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ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVI - N. 4 - APRILE 2011 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: info@marchedomani.com redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it
LUIGI VIVENTI
ENRICO CAPPANERA
GIAN MARIO SPACCA
Nostro speciale L’incubo nucleare in Giappone e gli accadimenti in Libia rendono drammaticamente d’attualità il tema dell’energia. La nostra testata ha pensato di restituire contorni regionali ad un dibattito in cui è impegnato il mondo: “pausa di riflessione” è il mantra riguardo al nucleare, mentre grande ribalta conoscono le rinnovabili per le opportunità che da queste potranno venire. Abbiamo dunque chiamato a raccolta gli addetti ai lavori, invitandoli ad un confronto su un tema complesso e sfaccettato, terreno di scelte che reciteranno un ruolo fondamentale per il futuro
Sono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA; FRANCESCO MARCHESI; SANDRO DONATI; PAOLO ANDREANI; GIUSEPPE CASALI; STEFANO LEONI; ENZO GIANCARLI; DANIELE SILVETTI; REMIGIO CERONI; UGO BORGHI; MARCO PACETTI; FABIO POLONARA; MARCO BILEI; LUCIANO GOFFI; MATTEO RICCI; LUIGINO QUARCHIONI; VELIA PAPA; GIANCARLO COGLIATI; MIRKO PANZAREA; LUCIANO BRANDONI; DIEGO GENTILINI; NAZZARENO LUCIDI; ALESSANDRO MORDINI; MARCELLO MARIANI; GIACOMO ROSCIONI
MERGENZA
Cultura
ENERGIA
Risorsa e valore, la cultura rilancia: il forum promosso dalla Regione
Poiesis “Fratelli in Italia”: 4a edizione del festival ideato da Francesca Merloni Musei Palcoscenico Marche: il cartellone celebra il 150o dell’Unità
Parliamo di politica La parola a: Giacomo Bugaro, Marco Cingolani, Valentino Lorenzetti, Antonio Pettinari, Mirco Soprani
Sport
• Vela - Civitanova punta all’iridato • Basket - Al PalaRossini il derby delle Marche • Football americano - I Dolphins tornano nella Dorica • Handball - Luciana Mosconi verso l’Élite
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MORETTI – Buonasera cari amici; in questa trasmissione ho il piacere di avere ospite il Governatore Gian Mario Spacca, che molto gentilmente è venuto a parlare con noi perché i telespettatori marchigiani siano informati degli avvenimenti che sono recentemente occorsi, molto pesanti, e dei provvedimenti che verranno presi, per fare un punto rispetto ai danni dell’alluvione. Diventato presidente della Regione, Spacca ha avuto subito un grosso problema, dovendosi confrontare con le conseguenze del terremoto; poi, sistemata quella situazione, ha dovuto fronteggiare la
MARCHEdomani ni, attraverso filmati e fotografie che -naturalmente con una visione di sintesi e che solo dall’alto poteva provenire- avesse convinto il Governo nazionale ad assumere quelle cifre che noi abbiamo presentato e che sono vicine alla realtà, nel senso che forse dovremo incrementarle ancora un po’, poiché alcune situazioni sono ancora in corso di verifica: parlo dei 476 milioni di danni… MORETTI – …escluse l’agricoltura e la pesca... SPACCA – … in proposito le valutazioni richiederanno ancora alcuni giorni di tempo, e per agricoltura e pesca verrà richiesto lo stato di calamità. Oggi, comunque, nella riunione del Consiglio dei Ministri, è stato dato lo stato di emergenza: la notizia non appare ancora sotto i profili dell’ufficialità, perchè dovrà seguire un iter formale prima di essere comunicata ufficialmente alla Regione, ma di fatto la decisione è stata assunta. Abbiamo dunque lo stato di emergenza e tra poco confidiamo di avere anche lo stato di calamità naturale per l’agricoltura, i cui danni possiamo considerare su una linea
che riguarderà caso singolo per caso singolo: famiglie che sono state poste in condizioni di emergenza, imprese che hanno dovuto cessare la loro attività, opere pubbliche o opere che secondo la definizione dei Comuni una per volta verranno prese in considerazione e sostenute, affinché siano ripristinate le condizioni normali di vita in tutte le parti della regione. MORETTI – Basilare l’incontro che lei ha avuto a Roma con Letta e Sacconi: che impressioni ha riportato? SPACCA – C’è una grande disponibilità ad affrontare questo fenomeno calamitoso, proprio perché se ne è percepita, grazie appunto anche a quella ricognizione fotografica e cinematografica di cui parlavamo, la gravità. Abbiamo ottenuto lo stato di emergenza, tra qualche ora avremo la nomina del commissario -altra cosa molto importante, perché ci sarà un punto di coordinamento organizzativo ben definito- e successivamente avremo l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, in cui verranno specificate le modalità per accedere alle misure e ai provvedimenti
la pressione fiscale, ovvero dovremmo ipotizzare delle misure per finanziare la ricostruzione. Ci siamo naturalmente opposti, perché il Milleproroghe in realtà ancora non ha i decreti attuativi; ci sono ancora delle incertezze interpretative, abbiamo richiesto un parere autorevolissimo al professore Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, proprio per sottolineare l’inapplicabilità in que-
APRILE 2011 per ragioni di carattere giuridico. Adesso la partita è su questo aspetto e l’ordinanza dovrà risolvere definitivamente la questione. MORETTI – Comunque è un bel segno di vitalità quello che avete dato come Regione. SPACCA – Credo che abbiamo dato un segno di grande efficienza; devo dire che a Roma sono rimasti impressionati perché nessun’altra Regio-
parte delle imprese che erano state colpite, anche se alcune purtroppo non sono potute andare al Micam, proprio perché erano state danneggiate in maniera irreversibile. Altre sono potute andare, hanno presentato un campionario magari più limitato allorchè collegato all’attività produttiva delle imprese colpite dal fenomeno calamitoso; di fatto c’è stata una grande reazione del distretto della cal-
GIAN MARIO SPACCA
Internazionalizzazione? “Felici di aver indicato la strada” grande crisi economica, e mi sembra che abbia fatto un ottimo lavoro. Adesso questa alluvione che ha causato danni non da poco: 222 i Comuni interessati dal problema... SPACCA – …salutiamo innanzitutto i nostri telespettatori; un ringraziamento a lei, Alceo, che ci consente di parlare di questo argomento, che è veramente drammatico per la vita della nostra comunità, come lei stesso ha sottolineato sulla base del dato che ha riportato, ma anche di tanti altri. Credo che uno dei più significativi sia la valutazione del danno, che è stata fatta appena ad una settimana dal verificarsi dell’evento, con grande puntualità grazie alla strumentazione della Protezione Civile, alla collaborazione dei Comuni e delle Province che mai come in questa occasione hanno saputo agire con tempestività sotto ogni punto di vista, sia nella gestione dell’emergenza, sia nella ricognizione di questo fenomeno. MORETTI – La accompagno in queste illustrazioni: 3 mila gli operatori della Protezione Civile che immediatamente si sono messi al lavoro, 52 le strade completamente inutilizzabili, una cosa incredibile. Ho visto che lei ha preso una decisione molto opportuna e intelligente: è salito su un elicottero e ha sorvolato tutta la regione. Che cosa ha visto? SPACCA – Questa è stata una necessità per testimoniare soprattutto al Governo nazionale l’estensione e la profondità del fenomeno: siccome ha toccato tutta la regione, non era facile circostanziarlo, quindi abbiamo raccolto dati, informazio-
molto simile a quella che riguarsta fase del Milleproroghe cone è riuscita a portare sul tavolo per avviare il processo di ricoda le altre attività. siddetto e quindi richiedere allo del Presidente del Consiglio un struzione articolato in grandi caStato le risorse che necessitano tale numero di atti ben costruiti, pitoli: uno riguarderà le famiMORETTI – Da quello che per la ricostruzione, sapendo che attraverso cui richiedere lo stato glie e l’emergenza, uno riguarho sentito, mi sembra di poter noi non intendiamo agire sulla di emergenza, come noi abbiaderà le attività produttive -quindire che complessivamente ci pressione fiscale, e che però metmo fatto, e di questo dobbiamo di le imprese in questo momenavviciniamo al miliardo di dantiamo a disposizione delle risorringraziare tutto il sistema amto extra agricole, perché, come ni… se a nostro bilancio, risorse che ministrativo regionale, i Comudicevo, dovrà seguire il decreto SPACCA – …un po’ sotto abbiamo già definito: attraverso ni, le Province, e il nostro sistesullo stato di calamità naturale questa cifra, ma quando faremo una riclassificazione delle poste ma di Protezione Civile, oltre ai che riguarderà esclusivamente le la ricognizione complessiva dei di bilancio, metteremo a dispotanti volontari che hanno opeaziende agricole e della pesca-, danni non saremo molto lontasizione 48 milioni di euro per il rato, ripeto, sia nei confronti e la terza area sarà quella delle ni. sistema idrogeologico, 20 miliodella popolazione, sia per fare opere pubbliche, quindi ponti, MORETTI – Io penso che ni di euro per le imprese, 2 mile ricognizioni ai fini di restituinfrastrutture stradali, dissesti l’iniziativa di documentare la lioni di euro per il fondo di gaire le informazioni necessarie. idrogeologici, in modo che possituazione con fotografie e filranzia -per sostenere le necessisiamo intervenire su tutte le queMORETTI – Oltre a quemati dall’alto sia stata molto tà di finanziamento delle imprestioni. sto vostro segno di grande opportuna, perché siamo in un se-, 18 milioni di euro per la prontezza, di grande attività e MORETTI – Quindi mi paese dove molto si racconta, cassa integrazione in deroga di grande energia, mi è piaciusembra che abbiate avuto aminvece … to molto come SPACCA – ha reagito la …non solo fogente: tra l’altografie e filmati: una mappa- Alluvione: “E’ la prima calamità dopo l’approvazione del tro proprio in questo periodo tura puntuale si è tenuta a quella che è staMilleproroghe, che prevede la cosiddetta ‘tassa sulla Milano una ta fatta, dunque disgrazia’, per cui dovremmo ipotizzare, attraverso la grande manifenon le ricognistazione della zioni territoriali pressione fiscale, delle misure per finanziare la calzatura, il -le famose macricostruzione. Ci siamo naturalmente opposti, anche per Micam, e molti chie di leopardo operatosu cui definire il ragioni di carattere giuridico: dallo Stato le risorse che nostri ri si stavano fenomeno-, ma, p r e p a rando ripeto, nononecessitano; da parte nostra, un contributo che abbiamo per partecipare stante siano apgià messo sul tavolo” a questo imporpena trascorsi tante appuntasette giorni dalmento quando l’evento calamisiamo stati coltoso, è stato già ovvero per le imprese con meno pio successo… piti dall’alluvione che ha dipossibile presentare una ricognidi 15 dipendenti, essendo le alstrutto anche campionari, ecSPACCA – …c’è però una zione puntuale -cioè delle imtre coperte dalla cassa straordicetera. Però i nostri hanno reriserva, una riserva importante, prese che sono state colpite dal naria e dalla mobilità- e poi 6 agito in una maniera incrediperché questa calamità è la prifenomeno, della situazione delmilioni per l’agricoltura. Quebile: 300 le aziende marchigiama che avviene dopo l’approle infrastrutture, delle opere pubsto è già il contributo che la Rene che si sono presentate al Mivazione del decreto Milleprorobliche-, con un censimento gione Marche mette sul tavolo, cam, e hanno venduto tanto da ghe, che prevede una norma molto dettagliato. E anche l’inquindi non è necessario far riessere sicuri di una ripresa ecodefinita la “tassa sulla disgratervento che si farà successivacorso alla pressione fiscale come nomica, il che è molto imporzia”, per cui le Regioni che venmente per la ricostruzione non direbbe il Milleproroghe, che tante. gono colpite da una calamità sarà un intervento definito sul però non crediamo possa essere devono agire in prima persona, SPACCA – Sì, c’è stata una territorio, su una mappa, su attivato in questa misura, anche con i propri cittadini, attraverso grande capacità di reazione da un’area, ma sarà un intervento
zatura e la fortuna è stata benevola, nel senso che questa edizione del Micam, dopo due anni, è quella che segna veramente una forte ripresa della domanda: sono riapparsi acquirenti da tutte le parti del mondo, da nuovi mercati… MORETTI – … ed hanno ripreso a comprare… SPACCA – …hanno ripreso a comprare, a fare ordini, quindi un buon segno, dicevo, e risulterebbe colpevole che non consentissimo alle imprese, a tutte le imprese colpite dall’alluvione, di godere immediatamente di questa opportunità della ripresa economica e quindi del rilancio della domanda, perché questo è l’impegno che noi abbiamo assunto. MORETTI – Altro aspetto positivo: ho visto che anche le banche hanno reagito subito con proposte di finanziamenti particolari... SPACCA – …la forza della nostra comunità è di essere appunto una comunità, nel senso che le operazioni sanno esprimersi su un piano di sistematicità, le istituzioni lavorano in stretto rapporto di filiera, le categorie economiche e le forze sociali intervengono e in questo caso sono intervenute con una focalizzazione molto forte sulle urgenze, ed anche le banche non hanno fatto mancare la loro solidarietà; speriamo che questa solidarietà si preservi e si consolidi, perché la parte più importante non è quella dell’emergenza, bensì quella della ricostruzione, e la ricostruzione richiederà un bel periodo di tempo. MORETTI – So che la Regione chiede l’election day;
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APRILE 2011 che cos’è? SPACCA – E’ una delle misure che abbiamo presentato al Governo; a breve si terranno le elezioni amministrative, elezioni per cui è previsto il ballottaggio: ecco, la richiesta è che nella giornata del ballottaggio si possa votare anche per il referendum, che è già programmato, perchè accorpando questi due appuntamenti elettorali c’è la possibilità di risparmiare intorno a 300-350 milioni di euro, soldi che potrebbero essere utilizzati non soltanto per la nostra calamità, in quanto in quelle stesse giornate sono state colpite la Basilicata e la
ligentemente moltiplicate il successo di Hoffman in vari campi… SPACCA – …sì; cerchiamo di utilizzare l’immagine che ormai sempre di più vede Hoffman legato alla nostra regione non soltanto per gli aspetti istituzionali, di brand Marche, diciamo, ma anche per alcuni segmenti che qualificano la nostra offerta turistica come appunto l’enogastronomia e la capacità manifatturiera nella regione, perché anche quest’ultima rappresenta un segmento turistico interessante. Il turismo non si sta più evolvendo su un’unica direzione, non esiste
che non nascono dal profilo della congiuntura: l’esempio più immediato lo viviamo in questi giorni, parlo della crisi del Mediterraneo, della crisi dei paesi del nord Africa e della Libia che vive un momento complicato e conflittuale, tutte situazioni che naturalmente pesano sull’economia e la fanno ripiombare in fenomeni depressivi, ma di fatto c’è una forte spinta dell’economia internazionale verso la ripresa e i nostri imprenditori l’hanno capito. Quella tesi, quindi, che tante volte abbiamo sostenuto nelle nostre trasmissioni -anche se qualcuno pensava che fosse un
“L’Europa e il Mediterraneo sono in una situazione difficile, ma i mercati cui avevamo guardato in tempi non sospetti sono quelli che oggi assicurano alle nostre imprese le migliori performance”. Cina, India, Brasile: significativo l’excursus del Governatore Gian Mario Spacca sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Moretti. Lungimirante attenzione alle aree in forte espansione. E le prospettive aperte all’attività produttiva manifatturiera oggi si allargano ad altri orizzonti: “Grande è la domanda di cultura italiana nel mondo” provincia di Teramo in Abruzzo. Così il Governo potrebbe quindi trovare le risorse necessarie per sostenere i processi di ricostruzione. MORETTI – Tra i settori che le danno soddisfazione c’è il turismo. Vedo, e ho letto anche sui giornali stranieri, che la campagna con Dustin Hoffman ha avuto un effetto positivo. Ha voglia di parlarne? SPACCA – Volentieri. Abbiamo degli indicatori di crescita della presenza di turisti nella nostra regione, in modo particolare c’è una crescita di turisti stranieri, soprattutto quelli provenienti dal mondo anglosassone... MORETTI – …una riprova dell’incremento degli stranieri viene dai dati sui passeggerei riconsegnati dal nostro aeroporto... SPACCA – …che tra l’altro sta crescendo in controtendenza rispetto agli aeroporti vicini: mentre Rimini, Forlì e anche Pescara cominciano ad avere quelle crisi che noi abbiamo superato, l’Aeroporto delle Marche sta raggiungendo delle performance molto elevate, grazie all’impegno diretto della Regione e all’incremento di questa azione turistica che sta portando nuove presenze nel nostro territorio. Dicevo che soprattutto nel mondo anglosassone la testimonianza di Dustin Hoffman è stata preziosa; abbiamo rinnovato il contratto con Hoffman, anzi abbiamo rilanciato perché insieme a lui sarà coinvolto anche Bryan Adams, che è un grande musicista, un grande cantautore ed anche un fotografo eccezionale: ha fotografato personaggi famosissimi nel mondo come la Regina Elisabetta, Hillary Clinton e tanti altri. Quest’anno, accanto al filmato che girerà in Italia, Europa e America, ci saranno insomma anche le fotografie di Dustin Hoffman fatte da Bryan Adams e che vedranno l’attore immortalato con i prodotti della nostra regione: quindi vedremo Dustin Hoffman con il vino delle Marche, Dustin Hoffman con le calzature delle Marche, Dustin Hoffman con i tartufi della nostra regione, con i nostri prodotti dell’enogastronomia, e questo ci consentirà di declinare l’immagine delle Marche non solo dal punto di vista del paesaggio, ma anche delle sue produzioni di eccellenza. MORETTI – Quindi intel-
più soltanto -anche se è ancora il principale segmento- il turismo balneare, ma esistono più turismi: il turismo della meditazione, il turismo religioso, il turismo anche manifatturiero, nel senso che ci sono persone che vengono nella nostra regione per conoscere la straordinaria capacità della produzione marchigiana del made in Italy nelle calzature e nell’abbigliamento. MORETTI – Le do subito ragione: quando arrivano i miei parenti da Bruxelles, dopo essersi riposati vanno subito a fare degli acquisti, scarpe, eccetera; in certi casi vengono addirittura apposta. Adesso una nota un po’ spinosa: l’Antonio Merloni come va? Come vanno le trattative con gli iraniani, con i cinesi? SPACCA – Proprio oggi i commissari hanno prorogato il termine per presentare le offerte vincolanti, termine che sarebbe dovuto scadere in questa giornata e che invece è stato spostato, mi pare, al 28 marzo, il che significa che le offerte asiatiche sono degne di approfondimento. Ci auguriamo quindi che siano positive e che possano consentire il rilancio dell’attività, soprattutto occupazionale, di questo gruppo industriale. Ciò che interessa la Regione è che si riprenda un’attività produttiva che consenta alle tante persone che sono impiegate in quel gruppo, ma anche nell’indotto, di riprendere la propria attività. Abbiamo calcolato che la ripresa completa dell’attività di questo gruppo potrebbe riguardare 7.200 persone. MORETTI – Lei ha fatto un calcolo dei chilometri che fa durante l’anno? SPACCA – Io ho fatto un altro calcolo, e cioè che praticamente passo quattro mesi e mezzo l’anno in macchina, e questa mi pare una cosa grave (ridono)... MORETTI – …a in aereo? Anche quello è un buon conteggio? SPACCA – (Scherzando) Sì, forse potrei prendere il brevetto di pilota. MORETTI – Senta, siamo in un periodo purtroppo ancora di crisi, ma condivide la mia opinione che si intravede una fase di ripresa, in generale? SPACCA – Questo è definito dagli indicatori economici, poi, purtroppo, ci sono delle crisi che derivano da aspetti
po’ folle-, cioè di andare sui mercati lontani, come la Cina, l’India, il Brasile, per conquistare quote di mercato in aree che stavano crescendo si è dimostrata vincente, nel senso che le imprese che l’hanno seguita oggi presentano degli utili di
Dustin Hoffman e Bryan Adams insieme per la nuova campagna promozionale della regione: il premio Oscar legherà la propria immagine non più solo alle bellezze paesaggistiche, storiche ed architettoniche del nostro territorio, ma anche ai prodotti del made in Marche bilancio che non hanno avuto neanche negli anni Sessanta e Settanta, quando l’Italia era in pieno boom economico. Chiaramente il mondo è variegato, ci sono alcune situazioni difficili: l’Europa è in una situazione difficile, il Mediterraneo è in una situazione difficile, ma i mercati che noi avevamo indicato in tempi non sospetti sono quelli che oggi assicurano alle imprese le migliori performance. MORETTI – In Brasile come vanno le cose? Bene, mi sembra… SPACCA – …il Brasile sta crescendo in modo molto forte, agli stessi ritmi della Cina. Noi abbiamo un rapporto privilegiato con il Governo brasiliano: ci sono programmi che il Governo brasiliano finanzia e che vedono protagonisti consorzi e centri di ricerca della nostra regione. Recentemente è stato fatto un accordo tra un’impresa pesarese e un governo regionale per la costru-
zione di un grande quartiere; esistono delle relazioni che sono particolarmente utili per le nostre imprese e noi siamo felici di aver indicato quella strada. MORETTI – Anche a questo proposito lei è stato uno dei primi a pensarci... SPACCA – …perché era prevedibile che alcuni Paesi avrebbero preso la strada dello sviluppo e sarebbero diventati protagonisti dell’economia mondiale; oggi non siamo più nel G7, ma siamo nel G20… MORETTI – …la sua modestia qualche volta mi irrita: se era prevedibile, allora perché non ci hanno pensato gli altri? SPACCA – Perché sono categorie di analisi differenti: quelle di cui parlo sono categorie economiche che nelle istituzioni non sempre vengono utilizzate. MORETTI – Senta, com’è la situazione alla Fincantieri? SPACCA – Intanto c’è stata la conferma della visita del Santo Padre l’11 settembre nell’area della Fincantieri e questa sarà una buona cosa dal punto di vista dell’immagine non solo per la città di Ancona e per l’intera regione, ma anche per l’attività di Fincantieri. Con l’amministratore delegato di Fincantieri e con la struttura direzionale, ma anche con le organizzazioni sindacali, con la stessa organizzazione di categoria, abbiamo costruito un percorso che è quello di creare ad Ancona un centro di ricerca sul navalmeccanico, in collaborazione con Monfalcone, sapendo che Ancona rimarrà come unità operativa integrata
PAGINA 40 mila persone e dà veramente un senso di economia positiva. SPACCA – La green economy, così come la blu economy, cioè l’economia che si sviluppa sul mare, rappresenta un pezzo di futuro importante per le nuove generazioni, ma anche un pezzo di strategia significativa per affrontare questioni fondamentali come il cambiamento climatico di cui abbiamo parlato proprio all’inizio, essendo la motivazione anche del disastro ambientale che abbiamo vissuto nelle Marche qualche giorno fa. Non possiamo dunque opporci alla crescita della green economy; rispetto ad alcune aree, tipo il fotovoltaico, dobbiamo naturalmente stare attenti a salvaguardare anche l’equilibrio con l’ambiente, però esiste lo spazio per poterlo fare. In questo momento opporsi, disincentivare questo settore è veramente colpevole, infatti noi ci opponiamo al provvedimento del Governo che ha tolto le risorse per incentivare il fotovoltaico e chiediamo che siano ripristinate, ma soprattutto che sia concessa una proroga agli imprenditori per poter sviluppare il loro piano di investimenti. Investimenti che devono essere fatti nel rispetto del paesaggio; noi ci stiamo dotando anche di direttive che magari non piacciono a Confindustria, ma che sono particolarmente utili a preservare quell’asset che per noi è altrettanto importante delle energie rinnovabili per il futuro e che è appunto il paesaggio. MORETTI – Tornando
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mo lo stessa dotazione di beni culturali della Toscana, forse anche lievemente superiore, e sicuramente superiore è il numero dei teatri che abbiamo: un numero che è superiore a quello delle città della regione. Questo è certo uno stimolo, un incentivo verso l’attività culturale, verso la partecipazione ad attività di tipo culturale, un incentivo alla nascita di nuovi soggetti che devono organizzarsi in maniera sempre più imprenditoriale, perché abbiamo scoperto anche nei nostri viaggi in Cina che non c’è solo la possibilità di internazionalizzare l’attività produttiva manifatturiera, ma che si può internazionalizzare anche la cultura. C’è una grande domanda di cultura italiana nel mondo, sia di tradizione pittorica, architettonica, che di tradizione lirica: i cinesi sono disponibili ad acquistare opere liriche prodotte nelle Marche da riprodurre nei loro teatri… MORETTI – … e fortunatamente noi ne abbiamo tante… SPACCA – …quindi, al di là dei contributi che mancano del Governo, c’è la possibilità, attraverso un’azione che è sempre più attenta a questi fenomeni nuovi, di generare risorse che possono sostenere l’attività culturale in senso professionale, ma anche in senso amatoriale. E’ questa la spinta nuova che noi stiamo dando, forti, come diceva lei, anche di una capacità di iniziativa del tessuto civile che è straordinaria. MORETTI – Purtroppo siamo arrivati alla Il presidente Gian Mario Spacca con Dustin Hoffman e il dirigente del fine, e io la saServizio Cultura della Regione Raimondo Orsetti luto dicendole all’alluvione nelle Marche, ho con Monfalcone -che sarà il una cosa che le farà certamenletto che le onde a largo sono core business strategico-, avente piacere: lei sa che con arrivate a quasi 5 metri di aldo dunque la possibilità di fare ‘Marche domani’ siamo moltezza… alcuni prodotti, sezioni e tronto attivi, abbiamo fonti per asSPACCA – ...ci sono le coni per Monfalcone, o le navi sorbire punti di vista, ecceteprove delle ricognizioni che la traghetto o da crociera direttara; ebbene, mi sono dilettato Protezione Civile ha realizzamente qui nel cantiere. Esiste in un ultimo sondaggio per teto: sono arrivate a 4 metri e quindi una prospettiva, che in stare, non se ne abbia a male, mezzo di altezza... questo momento è limitata da la posizione del governatore MORETTI – ...arrivando una congiuntura molto sfavoSpacca presso i cittadini della sulla riva a 2 metri e mezzo, revole; nel frattempo, stiamo regione. Il risultato finale: “E’ impressionante... una sicurezza per noi”. studiando anche la possibilità SPACCA – …impedendo per i lavoratori del cantiere non SPACCA – Grazie, è una ai fiumi di defluire verso il soltanto di restare in cassa incosa che mi fa sicuramente piamare, anzi facendo entrare l’actegrazione, ma di impegnarsi in cere. qua del mare nei fiumi, quindi attività che possano rendere più MORETTI – Questa è una spinta dal mare verso l’incompetitivo lo stesso cantiere, stata la sintesi della risposta... terno, causa di quei fenomeni utilizzando questo tempo dove SPACCA – …se poi è cordi innalzamento che poi hanno manca il lavoro per realizzare, rispondente al sentimento e algenerato le alluvioni. ad esempio, vista la loro granl’animo della comunità regioMORETTI – Senta, tra le de capacità anche di carpentenale mi fa ancora più piacere. note positive le Marche hanria, un impianto fotovoltaico Grazie, Alceo, grazie ai cittano la cultura: nonostante la che renda più competitivo il dini marchigiani e a tutti quellimitazione dei mezzi, la sopcantiere di Ancona, dunque un li che ci ascoltano in questo pressione dei contributi, vedo impianto realizzato dagli stessi momento. diverse iniziative importanti. operai. MORETTI – Grazie Gian SPACCA – Nella nostra reMORETTI – Parliamo Mario, grazie soprattutto per gione abbiamo una densità di proprio del fotovoltaico, che quello che fa e per come lo beni culturali che stimola anqualcuno vorrebbe in qualche fa; grazie ai telespettatori e che l’iniziativa delle persone: modo contrastare; ho sentito arrivederci alla prossima setnon dimentichiamo che abbiauna bella risposta da parte di timana. Vendola, il quale ha dichiarato essere una cialtroneria avere queste mire di ostacolo alla Trasmissione del 10 marzo 2011 green economy, che in questo www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti momento sta occupando oltre
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Il bilancio dei rappresentanti dell’Unione di Centro sull’attività svolta con il Pd e l’Idv alla guida del Governo regionale: “Quella creata è una maggioranza coesa”
“Siamo soddisfatti del laboratorio” ROBERTO I. ROSSI
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iamo soddisfatti del lavoro svolto in questo primo anno di guida della Regione Marche in sinergia con il Pd e l’Idv”. E’ il bilancio espresso dal coordinatore dell’Unione di Centro delle Marche, Antonio Pettinari, a conclusione del convegno regionale dei quadri del partito sul tema “L’Udc al governo delle MarchePrimo bilancio delle atti-
vità e prospettive”, svoltosi di recente all’Hotel City ad Ancona, alla presenza del presidente Udc Marche, Aldo Tesei, degli assessori regionali ai Trasporti e ai Servizi sociali, Luigi Viventi e Luca Marconi, e di Maura Malaspina e Valeriano Carmela, rispettivamente capogruppo e consigliere Udc all’Assemblea legislativa delle Marche. “Il nostro obiettivo -ha specificato Pettinari-, poi centrato, era di costruire un’alleanza su basi solide per un rilancio, forte, della regione, partendo
Pierferdinando Casini: “Un‘alleanza positiva” L’onorevole Pierferdinando Casini, Udc, nei giorni scorsi, a Macerata, ha lanciato Antonio Pettinari nella corsa verso la presidenza della Provincia. “Lo abbiamo scelto -ha dichiarato Casini- per la sua competenza, l’onestà e la passione, perché ha sempre fatto politica senza servirsene”. Casini ha poi sottolineato “la positività nelle Marche dell’alleanza Pd-Idv-Udc, ed è qui che partiamo per consolidare una coalizione seria tra forze moderate e riformiste, che possa risolvere i problemi. L’importante è che si governi bene, perché la gente chiede di risolvere i problemi”. Secondo Casini, la Provincia va governata in un rapporto omogeneo con la Regione: “Siamo contenti di come il Governatore Gian Mario Spacca sta affrontando una situazione di grande difficoltà, come per tutte le Regioni italiane”. “Siamo a Macerata -ha precisato Spacca- per scrivere il secondo libro di una collana di successo che ha debuttato lo scorso anno con le elezioni regionali e penso che Pettinari è la persona migliore per curare la seconda pubblicazione”. R.I.R.
dall’esperienza del Governatore Gian Mario Spacca. Quella avviata è una maggioranza coesa che ha permesso alla Giunta di reagire al meglio a fronte dei drastici tagli decretati dal Governo centrale”. Pettinari ha poi evidenziato la questione legata alla sanità: “In questo settore ci stiamo riorganizzando e stiamo offrendo risposte idonee a tutti i cittadini. Il nostro intento è di chiedere il miglioramento della qualità”. “La nostra -ha precisato Tesei- è una politica di fatti, non di parole. Come Udc, in questa prima esperienza al governo regionale, abbiamo dimostrato di saper passare dall’enunciazione delle scelte politiche alle realizzazioni concrete. Due esempi: il primo, è legato all’attività dell’assessore Viventi, incentrato all’economia e all’occupazione attraverso la modifica della legge sul Piano casa; il secondo, riguarda il lavoro svolto dall’assessore Marconi, il quale, pur nella limitatezza delle disponibilità finanziarie e le ristrettezze del bilancio, sta attivando una politica di sostegno alle famiglie ed alle persone in difficoltà”. “Nonostante i vari problemi derivanti dai tagli del Governo centrale –ha dichiarato
Viventi- stiamo cercando di difendere, nel limite del possibile, il lavoro e l’occupazione; inoltre, abbiamo affrontato la questione delle diverse infrastrutture in stato di realizzazione, come la Quadrilatero, l’Uscita ad Ovest del porto di Ancona, la Fano-Grosseto e il raddoppio della linea ferroviaria Orte-Falconara, ottenendo già dei risultati di un certo rilievo”. “Un altro
aspetto importante sul quale ci stiamo attivando -ha aggiunto Viventi- è la riorganizzazione della macchina regionale a fronte dei tagli nazionali. Siamo favorevoli ad uno Stato federale, come gli Stati Uniti d’America, ma quello che si sta attivando in Italia è un federalismo non coerente. Tra le altre cose, una mia intenzione è di realizzare una legge urbanistica”. Secondo l’asses-
sore Marconi, “siamo soddisfatti dei risultati che stiamo registrando relativamente alla famiglia: il primo soggetto che dobbiamo servire, oltre a garantire tutti i servizi alle persone, come, tra gli altri, l’assistenza agli anziani. E nonostante i tagli nazionali siamo riusciti a raddoppiare il finanziamento per la legge sulla famiglia, passando da uno a due milioni di euro”.
Antonio Pettinari, candidato Udc elezioni Provincia di Macerata
“Un programma vincente” Antonio Pettinari, coordinatore regionale dell’Udc, è il candidato della coalizione Pd-Idv-Udc alle elezioni amministrative del 15-16 maggio per la Provincia di Macerata. “A Macerata -ha evidenziato Pettinari- riproponiamo il laboratorio avviato lo scorso anno per le elezioni regionali. Considerati i buoni risultati che si stanno ottenendo, a livello di Giunta Marche, abbiamo deciso di ripetere tale coalizione. Il rapporto tra noi dell’Udc, il Pd e l’Idv è legato alla piattaforma programmatica che abbiamo proposto ai nostri alleati, piattaforma che, appunto, parte dal programma regionale sottoscritto con le forze politiche che stanno garantendo la maggioranza al Governo mar-
chigiano”. “Il nostro intento ha precisato Pettinari- è di combinare i programmi regionale e provinciale, anche perché le materie sono le stesse, dal lavoro all’occupazione, dall’ambiente alle infrastrutture, dalla cultura al sociale ed alla famiglia. Tutte materie che sono altrettanto funzionali per il governo di una Provincia. Un programma, il nostro, completato e integrato con le peculiarità del territorio. Tra le altre cose ed aspetti presenti nel programma, noi vogliamo ridare slancio alle zone interne, soprattutto riguardo all’ambiente. I pilastri del nostro progetto elettorale sono legati alla famiglia ed ai servizi sociali. Anche l’emergenza immigrazione è un aspetto importante in questo particolare periodo che va af-
frontato da un’amministrazione dinamica”. Pettinari ha, infine, esposto la situazione relativa al progettto per la creazione ed attivazione del Partito della Nazione: “In maniera spedita, abbiamo completato il tesseramento il 31 gennaio, nelle Marche abbiamo ottenuto un ottimo risultato, in questo momento abbiamo predisposto un’interruzione al prosieguo di tale progetto a seguito delle prossime elezioni amministrative; l’intenzione e l’obiettivo sono di completare il percorso per la realizzazione di tale partito entro la fine del 2011, con tutta una serie di incontri e di congressi locali, per poi, nella primavera del 2012, attivare il congresso nazionale”. Rob. I. Ros.
