile, ma ciò non deve farci dimenticare le nostre responsabilità, che sono quelle di supportare e guidare tutte le componenti economiche e sociali nell’uscita dalla crisi e nel rilancio del nostro modello di crescita, evitando lacerazioni e mantenendo la coesione sociale”.
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Sostegno all’occupazione e rilancio dell’economia. Le principali misure anticrisi nella nostra regione sono state concertate con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Quali sono le risposte più significative che il metodo del confronto aperto ha individuato rispetto alle situazioni di difficoltà che si sono manifestate anche nelle Marche? Quali le linee direttrici da seguire per la competitività del sistema industriale locale? Uno scenario di previsione sul crinale dell’anno nuovo: i punti di maggiore criticità, le prospettive più promettenti, le azioni da intraprendere
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Speciale a cura di Silvana Coricelli e Roberto I. Rossi
2011, obiettivo lavoro
Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche
“Condivisione strategica di priorità ed interventi” I
l 2011 sarà l’anno più duro per il bilancio regionale: i prossimi mesi saranno ancora difficili, a livello generale,
con i soggetti atguardare lavoratori, famitivi della comuniglie, imprese, sviluppo. E’ tà regionale-, è per questo che abbiamo stato prezioso sottoscritto con Cgil, Cisl per individuare e Uil, con Confindustria e priorità e obiettiassociazioni artivi della programgiane, altrettanti NUMERO DI OCCUPATI AL III TRIMESTRE mazione finanziaprotocolli d’inte(ultimo dato disponibile) (fonte: Istat) ria. Difesa del lasa per la condiviConfronto tra 2008 (anno di inizio della crisi) e 2010 voro, coesione sione strategica sociale e sostedelle misure conMARCHE ITALIA gno allo sviluppo, tenute nel bilancon interventi per cio 2011. Il metoIII trimestre 2008 649.000 23.518.000 15,5 milioni di do del confronto, III trimestre 2010 649.000 22.789.000 euro a tutela dei che da anni carat(=) (-729.000) lavoratori e soterizza con ottimi stegno al reddito risultati l’azione per 20 mila lavodi governo regioper l’economia e le Marratori, in aggiunnale -numerose le intese le ricadute della drastica che dovranno affrontarli ta a misure per in vari campi sottoscritte riduzione di risorse statacon quasi l’80% di risoroltre 60 milioni nella passata legislatura li, continuando a salvase in meno. Il Governo nazionale ha infatti tagliato TASSO DI DISOCCUPAZIONE per il 2011 170 milioni di ANDAMENTO TRIMESTRALE DEL TASSO (fonte: Istat, Rapporto del euro rispetto al trasferiDI DISOCCUPAZIONE: MARCHE (fonte: Istat) mento consueto che am21 dicembre 2010) montava a 220, arrivando MARCHE ITALIA a colpire, com’è facile inI trimestre 2009 6% tuire, la carne viva dei II trimestre 2009 6,3% III trimestre 2009 6,6% 7,3% servizi per i cittadini. In III trimestre 2009 6,6% III trimestre 2010 5,6% 7,6% questo scenario la RegioIV trimestre 2009 7,5% (-1,0%) (+0,3%) ne ha dovuto compiere, I trimestre 2010 5,6% nel suo bilancio di previNel terzo trimestre 2010 le Marche regiII trimestre 2010 5,4% strano un tasso di disoccupazione di 2 sione, scelte coraggiose. E III trimestre 2010 5,6% punti percentuali inferiore a quello dello ha fatto coinvolgendo, l’Italia (5,6% contro il 7,6%) come e più che in passato, le categorie produttive, i sindacati, gli altri enti locali, per definire una programmazione finanziaria in grado non dico di compensare, ma di attenuare
CASSA INTEGRAZIONE TOTALE Variazione % delle ore complessive di Cassa integrazione guadagni (Cig). Gennaio-novembre 2010 rispetto al 2009 (fonte: Orml-Osservatorio regionale mercato del lavoro) MARCHE -8,9%
ITALIA +7,9%
CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIA Variazione % delle ore di cassa integrazione straordinaria. Gennaio-novembre 2010 rispetto al 2009 (fonte: Orml) MARCHE +40,3%
ITALIA +140,6%
già previste, sono al centro dell’accordo con i sindacati. Competitività, innovazione e ricerca, rilancio dell’economia marchigiana attraverso una serie di misure a sostegno delle pmi (facilitazione dell’accesso al credito, semplificazione burocratica, finanziamenti agevolati per l’innovazione e la competitività, sostegno attivo al tessuto produttivo): questi i cardini delle intese con industriali e artigiani. Il 2011, si diceva, sarà un anno ancora difficile, ma i segnali di fiducia emersi nella seconda metà del 2010 sono confortanti: scende nelle
Marche il tasso di disoccupazione, con un calo record al confronto con le altre regioni per quella giovanile; il numero degli occupati resta stabile; le ore complessive di Cig si riducono mentre in Italia crescono. Dobbiamo saper cogliere, tutti insieme, questi segni di crescita.
Da parte nostra, accanto alle misure per affrontare le difficoltà che pure permangono, vogliamo continuare ad ampliare l’orizzonte progettuale al di là dello scenario contingente, per proseguire con forza e nuove prospettive il nostro cammino di crescita. E’ per questo che uno dei progetti sui quali investiremo nei prossimi anni a partire dal 2011 è ‘Marche 2020’: offrire alla programmazione a breve e medio termine dei policy makers regionali un orizzonte strategico delle prospettive delle Marche, attraverso il coinvolgimento di Istituzioni, Fondazioni, Centri di ricerca e formazione, Università, per costruire una visione al 2020 della società e dell’economia marchigiane”.
ANDAMENTO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO NELLE MARCHE (Periodo 2005-2009) (fonte: Inail) 2005 34.532
2006 33.590
2007 32.178
2008 30.419
2009 26.239
-24% TRA IL 2005 E IL 2009
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2011, obiettivo lavoro
MARCHEdomani
Paolo Andreani, presidente Confindustria Marche
“Gli impegni per un sostegno allo sviluppo” “In occasione del Bilancio regionale di previsione 2011, Confindustria Marche e la Giunta regionale hanno attivato un confronto aperto, volto ad identificare lo stato dell’economia regionale e le azioni da intraprendere per affrontare e superare questa fase congiunturale ancora difficile. Confindustria Marche ha evidenziato che, nonostante la Finanziaria 2011 disponga, nel complesso delle risorse di varia fonte, di circa il 6% in più rispetto al 2010, l’area maggiormente penalizzata è risultata quella dello sviluppo economico, non emergendo come la privilegiata fra le priorità. Consapevole degli effetti della manovra nazionale in termini di riduzione delle risorse trasferite alle Regioni, ha dato atto al Governo regionale dell’oculatezza nel recuperare delle risorse, ma ha auspicato che questa azione prosegua e migliori in futuro e che queste
ulteriori risorse vengano destinate allo sviluppo economico. Questo per Confindustria Marche è stato l’elemento fondamentale dell’accordo sottoscritto con la Regione, in cui vengono sanciti impegni politici e misure per il 2011 coerenti con l’obiettivo di un sostegno attivo al tessuto produttivo. In particolare, la Giunta si è impegnata ad incrementare le risorse destinate al settore industriale, per sostenere gli investimenti in innovazione, ricerca ed internazionalizzazione, prevedendo entro il primo semestre 2011 la revisione dei Programmi comunitari e del Par Fas. Si è impegnata inoltre a mantenere integro il Fondo unico incentivi alle imprese, destinando una quota parte delle risorse per gli strumenti a favore del settore industriale più richiesti e strategici, così come a rafforzare il sistema della garanzie di primo livello che operano a favore del comparto industriale, con un’azione più marcata di semplificazione per le imprese. Nell’accordo é stato anche previsto il coinvolgimento
di Confindustria Marche nella realizzazione del distretto della domotica. Confindustria e Giunta regionale hanno poi concordato di istituire un tavolo di confronto intersettoriale, per rafforzare il coinvolgimento di Confindustria Marche nelle politiche regionali, su tutte le principale tematiche, gli atti di programmazione e bilancio, come già sottoscritto nell’accordo del giugno 2010 . Riguardo alle linee direttrici da seguire per la competitività del sistema industriale ed agganciare velocemente la ripresa, è importante che la Regione concentri le scarse risorse sugli strumenti che in questi ultimi anni si sono dimostrati più efficaci per la crescita e lo sviluppo delle imprese. Non va dimenticato il ruolo fondamentale ricoperto dall’industria nella nostra regione ed il peso rilevante del valore aggiunto creato, pari al 30,1%, superiore di oltre 5 punti percentuali rispetto alla media nazionale. Adesso lo scenario di previsione: l’Europa e
l’Italia vivono un momento molto difficile, perché stanno facendo i conti con la coda della peggiore crisi del dopoguerra. Nelle Marche, dove pesanti sono state le ripercussioni della crisi, prosegue la fase di recupero che interessa l’industria manifatturiera dai mesi precedenti la pausa estiva, anche se permangono difficoltà strutturali e forti criticità in alcune aree, quali il Fabrianese ed il Piceno, dove l’impatto della crisi è ancora pienamente in atto con forti preoccupazioni sul versante di tenuta dell’economia territoriale e sul versante occupazionale. Le direzioni verso le quali agire sono ormai molto chiare e cioè l’innovazione e ricerca, l’internazionalizzazione, la crescita dimensionale e l’innalzamento della qualità del capitale umano, lo sviluppo della green economy. E’ necessario inoltre rafforzare ed ampliare le fonti di finanziamento e di capitalizzazione delle piccole e medie imprese anche attraverso un continuo rafforzamento, patrimonializzazione dei Confidi, anche industriali”.
26 GENNAIO 2011
Claudio Pagliano, presidente Confindustria Pesaro Urbino
“Ricerca di azioni efficaci” “La crisi occupazionale, la dimensione delle imprese, le forme di aggregazione per progetti all’estero, la ‘fiscalità locale’ all’insegna di un alleggerimento della pressione fiscale sulle imprese, la sburocratizzazione della macchina amministrativa, una maggiore collaborazione tra il sistema delle formazione e le imprese sono i principali titoli nell’agenda 2011. Tutto ruota all’insegna del rilancio della nostra economia, evitando la strada dell’inutile assistenzialismo per percorrere quella della ricerca di azioni condivise ed efficaci. La concertazione, soprattutto nel nostro territorio, è arrivata da molto tempo: ha portato a diversi risultati positivi, ma altre volte si è arenata di fronte a blocchi ideologici che, soprattutto in una situazione di crisi, non possono più esistere. Mi riferisco, ad esempio, alla questione dell’addizionale Irap, alla legge sulla valutazione di impatto ambientale, ai problemi
infiniti legati ai piani regolatori. Va fatto uno sforzo comune di responsabilità, tenendo conto del ruolo delle imprese e del rischio serio che la morìa di aziende e di posti di lavoro possa andare avanti anche quest’anno. E’ vero, esistono gli ammortizzatori sociali, che pure meriterebbero una riforma, ma bisogna guardare oltre, bisogna mettere in moto il motore di questa regione fatto da migliaia di piccole e piccolissime imprese che, se si dovesse giocare solo in difesa, rischierebbero di scomparire. Ecco perché ci vogliono ottimismo, coraggio e una più ampia condivisione delle cose da fare”.
Nando Ottavi, presidente Confindustria Macerata
Giuseppe Casali, presidente Confindustria Ancona
“Importanti le scelte che farà la politica”
“Internazionalizzazione, un tema cruciale”
“Diciamo subito che nel 2010 i nostri imprenditori hanno fatto i salti mortali per resistere alla crisi e alla fine, dati alla mano, hanno resistito meglio degli altri. Purtroppo, però, la situazione economica internazionale, quella europea in particolare, continua ad essere difficile. Le prospettive di reale ripresa sono state rinviate addirittura al 2012 per quanto riguarda il nostro Paese. Anche nel maceratese cominciano ad essere molti gli anni in cui le imprese hanno dovuto fare i conti con un contesto generale fortemente penalizzato dal crollo dei mercati interni ed internazionali. In questo quadro non idilliaco gli sforzi dell’impresa sono stati titanici. In un territorio come quello maceratese, dove forte è il legame tra gli imprenditori e la società civile, si è tentato in tutti i modi di reagire, puntando a quelle soluzioni che potessero garantire una crescita delle attività. Le realtà più sane hanno tentato di migliorare i cicli produttivi, difendere i mercati, riorganizzare i profili aziendali, tutto questo per non bloccare la crescita ed anzi sperare che con la ripresa si possa riassorbire quella manodopera che è patrimonio di questo territorio manifatturiero, manodopera che va difesa fino all’ultimo perché disperderla significherebbe perdere definitivamente valore in termini di competitività. Non è un mistero che nel nostro territorio molti sono stati gli imprenditori che si sono sacrificati proprio per non perdere i propri collaboratori: tenuta,
quindi, dei posti di lavoro e, allo stesso tempo, fiducia nel futuro con nuovi investimenti, nonostante la crisi abbia provocato anche una stretta creditizia. La provincia di
“E’ l’industria che crea ricchezza nel territorio, in special modo il manifatturiero che garantisce forti livelli di occupazione” Macerata, proprio per la sua vocazione manifatturiera e per la forza che questa tradizione ha nel contenuto dei prodotti, è fra quelle che resistono meglio alla crisi rispetto ad altre aree del Paese. Tutto quello che poteva essere fatto è stato fatto; adesso la classe politica deve dare degli orientamenti. Il segnale più importante deve arrivare dalla politica, perché le imprese hanno fatto il loro
dovere. A nostro avviso non bastano interventi a favore della green economy, agevolazioni per la cultura ed altri palliativi: in realtà è abbondantemente dimostrato, guardiamo alla Germania e alla sua veloce ripresa, che è l’industria che crea ricchezza nel territorio ed è in special modo il manifatturiero che garantisce forti livelli di occupazione e mantenimento delle conoscenze tecniche e delle tradizioni di produzione. In questo contesto la Regione Marche fa uno sforzo importante, ma non è sufficiente dal momento che la crisi colpisce non con un criterio selettivo per settore o prodotto: la crisi ha aggredito un sistema intero. Per conto proprio solo l’azienda ben capitalizzata, ben gestita ed internazionalizzata ha dimostrato di sapere andare avanti; la piccola impresa non può certo andare avanti allo stesso modo. Per fare un esempio, le grandi aziende sopportano meglio delle piccole anche il peso di burocrazia, che è diventato insopportabile. Quindi l’anno nuovo si presenta con situazioni non decifrabili soprattutto riguardo all’impatto che la crisi continuerà ad avere sull’occupazione; noi ci attendiamo segnali importanti dalle scelte di politica economica che si faranno. Abbiamo grandi margini di recupero, pensiamo soltanto a quanto si potrebbe fare con la razionalizzazione della spesa pubblica”.
“E’ vero: tutti gli indicatori lasciano presagire una possibile uscita dalla crisi. E’ altresì vero, però, che la complessità del momento è straordinaria, di conseguenza il livello di attenzione deve restare alto. I segnali di ripresa ci sono, ma sono ‘disordinati’: riguardano singole aziende, non filiere produttive o territori, e non diliegano la paura di ulteriori tensioni sul fronte occupazionale e su quello finanziario/ creditizio. Riguardo al primo bisogna fare i conti con il probabile esaurimento degli ammortizzatori sociali, che porrà inevitabilmente le aziende di fronte a scelte strutturali e organizzative. In secondo luogo aumenta la tensione sul fronte del credito. Si allungano i tempi dei pagamenti, non solo con riferimento alla Pubblica amministrazione, ben lontana da quei 60 giorni che la direttiva comunitaria ha sancito, ma anche nel privato, tra aziende, indipendentemente dalle dimensioni delle stesse. Un’altra criticità riguarda la pressione fiscale: auspichiamo una riorganizzazione della Pubblica amministrazione e conseguentemente della spesa pubblica, perché da lì parta una diversa imposizione fiscale per il futuro. Già una riduzione di qualche punto di tasso potrebbe fare la differenza per le aziende. Ciò nonostante non vogliamo avere una visione pessimistica, ma mantenere un approccio realistico e responsabile: crediamo che il 2011 possa effettivamente caratterizzarsi per qualche
segnale di miglioramento. Le aziende che oggi intravedono la ripresa sono quelle che hanno continuato ad investire in innovazione e tecnologia, hanno riorganizzato le proprie realtà produttive recuperando efficienza e hanno avuto il coraggio e le capacità di
“Le aziende che oggi intravedono la ripresa sono quelle che hanno continuato ad investire in innovazione e tecnologia” rimettere in discussione anche le proprie strategie commerciali, spesso facendo dell’Italia un mercato marginale rispetto al mondo. Dobbiamo ammettere che il nostro Paese è ancora fermo rispetto agli altri, soprattutto per quanto riguarda la produttività. E la
grande sfida di oggi passa attraverso due fattori: la produttività del sistema, appunto, e la competitività. Ma non solo: la ripresa passa anche attraverso la consapevolezza che alcuni modelli del passato necessitano di essere rivisitati: in questa logica, come associazione, riteniamo che vada prestata la massima attenzione al tema delle reti tra imprese. Oggi più che mai un sistema come il nostro, fatto di tantissime piccole imprese, ha bisogno di fare massa critica in modo strutturato per rafforzare il proprio peso sul mercato e affrontare i temi cruciali dell’internazionalizzazione e della ricerca e sviluppo. Ribadisco che non si può abbassare la soglia di attenzione verso il credito e la finanza. In proposito è necessario agire su due fronti: rafforzare la collaborazione con il sistema bancario, ricercando reciproca e maggiore trasparenza oltre all’immediatezza di rapporto; cogliere le nuove opportunità che si affacciano sul territorio, ad esempio in tema di finanza strutturata il Fondo italiano di investimento per le pmi. In ultimo, tengo a sottolineare l’impegno che Confindustria Ancona sta portando avanti sul territorio attraverso il progetto ‘Nulla più come prima’: un ciclo di incontri volti ad aprire un confronto strutturato e franco sul nuovo modello di sviluppo della nostra provincia. Non è più il tempo di stare alla finestra, se vogliamo agganciare la ripresa servono azioni e decisioni tempestive. Da parte di tutti”.
