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ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVI - N. 6 - 30 GIUGNO 2011 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: info@marchedomani.com redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it
Economia
Nostro speciale
Interviste con:
Bandiere Blu e Arancioni: una regione colorata
Giampaolo Giampaoli e Sergio Schiavoni
Hoffman: i 5 sensi delle Marche Presentata dal Governatore a Milano la seconda campagna promozionale con testimonial l’attore americano
LAMBERTO TACOLI
Nella Brambatti, Giovanni Gaspari, Antonio Pettinari
“Balcani, filo diretto con la Romania”: ad illustrare il progetto Alfredo Leonardi
GIAN MARIO SPACCA
Parliamo di politica La parola a:
Energy Resources: al Mugello arriva il... sole
Sport Basket Fabi Shoes, il dg Vacirca: “Nella Dorica una nuova avventura” • Calcio, serie D Ancona 1905, Favo: “Un team dinamico” • Calcio - Un evento a favore di Colibrì for Africa •
Sono intervenuti:
SERENELLA MORODER, MARIA PIA OLIVIERI, ANDREA NOBILI, FEDERICO TALÈ, GIULIANO CIABOCCO, CARLO SIROCCHI, MARIO CAPPARUCCI, SERGIO PAOLUCCI, AUGUSTO CIUFFETTI, SIMONE TARDELLA, ALBERTO SANTORELLI
FRANCESCO MERLONI
Cultura Gran mole di cultura: oltre 120 appuntamenti nella stagione estiva del capoluogo
A Civitanova star della danza: il festival al suo 18o compleanno; presenze di spicco per una edizione di richiamo
Matteo Fraboni: “Questa è la mia musica”; intervista con il nuovo talento marchigiano del jazz
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MORETTI – Buonasera cari amici; ospite di questa trasmissione è il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, che ieri -registriamo di mercoledì- ha avuto un incontro abbastanza ‘focoso’: (rivolto all’ospite) è un problema piuttosto serio quello che le hanno messo sul tavolo per la Fincantieri, no? Sono venuti da lei per chiedere soccorso... SPACCA – …intanto salutiamo i nostri ascoltatori; tengo innanzitutto a dire che i lavoratori della Fincantieri nella nostra regione sono meritevoli di grande rispetto, perché, di fronte ad una crisi così drammatica come quella che stanno attraversando insieme con le loro famiglie, hanno saputo porre in modo civile e con alto senso di responsabilità la questione che riguarda l’unità produttiva di Ancona: hanno accettato il confronto con le istituzioni e non si sono lasciati andare a gesti che in qualche modo potevano anche essere giustificati dalla gravità del piano industriale che è stato presentato dall’azienda (piano in-
MARCHEdomani borazione con Trieste e con Monfalcone; ci siamo anche impegnati a sviluppare programmi di formazione in modo che il cantiere possa qualificarsi sempre di più, rendendo più competitiva questa unità produttiva con l’utilizzo di nuove tecnologie anche nel settore dell’energia, in modo particolare con la copertura del fotovoltaico nello stabilimento industriale. Quello che occorre credo sia una maggiore capacità di interpretazione da parte del management della Fincantieri rispetto alle straordinarie opportunità che ci sono in giro per il mondo… MORETTI – …bisogna andare a cercarle… SPACCA – …bisogna andare a cercare queste opportunità e organizzare le attività in una maniera più competitiva, perché il mondo sta crescendo: non è vero che l’economia del mondo non cresca, che sia in crisi, perché non è mai cresciuta così tanto come in questi ultimi dieci anni. Quindi ci sono grandi attività per tutti, solo che bisogna cambiare l’habitus mentale e saper intercettare queste nuove opportunità... MORETTI – …questi grandi organismi devono capire che non è importante solo la capacità di produrre l’alta tecnologia, ma che è fondamentale andare a cercare nel mondo le opportunità, i clienti, le possibilità.... SPACCA – …certo, consapevoli che la competizione, con l’avvento dei nuovi Paesi, è ancora più grande: ci sono i coreani, gli stessi americani,
l’abbiamo messo al primo posto nel nostro programma di governo. Stiamo seguendo con grande intensità anche questa vicenda lunghissima dell’Antonio Merloni, purtroppo dentro una legge, la Marzano, che sicuramente non favorisce procedure rapide, perché ha dei meccanismi talmente farraginosi che non consentono, soprattutto ai commissari, di svolgere una funzione tipica del manager industriale, quella da esercitare proprio in un momento come l’attuale. Abbiamo seguito le vicende di tutte le maggiori crisi aziendali nella nostra regione, nel Piceno e nel Pesarese, impegnandoci al fianco dei lavoratori nella ricerca di soluzioni concrete, e non verremo meno nei passaggi delicati che ancora riguardano tante situazioni occupazionali delle Marche. MORETTI – Adesso arrivo ad un punto che mi sembra molto interessante mettere in evidenza: nelle Marche, con la ‘sberla’ che abbiamo avuto dal governo centrale di vederci tagliati non so quanti milioni di contributi… SPACCA – …170 milioni, il trasferimento che ogni anno lo Stato faceva alla nostra Regione… MORETTI – …170 milioni in meno e poi, soprattutto, la disparità di trattamento che c’è stata in occasione dell’alluvione: altre Regioni, non voglio fare nomi, hanno avuto 360 milioni di contributi, mentre al nostro governo regionale è stato detto di mettere una tassa perché così avrebbe risolto il problema. I marchigia-
cessità, ma questo non basta perché bisogna ricostruire ponti e strade, bisogna lavorare sui versanti, bisogna riorganizzare equilibri idrogeologici, quindi c’è la necessità di avere un’interlocuzione se non con la presidenza del Consiglio… non mi stancherò mai di ripetere che noi siamo stati la prima Regione d’Italia che ha avuto il riconoscimento di uno stato di emergenza da parte del Consiglio dei ministri -nella solennità del Consiglio dei Ministri presieduto dal Presidente del Consiglio- a cui non è seguita un’ordinanza. Delle due, una: o non era un’emergenza nazionale o lo era, dunque se il Consiglio dei ministri ha dichiarato l’emergenza nazionale a ciò doveva necessariamente seguire l’ordinanza che stabiliva come provvedere. Questa non c’è stata, prendiamo atto di tale aberrazione, e dico aberrazione perché non può essere usato altro termine. Adesso cercheremo di incontrare i singoli Ministri: il Ministro alle Infrastrutture per quel che riguarda i
30 GIUGNO 2011 mità naturale, ma ora siano definite e attivate le risorse”, ndr.). MORETTI – Secondo me, noi ci siamo salvati per un incontro felice: da un lato abbiamo il “rabdomante dei finanziamenti”, come chiamano il Governatore delle Marche a Bruxelles -perché veramente Spacca si è dato da fare dappertutto, andando
ritori e alle istituzioni. In Belgio, come in Germania, gran parte della fiscalità viene direttamente indirizzata sulle Regioni, in modo tale che i cittadini possano controllare come viene spesa. In Italia questo non avviene: forse sarà opportuno
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“Intercettare le opportunità Al fianco dei lavoratori” dustriale nel frattempo ritirato, ndr.)… MORETTI – … e per fortuna da noi la situazione prospettata è un po’ meno grave che in altre sedi... SPACCA – …in effetti bisogna riconoscere che in questo piano industriale si fanno delle scelte molto nette: all’area del Veneto e di Trieste, quindi ai cantieri di Monfalcone e di Marghera, è stata affidata la costruzione delle grandi navi, alla Liguria la costruzione delle navi militari e ad Ancona la costruzione delle navi da crociera e delle navi a maggior valore aggiunto. Ad oggi, quindi, e speriamo che le cose non cambino, l’unità produttiva di Ancona dovrebbe rimanere e specializzarsi in questo segmento di mercato che è molto interessante, anche perché si combina con i nostri distretti industriali: parliamo di una produzione molto raffinata che utilizza le competenze del distretto del legno e del distretto della pelletteria e che quindi può essere utile alla crescita complessiva dell’economia delle Marche. MORETTI – Il nostro cantiere è ben attrezzato? SPACCA – Il cantiere di Ancona professionalmente è molto competitivo e noi lavoriamo perché la sua competitività cresca ancora di più: ci siamo impegnati a creare un centro per lo sviluppo delle nuove tecnologie nel settore della navalmeccanica in colla-
quindi bisogna affinare le conoscenze, anche se va detto che in questo settore un aspetto fondamentale è quello finanziario, perché mettere in piedi una nave è una cosa estremamente onerosa. Quindi, anche per dare lavoro al nostro cantiere, per riuscire ad avere il cantiere di Ancona aperto, al lavoro -in questo momento a zero ore-, in occasione della visita del Santo Padre che ci sarà l’11 settembre prossimo sarebbe opportuno che gli istituti di credito marchigiani partecipassero, insieme a quelli nazionali, al finanziamento, appunto, di questa operazione. Alcune commesse sembrerebbero profilarsi, su queste commesse ci sono banche internazionali: se a completamento di questa copertura finanziaria ci fossero anche le banche delle Marche non sarebbe sicuramente male… MORETTI – …questo faciliterebbe l’operazione… SPACCA – …si rafforzerebbe ancora di più la coesione della nostra comunità. MORETTI – Interpellando qualcuno che ha partecipato come rappresentante del cantiere di Ancona alla riunione con lei, so che c’è stata soddisfazione per ciò che lei ha detto e promesso -e che sanno lei manterrà-; questo mi ha fatto piacere. SPACCA – Bisogna cercare di avere un’attenzione particolare rispetto a tutte le questioni che riguardano il lavoro:
ni sanno queste cose e riconoscono anche l’impegno di chi le fronteggia, tanto che in un sondaggio che ha fatto il Corriere della Sera sul gradimento rispetto all’operato dei vari Governatori nel nostro Paese, Spacca, forse con meraviglia di molte Regioni importanti, è salito sul podio, risultando il terzo Governatore d’Italia più gradito. Questo è un bel segno, eh? SPACCA – (In tono scherzoso) C’è sempre tempo per migliorare: ci sono ancora due posizioni da scalare, quindi bisogna lavorare di più. MORETTI – Questa è una risposta ‘spacchiana’, mi piace molto. Allora, dicevamo adesso dell’alluvione: abbiamo avuto un momento tremendo, perché è stata una cosa gravissima... SPACCA – …abbiamo ancora molte situazioni drammatiche: in questi giorni, girando per il territorio, ho incontrato molte famiglie e molte imprese che sono ancora in condizioni di isolamento e aspettano un intervento perlomeno tampone. Molte attività produttive sono state interrotte, molte lo sono state parzialmente; purtroppo, a distanza di due mesi, non abbiamo ancora nessun segno da parte del governo nazionale. Noi abbiamo preso un primo provvedimento con i fondi di garanzia, per rendere disponibili delle risorse finanziarie soprattutto alle imprese che sono in condizioni di ne-
ponti, il Ministro dell’Ambiente per quel che riguarda i versanti e così via, per cercare di combinare delle soluzioni condivise dove noi co-finanziamo le opere insieme allo Stato: da soli non ce la possiamo fare, non possiamo introdurre nuove tasse come richiesto dal governo nazionale. Nuove tasse che significherebbero Irap sulle imprese -e in una situazione come questa vorrebbe dire frenare la possibilità di intercettare la ripresa-, Irpef sui cittadini –il che è impossibile perché molti cittadini non ce la fanno davvero ad organizzare le proprie attività all’interno della famiglia-, accise sulla benzina – ciò che è improponibile, perché ormai la benzina è arrivata a livelli massimi e comunque sarebbe una tassa indiretta sui consumi delle famiglie. Quindi noi non inaspriremo la pressione fiscale e vogliamo un’intesa, come avviene in tutti i Paesi civili del mondo, quelli che si esprimono in democrazia con le leggi della solidarietà: vogliamo avere un incontro con il governo nazionale per affrontare questa vicenda in collaborazione, così com’è accaduto, come ricordava lei, con altre Regioni italiane, anche in occasione di alluvioni che si sono verificate quest’anno, a partire dal Veneto (riguardo all’alluvione nelle Marche, ufficializzata, intanto, la firma del decreto da parte del Ministero dell’Agricoltura; Spacca ha ribadito: “Riconosciuta la cala-
a trovare finanziamenti, aiuti, interventi e collaborazioni in tutto il mondo, dall’Unione europea agli Stati Uniti, dalla Cina, al Brasile-, dall’altra il temperamento veramente formidabile dei marchigiani, che hanno saputo reagire. La cosa che mi ha sbalordito è che le Marche -sono uscite le statistiche- hanno il 3 per cento in più di Pil, nel primo trimestre, come la Germania. Il che vuol dire che questa unione, questa fusione tra allenatore e squadra è stupenda. SPACCA – Adesso dico una cosa che forse qualcuno non apprezzerà molto perché può sembrare un po’ eversiva. In Belgio sono 354 giorni, stiamo quasi arrivando ad un anno, che non c’è il governo centrale e il Belgio va benissimo: nessuno si è accorto che non c’è il governo centrale. A questo punto dovremmo forse trovare una soluzione analoga per l’Italia: visto che il governo centrale non è in condizioni di provvedere ai bisogni dei propri cittadini, bisogna provvedere da soli. E’ vero, le istituzioni locali debbono fare integrazione sempre maggiore con i cittadini e trovare progetti che all’interno di questa collaborazione siano in grado di sostenere lo sviluppo dell’attività, ma questo comporterebbe poi una riorganizzazione complessiva della finanza, perché non può essere che lo Stato raccoglie tutta la fiscalità che chiede ai cittadini e poi non la ritrasmette ai ter-
che con il federalismo, oltre a definire i costi standard rispetto alla spesa storica, si cominci a pensare anche a soluzioni di questo tipo. MORETTI – Com’è la situazione sul fronte del lavoro nelle Marche? SPACCA – La ripresa si comincia a sentire pure nella nostra regione e ha toccato anche lievemente l’occupazione. Significativo è soprattutto il dato che riguarda i lavoratori più giovani: nelle Marche circa 6-7 mila nuovi occupati sono stati immessi nel mercato del lavoro e questo ha comportato una riduzione del valore della disoccupazione giovanile: il 2,7% rispetto all’anno precedente, dato che è un primato in Italia e che appartiene alle Marche, seguite con un altro valore positivo soltanto dal Molise. Tutte le altre regioni hanno valori negativi, nel senso che è incrementata la disoccupazione giovanile in tutte le regioni italiane –tranne, appunto, che nel Molise e nelle Marche. Resta però il fatto che noi avevamo 35 mila lavoratori protetti nel 2010 e ne avremo 25 mila protetti, con gli ammortizzatori sociali e con tutti i fondi di solidarietà che abbiamo attivato, nel 2011, quindi parliamo di una situazione ancora molto difficile. Molto dipenderà dall’evoluzione di alcune partite: oltre che dalla situazione delle piccole imprese, che peraltro stanno dimostrando di saper rispondere meglio
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30 GIUGNO 2011 alle crisi e alle difficoltà economiche, molto dipenderà dall’esito della vicenda dell’Antonio Merloni, che quest’anno dovrà comunque concludersi, della vicenda di Fincantieri, di cui parlavamo prima, e di nuove vicende che si profilano, come quella della Raffineria Api e di altre situazioni che pesano enormemente con la loro dimensione sulla... MORETTI – ...ho notato che insieme alla lotta per la difesa, la tutela dei posti di lavoro, nelle Marche avete spinto molto una strategia di attacco alla crisi, cercando di creare nuova occupazione ad
dotti manifatturieri: ci hanno chiesto opere liriche, che, come altre forme di cultura, vanno dunque anche viste, al di là della fruizione per noi nel tempo libero, come un prodotto da mettere a disposizione del mondo... MORETTI – …e per fortuna abbiamo successo… SPACCA – …senza parlare del turismo: significativo il dato dell’Aeroporto delle Marche, dove quest’anno avremo 750 mila passeggeri, gran parte dei quali in arrivo, non più in partenza: ricordo che eravamo a 370 mila quattro anni fa, quindi abbiamo recuperato
del nostro Governatore... SPACCA – …siamo nella fase finale dell’approvazione di un documento che sarà particolarmente importante per Ancona, per le Marche, e per tutto l’Adriatico: un documento che riguarda l’avvio della strategia per la Macroregione adriatico ionica, il che significa una cosa semplicissima, e cioè che questa comunità potrà integrarsi sulla base della politica marittima e quindi prevedere uno sviluppo della propria economia, dei propri porti, delle proprie infrastrutture, delle proprie attività commerciali avendo reciproco affidamento con soste-
Lotta per la tutela dell’occupazione e intanto strategia d’attacco alla crisi, creando forme di imprenditorialità in settori suscettibili di sviluppo come la cultura, in binomio con il turismo, e la green economy. “Siamo la regione più manifatturiera d’Italia, la tredicesima d’Europa: un sistema che dà lavoro a circa 300 mila marchigiani e che va dunque difeso, perché rappresenta la nostra ricchezza. Contemporaneamente ci dobbiamo preparare al futuro: una sfida lanciata alle giovani generazioni, più versate a nuove forme di economia”. Sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Moretti il punto del Governatore Gian Mario Spacca sui fronti del lavoro ancora critici: dalla vicenda di Fincantieri a quella dell’Antonio Merloni, a quella, che si va profilando, della Raffineria Api. “Molto dipenderà dall’evoluzione di alcune partite, oltre che dall’andamento delle piccole imprese. Le quali stanno peraltro dimostrando di saper rispondere meglio di altre realtà ad una contingenza difficile” esempio nei settori della cultura, della green economy, settori suscettibili di sviluppo… SPACCA – …sono sfide che noi abbiamo lanciato, però non dobbiamo dimenticare che le Marche sono una regione manifatturiera, la regione più manifatturiera d’Italia, la tredicesima d’Europa, e il sistema manifatturiero delle Marche, nudo e crudo, puro e semplice, dà lavoro a circa 300 mila marchigiani, che, moltiplicati per una famiglia di 2,2 persone di media, vede circa 700 mila persone nelle Marche dipendere dal sistema manifatturiero, sistema che rappresenta la ricchezza, il benessere, l’occupazione e il reddito della regione e che va dunque difeso. Contemporaneamente ci dobbiamo preparare al futuro, il che significa creare anche nuove forme di imprenditorialità: nuovi imprenditori in settori nuovi, a cominciare da quelli della cultura e del turismo, lanciando tale sfida alle giovani generazioni, che si sentono più portate verso queste nuove forme di economia. Le Marche hanno una straordinaria dotazione culturale, e la Regione ha fatto una grande operazione in questi anni: sono stati recuperati più di 1.100 beni culturali tra teatri, abbazie, centri di incontro, beni che, non più soltanto elemento passivo di catalizzazione delle risorse del bilancio regionale, possono partecipare alla costruzione del reddito se vengono utilizzati per manifestazioni in cui si può sviluppare una nuova forma di imprenditoria. Quando siamo stati in Cina, ad esempio, i cinesi non ci hanno chiesto solo pro-
questa situazione di crisi proprio attraverso il rilancio delle forme di turismo diverse e variegate che la nostra regione offre. MORETTI – Parliamo adesso un momento della scuola, che dal governo centrale ci viene tartassata: so che avrà un incontro con la Ministra Gelmini… SPACCA – …speriamo… MORETTI – …ah, non è sicuro ancora? Non fanno neanche la fatica di…. SPACCA – ...abbiamo richiesto un incontro sulla scuola, lo abbiamo richiesto su altri temi; non cito l’alluvione perché quello fa da caso esemplare, comunque dobbiamo ancora avere le risposte. MORETTI – Parlava lei prima dei cinesi: hanno versato la cauzione per l’Ardo? SPACCA – Si sono impegnati a farlo, ma ancora non c’è una notizia formale in questo senso: del resto questa è una procedura che è nelle mani dei commissari, la stanno gestendo direttamente loro e la gestiscono con una riservatezza assoluta, quindi è veramente una partita a poker: i diversi concorrenti tra loro non scoprono le carte, per cui fanno finta di non essere interessati, poi improvvisamente accelerano, poi decelerano e questo è uno stillicidio per le istituzioni, ma soprattutto per i lavoratori e per le loro famiglie. Ecco perché dicevo all’inizio che stiamo dentro una procedura come quella della legge Marzano che non aiuta. MORETTI – Dalle notizie che mi arrivano da Bruxelles, so che in questo periodo è aumentata molto la presenza là
gni finanziari dell’Unione europea. Abbiamo chiesto al Consiglio europeo che si riunirà il prossimo mese di giugno, e che è formalmente depositario della procedura, di chiedere a sua volta alla Commissione europea la realizzazione di questa strategia e contemporaneamente un’altra istituzione, il Comitato delle Regioni, ha formulato questa richiesta. Una richiesta che non viene dunque solo avanzata dagli Stati che compongono il Consiglio d’Europa, ma che viene fatta dalla comunità, che parte quindi dal basso e in effetti intorno al mare Adriatico, a partire dagli ultimi dieci anni, si sono create delle importanti relazioni: c’è un forum delle città dell’Adriatico, un forum delle Camere di commercio dell’Adriatico; c’è UniAdrian, che è la rete delle Università dell’Adriatico; c’è l’Euroregione adriatica, ovvero l’associazione di tutte le Regioni dell’Adriatico. E c’è anche l’associazione degli otto Stati che compongono la comunità dell’Adriatico, i quali si sono dotati di un Segretariato per l’Iniziativa adriatico ionica (Iai), Segretariato che ha sede ad Ancona e lunedì a Bruxelles è stato nominato segretario generale della Iai l’Ambasciatore Pigliapoco che è di Ancona, proprio per dare impulso a questa strategia. E’ quindi arrivato il momento in cui si può pensare alla creazione di questa Macroregione adriatica che tanti benefici può portare anche alla città di Ancona, rinvigorendola e facendone un’autentica capitale, perché le Marche hanno bisogno di un ruolo autorevole perché sia in grado di guidare,
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di assecondare e di condividere i processi di crescita dell’intera area adriatica. MORETTI – A proposito di Bruxelles, so di una sua nomina come membro di una commissione molto importante… SPACCA – …ce n’è più di una... MORETTI – …(commenta, rivolto ai telespettatori) …tutti si vantano di quello che sono o di quello che fanno; noi abbiamo un Governatore che è eletto nell’ambito di organismi molto importanti in Europa e non lo fa sapere... SPACCA – … è che certe cose non vengono comprese perché sembrano talmente strane… comunque, ciò cui lei faceva riferimento è la Commissione per l’ingresso della Croazia nell’Unione europea, ingresso che avverrà, credo, questa estate, vedendo passare da 27 a 28 i Paesi dell’Unione. C’è
ativi, però, con i piedi per terra-, che, guidati dal professor Alessandrini, pensino le Marche del futuro: l’abbiamo chiamato progetto “Marche 2020”, ma in realtà l’orizzonte temporale è anche più lungo, guardando alle tecnologie, allo sviluppo della demografia, allo sviluppo delle conoscenze per arrivare ad una serie di mappe che prefigurino la regione che sarà. Quindi quale dovrà essere la rete delle infrastrutture, lo sviluppo dei porti, la distribuzione delle scuole e delle università, quale dovrà essere lo sviluppo del sistema sanitario regionale, integrandolo con le prevedibili evoluzioni della scienza, delle conoscenze, delle tecnologie e anche della demografia. Tra 6/7 mesi avremo il primo risultato di questa riflessione che si sta compiendo e con questo primo risultato andremo alla consultazione con
una Commissione, di cui io faccio parte, per valutare questo processo … MORETTI – …se il caso o no di far entrare… SPACCA – … si è lavorato per tre anni, adesso si sta arrivando alla fine. Un altro organismo è l’Arlem, l’associazione delle Regioni, degli Enti locali e degli Stati che compongono l’area del Mediterraneo, e a questo proposito parliamo del grande progetto di cooperazione mediterranea all’interno del quale, peraltro, si inserisce il progetto di Macroregione adriatica, poiché si è ben compreso che il progetto Mediterraneo deve tenere conto di una realtà molto complessa, piena di diversità da ogni punto di vista: religioso, economico, sociale. C’è quindi bisogno di creare delle macrostrategie subregionali per far poi convergere tutto il Mediterraneo verso un processo di pace e di collaborazione. Arlem è il gruppo che sta appunto organizzando la cooperazione mediterranea. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori, scherzando) Siamo riusciti a tirargli fuori qualcosa… Tornando alla nostra regione, lei ha lanciato un piano, che fa riferimento al 2020: quali sono le caratteristiche principali di questo piano e i suoi obiettivi più importanti? SPACCA – Innanzitutto questa è una metodologia che recupera una tradizione della scuola di Ancona, vedendo allora il professor Fuà, eravamo alla fine degli anni Sessanta, tra i protagonisti di un piano per lo sviluppo delle Marche che alle Marche pensava nei 15/20 venti anni successivi. Ecco, io ho voluto recuperare questa metodologia, uscendo dalla logica dell’amministrazione diretta che implica tutta una serie di valutazioni in base a mediazioni, a compromessi, per dare spazio a dei creativi -cre-
la comunità regionale, in modo tale che ci sia condivisione rispetto ai percorsi possibili. Ciò aiuterà anche la programmazione regionale: avere dei punti di riferimento che non siano in contraddizione con le scelte più immediate che vengono adottate. MORETTI – L’ultima domanda: lei crede molto nella green economy… SPACCA – …assolutamente sì... MORETTI – …sta dando buoni risultati? SPACCA – In alcuni settori sicuramente sì, come il fotovoltaico: arriveremo a produrre 300 megawatt di energia entro poco tempo, un risultato che assolutamente non ci aspettavamo e che oltrepassa le stesse previsioni del Piano energetico ambientale. Non possiamo purtroppo dire la
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stessa cosa per l’eolico, dove un atteggiamento, non so come definirlo, pretestuoso… l’amministrazione centrale dello Stato, la Sovrintendenza, bocciano tutti i progetti che noi presentiamo, da qualsiasi parte provengano e in qualsiasi luogo siano collocati: noi siamo l’unica regione d’Italia che è a zero riguardo alla produzione energetica da eolico e questa ci preoccupa un po’, perché nel prossimo futuro, in base al disegno del governo che è sempre alla ricerca di nuove risorse finanziarie, le Regioni che non raggiungono l’autosufficienza energetica dovranno pagarsi la differenza. Differenza che andrà a carico soprattutto delle imprese produttive, e qui rientriamo nella logica che dicevo prima: e cioè che noi non possiamo gravare il nostro sistema manifatturiero, che dà lavoro a 300 mila persone, di ulteriori oneri, perché già deve subire una competizione fortissima da parte dei Paesi che stanno entrando da protagonisti nell’economia mondiale; abbiamo quindi la necessità di trovare un giusto equilibrio. MORETTI – Si è mai scoraggiato in questi anni? SPACCA – Non avrei potuto vivere così intensamente questa esperienza, giorno dopo giorno per un periodo di tempo così lungo, se non fossi un attivista sfrenato. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Per fortuna abbiamo un presidente così. (All’ospite) Complimenti; tra l’altro, dopo l’incontro che avete avuto a casa mia, occasione in cui vi siete conosciuti, mi ha telefonato Sergio Zavoli, rivolgendole molti complimenti: lui, con il suo incarico alla Commissione Vigilanza Rai, di presidenti di Regione ne conosce molti… SPACCA – …lo ringrazi molto da parte mia; spero di rivederlo presto. MORETTI – Io da marchigiano la ringrazio per quello che continua a fare per la nostra terra: grazie, Gian Mario… SPACCA -…grazie a lei, Alceo. MORETTI - Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 26 maggio 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti Marche domani - Anno XXVI Numero 6 - Giugno 2011 Direttore responsabile Alceo Moretti Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l. C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: info@marchedomani.com Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti Consiglio: Sergio Moretti Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN) Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: info@rotoin.it Chiuso in tipografia il 14 giugno 2011 Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN) Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodica Spedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50% Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail redazionemarchedomani@alceomoretti.191.it
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Nella Brambatti, sindaco di Fermo
Giovanni Gaspari, sindaco di San Benedetto del Tronto
“Puntare sulla qualità del vivere” ROBERTO I. ROSSI
Un commento alla sua vittoria. Dopo dieci anni il centrosinistra torna a guidare la città di Fermo. “Grande soddisfazione anzitutto. Perché siamo riusciti a ristabilire un colloquio sereno e convincente con i cittadini, lontano da una politica fatta di urla e polemiche fini a se stesse. Abbiamo scelto la strada del confronto e del dialogo, che saranno le chiavi per continuare ad avere un rapporto franco e corretto con i Fermani. Tutti, anche coloro che non ci hanno votato. Sentiamo il peso di una responsabilità che ci onora per essere stati chiamati ad amministrare la città dopo dieci anni di centrodestra che, purtroppo, non hanno fatto segnare passi in avanti alla collettività. Rimangono scoperte le questioni più importanti, a cominciare da una seria politica di riqualificazione e valorizzazione del centro storico, delle periferie e del patrimonio culturale cittadino”. Facciamo il punto sul programma da primo cittadino. Partiamo dal lavoro: quali le priorità? “Il Comune dovrà attivarsi per stimolare una serie di iniziative a sostegno dei giovani, lavorando di concerto con le altre strutture preposte a cominciare dalla Provincia, titolare della formazione professionale e dei centri per l’impiego. Fondamentale il coinvolgimento delle scuole per l’orientamento e l’inserimento professionale, oltre ad un rapporto qualificato e costante con il mondo dell’impresa. Inoltre, si dovranno mettere in atto degli strumenti efficaci per consentire agevolazioni per l’avvio di nuove attività”. Solidarietà: lei sostiene di dover accogliere le necessità delle famiglie, ma anche di tutelare le fasce deboli e gli anziani; nello specifico, in che modo? “Prima di tutto è necessario osservare e analizzare la realtà sociale della nostra città: occorre conoscere per comprendere ed agire. E’ già attiva una rete di servizi che
Nella Brambatti andrà rafforzata e qualificata ulteriormente, perché le situazioni di disagio sociale saranno una delle emergenze del futuro e riguarderanno, temo, sempre più persone. Anche qui sarà necessario lavorare in rete con le tante realtà del settore per ottimizzare le risorse lavorando possibilmente sulla prevenzione”. Riguardo al territorio, lei afferma che “va vissuto in modo responsabile pensando alle nuove generazioni”, quali i punti fondanti di questo programma? “Salvaguardare il territorio limitando, per quanto possibile, il ricorso a nuove costruzioni, pensando piuttosto alla salvaguardia dell’esistente. Evitare opere inutili e lo spreco di denaro pubblico. Riqualificare ciò che è stato costruito nei decenni passati e dare spazio all’edilizia residenziale
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pubblica. Dobbiamo costruire un disegno urbano coerente che tenga conto di uno sviluppo organico della città non affidato a interessi particolari. Qualità del vivere piuttosto che quantità, questo deve essere il nostro principio guida”. Cultura: quali le priorità per il rilancio di questo settore? “Una città che mortifica la cultura è una città che muore, che non ha futuro. È una città senza intelligenze. Perché cultura vuol dire tutto. Vuol dire scuola, formazione, lavoro, ma anche modo di presentarsi in senso civico, vuol dire una città aperta ed accogliente. Fermo ha bisogno di trovare una sua specificità in questo ambito. Una specificità che le manca da tempo. Deve avere il coraggio di partorire nuove idee e siamo sicuri che, grazie alla straordinaria vitalità delle tante associazioni ed enti presenti sul territorio con cui avvieremo un confronto continuo, e perché no grazie anche ai privati che vorranno investire in questo ambito, riusciremo a restituire fantasia e creatività alla città. Accanto a ciò dovrà proseguire l’impegno per la valorizzazione e promozione delle tante bellezze artistiche e culturali di cui disponiamo”.