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Il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, a Los Angeles - Lisippo e Dustin Hoffman, ma non solo: terzo obiettivo, consolidare le relazioni con gli imprenditori marchigiani in California
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Missione su tre assi
onsolidare le relaqualche esempio: da Usa zioni con le impretoday al Washington Tise marchigiane che mes, dal China Post a operano negli Stati Uniti Daylife, dalla Cbs al Mianell’ambito delle politiche di internazionalizzazione attiva avviate da tempo dalla Regione. Questo il terzo obiettivo, accanto all’attività per la restituzione del Lisippo e alla realizzazione della campagna promozionale delle Marche affidata a Dustin Hoffman e Bryan Adams, della missione in California del Governatore Gian Mario Spacca. Grande risalto mediatico sulla stampa statunitense, e non solo, per la Il presidente Spacca con il console vicenda Lisip- generale d’Italia a Los Angeles Nicola po: numerosi Faganello (a destra) e con il direttore gli articoli e i dell’Ice di Los Angeles servizi tv ame- Carlo Angelo Bocchi ricani sulla vicenda, decine i siti on line mi Herald al Los Angeles di testate giornalistiche Times. Sul terzo aspetto statunitensi ed internaziodella missione di Spacca a nali che hanno dedicato Los Angeles, diversi gli ampio spazio al caso e alla incontri svolti con singoli visita del presidente Spacimprenditori (tra cui Fabio ca al Getty Museum. Solo Micucci, dall’emblematica
storia) e con associazioni industriali che operano da tempo in California. Nutrita è anche la ‘comunità’ imprenditoriale marchigiana negli States, particolarmente numerosa quella di
Los Angeles. Spacca ha voluto toccare con mano le importanti realtà aziendali marchigiane in California, anche con l’obiettivo di rafforzare con loro i rapporti della Regione e, di conseguenza, la presenza e la promozione del made in Marche in Usa. “Il mercato americano –sottolinea
Spacca– continua a rivestire, nonostante la crisi, un profilo di forte interesse per il nostro export. La presenza di importanti imprese marchigiane negli Usa, in questo caso in California, rappresenta una preziosa opportunità per promuovere il made in Marche e dunque l’intero nostro ter-
“Offerto al Getty un innovativo trattato di pace” “Abbiamo offerto un innovativo ‘trattato di pace’ nella lunga battaglia con il J. Paul Getty M u s e u m chiedendo ad una delle più grandi istituzioni culturali del mondo un comportamento etico per il ritorno del Lisippo nella sua terra di provenienza. Non siamo venuti per dichiarare guerra al Getty, bensì per risolvere la disputa in un modo di cui possano beneficiare il
grande museo, l’Italia e, ancora più importante, gli amanti dell’arte di tutto il mondo”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, nel corso della conferenza stampa tenuta a Los Angeles per illustrare una delle finalità della missione in California, nel corso della quale ha incontrato i vertici del Getty Museum per la restituzione dell’Atleta di Fano, meglio noto come Lisippo, all’Italia. Una conferenza stampa partecipata al di là di ogni previsione, a dimostrazione di quanto alta sia l’attenzione mediatica statunitense sul caso Lisippo, soprattutto dopo la riconsegna all’Italia di un’altra opera lungamente attesa, la
Venere di Morgantina. “La statua di Lisippo –ha detto Spacca in conferenza stampa- è una testimonianza preziosa della cultura italiana. Esiste un grandissimo interesse della comunità marchigiana, ma anche di tutta la comunità adriatica, a riavere l’atleta di Fano, simbolo della cultura che seppe formarsi intorno a questo mare oltre 2000 anni fa. Abbiamo proposto al Getty un progetto di collaborazione, perché la cultura e l’arte hanno un valore universale, non devono dividere, ma unire. Il Getty è un museo prestigioso, deve dimostrare al mondo di sapersi comportare da istituzione culturale di livello mondiale, ed agire in modo
ritorio in quell’area. Di particolare interesse per il mercato americano sono soprattutto il manifatturiero, la moda e le calzature: non a caso sono gli stessi prodotti che abbiamo scelto di legare, nella campagna fotografica realizzata da Bryan Adams, al volto di Dustin Hoffman”. eticamente corretto. So che la direzione del Getty vuole attendere l’esito del procedimento giudiziale. Rispettiamo questo intendimento, ma abbiamo riaffermato di essere pronti a sviluppare una collaborazione culturale in qualsiasi momento, sia prima che dopo la sentenza finale del giudice di Pesaro. In questo senso abbiamo invitato il direttore del J. Paul Getty Trust a visitare la nostra regione”. Quanto agli aspetti giudiziari, la causa legale sarà decisa dalla magistratura italiana a breve, dopo i numerosi e falliti appelli del museo che continua a sostenere che la proprietà del Lisippo è legale. L’ultimo pronunciamento dà ragione all’Italia: l’inestimabile bronzo può avere la stessa sorte della Venere di Morgantina, una delle principali attrattive del Getty fino alla confisca avvenuta questo mese.
Elezioni amministrative 15-16 maggio 2011 Interviste ai candidati del Comune di Castelfidardo Mirco Soprani
Valentino Lorenzetti
Marco Cingolani
“Attenzione al sociale”
“Un aiuto ai più deboli”
“Servizi alla famiglia”
Quali sono le sue prospettive per queste elezioni? “Essendo il sindaco uscente è ovvio che punti a dare continuità al lavoro svolto e impostato nel mandato che stiamo concludendo. Quella che mi sostiene –Solidarietà Popolare– è una lista civica pura, apartitica, in cui ciascuno mette a disposizione la propria esperienza e le proprie idee facendole confluire su progetti condivisi a beneficio della città. Questo spirito di servizio ci ha consentito di rispettare in maniera pressoché completa tutti gli obiettivi programmatici, ed è con la massima serenità e coerenza che ci rimettiamo al giudizio degli elettori in uno scenario certamente molto complesso che ci vede contrapposti a tutti gli schieramenti dei partiti. Seppur calata in un quinquennio delicatissimo, coinciso con la grave crisi economica internazionale, il pesante taglio dei trasferimenti statali e i danni prodotti da due alluvioni (settembre 2006 a marzo 2011), la nostra Amministrazione ha perseguito una politica virtuosa di bilancio diminuendo l’indebitamento di 1.200.000 euro senza mai alzare le tasse, fatta eccezione per la Tarsu a causa dell’introduzione del servizio di raccolta differenziata”. Quali i punti fondanti del suo programma elettorale? “Continuare nel progetto
di vivibilità della città senza proposte empiriche ma calate nella realtà. Abbiamo intenzione di eseguire importanti lavori nel centro storico per dare, dopo quelli di via Battisti, altri spazi di sosta e ristrutturare piazza della Repubblica. Due le rotatorie: al Gatto Nero e in via Torres. Anche nello sport continueremo ad investire: una nuova palestra polifunzionale al Cerretano e quella nel polo scolastico di via Montessori, con fondi già accantonati e in accordo con la Provincia. L’attenzione più importante, come al solito, sarà per il sociale, con un nuovo progetto che interesserà, fra l’altro, la casa di riposo. Non si toccheranno inoltre le tasse, come nel recente passato. Anzi, qualora venga raggiunta nel 2012 la soglia del 65%, si studierà una riduzione della tassa dei rifiuti a seconda dei componenti del nucleo familiare”.
Quali sono le sue prospettive per queste elezioni? “La Lista civica che ha governato per 14 anni Castelfidardo si è spaccata. E’ l’occasione storica per determinare una svolta. I partiti debbono tornare a governare la città. Se Soprani apre al centrodestra, il mio sentire si riconosce nel centrosinistra. Accanto alle formazioni politiche (Pd, Idv, Psi, SinistraVerdi) ho voluto uomini e donne della società civile a formare la lista Uniti per Castelfidardo”. Quali i punti fondanti del suo programma elettorale? “Il filo conduttore è il rafforzamento del senso di comunità. E’ necessario arginare le dinamiche in atto nella società odierna, individualismo, cambiamenti della composizione demografica, crollo dei valori, che minano lo spirito di appartenenza. Una comunità non è un semplice insieme di persone che vive nello stesso luogo, ma qualcosa di più: la memoria delle proprie radici, una storia e tradizioni comuni, il cuore delle relazioni sociali di ogni giorno. La nostra unità è la nostra forza. La solidarietà può essere praticata solo se siamo uniti, solo se riteniamo che chi ci sta accanto, emigrante o extracomunitario, sia indispensabile per crescere. Insieme si costruisce il futuro. Lavoro, istruzione, stato sociale rappresenteranno i
cardini su cui poggeremo la nostra proposta nelle prossime amministrative. L’aiuto ai più deboli, intendendo tutti coloro che si trovino in una condizione di vero bisogno per povertà, disoccupazione, malattia, handicap, emarginazione, nella più stretta sussidiarietà con le associazioni di volontariato, guiderà la nostra azione. La legalità, il rispetto delle regole ne saranno la colonna portante. Chi governa deve dimostrare un’etica comportamentale ferrea che impedisca il formarsi di consorterie pericolose. Per amministrare bene il sindaco deve essere trasparente e coinvolgere i cittadini nelle decisioni che contano. La cittadinanza va rieducata, deve cominciare a pensare che la politica non è una cosa brutta che riguarda pochi. Riguarda tutti. Per governare serve competenza. A Castelfidardo è mancata”.
Quali sono le sue prospettive per queste elezioni? “Castelfidardo è una città in cui governa da quindici anni una lista civica estranea ad ogni forma di partito politico. Ritengo sia giunto il momento di cambiare registro e riportare la politica, quella giusta, al comando della città. Sembra che Solidarietà Popolare si sia divisa in due anime distinte che presenteranno due liste con due candidati sindaco. Con quattro candidati sindaco ci sarà sicuramente il turno di ballottaggio: siamo pronti, come Partito della libertà, per questa grande opportunità che si presenta al centrodestra di Castelfidardo, possiamo andare al ballottaggio e vincere queste elezioni”. Quali i punti fondanti del suo programma elettorale? “I punti fondanti su cui il programma è stato compilato sono stati elaborati dopo i cinque anni di esperienza in Consiglio comunale con il collega Maurizio Scattolini, e dopo l’intensa attività svolta dal coordinamento comunale. Le nostre priorità saranno la valorizzazione effettiva del Centro storico, il miglioramento e l’aumento dell’offerta di servizi
alla famiglia, come l’asilo nido e la cura e l’assistenza degli anziani, migliorare e rendere più economico il servizio di raccolta rifiuti, che attualmente richiede grandi sacrifici alle famiglie ed alle imprese, sia in termini economici che di disagi organizzativi, e non è assolutamente efficace in termini di risultato. Altro punto importante del programma sarà l’attenzione e l’effettiva messa in opera di progetti importanti in grado di alleviare le problematiche riguardanti il disagio giovanile, fenomeno complesso cui non possiamo più girare le spalle. Cercheremo di migliorare la sicurezza dei cittadini, attraverso corsi di formazione specifici per il corpo di Polizia municipale e incrementando il servizio di videosorveglianza”.
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Intervista con Giacomo Bugaro, Pdl, vicepresidente Assemblea legislativa regionale: “Vincere a Fermo, confermarsi nella Provincia di Macerata e riprendere la guida di San Benedetto del Tronto”
“Elezioni: tre gli obiettivi” ROBERTO I. ROSSI
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’importanza delle elezioni amministrative di maggio per le Marche. “Le elezioni sono sempre un test ed anche da quelle amministrative del prossimo maggio potremo verificare la bontà delle scelte operate sulle candidature, unitamente al lavoro svolto dal partito sul territorio. Vedo anche delle formule ‘particolari’ come, ad esempio, la Provincia di Macerata che, richiamata forzatamente al voto, vede contrapposti Franco Capponi, che guida uno schieramento di centrodestra, e Antonio Pettinari, che ha portato l’Udc accanto al Pd, tradendo la precedente collocazione in una Giunta di cui era vicepresidente e che aveva ben lavorato; Fermo, poi, è un altro test importante, dove mi auguro e spero non si commettano gli errori delle provinciali passate. Infatti, dobbiamo confermare ed affermarci nelle zone della regione storicamente vicine al centrodestra e recuperare quanti più consensi possibili nelle aree meno favorevoli elettoralmente, come quelle di Ancona e Pesaro”. Quali sono gli obiettivi del Pdl per queste elezioni? “Il Pdl deve assolutamente vincere a Fermo, confermarsi nella Provincia di Macerata, ricordando
agli elettori il tradimento dell’Udc e riprendere la guida di San Benedetto del Tronto. Sono questi i tre obiettivi prossimi, fondamentali per migliorare qualitativamente e quantitativamente la classe dirigente del Pdl ed affermare il buon governo in larga parte del territorio regionale, condizione essenziale questa per sperare di vincere le prossime elezioni regionali”. Come procede il rapporto con l’onorevole Carlo Ciccioli? “Il rapporto con Carlo sul piano umano da parte mia è improntato al rispetto e alla correttezza, finanche all’affetto. Lui quando si arrabbia esprime giudizi personali che poi è costretto a rimangiarsi e a chiedere scusa. Sul piano politico le questioni che io pongo, e a volte anche in maniera determinata, sono di carattere meramente politico. Sono convinto che il Pdl è vincente ed aggrega se è un partito di centrodestra e non di destra. Rispetto ai
recenti fatti c’è stato il riconoscimento a livello nazionale di questa mia visione e si è provveduto e si provvederà ad un progressivo riequilibrio al fine di essere sempre più efficaci nell’azione politica. Su questa linea e sul suo rispetto si giocherà il futuro del Pdl”. Lei resterà nel Pdl? “Io sono affezionato ai miei elettori ed ai valori propri rappresentati dal Ppe a livello europeo. I contenitori elettorali ed i partiti sono solo uno strumento, ieri FI oggi Pdl. Affermo, con puntualità, che non mi
discosterò mai né dal patto con gli elettori, né tanto meno dalla mia visione ideale e politica”. Come valuta l’attività della Giunta Spacca? “Inferiore rispetto alle attese e alla precedentemente legislatura, non per niente tutte le case demoscopiche quotano il Governo Spacca II in continua discesa nell’indice di gradimento. La XI legislatura è iniziata un anno fa e sono estremamente poche le leggi e gli atti amministrativi approvati, soprattutto in un momento di grande difficoltà, come quello che il no-
stro territorio sta attraversando. E’ indispensabile una nuova strategia nei settori produttivi e del turismo, e il coraggio di affrontare una volta per tutte il problema del deficit energetico della nostra regione”. Il suo futuro politico sarà a Roma, al Parlamento? “Il mio compito è di svolgere un ruolo attivo istituzionale e politico nella Regione per migliorare l’immagine e la presenza del Pdl nel territorio della provincia di Ancona prima e delle Marche poi. Il mio
futuro politico, che costruisco giorno per giorno con il mio lavoro, quale vicepresidente dell’Assemblea legislativa regionale, non lo decido io; pongo solo un interrogativo, soprattutto in virtù della legge elettorale nazionale: è funzionale alla crescita e alla difesa delle Marche avere nel primo partito della Regione, su 6 deputati eletti, 4 esterni al nostro territorio? Credo e ritengo che le Marche debbano essere rappresentate al Parlamento dalla propria classe dirigente, a prescindere dalla mia persona”.
Fano Yacht Festival - Dal 12 al 15 maggio VII edizione del Salone nautico dell’Adriatico Dal 12 al 15 maggio il porto turistico Marina dei Cesari di Fano ospiterà la VII edizione del Salone nautico dell’Adriatico, il più importante appuntamento del settore a ridosso della stagione estiva. La manifestazione è da sempre un’occasione unica per i visitatori che potranno scoprire e provare le ultime novità del mercato e vedere in anteprima le novità in fatto di motore e confort proposte dai cantieri più prestigiosi della nautica italiana ed internazionale. Confermata la possibilità durante le quattro giornate di manifestazione di effettuare le prove in mare, opportunità distintiva del Fano Yacht Festival, che non ha eguali negli altri saloni italiani. Il Fano Yacht Festival non è dunque
solo una fiera tecnica ma un vero e proprio evento che ogni anno coinvolge tutto il territorio grazie ai tanti appuntamenti
spettacoli rendono il Salone nautico un momento importante per la città di Fano, anche dal punto di vista turistico. La manifestazione Un’immagine della deve sicuramente precedente edizione il suo successo anche ad un contesto esclusivo ed unico nel suo genere: “Il Marina dei Cesari è la cornice ideale per il Fano Yacht Festival -ha dichiarato Alberto in programma, obiettivo perseCazziol, presidente di Marina guito quest’anno anche grazie dei Cesari-, un appuntamento all’introduzione dell’ingresso liche abbiamo sempre appoggiabero. Molteplici sono infatti le to e promosso nella sua cresciattività collaterali inserite nel ta. Il Marina è un porto nuovo programma delle quattro giore ben attrezzato, in continua nate del Festival: convegni, apevoluzione, una struttura alpuntamenti sportivi, musica e l’avanguardia per i diportisti
ma anche una nuova ‘piazza’ cittadina, aperta a tutti, che ospita durante l’anno eventi di forte richiamo e offre un paesaggio senza pari”. Tutto è pronto, dunque, per il VII Salone nautico dell’Adriatico, un’edizione caratterizzata da un ampliamento dello spazio dedicato alle imbarcazioni a vela e che riserverà un’attenzione particolare alla green economy della nautica e a tutte le importanti innovazioni che stanno trasformando il settore nella direzione di un maggior rispetto per l’ambiente. Uno spazio verrà, poi, allestito per le imbarcazioni da pesca sportiva e d’altura, settori seguiti da un nutrito pubblico di appassionati e in linea con le attività tradizionali del territorio.
Vertici dei Giovani di Confindustria, candidati due marchigiani: Dignani e Mariani “L’Italia è indifesa di fronte all’allarme immigrazione; e gli opportunismi più miopi stanno riducendo l’Unione europea a tante moderne fortezze, negandole la possibilità di accompagnare questa incerta ‘pri-
vicepresidente nazionale dei Giovani Imprenditori con delega all’economia, candidato alla presidenza del Movimento. Morelli ha presentato nella sede di Confindustria Marche il programma per la presidenza dei
alla crescita dei giovani imprenditori italiani: organizzazione e sviluppo del Movimento e relazioni interne. “Dopo una lunga esperienza a livello provinciale e regionale –ha affermato Mariani- è un onore avere l’opportunità di contribuire alla crescita del nostro Movimento in ambito nazionale. Un bel riconoscimento
ai giovani industriali marchigiani: senza il loro supporto questo risultato non sarebbe stato neanche pensabile”. Oltre a Mariani, incarico di rilievo anche per la presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Macerata Lucia Dignani, candidata a far parte del Consiglio direttivo nazionale dei Giovani di
Confindustria. “Ancona è una delle grandi ‘porte’ storiche della frontiera italiana con il Mediterraneo, migliaia di chilometri di costa da cui è transitata la nostra ricchezza del passato. Anche oggi il mare nostrum ha due grandi giacimenti di sviluppo, quello energetico e quello umano; l’attenzione è tutta indiriz-
zata al primo, dimenticando la grande spinta alla crescita che l’immigrazione governata con lungimiranza può dare allo sviluppo di tutta l’Europa. Ma l’accoglienza, la solidarietà e l’inclusione non esistono senza garantire opportunità; che, purtroppo, oggi mancano anche ai nostri giovani”, ha concluso Morelli.
Accordo tra Rete Imprese Italia PU e Banca dell’Adriatico
Un sostegno alle pmi Lucia Dignani candidata Consiglio direttivo nazionale mavera araba’ su un cammino democratico. Ma accanto a questo, dobbiamo occuparci anche dello sperpero di tanti giovani talenti italiani, soprattutto in campo scientifico, ingessati da un sistema di regole arcaiche e costretti a cercare all’estero la realizzazione dei propri progetti di lavoro e di vita. È sintomatico che la stessa immigrazione –almeno quella più qualificataconsideri l’Italia come una piattaforma logistica, un hub da cui ripartire verso paesi più capaci di offrire reali opportunità” parola di Jacopo Morelli, 35 anni,
Simone Mariani candidato alla vicepresidenza nazionale giovani di Confindustria e la squadra con cui intende portarlo avanti nel triennio 2011-2014. Dopo Milano e Napoli, la tappa marchigiana ha concluso il ciclo di presentazioni ufficiali della nuova leadership nazionale dei Giovani di Confindustria, sostenuta da uno schieramento molto ampio di gruppi regionali. Della nuova squadra fanno parte due marchigiani: il presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Marche, Simone Mariani, ascolano, candidato alla vicepresidenza nazionale, con una delega strategica
Rete Imprese Italia (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti) di Pesaro Urbino e Banca dell’Adriatico hanno sottoscritto, di recente, un patto per garantire pieno sostegno alle piccole imprese associate che, in un momento congiunturale ancora difficile, devono rafforzarsi ed essere pronte a cogliere i segnali di ripresa. I finanziamenti messi in campo attingeranno ad un plafond di 5 miliardi di euro messi a disposizione grazie all’accordo nazionale fra Intesa Sanpaolo e Rete Imprese Italia. L’accordo è stato presentato nella sede di Banca dell’Adriatico da Dario Pilla, direttore generale della banca, da Roberto Borgiani, direttore Confesercenti Pesaro, da Giuseppe Cinalli, direttore Confartigianato Pesaro, da Camilla Fabbri, segretario provinciale Cna, da Massimo Iacucci, segretario Casartigiani Pesaro e da Amerigo Varotti, direttore Confcommercio Pesaro. Il punto di forza dell’accordo è la flessibilità nel rispondere puntualmente alle diverse esigenze delle imprese più piccole e nell’individuare soluzioni su misura di fronte a esigenze specifiche. Agevolare il dialogo tra banca e impresa è tra i principali obiettivi di Rete Imprese Italia e di Banca dell’Adriatico. Per accrescere la trasparenza nel processo di valutazione del credito e la conoscenza con-
divisa del business aziendale, Banca dell’Adriatico ha predisposto due modelli di autovalutazione, messi a punto per rispondere rispettivamente alle esigenze del commercio e dell’artigianato. Tali modelli consentono alle imprese di valutare la propria situazione economico-finanziaria e la sostenibilità delle proprie scelte imprenditoriali, ma soprattutto contribuiscono a creare una maggiore consapevolezza rispetto alle informazioni che i vari soggetti che interagiscono con l’azienda (fornitori, clienti, consulenti) possono richiedere. I modelli di autovalutazione sono a disposizione delle imprese associate sui siti internet delle Associazioni di categoria che hanno sottoscritto l’accordo. Negli interventi delle Associazioni, l’accordo è stato così sintetizzato: “E’ un’intesa che si distingue per la valorizzazione delle specificità delle piccole imprese e per la flessibilità di risposta alle loro peculiari esigenze creditizie. Si tratta di un segnale concreto di attenzione ai nostri imprenditori i quali, nonostante la crisi, non hanno perso la voglia di investire e di reagire alla congiuntura negativa. La strada per agganciare la ripresa passa da un impegno comune con le banche a dare fiducia alle piccole imprese, un percorso decisivo per creare reddito, occupazione e nuova imprenditorialità”.
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Il bilancio del primo anno della seconda legislatura del Governo regionale guidato da Gian Mario Spacca: “Il sistema economico regge”
Cantieri aperti – Presentati importanti progetti
Lavoro e sanità: le basi
A-14: in 5 mesi grandi novità
ROSEMARY MARTARELLI
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n anno confortante per la resistenza della nostra regione dove, nonostante la crisi, non sono mancate mai concretezza e coesione sociale”. Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche, commenta così il bilancio del primo anno del suo secondo mandato, attorniato dai suoi assessori. Un anno che, nelle parole del Governatore, “ci ha fatto guadagnare credibilità anche all’estero”. Due i principali punti cardine di quest’anno di nuova legislatura e che saranno focali anche nel 2011: lavoro e sanità. Sul piano dell’occupazione le Marche reggono, con un numero di occupati rimasto pressoché invariato rispetto agli anni precedenti, a fronte di un calo nazionale. Sempre in controtendenza rispetto alla media nazionale, la nostra regione ha registrato un calo della disoccupazione dal 6,6% del 2009 al 5,7 del 2010, e una diminuzione del ricorso alla cassa integrazione (-8,9% a fronte del +7,9% della media nazionale). Positivi anche i dati riguardanti i giovani, che mettono le Marche al primo posto per calo della disoccupazione (-2,7%). Il 2010 è stato anche un anno di inter-
venti anti-crisi, come il fondo ammortizzatori sociali in deroga per lavoratori delle piccole imprese, con 150 milioni di euro e 35 mila lavoratori protetti; i contributi e i contratti di solidarietà; gli incentivi per i giovani; gli aiuti alle assunzioni e i voucher (220 milioni di euro); il fondo di garanzia per l’accesso al credito delle pmi (356 milioni di euro di finanziamenti garantiti). Nonostante la crisi, anche nello scorso anno le Marche hanno confermato il loro primato sull’imprenditorialità, svettando fra le regioni più manifatturiere. Una strategia regionale di resistenza e attacco che continuerà anche nel 2011, con 500 milioni di euro in bilancio e il coinvol-
gimento di 25 mila lavoratori. Sul fronte sanità, l’accento sull’approvazione del nuovo piano socio-sanitario e della legge regionale di riorganizzazione del servizio sanitario. Ridotti i posti letto per le acuzie, ma aumentati quelli per le malattie croniche; siglato un accordo con il sindacato per 46 milioni di euro da destinare ad attività di assistenza ad anziani non autosufficienti; firmata l’intesa per Italia longeva, la rete nazionale di ricerca sull’invecchiamento e la longevità attiva, a breve il via alla procedura di gara per il nuovo Inrca. I costi sanitari si confermano in equilibrio, nonostante i forti tagli dal governo centrale. E a fare l’orgoglio del Governatore, an-
che la riduzione del debito regionale (-38%), il non aumento della tassazione e un risparmio di 26 milioni di euro per le spese amministrative. E ancora, forti investimenti nelle infrastrutture e nelle energie alternative, valorizzazione della cultura e della macroregione adriatica. Amaro il commento di Spacca sulla questione alluvione: “Non c’è stato mai un vero tavolo di confronto con il Governo centrale. A queste condizioni rifiuterò l’incarico di commissario straordinario”. Positivo, invece, il giudizio sul laboratorio marchigiano con l’Udc: “Un modello che funziona, come dimostra la sua riproposizione per la Provincia di Macerata”.
“Stiamo raggiungendo con un anticipo di 3-5 mesi tre importanti obiettivi: prima delle festività di Pasqua sarà aperto il nuovo svincolo di Senigallia e per l’esodo estivo, per agevolare gli spostamenti dei vacanzieri, saranno disponibili altri 21 km di terza corsia del tratto tra Fano e Senigallia in direzione Nord e il nuovo svincolo di Porto Sant’Elpidio”. E’ quanto ha annunciato Gennarino Tozzi, condirettore generale Sviluppo rete di Autostrade per l’Italia, nel corso della conferenza stampa “Cantieri Aperti Marche”, alla presenza, tra gli altri, di Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche e Mauro Coletta, direttore Ispettorato di vigilanza concessioni autostradali Anas. “Autostrade –ha aggiunto Tozzi- è il primo investitore privato in Italia con oltre 23 miliardi di euro di investimenti di cui 1,9 sono destinati all’imponente opera di ampliamento di 126 km della A14 nelle Marche. Un lavoro che stiamo portando avanti con ritmo serrato e i risultati lo testimoniano: il 100% dei lavori per la realizzazione di 155 km di terza corsia programmati sull’A14 è stato affidato alle imprese ed entro la fine del 2011 inizieranno anche i lavori del tratto Ancona Nord-Ancona Sud”. “Su questa autostrada -ha conclu-
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so Tozzi– ai fini ambientali, inoltre, è in fase di sperimentazione, a cura dell’Università Politecnica delle Marche, l’applicazione, all’interno delle gallerie e su manufatti autostradali, di materiali fotocatalitici ed è in fase di definizione il piano di riforestazione dei territori, secondo quanto previsto dal Protocollo di Kyoto, che prevede il finanziamento da parte di Autostrade per l’Italia di interventi di riforestazione su circa 412 ettari, con un assorbimento medio di Co2 pari a circa 4.120 tonnellate all’anno”. Il programma di potenziamento delle autostrade della Regione prevede anche la realizzazione di 5 nuovi caselli e il potenziamento di 2, nonché interventi su 12 aree di servizio di cui 7 già realizzati, 4 in fase di esecuzione ed uno da avviare. “L’ammodernamento della rete autostradale marchigiana –sottolinea Spacca- non solo assicura una crescita della competitività del nostro sistema produttivo, va incontro alle esigenze di sicurezza e comfort degli automobilisti marchigiani ad iniziare dai tantissimi pendolari, ma è anche in grado di accrescere l’attrattività turistica delle Marche, rendendo più facilmente accessibili agli ospiti della nostra regione le città d’arte, l’entroterra, le spiagge, il porto e l’aeroporto”.
Giovanni Fileni, ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti, è il fondatore e il presidente di un’azienda tra le più note d’Italia nel settore avicolo. Due gli stabilimenti, a Castelplanio e a Cingoli, e 250 gli allevamenti
Un successo nato dai… pulcini Come si diventa imprenditori famosi? Tra le tante opportunità esistenti, una molto concreta e funzionale è quella attivata da Giovanni Fileni, presidente della Fileni – azienda con due stabilimenti a Castelplanio e a Cingoli, fondata nel 1978, ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti, all’inizio della sua attività commerciale. L’idea è stata questa: lui comprò 50 pulcini, avendo un giardinetto di casa dove poterli mettere, e non le uova, perché i pulcini li poteva pagare tra i 90 e i 120 giorni, mentre le uova le avrebbe dovute pagare subito in contanti, e i pulcini, impiegando 90 giorni a diventare polli, lui li pagava dopo 120 giorni, onorando il suo impegno, incassando, intanto, i proventi delle uova vendute alle donne. Un processo amministrativo-finanziario che potrebbe far scuola in tutti i paesi e in tutte le università del mondo, avendo dato vita ai frutti attesi. Un avvio dell’attività che ha registrato l’apertura di un piccolo negozio, poi, rapidamente, i negozi sono diventati quarantasette. “Puntare sulla qualità –ribadisce Fileni- è l’unico modo per fare strada, per crescere e per fare immagine, come sono da seguire con grande attenzione gli aspetti legati alla costanza, alla caparbietà e al controllo”. Un’azienda, la Fileni, con
dell’azienda è la presenza di ben quarantanove nazionalità tra le persone che lavorano nella Fileni: “A distanza di dieci annidichiara Fileni-, da quando ci siamo distinti in 1.625 dipendenti e 1.600 persone, nel 2010, che lavorano nell’indotto; recentemente sono state attivate 100 assunzioni; il fatturato, nell’ultimo anno, è stato di 255 milioni di euro, con 125 tir che circolano per l’Italia nel consegnare i prodotti. “Nel corso del 2011 –afferma Fileni- immetteremo sul mercato circa 45 milioni di polli e tacchini, attraverso i 250 allevamenti di cui disponiamo”. Diversi i marchi avviati nel tempo. “Il primo –precisa Fileniè quello della nostra azienda, ‘Fileni’, riservato alla grande distribuzione; poi, il ‘Club dei Galli’, per le macellerie e i negozi che vendono i nostri prodotti; quindi, ‘Magic’, un prodotto per bambini, e ‘Alma Verde’, un marchio biologico”. Una particolarità rara che nel tempo è diventata una caratteristica
questo modo, ci riteniamo soddisfatti e non stiamo riscontrando problemi particolari; quelli presenti, di problemi, rientrano nella normalità del lavoro”. L’apertura dello stabilimento di Cingoli ha fornito all’azienda una grande opportunità per la produzione di prodotti pronti. Una struttura di 30 mila metri quadrati, dei quali ben tremila sono dedicati alle celle frigorifere, un’area equivalente a sei campi di calcio a cinque. E negli ultimi anni la Fileni ha fornito un aiuto
importante, in tempi di crisi economica, all’azienda Arena, che all’epoca aveva il personale in cassa integrazione. “Il futuro –conclude Giovanni Fileni- cambia in continuazione e bisogna capire dove s’indirizza il consumatore”. Un’azienda, la Fileni, che nel corso degli anni è cresciuta stabilmente, ponendosi ai primi posti a livello nazionale. Un percorso importante quello compiuto che ha meritato la pubblicazione di una interessante biografia da parte di un
editore torinese, libro dal titolo “Giovanni Fileni, passione e lavoro di un imprenditore”, scritto a quattro mani da Maria Lodovica Varvelli, psicologa, esperta di comportamento umano e studiosa dell’intelligenza emotiva, e Riccardo Varvelli, ingegnere, esperto di organizzazione e docente di Economia al Politecnico di Torino. Un’opera che entra nel dettaglio di un’esperienza umana mettendo in luce l’uomo, ancor prima che l’imprenditore. Roberto I. Rossi
Convegno organizzato dal Comitato cittadino e dal gruppo consiliare regionale del Psi per la rinascita di Ancona
Sette i punti chiave Un convegno per esporre sette punti chiave per la rinascita del capoluogo dorico, “Meglio Ancona, meglio le Marche” lo slogan scelto dal Psi-Partito socialista italiano, è stato organizzato, di recente nel capoluogo, dal Comitato cittadino e dal gruppo consiliare regionale del Psi. Un’occasione per parlare ai cittadini ed alla politica in generale al fine di mettere sotto i riflettori idee e proposte nuove per una progettualità futura. Sette i punti messi a confronto da protagonisti ed esperti della politica cittadina, come il ruolo della cultura, i servi-
zi sociali, il rilancio del porto vecchio e del sistema dei parcheggi, la riqualificazione del centro storico con la passeggiata “da mare a mare”, il contesto territoriale e lo sguardo al futuro. “Un documento preciso che indica una strada da seguire per il rilancio della città di Ancona -ha sottolineato il sindaco della Dorica, Fiorello Gramillanoche potrà individuare anche le tappe da percorrere. Un documento che vuole dare molti spunti alla nostra amministrazione al fine di interpretare al meglio le esigenze della città, partendo dall’analisi delle nostre radici in prospet-
tiva di una visione europea che potremmo chiamare Ancona 2020. Ma le basi vanno poste subito per rilanciare il capoluogo nel presente”. Il consigliere regionale Moreno Pieroni ha poi affermato l’importanza per la città di riappropriarsi del proprio ruolo di capoluogo: “Ancona, purtroppo –ha spiegato Pieroni- è vista come una città poco vivace, poco coinvolgente e dove non c’è entusiasmo. Questo quadro globale nasce da una serie di fattori politici congiunturali che hanno attanagliato le realtà locali. Con questa iniziativa –ha concluso- intendiamo ri-
prendere le fila. I socialisti vogliono uscire dalle sabbie mobili lanciando un messaggio forte, mettendo al centro progetti al servizio della politica”. Presenti al convegno, tra gli altri, Michele Caporossi, manager pubblico, esperto in pianificazione strategica; Marina Maurizi, segretario cittadino Psi; Enrico Brizioli, manager sanità privata; Armando Ginesi, critico d’arte; Lucia Caprara, esperta in comunicazione e Marco Bellardi, esperto relazioni internazionali e l’ex parlamentare Angelo Tiraboschi. Martina Alliney
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I nuovi prodotti lanciati dall’azienda dolciaria Giampaoli In arrivo per il periodo pasquale anche l’Uovo matrioska
Intervento di Paola Michelacci, Confindustria Pesaro Urbino
L’Uovo biologico ed ecologico
“Il turismo è la prima risorsa”
L
’impatto sull’ambiente è fatto di gesti quotidiani. Dai veicoli che guidiamo alle case che abitiamo, e perché no?, ai cibi che mangiamo. Da questa consapevolezza è nato l’Uovo biologico Giampaoli, il primo Uovo di Pasqua ecologico e biologico insieme. “L’attenzione dei consumatori è sempre più alta in merito alla sostenibilità ambientale –spiega Giampaolo Giampaoli, titolare dell’omonima azienda dolciaria–, sia per quanto riguarda la provenienza del cibo che viene messo in tavola, sia per quanto riguarda lo smaltimento e il riciclo delle confezioni. Perciò abbiamo inventato un uovo sostenibile al 100%. Prima abbiamo selezionato la cioccolata certificata biologica: la
pasta di cacao, lo zucchero di canna e il burro di cacao di cui è composta sono tutti e 3 certificati biologici al 100%. Tutto il resto -gli incarti, le etichette, le sorprese contenute all’interno, i sostegni delle uova e gli imballi esterni per il trasporto- è totalmente ecologico e riciclabile. Abbiamo voluto dare un piccolo segnale in tal senso e contribuire anche noi, per quanto possiamo, alla salvaguardia del pianeta”. L’Uovo biologico ed ecologico è di puro cioccolato fondente biologico ed è confezionato con carta ed etichetta ecologiche, così come la sorpresa e il sostegno sono interamente riciclabili. Oltre all’Uovo biologico, un’altra novità è pronta per la Pasqua: l’Uovo matrioska “3 in 1”. Composto da 3 uova di
diverso formato inserite una dentro l’altra, con 3 sorprese inserite singolarmente in ognuna delle uova, ha 3 gusti diversi perché l’uovo esterno è di cioccolato al latte, l’uovo intermedio è di cioccolato fondente mentre l’uovo interno è di cioccolato bianco: “Il bello di un pranzo in famiglia per Pasqua sta nel rito collettivo del rompere l’uovo e gustarsi la meraviglia della sorpresa che c’è dentro –continua Giampaoli–, abbiamo quindi pensato di prolungare questo piacere e far contenta tutta la famiglia. Nessuna più discussione o delusione, ognuno troverà una sorpresa adatta per sé, oltre che potrà sicuramente trovare il cioccolato che più lo soddisfa, tra i 3 diversi che proponiamo”.
Dal 1° luglio il volo per Parigi Nuovo volo diretto da Ancona per Parigi “Charles de Gaulles” operativo dal 1° luglio 2011. E’ quanto è stato presentato, nei giorni scorsi, all’Aeroporto delle Marche dai responsabili dell’Aerdorica e della FlyOnAir, tour operator di Pescara (www.flyonair.it) che si occupa della programmazione, promozione e commercializzazione del volo che sarà operato dalla compagnia aerea francese XL Ai-
rways con aeromobile B737/ 800 da 189 posti. Il programma voli, studiato e messo in atto in stretta collaborazione dalla società di gestione aeroportuale e dal tour operator abruzzese, prevede una frequenza regolare bisettimanale, ogni venerdì e lunedì dal 1° luglio al 12 settembre 2011. La doppia frequenza settimanale permetterà lo sviluppo del traffico turistico-culturale sia in incoming che outgoing (con soggiorni da 3 o da 7 notti) di
natura prettamente business, agevolando quelle imprese locali che potranno più facilmente stringere e sviluppare dei contatti commerciali con il mercato francese. Gli orari del volo nella stagione summer 2011 sono i seguenti: Ancona – Parigi e Parigi – Ancona: lunedì ore 19.30– 21.30; ore 16.45–18.30; venerdì ore 11–13; ore 8.15– 10. Il presidente di Aerdorica, Cleto Sagripanti, ha espresso soddisfazione per il raggiun-
gimento di questo obiettivo: “Una risposta concreta a una domanda di trasporto cresciuta nel corso di questi anni, anche in funzione di una forte attrattiva esercitata sia nel settore turistico che in quello business. L’apertura di questa nuova tratta accresce le capacità di collegamento e di scambio aprendo nuove prospettive agli investimenti produttivi e al turismo di qualità verso la regione Marche”.