MARCHEdomani
26 GENNAIO 2011
Gianni Venturi, segretario generale Cgil Marche
“La disoccupazione il problema numero uno” “Anche nel 2010, nelle Marche, a segnali di attenuazione degli effetti negativi della recessione si alternano preoccupanti segnali di stagnazione e di rallentamento della crescita; la ripresa delle attività manifatturiere e produttive è ancora debole e lontana dal garantire un rapido riassorbimento dello stock di disoccupazione; la fragilità della ripresa è testimoniata anche dalle tipologie contrattuali che caratterizzano l’andamento del mercato del lavoro. Senza dire della riduzione di reddito disponibile anche in ragione di un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali e la conseguente contrazione dei consumi che, recentemente, un’indagine della Cgia di Mestre ha collocato per il
2010 all’8,1% nelle Marche: la flessione più forte tra le regioni italiane. Di qui il rischio che una porzione significativa dei problemi del mondo del lavoro marchigiano assuma un profilo strutturale o comunque di lunga durata: la disoccupazione resterà per tutto il 2011 il problema numero uno. Occorre allora individuare alcune priorità e su quelle concentrare risorse che sono state drammaticamente tagliate dalla manovra di correzione di conti pubblici operata dal Governo centrale. Pacchetto anticrisi, politiche sociali, sostegno all’innovazione delle e nelle imprese, promozione nei settori della cultura del turismo e dell’ambiente sono appunto priorità condivise che non esauriscono, ovviamente, lo spettro del confronto regionale, che continuerà su temi particolarmente delicati come quello del trasporto pubblico locale e
della sanità. Nel pacchetto anticrisi alcune di queste priorità si sono necessariamente intrecciate fra loro, in particolare l’esigenza di tenere insieme l’azione di contrasto alle precarietà dei rapporti di lavoro con una condizione, quella giovanile, che tende sempre più a coincidere con una condizione sociale: anzi verrebbe da dire che la nuova questione sociale è in realtà la questione giovanile, anche nella nostra regione. Una condizione che l’accordo incrocia sia quando si rivolge alle imprese con gli incontri per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, sia quando sostiene le assunzioni a tempo indeterminato di giovani laureati, sia quando sostiene gli studi di figli di lavoratori in disoccupazione, in mobilità, in cassa integrazione, sia quando recupera risorse per finanziare le borse di studio, anche queste ridotte
dei due terzi dal Governo centrale. Tutte queste misure hanno un carattere difensivo, ma allo stesso tempo contengono elementi di potenziale innovazione, soprattutto se riferiti ad un quadro di integrazione tra politiche di sviluppo delle imprese e politiche attive del lavoro: quadro che Cgil, Cisl, Uil delle Marche vanno delineando anche attraverso un contributo condiviso con Confindustria e che vorremmo estendere all’insieme della rappresentanza della imprese. La Regione deve avviare un’iniziativa che abbia un approccio sistemico in cui inquadrare gli strumenti; si tratta di sostenere e favorire un processo di ridefinizione del modello di sviluppo ed il rapporto tra i suoi assi fondamentali”.
Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche
“Formazione continua: a sistema le risorse” “Un quadro di ombre e luci quello sulla situazione socio economica marchigiana: l’utilizzo robusto di ammortizzatori e altre misure anticrisi ha contenuto il calo occupazionale, che poteva essere maggiore, visto il -5.4% del Pil regionale nel 2009. Nonostante qualche segnale positivo del 2010 (ripresa produzione industriale, meno lavoratori posti in mobilità, minor utilizzo della Cig ordinaria), c’è però incertezza per l’immediato futuro: la crescita della Cig in deroga nelle piccole imprese e della Cig straordinaria si lega a crisi non transitorie di aziende le cui difficoltà hanno dirette ripercussioni sull’indotto, oppure a riposizionamenti sul mercato di aziende medio grandi con ristrutturazioni che potrebbero sfociare in riduzioni di personale. Il settore pubblico, nella scuola, nella sanità, sta lasciando a casa lavoratori occupati finora con contratti a termine; nel commercio si riducono drasticamente le consuete assunzioni stagionali, le imprese industriali che stanno ripartendo bene sono molto prudenti nell’assumere; il 90% delle assunzioni nel 2010 sono state a termine o con contratti atipici. Pur in presenza di drastici tagli dei trasferimenti statali, il bilancio 2011 della Regione si concentra su priorità condivisibili e concordate anche col sindacato e le associazioni imprenditoriali: misure a tutela, promozione e stabilizzazione di lavoro specie per i giovani; interventi su non autosufficienza e famiglie più in difficoltà; innovazione, integrazione sui territori tra le ‘vocazioni’ culturale, turistica, agroambientale, sostegno all’economia verde. Sarebbe anche opportu-
no mettere a sistema le risorse per la formazione continua, sia pubbliche che dei fondi interprofessionali, qualificare il rapporto tra politiche passive (ammortizzatori) e politiche attive (formazione, orientamento, ricollocazione), sostenere con misure apposite la nascita di imprese nel terziario avanzato, poco presente nella nostra regione. L’impegno comune di istituzioni, parti sociali e istituti di credito dovrà sostenere la soluzione di alcune delle più importanti vertenze aziendali aperte nella nostra regione, favorendo anche la localizzazione di nuovi investimenti privati.
Chiediamo più coraggio agli imprenditori nel valutare nuove assunzioni e più disponibilità, ove possibile, alla contrattazione aziendale, strumento per accrescere qualità e produttività e dare risposte ai lavoratori. A livello di Regione ed enti locali credo si possa fare ancora di più per la razionalizzazione delle spese e per evitare frammentazione e dispersione dell’azione pubblica: riduzione di alcuni costi della politica, stimolo all’associazione e persino alla fusione tra Comuni, urgente aggregazione delle aziende di servizi pubblici locali, rafforzamento dell’integrazione sociosa-
nitaria. Dal governo centrale sarebbe (il condizionale è d’obbligo vista la situazione) lecito attendersi l’elaborazione di una politica per lo sviluppo, finora assente; misure a sostegno del lavoro giovanile; una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali; più tasse su rendite e patrimoni; minor carico invece su lavoratori e sulle imprese che investono, innovano e creano nuovo lavoro”.
2011, obiettivo lavoro
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Andrea Santori, presidente facente funzioni Confindustria Fermo
“Migliore gestione del credito” “Nella nostra provincia, Confindustria Fermo e le organizzazioni sindacali dei lavoratori, per la necessità di intervenire presto a sostegno dell’economia e tentare il governo della congiuntura dell’occupazione, hanno individuato appunto come azione prioritaria il massimo supporto ad imprese e lavoratori nelle ‘crisi occupazionali’, con utilizzo dei diversi ammortizzatori sociali a disposizione. A fronte della grave situazione è necessario preservare l’integrità dell’apparato produttivo e con esso l’occupazione e il patrimonio professionale rappresentato dai lavoratori. Altre problematiche da affrontare con urgenza per delineare le linee direttrici da seguire per la competitività riguardano una migliore e più diffusa gestione del credito a favore delle imprese locali; il pieno consolidamento e ruolo delle istituzioni locali. La crisi finanziaria e la difficile congiuntura economica evidenziano preoccupanti profili che vanno interessando sempre più il sistema produttivo e che si aggiungono ai fenomeni di accorpamenti bancari (che restringono la capacità di credito delle imprese di piccole dimensioni) e all’applicazione dei criteri di Basilea 2 e 3. E’ necessaria anche l’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni, perché siano assicurate condizioni che consentano una stabilità maggiore a tutto il sistema, un rilancio della fiducia e degli investimenti. I governi territoriali devono impegnarsi per porre sul tappeto risorse finalizzate alla garanzia di secondo grado, per la patrimonializzazione dei Confidi che sostengono le imprese industriali; vanno favoriti strumenti di agevolazione creditizia e sostegno
al capitale di rischio; occorrono strumenti integrati di sostegno agli investimenti con contributi in conto interessi da abbinare alla garanzia . In sintesi, ecco le previsioni di Confindustria Fermo per il 2011. Maggiori criticità: le istituzioni pubbliche locali non manifestano un’attenzione rispondente alle esigenze delle imprese verso la qualificazione del capitale umano disponibile (occupato o disponibile sul mercato del lavoro); la scarsa collaborazione tra imprese, università, mondo scolastico. Le prospettive più promettenti e le azioni da intraprendere riguardano in specie: formazione e lavoro, ricambio generazionale, innovazione per la competitività, internazionalizzazione, infrastrutture e gestione del territorio. Per coordinare la mole di lavoro da porre immediatamente in essere dovrà essere creato, di comune intesa, una sorta di tavolo di coordinamento generale sulle problematiche di crescita economica della provincia di Fermo, con l’autorevole partecipazione di tutti gli attori, istituzionali e sociali. Il 28 gennaio sui temi dei giovani, dell’occupazione, del lavoro e dello sviluppo avrà luogo a Fermo un convegno coordinato dai Giovani con Luca Paolazzi, direttore del Centro studi di Confindustria”.
Graziano Fioretti, segretario generale Uil Marche
“Accordo per la difesa del lavoro e la coesione sociale” “Nonostante i timidi segnali di ripresa, in questo avvio di nuovo anno permangono prospettive di forte difficoltà. Anche il 2010, così come l’anno precedente, è stato caratterizzato da un utilizzo particolarmente elevato della cassa integrazione, sia ordinaria, sia straordinaria che in deroga, per rendere meno ‘devastanti’ gli effetti della crisi internazionale che ha colpito il nostro sistema manifatturiero con pesanti ripercussioni sull’occupazione. Molte delle imprese marchigiane, infatti, proprio grazie a questi ammortizzatori, sono riuscite a reggere sotto i colpi della crisi e, oltretutto, in questi ultimi mesi si stanno manifestando alcuni
segnali positivi. Segnali che, però, non si traducono, almeno per il momento, in un incremento dell’occupazione, né in una diminuzione degli ammortizzatori sociali. E ciò, a causa dell’aumento della produttività, di cui, comunque, il nostro sistema ha bisogno e sul quale dobbiamo investire. In questo quadro, quindi, riteniamo particolarmente importante il protocollo d’intesa ‘per la difesa del lavoro, la coesione sociale, il sostegno allo sviluppo’ che abbiamo siglato ad inizio dello scorso mese di dicembre con la Giunta regionale delle Marche, perché questo ci consentirà di poter continuare a contare su rilevanti risorse destinate agli ammortizzatori sociali e di promuovere ed incentivare l’occupazione, in particolare quella
giovanile. Vorrei ricordare, inoltre, che la stessa intesa prevede anche interventi destinati al sociale. Oltre a produrre benefici per le fasce più deboli a partire dalla popolazione anziana e non autosufficiente, contribuendo peraltro a sgravare le famiglie di un impegno finanziario talvolta insostenibile, questi interventi potranno favorire anche l’occupazione in questo specifico settore. Riguardo alla sanità, inoltre, gli obiettivi fin qui raggiunti sono importanti, ma non ancora sufficienti e il nuovo piano sanitario dovrà dare soluzione ai diversi nodi strutturali, consegnandoci una sanità più moderna, oltre che efficiente, efficace e virtuosa. Per il 2011, infine, poniamo grande attesa anche sulla riorganizzazione del sistema istituziona-
le, poiché di fronte al taglio delle risorse pubbli-
“L’intesa siglata con la Giunta regionale: rilevanti mezzi destinati agli ammortizzatori; promozione ed incentivazione dell’occupazione, in particolare quella giovanile” che occorre pensare ad una ulteriore regolamentazione della macchina burocratica dei vari livelli istituzionali –Regione,
Province, Comuni. E questo, nell’ottica, oltretutto, di un miglioramento dei servizi al cittadino, partendo dal trasporto pubblico, l’acqua e i rifiuti. Centrale sarà, in questo senso, la tipologia di gestione dei servizi, una gestione che sia economicamente sostenibile e per la quale sarà indispensabile ovviare alla fragilità di un sistema eccessivamente frammentato con una logica di organizzazione gestionale su base regionale, anche realizzando le necessarie sinergie. E’ su questi argomenti, quindi, oltre a quelli su cui è tradizionalmente impegnato, che il sindacato intende svolgere la propria azione nei vari tavoli istituzionali affinché nell’anno che si è appena aperto possa maturare e realizzarsi una politica sempre più vicina al cittadino e al territorio”.
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26 GENNAIO 2011
Renato Picciaiola, presidente Cna Marche
Ugo Borghi, presidente Assoimprese Marche
“Valorizzare le vocazioni del territorio” “Sostegno all’occupazione e rilancio dell’economia marchigiana. Tra le principali risposte che la Regione, concertandole con le forze sociali, ha voluto dare per contrastare la crisi, vi sono in primo luogo quelle orientate al mantenimento della coesione e della competitività tra i protagonisti dell’economia regionale: le piccole e medie imprese e i loro lavoratori. La crisi ha portato ad un netto ridimensionamento dei livelli di fatturato e dei margini di redditività ma le nostre piccole e medie imprese hanno mantenuto i livelli occupazionali e, soprattutto, si sono mantenute in attività, pronte a nuove opportunità, interessate a tutte le ipotesi efficaci di uscita dalle difficoltà. I problemi dei ridotti margini di redditività imposti dalla crisi e dalla crescente concorrenza sono stati amplificati da quelli finanziari legati ai tempi
sempre più lunghi di riscossione dei crediti e alla necessità di non allungare invece i tempi di pagamento dei fornitori, perché quando si tratta di altre piccole imprese interviene il senso di lealtà nei confronti di chi soffre degli stessi problemi, e quando si tratta di grandi imprese o di Enti locali, interviene lo svantaggio dei rapporti di forza a danno delle nostre imprese. Così, le difficoltà finanziarie, i minori margini di redditività e le prospettive ancora molto incerte sull’uscita dalla crisi, hanno portato ad un abbassamento degli investimenti e ad un loro minore diffusione, con il rischio che le nostre imprese si troveranno a fronteggiare le nuove opportunità di mercato che si potranno affacciare e già si profilano, senza le tecnologie e gli strumenti organizzativi più adeguati e aggiornati. Per la competitività del sistema industriale locale, occorre combattere la concorrenza sleale dei Paesi in cui i diritti dei lavoratori sono ignorati (e che spesso coincidono con quelli a basso costo
della manodopera), contrastare la tendenza all’accrescimento di potere della sfera finanziaria a danno del mondo della produzione reale di beni e servizi, rafforzare il cambiamento in atto dell’offerta di beni e servizi realizzata in modo sostenibile e per un modello di consumo più attento all’ambiente e alle compatibilità sociali e etiche: queste sono le linee di fondo che porteranno agli interventi su un nuova e più decisa valorizzazione delle risorse territoriali tramite il rilancio del turismo, dell’apertura ai mercati esterni (extraregionali e internazionali), della ricerca e dell’innovazione. Sono le nostre risorse il punto di forza per rilanciare la competitività e tra esse noi poniamo in primo luogo quelle imprenditoriali, la capacità di organizzare fattori umani e tecnologici per dar vita a progetti di produzione o di servizio volti ad accrescere realmente la ricchezza e il benessere della nostra collettività. Per il 2011 le prospettive di sviluppo sono legate alle
dimostrate capacità delle nostre imprese di capire in brevissimo tempo quali sono le nuove opportunità e di realizzare al proprio interno i necessari mutamenti per cogliere tali opportunità: le dinamiche demografiche (invecchiamento della popolazione e attese di vita crescenti anche per gli anziani), la nuova consapevolezza della necessità di stili di vita attenti all’ambiente e alla sua qualità, l’apertura all’esterno che i nuovi strumenti di comunicazione e di spostamento consentono, sono le linee lungo le quali si sta già muovendo l’offerta delle nostre piccole e medie aziende manifatturiere, delle costruzioni e dei servizi alle persone e alle imprese. In sintesi, l’economia verde, la domanda delle fasce anziane di popolazione, la richiesta di una crescente qualità della vita e di una riduzione dei consumi non sostenibili (degli sprechi, della produzione di rifiuti) sono altrettanti linee lungo le quali già si muove la riorganizzazione di molte delle nostre imprese più dinamiche”.
Igino Cacciatori, presidente Confcommercio Marche
“Boccate d’ossigeno più a lungo termine” “Certamente il metodo del confronto è sempre pagante, poiché dà la possibilità di individuare le metodologie di intervento più mirate, così com’è stata quella degli ammortizzatori sociali in deroga, attivati dalla Regione Marche. Sono dunque sicuramente apprezzabili gli sforzi posti in essere dalla stessa Regione, ma anche dalla Provincia e dalle varie istituzioni locali per sostenere, favorire e stabilizzare l’occupazione, però tutto questo non è stato e non è sufficiente, quanto meno per il territorio della provincia di Ascoli Piceno, e vanno individuate nuove azioni su più fronti. Sono anni ad esempio che si parla di ‘zone franche’, ‘crediti d’imposta’ ed altri strumenti di sostegno e di incentivazione che però continuano ad interessare il solo e solito Mezzogiorno, ignorando ancora che la provincia di Ascoli Piceno sta vivendo una situazione economico occupazionale ben più grave di alcune realtà dello stesso Mezzogiorno. Non sappiamo se questi meccanismi di sostegno possano davvero risolvere il problema, ma quanto meno potrebbero rappresentare quella reale boccata di ossigeno di cui nell’immediato il Piceno ha bisogno. Ciò comunque gioverebbe sicuramente alla competitività del nostro sistema industriale, che tuttavia necessita di ben altre boccate di ossigeno, a più lungo termine, ugualmente da tempo attese, prima fra tutte quella delle infrastrutture, che continuano ad essere insufficienti nel sud delle Marche. L’anno che è appena iniziato non sembra poi poter garantire significative evoluzioni in positivo, sebbene da più parti si
continui a profetizzare un’imminente ripresa; a nostro avviso si rischia piuttosto che il 2011 sia ancora un anno di ‘convalescenza’ e dunque di difficoltà. Le maggiori criticità possono essere rilevate proprio nei nostri settori del commercio e del turismo, settori punteggiati di imprese che se costrette a chiudere, tra l’altro, non fanno notizia, né creano allarmismi sociali come quando si registra la chiusura di una mediogrande industria, pur ingenerando disoccupati che, tra l’altro, a differenza dei lavoratori dipendenti, in quanto imprenditori, non possono beneficiare di alcun ammortizzatore
sociale. Queste considerazioni vanno doverosamente esternate per rimarcare che il problema lavoro è problema di tutti ed dunque anche delle imprese del terziario. Le prospettive più promettenti non possono che provenire dal turismo, anzi dai ‘turismi’ che, in tutte le diverse specificità, rappresentano la vera vocazione del territorio piceno e vanno dunque sostenuti e sviluppati, con l’impegno di tutti, poiché possono favorire occasioni di occupazionae e nuove risorse economiche. Noi della Confcommercio abbiamo molto apprezzato che la Regione Marche abbia riunito in un unico
assessorato istruzione, formazione e politiche del lavoro: sono le basi per la crescita del capitale umano, da cui si deve ripartire per sconfiggere la crisi. A tutto ciò vanno ovviamente aggiunti l’accelerazione e l’intensificazione, in un clima disteso, di tutte le azioni, le politiche, le riforme utili al rafforzamento della crescita e della competitività. In questo contesto va necessariamente ad integrarsi l’attesa, progressiva e compatibile, riduzione della pressione fiscale complessiva”.