“Risorse per il futuro dei cittadini” Il rinnovo del mandato alla guida del Comune di San Benedetto del Tronto è legato al lavoro svolto nel mandato precedente? “Mi sembra che i sambenedettesi abbiano premiato la capacità di dare stabilità all’azione di governo in cinque anni importanti nella storia dello sviluppo cittadino e ci abbiano chiesto di completare alcune importantissime iniziative che abbiamo avviato e per le quali, a breve, potremo avere importanti benefici: mi riferisco, solo per fare qualche esempio, al piano di riqualificazione urbana dell’area del Paese alto, al Piano casa comunale con la disponibilità di numerosi alloggi a canone sociale, alla messa in sicurezza e alla riqualificazione del torrente Albula che attraversa il centro città, al piano di riassetto del quartiere Marina di Sotto”. Come ha vissuto il ballottaggio? “Al di là dell’innegabile vantaggio conseguito al primo turno, abbiamo puntato a mobilitare la cittadinanza affinché tornasse al voto, spiegando che era in gioco non una poltrona, ma un’idea di comunità che abbiamo sintetizzato nel motto ‘Progetto Solidarietà– Benessere–Turismo’, che sono poi le iniziali della città. Il calore, l’attenzione che abbiamo riscontrato in quelle due settimane ci hanno sempre dato una ragionevole speranza di poter-
Giovanni Gaspari cela fare”. Quali le priorità programmatiche del suo nuovo governo? “Le idee che abbiamo illustrato in campagna elettorale scaturiscono da una considerazione: la crisi e i cambiamenti in atto, nonché le scelte compiute dal Governo nazionale nell’intento di far quadrare i conti, ci costringono a reagire concentrando le risorse su obiettivi che diano speranza sul futuro dei cittadini: mi riferisco agli investimenti sul welfare, alle politiche di sostegno alla famiglia con fondi per affitti e per l’acquisto della prima casa, agli interventi urbanistici tesi a recuperare alloggi per edilizia sociale, ai fondi per l’istruzione”. Il turismo continuerà ad essere uno dei punti focali dell’attività economica del suo Comune? “Un’Amministrazione non può limitarsi a rafforzare stru-
Regione Marche – Approvato il rendiconto 2010 Nel 2010 l’Irap aggiuntiva nelle Marche è scesa di ben 10 milioni di euro, grazie alla decisione della Giunta regionale di ridurre l’aliquota a favore delle imprese che avessero fatto assunzioni. E’ questo uno dei risultati più importanti registrati nel “Rendiconto di gestione 2010” approvato dall’esecutivo. “Pur in un contesto di grave crisi economica e nonostante i pesantissimi tagli imposti dal Governo nazionale ai trasferimenti statali –sottolinea il presidente Gian Mario Spacca- la gestione 2010 ha registrato un andamento in linea con le previsioni del bilancio iniziale rafforzando ulteriormente i capisaldi di
una solida struttura finanziaria”. In sintesi, questi i principali dati della gestione 2010: è stato ulteriormente ridotto l’ammontare del debito, sia quello contratto (da 767 a 714 milioni di euro) sia quello complessivo (da 1.262 a 1.253 milioni); è diminuito del 3,3% il gettito complessivo accertato dei principali tributi manovrabili (Irap, addizionale regionale Irpef, tassa automobilistica, ex Arisgam ed imposta sulla benzina); in particolare l’Irap aggiuntiva scende da 75,2 a 65,7 milioni di euro, soprattutto per effetto della manovra di riduzione dell’aliquota per l’incremento occupazionale; è sta-
to rispettato il Patto di stabilità interno, che ha ulteriormente abbassato la soglia del limite di spesa sia come impegni che come pagamenti; è migliorato il saldo finanziario, sceso da 119 a -114 milioni di euro; la spesa sanitaria non ha registrato disavanzi; le stesse verifiche effettuate dal Ministero dell’Economia sui bilanci delle Regioni certificano l’ineccepibilità dei conti della sanità marchigiana, collocando le Marche al secondo posto, dietro soltanto alla Lombardia; riconosciuto il miglioramento degli standard qualitativi e dell’efficienza dei servizi per i cittadini; è aumentato l’importo delle riscossioni tramite
avvisi di accertamento derivanti dall’attività di recupero della tassa automobilistica regionale (da 11,5 a 15,7 milioni di euro); si sono mantenute elevate la “capacità di realizzo” (86% di accertamenti sul totale degli stanziamenti finali di entrata), la capacità di impegno (74,6% sugli stanziamenti finali di spesa) e quella di pagamento (66,3% sul totale delle disponibilità), nonostante i limiti di spesa imposti dal Patto di stabilità; la copertura dei residui perenti si è mediamente attestata su oltre il 50% del totale; si è evitato il ricorso ad anticipazioni di cassa, contenendo al massimo gli oneri del servizio del debito.
menti di tutela, può e deve innescare politiche di crescita: tra esse, riteniamo di primario valore, per l’effetto moltiplicativo che può esercitare sull’economia locale, il sostegno del comparto turistico che deriva dal varo di importanti strumenti come il piano di spiaggia, il piano alberghi, dall’apertura di importanti strutture museali, dalla riqualificazione della grande oasi naturalistica della Sentina, dall’avvio del Parco marino del Piceno”. Che tipo di rapporto è presente a San Benedetto del Tronto con le energie rinnovabili? “Vantiamo un rapporto tra copertura fotovoltaica e edifici pubblici tra i più alti delle Marche, nel comprensorio operano importantissime aziende del settore tanto da costituire nei fatti un vero e proprio distretto delle energie rinnovabili. Dopo l’approvazione del Piano energetico ambientale comunale, che ha fotografato i consumi e i bisogni energetici della nostra città indicando le linee di sviluppo per i prossimi anni, predisporremo un Piano di azione locale, coinvolgendo tutti i principali portatori di interessi cittadini, con l’obiettivo di individuare le azioni per raggiungere gli obiettivi europei per il risparmio energetico, potenziando azioni già impostate nel precedente mandato come, ad esempio, la riqualificazione dell’illuminazione pubblica, l’individuazione di siti adeguati dove installare pannelli -tetti, parcheggi-, intervenendo sulla mobilità con investimenti sul trasporto pubblico, sulla metropolitana di superficie e con la realizzazione di un circuito cittadino di piste ciclabili”. Come pensa di combattere le difficoltà economiche legate ai tagli attivati dal Governo centrale? “Razionalizzando le spese correnti, migliorando l’efficienza della macchina comunale anche sul fronte della lotta all’evasione tributaria, recuperando sul fronte dei finanziamenti europei quello che ci è stato tolto dallo Stato centrale: in questa direzione, vincente è stata l’idea di riaprire l’Ufficio Europa, chiuso dalla precedente amministrazione di centrodestra, che in 5 anni ci ha permesso di intercettare 2,7 milioni per finanziare 12 opere pubbliche”. Roberto I. Rossi
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A sinistra, Antonio Pettinari; a destra, il nuovo presidente della Provincia di Macerata con, da sinistra, il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, e il leader nazionale dell’Udc, Pier Ferdinando Casini
“Gian Mario Spacca mi è stato molto vicino in questa campagna elettorale. Lo ringrazio per avermi definito ‘l’uomo del fare’. Ritorno al mio messaggio iniziale: ‘Provincia e Regione, insieme’ Solo insieme, ripeto, in una produttiva sinergia” ROBERTO I. ROSSI
l “laboratorio” formato dalla coalizione Pd-UdcIdv, dopo le elezioni regionali ha funzionato anche a livello provinciale a Macerata. Come mai? “Le rispondo naturalmente con il messaggio con cui ho aperto la campagna elettorale: ‘Scelta razionale: Provincia e Regione, insieme’. Ciò che è razionale è anche reale, per stare con Hegel. Così, nonostante una campagna elettorale ‘contro’ di eccezionale virulenza, il messaggio di razionale speranza è passato. Si è così allargata anche nel Maceratese l’area formata da progressisti riformisti e cattolici moderati. Ed ha vinto con chiarezza”. Su che cosa ha costruito questa vittoria? “Sulla saldezza della coalizione, che è aumentata giorno dopo giorno in maniera direttamente proporzionale agli attacchi e al fuoco delle polemiche alimentati incessantemente dal concorrente. Di pari passo sulla chiarezza del programma, ampiamente condiviso senza alcun distinguo da tutte le liste. Una profonda armonia, la
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Antonio Pettinari, nuovo presidente della Provincia di Macerata
“Un unico obiettivo: il rilancio economico” nostra, che è il ricordo più bello e rassicurante di questi mesi di campagna elettorale. Da noi non c’è stato mai un ‘uomo solo al comando’, ma tutti insieme abbiamo lavorato. Ecco la chiave, è stata in quel termine: ‘insieme’, che ho utilizzato pure nel messaggio del ballottaggio: ‘Insieme, per governare’. E’ un impegno solenne”. E’ stato un ballottaggio tranquillo e sicuro? “Di sicuro, di certo, di scontato non c’è mai stato nulla. Certamente l’esito del primo turno ci ha confortato. Nel ballottaggio, poi, abbiamo continuato ad essere noi stessi, esibendo con orgoglio tutti i simboli delle nostre liste. A differenza del concorrente. E mentre ministri e sot-
tosegretari del Governo Berlusconi non si facevano più vedere nel Maceratese, sono venuti a trovarci Pier Ferdinando Casini -per la terza volta!-, Massimo D’Alema per la seconda volta-, mentre Pier Luigi Bersani non ha potuto bissare a Macerata la visita di Civitanova Marche, bloccato in extremis dai lavori parlamentari”. Quali le priorità programmatiche in avvio di governo provinciale? “Subito un tavolo di concertazione, come metodo di governo, con le istituzioni -a cominciare dai Comuni, le due Università, l’Accademia di Belle arti, la Camera di commercio, le categorie, le associazioni, il volontariato, le Fondazioni- e le forze vive del
territorio. Poi, si darà il via ai cantieri per tutti i progetti approvati e già finanziati. Come terza priorità c’è la formazione di un gruppo di lavoro, con i dirigenti, per la semplificazione burocratica della Provincia. Perché gli utenti –cittadini ed imprese- non debbano più utilizzare giorni e giorni lavorativi davanti passando da uno sportello all’altro”. Come valuta il ruolo delle Province? “La Provincia, oltre ai suoi compiti obbligatori essendo un ente intermedio, ha un ruolo strategico di coordinamento ed indirizzo per tutte le istituzioni territoriali. E’ a competenza generale e quindi il suo ruolo è di rilevanza massima: considero, ad esempio, il lavoro e l’occupazione -con due occhi
rivolti ai giovani e a chi ha perso il proprio posto ed ha tra i 40 e i 50 anni- saranno i cardini della mia azione di governo. Con un unico, grande, obiettivo: il rilancio economico”. Quanto incideranno i tagli del Governo centrale sull’operatività della Provincia di Macerata? “Questi tagli destano seria preoccupazione. Dobbiamo, quindi, operare tutti insieme. Edilizia scolastica, strade ed infrastrutture devono andare avanti per il progresso stesso della provincia”. Considerato il parallelismo politico con la Regione Marche, stesse coalizioni, che cosa si attende dal governo guidato da Gian Mario Spacca?
“Tantissimo. Gian Mario Spacca mi è stato molto vicino in questa campagna elettorale. Lo ringrazio per avermi definito ‘Pettinari, l’uomo del fare’. Ritorno al mio messaggio iniziale: ‘Provincia e Regione, insieme’. Solo insieme, ripeto, e dunque nella sinergia, nella completa collaborazione dei due enti c’è motivo di concreta speranza per uscire dall’attuale stagione connotata da gravi difficoltà finanziarie. Questo gli elettori l’hanno capito, avendo fiducia, ben riposta, nella Giunta regionale. Insieme, ce la faremo. Un ringraziamento particolare anche a Palmiro Ucchielli”. Dopo la soddisfazione per la conquista della presidenza provinciale a Macerata, qual è il suo sogno politico nel cassetto? “Tutta la mia carriera politica si è svolta da 25 anni a questa parte all’ombra della Provincia di Macerata. Posso essere dunque definito uno specialista di questo ente: sono stato in maggioranza e più spesso in minoranza. Con lo stesso impegno. Il mio sogno nel cassetto? E’ proprio continuare a servire bene il territorio e questa comunità provinciale, da presidente per i prossimi cinque anni. Vi pare poco?”.
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Presentato in Prefettura il libro “Dizionario dei Presidenti della Provincia di Ancona”, realizzato da Papini e Severini
Avviati da Spacca; l’Ambasciatore Pigliapoco segretario Iai
Storia e memoria
Macroregione, incontri a Bruxelles
tando la progettualità dei governi locali e incrinando la fiducia tra i cittadini e le istituzioni”. Tra gli obiettivi che il libro si propone di raggiungere quello di stimolare una riflessione di merito e libera da pregiudizi Un momento della presentazione del sul ruolo delle Prolibro. Da sinistra, la presidente della vince, ultimamente Provincia di Ancona, Patrizia messo in discussioCasagrande, e il Prefetto Paolo Orrei ne. “Il ruolo sostenuto dalle Province in quepolitica, foriera di pericolose sti 150 anni –ha evidenziato pulsioni disgregatrici che riil Prefetto di Ancona, Paolo schiano di indebolire la parOrrei- è stato fondamentatecipazione popolare, svuo-
Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, nella sua veste di relatore della proposta di parere per la costituzione della Macroregione adria- Gian Mario Spacca e Mercedes Bresso tico-ionica, ha avviato a Bruxelles, nella ste, punti di vista utili alla sede del Comitato delle Reredazione del parere nel congioni, gli incontri di consultatesto della più ampia consulzione con gli stakeholder in tazione e dell’espressione di vista dell’approvazione del un’area matura per la costituparere il 4 luglio nella Comzione di una macroregione missione Coter (la Commissioadriatico-ionica ai diversi line politica di coesione territovelli di governance: europeo, riale del Comitato delle Regionazionale, regionale, locale e ni) e dell’approvazione definidella società civile. Il presitiva dell’11-12 ottobre prossidente Spacca ha anche parmi nella sessione plenaria del tecipato alla riunione annuale CdR. Alle consultazioni del dei ministri degli Esteri degli presidente Spacca partecipaotto paesi dell’Iniziativa adriano, accanto alla presidente del tico ionica. Nel corso della Comitato delle Regioni Merriunione ministeriale è stata cedes Bresso, commissari formalizzata la nomina deleuropei, ministri ed ambascial’Ambasciatore Fabio Pigliatori degli otto Stati Iai, presipoco, nato ad Ancona, a sedenti di Regioni, contee delgretario generale della Iai, l’area adriatico-ionica, parlaorganizzazione internazionale mentari europei, associazioni che raccoglie i Paesi che si di regioni e città, reti euroaffacciano sull’Adriatico e lo pee, Forum delle Camere di Ionio e che ha sede nel capocommercio, delle Università, luogo marchigiano. L’Ambadelle città adriatico ioniche. sciatore Pigliapoco succede Obiettivo degli incontri, racall’Ambasciatore Alessandro cogliere suggerimenti, propoGrafini.
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n secolo e mezzo di storia politica e amministrativa della Provincia di Ancona raccontato attraverso le biografie dei suoi presidenti dal 1861 ai giorni nostri. E’ il volume, dal titolo “Dizionario dei Presidenti della Provincia di Ancona”, promosso dalla presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e il centenario dell’Upi-Unione delle Province italiane, presentato, di recente, nei locali della Prefettura di Ancona. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo scientifico dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche, diretto da Massimo Papini, il quale ha curato le ricerche assieme a Marco Severini, docente dell’Università di Macerata. “Credo che questo libro –ha affermato la Casagranderappresenti un’operazione culturale di assoluta validità, soprattutto in questi tempi in cui, nel nostro Paese, alle tradizionali strumentalizzazioni della storia e della memoria, si salda la crescita di una preoccupante disaffezione alla
Cinquant’anni di Università nel capoluogo Costruito sui documenti, un viaggio nel tempo che ripercorre la storia della nascita e dello sviluppo dell’Università ad Ancona: una presenza di 50 anni raccontata nel libro di Sandro Ferri, che, entrato studente ad Economia di Ancona, una volta laureatosi ha percorso il cursus honorum dell’amministrazione dell’Ateneo, fino al vertice, come direttore amministrativo. Dopo essere andato in pensione, ha portato a compimento questo suo lavoro, che presentato nella Sala del Rettorato dopo i saluti del Rettore Marco Pacetti, del sindaco
Cleto Sagripanti nuovo presidente Anci Le Marche dopo dodici anni esprimono il presidente dell’Associazione nazionale calzaturifici italiani (Anci). Cleto Sagripanti, 40 anni, maceratese, sposato, due figli, amministratore delegato della Manas spa di Montecosaro e già a capo della sezione Calzaturieri di Confindustria Macerata, è il nuovo presidente dell’Anci. La sua elezione, avvenuta nel corso di un’assemblea svoltasi di recente a Milano, durerà un biennio. Vice presiden-
le e continuerà ad esserlo. La possibilità della loro eliminazione, come è stato annunciato e proposto a livello politico in quest’ultimo periodo, sarebbe drammatica, perché le Province rappresentano un punto di riferimento fondamentale per i Comuni, soprattutto quelli piccoli, essendo, la Provincia, una istituzione di coordinamento di area vasta. E il libro realizzato dalla Provincia di Ancona è molto importante per far conoscere ai cittadini la storia di tale ente attraverso le figure dei suoi presidenti”.
della Dorica Fiorello Gramillano, della presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande e dell’attuale direttore amministrativo di Univpm Luisiana Sebastianelli. “Cinquant’anni di Università in Ancona”: una storia che procede di pari passo con quella della città, l’Ateneo “grande ricchezza per il territorio”, inciso di Gramillano, dimostrando, ha detto da parte sua Pacetti, “un’intensa e proficua capacità di collaborazione con le istituzioni”. E in proposito la Casagrande ha ricordato che il Consorzio per il potenziamento degli studi universita-
ri, l’ente che nel capoluogo diede avvio agli stessi, era inizialmente formato da Comune, Provincia e Camera di commercio di Ancona. Nell’excursus d Ferri, nomi che hanno emozionato la platea: dal professor Giorgio Fuà, che il 23 novembre 1959 iniziò le lezioni ad Economia, sede distaccata della Facoltà di Urbino, ad Alfredo Trifogli, un grande artefice dell’attuale realtà universitaria ad Ancona, che a decorrere dal 18 gennaio 2003 ha assunto la denominazione di Università Politecnica delle Marche. Sil. Cor.
Posa della prima pietra ad Ozzano dell’Emilia, alla presenza di Romano Prodi; l’impegno dell’anconetana Renata Moretti
“Fiori nel deserto”: nuovo centro per disabili A Ozzano dell’Emilia (Bo), alla presenza di Romano Prodi, presidente del gruppo di lavoro Onu–Unione africana per le missioni di
Draghetti e Antonio Bernardi presidente di Vodafone Italia che ha fortemente contribuito alla realizzazione della struttura.
sociazione Papa Giovanni XXIII, prevede l’ampliamento del centro aperto nel 2004 per offrire accoglienza e inserimento lavorativo a ragaz-
zi disabili o con difficoltà relazionali e a persone svantaggiate della zona del distretto di San Lazzaro e della provincia bolognese.
Cleto Sagripanti te dell’Anci è stato eletto l’imprenditore Fermano Silvano Lattanzi.
COMUNE DI ANCONA AVVISO DI AGGIUDICAZIONEAPPALTO
Adolfo Guzzini Imprenditore Olivettiano 2011 Assegnato ad Adolfo Guzzini il Premio Imprenditore Olivettiano 2011 “per aver guidato –si legge nella motivazione- lo sviluppo della iGuzzini Illuminazione con un costante impegno di innovazione e di ricerca della bellezza delle architetture aperte e del design, facendo della luce un elemento di cultura. I successi conseguiti su scala mondiale sono frutto di uno stile imprenditoriale che alla passione e ai ruoli istituzionali per Adolfo Guzzini l’architettura e il design affianca il forte impegno per la collaborazione e la crescita professionale all’interno dell’azienda e nel territorio marchigiano attraverso l’attenzione responsabile verso le scuole di formazione tecnica e la guida dell’Istao”. Sede della cerimonia l’ex Centro studi ed esperienze di via Montenavale di Ivrea -oggi Anvalso- a premiare Guzzini sono stati Laura Olivetti, presidente della Fondazione Adriano Olivetti, e Bruno Lamborghini, presidente dell’Associazione Archivio storico Olivetti. Premiato, con Adolfo Guzzini, anche Gianluca Martino, fondatore di Smart Projects, di Scarmagno.
Romano Prodi, presidente del gruppo di lavoro Onu–Unione africana per le missioni di Pace, e Renata Moretti, responsabile dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII per la provincia di Bologna Pace, si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra del centro “Fiori nel deserto”, per l’accoglienza e l’inserimento lavorativo di ragazzi disabili e persone svantaggiate. Molte le personalità istituzionali e religiose presenti, tra cui Monsignor Allori Vicario diocesano della Carità, l’assessore regionale alle Politiche sociali dell’Emilia Romagna Teresa Marzocchi, il presidente della Provincia di Bologna Beatrice
Il progetto vede impegnata l’anconetana Renata Moretti, da sempre attiva nel sociale: da molti anni Renata vive a Bologna dove è responsabile per la provincia di Bologna dell’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, oltre ad occuparsi di una casa famiglia nel capoluogo emiliano. Il progetto “Fiori nel deserto”, promosso dalla cooperativa sociale La Fraternità e dall’as-
SEZIONE I: I.1) Comune di Ancona – Settore Riqualificazione urbana-edilizia storico monumentale, Piazza XXIV Maggio 1 – Ancona 60121, Italia; punti di contatto: a) Settore Riqualificazione urbana-edilizia storico monumentale, Via Zappata 1 Ancona 60121; gioann@comune.ancona.it; Tel: 071222.3062/3079/3068; FAX 071222.3087; b) U.O. Bandi e Gare, Piazza XXIV Maggio 1, 60121 Ancona; TEL 0712222592; FAX 0712222591; raffaelamaria.tonti@comune.ancona.it; http://www.comune.ancona.it/ankonline/it/uffici/ avvisiconcorsi/index.html; I.2) autorità locale; NO; SEZIONE II: II.1.1) lavori di realizzazione del progetto di recupero ed integrazione delle opere di urbanizzazione zona Cardeto; C.I.G. 0573367569; CUP E38C09000110003; II.1.2) esecuzione; Ancona; codice NUTS ITE32; II.1.5) CPV: 45231000-5; II.1.6) AAP: NO; II.2.1) € 937.225,68 oltre I.V.A. di cui € 51.203,60 per oneri sicurezza; SEZIONE IV: IV.1.1) procedura aperta; IV.2) prezzo più basso; SEZIONE V: V1) 23/05/2011; V.2) 159; V.3) Hydrosigma Costruzioni & Tecnologie Srl – Via G. Lanza, 6 – 00012 Guidonia Montecelio RM; V.4) € 722.179,26 oltre I.V.A. di cui € 51.203,60 per oneri sicurezza; V.5) subappalto OG3 30%, OG10 100%; SEZIONE VI: VI.1) NO; VI.3.1) T.A.R. Marche, Via della Loggia 24 - 60121 Ancona, Tel: 071 206946/206956/206979/206978, FAX: 071 203853, posta elettronica (non abilitata alla ricezione di atti processuali) taran-segrprotocolloamm@ga-cert.it VI.3.2) termini di cui all’art.120 c. 1 e 5 D.Lgs. 02/07/2010 n.104. Ancona, 30/05/2011
IL DIR. SETT. RIQUALIF. URBANAEDILIZIA STORICO MOMUN. (Arch. A. T. Giovannini)
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Intervista con Giampaolo Giampaoli, imprenditore dolciario. “Per uscire dalla crisi economica è necessario continuare ad investire in ricerca e innovazione, immettendo prodotti nuovi sul mercato”
“La salvezza? Fare estero” “Il comparto alimentare, per fortuna, sta reggendo bene” ROBERTO I. ROSSI
artiamo, parlando di economia. Come valuta l’andamento nella nostra regione? “Stiamo continuando a vivere un momento particolarmente difficile. L’attesa ripresa non sta maturando secondo le nostre aspettative. A livello politico c’è troppa confusione, non sono state effettuate scelte produttive. In questa situazione la salvezza si può conquistare facendo ‘estero’. Fare estero è la soluzione migliore, ma organizzarlo non è semplice”. Quindi, la ripresa è alle porte nelle Marche? “Noi siamo una regione abbastanza virtuosa, purtroppo ci sono dei segnali negativi con aziende che chiudono, che hanno cassa integrazione e mobilità, questo vuol dire perdere ricchezza. Bisogna fare attenzione al prossimo futuro”. Quali i settori in maggiore difficoltà? “Sicuramente l’edilizia, che è un motore importante per la nostra economia. Il
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Giampaolo Giampaoli nostro settore, quello alimentare, per fortuna, ha retto sempre abbastanza bene, però ora c’è lo spettro delle speculazioni sulle materie prime nel mondo, che ci sta mettendo davvero alle corde”. Considerato il suo impegno professionale nell’ambito bancario -membro del “Corporate and Investment Banking, Comitato divisionale di Unicredit spache approccio dovrebbero avere le banche nell’offrire un aiuto al mondo imprenditoriale? “Il ruolo degli istituti di
credito è importante. Nonostante tutto, non bisogna dimenticare che le banche stanno affrontando un periodo di difficoltà, legato anche all’attivazione di Basilea 3. Bisogna mettersi a fianco delle imprese, e se si troverà questa intesa l’uscita dalla crisi sarà più veloce. La collaborazione tra banche e imprese è fondamentale”. A livello imprenditoriale come stanno andando i passaggi generazionali, nello specifico nella sua azienda? “Noi stiamo lavorando su
L’intesa siglata da Regione, 13 Comuni e Politecnica; programma promosso dalla Svim
City Sec, nuove risorse “Il protocollo d’intesa che la Regione insieme a 13 Comuni marchigiani e all’Università Politecnica delle Marche firma per abbattere l’inquinamento atmosferico –ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati– non solo è importante perché prosegue il nostro impegno nell’incentivare la green economy, ma anche perché attraverso la Svim possiamo così accedere, anche in tempi di preoccupanti tagli alle nostre risorse, a nuovi finanziamenti europei”. Promosso dalla Svim e approvato dall’Agenzia europea per la competitività e l’innovazione fra i diversi progetti per la valorizzazione del settore energetico, prende così sostanza il programma “City Sec” che rientra in quello europeo “Energie intelligenti per l’Europa”. I Comuni che aderiscono al protocollo entro il 2020 dovranno superare l’obiettivo del 20% di riduzione delle emissioni di Co2, attraverso l’attivazione di azioni concrete e misurabili per la riduzione di emissioni inquinanti e per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Il progetto City Sec coinvolge partner di sei Paesi europei. Nei territori di ciascun Paese partner sono stati individuati i Comuni destinatari dell’azione di coinvolgimento nel Patto dei sindaci. Per le Marche sono stati selezionati: Ancona, Fabriano, Jesi, Senigallia, Osimo, Pesaro, Urbino, Fano, Macerata, Civi-
tanova Marche, Fermo, Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. I Comuni aderenti formeranno così una Sec (Sustainable energy community), una comunità per l’energia sostenibile per diffondere la conoscenza della situazione energetica e per promuovere la consapevolezza della necessità di un cambiamento. “La sfida –ha detto il presidente della Commu-
nity appena formata dal City Sec, lo jesino Daniele Olivi, accompagnato in Regione anche dal suo vice, l’assessore pesarese Giancarlo Parasecoli– è trasformare lo sviluppo sostenibile in uno sviluppo durevole”. Donati ha anche aggiunto che presto il Protocollo verrà esteso ad altri enti locali, fra Comuni e Province, che vorranno aderire.
Banca dell’Adriatico, incontro con artigiani e commercianti “Dire e fare”: Dario Pilla, direttore generale di Banca dell’Adriatico, ha incontrato artigiani e commercianti del territorio assolvendo all’impegno assunto in occasione della recente sottoscrizione dell’accordo tra la banca e Rete Imprese Italia (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti) di Pesaro Urbino. Ai numerosi imprenditori presenti nella sala convegni della banca, Riccardo Corbelli, coordinatore delle filiali di Pesaro e Urbino di Banca dell’Adriatico, e Roberto Borgiani, direttore Confesercenti in rappresentanza delle cinque associazioni, hanno illustrato le opportunità che Rete Imprese Italia è in grado di offrire agli operatori economici locali. Il direttore Pilla, dopo aver evidenziato i dati positivi della banca tra cui un significativo incremento nell’erogazione del credito nell’ultimo trimestre, si è messo a disposizione degli imprenditori fornendo risposte, in maniera semplice e concreta, ai bisogni e alle criticità segnalate dalle imprese. La presenza di giovani imprenditori ha portato, in particolare, a discutere delle problematiche che le nuove imprese (le start up) incontrano nell’accesso al credito e dei criteri di valutazione dei progetti di investimento da parte delle banche. “La creazione di sinergie tra banca, associazioni e Confidi attraverso la costituzione di un tavolo congiunto di valutazione dei singoli progetti -ha detto Pilla- è un tipo di risposta di facile ed immediata realizzazione che può contribuire ad affrontare le difficoltà presenti nella valutazione delle start up”. Ruolo dei Confidi, sostegno alle imprese in difficoltà, criteri di valutazione delle imprese (rating) tra i principali punti trattati nell’incontro.
questo passaggio molto intensamente, sia sui vertici dell’azienda, quindi la mia sostituzione con mio figlio e mia nipote, che a livello di personale amministrativo e produttivo, in quanto buona parte dei componenti di tali settori si è invecchiata con me, e questo è il passaggio più difficile, considerato il numero di persone da cambiare”. Su che cosa devono puntare le aziende per provare ad uscire dalla crisi economica? “Sulla ricerca e sull’innovazione, immettendo prodotti nuovi sul mercato. E’, inoltre, necessario far conoscere e diffondere i prodotti; la qualità deve essere raggiunta in tutte le sue componenti. E’ quindi produttivo creare una filiera che va dalla produzione alla diffusione e alla conoscenza del prodotto”. Per quanto riguarda la sua azienda, quali i progetti in essere nei prossimi mesi? “Noi da tempo abbiamo attivato dei contatti con dei consulenti esterni dell’Università Politecnica delle Marche. La segmentazione di mercato avviene anche a se-
guito delle precise e specifiche esigenze dei consumatori che noi dobbiamo soddisfare. Per quanto riguarda i nostri nuovi prodotti stiamo lavorando su quelli ciliaci, continuando ad affrontare e a studiare la linea di prodotti senza zucchero, con lo studio del potere glicemico. A settembre, nelle farmacie, usciranno due nuovi prodotti: due tipi di biscotti con il marchio Giuliani, uno ai cereali ed un altro alla cioccolata, entrambi senza zucchero”. Un salto all’Aeroporto delle Marche, il quale sta continuando a crescere. L’Aerdorica, di cui lei fa parte nell’ambito del Consiglio direttivo, su che cosa sta puntando per incrementare il proprio livello? “Sull’incremento dei voli e l’aumento dei passeggeri, oltre ad una crescita del trasporto merci. A fine giugno, per la prima volta, chiuderemo il bilancio di Aerdorica in attivo, ma abbiamo ancora bisogno di migliorare la situazione. Ci sono buone prospettive affinché l’aeroporto recuperi il ruolo che gli spetta, sempre servendo il territorio e lo sviluppo economico, perché gli impren-
ditori che vogliono puntare sull’estero devono utilizzare l’aeroporto. Stiamo cercando sempre più sinergie tra aeroporto, porto ed interporto”. E l’incoming? “Io ci credo moltissimo; abbiamo un territorio straordinario, ricco di eccellenze, da far conoscere a più persone possibili. Giocare in casa, facendo incoming, permette di vincere la partita in modo semplice. Le Marche, purtroppo, non sono adeguatamente conosciute all’estero. La mia iniziativa, in qualità di presidente della Camera di commercio, Welcome to Ancona, non a caso ha fatto crescere l’impatto turistico. Tra i progetti in essere l’attivazione di voli charter per portare i turisti a conoscere e a visitare i nostri outlet”. Una puntata sullo sport. Come valuta il prossimo futuro dell’Ancona 1905? “Finalmente è stato trovato un imprenditore locale, Andrea Marinelli, in grado d’impegnarsi a favore dell’Ancona. Certo, bisognerà cercare di non lasciarlo solo, per tornare il prima possibile ai campionati che ci spettano, un po’ più alti di quelli attuali, ma bisogna avere pazienza”.