La presidente del Gruppo Turismo di Confindustria Pesaro Urbino, Paola Michelacci, è intervenuta sulle questioni attinenti al settore, esposte nello scritto che di seguito pubblichiamo. “In questo momento di incertezza economica e finanziaria e di forti timori per l’occupazione, l’immenso nostro patrimonio culturale, artistico e naturale con tutte le attività ad esso collegate, costituisce un valore aggiunto senza dubbio in grado di rilanciare la nostra regione. Ecco cosa rappresenta oggi il turismo: una vera sfida a questo periodo di crisi. Nella crisi dei valori che stiamo attraversando e che ritengo abbia conseguenze negative dirette e indirette sulla flessione dell’economia globale in atto da qualche anno, il recupero e la valorizzazione di quanto l’Italia rappresenta nel mondo, con la sua storia e la sua cultura plurimillenaria, è fondamentale. Occorre, però, anzitutto capire un concetto: non devono esserci compartimenti stagni se si vuole rilanciare l’economia di un Paese. Non è solo la cultura –intesa come patrimonio di beni nel suo complesso– o solo il turismo –nell’accezione di servizi dell’ospitalità– che possono ‘salvare’ i nostri bilanci e nel complesso i conti della nazione. Urge integrare il principio di nuova e più moderna fruibilità del bene pubblico, sia esso
artistico o paesaggistico, con un’attrattività più ‘professionale’, un’ospitalità fatta di strutture tecnologicamente avanzate, ossia gestite da professionisti che rendano davvero questo settore… una risorsa economica per tutto il Paese! Il turismo è senza dubbio la prima risorsa e una grande opportunità. Sarebbe, tuttavia, troppo semplice affermare che se rendiamo questo settore più moderno e produttivo, l’Italia, con il patrimonio unico al mondo che ha, diventerà più ricca e importante in breve tempo e ciò ci farà uscire definitivamente da qualsiasi crisi… La strada è certamente questa: organizzare e migliorare il sistema turistico rendendolo ‘Industria’! Noi siamo in una regione che offre tutto ciò che necessità per raggiungere grandi programmi. Soprattutto mettendo a disposizione del turismo le eccellenze industriali di cui siamo orgogliosi. Creando una filiera che ci deve portare ad eccedere a livello nazionale ed internazionale. Questa è la nostra sfida alla crisi per un futuro sereno e prospero, ora l’Italia gioca il suo jolly: proporre il suo territorio con patrimonio naturale, artistico architettonico e industriale, come eccellenza unica. Noi marchigiani recitiamo la nostra parte che non sarà secondaria nel contesto italiano ma da protagonisti”.
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NERGIA
L’incubo nucleare in Giappone e gli accadimenti in Libia rendono drammaticamente d’attualità il tema dell’energia. Marche domani ha pensato di restituire contorni regionali ad un dibattito in cui è impegnato il mondo: “pausa di riflessione” è il mantra riguardo al nucleare, mentre grande ribalta conoscono le rinnovabili per le opportunità che da queste potranno venire. Abbiamo dunque chiamato a raccolta gli addetti ai lavori -dalle istituzioni alla politica, alla parte di competenza scientifica-, invitandoli ad un confronto su un tema complesso e sfaccettato, terreno di scelte che reciteranno un ruolo fondamentale per il futuro
Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche
“Noi abbiamo scelto di puntare sulla green economy” “A più di cinque anni dalla sua approvazione, ci accingiamo a compiere il primo giro di boa sul Pear, lo strumento regionale di pianificazione delle politiche ambientali ed energetiche sostenibili: l’analisi dei risultati di questi primi anni di operatività è fondamentale per effettuare i giusti correttivi così da non disattendere gli obiettivi che proprio il Pear fissa al 2015. In questa legislatura la Regione conferma la priorità alla sostenibilità energetica, lanciando la green economy come settore strategico per la diversificazione delle imprese, la crescita occupazionale, l’incentivazione agli investimenti. Questo perché siamo sempre più convinti che le fonti rinnovabili consentono non solo la generazione distribuita, ma favoriscono l’indipendenza e l’autonomia energetica di enti locali, imprese, cittadini, oggi non più solo ‘consumatori’ di energia, ma protagonisti attraverso i loro impianti di rinnovabili. Una politica, quella della Regione, che trova precise risposte sul territorio: è di pochi giorni fa il rinnovo della convenzione tra le Bcc e Legambiente Marche, con il sostegno di Regione e Provincia di Ancona, per l’attivazione di un canale di credito agevolato per chi investe nel settore delle rinnovabili. Sempre più determinanti saranno
efficienza e risparmio energetico, terza gamba della strategia Europa 20-20-20: la riduzione degli sprechi rappresenta un percorso virtuoso che anche la Regione sta cercando di conseguire sui suoi edifici. A questo scopo abbiamo installato a Palazzo Raffaello il Leaf Meter, un misuratore di consumi che consente di monitorare l’utilizzo di energia e quindi di migliorare le nostre performance. Ma non potrà mai esserci un reale risparmio energetico per cittadini ed imprese se prima non si adegua il sistema di distribuzio-
ne nella nostra regione. Solo un esempio: l’ammodernamento della rete di distribuzione Terna–Gse delle Marche porterebbe ad un risparmio del 10% dell’intera energia consumata nella nostra regione, l’equivalente di una centrale turbogas da 150 MW. E allora avanti con la Fano-Teramo, importante opera infrastrutturale per la rete energetica il cui lento procedere rischia di paralizzare lo sviluppo delle rinnovabili. Tutto questo lavoro non può prescindere, però, da un nuovo e chiaro patto con i territori e con la comu-
nità: non possiamo invocare il risparmio energetico e poi dirci contrari all’ammodernamento della rete Fano-Teramo; non si può dire no al nucleare e alle grandi centrali turbogas e poi raccogliere firme contro l’eolico o un piccolo impianto a biomasse. Fondamentale, in questo senso, è la trasparenza, la comunicazione e la condivisione delle scelte con i territori e i cittadini. La Regione dice no al nucleare, no alle grandi centrali turbogas, sì al risparmio energetico e proprio per questo lavora per incentivare gli impianti di rinnovabili
e per l’ammodernamento della rete. Una domanda che recentemente mi pongo è: vincere queste ‘scommesse’, in futuro, sarà più facile o più difficile? La tragedia del Giappone dovrebbe servici da monito sul paventato ritorno al nucleare italiano, una tecnologia che non può dare risposte nell’immediato né in termini energetici (per costruire una centrale di III generazione in Germania servono 10-12 anni, in Italia non si sa…), né occupazionali. Ma il Governo italiano fa di peggio: la sua ‘strategia del gambero’ in materia energe-
tica è rafforzata dall’ormai famoso decreto Romani anche noto come ‘ammazzarinnovabili’. Un atto scellerato che ha messo in ginocchio tutto il settore delle fonti rinnovabili, ancor più nella nostra regione dove abbiamo scelto di puntare sulla green economy per offrire opportunità di ricollocazione alle nostre imprese e quindi per rilanciare occupazione ed economia”.
Francesco Marchesi, direttore generale Svim
“Fare leva sulla consapevolezza” “Rispetto alla questione energetica, la Regione Marche ha imboccato una strada precisa: quella dello sviluppo sostenibile, della green economy, del risparmio e dell’efficienza energetici. Un impegno in linea con le direttive europee, che chiamano i Paesi e le istituzioni locali al raggiungimento di precisi obiettivi in termini di riduzione delle emissioni e aumento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. In questo quadro Svim, come agenzia di sviluppo della Regione, opera per attuare queste scelte strategiche e in particolare si pone come ‘ani-
matore’ sul territorio: è fondamentale che istituzioni, operatori, imprese e in generale tutti i cittadini prendano coscienza della questione energetica e nella necessità di contribuire alla
costruzione di un nuovo modello di sviluppo. I progetti che Svim sta portando avanti si avvalgono di risorse aggiuntive per le Marche grazie ai fondi europei e fanno leva proprio sulla consapevolezza, coinvolgendo gli attori del territorio in attività specifiche, in un quadro di scambio di buone prassi a livello internazionale. Negli ultimi anni sono stati realizzati numerosi progetti; tra quelli in corso si possono citare MMove, che ha come obbiettivo lo scambio di politiche di mobilità sostenibile sviluppate a livello europeo in città di piccola-me-
dia dimensione; Setcom, che promuove l’utilizzo sostenibile dell’energia in particolare nel settore turistico, e City_Sec, per l’adesione dei Comuni al Patto dei Sindaci, documento stilato in sede europea per la riduzione delle emissioni inquinanti. I Comuni aderenti a quest’ultimo progetto, che sono poi i maggiori Comuni marchigiani, hanno costituito nel giugno 2010 la “Comunità per l’energia sostenibile” e stanno partecipando ad un percorso specifico che comprende, grazie al supporto dell’Università Politecnica delle Marche, la definizione di piani
d’azione per interventi concreti nelle città, in termini di alimentazione degli edifici, illuminazione, trasporto pubblico e sensibilizzazione dei cittadini; questi Comuni hanno appena dato vita ad una giornata “emissioni zero” dedicata alla sostenibilità, in concomitanza con la Settimana europea sull’energia, con iniziative che hanno coinvolto operatori, scuole e in generale i cittadini. A dimostrazione che l’informazione e la formazione sono elementi cruciali per attuare quella transizione energetica necessaria allo sviluppo sostenibile”.
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Sandro Donati, assessore regionale Ambiente ed Energia
“A noi spetta seguire l’Europa nella sfida verso le rinnovabili” ferma: “Quello che sta accadendo in Giappone non solo dimostra quanto alto sia il rischio provocato dal nucleare, ma che a noi spetta seguire l’Europa nella sfida verso le rinnovabili che rappresenta anche la politica energetica della nostra Regione”. “Quanto contenuto nel decreto Romani sull’energia –continua l’assessore Donati– è tanto più grave se si considera che il settore delle rinnovabili in que-
“Mentre il Governo introduce una moratoria di un anno sul nucleare, non si arresta la richiesta di provvedimenti chiari per il settore delle energie rinnovabili che sembra il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, stia mettendo a punto dopo le polemiche sollevate con il decreto sull’energia del 3 marzo scorso. L’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Sandro Donati, per prima cosa af-
sto periodo di crisi economica è stato tra i pochi che, in controtendenza, ha aumentato l’occupazione. Nel solo fotovoltaico si stima che siano impiegati, direttamente o indirettamente, in Italia circa 120 mila addetti”. Sandro Donati così commenta alcuni contenuti legislativi già noti, che vanno a segnare profondamente lo sviluppo delle rinnovabili nelle Marche; “Il Governo Berlusconi ha manife-
Emergenza energia stato nelle scorse settimane ancora una volta la sua strategia energetica a favore del nucleare con una proposta di decreto legislativo che getta nell’incertezza tutto il settore legato alle rinnovabili, ma più ampiamente la green economy. Settore segnato da profondi ritardi statali, rispetto agli obiettivi europei, il che ha prodotto durante gli anni ricadute negative su tutto il territorio nazionale. Basti citare che dal 2007 si è protratta fino al luglio 2010 l’attesa dell’emanazione delle linee guida sulle rinnovabili, in particolare relativamente al fotovoltaico a terra, cui la Regione Marche per prima in Italia ha risposto con l’approvazione delle proprie linee guida già nel settembre 2010. Il nuovo decreto va
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a colpire duramente l’intero settore delle rinnovabili e tutta la politica energetica marchigiana basata sul Piano energetico ambientale regionale (Pear). L’impatto più destabilizzante, relativo alle incertezze sugli incentivi, viene dal mondo creditizio. dove si sta verificando una riduzione dei finanziamenti nel settore. Molti dei progetti regionali, impegnati nella riconversione energetica –Eternit Free, scuole, aziende sanitarie, realtà imprenditoriali in crisi come la Fincantieri– rischiano un arresto pesantissimo. E’ quanto mai necessario che gli incentivi vengano rivisti e non producano effetti così pesanti per l’unico settore occupazionale in crescita nel nostro Paese e nella nostra regione”.
Paolo Andreani, presidente Confindustria Marche “E’ evidente che quanto sta accadendo nel mondo, dagli effetti disastrosi delle calamità naturali occorse in Giappone alle emergenze politiche nel nord Africa, deve portare ad una riflessione ampia e condivisa sulle scelte future del nostro Paese in merito al tema dell’energia in generale e, in particolare, sul nucleare. La moratoria di un anno decisa dal Consiglio dei Ministri ci vede concordi, pur avendo, come Confindustria, visto sino ad ora con favore la scelta del nucleare. E’ necessario seguire quindi con attenzione l’evoluzione e gli effetti della situazione giapponese –anche se quanto successo riveste un carattere di eccezionalità difficilmente ripetibile–; occorre in questi mesi fare un’attenta e seria verifica di quali saranno le conseguenze di tale disastro e conseguentemente muoversi in quella di-
rezione anche in sintonia con gli altri Paesi dell’Unione europea che, dopo il dramma di Fukushima, stanno definendo nuovi e più condivisi criteri di sicurezza riguardanti l’energia del nucleare. Riteniamo che le questioni energetiche siano fondamentali per l’importanza che riveste l’energia per lo sviluppo e la competitività del nostro Paese e per non essere dipendenti da Paesi produttori ed essere esposti a situazioni quale quella attuale, in cui la crisi libica ci pone. E’ pur vero che dobbiamo avere uno scenario ampio e diversificato di riferimento su tutte le fonti di energia, con attenzione all’efficienza energetica e che tenga in gran conto le fonti rinnovabili. Le fonti rinnovabili sono un settore molto importante anche nella nostra regione; un comparto che in questo periodo di
“Fotovoltaico: penalizzante il provvedimento del Governo” difficoltà è stato uno dei pochi che si è consolidato, anzi si è sviluppato, che ha creato occupazione e si è evoluto investendo in tecnologie sempre più efficienti ed innovative e in ricerca applicata. L’ultimo provvedimento del Governo sulle fonti rinnovabili desta qualche perplessità, in merito al fotovoltaico. In particolare l’efficacia retroattiva disposta è estremamente penalizzante per l’intero settore, oltre che in contrasto con i principi generali del nostro ordinamento giuridico. Le aziende, inutile ribadirlo, nell’effettuare le proprie scelte di investimento fanno affida-
mento sulla stabilità e certezza della legge, fino alla completa realizzazione dei vantaggi previsti.
Dall’altra parte è importante rivedere il sistema degli incentivi per le energie rinnovabili, che ricadono sulle bollette elettriche di tutti, senza penalizzare troppo gli investimenti in corso e, al contempo, il meccanismo di incentivazione va calibrato in modo che sia efficace e contenga i fenomeni speculativi. Ma tutto ciò va fatto in tempi brevi per non creare situazioni di incertezza e confusione tra gli operatori. Tutto ciò va inoltre contestualizzato con la proposta di Piano nazionale delle fonti rinnovabili che l’Italia, come tutti gli altri Paesi europei, è tenuta a
predisporre, al fine di programmare in modo generale e condiviso l’incidenza delle varie fonti rinnovabili che ci pone al 2020 l’obiettivo di 8 mila Mw. Secondo le previsioni del Ministero, entro giugno l’Italia dovrebbe raggiungere e superare i 7 mila Mw. In conclusione: ci vogliono regole, certe e chiare da subito in modo da consentire, nonostante il ridimensionamento degli incentivi, il proseguimento degli investimenti e l’apporto indispensabile di energia pulita anche al fine di ridurre il nostro deficit energetico che ci espone come Paese a minacce e ritorsioni”.
un’auto perché faccia i 300 km/h ed una volta lanciata a folle velocità pretendere di fermarla in pochi metri, magari sbarrandole la strada. Sarebbe un disastro. Non ravvisiamo poi la coerenza tra l’orientamento che il legislatore italiano sta assumendo con l’approccio che la Commissione europea ha definito in materia di energie rinnovabili, approccio che comunque non esclude un giusto
mix, equilibrato tra le diverse fonti energetiche, tra le quali anche quelle tradizionali. Confindustria Ancona sta monitorando costantemente l’evoluzione della normativa in materia e sta lavorando di concerto con i parlamentari locali affinché il provvedimento non porti alla penalizzazione di un settore che proprio in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando sta registrando una notevole
fase di crescita. Noi siamo consci della necessità di rivedere gli incentivi, ma per farlo seriamente servono innanzitutto progressività di azione, nel senso di prevedere un regime decrescente a cinque anni, e trasparenza, rimettendo al centro del problema la ‘bolletta’ energetica, ripulendola da tutte le voci che esulano dal puro costo di vettoriamento e produzione dell’energia stessa”.
Giuseppe Casali, presidente Confindustria Ancona
“Autosufficienza con produzioni locali” “Sappiamo tutti che l’energia è un fattore strategico per i Paesi industrializzati. Sappiamo anche che il mercato dell’energia in Italia è il più caro d’Europa, con tariffe mediamente più elevate del 25-30% rispetto ai diretti concorrenti europei. Se poi scendiamo alla nostra regione, ci troviamo di fronte ad una duplice carenza: da un lato abbiamo un deficit energetico del 50%, ovvero produciamo solo il 50% dell’energia che consumiamo, dall’altro la rete è obsoleta, non è più in grado di sopportare i carichi di tensione, causando in alcune aree frequenti interruzioni di energia con gravi disagi e danni economici rilevanti ai processi industriali. A mio parere, l’obiettivo deve essere quello di pervenire all’autosufficienza energetica con produzioni locali: in quest’ottica esiste uno spazio di crescita per tutti, sia per chi lavora nella produzione di energia da fonti tradizionali, sia per chi opera nel campo delle rinnovabili. Le vicende internazionali ultime, dalla tragedia giapponese ai conflitti interni in Libia e più in generale alle tensioni in atto nel Nord Africa, devono farci riflettere tutti. Serve, però, freddezza, un giusto equilibrio e, soprattutto, la consapevolezza che lo sviluppo economico, ma anche sociale, ha necessità dell’approvvi-
incentivi sulle altre fonti rinnovabili. Ancora una volta, coerentemente con la tradizione italiana, è mancato un approccio equilibrato; una questione di metodo oltre che di contenuti. Non si può progettare
Stefano Leoni, presidente nazionale Wwf Italia gionamento energetico. Questo non può però essere sottoposto alle speculazioni internazionali sul petrolio e sul mercato. In questo quadro non intendo poi tacere l’acceso dibattito di queste settimane sulla questione del Dlgs sulle energie rinnovabili, che entro il 30 aprile dovrebbe definire i dettagli applicativi anche degli incentivi per il settore. Un simile provvedimento impatta pesantemente sulla capacità produttiva delle aziende associate operanti nel settore dell’energia, in particolare nel fotovoltaico: si tratta di un settore industriale tecnologicamente avanzato, coerente con gli obiettivi di salvaguardia ambientale, un settore che nel nostro territorio ha registrato la nascita di numerose e proficue realtà industriali, creando anche tanti nuovi posti di lavoro. E’ impensabile che si blocchino improvvisamente le incentivazioni al fotovoltaico e si riducano sensibilmente gli
“Il nucleare non ha mai rappresentato il domani” “Già oggi il mondo non dipende affatto dal nucleare, che rappresenta solo il 5,8% dell’energia primaria prodotta e il 13,5% dei consumi elettrici, meno di quanto non copra l’energia idroelettrica. Negli ultimi anni sono cresciute più le rinnovabili di qualunque altra forma di energia e nei prossimi anni saranno più i reattori che arriveranno a fine ciclo di quanti ne saranno avviati. Tutti i principali studi internazionali dicono che il futuro è nelle energie rinnovabili. L’ultima analisi in ordine di tempo è quella del Wwf internazionale, che, nel febbraio 2011, ha pubblicato il report The Energy Report dove si descrive come arrivare al 2050 con il 100% di energie rinnovabili per soddisfare il fabbisogno energetico mondiale, tenuto conto anche dell’aumento di domanda che deriva dai consumi dei
gie rinnovabili. In Italia più che di deficit energetico bisognerebbe parlare di caos energetico. Molte scelte (nuovi impianti, rigassificatori, nucleare, ecc.) sono state fatte diffondendo la sensazione che il nostro Paese avesse una carenza di energia. Sono così proliferate infrastrutture che oggi ci hanno portato ad avere una potenzialità di energia elettrica pari al doppio dei picPaesi in via di sviluppo. Già oggi nel nostro Paese c’è una capacità di produzione elettrica che è il doppio dei picchi massimi di consumo. Il vero problema è che dipendiamo ancora troppo dalle fonti fossili e gli interessi privati hanno determinato scelte che aumenteranno ancora di più questa dipendenza. Per superare questa situazione il Governo sceglie il nucleare e intende tagliare il sostegno alle ener-
“Dipendiamo troppo dalle fonti fossili e gli interessi privati hanno determinato scelte che aumenteranno ancor più questa dipendenza”
chi massimi di consumo registrati. Altri impianti e contratti legano poi l’attuale sistema energetico al sistema del gas sino al 2030 ed oltre. Non v’è dubbio che l’uso del gas è fondamentale in un periodo di transizione, ma transizione verso cosa? Il Governo sceglie il nucleare, il Wwf sostiene con forza la strada delle rinnovabili. I referendum sul nucleare e sulla gestione privata dell’acqua che si terranno il 12 e 13 giungo ci danno la possibilità di esprimerci sul futuro che vogliamo. La prospettiva di una società basata sulla crescita dei consumi e sulla gestione privata dei beni pubblici essenziali merita la risposta di tutti. Il Wwf crede che il ‘sì’ a questi referendum sia indispensabile per qualsiasi prospettiva di futuro sostenibile basato sulla tutela dei beni comuni e sulla conservazione della natura”.
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MORETTI – Buonasera cari amici; tutti sanno che l’Italia ha bisogno e manca di energia; sono
Emergenza energia tudine non voglio portare le mie trasmissioni sul piano della polemica, però devo dire che in un momento nel quale in Giappone sono tutti terrorizzati, a cominciare dall’imperatore, in cui Germania, Francia, Svizzera e Russia sospendono i lavori per il nucleare -l’Ue ha ordinato la revisione di tutti e 157, mi sembra, impianti che esistono nel territorio europeo-, sentire un nostro ministro, la Prestigiacomo, fare la dichiarazione, di un semplicismo incredibile, che noi andiamo avanti, senza un attimo di riflessione, mi ha
MARCHEdomani realizzato, se le mie statistiche non sono sbagliate, il 30 per cento del fotovoltaico che esiste nelle Marche e avete fatto anche cose fuori dalle Marche... CAPPANERA – …dal Piemonte alla Lombardia, al Veneto, alla Sicilia, abbiamo fatto impianti un po’ in tutta Italia. MORETTI – So che in Toscana avete realizzato una cosa particolare di cui ho letto molto sui giornali… CAPPANERA – …con un nostro partner, la Baraclit di Bibbiena, abbiamo fatto il
questo lo dovevo per informazione dei miei telespettatori. Parliamo dei progetti che avete attualmente in corso, anche se hanno subito qualche arresto date queste decisioni nazionali.... CAPPANERA – …innanzitutto mi piace ricordare quelli che abbiamo finito da pochissimo, perché, al di là del fatto di apparire sui giornali, sono i nostri clienti, la loro soddisfazione, che ci danno il senso di quello che siamo riusciti a fare. E aver realizzato un impianto come quello di Tontarelli, da 7.300 kilowatt, che è il più grande impianto al mondo totalmente integrato su pensiline e coperture, penso sia una cosa importante. Ho detto che è il più grande impianto al mondo perché abbiamo fatto una verifica e impianti così grossi integrati non ce ne sono. E’ ovvio che si tratta di dati che cambiano continuamente, perché il mondo del fotovoltaico sta crescendo moltissimo: oggi è il nostro il primo impianto al mondo, domani sarà uno dei più grandi, però sicuramente è un impianto enorme. Ricordo anche le realizzazioni per il gruppo Guzzini -iGuzzini e Guzzini Pla-
APRILE 2011 zative, ma comunque il risultato l’abbiamo sempre ottenuto: massima integrazione, tariffe il più possibile incentivanti e soddisfazione del cliente. MORETTI – Dall’elenco che lei ha appena fatto si capisce bene che i giornali non è che abbiamo fatto delle cronachette… hanno appunto riportato questi fatti, e se i grandi giornali li riportano, lo spiego come esperto, è perché sono interessanti; d’altra parte, lei nell’elencarli ha dimostrato che non hanno sbagliato. CAPPANERA – Abbiamo in serbo un paio di sorprese che non posso comunicare per riservatezza, ma che hanno un blasone ancora più grande, senza nulla togliere ai nostri clienti, un blasone internazionale; però certi soggetti prima di firmare un contratto ci pensano mesi, soprattutto in un momento di incertezza come quello attuale. MORETTI – Queste sorprese le riserviamo per la prossima trasmissione... CAPPANERA – …e sono sicuro che i nomi saranno per voi davvero interessanti. MORETTI – Senta, lei
particolarità… MORETTI – …avete creato un coach in azienda? CAPPANERA – Abbiamo un coach che viene da fuori: è come fosse un socio, si chiama Stefano Lombardi, e ci ha aiutato sin dall’inizio ad andare più d’accordo, perché quattro persone così diverse come siamo noi… MORETTI – …che funzione ha il coach? CAPPANERA – Il coach mette appunto in sintonia: fa da specchio -come il nostro dice-, fa parlare le persone, evitando eventuali scontri proprio grazie alla comunicazione. E’ un investimento importante, che ci ha dato una sensibilità migliore nel capire chi siamo e come dobbiamo rapportarci. Uno dei problemi nostri è la giovinezza dell’azienda: registrare certi fatturati ma avere solo quattro anni di storia è un problema difficile da gestire. MORETTI – Come siete riusciti a fare questa squadra? CAPPANERA – Con un po’ di intuito, non è stata una cosa studiata a tavoli-
ENRICO CAPPANERA
“Rinnovabili: il petrolio verde del futuro” dunque veramente contento di avere in trasmissione un uomo che l’energia l’ha creata, la sta creando, e ha portato le Marche ad un livello molto alto: con me è Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources, un personaggio che ho già avuto il piacere di avere ospite e che ho invitato di nuovo perché venisse a parlarci di energia in un momento in cui i fatti del Giappone stanno preoccupando il mondo. Attraverso Cappanera, attraverso le sue capacità, le sue conoscenze, vorrei quindi riportare un po’ il quadro della situazione. Intanto grazie di aver accettato questo invito. CAPPANERA – Grazie a lei. MORETTI – Peraltro, lei non è un avversario del nucleare, mi sembra… CAPPANERA – …no; io penso che se l’avessimo fatto trent’anni fa, forse, a suo tempo, non avremmo sbagliato. Comunque i problemi ci sono –pensiamo solo allo smaltimento delle vecchie scorie radioattive- e a adesso bisogna puntare al futuro: lungi dal voler strumentalizzare quello che sta succedendo, purtroppo vediamo che la natura è più forte di qualunque tipo di sicurezza che l’uomo riesce a mettere in campo, quindi dovremmo ragionare su quella che è la fissione o la fusione fredda, ovvero sul nucleare senza rischi, facendo in merito ricerca e magari arrivando per primi: noi italiani siamo stati i primi in vari settori, però, per vari motivi, a volte non riusciamo ad approfittare di questa nostra capacità. MORETTI – Io per abi-
dato fastidio. Veniamo invece adesso a parlare delle cose che voi concretamente realizzate, (adesso il tono diventa scherzoso) lei e la sua pattuglia di amici… siete in quattro, e qualche anno fa avete creato, seguendo un’idea che è piaciuta agli altri tre… a proposito, di chi è stata l’idea? CAPPANERA – Onestamente del più giovane tra noi: i meriti sono di Emanuele Mainardi, che si è proposto in maniera anche un po’ da folle; d’altra parte, come dice Steve Jobs, bisogna essere affamati e folli per fare qualcosa come ciò che abbiamo fatto noi. Gli obiettivi che abbiamo raggiunto sono oltre ogni nostra aspettativa: l’idea è stata di Mainardi… MORETTI – …gli altri due chi sono? CAPPANERA – Sono Giovanni Emidi per la parte finanziaria, da commercialista, diciamo, e l’ingegner Luigi Lucchetti per la parte più pratica e operativa. Quindi ognuno ha un suo compito ben preciso. Adesso stiamo cambiando, perché abbiamo fatto una holding; addirittura ampliamo il cerchio e andiamo su altri fronti: ormai il fotovoltaico ha corso tanto e quindi bisogna guardare anche il dopo. E il dopo per noi significa altre energie rinnovabili e l’estero. MORETTI – Parliamo adesso di quello che avete fatto, poi andiamo al nuovo. Voi, credendo in questa idea di Mainardi, avete realizzato molto: siete partiti con 4 o 5 collaboratori e oggi ne avete… CAPPANERA – …più di 150… MORETTI – …avete
SolarLab2, ovvero un campo fotovoltaico –ma non lo chiamiamo campo, sennò gli ambientalisti hanno paura-, un tetto fotovoltaico, diciamo dunque così, con tante tipologie di pannelli, in maniera da metterle in competizione per vedere qual è che rende di più. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Io sono uno che guarda i fatti e dà poco ascolto alle voci che corro-
stica-, per Scavolini, e parliamo di un impianto grossissimo, per Poltrona Frau -l’impianto è stato finito a metà dell’anno scorso-, quindi possiamo dire che l’eccellenza marchigiana è passata attraverso Energy Resources. Attualmente stiamo completando la realizzazione per Scavolini, che ho appena citato è un impianto molto grande e ci impegna molto-, stiamo lavorando per Gatto Cucine, ma
L’impianto realizzato per Poltrona Frau clienti ne abbiamo tanti anno: ho qui l’elenco delle teche a livello nazionale: abstate giornalistiche europee biamo fatto impianti per Virche hanno parlato dell’attigili e per lo stabilimento di vità di Energy Resources, e Noale a Venezia; abbiamo latutte in maniera positiva, a vorato per Terna insieme a partire dal grande Corriere Schiavoni, realizzando quindella Sera a Repubblica, al di due impianti in Sicilia, abSole 24 Ore, e poi Milano biamo fatto impianti a Roma: Finanza, il Tg2, il Tg3, Il insomma, le nostre realizzaGiornale, Panorama, zioni sono un po’ in tutta ItaNewton. (In tono scherzoso) lia. Questo è il nostro vanto: Adesso lei non inorridisca magari con difficoltà organizcon la sua solita modestia:
ha parlato di ‘democrazia energetica’; mi spiega questa espressione? CAPPANERA – Anzitutto va detto che non è una mia espressione; la paternità è di Jeremy Rifkin, il guru delle rinnovabili: democrazia energetica, in sintesi, significa che ognuno si produce la propria energia per il proprio bisogno. Sembra una cosa ovvia e naturale; in realtà, rimanda ad un cambio epocale a livello politico, a livello governativo, a livello economico, perché sappiamo bene che ci sono tante accise sull’energia, quindi prodursela da soli significherebbe anche andare a detrimento di un certo tipo di status, di potere che attualmente permea l’energia. Il petrolio ha una vita recente e ha cambiato economicamente lo status mondiale geopolitico: coloro che magari non avevano grandi potenzialità finanziarie ed economiche sono diventati in qualche modo dei leader mondiali proprio perché hanno il petrolio. Di conseguenza dobbiamo individuare quale sarà il petrolio del futuro e sicuramente le rinnovabili sono un petrolio: un petrolio verde, un petrolio pulito, che non inquina e non fa male a nessuno, ma che comunque destabilizza gli asset mondiali. MORETTI – Lei notoriamente è un modesto, però ogni tanto ha delle uscite che mi fanno riflettere molto: ad esempio ha dichiarato che volete cambiare il mondo; in che senso? CAPPANERA – Nella nostra mission e vision, abbiamo lavorato con il nostro coach… e questa è un’altra
no: abbiamo cercato di mettere insieme componenti diverse, così che ognuno potesse portare del suo. Ad oggi i risultati ci danno ragione; comunque, essendo noi persone modeste, vediamo quello che ci manca e credo che abbiamo ancora molto da migliorare come organizzazione, ma anche come comunicazione. Proprio adesso ci stiamo spostando nella nuova sede, con un trasferimento dilazionato nel tempo: praticamente lavoriamo in un cantiere ancora aperto, quindi, come si potrà comprendere, difficoltà nel gestire i passaggi veloci da un anno all’altro, e di tutti i generi: di stampo finanziario, tecnico ed organizzativo. Questa penso sia la cosa più difficile: raddoppiare da un anno all’altro il numero delle persone o aumentare finanziariamente le necessità è una cosa complessa da sostenere. MORETTI – Una domanda che mi sta a cuore: voi, rispetto al 2009, avete aumentato il fatturato del 400%, e non è certo poco in questi momenti; come siete riusciti ad avere questo sviluppo? CAPPANERA – Uno sviluppo che mi fa ancora più paura se il confronto è con quando abbiamo iniziato, perchè rispetto al primo anno, il 2006, l’incremento è del 4.000%. MORETTI – (Scherzando) Fate concorrenza agli usurai… come tasso di sviluppo! CAPPANERA – Forse è il contrario: aiutiamo anche altri settori perché dietro ad un fatturato del genere c’è tanto lavoro. Parlavamo prima di 150 persone; ne ab-
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SolarLab2: non un semplice impianto ma un vero e proprio laboratorio scientifico la realizzazione di Energy Resources in Toscana
biamo almeno altre 350 che ruotano intorno a noi come fornitori, subappaltatori, eccetera; muoviamo una mole di 500 persone nei periodi di punta. MORETTI – Rispetto ai 5 iniziali.... CAPPANERA – …sì, sono tanti. Sicuramente il problema della crescita è stato quello finanziario, perché le banche che sono state molto vicine a noi lo hanno fatto fino ad un certo punto; paradossalmente, la troppa crescita può spaventare, anche se bisogna dire che in questo momento di incertezze le banche hanno frenato su tutti i fronti. Noi, comunque, dobbiamo ringraziare tutti gli istituti, sia locali che nazionali, perché senza di loro non saremmo qui. Un’altra cosa importante, lo dicevo prima, sono i clienti: è normale che nelle Marche ci sia una certa tendenza a seguire i leader imprenditoriali, e se questi leader hanno dato fiducia a noi, per noi è stato più semplice realizzare poi anche altri impianti più piccoli. Se dovessi fare una classifica dei fattori determinanti per la crescita, metterei quindi i clienti e l’innovazione: noi abbiamo sempre reinvestito tutto quello che abbiamo preso; siamo riusciti anche ad aumentare il capitale sociale, che è passato da 10 mila euro a 2 milioni di euro. Questo significa non aver mai fatto dividendi, quindi la nostra umiltà è quella delle persone, dei soci che non si vogliono arricchire, ma che vogliono continuare questo sogno tutti insieme. MORETTI – Quindi arricchire l’azienda… CAPPANERA – … sì, arricchire l’azienda; non ci crede nessuno, ma noi soci abbiamo a volte stipendi inferiori a quelli dei nostri dipendenti; comunque lascio questa cosa a chi voglia venirla a verificare di persona. MORETTI – Voi avete avuto uno sviluppo raro, lo dimostrano anche i tanti interessi che avete intorno: so che organismi internazionali vengono ad offrirvi finanziamenti, il che è sintomatico della realtà che rappresentate. Pensate anche di andare in campo internazionale? CAPPANERA – Penso che, data la situazione nazionale di incertezza, la diversificazione di business italiano, ma anche il passaggio all’estero sia un obbligo per noi. Abbiamo già ricevuto grandi manifestazioni d’interesse da parte di gruppi bancari, sia italiani che esteri, per entrare nel nostro capitale sociale; noi pensiamo a quelli esteri, perché possono facilitare la nostra internazionalizzazione. Credo che quello che siamo riu-
sciti a fare qui in Italia… a proposito, tra i nostri clienti non ho aggiunto la Rainbow di Iginio Straffi, che è il marchigiano per eccellenza adesso… MORETTI – …un altro che ha conosciuto un enorme sviluppo... CAPPANERA – ...sì; considerando poi l’investimento della Viacom -di Paramount Pictures- nel gruppo Rainbow, penso che questa realtà sia veramente l’esempio da seguire: esserci occupati della nuova sede della Rainbow ci dà l’idea di quanto potremmo fare all’estero. Questa non è ancora un’inaugurazione ufficiale, ma avere un edificio a zero emissioni, pensato quattro anni fa quando ci prendevano tutti un po’ per folli, è sicuramente una cosa bella. Poi il comfort, vedere la gente serena e felice in questa sede, ci dà la massi-
che ci sono. MORETTI – La vostra prerogativa è l’attenzione al futuro: come va la vostra applicazione nel campo elettrico? Mi riferisco alle auto elettriche, ai motorini… CAPPANERA – …i nostri prototipi sono tutti funzionanti e vanno molto bene; il problema è sempre quello della finanza, nel senso che per realizzare dei prototipi si può investire togliendo liquidità all’azienda, ma poi per mettere una linea produttiva serve un aiuto da parte degli istituti di credito: siamo in questa fase e vorremmo sviluppare delle linee produttive, anche per un numero non eccessivo. Comunque i risultati ci sono: sarebbe un mercato di non immediato periodo, anche se a livello internazionale … MORETTI – …dipende
voro. Io a casa ho la mia colonnina, in ufficio ho la mia colonnina, e non ho speso un patrimonio; insomma, è abbastanza semplice. MORETTI – I grandi supermercati partecipano a questa idea? CAPPANERA – Per adesso le realtà più avanzate fanno degli elementi spot ricordavo prima l’Ikea-, ma all’estero hanno già riempito parcheggi di punti di ricarica e, perché no, magari con impianti fotovoltaici per il parcheggio. Vorrei citare a questo proposito la grande capacità innovativa di Banca Marche, senza nulla togliere a tutti gli istituti con cui lavoriamo: Banca Marche ci ha commissionato un impianto da 400 kilowatt su tutti i posti auto -sono circa 400-, impianto che abbiamo già terminato e connesso con tariffe 2010, e abbiamo messo due colonnine di ricari-