“Un piano per i giovani” “Il sistema industriale delle Marche si presenta ad inizio di quest’anno in condizioni estremamente preoccupanti. Il tasso di disoccupazione, facendo un raffronto tra terzo e secondo trimestre 2010, è aumentato per le note crisi di aziende importanti nei settori metalmeccanico, cantieristica, edilizia, chimica ed altri minori. Ci sono segni di miglioramento nel settore tessile abbigliamento, nell’agroalimentare, nel turismo. I servizi sono strettamente legati all’andamento dell’economia reale, per cui stanno registrando un calo. Gli interventi anticrisi proposti dalla Regione Marche e concertati con le organizzazioni di categoria e sindacali sono, a nostro avviso, ‘pannicelli caldi’ che non possono guarire la piaga grave della disoccupazione e della crisi strutturale delle piccole e medie imprese. Le risorse sono scarse, per i tagli del Governo centrale, e per la mancanza di coraggio da parte della Regione di tagliare le spese superflue nel proprio bilancio. Leggendo la scheda tecnica dell’accordo con le associazioni artigiane non si notano, a nostro parere, interventi di particolare spessore: è un documento di buone intenzioni che chiude con l’istituzione di una cabina di regia preliminare ai principali asset di scelta strategica con l’assessore e il presidente. Vorremmo sapere ora a che cosa serve l’istituzione del Crel –Consiglio regionale economia e lavoro- che si è insediato a fine anno 2010, presidente Graziano Fioretti, composto da tutte le rappresentanze del mondo della produzione e del lavoro, oltre alle banche ed alle Camere di commercio: venticinque rappresentanti del mondo economico e del lavoro (non a caso il presidente è espressione del sindaca-
to), chiamati ad esprimere pareri sui provvedimenti di bilancio, sugli atti di programmazione regionale economica e finanziaria, sugli atti di indirizzo della Giunta nelle materie economiche e su tutti i provvedimenti di natura economica e sociale. Tale Crel è stato istituito con Legge regionale del 2008. Possiamo dedurre che si sta procedendo per tentativi senza visione globale e programmazione organica. Perché non è stato sottoposto al Crel l’accordo stipulato con i dirigenti regionali delle associazioni artigiane? Per motivi di protagonismo delle organizzazioni che hanno necessità di apparire con i propri associati per mantenere consenso? In una situazione difficile tutte le componenti economiche e sociali dovrebbero fare quadrato, spingendo la Regione e il Governo centrale a provvedimenti strutturali. L’azione da intraprendere con urgenza è un piano per l’occupazione dei giovani attraverso la promozione dell’apprendistato nei lavori tradizionali dell’artigianato e non solo. Le imprese artigiane sarebbero disponibili ad assumere rivedendo però gli studi di settore, in quanto sul piano fiscale ogni dipendente assunto, con le norme vigenti, aumenta il livello di tassazione. La Regione, per la sua parte, può intervenire con incentivi per favorire l’ingresso dei giovani nelle botteghe artigiane, commerciali, agricole, turistiche”.
Massimiliano Polacco, coordinatore regionale Confcommercio
“Il made in Marche ci porterà all’equilibrio economico” “Nel 2010 sono state poste basi importantissime per lo sviluppo del commercio, che è stato oggetto di nuova normazione con l’approvazione del Testo unico e dei regolamenti alcuni dei quali di imminente emanazione. La Confcommercio Imprese per l’Italia Marche è stata protagonista di questa svolta innovativa ed è stata sempre partecipe delle scelte fatte nei tavoli decisionali. La nostra è stata una presenza determinante in un’ottica di indirizzo
della riforma e di garanzia per il rispetto di quei parametri economico imprenditoriali fondamentali per la tenuta e per lo sviluppo del settore. In questo senso va evidenziata la posizione muscolare di Confcommercio sulla questione delle aperture nella grande distribuzione. I nuovi modelli di riferimento saranno in netta discontinuità rispetto ad un passato che ha purtroppo visto approvate troppe operazioni speculative sfuggite tra le maglie larghe della legislazione. Un intervento deciso ed un freno a questi arrembaggi dovevano essere attuati. La Confcommercio è stata in prima linea ed ha fatto fronte comune con l’ente
regionale per guidare questa alleanza contro le aperture selvagge che punta anche a tutelare e ad esaltare il lavoro svolto dai commercianti dei centri commerciali naturali cittadini del nostro territorio. Sono queste realtà pulsanti il fulcro della ripresa socio economica del nostro territorio. Da qui dovrà partire quella spinta che porterà le nostre imprese in un nuova era economica di riscoperta dei luoghi naturali del commercio e di trazione turistica grazie allo sviluppo delle potenzialità socio culturali del territorio. A tal fine serve uno sforzo collettivo che abbia come obiettivo il superamento della singola questione
locale per realizzare una rete provinciale e regionale in grado di competere con tempi e regole della globalizzazione. Dobbiamo affrontare le sfide estere dell’internazionalizzazione dei mercati in termini sistemici e in termini di rete di impresa lasciandoci alle spalle gli individualismi. E’ il ‘made in Marche’ che dobbiamo spingere e che ci deve traghettare in un nuovo equilibrio macroeconomico di filiera. Per far questo serve soprattutto una nuova cultura del valore agro urbanistico cittadino nella quale devono essere coinvolti i sindaci in primis quali nuovi difensori del territorio e promotori della bellezza anche in termini
imprenditoriali. Se queste sono le nuove frontiere, il presente è un’inevitabile transizione che passa per il mantenimento delle politiche passive del lavoro da parte della Regione. In questo modo si potrà tenere l’argine del livello economico anche nelle famiglie più colpite da questa dannata crisi dalla quale ci muoveremo solo se l’affronteremo sistemicamente e con un intelligente utilizzo delle migliori risorse a nostra disposizione. Di grande importanza, nell’approccio ad un’economia turistico commerciale, sarà la cultura dell’accoglienza, rispetto alla quale serve un significativo passo in avanti da parte di tutti”.
2011, obiettivo lavoro
MARCHEdomani
26 GENNAIO 2011
Valter Scavolini, presidente Gruppo Scavolini
“Etica d’impresa, attenti alla comunità” “La situazione attuale dell’economia italiana e internazionale in generale ha sicuramente coinvolto la nostra regione, un territorio che ha sempre rappresentato l’esempio di un’economia attiva e di un mercato del lavoro dinamico. Colpite sono state in modo particolare le realtà più piccole. Per quanto ci riguarda, abbiamo continuato ad investire in ogni ambito aziendale, dalla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti, tecnologie e materiali, alla distribuzione nazionale e internazionale, agli investimenti in comunicazione. Più che subirla, abbiamo affrontato la crisi e questo ci ha evitato risultati negativi. I momenti come quello attuale, infatti, possono
trasformarsi in una possibilità per tutte le aziende di rivedere il modo di ‘fare impresa’ con un’attenzione sempre più importqante all’etica e all’innovazione, facendo lavorare insieme persone motivate e consapevoli delle proprie responsabilità. In quest’ottica è ovviamente importante anche il supporto e la collaborazione aperta con le istituzioni nazionali e locali. Penso alla nostra azienda, dove ho formato un team di dirigenti, impiegati, tecnici e operai che lavorano in pieno accordo, fieri di far parte di una squadra che finora ha sempre vinto e sono orgoglioso di poter affermare che il nostro Gruppo, che ha circa 650 dipendenti distribuiti tra i marchi Scavolini e ernestomeda, non ha mai fatto un’ora di cassa integrazione, oltre a mantenere la crescita costante.
Fedeli ad uno stile, ad un modo di essere marca, di programmare con meticolosità ogni mossa per guidare la crescita senza squilibri, senza compromessi sulla qualità, sul servizio e nei confronti della collettività. I dipendenti rappresentano da sempre per noi un valore fondamentale e abbiamo voluto affrontare il momento difficile del mercato con tutti loro. Non solo, siamo molto impegnati nella tutela della nostra forza lavoro. Ad esempio, a dicembre 2008 abbiamo ottenuto, come primo gruppo industriale nel settore cucine in Italia, la certificazione Ohsas 18001 sui Sistemi di gestione della salute e della sicurezza sul lavoro. La salute e la sicurezza dei lavoratori, il rispetto dell’ambiente, la qualità, la gestione d’impresa e l’atten-
zione ai bisogni della comunità locale rappresentano le fondamenta della nostra filosofia, da sempre orientata all’individuo, che siano i nostri dipendenti o i partner commerciali. Siamo un’azienda impegnata e sensibile nei confronti della nostra città e del territorio dove siamo nati e cresciuti. Altro nostro valore è il fatto che, a differenza di altre aziende, abbiamo scelto di mantenere in Italia tutta la nostra produzione: non abbiamo mai delocalizzato e non intendiamo farlo, mantenendo quindi tutti i posti di lavoro del Gruppo nel nostro territorio. Anche molti nostri fornitori sono locali e l’indotto da essi costituito si è rivelato negli anni una realtà fondamentale ed importante per il nostro territorio”.
Adolfo Guzzini, presidente iGuzzini Illuminazione
“I tempi difficili sono forieri di grandi idee” “E’ innegabile che tutta l’economia mondiale sta vivendo un momento unico, una trasformazione che è anche geopolitica e che una volta stabilizzatasi non lascerà più niente come prima. Basta fare un giro dall’altra parte del mondo, in Oriente chiaramente, per comprendere che cosa sta cambiando, quale grande rivoluzione è in atto. Tutto questo però non deve spaventarci, soprattutto non può spaventare noi marchigiani che più degli altri italiani abbiamo imparato a confrontarci con i mercati internazionali. Restare competitivi e il più possibile allineati alle esigenze del mercato è sempre e comunque la nostra priorità di sistema regionale ed anche maceratese. In tale ottica, e nonostante il rallentamento imposto negli ultimi anni dalla crisi dei mercati internazionali, noi abbiamo continuato a dare grande slancio al processo di internazionalizzazione, alla conquista di nuove quote di mercato, alla ricerca di nuovi luoghi in cui esportare la nostra cultura di impresa. E, naturalmente, ai nuovi prodotti, in particolare a quelli votati alla riduzione dei consumi energetici. Si è detto che le aziende in questa fase difficile dovevano puntare ad esasperare la loro vocazione internazionale; noi l’abbiamo fatto di recente a New York, in Svezia e in Finlandia. Queste recenti aperture sono il naturale prosieguo di un processo che nell’ultimo quinquennio ci ha visto inaugurare anche una filiale e uno stabilimento produttivo a Shanghai, una sede commerciale a Pechino, una filiale a Singapore e una a Dubai. Dopo oltre cinquant’anni dalla fondazione della nostra azienda, abbiamo maturato l’esperienza per dire che spesso i tempi difficili sono forieri di grandi idee, inaspettate soluzioni, fortunate sinergie. E con
questo spirito ci prepariamo al futuro che verrà. Certamente le aziende non possono fare tutto da sole; c’è un sistema Paese che le deve aiutare ma soprattutto deve garantire le condizioni migliori perché si possa continuare a fare industria, creare occupazione, ridistribuire sul territorio la ricchezza. Se non si sostiene la ricerca e lo sviluppo salta tutto. Spetta alla politica affrontare le riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno per rilanciare l’economia. Il sistema deve costare meno ma con più servizi. E i costi tolti alle
imprese non possono ricadere in un restringimento delle retribuzioni, perché i lavoratori con le loro famiglie devono avere tutto il necessario per vivere bene. Le imprese non possono continuare a pagare costi indiretti che ad esse non competono. Bisogna tagliare i costi della politica e della burocrazia e spostare sulla produttività l’aumento retributivo. Così le aziende diventano più flessibili. Da alcuni anni insisto poi sul valore della formazione: in Italia non dobbiamo solo essere bravi a
produrre cose belle ma dobbiamo pensare a creare bei cervelli. Il mio impegno per l’Istao sarà ancora più forte, perché sono convinto che l’impresa ha anche questa responsabilità: contribuire ad elevare un territorio non solo con la ridistribuzione della ricchezza ma anche con l’aiuto alla ricerca ed alla cultura in generale. Questo è quello che vogliamo fare per gli uomini di domani”.
Sergio Schiavoni, presidente Gruppo Schiavoni
“Cultura della flessibilità” “Sindacati e lavoratori devono capire che il mondo è cambiato: ora siamo tutti precari, imprenditori compresi, e, tramontata l’idea del posto fisso, dobbiamo entrare in un’ottica di forte flessibilità. Inoltre, a non renderci competitivi con le aziende estere è anche il forte assenteismo che si registra nelle imprese italiane. Dobbiamo capire che non possiamo arroccarci sui vecchi principi, ormai non più validi in un mercato globale. La competizione si fa sempre più forte e bisogna rispondere con strategie concrete: i tavoli di confronto tra rappresentanti dell’imprenditoria e dei lavoratori di fatto non hanno portato a nessuna soluzione pratica. A mio parere, alla crisi, tutt’altro che conclusa, bisogna reagire con la capacità di internazionalizzazione, scovando nuovi mercati esteri ed offrendo prezzi più bassi e più competitivi. C’è necessità di investire sull’organizzazione commerciale, di dotarsi di
personale qualificato e di instillare nei dipendenti una cultura della flessibilità e di un più convinto impegno lavorativo. Necessitiamo, per la ripresa, di un maggiore aiuto da parte delle banche e di credere, così come fa il Gruppo Schiavoni, che l’innovazione giochi un ruolo fondamentale nella competizione globale. Una raccomandazione va fatta anche alle istituzioni, Governo, Regioni, Comuni ecc., che frenano l’economia con leggi assurde e autorizzazioni che si ottengono con giorni, mesi o addirittura anni di ritardo”.
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Enrico Cappanera, Ad Energy Resources
“Innovare per competere” “Il maggior difetto dell’Italia è che mancano delle vere politiche di incentivazione all’innovazione. Ciò perché a monte manca la relativa cultura e forma mentale. Lo dico senza polemica, ma i tavoli di confronto non portano ai fatti. Invece noi dobbiamo agire concretamente e partire dall’analisi del bisogno, imparando da chi è più bravo di noi. Non parlo della Cina, dove non vengono rispettati gli standard di garanzia nel lavoro, ma di Paesi come l’America e la Germania, dove alle parole seguono i fatti. Gli imprenditori italiani, insieme con le istituzioni e le università, devono imparare a ragionare in un’ottica di medio-lungo periodo, e puntare molto sull’innovazione per non perdere il vantaggio competitivo. Questo è quello che ha fatto Energy Resources, prima con il fotovoltaico, quando ancora molti non lo consideravano promettente, ed ora con i veicoli elettrici. Senza investire nei giovani e svecchiare i vertici aziendali e politici, senza abbandonare i vecchi schemi di ragionamento, l’Italia non ha futuro. Perché nel nostro Paese non esistono venture capital? Perché il sistema bancario è troppo protetto ed è così difficile per un imprenditore ottenere dei finanziamenti? La risposta alla crisi passa anche per l’investimento nel marketing, che molte aziende tendono erroneamente a ridimensionare. A mio parere, invece, è proprio in periodi come questo che bisogna fare più pubblicità, potendo
ovviamente contare su un prodotto innovativo, di qualità, competitivo sul mercato, esclusivo.
“La risposta alla crisi passa anche per l’investimento nel marketing, che molte aziende tendono erroneamente a ridimensionare” Fondamentali per superare la crisi, inoltre, la capacità di internazionalizzare e di lavorare sinergicamente in rete, concetto non molto diffuso tra gli imprenditori marchigiani ed italiani in generale. Anche per questo è importante che si diffonda una cultura nuova, che ci renda in grado di affrontare gli altri mercati. Penso ad esempio al nostro settore, quello delle rinnovabili, settore che ha bisogno di crescere anche in termini di conoscenza da parte dei clienti, perché il nuovo non deve far paura”.
Cleto Sagripanti, Ad Manas
“Fare rete fra i marchi” “L’Italia è l’unico Paese che, nonostante il duro impatto della crisi economica del 20082009, continua a presentare saldi commerciali positivi in tutti i comparti della moda. La creatività e il talento –tutto italiano– non produrrebbero effetti positivi se non supportati dalla tenacia e dal sapere dell’imprenditore tipo. La passione e la voglia di investire hanno fatto sì che il sistema moda Italia rimanesse uno dei comparti economici più importanti per il nostro Paese e che, si prevede, permetterà una ripresa veloce di tutti i mercati, a partire dagli Stati Uniti e dalla Russia. L’imprenditore capace è colui che non scommette solamente su se stesso bensì su tutta la vasta rete di organizzazioni e associazioni che ruotano attorno a lui. Associazioni d’imprese come Confindustria o tante altre associazioni di categoria ci offrono una varietà di strumenti che un imprenditore lungimirante deve cogliere. Le reti d’impresa, i consorzi di acquisto all’estero possono facilitare il
cammino verso l’apertura a nuovi mercati o a mercati cosiddetti ostici, come potrebbe sembrare apparentemente la Cina. Su questo punto guardo con favore ai nostri ‘cugini’ che operano nel campo dell’abbigliamento, dai quali potremmo prendere spunto: fare rete fra marchi significa capire più a fondo i gusti e le necessità dei consumatori e intervenire per eventuali aggiustamenti nelle collezioni. Il settore calzaturiero italiano è, spesso ed erroneamente, ancora considerato un comparto dell’accessoristica quando i dati e i sondaggi sui consumatori ci dimostrano inequivocabilmente il contrario. Il settore calzaturiero conferma una struttura capillare fortemente radicata nel territorio, con oltre 82 mila addetti e 6.028 calzaturifici, dagli ultimi dati del 2009. L’Italia, infatti, conta ben 240 distretti, di cui 30 dislocati nel territorio marchigiano: il 14% del totale nazionale. Di questi 30, 11 sono a vocazione calzaturiera, un numero consistente considerando l’estensione del territorio e le
scarse risorse disponibili. E’ proprio partendo da questo ingente patrimonio locale che dobbiamo lavorare per colmare il gap che si è venuto a creare con il passare del tempo tra lo sviluppo della fase manifatturiera del distretto, la mancanza d’innovazione e valorizzazione delle idee e le altre fasi legate al commercio, al marketing, alla logistica e alla distribuzione. Oggi, rispetto al passato, prevalgono i fattori intangibili su quelli materiali, e aggregarsi significa creare delle sinergie per trasferire all’esterno la nostra cultura d’impresa, sfruttando le nuove tecnologie della comunicazione e rinnovando, così, il know how e le risorse a disposizione. E’ dunque finito il ciclo dell’economia dei soggetti ed è iniziato il ciclo delle relazioni dei soggetti, dove l’attenzione alle risorse umane e la managerializzazione dell’azienda giocheranno un ruolo chiave”.
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MARCHEdomani
MORETTI – Buonasera cari amici; la scorsa settimana ho intervistato Daniele Silvetti per parlare del distacco di Futuro e Libertà dal Pdl; in questa trasmissione, per par condicio e perché mi piace che i miei telespettatori conoscano i
ZINNI – …sì, ho fatto qualche anno, però mi sono fermato alla terza categoria. MORETTI – In che ruolo ha giocato? ZINNI – Ero portiere... MORETTI – ...come l’assessore Canzian, che ho avuto ospite ultimamente. Senta, lei ha cominciato la sua attività politica giovanissimo, se non sbaglio con il Fronte della Gioventù. ZINNI – Esattamente. MORETTI – Questo mi ricorda il periodo della Resistenza: io sono stato membro del Comitato di Liberazione delle Marche in periodo clandestino, il rappresentante del Fronte della Gioventù, ed è con grande soddisfazione che ricordo questo perché, in un’elezio-
ca: è un punto di riferimento non solo come dirigente di partito, essendo lui un animatore di una componente culturale della destra italiana che ha sempre avuto come punti fermi la ricerca dell’identità, delle tradizioni, delle radici, anche coniugate con un elemento sociale forte. Il che indica forse il percorso di una destra un po’ atipica, nel senso che a destra si pensa sempre al liberal capitalismo; ecco, diciamo che Alemanno è riuscito a far capire al popolo del centrodestra, ma in particolare al popolo della destra, che oltre al liberal capitalismo c’è anche la necessità di un’economia sociale di mercato. MORETTI – E’ un grintoso Alemanno, mi sembra. ZINNI – Senza dubbio.