Donatella Paduano sulle nuove disposizioni
Congressi medici: “Una rivoluzione” In che modo preoccupa di presono cambiate le disentare i progetti sposizioni in materia alle aziende spondi congressi medici? sor e alle strutture Lo chiediamo a Dointeressate. Il tutnatella Paduano, to all’interno della titolare di Advanced nostra struttura, Congressi: “Dallo sia la parte scienscorso anno il Minitifica che quella orstero della Salute ha ganizzativa. Prima cambiato la normati- Donatella che il Ministero va sugli enti che ero- Paduano della Salute camgano corsi di formabiasse la normatizione continua in medicina, va –continua la Paduano-in sono cambiati cioè i requisiti Italia si contavano circa 12 necessari per diventare enti mila enti organizzatori di conformatori autorizzati. E’ adesgressi medici; da quest’anno so obbligatorio accreditarsi, siamo circa 550. Il Ministero dichiarando di avere una ha deciso di demandare a struttura adeguata per prostrutture private e pubbliche porre corsi di formazione e di alcuni compiti che non riesce educazione continua in media gestire autonomamente; cina, e si tratta sia di requisiti adesso, per esempio, è redi qualità che di garanzia sponsabilità dell’ente di forscientifica. A tal proposito, mazione certificato garantire noi di Advanced abbiamo couna banca dati delle presenstituito un comitato scientifize e dei crediti accumulati dai co che ha il compito di vasingoli medici. L’autorizzaziogliare i progetti ed anche una ne che abbiamo ottenuto è segreteria organizzativa che si valida per due anni, al termi-
su
ne dei quali il Ministero, dopo accurati controlli, rinnova l’autorizzazione per altri due anni. Nel mondo dei congressi medici –commenta Donatella Paduano- questa di cui parliamo è stata una vera e propria rivoluzione; i medici, infatti, non sono più autorizzati a fare iniziative, né tanto meno a trovare sponsor: la parte organizzativa viene totalmente lasciata ai provider. Per noi enti certificati questi cambiamenti comportano, naturalmente, un impegno notevole; per quello che ci riguarda, siamo felici di mettere a disposizione la nostra ventennale esperienza, tanto che abbiamo colto l’occasione per ottenere anche la certificazione Iso 9001 sia per i congressi che per gli eventi, e addirittura anche per i matrimoni. Abbiamo inoltre iniziato le procedure per diventare ente accreditato dalla Regione Marche per la formazione”.
31° anno
Giovedi 16 giugno- ore 23,20 Domenica 19 giugno - ore 13,05
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MORETTI – Buonasera cari amici; mio ospite è un uomo che ha onorato la nostra regione, che continua ad onorarla, ed io gli sono veramente grato che abbia accettato questo invito. Parlo di Francesco Merloni, al quale le Marche e i marchigiani
MARCHEdomani nominato ministro dei Lavori pubblici nel Governo Amato e, cosa piuttosto rara, dato il successo che aveva avuto è stato riconfermato in questo ruolo nel Governo Ciampi e in tale veste ha promosso una radicale riforma del sistema degli appalti pubblici, emanando una legge che sarebbe passata alla storia, la famosa “legge Merloni”. Mi spieghi perché fece epoca questa legge? MERLONI – Prima di tutto fammi fare una cosa: ringraziarti per gli elogi che mi hai fatto, troppi, non li merito… MORETTI – …anzi, sono stato abbastanza scarno... MERLONI – …e rinnovarti di fronte a tutti gli auguri per i tuoi novant’anni: tu sei
anni Novanta del secolo scorso. Insomma, era necessaria una nuova legge; molti avevano provato a farla ma non erano riusciti a portarla a termine, io in effetti ci sono riuscito con due anni di lavoro: approvata appena sei ore prima che venissero sciolte le Camere nel ’94, una legge che cercava di regolare in termini ben più moderni il sistema, che fosse adeguata, andando a ridurre quella giungla che erano diventati gli appalti pubblici durante gli ultimi anni. Certamente non era neppure questa perfetta: è stata anche modificata, molte cose però sono state conservate. Purtroppo non tutte; la gestione di una legge va protratta nel tempo, e io non ho avuto il tempo di poterla se-
A proposito di politica, che cosa mi dici delle elezioni che sono avvenute domenica scorsa (primo turno delle amministrative, ndr.)? Che impressione hai avuto da questi risultati? MERLONI – L’impressione, in un certo senso, di una svolta, forse un ripensamento. Non lo dico io, lo dicono in tanti: è il vento del nord quello che generalmente porta le novità in politica. Questo me lo ricordo sin dai tempi del primo dopoguerra, quando si parlava appunto del vento del nord. E il vento del nord è quello che ha portato in un certo senso al berlusconismo ormai quasi in un ventennio fa. Forse in questo momento il vento sta cambiando; in ogni caso,
30 GIUGNO 2011 è cresciuta autonomamente, prima certamente in Italia, poi si è cominciato a guardare all’estero, innanzitutto dal punto di vista dell’esportazione e poi si è capito che questa non bastava più, anche perché certi prodotti vanno realizzati sul posto adeguandosi a quelli che sono i gusti, le dimensioni, le forme... MORETTI – …questa è una mentalità molto moderna… MERLONI – …questa l’impostazione che ha dato mio padre, e la nostra è stata un’azienda che ha fatto proprio degli stabilimenti monoprodotto una sua caratteristica, stabilimenti monoprodotto certamente adeguati… MORETTI – …alle ne-
l’inizio, che oltre il successo economico occorre la fedeltà ad un’etica. MERLONI – Questo insegnamento è stato fondamentale: l’etica profonda dei rapporti umani. Mio padre era un uomo con una grande determinazione, una grande tenacia e una grande volontà, e agiva secondo una propria etica verso tutti… MORETTI – …nei rapporti con i collaboratori, con il pubblico … MERLONI – …verso tutti: verso i collaboratori interni ma anche verso l’ambiente esterno, con riferimento sia all’ambiente sociale che ai clienti e ai fornitori, insomma tutti coloro che hanno rapporti con l’azienda. MORETTI – A proposito
FRANCESCO MERLONI
“Passaggio sul cardine della nostra etica d’impresa” debbono molto: quei pochi che non lo sapessero perché troppo giovani, se ne accorgeranno durante la trasmissione. Francesco Merloni è laureato in Ingegneria industriale; nel 1953 entrò nell’azienda del padre, il famoso Aristide Merloni, cominciando un percorso che sarebbe stato fitto di risultati e che gli avrebbe dato grandi soddisfazioni. Il Gruppo Ariston Thermo, di cui Francesco è stato fondatore e guida, ha 18 stabilimenti nel mondo, 41 società in 27 Paesi, conta 6.500 dipendenti e produce 6 milioni di pezzi l’anno. (Rivolto ai telespettatori) Non meravigliatevi di questi dati, perché Francesco è un uomo che ha costruito davvero tanto; lui dice sempre di aver avuto una grande scuola nel padre, il quale sosteneva che “in ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale”. Una filosofia che Francesco ha seguito tutta la vita… MERLONI – …giustamente... MORETTI – …(Rivolto all’ospite) quanti ricordi, non saprei neanche da dove cominciare… Dunque, nel ’72 Francesco Merloni ha iniziato a svolgere anche un’intensa attività parlamentare, eletto per sette legislature al Senato e alla Camera dei Deputati. Nel ’92 è stato
un giornalista di grande valore che continua la sua attività ancora con… MORETTI – …(in tono scherzoso) ho detto che i novant’anni per me rappresentano un traguardo intermedio... MERLONI – …speriamo
guire: i governi cambiano, nuovi ministri, nuove vedute, nuovi modi di affrontare le cose. Comunque si è trattato certamente di una riforma importante e tanti principi della legge restano ancora validi… MORETTI – (ironico)
Diciotto siti produttivi nel mondo, 41 società in 27 Paesi: forte presenza nei mercati europei, posizione di tutto rilievo in Asia, dalla Cina all’India, al Vietnam. Sotto i riflettori della trasmissione, la fisionomia di una realtà internazionale leader nel settore del riscaldamento degli ambienti e dell’acqua. E che nella green economy indica una via di sviluppo: impegno riguardo all’efficienza energetica, investimenti nelle rinnovabili allora negli altri novanta (ridono). Veniamo adesso alla tua domanda sul mio provvedimento in merito agli appalti pubblici, a quel tempo ancora praticamente regolati da una legge del 1865, quindi risalente all’Unità d’Italia, una legge che è andata avanti con moltissime modifiche fino agli
…probabilmente molti non la seguono; in ogni caso ricordo che avevi sconvolto il Paese, perché avevi portato... MERLONI – …fu un atto di grande rilievo… MORETTI – …eri riuscito a portare disciplina in un campo dove fino allora di disciplina non ce n’era molta.
speriamo che stia cambiando bene… MORETTI – …riguardo al tuo ultimo riferimento potremmo precisare un po’ meglio: il vento del nord o forse il vento di un nordista che aveva pensato di fare del Paese una cosa propria. Senti, tu nel 1978 realizzasti il primo stabilimento fuori d’Italia: dove? MERLONI – In Belgio. La nostra è stata un’azienda che
cessità del Paese in cui si trovano... MERLONI – … ed è per questo che nello sviluppo internazionale abbiamo seguito anche questa strada. MORETTI – Tu adesso hai citato tuo padre; io ho avuto l’onore e il piacere di seguirti in tante cose, e so bene che sempre tu ricordi che la più grande eredità di tuo padre è stata quella di insegnarti, ne parlavamo al-
Ariston Thermo, linea di produzione
di rapporti con i collaboratori, ricordo che mi dicevi che una delle cose che più preoccupava tuo padre, via via che vi sviluppavate, era il pagamento degli stipendi… MERLONI – …questa è stata sempre la preoccupazione di mio padre. Abbiamo avuto un periodo, nello stabilimento di Matelica, in cui ci sono mancate le commesse; eravamo agli inizi, costruivamo le bombole, potevamo
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Lo stabilimento di Genga avere circa 300 dipendenti… era un periodo in cui non avevamo lavoro e mio padre decise -a quei tempi non c’era la cassa integrazione- di pagare anche gli operai che teneva a casa… MORETTI – …esempi irripetibili…
valore, non certo perché è venuto da noi… MORETTI – …Spacca è un’altra di quelle figure che raramente … MERLONI – …forse da noi è stata per lui una scuola, perché lavorando nell’Ufficio Studi, poi come segretario
ta un po’ a tutto il mondo e di poter avere un’organizzazione efficiente. MORETTI – Hai detto bene: in tutto il mondo, perché 27 Paesi… MERLONI – …noi siamo presenti praticamente in tutta Europa e in tutta l’Asia,
“La responsabilità delle scelte va a chi ha preparazione adeguata ai tempi odierni. Le cose cambiano, e con una rapidità enorme: le tecnologie, il modo di operare, i mezzi di produzione. L’importante è mantenere i valori: quelli che impregnano la nostra azienda e che ne costituiscono tutt’oggi il fondamento”. Ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti, Francesco Merloni ricorda la filosofia del padre Aristide. La stessa che sta alla base del passaggio generazionale al figlio Paolo, nuovo presidente di Ariston Thermo Group: “In ogni iniziativa industriale non c’è valore del successo economico se non c’è anche l’impegno nel progresso sociale” MERLONI – …esempi di avanguardia, in un certo senso: provvedere agli ammortizzatori sociali quando ancora questi non esistevano nel Paese, così come cercare di sviluppare l’industrializzazione delle macchine. Mio padre è stato uno dei pionieri dell’industrializzazione delle Marche e quando, in particolare nella zona della Vallesina, impegnato in questa azione per lo sviluppo, aiutava gli imprenditori a costituire l’azienda, li aiutava con consigli, con aiuti tecnici, ma anche con trasferimenti in denaro contante: faceva una specie di Cassa del Mezzogiorno per queste cose…. MORETTI – …altra idea ben precisa di tuo padre, fare in modo che gli operai avessero casa vicino allo stabilimento in cui lavoravano... MERLONI – …questa è stata ed è un’idea fondamentale, che ha avuto anche un grande vantaggio dal punto di vista economico: fabbriche monoprodotto, di dimensioni limitate, dislocate vicino ai centri di vita, ossia piccoli agglomerati di case, piccoli paesi o piccole cittadine, così da rendere molto più agevole l’arrivo del personale di lavoro, operai, impiegati. Ai tempi non c’erano i mezzi che ci sono oggi: quella volta si andava a lavorare in bicicletta, non certo in automobile. MORETTI – A proposito di collaboratori, voglio ricordare ai miei telespettatori che Spacca, il nostro Governatore, ha cominciato a lavorare con te… MERLONI – …Spacca ha lavorato nel nostro Ufficio Studi: era un giovane laureato, un ragazzo che avrebbe dimostrato la sua intelligenza, le sue qualità: qualità che si sono affermate per il suo
nella Fondazione Aristide Merloni, ha avuto anche la possibilità di conoscere meglio la realtà marchigiana… MORETTI – … è una
dalla Cina all’India, al Vietnam… MORETTI – …qual è il Paese straniero dove hai avuto più successo?
non di più… Però va detto che nel mondo c’è tanta gente che vuole lavorare, che vuole crescere, specialmente nei Paesi emergenti: gente che ha voglia di fare, come l’avevamo noi negli anni Cinquanta. Quando cominciai io, nel ’53, si lavorava dalla mattina alle otto alla sera alle undici. Pensa che in quei Paesi gli operai si licenziano se non gli fai fare lo straordinario: questa è la diversità che c’è oggi tra un Paese ricco come il nostro e il Paese che vuole crescere e svilupparsi per migliorare la qualità della vita della propria gente. MORETTI – E adesso arriviamo al momento clou: (rivolto ai telespettatori) Francesco, molto gentilmente, ha scelto questa trasmissione per annunciare ufficialmente che inizia la terza generazione Merloni a capo dell’azienda. Paolo Merloni succede al padre Francesco e non so se sia facile ‘imitarlo’, ma Paolo ha fatto molto strada: laureato con lode in Economia alla Bocconi, ha cominciato a fare esperienza nel campo finanziario, lavorando in Europa in grandi società finanziarie dove ha raggiunto
certamente ognuno porta avanti il suo punto di vista. Il mio è magari anche un po’ superato, il suo più moderno, più adeguato ai tempi: Paolo ha una conoscenza molto più ampia della mia riguardo alle nuove tecniche di gestione, tecniche che sanno meglio guidare e motivare gli uomini, per esempio... MORETTI – …so che la lingua ufficiale per tutto il gruppo è l’inglese, adesso: quindi utilizzo di tutti gli strumenti moderni della comunicazione… MERLONI –…certamente: modernizzazione delle comunicazioni, portando avanti l’informatizzazione di tutto il sistema. Information and communication technology in ogni parte dell’azienda e anche un maggiore rigore dal punto di vista economico-finanziario. Tutte operazioni che reputo di grande valore e complessità. MORETTI – Tu rimani nel Consiglio di amministrazione? MERLONI – Rimango in Consiglio di amministrazione, perché non è che non ho gli occhi e non posso dare un consiglio… MORETTI – …consigli
Laureato in Ingegneria industriale, nell’azienda paterna entrò nel 1953. Brillante carriera di imprenditore, ma non solo: eletto per sette legislature al Senato e alla Camera dei Deputati, Francesco Merloni è stato nel ’92 ministro dei Lavori pubblici nel Governo Amato, riconfermato l’anno successivo nel Governo Ciampi. In tale veste ha promosso la cosiddetta “legge Merloni” Un interno dello stabilimento di Arcevia persona che non ha deluso né te né i marchigiani, perché sta facendo veramente bene. Adesso ti voglio chiedere una cosa: la vostra realtà aziendale, lo ricordavo all’inizio, ha 41 società in 27 Paesi, 18 siti produttivi in 10 Paesi; ma come si fa a reggere tutte queste cose? MERLONI – Con l’efficienza dell’organizzazione. Le aziende vanno avanti quando c’è una struttura, camminano con il passo degli uomini: sono gli uomini importanti nell’azienda, le cosiddette risorse umane. E noi abbiamo sempre cercato di migliorarle, di coinvolgerle, facendole lavorare insieme, a team, a gruppi. Questa è stata la forza che ci ha permesso di operare in una dimensione geografica allarga-
MERLONI – I Paesi stranieri dove oggi abbiamo più successo sono due: uno è il Vietnam, l’altro è la Svizzera. In Svizzera il nostro prodotto di riscaldamento ha una quota di mercato del 30%; in Vietnam, nel settore del riscaldamento dell’acqua sanitaria, abbiamo il 70%: lì Ariston è un marchio molto conosciuto. MORETTI – Certo che per vendere 6 milioni di pezzi l’anno vuol dire che … MERLONI – …bisogna costruire: noi anche in Vietnam abbiamo la fabbrica sul posto, così come l’abbiamo in Cina, in India… MORETTI – …avete avuto difficoltà con la manodopera straniera? MERLONI – …beh, ci saranno due o tre italiani,
posti di responsabilità notevole. (In tono scherzoso) Poi, a un certo punto, Francesco ha esercitato tutto il suo fascino particolare e nel ’94 l’ha convinto ad entrare in azienda. Paolo aveva fatto esperienze dirette dirigendo due imprese nel civitanovese che sotto la sua guida hanno dato subito risultati positivi -dunque dimostrazione di capacità-, poi è diventato amministratore delegato di Ariston Thermo. Dove adesso si uniscono, con equilibrio, due preziose esperienze: la grande esperienza industriale di Francesco e l’esperienza notevole del figlio Paolo nel campo finanziario. (Rivolto all’ospite, scherzando) Come è avvenuto il passaggio del testimone? Avete litigato molto? MERLONI – C’è stata una dialettica, perché doveroso è parlare, discutere, e
che nessuno vorrebbe perdere … MERLONI – …ma la responsabilità delle scelte va a chi è adeguato a tempi più moderni: rendiamoci conto che le cose cambiano e cambiano anche con una rapidità enorme. Bisogna avere la mente giovane, preparata al cambiamento… MORETTI – …però un’azienda come la tua lungo la strada deve mantenere la storia, la tradizione… MERLONI – …l’importante, infatti, è mantenere i valori. Cambiano le tecnologie, cambia il modo di operare, cambiano i mezzi di produzione, ma, ripeto, l’importante è mantenere i valori: quelli del fondatore del-
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l’azienda che ha impregnato la stessa di valori etici. Valori che sono fondamentali perché un’azienda viva nel tempo. MORETTI – Volevo chiederti una cosa, alla fine della trasmissione: i giovani, secondo te, in questo momento hanno una strada che possano percorrere? MERLONI – I giovani sono pochi –conosciamo quale sia, purtroppo, l’andamento demografico in Italiae forse, rispetto a noi che avevamo ben poco da perdere ed eravamo più ‘garibaldini’ nell’impegno, nel rischio, cercano più la tranquillità nelle attività di lavoro. Però io ritengo che lo spirito, la voglia imprenditoriale di lavoro autonomo possa costituire la molla perché il nostro Paese torni al suo cammino di sviluppo. Oggi siamo in un momento di pausa, diciamo così, ma ci sono tutte le possibilità perché l’Italia riprenda il suo cammino di sviluppo e questo può avvenire solo con impulso da parte dei giovani, è per questo che bisogna dare loro spazio. MORETTI – Una delle vie che tu hai indicato per lo sviluppo è la green economy… MERLONI – ...certo; tante sono le possibilità in questo settore. Riguardo all’energia, due cose sono fondamentali: il risparmio e la produzione da fonti rinnovabili. Se si spinge su questo settore noi possiamo ridurre notevolmente la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni di energia. Con una politica del risparmio, in 10 anni si può appunto risparmiare dal 40 al 50% dei consumi attuali. E se si conduce intanto una politica di captazione di energie rinnovabili dal sole, dal vento, dalla geotermia, dai vari modi della green economy, di ‘green production’ di energia, noi possiamo diventare non dico autosufficienti, ma possiamo ridurre di molto le nostre importazioni. MORETTI – Adesso ti chiedo un consiglio gratuito per tutti noi: come si fa ad avere successo, come avete voi, nonostante la crisi generale che ci circonda? MERLONI – Bisogna avere fiducia nel futuro, fiducia negli altri, fiducia in se stessi. E bisogna lavorare, perché le cose si ottengono con il sudore della fronte: l’1 per cento con l’ingegno, ma il 99 per cento con il sudore della fronte. MORETTI – Francesco, grazie infinite; sono ammirato e trasmetto ai miei telespettatori questa ammirazione per tutto quello che hai fatto nella vita: hai dato lavoro a moltissime persone, hai insegnato, ma soprattutto hai lavorato sempre in base a quel concetto di tuo padre che abbiamo più volte ricordato, e cioè che il successo senza etica non é tale. Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 19 maggio 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti
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La presentazione di Milano: da sinistra, il giornalista Rai, Maurizio Blasi, il Governatore Gian Mario Spacca, l’assessore Serenella Moroder e la giornalista radiofonica, Anna Pettinelli; a lato, Dustin Hoffman
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Il presidente della Regione: “Abbreviare la distanza tra il dire e il fare perché le Marche vengano conosciute... all’infinito”. L’assessore Moroder: “Abbiamo meritato il forte incremento dei turisti”
Il Governatore Gian Mario Spacca ha presentato a Milano la seconda campagna promozionale con testimonial l’attore americano -immortalato da Bryan Adams-, al cospetto di una folta schiera di giornalisti stranieri
Hoffman: i 5 sensi delle Marche ROBERTO I. ROSSI
L
a passione, l’ingrediente principale del le Marche. L’unica regione italiana al plurale, non a caso. Le innumerevoli eccellenze, sotto tutti gli aspetti, nel tempo l’hanno lanciata a livello internazionale. E il rinnovo del ‘matrimonio’ con l’attore statunitense Dustin Hoffman, la seconda campagna promozionale attivata dalla Regione Marche, non è un caso. Una campagna improntata sui cinque sensi della vita –la vista, l’udito, l’olfatto, il gusto e il tatto- che è stata organizzata e presentata di recente all’Hotel Four Sea-
sons a Milano. Iniziativa che ha raccolto una miriade di rappresentanti della comunicazione, oltre che marchigiani, nazionali, ma soprattutto americani. La campagna si fonda su cinque foto di Dustin Hoffman, scattate dal musicista-fotografo Bryan Adams, legate proprio ai cinque sensi: “Guarda le Marche”, “Ascolta le Marche”, “Assapora le Marche”, “Gusta le Marche” e “Tocca le Marche”. Uno slogan ha caratterizzato la particolare ed avvincente serata lombarda: “Le Marche saranno scoperte all’infinito dai turisti”. Alcuni dati. Il 2010 è stato un anno positivo per le Marche per quanto riguarda il turismo: 4.841.000 le presenze registrate nel 2009, 5.884.000
nel 2010, con un incremento del 21,5%. E lo spot di Dustin Hoffman ha inciso con un aumento dell’arrivo dei turisti nella nostra regione nell’ordine dell’8%. Un altro aspetto interessante: secondo il magazine americano AarpAmerican association of retired persons (Associazione americana di persone pensionate), un network che fa leva su oltre 30 milioni di lettori, le Marche sono tra le cinque località del mondo da visitare. Una regione, la nostra, che possiede un territorio ricco di eccellenze, con un’accoglienza coinvolgente da parte dei marchigiani, e che fa leva, tra le tante cose, sulla cultura e su 73 teatri storici, che da ottobre a maggio propongono oltre 600 spettacoli
di media per questo periodo. “Il testimonial -ha affermato il Governatore Gian Mario Spacca, nel corso dell’incontro milanese- non è cambiato perché vogliamo Dustin Hoffman ancora per un anno, nell’ambito di un programma triennale che dobbiamo sviluppare con lui per completare questo progetto che aveva tre paradigmi: il primo, aumentare il senso della consapevolezza verso se stessi, attraverso il grande orgoglio presente all’interno della nostra comunità; il secondo, far conoscere le Marche in Italia per quello che sono i nostri indicatori straordinari, come il successo in campo economico, sociale ed ambientale; il terzo paradigma, forse quello più
importante, legato all’intercettazione turistica internazionale, basata su nuovi mercati e su segmenti più alti, quelli di maggior qualità che meglio si sposano con le caratteristiche della nostra regione. Il nostro paesaggio rappresenta la novità del progetto da divulgare in Italia, in Europa, nei Paesi anglosassoni e nelle più grandi città americane. Ora dobbiamo trovare l’accordo con i network americani per realizzare questo disegno che ci aiuterà ad incrementare il mercato turistico. L’intento è far conoscere le Marche con i legami alla cultura, all’ambiente e al paesaggio, oltre ai prodotti di qualità. Grazie ad Hoffman si restituisce la percezione
di una terra in cui si vive molto bene”. “Il nostro intento è di proseguire il cammino avviato sulla strada che ci ha portato finora fortuna -ha aggiunto l’assessore regionale al Turismo, Serenella Moroder-; le Marche meritano di incrementare il tasso di percentuale di turisti; le Marche, come dice Dustin Hoffman nello spot, le scopriremo all’infinito; il criterio della campagna è quello dei cinque sensi e il turismo riesce a legare tutti gli ambiti che la nostra regione possiede”. Il Governatore Spacca ha chiuso l’evento sostenendo che “è necessario abbreviare le distanze tra il dire e il fare perché le Marche vengano conosciute... all’infinito”.
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& Bandiere Blu e Arancioni: 33, complessivamente, i Comuni che hanno ottenuto l’importante riconoscimento. Le Marche al secondo posto nazionale
Una regione... colorata! Da Gabicce a San Benedetto il balneare premiato con 16 vessilli Attacco alla medaglia d’oro! E’ l’obiettivo che la nostra regione intende raggiungere per conquistare nel 2012 il titolo di ‘campione’ d’Italia nella graduatoria delle regioni con il maggior numero di paesi e città che hanno ottenuto le bandiere Blu e Arancioni. Nel 2011 le Marche sono al secondo posto in tre graduatorie: in quella delle Bandiere Blu (prima la Liguria con 17, seconde le Marche e la Toscana con 16), delle Bandiere Arancioni (prima è la Toscana con 22, seconde le Marche e il Piemonte con 17) e quella nazionale comprensiva di entrambi i vessilli, con la Toscana al primo posto, con 38 bandiere, e le Marche al secondo, con 33 stendardi. A livello nazionale, nel 2011 sono state 125 le località italiane a fregiarsi del premio denominato “Bandiera Blu”, assegnato sulla base di criteri di qualità delle acque, di gestione ambientale e dei servizi offerti. Una bandiera, quella Blu, che offre importanti e sollecitanti suggerimenti nella scelta delle proprie vacanze estive, ma che evidenzia una tematica di fondamentale importanza: quella della sicurezza in mare. Le bandiere Arancioni consegnate in Italia sono 119, un drappo rivolto alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Dunque, le Marche, al momento, sono ricoperte da tre medaglie d’argento, e la scalata al gradino più alto del podio nazionale è alla sua portata, confidando in un continuo e costante impegno dei Comuni nell’ottenere l’ingresso nelle due associazioni nazionali che offrono e garantiscono rilevanti e sostanziose opportunità per incrementare il proprio livello di turisti e di visitatori. Roberto I. Rossi
Le località... Blu
I paesi... Arancioni
Gabicce Mare, Pesaro, Fano, Mondolfo-Marotta (Pesaro Urbino); Senigallia, Ancona Portonovo, Sirolo, Numana (Ancona); Porto Recanati, Porto Potenza Picena, Civitanova Marche (Macerata); Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio (Fermo); Cupra Marittima, Grottammare, San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno).
Gradara, Mercatello sul Metauro, Mondavio (Pesaro Urbino); Corinaldo, Genga, Ostra, Staffolo (Ancona); Camerino, Montecassiano, Montelupone, Pievebovigliana, San Ginesio, Sarnano, Urbisaglia (Macerata); Acquaviva Picena, Monterubbiano, Ripatransone (Ascoli Piceno).
Il Governatore Gian Mario Spacca: “Anche per il 2011 una particolare attenzione al lavoro delle istituzioni”
“Investire nel turismo” “Una conferma che ci onora e che ci spinge ancor di più ad investire nel turismo, risorsa fondamentale per l’economia della nostra regione”. E’ quanto ha dichiarato il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, a seguito delll’assegnazione delle Bandiere Blu, avvenuta di recente a Roma, da parte della Fee-Fondazione per l’educazione ambientale, a 16 Comuni del nostro territorio. Un risultato che pone le Marche, anche per il 2011, al secondo posto nazionale, dopo la Liguria e insieme alla Toscana. “Sono anni che le Marche si
classificano ai vertici nazionali per la qualità delle acque e dei servizi ai turisti –ha
aggiunto Spacca–; anche per il 2011 vengono premiati l’attenzione e il lavoro che istituzioni e operatori dedicano alla crescita turistica e alla salvaguardia del mare. La cura dell’ambiente risulta fondamentale per accedere al riconoscimento, e le 16 Bandiere assegnate certificano che stiamo proseguendo, con successo, lungo un percorso avviato da anni e che continueremo a consolidare con la massima convinzione. La promozione risulta strategica e fondamentale per attrarre i turisti, ma sono la qualità dei servizi e l’accoglienza
garantita che spingono a ritornare. Le Bandiere Blu conferite sottolineano che nelle Marche qualità e accoglienza sono due aspetti su cui si continua a investire, anno dopo anno, per consentire al nostro turismo balneare di rappresentare un’eccellenza nazionale e un’opportunità per trascorrere un soggiorno piacevole. Celebriamo, quindi, con soddisfazione questo ennesimo riconoscimento alla qualità di una regione che sta consolidando posizioni grazie all’impegno e alla coesione della sua comunità”.