Quattro soci e un’idea vincente. Governata da un imperativo: attenzione al nuovo che avanza. Anticipandolo, possibilmente. I risultati raggiunti in pochissimi anni hanno superato le loro stesse aspettative: lo racconta Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources, ad Alceo Moretti; sotto i riflettori degli “Incontri”, una storia imprenditoriale che ha fatto della ricerca e dell’innovazione i pilastri su cui poggiano le possibilità di prospettare un domani sostenibile ma soddisfazione. MORETTI – Adesso mi tranquillizzi un po’: non è che magari pensate di vendere una grossa parte dell’azienda a qualche organismo che vi fa la corte, proveniente da Paesi stranieri? Manterrete sempre voi il controllo, sì? CAPPANERA – Assolutamente sì, un private equity è un finanziatore di sviluppo: a breve, tra 3-5 anni, esce e se ne va; vogliono solamente realizzare… MORETTI – …esce e se ne va, oppure entra, comprando l’altra parte? CAPPANERA – Assolutamente no, anche perché per noi l’azienda è la famiglia. MORETTI – Beh, questo è motivo di tranquillità. CAPPANERA – Sì; in realtà vogliamo quotarci in borsa se il mercato borsistico riprende: l’idea forse è questa, che poi è l’idea che hanno realizzato tutti. MORETTI – Non farete fatica a vendere le azioni... CAPPANERA – …dipende dal mercato, in questo momento meglio non avvicinarsi alla borsa, soprattutto vicino al Giappone, considerati tutti i problemi
dalla ricarica… CAPPANERA – …la Renault ha investito 4 miliardi di euro, sono tanti soldi. MORETTI – Per gli impianti di ricarica? CAPPANERA – No, per le macchine elettriche. MORETTI – Ma il problema è dove vanno a ricaricarsi queste macchine. CAPPANERA – E’ un problema che noi, e ci sono già piccoli esempi come quello all’Ikea e come anche nel nostro Comune -vediamo che c’è sempre parcheggiata una pensilina con colonnina di ricarica- riteniamo si possa risolvere agevolmente, anche perché si tratta più di un cambio di mentalità che di una vera problematica. E’ chiaro che avere prese di corrente a disposizione di tutti farebbe comodo, però il cambio di mentalità sta nel dire: “Bene, io sto fermo in ufficio per 8 ore mediamente, o addirittura 4 più 4, poi sto fermo a casa per un altro certo periodo di tempo. In questi momenti di fermo io posso ricaricare”, e mettere delle prese fuori dall’ufficio è molto più semplice che convincere un Comune ad elettrificare tutte le zone di parcheggio; magari basta fare un accordo con il proprio datore di la-
ca. A breve ci sarà l’inaugurazione... MORETTI – …dove? CAPPANERA – …a Fontedamo, la loro sede principale, quindi ci sono istituti che guardano avanti, ai possibili sviluppi in questo senso. Come dicevo, noi avremmo necessità di finanza per le nostre linee di produzione, ma per questo ci vuole un po’ più di tempo. Per adesso era comunque importante realizzare i prototipi e dimostrare che siamo in grado di produrre dei veicoli innovativi ad un basso costo. MORETTI – Pensate più allo sviluppo delle motorette o delle automobili? CAPPANERA – Io penso che possiamo andare su tutti e due i fronti; chiaramente l’automobile ha un uso di 365 giorni all’anno, quindi sarebbe preferibile, però siamo sempre su un campo di mobilità urbana: noi non vogliamo auto di lunga percorrenza. MORETTI – Torniamo adesso alle frenate sui finanziamenti alla green economy da parte del Governo; lei si è fatto protagonista di una grande polemica nazionale in merito, no? CAPPANERA – Sì; diciamo che in questo momen-
to quello che veramente non va è l’incertezza, perché questo è un mercato che lavora su lunghi periodi e su business plan molto precisi: tutti gli istituti, i clienti stessi, i fornitori devono avere almeno 6-8 mesi di tempo per pianificare l’operazione. Avendo dato un freno immediato ad un settore, con riferimento alla data del 31 maggio, ecco le preoccupanti conseguenze. Io ritengo -e questa è la nostra lungimiranza e umiltà- che un freno serva -si guadagna troppo non come aziende, ma come clienti, cioè oggi chi fa un impianto fotovoltaico guadagna troppo rispetto a tutto il mondo-, quindi condivido le scelte del Governo di abbassare gli incentivi, ma non ne condivido il modo, perché questo modo mette in grande difficoltà non solo gli operatori, ma anche i clienti e le banche stesse. MORETTI – Sembra che l’abbiano capita anche loro. CAPPANERA – E’ il ‘sembra’ che mi preoccupa: intanto c’è un decreto firmato dal Presidente della Repubblica che dichiara questo stop, e questo è l’unico dato certo; poi, se verrà fatta una qualche retromarcia, noi ovviamente saremo contenti, anche se ci rimarrebbe un po’ d’amaro in bocca per il fatto che non siano state consultate prima tutte le parti sociali per poter fare un decreto che fosse già idoneo al mercato. C’è una cosa che voglio dire: noi volevamo fermarci agli 8 mila gigawatt di tetto, che per questa crescita improvvisa dell’ultimo anno sarebbe stato raggiunto a brevissimo; la Germania si è data un tetto di 52 mila megawatt, quindi 5 volte tanto, più o meno. Allora, mi chiedo: in
Germania quanto sole c’è? Penso un buon 30-40% in meno che in l’Italia; dunque se la Germania si dà un tetto di questo genere -e sappiamo il suo Pil quant’è: è molto più alto di quello dell’Italia, e l’Italia con le rinnovabili ha un 2% di sviluppo di Pil-, stiamo attenti a non toccare proprio le cose che funzionano. Non lo dico per l’interesse di Energy Resources, perché io so che posso fare qualunque lavoro, mi posso riciclare in qualunque settore. Il problema è di ben altro spessore: c’è qualcosa che funziona in Italia?, rischiamo di diventare i primi al mondo insieme alla Germania? Bene, festeggiamo degnamente il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, siamo uniti per andare a conquistare il mondo con le rinnovabili! E invece no, rischiamo che la Cina e l’India ci sorpassino, ed è questo il peccato: non guardare alle potenzialità che in Italia abbiamo e addirittura frenare l’unico settore che in questo momento funziona. MORETTI – Enrico, purtroppo il tempo è passato; le ricordo solo che oltre ai quattro amici che si sono trovati qui, vi sono anche i quattro amici che si sono riuniti in altre parti, e non posso dire di più. La ringrazio molto, mi congratulo con lei, con tutta la sua squadra, perché siete riusciti a fare delle cose stupende: siete un’azienda veramente nuova, formidabilmente intelligente, intuitiva, oltretutto guidata molto bene, anche se lei ha un difetto: è troppo modesto. CAPPANERA – Grazie. MORETTI – Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 17 marzo 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti Marche domani - Anno XXVI Numero 4 - Aprile 2011 Direttore responsabile Alceo Moretti Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l. C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: info@marchedomani.com Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti Consiglio: Sergio Moretti Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN) Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: info@rotoin.it Chiuso in tipografia il 12 aprile 2011 Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN) Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodica Spedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50% Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it
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Enzo Giancarli, Pd, presidente IV Commissione Consiglio regionale
“Va garantito un futuro sostenibile ai nostri giovani” “La questione energetica può essere uno dei principali elementi della riconversione ambientale dell’economia, che a sua volta può rappresentare una vera opportunità di crescita economica e può garantire un futuro alle giovani generazioni. In Italia, ma soprattutto nelle Marche, l’economia verde si intreccia con la qualità, la coesione sociale, la ricchezza dei territori, la competitività dei sistemi e delle imprese. Ritengo, quindi, che l’energia del futuro non
possa che essere quella derivante da fonti rinnovabili (eolico, solare, biomasse, idroelettrica, geo-
“Il tema dell’energia è quanto mai d’attualità e quanto successo recentemente in Giappone non ha fatto altro che accelerare un dibattito che è ormai diventato all’ordine del giorno. Il tema energetico è un argomento strategico sia a livello nazionale che regionale. Da questo punto di vista, però, è da notare che la regione Marche ha un deficit energetico che supera il 50% e il recente Piano energetico ed ambientale regionale (Pear) è assolutamente inadeguato, poiché non prevede nessuna programmazione su base provinciale: si pensi che all’interno della provincia d’Ancona sono presenti la raffineria Api, la Turbogas di Jesi, la riconversione della Sadam e il rigassificatore che dovrebbe
sorgere a largo di Porto Recanati. Troppa concentrazione in una sola provincia, quando, invece, anche le altre quattro province della nostra regione dovrebbero farsi carico delle responsabilità energetiche. Insomma, le Marche avrebbero assoluto bisogno di una migliore razionalizzazione, e, ripeto, programmazione per quanto riguarda la distribuzione delle fonti energetiche. A livello nazionale, malgrado i progressi definiti dal Governo italiano negli ultimi anni sul versante della politica energetica, la normativa italiana in materia presenta ancora importanti lacune e frammentarietà che non consentono di tratteggiarne un quadro globale coerente in grado raggiungere gli obiettivi comunitari del
termia). Vanno valorizzate tutte le fonti di approvvigionamento possibili di energia, con investimenti nella ricerca, nella innovazione, nella produzione, coinvolgendo i territori, le istituzioni, le comunità scientifiche. In questi giorni, sono stato fra i promotori di due mozioni in Regione: una sull’efficienza energetica, l’altra contro il piano nucleare del Governo. La prima è diretta a combattere il cosiddetto inquinamento ambientale e, nello stesso tempo, ad accrescere l’ef-
ficienza energetica con l’introduzione di tecnologie più avanzate, come richiesto dai regolamenti europei; la seconda interviene sulla questione del nucleare, ribadendo il no alle centrali atomiche. Una posizione che non nasce da un approccio ideologico alla questione del nucleare, ma da motivazioni concrete e razionali legate a valutazioni di carattere economico e tecnologico, oltre che ambientale. Posizione che tiene conto del fatto che nella prossima primavera
si voterà su una serie di referendum, dall’acqua pubblica al piano nucleare del Governo: la campagna referendaria costituirà un’importante occasione di partecipazione e confronto sui temi dell’energia ed un pronunciamento da parte dei cittadini su una questione di grande valore strategico. La Regione Marche manterrà un impegno forte e preciso per migliorare e modernizzare, come già previsto nel Pear, Piano energetico ambientale regionale (da aiutare nella sua attuazione), il sistema energetico marchigiano, diversificando le fonti, privilegiando la tecnologia pulita, dando sostegno alla ricerca e all’innovazione in un campo tanto importante e delicato. Voglio ricordare che le Marche sono state,
inoltre, la prima regione a regolamentare il settore del fotovoltaico a terra, con una legge regionale del 30 luglio scorso e con le linee guida approvate il 30 settembre successivo, le quali stabiliscono da un lato la tutela del paesaggio marchigiano e del ruolo dell’agricoltura, ma dall’altro incentivano l’installazione di pannelli solari nelle aree industriali e urbanizzate, nelle cave e nelle discariche esaurite e nelle aree adiacenti e di pertinenza, a conferma che per noi la produzione delle energie rinnovabili rappresenta una grande opportunità di crescita tecnologica, economica e industriale, oltre ad assicurare un futuro sostenibile alla nostra comunità, al nostro territorio, ai nostri giovani”.
Daniele Silvetti, Fli, vicepresidente IV Commissione Consiglio regionale
“Nucleare: la Francia è da prendere come modello” ‘Pacchetto energia-ambiente’ fissati dall’Unione europea, che impongono che entro il 2020 l’Italia abbatta le emissioni di anidride carbonica. Per far questo, il 17% dell’energia che si consuma dovrà provenire da fonti rinnovabili. La mia posizione è molto chiara e lineare, non demagogica, ma pragmatica riguardo al risparmio energetico e allo sfruttamento delle energie rinnovabili: io credo che l’obiettivo migliore sia quello di raggiungere la massima quota percentuale di energia prodotta da fonti
rinnovabili attraverso l’incentivazione reale per il loro utilizzo. Per quanto riguarda il nucleare, faccio
notare che Fli ha deciso che sarà la base del partito (iscritti e simpatizzanti) a decidere la posizione su questo importantissimo tema in vista del referendum del prossimo giugno. Io sono un nuclearista convinto e prendo la vicina Francia come modello: i nostri vicini producono così tanta energia che possono esportarla producendo così ricchezza per l’intero Paese. So che questo è un tema che può diventare un boomerang, ma invito tutti a ragionare a sangue freddo e non in base alle forti emo-
zioni suscitate dalla catastrofe giapponese. Per tutto il mondo, la tragedia di Fukushima consentirà di aggiornare i protocolli di sicurezza delle centrali nucleari. Da noi, al contrario, metterà la pietra tombale su di un programma che aveva tanti meriti –a partire da quello di non prevedere un solo euro di investimento pubblico– e un solo difetto: quello di aprire al nucleare di mercato in un paese in cui la diffidenza verso il nucleare e verso il mercato si sommano e si mischiano in un unico pregiudizio”.
do paesaggio marchigiano. Un’ultima riflessione: siamo il Paese con il più alto numero di telefonini ma nessuno vuole le antenne, vogliamo tutte le comodità in casa ma non siamo disposti a rinunce e sacrifici, se non bastasse, abbiamo uno dei più alti tassi di disoccupazione, eppure continuiamo a respingere tutte quelle opportunità che cre-
erebbero lavoro. Se davvero vogliamo assicurare un futuro all’Italia dobbiamo cercare di essere più responsabili e meno intransigenti; strumentalizzare oltre ogni misura le emozioni popolari per finalità politiche produce la perdita della residua competitività del nostro Paese a livello internazionale, destinandolo all’impoverimento”.
Remigio Ceroni, coordinatore regionale Popolo della libertà
“Costruire centrali sicure di ultima generazione” “Quello che è accaduto e sta accadendo in Giappone ha riportato alla ribalta il delicato tema del nucleare su cui la politica e l’opinione pubblica sono da tempo divise. Il Pdl marchigiano giudica saggia la scelta del governo nazionale della moratoria di un anno in attesa che si vengano a creare delle regole a livello europeo e probabilmente anche un’Autority. Personalmente, credo che il nucleare sia una possibilità importante per l’energia del futuro e che perciò non vada abbandonato, è infatti l’unica tecnologia collaudata in grado di fornire energia elettrica di base su larga scala, 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana, indipendentemente dal tempo atmosferico, senza produrre emissioni di anidride carbonica. Il ritorno al nucleare avrebbe quale vantaggio quello di ridurre la dipendenza dell’Italia dalle economie del petrolio e dalle vicissitudini interne dei Paesi esteri e consentire così un minore carico di spesa sulla bilancia dei pagamenti con l’estero, il tutto a favore di una maggiore stabilità del sistema economico nazionale; ma non solo, darebbe forte impulso all’occupazione, creando posti di lavoro e consentendo al Paese di crescere, avvicinandosi agli altri Stati europei. Del resto, pur non avendo l’Italia il nucle-
to può e deve farsi soprattutto a sostegno delle diverse aziende presenti sul territorio che se ne occupano, quin-
di, l’auspicio è che le risorse naturali trovino maggiore valorizzazione, senza che ciò vada ad intaccare lo splendi-
Ugo Borghi, presidente Assoimprese Marche
“Le fonti rinnovabili non sono sufficienti” are, non è certo immune da rischi, considerate le vicine centrali francesi, svizzere e slovene, disposte a pochi km dal confine. Quindi, giusta la pausa di riflessione, se non altro per consentire la messa in garanzia delle centrali già esistenti e l’adozione di tutte le misure necessarie per la costruzione di centrali sicure e, proprio su questa linea sembrano porsi quelle di nuova generazione. Altrettanto importanti le fonti rinnovabili, su queste molti puntano per una maggiore diversificazione, per approvvigionamenti sicuri e per la lotta al cambiamento climatico, lo svantaggio è che sono adattabili solo a determinate zone. In ciò le Marche sono ancora molto indietro rispetto alle altre regioni d’Italia, l’eolica è impraticabile a causa dell’assenza di venti, più successo riscuotono l’idroelettrica e il solare. Tuttavia, ancora mol-
“Il problema energetico è presente da tempo in Italia, nelle Marche in modo particolare. Il referendum sul nucleare, dopo Chernobyl, ha acuito il deficit di energia rispetto agli altri Paesi europei. Importiamo energia da tanti Stati. Dipendiamo da fornitori non del tutto affidabili per il gas per il petrolio, eccetera, pagando le risorse energetiche a costi esorbitanti. Il prezzo che le nostre imprese pagano per la fornitura di energia è il più alto in Europa per aver rinunciato da tempo al nucleare. Ora, parlare di centrali nucleari, sull’onda emotiva della situazione gravissima del Giappone, rappresenta una oscenità. Infatti il 66% della popolazione italiana, alla luce degli avvenimenti di Fukushima, è contrario al nucleare. Vogliamo però, come italiani, continuare a mantenere la nostra posizione tra i paesi più industrializzati del
una regione altamente produttiva e tecnologicamente avanzata. Importare l’elettricità prodotta dalle centrali nucleari di Paesi europei vicinissimi comporta un costo elevatissimo, che non rende competitivo il nostro sistema. Fermo restando che la pericolosità delle centrali nucleari vicine al nostro Paese non ci
mondo. Come possiamo far convivere queste esigenze? Le Marche in modo particolare soffrono della carenza energetica, nonostante ciò continuiamo a negare nuovi impianti seppur non nucleari. Abbiamo fatto molto in ordine alle fonti rinnovabili, soprattutto per l’energia solare ed eolica. Ma tutti dobbiamo convenire che da sole tali fonti non riusciranno mai a soddisfare le esigenze di un grande Paese industriale e di
“Importare l’elettricità prodotta dalle centrali nucleari di Paesi europei comporta un costo elevato, che non rende competitivo il nostro sistema”
rende immuni da eventuali catastrofi. A questo punto interrogarci a livello mondiale, europeo sui sistemi di sicurezza, su tecnologie avanzate, su riconversione di vecchi impianti è doveroso, ma rinunciare definitivamente al nucleare comporterà una involuzione del nostro mondo produttivo. D’altro canto, il nucleare, seppur di quarta generazione, dovrebbe costituire solo una energia temporanea per il tempo necessario di sostituzione del petrolio, per giungere, attraverso la ricerca, a fonti energetiche nuove e pulite su cui la scienza si sta impegnando, anche con costruzioni di prototipi di reattori puliti. Un suggerimento: camminare di pari passo in ordine alla massima sicurezza ed alla capacità di sviluppo del nostro sistema produttivo, preservando il paesaggio e l’ambiente che costituiscono la ricchezza del nostro Paese”.
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Marco Pacetti, Rettore Università Politecnica
“Energia solare: qui l’avanguardia” “In tempi non sospetti, parlo della seconda metà degli anni ’70, tra i gruppi di ricerca attivi presso la giovanissima Università di Ancona ce ne fu uno che sposò la causa dell’energia solare. Pur consci delle difficoltà che la tecnologia allora proponeva, i ricercatori dell’Istituto di Fisica tecnica erano già convinti di quali enormi prospettive le energie rinnovabili potevano riservare ad un armonico sviluppo del settore energetico nazionale. Ebbi la soddisfazione di coordinare per diversi anni, prima che le responsabilità istituzionali mi chiamassero altrove, quel gruppo di ricerca che si occupò di solare termico e in particolare degli stagni solari, i ‘solar pond’, ottenendo anche diversi riconoscimenti a livello internazionale. Ricordo quando nel 1978 organizzammo una serie di seminari sull’energia solare che riscossero grande successo e rilevanza nazionale e il libro che scrivemmo con gli atti di quei seminari fu considerato un testo assai utile per la preparazione degli operatori. Questa premessa mi serve per ribadire la convinzione che il nostro fu-
turo energetico è saldamente affidato alle energie rinnovabili, oggi che molte delle barriere tecnologiche ancora presenti negli anni ’70 sono state superate o sono in via di superamento grazie agli enormi progressi introdotti dalla ricerca scientifica. Il tema della centralità della ricerca scientifica, tema in generale sempre presente nella mia attuale attività istituzionale, è valido anche nel caso delle energie rinnovabili. Nasce infatti dalla consapevolezza di come adeguati investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico possono essere utili per le economie avanzate la convinzione che quanto successo dopo il referendum antinucleare del 1987 è stato un errore epocale per il nostro Paese. Ma non perché, come
sostengono molti, si sia abbandonata l’energia nucleare per gli usi civili, quanto perché non si è sfruttata quella irripetibile occasione per indirizzare gli sforzi produttivi del Paese, a cominciare dagli investimenti in ricerca scientifica, verso le tecnologie emergenti come le energie rinnovabili. Oggi che tutti indicano quelle tecnologie come le più promettenti ci troveremmo in posizione di enorme vantaggio. E invece siamo ad inseguire e ad usare sistemi fotovoltaici o eolici o di sfruttamento delle biomasse (tipo la digestione anaerobica per la produzione di biogas) sviluppati con lungimiranza in Germania, Danimarca, Spagna ed ora sfruttati industrialmente. Si è perso tempo, purtroppo, ma di spazio ce n’è ancora molto e le opportunità sono molteplici, anche e soprattutto per sistemi economici di tipo manifatturiero come quello marchigiano. L’auspicio è che le scelte strategiche mancate negli anni ’80 vengano riprese e riproposte oggi, accompagnate dalla volontà politica, assolutamente necessaria per raggiungere obiettivi così ambiziosi ed impegnativi”.
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Fabio Polonara, direttore Dipartimento Energetica Univpm
“L’alternativa al nucleare è percorribile” “Per chi abbia finora affrontato il tema della struttura del sistema energetico nazionale senza pregiudizi di sorta, gli avvenimenti tragici del Giappone aggiungono poco o nulla. Fatta salva l’umana pietà e la commozione per le vittime della tragedia giapponese, naturalmente. La scelta fra due modelli alternativi di sviluppo, che per brevità chiameremo nucleare e rinnovabile, era già compiuta a prescindere. Ed usando argomenti ben più razionali ed oggettivi di quelli che potrebbero venire in mente, adesso, sull’onda delle emozioni. Gli argomenti a favore del nucleare, sostenuti a gran voce dai sostenitori, sono stati da tempo depotenziati dai fatti. 1) L’energia nucleare costa meno: non è vero, perché i costi di costruzione di centrali sicure portano gli oneri di investimento così in alto da compensare abbondantemente i risparmi sui costi operativi. I costi di dismissione, poi, più che alti sono sconosciuti a tutti e ciò impedisce la redazione di qualsiasi business plan piantato per terra. Lo stesso ministro Tremonti ha di recente parlato di ‘debito atomico’ per indicare i costi, in gran parte ignoti ma sicuramente molto alti, di dismissione delle centrali nucleari. 2) L’energia nucleare garantisce strategicamente la diversificazione delle fonti: è vero
solo in parte, perché il combustibile nucleare è disponibile solo in pochi luoghi del pianeta. In ogni caso, niente di confrontabile rispetto alla valenza strategica di produrre, in modo diffuso, tutta l’energia in casa attraverso le rinnovabili. 3) Con l’energia nucleare non si emette CO2 in atmosfera e quindi si può risolvere il problema dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici: anche questo è vero solo parzialmente, perché se si considera tutta la filiera del nucleare (compresa l’estrazione e la preparazione del combustibile), le emissioni di CO2 non sono per nulla trascurabili, e comunque molto superiori a quelle provocate dalle diverse filiere delle rinnovabili, per non parlare del risparmio energetico. Se a tutto questo aggiungiamo il peso emotivo causato dalle notizie giapponesi, l’annuncio della Cancelliera
Merkel di portare la Germania definitivamente fuori dal nucleare sembra l’unica scelta assennata. Ci si chiede: ma esiste un’alternativa? Sì, l’alternativa esiste ed è percorribile sia tecnologicamente che economicamente. Basta avere l’onestà intellettuale di affrontare il tema senza il pregiudizio ideologico di considerare l’energia rinnovabile una materia per sognatori. L’alternativa è basata su tre pilastri: le energie rinnovabili, il risparmio energetico (soprattutto in edilizia) e l’efficienza energetica. Se sviluppati con il supporto di scelte politiche congruenti e conseguenti, questi pilastri possono innescare un meccanismo virtuoso di sviluppo dell’economia dai connotati impensabili. Però ciò non accade, anzi si continua a penalizzare il settore delle energie rinnovabili anche attraverso campagne di disinformazione dai contorni molto tristi. La nostra Regione sembra compatta nell’andare controcorrente rispetto a questo trend. Ciò è positivo ma non sufficiente, perché la politica energetica si realizza compiutamente a livello nazionale e anche europeo. E’ soprattutto a livello nazionale che servirebbe un cambio di direzione netto, ma i segnali non sono purtroppo incoraggianti”.
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Marco Bilei, responsabile Ambiente Cna Marche
“Favorire il risparmio energetico” “Al di là della crisi libica e dello tsunami in Giappone, la questione energia come problema centrale del nostro Paese e dell’intera umanità era già all’ordine del giorno da tempo, e non solo per gli addetti ai lavori. L’emergenza nucleare giapponese e gli accadimenti nel Nord Africa hanno solamente incrementato la difficoltà e la drammaticità delle scelte che i governanti sono chiamati a compiere. Il dibattito, del resto, a più riprese ha preso vigore anche nella nostra regione, a causa soprattutto della sua non autosufficienza energetica e sulle proposte per modificare il Pear del 2005, soprattutto proponendo l’introduzione di centrali termoelettriche di maggiore taglia di quella consentita finora. La politica governativa, in campo energetico, è apparsa in questi mesi assolutamente contraddittoria. In estrema sintesi, si dà grande spazio ad un nucleare rischioso e lontano da venire e appare illogico non puntare decisamente sulle rinnovabili (si vedano gli ultimi provvedimenti che penalizzano il fotovoltaico). Proprio quelle rinnovabili che, dopo anni di ritardi, finalmente in Italia, specialmente sotto la forma del foto-
voltaico, stavano prendendo grande vigore e rappresentavano una delle vie d’uscita alla crisi economica. Il provvedimento del Governo ha provocato confusione e incertezza tra gli imprenditori e, se non corretto, può mettere a rischio la sopravvivenza delle 85 mila imprese del settore. Per quanto riguarda il Pear, oggi siamo ad una distanza di tempo sufficiente per esprimere un giudizio più sereno. Pur se ben si proponeva come lo strumento per gestire i bisogni di un sistema sociale e produttivo basato su piccole imprese e quindi prevedeva una produzione di energia diffusa, dobbiamo anche pensare che non possiamo mantenere a lungo il nostro deficit, che si ripercuote su prezzi troppo alti per le imprese. Occorre perciò ripensare, sen-
za grandi stravolgimenti, ad alcune scelte e puntare con più forza sul risparmio e l’efficienza energetica di quanto si sia fatto finora. Inoltre, la nostra rete di distribuzione regionale e quella tra le Marche e il resto d’Italia soffre di ritardi antichi su cui poco si è fatto in questi anni da parte del gestore nazionale e delle altre istituzioni. Spesso le stesse richieste di allaccio alla rete da parte di progetti di energia rinnovabile devono aspettare diversi mesi a causa delle carenze strutturali. Sul nucleare, invece, la ‘pausa di riflessione’ presa dal Governo nazionale, ancorché del tutto dovuta visto il dramma giapponese, mette in luce le incertezze generali e scelte compiute prima ed ora su basi ideologiche od emotive. Sappiamo per certo che: sarà difficile costruire le centrali (per l’opposizione delle Regioni), si tratta di investimenti costosi e potrebbero volerci decenni. Servono invece investimenti rapidi negli altri campi delle rinnovabili, una diversificazione della politica degli approvvigionamenti del gas, interventi sulle reti obsolete, più forti politiche di incentivo al risparmio energetico”.
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Luciano Goffi, direttore Ubi-Banca Popolare Ancona
“La leva? Gli incentivi pubblici” “Il sistema bancario italiano –e posso dire la Popolare di Ancona tra le prime– ha creduto fortemente, in questi anni, ai progetti miranti produzione di energia da fonti rinnovabili. Ha creato specifici prodotti di finanziamento, specifici processi decisionali e di verifica, ha sviluppato al proprio interno specifiche competenze. Molte risorse sono state destinate al settore e il settore è cresciuto. A nessuno di noi, abituati a logiche di business plan, è sfuggito nel contempo che la leva che maggiormente ha spinto il settore sono stati, fino ad ora, gli incentivi pubblici; lo spessore delle agevolazioni ha rappresentato ampi margini di sicurezza per l’operatore che avviava l’iniziativa e per il finanziatore che la sosteneva. La forte domanda dei componenti necessari a realizzare gli impianti ne ha mantenuto i costi di installazione su standard elevati. Lo sviluppo del settore ha generato, lungo le filiere che si sono venute affermando, lavoro e quindi occupazione; una parte del valore, ovviamente, è restato nei Paesi produttori di tali componenti, marginalmente in Italia. Come esponente di una Banca non intendo entrare nel merito delle scelte di politica energetica nazionale. Comprendo, però, che l’at-
tenzione sulle fonti rinnovabili sarà ancora forte negli anni a venire e sono quindi fiducioso che essa possa costituire ancora un driver importante per la crescita economica. Evidentemente, con cambiamenti di approccio – sul piano delle politiche di incentivazione– che debbono mutare, adattarsi a logiche di equilibrio economico generale per il Paese, sfuggire da pericolose derive speculative, riequilibrarsi anche in funzione della conservazione del territorio produttivo per l’agricoltura. Vi è, da parte nostra, l’auspicio e una ragionevole fiducia che il futuro quadro degli incentivi e le regole di contorno tenda a consolidare il settore, affinché esso possa proseguire nello svilupparsi con maggiore linearità, equilibrio e continuità nel tempo; un settore come altri, governa-
to da normali logiche d’impresa, non occasione di episodici spunti accaparrativi, bensì terreno di crescita di attività economiche non disgiunte da obiettivi di salvaguardia ambientale. In questo senso una riduzione ragionevole delle tariffe – soprattutto se avrà, come è ragionevole, anche un effetto calmierante sui costi dei componenti– non comprometterà la sostenibilità economica degli investimenti, che quindi potranno proseguire. Nel contempo, le emergenze energetiche di natura geopolitica, nonché l’esigenza per il sistema produttivo di ridurre l’asimmetria di costo dell’energia rispetto ai competitor internazionali, renderanno sempre più attuale il tema dell’efficienza energetica nelle case, nelle aziende, nei siti pubblici. Pensare e realizzare progetti volti a ridurre i consumi all’interno degli edifici, vecchi e nuovi, costituirà, in modo crescente, terreno di coltura per nuove competenze, nuova imprenditorialità, nuove occasioni di collaborazione tra imprese. Il sistema bancario sarà partner anche su questo fronte di quanti vorranno fare di ciò oggetto di attività d’impresa e di quanti vorranno attivare progetti per rendere più funzionali i propri consumi energetici”.
Matteo Ricci, presidente Provincia Pesaro Urbino
“Noi puntiamo sul sole e sul vento” “Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo scommesso sulla green economy e sulle energie rinnovabili, concentrandoci in primis sullo snellimento delle procedure per l’autorizzazione degli impianti. Penso in modo particolare al fotovoltaico, dove abbiamo ottenuto in poco tempo grandi risultati che hanno consentito di sostenere l’economia del territorio e creare nuovi posti di lavoro. Puntiamo quindi sulla green economy e sulla ‘Provincia del sole e del vento’, anche e soprattutto in chiave anticrisi. Per questo, lo sviluppo delle fonti alternative è una delle priorità del nostro piano strategico ‘Provincia 2020’. Per il futuro, infatti, non si potrà prescindere dall’autonomia energetica e dallo sviluppo di percorsi ecosostenibili condivisi con i cittadini e il territorio. Ma il decreto approvato dal Governo, all’inizio dello scorso marzo, sta causando gravi danni a tutto il comparto della green economy e di conseguenza all’economia del Paese. In pochi giorni si è arrivati all’annullamento di ordini per le imprese, alla sospensione degli investimenti,
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all’azzeramento dei contratti, con ripercussioni pesanti per i livelli occupazionali. Penalizzando, tra l’altro, l’unico settore che negli ultimi anni ha conosciuto una crescita. E’ innegabile che, da un lato, i recenti sommovimenti politici dell’area del Mediterraneo hanno prodotto una bolla speculativa che ha portato il costo del petrolio a livelli insostenibili per le famiglie e per le imprese. In aggiunta, la tragedia del Giappone sollecita il mondo scientifico internazionale a interrogarsi sulla sicurezza degli impianti nucleari, evidenziando la necessità di utilizzare le fonti rinnovabili anche per marcare un’autonomia energetica fondamentale per il mantenimento del nostro sistema sociale ed econo-
mico. In tal senso, abbiamo chiamato a raccolta, nei giorni scorsi, il mondo delle rinnovabili nel territorio provinciale. Operatori e associazioni di categoria hanno condiviso la nostra analisi, e abbiamo lanciato una raccolta firme per superare il decreto Romani. Schierandoci al contempo in modo chiaro per le rinnovabili e contro il nucleare. Chiediamo al Governo con forza di intervenire per garantire agli operatori un quadro certo ed adeguato di regole ed incentivi, per ripristinare le condizioni del conto energia fino al 2013 ed eliminare ogni riferimento ai tetti di produzione annuale o pluriennale. Allo stesso tempo, rinnoviamo il nostro impegno per promuovere e sviluppare progetti rivolti alla crescita delle conoscenze, delle opportunità e dei vantaggi ambientali ed economici della green economy, per snellire ulteriormente le procedure nel rispetto delle regole, e per cercare forme di collaborazione con l’Enel e i Gse, al fine di ridurre i tempi e le procedure relativi agli impianti di produzione da energia rinnovabile”.
Luigino Quarchioni, pres. Legambiente Marche
“Allontanare lo spettro del nucleare” “Le rinnovabili, negli ultimi anni, sono state per la nostra regione e per l’intero Paese il simbolo dell’innovazione, della ricerca, della capacità italiana di competere in Italia e nel mondo, rappresentando uno dei settori leader del nostro mercato con più capacità di crescita e maggiore risposta alla crisi. Il 2010 è stato l’anno delle rinnovabili ma, nonostante questo e l’incidente nucleare in Giappone, il Governo vuole fermarle per non mettere a rischio gli investimenti sul nucleare, senza tener conto dei Paesi più avanzati che hanno deciso di rivedere i programmi energetici frenando sull’atomo. La scellerata scelta di tornare al nucleare per il nostro Paese vuol dire interrompere bruscamente e in maniera insensata la grande spinta all’innovazione che ha caratterizzato l’Italia in questi anni, condannando alla chiusura centinaia di imprese delle rinnovabili, floride e produttive e mandando a casa migliaia di giovani occupati specializzati nelle più moderne tecnologie, attraverso il decreto Romani che ha generato incertezza e problemi a tutto il settore. Noi guardiamo in modo positivo al futuro delle energie alternative e al provvedimento ministeriale che con il decreto attuativo ritoccherà gli incentivi. Noi speriamo che questo ac-
cada e continueremo a lavorare per lo sviluppo delle rinnovabili nel nostro Paese. Un settore che nel 2010 ha avuto un vero e proprio boom e che, sostenuto adeguatamente, potrebbe arrivare al 2020 a reggere il 35% dei consumi elettrici italiani e, vista la continua riduzione dei costi delle tecnologie, spazzare via qualsiasi ipotesi di investire nei pericolosissimi e costosi impianti nucleari. La tragedia giapponese ci conferma quanto il nucleare sia pericoloso e non esista tecnologia che possa escludere il rischio di gravi incidenti con fuoriuscita di radioattività. Le centrali, inoltre, rilasciano radioattività nell’ambiente anche nel normale funzionamento, senza incidenti, mettendo a rischio costantemente la salute e la filiera agricola. Lo smaltimento definitivo delle scorie, poi, è un problema irrisolto e non da poco. Queste restano ra-
dioattive per decine di migliaia di anni e non esiste attualmente al mondo un deposito definitivo per smaltirle in sicurezza per un periodo così lungo. La scelta dell’atomo non è convincente neanche se si pensa ai costi, al risparmio e alla riduzione delle importazioni di energia. L’elettricità dall’atomo, considerando anche lo smantellamento delle centrali e lo smaltimento delle scorie, costa più delle altre fonti di energia. Per un nuovo reattore ci vogliono almeno 7 miliardi di euro. Il nucleare non ridurrà in modo significativo le importazioni di petrolio, carbone e gas, perché produce solo elettricità (il 25% dei consumi energetici italiani) e non può essere usato per riscaldare gli edifici, alimentare il settore dei trasporti, produrre calore per l’industria. I posti di lavoro prodotti sarebbero pochi: circa 3 mila per il periodo di costruzione di una centrale, ridotti a 300 nella fase di esercizio. Inoltre, le centrali utilizzano l’uranio, una materia prima che dobbiamo importare e in via di esaurimento. Ed è per questo che invitiamo tutti i cittadini ad andare alle urne il 12 e 13 giugno e non perdere questa importante occasione di allontanare, ci auguriamo per sempre e definitivamente, lo spettro del nucleare nel nostro Paese”.