ZINNI – …e del centrodestra. MORETTI – Addirittura! ZINNI - Mi pare proprio di sì, o comunque uno dei più votati. MORETTI – Poi nel 2010 lei viene eletto consigliere regionale delle Marche per il Popolo della Libertà ed entra nella Commissione Finanze. ZINNI – Esattamente. MORETTI – Adesso devo dirle, non so se posso permettermi, che io non sono d’accordo con lei quando dice che la Regione, ri-
26 GENNAIO 2011 nella Regione. Io credo che anche in termini di dialettica politica si debba superare la fase storica dell’assistenzialismo, della finanza derivata -quindi trasferimento dei fondi dal Governo alle Regioni-, e si debba entrare in una fase in cui la politica usi un linguaggio diverso,
questa virtuosità che pare ci sia dal punto di vista dei conti pubblici della sanità, avrà magari più fondi. MORETTI – E’ una delle due Regioni più virtuose d’Italia in questo settore. ZINNI – Sì, anche se va detta una cosa ad onor del vero:
di tipo federale. Per questo ho detto che bisogna finirla con i piagnistei: perché quando il presidente Spacca dice che il Governo fa dei tagli dice una verità di cui sappiamo tutti, ma quando dice che questi tagli sono drammatici io non sono d’accordo. Sono d’accordo nel dire che si tratta di tagli significativi, però vorrei ricordare che i tagli non sono pari al 67% del bilancio, ma sono il 67% (pri-
la Regione Marche non utilizza, a differenza di tutte le Regioni d’Italia, il fondo sanitario per le spese socio-sanitarie. Il che vuol dire che per quella fascia di interventi che riguardano sostanzialmente le case protette nei Comuni o altre strutture socio-sanitarie non vengono utilizzati fondi della Regione, ma vengono utilizzate le risorse destinate ai Comuni. Quindi c’è anche un po’, come posso dire, di furbizia legittima nella costruzione dei conti del bilancio regionale. MORETTI – Quando l’assessore regionale al Bilancio Marcolini è stato ospite della mia trasmissione ha detto tutt’altre cose: siete tutte e due persone rispettabili, quindi a voi lascio la responsabilità di quello che affermate. Senta, ieri Ciccioli ha detto una cosa interessante: che l’uscita di Futuro e Libertà ha avuto nelle Marche un’accoglienza significativa. Questo vi porta scompiglio o no? ZINNI – Senza dubbio un partito che aveva due consiglieri regionali in più ha il dovere morale di interrogarsi del perché sia nato Futuro e Libertà non solo a livello nazionale, ma anche a livello marchigiano. Devo dire che però questa uscita significativa non è stata suffragata da nessuna capillarità locale: il paradosso è che in altre regioni d’Italia Futuro e Libertà non ha magari acquisito nuovi consiglieri regionali, ma ha avuto una buona capillarità riguardo a consiglieri comunali e classe dirigente. Nelle Marche è accaduto il contrario; il Popolo della Libertà ha comunque il dovere di interrogarsi circa quello che nei prossimi mesi questa nuova realtà politica sarà nelle Marche. MORETTI – Senta, come nasce la sua passione per il modellismo? ZINNI – E’ una passione che ho da sempre: venendo da una famiglia militare, ho una passione per la storia militare che nel corso del tempo ho trasformato dal classico gioco dei bambini con i soldatini ad una passione anche artistica, che rie-
GIOVANNI ZINNI
“Il dovere di interrogarci, ma senza perdere di vista il nostro percorso” vari punti di vista, ho ospite Giovanni Zinni, consigliere regionale del Popolo della Libertà. Grazie di aver accettato l’invito. ZINNI – Buonasera, grazie a lei direttore. MORETTI – A me fa molto piacere. (Rivolto ai telespettatori) Allora, Giovanni Zinni è nato a Ravenna, figlio di un colonnello dei Carabinieri, e siccome i genitori incidono nella vita dei figli, ha fatto il servizio militare come carabiniere ausiliario. Com’è arrivato ad Ancona, lei che è nato a Ravenna? ZINNI – Sono nato a Ravenna, ma la famiglia di mia madre è un’antica famiglia marchigiana: Colucci, originaria di Colleluce, frazione di San Severino Marche. MORETTI – Colucci… suo nonno era… ZINNI – …il commendatore Dino Colucci: è stato segretario dell’Associazione degli industriali fino ai primissimi anni Settanta, poi andò in pensione. Comunque, siamo venuti qua a fine carriera di mio padre, perché appunto le radici della famiglia di mia madre sono marchigiane. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Poi Giovanni ha conosciuto la signora Stefania, che è di Siracusa, ed insieme hanno avuto una splendida bambina che si chiama Maria Vittoria. Senta, lei si è laureato in Giurisprudenza con una tesi sul diritto del lavoro… ZINNI – …sì, sulla partecipazione dei lavoratori nell’impresa. MORETTI – Poi, ad un dato punto, è stato un calciatore… ZINNI – …molto scarso, peraltro (ridono). MORETTI – Ha giocato in varie squadre…
ne tra l’altro svolta in un campo di grano, fui eletto io, unico del Partito d’Azione, presidente del Fronte della Gioventù che era in mano ai giovani comunisti... ZINNI – ...il Fronte della Gioventù del quale ho fatto parte io fa invece riferimento all’organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano degli anni Settanta. MORETTI – Lei diventò subito presidente del Fronte della Gioventù di Ancona… ZINNI – …sì, ricoprendo nel tempo tutte le massime cariche giovanili: segretario provinciale, poi segretario regionale. In seguito abbiamo vissuto la grande fase della nascita di Alleanza Nazionale, quindi il Fronte della Gioventù e il Movimento Sociale Italiano diedero vita alla nuova organizzazione giovanile, Azione Giovani, e al partito Alleanza Nazionale, appunto, dove ho proseguito la mia attività giovanile. MORETTI – A 27 anni, se non sbaglio, lei diventò consigliere comunale ad Ancona per Alleanza Nazionale… ZINNI – ...esattamente; fui il consigliere di Circoscrizione già del Movimento Sociale Italiano, poi diventai consigliere comunale di Alleanza Nazionale. MORETTI – Mi spieghi adesso in che rapporto è lei con Alemanno: so che collaborate… ZINNI – …diciamo che Alemanno è il mio punto di riferimento storico politico: è stato uno degli ultimi segretari nazionali del Fronte della Gioventù e quindi uno dei famosi dirigenti che, con Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri ed altri, hanno dato vita al grande progetto di Alleanza Nazionale. Io collaboro con Alemanno da quando ho iniziato a fare politi-
MORETTI – Una grinta di cui ha dato prova anche ultimamente, quando ha detto che se mettono quella tassa sull’au-
guardo ai tagli ai trasferimenti da parte del Governo centrale, fa piagnistei: io invece sono dell’opinione che hanno
“Essere il più grande partito della storia della Repubblica italiana ci impone umiltà”. Nessun timore di mettere a nudo le criticità, però -l’inciso- mantenendo la rotta: “Saper interpretare fino in fondo la voglia di centrodestra che c’è stata negli ultimi anni nel Paese e in Europa”. Ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti è il consigliere regionale del Pdl Giovanni Zinni: il distacco della costola Futuro e Libertà al centro di un’analisi di ampio respiro, dallo scenario nazionale a quello locale; “Non siamo ancora riusciti a far comprendere al territorio che la nostra può essere una dignitosa e capace classe dirigente. Credo molto nel bipolarismo, dunque penso che prima o poi i marchigiani ci metteranno alla prova. E il nostro compito è quello di farci trovare pronti quando il treno passerà” tostrada, lui va e sbaracca tutto. Com’è andata a finire? ZINNI – Credo che sia ancora in atto una fase di concertazione fra enti locali e governo, trattandosi di argomenti un po’ delicati in quanto toccano le tasche dei cittadini. Comunque posso confermare che, oltre ad essere grintoso, Alemanno è anche un personaggio che cerca sempre di migliorare se stesso: studia molto, e in politica difficilmente si riesce a trovare il tempo per farlo. MORETTI – Documentandomi su di lei, ho visto che nel suo percorso ha avuto delle grandi soddisfazioni: nelle elezioni del maggio 2006, ad esempio, lei è stato il consigliere comunale più votato di Alleanza Nazionale...
fatto tanto, tantissimo, specialmente il presidente Spacca. Io lavoro molto anche a Bruxelles e quando parlo di Spacca mi dicono: “Ah, il rabdomante dei finanziamenti!”, perché è riuscito a trovare risorse per dare una mano alle Marche non solo in Europa ma in tutto il mondo. ZINNI – Guardi, io credo che nelle Marche si debba cambiare filosofia politica; il federalismo ormai è una realtà, ma è una realtà che va declinata concretamente: sappiamo che esistono dei provvedimenti che hanno istituito il principio del federalismo, ma ci sono ancora le partite dei decreti attuativi, parliamo dunque di come il federalismo andrà di fatto a concretizzarsi negli enti locali e
ma del recente aggiustamento di manovra, ndr.) di quelle risorse disponibili che sostanzialmente incidono per una cifra inferiore al 15% complessivo del bilancio. Il fondo sanitario avrà effettivamente la mancanza di aumento che era stata prevista, ma da qui a dire che i fondi sanitari scompaiono… insomma, non sono d’accordo. Aggiungo una cosa: c’è una grande partita in atto sul federalismo ed è quella dell’individuazione del costo standard rispetto alla spesa storica, un costo medio rispetto a cui è possibile ad esempio individuare le Regioni più virtuose d’Italia nella sanità e in base appunto alla virtuosità complessiva verranno destinati i fondi. Questo vuol dire che la Regione Marche, se effettivamente ha
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26 GENNAIO 2011 sco a coltivare poco ma è la mia valvola di sfogo; partecipo ad un club in incognito, senza politica… MORETTI – …so che partecipa anche a delle esposizioni con i suoi modelli. ZINNI – Partecipo con i miei modelli a tre, quattro mostre l’anno, ma rigorosamente senza politica. MORETTI – Quali sono i modelli particolari? ZINNI – Io ricostruisco scene di guerra in scala 1:35 attinenti alla Seconda guerra mondiale, episodi dove gli italiani hanno… MORETTI – …è rilassante per lei questa attività? ZINNI – E’ un buon esercizio, perché ci vuole pazienza: io sono una persona irruente, e questo hobby mi obbliga alla riflessione, quindi... MORETTI – …senta, lei è stato molto attivo politicamente riguardo ai problemi della scuola: come giudica la situazione creata dal Governo con queste forti restrizioni che hanno messo in subbuglio università, scuole medie, eccetera? ZINNI – Io innanzitutto credo che in Italia ci siano dei ritualismi politico antropologici che vanno superati: uno di questi è il classico corteo studentesco contro il ministro di turno alla Pubblica Istruzione… MORETTI – …però problemi ce ne sono. ZINNI – Certamente, problemi ce ne sono, eccome: uno dei primi, sono convinto, è stato causato dalla grandissima presa in giro della riforma del centrosinistra circa le categorie Ssis (Scuola di specializzazione all’insegnamento secondario, ndr.), per cui agli aspiranti professori è stato promesso, anni fa, senza fare concorsi, che con questa graduatoria avrebbero po-
ZINNI – …forse dovrebbe contare fino a dieci per conquistare magari qualche volto in più, però la sua sincerità intellettuale va apprezzata. Il più grande partito che lo Stato italiano ha avuto, cioè il Popolo della Libertà, nasce dalla fusione di due grandi partiti, ma anche di una serie di partiti minori e non per questo meno dignitosi: ciò ovviamente ha comportato una fusione di classi dirigenti che ha vissuto un meccanismo difficile, un po’ farraginoso, un percorso che non è del tutto compiuto. La verità è che quando in un grande partito ci sono tanti galli a cantare è
quanto ci riguarda, non dobbiamo avere il timore, secondo me, di mettere a nudo, come che fa il ministro La Russa, le nostre criticità: dobbiamo essere umili, perché essere il più grande partito in Italia ci impone umiltà. MORETTI – Indubbiamente. Ma a che cosa attribuisce questo stato, diciamo, di confusione, cui contribuisce anche il premier, che ha per voi dei grandissimi meriti, ma che fa delle dichiarazioni strane, incomprensibili, come quando dice di non accorgersi se ci sono dimostrazioni contro di lui –e intanto i fatti riportati dalla stampa, dalle televisioni, sono
Federalismo: “Si tratta ormai di una realtà, che va declinata concretamente. Bisogna superare, anche in termini di dialettica politica, la fase dell’assistenzialismo, della finanza derivata” assolutamente normale che qualcuno abbia del mal di pancia. Ora io approfitto della sua domande per fare un appello a chi fa parte della classe dirigente del Popolo della Libertà, affinché si abbia la forza di superare i mal di pancia personali, perché questo partito sta avviando una stagione congressuale che non sarà facile, nel senso che sarà una stagione congressuale lunga, con un tesseramento che porterà appunto a dei congressi. Una stagione congressuale che
lì a testimoniarlo- oppure quando promette di rimettere certe cose a posto e continua a dare scadenze. Io credo che sia
in questo momento vi mettono appunto in difficoltà. Per esempio, se adesso andaste ad un congresso lei sarebbe contento o no? ZINNI – Io senza dubbio sì, sarei molto contento, perché un congresso non è un luogo dove solamente si confrontano le classi dirigenti -anche duramente e con processi selettivi-, ma anche il luogo dove si cerca di fare emergere una piattaforma di programma da portare agli elettori e quindi si tratta di un momento di riflessione e di un’occasione che non va perduta e che deve servire. Io le dico la verità: l’imbarazzo più grande io non ce l’ho quando Berlusconi fa una dichiarazione, ma ce l’ho nel vedere, venendo a parlare delle Marche, che non siamo ancora riusciti a
questo tipo di governance. Quindi noi paghiamo un piccolo prezzo di pregiudizio di affidabilità; poi, evidentemente, non abbiamo avuto la capacità fino in fondo di costruire, non solo di comunicarla, una governance alternativa che dimostri che noi siamo in grado di governare, di dirigere i processi socio-economici del nostro territorio. MORETTI – Noto che lei ha una dialettica notevole... ZINNI – …la ringrazio… MORETTI – …che ha forti capacità esplicative; perché trova difficoltà a far vincere i suoi pensieri, le sue opinioni? Ci sono ostacoli anche all’interno del partito? ZINNI – No, devo dire di no: nel Popolo della Libertà ho anzi trovato lo spazio dove poter portare avanti le mie idee e vei-
far comprendere al territorio che la nostra può essere una dignitosa e capace classe dirigente della regione.
MORETTI – Da che cosa dipende? ZINNI – Dipende innanzitutto da una scelta storico strategica, a mio avviso, da parte di una grossa fetta della Democrazia Cristiana delle Marche. Lei dirà: che cosa c’entra questo? Paradossalmente c’entra, perché quando nasce il bipolarismo in fase post-tangentopoli la gran parte del mondo cattolico marchigiano sceglie come interlocutore, legittimamente, l’ex Partito Comunista, il Pds, dando vita ad
colarle, quindi da questo punto di vista sono fortunato. Il Pdl è un partito molto più democratico di quello che dicono le persone che ci criticano dall’altra parte. Devo dire che c’è un elemento sostanziale della politica marchigiana -più incentrato nelle province di Pesaro e Ancona che nelle province di Macerata, Fermo e Ascoli- che è un po’ un elemento conservatoristico nel modo di votare. Faccio un esempio: Ancona è una città che ha una grande tradizione di sinistra comunista e, nonostante le precedenti amministrazioni abbiano palesemente dimostrato il fallimento totale della loro linea -oggi basta vedere come il sindaco Gramillano sia veramente impossibilitato a governare-, nonostante questo c’é ancora un po’ di diffidenza a votarci anche da parte di un elettorato magari post-comunista. Credo che nella politica marchigiana sia un po’ difficile il fattore novità, però bisogna tener conto delle nuove generazioni, dei nuovi processi economici: non possiamo far finta che la globalizzazione non abbia inciso in questi anni nel nostro modo di vivere. Credo molto nel bipolarismo, dunque penso che prima o poi i marchigiani ci metteranno alla prova. E il nostro compito è quello di farci trovare pronti quando il treno passerà. MORETTI – Io ho sentito
un centrosinistra. Da quel momento in poi, diciamo, la maggior parte degli elettori ha trovato sufficientemente affidabile
un appello del premier: “Basta con i personalismi nel partito”; penso che questo sia anche uno dei motivi interni...