L’esempio di spiagge pulite La Bandiera Blu è un riconoscimento conferito dalla Fee-Foundation for environmental education alle località costiere europee che soddisfano criteri di qualità relativi a parametri delle acque di balneazione e al servizio offerto, tenendo in considerazione, ad esempio, la pulizia delle spiagge e gli approdi turistici. Istituita nel 1987, anno europeo per l’ambiente, la campagna è curata in tutti gli Stati europei dagli organi locali della Fee che, attraverso un Comitato nazionale di Giuria, effettuano delle visite di controllo nelle cittadine candidate per poi proporre alla Fee internazionale le candidature della nazione. Il riconoscimento viene assegnato ogni anno a spiagge in più di trenta Paesi del mondo, nello specifico in Euro-
pa, in Sudafrica, in Nuova Zelanda, in Canada e nei Caraibi, secondo i criteri scelti dalla Fee. La Bandiera Blu viene consegnata per due meriti: la qualità delle acque di balneazione e dei lidi, la pulizia delle acque adiacenti ai porti e l’assenza di scarichi fognari. Nello specifico, queste le principali regole di giudizio tenute in considerazione dalla Fee per l’assegnazione della Bandiera Blu delle spiagge: assoluta validità delle acque di balneazione; nessuno scarico di acque industriali e fognarie nei pressi delle spiagge; elaborazione da parte dei Comuni di un piano per eventuale emergenza ambientale; elaborazione da parte del Comune di un piano ambientale per lo sviluppo costiero; acque senza vistose tracce superficiali di inquinamento (chiazze ole-
ose, sporcizia, eccetera); spiagge allestite con contenitori per rifiuti in numero adeguato; spiaggia tenuta costantemente pulita; dati delle analisi delle acque di balneazione a disposizione; facile reperibilità delle informazioni sulla Campagna Bandiere Blu d’Europa; iniziative ambientali che coinvolgano turisti e residenti; servizi igienici in numero adeguato nei pressi della spiaggia; collocamento di salvagenti ed imbarcazioni di salvataggio; assoluto divieto di accesso alle auto sulla spiaggia; assoluto divieto di campeggio non autorizzato; divieto di portare cani sulle spiagge non appositamente attrezzate; facile accesso alla spiaggia; rispetto del divieto di attività che costituiscono pericolo per i bagnanti; equilibrio tra attività balneari e rispetto della natura; servizi di spiaggia efficienti; acces-
si facilitati per disabili; fontanelle di acqua potabile; telefoni pubblici dislocati vicino la spiaggia. Mentre i criteri per l’assegnazione della Bandiera Blu degli approdi turistici sono: le acque del porto e quelle prospicienti non devono essere visivamente inquinate; fognature non riversanti nel porto; presenza di attrezzature per la raccolta di residui di olio, vernici e prodotti chimici; presenza di salvagenti ed attrezzature di pronto intervento; informazioni ambientali fornite dalla Direzione; informazioni relative alla Campagna Bandiere Blu fornite dalla Direzione; possibilità di smaltire le acque di sentina e delle toilette delle imbarcazioni; accorgimenti per lo smaltimento dei residui di lavorazione cantieristica; luci ed acqua potabile in banchina.
Un marchio di valore e qualità La Bandiera Arancione è il marchio di qualità turistico ambientale del Touring club italiano-Tci, rivolto alle piccole località dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. L’ottenimento del marchio avviene in base a diversi criteri, tra i quali: la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell’ambiente, la cultura dell’ospitalità, l’accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici. Il marchio ha validità biennale e richiede il mantenimento dei requisiti nel tempo. La Bandiera Arancione è uno degli strumenti con il quale il Touring garantisce ai turisti qualità e accoglienza e alle località uno strumento di valorizzazione. Il Programma territoriale Bandiere Arancioni, in coerenza con i principi sui cui si fonda il Tci, promuove la conoscenza di luoghi poco conosciuti ma di grande pregio e stimola il viaggiatore a visitare questi luoghi assaporandoli, ma al tempo stesso avendone cura proprio perché preziosi. Gli obiettivi La Bandiera Arancione intende stimolare una crescita sociale ed economica attraverso lo sviluppo sostenibile del turismo. In particolare, gli obiettivi sono: la valorizzazione delle risorse locali; lo sviluppo della cultura dell’accoglienza; lo stimolo dell’artigianato e delle produzioni tipiche; l’impulso all’imprenditorialità locale; il rafforzamento dell’identità locale. La creazione L’idea di Bandiere Arancioni è nata nel 1998 in Liguria, dietro l’esigenza della Regione di valorizzare l’entroterra. Il Touring sviluppò un modello di analisi (Modello di analisi territoriale-Mat) che portò all’individuazione delle prime località “arancioni” e alla volontà di promuovere il marchio in tutta Italia. Le candidature per la nomina di paese con la Bandiera Arancione si sono chiuse lo scorso 30 aprile, una gara alla quale possono partecipare i Comuni con meno di 15mila abitanti, privi di tratti costieri marini, che vogliano essere sottoposti all’analisi del Tci per concorrere alla Bandiera Arancione e ricevere il Piano di miglioramento. I Comuni interessati riceveranno i risultati entro l’autunno del 2011.
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Serenella Moroder, assessore al Turismo Regione Marche
“Qualità territoriale motore di sviluppo economico” “Per le Marche sono state confermate nel 2011 le 16 Bandiere Blu assegnate nell’anno precedente. Con questo riconoscimento possiamo vantare la densità più alta di Bandiere Blu fra le regioni italiane: ben 16 riconoscimenti su 180 chilometri di costa. Questo significa che la qualità del nostro mare e dei nostri servizi balneari è altissima e diffusa. Accanto alle 16 Bandiere Blu, le 17 Bandiere Arancioni dei Comuni marchigiani certificano che siamo ai più alti livelli nazionali per l’offerta e l’accoglienza di eccellenza, sia sulla costa che nei piccoli centri dell’entroterra. Negli ultimi anni abbiamo molto investito per aumentare i livelli qualitativi: siamo consapevoli che la qualità dell’offerta turistica è un ‘valore aggiunto’, indispensabile per vincere la sfida del mercato globale e della competizione nazionale e internazionale. Una Regione che sa valorizzare il turismo e tutelare il proprio ambiente in una sintesi di perfetta politica di
sostenibilità. Un vero ‘primato’ che ci rende orgogliosi, che certifica l’eccellenza del territorio e della vita delle nostre Comunità, che premia l’opera svolta sul litorale e nell’entroterra marchigiano. Un lavoro con-
giunto che riguarda la difesa della costa, la valorizzazione dell’ambiente, l’ammodernamento delle strutture ricettive e dei servizi turistici. La qualità territoriale, intesa come integrazione delle risorse naturali, culturali e turi-
stiche, può costituire la base per avviare quel secondo motore di sviluppo dell’economia regionale su cui la nostra Giunta ha puntato fin dall’inizio di questa legislatura. La qualità è, quindi, una variabile importante ed un ele-
mento selettivo in grado di orientare le scelte del turista verso la nostra regione. Di questo trend positivo sono testimoni i dati sugli arrivi e sulle presenze nella nostra regione, che, di fronte ad una generale diminuzio-
Serenella Moroder ne, hanno avuto un aumento. Accanto alle strategie di promozione, come la rinnovata campagna di comunicazione con Dustin Hoffman, l’alto livello qualitativo della nostra offerta turistica è il nostro testimonial più efficace”.
Maria Pia Olivieri, assessore al Turismo Comune di Acquaviva Picena
“Costante incremento di arrivi” “Anche quest’anno Acquaviva Picena si riconferma beneficiaria della Bandiera Arancione, marchio esclusivo per le località dell’entroterra selezionate e certificate dal Touring club italiano. Il paese, situato a pochi chilometri dalla costa e a 360 metri sul livello del mare, offre al turista luoghi e appuntamenti di interesse storico, artistico, culinario e ambientale oltre che qualità e accoglienza: dalla passeggiata per il caratteristico borgo medievale, l’imponente fortezza, luoghi di culto importanti tanto per la storia
Maria Pia Olivieri quanto per la conformazione artistico-architettonica nonché le molteplici locande, ristoranti, agriturismi e il
consueto appuntamento con la sagra estiva dove gustare e degustare prodotti tipici locali. Grazie alla Bandiera Arancione il paese ha riscontrato nel tempo un incremento di turisti attenti ad apprezzare le caratteristiche locali, in particolar modo ambientali, lontani dalla frenesia delle grandi città. Immergersi nei vicoli paesani, scrutare l’orizzonte dal mastio della fortezza e vedere che si è circondati da mare, verdi colline e Appennini è per tutti… ma non da tutti! Quindi, ben venga la Bandiera Arancione e la valorizzazione del territorio!”.
Acquaviva Picena
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Andrea Nobili neazione, la pulizia della spiaggia, la gestione dei rifiuti e la loro differenziazione, una buona distribuzione dei servizi igienici e così via. Portonovo
sta a cuore anche a noi amministratori, per evocare un bello slogan turistico formulato dagli operatori del consorzio La Baia. Da parte mia, utente fin da bambino di Mezzavalle e Portonovo, è totale l’impegno per rilanciare Portonovo in accordo con gli operatori, ma anche per preservare questo ambiente unico sul versante dell’equilibrio e della compatibilità ambientale. La Bandiera Blu, che sventola orgogliosa sulla piazzola a monte della baia, è un incoraggiamento tangibile a fare ancora e meglio per questo straordinario tesoro che si affaccia sul nostro Adriatico”.
del primo Ottocento. “E’ stato un giorno di festa non solo per l’hotel ma per tutta la baia -ha sottolineato Roscioni-: per l’occasione sono stati richiamati in ‘servizio’ rievocatori storici professionisti e amatoriali, tutti impegnati a ripercorrere la vita militare degli
eserciti inglese e francese del 1811”. A conclusione della giornata, cena di gala al Fortino, con ballo risorgimentale: aperta con una parata delle truppe di fanteria e cavalleria, la serata è stata animata dagli interventi dei soldati inglesi, che, accorsi di sorpresa, hanno cercato di portare via Napoleone Bonaparte, ospite d’eccezione… in-
sieme con Giuseppina. A ricordo della giornata, il Lions Club Ancona Colle Guasco ha donato una lapide commemorativa posizionata all’ingresso del Fortino; hanno partecipato alla ricorrenza anche le Poste italiane, con uno speciale annullo postale realizzato per il bicentenario. M. A.
“Un canale per fare rete”
tura, spiagge e centri storici, consapevole che negli anni la domanda turistica è cambiata e si è dovuta adeguare alle richieste dei turisti, turisti che vogliono unire alla bellezza del mare e
dei paesaggi le scoperte enogastronomiche e i luoghi suggestivi, attirati anche da importanti eventi che hanno contribuito ad accrescere il prestigio della nostra regione”.
“Il Comune di Mondavio anche per l’anno 2011 ha confermato l’importante riconoscimento della Bandiera Arancione, segno che le politiche turistiche intraprese stanno portando i loro frutti. Un marchio di qualità importante che consente di valorizzare le realtà più piccole, molto ricche di bellezze architettoniche, artistiche e dotate di un’ottima accoglienza offerta dagli operatori locali. In quest’ottica, il marchio Bandiere Arancioni
Mondavio
Andrea Nobili, assessore al Turismo, Comune di Ancona
“Rilancio di Portonovo: un impegno totale” “La Bandiera Blu significa più prestigio, più turisti e una spinta a operatori e amministratori a rendere più belle e accoglienti le nostre eccellenze. E’ grande, quindi, la mia soddisfazione, da assessore al Turismo del Comune di Ancona, per il conseguimento quest’anno della Bandiera Blu a Portonovo, ma anche, ed è una prima volta, a Marina Dorica. Il riconoscimento per il secondo anno consecutivo a quella che è una delle località balneari più belle d’Italia si inserisce nel nostro programma di valorizzazione di Portonovo, convinti che sia possibile uno sviluppo in grado di coniugare accessibilità e rispetto dell’ambiente. Questo programma, che si basa su contatti continui con gli operatori della baia, prevede, tra le altre cose: la fruibilità estiva, e comunque continuativamente dal periodo pasquale in
vede la riduzione dei posti auto a valle, la razionalizzazione e il riordino degli stalli e un conseguente ripensamento dei parcheggi a monte; il recupero e la riqualificazione del Lago grande, che in origine era un lago salato e che consentirà la ripulitura della vegeQui sopra e a lato, due immagini di tazione infePortonovo stante, nonché la realizzazione di una trincea poi, della chiesa di Santa drenante di collegamento con Maria, anche per spettacoli e il mare. A ciò seguirà la pedoiniziative culturali; il rifacimennalizzazione di alcune zone to degli impianti di illuminastrategiche a ridosso della zione e antincendio su tutte spiaggia senza penalizzare i le strade e i vialetti della baia; ristoranti della zona. Tutte la riorganizzazione della viaqueste iniziative, in corso o di bilità e della sosta con un imminente avvio, vanno nella nuovo parcheggio che pre-
direzione auspicata da coloro che, nel 1987, decisero di istituire questo prestigioso riconoscimento: il miglioramento della qualità dell’acqua di bal-
Festeggiamenti per i 200 anni del Fortino
Amleto Roscioni
Grandi festeggiamenti nella baia di Portonovo per i 200 anni del Fortino Napoleonico, l’antica fortezza, classico esempio di architettura militare fran-
cese, eretta nel 1811, oggi albergo di lusso gestito da Aldo Roscioni. La quinta edizione della Rievocazione storica napoleonica è stata caratterizzata dall’allestimento nell’area del campeggio La Torre e alle Terrazze di accampamenti d’epoca con scene di vita militare
Federico Talè, sindaco di Mondavio
“La Bandiera Arancione un marchio di qualità importante che consente di valorizzare le realtà più piccole, ricche di bellezze architettoniche e artistiche”
Federico Talè
rappresenta un canale fondamentale per fare rete, per fare sistema e presentarci a coloro che vogliono visitare il nostro territorio in maniera organica e ottimale.
L’ottenimento di 33 Bandiere da parte della nostra regione è la dimostrazione del fatto che la Regione Marche punta alla valorizzazione del binomio mare e cul-
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ni dell’Associazione mirano a consolidare processi virtuosi di miglioramento quantitativo e qualitativo delle esperienze di rete su tematiche legate all’ambiente, al turismo e al territorio, attraverso un confronto costante, l’ottimizzazione dell’informazione amministrativa, la condivisione e lo scambio efficace di buone pratiche; non ultimo l’obiettivo di incrementare i flussi turistici, comunicando una nuova modalità di vivere il territorio. L’Associazione è cresciuta in modo esponenziale e conta oggi centinaia di soci, stretti nella consapevolezza che il filo arancione che lega l’Italia significhi condivisione di progetti, ideali, obiettivi, nel rispetto dei principi del turismo sostenibile, ispirato a un modello
Piazza Alberico Gentili a San Ginesio
Giuliano Ciabocco, di San Ginesio, responsabile regionale dell’Associazione Bandiere Arancioni delle Marche
“Uno strumento per potenziare il sistema” “Il modello di analisi territoriale del Touring club italiano prevede che le località che presentano la candidatura vengano analizzate sul campo. I sopralluoghi si svolgono in completa autonomia ed in forma anonima e ripercorrono l’esperienza del turista, dalla ricerca delle informazioni, alla visita della destinazione, attraverso la verifica di oltre 135 criteri di analisi, raggruppati in 5 macroaree. I Comuni candidati, indipendentemente dall’esito del sopralluogo, ricevono un importante strumento, il piano di miglioramento, che approfondisce le aree di analisi non in linea con gli standard previsti dal modello di analisi territoriale del Touring club italiano-Tci e indica le principali azioni da attivare per perfezionare e potenziare il sistema di offerta turistica locale. Le 5 macroaree. Accoglienza: presenza e completezza dei servizi di informazione turistica e della segnaletica; accessibilità alla località, mezzi di trasporto e mobilità interna. Ricettività e servizi complementari: completezza, varietà e livello del sistema ricettivo e ristorati-
Giuliano Ciabocco paesaggio. Struttura e qualità della località: valutazione delle componenti anche immateriali, decisive per determinare l’esperienza del visitatore e creare un’immagine positiva della destinazione. Il Network Bandiere Arancioni. I Comuni certificati con la Bandiera Arancione possono richiedere di entrare nel Network Bandiere Arancioni del Tci, grazie al quale potranno: fruire di numerose occasioni di comunicazione, attraverso un’ampia serie di strumenti e opportuni-
te come destinazione turistica eccellente. L’adesione al Network Bandiere Arancioni del Tci è facoltativa e annuale. L’Associazione Paesi Bandiera Arancione. L’Associazione, costituita nel 2002 dalle allora 16 località ‘arancioni’, ha sede a Dolceacqua (Imperia) e riunisce i paesi che hanno ottenuto dal Tci il riconoscimento della Bandiera Arancione. I paesi soci -con una popolazione totale intorno ai 500 mila abitanti- rappresentano un circuito turistico virtuale basato su un valore reale, in grado di indirizzare le scelte dei viaggiatori e garantire la qualità dell’esperienza di visita. L’Associazione non ha fini di lucro e avendo come obiettivo principale la valorizzazione dei territori individua azioni e iniziative che siano di stimolo e di impulso allo sviluppo turistico delle località; opera per la maggio-
“Le nostre azioni mirano a consolidare processi virtuosi di miglioramento quantitativo e qualitativo delle esperienze di rete su Il Teatro di San Ginesio tematiche legate all’ambiente, al turismo e al territorio, attraverso un confronto costante e lo scambio efficace di buone pratiche” vo, nonché di eventuali servizi complementari. Fattori di attrazione turistica: grado di conservazione e fruibilità delle risorse storico-culturali e ambientali; offerta di produzioni agro-alimentari e artigianali tipiche; valorizzazione della cultura locale attraverso manifestazioni ed eventi. Qualità ambientale: azioni intraprese nell’ambito della gestione e dell’educazione ambientale e della tutela del
tà, diversificate e mirate per raggiungere sia i mercati italiani sia i turisti stranieri potenzialmente attratti da questa tipologia di offerta; godere di occasioni speciali di relazione con i media, sia generalisti sia di settore, per segnalare la propria destinazione; accedere a opportunità di promozione e comunicazione che possono contribuire fattivamente a proporre la località e il territorio circostan-
re tutela e conoscenza della qualità e delle risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e storiche dei territori; promuove manifestazioni collettive per favorire lo scambio culturale e la diffusione di esperienze; svolge attività legate alla politica e di rappresentanza presso gli enti governativi; svolge attività amministrativa ed economica dei comuni assegnatari della Bandiera Arancione. Le azio-
civile. L’Associazione è tutto questo: sviluppo della rete dei paesi, forza di un circuito virtuale di offerta turistica eccellente, vitalità di scambi culturali e valore di infinite conoscenze al servizio dei cittadini, delle attività produttive, del turista”.
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Il progetto “Gusta l’Arancione” da… esportare
Promuovere i prodotti tipici Il progetto “Gusta l’Arancione” ricerca, valorizza e promuove i prodotti tipici enogastronomici ed agroalimentari di qualità nei Comuni Bandiera Arancione delle Marche aderenti al Network Bandiera Arancione. Il progetto, che ha per capofila il Comune di San Ginesio, si propone: di creare un “Sistema del tipico”, che rappresenta una risorsa fatta di conoscenze e tradizioni produttive locali, potenzialmente capace di rispondere ad una domanda globale; di sviluppare la sostenibilità di queste produzioni tipiche attraverso l’adozione di specifiche strategie di valorizzazione da parte dei sistemi locali oltre ad una efficace azione di coordinamento e di indirizzo a livello regionale; di focalizzare le azioni da porre in atto per la valorizzazione, anche a scopi turistici, delle specialità agro-alimentari locali, esaltandone le caratteristiche ed evidenziandone le origini e la cultura territoriale; di ‘esportare’ le predette ti-
picità anche all’estero, con uno scambio culturale, conoscitivo delle usanze e delle bontà locali marchigiane, tra i Comuni Bandiera Arancione coinvolti nel progetto e Comuni fuori dai confini italiani; di contribuire alla qualificazione e differenziazione dell’offerta per il rafforzamento del “Brande Marche”. E’ per questo motivo che il progetto “Gusta l’Arancione” si propone sin da subito di aggiungere alcuni Comuni d e lla R e g io n e fra n c e se della Borgogna ai tour enogastronomici che verranno proposti durante l’anno. Nei Comuni della Borgogna prescelti saranno spendibili tutte le promozioni che verranno create nell’anno per i Comuni Bandiera Arancione della Marche, naturalmente inerenti al progetto “Gusta l’Arancione”. Oltre ai Comuni della Borgogna verranno successivamente selezionati alcuni Comuni della Svizzera e della Germania in modo da rendere ancor di più “europeo” il progetto.
La struttura inaugurata a Monsano
Pineta Hotel: accoglienza, tecnologia ed efficienza energetica “Il Pineta Hotel è la realizzazione di un sogno e come tutti i sogni vive di passione, dedizione e cura del particolare”. Ugo Barei, titolare insieme con Enrico Marconato del Pineta Business Design Hotel, presenta la nuova struttura, inaugurata da poco e già balzata al primo posto nella classifica degli alberghi marchigiani pubblicata dal sito booking.com (punteggio 9.3). Situato a Monsano, sulle colline marchigiane, l’albergo si distingue non solo per eleganza ed elevata tecnologia ma anche per la sua anima ecologica che riflette appieno il pensiero e la visione dei titolari. La struttura è certificata in classe energetica A: gode di un impianto fotovoltaico e solare termico già esistenti e sta attivandosi per la costruzione di un impianto geotermico. “In realtà –spiega Barei- il nostro
Hotel propone quattro alberghi in uno: le nostre 78 camere si dividono infatti in quattro diverse tipologie (design room, business room, easy room e diamond room) ognuna con parcheggio privato e gratuito. Le diverse tipologie sono state pensate per soddisfare le esigenze dei nostri clienti, immersi in un ambiente altamente tecnologico e d’atmosfera, caratterizzato da un arredamento essenziale, ma coinvolgente. Tutti i materiali utilizzati per la costruzione della struttura sono di primissima qualità a cominciare dal pavimento vinilico in pvc tatami soft touch di produzione scandinava. L’albergo mette a disposizione due meeting rooms multimediali e una cigar room per incontri di lavoro e a breve verranno realizzati piscina, centro fitness e innovativa spa”.
Essentia, aperta la stagione estiva; inaugurato relais Frizzantissimo debutto per la stagione estiva 2011 dell’Essentia di mare: il locale, con la direzione artistica di Kruger Agostinelli, ha riaperto le danze sul lungomare di Marina di Montemarciano, donando un tocco glamour all’estate marchigiana. Un luogo dove mondanità e raffinatezza trovano il loro spazio: grande successo per l’apertura, in un’atmosfera magica e accogliente che ha regalato agli ospiti un incantevole anticipo d’estate. Cin cin e tanta allegria: la festa ha preso il via con un gustosissimo aperitivo di raffinate stuzzicherie e champagne di qualità; a seguire, un’elegante cena a base di pesce e innaffiata da ottimi vini marchigiani. Brindisi e torta augurale sotto un cielo stellato. Coinvolgente la musica, con il meglio delle novità dell’estate 2011 by dj Enrico Filippini, Fabio Evangelista e Roberto Pediconi. Una stagione che si preannuncia davvero divertente, fitta di appuntamenti: il giovedì l’Essentia è “Mundo Latino”, con il ritmo salsa e bachata di Rupi,
Laura e l’allegra brigata del Mundo Latino; il venerdì è “Disco Club & Latino”, il sabato invece è dedicato alla musica anni ‘70-‘80-‘90 e latino. La domenica, a partire dal 19 giugno, aperitivo superlativo “L’oblio dei sensi” all’Essentia Relais, la struttura ricettiva appena inaugurata, nata dal sogno imprenditoriale di Roberto Bartolini, Paolo Laglia e di Daniele Ciaccafava. Il Gruppo Essentia è ormai una realtà del territorio consolidata: due enoteche (enoteca Essentia a Chiaravalle ed un altro negozio all’interno dell’Aeroporto di Falconara), due ristoranti (ristorante Essentia di Chiaravalle ed Essentia di Mare a Montemarciano) e adesso anche un relais nato dall’idea dei proprietari, spinti da una spiccata sensibilità per l’accoglienza e l’intrattenimento. Un progetto di crescita e rivalutazione del territorio anche in termini turistici, pronto per accogliere ospiti provenienti dall’Italia e dall’estero.
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Carlo Sirocchi, assessore al Turismo Comune di Porto Recanati
“In risalto stili di vita delle nostre comunità” “Stereotipando uno spot pubblicitario che in questi mesi va per la maggiore, dove si individuano delle situazioni che ‘non hanno prezzo’, a fronte di tutto quello che è possibile comprare, si può dire che sull’aspetto dell’offerta turistica balneare, sia quella di natura più prettamente commerciale che quella di marketing territoriale riservata agli enti locali, si è alla ricerca di un quid che solleciti i potenziali turisti giocando sulla sfera emozionale, sulle sensazioni che una località riesce a suscitare, sull’esperienza particolare che una località riesce a costruire. Il fattore che qualifica una destinazione deve essere basato sull’interesse che la località può offrire, esperienze uniche e non ripetibili altrove, mettendo in risalto stili di vita delle comunità locali profondamente diversi e lontani da quelli che si vivono normalmente. E’ questo il valore aggiunto che una località marchigiana deve giocare, per far fronte alla concorrenza di chi ha basato la propria accoglienza sulla massa e sulla standardizzazione della vacanza.
Carlo Sirocchi Un ritorno ad una vacanza, ad uno stile di vita talmente diverso dalla vita quotidiana che consente al turista di poter vivere giornate veramente indimenticabili, magari con una semplice visita ad un piccolo museo o di fronte ad un panorama delle nostre colline o del nostro mare, ad una cena dove vengono proposti i nostri piatti o i nostri vini tipici. In generale, credo sia per questo che le nostre località abbiano ottenuto numerosi riconoscimenti, siano essi relativi alla qualità balneare o alle eccellenze dell’entroterra. Sono questi veicoli che contribuiscono a promuovere in maniera determinante le nostre località nell’ottica
di presentarle come luoghi in cui si possono vivere quelle sensazioni sopraddette. Sono vessilli che testimoniano un valore aggiunto, il nostro territorio, turisticamente appetibile. I riconoscimenti conseguiti testimoniano situazioni turisticamente consolidate, con una buona offerta culturale, talvolta con vere e proprie peculiarità uniche. Per sua parte Porto Recanati da anni persegue l’obiettivo di porre in essere quelle condizioni per cui chi sceglie la nostra località possa trovare quelle sensazioni predette. E’ per questo che tanti sforzi sono stati fatti per migliorare la città nel suo aspetto, per avere servizi turistici all’altezza delle aspettative dei turisti, per accogliere con varie iniziative coloro che ci scelgono. Il vessillo della Bandiera Blu, che quest’anno giunge per l’ottava volta a Porto Recanati, testimonia questi sforzi e premia ancora una volta la nostra località che del turismo ha fatto già da alcuni anni la prima voce dell’economia cittadina. E quindi il mare pulito, certificato dalla Bandiera Blu, ben si accompagna con
Mario Capparucci, sindaco di Montecassiano
“Un prestigioso riconoscimento” “Il Comune di Montecassiano, dal 6 novembre 2006, può fregiarsi del prestigioso riconoscimento di ‘Bandiera Arancione’ del Touring club italiano, marchio di qualità che identifica i piccoli paesi dell’entroterra, che offrono a turisti e visitatori un’accoglienza di qualità ed un ricco patrimonio artisticoculturale. L’incessante lavoro di promozione e valorizzazione del territorio e delle sue specificità, vede attivamente coinvolta l’Amministrazione comunale che ha costantemente perseguito l’obiettivo di restituire Montecassiano ai suoi cittadini e ai tanti turisti alla ricerca di piccoli tesori nascosti. A conferma dello sforzo profuso, giungono i dati della Regione Marche del movimento registrato presso le strutture ricettive nell’anno 2010, che evidenziano un incremento dell’11,93% per gli arrivi e addirittura del 31,16% per le presenze, rispetto all’anno precedente. Chi arriva a Montecassiano trova il Parco del Cerreto, una piccola isola di verde a ridosso delle mura cittadine, e tre cortili: Chiostro degli Agostiniani, Cortile delle Clarisse e Giardino di San Giacomo. Il Centro di degustazione e l’Enoteca comunale sono diventati i punti nevralgici dello sviluppo del turismo eno-gastronomico di Montecassiano. E’ stato riaperto un gioiello sconosciuto ai più, la Chiesa di San Giovanni Battista, che accoglie il museo di arte e arredi sacri. Ancora, il Convento
Mario Capparucci
Buratto’, che custodisce due tra le più straordinarie opere d’arte del patrimonio montecassianese: la tempera su tavola raffigurante la Madonna con bambino in trono tra Sant’Andrea, Sant’Elena e due angeli musicanti, opera di Joannes Hispanus, pittore spagnolo attivo nell’Italia centro-settentrionale nei primi venti anni del ‘500, e Il sogno di Giacobbe, attribuito all’artista montecassianese Girolamo Buratto. Chiude idealmente il circuito museale, che Montecassiano offre ai visitatori, la Galleria Cingolani, al Palazzo dei Priori, che accoglie la produzione del pittore montecassianese
Montecassiano, il Palazzo del Podestà degli Agostiniani, sede municipale, imponente complesso che si affaccia sulla piazza principale, e, di fronte, al piano primo del Palazzo Capponi-Scaramuccia, la Pinacoteca Civica ‘Girolamo
del XIX Secolo. Da non perdere, nella Chiesa collegiata, la monumentale pala d’altare in terracotta invetriata e dipinta, opera di frà Mattia della Robbia che vi lavorò dal 1527 al 1532”.
strutture ricettive -soprattutto nel settore extralberghiero- di assoluta qualità, con la città che spinge il turista a lasciare la macchina il primo giorno di vacanza per poi riprenderla l’ultimo, con la sua enogastronomia fondata sui piatti di pesce azzurro, ma anche con i suoi locali all’avanguardia e con la sua cultura dell’accoglienza. Manca, tuttavia, un ulteriore passo: la messa a sistema del territorio nel suo complesso, per permettere al turista di poter godere delle nostre ricchezze, che talvolta non sono alla portata di tutti perché
non sufficientemente valorizzate. Penso che solo riuscendo ad arrivare ad una vera e propria offerta turistica aggregata, dove la costa si compendia con le unicità dell’entroterra e viceversa, superando talvolta mere questioni di campanile, si possa offrire un prodotto turistico veramente unico, che possa consentire un motore di sviluppo economico per l’intero territorio regionale”.
Porto Recanati
Guida Blu 2011: le vele in 15 località marchigiane Legambiente e Touring club italiano hanno presentato, di recente, l’undicesima edizione della Guida Blu che assegna le vele alle migliori località turistiche italiane. Riconfermate tra la migliore offerta turistica italiana 15 le località marchigiane, riconosciute come le mete più attraenti della Regione dopo aver superato il test dell’associazione
ambientalista. Vento favorevole a Sirolo e Portonovo che si confermano le migliori località balneari della Regione con 4 vele riconosciute. La spiaggia Urbani e la zona archeologica della necropoli dei Pini a Sirolo, la Piazzetta dalla quale si raggiunge la spiaggia del Molo e il Mosciolo di Portonovo hanno permesso alle due località di sfiorare il massimo
riconoscimento, 5 vele. Sventolano 3 vele nei Comuni di Fano, Senigallia, Porto Potenza Picena e Grottammare mentre ne ottengono 2 i Comuni di Gabicce Mare, Numana, Porto Recanati, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Pedaso, Cupra Marittina e San Benedetto del Tronto e per i laghi il Comune di Fiastra.