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Velia Papa, direttore Muse
“Il nostro impegno per un teatro green” “La sostenibilità ambientale, la ricerca di nuove fonti di energia, la riduzione delle emissioni sono solo alcune delle numerosissime tematiche oggi al centro dell’attenzione di tutti. In questo senso chi opera in ambito culturale ha un dovere di promozione e trasmissione di questi contenuti presso il pubblico con cui viene in contatto. Come direttore del Teatro del Muse, forte dell’esperienza professionale già maturata in altri contesti, ho avviato un lavoro di équipe, accolto
con grande entusiasmo da tutti i collaboratori impegnati a diverso titolo nell’attività del teatro, per attivare una serie di procedure di rispetto ambientale. Un processo non facile data la complessità gestionale della struttura, ma, nonostante la difficoltà dell’impresa, grazie al lavoro di tutti, a partire da marzo 2010, il Teatro ha varato una serie di misure legate in primo luogo al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni attraverso un severo monitoraggio dei consumi, poi alla
raccolta differenziata dedicando una particolare attenzione allo smaltimento di materiali altamente inquinanti come batterie, vernici, toner. Un altro importante intervento in atto è quello legato ai fornitori di servizi. L’obiettivo, infatti, che si intende perseguire è quello di procedere ai rinnovi contrattuali utilizzando, tra i criteri di selezione, anche quello dell’impegno ambientale. In questo senso, per esempio, è andata la scelta del rinnovo dei fornitori di alimenti e be-
vande nei distributori automatici che ha privilegiato il commercio equo solidale e la produzione a “Km zero” o biologica, un intervento di particolare importanza specialmente al Teatro Sperimentale che ospita continuamente spettacoli per le scuole. Un’altra importante area di intervento è quella legata alla mobilità del pubblico, un tema difficile da affrontare, data
APRILE 2011 l’ubicazione centrale del Teatro. In questa direzione, qualche primo passo è stato fatto, in occasione della Stagione lirica, in collaborazione con l’azienda Conerobus, che ha messo a disposizione degli spettatori un servizio di navetta notturna riservata per raggiungere i principali parcheggi e la stazione ed in collaborazione con l’Autorità Portuale che ha dato la disponibilità di posti macchina in area porto per contribuire a decongestionare il traffico nelle vie laterali al Teatro. Certo è che, nell’affrontare tematiche molto complesse come quelle del trasporto pubblico, della viabilità, dell’inquinamento ambientale, il Teatro non potrà che limitarsi a fornire occasioni di promozione di buone pratiche, data la complessità dei problemi la cui soluzione
resta di competenza delle pubbliche amministrazioni. E’ in corso inoltre una ricerca di aziende partner e di istituzioni che potranno accompagnare il Teatro delle Muse in questo percorso che dovrà successivamente concretizzarsi con l’ottenimento della Certificazione ambientale. Infine il Teatro delle Muse ha aderito ad iniziative nazionali significative come ‘M’illumino di meno’, promossa dalla trasmissione radiofonica Caterpillar per incentivare il risparmio energetico. Nel corso del 2011, inoltre, realizzeremo materiali promozionali ed iniziative specifiche volte a sensibilizzare il pubblico verso le tematiche ambientali. La nostra ambizione, insomma, è quella di fare delle Muse il primo Teatro italiano che si possa definire a pieno titolo green”.
Giancarlo Cogliati, amministratore delegato api raffineria
“Terminale offshore di rigassificazione: sicurezza, ambiente, tecnologia”
“Il terminale offshore di rigassificazione api che, per le sue caratteristiche di eccellenza sul piano ambientale e della sicurezza, ha ricevuto anche un riconoscimento formale dall’Unione europea, sarà realizzato con le migliori tecnologie consolidate, nella massima sicurezza, con il minor impatto ambientale e con una forte connotazio-
ne territoriale”. Queste le parole con cui l’amministratore delegato di api raffineria, Giancarlo Cogliati, ha esordito al workshop promosso da api nova energia, presso l’Istao di Ancona, per la presentazione, insieme ai due partner tecnici Saipem e Rina Services, del progetto di terminale offshore di rigassificazione. Un progetto unico nel suo genere con basso impatto ambientale ed elevato tasso di sicurezza. Tra le peculiarità che caratterizzano la compatibilità ambientale del progetto è stata evi-
denziata in particolar modo l’assenza di nuove infrastrutture a mare. Il terminale offshore, infatti, verrà realizzato esclusivamente attraverso l’adeguamento della boa a 16 km a largo della raffineria che oggi è già in uso per lo scarico del greggio. Il terminale marino verrà adeguato con interventi limitati per consentire l’attracco delle navi gasiere dotate appunto di sistemi di rigassificazione. Unica infrastruttura da realizzare sarà la condotta posata sul fondo marino per il trasporto del gas fino alla rete nazionale
Impatti ambientali – Fase di esercizio Fattore di impatto
Valutazione impatto
Emissioni in atmosfera
Irrilevante: (durata massima pari a 3 mesi/ anno; massime ricadute a terra da 2 a 5 ordini di grandezza inferiori ai limiti di legge)
Emissioni di acqua fredda in mare Trascurabile: (rapido decadimento del gradiente termico; entro 100 m il delta termico si riduce da -6°C a -0,5°C) Emissioni di cloro per antifouling Trascurabile: (rapido decadimento delle concentrazioni: a 200 m sono di un ordine di grandezza inferiori al limite di legge allo scarico) Emissioni sonore
Punti qualificanti del progetto • Nessuna nuova installazione fissa, ad eccezione della condotta del gas e del cavo elettrostrumentale; • Nessuna interferenza significativa con habitat naturali e/o aree protette; • Nessuna interferenza con rotte navali esistenti e con attività di pesca (area già interdetta); • Nessuna situazione critica nel punto di spiaggiamento della condotta, e nessuna interferenza con le attività turistiche costiere • Elevato livello di sicurezza derivante dalla non interferenza con le attività petrolifere della raffineria e dall’assenza di stoccaggio fisso; • Utilizzo di strutture e di facilities già esistenti; • Impatti ambientali trascurabili; • Nessun conflitto con gli obiettivi di risanamento ambientale dell’area (Aerca e Piani connessi); • Installazione della condotta all’interno di aree già interdette; • Certificazione di tutti i sistemi da parte di enti accreditati a livello internazionale
Mirko Panzarea, amministratore Cat Impianti
Snam Rete Gas. Altro aspetto rilevante è costituito dal fatto che le navi gasiere si fermeranno per il tempo strettamente necessario alle sole operazioni di rigassificazione e che non è previsto lo stoccaggio del gas né a mare né a terra. All’incontro hanno partecipato anche alcuni tra i più qualificati esperti del settore che, confrontandosi sugli aspetti di sicurezza e ambiente con-
Irrilevante: (le sorgenti a mare sono ubicate a 16 km dalla costa. I compressori per la correzione dell’indice di Wobbe del gas sono installate all’interno di un muro perimetrale in cemento)
nessi a queste tipologie di impianti, hanno ribadito la totale compatibilità ambientale e sicurezza dell’impianto realizzato da api nova energia. Un terminale che non può presentare particolari criticità e questo dato è confermato dalla semplicità del progetto stesso. Oltre ai contributi tecnici, da sottolineare l’intervento di Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia, uno dei mas-
Il polo scolastico all'avanguardia realizzato da Cat Impianti
Il solar cooling per... tutte le stagioni L’ecosostenibilità va a scuola, e con successo. In un’ottica di sempre maggiore attenzione al rispetto dell’ambiente, la Provincia di Ancona è intervenuta nella riqualificazione e nell’adeguamento sismico degli istituti Itis ed Ipsia di Jesi, con un investimento di 4,5 milioni di euro. Ne è scaturita una scuola all’avanguardia, dotata di un impianto telematico ed ecosotenibile, realizzato da Cat
Impianti, azienda di Jesi che opera da trent’anni nel settore termoidraulico ed elettrico. Un intervento imponente, ultimato a fine 2010 dopo soli sette mesi dall’inizio dei lavori, e che ora sta dando degli ottimi risultati. La Cat Impianti è intervenuta nel polo scolastico, costruito ex novo secondo i principi della bioedilizia, realizzandovi un impianto di riscaldamento a pavimento con pannelli ra-
dianti, al quale è stato affiancato un impianto solare termico, installato sul tetto dell’edificio. Quest’ultimo impianto è dotato di settantadue pannelli del tipo sottovuoto, che presentano una peculiarità: sono infatti stati installati con un’inclinazione di 45° rispetto al piano orizzontale, per ottimizzare la resa in fase invernale. L’impianto è stato realizzato per lo stoccaggio di quanta più energia ter-
mica possibile, e ciò grazie all’utilizzo di quattro boiler per l’accumulo energetico di 8.000 litri. In caso di emergenza, inoltre, può
intervenire una caldaia a condensazione ad alta efficienza ed un dissipatore di calore. Ma la maggiore novità è il cosiddetto “solar
simi esperti del settore che ha posto l’accento sull’importanza della realizzazione di impianti come il terminale offshore di api nova energia per il contributo che può apportare all’attuale necessità di fronteggiare la carenza di fonti di approvvigionamento energetico e conseguente necessità di importazione che interessa il territorio italiano e in modo particolare la regione Marche.
cooling”, la tecnologia che, con l’ausilio di un gruppo di assorbimento, permette di ottenere dal solare termico anche acqua fredda, garantendo così il raffrescamento nei periodi di calura estiva. Soddisfatto dei risultati Mirko Panzarea, amministratore Cat Impianti, che sottolinea come l’impianto solare termico installato, in un periodo di meno di due mesi, abbia consentito di “ridurre i consumi di circa 14.850 metri quadrati di metano e l’immissione di Co2 nell’atmosfera di circa 29.000 chili”. La scuola è inoltre dotata di illuminazione con lampade a basso consumo, connessione alle reti telematiche e collegamenti in fibra ottica con le altre filiali dell’istituto.
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Luciano Brandoni, presidente Brandoni Solare
“E’ dalla natura che viene un severo monito” “La tragedia che ha colpito il Giappone può dipendere da fattori estranei alla volontà dell’uomo e della tecnologia. Sono fenomeni talmente gravi, di tali dimensioni che soltanto la natura può mettere in atto, sfuggendo totalmente al controllo dell’azione umana. Questa catastrofe potrebbe essere un monito della natura; è necessario fermarsi un attimo, interagire tra noi, argomentare sul perché sta succedendo tutto questo, condividendo pensieri e ragioni, ma soprattutto valutando costi e
benefici di un tipo di condotta che da tanti anni ci contraddistingue, ma che forse merita un momento di
“Io parto da un’idea: ciascuno di noi può dare il suo contributo fattivo alla produzione di energia, senza ingenti investimenti, né costruzione di imponenti infrastrutture. E, soprattutto, senza rischi per la salute. Ancor prima delle recenti vicende di Giappone e Libia, il dibattito energetico in Italia era divenuto molto sentito ed io, provenendo da un’esperienza ventennale nel settore dell’edilizia urbana, non ho avuto dubbi nello schierarmi a favore delle energie alternative, ed in particolare del fotovoltaico. E’inconfutabile che la discussione sull’energia nucleare non può riguardare solo il problema di eventuali scoppi o malfunzionamenti. Non meno importante, infatti, è la questione dello smalti-
mento delle scorie, cui ancora non si è trovata soluzione. Alcuni sollevano il problema dello smaltimento dei pannelli fotovoltaici, ma questo è un falso problema. Il dubbio nasce da un vecchio retaggio legato alla presenza, nei pannelli di vecchia generazione, di un materiale altamente tossico. Ma questo materiale ora non è più presente, mentre i pannelli moderni sono composti unicamente da silicio, vetro ed alluminio. Ora, basta pensare che il vetro è riutilizzabile, l’alluminio si può rifondere e il silicio è naturalmente presente in natura: ecco che tutto può essere smaltito, con l’ovvia accortezza di fare una raccolta differenziata dei diversi componenti. Le energie alternative sono indubbiamen-
considerazione. ‘Nucleare’, è una delle parole in questi ultimi giorni sulla bocca di tutti; la domanda che mi faccio è: “E’ necessario provocare tutti questi problemi? Possiamo evitarlo? Guardando un panorama, una collina, un paesaggio, preferiamo vedere le colonne di uno stabilimento nucleare oppure dei pannelli fotovoltaici? Il mondo che stiamo vivendo c’è concesso grazie ad un contratto d’affitto stipulato con i nostri figli e che cosa vorremmo lasciare loro? Possiamo
scegliere tra terreni aridi, calamità naturali, piogge acide, oppure restituirlo a fine passaggio con il minor danno possibile, preservato per quello che c’è permesso da tutto ciò che è nocivo e deleterio. Mi piacerebbe pensare di poterlo lasciare come hanno fatto i miei nonni, ma è una gara dura da vincere soprattutto con chi rema contro. Tutti gli accadimenti ci riconducono al pensiero dei Maya, alla profezia dell’avvicinarsi della fine del mondo, come se tanto tempo fa questo popolo avesse visto con lungimiranza e consapevolezza che tirar troppo la corda può essere deleterio. Non possiamo dire che il nucleare non sia necessario, ma prima di tutto proviamo noi a modificare i nostri stili di vita: consumando meno
Emergenza energia già nelle nostre case, nelle fabbriche, negli uffici pubblici, potremmo abbassare del 20-30% il fabbisogno attuale. Attraverso l’utilizzo della tecnologia led, che riduce ad 1/5 l’assorbimento della potenza espressa, potremmo far a meno delle lampade alogene o dei neon per le strade. La prima fonte di energia rinnovabile arriva proprio dall’ottimizzazione di quelle a disposizione, disponendone in modo intelligente. Nella situazione in cui ci siamo venuti a trovare negli ultimi tempi, il nucleare fa paura a tutti. Fa paura a coloro che non lo conoscono da vicino, ma anche a chi l’ha utilizzato fino ad ora, a chi pensava di utilizzarlo e aveva già predisposto risorse e strutture adeguate per allestirlo. Il nucleare fa paura al mondo! Credo fer-
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mamente che il nucleare non sia la risposta a quelle che sono le esigenze di fabbisogno nel mondo, esigenze sempre più crescenti in termini di richieste energetiche; non è paura della tecnologia, ma piuttosto degli effetti catastrofici che potrebbero condizionare il nostro quotidiano, la vita di ogni giorno. Ogni fonte rinnovabile gestibile potrebbe essere la mossa vincente per risolvere o almeno circoscrivere le attuali problematiche mondiali sul reperimento di energia pulita. Probabilmente il fotovoltaico e l’eolico stanno dando segni di grande democrazia ed entrambi potrebbero essere parte attiva nella produzione di energia alternativa, una soddisfazione concreta e positiva per chi sceglie di produrla e di utilizzarla”.
Diego Gentilini, titolare Ge.Di.
“Solo le rinnovabili ci possono garantire il futuro” te il futuro, e noi dobbiamo iniziare a crederci di più, affidandoci ovviamente a dei professionisti del settore. Cosa c’è di più bello che creare energia pulita dal sole, una fonte che ci accompagna tutti i giorni della nostra vita? Il mio invito va dunque a tutte le singole aziende ed ai privati, che possono contribuire, ciascuno per la propria parte, a produrre questa energia. La mia azienda, la Ge.Di., ha infatti ideato il progetto ‘Ci pensa il sole’ proprio nella prospettiva del fabbiso-
gno energetico dei singoli privati e non calcolandolo su grandi numeri. Proponiamo così impianti fo-
tovoltaici da 3 e 6 kW per il fabbisogno domestico, o condominiali da 20 kW, per i quali l’investimento è interamente coperto dalle banche con noi convenzionate e si ripaga grazie agli incentivi statali erogati dal Gse. Un altro punto fondamentale è che di questi incentivi possano usufruire gli italiani: troppo spesso, infatti, abbiamo assistito all’avvento di grosse aziende straniere che hanno costruito sui nostri territori immensi parchi fotovoltaici, portandosi via circa la metà de-
gli incentivi previsti, e lucrando di fatto su questa opportunità offerta. E’ quindi necessaria una diversa regolamentazione del sistema di incentivi, nonché una maggiore garanzia da parte dello Stato nei confronti di chi intende installare impianti ad energia alternativa. Anche le banche dovrebbero essere più aperte e disponibili verso chi ha deciso di intraprendere questa strada. Perché tutti dobbiamo renderci conto che solo le energie rinnovabili ci possono garantire il futuro”.
energetico a livelli molto bassi. Certamente, vista la carenza di produzione e l’alta dipendenza dal fossile (carbone e petrolio), si possono creare dei parchi eolici marini off-shore e magari dove ci sono importanti coperture industriali incentivare il solare termodinamico, che, se ben studiato, può dare una grossa mano al recupero energetico nella nostra regione. Dobbiamo
impegnarci a creare dei poli di eccellenza visto che abbiamo le potenzialità, creando una filiera intellettuale credibile e trasparente e istruendo la popolazione e i professionisti a mantenere alta la qualità della vita. Su questo ha dato un grosso segnale la Cancelliera tedesca, alzando al 40% la produzione energetica da fonti rinnovabili, rinunciando al nucleare”.
Nazzareno Lucidi, presidente sezione Impianti Confindustria Fermo
“Mantenere alti gli obiettivi qualitativi” “Con il decreto dello scorso 3 marzo il Governo ha approvato in via definitiva il decreto legge in attuazione della direttiva 200/28/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio europeo sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, settore che sta contribuendo molto all’abbattimento della riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera, mantenendo posti di lavoro. L’obiettivo della direttiva Eu del raggiungimento del 20% di produzione di energia da fonti rinnovabili è vicino. Oggi, dopo le ultime vicende giapponesi sul nucleare, dobbiamo riflettere in tempi brevi su come portare avanti gli interessi energetici delle nazioni mantenendo alti gli obiettivi qualitativi della vita, abbassando al minimo le emissioni per generarla. Spostando il discorso in ambito regionale, prendiamo atto che la produzione elettrica nelle Marche è sotto dimensionata e per questo il costo della bolletta è ancora molto alto, incidendo molto sui costi di produzione. Continuando a sviluppare il fotovoltaico, così come previsto nelle linee guida approvate recentemente dal Consiglio regionale, si possono sviluppare sistemi di eccellenza da esportare anche in altri territori, coinvolgendo tutti i soggetti interessati in un progetto di filiera. Per fare alcuni esempi: filiera del cippato, utilizzando la pulizia del sottobosco, delle sponde dei fiumi, la
ottenendo risultati eccellenti per l’ambiente. Tutti i sistemi proposti sono a bassissimo impatto ambienta-
le e creano parecchie opportunità di lavoro, soprattutto per personale giovane secolarizzato, oltre a mantenere il costo
Alessandro Mordini, marketing department Tecnocasa Climatizzazione
“Nucleare? Meglio il risparmio energetico” potatura delle aree verdi, gli scarti di lavorazione delle aziende che utilizzano il legno; filiera degli oli vegetali, che parte dal mantenimento del paesaggio attraverso la rotazione agricola di grano, colza e girasole, riuscendo a mantenere un sistema che da una parte garantisce qualitativamente il sistema zootecnico e dall’altra piccoli cogeneratori; filiera con l’accorpamento di aziende agricole con produzioni specializzate (olio, vino, insalata avicolo) per la produzione di biogas. Non per ultimo, l’utilizzo delle discariche, di cui tutti vorremmo fare a meno visto l’impatto che hanno con le popolazioni e con il nostro paesaggio. Approfittando della raccolta differenziata si possono individuare dei siti dove produrre Cdr di qualità, ad alto potere energetico e sfruttando un sistema di gassificazione tipo Twr che non ha emissioni e utilizza due gas ad alta temperatura 6-700 °C quali il metano e l’ossigeno,
“L’incubo di un grave incidente nucleare scatenato dalla tragedia giapponese richiama tutti ad una pausa di riflessione. Eppure argomenti validi per bocciare questo metodo di produrre energia ce ne sono sempre stati. Il nucleare è economico solo considerando il ciclo di produzione elettrica. Ma una centrale va costruita (ed i ritardi ed aggravi di costo della centrale di terza generazione di Olkiluoto in Finlandia non promettono bene) e, alla fine della sua vita utile, va dismessa. Considerando tutto il ciclo il costo al kWh aumenta notevolmente. Anche il mito del nucleare non inquinante andrebbe sfatato: non esiste ancora un posto sicuro per stoccare le scorie, costruire e dismettere una centrale sicuramente comporta emissioni di Co 2, oltre a consumo di territo-
rio. Altro argomento spesso utilizzato è quello dell’indipendenza energetica dai Paesi produttori di petrolio e gas e dalle oscillazioni dei prezzi dovute alla scarsità degli idrocarburi stessi. Ora, svariati osservatori sono concordi nel valutare come molto scarse siano le riserve di uranio ancora disponibili (tanti sostengono ce ne sia solo per altri 50 anni ai ritmi di consumo attuali) e tutti
sanno che questo combustibile è presente solo in pochissimi Paesi (l’80% della produzione arriva da Canada, Australia, Kazakhstan, Russia, Niger, Namibia, Uzbekistan). A tutto ciò si aggiungano i rischi che Fukushima oggi e, ancora di più, Chernobyl nel 1986, ci mettono davanti agli occhi. Per questo negli ultimi anni la costruzione di centrali nucleari è praticamente ferma, almeno nei Paesi sviluppati. I quali, seguendo l’adagio che la migliore energia prodotta è quella risparmiata, stanno incentivando le pratiche e le apparecchiature a risparmio energetico. Fra queste ultime le più efficaci sono le pompe di calore ed i microcogeneratori. Tecnocasa Climatizzazione propone due soluzioni molto interessanti: la Pompe di calore a gas (Ghp) e il Microcogeneratore a gas
(Mchp) prodotti da Aisin, (azienda del gruppo Toyota) di cui è distributore unico europeo. Entrambe le apparecchiature producono caldo e freddo (Ghp) ed energia elettrica e calore (Mchp) tramite un motore endotermico, alimentato a metano o Gpl, progettato esclusivamente per queste applicazioni dal Centro ricerche Toyota. Entrambe le apparecchiature, molto affidabili e silenziose, utilizzano direttamente l’energia primaria del gas consentendo risparmi economici e tagli delle emissioni inquinanti nell’ordine del 40%. Le Pompe di calore Aisin producono anche acqua calda sanitaria gratuitamente e, grazie al Modulo idronico Aws Yoshi, prodotto e brevettato da Tecnocasa Climatizzazione, possono essere applicate sia ad impianti idronici che ad espansione diretta”.
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Emergenza energia
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Marcello Mariani, assessore Energia e Ambiente Provincia di Ancona
“Rinnovabili: in questi anni i risultati sono incoraggianti” “È assolutamente necessario che inizi una nuova era dell’energia in Italia. Da tempo, ma più ancora in questi giorni, le ragioni perché questo avvenga si accavallano una sull’altra. Per opportunismo, il Governo centrale italiano dopo Fukushima mette in stand-by il programma anacronisticamente denominato ‘rinascimento nucleare’; per opportunismo, lo stesso Governo aveva cercato convenienze puntando su un tiranno traballante e sul suo petrolio. In compenso, da un po’ di tempo in qua, il quadro si è fatto molto chiaro: da una parte, il buon governo del territorio, dove vivono e operano persone, chiede uno sviluppo equilibrato e autoregolato delle forze della natura; dall’altro, grandi imprese nazionali e multinazionali, sempre più avide e indifferenti al Paese che le ospita, corrono il territorio mirando ad ottenere un surplus di energia non a vantaggio di chi ci vive, ma da vendere, e in questo modo trasformano casa nostra nel retrobottega dei loro traffici internazionali. In perfetta coincidenza con l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto (2005), la Regione Marche aveva approvato il Piano energetico ambien-
tale regionale (Pear), facendo in questo modo co“Per quanto riguarda il settore energia, dove la Prometeo è entrata recentemente e in seguito alla fusione con una municipalizzata, possiamo dire di aver conquistato una bella fetta di mercato, con 21 mila clienti attuali nel territorio marchigiano. E’ un settore su cui puntiamo molto e nel quale abbiamo in mente di ingrandirci, perché crediamo che avrà un grande sviluppo. Sicuramente noi abbiamo anche bisogno di spingere le fonti alternative: la green economy è uno dei fattori portanti dell’economia del futuro, ma a mio parere ci sono ancora molti studi da fare. Penso, ad esempio, all’energia eolica, un settore interessantissimo, ma in cui abbiamo dei
noscere la propria intenzione sul modo in cui intende sviluppare un rapporto fecondo tra energia e ambiente. Si tratta principalmente di due cose: risparmio e ottimizzazione delle energie da combustibili fossili; captazione e utilizzo puntuale di energia da fonti rinnovabili. Tutto questo evitando eccessive concentrazioni e optando per un controllo diffuso delle energie su tutto il territorio. Questo si traduce in un’attenta ricerca di efficienza negli
usi finali dell’energia, forte impiego per le rinnovabili e migliore eco-efficienza in edilizia. In questi giorni la Provincia di Ancona ha, per parte sua, approvato il Programma attuativo provinciale di quel Pear. Suo scopo dichiarato è rendere praticabili i principi di buon governo stabiliti in sede regionale su una dimensione discreta e in relazione diretta con gli interessati, cittadinanza e impresa. Il Programma attuativo non attesta solo la vitalità dell’Ente, ma tra-
duce in concretezza un indirizzo che riteniamo valido e capace di aprire nuove prospettive ai nostri modi di vivere il presente e l’immediato futuro. Per converso, dare concreta attuazione al Pear, sulla scorta del dato di produzione di energia elettrica -nella provincia di Ancona si produce oltre l’80% di tutta l’energia elettrica generata nelle Marche, in surplus alle esigenze provinciali: un territorio, quello della Provincia di Ancona, che già oggi esporta energia-, significa anche chiudere la porta a quanti, imbaldanziti da un liberismo sregolato e irresponsabile, si propongono di sfruttare il territorio provinciale a danno dei suoi abitanti e a loro esclusivo vantaggio. Per questo il Piano
energetico ambientale che intendiamo attuare non prevede centrali nucleari. Per questo non prevede che ci siano megacentrali, ma produzione diffusa di energia controllata e rinnovabile. Le attività di utilizzazione di energie rinnovabili stanno dando in questi anni risultati incoraggianti, ed è lecito pensare a un prossimo futuro in cui il nostro Paese, riconosciuto dagli osservatori come ‘il più importante per l’energia solare’, possa raggiungere la cosiddetta grid-parity -la parità di costo con altre fonti di produzione di elettricità-. Se il nostro desiderio è vivere in un paese prospero e pacifico, libero da pericoli e da condizionamenti, non abbiamo che da percorrere questa via”.
Giacomo Roscioni, presidente Prometeo
“Credere nello sviluppo delle energie alternative” problemi tecnici. Lo sviluppo dell’eolico, così come quello del fotovoltaico, anche se in maniera inferiore, è legato a dei fattori tecnici, come quelli dei conduttori. La rete elettrica, infatti, è fatta di nodi in cui sono presenti delle centrali, e necessita di una situazione di equilibrio. Ciò significa che se una centrale ha un problema, attorno ce ne devono essere delle altre che colmano il vuoto verifica-
tosi, per garantire la distribuzione di energia a tutto il reticolo. Quindi, finché le centrali ad energia alternativa coprono una quantità modesta di produzione energetica, un loro eventuale malfunzionamento può essere facilmente ovviato con l’intervento delle centrali tradizionali, ma se il sistema è interamente ad energie rinnovabili, qualora non si verifichino le opportune condizioni di produttività, rischieremmo di innescare il famoso effetto domino. Un anello ancora più esterno di centrali dovrebbe colmare questo gap, ma se non ci riesce, anche queste andrebbero spente e così via, producendo un black out, com’è successo qualche anno fa a livello nazionale. Tutto ciò può essere superato con una maggiore efficienza nel trasporto dell’energia elettrica e con le nuove tecnologie,
come quella che sta portando avanti il professor Rubbia al Cern di Ginevra: si tratta di un nuovo tipo di energia solare con surriscaldamento di sali. Questi sali mantengono il calore, accumulano energia e la rilasciano gradatamente, evitando buchi di fornitura. Non possiamo fare a meno di confrontarci con queste nuove fonti di energia e con la green economy, se vogliamo lasciare ai nostri figli un mondo in cui si possa ancora respirare e vivere bene. Ciò che è accaduto recentemente in Giappone ne è la riprova: per quanto gli impianti nucleari possano essere moderni e controllati, ci sono pur sempre delle variabili esterne che non riusciamo a controllare e che pertanto non li rendono sicuri. Al ministro e a chi spinge per la ripresa del nucleare chiedo se collocherebbero le centrali nucleari
vicino casa loro, accanto ai loro figli. Io dico chiaramente che non le vorrei nel mio territorio. Ritengo, invece, che bisogna credere nello sviluppo delle energie alternative, anche se sono un costo per la comunità. Invito il Governo a non togliere i contributi ai certificati verdi. Perché rimuovere questi contributi significa di fatto costringere il Paese al nucleare”.
Ikea Ancona: installati 7.000 pannelli fotovoltaici
Sostenibilità e impegno nel sociale E' stato recentemente presentato il sesto report di Ikea Ancona, contenente tutte le attività condotte nell’anno commerciale 2010 nell’ambito della responsabilità ambientale, sociale e delle risorse umane. Ikea Ancona ha chiuso l’esercizio 2010 (1 settembre 2009 – 31 agosto 2010) aumentando la sua quota di mercato del mobile a livello locale e posizionandosi come leader del settore. Rispetto agli obiettivi prefissati, l’incremento del fatturato è stato del 12%, mentre i visitatori sono aumentati del 7%. L’azienda prosegue una politica di contenimento degli sprechi e di uso oculato delle materie prime, privilegiando il ricorso a materiali riciclati, riciclabili a fine vita, di origine naturale e rinnovabili. Per questo collabora con Wwf per la coltivazione sostenibile del cotone, mentre per il legno ha deciso di affidarsi alla certificazione Fsc (Forest Stewardship Council) che promuove la gestione delle foreste seguendo rigidi criteri ambientali. L’impegno di Ikea Ancona nella riduzione di anidride carbonica si manifesta invece attraverso la riduzione dei consumi, l’ottimizzazione del funzionamento degli impianti e l’approvvigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili (nel 2010 pari al 71,3%). Tale impegno continua quest’anno grazie all’installazione di circa 7.000 moduli fotovoltaici sul tetto del negozio di Ancona. La casa madre ha deciso di investire infatti circa 20 milioni di euro per coprire con i moduli fotovoltaici i tetti di tutti i negozi Ikea in Italia. La sede centrale ha indetto una gara d’appalto a livello europeo per individuare il fornitore di pannelli fotovoltaici e già nel 2007 Ikea ha lanciato in tutto il mondo il progetto “Ikea Goes Renewable”, fissando i seguenti obiettivi di miglioramento: 25% di riduzione dei consumi rispetto al 2005 sulla base di indicatore kWh/mc di merce venduta e il 100% di energia elettrica acquistata o prodotta da fonti rinnovabili. L’installazione dei pannelli consentirà complessivamente di produrre circa 10.000.000 chilowattora di energia elettrica pari a consumi elettrici di oltre 3.000 famiglie; il totale della superficie occupata dai pannelli corrisponde a quella di 16 campi da calcio; i pannelli scelti sono quelli in silicio amorfo (a significare che il silicio non è aggregato in celle ma spalmato in modo uniforme sui pannelli). Attraverso tale impegno, Ikea consentirà di evitare ogni anno l’emissione in atmosfera di circa 4.000 tonnellate di anidride carbonica. Nel report sono state indicate anche le attività a sfondo benefico ideate dall'azienda: tra le altre, ricordiamo il mercatino dell’ “Usa e Riusa” aperto fino al 23 aprile all'interno del negozio Ikea di Ancona. I visitatori potranno portare mobili usati ed in cambio riceveranno un buono da 10 o 20 euro che potranno riutilizzare in negozio; fuori da Ikea Ancona è stata realizzata una apposita area dove sono esposti i vecchi pezzi di arredamento: il ricavato della loro vendita andrà a sostenere il progetto “Spiaggia dei Talenti”, la spiaggia per anziani, bambini e disabili.
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La Camera di commercio dorica nella ricorrenza del bicentenario; il presidente Rodolfo Giampieri ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti: le linee direttrici per un modello di competitività in una fase complessa
“Protagonisti del cambiamento” SILVANA CORICELLI
U
n mondo nuovo, da affrontare con schemi mentali nuovi”. Il complesso momento di crisi chiama tutti ad una presa di responsabilità. “Protagonisti del cambiamento”, l’inciso di Rodolfo Giampieri sotto i riflettori degli “Incontri”. Anche per la Camera di commercio di Ancona, così come per ogni altro attore del sistema, la necessità di ripensare la propria organizzazione e il proprio comportamento. Declinati secondo le cinque “I” che il presidente dell’Ente camerale lancia tracciando la rotta verso il prossimo futuro. Idee nuove, Infrastrutture, Integrazione, Internazionalizzazione, Inco-
ming. Le linee direttrici da seguire sul crinale della storia, apprestandosi la Cciaa di Ancona a festeggiare il suo bicentenario. Il 27 giugno del 1811 un editto a firma di Napoleone e del suo ministro Antonio Aldini ne sanciva la nascita; “Il prossimo 27 giugno sarà il nostro grande giorno, il momento più solenne in un articolato programma di iniziative che stiamo preparando per celebrare degnamente questo anniversario”. Duecento anni da onorare in un contesto economico che conosce un’impegnativa fase di transizione: di recente ospite della trasmissione di Alceo Moretti, Giampieri ha delineato la fisionomia di un modello di competitività e di crescita del sistema locale che rilancia le vocazioni del territorio, a partire da
un elemento fortemente identitario come il mare e il porto. “La blu economy
ribadisce l’importanza di un settore che è strategico per lo sviluppo e che
racchiude tutta una serie di valori che fanno parte del nostro Dna, che sono nostri”. Dalla pesca alla nautica, al turismo. A quest’ultimo proposito la sottolineatura di Giampieri sul lavoro avviato da Giampao l o Giampaoli, suo predecessore al timone della Camera di commercio dorica, con ‘Welcome to Ancona’: “Una grande intuizione, le-
gata alle crociere: 120 mila, quest’anno, i croceristi sbarcati al porto, persone che hanno potuto conoscere il nostro territorio e che vengono invogliate a tornare grazie alle proposte di un’interessante azione di marketing, e a questo proposito va detto dell’impegno da parte delle associazioni degli albergatori”. Opportunità da creare per l’economia locale: speculare all’asse dell’incoming, quello dell’internazionalizzazione, favorendo la possibilità, per le piccole e medie imprese, di aprirsi ai mercati esteri; “Giorgio Cataldi, alla guida della nostra Azienda speciale Marchet, con la sua tenacia ha dato linfa ad una struttura molto valida, attenta a quello che sta succedendo. D’altra parte, potente è tutta la squadra con cui ho la
La gente di Ancona e l’Unità d’Italia: appuntamento allo Sperimentale Ancona città di preti e di anarchici, di repubblicani e cattolici, di eroi e di martiri. Una città che più di altre è stata luogo di lotte, di tensioni, di vivace azione politica. A questa città e alla sua gente l’associazione Vecchio Faro dedica l’incontro “La gente di Ancona e l’Unità d’Italia” in programma per domenica 17 aprile, ore 16.30, al Teatro Sperimentale dorico. La storia del nostro Paese raccontata attraverso quegli anconetani che lottarono affinché le Marche fossero
parte integrante dell’Italia unita: una schiera di uomini e donne che fecero di Ancona una città rivoluzionaria. Una città che dopo aver subito per secoli il potere temporale dei Papi, aveva deciso di partecipare attivamente alla costruzione di uno stato nuovo, moderno e soprattutto unito. Erano anarchici, repubblicani e liberali da un lato e cattolici dall’altro. A volere questo appuntamento il presidente dell’associazione, Don Paolo Sconocchini, e Francesco Nagni, l’organizzatore instancabi-
le del Vecchio Faro. Verranno presentate al pubblico storie anche sconosciute, immagini di Ancona dal 1860 in poi, per celebrare in modo tipicamente anconitano il 150° anniversario dell’Unità del nostro Paese. A presentare l’evento Carlo Ceccati, voce storica del Vecchio Faro, che aprirà la strada a una serie d’interventi storici coordinati da Claudio Desideri e condotti da Chiara Censi e Antonio Luccarini. Gli interventi saranno intercalati da una serie di immagini, alcune rare, selezionate
Banca dell’Adriatico: donazione alla Croce Rossa di Castelplanio Banca dell’Adriatico (Gruppo Intesa Sanpaolo), nell’ambito della propria attività istituzionale a favore del territorio dove opera, ha donato 15 mila euro per l’acquisto della dotazione tecnica e l’alle-
stimento interno di un’ambulanza della Croce Rossa di Castelplanio di Jesi. La consegna dell’ambulanza allestita si è svolta presso la filiale di Banca Dell’Adriatico di via Tornabrocca 2 a Jesi, diretta da
David Duca, alla presenza del presidente della Croce Rossa di Castelplanio Ivo Micucci e del coordinatore delle filiali di Banca dell’Adriatico Mario Iezzi. Sono diverse le iniziative di solidarietà messe in campo dalla Banca dell’Adriatico e che prevedono significativi interventi a sostegno di associazioni impegnate nel sociale e nell’assistenza domiciliare dislocate nei territori di Marche, Abruzzo e Molise nei quali la banca opera con oltre 230 filiali. “Abbiamo selezionato con cura le numerose richieste di sostegno giunte dal mondo del volontariato -ha commentato Iezzi–, privilegiando il progetto della Croce Rossa Italiana di Castelplanio. Sono convinto che essere banca di prossimità significa anche compiere azioni di solidarietà”. “Nel 2001, all’inizio della nostra attività di Croce Rossa di Castelplanio –ha dichiarato il presidente Micucci– avevamo un solo mezzo e potevamo assicurare 800 interventi l’anno; in questi anni la nostra crescita è stata costante ed oggi, grazie ai tanti volontari che ci aiutano e a meritorie iniziative come quella della Banca dell’Adriatico, abbiamo superato i 6.500 interventi”.
da Sandro Censi, responsabile dell’archivio fotografico della città di Ancona. A rendere il pomeriggio più anconitano possibile le voci di Peppe Bartolucci, Liviana Berluti e Rana che sapranno con aneddoti, versi e poesie immerger-
ci in un’atmosfera unica. L’evento rientra nella serie di appuntamenti che il Vecchio Faro organizza da anni in primavera e in cui la storia diviene quasi una cornice alle tradizioni, al vernacolo, agli aneddoti, alle vicende di una comunità.
fortuna di lavorare”. Vicepresidente Giuseppe Fiorini, segretario generale Michele De Vita, la Camera di commercio di Ancona conta oltre 47 mila imprese registrate: una realtà che ha ben individuato uno dei punti qualificanti della sua mission nella capacità di intercettare risorse finanziarie svolgendo ruolo propulsivo in Europa. Mediante l’impulso, come ha spiegato Giampieri, alla progettazione comunitaria e alla cooperazione internazionale con priorità sull’area balcanica, in forza del Forum delle Camere di commercio dell’Adriatico e dello Jonio, e creando un punto di contatto permanente con le istituzioni comunitarie a Bruxelles. Nuove occasioni di crescita e sviluppo: nuova imprenditorialità, un obiettivo verso il quale “non si può non investire sui giovani”. Capofila, la Cciaa di Ancona, di un progetto che, rientrante nel Programma Leonardo Da Vinci, offre borse di studio per svolgere tirocini all’estero allo scopo di formare 60 figure professionali qualificate da impiegare nei settori della cantieristica navale, della nautica da diporto con finalità turistiche e nei comparti collegati che ne costituiscono l’indotto.