Università: “Riforma necessaria: un po’ di sana meritocrazia va reintrodotta nella scuola, cercando di incanalarvi dei cammini concreti di vita”
tuto fare i professori nella vita. Quella è stata una grande presa in giro per tanti giovani, perché nessuno ha mai avuto il coraggio di dire che forse le risorse per prendere molti professori nelle scuole non c’erano. Una riforma della scuola è necessaria: in Italia va reintrodotta un po’ di sana meritocrazia nelle scuole, nelle università, proprio per cercare di incanalarvi dei cammini concreti di vita. E’ un disagio, è vero, però se non si ha il coraggio di fare delle riforme la scuola italiana rischia di implodere definitivamente. MORETTI – Senta, l’altra sera il ministro La Russa ha dichiarato alla Berlinguer che adesso è necessario dedicarsi a ridare stabilità ad un partito che non la ha: una dichiarazione suicida, mi è sembrata; che cosa ne pensate qui, diciamo in periferia, di questo sconquasso nazionale? ZINNI – Innanzitutto va detto che il ministro La Russa da sempre è persona molto spontanea e sincera… MORETTI – … ma forse a volte dovrebbe contare fino a dieci …
comporterà una selezione della classe dirigente e, come sempre succede, ci saranno delle perso-
difficile per voi che siete i dirigenti, che avete delle grosse responsabilità e rappresentate in
Nuove energie: “Sono favorevole al fotovoltaico, sono altresì favorevole a studiare ipotesi capaci di una riflessione seria e non demagogica anche sul nucleare” ne contente ed altre scontente. Però non dobbiamo perdere di vista il percorso: quello di fare in modo che il più grande partito della storia della Repubblica italiana sappia veramente interpretare fino in fondo la voglia di centrodestra che c’è stata negli ultimi anni nel nostro Paese e in Europa. E noi, per
una regione questo partito, avere al centro personaggi che hanno avuto, ripeto, dei grandi meriti per voi, ma che forse
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ZINNI – …questa è una bella domanda, che merita però una risposta più approfondita rispetto a quello che potrebbe sembrare di per sé il presupposto. Anche in questo caso c’è un elemento antropologico nella costituzione dei partiti del centrodestra; mentre i partiti di centrosinistra nascono, da un lato, con la Margherita, da un certo collegamento con le parrocchie, e, dall’altro, con il Pds, dalla vecchia e gioiosa macchina da guerra del Partito Comunista, AN e Forza Italia nascono soprattutto dalla percezione individuale di avere un centrodestra, quindi molte sono le anime che lo compongono e molte sono le persone fisiche che dimostrano di essere dei leader. Tuttavia non cadiamo nell’errore di non accettare i dibattiti interni o il fatto che possano esistere più anime; io sono favorevole a componenti culturali, non al correntismo, cioè all’esasperazione di queste componenti solo per le poltrone. Sono ottimista, comunque: il Pdl lo vedo molto più unito di quello che erano AN e Forza Italia. MORETTI – Ah sì? ZINNI – Senza dubbio. MORETTI – Lei è impegnato nella Commissione Finanze della Regione; che cosa pensa delle nuove energie? ZINNI – Della green economy? Innanzitutto è una grande opportunità per educare i cittadini riguardo ad una certa percezione dell’ambiente. Ovviamente bisogna stare molto attenti a come si declina questa materia, innanzitutto perché per quanto riguarda il fabbisogno energetico non dobbiamo prenderci in giro: da una parte, sappiamo che l’eolico e il fotovoltaico non saranno sufficienti a colmare il vuoto lasciato dalla caduta del petrolio; dall’altra, non è pensabile che il fotovoltaico distrugga le nostre campagne. Sono molto favorevole al fotovoltaico sui tetti, sono altresì favorevole, però, a studiare ipotesi energetiche alternative a quelle canoniche e moderne, capaci di una riflessione seria e non demagogica anche sul nucleare; ritengo che tutta la politica marchigiana lo debba fare per poi arrivare a prendere delle decisioni… MORETTI – … ed è possibile? ZINNI – Nelle Marche ci sono molti comitati che hanno dubbi anche legittimi, come sulla questione dei rigassificatori e quant’altro, però è necessario che ci interroghiamo seriamente. Faccio un esempio: se domani mattina la Raffineria Api chiude, noi mandiamo a casa 5 mila famiglie nel mondo del lavoro, come indotto e come numero di persone collegate a quello che l’Api produce. Dunque bisogna avere la capacità di fare sviluppo sostenibile: tuteliamo l’ambiente, sì, però non portiamo il cervello all’ammasso, perché il lavoro è sacro e ogni famiglia ha il diritto di vivere. MORETTI – Io la ringrazio molto; lei ha espresso con assoluta onestà i suoi punti di vista. Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 25 novembre 2010
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Avviati in Algeria i lavori del sistema fotovoltaico progettato dal Gruppo Schiavoni per garantire energia elettrica all’impianto Saipem
Energy Resources, crescita del fatturato del 400 per cento
Gasdotto con il… sole
Bilancio 2010 da record
C
’è un po’ di ingegno marchigiano nel grande impianto per il trattamento del gas che Saipem (Gruppo Eni) sta costruendo in Algeria. Sono stati appena avviati i lavori per la realizzazione dell’innovativo sistema fotovoltaico che il Gruppo Schiavoni ha progettato a servizio del gasdotto collegato al giacimento Menzel Ledjmet East. La Saipem ha infatti affidato alla Imesa spa, società del Gruppo Schiavoni, la progettazione e la fornitura di un sistema capace di garantire continuativamente l’energia elettrica alle stazioni di regolazione anche in condizioni particolarmente avverse: il gasdotto, che unisce il giacimento al sito di lavorazione, si sviluppa lungo 128 km in un’area desertica, dove le condizioni climatiche e geologiche sono particolarmente difficili e dove sarebbe molto costoso installare cavi elettrici. “La soluzione era nel sole –spiega Sergio Schiavoni, presidente del Gruppo Schiavoni–, abbiamo progettato un sistema di tredici impianti fotovoltaici indipendenti che assicurano l’energia elettrica ad ogni stazione in modo autonomo e senza interruzioni. Abbiamo effettuato uno studio specifico, insieme con Saipem, e progettato un sistema sperimentale, effet-
Pannelli fotovoltaici dello stabilimento Imesa a Jesi (foto Francesco Silvi) tuando test di collaudo per alcuni mesi. Il sistema si è dimostrato estremamente efficace”. Gli impianti lungo la condotta, posti a 10 km circa l’uno dall’altro, sono dotati del sistema “stand–alo-
ne”, ovvero sono provvisti di batterie che accumulano energia dal sole, assicurando l’alimentazione delle apparecchiature anche in assenza della luce necessaria, come accade di notte o durante una tempesta di sab-
bia. In questo modo viene garantito il funzionamento delle valvole che regolano il flusso del gas e dei sistemi di trasmissione dati, che via rete forniscono informazioni sul gas in transito. Il sistema di impianti fotovoltaici sarà completato entro un anno circa. Un contratto da un milione di euro che il Gruppo Schiavoni ha acquisito grazie ad un’esperienza quarantennale nel settore dell’energia elettrica e alle elevate capacità nell’ingegnerizzazione. Un segnale di forte vitalità del Gruppo marchigiano che, anche nel generale contesto di crisi, fa registrare ottimi tassi di crescita: per il 2010 il fatturato si aggira intorno ai 119 milioni di euro, con un più 36 per cento rispetto al 2009. Is. T.
Bacci, un pesarese presidente del Congresso di Livorno “Il 15 gennaio 1921 un socialista della provincia pesarese, nato a Belforte all’Isauro il 7 marzo 1857, assunse la presidenza del XVII Congresso nazionale del Partito socialista italiano che si svolse a Livorno, fino al 21 gennaio, e che sancì la scissione dell’ala massimalista che fondò il Partito comunista
d’Italia”. Era Giovanni Bacci, che, nella ricorrenza del 90° anniversario del Congresso socialista di Livorno –in cui si determineranno avvenimenti dalle rilevanti ripercussioni nelle vicende della sinistra e nella storia del nostro Paese- il pesarese Giuseppe Righetti, già senatore della Repubblica italiana, ricorda in uno scrit-
to fatto pervenire al nostro giornale: una nota illustrativa dell’attività politica dell’onorevole Bacci (ancora giovane, seguì la famiglia che per ragioni di lavoro si trasferì a Como), che fu anche segretario nazionale del Partito socialista italiano e direttore del quotidiano socialista L’Avanti.
Energy Resources, azienda leader nel panorama delle energie rinnovabili, ha chiuso il 2010 all’insegna di una crescita impetuosa. Il fatturato dell’anno appena concluso si attesta a 120 milioni di euro, dato che rispetto alla chiusura del 2009, pari a 30 milioni di euro, riporta una crescita del 400 per cento. Nel corso del 2010 sono stati installati e connessi alla rete elettrica più di 200 impianti fotovoltaici, per un totale di 58 MWp, che portano il totale dal 2006 a 70 MWp fotovoltaici e 7 MWp geotermici, circa il 40 per cento del totale della potenza degli impianti connessi nel territorio regionale e il tre per cento a livello nazionale. “Abbiamo concluso un anno straordinario –commenta Enrico Cappanera, amministratore delegato dell’azienda marchigiana– grazie all’impegno incredibile di tutte le persone che lavorano con noi, a partire dai collaboratori fino ai clienti, ai fornitori e agli istituti di credito che credono in noi e ci seguono nei ritmi che il mercato richiede. Le previsioni per il prossimo anno sono rosee, abbiamo già oggi acquisito commesse per un totale di 20 MWp di impianti (fotovoltaici e geotermici), solo per il primo quadrimestre dell’anno, che corrispondono già ora a circa 60 milioni di euro di fatturato”. La crescita dimensionale è
stata accompagnata da un importante consolidamento finanziario. Energy Resources si è trasformata da Società a responsabilità limitata (Srl) in Società per azioni (Spa), con un capitale sociale pari a due milioni di euro, interamente versati. “Gli utili prodotti negli ultimi anni sono stati sempre reinvestiti all’interno dell’azienda –aggiunge Giovanni Emidi, presidente di Energy Resources–, rafforzando il patrimonio e incrementando le possibilità di sviluppo futuro. In particolare, gli investimenti fatti in Ricerca e Sviluppo ci hanno permesso di depositare solo nel 2010 la bellezza di otto brevetti, che fanno di Energy Resources una delle aziende più all’avanguardia nel mondo delle energie rinnovabili, che siano fotovoltaico o geotermico, e nel mondo della mobilità sostenibile, con la società Elettra Srl, produttrice di veicoli elettrici ed ER Green Mobility, distributrice di mezzi e sistemi integrati per la mobilità a zero emissioni”. L’azienda si avvale della professionalità di 116 dipendenti e 14 collaboratori, con una particolare presenza di giovani (il 65 per cento del totale ha meno di 35 anni), di donne (il 45 per cento del totale) e di tecnici (ben 110 su 130 sono laureati o specializzati).
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Aeroporto delle Marche – Una struttura in crescita: oltre 520 mila passeggeri nel 2010, bilancio chiuso in attivo con una quota di 250 mila euro e indebitamento ridotto a 15 milioni. Bene il settore merci: 7 milioni di chili movimentati
Il Sanzio ha ripreso a volare rati rispetto al passato; positivo anche lo sviluppo delle attività no-fly, con opportunità per le aziende di attrarre un turismo di shopping relativo alle eccellenze locali. Il discorso relativo alla privatizzazione è un capitolo ancora aperto e l’eventuale ingresso in azienda di un socio privato può essere un’opportunità per la crescita della nostra struttura”. “Il
ROBERTO I. ROSSI
L
’Aeroporto delle Marche? Un punto di riferimento importante per la regione, e non solo, in costante crescita. Il numero dei passeggeri è in progressivo incremento: alla fine del 2010 sono stati oltre 520 mila, con un aumento del 20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2009; il bilancio, del 2010, è stato chiuso in attivo con una quota di 250 mila euro, con un margine operativo lordo nell’ordine di due milioni e mezzo di euro. L’indebitamento è sceso a 15 milioni di euro (erano 20 milioni nel 2007 con l’arrivo del nuovo direttore generale dello scalo regionale, Marco Morriale). Non solo passeggeri ma anche merci: ben oltre i 7 milioni di chili di merce movimentata registrati nel 2010, con un aumento del 23 per cento rispetto al 2009. Voli e destinazioni sempre più numerosi. Oltre a Roma, Alghero e Trapani, le nuove aperture a Madrid, Bucarest e Pristina, e i raddoppi di Tirana, Bruxelles e Dusseldorf, l’incremento delle rotte con Londra e il numero sempre maggiore di
Cleto Sagripanti
Marco Morriale
passeggeri a bordo delle linee Roma e Monaco, sono i risultati di un 2010 chiuso in positivo. “In questi ultimi tempi –ha dichiarato il presidente di Aerdorica (87 dipendenti), Cleto Sagripanti- siamo riusciti
a portare l’aeroporto in una situazione di maggiore tranquillità, ora possiamo guardare al futuro con ottimismo. Il 2010 si è chiuso con un andamento positivo su tutti i fronti. I numeri del bilancio sono miglio-
tre al sottoscritto, anche dai consiglieri Ugo Calzoni e Giampaolo Giampoli, sta lavorando con molta attenzione riguardo a tutti gli aspetti sui quali intervenire”. A sottolineare le affermazioni di Sagripanti, il direttore generale di Aerdorica, Marco Morriale: “Il 2010 è stato un anno positivo, sotto tutti i fronti. Tra le altre cose, va evidenziato l’ottimo lavoro che sta
te nella vecchia struttura del terminal per favorire il lavoro delle società di trasporto merci, quali Usp, Dhl e Fedex, che operano nel nostro aeroporto, con un investimento di un milione e mezzo di euro, dei quali 800 mila sono legati aiu fondi europei Fas. Nel 2011 contiamo di superare la quota di 620 mila passeggeri e per le merci i 10 milioni di chili, oltre a re-
effettuando Alitalia nel nostro scalo. Uno degli obiettivi che ci stiamo prefiggendo di raggiungere è quello di diventare uno dei principali scali-merci della costa adriatica ed anche nazionale. Nei prossimi mesi creeremo strutture adegua-
alizzare un utile di bilancio nell’ordine dei 500 mila euro con un amrgine operativo lordo intorno ai 3 milioni di euro. E per quanto riguarda i voli ci stiamo adoperando per attivare il prima possibile i contatti con Mosca e Parigi”.
L’Aeroporto delle Marche
Sagramola vicepresidente Associazione “Città dell’olio” Giancarlo Sagramola, vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Provincia di Ancona, è stato eletto, di recente, a Siena vicepresidente dell’Associazione “Città dell’olio”, durante la riunione del direttivo nazionale. “Siamo orgogliosi –ha dichiarato la presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande- della nuova carica attribuita a Giancarlo Sagramola. Un riconoscimento importante, frutto del proficuo lavoro nell’Associazione di cui facciamo parte. Di fatto, nello scorso dicembre, proprio Ancona è stata scelta come sede della tappa conclusiva della manifestazione Gir’Olio e dell’assemblea nazionale delle ‘Città dell’Olio’. Far parte di una grande Associazione, che conta in Italia oltre 350 soci, significa aprirsi al confronto produttivo con le altre realtà del Paese e ottimizzare l’impegno del nostro ente nel divulgare la cultura dell’olio d’oliva di qualità, promuovendo nel contempo il paesaggio olivicolo e l’intero territorio provinciale”.
Alla guida dell’istituto del Gruppo Intesa Sanpaolo
Banca Adriatico, Pilla direttore Dario Pilla è il nuovo dicinanza alle famiglie, al monrettore generale di Banca deldo delle piccole e medie iml’Adriatico, istituto del Gruppo prese, agli enti locali e alle asIntesa Sanpaolo che opera con sociazioni, forte anche degli 206 sportelli lungo la dorsale strumenti operativi e finanziari adriatica nel territorio di Mardi un grande gruppo bancario che, Abruzzo e Molise. La deinternazionale come Intesa cisione è stata presa dal ConsiSanpaolo”. Pieno sostegno a glio di amministrazione di BanPilla per l’importante impegno ca dell’Adriatico presieduto da Giandomenico Di Sante. Il nuovo direttore sostituisce nell’incarico R o b e r t o Troiani, che passa alla direzione regionale Lazio di Intesa Sanpaolo. Cinquant’anni, sposato, due figlie, Pilla ha sviluppato la sua esperienza Dario Pilla, nuovo direttore generale di professionale Banca dell’Adriatico interamente all’interno del che l’attende, a Troiani il rinGruppo Intesa Sanpaolo con graziamento del presidente “per diversi incarichi di responsabil’intenso lavoro svolto in quelità nella rete commerciale delsti cinque anni alla guida di la banca, dove ha ricoperto Banca dell’Adriatico, consenruoli direttivi via via sempre più tendo alla stessa -inciso di Di rilevanti fino ad assumere la Sante- di affermarsi sempre più guida ed il coordinamento di reti come protagonista nel mercato territoriali di sportelli. L’ultidel credito locale”. Banca mo incarico ricoperto è stato dell’Adriatico gestisce attività quello di responsabile delfinanziarie della clientela per 7,7 l’Area Milano Città di Intesa miliardi ed ha in corso finanSanpaolo. “Il nuovo direttore ziamenti ad imprese e famiglie –ha dichiarato il presidente Di per 5 miliardi (dati al 30/9/10). Sante– punterà a rafforzare anCon circa 1.550 dipendenti, la cor più il ruolo che Banca delbanca ha una presenza capillare l’Adriatico già oggi svolge nelle Marche (78 sportelli), come banca del territorio della Abruzzo (94) e Molise (21). dorsale adriatica, consolidanSono inoltre attive 13 filiali Imdo il radicamento nelle tre represe che hanno un’operatività gioni Marche, Abruzzo e Mospecialistica mirata alle realtà lise e mantenendo la stretta viimprenditoriali.
mio ruolo –ha precisato Sagripanti- è di avvicinare Aerdorica alle realtà locali del turismo. L’Aeroporto delle Marche è l’unica infrastruttura in grado di creare un valore aggiunto per l’economia regionale. Il Cda attuale, composto ol-
Il nuovo Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Ancona; sul programma la presidente Adriana Brandoni
“Cellule portatrici di valori” Dieci componenti, tutte new entry con eccezione della rappresentante delle organizzazioni sindacali già presente nella precedente formazione guidata da Cristina Gorajski, che ha lasciato il posto ad Adriana Brandoni, rappresentante Cna. E nelle parole della neo presidente Brandoni, saranno in particolare due i temi all’attenzione del nuovo Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di commercio di Ancona, dandosi l’obiettivo di “promuovere azioni e politiche di genere che permettano il superamento delle problematiche legate alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, al credito, alla formazione e all’innovazione e alla cooperazione internazionale”. Due i temi, si diceva: “Il ricambio generazionale quale strumento per non disperdere valori e saperi e quale opportunità per la creazione di nuova occupazione; la Carta dei valori delle imprese femminili”. L’inciso della Brandoni, a quest’ultimo proposito, sulla responsabilità sociale dell’impresa nei confronti del territorio in cui opera, della persona e dell’ambiente: “Impresa intesa non solo come business ma come cellula portatrice di valori fondamentali per lo sviluppo economico e sociale”. Con la presidente, a presentare componenti e pro-
gramma del nuovo Comitato, la vicepresidente Gail Hagglund -rappresentante Confartigianato e vincitrice del premio “Impronta Innovazione” nel 2008- e il timoniere della Camera di commercio dorica Rodolfo Giampieri. Ciascuna delle dieci imprenditrici è inoltre intervenuta: Carmen Carotenuto; rappresentante organizzazioni sindacali; Donatella Bolletta, rappresentante Confindustria Ancona, anche consigliera camerale; Fiorella Della Ceca, rappresentante Associazione bancaria italiana; Francesca Gironi, rappresentante Coldiretti; Giuditta Politi, rappresentante Confederazione italiana agricoltori; Roberta Albonetti, rappresentante Confesercenti; Serena Aguzzi, rappresentante Confcommercio. Tra le componenti del Comitato Aurora Cercenelli, rappresentante Confcooperative. Con il programma di mandato è stato illustrato anche il bando di concorso che il Tavolo di lavoro sull’imprenditoria femminile del Forum delle Camere di commercio dell’Adriatico e dello Ionio -in collaborazione con la Camera dell’Economia croata, la Camera di commercio di Ancona e la Provincia di Ancona- ha promosso per la concessione di premi alle imprese femminili innovative dell’Adriatico e dello Ionio e volto a rico-
noscere e valorizzare le potenzialità delle imprese femminili dell’area. Il concorso, che ha ottenuto il patrocinio di Unioncamere, intende in particolare premiare le imprese femminili che si siano distinte per l’originalità e
l’innovazione dell’attività, per la messa in atto di buone pratiche in ambito sociale e ambientale e per la valorizzazione delle risorse umane anche attraverso la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita.