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Sergio Paolucci, sindaco di Potenza Picena
“Conquistato il poker, indice della continuità” “Poker servito: il Comune di Potenza Picena ha ricevuto la sua quarta Bandiera Blu consecutiva. L’assegnazione dell’importante certificazione conferma il forte impegno del Comune nella qualità ambientale e fa il paio con il record di raccolta differenziata fatto registrare nei mesi scorsi, quando la percentuale è arrivata al 78% sull’intero territorio comunale. La quarta Bandiera Blu consecutiva è indice della continuità e dell’attenzione con cui l’Amministrazione comunale si sta occupando della tutela dell’ambiente e della persistenza
“L’assegnazione della Bandiera Arancione ha rappresentato un momento di fondamentale importanza per Pievebovigliana, nell’ambito di un percorso di sviluppo turistico basato sulla valorizzazione del suo immenso patrimonio artistico ed ambientale. La principale difficoltà, per un centro di piccole dimensioni come Pievebovigliana, era quella di farsi conoscere. Per una realtà di questo genere, nonostante sia dotata di grandi potenzialità -un quadro ambientale ricco ed integro, diverse testimonianze storico-artistiche con castelli, chiese, palazzi e
Sergio Paolucci con cui siamo impegnati a rispettare i criteri, ogni anno differenti, dettati dalla Fee per l’ottenimento della certifica-
conventi, il tutto documentato e rappresentato nel museo civico e nel museo storico del territorio- non è facile collocarsi al centro dell’attenzione e varare delle valide iniziative promozionali.
zione ambientale. Abbiamo raggiunto un ottimo livello, sia nella pulizia della spiaggia che dell’acqua del mare, nonché nella qualità dei servizi offerti a cittadini, visitatori e turisti. La Bandiera Blu rappresenta lo stimolo per continuare a migliorare la qualità complessiva del nostro territorio. La quarta Bandiera Blu si va ad aggiungere ai tanti riconoscimenti per la qualità ambientale che il Comune di Potenza Picena ha messo in bacheca negli anni scorsi. Tra questi le ‘3 Vele’ assegnato da Legambiente che ha consentito al Comune di Po-
“Una vita sui ritmi della natura” L’assegnazione della Bandiera Arancione, quindi, non solo ha certificato la qualità e il valore del territorio di Pievebovigliana e delle sue strutture ricettive, ma ha anche permesso a questa piccola realtà di inserirsi in un circuito di flussi turistici di grande importanza, consono alle sue caratteristiche. In altre parole, la consolidata struttura delle Bandiere Arancioni ha permesso a Pievebovigliana di farsi conoscere e di orientare le sue prospettive di crescita economica verso un turismo di qualità, attento alla cultura,
“Un vero ‘balcone’ con efficienti servizi”
Ginesio nacque sulle rovine di insediamenti romani distrutti dalle armi dei Goti e Longobardi, l’incastellamento divenne un obbligo per far fronte agli orrendi eccidi. Intorno al X secolo alcuni Signori di questi castelli durante una partita di caccia divenuta leggendaria presero la decisione di costruire una fortificazione in cima al colle più alto per dominare la vista sulle pendici, al fine di riunire così le loro forze in un luogo adatto alla difesa ‘…dove vita civile e sicura dal furore ostile vivere potessero…’. L’antico castello ‘castrum esculanum’, fattosi grande e potente, prese il nome di San Ginesio, quasi sicuramente dall’immagine del mimo martire romano rappresentata in un affresco di una edicola
differenziata raggiunto da Potenza Picena. Intenso l’impegno del Comune anche nelle attività di informazione ed educazione ambientale, rivolte all’intera cittadinanza, e, in modo particolare, ai giovani, con progetti, in collaborazione con gli istituti scolastici, mirati a far crescere bene e con la giusta sensibilità ambientale i giovani di oggi, che saranno gli adulti di domani”.
Augusto Ciuffetti, vicesindaco ed assessore al Turismo del Comune di Pievebovigliana
Pievebovigliana
Simone Tardella
tenza Picena di essere presente nell’annuale Guida Blu di Legambiente, vero e proprio punto di riferimento per chi intende scegliere una vacanza estiva in luoghi di qualità dal punto di vista ambientale, della pulizia delle acque e delle spiagge, dei servizi, dell’accoglienza e della piacevolezza dei luoghi. E poi, gli innumerevoli premi ricevuti per l’eccellente livello percentuale di raccolta
Porto Potenza Picena
Simone Tardella, assessore al Turismo Comune di San Ginesio
“San Ginesio, Bandiera Arancione dal 2002, è una cittadina in provincia di Macerata con un territorio di 78 kmq; col suo ampio panorama sulla suggestiva terra delle Marche e così ricco di architetture monumentali siede sul Piceno a 700 metri di altitudine di fronte alla catena dei Monti Sibillini. Un vero ‘balcone’ da dove la voce della Sibilla arriva inebriante, congiuntamente alle voci dei tanti illustri e valorosi condottieri. Una località che si distingue per l’efficiente servizio di informazioni turistiche grazie all’apposito ufficio accogliente, ben segnalato e ben fornito. Il borgo, immerso in un contesto naturalistico di pregio -Parco nazionale dei Monti Sibillini-, si presenta armonico e ben conservato. Buona è la gestione ambientale e alta la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata. Questi gli arrivi e le presenze registrati nel corso del 2010 (dati ufficiali Regione Marche): arrivi 17.639; presenze: 136.576; variazioni rispetto al 2009: arrivi +82,41%, presenze +29,36%. I numerosi reperti archeologici testimoniano che questa bella collina non fu priva di abitanti anche in epoca precristiana. San
Bandiere Blu e Arancioni
nella facciata monumentale della Collegiata. E’ certo, quindi, che San Ginesio si chiamasse così prima del X secolo; lo si desume dall’Archivio Vaticano, in data 1° luglio 995, dove San Ginesio viene così nominato ‘…in super flumen flussoris in colle esculano…’. I primi Rioni del castello furono tre: Rione Brugiano, Rione Alvaneto, e Rione Trensano. Il quarto Rione successivo fu chiamato Capocastello o Caput Castri. Nel 1278 a San Ginesio si contavano 27 mila abitanti, tra il Duecento e il Trecento il Comune fu uno dei più potenti e temuti dell’intera Marca di Ancona. Il territorio di San Ginesio è situato all’interno del Parco nazionale dei Monti Sibillini, in un punto sicuramente nevralgico per un turismo intellettuale e naturalistico. Le rievocazioni storiche si concentrano soprattutto in agosto, dall’8 al 15, con la settimana di ‘Medievalia’. Qualcosa unisce storicamente San Ginesio San Ginesio
alla città di Siena, attraverso la rievocazione storica triennale del ’Ritorno degli esuli’, alla quale partecipa una folta delegazione del Palio di Siena. La storia lega la cittadina alla tradizione musicale: il Santo Patrono, infatti, viene iconograficamente rappresentato con un violino in mano, sia negli affreschi del ‘400 che nei dipinti del ‘600, ecco perché ogni anno l’Amministrazione comunale offre un premio ad un violinista che si sia contraddistinto a livello internazionale nel corso dell’anno. Il Santo Patrono viene festeggiato il 25 agosto, è la festa rumorosa e allegra che conclude ogni anno l’estate ginesina”.
Augusto Ciuffetti alle tradizioni e ad un paesaggio frutto di un’altra armonia che scaturisce da un felice equilibrio tra l’ambien-
te e le attività umane. Ne sono una testimonianza gli antichi laboratori artigianali che sono tornati a vivere, gli stili di vita cadenzati sui ritmi della natura, una cultura gastronomica particolarmente attenta agli usi e ai costumi locali. Appare evidente come un turismo di questo tipo, ben calibrato per una realtà ‘delicata’ come quella di Pievebovigliana, che necessita di continue attenzioni ed una sapiente opera di salvaguardia, non possa che avvenire all’interno della cornice delle Bandiere Arancioni”.
Alberto Santorelli, assessore al Turismo Comune di Fano
“Un’elevata qualità” “Fano con 22 km di costa è il Comune con il litorale più esteso di tutta la Regione Marche; maggiore è il litorale e maggiori sono gli oneri perché le spiagge rispondano positivamente ai parametri richiesti dalla Fee -ente certificatore Bandiera Blu-. Visto in quest’ottica, il riconoscimento ottenuto da Fano acquista un valore ancora più grande ed è la naturale conseguenza dell’elevata qualità dei servizi offerti: dalla depurazione delle acque alla raccolta differenziata. Tutto il territorio del Comune è allacciato alla rete fognaria e servito da tre depuratori e in merito a ciò Aset spa-Azienda servizi sul territorio offre alla città servizi eccellenti in continuo miglioramento come approvvigionamento e gestione efficiente delle risorse idriche, lo smaltimento di acque reflue, l’igiene ambientale e la raccolta differenziata su tutto il territorio, spiagge incluse. Il Comune ha dimostrato il costante impegno nell’incremento dei parametri di diffusione delle buone pratiche ambientali, maggiori obiettivi della Fee, con servizi mirati a tutela civile e ambientale, come quello di dotare quasi tutta la costa con punti di salvataggio, compresi i tratti di spiaggia libera.
Alberto Santorelli Ad incentivazione della mobilità sostenibile, motivo di vanto per la città è la pista ciclabile di 12 km inaugurata all’inizio del 2011, che collega Fano con Pesaro; questa opera è solo la prima dei diversi progetti in cantiere su cui l’Amministrazione fanese sta lavorando. Si può dire che questa undicesima Bandiera Blu premia nell’interezza Fano, avvalorando in chiave di eco-sostenibilità le numerose strutture ricettive attrezzate e il moderno porto turistico Marina dei Cesari (anch’esso Bandiera Blu) che fanno parte di un sistema di accoglienza ben strutturato e di successo della città, si consideri che nel 2010 un quarto delle presenze turistiche della provincia si è concentrata a Fano”.
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MORETTI: Buonasera cari amici; mio ospite è un personaggio al quale sono legato da grande simpatia e, oserei dire, affetto: l’ho invitato perché, considerata la crisi della Fincantieri, quindi del settore navale, ci aiutasse a chiarire la situazione, essendo
MARCHEdomani metri? TACOLI - Vengo adesso alla sua domanda: innanzitutto c’è un distinguo fondamentale da fare quando si parla di nautica da diporto e quando invece si parla di una nautica più industriale che è più vicina alla parte commerciale, quindi trasporto passeggeri o trasporto merci od altro. Abbastanza inaspettata la crisi della Fincantieri, se si pensa che solo 12/18 mesi fa Fincantieri era –ma lo è tuttoraun’azienda-immagine, un’azienda lustro per l’Italia considerate le grandissime competenze e professionalità che ha al proprio interno: una scuola, possiamo dire. Certo che oggi competere con i grandi colossi -cinesi, coreani, a volte nord europei, con riferimento a realtà dove ci sono anche aiuti statali non
TACOLI - …la mia avventura nautica inizia proprio nelle Marche: dapprima una breve esperienza ma molto importante a Fano, l’incontro con Norberto Ferretti e il Gruppo Ferretti. Allora esisteva solo la Ferretti Spa, e la volontà di costruire barche grandi. Era una volontà che aveva Norberto e che avevano le persone vicino a Norberto, come l’attuale amministratore delegato del Gruppo, che è Giancarlo Galeone. Insieme iniziammo l’avventura di Custom Line: parlare nel 1995 di una barca di 30 metri in composito o in plastica, se vogliamo usare un termine più volgare, era veramente parlare di una nave. Oggi, a distanza di più di 15 anni, Custom Line è una realtà del Gruppo di assoluto rilievo -il weekend scorso a
metri circa e arriviamo fino a 70/80 metri ad Ancona. MORETTI - Senta, come vede la situazione della nautica? E’ importante il suo punto di vista perché veramente lei è ad un crocevia: è ai massimi vertici nel Gruppo, ha contatti internazionali di altissimo livello, e a questo proposito mi spiegherà poi la sua tecnica di approccio con gente che può firmare assegni da 150 milioni, eccetera. In quale situazione è, dunque, la nautica? C’è ancora crisi o la si sta superando? TACOLI – Questa è una domanda che merita una risposta molto attenta, perché si potrebbe ingenerare aspettative superiori alla realtà, ma nello stesso tempo non bisogna drammatizzare. Le sembrerà strano,
30 GIUGNO 2011 diato. E poi bisogna tornare a lavorare molto seriamente su due aspetti che per noi sono fondamentali e che sono il cliente e il prodotto: questo ci permetterà di uscire dalle sabbie mobili. Oggi siamo in una situazione che io considero con ottimismo, sia pur cauto: abbiamo toccato il fondo, stiamo ripartendo, ma per rispondere alla sua domanda bisogna considerare che ci sono diverse nicchie di mercato, perché parlare di nautica senza parlare di misura di barche sarebbe troppo generalistico: il segmento che va dai 40 ai 60, ai 70 piedi, legato soprattutto ad un mercato italiano ed europeo, è decisamente ancora in crisi per tanti motivi… MORETTI - …quali sono i Paesi dove lei riesce a vende-
guardano i due grandi mercati mondiali: gli Stati Uniti d’America –ma con il cambio che abbiamo ci risulta molto penalizzante aggredire quel mercato, dove peraltro abbiamo investito moltissimo come Gruppo Ferretti- e la nostra Europa. Io credo che la cultura e anche la ricchezza distribuita dell’Europa prima o poi torneranno a spingere come hanno sempre fatto, e per Europa intendo anche tutto quello che è il bacino del Mediterraneo. MORETTI - Tra i tanti gesti di cortesia che lei mi ha riservato oggi, il fatto che per essere presente a questa trasmissione, e quindi dedicare tempo ai miei telespettatori, lei abbia lasciato alle sue segretarie il gruppo di giornalisti cinesi e brasiliani che avete in
Ventidue navi in costruzione in contemporanea dai 30 metri circa agli 80 metri. Battesimo del mare previsto per il 2012 per quello che è stato definito un giga yacht: l’imbarcazione più grande attualmente costruita in Italia. Gran fermento nel cantiere dorico Crn; “Tra 8/9 mesi annuncia il presidente Lamberto Tacoli, ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti- vareremo un 60 metri con il primo tender che entrerà in barca navigando. Una grande scommessa, in cui crediamo molto: è un po’ come entrare nel mondo di James Bond”
LAMBERTO TACOLI
“Ancona per gli yacht come Maranello per la Ferrari” lui uno dei grandi protagonisti internazionali di questo comparto. Parlo di Lamberto Tacoli, un ‘romagnolaccio’ di Cesena che a 46 anni ha un curriculum di quelli sbalorditivi: ha cominciato a lavorare, tra l’altro, che era giovanissimo… TACOLI - …abbastanza giovane, a 25 anni… MORETTI - … e oggi, a 46 anni, è in una posizione internazionale di grandissimo rilievo. Dicevo di questa crisi dalla quale siamo purtroppo avvolti, della condizione della Fincantieri; tutta la nautica è in questa situazione? TACOLI – Prima di tutto tengo a dirle che l’affetto e la simpatia sono assolutamente ricambiati: (rivolto ai telespettatori) la fortuna mi ha portato alla conoscenza di Alceo in questo mio periodo anconetano -nelle Marche ero già da prima-, quindi è con grande gioia che sono qui, (adesso si rivolge a Moretti) soprattutto per salutarla e per constatare (in tono scherzoso) che sono invecchiato molto più io di lei negli ultimi 10 anni (ridono). MORETTI – (Ai telespettatori) Capite adesso perché riesce a vendere yacht da 80
indifferenti- diventa difficile. Per fortuna Ancona ha sentito un po’ meno questa stretta sul mondo Fincantieri; è chiaro che da parte di tutta la nautica c’è grande solidarietà: è appena finito il Satec, convegno di Ucina (Unione nazionale dei cantieri e delle industrie nautiche e affini, ndr.), Unione di Confindustria navale, e c’è vicinanza ai lavoratori, c’è grande comprensione. Speriamo che il governo dia il giusto sostegno, perché credo che Fincantieri sia appunto un’azienda che debba essere sostenuta: non sopportata, ma supportata… MORETTI - … soprattutto da istituti finanziari… TACOLI - …assolutamente sì: ci deve essere lo stimolo ad essere noi imprenditori più competitivi, poiché la competizione dei mercati lontani si fa sentire, e dimostrare quel valore aggiunto che possa poi permettere di prendere commesse: commesse che arrivano perché siamo bravi o perché siamo più capaci di altri. MORETTI - (Rivolto ai telespettatori) A proposito di commesse: Lamberto Tacoli mi ha sbalordito fin da quando ha iniziato la sua avventura al Crn…
Trieste abbiamo presentato tre nuovi prodotti Custom Line-; forse, mi sento di dire, la realtà più performante nella nautica mondiale da 30-40 metri. MORETTI - Ah sì?, a questo livello? TACOLI – Eh, sì. MORETTI - Tanto per dare un’idea ai miei telespettatori, perché voglio che alla fine della trasmissione sappiano quasi tutto: il Gruppo Ferretti quante barche ha venduto l’anno scorso? TACOLI - Il Gruppo Ferretti nell’ultimo biennio, a causa della grossa crisi finanziaria che ha colpito tutto il mondo, è passato attraverso una forte ristrutturazione e una forte riorganizzazione. Oggi il Gruppo è formato fondamentalmente da due aziende: la Ferretti Spa, che controlla 7 marchi, quindi i 7 brand del Gruppo -Ferretti, Custom Line, Mochi, Riva, Pershing, Bertram e Itama- e Crn ad Ancona, che, per la tipologia, per la dimensione di prodotto, ha, diciamo, una Spa a parte. Negli anni d’oro si realizzavano più di 400 unità all’anno, 450: oggi siamo sulle 300 unità all’anno, che comunque è un numero importantissimo se si considera che partiamo da 14
ma io le dico che il fatto che la nautica abbia attraversato questa profonda crisi finanziaria nel mondo da un lato è forse stato un bene: era diventato tutto ‘troppo’, ormai qualsiasi cantiere stava cercando di fare barche sempre più grandi, senza la necessaria evoluzione temporale per fare le cose in un certo modo. La nautica oggi è ad un bivio molto importante, nel senso che bisogna essere razionali e reali riguardo ai numeri del settore, considerato che si parla di cifre con una riduzione di circa il 40 per cento del fatturato negli ultimi 2 anni: cifre significative, che metterebbero in ginocchio qualsiasi azienda, però in merito credo che la nautica, soprattutto la nautica italiana, possa rispondere molto bene. In che modo? Con l’imprenditorialità, mettendo in campo e facendo vedere nel mondo quello che gli italiani sanno fare meglio di altri, perché nonostante questa crisi rimaniamo i leader mondiali. Certo, dobbiamo ristrutturare le nostre aziende: lo stiamo facendo, lo abbiamo fatto, perché le aziende si erano un po’ ingigantite e ingolosite per una crescita economica che faceva diventare tutto più semplice, tutto imme-
re queste meravigliose barche che fate? TACOLI - I Paesi di cui oggi tutti sentono parlare, e che stiamo realmente cominciando a ripagare come mercati di grande opportunità: il mercato sudamericano, dove il Brasile la fa un po’ da padrone… MORETTI - …il Brasile ha avuto uno sviluppo incredibile… TACOLI - …sì: ha un’economia molto attiva, euforica oserei dire; tra l’altro io riparto per il Brasile tra qualche giorno. E veniamo alla Cina, dove si comincia a vedere anche la volontà di generare infrastrutture, perché non dimentichiamoci che la nautica senza le infrastrutture fa molta fatica… una macchina di lusso la si chiude in garage, un orologio di lusso lo si chiude in un cassetto, ma una barca ha necessità di banchine, di ormeggi e di servizi, quindi sono necessari investimenti sulle infrastrutture. Per quanto riguarda i russi, l’avevano fatta da padrone nel biennio 2006-2008, poi erano scomparsi, e oggi stanno tornando con misure e approcci un po’ più razionali, diciamo. Comunque, le grandi riposte che tutti ci aspettiamo sono quelle che ri-
visita… TACOLI - …che oggi io preferisca un brasiliano o un cinese a lei è impossibile, nonostante il mercato in via di sviluppo, quindi (ridono)… MORETTI - …senta, ma lei fa più il tifo per il Bologna o per il Cesena? Perché è nato a Cesena e abita a Bologna… TACOLI - …diciamo che il cuore e la testa insieme mi obbligano a dire per tutte e due, così la mia anima romagnola non viene… insomma, sono contento che tutte e due si siano salvate in tempo… MORETTI - …mamma mia, l’agonia del Bologna in questo ultimo campionato! TACOLI - Direi più del Cesena, perché lì si è rischiato veramente fino all’ultimo; il Bologna, diciamo, si è sentito salvo troppo presto… MORETTI - ….si è salvato all’ultima partita. Senta, io sono sempre sbalordito dai suoi rapidi spostamenti da un continente all’altro; (rivolto ai telespettatori) quando si cerca Tacoli, davvero è difficile trovarlo, ma a me lo trovano sempre in un quarto d’ora a Pechino, a Rio de Janeiro o dove in quel momento si trova. (All’ospite) C’è una tecnica
MARCHEdomani
30 GIUGNO 2011 diversa da usare nei vari Paesi per riuscire a vendere yacht? TACOLI - Parto da quando ci siamo conosciuti, e a questo proposito le dico che rivedo spesso con le mie bambine alcune interviste televisive fatte con lei, perché mi diverto a riguardarmi più giovane e a pensare a come guardavamo numeri diversi e mercati diversi. Siamo partiti ad Ancona nel 2000 con la volontà di far diventare Ancona uno fra i siti produttivi leader mondiali in un certo tipo di nautica, quella custom in acciaio e alluminio. Oggi non le nascondo che siamo particolarmente soddisfatti perché questo segmento di mercato viene premiato per fortuna più di altri; siamo riconosciuti, perché le imbarcazioni costruite e varate ci hanno dato lustro: non dimentichiamoci che è molto più facile rappresentare l’azienda con il nostro prodotto che far vedere la nostra azienda, quindi un Crn che galleggia in qualsiasi parte del mondo porta automaticamente ad Ancona. In questo momento abbiamo un 80 metri in costruzione, abbiamo appena chiuso ordini per un 74 o 73 metri, abbiamo tre 60 metri, un 58 metri e un 44 metri in costruzione contemporaneamente. MORETTI - Avete degli spazi enormi adesso! TACOLI - Gli investimenti su Ancona sono stati importanti; ho sempre sperato, se si ricorda questa mia frase, che Ancona diventasse per gli yacht come Maranello per la Ferrari: forse era un progetto un po’ ambizioso… MORETTI - …non ci siete riusciti? TACOLI - Non ci siamo riusciti, però sicuramente oggi chi entra nei cantieri Crn vede un mondo… tra Custom Line e Crn, 22 imbarcazioni in contemporanea in produzione, da 30 metri circa a 80 metri, è un numero imbarazzante. MORETTI - Lei, che come responsabile generale del Gruppo Ferretti, governa tutta la parte commerciale, compie operazioni molto, molto preziose, come riuscire a far firmare un contratto; ma poi, quando il contratto l’ha firmato, quel cliente diventa ‘noioso’?, vuol vedere tutto, vuol discutere tutto… TACOLI - …il cliente deve essere ‘noioso’: se non lo fosse, non sarebbe un ulteriore stimolo per fare una cosa bella. I clienti sono tutti diversi: sono persone che hanno esperienze diverse, e ognuna ha qualcosa da raccontare di spettacolare, perché non sono persone normali, diciamo così, quelle che si possono permettere oggetti di questo tipo. Quindi ciascuna si differenzia dall’altra, ma sono tutte persone molto, come
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Il cantiere Crn di Ancona
dicono gli inglese, ‘demanding’: chiedono tanto, pretendono tanto. Credo che il segreto di chi fa il nostro lavoro sia avvicinarsi il più possibile alle loro aspettative. MORETTI - In genere vengono a seguire i lavori? TACOLI - Sì, molto spesso. Noi partiamo di frequente da un foglio bianco su cui cominciamo a fare un disegno per vedere dopo 2, 3, addirittura 4 anni qualcosa che galleggia di fronte a noi. MORETTI - Mi può dire un paio di richieste straordinarie che ha ricevuto? TACOLI - Ce ne sono di vario tipo; nell’ultimo periodo la cosa in cui ci si è più sbizzarriti sulle navi rispetto a 10/ 20, venti anni fa sono le aperture, quindi le aperture sul mare, i portelloni a poppa, i beach club, le terrazze, gli eliporti: ogni nave sopra i 60 metri ha la possibilità di far atterrare uno, addirittura in alcuni casi due elicotteri. Poi la grande dimensione dei tender, così da potersi allontanare velocemente dalla barca, perchè questa non debba diventare una prigione dorata in mezzo al mare. Quindi le richieste sono tante; poi c’è tutta la parte che riguarda gli arredi, e quella software di elettronica, di specializzazione legata a tv, hi-fi, con restituzione di vere e proprie centrali operative: oggi persone che hanno barche da 60, 80 metri e si trovano in una baia nel mondo possono tenere conferences televisive con tutte le aziende, quindi parliamo di vere e proprie basi operative. M O RETTI – Dunque c’è anche un grande lavoro di preparazione e di perfeziona-
mento dei suoi collaboratori… TACOLI - …io dico sempre che ho l’onore di rappre-
mercato interno non indifferente. Poi, a seconda delle tipologie di prodotto, abbiamo due grandi centri, all’interno del
Crn è un marchio del Gruppo Ferretti: portafoglio unico di prestigiosi brand, l’ampia gamma di imbarcazioni offerte è progettata dai tecnici e dagli ingegneri altamente specializzati dell’AYT -Advanced Yacht Technology-, in collaborazione con il Centro Stile, un competente team di architetti e designer. Sedi del Gruppo sono a Montecarlo, a Miami, a Shanghai e in Brasile sentare delle competenze, delle esperienze e delle passioni, perché il nostro lavoro è fatto di tanta passione. Tutti i miei collaboratori sono i veri protagonisti del Gruppo Ferretti. Io ho solo, ripeto, l’onere a volte, ma l’onore tante volte, di rappresentarli. MORETTI - In genere si costruisce con una linea base Ferretti o gli ordini che ricevete possono cambiare tutto? TACOLI - Dipende dalle dimensioni; noi abbiamo 8 brand, tutti molto ben diversificati: Ferretti per imbarcazioni motor yacht, Itama imbarcazioni open, Pershing imbarcazioni coupé ad altissime prestazioni -chiamiamole le Porsche, le Ferrari del mare-, Crn dove appunto esprimiamo i volumi e la dimensione, Bertram il fisherman negli Stati Uniti, Mochi la lobster, e riguardo a Riva basta dire il nome, perché l’esecuzione di un prodotto Riva, il dettaglio, la finitura… insomma, racchiudiamo un
Yacht Crn; a destra, nave in costruzione all’interno del cantiere dorico
gruppo, strategici: uno si chiama AYT -Advanced Yacht Technology- ovvero tutta quella parte che si occupa della progettazione e dello sviluppo tecnologico dell’imbarcazione, l’altro è un mondo estremamente importante che è governato in primis dal nostro presidente e che è il Centro Stile, dove c’è appunto l’interfaccia con i nostri architetti esterni che, insieme a noi, sviluppano le linee, quindi parliamo della parte più estetica dell’imbarcazione. Queste due funzioni sono il cuore pulsante dello sviluppo prodotto. MORETTI - Ma è vero che ci sono imbarcazioni che hanno equipaggi di 24 persone? TACOLI - Anche di più: è partita pochi mesi fa da Ancona “Azteca”, un nostro 72 metri, che aveva 26 persone di equipaggio; l’80 metri ne avrà per 34: il servizio diventa determinante in questo tipo di oggetti.
MORETTI - Siete voi che in genere indicate l’equipaggio? TACOLI - No, questo no, perché sarebbe come consigliare una buona colf ad una famiglia: noi abbiamo già l’onere di fare bene un prodotto estremamente difficile, complesso, figuriamoci se dovessi anche consigliare il comandante e l’equipaggio… (in tono scherzoso) rischierei di essere bastonato! MORETTI – E’ molto importante nel vostro settore il passaparola? TACOLI - Lei ha toccato quello che è il mio grande credo: quando si lavora in mercati ampi ma con numeri molto piccoli e soprattutto si lavora con persone che hanno capitali importanti da poter investire in un giocattolo come una barca, è fondamentale l’immagine, la reputazione. Il fatto che una persona dall’altra parte del mondo in questo momento possa dire che Crn è un cantiere serio, che Crn ha persone valide, che possa parlarne come di un ambiente dove è possibile costruire la propria nave in un certo modo, vale molto, ma molto di più di tante pagine pubblicitarie, di tanti investimenti in marketing che si fanno. Il mercato è molto piccolo, i numeri piccoli, quindi la fedeltà del tuo armatore è fondamentale. MORETTI – So che nel mese di giugno consegnate uno yacht molto importante, e a questo proposito vorrei tornare a parlare di quello che voi chiamate il beach club: che cos’è? TACOLI - E’ un po’ quello che le dicevo: la terrazza sul mare. Il fatto di aver creato nella zona di poppa delle barche degli ampi spazi per poter vivere il mare su una barca di 50, 60, 70, 80 metri come su una barca molto più piccola è molto importante, perchè sulle barche grandi si era un po’ perso il contatto con il mare. Le anticipo una cosa: tra circa 8/9 mesi vareremo un’imbarcazione di 60 metri con il primo tender che entrerà in barca navigando. E’ una grande scommessa, ci crediamo molto: è un po’ entrare nel mondo di James Bond. MORETTI - Lei sta dando delle notizie da… TACOLI - …ci abbiamo lavorato molto: il pensiero di poter rientrare nella barca navigando e scendendo como-
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damente dal tender che tipicamente si muove essendo in acqua… beh, credo sia un bel passo avanti. MORETTI - Stiamo parlando di un futuro avveniristico! TACOLI - Speriamo un futuro molto vicino e che funzioni. MORETTI – Anche io ho girato molto il mondo e ho sempre trovato una certa difficoltà quando c’era da prendere contatto, in un paese estero, con qualche personaggio importante: lei passa attraverso la trafila di tutte le segretarie, eccetera, o immediatamente il signore che deve firmarvi un assegno da 80 milioni o non sono quanto… TACOLI - …anche molto meno, ci muoviamo anche per molto meno. Il fatto di essere arrivati a rappresentare dei nomi così importanti e soprattutto un prodotto così divertente… io dico sempre che se vendessi sale o se costruissi prodotti di uso necessario sarebbe diverso, ma parlare di barche è parlare di un mondo che affascina, che diverte, che stimola, e rappresentare un marchio come Ferretti, come Riva, come Pershing, come Crn ti permette di aprire tante porte. Spesso sono i clienti che ti vengono a cercare per avere informazioni, per saperne di più, e poi c’è il fattore di cui dicevamo prima: dove non si arriva direttamente, si arriva indirettamente perchè l’amico di un amico ti permette di arrivare in un modo più veloce per poter parlare con qualcuno o viceversa le persone interessate per poter arrivare a te in un modo più diretto. MORETTI - Voi avete sedi all’estero? TACOLI – Sì; noi abbiamo una grande forza negli Stati Uniti. MORETTI - Dove? TACOLI - A Miami e a Fort Lauderdale, dove abbiamo Ferretti Group Usa; abbiamo di proprietà i cantieri Bertram negli Stati Uniti, Fisherman, inoltre abbiamo appena costituito -da circa un annola Ferretti Group Brasil. Abbiamo anche una sede di gruppo a Montecarlo, abbiamo una sede con un ufficio a Shanghai e stiamo aprendo una sede ad Hong Kong per essere ancora più aggressivi rispetto al mercato Asia Pacific, che sembra sia eccitato quanto il Sud America. L’anno prossimo, in febbraio, vareremo un 80 metri, che è la nave più grande attualmente costruita in Italia e sarà costruita ad Ancona. (Riferendosi a Moretti) Averla ospite sarà come avere l’armatore, quindi ci teniamo molto e ci organizzeremo nel modo migliore possibile perché lei possa farlo. MORETTI - La famiglia Moretti sarà presente senz’altro; intanto la ringrazio, ringrazio lei e la sua gentilezza, la sua affettuosità. Grazie ai telespettatori; sono lieto di aver presentato un grande personaggio, arrivederci alla prossima settimana.