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MARCHEdomani bra riesca bene, tanto che si comincia a pensare anche in altre regioni di fare questa unione. VIVENTI – Io direi che l’esperienza nelle Marche si sta dimostrando molto positiva, soprattutto per quanto riguarda le cose che siamo riusciti a fare in questo ormai quasi anno, affrontando con grande concretezza un momento difficilissimo; l’aver costruito un’alleanza su una condivisione pro-
il Piano casa approvato appena un anno prima non aveva dato alcun risultato, forse per la complessità delle norme, per la difficoltà di applicazione. Allora io ho detto: “Qui c’è una sfida da vincere in 4-5 mesi, perché o la vinciamo subito oppure una legge straordinaria non ha più alcun senso”. Dobbiamo approvare una nuova legge, più snella, più semplice, che consenta ai cittadini di approfittare di questa possibili-
nostre piccole città che già sono belle di per sé, ma cui possiamo dare un’ulteriore spinta anche in vista delle occasioni che il turismo ci può offrire. MORETTI – Come può coesistere questo rilancio con l’altro progetto molto preciso di Viventi di ravvivare il rigore? VIVENTI – Direi che le due cose… MORETTI – …possono coincidere?
APRILE 2011 sciti a far convergere diverse idee. Credo che proprio questo si debba fare in un momento difficile; il Paese non si può dividere. MORETTI – E si sta riuscendo a far ripartire il mattone? VIVENTI – E’ una scommessa che dipende in parte dalle leggi che noi mettiamo a disposizione, e abbiamo fatto il possibile con questa norma. Altre cose, come dicevo prima, le faremo con la nuova legge urbanistica. Il terzo elemento, poi, sicuramente è il mercato, l’economia: è chiaro che in un momento in cui l’economia è ferma anche gli investimenti nel settore dell’edilizia, pur se incentivati, sono comunque frenati. MORETTI – Occorrerà anche una partecipazione delle banche, credo. VIVENTI – Chiaramente le banche svolgono un’azione fondamentale; su questo c’è un’intera comunità che deve essere unita. MORETTI – Quali, tra tutte le deleghe che hai –(rivolto ai telespettatori) tra l’altro non so come farà a seguirle, avrà un esercito di collaboratori- ti danno più preoccupazione? Quali deleghe ti occupano di più o più solleticano la tua creatività, eccetera? VIVENTI – Una delega che io devo gestire con molta attenzione è quella che riguar-
biare società? VIVENTI – Io ho proposto che ci sia una cessione di ramo d’azienda: se questa proposta venisse accolta, noi potremmo non fermare i lavori… nel frattempo siamo comunque riusciti a non fermare mai i lavori… MORETTI – …e questo è importante…. VIVENTI – …è importante e, attraverso una forma tecnica che potrebbe essere anche quella dell’affitto per poi passare alla cessione, si potrebbe proseguire e non danneggiare le imprese locali che nel frattempo hanno lavorato. MORETTI – Io ritengo che altre Regioni non si trovino nelle nostre condizioni: voi vi trovate con molte difficoltà in più per l’ignavia del Governo centrale, non dico altro; per esempio, dopo l’alluvione avete avuto l’idea bellissima di prendere un elicottero e andare a fotografare, filmare i danni, così da poter portare a Roma una documentazione puntuale: mi ha raccontato Spacca che Letta, perché Berlusconi naturalmente non c’era, si è impressionato nel vederla. Dunque io mi aspettavo che, a somiglianza del Veneto che in pochi giorni ha avuto 300 milioni e successivamente altri 60, anche nelle Marche avremmo avuto subito dei contributi, invece è arrivato l’invito ad agire tramite quella che viene
LUIGI VIVENTI
“Slancio e rigore. Cercando convergenza tra le idee” MORETTI – Buonasera cari amici; in questa trasmissione ci occupiamo di cose molte concrete con un personaggio che mi piace molto, una persona molto concreta, appunto, che parla e realizza: con me è Luigi Viventi, assessore regionale con deleghe molto importanti -non sto ad elencarle tutte, altrimenti dovrei già salutarvi per la finecome Porti ed aeroporti, Trasporti, mobilità e logistica integrata, Viabilità, Organizzazione amministrativa e personale, Governo del territorio e urbanistica, e non aggiungo altro. (Spiega, rivolto ai telespettatori) Allora, Viventi è laureato in… VIVENTI – ...Scienze politiche, indirizzo Economico giuridico. MORETTI – All’università ha avuto un grande maestro, Aldo Moro; nell’intervista di un anno fa mi hai detto che ha molto influito sulla tua formazione. VIVENTI – Sicuramente sì; sono entrato in politica dopo che Gian Mario Spacca mi fece conoscere Aldo Moro… MORETTI – …anche lui era allievo di Moro... VIVENTI – …è rimasta un’impressione grande della persona e così siamo poi entrati insieme nella Democrazia cristiana. MORETTI – Tu sei sempre rimasto della Democrazia cristiana, adesso Udc, Unione di centro, che sta facendo un esperimento molto interessante nella regione Marche: questa alleanza dell’Udc -me ne parlava ultimamente il presidente Tesei- con il Pd mi sem-
grammatica seria oggi rappresenta il punto di forza di questa coalizione. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Viventi ha portato in politica un concetto molto semplice, molto chiaro: metodo e risolutezza. Infatti ha cominciato subito col far sentire la sua voce in certi settori che erano piuttosto fermi, eccetera; tra l’altro tutti i giorni, su tutti i giornali, leggo di Viventi… vuol dire che hai un’attività intensa! VIVENTI – Io sono abituato a lavorare; le deleghe che il presidente mi ha assegnato sono deleghe difficili, impegnative, per cui … MORETTI – (Scherzando) …ma ti ha voluto punire, affidandoti 14-15 deleghe? VIVENTI – No; anzi, io lo ringrazio perché da parte sua è stata sicuramente una dimostrazione di fiducia nei miei confronti, che io sono impegnato a ripagare: per questo c’è bisogno di una grande presenza, di un grande impegno. Del resto, queste di cui mi occupo sono questioni che non si possono affrontare a metà: o le si affronta con decisione e serietà oppure le stesse ti travolgono. MORETTI – Io ho letto tutta una serie di giornali, in questi giorni, e quasi tutti parlano del Piano casa; perfino Marinelli, il capo dell’opposizione, si è complimentato per la tua attività riguardo alla casa. Vuoi rilanciare il mattone, in pratica; spiega bene per i miei telespettatori… VIVENTI – …noi abbiamo fatto una cosa molto semplice: abbiamo preso atto che
tà per fare degli ampliamenti, delle ristrutturazioni che con la legge ordinaria non si potevano fare. MORETTI – Anche per rilanciare l’economia? VIVENTI – Ovviamente, in un momento di crisi come questo, è un modo per ridare forza all’economia. Tra l’altro adesso c’è un altro obiettivo ambizioso che ci siamo dati come Governo regionale e che è quello di scrivere la nuova
Piano casa: “Semplificazione della precedente normativa a sostegno del settore”; riavviare l’attività edilizia importante per fronteggiare la crisi e ridare forza all’economia legge urbanistica, per una migliore organizzazione del territorio. Siccome il territorio delle Marche è stato utilizzato per costruire in maniera non sempre ordinata, oggi noi possiamo lanciare uno slogan: ‘costruire sul costruito’, cioè recuperare anche per quanto riguarda i centri storici, restituendo un’immagine di bellezza alle
VIVENTI – Devono coincidere. MORETTI – Forse faticherai un po’ per farle coincidere… VIVENTI – …sicuramente si fa una certa fatica, però secondo me devono perché dobbiamo partire da un concetto: che il rispetto della legge, della norma, deve essere valido per tutti, e deve esserci per poter costruire una società ordinata. Certo poi che la nor-
da le grandi infrastrutture; in particolare, abbiamo dei problemi nel settore della Quadrilatero per il raddoppio della SS 76… MORETTI – (Scherzando) … a proposito di Quadrilatero, chissà come sono stati contenti quando, appena sei arrivati, hai cominciato ad urlare... VIVENTI – …lì eravamo completamente fermi: siamo partiti e adesso ci troviamo di
ma deve essere ‘intelligente’, quindi deve consentire di lavorare. In una fase difficile come questa non ci possiamo più permettere gli scontri ideologici, dobbiamo andare sulle cose concrete. Lei prima ha ricordato l’apprezzamento del capo dell’opposizione, il dottor Marinelli, nei miei confronti: io di questo l’ho ringraziato; Marinelli è una persona seria, una brava persona che io rispetto, e su quell’argomento siamo riu-
fronte ad un grande ostacolo: la crisi della Btp, la società che in pratica sta gestendo i lavori del raddoppio dell’Ancona Perugia, che è l’arteria fondamentale. Sull’altro asse, quello in provincia di Macerata, con la 77 stiamo andando avanti bene, rispettando i programmi; di qua siamo invece nelle mani del commissario giudiziale, quindi la preoccupazione è enorme. MORETTI – Dovete cam-
chiamata la ‘tassa sulla disgrazia’. Com’è possibile questa disparità di trattamento? VIVENTI – Noi siamo alla vigilia dell’approvazione del federalismo fiscale, cosiddetto: io ho sempre sostenuto la tesi che la Regione Marche è nelle condizioni di affrontare e vincere questa sfida, però dobbiamo arrivarci tutti quanti in una condizione di parità e di serietà di trattamento. Riguardo a provvedimenti come quello cui tu accennavi poco fa, la cosa che non va bene è che nello stesso giorno in cui si approva un decreto, il Milleproroghe, con cui si concedono alla Regione Veneto altri 60 milioni, oltre ai 300 già concessi, per l’alluvione, alla Regione Marche si dice di fare da sola mettendo le tasse, dunque aumentando l’Irap, l’Irpef… questo non è un comportamento serio. E se questi sono i presupposti, è chiaro che andremo incontro ad un federalismo costruito male. MORETTI – Ma com’è adesso la situazione? VIVENTI – Ad oggi noi non abbiamo avuto una risposta da parte del Governo. MORETTI – A circa un mese di distanza… VIVENTI – …io ritengo che dobbiamo avere una collaborazione concreta con il Governo, di qualsiasi colore esso sia, perché qui parliamo del fatto di governare una regione, di governare un paese, ciò che viene prima di tutto: la politica viene dopo, e quando avvengono fatti come questi bisogna dimenticarsi se una regione è di un colore o di un altro ed agire come un buon padre di
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APRILE 2011 famiglia. MORETTI – Si dovrebbe, almeno. VIVENTI – Si dovrebbe, è quello che noi chiediamo. Poi, certo, sappiamo che dobbiamo fare dei sacrifici, ma in quanto a questo non ci siamo mai tirati indietro: li faremo, quello che non accettiamo è di essere trattati in maniera … MORETTI – …ma vi lanciano messaggi di scuse, che so, inviti a pazientare? VIVENTI – No, no. MORETTI – Assenza completa… VIVENTI – …siamo in assenza di una risposta ufficiale; l’unica che possiamo citare è la risposta di un sottosegretario ad un’interpellanza di alcuni parlamentari dell’Udc, del Pd,
vede favoriti, perché nel giro di 20 chilometri, sostanzialmente, noi possiamo offrire un porto, un aeroporto e un interporto, la qual cosa non è sfuggita per esempio ai cinesi, ma anche ai russi che già sono presenti, da quest’anno, nell’interporto di Jesi; i cinesi che io ho incontrato ci hanno chiesto anche degli uffici in affitto, vediamo adesso se la cosa si concretizza: sono fatti molto importanti. MORETTI – So che avete anche un progetto di sviluppo per il porto di San Benedetto… VIVENTI – …anche per il porto di San Benedetto c’è un progetto; noi adesso siamo inoltre impegnati a affrontare un’altra emergenza, quella del porto
do meglio: un anno e mezzo fa, due anni fa, avevamo problemi sicuramente più grandi. MORETTI – A proposito di movimenti, di viaggi, eccetera, arriviamo alle urla che hai fatto alle Ferrovie (ridono). Che cosa ha attirato fortemente la tua attenzione? VIVENTI – Quando, con il presidente Spacca, abbiamo incontrato l’amministratore delegato Moretti, noi abbiamo presentato un dato oggettivo: e cioè che le Marche sono state lasciate indietro in questi anni da parte delle Ferrovie italiane per investimenti importanti, per quanto riguarda l’alta velocità e per quanto riguarda il collegamento delle trasversali. Il nodo ferroviario, o meglio l’organizzazione ferroviaria in Ita-
Il richiamo è alla concretezza: trovare la sintesi, in un momento difficile, è fondamentale, sottolinea l’assessore regionale Luigi Viventi ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti. Molti gli argomenti trattati, focus sulle infrastrutture. Terza corsia A14 avanti tutta. Cantieri più spediti del previsto, completamento entro il 2014, nel pieno rispetto dei tempi di realizzazione. Gli obiettivi raggiunti riguardo ad un’arteria strategica per il territorio, ma sul tavolo restano alcune criticità: Quadrilatero e Uscita ad Ovest dal Porto di Ancona, il punto nel corso dell’intervista. Urbanistica, un lavoro su due linee direttrici: recupero e qualità del Fli, mi sembra, sottosegretario che ha detto: “Non ci sono soldi, non possiamo più dare contributi così”...se questa è una risposta… MORETTI – …chissà che cosa avrebbe fatto Bossi in questa situazione? Se fosse stato trattato come noi… VIVENTI – …avrebbe mandato a casa Berlusconi. MORETTI – Voi, nonostante questo, continuate a lavorare con molta intensità. Tocchiamo i vari punti: parliamo, per esempio, di porto e interporto; c’è grande movimento, ho visto che avviate la ricostruzione dei 300 metri dalla banchina, in attesa che gli altri facciano la loro parte… VIVENTI – … anche in questo caso, erano stati promessi dei fondi da parte del Governo nazionale che non sono mai arrivati, dunque io stesso ho detto al presidente dell’Autorità portuale, considerato il venir meno di questo accordo che c’era stato, di cercare intanto di fare qualcosa noi, con le forze nostre. MORETTI – Come va, in generale, l’attività del porto di Ancona? VIVENTI – Il porto di Ancona avrebbe delle possibilità di crescita e di sviluppo che sono purtroppo frenate dal ritardo con cui è stato affrontato il collegamento del porto con l’autostrada. Oggi siamo riusciti, nel 2010, ad avere approvato dal Cipe il progetto per questo collegamento, però siamo in grande ritardo; non sappiamo ancora quali delle 6 aziende che hanno presentato una proposta verrà scelta e i tempi per queste scelte sono secondo me, nel 2011, ormai inaccettabili: sono 7 mesi… MORETTI – …senta, so che state lavorando molto sul sistema porto–interporto–aeroporto. VIVENTI – E’ un sistema integrato di logistica che ci
di Fano, che ha un grande problema, perché ormai le barche non riescono più ad entrare… MORETTI - …per il fondo… VIVENTI - …sì, esattamente, per cui stiamo pensando anche ad un provvedimento di natura straordinaria per un dragaggio e uno stoccaggio provvisorio, cercando di risolvere questa situazione. MORETTI – Ho visto dati molto positivi dell’aeroporto… VIVENTI – …l’aeroporto da circa un anno ha un bilancio in pareggio, dunque non abbiamo più la necessità di dover cedere a privati per forza di cose: stiamo cercando sempre dei partner, ma dei partner che possano portare un valore aggiunto; non siamo più costretti a vendere per forza, perché, ripeto, abbiamo riportato il bilancio in pareggio e anche il dato del primo trimestre del 2011 ci vede con una crescita della percentuale di passeggeri del 30 per cento. MORETTI –Tra l’altro, ho letto proprio oggi la notizia del futuro volo per Parigi; ricordo la fortuna che abbiamo avuto con la Ryanair, che è stata attirata al nostro aeroporto, scalo che sta andando dunque molto bene… VIVENTI – …sta andan-
lia, è abbastanza semplice: c’è una linea longitudinale adriatica, praticamente possiamo dire la Bologna-Lecce, ed una interna che riguarda invece Bologna, Firenze, Roma, Napoli, eccetera. Per quanto riguarda la parte adriatica, gli investimenti sull’alta velocità si fermano a Bologna, quindi ci sono per la Bologna–Milano, ci sono per la Roma– Milano, ma non ci sono da quest’altra parte. Una delle nostre richieste è stata intanto di costruirne un altro pezzo, quindi Bologna–Ancona, perché Ancona si collega con tutta un’area del centro Italia fondamentale, e al contempo di realizzare il raddoppio della linea trasversale che unisce l’Adriatico al Tirreno, la cosiddetta Falconara– Orte. Sulla Falconara–Orte abbiamo avuto delle risposte molto parziali: per esempio, quest’anno siamo riusciti ad ottenere un finanziamento di 52 milioni di euro per una tratta di circa 6 chilometri a Castelplanio; altre tratte sono nella zona Terni–Spoleto, quindi in costruzione nella regione dell’Umbria, però non abbiamo ancora una definizione di tutto il progetto. Quindi noi stiamo lamentando questo alle Ferrovie italiane. MORETTI – Torno un
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momento sull’aeroporto: mi ha colpito, e non certamente in maniera positiva, il fatto che un dirigente di un organismo di Pesaro abbia acquistato azioni dell’aeroporto di Rimini; come sarà questo fatto? VIVENTI – Più che un dirigente è il presidente della Provincia di Pesaro (ridono); mah, intanto parliamo di un’acquisizione non significativa, comunque io mi sono permesso di dire che il presidente della Provincia di Pesaro, se ha anche un euro a disposizione, lo dovrebbe investire nell’aeroporto delle Marche … MORETTI – …penso, sarebbe logico, no? VIVENTI – Anche secondo me. MORETTI – Non vorrei che questo facesse parte, come ha detto un giorno Spacca, del piano di portare un po’ di Marche verso la Romagna… VIVENTI – …un pezzettino di Marche è già andato in
sanità noi andremo ad un modello organizzativo che prevede la realizzazione delle cosiddette aree vaste, che mettono insieme alcuni territori omogenei fra di loro, altrettanto io ritengo che nell’urbanistica si debba tornare ad una centralità programmatoria da parte della Regione e poi ad una organizzazione territoriale per area vasta. MORETTI – Non vorrei dimenticarmi di chiederti notizie sull’interporto di Jesi... VIVENTI – …in quest’ultimo anno siamo riusciti a dotare l’interporto dell’accesso alla superstrada; sono partiti in questa settimana i lavori per la stazione interna, il che significa che a questo punto le merci possono arrivare direttamente all’interporto di Jesi senza doversi fermare a Falconara o da altre parti. Per l’interporto è questa una grande opportunità di costituire un elemento interessante per gli imprenditori, così come lo stanno valutando,
Romagna... MORETTI – …appunto, non vorrei che si continuasse... VIVENTI – …non ci possiamo lamentare di questo se poi prendiamo certi provvedimenti: è chiaro che dobbiamo essere coerenti… MORETTI – …e poi qualcuno vorrebbe già tornare indietro, perché si è accorto che nelle Marche si sta meglio che in altre regioni. Senta, le sue attività sono davvero tante: parliamo adesso della terza corsia della A14; ho letto che fra poco si potrà utilizzare. VIVENTI – Proprio la prossima settimana faremo il punto, con la Società Autostrade: ritengo che la previsione di chiudere questo grande appalto, che per noi è estremamente significativo, nel 2014 possa essere rispettata. MORETTI – Altro semaforo che si sta orientando verso il verde è quello della Pedemontana… VIVENTI – …sulla Pedemontana, da Fabriano verso Matelica, quindi nella zona del maceratese, noi abbiamo avuto un’approvazione del progetto; adesso dobbiamo avere l’ultima approvazione del Cipe per un tratto finanziato per circa 92 milioni. Rimane il cruccio, e questo non lo posso nascondere perché è il dispiacere più grande, di vedere un tratto di Pedemontana, quello verso la provincia di Pesaro, cioè Fabriano-Sassoferrato, che non si riesce a sbloccare perché, come tu sai, quella è una grande incompiuta: 30 anni… si è approvata, sono fallite 2 ditte, quindi questo rimane un cruccio ed è una situazione che in questi 5 anni in qualche modo dovremo pensare di risolvere. MORETTI – Tu, in un’intervista, hai paragonato l’urbanistica alla sanità; in che senso? VIVENTI – Parlavo di organizzazione: siccome per la
come ricordavo prima, i russi, i cinesi, eccetera. Ora dovranno essere anche gli imprenditori marchigiani e umbri a ritenere importante questa struttura. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Viventi è sempre in questi giorni sui giornali; in una recente intervista hai detto a proposito dell’urbanistica che bisogna recuperare l’esistente. In che modo? VIVENTI – Ho detto che dobbiamo costruire di meno, che cioè bisogna occupare meno territorio, perché ne abbiamo occupato troppo, costruendo anche in maniera disordinata. Dobbiamo recuperare l’ordine, l’efficienza, quindi lo slogan di cui dicevo in apertura. Perchè ‘costruire sul costruito’ significa questo: rimettere a posto anche alcune cose che sono state fatte magari non proprio bene, che possono essere migliorate. MORETTI – Ho visto che anche in Regione sei riuscito a far risparmiare dei soldi, portando un certo rigore. VIVENTI – Ci siamo mossi in questa direzione; da considerare che ci siamo trovati di fronte ad una manovra finanziaria pesantissima: il taglio è stato di circa 170 milioni di euro l’anno per la Regione, su 225 di contribuzione statale, è un’enormità... MORETTI – (Scherzando) …non c’è stato nessun colpo apoplettico? VIVENTI – Direi che i primi mesi sono stati di grandissima preoccupazione. MORETTI – Immagino… VIVENTI – …quindi abbiamo cercato di risparmiare il più possibile e anche di dotarci di un’organizzazione del personale la più efficiente e la meno costosa possibile.
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Forse qualche ritocco si può ancora fare, intanto avrei però piacere di dare ai tuoi telespettatori dei dati: la Regione Marche ha circa 1.350 dipendenti ; la Regione Sicilia supera i 21 mila; questo significherà qualcosa. MORETTI – Un bel rapporto! VIVENTI – Noi abbiamo, con quest’ultima organizzazione in cui i servizi sono passati da 12 a 8, abbiamo, dicevo, per la gestione di questi servizi 75 dirigenti, mentre la Regione Sicilia, sempre per prendere questo parametro di riferimento, ne ha più di 2 mila. Quindi direi che riguardo all’organizzazione della Regione, se la valutiamo rispetto ad altri enti, possiamo essere soddisfatti. MORETTI – Un’ultima domanda: ho visto che si attende una nuova legge urbanistica; che cosa cambierà questa legge? VIVENTI – Stavo appunto dicendo prima che noi dobbiamo innanzitutto riportare alla Regione quella che è la sua funzione e il suo compito fondamentale, e cioè la programmazione, e questo anche per quanto riguarda l’utilizzo o lo sfruttamento del territorio. Con le deleghe alle Province noi stiamo rischiando di avere anche 5 leggi regionali sull’urbanistica, quindi la prima cosa da fare è di rimettere a posto le cose per poi passare a quei piani, di cui dicevo prima, dell’area vasta e delle competenze specifiche dei Comuni. Riguardo al significato di area vasta, faccio un esempio molto concreto: oggi ciascun Comune fa il suo piano regolatore e ciascuno, per ipotesi, vuole dotarsi magari di un grande centro commerciale, per cui occupa degli spazi enormi; ci sono Comuni che sono attaccati l’uno all’altro, limitrofi, vicinissimi, e ciascuno si fa magari il suo piano, progetta: restando all’esempio del centro commerciale, si tratta invece di proporre ai Comuni limitrofi di fare un unico centro commerciale che serva a tutti; poi ci sarà un discorso di perequazione tra i Comuni se uno mette l’area verde, uno l’area edificabile, perché altrimenti… MORETTI – … c’è molta resistenza ad accettare quest’idea? VIVENTI – Stiamo iniziando a parlarne ora, quindi le resistenze ancora ci sono, ma io direi che proprio dai sindaci che sono in prima linea, dai Comuni, verrà una richiesta di regolamento e di normalizzazione di questo tipo. MORETTI – In genere il marchigiano è un uomo di buon senso. VIVENTI – Appunto, e queste sono cose sostanzialmente di buon senso, non hanno un colore. MORETTI – Assessore grazie, sei stato come al solito molto esplicativo: complimenti perché so che lavori molto bene per la nostra regione; grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 31 marzo 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti
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MARCHEdomani
APRILE 2011
Il bilancio 2010 dell’Ubi-Banca Popolare di Ancona. Le soddisfazioni del presidente Corrado Mariotti e del direttore Luciano Goffi
Le iniziative della Camera di commercio di Ancona
Utile: aumento del 51%
Ritorno in Arabia Saudita
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uoversi per tempo così da partire avvantaggiati verso la ripresa. Una linea netta quella che ha guidato le operazioni dell’ultimo biennio della Ubi–Banca Popolare di Ancona, alle prese con il bilancio 2010, un bilancio che, nelle parole del suo presidente Corrado Mariotti, “è da considerare soddisfacente, dato il periodo di crisi in cui si inserisce”. Certo, sono lontani i tempi d’oro degli anni passati, ma l’utile netto di 18,3 milioni di euro registrato nel 2010 segna un significativo +51% sull’anno precedente. “E’ stata la nostra lungimiranza a premiarci –ha detto Luciano Goffi, direttore generale Ubi-. Da tempo, infatti, avevamo iniziato una politica di forti accantonamenti prudenziali, e ciò ha portato ad un calo degli incagli e delle altre categorie di crediti cosiddetti deteriorati. Ora possiamo dire di essere una banca solida, con minori rischi e maggiore liquidità. Caratteristiche fondamentali per agire sulla ripresa del territorio”. Ed è proprio sul legame con il nostro territorio, su cui la Ubi è presente da centoventi anni, che la dirigenza punta per rinsaldare il rapporto tra la banca ed i cittadini. “I crediti verso la clientela sono in crescita del 5,5% -la
precisazione di Goffi e Mariotti-, un risultato ottenuto grazie anche alla grande collaborazione con i Confidi e le associazioni di categoria, che sanno restituire un quadro dettagliato della situazione locale. Un sintomo della necessità di unire le forze e fare rete”. La banca si è adoperata per favorire la ripresa anche delle realtà industriali meno solide, concedendo una moratoria ai mutui ed ai leasing per 350 milioni di euro (di questi solo 10 milioni hanno riguardato le famiglie). E poi sacrifici, perché “solo con
la volontà e l’impegno di tutti si può resistere”. Ecco, allora, la rinuncia al premio di produzione, e la riduzione del 5,4% degli oneri operativi, dovuta al risparmio sulle spese amministrative (6%) e del personale (-5,2%). E poi ancora una razionalizzazione che ha portato alla chiusura di sei piccoli sportelli ubicati in luoghi già serviti da filiali maggiori. Ad incidere sugli utili anche un’altra operazione fortemente voluta dalla Ubi e che ha registrato un marcato ricambio generazionale tra la sua compagine: a fronte del
pensionamento di 75 dipendenti, ben 90 giovani sono stati assunti con contratto interinale o a tempo indeterminato. “Non potevamo permettere che il 30% dei giovani fosse disoccupato. Dovevamo porre rimedio a ciò, anche a costo di sacrificare gli utili”, ha commentato Goffi. A completare l’azione sul territorio, la riconferma del sostegno economico riservato dalla Ubi ad attività culturali e sociali per lo più marchigiane, per sottolineare la volontà di unire e rinsaldare i legami. Rosemary Martarelli
Confindustria PU: siglata intesa con i sindacati per la produttività Confindustria Pesaro Urbino e Cgil, Cisl e Uil hanno siglato a Palazzo Ciacchi un accordo quadro, che permette alle aziende associate al Sistema Confindustria di applicare da subito la detassazione su quelle parti di salario dei lavoratori che favoriscono la produttività e la competitività aziendale. Si tratta di una delle prime intese in Italia che danno applicazione concreta all’intesa siglata a livello nazionale da Confindustria e dai sindacati una settimana fa, per dare
la possibilità alle imprese di adottare, a favore dei propri dipendenti e dei lavoratori somministrati, le agevolazioni fiscali previste. D’ora in poi, quindi, verrà applicata l’aliquota secca del 10 per cento a tutti quegli istituti che sono riconducibili a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa, in relazione a risultati riferibili all’andamento economico e agli utili dell’impresa o ad ogni altro elemento rilevante ai fini del miglioramento della competitività azienda-
le. In pratica, la parte di salario legata a questi elementi non seguirà la normale e progressiva tassazione sulle persone fisiche, ma beneficerà dello sconto fiscale. L’importanza dell’accordo risiede nel fatto che le aziende associate a Confindustria potranno accedere al beneficio per i propri dipendenti sugli istituti previsti dal ccnl fino al limite di 6 mila euro lordi a condizione che i lavoratori beneficiari non abbiano avuto nel 2010 un reddito superiore a 40 mila euro.
Molteplici e differenziate le iniziative che il sistema camerale di Ancona ha organizzato per la promozione del sistema economico locale verso il mercato dell’Arabia Saudita: attività promosse in Arabia Saudita dal presidente di Unioncamere Marche, Alberto Drudi, per costruire l’incontro tra imprenditori marchigiani e sauditi realizzato a Pesaro nell’ottobre 2010; nonché la missione dello scorso febbraio del presidente della Camera di commercio di Ancona, Rodolfo Giampieri e Alberto Drudi, che si sono recati a Jeddah in occasione della fiera “Big5” per il settore edilizia, cui ha partecipato un gruppo di imprese della regione, coordinate dall’Azienda speciale per l’internazionalità delle Pmi, Marchet. Durante la missione è stato firmato l’accordo di collaborazione tra la Camera di commercio di Ancona e quella di Jeddah. In occasione della missione a Jeddah, Giampieri e Drudi hanno avuto modo di presentare ai rappresentanti della locale Camera di commercio il territorio delle Marche, il sistema economico, ponendo l’accento sulla Piattaforma logistica delle Marche e illustrando i settori produttivi regionali. Visto l’interesse riscosso
durante la presentazione alcuni rappresentanti della Camera di Jeddah hanno deciso di venire nelle Marche per incontrare le istituzioni, i rappresentanti del mondo economico e visitare le infrastrutture che compongono la Piattaforma logistica, nonché alcuni cantieri navali. La delegazione istituzionale della Camera di commercio di Jeddah, guidata dal Segretario generale Adnan Mandourah, era composta da Nashwa Taher, presidente della Commissione commercio, Abdalaziz Alkharashi, vicepresidente della Commissione export e Abdulaziz Alsuraie, presidente della Commissione industriali. “In questo periodo di grande difficoltà per le nostre aziende -ha affermato Drudi- si è voluto mettere in campo un’iniziativa istituzionale di ampio raggio per presentare tutte le potenzialità e le opportunità del nostro territorio, così da poter individuare, con i referenti della delegazione, gli ambiti in cui convogliare i massicci investimenti che i ricchi fondi sovrani sauditi effettuano all’estero. Per tale motivo siamo stati invitati in Arabia Saudita il prossimo maggio per partecipare al Forum biennale sulle opportunità economiche”.
Carifermo e Fidimpresa Marche, una nuova convenzione
Danni maltempo, intervento Unicredit
Carifac, attivo il progetto “Emergency”
Crisi: accordo operativo
Alluvione: piano per il territorio
Un aiuto a famiglie e imprese
Carifermo Spa e Fidimpresa Marche hanno firmato, nei giorni scorsi, nella sede di Fidimpresa ad Ancona, il nuovo accordo che disciplinerà i rapporti tra i due enti. La convenzione è stata siglata dall’amministratore delegato della Carifermo, Alessandro Cohn e dal presidente di Fidimpresa Marche, Silvano Gattari. Presenti alla firma anche il responsabile della Divisione crediti della Carifermo Spa, Emilio Lanciotti, il responsabile della Divisione commerciale, Ermanno Traini, e il direttore generale di Fidimpresa Marche, Giancarlo Gagliardini. Grazie alla nuova convenzione, Carifermo Spa continuerà a sostenere Fidimpresa nel proporre prodotti e servizi a favore delle aziende artigiane e delle piccole-medie imprese, al fine di supportarne le esigenze di finanziamento. “La firma della convenzione -sostengono Gattari e Gagliardini- offre alle imprese associate la possibilità di accedere al plafond messo a disposizione da Carifermo per fare fronte sia agli investimenti che al reperimento della liquidità necessaria al superamento della crisi che stiamo attraversando, aggravata dalla recente alluvione. Grazie alla collaborazione tra Fidimpresa Marche e Carifermo, le imprese potranno più agevolmente accedere ai finanziamenti richiesti. L’accordo operativo con-
sentirà, inoltre, di ridurre sensibilmente i tempi di istruttoria e di erogazione”. L’accordo sottoscritto consentirà a Carifermo di rafforzare la sua azione di supporto al territorio in stretta collaborazione con Fidimpresa Marche, il primo Confidi della regione iscritto nell’elenco speciale degli intermediari finanziari di cui all’articolo 107 del Testo unico bancario
Una collaborazione che permetterà di accedere più agevolmente ai finanziamenti richiesti, oltre a ridurre i tempi di istruttoria e di erogazione (Tub), nonché l’unico Confidi regionale della Cna. “Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto questo accordo con Fidimpresa Marche -afferma Cohn -; la tempestività, la professionalità ed il forte radicamento sul territorio che caratterizzano sia noi che il Confidi costituiranno un’ulteriore garanzia di efficienza ed affidabilità per le aziende artigiane e per le piccole e medie imprese”.