COMUNE DI ANCONA AVVISO DI AGGIUDICAZIONE APPALTO SEZIONE I: I.1) Comune di Ancona, Settore Legale, Piazza XXIV Maggio 1, 60121 Ancona, Italia; a) Settore Legale, Piazza Cavour 13, 60121 Ancona; monica.carnevali@comune.ancona.it; TEL +390712222424; FAX +390712222477; b) U.O. Bandi e Gare, Piazza XXIV Maggio 1, 60121 Ancona; TEL +390712222592; FAX +390712222591; raffaelamaria.tonti@comune.ancona.it; http:// www.comune.ancona.it/ankonline/it/uffici/avvisiconcorsi/index.html; 1.2) autorità locale, servizi legali; SEZIONE II: II.1.1) servizio di gestione sinistri da R.C.T. 01/01/ 2011-31/12/2013; numero gara 567842; C.I.G. 0517327FBA; II.1.2) allegato II A D.Lgs.163/2006, categoria di servizi 6; Ancona; codice NUTS ITE32; II.1.5) CPV: 66510000-8; II.1.6) AAP: NO; II.2) € 210,00 oltre I.V.A. per gestione singolo sinistro, oneri sicurezza pari a zero; SEZIONE IV: IV.1.1) procedura aperta; IV.2) offerta economicamente più vantaggiosa; SEZIONE V: V1) 24/11/2010; V.2) 3; V.3) INTERCONSULT S.r.l. di Milano, Italia; V.4) €191,00 - € 210,00; subappalto: NO; SEZIONE VI: VI.1) NO; VI.3.1) Tribunale Amministrativo Regionale Marche, Via della Loggia 24 - 60121 Ancona, TEL +39 071 206946 / 206956 / 206979 / 206978, FAX +39 071 203853, posta elettronica (non abilitata alla ricezione di atti processuali) taransegrprotocolloamm@ga-cert.it VI.3.2) termini di cui all’art.120 commi 1 e 5 D.Lgs. 02/07/2010 n.104. Ancona, 15/12/2010
IL DIRIGENTE SETTORE LEGALE (Dott.ssa Beatrice Honorati)
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Un primo bilancio delle iniziative del progetto europeo ideato da Svim
AsviLoc Plus: l’innovazione passa per lo scambio
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nnovazione. Sembra questa la parola più indicata dagli imprenditori come antidoto alla crisi. Ma qual è l’effettiva situazione delle imprese marchigiane e quali processi di cambiamento sono in atto? A fare il punto sulla questione, un dettagliato report stilato nell’ambito delle attività di AsviLoc Plus (Agencies Supporting Value of Innovation systems in regional and LOCal economies), il progetto europeo ideato e coordinato da Svim, la società di sviluppo della Regione Marche, avviato nel settembre 2009 proprio con lo scopo di accrescere la capacità di innovare nelle economie locali, in un’ottica di relazioni internazionali. Il report consegna i risultati di un’indagine effettuata in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, referente scientifico di AsviLoc Plus, sui fabbisogni delle pmi, la loro capacità di innovare, l’efficacia e la qualità dei sistemi regionali e dei servizi a supporto dell’innovazione. Se da un lato è emerso un quadro piuttosto scoraggiante che ha dipinto la nostra regione come poco incline a facilitare la diffusione e il recupero di informazioni circa l’innovazione e poco attenta nell’indagare le esigenze ed i mutamenti del mercato, dall’altro lato
Visita di studio nel mobilificio lo svolgimento dell’indagine stessa ha segnato un punto di svolta verso una maggiore attenzione a queste tematiche, indicando la volontà di inserirsi proattivamente nel panorama internazionale, grazie anche alla sinergia con altri interventi. L’intero progetto AsviLoc Plus, che coinvolge otto Paesi europei (Italia, Austria, Grecia, Bulgaria, Ungheria, Romania, Croazia e Slovenia), ha infatti intrapreso, in poco più di un anno di attività, numerose iniziative segnate da scambi con i partner europei. Esemplari in tal senso sono stati i gemellaggi con altre Agenzie di sviluppo dell’area del Sud Est Europa, esperienze che hanno per-
Libertatea in Romania messo lo scambio di know how per aumentare il livello di competenze e di conoscenze sulle tematiche dell’innovazione. Nelle Marche il gemellaggio ha interessato la locale Svim e l’Agenzia regionale di sviluppo del NordOvest della Romania, con rispettive visite a centri tecnologici, università ed imprese. E proprio il confronto e lo scambio di best practices è stato il leit motiv anche di altre iniziative del progetto, come le visite di studio all’Area Science Park di Trieste, il principale parco scientifico e tecnologico multisettoriale d’Italia, all’Aws, l’agenzia nazionale austriaca di erogazione di servizi ad aziende innovative, e al-
l’Ecoplus, agenzia per la promozione economica nella Regione della Bassa Austria. A completare la fase di formazione delle Agenzie di sviluppo partner del progetto, anche una tre giorni di seminari, workshop e focus group, organizzata a Rovigo dall’Agenzia di sviluppo del Nord-Est della Romania. Ma AsviLoc Plus non è terminato: il progetto è infatti triennale ed ha in previsione altre iniziative. All’interno di questo network per l’innovazione, Svim continuerà a rapportarsi con le altre Agenzie di sviluppo partner, anche attraverso i laboratori regionali in cui si condivideranno i risultati. Rosemary Martarelli
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Premio “Gocce d’argento”
Vip incantati dalle Grotte Notte di gala all’insegna della musica e dello spettacolo per la seconda edizione del Premio internazionale “Gocce d’argento”, che si è svolta nella suggestiva cornice delle Grotte di Frasassi. Una grande vetrina per il territorio marchigiano, vedendo la partecipazione di numerosi big del cinema e della televisione: agli attori Maria Grazia Cucinotta, Michele Placido, Vanessa Gravina, il direttore di Rai Uno Mauro Mazza e il direttore del Tg 1 Augusto Minzolini, tutti destinatari del Premio. Presenti all’incontro all’interno delle cavità naturali di Genga molti volti noti dell’industria, della cultura, delle istituzioni e della politica della nostra regione tra cui l’onorevole Carlo Ciccioli, il Questore di Pesaro Italo D’Angelo, la poetessa Francesca Merloni. Tanti gli applausi per l’evento, organizzato dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ancona e dalla Confcommercio della città dorica con l’obiettivo di lanciare un nuovo progetto di promozione turistica delle Grotte, progetto ideato da Legambiente insieme con il Consorzio Frasassi e curato dal promoter Vladimiro Riga. “E’ stata veramente una grande festa –ha sottolineato quest’ultimo-, una vetrina significativa per il
nostro territorio: chi non aveva mai visitato il complesso di Genga, e la Cucinotta tra questi, è rimasto affascinato dalla bellezza delle Grotte, scenario imponente e paradiso degli speleologici di tutto il mondo. Una grande occasione di promozione per Frasassi –inciso di Riga- e per tutta la regione: alcuni servizi girati sul posto saranno trasmessi durante ‘La vita in diretta’ e in altri programmi di Raiuno, oltre allo stesso Tg 1”. Lo spettacolo, condotto da Stefano Masciarelli, ha visto momenti di poesia, di musica e la consegna del Premio internazionale “Gocce d’argento” anche ad altri personaggi che si distinguono da anni nel panorama nazionale ed internazionale per il grande talento; a consegnare il riconoscimento al sindaco di Sant’Angelo in Vado, Settimio Bravi, è stato Giorgio Moretti, in rappresentanza di “Marche domani”. La regia della serata è stata curata da Melissa di Matteo, personalità poliedrica e che vanta prestigiose esperienze come attrice e regista teatrale, nonché come cantante. Direttore artistico Michele Pecora, cantante, autore e direttore d’orchestra. Ad allietare l’appuntamento la splendida voce del giovane tenore Jacopo Mengoni. Martina Alliney
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“Art”, debutto nelle Marche
Haber e Boni: “Solari? Un mito” “Solari è veramente forte: un mito. E nelle Marche l’accoglienza è stata fantastica”. Alessandro Haber è uno dei tre attori sulle scene di “Art”: da par suo veste i panni di Yvan, uno dei tre amici protagonisti della nota commedia di Yasmina Reza, successo internazionale che varrà alla drammaturga francese il prestigioso Giampiero Solari; sotto, premio Molière per il dall’alto: Gigio Alberti, miglior autore. Diretto Alessio Boni e Alessandro da Giampiero Solari Haber l’allestimento italiano: interpreti, con Haber, altri due professionisti del palco come Alessio Boni (Serge) e Gigio Alberti (Marc). Tre personalità di spicco, azzeccata la scelta per i rispettivi ruoli: un “triumvirato psicologico”, come lo chiama Boni, che molteplici significati consegna alla grande metafora dell’uomo “che occupa uno spazio bianco e poi scompare”. Completamente bianco è il quadro che Serge acquista: un dipinto vuoto e tuttavia molto costoso, motivo di un vivo dibattito che mentre indaga, con accenti di satira, i significati dell’arte astratta esplora le complesse dinamiche dell’amicizia. Anteprima nazionale dello spettacolo nelle Marche (ad Ascoli Piceno, tappe successive a Senigallia e a Macerata), terra di debutti per Solari (con Panariello, tra gli altri, Fiorello, e recentemente la Hunziker), regista che Alessio Boni definisce “straordinario”: la pièce, godibilissima, modula con ironia la riflessione su temi che si intersecano nelle maglie dei rapporti umani e molto raccontano della contemporaneità. Silvana Coricelli
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Muse, inaugurazione della Stagione lirica il 21 gennaio con Così fan tutte; nuova produzione, l’allestimento firmato Pier Luigi Pizzi
Mozart in apertura Carmela Remigio nel ruolo di Fiordiligi
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u il sipario con Mozart. La Stagione lirica della Fondazione Teatro delle Muse si apre il 21 gennaio (ore 20.30)–replica il 23 (ore 16)- con l’opera Così fan tutte del genio di Salisburgo. Regia, scene e costumi di Pier Luigi Pizzi, nuovo allestimento produzione della Fondazione Muse in collaborazione con lo Sferisterio Opera Festival di Macerata, una proposta che segna il rinnovarsi della collaborazione tra Fondazione Muse, Sof e Form - Orchestra Filarmonica Marchigiana, fissando, dopo il Don Giovanni dello scorso anno, un nuovo appuntamento con Mozart. Direttore d’orchestra Daniel Kawka, gli interpreti dell’opera che inaugura il cartellone lirico 2011 del Massimo dorico sono Carmela Remigio Fiordiligi, Ketevan Kemoklidze Dorabella, Markus Werba Guglielmo, Paolo Fanale Ferrando, Giacinta Nicotra Despina, William Shimell Don Alfonso.
Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti è un’opera lirica in due atti, la terza ed ultima delle tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte. La prima rappresentazione ebbe luogo al Burgtheater di Vienna il 26 gennaio 1790. Così fan tutte, dopo Le nozze di Figaro (1786) e Don Giovanni (1787), è anche l’ultima opera buffa mozartiana: seguiranno il Singspiel Die Zauberflöte e l’opera seria La clemenza di Tito. Fu commissio- Pier Luigi Pizzi, nata dall’imperatore Giuseppe II in seguito al successo delle riprese viennesi di Don Giovanni (maggio
1788) e delle Nozze di Figaro (agostonovembre 1789). Nel libretto sono fuse varie fonti: la vicenda sembra
in alto Carmela Remigio originale, ma un fitto intreccio di citazioni chiama in causa Ovidio, Boccaccio, Ariosto,
Turi, emigrante di mezzo: lo spettacolo di Salvatore Motta ad Ancona il 20 gennaio Ponte tra Culture e Compañía Errante (Colombia) presentano “Nonni Avi. Emigrante di Mezzo”, di e con Salvatore Motta, regia di Motta e Gianluca Barbadori, il 20 gennaio
(ore 21) ad Ancona, nella Casa delle Culture in via Vallemiano, all’interno della rassegna Linee di Resistenza. Il sogno americano di Turi (Salvatore), emigrante italiano a cavallo del terzo
millennio, nello spettacolo autobiografico del catanese Motta, classe 1974: l’attore terrà, nei giorni 28-29-30 gennaio, uno stage di perfezionamento per attori. Info 346 5006099.
Marivaux e Goldoni. La trama è sotto certi aspetti un gioco scandaloso: gentildonne, e non serve o servette, che si concedono l’adulterio e l’eros extraconiugale. La seconda opera in cartellone è il Don Pasquale di Gaetano Donizetti, in programma il 4 e 6 marzo. Biglietteria Muse tel.: 071/52525 www.teatrodellemuse.org
Serigrafato a mano e a tiratura limitata l’originale libro di disegni di Allegra Corbo e Andreco; dopo la presentazione di Ancona, doppio appuntamento a Bologna
Ceramica a Fano
Aletheia, giù la maschera
Resterà allestita fino al 3 febbraio, all’Art Gallery Santa Teresa di Fano, la mostra, curata da Loreta Larkina, Creatività ceramica italiana. Tante tradizioni e pratiche in una, che vede raccolte opere di oltre quaranta ceramisti attivi in Italia. L’esposizione
A volte, per mettere a significato letterale è “ciò che quella sorta di Giano bifronte espositivo Fragile Continuo nudo la verità, bastano pochi si sottrae dal nascondimenche appare quando spieghi il di vicolo dei Facchini. Un colori, così intensi da rapire to”), sottotitolo: the state of libro e ti accorgi che il lavoro raffinato a tiratura la mente, così sfrontati da not being hidden. Un monito cartoncino può essere limitata, (Strane Dizioni), un agghiacciare l’animo. La cromia che inscena le passioni umane, con le vibrazioni avvolgenti del rosso, lo splendore puro dell’oro e dell’azzurro, l’inquietudine misteriosa del nero. Un colore che non ammanta le sfaccettature dell’esistenza, ma che pulsa Disegno di Allegra Corbo tratto dal libro “Aletheia, the state of not being hidden” proprio per portarle allo scoperto, che ci a calare la maschera, a approcciato da qualsiasi lato, libro che ha impegnato a piacciano o no. Ha la mostrarsi per come si è, perfino chiuso ad anello, per lungo i due artisti, quasi a purezza dei disegni dei dentro e fuori. Un lavoro raccontare una perenne simboleggiare il difficoltoso bambini il libro che raccooriginale anche nella continuità. Dopo la recente iter di una maieutica svelaglie i lavori serigrafati a fattezza, con i disegni presentazione dell’opera ad trice. Le linee fluide di mano di Allegra Corbo e piegati ad organetto per Ancona (da Librare, in via Allegra Corbo sfociano Andreco, artisti molto ricordarci che la vita è un San Pietro, dove è possibile nell’apertura di bocche, apprezzati nel panorama avvicendarsi di episodi non reperirla), il volume resterà orecchie ed occhi tesi contemporaneo. Che di slegati tra loro. E, a ben esposto a Bologna fino al 22 nell’impeto della rivelazione, disvelamento si tratta lo vedere, nemmeno i confini gennaio, in un doppio che a volte non riesce a conferma il titolo dell’opera, interpersonali sono tracciati appuntamento: alla Libreria trattenere il testo. E’ un “Aletheia” (è parola greca nettamente, finendo per Modo Infoshop di via onirico lucido e chiarificatotradotta con “verità”, ma il sfumare e compenetrarsi in Mascarella e nello spazio re, dove vita e morte si
compenetrano, dove il tratto mette nero su bianco un flusso di coscienza catartico. Un “discorso intimo”, come l’ha definito Allegra: “Non una verità giuridica, ma uno sguardo spirituale alla luce presente nelle cose e che deve essere mantenuta viva”. Poesia che si accosta al simbolismo magico del tratto visionario di Andreco, noto per aver realizzato la grossa balena che campeggia al mercato ittico al porto di Ancona. L’artista propone figure antropomorfe fluttuanti, in un passaggio fluido verso sembianze animali, dove i corpi, trasparenti, rivelano gli organi interni. Pinocchi che tolgono la maschera, ma che in fondo ne rivelano un’altra, perché non si smette mai di giocare sulla scena della vita. Ro. Ma.
Opera di Mirta Morigi rappresenta l’esito di un più ampio progetto che ha visto uno scambio inedito tra Italia e Lituania in cui l’arte è stata punto d’incontro tra culture diverse, unite dall’internazionalità del ruolo tecnico e linguistico della materia plasmabile. In mostra oltre quaranta pezzi che fondono colore, forma e materia nell’intento di mettere a fuoco il fenomeno plastico-scultoreo dell’arte ceramica nel nostro Paese. Catalogo a cura di Gian Carlo Bojani; orari: lunedì 16-19.30; martedì – sabato 9- 12.30/ 16- 19.30; ingresso gratuito
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cultura
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Caravaggio e Barocci: capolavori a confronto ad Urbino Resterà esposto fino al 30 gennaio, nella Sala dei Banchetti del Palazzo Ducale di Urbino, lo straordinario capolavoro di Caravaggio il San Francesco in meditazione, già nella Chiesa di San Pietro a Carpineto Romano, oggi depositato nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini a Roma, insieme alla
La scomparsa del fotografo Benedetto Trani
L’intima essenza di una realtà creata
Non un semplice fotografo. Non lui, che del mondo immortalava l’anima e le pulsioni più intime. Nemmeno un semplice reporter, lui che amava ripetere che la fotografia “non è cronaca della realtà, ma sua creazione”. Forse uno psicologo dell’immagine, questo sì: un artista che sapeva farti vedere le cose sotto ogni angolatura, mai scontata, e che le emozioni sapeva scovarle. Ancor più: crearle. Benedetto Trani, scomparso in questi giorni all’età di 91 anni, ci ha lasciato un’eredità di preziosa fantasia, della poesia lieve che venava anche l’insegnamento del generoso maestro, lui che ha saputo condividere la sua arte mettendosi a disposizione, all’Università della terza età, di chi mostrasse interesse nei confronti della fotografia. Un uomo che ha fatto la storia di Ancona, amata città di adozione in molti modi raccontata. Lo studio al centro storico, lì dove persone e paesaggi hanno trovato l’eternità, essenze disvelate davanti all’obiettivo. Perché Trani era così: con uno scatto sapeva raccontare, emozionare, scoprire. Aveva il raro dono della comprensione, quella autentica, che gli permetteva di scomporre la realtà e ricostruirla sondando complessità inesplorate. Grande il senso dell’umanità, come ebbe a commentare il filosofo Giancarlo Galeazzi: un’umanità oggettiva e soggettiva che lo ha guidato verso “un’opera profondamente unitaria, pervasa da un forte sentimento di partecipazione”. Trani ha fotografato scorci cittadini dando un’aurea regale a mura corrose dal tempo, ha ritratto donne (molte, una costante nel suo lavoro) che davanti all’obiettivo hanno offerto allo sguardo le proprie emozioni con la forza dirompente dei loro corpi. Una delle ultime esposizioni dell’artista, quella allestita la scorsa estate nella laziale Sperlonga (Sperlonga quasi un prolungamento di Fondi, dove Trani nacque): “Opera in Do(nna). Armonie e dissonanze” il titolo della mostra (sopra una delle opere esposte in quell’occasione), dove la celebrazione del corpo femminile faceva tutt’uno con la sperimentazione artistica, restituendo immagini di forte impatto emotivo e cromatico. Benedetto Trani era uno sperimentatore, pioniere della fotografia a colori, prima, e delle tecniche digitali, poi, regista di documentari: ha saputo innovarsi mantenendo le radici nella tradizione, e questa sua peculiarità gli è valsa numerosi riconoscimenti, come il recente premio “Senigallia io fotoreporter 2010”, con il quale la città rivierasca ha onorato una collaborazione pluridecennale con l’artista, più volte sfociata in esposizioni al Musinf. L’ultimo dei tanti omaggi ad un indimenticabile sognatore. Ro. Ma.