Trasmissione del 2 giugno 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti
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MARCHEdomani
30 GIUGNO 2011
MARCHEdomani
30 GIUGNO 2011 L’impianto fotovoltaico installato su coperture e pensiline per il Gruppo Tontarelli (Castelfidardo, An): con i suoi 7100 kwp di potenza è una delle realizzazioni ad integrazione totale più grandi al mondo
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L’amministratore delegato Enrico Cappanera: “Siamo il primo system integrator della regione, tra i primi 5 attori italiani del settore e l’unica realtà che offre l’integrazione totale delle diverse componenti della sostenibilità, grazie alle società operative coordinate da ER Holding. Lo sviluppo futuro ci vedrà al Sud Italia e all’estero: stiamo aprendo in questi giorni la filiale inglese a Londra e a brevissimo avvieremo anche una sede negli Stati Uniti”
Energy Resources - Il bilancio 2010 dell’azienda marchigiana ha registrato un valore della produzione di 153 milioni di euro, con un incremento del 489% rispetto al 2009
Green economy: una via per la ripresa A
l di là di incertezze su incentivi e politiche energetiche, la green economy resta una delle vie principali alla ripresa. È con una riflessione su nuovi scenari e opportunità che Energy Resources, realtà di punta nel settore delle rinnovabili, ha scelto di presentare i risultati economici nel corso di un evento molto partecipato all’Istao di Ancona. Un’azienda, nata nel capoluogo dorico e oggi presente in tutta Italia, in continua ascesa grazie ad una strategia a 360 gradi, che non lega i destini dell’azienda al solo fotovoltaico ma allarga le sue attività a più campi di applicazione, dall’edilizia sostenibile ai veicoli elettrici, con l’idea molto innovativa di mettere a sistema le migliori tecnologie green. Significativi i numeri: il bilancio 2010 presenta una chiusura preconsuntiva di 153 milioni di euro come valore della produzione, pari a una crescita del 489% rispetto ai 26 milioni di euro del 2009. L’Ebitda della gestione tipica (l’Ebitda è un parametro che indica il margine operativo generato da un determinato business escludendo interessi, tasse, deprezzamenti e ammortamenti, e che quindi è rivelatore della produttività di un’impresa) è risultato pari a ben 14,4 milioni di euro, in crescita del 555%, rispetto ai 2,2 milioni di euro dell’anno precedente. Anche per l’anno in corso si conferma il trend di sviluppo, infatti nel 1° trimestre il fatturato ha raggiunto i 38 milioni di euro, rispetto agli 11 milioni di euro dello stesso periodo nel 2010. “Siamo il primo system integrator delle Marche e tra i primi 5 attori italiani del settore –ha affermato Enrico Cappanera, amministratore delegato di Energy Resources spa– e l’unica realtà che offre l’integrazione totale delle diverse componenti della green economy, grazie alle società operative coordinate da ER Holding. Lo sviluppo futuro ci vedrà al Sud Italia e all’estero: stiamo aprendo in questi giorni la filiale inglese a Londra e a brevissimo avvieremo anche una
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Un momento dell’evento svoltosi all’Istao di Ancona. Da sinistra: il presidente di Energy Resources spa, Giovanni Emidi; il vicepresidente dell’Istao, Valeriano Balloni; il giornalista ed esperto di tematiche energetiche, Antonio Cianciullo; il presidente di Energy Resources Holding, Andrea Cardinaletti; il presidente della Commissione Attività produttive dell’Assemblea legislativa delle Marche, Fabio Badiali; l’amministratore delegato di Energy Resources spa, Enrico Cappanera; il presidente di Legambiente Marche, Luigino Quarchioni
sede negli Stati Uniti”. La discussione si è allargata alla generale situazione del settore. Sono intervenuti, oltre allo stesso Cappanera, il vicepresidente dell’Istao Valeriano Balloni, il presidente della Commissione Industria dell’Assemblea legislativa delle Marche Fabio Badiali, il presidente di Legambiente Marche Luigino Quarchioni, il presidente di ER Holding Andrea Cardinaletti e il presidente di Energy Resources spa Giovanni Emidi, moderati da Antonio Cianciullo, giornalista di Repubblica, esperto di tematiche energetiche e ambientali. Dall’incontro è emersa la necessità di coniugare etica e sviluppo economico, grazie alla collaborazione e alle partnership tra enti pubblici, università ed enti di ricerca e aziende private. Come ha ricordato Cianciullo: “Il capitale ha già scelto: nel mondo gli investimenti privati a favore delle energie rinnovabili hanno superato quelli a favore delle energie fossili”. Il mondo politico, per voce di Fabio Badiali, ha ribadito l’assoluta centralità nelle politiche regionali della green economy, come motore di sviluppo e come tutela della salute, mentre il mondo delle associazioni ha trovato in Luigino Quarchioni uno strenuo sostenitore della necessità di avere più coraggio e affrontare con ancora maggior decisione le sfide della green economy.
La tribuna dell’autodromo toscano, di proprietà della Ferrari, verrà alimentata da un impianto fotovoltaico che, installato sulla copertura, sarà realizzato prima del Gp di MotoGp del 3 luglio
Al Mugello arriva il... sole Sarà Energy Resources a realizzare il primo impianto fotovoltaico dell’autodromo internazionale del Mugello, di proprietà della Ferrari. L’annuncio durante l’incontro all’Istao. L’impianto dovrà essere terminato in tempi da “record sul giro”, prima del Gran Premio di MotoGp del 3 luglio. Per tagliare questo traguardo è stata scelta l’azienda marchigiana, che ha concluso l’accordo con Mugello Circuit spa, la società che gestisce l’autodromo. L’impianto verrà installato sulla pensilina a copertura nella nuova tribuna del circuito toscano posta proprio sul rettilineo d’arrivo, fornirà energia elettrica all’area tribuna ed eventuali eccedenze verranno cedute alla rete. Avrà una potenza nominale di picco pari a 252 Kw e coprirà una superficie 2911 mq con 2016 pannelli a film sottile
La tribuna dell’autodromo del Mugello
con cornice della potenza ciascuno di 125 kWp, forniti dalla Pramac, con inverter Power One. L’impianto del Mugello si aggiunge ad altre importanti realizzazioni di Energy Resources che spiccano per efficienza energetica, redditività dell’impianto e alto profilo estetico, tra cui l’impianto gioiello del design realizzato per Poltrona Frau a Tolentino (Mc), il grande ‘laboratorio a cielo aperto’ che testa 50 combinazioni diverse di tecnologie fotovoltaiche realizzato per Baraclit in Toscana (Bibbiena, Ar), il mix di fotovoltaico e geotermico pensato per la casa delle Winx (la sede di Rainbow a Loreto, An) e l’impianto a tetto per il Gruppo Tontarelli negli stabilimenti di Castelfidardo (An), che con i suoi 7100 kwp di potenza è una delle installazioni fotovoltaiche ad integrazione totale più grandi al mondo.
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Intervista con l’imprenditore anconetano Sergio Schiavoni: “Fondamentale avere dei prodotti finiti sicuri e a costi competitivi”
“La ricerca è il futuro” ROBERTO I. ROSSI
l cuore del suo Gruppo è legato agli impianti elettrici per le navi. Come è nato questo approccio imprenditoriale vincente? “All’inizio della nostra attività siamo stati degli specialisti nel settore industriale. Alcuni nostri amici ci hanno chiesto di poter avere i nostri quadri elettrici sulle loro navi; abbiamo fatto i primi esperimenti con un grande successo tecnico, ma con un disastro dal punto di vista economico”. In questo periodo di crisi, il suo Gruppo sta registrando dei bilanci in positivo. Qual è il segreto di tale successo? “Il nostro successo riguarda soprattutto la nostra rete commerciale, che si è allargata dall’Italia all’estero, con un impegno di personale specializzato sia dal punto di vista tecnico che commerciale, quindi il lavoro non ci è mai mancato, anche a prezzi remunerativi per l’azienda”. Una delle aziende del suo Gruppo sta puntando sul foltovoltaico. I risultati anche in questo caso sono positivi. Le rinnovabili rappresentano il futuro? “Sì, una delle nostre aziende si è specializzata nel foto-
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Sergio Schiavoni voltaico, abbiamo avuto dei buoni successi economici, ma per il futuro non ritengo che le rinnovabili possano risolvere il problema dell’energia”. Un giudizio sulle centrale nucleari. “Per quanto riguarda le centrali nucleari, a mio avviso, queste di ultima generazione sono super sicure, quin-
di ritengo che i pregiudizi noti degli incompetenti siano un falso problema. Le centrali nucleari ci farebbero risparmiare gli elevati costi annuali delle importazioni di gas, carbone e petrolio”. Come sono i rapporti con gli istituti di credito? “Il nostro gruppo ha dei buoni rapporti con gli istituti di credito, in quanto hanno sempre avuto da parte nostra una risposta positiva sugli impegni presi. Devo dire, però, che in questi due ultimi anni il dialogo tra l’imprenditore e le banche è diventato più difficile e diffidente”. Da tempo state lavorando molto con l’estero. Quali i progetti più importanti in corso? “In corso abbiamo impianti presso la base Saipem di Karimun in Indonesia, si tratta di un’elettrificazione di un cantiere navale in
un’area di 150 ettari, poi a Singapore stiamo lavorando in un nave Saipem per la ristrutturazione dei quadri elettrici già forniti da noi, così come un’altra nave di lavoro in un cantiere di Dubai”. Quanto è importante la ricerca nel suo settore imprenditoriale? “La ricerca nel nostro settore riguarda soprattutto i materiali, gli isolanti e le resine relative, per poter avere dei prodotti finiti sicuri e a costi competitivi”. Che tipo di legge riterrebbe opportuno che venisse creata dal Governo centrale per agevolare il lavoro delle imprese? “Sarebbe opportuna una legge che facesse diminuire il costo orario del personale, in modo da essere più competitivi con le nazioni emergenti, tipo Cina, India, eccetera”.
Giovani dottori: indagine sulla professione I medici della provincia di Ancona hanno risposto alla chiamata del proprio Ordine professionale e hanno accettato di collaborare all’indagine che per la prima volta mette sotto la lente d’ingrandimento opportunità e problematiche di un mestiere sempre meno facile da affrontare. Già 400 giovani dottori, selezionati tra gli iscritti degli ultimi dieci anni, sono stati convo-
cati di recente ad Ancona, per il primo dei due incontri collegiali finalizzati a questa importante indagine conoscitiva, la prima in Italia nel suo genere: punta infatti a dare uno spaccato non solo professionale ma anche personale, chiedendo ai medici di raccontarsi in ogni aspetto della loro vita. I risultati dell’analisi confluiranno nella ricerca condotta dalla professoressa Giovanna Vicarelli del
Criss (Centro interdipartimentale per la ricerca sull’integrazione socio sanitarie dell’Università Politecnica delle Marche) e verranno divulgati nei prossimi mesi. E’ dunque partito con successo il ‘censimento’ promosso dall’Ordine dei Medici di Ancona, presidente Fulvio Borromei; prossimo appuntamento con il sondaggio e con altri 400 professionisti sarà il 16 giugno.
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Il tenore ospite al Teatro La Nuova Fenice di Osimo
Bocelli a “Music Valley” E’ arrivato in punta di piedi, in un silenzio spezzato solo dal fragore degli applausi che l’hanno accolto. Un ingresso insolito quello di Andrea Bocelli, che ha recentemente incontrato ad Osimo, al Teatro La Nuova Fenice, gli studenti dell’Ipsia “Maria Lang” di Osimo– Castelfidardo. Il famoso tenore, sensibile alle tematiche ambientali, è infatti giunto a bordo di una silenziosa utilitaria totalmente elettrica, messa a disposizione dall’azienda marchigiana Elettra, realtà nata dalla sinergia di Energy Resources e WT Motors, e che si sta facendo sempre più strada nel campo della mobilità sostenibile. Ospite per la seconda volta in due anni dell’istituto osimano, Bocelli è stato testimonial d’eccezione alla presentazione del corso professionale per operatori audio, video e luci organizzato dall’Ipsia nell’ambito del progetto “Music Valley”, che mira a creare una sorta di zona della musica in un territorio in cui questo settore è molto sviluppato. Nell’osimano, infatti, sono numerose le aziende altamente tecnologiche che operano nell’ambito musicale: dalla costruzione di strumenti musicali ai servizi per il suono e l’elettronica. E la novità del progetto sta
anche nell’essere riuscito ad accostare la scuola al mondo del lavoro, facendo collaborare al corso diverse e rinomate aziende del settore. L’idea dell’istituto professionale, avviata già tre anni fa, è infatti proprio quella di fornire nuove opportunità di lavoro ai giovani appassionati della musica, avvicinandoli in modo concreto a questa realtà e formandoli in maniera approfondita, grazie anche a lezioni tenute da noti professionisti, come già avvenuto, per esempio, con il fonico Andrea Taglia. “In questo campo c’è ancora molto da fare –ha commentato Bocelli-. Penso, ad esempio, alle problematiche legate all’amplificazione, dove c’è bisogno di ottimi e qualificati professionisti. Ben venga, quindi, un progetto che punti a formare queste figure tecniche”. Il cantante, rispondendo alle domande dei molti studenti intervenuti, ha sottolineato anche l’importanza dello studio per intraprendere la carriera musicale, ricordando anche che il vero successo di un artista è fatto dal pubblico. Al tenore, Grande Ufficiale della Repubblica italiana, è stata consegnata la statuetta in argento dei “senza testa” e diversi omaggi tra cui una chitarra a dodici corde. Rosemary Martarelli
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I festeggiamenti dei novant’anni di Alceo Moretti, ospite per l’occasione della sua stessa trasmissione, condotta da Andrea Carloni. Il racconto di un percorso ricco di idee vincenti che hanno caratterizzato molti settori
“Quella volta che…” Coppi, Treno della moda, Club del Corriere dei Piccoli e... ROBERTO I. ROSSI
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o sport nel cuore. Non solo, ma anche una enorme capacità nell’organizzare eventi di vario tipo e di settori diversi, dalla comunicazione alla moda, dalla politica all’imprenditorialità e quant’altro. Sono gli aspetti personali che hanno caratterizzato -e continuano a farlo- l’esperienza professionale di Alceo Moretti, che di recente ha compiuto novant’anni. Il 13 maggio 1921: giorno in cui è nato Moretti, in quel di Pesaro. Un compleanno di grande valore e di rispetto nei confronti del personaggio, Alceo Moretti, ospite… degli “Incontri”, trasmissione settimanale di Tv Centro Marche, condotta da sempre da lui, e intervistato per la particolare e storica occasione dal collega Andrea Carloni. Da quattro suoi amici una serie simpatica di auguri andati in onda nel corso della trasmissione, da parte di Gian Mario Spacca, Governatore delle Marche, da Giampaolo Giampaoli, imprenditore dolciario ed ex giocatore dell’Us Anconitana, da Marco Pacetti, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, e dal
lungimirante e sempre innovativa carriera professionale. Un avvio segnato da un incarico incredibile per la sua età: quello di allenatore della nazionale italiana femminile di atletica, ruolo ottenuto a… sedici anni, quando il limite era a 21 anni…: “Sì, mi sono aumentato l’età di cinque anni –racconta Moretti- a seguito di una situaUn momento della trasmissione “Incontri” con Alceo Moretti intervistato zione particolare da Andrea Carloni che non mi congiornalista e scrittore Giancarpresenti Romano Prodi e Gian cedeva altre soluzioni: il coach lo Trapanese, autore, tra le sue Mario Spacca in qualità di giordella squadra americana di atlediverse pubblicazione, del libro nalista, direttore, all’epoca, di tica dell’epoca, Gretel Bergdedicato proprio ad Alceo Mouna rivista che curava le relamann, fu portato in Italia dal retti intitolato “Quella volta zioni pubbliche. “Un giovane presidente della Federazione itache…”. Nello specifico, il rapmolto bravo, Spacca –evidenliana di atletica leggera, il marporto con Spacca è stato davzia Moretti-, che mi colpì subichese Angelo Ridolfi, un granvero particolare ed unico, declito, e a Prodi dissì: ‘perché non de presidente che regalò uno nato da una intuizione fortunalo facciamo diventare il presistadio alla sua città, Firenze, e Bergmann dopo poche settimata di Moretti, creata nel corso dente della Regione Marche?’, ne si accorse che in Italia non di una riunione svoltasi al Grand e nel tempo tale intuizione si c’erano allenatori e quindi orHotel di Roma. Moretti, appena trasformò in realtà!”. Dall’atletiganizzò un corso, al quale per giunto dagli Stati Uniti d’Ameca leggera al basket, dal cicliparteciparvi dovevo essere rica fu chiamato come consusmo al calcio: le discipline che maggiorenne. E nella compilalente dai fratelli Merloni e nel hanno maggiormente impegnazione della domanda per la parcorso di quella riunione erano to Moretti nel corso della sua
tecipazione al corso commisi un… falso, allora era un anno fascista e in tali documenti si utilizzavano i numeri romani e trasformai una V in una X, inserendo così cinque anni in più, e a Rapallo fui subito ammesso al corso…”. Tra i tanti risultati di spicco ottenuti nel mondo sportivo, in evidenza la promozione in serie B di calcio conquistata con l’allora Us Anconitana nella incredibile ed indimenticabile gara contro la Biellese, disputata all’allora Littoriale di Bologna, oggi Dallara. Una partita seguita da ben settemila anconetani giunti a Bologna con i camion, perché all’epoca non c’erano i mezzi di trasporto di oggi. “Era il 1949 –sottolinea Moretti-, alla fine del primo tempo eravamo sotto di un gol, al ritorno in campo un giovane tifoso dorico iniziò a criticarmi per la sconfitta che si stava maturando, e io gli replicai indicando con la mano sinistra ‘uno’ e con la mano destra ‘quattro’, e dopo questo mio gesto i settemila sostenitori del team anconetano gridarono ‘quattro, quattro’ e non ‘pareggio’, e la partita la vincemmo…
4-2, il secondo gol lo subimmo al novantesimo minuto a seguito di uno dei miei giocatori che non ce la faceva più, era il 31 di agosto, lasciando andare in gol un avversario, avendo l’Ancona un largo vantaggio che aveva già decretato la promozione in serie B”. Oltre allo sport, Moretti ha svolto le proprie attività in tanti Paesi, come gli Stati Uniti d’America, il Brasile, l’Argentina, il Messico, il Giappone, il Marocco, la Francia, ma anche Singapore, Montecarlo, Malaysia, Uruguay, Hong Kong, Thailandia…, “sessantacinque anni di lavoro –sottolinea Moretti- ti offrono l’opportunità di girare il mondo”. E molti i progetti ideati e realizzati con riscontri positivi, il Treno della moda, con sfilate in una stazione ferroviaria, la creazione del Club del Corriere dei Piccoli e di diverse squadre di ciclismo e di relativi sponsor, tra i quali, quello più storico è il “Tricofilina Coppi”, a sostegno del campionissimo Fausto Coppi. Novant’anni: “Un traguardo intermedio –conclude Moretti-, perché, naturalmente, ancora per qualche anno…”. Auguri Alceo.
Trasmissione del 12 maggio 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti
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Andrea Brusa, caposervizio Il Resto del Carlino di Ancona, ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti
“Filo diretto con la città E un vestito alla notizia” SILVANA CORICELLI
“Filo diretto con il lettore, dandogli voce”. Un legame sempre più stretto, rispondendo quotidianamente alle lettere
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l primo pezzo lo ha scritto a sedici anni. Un articolo di calcio. “Me lo chiese il presidente della squadra di Promozione in cui giocavo: un articolo da mandare ad un settimanale locale”. Di calcio, cominciando la professione, non avrebbe più scritto. Ma al giornalismo si è avvicinato così: un po’ per caso. “Il mio primo sogno era di fare l’insegnante, poi la vita mi ha portato ad intraprendere un’altra strada. E questo lavoro è diventata la mia passione dal momento in cui mi ci sono trovato”. Nato a Imola, laurea in Lettere moderne, Andrea Brusa è poco più che adolescente quando inizia a collaborare con Il Resto del Carlino della sua città. Accumulando, con i primi contratti a termine, esperienze in diverse parti d’Italia. Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Marche: tra i più giovani capiservizio del Carlino (assunto nella redazione di Rovigo ad appena trent’anni), da quasi due anni guida la redazione di Ancona della storica testata. Precisa l’impronta, nel rispetto della tradizione:
spedite alla redazione; “Molto spesso i giornali vengono fatti per i giornalisti. Io invece voglio il contatto con la gente: solo così si può capirne le esigenze”. La realtà si migliora se si entra nelle sue pieghe, inciso di Brusa, di recente ospite
degli “Incontri” di Alceo Moretti. La scelta della ‘provincia’, per quel concetto di residenza tanto caro a Franco Scataglini (l’intitolazione del parco del Cardeto al poeta, proprio grazie ad una battaglia del Carlino); “Ritengo che oggi un buon giornalismo sia possibile soprattutto in chiave locale, regionale”. Dunque la provincia (rinunciando peraltro alla proposta di un’altra prestigiosa testata nazionale), e con essa le Marche: “Credo che qui si possa davvero fare questo mestiere. E poi ricordo che sono mezzo marchigiano, visto che mio nonno è nato ad Ancona”. Anconetana anche la consorte di Brusa, la brava collega di tutti noi Beatrice Giongo; “Pensate –scherzoso il tono di Moretti rivolgendosi ai telespettatori- che Andrea è arrivato al matrimonio con una dote di cinquemila dischi…”:
la musica passione di sempre (molte le interviste con i grandi nomi del panorama internazionale, dai Queen agli U2, da James Brown a Vasco Rossi), idea che ad Andrea Brusa è venuta “non da giornalista” quella del Music Contest, iniziativa dedicata alle giovani band e che il direttore di QNIl resto del Carlino, Visci, ha voluto far diventare nazionale. Dell’attenzione ai giovani, d’altra parte, Brusa ha fatto una
sti mesi abbiamo messo a disposizione, ospitando in ogni puntata della nostra inchiesta quattro interviste a ragazzi di Ancona cui abbiamo chiesto di raccontarci la città che vorrebbero, di parlarci delle loro aspettative. Ottenendo così degli spunti da consegnare agli amministratori”. Filo diretto con le persone. Trovando la chiave per spiegare ai lettori una realtà che è sempre più complessa: “Nell’approfondi-
sua bandiera: “Si dice che bisognerebbe dar loro più spazio. Interi convegni, dibattiti, sono dedicati a questo argomento. Noi abbiamo cercato di fare i fatti, dando ai giovani uno spazio concreto: le due pagine settimanali che in que-
mento, nella capacità di ‘vestire’ la notizia offrendo molteplici angoli di visuale, il futuro
della carta stampata. Dunque un approccio diverso rispetto alla proposta che viene da altri canali informativi: pensiamo al bombardamento di notizie cui siamo tutti i giorni sottoposti tra internet e televisione”. Andare “oltre la notizia”. Con ancoraggio forte nel territorio: “Riuscire ad arrivare anche alla realtà più piccola, con le sue vicende, i suoi personaggi, rappresenta un valore aggiunto. Ecco il mio credo nella cronaca locale”. Ed è penna incisiva della cronaca, Brusa, con quei guizzi di rapidità che sono la sua cifra. “Devo dire che la velocità a me piace moltissimo”; qui, però, il riferimento è preciso: altra grande passione, quella per la Formula 1. “Ho lavorato a lungo nell’ambiente, tenevo i rapporti tra i piloti, i team con le organizzazioni dei vari circuiti italiani”. Una personalità sfaccettata. Una storia professionale e umana già densa. Punteggiata di incontri: “Una persona che mi è rimasta nel cuore è Fernanda Pivano: l’incontro con lei è stato speciale. Conservo religiosamente la dedica che mi ha lasciato”.
Trasmissione del 28 aprile 2011 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti
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“Balcani, filo diretto con la Romania”: il progetto presentato da Alfredo Leonardi, presidente Consulta Terziario innovativo di Confindustria Marche
Fiera della pesca Ancona Il Governatore Spacca
“Una nuova missione”
“La strategia: rilancio europeo”
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mprese, università e banche unite per fare rete. A dimostrare che è possibile farlo, e in modo internazionale, la missione imprenditoriale esplorativo-formativa e di ricerca partner, recentemente conclusasi con successo, a Cluj in Transilvania. Nata su iniziativa del Terziario innovativo di Confindustria Marche, la missione è stata promossa in collaborazione con la rete di fondazioni rumenoitaliane Acti (Associazione per la cooperazione Transilvania Italia) e Cipal (Fondazione per la cooperazione Italia-Romania). Guidata da Alfredo Leonardi, presidente della Consulta regionale delle imprese del Terziario innovativo di Confindustria Marche, l’iniziativa è stata organizzata nell’ambito del progetto “Balcani, filo diretto con la Romania”, ideato e promosso con il coinvolgimento dell’intero sistema Confindustria Marche, di banche ed università, oltre che di Regione Marche e Sistema camerale, con lo scopo di creare reti di impresa e contatti tra Italia e Romania secondo un modello innovativo per “fare sistema”, finalizzato alla ricerca e allo sviluppo di business. Dodici le aziende
Alfredo Leonardi marchigiane presentate durante la missione, specializzate in soluzioni e servizi informatici per la mobilità sostenibile, gestione del territorio, turismo, manifatturiero dei settori moda e calzature, costruzioni e impianti civili ed industriali, impianti per la lavorazione della carne, laboratori di prove e analisi, forniture per contract alberghiero e arredamenti commerciali. La delegazione era composta anche da rappresentanti delle istituzioni e delle università marchigiane, come Luigino Marcozzi, responsabile Progetti comunitari del Servizio internazionalizzazione della Re-
g i o n e Marche, e Grid Thoma, docente di Economia e Management all’Università di Camerino. Una delegazione che, insieme ad atri imprenditori delle Marche, ha saputo mettere a frutto le relazioni già avviate nei vari ambiti istituzionali, universitari ed imprenditoriali della zona, per cogliere nuove opportunità attraverso un approccio innovativo. “Alto, sia per qualità che per numero – ha detto Leonardi-, è stato il livello di partecipazione agli incontri dei rappresentanti rumeni del sistema imprenditoriale e associativo, di amministrazioni pubbliche ed università, tanto che stiamo già lavorando per una nuova missione dall’8 all’11 settembre focalizzata sul settore agroindustriale, molto attivo nelle regioni transilvane di Cluj e del Maramures”. Durante gli
incontri sono stati individuati dei percorsi per la creazione di progetti comuni, sia nel campo scientifico che in quello industriale, con la promozione di azioni congiunte per lo sviluppo del territorio. Soddisfatti gli imprenditori, che hanno sottolineato la bontà di questo approccio innovativo. “Grande interesse ha suscitato la presentazione delle nostre esperienze di promozione turistica dei territori e dei sistemi a supporto degli operatori –il commento di Sabrina Santini , della Netcompany di Pesaro-. Si sono aperte buone opportunità per supportare lo sviluppo turistico che soprattutto in Transilvania e nel Maramures sarà uno dei settori trainanti del prossimo futuro”. Della possibilità di collaborare con partner locali del settore dell’impiantistica civile ed industriale ne ha parlato Claudio Cingolani, amministratore della Sit di Jesi, mentre l’accento di Giorgio Fanesi, presidente della PluService di Senigallia, è andato sull’opportunità avuta per presentare le soluzioni dell’azienda per la mobilità sostenibile e per lo sviluppo di nuovi sistemi intelligenti di trasporto. Rosemary Martarelli
“Siamo in una fase di costruzione di una nuova strategia che non interrompe il processo storico e glorioso della Fiera internazionale della Pesca di Ancona, ma punta a rilanciarlo nella grande prospettiva della coesione europea”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, all’inaugurazione della 71 a Fiera internazionale della Pesca. “La più importante fiera del Mediterraneo e, a livello europeo, seconda solo a quella di Bruxelles – ha detto Spacca–; è per questo che la Regione ha fortemente voluto sostenere questo evento, centrale nelle nostre politiche promozionali. Ma è arrivato il momento che la Fiera cambi strategia e si trasformi da semplice esposizione a centro di riflessione sulle politiche marittime integrate, che guardi a un progetto più complessivo, in rapporto a tutta la comunità adriatica. Da parte dell’Unione europea si sta dando nuovo vigore e impulso alla politica marittima, si sta ricercando una strategia che faccia maggiormente integrare i Paesi dell’Ue, soprattutto nella parte sud dell’Europa. Il mare e la pesca sono punti focali di questo processo di integrazione”. Spacca ha
ricordato il ruolo centrale delle Marche e di Ancona nell’ambito di questa strategia europea. “Abbiamo posto l’Adriatico e lo Ionio –ha sottolineato– al centro del disegno della creazione delle Macroregioni europee. Il Consiglio d’Europa, che si riunirà a giugno, formalizzerà la richiesta per l’avvio della Macroregione AdriaticoIonica. La stessa cosa farà il Comitato delle Regioni alla Commissione europea”. L’edizione della Fiera di quest’anno si inserisce in una fase di cambiamento delle politiche promozionali e fieristiche della Regione. “Stiamo perseguendo una nuova governance nella politica fieristica –ha concluso Spacca– che abbia un profilo più dinamico, che non valorizzi i contenitori, ormai molto onerosi, ma le vocazioni produttive di ogni singolo territorio. Ciò che vogliamo potenziare è il collegamento tra prodotto e territorio, una distribuzione più flessibile delle fiere nella regione, l’incoming degli operatori economici internazionali. E’ necessario progettare una strategia molto più rivolta al mercato, che non guardi più solo ad incrementare la quantità della produzione ma ad accrescerne il valore aggiunto”.