A seguito degli eccezionali eventi meteorici che hanno colpito in modo particolare le zone delle province di Fermo, Macerata ed Ancona, UniCredit ha definito uno piano straordinario d’intervento economico a supporto dei privati e delle imprese colpiti dall’alluvione. La direzione della Banca ha messo a disposizione uno speciale plafond di 150 milioni per l’erogazione di finanziamenti a condizioni particolarmente agevolate per far fronte alle specifiche esigenze sorte in conseguenza all’evento. Per i privati sono a disposizione 30 milioni di euro, di cui 25 dedicati all’erogazione di mutui casa con finalità di ristrutturazione e 5 milioni a prestiti personali utilizzabili per interventi più leggeri. Per le imprese è invece dedicato un plafond di 120 milioni di euro, dedicato alla ripresa immediata dell’attività produttiva. Lo stanziamento è erogabile in forma di prestito chirografario con un preammortamento di 24 mesi ed una durata totale del prestito di 7 anni. In concreto, questo permetterà alle aziende di avere un periodo di tranquillità, cominciando a pagare le rate del prestito solo dopo due anni. Per tutte le forme di finanziamento le spese di istruttoria sono azzerate e l’iter di valutazione seguirà una corsia preferenziale velocizzata e completamente istruita nelle due
direzioni commerciali di Ancona ed Ascoli Piceno. Le domande dovranno essere semplicemente corredate da una autocertificazione del richiedente, in attesa della dichiarazione formale dello stato di calamità naturale. “Abbiamo impegnato tutte le strutture specialistiche della nostra banca per creare un piano di interventi costruito su misura per tutte le specifiche tipologie di soggetti colpiti dall’alluvione –spiega Luca Lorenzi, responsabile territorio Centro nord di UniCredit–; la nostra non è solo una dichiarazione di vicinanza a questi territori e alle persone in difficoltà, ma un intervento concreto, che privilegia la celerità delle erogazioni per permettere di riavviare quanto prima il ciclo produttivo delle imprese”.
Il Gruppo Veneto Banca ha predisposto un aiuto immediato alla popolazione marchigiana, duramente colpita dall’alluvione dei giorni scorsi. Si tratta di “Emergency”, una linea di finanziamenti che Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, presente in tutta la regione, e Banca Apulia, presente nelle province di Macerata ed Ascoli Piceno, offrono a famiglie e imprese che hanno subìto dei danni all’abitazione, all’attività o all’azienda. Le due banche del gruppo hanno istituito, rispettivamente, un plafond di 10 e 5 milioni di euro, stanziati per permettere ai privati e alle aziende un ritorno alla normalità e un rapido ripristino dell’attività. Per le famiglie la linea prevede un prestito personale per ripristinare le strutture fisse e mobili danneggiate da avversità atmo-
sferiche e calamità naturali. Il finanziamento, a condizioni agevolate e zero spese di istruttoria, ha un importo massimo di 30 mila euro e una durata massima di 60 mesi. Per le imprese il finanziamento prevede un importo massimo di 150 mila euro, una durata variabile dai 19 ai 60 mesi e l’erogazione in un’unica soluzione della cifra richiesta. I due istituti hanno previsto, inoltre, la sospensione delle rate dei mutui contratti da famiglie e imprese per una durata massima di 12 mesi. Potranno aderire alla moratoria i privati intestatari di un mutuo ipotecario per l’acquisto o la costruzione dell’abitazione principale e le imprese che abbiano subìto danno all’azienda stessa. Il periodo di sospensione allungherà la durata del mutuo dei mesi in cui è stato interrotto il pagamento delle rate.
Banca dell’Adriatico: rilancio delle piccole aziende maceratesi Banca dell’Adriatico (Gruppo Intesa Sanpaolo), nell’ambito della propria attività istituzionale a favore del territorio dove opera, ha donato 15 mila euro per l’acquisto della dotazione tecnica e l’allestimento interno di un’ambulanza della Croce Rossa di Castelplanio di Jesi. La consegna dell’ambulanza allestita si è svolta nella filiale di Banca Dell’Adriatico a Jesi, diretta da David Duca, alla presenza del presidente della Croce rossa di Castelplanio, Ivo Micucci e del coordinatore delle
filiali di Banca dell’Adriatico, Mario Iezzi. Sono diverse le iniziative di solidarietà messe in campo dalla Banca dell’Adriatico e che prevedono significativi interventi a sostegno di associazioni impegnate nel sociale e nell’assistenza domiciliare dislocate nei territori di Marche, Abruzzo e Molise, nei quali la banca opera con oltre 230 filiali. “Abbiamo selezionato con cura le numerose richieste di sostegno giunte dal mondo del volontariato -ha commentato Iezzi–, privilegiando il progetto della Cro-
ce rossa italiana di Castelplanio. Sono convinto che essere banca di prossimità significa anche compiere azioni di solidarietà”. “Nel 2001, all’inizio della nostra attività di Croce rossa di Castelplanio –ha dichiarato Micucci– avevamo un solo mezzo e potevamo assicurare 800 interventi l’anno; in questi anni la nostra crescita è stata costante ed oggi, grazie ai tanti volontari che ci aiutano e a meritorie iniziative come quella della Banca dell’Adriatico, abbiamo superato i 6.500 interventi”.
MARCHEdomani
APRILE 2011
Risorsa e valore, la cultura rilancia: alle Muse la due giorni promossa dalla Regione. Una chiamata a raccolta con esperti e nomi illustri
cultura
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Il manifesto delle Marche Un momento del forum “Cultura come risorsa come valore”, con il Governatore Gian Mario Spacca; in alto l’assessore Pietro Marcolini con Jack Lang (foto Rillo)
SILVANA CORICELLI ROSEMARY MARTARELLI
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’ chiaro il segnale che viene dalle Marche, ribadito durante il forum promosso dalla Regione: “Cultura come risorsa come valore”. Una due giorni di confronto e di approfondimento, alle Muse di Ancona, un’occasione per ribadire la centralità della cultura nelle strategie di crescita indicate dal Governo di Gian Mario Spacca: insieme con il manifatturiero, uno dei due motori, sottolinea il presidente, per lo sviluppo del territorio: “In quest’ottica abbiamo alimentato molte iniziative culturali nella nostra comunità e abbiamo lavorato per diffondere una maggiore consapevolezza della nostra identità”. Ricchissimo il patrimonio di beni culturali di cui sono dotate le Marche; nel ricordare le nostre grandi mostre all’estero, l’inciso di Spacca su come la cultura,
“difesa” con significativi investimenti, riesca ad intercettare interessi economici. Insomma, cultura come volano per l’occupazione, l’innovazione e l’integrazione sociale; eco nelle parole dell’assessore regionale Pietro Marcolini: “In tempo di crisi
po per la comunità, passando da 8 a 12 milioni di euro”. Le Marche si presentano così come un vero e proprio laboratorio nazionale ed internazionale: in tempo di crisi, la cultura come migliore cavallo su cui scommettere. E la sperimentazione di una
Sold out per il recital di Albanese “Onorato di essere qui, dove ho avuto l’onore di essere prodotto da uno spettacolo dello Stabile delle Marche, Giù al nord”. In occasione del forum della cultura, il recital di Antonio Albanese (nella foto), in collaborazione con l’Amat. Muse sold out per uno spettacolo in cui l’attore offre un excursus la spesa va razionalizzata e riorientata: in netta controtendenza rispetto al Governo nazionale, noi abbiamo incrementato del 40 per cento l’investimento in cultura, elemento strategico di svilup-
regione come la nostra dimostra che questo tipo di scommessa è giusta. I complimenti vengono da Jack Lang, già ministro della Cultura in Francia, tra le personalità di spicco parteci-
COMUNE DI ANCONA Oggetto: procedura aperta per l’affidamento del servizio energia e multiservizio tecnologico per gli impianti di pertinenza del Comune di Ancona. Avviso di rettifica parziale e differimento termine scadenza bando di gara. CUP E39H10000440004 CIG 0571057324 Con riferimento al bando di gara relativo all’affidamento del servizio in oggetto, per il quale è stata già effettuata una rettifica parziale con differimento del termine di scadenza, pubblicata all’Albo Pretorio dal 01/02/2011, sulla GUUE 2011/S 21032610 dell’01/02/2011, sulla Gazzetta Ufficiale n. 18 dell’ 11/02/2011, comunicata tramite fax in data 01/02/2011 al Ministero delle Infrastrutture, nonché sui quotidiani “Il Resto del Carlino”, “Il Sole 24 Ore”, “Marche Domani”, si comunica che con determina dirigenziale n. 762 del 01/04/2011 è stato di nuovo differito il termine per la partecipazione alla gara in oggetto, fissato per le ore 12.00 del 04/04/2011 e prorogato alle ore 12.00 del 18/4/2011 con seduta di gara alle ore 9.00 del 19/4/2011. Debbono pertanto intendersi rettificati parzialmente i punti 1) 9) 13) del disciplinare di gara e la validità della cauzione provvisoria di cui al punto 10.3 sub lettera e) è almeno sino al 14/10/2011. Sono state altresi’apportate le seguenti rettifiche parziali: al punto 8.3.1 del disciplinare di gara , pagina 13 , è stato abrogato il punto (14) e di conseguenza , il Modulo offerta va compilato in ogni sua parte ad eccezione dell’ultima riga della pagina 1 e della pagina 39 , oppure nel caso in cui tali sezioni siano già state compilate dal concorrente, le stesse non verranno prese in considerazione; a pagina 1 del Modulo offerta, i punti 22 diventano 24. A pagina 14 del disciplinare di gara, alla lettera A (servizio energia plus), i punti da attribuire diventano 24 e viene abrogata la riga “ora:punti 2- ribasso offerto per ogni ora in meno di accensione sulla durata giornaliera massima (pari a 12 ore)“. La formula corretta riportata a pagina 14 del disciplinare di gara è la seguente: IA min I B min IC min ID min IE min + 1x + 1x + 1x + 0,30x + Punteggio(n) = 24 x IA (n) IB (n) IC (n) ID (n) IE(n) IF min I G min IH min Ii min Rprez (n) + 0,20x + 0,10 x + 0,10x + 0.30x + 2x IF (n) IG (n) IH (n) II (n) Rprez (max) Alla fine della pagina 14 del disciplinare di gara , la sigla Iprez (n) diventa Rprez (n) , Iprez min diventa Rprez (max) e la dicitura Ribasso minimo diventa Ribasso massimo . Alla pagina 15 del disciplinare di gara , vengono abrogate le prime 4 righe riferite a Iora (n) = Ribasso …. …………e Iora min = Ribasso …….. . Restano invariate tutte le altre disposizioni contenute negli atti di gara.
Ancona, 24.03.2011
panti al forum, nomi del mondo culturale, dello spettacolo, della politica e dell’economia –tra gli altri, il professor Pierluigi Sacco, docente alla Università Iulm di Milano e Sergio Arzeni, direttore Oecd-Ocse di Parigi-: “Se l’agenda nazionale
langue, se l’Europa soffre di una ‘berlusconizzazione’ della cultura –argomenta Jack Lang-, è a partire dal territorio, portando a fattore comune le cose che succedono in collegamento con altri territori”, che si può sperare in una rivitalizzazione di quella che viene definita “l’arte della civiltà”. “Importante che voi riusciate oggi a far echeggiare nuove parole, nuovi discorsi”, commenta Lang. E incalza: “Viviamo una crisi, motivo in più per fidarsi dell’intelligenza umana, per investire in modo massiccio su ricerca, sapere, cultura, per offrire ai giovani nuove possibilità”. E mentre “uno sforzo enorme in questa direzione si registra da parte della Cina e di altri Paesi
IL DIRETTORE AREA LL.PP. (Ing. Luciano Lucchetti)
del suo lavoro teatrale, punteggiato dai personaggimacchietta di un’Italia inesorabilmente divisa tra nord e sud, immagini speculari di un paese che assume forme grottesche e può essere per certi aspetti assimilato a quella “civiltà occidentale cinica e corrotta” di cui Albanese racconta. E pure non dissimile al medio Oriente dei luoghi comuni: “Gli arabi credono solo nel loro dio e nel commercio, come i veneti”. Il ‘ministro della paura’, cavallo di battaglia dell’eclettico artista, rimanda alla vulnerabilità di una società che senza paura “può essere paragonata ad una casa
senza fondamenta” e che la paura “trasforma in ordine”. Un amaro punto di osservazione che darà vita, ultimo nel ventaglio dei personaggi incarnati da Albanese, a ‘Cetto La Qualunque’: in Italia siamo “bravi a far finta di niente” e il surreale diventa normalità tra gli orrori cui si può assistere ad un comizio elettorale; “Ne ho sentiti una trentina, non mi sono inventato niente…”. Applausi e applausi per Albanese, diretto in questo recital da Giampiero Solari (foto sopra), rispetto a cui l’attore ricorda il legame artistico forte. Sil. Cor.
Controcanto 2011 Il prossimo appuntamento è a Castelfidardo, il 9 aprile, con Kimmo Pohjonen, tra i nomi di spicco di Controcanto 2011: fino al 15 maggio, molti ancora gli eventi esclusivi di questa edizione della rassegna. Il
16 aprile sarà la volta dei Quintorigo, a Cingoli, cui seguirà, il 17 aprile a Macerata, Paolo Sereno. Attesa per il concerto di Raphael Gualazzi a Jesi, il 30 aprile, mentre il 7 maggio l’appuntamento in
dell’Oriente come la Corea”, l’Europa “tergiversa” e negli Stai Uniti “è facile osservare una certa rinuncia culturale”. “Gravissimo”, insiste Lang, “ciò che oggi sta accadendo in Europa”: “Il modo in cui i Governi rinunciano allo sforzo per l’istruzione un’incoscienza assoluta; come potranno reggere le nuove leve, i nuovi talenti?”. Il futuro, insomma, è la cultura. Significativi gli interventi alla tavola rotonda organizzata nella prima giornata del forum; “Dobbiamo pensare ad un Paese diverso – dice il regista Giuseppe Piccioni-, per esempio ripensando il rapporto con scuola ed istituzioni”. E sulla centralità della scuola si sofferma anche l’attore Massimo Ghini; inevitabile parlare del Fus, “linfa vitale per chi opera nel settore, ma distribuito in modo inadeguato e non bastevole per il finanziamento”. Soluzioni alternative vengono dall’economista Innocenzo Cipolletta: “Finanziamento della domanda culturale, anziché solo dell’offerta”, la sua indicazione. Più diretto il regista Giampiero Solari: “Senza cultura ed istruzione si distrugge la democrazia”. Al dibattito anche i docenti universitari Marco Cammelli e Marco Causi, il presidente di Federculture Roberto Grossi, e Marco Morganti, amministratore delegato Banca Prossima del Gruppo Intesa. Nel secondo giorno del forum, presentazione dei risultati dei novi gruppi tematici di lavoro coordinati da Raimondo Orsetti, dirigente regionale del Servizio Cultura, ed approvazione del “Manifesto per la difesa e la valorizzazione della cultura”: il documento costituisce l’elemento di partenza di un lavoro che si dovrà sviluppare concretamente nei prossimi anni.
calendario è con John De Leo a Sassoferrato. Ad Ancona doppia data, l’8 e il 14 maggio, rispettivamente con Angus & Julia Stone e Billy Bragg. Gran finale a Senigallia con Elio e le Storie Tese il 15 maggio. Info.: www.controcanto.org
Aquiloniamo, festa nei cieli di Civitanova Il 30 aprile e il 1° maggio arriva a Civitanova Marche, Lungomare sud, la prima edizione di “Aquiloniamo”, il festival internazionale degli aquiloni. Diverse le attività previste: dal volo libero di aquiloni giganti e tradizionali al combattimento degli aquiloni giapponesi “rokkaku” dove, per vincere, bisognerà abbattere gli avversari. Si assisterà anche ad esibizioni di aquiloni acrobatici e si potrà partecipare a laboratori didattici per la costruzione degli aquiloni. Novità assoluta e di rilievo è il volo notturno di sabato 30 aprile: alle
ore 21.30 avrà inizio uno spettacolo suggestivo in riva al mare con evoluzioni
e balletti di aquiloni fluorescenti e auto illuminanti, accompagnati da musica e fari luminosi. Uno spettacolo all’aperto sul
palcoscenico naturale della costa marchigiana, dove ingredienti fondamentali saranno la vita all’aria aperta e la cultura del rispetto dell’ambiente. L’evento, patrocinato dal Comune di Civitanova Marche, dalla Provincia di Macerata e dalla Regione Marche, è organizzato dall’agenzia Mylove eventi, ideato e curato da Carmen Lisa Carella. Contemporaneamente al festival, Civitanova Marche ospiterà “1° maggio in festa”, con animazione, musica, giochi che si svolgeranno lungo tutta la costa, dal Lungomare sud al nord.
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I Concerti del Pergolesi fino a giugno ad Ancona Il prossimo appuntamento è per domenica 17 aprile, alle ore 17.30 alla Pinacoteca Podesti di Ancona, con il gruppo vocale Spiriti Beati diretti dal maestro Riccardo Lorenzetti in “Cantando per le vie del Rinascimento”. Sèguito ai Concerti del Pergolesi, rassegna che saluta con una nuova veste
la collaborazione tra l’Istituto superiore di studi musicali “G.B. Pergolesi” e la Fondazione Teatro delle Muse. Protagonisti i docenti dell’Istituto –con la collaborazione di prestigiosi artisti internazionali e di altri Istituti nazionali-, di ampio respiro la programmazione, spaziando dalla musica rinascimenta-
le alla musica colta moderna e al jazz. Domenica 8 maggio (ore 17.30), al Ridotto delle Muse, sarà la volta dell’Ensemble di saxofoni del Conservatorio di Mantova diretti dal maestro Gianluca Pugnaloni. Sempre al Ridotto delle Muse il 28 maggio (ore 21) il concerto del Trio ex
oriente Lux composto da Giovanni Seneca chitarra, Barbara Hill flauto e Martin Lillich contrabbasso. Gli ultimi due appuntamenti della rassegna si terranno alla Chiesa di Santa Maria della Piazza, alle ore 18.30, domenica 5 giugno con Lorenzo di Bella al pianoforte -accompagnato dalle
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voci recitanti di Pietro Conversano e Lucia Ferrati- in Après une lecture du Dante “Omaggio a F. Liszt nel bicentenario della nascita”- e domenica 19 giugno con l’Orchestra Offerta Musicale di Venezia diretta dal maestro Fulvio Fiorio e accompagnata da Doriana Giuliodoro soprano, Claudio Di Bucchianico oboe, Roberto Marchionni
clarinetto, Paolo Biagini fagotto e Gabriele Falcioni corno in I Fiati nel classicismo. Quest’anno la rassegna si arricchisce di una nuova sezione, “Classica con brio”: un ciclo di concerti, letture e conversazioni ad ingresso libero che si terranno tra aprile e novembre nell’Auditorium dell’Istituto Pergolesi.
Musei Palcoscenico Marche: il teatro entra nei luoghi dell’arte Cartellone dedicato alla memoria, celebrando l’Unità d’Italia
Al cuore della cultura M
usei e teatri uniscono i loro pubblici, dando vita per la prima volta ad una vera e propria stagione di eventi culturali ospitati nei musei della nostra regione. E’ un anno zero per Musei Palcoscenico Marche, che coglie l’occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia con un cartellone dedicato alla memoria. Una serie di appuntamenti di diverso genere per “aprire i luoghi sacrali della cultura alle contaminazioni dell’arte sia alta che bassa”, ha spiegato Pietro Marcolini, assessore regionale alla Cultura, presentando l’iniziativa, promossa da Regione, coordinamento regionale Icom Marche, Amat e Ministero per i Beni e le Attività culturali, in collaborazione con Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici delle Marche,
Soprintendenza per i Beni archeologici delle Marche, Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici delle Marche e i Comuni aderenti. Apertosi ad Urbino con la narrazione spiazzante di Ascanio Celestini nel suo Radio clandestina, il cartellone proseguirà fino a dicembre (nel dettaglio…, snodandosi lungo tre linee direttrici. Si va dal recital Memorandum
della compagnia Synergie Teatrali -quattro gli appuntamenti in città diverse, legati dal file rouge della memoria dei musei marchigiani- alla danza urbana con performance site-specific, tra cui spicca lo spettacolo di Susanna Beltrami, Le vent noir, il 24 giugno ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi di Macerata, fino alle narrazioni fiabesche del teatro per l’infanzia.
Grand tour musei il 14 e il 15 maggio Per il terzo anno consecutivo la Regione Marche, in collaborazione con Icom (International Council of Museums) e MiBac (Ministero Beni e Attività culturali), propone l’iniziativa “Grand tour musei”, che si svolgerà in occasione della Notte dei musei d’Europa (14 -15 maggio) e della Giornata internazionale dei
musei, promossa da Icom e dedicata quest’anno al tema della Memoria. Un appuntamento per riflettere sul rapporto tra i musei e la memoria, in un momento particolarmente importante per la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Negli 80 musei che hanno aderito all’iniziativa, prevista tutta una serie di eventi e manifestazioni, dalle tante
Appuntamento di prestigio quello con il recital Iliade al Museo archeologico nazionale delle Marche di Ancona il 7 luglio, con Lorenza Indovina e Blas Roca Rey, e chiusura di stagione, il 12 novembre, alle Cisterne romane di Fermo con la performance Un’ottima lettera dei Pompa Pulveris. A completare il cartellone, Scuola di platea museo, progetto coordinato
da Amat e Università di Urbino per avvicinare i giovani studenti alla cultura e ai luoghi dell’arte.
mostre temporanee a tema ai concerti, dagli spettacoli di danza e teatro a letture, degustazioni, conferenze, visite guidate, laboratori. La notte di sabato 14 maggio saranno davvero tante le possibilità di visitare i luoghi della nostra memoria e di approfondire i legami con l’identità territoriale marchigiana e la sua capacità di fare cultura a partire da piccoli ma splendidi luoghi. Per
l’occasione l’ingresso ai musei sarà gratuito o ridotto e sarà possibile acquistare la Carta musei Marche (www.cartamusei.marche.it) a tariffa ridotta. Il programma aggiornato in tempo reale di Grand tour musei 2011è consultabile nel Portale della Cultura della Regione Marche www.cultura.marche.it. Info: 800222111.
“Cappelli pazzi” da Montappone a Roma Dopo la Francia, la Cina, il Canada, un’ulteriore conferma per i “cappelli pazzi” di Montappone, che diventano emblema delle Marche nella mostra “Regioni e testimonianze d’Italia”. In occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, opere d’arte, oggetti, fotografie, vite di personaggi simbolo, video, pannelli, racconteranno fino al 3 luglio, in diverse sedi espositive romane, il patrimonio storico, culturale, tecnologico e industriale delle regioni, ma anche la nuova identità che si è venuta costruendo in 150 anni di vita e in particolare negli ultimi 40. La mostra, che si avvale della consulenza storica di Lucio
Villari, è promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unità Tecnica di Missione e dal Comitato
“Il paese sempre in testa” dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia presieduto da Giuliano Amato, in collaborazione con Roma Capitale e con la partecipazione di tutti i
Ministeri. In questo contesto, su segnalazione della Regione Marche prima e su successiva decisione del Comitato organizzativo, è stata individuata una piccola significativa selezione di ‘cappelli pazzi’, generalmente esposti a Montappone all’interno della raccolta “Il cappellaio pazzo” ideata dal creativo marchigiano Giuliano De Minicis. I cappelli sono ospitati in teche appositamente predisposte, all’interno dell’area dedicata alla Regione Marche, nella sede espositiva di Valle Giulia.
Ai cappelli pazzi si sono aggiunti alcuni pezzi storici da uomo e donna della collezione del Museo di Montappone, che vanno dalla fine dell’Ottocento alla prima metà del Novecento. Da dieci anni a Montappone, nella seconda metà di luglio, si svolge la festa interamente dedicata alla tradizione de “Il cappello di paglia” con mostre, attività, enogastronomia tipica, mercato di anteprime moda grazie alle aziende presenti sul territorio. È in questo ambito che esiste anche la mostra, unica nel suo genere e sempre incantevole, de “Il cappellaio pazzo” da cui sono stati tratti i cappelli esposti a Roma.
Bollywood Love Story, l’India a Senigallia “Conoscete l’India?”, chiede al pubblico lo svettante narratore, figura che incarna sagacia e autorevolezza, distacco dal mondo ma l’aria di chi la sa lunga, lui che dà voce alla vicenda umana e che è già assaggio d’India, di cui si accende La Fenice: un turbinare di suoni, colori, danze, ebbro teatro nel misto irripetibile di contraddizioni che rimbalzano dalle quinte disegnate. Gli imponenti pannelli echeggiano brani di vita indiana: cadenti casupole a ridosso di vie brulicanti e architetture sontuose sullo sfondo di questa storia che del più perfetto ‘Bollywood style’ riprende cifra e temi. L’amore ostacolato che alla fine trionfa è un
classico. Perché il lieto fine è d’obbligo, commenta il narratore, il cui racconto come filo d’Arianna lega la sequenza
delle scene. Semplice la trama: partito dal suo villaggio in cerca di fortuna, il giovane Rahul incontra Priya e tra i due scocca la fatidica scintilla. Il padre di lei, però,
disapprova e li ostacola. Vera protagonista, com’è nel genere musical, la miscellanea di luci, canti e movimenti che è frizzantissimo mélange incendiato di rosso in questo spettacolo capace di trascinare il pubblico con la forza del suo impatto vitale. Sull’onda del successo internazionale riscosso in una lunga tournée, ritorno in Europa per “Bollywood Love Story”, per la regia di Sanjoy Roy. Direttamente da Nuova Dehli, trenta interpreti tra
ballerini, attori, cantanti e musicisti sul palco di Senigallia dove il musical, con le coreografie di Gilles Chuyen, ha fatto tappa, proposto nell’ambito della Stagione de La Fenice (realizzata dal Comune in collaborazione con l’Amat); un’ora e mezzo d’un fiato, il teatro travolto dall’esplosiva energia di uno spettacolo dai ritmi contagiosi, simbiosi frenetica di musica e danza in chiave moderna e folkloristica, con percussioni dal vivo e suggestione di canti esotici. Malia di luci e costumi, una vertigine fino al vorticoso celebrarsi, in un’India pittoresca e volutamente kitsch, delle nozze tra i due amanti. Silvana Coricelli
Ascanio Celestini Un’iniziativa per tutte le età, dunque, che ha il pregio, come hanno sottolineato il direttore dell’Amat Gilberto Santini, il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici Paolo Scarpellini e Tiziana Maffei del coordinamento regionale Icom, di comunicare il patrimonio museale attraverso il teatro, rendendo attivi i luoghi della cultura. Info: Amat 071 2072439 – 071 2075880 www.amat.marche.it, Icom Marche 0735 579372 www.icom-italia.org. Rosemary Martarelli
La Berlino di Dolcini E’ allestita alla Galleria Art 065 di Pesaro (via Giordano Bruno) la mostra fotografica Berlino...C’era una volta un muro di Luciano Dolcini. Il fotografo pesarese propone immagini inedite scattate recentemente a Berlino, dove si era già recato subito dopo la caduta del muro per documentare lo straordinario evento storico. La mostra, che è stata curata dall’architetto Alfredo Venturi e che ha visto all’inaugurazione la partecipazione di artisti del territorio e di tanti visitatori, è il frutto di un’evoluzione stilistica e di una rinnovata ispirazione artistica di Dolcini. Le fotografie, infatti, sono tutte realizzate in digitale e rappresentano una sorta di svolta rispetto al passato e all’eccellente esposizione antologica “Occhiomente” del 2008 che narrava quarant’anni di scatti, in negativo e in diapositiva. “Ogni volta che realizzo una mostra con foto inedite selezionate tra tanti scatti e, quindi, tra tanti dubbi -commenta Dolcini-, è per me come tornare indietro nel tempo, agli anni Ottanta, a quando nelle prime mostre mi mettevo in gioco con tanta emozione. Il rinnovare queste sensazioni è un modo per sentirmi vivo e restare giovane, per esorcizzare il tempo”. “Volendo inserire un evento fotografico nel programma delle mostre del 2011 -dice Davide Leoni, titolare e curatore dello spazio espositivo–, il pensiero è andato istintivamente a Luciano Dolcini, che apprezzo sia per la capacità di realizzare reportage attraverso una rappresentazione intimistica della realtà che esprime la poesia del quotidiano, sia per gli scatti con cui ha raccontato il fare e la personalità degli artisti del nostro territorio”. Le fotografie, stampate in maniera eccellente da Nicola Tonolini della Boutique dell’Immagine, sono abbinate a incisive didascalie poetiche scritte da Franco Ampollini. La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 18 alle 20.
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Nell’anno dei festeggiamenti per lo storico anniversario del nostro Paese, il festival di Fabriano ideato da Francesca Merloni propone un ampliato concetto di condivisione del sentimento nazionale. Richiamando alla solidarietà
Poiesis, edizione dedicata all’Italia della fraternità SILVANA CORICELLI
stelli in collaborazione con alcune band di strada provenienti da diverse etnie; lo stesso Battistelli a
L
a domanda è nella Genesi: dov’è tuo fratello? “In una circolarità di luoghi, in un non-luogo, se vogliamo”, o “il” luogo. Che in questo momento è l’Italia. Nell’anno dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità, l’omaggio di Poiesis che rilegge e interpreta secondo il suo proprio stile e la sua sensibilità la celebrazione. “Fratelli in Italia” il titolo di questa quarta edizione del festival ideato da Francesca Merloni: la fratellanza il filo conduttore dei tanti appuntamenti che andranno a comporre il calendario della manifestazione, “un programma molto forte, corposo -annuncia Francesca-, e che ha esplicito richiamo alla solidarietà, alla comprensione dell’altro, dunque all’accoglienza”. Fabriano, rassegna nelle giornate del 20, 21 e 22 maggio: affidata ad una produzione originale di Poiesis l’inaugurazione, l’inno di Mameli arrangiato dal maestro Giorgio Batti-
Francesca Merloni
Un ampliato concetto di condivisione del sentimento nazionale già in apertura del festival: spiccano i nomi di don Luigi Ciotti, Toni Servillo, Goran Bregovic, Francesco de Gregori, tutti ospiti di Poiesis che, oltre al riconoscimento da parte dell’Unesco, avrà anche l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica italiana per questa edizione 2011 che San Francesco ha
Appuntamento il 20, 21 e 22 maggio: una produzione originale per l’apertura, l’inno di Mameli arrangiato dal maestro Giorgio Battistelli, che dirigerà la Filarmonica Marchigiana. Molti gli ospiti: spiccano i nomi di don Luigi Ciotti, Toni Servillo, Goran Bregovic, Francesco de Gregori dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana.
eletto a propria icona rappresentativa: colui che
“L’affarista” diretto da Calenda in aprile ad Ancona “L’affarista” da Honoré de Balzac, per la regia di Antonio Calenda, chiuderà la Stagione teatrale di Ancona, organizzata dallo Stabile delle Marche. In scena dal 14 al 17 aprile alle Muse, protagonisti Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli, scene di Pier Paolo Bisleri e musiche di Germano Mazzocchetti, la commedia di Balzac, scrive Calenda nelle note di regia, “possiede una stringente attualità, un incredibile impatto sul lettore contemporaneo, poiché tratta temi
testimoniò al mondo la fraternità come missione di vita, San Francesco primo fratello d’Italia cui sarà dedicata un’originale esposizione. E’ la mostra che Francesca, direttrice artistica della manifestazione, dedica a suo padre, Francesco Merloni: vi si potranno ammirare il San Francesco riceve le stigmate di Tiziano (prestato dalla Pinacoteca di Ascoli Piceno), il San Francesco sorretto da un Angelo di Gentileschi, il San Francesco d’Assisi di Annibale Carracci e il San Francesco in meditazione di Caravaggio. Ricca la sezione arte con tre mostre curate da Angelo Bucarelli: oltre alla proposta di opere
molto sentiti, come la frenesia e l’immoralità delle
speculazioni economiche, lo spietato gioco delle Borse, il mondo losco e cinico degli affari. Proprio il
mondo incisivo, realistico e allo stesso tempo molto ironico in cui l’autore raffigura questo universo ambiguo, e la sua perfetta, significativa attinenza con il nostro presente, mi ha indotto –spiega il regista- assieme a Geppy Gleijeses, a incentrare su questo testo un nuovo progetto di produzione, che vede unito l’impegno del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e del Teatro Stabile di Calabria”.
realizzate da “fratelli nelle arti” –De Chirico e Savino,
per esempio, o Gerolamo e Domenico Induno, o, ancora, Gilbert and Gorgel’esposizione fotografica “Ti ho incontrato a Firenze” con immagini sull’alluvione del ’66, a testimonianza di un momento in cui l’Italia ha saputo dimostrarsi in comunione di spirito- e quella che ripete il percorso della Nazionale italiana di calcio –la Nazionale sempre aggregante- grazie alle immagini messe a disposizione dalla Federazione italiana calcio. Arte, poesia, musica, teatro, cinema: così come le ramificazioni di Poiesis sono molteplici, le declinazioni del tema fratello possono avere sfumature diverse. Tema quanto mai significativo sullo sfondo, inciso della presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande durante la presentazione, di un “territorio del fare che in un momento di difficoltà ha trovato ancoraggio in un elemento forte come la coesione sociale, il sentimento che ha aiutato tutta la comunità a fronteggiare la crisi”. “Poiesis compie quattro anni a Fabriano sottolinea da parte sua l’assessore alla Cultura della
città Sonia Ruggeri- nella provincia e nelle Marche, evento frutto di una coralità e che sta diventando un Goran Bregovic
punto di attrazione, indicando la strada della cultura come motore di sviluppo”. La cultura “fattore trainante per un cambio di passo del territorio”, dice l’architetto Vittorio Salmoni, nello staff di Poieis. Alla presentazione anche Raimondo Orsetti, in rappresentanza della Regione.
Muse, concerto per il 150° dell’Unità
Concerto per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Nell’ambito della Stagione 2010-2011 della Fondazione Teatro delle Muse, l’appuntamento che il 29 aprile (ore 20.30) vedrà l’Orchestra Filarmonica Marchigiana
protagonista al Massimo di Ancona con un programma tutto dedicato alla ricorrenza: proposte musiche di
Giuseppe Verdi, Gioachino Rossini e Ludwig Van Beethoven. Info@teatrodellemuse.org
Nostro lunedì: omaggio al genio di Lorenzo Lotto Quarantotto pagine in una raffinata veste, dedicate alla memoria di Pietro Zampetti, e contributi di spicco per un numero interamente dedicato al genio e all’opera di Lorenzo Lotto, pittore veneto che nella nostra regione dipinse i suoi maggiori capolavori e a cui sarà dedicata fino al 12 giugno la mostra allestita nella capitale alle Scuderie del Quirinale e curata da Giovanni Carlo Federico Villa. Torna, dopo un anno, Nostro lunedì -la rivista ideata dal poeta Francesco Scarabicchi con la progettazione grafica ed il coordinamento di Francesca Di Giorgio dello studio Lirici Greci-, e lo fa con uno speciale su “Lorenzo Lotto – L’attimo terrestre”, proprio in occasione dell’importante esposizione romana di cui la Regione Marche è partner istituzio-
Il poeta Francesco Scarabicchi durante la presentazione; dietro il conduttore della serata, Andrea Carloni; a lato la copertina della rivista nale. Un nuovo debutto per un periodico che ha già conosciuto dodici edizioni in nove anni, e che ora torna a proporsi cambiando l’editore di riferimento: dal Comune di Ancona il testimone è passato alle edizioni Aniballi di Ancona ed il nuovo direttore
responsabile è Maria Cristina Benedetti. Nostro lunedì continuerà ad essere un’esperienza letteraria di alto livello, spaziando tra le molteplici prospettive culturali, ma la novità è nell’approccio monotematico di ogni uscita. “Questo è il numero che avrei
voluto fare fin dall’inizio – ha commentato Scarabicchi alla presentazione della rivista-. Nostro lunedì intende essere la spina nel fianco di chi vuole abbassare il nostro livello culturale. La cultura è un atto di democrazia, dignità e libertà e dobbiamo
combattere con il valore della coscienza per mantenerla. Il mio grazie va a chi ha voluto sostenerci, credendo in noi”. Al ritorno alle pubblicazioni hanno contribuito la Regione Marche, UbiBanca Popolare di Ancona, la Provincia e il Comune di Ancona, riconoscendo nel periodico una voce di grande qualità, come hanno sottolineato Rodolfo Giampieri, consigliere di amministrazione Ubi, e Stefania Benatti, consulente regionale alla Cultura, evidenziando appunto l’importanza della qualità per continuare ad essere protagonisti nel mondo. La rivista si caratterizzerà per un’attenzione ancora più marcata alla valorizzazione dei patrimoni locali meno conosciuti, continuando a sottolineare il forte legame tra cultura e territorio e a rinsaldare l’identità marchi-
giana. Non è un caso che alla presentazione della nuova pubblicazione, nella sede Ubi-BpA di Jesi, accanto ai molti collaboratori della rivista che hanno letto i propri contributi, gli ideatori del periodico abbiano affiancato l’intervento di artisti locali, a ideale completamento, visivo e uditivo, dei contenuti offerti da Nostro lunedì. La voce roca e graffiante di Gastone Pietrucci e la chitarra di Marco Gigli del gruppo La Macina hanno così restituito la tradizione orale dei canti di passione popolare, mentre la voce suadente dell’attrice Sonia Antinori ha dato anima ai componimenti poetici di Scarabicchi e Stefano Simoncelli. Pubblico delle occasioni che contano, serata -condotta da Andrea Carloni- densa di suggestioni. Rosemary Martarelli
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Paolo Gubinelli e Tonino Guerra: opere su carta esposte a Falconara Resterà allestita fino al 17 aprile, al Centro per la documentazione dell’arte contemporanea di Falconara Marittima (An), la mostra di opere su carta di Paolo Gubinelli e Tonino Guerra. A cura di Luigi Paolo Finizio e Stefano Tonti, l’esposizione di queste
pregiate carte dei due artisti, legati da un sodalizio di amicizia oltreché di poetica interpretazione della quotidianità attraverso gli strumenti dell’arte, apre l’interesse intorno ad una riflessione non usuale sugli esiti dell’espressione artistica dei nostri giorni
“Storie di tango e di passioni”: Amanda Sandrelli ad Ancona Suggestive pagine di alcuni dei poeti più famosi della storia argentina. Musica e parole che si rincorrono, unendo magia e ricordi sulle note di un viaggio intenso tra le musiche di Astor Piazzolla, i poetici duelli di Jorge Luis Borges, la passione straziante delle canzoni di Carlos Gardel, ed anche tra i brani di Augustin Bardi, Angel Villoldo, Maximo Diego Pujol. “Alfonsina y el mar. Storie di tango e di passioni”: tutto dedicato al tango il prossimo appuntamento nel calendario dei Concerti Aperitivo del Carlino che vedrà Amanda Sandrelli protagonista della serata in programma il 13 aprile (ore 21) ad Ancona, all’Aula Magna d’Ateneo. Quella della nota attrice la voce recitante in uno spettacolo che si preannuncia denso di emozioni; alla chitarra Giampaolo Bandini, al bandoneon Cesare Chiacchiaretta.