versione del medesimo soggetto nella Chiesa della Concezione dei Cappuccini di Via Veneto. L’eccezionale presenza ad Urbino di questi due incunaboli della pittura seicentesca offre lo spunto per un confronto incrociato con il grande contemporaneo urbinate di Caravaggio, e cioè Federico Barocci, anche
lui alle prese con temi francescani, un maestro che dal canto suo re-inventa un tema caro alla pittura di Controriforma e si cimenta tanto con l’Invenzione delle Stimmate (come vuole una recente, affascinante lettura di Chiara Frugoni) già nella Chiesa dei Cappuccini d’Urbino, che con il Perdo-
Una grande classico nella città della danza Civitanova, il cartellone invernale si inaugura il 20 gennaio con “Il lago dei cigni” della Compagnia di Balletto del Teatro dell’Opera della Macedonia
C
inque appuntamenti compongono il cartellone di Civitanova danza tutto l’anno 2010.2011, stagione invernale della danza della città di Civitanova Marche giunta alla sua quattordicesima edizione su iniziativa del Comune di Civitanova Marche, dei Teatri di Civitanova, dell’Amat, del Ministero per i Beni e le Attività culturali e della Regione Marche. L’inaugurazione, il 20 gennaio al Teatro Rossini, è affidata ad un grande classico, Il lago dei cigni, danzato dalla Compagnia di Balletto del Teatro dell’Opera della Macedonia (foto sopra). Le coreografie di PetipaIvanov sono riviste da Viktor Yaremenko, direttore artistico del Balletto, il quale riporta alla luce un’antica versione dell’opera che inizia con un sogno per procedere poi nella tradizionale narrazione. Appuntamento successivo il 28 gennaio al Teatro Annibal Caro con Butterfly, una trasposizione contemporanea dell’opera di Puccini realizzata da Ersiliadanza su coreografie di Laura Corradi e musiche originali di Enrico Terragnoli e Fabio Basile. Il 27 febbraio il Teatro Rossini ospita la Compa-
gnie Käfig -una delle più importanti compagnie di hip-hop in Francia che s’impone per il suo stile
suo nuovo spettacolo teatrale Li Romani in Russia: un assolo emozionante, divertente, drammatico, tratto dall’omonimo poema in versi del grande poeta romanesco Elia Marcelli. Il 5 febbraio sarà un concerto d’autore ad aprire la stagione del Teatro delle Logge di Montecosaro: Mimmo Locasciulli presenterà un progetto speciale in trio, per voce e pianoforte, sassofono e contrabbasso; due ore di concerto, con arrangiamenti e atmosfere jazz, ballate blues, venature swing, e con proposta delle canzoni più famose, da quelle scritte con De Gregori a quelle con Enrico Ruggeri. Il 20 febbraio ritorno a Potenza Picena con Ulderico Pesce, affabulatore lucano, ed
il suo Edipo Re - da Sofocle a Pasolini; consulenza artistica del grande regista russo Anatolij Vasil’ev. Il 26 febbraio al Teatro delle Logge di Montecosaro arriverà Flavio Oreglio con il suo Recital per attore e chitarra: un grande contenitore comico in cui raccontare e analizzare il tema dell’ignoranza rispetto alla filosofia, alla scienza e alla religione. Dedicati alla cronaca dal mondo gli ultimi due appuntamenti: il 12 marzo approderà a Montecosaro dalla Bolivia Cèsar Brie con il suo ultimo lavoro Albero senza ombra, che racconta di un 11 settembre molto particolare: nel 2008, in Bolivia, dei contadini che si dirigevano a una manifestazione vennero aggrediti e uccisi da gruppi
le storie di emarginazione dei ragazzi della Compagnie Käfig e con la loro voglia di esprimersi con “Contemporary Tango”
unico– con il dittico Agwa / Correria. Dal 1996 Mourad Merzouki, coreografo e direttore artistico del gruppo, non smette di rinnovare il linguaggio dell’hip-hop; la frizzante e sorprendente compagnia franco-magrebina presenta a Civitanova danza una nuova creazione nata dall’incontro tra Merzouki con i ballerini della Companhia Urbana de Dança di Rio. Il vissuto nelle favelas degli undici ballerini brasiliani in scena rivela una singolare affinità con
EstEuropaOvest nel segno della passione civile Sette appuntamenti, tracciando un segno di passione civile nel contemporaneo. È la nuova stagione dei Teatri d’inverno di EstEuropaOvest, progetto artistico di Giorgio Felicetti. Si parte il 22 gennaio da Loro Piceno con lo scrittore e narratore Maurizio Maggiani, che proporrà il suo Risorgimento senza memoria: di scena le piccole storie umane e le gesta di due generazioni di giovani uomini che nel cuore del XIX secolo hanno consumato le proprie vite a un’idea; la banda musicale del paese guiderà il pubblico in questo viaggio attraverso i 150 anni della nazione italiana. Il 30 gennaio al Teatro Mugellini di Potenza Picena Simone Cristicchi presenterà il
no di Assisi, il grande quadro per i Francescani d’Urbino di cui il Palazzo Ducale conserva il vivacissimo bozzetto dei colori realizzato a preparazione della pala chiesastica. A cura di Vittoria Garibaldi, Claudia Caldari e Alessandro Marchi, una mostra ‘piccola’ ma di
squadristi; un delicato e poetico spettacolo omaggio ai campesinos. Il 16 marzo l’appuntamento è a Montecosaro con Ottavia Piccolo (una mostra all’attrice dedicata nel foyer del teatro) e il suo Donna non rieducabile, epiteto che il governo di Putin aveva affibbiato ad Anna Politkovskaja, una giornalista che portava avanti, con tenacia e determinazione, il proprio mestiere e per questo è stata uccisa. Ottavia Piccolo dà voce allo smarrimento, alla dignità e all’ironia del personaggio, con la forza e il coraggio di una grande attrice che in quei valori di libertà si identifica fino in fondo. Info e prenotazioni: info@esteuropaovest.it www.esteuropaovest.it - tel. 347 3665927
energia e gusto del gioco. Due sono i brani della serata: Correria, una corsa trepidante, frenetica, ispirata al ritmo ossessivo che scandisce la vita nel mondo occidentale, in continua lotta contro il
capolavori eccellenti; uno spaccato breve ma intenso della pittura fra Cinque e Seicento che a Urbino e nelle Marche attende di essere riscoperta tanto nei suoi valori locali quanto nelle componenti che affacciano sulla grande arte europea del Barocco. Orario: lunedì 9-13, da martedì a domenica 918:30. Info: 0722/322625 tempo, e Agwa, in cui i ballerini cariocas “diluiscono” e mescolano armoniosamente hip-hop, capoeira, samba, musica elettronica e bossanova, per far emergere una danza dalle acrobazie sbalorditive, piena di energia e di inventiva. Si prosegue il 4 marzo al Teatro Rossini con il Balletto di Roma in Contemporary Tango, affascinante spettacolo su coreografie di Milena Zullo e musiche di Astor Piazzolla, Lucio Demare, Anibal Troilo, Juan D’arienzo, Osvaldo Pugliese, Francisco Canaro, Angel Villoldo. L’opera esplora una nuova contaminazione tra il linguaggio contemporaneo ed il “minimalismo” dell’incontro tra corpi che parlano di tango. Lo spettacolo narra l’abbraccio del tango, dentro il quale si colmano bisogni, aspettative, sogni, desideri e oblii. La conclusione è affidata, il 1° aprile al Teatro Cecchetti, a Eresia. [Nera] [Rossa] [ ] [ ]. Visioni non dogmatiche del mondo di Sineglossa, gruppo che fa parte di “Matilde. Piattaforma della nuova scena marchigiana”, un progetto di Regione Marche e Amat. Eresia è un lavoro biennale attorno a Giovanna D’Arco: un numero imprecisato di indagini distinte per colore. Ciascuna è il pretesto per lavorare a partire dagli indizi che la santa, amazzone, contadina, vergine, eroina, maschietta, suggerise. Info: Teatro Rossini 0733 812936, Amat 071 2072439, www.amat.marche.it, www.civitanovadanza.it.
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Scuola regionale dello sport – Corso sulla comunicazione didattica “Comunicazione didattica”, è il titolo del corso in programma venerdì 21 gennaio, nella sala riunioni del Coni Marche al PalaRossini di Ancona, curato dalla Scuola regionale dello sport delle Marche. Sarà Laura Bortoli, psicologa e docente della Facoltà di Scienze motorie di Chieti, a tenere tale corso: un aggiornamento per formatori sulla comunicazione didattica, muovendo dalla considerazione che il compito di un educatore non sia unicamente quello di trasmettere conoscenze, teoriche o pratiche, aggiornate o approfondite ma anche di favorire, nello stesso tempo, l’acquisizione di competenze relative alla trasmissione di informazioni. La lezione avrà la durata di quattro ore, dalle ore 15 alle ore 19.
Atletica – Il consigliere nazionale Fidal, Giuseppe Scorzoso, ha presentato il calendario indoor che si disputerà al Banca Marche Palas di Ancona, a partire dal 29 gennaio
”Il 2011? Stagione da record!” “Nel 2010 abbiamo registrato la partecipazione di 10.396 atleti; assegnati 349 titoli tricolori” ROBERTO I. ROSSI
L
’atletica indoor torna a recitare un ruolo da protagonista al Banca Marche Palas di Ancona, struttura che diventerà il fulcro dell’attività nazionale al coperto. Per la seconda stagione consecutiva l’impianto di via della Montagnola è stato designato quale unica sede di tutti i Campionati italiani indoor. L’evento più atteso del periodo invernale è in programma nel weekend del 19-20 febbraio con i Campionati italiani assoluti, sarà l’occasione anche per definire la squadra azzurra che parteciperà ai Campionati europei indoor in programma a Parigi dal 4 al 6 marzo 2011. Nelle settimane precedenti il Banca Marche Palas di Ancona sarà teatro dei Campionati italiani di prove multiple, 29-30 gennaio, seguiti dai Campionati italiani giovanili, 12-13 febbraio, con tre categorie coinvolte (Promesse, Allievi, Juniores), per arrivare ai Campionati italiani master, 4-6 marzo, che vedranno anche l’assegnazione del Trofeo Romcaffè. Oltre ai vari Campionati italiani, il banca Marche Palas ospiterà in ogni week-end dei meeting e riunioni di carattere nazionale oltre a manifestazioni promozionali, in particolare, il Banca Marche Meeting di domenica 6 febbraio. Intanto è già stata attivata l’intensa serie di raduni tecnici federali, con i migliori specialisti italiani delle prove multiple che si sono allenati nella struttura dorica. La stagione indoor al Banca Marche Palas si concluderà nel fine settimana del 12-13 marzo, con i Campionati italiani paralimpici Fispes. “Confidiamo in un anno, il 2011, da record e ricco di soddisfazioni –ha dichiarato Giuseppe Scorzoso, consigliere nazionale Fidal, nel corso della presentazione della stagione-, a seguito di quanto è stato fatto dall’avvio dell’attività in questa struttura, nel 2005. Sono stati sei anni che hanno prodotto numeri importanti: 60 mila atleti in gara, 210 manifestazioni organizzate, una edizione dei Campionati europei master, nel 2009, 4 Campionati italiani assoluti, 5 Campionati italiani giovanili, 5 Campionati italiani master, 5 Campionati italiani di prove multiple, 6 Campionati italiani per disabili, un incontro internazionale assoluto, 2 incontri internazionali Juniores, una edizione di Campionati italiani di ginnastica ritmica, una Coppa Italia Csen di karate e un incontro interregionale di taekwondo”. “L’ultimo anno, il 2010 –ha
Il Palaindoor Banca Marche Palas di Ancona precisato Scorzoso- è stata una stagione da record: abbiamo registrato la partecipazione di 10.396 atleti in
gara su 29 appuntamenti agonistici, tra cui ben 5 Campionati italiani, con un incremento di presenze del 7,40
per cento rispetto all’anno precedente ed assegnando la bellezza di 349 titoli italiani per tutte le specialità e in
tutte le categorie. Intenso anche il calendario, nel 2010, dell’attività tecnica e scientifica: dai raduni nazionali ai
corsi di aggiornamento per giudici di gara e operatori Sigma e di formazione per giudici di marcia e di partenza, fino alla seconda edizione della ‘Convention nazionale’, con tre giornate di lavori a cui hanno partecipato circa 500 tecnici e relatori provenienti anche dall’estero”. “Durante tutta la scorsa stagione –ha precissato Scorzoso- il Palaindoor è stato a disposizione per gli allenamenti degli atleti agonisti, dei centri giovanili delle Società marchigiane e degli studenti delle scuole di Ancona, ma le porte si sono aperte alla cittadinanza per merito dell’iniziativa ‘Tutti in forma al Palaindoor’, una struttura che si è trasformata in una grande palestra per tutti gli sport: corsi di ginnastica e attività motoria per tutte le età, con al fianco sempre la competenza di professionisti laureati in Scienze motorie”.
Calcio, Eccellenza, finale regionale – Battuto il Tolentino per 6-5 ai calci di rigore, 1-1 i tempi regolamentari; gol decisivo di Cercaci
Ancona 1905, una Coppa storica L’Ancona 1905 ce l’ha fatta! Ha conquistato la sua prima Coppa Italia relativa al campionato di Eccellenza Marche, battendo, in un’accesa ed emozionante finale, la formazione del Tolentino con il risultato di 6-5 dopo i calci di rigore. A segnare il gol decisivo, dopo che i tempi regolamentari e quelli supplementari si sono chiusi sul risultato di 1-1 (45’ Genchi –Ancona-, 55’, Melchiorri – Tolentino), è stato il biancorosso Cercaci, autore del sesto rigore battuto dall’Ancona 1905. La conquista dell’ambito trofeo è stata segnata anche dal palo colpito dal tolentinate Marcoaldi nell’ultimo rigore tirato. Nel complesso è stata una brillante partita, con l’Ancona 1905 di mister Marco Lelli che ha dominato il primo tempo, creando ben cinque palle gol, andando in rete allo scadere della prima frazione
Il momento dell’esultanza dell'Ancona 1905 per la conquista Italia campionato di Eccellenza Marche di gioco con l’arrembante attaccante dorico Genchi. Nel corso del primo tempo il Tolentino ha subìto la forza del team biancorosso, riuscendo ad avvicinarsi all’area dell’Ancona una sola volta, al 40’, in contropiede
con Tonici, autore di un forte tiro centrale, che ha sfiorato la traversa. Nella ripresa la squadra di mister Roberto Mobili si è impegnata nella ricerca del pareggio, che è giunto al 10’ (55’), grazie ad un colpo di
Calcio a 5 – Coppa Marche: al Real Fabriano il trofeo di serie C Real Fabriano e Audax Sant’Angelo, per il settore maschile, Cantine Riunite Tolentino ed Jesina, per quello femminile, sono le squadre che hanno conquistato i vari titoli della Coppa Marche di calcio a cinque, nel corso delle finali disputatesi nei giorni scorsi al Centro federale della Figc “Paolinelli” di Ancona. Il Real Fabriano ha
vinto il trofeo di serie C, superando in finale il Grande Toro per 5-4; l’Audax Sant’Angelo si è aggiudicato la vittoria nella categoria Juniores: 6-2 al Grande Toro; il Cantine Riunite di Tolentino si è cucita sul petto la coccarda femminile di serie A, dopo aver battuto il Real Filottrano per 4-2; infine, la Jesina ha battuto 9-1 la Gemina, festeggiando la Coppa fem-
minile di serie B. L’intera manifestazione della Coppa Marche ha visto la disputa di sedici partite, con un totale di oltre cento gol siglati, di fronte a qualche migliaio di spettatori. Una fase finale che ha riscosso un particolare successo, sia a livello di risultati e di riscontri tecnici che di partecipazione da parte del pubblico.
testa di Melchiorri. Pronta la reazione dell’Ancona con due occasioni da rete, entrambe mancate da Mattia Santoni al 13’ (58’), diagonale terminato fuori di poco dal primo palo della porta difesa da Caracci, e al 26’ (71’), colpo di testa su cross dalla sinistra di Cercaci. Nell’ultimo della Coppa quarto d’ora del match è stato il Tolentino a… rischiare di vincere, con tre incredibili occasioni fallite, prima da Casoni, al 28’ (73’), poi da Melchiorri, al 40’ (85’), ed ancora da Casoni al 48’ (93’), con una situazione, quest’ultima, tipo rigore, con il tiro di
Casoni finito, incredibilmente, a fondo campo. Nei due tempi supplementari è stata l’Ancona a mancare per ben sei volte la rete della vittoria. Questa la sequenza dei successivi rigori: Pesaresi (A) 21; Iacoponi (T) 2-2; Genchi (A) 3-2; Iommi (T) 3-3; Belelli (A) 4-3; Melchiorri (T) si fa parare il tiro da Recchi; Mattia Santoni (A) 5-3; Casoni (T) 5-4; Caracci (T) para il tiro di Malavenda (A); Tonici (T) sigla il 5-5; Cercaci (A) va in gol e Marcoaldi (T) colpisce il palo. Dunque: Ancona 1905 batte Tolentino 6-5. Ora per la Lelli-band si apre la strada delle fasi nazionali: prima triangolare, poi eventuali quarti, semifinale e finale a Roma, vinta la quale si otterrebbe la promozione diretta in serie D, indipendentemente dal risultato nel proprio campionato di Eccellenza regionale. Roberto I. Rossi
Volley – All’Itas Diatec il Trofeo Città di Loreto E’ la Itas Diatec Trentino la regina del Torneo internazionale giovanile Under 16 “Memorial Serenelli e Cardinali-X Trofeo Città di Loreto”, targato Banca Marche. I trentini hanno superato nella finalissima la Marcegaglia Ravenna per 2-0 (25-13, 25-14). Il premio di Mvp è finito a un giocatore trentino: lo schiacciatore Davide Danese della Itas Diatec. Semifinali: Ravenna ha superato al tie break Treviso, mentre Trento ha avuto vita facile, 2-0, con Perugia. Nella finalina per il terzo posto la Sisley Treviso ha battuto 2-0 la Rpa Perugia. Quinto posto per la Selezione Italia, che ha superato la Lube Banca Marche Macerata, sesta, mentre il settimo posto è andato ai tedeschi dell’Arge Baden Wuttemberg che hanno sconfitto l’Ankon Volley, ottava. Infine, nono posto per la Energy Carilo Loreto, vincente sul Volley Forlì, decimo.