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cultura
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Marcolini nel direttivo nazionale di Federculture L’assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini è stato ufficialmente nominato membro del consiglio direttivo nazionale di Federculture, l’associazione dei soggetti pubblici e privati che gestiscono le attività legate alla cultura ed al tempo libero. Obiettivo della Federazione è
quello di coadiuvare le realtà locali nella promozione di una gestione efficiente ed efficace di musei, teatri, impianti sportivi, biblioteche, parchi, aree archeologiche e sistemi turistici. “Sono onorato –ha commentato Marcolini- di far parte di questa realtà di assoluto rilievo nello scenario
nazionale e internazionale che dal 1997 accompagna i processi di crescita e di sviluppo della cultura, in una logica di qualità, efficienza ed economicità, la stessa che ispira le politiche di settore della Regione Marche. Avere una politica culturale, significa pensare alla cultura come qualcosa
di vivo e di dinamico, un laboratorio e una sperimentazione costanti, capaci di generare sviluppo sociale, elevazione culturale e aumento della scolarizzazione, ma anche crescita dei mercati culturali e soprattutto benefìci verso altri settori dell’economia, dai servizi all’industria manifatturiera, al
30 GIUGNO 2011 turismo, per competere sui mercati globali. Per questi motivi nel bilancio regionale 2011, in controtendenza con le politiche nazionali, le risorse per la cultura sono passate complessivamente da 7 a 12 milioni di euro. Un investimento che darà sicuramente buoni frutti”. Tra i membri degli organi direttivi della federazione si contano alcuni tra i massimi
esperti italiani come il presidente di Federculture Roberto Grossi, il vicepresidente Davide Rampello e il tesoriere Carlos Fuortes. Del consiglio fanno parte anche Giovanna Cattaneo Incisa, Umberto Croppi, Marcello Foti. Tre le Regioni presenti nel direttivo: le Marche, appunto, il Lazio e il Veneto.
Inteatro: che storia è questa?
Intensa la stagione estiva del Comune di Ancona: oltre 120 appuntamenti tra esclusive e anteprime; Andrea Nobili: “Una capitale dell’Adriatico”
Una maratona creativa, un’iniziativa con cui Inteatro apre le porte di Villa Nappi per riflettere sull’esperienza del Festival di Polverigi, sul suo significato e, in generale, sulla produzione artistica contemporanea, sulla sua necessità, sulla sua sostenibilità. Lo scorso 25 maggio il Cda di Inteatro decideva di sospendere l’edizione 2011 della rassegna, già prevista dal 29 giugno al 2 luglio: le motivazioni, nella difficoltà di sostenere economicamente la 34a edizione, nonostante l’esiguità del budget preventivato. Un programma che comunque avrebbe assicurato, come di consueto, una pluralità di spettacoli in diversi spazi tra cui debutti nazionali, compagnie in residenza e nuove produzioni. Le numerose manifestazioni di solidarietà, le idee e le riflessioni provenienti dal mondo artistico, ma anche dagli spettatori, hanno convinto gli organizzatori a promuovere un programma che aiutasse a riflettere e comprendere la più generale situazione di difficoltà in cui versano molte organizzazioni culturali che operano nel settore della creazione contemporanea. In fondo: “Questa storia ci appartiene”, ma… “che storia è questa”? Nel programma tre incontri/workshop tematici: il prossimo si terrà il 25 giugno (ore 18) sul tema “Innovazione? Ricerca? Il significato di ‘nuovo”; a seguire (ore 21), una dimostrazione di lavoro del gruppo residente Scuba Club (Bruxelles-Budapest) con “Images of Village”. Il 2 luglio tema dell’incontro “Siamo sostenibili? Nuovi modelli di sostenibilità della cultura”; alle 21, al parco di Villa Nappi, l’Ecole du Theatre des Teintureries (Losanna) presenterà “Nozze di sangue”, saggio/spettacolo sul testo di Garcia Lorca, con la regia di Gustavo Frigerio. “Che storia è questa?” è promosso in collaborazione con l’Ietm, International network for contemporary performing arts, la rete delle organizzazioni artistiche fondata nel 1981 proprio a Polverigi e che conta oggi circa 500 aderenti tra enti, festival, teatri di tutti i Paesi di tutto il mondo, sostenuta dall’Unione europea.
Gran mole di cultura
Electric Youth fino al 28 giugno Fino al 28 giugno al Teatro alla Mole di Ancona, alle ore 21.30 dal martedì al sabato (doppia replica le domeniche alle “Electric Youth”, il gruppo ore 18.30 e 21.30) va in scena, per 15 spettatori alla volta (si entra uno dopo l’altro, uno ogni cinque minuti), una nuova performance di Alessandro Sciarroni, produzione del Teatro Stabile delle Marche. Protagonisti 17 studenti/performer che hanno frequentato la Scuola di Teatro dello Stabile e alcuni scelti attraverso selezioni. “Electric Youth” si configura come un project community sperimentale. E come in uno spettacolo capace di guardare negli occhi il pubblico, all’azione verrà preferita la frontalità e il dialogo. Prenotazione obbligatoria 071 5021611 – 392 1909020 info@stabilemarche.it www.stabilemarche.it
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che questa seconda stagione alla Mole viene presentata, partner d’elezione la Fondazione Cariverona che ha riconfermato il proprio sostegno al cartellone, “nonostante -dice il consigliere generale Maurizio Boscarato per ribadire il credo nel progetto- le difficoltà del momento”. Organizzata dal Comune dorico in collaborazione con Regione, Provincia e Camera di commercio di Ancona (partner IGuzzini Illuminazione), una stagione intensa che affianca alle tante proposte di musica e spettacolo quattro mostre e due rassegne cinematografiche. “Un’impressione di vivacità”, per dirla con il
e dodici pagine aggiunte al libretto del programma costituiscono già di per sé un segnale molto interessante. Tanto più vedendo salire a 32 i soggetti coinvolti nell’elaborazione di un calendario che mette a sistema le migliori energie del territorio per valorizzare ogni singolo spazio di questo straordinario posto che, ad Ancona, è la Mole. Nella cornice vanvitelliana non “una semplice somma” ma un combinato disposto perché potessero arrivare in città artisti di punta – “Otello” del Balletto di Roma e tanti, trasversalmente ai più diversi settori-, nel moltiplicarsi degli appuntamenti: oltre 120 per 72 sere d’estate, Ferragosto direttore artistico Daniele compreso Dal 18 giugno al Del Pozzo, che si ha già 28 agosto la seconda scorrendo il carnet degli edizione di “Amo La Mole” appuntamenti: una carrellata dispiegherà carnet “ricco, all’insegna della varietà, plurale”, faccendo della con autentiche chicche in Dorica “uno dei luoghi della cultura più importanti del centro Italia”. Lo sottolinea, l’assessore Andrea Nobili: “Intelligenze e competenze per mettere in campo progetti di grande spessore”, lungo la direttrice Una proposta originale, che mira a fare di Ancona un viaggio ‘multisensoriale’ “la capitale culturale per quelle “Emozioni in dell’Adriatico”. Un palcoscemusica” che dalla parola nico sul mare calcato, tra hanno tratto linfa e sostanza. esclusive e anteprime, dai Al Teatro comunale di grandi nomi della tradizione Loreto la prima nazionale ed anche della ricerca, per dello spettacolo di musica e quell’attenzione al contemreading teatrale firmato dalla poraneo che Nobili ricorda e compagnia Lamt su testi di che peraltro promuove “la Giancarlo Trapanese tratti e vivacità che la nostra terra rielaborati dal libro “Ascoltapuò vantare”. E’ dunque mi”. Regia di Pino Cuscito, con una “punta di orgoglio” una proposta sotto molti
ciascun settore. A partire dalla musica: Franco Cerri, istituzione del jazz italiano, Vicente Amigo, uno dei chitarristi di flamenco più acclamati al mondo, Max Gazzè, Anna Calvi, Alessandro Mannarino, Marco Parente, Le luci della centrale elettrica, fino ai tanti artisti che si esibiranno in seno al Festival Adriatico Mediterraneo. Veniamo al teatro: lo spettacolo di Giorgio Albertazzi, “Amleto e altre storie”, le letture tratte da Pirandello e Quasimodo di Luigi Lo Cascio, e poi Ascanio Celestini, Pippo Delbono, Giorgio Felicetti, Dario Vergassola, Anna Mazzamauro, Licia Maglietta. Cartellone nel cartellone, i 12 appuntamenti con giovani e già premiate compagnie italiane al
Teatro Studio: tra le altre, Sineglossa, Vicolo Corto, Un’ottima lettera; da segnalare le performance di Marta Cuscunà e di Alessandro Sciarroni. Sul fonte della danza, “Otello” del Balletto di Roma con le coreografie di Fabrizio Monteverde, “Pinturas. Flamenque vive” – l’omaggio del flamenco a Pablo Picasso, il gran galà dell’Ancona Dance Festival. E a proposito di galà, ecco il burlesque con lo show in compagnia di Mousit e Vanille Bon Bon. Ma non è finita qui: nel ricchissimo calendario di “Amo La Mole” (www.amolamole.it) appuntamenti letterari e di riflessione filosofica con Lidia Ravera e Gianni Vattimo, oltre alle tante proposte godibili anche dai più piccoli: serata clou proprio quella di Ferragosto, ad ingresso gratuito, protagonista Rob Torres, un talento comico straordinario.
Emozioni in musica a Loreto: della compagnia Lamt lo spettacolo su testi di Trapanese aspetti innovativa che ha visto in scena un preparato gruppo di musicisti e giovani attori. Nel cast: Ermanno Pacini, Giulia Poeta, Valentina Bonafoni, Gabriele Bonafoni. Al pianoforte Pino Cuscito e Eugenio Montali, contrabbasso Francesco Tesei, fisarmonica Luigi Pallotta, chitarra Michele Storti, violino Giulia Pizzichini. Il viaggio a partire da un immaginario pub argentino
dove tra tangheri e rielaborazioni delle musiche di Piazzola gli avventori raccontano storie di vita, emozioni e vicende condivise nella particolare atmosfera del locale. Percorsi nella memoria e nei sentimenti sottolineati dalle musiche, con l’intervento di Bruno Galdenzi, maestro di tango argentino. Il ricavato dello spettacolo è stato devoluto all’associazione Patronesse del Salesi.
La Madonna di Senigallia nella sua città. Evento collaterale, l’omaggio a Giacomelli Dipinto su legno di noce, piccolo per dimensioni ma monumentale per impatto artistico ed emotivo. “La Madonna di Senigallia” di Piero Della Francesca (nella foto) tornerà, dal 18 giugno, nella sua città, dopo l’opera di restauro ammirabile nel suo ritrovato splendore, protagonista, fino al 10 luglio, di un autentico evento espositivo nella Senigallia dove fu esposto per diversi secoli, posizionato al piano nobile della Rocca Roveresca, spazio la cui valenza architettonica rimanda all’ambiente in cui questo capolavoro del Rinascimento nacque,
regalando una suggestione ulteriore al visitatore. Cui sarà permesso, attraverso un percorso organizzato per stanze tematiche, di raccogliere molteplici elementi e chiavi di lettura prima di arrivareall’incontro con l’opera del grande maestro di San Sepolcro. Un avvicinamento graduale, un disvelamento carico di emozione, in modo da fare esperienza di tutta la magia e la poesia contenuti in questo dipinto: “La luce e il mistero” il titolo dell’esposizione (all’interno della quale sarà inoltre possibile vedere il video documentario sulla Madonna di Senigallia
realizzato dal regista senigalliese Lorenzo Cicconi Massi), un itinerario che troverà snodo in sette ambienti, a partire dall’ingresso dedicato al lavoro di restauro, passando alle sale dedicate all’interpretazione e all’autore, fino a scoprire la committenza e le vicende che hanno caratterizzato l’opera. Commissionato
probabilmente in occasione del matrimonio tra Giovanni Della Rovere (nipote di Papa Sisto IV che gli concesse Senigallia in vicariato) e la figlia di Federico da Montefeltro, Giovanna, il dipinto arrivò a Senigallia negli ultimi decenni del Quattrocento. Fu qui conservato nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie fino al 1917, quando per motivi di sicurezza si decise di spostarla al Palazzo Ducale di Urbino ed ora rientra tra le opere di maggior pregio della Galleria La Madonna di Senigallia dopo il restauro
Nazionale delle Marche. Evento collaterale all’esposizione, la mostra fotografica “Vita del pittore Bastari”, che ricorda quella ideata da Achille Bonito Oliva: allestita alla Rocca Roveresca, è la prima di una serie di iniziative che per tutta l’estate Senigallia dedicherà al grande fotografo suo illustre cittadino Mario Giacomelli, nel decennale della morte: “M’arcord Mario. I luoghi, i volti e le parole di Mario Giacomelli”. Si tratta di un percorso promosso e curato dal Comune, in sintonia con il Musinf.
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Yasmeen Godder firma di “Storm end come”
cultura
Svetlana Zakharova
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Balletboyz in “Talent”
Il Festival al suo 18° compleanno: edizione di richiamo, apre il balletto della Scala. Di spicco la presenza di Svetlana Zakharova, nel cartellone Balletboyz e l’astro emergente della coreografia Yasmeen Godder
A Civitanova star della danza O
tto appuntamenti, un programma che conferma e approfondisce le caratteristiche di una manifestazione cha fa della danza, innanzitutto, uno strumento di conoscenza. Dal 1° luglio all’11 agosto, a Civitanova Marche, 18a edizione del festival internazionale che promosso dal Comune, dai Teatri di Civitanova, dall’Amat, dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Macerata e dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata- aprirà un cartellone di prestigio con la Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala diretta da Frédéric Olivieri ed uno spettacolo impegnativo per la ricercatezza e la difficoltà delle coreografie di George Balanchine, Angelin Preljocaj, William Forsythe, Jiøí Kylián, tra le più note ed apprezzate del repertorio contemporaneo. Secondo appuntamento di Civitanova danza, direttore artistico Gilberto Santini, con un astro emergente della coreografia israeliana e internazionale, Yasmeen Godder: in Storm end come –presentato in prima italiana il 7 luglio al Teatro Annibal Caro- i performer si avventurano in un viaggio fatto di tappe imprevedibili, stati mentali che conducono verso incontri ed interazioni con il mondo circostante, in continuo movimento. Originari del quartiere ferroviario di VarennesVauzelles, nei pressi di Nevers, soprannominato il Bronx, Les Tambours du
Bronx animeranno il 17 luglio –in collaborazione con Popsophia e in esclusiva regionalepiazza della Libertà nella città Alta. Il gruppo si è formato nel 1987 in occasione del festival “Da Nevers all’alba”. Quello che all’inizio non doveva essere altro che un delirio per un solo concerto, si trasformò rapidamente in un’autentica istituzione. Ragazzi di strada, occhiali neri, muniti di manici di piccone, sono una ventina a tambureggiare su degli enormi bidoni metallici. Giunto dalla parte più remota della contemporaneità, il loro “rock ferroviario” è una poesia industriale sul fondo dei barili di petrolio. L’esibizione sarà preceduta il 16 luglio d un workshop per il pubblico tenuto dal gruppo. Il 19 luglio, al Teatro Rossini, la scena sarà per Balletboyz, considerata una delle forze più originali e innovative nel panorama della modern dance: a Civitanova danza, in prima ed esclusiva regionale, Talent, uno spettacolo composto da tre differenti coreografie, un vibrante e maestoso lavoro d’ensemble che spinge danzatori al limite delle loro capacità fisiche. Stockholm - Tokyo, and in between è il titolo della mostra di un grande maestro della fotografia internazionale, Bengt Wanselius, allestita presso la Pinacoteca Moretti dal 23 luglio (in collaborazione con Popsophia). La galleria raccoglierà gli ultimi quindici anni del lavoro dell’artista svedese in particolare nell’ambito
della danza. Dopo aver ospitato, lo scorso anno, Saburo Teshigawara e la sua troupe per le riprese del film A boy inside the boy, girato tra il Giappone e l’Italia, il festival offrirà al suo pubblico il 24 luglio (in collaborazione con Popsophia) la proiezione al Teatro Annibal Caro in prima italiana del lavoro coprodotto da Karas, Civitanova danza e Amat, Tokyo University of the Arts. La storia è narrata attraverso gli occhi di un ragazzo, che vaga tra sogno
e realtà. La quotidianità della sua vita si trasforma in un mondo surreale grazie alla particolare sensibilità che solo la fanciullezza può dare. I vicoli di Civitanova Alta, i tramonti sul mare fanno da sfondo ai gesti e ai raffinati movimenti, mentre il paesaggio rurale così ricco di vigneti si fondono con i corpi dei danzatori. Il 3 agosto, al Teatro Rossini, prima assoluta del Balletto di Roma che affida la sua nuova produzione La morte e la fanciulla –il celebre
Garau con proiezioni a portata di mouse; alle ore 22 nella Sala Chiesetta dell’Hotel La Fonte la terza edizione della Facebook Poetry. Evento speciale il 18 giugno: una passeggiata notturna sui sentieri del Monte Conero, tra osservazione della Ascanio Celestini natura e incisioni rupestri, in compagnia delle parole del poeta, narratore, regista e
con le étoiles del Bolshoi Ballet di Mosca e del Teatro dell’Opera di Kiev una vera e propria stella della danza mondiale, Svetlana Zakharova. Considerata attualmente la migliore ballerina classica in assoluto, Svetlana sarà nelle Marche per la prima volta, nella magnifica cornice dello Sferisterio di Macerata. Info: Amat 071 2075880 – 2072439, www.civitanovadanza.it, www.amat.marche.it. Inizio spettacoli ore 21.30.
Sprintz Art al via nel segno di Leopardi In seguito al successo riscosso dagli Eureka! Sprintz, la sezione live del tradizionale concorso letterario Eureka!, Golden Book Hotels rilancia e arricchisce il suo circuito di intrattenimenti culturali con una sezione estesa ai fotografi, ai pittori e ai grafici. Eureka! Sprintz / Art si configura infatti come un ambizioso progetto itinerante di redazione di un’originale guida letteraria e artistica d’Italia proprio nella ricorrenza dei 150 anni dall’unità nazionale. In un weekend tutto all’insegna dell’arte, i partecipanti al progetto si danno appuntamento in alcune fra le più prestigiose strutture del gruppo: scrittori, pittori, grafici e fotografi sono chiamati ad esprimere estemporaneamente curiosità e storie legate ai luoghi in cui sorge l’albergo ospitante, finestra privilegiata sugli stessi. Prima tappa il 18 e 19 giugno all’Hotel La Cantina di Palazzo Bello a Recanati, dunque
dente dell’associazione, nei luoghi che hanno Silvia Seracini: “Il concorispirato il sommo Leopardi so di scrittura creativa – e che sapranno ispirare spiega- si svolgerà nel anche gli artisti partecipanpomeriggio ti, cui sarà della seconda dato peraltro giornata, in modo di un arco di mettere a tempo di confronto le quattro ore: proprie gli spunti esperienze che elaboredurante la remo nel raffinata proporre un pausa incipit ai proposta partecipanti dagli ‘aperitisaranno sulla vi culturali’ base di ciò previsti a che suggericorredo scono gli dell’appuntaIl ritratto di Leopardi stessi luoghi. mento. Gli disegnato da Lolli nel 1826 E in questo autori delle caso non opere giudimancheranno certo le cate migliori per ogni suggestioni: la struttura sezione verranno premiati ospitante è proprio a fianco con la pubblicazione in un di Palazzo Bello, dove esclusivo ebook a cura di Leopardi cominciò a Golden Book Hotels e scrivere lo Zibaldone”. Un dell’associazione culturale vincitore per la sezione RaccontidiCittà, ideatrice letteraria (così come per della sezione live letteraria quella artistica, al cui di Eureka! Sprintz e vincitore sarà anche consenpartner attivo dell’iniziatitito di esporre le proprie va. Marchigiana la presi-
Celestini e John Giorno a La punta della lingua Poesia festival La punta della lingua, organizzato da Nie Wiem, responsabile Valerio Cuccaroni, direzione artistica Luigi Socci, alla sesta edizione. L’incontro con il newyorkese John Giorno, uno dei più importanti poeti performer della seconda metà del XX secolo, il 17 giugno nell’Auditorium Polveriera del Cardeto: “Thanx 4 nothing” titola il reading di John Giorno, figura chiave nel rapporto tra Beat Generation e Pop Art. Dedicata alla sperimentazione la giornata del 20 giugno: alle ore 18.30, all’Atelier dell’Arco Amoroso, La poesia che si vede, conversazione tra Luigi Socci e Sergio
quartetto in re minore di Franz Schubert successivamente trascritto per orchestra d’archi da Franz Mahler- al giovane coreografo Paolo Santilli, che agisce sull’apposita elaborazione drammaturgica firmata da Riccardo Reim. Musiche eseguite dal vivo dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Conclusione del festival affidata a Danza all’Opera, progetto speciale di Civitanova danza in collaborazione con Sferisterio Opera Festival che vedrà protagonista l’11 agosto in un gala
“paesologo” irpino Franco Arminio (prenotazioni: Forestalp, tel. 071 9330066). Il 19 giugno, ore 21.45 nella Chiesa di Santa Maria di Portonovo, Giovanni Lindo Ferretti si esibirà nel recital “Bella gente d’Appennino” con Ezio Bonicelli (violino). Il festival si concluderà il 21 giugno con una giornata interamente dedicata a Luigi Di
Ruscio, poeta e narratore di origine fermana, scomparso ad Oslo il 23 febbraio di quest’anno: alle ore 18.45, all’Auditorium Polveriera del Cardeto, un ricordo in collaborazione con edizioni Affinità Elettive; letture di Ascanio Celestini, interverranno Massimo Canalini, Angelo Ferracuti, Mariano Guzzini e Giorgio Mangani; coordinatrice Valentina Conti. Alle ore 21.30 alla Mole Vanvitelliana, nell’ambito di Amo la Mole, Celestini metterà in scena Fabbrica: questa replica di uno dei suoi più bei lavori è dedicata a Di Ruscio (in collaborazione con Arci). Info:www.lapuntadellalingua.it
opere in hotel per due settimane), componenti della giuria, oltre ai responsabili della struttura ospitante, rappresentanti di Golden Book Hotels e RaccontidiCittà. “Presso gli hotel del gruppo abbiamo già organizzato eventi di lettura e scrittura: proprio attraverso l’organizzazione di laboratori di scrittura – dice Silvia Seracini- la nostra associazione è impegnata nella promozione e valorizzazione di luoghi e di città”. Ad Ancona già due edizioni al circolo Graffio e la recente esperienza alla Legatoria d’arte Librare, la proposta firmata RaccontidiCittà ha respiro nazionale e ben si accorda al progetto itinerante di redazione di una guida letteraria d’Italia raccontata nello spirito di una realtà per la quale turismo significa soprattutto cultura. Info: www.goldenbookhotels.it/ sprintz2010 www.raccontidicittà.it S. C.
Premio Rotondi a Roberto Farroni Premio Rotondi 2011: a Roberto Farroni, presidente del Museo Tattile Statale Omero di Ancona, assegnato, quest’anno, il premio speciale Marche. La giuria ha voluto premiare, con la figura di Farroni, uno dei rari musei al mondo nati per promuovere l’integrazione delle persone con disabilità visiva, avendo fatto dell’osservazione tattile il suo principale canale di conoscenza. All’Auditorium comunale di Sassocorvaro la consegna del Premio, che, intitolato allo scomparso soprintendente Pasquale Rotondi protagonista del salvataggio di opere d’arte durante la Seconda guerra mondiale, intende appunto segnalare le figure che si sono contraddistinte nell’arte di salvare l’arte. Una giuria selezionata assegna annualmente il Premio, organizzato su quattro livelli: regionale, nazionale, europeo e mondiale. In occasione di questa edizione, lo svolgersi di tutta una serie di eventi culturali, come il Festival del turismo culturale e delle nuove tecnologie che ha avuto luogo all’Università di Urbino e al quale Roberto Farroni ha partecipato in qualità di relatore.
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cultura
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Silvia Fiorentino: presentata la raccolta di poesie “Spazio dentro della vita”; macchine della melanconia nella mostra di Ancona
“La figlia del sarto”: la società rurale nel libro di Lucilla Pavoni
Mappe emozionali
Un mondo recente, dal battito antico
ROSEMARYMARTARELLI
B
isogna spogliarsi dei pregiudizi di genere e dei luoghi comuni, bisogna dimenticare la fredda razionalità e abbandonarsi al dolce naufragare delle emozioni. Bisogna superare i confini e saper fluttuare tra il dentro e il fuori per avvicinarsi all’opera di Silvia Fiorentino, artista poliedrica di origine milanese che ha adottato Ancona, a suo stesso dire, per “desiderio di appartenenza”. Spazio dentro della vita la sua raccolta di poesie di recente pubblicazione: ricerca di una mappa emozionale il sottotitolo, perchè le pulsioni dell’animo hanno una geografia tutta propria, difficile da imbrigliare. Un prorompere che continua a spezzare gli argini e vede l’artista tracciare un flusso continuo tra interno ed esterno, sia esso riferito al corpo umano o al più generale spazio di vita. Nelle poesie di Silvia Fiorentino si coglie con chiarezza questo passaggio dalla ricerca delle radici –spinta fino alle soglie dell’ancestrale- alla superficie in cui si irraggia l’esplosione dei sentimenti. Un linguaggio deciso, avvolgente, a tratti crudele e spudorato; la realtà che l’artista mette in luce è quella complessa e articolata delle donne, una realtà che esplora il mondo e i sentimenti con un processo creativo suo proprio: massima fusione di corpo materiale e spiritualità. Non a caso la Fiorentino è una delle protagoniste di “Metodo Effe”: il metodo da cui partire per arrivare a teorizzare una via femminile all’esplorazione dei processi creativi nella vita e nell’arte. Sintesi di tutti i tasti della sensorialità, nella raccolta di Silvia parole ed immagini, com’è tradizione nell’opera dell’artista, si accompagna-
no e si completano. Ma stavolta i disegni lasciano maggiore spazio alle parole e fanno quasi da didascalia alle poesie: presentando il libro, Lucilla Niccolini ha posto l’accento su una capacità comunicativa definita “così forte e cruda, alla Artemisia Gentileschi,
davanti ai tuoi occhi ignari/ nella mia città ci sono due cattedrali/ una dà sul mare, brillante, ti accompagna vistosa elettrica e colorata una sul colle silenziosa e chiusa per desiderio di meditazione/ nella mia città si conserva per
Uno spaccato della mostra di Silvia Fiorentino da far ritrarre gli uomini dalla comprensione, come se si fosse rivelata una realtà insostenibile”. Un’indagine senza veli sui sentimenti, dunque, anche quando sono scomodi o inconfessabili, anche quando ad essere coinvolti sono i luoghi. E allora non può mancare Ancona, cui l’artista è legata da rapporto complesso: “…nella mia città ci sono due mari/ completamente diversi tra loro/ e nessuno se ne ricorda/ poi d’improvviso/ esplodono/ e si spandono per ogni dove,
garantire un passato futuro/ la mia città di appartenenza,/ di nascosto, la sento vicina/ fino al mio passato da riprendere/ e per lei, sogno e resto/ nella mia città, ci sono molte signorine no e anche signore no io con invidia le vedo veloci, nelle loro gambe e spalle, sicure attraversare la città….”. La voce dell’attrice Sonia Antinori, durante la presentazione, alle parole di Silvia Fiorentino, di cui Ancona ha appena
ospitato la mostra Geografie sentimentali, macchine della melanconia, allestita all’Aula del Mare. Proprio il mare Adriatico, “una lunga linea della melanconia”, uno dei due punti di partenza dei lavori proposti; l’altro è il territorio, che si è formato da “casualità, dimenticanze, atrocità”. La melanconia oggetto e soggetto che unisce il territorio; in esposizione, opere legate a ricerche iniziate dieci anni fa dall’artista: come suggerito dal titolo, opere nate dal lungo ascolto e dall’analisi del paesaggio attraverso il linguaggio fotografico, poetico e sociale. Da questa ‘vivisezione’ artistica il prender forma di installazioni che sono “l’altra architettura, quella che non si vede, ma che è di quel luogo”. Ecco che le macchine della melanconia diventano contenitori della memoria, ‘scatole’, sull’esempio di quelle cinematografiche, che, muovendosi, raccontano il territorio e cercano di dargli movimento: perché il paesaggio, dice Silvia Fiorentino, “è un movimento intimo e stratificato di storie e dalla Storia”.
Gubinelli alla Biennale L’invito ufficiale lo aveva ricevuto da Vittorio Sgarbi, direttore della 54a Biennale di Venezia. Cui l’artista Paolo Gubinelli (nella foto) dallo scorso 4 giugno partecipa, presente nel Padiglione Italia, alle “Corderie dell’Arsenale di Venezia” fino al 26
novembre. Originario di Matelica, Gubinelli predilige per la sua opera il materiale cartaceo; nella più recente esperienza artistica, il suo linguaggio si arricchisce sulla carta di una più intima densità di significati.
SILVANA CORICELLI
C’era una volta un mondo a contatto con la terra. Mani nude, piedi scalzi, per sentire “la forza della Grande madre”. Lì gli uomini avevano tratti scolpiti ed erano avari di parole: forti, dignitosi, in un tempo che aveva la stessa
Il frontespizio del libro di Lucilla Pavoni cadenza delle stagioni e dove c’era ancora tempo per l’amicizia e la preghiera. Ora che il futuro si è fatto cinico e l’avanzare poco suadente, pensare al passato ha l’inesorabilità del senso cercato per la propria esistenza: che cosa o chi l’abbia plasmata, se ognuno di noi trasmette la memoria di ciò che ha vissuto. “In una di queste fughe ho ritrovato Lucilla piccola”: tornare là per una spiegazione al suo essere qua. Riannodando la memoria ad un tempo “che sembra tanto lontano, ma che in realtà poi non lo è, quando ancora il sarto del paese, insieme al barbiere e al calzolaio, era importante quasi quanto il prete e il maresciallo”: quando lei, Lucilla piccola, era la figlia quartogenita del sarto di un borgo delle Marche alla fine degli anni Cinquanta. Titolo esplicito ha l’opera prima di Lucilla Pavoni, nata a Filottrano e, dopo varie peregrinazioni che l’hanno portata anche
in Africa, tornata a vivere nella campagna marchigiana. “La figlia del sarto” (Armando Siciliano Editore): scrittura piana, quasi un parlato che ha l’incedere di una favola. Quella di un mondo dal battito antico, la “parte contadina” dell’autrice ereditata, chissà, dal bisnonno, “una storia che è quasi una leggenda”. Si schiude un microcosmo scandito dai rituali, minuscoli feudi dove il “vergaro” veniva dopo il padrone e dove netta era la linea di demarcazione sociale tra “contadini” e “paesani”. Ai secondi sfuggendo la parte nobile dei primi: sapienti, veri, “tutti poveri o tutti ricchi a seconda di ciò che il Cielo mandava”. Un mondo ancestrale dove anche la morte era meno morte: “Silenzio e quiete per varcare la Grande porta”, “le corone del rosario tirate fuori con rispetto e sgranate la notte”. Gente di campagna: cerimonie perfezionate nei secoli e fatiche della terra, serene liturgie e perentorietà di ritmi governati dalle fasi della natura. Il ritorno a loro è per ritrovare l’essenza della propria anima: “Io c’ero e dietro a mio padre sarto potevo entrare in realtà che oggi a raccontarle sembrano incredibili favole”. Il padre, Edmondo, ma tutti lo chiamavano Mondo; “Si arrivava spesso in quelle case contadine sul far della sera” e l’accoglienza era sempre festosa: “Arrivava qualcuno capace di trasformarla quella gente, di farla assomigliare ai loro padroni”. E’ il miraggio “distorto” di una civiltà in bilico tra innocenza e sopraffazioni, ignoranza e saggezza, religiosità mitica e fede autentica. Venato di emozione il ricordo intercetta singole storie o eventi che restituiscono, con l’ausilio di suggestive foto d’epoca, il ritratto di un mondo recente ma ormai quasi scomparso. Con la speranza di risvegliare la curiosità di chi non l’ha conosciuto o la nostalgia di chi l’ha perso.