Fabriano dell’arte e della storia chiavi in mano Comune di Fabriano, Diocesi di Fabriano e Matelica e Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana in rete per la fruizione del patrimonio artistico, culturale e dei saperi della città di Fabiano. Il progetto si chiama “La chiave dei nostri tesori nelle tue mani”: l’apertura del sabato e della domenica di luoghi sacri e storici, musei ed altre eccellenze del territorio, per l’intero anno, il focus dell’iniziativa partita nel 2008, giocata su un itinerario che tocca San Benedetto, la Scala Santa, Sant’Agostino, San Nicolò, Sacro Cuore, San Biagio, San Bartolomeo, Oratori della Carità, Collezione Ruggeri-Mannucci, Teatro Gentile. Il ragguardevole programma prevede la visita ai luoghi sacri e storici di Fabriano, garantita dalle guide della cooperativa “Il Faro”. A corredo dell’insieme, depliant e audio guide disponibili nei siti contemplati.
Barbieri direttore artistico Amici della Musica Il nuovo direttore artistico degli Amici della Musica “Guido Michelli” è Guido Barbieri, nome di primo piano della critica musicale e della musicologia italiana. Personalità eclettica, che affianca alla critica e alla ricerca l’attività di scrittore, un lunghissimo elenco di collaborazioni giornalistiche come critico teatrale e musicale, attualmente Barbieri è conduttore e inviato del programma Radio Tre Suite e consulente musicale della Terza Rete radiofonica, oltre ad essere consulente editoriale della Fondazione Musica per Roma per la musica contemporanea. Dal 1984 insegna Storia della musica e Storia ed estetica musicale nei conservatori italiani, ora docente al conservatorio “Antonio Scontrino” di Trapani.
Traversine: diario di viaggio lungo la ferrovia Metaurense Presentato di recente Traversine. 50 km a piedi da Fano a Urbino lungo la ferrovia Metaurense di Massimo Conti (Aras Edizioni, 2011): il libro è il resoconto di due giorni di cammino durante i quali, nell’aprile 2008, l’autore ha voluto scoprire cosa vi fosse ancora di attuale e interessante da raccontare sul territorio che la Metaurense attraversa e sui cambiamenti che, dal dopoguerra in poi, hanno subito queste contrade rurali. Ma è anche un reportage sullo stato dell’arte delle infrastrutture, risalenti ai primi anni del Novecento, e dell’apparato tecnologico della linea. Unitamente alla riflessioni sul senso del viaggiare a piedi, il testo ripropone le testimonianze delle tante persone incontrate durante il vagabondare e che, in un modo o nell’altro, vivono lungo la linea ferroviaria. Completano questo diario di viaggio i racconti di coloro i quali, capistazione, casellanti e macchinisti, sulla Metaurense hanno vissuto e lavorato.
presentata con la scelta di opere che si distaccano spesso dalla più conosciuta o facile accessibilità consentita dalla pittura vera e propria. I due autori, che oscillano tra astratto e figurativo (anche se in ognuno la forma stilistica non è mai del tutto completamente
dichiarata), offrono stimoli sufficientemente avvincenti per un avvicinamento ed un godimento pieno dell’arte. A questo proposito scrive Finizio: “Le opere di Guerra e quelle di Gubinelli raccolgono segni che vagano nello spazio, quello del foglio marezzato di colori
APRILE 2011 o illuminato dal proprio biancore cartaceo. Segni configuranti e segni astratti animati da un comune vento di poesia, di lirica espansione compositiva. Gli oggetti, le figure, gli animali dei disegni acquerellati, dei collage di Guerra appaiono disposti su soglie di evanescenze, di ingenite metamorfosi commutanti e miscelanti le
proprie naturali sembianze; le tracce, le imprimiture, i segni grafici di Gubinelli si mostrano votati per propria natura all’indicibile, all’assenza di riconoscibili fisionomie. Eppure in ciascuno dei lavori esposti si è in grado di leggere, di accogliere il senso che li regge, che ne trama il nesso d’immagine”.
Franca Valeri ha presentato nel capoluogo il libro “Bugiarda no, reticente”: una straordinaria autobiografia, sintetica e ironica
La stringata comicità di una vita ROSEMARY MARTARELLI
signora del teatro sono bastati pochi spunti per tirar fuori dal cappello infiniti ritagli di una vita
S
inceramente reticente. Ironicamente pungente. Novant’anni passati così, divisa tra la passione per il teatro e per la lirica, e le fatiche del periodo bellico, gli allori tributati anche all’estero. Senza mai smentirsi, nemmeno adesso che ha ripreso per l’ennesima volta la penna in mano e ci ha regalato un altro suo saggio di scrittura semplice e sintetica, ironica e schietta. Ma stavolta Franca Valeri, artista poliedrica ed instancabile, si è messa alla scrivania non per stendere una delle innumerevoli sceneggiature di cui è autrice, ma per raccontarci la trama della sua vita. E ne è uscito un piccolo capolavoro di poco più di cento pagine, “Bugiarda no, reticente” (Einaudi). “Ho parlato abbastanza, considerato che parlo da sola”, è la battuta con cui la Valeri restituisce il senso della sua opera, “non troppo lunga perché io mi stanco quando i comici non smettono più di parlare”. E’ con questo suo humour intelligente e sottile che l’attrice ha incantato il pubblico del Ridotto delle Muse, dove ha recentemente presentato la sua autobiografia, partendo da un colloquio informale con Pino Strabioli, attore, regista e conduttore di origini marchigiane. Ma alla
Il frontespizio del libro trascorsa al massimo, coniugando sapientemente cultura alta e popolare. Momenti tratteggiati con il sorriso sulle labbra, sempre, anche quando i ricordi toccavano corde delicate, racconti veloci perché la sintesi è un dono, e forse perché sua madre aveva ragione: “la Franca è reticente”. Ecco allora un affollarsi di immagini che ci hanno restituito una Valeri ancora bambina, ma già dalle forti inclinazioni artistiche, grande appassionata di lirica, tanto da chiedere di essere accompagnata alla Scala di Milano a sei anni. E poi
la giovinezza trascorsa ad imitare e a rifare il verso a quella Milano bene che per lungo tempo si accosterà alla sua puntuta ironia. E ancora il periodo del successo parigino con il Teatro dei Gobbi, quando la sua voglia di osare la portò a recitare senza costumi e senza scenografie. Il folgorante debutto alla radio, nel 1947, seguito da quello a teatro; i due uomini più importanti della sua vita, Vittorio Caprioli, sposato all’improvviso a Ventimiglia, e il direttore d’orchestra Maurizio Reinaldi. E l’incontro artistico con i maggiori nomi italiani quali Alberto Lattuada, Federico Fellini, Alberto Sordi, Totò, Gino Bramieri, Nino Manfredi e Mario Monicelli. E ancora il prendere forma dei suoi personaggi più famosi, che hanno segnato il modo di fare umorismo sul palco, perché “la comicità non è un dono di natura, ma un lavoro del cervello”: dall’altezzosa Signorina Snob alla manicure Cesira, fino alla popolana Sora Cecioni, sempre al telefono con “mammà”. Un campionario umano che la Valeri ha saputo restituire con intelligente delicatezza, curandone anche la sceneggiatura. Sua ultima creazione: la commedia dal titolo “Non tutto è risolto”, che ha debuttato al Teatro
Valle di Roma, un palcoscenico che ha visto fiorire l’artista nei suoi anni giovanili. Una “Petrolini in gonnella”, come lei è tutt’ora fiera di essere chiamata, una donna forte che ha attraversato il fascismo e che degli anni duri del dopoguerra ricorda tuttavia la possibilità per i giovani di raggiungere traguardi importanti, meta che oggi appare molto più difficile. E’ anche per questo che l’artista si è spesa molto per la diffusione della cultura ed in particolare della lirica, ospitando a casa sua i giovani studenti ed offrendo loro aiuto a sue spese (il presidente della Repubblica Napolitano l’ha appena insignita del titolo di Cavaliere di Gran Croce per i suoi meriti artistici e culturali). E, scherzando ma non troppo, dice: “Mia madre mi disse che mi comprò a 50 lire con lo sconto. Costavo poco allora e mano a mano tornerò a costare poco, dati i tagli ai budget teatrali”. Un riferimento amaro che non è stato tralasciato da Andrea Nobili, assessore alla Cultura del Comune di Ancona, che ha sottolineato come la presentazione dell’autobiografia fosse un modo per far emergere la tanto bistrattata cultura (l’incontro, patrocinato dall’assessorato di Nobili con la collaborazione della Libreria Feltrinelli, è stato curato da Gabriella Papini e Lucio Benenati). E con Franca Valeri è stato così: in punta di piedi e con sottile ironia per celebrare la grandezza dell’arte.
Il naufrago Ozzola in mostra Resterà allestita fino all’8 maggio, al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, “Naufragio”, la mostra personale di Giovanni Ozzola (sua opera nella foto) realizzata in collaborazione con la Galleria Continua di San Gimignano. “Naufragare è fermarsi involontariamente verso il luogo prestabilito, una vera e propria rinascita, un momento estremo”: così l’artista (nato a Firenze, vive e lavora tra Prato e Parigi), che ha elaborato per lo spazio della Pescheria un progetto espositivo ispirato all’idea del naufragio in un territorio indefinito come il mare e al concetto del trascorrere del tempo. La mostra, a cura di Ludovico Pratesi, prende avvio da un’opera che sugge-
risce una riflessione sul passato, il relitto di una vecchia barca di pescatori illuminata
Suffragio. Al centro dello spazio, allestito un trittico di immagini fotografiche di grandi
dall’interno dalla scritta al neon Tomorrow and yesterday, che proietterà le ombre delle assi divelte dello scafo sulle pareti dell’ex Chiesa del
dimensioni che rappresentano la superficie dell’acqua animata dal riverbero di alcune gocce di pioggia. Immagini che riportano la memoria ad un
tempo sospeso e indefinito, colto dall’artista in una dimensione assoluta e quasi metafisica. Nella saletta retrostante, proiezione del video Garage, sometimes you can see much more, una serranda che si alza e si abbassa sul mare, in omaggio al dipinto Room by the sea di Edward Hopper. “Le aperture rappresentano un futuro a cui tendere, delle soglie dove è possibile sentire un positivo ignoto –spiega l’artista–. Il rumore del movimento meccanico della serranda va a stridere con l’apertura dell’orizzonte sul mare, divenendo così diaframma tra due dimensioni”. La mostra osserva il seguente orario: 10/1217.30/19.30, chiuso lunedì.
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VELA Il presidente del team Cristiana Mazzaferro, pluricampionessa mondiale 420: “L’obiettivo è di promuovere la nostra affascinante disciplina a tutti i livelli: dalle scuole agli adulti, oltre a manifestazioni e squadre agonistiche”
Un momento della conferenza stampa. Da sinistra: il tenente di vascello Mario Poli; il presidente del Circolo, Cristiana Mazzaferro; il sindaco di Civitanova Marche, Massimo Mobili, e il velista Mauro Canale
Presentata la stagione agonistica 2011 del Club maceratese, con velisti che regateranno a competizioni italiane, europee e mondiali, sostenendo prove in classi olimpiche in proiezione Londra 2012
Civitanova punta all’iridato Oltre cinquanta gli atleti impegnati nelle competizioni nazionali ed internazionali ROBERTO I. ROSSI
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romuovere la vela a tutti i livelli, partendo dalle scuole finendo con gli adulti, oltre a manifestazioni e squadre agonistiche: è lo slogan lanciato da Cristiana Mazzaferro, presidente del Club Vela Portocivitanova e pluri-campionessa mondiale 420, nel corso della presentazione della stagione agonistica 2011, nello specifico le squadre e il calendario, con importanti obiettivi legati alla conquista di titoli a livello italiano, europeo e mondiale, con test basilari per la partecipazione alle Olimpiadi di Londra del 2012. La multidisciplinarietà della vela, sport che consente a professionisti ed appassionati del settore di spaziare dalle classi olimpiche alle regate oceaniche, dai monotipi (barche tutte uguali) alle regate di altura, è stata protagonista assoluta della serata. Nella prossima stagione il Club marchigiano schiererà una squadra composta da oltre 50 velisti, impegnati nelle competizioni aperte alle derive (Laser, Optimist, Dragone, Dinghy), monotipi (Melges 24 e 32 piedi, Farr 40) e imbarcazioni d’altura categorie Offshore Racing Congress e International Rule Class. Tra i 12 timonieri della classe Laser, allenati da Andrea Patacca, e impegnati nei circuiti Italia Cup, Europa Cup, campionati europeo e mondiale, spiccano i nomi di Claudio Vallesi, campione italiano juniores 2007, di Valentina Gironelli, che con l’argento in Coppa dei Campioni (Reggio Calabria, 30 ottobre–1 novembre 2010) ha strappato un biglietto per il mondiale Under 16, e di Sofia Capparuccini, che potrebbe farle eco in virtù della vittoria a Salerno (5-7 marzo 2011) nel raggruppamento giovanile. Conta oltre 20 componenti la squadra degli Optimist, “guscio” a vela riservato ai giovanissimi che quest’anno parteciperà a tutte le regate zonali, al circuito Volvo Cup e alle regate per i più piccoli quali la Coppa del Presidente e la Primavela. Il team, suddiviso in pre-agonisti e agonisti, è allenato dai coach Valentina Stronati e Sebastiano Paolini. Tra i derivisti del club merita una segnalazione l’impegno di Gabriele Cingolani, esperto velista classe 1941, che parteciperà a 4 regate nazionali e alla world cup dei Dinghy classici. Tra i monotipi, “Armonia-Audi Fratelli Giacomel”,
“Melges 32” di Alessio Marinelli, “Uka Uka” e “Melges 24” di Lorenzo Santini, andranno alla ricerca di consistenti soddisfazioni nei rispettivi appuntamenti nazionali, continentali e mondiali. Oltre a Marinelli, il più talentuoso timoniere marchigia-
no con alle spalle 8 titoli nazionali, 2 europei e una vittoria alla mitica Barcolana a bordo di “Armonia”, si faranno notare facce conosciute come quelle di Gabriele Benussi e Paolo Mangialardo. Nel campo Orc International, il guidone sociale
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verrà rappresentato da una decina di equipaggi e la sfida sarà all’insegna di “Calipso IV”, “Altair 3” e “MP 30+10”, rispettivamente armate da Piero e Sandro Paniccia e dal Pierdomenico Sailing Team. Ambiziosi gli obiettivi di questi team che saranno impegnati nei campionati italiani e mondiali di categoria. Gli impegni di “Tike”, il maxi yacht di proprietà di Marco Serafini, si concentreranno sulle competizioni long distance
nel Mediterraneo: la Rolex Middle Sea Race, la Maxi Rolex Cup e la Palermo-Montecarlo. Per quanto riguarda le regate organizzate a Civitanova Marhe, il calendario è davvero vario: 12 eventi tra febbraio e settembre che interesseranno le classi Optimist, Laser e Altura. Il Trofeo Biancucci (classe Optimist, 3 aprile) e l’Italian Cup (Orc International, 4-5 giugno), due appuntamenti di selezione per i campionati italiani delle rispettive
classi. Tra agosto e settembre si svolgeranno gli appuntamenti clou del calendario: il campionato nazionale della classe Laser (22-27 agosto), che vedrà al via più di 300 timonieri provenienti da tutte le regioni d’Italia, la Solo Autolux, unica competizione per solitari corsa su barche di serie (3-4 settembre), e il campionato del Medio Adriatico, evento Orc international intitolato alla memoria di Luca ed Enrico Dignani (24-25 settembre).
Il PalaRossini ospiterà, sabato 16 aprile, alle ore 21, la gara Fabi Shoes Montegranaro-Scavolini Siviglia Pesaro
Il grande derby ad Ancona Eliminare il campanilismo. Un suggerimento e una speranza per cambiare, in meglio, lo sport nelle Marche. E l’approdo della Fabi Shoes Sutor Montegranaro nella Dorica, che si sta concretizzando, è un segnale, di spessore, per ribaltare il secolare modo di essere Il PalaRossini nella nostra regione. La volontà di trasferirsi ad Ancona è una conseguenza delle difficoltà createsi nel tempo con il Comune di Porto San Giorgio e della struttura, non più all’altezza della situazione, il PalaSavelli, per l’attività di questa Società sportiva. E in ottica futura, ormai prossima, trasferire le grandi società sportive in città con adeguate strutture sportive, e non solo, è la soluzione ideale per fornire una giusta risposta alle esigenze di squadre che militano nei massimi campionati. Quindi, la possibilità che la Fabi Shoes si possa trasferire nel capoluogo è un segnale importante, indirizzato a superare lo storico schema del campanalismo. Dopo gli allenamenti in proiezione del “Derby delle Marche”, Fabi Shoes Montegranaro-Scavolini Siviglia Pesaro, in programma sabato 16 aprile, con inizio alle ore 21, al PalaRossini, il team piceno sta, seriamente, valutando, il trasferimento, definitivo, ad Ancona per ritrovare gli stimoli, giusti ed opportuni, per tornare tra i protagonisti della serie A. “Il nostro eventuale approdo nella Dorica –ha precisato Gianmaria Vacirca, direttore ge-
È stato proprio Alessandro Crovetti, responsabile delle politiche societarie della Fabi Shoes Montegranaro, a sottolineare il rapporto della Fabi Shoes con il capoluogo regionale: “Montegranaro è la più piccola cittadina italiana ad avere una squadra di serie A, ma l’essere itinerante è da sempre il suo status, non disponendo di un impianto adeguato nella propria sede. Ancona potrebbe rappresentare la casa perfetta, in quanto l’impianto sportivo è eccellente e
dista da Montegranaro non più di 50 chilometri. Perché non cogliere questa occasione? Anche io sono curioso di stupire il ‘terzo’ pubblico e sono convinto che quando gli anconetani avranno la possibilità di vedere da vicino i grandi giocatori protagonisti di queste due squadre, dai piccoli Mestranzi e Collins, al lungo Ford e al grande atleta Diaz, si appassioneranno sicuramente al grande basket italiano”. Roberto I. Rossi
di Ancona nerale della Fabi Shoes Montegranaro- è ancora tutto da valuta-
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te, anche perché in palio ci saranno due punti decisivi per la
su
Giovedi 14 aprile - ore 23,20 Domenica 17 aprile - ore 13,05
re, comunque, la città di Ancona è e resta tra le nostre proprietà. La scelta definitiva la prenderemo a fine stagione. Un campionato, quello che stiamo vivendo, particolare, con una classifica corta che ci pone sia il rischio della retrocessione che la possibilità di entrare nel gruppo di team che parteciperanno ai play off. Intanto, dobbiamo concentrarci sul derby, un match molto importan-
nostra squadra. Il nostro auspicio è di mettere in atto un bello spettacolo, ma anche quello di vincere, non dimentichiamocelo. L’impegno costante che la proprietà dimostra nei confronti della squadra si è concretizzato per l’ennesima volta con l’ingresso in società del noto manager Alessandro Crovetti, a testimonianza del fatto che continuiamo sempre a guardare verso orizzonti nuovi”.
LUCIANO GOFFI Direttore generale Banca Popolare di Ancona
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FOOTBALL AMERICANO Dolphins: i sogni sono realtà Il ritorno nella Dorica. Obiettivo: conquistare i play off ROBERTO I. ROSSI
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ornare a giocare al Dorico: un evento per i Dolphins, lo storico team di football americano, creato e fondato nella primavera del 1982 ad Ancona e che negli ultimi anni ha girovagato per il centro Italia. Una squadra robusta, sotto tutti gli aspetti, che s’impone l’obiettivo, come dichiara il presidente Leonardo Lombardi, di “varare entro l’estate 2011 il progetto denominato ‘Dolphins Experience’, dedicato al reclutamento di giovani da avviare al football americano partendo dalle scuole medie (flag football) e proseguendo con le scuole superiori. Dopo i fasti del quinquennio di inizio millennio, coronato dai quattro Superbowl e dalle partecipazioni in Coppa dei Campioni, abbiamo dovuto fare i conti con un cambio generazionale drastico e repentino. La politica è stata quella di lavorare solo ed esclusivamente nel nostro territorio e se oggi possiamo disputare un campionato Ifl-Italian football league lo dobbiamo esclusivamente a questa filosofia”. E sul ritorno ad Ancona Lombardi dichiara: “Onore e merito a Gianluigi Luchena, l’head coach, che per troppi anni ha tirato avanti la baracca da solo. Il fatto di tornare ad Ancona è una eredità della sua gestione, che quest’anno trova il coronamento con il ritorno per le gare interne dei Goes Dolphins sull’erba dello Stadio Dorico di Viale della Vittoria, tempio dello sport anconetano. Di questo dobbiamo dire grazie all’assessore allo sport del Comune di Ancona, Michele Brisighelli, e soprattutto al presidente dell’Ancona 1905, Andrea Marinelli”. A proposito, il Comune di Ancona ha messo nero su bianco l’ipotesi di un campo da gioco dedicato… “Un obiettivo ambizioso in cui credo nato dalla sinergia con
la Stamura Rugby Ancona. Si parla del campo delle Palombare che potrebbe essere assegnato alle nostre due società dedite a ‘sport di contatto’. Un progetto a medio termine che trova le fondamenta sulla lungimiranza e sulla disponibilità di mezzi della Federazione rugby”. Veniamo agli sponsor, anche qui tante novità oltre alle solite certezze: “Abbiamo avuto la conferma da tutti gli sponsor della passata stagione –precisa Lombardi-, segno che stiamo lavorando bene sul territorio. A questo zoccolo duro di partner-amici si è aggiunta la B.D. Spa con il marchio Goes”. Il mondo Goes è un concetto di libertà ed indipendenza legato al movimento con intriganti modelli di scooter e di quad dal ricercato design e dalle elevate prestazioni. Questo nuovo arrivo, alle soglie del terzo decennio di vita, apre nuove prospettive ai Dolphins. La Goes può diventare la chiave di volta per la nostra attività agonistica e promozionale. Faremo di tutto per dimostrare di essere all’altezza delle aspettative di questo sponsor internazionale che ha creduto nel nostro dilettantismo professionale”. Lombardi non si sbilancia sui dettagli economici, anche se voci
di corridoio danno la Goes sponsor dei Dolphins per almeno un triennio. Che campionato Ifl si aspetta? “Abbiamo epurato lo spogliatoio da elementi negativi – chiude il timoniere dei Goes Dolphins– e puntiamo tutto su di un manipolo di veterani, su tre americani collaudati e dalle grandi doti umane e soprattutto sui nostri giovani. Un gruppo di venticinque-trenta ventenni che hanno davanti almeno quindici anni di football. Noi investiamo su loro dandogli la possibilità di giocare e crescere, a loro il compito di non tradire le nostre aspettative”. In prossimità delle “nozze d’argento” con i Goes Dolphins, coach Gianluigi Luchena si appresta a guidare i dorici per la ventiquattresima stagione consecutiva. Un’alchimia mistica quella tra il tecnico pesarese, dalle origini genovesi, e la franchigia dorica vissuta tra alti e bassi ma sempre e comunque con un punto fermo: giocare a football americano. Alla vigilia del via del campionato Ifl 2011 lo abbiamo intervistato. Coach Luchena, che cosa è il football per lei? “E’ una ragione di vita che segue solo la famiglia. Ho conosciuto questo sport nel 1981 ed è stato amore a prima vista, perché il football ha dei principi formativi unici, è uno sport che porta un ragazzo a diventare uomo prendendosi responsabilità verso se stesso e verso la squadra. Lo spogliatoio di
una squadra di football con trenta e passa atleti è uno spaccato della società in cui
viviamo, dove le diversità devono essere un valore aggiunto per la costituzione
dell’amalgama che è alla base di ogni obiettivo sportivo, come sociale”.
HANDBALL Serie A1 – Decisivo il prossimo match casalingo con il Semat Fondi
Luciana Mosconi in lotta per il ritorno in Élite Per l’Handball Luciana Mosconi Ancona, squadra di pallamano di proprietà del presidente Lorenzo Guzzini, quella in corso doveva essere una stagione di transizione, dopo l’esperienza dello scorso anno nella massima serie italiana e la successiva retrocessione in A1. Invece, nonostante il ridimensionamento della rosa della squadra ed un’età media molto scesa rispetto agli scorsi anni, in questo finale di campionato la Luciana Mosconi sta lottando per un nuovo salto di categoria nell’Elite dell’handball nazionale. Sarà il big match casalingo del 16 aprile, contro il Semat Fondi, terzo in classifica, a dire inevitabilmente se la Luciana Mosconi si metterà di nuovo in discussione in questa annata o se potrà festeggiare anticipatamente l’ennesima splendida promozione. Grande merito dei successi ottenuti dai dorici, inseriti nel girone sud di un torneo che conoscono ormai molto bene, va attribuito al vero e proprio traghettatore della squadra, il tecnico Andrea Guidotti. L’allenatore, nato nel capoluogo di regione, ha saputo cimentare un gruppo solido nel corso degli anni, capace di mettere in mostra
un gioco organizzato nei minimi dettagli e all’avanguardia dello sport moderno. Il resto, e non è certo poco, lo hanno fatto i giocatori, che a loro volta hanno saputo recepire e mettere in atto al meglio i consigli appresi. Il ricambio generazionale attuale non ha minimamente cambiato i punti cardine su cui si fonda la filosofia del coach anconetano, che ha sempre più puntato sulla forza della squadra, piuttosto che sulle giocate del singolo atleta, valorizzando ancora di più la sua équipe. Al momento di andare in stampa, la compagine marchigiana ha appena superato di slancio la temuta formazione dell’Albatro Siracusa al PalaVeneto, confermando il secondo posto in graduatoria (saranno promossi i primi due team classificati) nella sesta giornata di ritorno dell’A1. Lo ha fatto, come di consueto, mettendo in mostra
un gioco tanto divertente quanto concreto, giusto per ribadire il proprio stile. E in attesa della ripresa del campionato, con la trasferta pugliese di Altamura, questo il punto di mister Guidotti: “Direi che la mia squadra si è comportata davvero molto bene fino a questo momento, siamo sicuramente sopra ogni aspettativa. Sono più che soddisfatto perché continuiamo la nostra politica di far crescere i giovani, ottenendo risultati ottimi. Non abbiamo infatti stranieri, vogliamo dar spazio totalmente ai nostri ragazzi. Penso anche che alla fine potrebbero essere quelli dell’Ambra a vincere il girone, ma poco importa dato che saliranno in Elite le prime due classificate e, per come si sono messe le cose a questo punto, noi punteremo a seguirli a ruota in graduatoria”.
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CALCIO Volley/F – Coppa Cev alla Chateau d’Ax Urbino La Chateau d’Ax Urbino ha vinto la Coppa Cev, pallavolo femminile, battendo la formazione russa della Dinamo Krasnodar per 3-1, dopo la vittoria ottenuta nella gara di andata per 3-0. Un successo molto importante per il team urbinate, impegnato nel campionato di serie A1.
Eccellenza Marche – Intervista con Andrea Marinelli, presidente dell’Ancona 1905: “La promozione in serie D è un primo passo molto importante. Il ripescaggio? Io non mi tiro indietro”
“Tutti uniti per tornare in alto” “Il prossimo anno potremmo avere un altro allenatore” PAOLO PAPILI
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a vita del presidente Andrea Marinelli è cambiata molto da sette mesi a questa parte. Soprattutto sono aumentate le responsabilità nei confronti della città, che, dopo il tracollo estivo post-Petocchi, non voleva essere più tradita. Marinelli ha investito tanto per costruire una squadra nettamente più forte delle altre, ma chi sta nel mondo del calcio sa bene che mai niente è scontato. Alla fine è andata bene e lui per primo può tirare un grosso sospiro di sollievo. Presidente, quali sono le sue sensazioni dopo aver ottenuto la promozione in serie D? “Sono forti e intense. Adesso guardo al futuro con maggior serenità, anche perché sento molta fiducia intorno a me: credo si stia ricreando quel sano entusiasmo che mancava da anni nella nostra città, anche se la squadra militava in categorie superiori. A causa di gestioni spesso poco credibili, non c’era più quel senso di appartenenza che invece sto riscontrando adesso. Nel momento più brutto del calcio dorico sono stati sottoscritti oltre due mila abbonamenti, un dato che la dice lunga sulla voglia di riscatto degli sportivi.
Sono certo che presto la città ci darà ulteriore fiducia”. Da chi le sono arrivati i complimenti più belli? “Ho ricevuto una montagna di telefonate, in molti hanno capito quanto tenevo a sposare questo progetto”. Era il minimo visto che ha ridato una dignità alla città… “Dopo un’estate tribolata dovevo darmi da fare per forza. La promozione guadagnata è un primo passo per tornare a sorridere”. Come programmerà il futuro? Mister Lelli resterà in sella? “Non nascondo che sulla panchina dell’Ancona il prossimo anno potrebbe sedere un altro tec-
nico. Questo non significa che mi dimentichi del grande lavoro svolto da Marco Lelli. Anzi, potrebbe rimanere con un altro incarico importante: è un ragazzo onesto, umile e di lui mi fido ciecamente. Valuteremo insieme nel momento opportuno”. Qualche giocatore meriterebbe la conferma, è d’accordo? “Se in particolare la domanda è rivolta verso Genchi o Pesaresi, non ho dubbi: basterà una stretta di mano per accordarsi, sono due colonne della squadra, ma ne riparleremo più avanti adesso abbiamo altre priorità”. La lotta con la Fermana è
VOLLEY Tre le tappe del progetto, il via in programma lunedì 20 giugno
Marchemp: campus estivi per giovani atleti Marchemp, una scuola regionale di alta specializzazione pallavolistica, ideata dalla società Volley Young Osimo, con il patrocinio della Regione Marche, in collaborazione con “Le Marche del Volley”, il Coni, la Scuola regionale dello sport e il Comune di Osimo, ha attivato un interessante progetto improntato su dei campus estivi dove diffondere i valori e le tecniche del volley ai giovani. I corsi programmati si svolgeranno nell’arco di tre tappe, la prima da lunedì 20 giugno a sabato 25 giugno, la seconda, da lunedì 4 luglio a sabato 9 luglio, la terza, da lunedì 11
luglio a sabato 16 luglio. Ai campus estivi potranno partecipare atleti che hanno già giocato in campionati agonistici. Marchemp nasce sotto la direzione tecnica di Marco Paolini, l’uomo che ha creato il “modello falconarese” nella pallavolo, la supervisione operativa di Valter Matassoli, ex nazionale ed ex giocatore della Kutiba Falconara, e si avvale della presenza, in qualità di allenatori, di Joel Despaigne, “el diablo di Cuba”, e di Lele Fracascia, coach della Energy Resources Loreto, impegnata nel campionato di serie A2 maschile. “L’obiettivo
–riporta una nota di Marchemp- è di coinvolgere ragazzi e ragazze in età compresa tra i 13 e i 20 anni che vogliono migliorare la propria tecnica di base e crescere anche sotto l’aspetto tattico. Le iscrizioni saranno accettate entro e non oltre il 31 maggio 2011”. Marchemp si svolgerà nell’impianto del PalaBellini di Osimo. Per informazioni è possibile andare sul sito internet www.pallavolosimo.org; marchemp@pallavolosimo.org, segreteria organizzativa, tel. 388-6524159, fax 0717131350.
ancora apertissima… “Fino all’ultima giornata lotteremo per vincere il campionato, la squadra lo sa bene. Sono convinto che adesso giocheremo anche meglio: l’assillo di vincere sempre poteva costarci qualche scherzo. Questo assillo adesso non lo abbiamo più, voglio proprio vedere come andrà a finire. La Fermana ha dimostrato ottime qualità, ma noi non regaleremo nulla”. A fine stagione che farà? Proverà a chiedere il ripescaggio? “Io non mi tiro indietro, l’ho dimostrato, mi sembra. Se la città lo vorrà sarò pronto a questa evenienza”. Quali saranno le sue prossi-
to popolare e la cittadella sportiva. “Con i ragazzi dell’associazione di ‘Sosteniamolancona’ siamo d’accordo su tutta la linea, e il loro ingresso in società è imminente. Dobbiamo soltanto rivedere qualche punto, ma sono certo che riusciremo a trovare la giusta sintonia. Per quanto riguarda la gestione dello stadio Del Conero e la realizzazione della cittadella sportiva siamo ad un punto cruciale. Aspettiamo l’ok del Consiglio comunale che si riunirà prossimamente. Mi auguro che, come avviene in altre città, gli oneri di gestione siano accessibili. Facciamo le cose per bene, tutti uniti per riportare l’Ancona in alto il più presto possibile”.
me mosse? “Inizierò a pianificare il futuro molto presto. Abbiamo la possibilità di guardarci intorno con molto anticipo rispetto a tutte le altre squadre, visto che ad aprile siamo già stati promossi. Ho in mente di predisporre due strategie per il prossimo anno: se sarà serie D o Seconda divisione, ex-C2, non cambierà nulla dal punto di vista organizzativo, saremo comunque preparati”. Riorganizzerà anche la struttura societaria? “La nostra ‘famiglia’ è semplicemente meravigliosa. Potrei allargare l’organico con persone oneste e preparate, vedremo”. All’orizzonte due appuntamenti fondamentali: l’azionaria-
P U B B L I C I TA’ E L E T T O R A L E In relazione alle consultazioni elettorali del 2011, visto il provvedimento del Garante per la radiodiffusione e l'editoria pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Gruppo Alceo Moretti Comunicazione ha previsto spazi destinati alla pubblicità elettorale sulla testata:
Modalità dell’offerta e tariffe per l’accesso agli spazi destinati ai messaggi politici per le consultazioni elettorali del 2011 Ai sensi della legislazione vigente e in attuazione delle disposizioni del Garante per l'Editoria, si comunica che: a) i messaggi politici saranno accettati e pubblicati fino al 30 maggio 2011 compreso; b) viene garantita a tutti i soggetti interessati (partiti, movimenti politici ecc.) la parità nell’accesso agli spazi per messaggi politici elettorali; c) fermo il generale divieto di slogan denigratori, di prospettazioni informative false e di tecniche di suggestione, il messaggio politico elettorale è ammesso nelle seguenti forme: a. annunci di dibattiti, tavole rotonde, conferenze, discorsi; b. pubblicazioni destinate alla presentazione dei programmi delle liste, dei gruppi di candidati e dei candidati; c. pubblicazione di confronto tra più candidati. d) Ogni messaggio politico elettorale dovrà recare a. L’indicazione del committente responsabile; b. La scritta “messaggio elettorale”. e) Tariffe Edizione Regionale valide per tutto il periodo interessato (in Euro, IVA 4% Esclusa, colori): Formato Quadrotto
Dimensioni mm.137x105
Piede di pagina – 24 Mod. ¼ Pagina – 27 Moduli ½ Pagina – 54 Moduli Pagina Intera – 108 Mod.
mm. 280 x 90 mm. 137 x 207 mm. 280 x 207 mm. 280 x 420
Date utili per la programmazione Prenotazione spazi e consegna materiali Venerdì 8 aprile Venerdì 6 maggio
€
180,00
€ 350,00 400,00 € 750,00 € € 1.350,00
Data di distribuzione Mercoledì 13 aprile Mercoledì 11 maggio
Note: Si accettano sia avvisi in bianco e nero sia in quadricromia. Non sono previsti sconti quantità. Sono escluse commissioni di agenzia. E’ previsto esclusivamente il pagamento anticipato nelle forme: per contanti, assegni bancari, assegni circolari, carte di credito se disponibile. Termine di prenotazione dello spazio e consegna del materiale: 3 gg. prima della data di pubblicazione Domicilio eletto per eventuali consultazioni del codice di autoregolamentazione: Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.L. Corso Mazzini, 64 - 60121 Ancona ubblicità: Tel. 071/205115 – Fax 071/53082 - info@marchedomani.com Concessione PPubblicità:
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