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Intervista con Alceo Moretti, in occasione dei cinquant’anni dalla scomparsa del Campionissimo, 2 gennaio 1960
“Fausto Coppi? Uno scienziato del ciclismo”
Il leggendario passaggio di borraccia tra Gino Bartali e Fausto Coppi
Lo storico passaggio di borraccia con Gino Bartali: “Entrambi mi dissero che l’uno l’aveva data all’altro…” ROBERTO I. ROSSI
C
hi fu a passare la famosa borraccia d’acqua durante una tappa del Tour de France (era il 4 luglio 1952), tra Losanna e Alpe d’Huez, in una durissima salita sul passo del Galibier, Fausto Coppi, che conduceva la gara in maglia gialla, a Gino Bartali o il contrario? La fotografia, scattata da Carlo Martini della Omega Fotocronache, divenne da subito un simbolo della rivalità sportiva e cavalleresca della sfida tra galantuomini e del fair play che ha caratterizzato negli anni il rapporto tra i due campionissimi, ma la verità sullo scatto è sempre stata in discussione. Per avere una risposta di questo storico dubbio, che resterà tale per sempre, abbiamo sentito il nostro direttore Alceo Moretti, in occasione dei cinquant’anni della scomparsa del Campionissimo di ciclismo, Fausto Coppi, avvenuta il 2 gennaio 1960 a Tortona, nella provincia piemontese di Alessandria, all’età di quasi 41 anni, essendo nato, Coppi, il 15 settembre 1919 a Castellania, in provincia di Alessandria. “Ho avuto l’occasione di chiederlo ad entrambi –afferma Alceo Moretti-, Fausto mi disse: ‘Gliel’ho data io…’, e poi Gino: ‘Alceo, si vede, l’ho data io…’”. “Ho conosciuto Fausto Coppi in un ristorante a seguito di un incontro con un giornalista esperto di ciclismo, Cesare Facetti. E Facetti era arrabbiato: ‘Abbiamo un campione come Fausto che non ha una squadra!’. E allora consigliai al reporter di organizzare una riunione con
Alceo Moretti con a fianco, alla sua destra, Fausto Coppi, nel corso della presentazione di una sponsorizzazione Coppi. E la mattina successiva ci vedemmo, sempre nello stesso ristorante. All’epoca ero all’inizio della mia carriera professionale ed ero direttore commerciale della Tricofilina. Mi colpì molto il suo modo di fare, sul piano umano Fausto era veramente un signore, e gli chiesi: ‘perché non facciamo noi una squadra?’, e Coppi mi rispose: ‘Sa, il problema sono gli sponsor’, e io gli ribattei: ‘guardi che lo sponsor ce l’ha davanti a sé’; nel mio budget ci stava la spesa e creai la Tricofilina Coppi, era il 1958. Si avviò così un rapporto stupendo sul piano umano. Iniziai come sponsor poi divenni general manager del team”. Lui era un mago dell’organizzazione tecnica della squadra –spiega Moretti-, la capitanava, in corsa era uno studioso di tutte le tattiche, guidava i suoi compagni di squadra in una maniera signorile con un polso fermo. Nel tempo ho curato tutte le sue sponsorizzazioni che tro-
su
32° anno Giovedi 20 gennaio - ore 23,20 Domenica 23 gennaio - ore 13,10
Aldo Tesei Presidente comitato Marche Udc Casini
vava abbinate al suo cognome. Era uno scienziato del ciclismo. Passava ore e ore con i suoi meccanici a studiare tutto ciò che era legato alla bicicletta”.
Coppi è stato un precursore dei tempi: “Una volta –prosegue Moretti- mi sbalordì: aveva una corsa a cronometro e non riusciva a trovare un maglificio che producesse una maglia di seta, in quanto generava meno atrito, e stiamo parlando di cinquant’anni fa. Dovunque andavamo era un trionfo di gloria”. Fausto Coppi, un atleta dal fisico strano e incredibile, gambe fine e poco muscolose e un torace unico nel genere: “In effetti –ricorda Alceo Morettiaveva una capacità di respirazione nettamente superiore agli altri ciclisti, inoltre creava un grande fascino sul pubblico”. Un episodio: “Eravamo appena tornati da un corsa in Campania –racconta il direttore di Marche domani-, avevo mia figlia Francesca a Falconara, e ci siamo fermati, come tappa, a
Falconara prima di ripartire per Milano. Nell’occasione mia figlia chiese a Fausto: ‘Ma tu fabbrichi le biciclette?’, lui rispose di sì, e Francesca replicò: ‘Peccato che non le fai per le donne…’. Fausto non disse nulla e dopo qualche giorno Francesca ricevette una bici tramite un corriere con scritto ‘Una Faustina per Francesca’. Fu un segnale della particolare sensibilità dell’uomo Fausto Coppi”. Altro episodio: “Sempre in quel viaggio di ritorno dalla Campania – rivela Moretti-, eravamo a Venafro. Era mezzanotte inoltrata, stavamo cercando un bar, ne trovammo uno con un signore che stava abbassando la serranda, e gli chiesi: ‘Scusi possiamo avere un’aranciata?’, e il signore mi rispose con un’aria un po’ seccata: ‘No, sto chiudendo’, nel frattempo vide la scritta Tricofilina Coppi e lui dall’emozione urlò: ’Coppi!’, ed alzò la serranda; nell’arco di pochi minuti, a seguito del suo urlo estremamente comunicativo, tutto il paese si presentò davanti a quel bar, attirato dalla incredibile presenza del Campionissimo, con il sindaco che giunse in pigiama!”. Tecnicamente Coppi è stato un grande scalatore… “I risultati che ha conseguito sono stati stupendi. Era dotato di una grande forza di pedalata e di un particolare intuito nel capire se la corsa era la sua oppure no”. Non solo Coppi… “Ho avuto la fortuna di attivare ottimi rapporti di lavoro con il suo grande avversario, Gino Bartali (nato a Ponte a Ema, piccolo centro toscano, frazione del Comune di Firenze, il 18 luglio 1914, spentosi il 5 maggio 2000, all’età di 86 anni, a Firenze, ndr.). Erano due personaggi stupendi. Nel corso di una intervista a Saint Vincent, prima della partenza di un Giro d’Italia, eravamo seduti ad un tavolo ed io avevo a sinistra Bartali e a destra Coppi, e un giornalista chiese a Coppi che cosa ne pensasse del doping, e Fausto: ‘Ah, è una cosa da evitare’, e Gino mi disse, ironizzando, ad un orecchio: ‘Senti che cosa dice…’, e poi il giornalista a Bartali: ‘E qual è a tal proposito il suo pensiero?’ e Gino: ‘E’ una cosa obbrobriosa, io non prendo nulla, solo qualche tazzina di caffè’, e Fausto replicò avvicinandosi al mio
orecchio: ‘Senti che cosa prende…’; fu un momento molto simpatico”. Coppi e Bartali com’erano? “Più che amici erano rispettosi l’uno dell’altro”. Una vita, quella di Coppi, segnata da una decisione che gli costò la vita, quando andò in Africa con un suo amico a praticare la
co Rossi, un medico universitario di Roma, e Fulco mi disse: ‘Sai Alceo, all’università abbiamo studiato un prodotto che potrebbe risultare utile ai ciclisti, mi fai avere un parere da Coppi?’. E quando Fausto arrivò a Roma, il professor Rossi tirò fuori il prodotto con una
Alceo Moretti con Gino Bartali nella presentazione della nuova squadra Eliolona caccia… “Al suo ritorno in Italia subì una devastante trascuratezza dei medici che lo curarono come se invece della malaria soffrisse di una grave forma di influenza”. E poi, il 2 gennaio 1960 Fausto Coppi salì in cielo. E qui c’è un altro singolare episodio: “Nella vecchia casa dei genitori di Fausto venne allestita la camera mortuaria e mi trovai a risolvere un problema: evitare che la moglie Bruna (Ciampolini, ndr.) incontrasse in quel momento particolare la compagna di Fausto, la famosa Dama Bianca (Giulia Occhini, ndr.). Fu una situazione di grande disagio, con varie manovre per non farle incontrare”. Ma la Dama Bianca che tipo di donna era? “E’ stata molto attaccata a Fausto, con il problema di condurre Fausto ad un tipo di vita economicamente molto impegnativa. Fausto, pur avendo una gran bella villa a Novi Ligure, andò in Africa, oltre che per trascorrere un periodo particolare con un suo amico, anche per trovare altri ingaggi in grado di risolvere tutte le richieste della vita sfarzosa della sua Dama Bianca; e il viaggio in Africa gli cambiò la vita”. Fausto Coppi deteneva una peculiarità: capire i particolari scientifici nella sua carriera: “Avevo un’assistente, Marinella Bortoluzzi, campionessa italiana di salto in alto, e il marito era Ful-
serie di fogli che spiegavano le sue caratteristiche e diede tutto a Fausto, il quale affermò: ‘No professore, questo prodotto non produce nessun vantaggio, l’abbiamo studiato sei mesi fa…’”. Oltre al gran rapporto con Coppi anche quello con Bartali, con il quale lei ha creato un’altra squadra, la Eliolona… “Bartali ha sempre destato una grande simpatia. Famosa la sua frase ‘L’è tutto da rifare’. Lui incontrò Alcide De Gasperi (politico democristiano, all’epoca era il presidente del Consiglio dei ministri del Governo italiano, ndr.) alla stazione di Parigi, dopo aver vinto la tappa del Tour de France nel 1948, da Cannes verso Briançon, ad un passo dal confine con l’Italia, nel giorno in cui, era il 15 luglio, l’Italia sembrava precipitare verso la guerra civile a seguito delle proteste di una parte del popolo, quella di stampo comunista, il leader del Pci era Palmiro Togliatti, e De Gasperi gli disse: ‘La ringrazio perché lei ha salvato l’Italia’, perché in quel momento il popolo italiano seguì Bartali piuttosto che le proteste che stavano per attivare un’autentica rivoluzione nel nostro Paese, e io dissi a Bartali: ‘Quindi è contento di quanto le ha riferito De Gasperi…’, e lui: ‘Sì, ma De Gasperi continua a farmi pagare le tasse!...”.
MARCHEdomani
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Calcio, serie B – Ascoli: situazione ingarbugliata Bufera in casa Ascoli. Se il tecnico Fabrizio Castori al momento del suo arrivo era riuscito a riportare una ventata di aria fresca, in società le cose sono clamorosamente precipitate. Al punto che il primo cittadino Guido Castelli ha deciso, nei giorni scorsi, d’intervenire ufficialmente, inoltrando un comunicato molto duro nei confronti del presidente Roberto Benigni. Che cosa si chiede? In sintesi, viene posto il quesito se la famiglia Benigni sia disposta dopo tante retromarce a mettere per iscritto la propria volontà di cedere l’Ascoli. Inoltre, il sindaco ha chiesto ufficialmente di sapere a quanto ammonta con esattezza la massa debitoria del club. La risposta della proprietà non è stata perentoria, ma le polemiche di sicuro non mancheranno. Sul campo la squadra cerca di rimanere in piedi, ma, inevitabilmente, barcolla. I due ceffoni subiti a Trieste prima e dal Grosseto in casa poi, non aiutano a migliorare una situazione sempre più ingarbugliata. (P.P.)
Il commento
Stop... al tiro delle maglie! Combattere la furbizia, caratteristica… eccellente della maggioranza degli italiani, è una battaglia molto difficile e ricca di insidie. Ma chi ha coraggio, nel cuore e nell’anima, deve provarci, attivando, secondo le proprie possibilità professionali, le modalità in grado di vincere tale conflitto. Un discorso generico, questo, che, entrando nello specifico rende il contenuto molto forte. Ci riferiamo a quei calciatori, purtroppo sempre più numerosi, nel dettaglio i difensori ed i centrocampisti, che non riuscendo a fermare l’attaccante avversario si attivano tirando le maglie e i pantaloncini degli avversari. Un gesto che oggi, con le divise basate su tessuti studiati ad hoc per le varie discipline sportive, consente di tirate tali divise fino a quasi un metro, rendendo tale gesto di furbizia del difensore o del centrocampista talmente visivo da parte del pubblico presente nelle curve, nelle gradinate e nelle tribune degli stadi, tanto da elevare al massimo la percentuale di adrenalina presente nei cuori dei tifosi, scatenando giuste ire di protesta, sia nei confronti del calciatore, che attua tale ingiustificato fallo, che dell’arbitro, nel caso in cui non ammonisca od espella tale calciatore, reo e non confesso. Un atteggiamento, quello dei calciatori che si propendono a tirare le divise degli avversari pur di fermarli, che va contestato e se possibile eliminato. Un compito, questo, che spetta agli allenatori. Perché sono i trainer a far crescere tecnicamente ma anche moralmente ed umanamente i calciatori. E sono loro, i tecnici, che devono trasmettere i veri valori dello sport. E la furbizia è un aspetto che deve essere estromesso dal quadro dei fondamentali che vengono insegnati ai giovani atleti. Un vero difensore per riuscire ad avere la meglio su un attaccante deve impegnarsi ad allenarsi quanto più possibile, migliorando le proprie caratteristiche atletiche e tecniche. Se l’avversario di turno risulta più veloce non è giusto imprimergli un alt prendendolo per la maglia. A vedere certi comportamenti, purtroppo ormai divenuti di routine, i commenti negativi nei confronti di chi li attua diventano, giustamente, negativi. Secondo il nostro punto di vista, si dovrebbero modificare le regole arbitrali, infliggendo da subito il cartellino rosso a chi si appropingua a fermare l’avversario tirandolo per la maglia o per i pantaloncini. Roberto I. Rossi
Calcio, Eccellenza Marche – Dopo la conquista della Coppa Italia e della vittoria per 3-0 contro l’Urbino al Del Conero, il presidente dell’Ancona 1905 si dimostra ottimista…
Marinelli: “Avanti così!” Il ds Andreucci: “Un torneo molto equilibrato da non sottovalutare mai” PAOLO PAPILI
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lla ripresa degli allenamenti, l’immagine più bella era stata guardare il centrocampista Giammarco Malavenda presentarsi sul dischetto per un’improbabile ripetizione del tiro sbagliato nella finalissima di Civitanova col Tolentino. Dopo la partita vinta in campionato con l’Urbino (3-0), invece, la scena più bella è stata vedere lo sguardo di Marco Lelli osservare la nuova classifica. Una griglia che dopo il primo stop in campionato a Senigallia con la Biagio Nazzaro (2-1) è tornata a sorridere, grazie alla larga vittoria dei biancorossi anzitutto, ma anche al successo di misura del Tolentino sulla Fermana. In tre (a quota 47 punti) sulla stessa poltrona. Ricucire subito lo strappo sulla Fermana è stato un risultato importante per l’Ancona. “Certamente la vittoria della Coppa Italia regionale -spiega il direttore sportivo Donato Andreucci-, ha avuto il pregio di ricreare l’entusiasmo necessario per ripartire anche in campionato. Un torneo molto equilibrato da non sottovalutare mai”. Anche perchè le insidie erano dietro l’angolo viste le assenze: alla lista si è aggiunto anche Mattia Santoni… “Eravamo in emergenza per questa gara, è vero. L’infermeria, purtroppo, continua ad essere sempre molto affollata, ma la nostra rosa è talmente ampia che chi gioca è talmente bravo da non far rimpiangere il compagno assente”. Il torneo è senz’altro molto equilibrato, vincere la Coppa però ha la sua importanza… “Assolutamente vero. Tra l’altro, ci garantirà anche l’iscrizione gratuita al prossimo torneo di Eccellenza o serie D, per un risparmio di oltre 20 mila euro. Ma per rispondere completamente alla domanda, noi crediamo molto a questa competizione. Vincere a livello regionale, come ho spiegato, è stato soddisfacente, proveremo senz’altro ad affermarci anche a livello nazionale, nonostante rappresenti un grosso impegno, senza trascurare il campionato che per noi rimane un obiettivo primario”. Anche il presidente Andrea Marinelli ha detto la sua: “I risultati finalmente ci hanno aiutato, avanti così”. Che novità per la cittadella sportiva? “Entro la fine del mese prenderemo una decisione. Spero che i lavori partiranno in breve tempo, l’opportunità è ghiotta. Finalmen-
Un momento del match Ancona-Urbino, 3-0 te potrebbe essere la volta buona per realizzare un qualcosa d’importante che in passato nessuno è riuscito a sviluppare. Nell’ultima riunione ho ricevuto
il consenso di tutti i soci, mi auguro che possano mantenere la parola e mi aiutino ad avviare questo progetto”. Alla luce del vertice che si è tenuto in Co-
mune, quando dovrebbero partire i lavori? “C’è una differenza di quattro o cinque mesi. Stiamo facendo tutte le valutazioni del caso ma siamo fiduciosi, finalmente si è
creata una certa sintonia. Siamo riusciti anche a trovare un accordo sui costi per la gestione del ‘Del Conero’, ora aspettiamo la convenzione”. Trasformerà tutto in società di capitali? “I primi soci saranno i tifosi di Sosteniamolancona”. A tal proposito, l’associazione comunica che venerdì 21 gennaio, nella sede della I Circoscrizione, in via Battisti 11, “verrà formalmente presentata la proposta di Sosteniamolancona per la partecipazione alla costituzione della nuova società Us Ancona 1905. La proposta conterrà le indicazioni che l’associazione intende come fondamentali per creare i presupposti di una partecipazione dei tifosi attraverso il versamento di una quota, rappresentata dall’associazione al momento della costituzione dell’Us Ancona 1905 come società di capitali”.
Atletica – Il secondo week-end di gare della stagione indoor al Banca Marche Palas di Ancona. Ottima prestazione del pesista piceno
L’acuto di Lorenzo Del Gatto Entra nel vivo la stagione indoor del Banca Marche Palas di Ancona, con il secondo week-end di gare. Nel meeting di sabato, l’acuto viene dal pesista Lorenzo Del Gatto, che diventa il terzo italiano di sempre tra gli under 18 con l’attrezzo da 5 kg. Il vicecampione tricolore (argento di categoria all’aperto) migliora a ripetizione il primato personale: inizia subito con 17.57, poi 17.95 al quarto turno e infine 17.97 nel sesto e ultimo lancio. L’allievo di Montegiorgio, che vanta anche un 18.34 outdoor, firma così il debutto stagionale con il nuovo settore maschile della Tecno Adriatletica Marche, un sodalizio che, oltre alla Sangiorgese Tecnolift e alla Collection Sambenedettese, vede il coinvolgimento dell’Atletica Osimo. Le gare di velocità celebrano il doppio successo di Francesca Ramini (Sport Atl. Fermo): 7”62 in finale sui 60 metri, a due soli centesimi dal suo primato regionale, dopo aver corso il
turno eliminatorio in 7”64. Per lei il bis nei 200 di domenica con 24”75. Sempre sui 60 metri, secondo posto di Roberta Del Gatto (7”81), allieva della Sport Atl. Fermo, davanti al 7”90 della sammarinese Martina Pretelli (Olimpus), autrice in batteria del nuovo record nazionale per la Repubblica del Titano con 7”77 (abbassando il suo 7”83 di un anno fa). Quarta l’allieva Martina Buscarini (Sef Stamura Ancona), 7”99. Sui 400 metri, 54”27 per l’azzurra Chiara Bazzoni (Esercito): la toscana, primatista italiana della staffetta 4x400, precede la forestale Giulia Arcioni, seconda in 54”88. Chiusura di giornata con il mezzofondo prolungato e il nuovo primato regionale juniores sui 3000 maschili di Stefano Massimi (Asa Ascoli Piceno), che corre in 8’24”36 migliorando nettamente il precedente limite (8’47"51 di Davide Nandi ad Ancona, il 23 gennaio 1988). Altro meeting nazionale nel pomeriggio di domenica, con
Pallamano, Under 21 Italia fuori dalla finale dei Mondiali L’Italia non ce l’ha fatta. La Russia Under 21 ha battuto il team azzurro per 34-25 nella fase di qualificazione per la fase finale dei campionati mondiali di pallamano, categoria Under 21, che si disputeranno a luglio in Grecia. La nazionale russa,
nella gara giocata al PalaVeneto di Ancona, si è dimostrata superiore a quella italiana, ma gli azzurrini non hanno demeritato, non arrendendosi mai nel corso del match, cercando di contrastare fino alla fine lo strapotere, soprattutto fisico, degli avversari.
il successo del campione italiano assoluto John Mark Nalocca sui 60 ostacoli: 8”17 per il carabiniere marchigiano (8”18 in batteria), mentre sui 200 metri si mette in evidenza lo junior pesarese Lorenzo Angelini (Atl. Avis Macerata), primo in 22”09. Nel pentathlon
femminile, buona apertura di Jennifer Massaccisi (Tecno Adriatletica Marche) con 8”84 sui 60 ostacoli, poi nel salto in alto la compagna di squadra Enrica Cipolloni sale fino a 1.78, anche se poi entrambe non completano la gara conclusiva sugli 800 metri.
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