Consorzio Marche Spettacolo, approvato il piano strategico 2011 Sviluppo e razionalizzazione: queste le parole chiave del piano strategico 2011 approvato dal Consorzio Marche Spettacolo, l’organismo che riunisce soggetti privati operanti nel settore dello spettacolo dal vivo nella nostra regione. Nato nel dicembre del 2010, il Consorzio si propone di garantire la migliore funzionalità e lo sviluppo del sistema regionale dello spettacolo, rispettando al contempo gli ambiti di competenza dei singoli consorziati. Un’iniziativa originata dalla consapevolezza che fare rete è sempre più la soluzione adatta per proporre innovazione, come ha spiegato Pietro Marcolini, assessore alla Cultura della Regione Marche. “L’esigenza di un consorzio –ha detto- è legata a due fattori: da una parte la pesante crisi aggravata dai tagli governativi ai trasferi-
menti che hanno colpito anche la cultura, dall’altra la volontà dei soggetti consorziati di fondere esperienze e generi diversi”. Alla costituzione dell’organismo hanno aderito, come consorziati promotori, l’Associazione Arena Sferisterio–Teatro di tradizione, la Fondazione Rossini Opera Festival, la Fondazione Pergolesi– Spontini, la Fondazione Teatro delle Muse, la Fondazione Orchestra regionale delle Marche, l’Associazione Musicultura, l’Amat, la Fondazione Le Città del Teatro–Teatro Stabile delle Marche, l’Associazione Inteatro e il Teatro del Canguro. Il Consorzio è una struttura “aperta e dinamica”, come ha sottolineato Carlo Maria Pesaresi, presidente dell’organismo, ricordando che proprio nell’ultima, recente, assemblea sono
state approvate le adesioni, in qualità di consorziati partecipanti, dell’Azienda Speciale Teatri di Civitano-
ti aderenti, di Marche Organi–Network Organistico Marchigiano, dell’Orchestra Sinfonica “G. Rossini” di
Motus (foto di Valentina Bianchi) va e del Coro lirico “VinPesaro, dell’Associazione cenzo Bellini” di Ancona, e culturale e cinematografica le adesioni, come consorziaNuovo Cinema di Macerata,
di E Lucevan le Stelle, dell’Associazione Adriatico Mediterraneo di Ancona e del Centro universitario di sperimentazione Teatrale–Cust 2000 di Urbino. Tanti gli enti, dunque, che hanno deciso di unire le forze in una struttura che Gilberto Santini, direttore del Consorzio, ha definito “leggera, una sorta di laboratorio interdisciplinare che ha permesso di far lavorare congiuntamente tanti soggetti che prima a mala pena si conoscevano”. Un impegno mirato a sviluppare l’intero sistema dello spettacolo dal vivo, razionalizzando ed ottimizzando i costi tramite politiche comuni. In particolare, gli interventi di condivisione riguarderanno i servizi
inerenti ai centri di assistenza e consulenza unificati, la biglietteria e le utenze, i rapporti con gli istituti di credito e le fondazioni bancarie, la promozione turistica e del marketing territoriale. Il Consorzio si pone, inoltre, come utile strumento di monitoraggio del settore, andando così ad affiancare l’Osservatorio sulla Cultura della Regione. Ma l’organismo è anche una realtà produttiva con forte impatto economico sul territorio, tenuto conto che il fatturato complessivo 2010 si è aggirato intorno ai 33 milioni di euro, che quello iniziale previsto per il 2011 è di almeno 500 mila euro, e che la struttura impiega un centinaio di lavoratori stabili, cui si aggiungono numerose figure professionali in collaborazione. Rosemary Martarelli
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Montegranaro: al via il festival del teatro urbano e di strada Dal 20 al 26 giugno Montegranaro (Fm) ospiterà la 13a edizione di Veregra Street Festival dedicato al teatro urbano e di strada. Dieci diverse location allestite nel centro storico della città, dove si potrà partecipare, ogni giorno dalle 20 alle 2 di notte senza
Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana: l’onorificenza è stata conferita a Carlo Iacomucci con cerimonia nella Prefettura di Macerata, città dove l’artista vive e lavora dal 1985. Nutrito il curriculum del pittore e incisore marchigiano: un orizzonte, il suo, che dal nucleo di formazione e origine urbinate, sempre visitato e ripreso nel suo spaziare, ha toccato temi ed esperienze nazionali ed internazionali. Il prestigioso riconoscimento, il più alto degli Ordini della Repubblica che premia benemerenze acquisite verso la nazione nel campo della letteratuAcrilico di Carlo Iacomucci ra, delle arti, dell’economia e altro ancora, è stato conferito a Iacomucci con decreto del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 27 dicembre scorso.
Fabrizio Annini cantante a Cuba Si prepara ad un viaggio all’insegna della musica il cantautore dorico Fabrizio Annini (nella foto), che ad agosto proporrà le sue canzoni mediterranee a L’Avana, in un luogo cult della capitale cubana come la “Bodeguita del Medio”, il mitico locale caro ad Ernst Hemingway. Per l’occasione l’artista anconetano ha inviato a Fidel Castro le sue composizioni musicali dedicate a Cuba.
Tempo di danza ad Ancona fino al 26 giugno Si svolgerà fino al 26 giugno, ad Ancona, Tempo di danza, la rassegna promossa dalla Fondazione Muse che raccoglie i saggi finali delle scuole di danza della città (e non solo). Questo il calendario dei prossimi appuntamenti: On Stage 8th edition, Scuola Nicky Danza (15 giugno, ore 20.30, Muse); Saggio di fine anno, Scuola DanzArte (15 giugno, ore 20.30, Sperimentale); Vento in poppa, Scuola Studio Danza (17 giugno, ore 20.15, Sperimentale); XXV saggio di fine anno, Scuola La Luna Dance Center (18 e 19 giugno, ore 20.30, Muse); Hidro, Scuola Palestra Stark (21 giugno, ore 21, Sperimentale); Domino, Fondazione Regionale Arte Nella Danza/Compagnia Visballet (25 giugno, ore 20, Muse); Il piccolo principe, Centro Sportivo Palloni (25 giugno, ore 21, Sperimentale); The art of dance, Scuola JazzAmericanDancers (26 giugno, ore 20.45, Sperimentale).
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Matteo Fraboni: “E’ questa la mia musica” L
Iacomucci Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica
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Approdo negli States per il nuovo talento marchigiano del jazz: l’album inciso a New York, la tournée con la star Badara Seck
SILVANA CORICELLI
interruzioni, a spettacoli di giocoleria, clown, nuovo circo, musica, comici, animazione e danza, tutti ad ingresso libero e all’insegna di un modo intelligente di divertirsi. Il cartellone, coordinato da Giuseppe Nuciari, propone anche quest’anno un nutrito numero di artisti stranieri provenienti da Belgio, Austria, Spagna, Australia, Argentina, Germania, Repubblica Ceca, Bulgaria, Inghilterra, India ed Etiopia. L’Italia sarà rappresentata da vincitori del premio di teatro urbano Cantieri di strada e dagli artisti della piattaforma Matilde a sostegno della nuova scena marchigiana: Alessandro Sciarroni/Corpo Celeste, le compagnie Teatro Sovversivo, Belteatro/Valentina Rosati, SetteOtto Chili, NiM Neuroni in Movimento con la danzatrice Francesca Gironi, Un’Ottima Lettera, in scena con performance imperdibili in un’apposita sezione del festival dal titolo Matilde is in the Street! Molte le iniziative collaterali: tra le altre, la mostra del fotografo Lorenzo Cicconi Massi. Info: Comune di Montegranaro tel 0734/ 897932; Amat Ancona tel. 071/ 2079432.
cultura
’anno l’ha iniziato col botto. Registrando a New York l’album che sarà edito, con l’ausilio dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, per la celebre etichetta Via Veneto Jazz. Sue le musiche originali del disco, realizzato con nomi altisonanti del panorama jazz internazionale: George Garzone, Logan Richardson, Aruan Ortiz, Rashaan Carter. “This is my music”: Matteo Fraboni compositore, batterista e direttore del formidabile quintetto. “Con Garzone ebbi un primo contatto in occasione del suo masterclass ai seminari estivi di ‘Arcevia in Jazz’, dove ero assistente: mi invitò a suonare e mi fece i complimenti”. Ortiz? “L’ho conosciuto l’anno scorso, quando Fabio Zeppetella mi chiamò nel suo quartetto per sostituire il batterista americano Eric McPherson. Un ingaggio di altissimo livello: ci siamo esibiti per diverse date all’ ‘Alexander Platz’, il più importante jazz club di Roma. Al pianoforte c’era lui, Aruan Ortiz: tra noi una simpatia istantanea”. Quando Matteo arriva a New York –la Grande Mela dove due anni prima prendeva lezioni private da Gene Jackson, Dan Weiss e Nat Smith, per citareGarzone e Ortiz si rendono subito disponibili. E nell’album vengono
Apiro, riaperta abbazia Il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca ha partecipato ad Apiro alla cerimonia di inaugurazione dell’abbazia benedettina di Sant’Urbano, riaperta dopo il restauro. Parte di un complesso monumentale di particolare pregio storico-architettonico, essa rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura romanica delle Marche. A seguito dell’evento sismico del 1997, la chiesa (di proprietà comunale come il resto del complesso) è stata inserita nel Piano di recupero, ripristino e restauro del patrimonio culturale danneggiato dal terremoto, Piano predisposto d’intesa Stato–Regione. Il progetto di riparazione danni e miglioramento antisismico è stato finanziato dalla Regione con la legge 61 del terremoto 1997, per un importo di 950.157 euro.
coinvolti anche i big delle altre strumentazioni. Un nuovo talento del jazz apprezzato oltreoceano per
della musica” decide di girare il mondo per “incontrarla” e “viverla”. L’America, ma anche
Il musicista marchigiano Matteo Fraboni
la carica innovativa del genere che propone. Quella miscellanea di vita e musica dove il respiro del mondo diventa anche quello della sua narrazione artistica. Lo scrive, Matteo Fraboni, nella descrizione che sarà inserita nel libretto del disco: lì c’è incisa la sua storia, la storia di quando giovanissimo e già “completamene innamorato
l’Africa. Da una parte il jazz –gli studi sin dall’età di 16 anni, frequentando le più prestigiose scuole in Italia-, dall’altra parte il ritmo. Prima c’era stata Cuba: quel biglietto comprato con i soldi guadagnati lavorando come cameriere nella sua città, Senigallia. Alla fine della stagione Matteo parte per l’isola, dove ha la ventura di incontrare
dopo solo quattro giorni il grande “Changuito”, con cui studia le fondamenta della musica cubana. “Suono la batteria, anche se adoro il pianoforte, cui mi sono in un primo momento avvicinato”. Poi la folgorazione per uno strumento che sprigiona energia, “pieno di suoni di culture diverse”. Da qui un ininterrotto percorso di ricerca: ritmiche brasiliane, suggestioni indiane, ma soprattutto le tradizioni musicali afroamericane. Due anni fa il viaggio in Senegal, approfondendo con il griot Mamadou Diouf lo studio delle poliritmie africane. E’ l’argomento della tesina che oggi si trova negli archivi del conservatorio di Pesaro, dove Matteo ha studiato composizione e arrangiamento. Non è dunque un caso che il ventisettenne artista marchigiano (selezionato come “Giovane Cavaliere del lavoro delle Marche” dai G.I. di Confindustria Ancona) sia stato ingaggiato da Larry Ray (tastierista e corista del celeberrimo cantante afroamericano Al Jarreau), con cui si è appena esibito a Napoli. E non è un caso che attualmente Matteo sia impegnato in una tournée internazionale con la star africana Badara Seck, al fianco, peraltro, di un vero caposaldo della musica italiana come il polistrumentista Mauro Pagani (già componete della PFM): date a Roma, a Lione e negli States nel corso dell’estate.
Delle cose e della loro bellezza Resterà allestita fino al 3 luglio, alla Manifattura Tabacchi di Chiaravalle, la mostra “La bellezza delle cose”: molti gli spunti interessanti, ad imporsi il carattere innovativo dell’esposizione. Che ruota attorno al concetto di design, ma non si ferma al concetto statico del design stesso: l’intento è di andare in profondità, scoprendo i processi produttivi e puntando un riflettore sulle risorse eccellenti delle Marche. I curatori, Marco Migliari e Alceo Serafini, tengono a ribadire il carattere assolutamente non convenzionale di una mostra che non si compone semplicemente di una carrellata di prodotti, ma vuole rivelare i processi produttivi e punta a creare nuove collaborazioni e filiere, generando sinergie tra settori che solo apparentemente non sembrano collegati tra loro. In che modo, ad esempio, il processo produttivo di un asfalto entra in collaborazione con la realizzazione dell’impianto che lo andrà ad illuminare? O ancora: come il design ha non
principale proposta a Chiaravalle. Una doppia occasione, dunque: visitare “La bellezza delle cose” ci permetterà anche di poter vedere la più antica manifattura tabacchi d’Europa, realizzata all’interno del monastero Benedettino dove iniziò la sua storia nel lontano 1859 e l’ultima manifattura La Manifattura Tabacchi di Chiaravalle ancora in solo cambiato l’estetica funzione. L’ultimo pezzo degli oggetti che ci di made in Italy sul circondano, ma ha anche tabacco, come spiega agito sulla loro funzione, l’amministratore Massimo diminuendone la rumorosiTarli. Da sottolineare tà? Sono solo alcune l’apertura della mostra delle idee che “La bellezalle nuove tecnologie, za delle cose” offre non solo in ambito all’interno delle due multimediale, ma anche spettacolari location nell’uso delle nuove scelte per l’occasione: comunicazioni web 2.0, alla Mole Vanvitelliana di da facebook a twitter, Ancona sarà allestita la fino al classico sito web mostra multimediale www.labellezzadellecose.org. collegata all’esposizione Luca Baldini
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Il libro di Luciana Boccardi presentato da Coltorti ad Ancona
“Dimmi che colore indossi e ti dirò chi sei” MARTINA ALLINEY
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alesare il proprio stato d’animo con il colore degli abiti che indossiamo. Intuire una personalità attraverso il suo colore preferito. Prediligere un colore ad un altro. E poi perché si dice “una giornata nera”, “restare al verde” o “diventare rosso dalla rabbia”? Da sempre gli elementi cromatici sono ricchi di storia e di significato. A spiegarlo è stata Luciana Boccardi, giornalista e scrittrice di moda e di costume, di recente ospite per la presentazione del suo nuovo libro, “Colori, simboli, storia, corrispondenze”, dell’elegante concept store Coltorti di Ancona, di Maurizio Coltorti. “I colori sono entrati scientificamente nell’indagine dell’individuo per aiutarci a scoprire chi siamo davvero. Attraverso le nostre scelte raccontiamo molto del nostro carattere”. Un excursus nel passato, la Boccardi ha ricordato per brevi cenni quanto poeti e scrittori hanno riferito sull’argomento. Nove i colori presi in esami durante l’incontro, densi di storia: “Il bianco rimanda all’innocenza, alla luce, al sole, alla castità: il velo del-
Maurizio Coltorti con Moreno Cedroni
La giornalista e scrittrice di moda e costume in un’interessante disamina Ad intrattenere gli invitati lo chef marchigiano Moreno Cedroni, che ha deliziato gli ospiti con le sue raffinate proposte di piatti monocolore, in perfetta armonia con il tema dell’incontro la sposa è bianco. Il verde è associato alla speranza, il blu alla meditazione”. E il rosso è ancora il colore del potere? Perché la superstizione associa al viola la mestizia? “Attraverso una
graduatoria di preferenze applicata ai colori è possibile conoscere qualcosa delle persone. Ma solo se dei colori conosciamo fino in fondo i simboli, i significati, le corrispondenze”. E anco-
ra: “Perché nell’immaginario popolare il giallo è il colore dell’indagine poliziesca, del delitto, della gelosia; il verde è associato alla speranza; il blu alla meditazione? Questioni intriganti, cui si è rivolta la ricerca: nel mio libro una sintesi di quanto è stato scritto da studiosi, scienziati, poeti e ‘cercatori d’anima’, per arrivare con la scienza dei colori al ritratto di noi stessi, senza alibi”. Rivolta alla cultura occidentale, un’ “indagine sull’arcobaleno” che si avvale delle immagini suggestive di Vittorio Pescatori e del messaggio di Ludovico De Luigi che affida il compito di traghettatore, di guida ideale per ogni colore, a Pulcinella, “maschera napoletana che afferma il pittore- interpreta tutta l’ironia del carattere veneziano”. Dopo la presentazione, ad intrattenere gli invitati lo chef marchigiano di fama internazionale Moreno Cedroni, che ha deliziato gli ospiti con le sue raffinate proposte di piatti monocolore, in perfetta armonia con il tema dell’incontro.
Progetto editoriale finanziato dalla Banca dell’Adriatico
La redazione scout del Nuovo Amico L’Arcivescovo di Pesaro Piero Coccia ha inaugurato di recente, nella sede storica dell’Agesci Pesaro 1 di via Mazzini, la redazione scout del settimanale interdiocesano “Il Nuovo Amico”. Al taglio del nastro erano presenti, oltre ad una nutrita rappresentativa del mondo scout, Gerardo Coraducci, assessore ai Servizi sociali del Comune di Pesaro, Riccardo Corbelli, coordinatore delle 33 filiali provinciali di Banca dell’Adriatico e Maurizio Franca, responsabile provinciale di Banca Prossima. Il progetto editoriale infatti è stato finanziato da Banca dell’Adriatico-Gruppo Intesa Sanpaolo, che ha contribuito all’acquisto di una postazione web multimediale. Dallo scorso 5 giugno, in coincidenza con la 45a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, i lettori del Nuovo Amico hanno iniziato a familiarizzare con un nuovo inserto mensile dal titolo “Controvento”. Si tratta di una pagina di approfondimento giornalistico, perlopiù a carattere d’inchiesta, che tocca molteplici aspetti del territorio locale. Nell’autunno del 2011 inoltre, il gruppo scout Pesaro 1 sarà impegnato anche in chiave promozionale attraverso la vendita porta a porta degli abbonamenti al
Nuovo Amico. “Riteniamo l’adesione a questo progetto una sfida affascinante ha spiegato il coordinatore redazionale Francesco Gennari- per poter prendere parte a quell’ambito di partecipazione pubblica, che, se stimolata e promossa, rende la città stessa più viva e culturalmente ricca”. Secondo Corbelli questo progetto non solo dimostra “vitalità ed energia di un gruppo di persone ma –ha aggiunto– si inserisce perfettamente nella logica del nostro istituto di credito che tende a valorizzare i contatti umani e le risorse del territorio con particolare riguardo al mondo del no profit”. Per l’assessore Coraducci “il gruppo scout a Pesaro ha una presenza importante e dispone di una proposta educativa di eccellenza e questo inserto fa onore alla città”. Proprio sull’educazione la sottolineatura di Monsignor Piero Coccia: “Questo progetto – ha detto- consente allo scautismo di Pesaro di mettere in atto il principio della cittadinanza attiva in chiave antropologia ed educativa attraverso la visione cristiana che considera l’uomo elemento non aggiuntivo ma essenziale”. Infine un collegamento con gli orientamenti pastorali della Cei per il decennio in corso.
Intesa sottoscritta da BdA e Camera di commercio Pesaro Urbino a vantaggio del sistema
Tra i Marchigiani dell’anno 2010 Paolo e Paola Togni, Barbara e Laura Gabrielli
Progetto turismo
Premiati a Roma
Banca dell’Adriatico e Camera di commercio di Pesaro e Urbino hanno sottoscritto un’intesa a vantaggio del sistema turistico provinciale e di tutta la filiera legata all’accoglienza. Al centro dell’accordo, il Progetto turismo elaborato da Banca dell’Adriatico insieme con altre convenzioni per il rilancio di tutti i settori economici. Si tratta di un importante strumento per le imprese che intendano ristrutturare la sede dell’attività, avviare progetti a contenuto innovativo e dotarsi di tecnologie moderne o di nuovi servizi. Progetto turismo nasce, in particolar modo, dall’esigenza di sostenere gli interventi di riqualificazione delle strutture ricettive, sia dei concessionari di spiaggia che alberghiere, al fine di innalzare gli standard di qualità, offrendo non solo prodotti e servizi mirati ma anche un servizio di consulenza ad hoc, personalizzato e calibrato sulle esigenze ed i progetti di ogni operatore. Elemento distintivo dell’accordo sono i finanziamenti erogati da Mediocredito Italiano (Gruppo Intesa Sanpaolo), caratterizzati dall’intervento consulenziale di un desk specialistico che accompagna l’imprenditore turistico dalla valutazione qualitativa delle strutture all’analisi tecnico-industriale dei progetti fino all’individuazione della soluzione finanziaria migliore. Il Mediocredito dispone di due strumenti applicativi che permettono, mediante un dettagliato esame, di determinare la sostenibilità fi-
nanziaria del progetto tenendo conto dei dati di riferimento specifici per il settore e, con il check up alberghiero, di valorizzare gli asset materiali ed immateriali e fornire il posizionamento competitivo della struttura per zona, categoria, ecc. “Questo importante accordo è un ulteriore passo in avanti nel percorso intrapreso dalla Camera di commercio –commenta il presidente Alberto Drudi- per rilanciare il turismo nella nostra provincia e per farne un settore trainante della ripresa economica. Si stima che nell’arco di breve tempo circa 400 milioni di cinesi avranno un reddito tale da permettersi una vacanza in Europa: stiamo già lavorando nel Paese della Grande Muraglia,
come negli altri Paesi emergenti, per fare della nostra provincia una meta anche dei nuovi turisti. Dobbiamo pertanto qualificare ciò che ci rende unici agli occhi del turista e al tempo stesso agevolare il suo arrivo”. “Il settore turistico pesarese –evidenzia da parte sua Dario Pilla, direttore generale di Banca dell’Adriatico– ha grandi potenzialità. E’ importante però riqualificare l’offerta turistico alberghiera e innalzare gli standard qualitativi dei servizi offerti. Con questo accordo vogliamo favorire lo sviluppo delle imprese che operano nel settore, consentendo loro di guadagnare competitività a fronte di un mercato turistico sempre più esigente ed internazionale”.
Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha voluto sottolineare l’importanza dei marchigiani per la città di Roma in termini di laboriosità, senso civico e idee, presenziando alla cerimonia di consegna della XXVI edizione del Premio Marchigiano dell’anno 2010, svoltasi nella suggestiva atmosfera della Sala della Protomoteca in Campidoglio. Come da tradizione, il premio organizzato dal Centro Studi Marche–Cesma “Giuseppe Giunchi” di Roma -patrocinato da Regione Marche, Regione Lazio, Comune di Roma e sostenuto da Carifac- ha celebrato i marchigiani che lo scorso anno si sono distinti per le loro attività sociali, cultura-
li e imprenditoriali entro i confini regionali e ancor di più in Italia e all’estero. “Un modo –hanno sottolineato i presidenti del Cesma, Franco Moschini e Fernando Aiuti– per celebrare la laboriosità, l’ingegno, i valori e l’esempio della gente delle Marche verso l’esterno e verso i nostri cari giovani. La nostra regione ha così tante eccellenze, frutto dell’impegno di uomini e donne meravigliosi e umili, che meritano di essere apprezzate molto di più di quanto non avviene ancora oggi. Il Cesma si adopera per questo”. In questa edizione ha rivestito particolare importanza il mondo imprenditoriale marchigiano con la premiazione degli imprenditori Paolo
Ubi - Banca Popolare di Ancona: inaugurata filiale a Filottrano Con una cerimonia sentita e partecipata è stata inaugurata, a Filottrano, la nuova Filiale della UbiBanca Popolare di Ancona. Ad effettuare il taglio del nastro, nella sede di via Oberdan 5, il sindaco della città, Francesco Coppari, alla presenza del vicesindaco, Ivana Ballante, degli assessori comunali Patrizia Cenci e Nunzio Pasquini, oltre che di don Carlo Carbonetti, parroco di Filottrano che in apertura di cerimonia ha impartito la benedizione alla nuova struttura. A testimonianza dell’importanza
attribuita a questa apertura, a portare il saluto della Banca ed a fare gli onori di casa di fronte alla autorità cittadine, sono intervenuti sia il presidente Corrado Mariotti che il direttore generale della Banca Popolare di Ancona, Luciano Goffi, oltre a Roberto Gabrielli, dell’Area Manager Retail Marche e al direttore della nuova Filiale, Roberto Carlini. Nell’occasione è stato sottolineato come l’apertura della Filiale di Filottrano rafforzi la presenza sul territorio della Banca, che si mette così al servizio delle 3 mila fa-
miglie di questa comunità, proprio nell’anno in cui festeggia i 120 anni di vita. La Banca Popolare di Ancona nasce, infatti, nel 1891 come Banca Cooperativa di Jesi, società anonima a capitale illimitato. L’attività di espansione si avvia negli anni Quaranta, inizialmente nelle zone limitrofe e, in seguito, oltre i confini regionali. Nel 1995 si trasforma in Società per azioni ed entra a far parte del Gruppo Banca Popolare di Bergamo, riuscendo a disporre delle risorse necessarie per perseguire la sua politica di
sviluppo nel Centro Sud: acquisisce partecipazioni di controllo nella Banca Popolare di Napoli, nella Banca Popolare di Todi e nella Cassa di Risparmio di Fano (ceduta nel 2005). Negli anni Ubi- Banca Popolare di Ancona ha consolidato importanti quote di mercato nelle regioni di proprio insediamento, con una presenza di assoluto rilievo dalle Marche, fino in Campania. Ad oggi, la rete territoriale, con un organico di 1.795 dipendenti, è composta da 243 sportelli, di cui 99 nelle Marche.
e Paola Togni di Serra San Quirico -che esportano la qualità e la tradizione marchigiana nel mondo del vino, delle bollicine e delle acque minerali- e delle cugine Barbara e Laura Gabrielli, alla guida dei noti Magazzini Gabrielli. A un capitano d’impresa il Premio Marchigiano ad honorem: Gianfranco Tonti, nativo di Cattolica ma titolare della Ifi di Tavullia. L’importanza del senso di appartenenza e della forza sociale e produttiva, venata di grande senso etico e di responsabilità, costanza e umanità proprio dei marchigiani, è stata rimarcata dal presidente della Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana Domenico Giraldi e dall’assessore della Regione Marche, Luca Marconi. Questi gli altri premiati: l’attore Cesare Bocci -noto al grande pubblico per la sua presenza nella serie tv “Il Commissario Montalbano”-, il magistrato Giorgio Cancellieri, il dirigente di numerose importanti realtà pubbliche a Roma e nel Lazio Pierluigi Fioretti, il carabiniere Claudio Fiori, l’oncologo Luciano Latini, l’attrice Magda Mercatali, il religioso Padre Egidio Picucci. Il Premio alla carriera è stato conferito a Gianfranco Zinghi, ortopedico e traumatologo nativo di Castelraimondo insignito della medaglia del presidente della Repubblica. La manifestazione è stata presentata con il consueto garbo da Rosanna Vaudetti, con la supervisione della segreteria del Cesma, Pina Gentili.
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30 GIUGNO 2011
BASKET
“La Sutor? Ora in mimetica”
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Gianmaria Vacirca “Il PalaRossini è al centro di questo progetto. Finalmente avremo a disposizione un’Arena in grado di portare ricavi alla società e di permetterle di poter programmare con più certezze rispetto al passato. Verrà costruito uno staff di persone che, come me, ama sporcarsi le mani”. Quale sarà il leitmotiv della vostra partnership con Ancona e tutto il resto della regione? “Uno slogan per Ancona? Basket all’Infinito. Mischiamo due territori su cui investiremo forte, perché
l’unica prospettiva possibile per la Sutor è guardare alla regione e fare ragionamenti ad ampio respiro”. Però direttore, come era prevedibile del resto, non tutti hanno approvato questa storica decisione della Sutor… “Le polemiche non le considero, soprattutto quando sono di parte e strumentali. La Sutor risponderà con i fatti e non con le chiacchiere o le promesse mancate, a chi l’accusa di non so quale tradimento”. Comunque, il prodotto principale è la squadra, come sta andando il processo di costruzione con coach Drucker? Sentite pressione? “Mi piace la pressione che si è creata attorno al prossimo campionato e all’allestimento della squadra. E piace anche a Drucker: io ho fatto il paracadutista, lui il soldato per tre anni, siamo pronti a battagliare contro gli avversari della prossima stagione ma anche i nemici, i franchi tiratori e il tanto
CALCIO A colloquio con Massimiliano Favo, il nuovo allenatore dell’Ancona 1905
“Costruire un team giovane e dinamico” PAOLO PAPILI L’Ancona ha ufficializzato il nuovo allenatore. Sarà Massimiliano Favo a guidare la squadra della prossima stagione, sostituendo Marco Lelli, che resterà nello staff tecnico come allenatore in seconda. “Marco –racconta Favo– è soprattutto un amico. Merita molti complimenti per ciò che è riuscito a fare nello scorso campionato, non era facile. Con lui collaborerò molto volentieri”. Mister, qual è stata la sua prima sensazione appena ha saputo la notizia? “Ho provato una gioia immensa. E’ una grande soddisfazione per me aver ricevuto questa possibilità, una responsabilità non indifferente. Ad Ancona ci vivo da anni con la mia famiglia, i miei figli sono cresciuti in città. No, non sarà facile, ma ce la metterò tutta per fare bene”. Oltretutto è stato anche capitano della formazione dorica… “Motivo in più per essere orgoglioso della chance che mi è stata concessa da Marinelli. Nonostante le mie origini napoletane mi ritengo un anconetano a tutti gli effetti”. Che cosa si aspetta da questa avventura? “Tanto, non lo nego. Per
me è un’occasione importante, la più bella della mia carriera da allenatore. Sarebbe bello che la crescita fosse costante, seppur graduale”. Dopo la mancata iscrizione in serie B della scorsa estate, con Marinelli sta nascendo qualcosa di unico… “L’orgoglio e la passione del presidente sono contagiosi. Ho apprezzato tantissimo come i tifosi dorici, nonostante il crollo dalla serie B all’Eccellenza, abbiano continuato a seguire la squadra in massa e con un entusiasmo ritrovato. Sicuramente la società si fa voler bene ed è sinonimo di grande serietà e sicurezza. Tutto questo purtroppo non c’era prima, ma ci rialzeremo. Darò l’anima per i colori biancorossi”. Dica la verità, Marinelli le piace proprio… “Il presidente mi ha colpito per la sua onestà morale e per il suo entusiasmo. Ancona aveva bisogno di uno come lui, troppi sono stati gli avventurieri che lo hanno preceduto, la piazza aveva bisogno proprio di questo, basta salti nel buio”. Che tipo di mercato sta portando avanti il club? “Vogliamo costruire una squadra giovane e dinamica. Un gruppo che garantisca una certa futuribilità, ragazzi giovani promettenti affiancati da giocatori più esperti”.
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Il PalaRossini
Basket, Lega A - Intervista con Gianmaria Vacirca, direttore generale Fabi Shoes Montegranaro, squadra che giocherà nella Dorica
l giorno dopo lo storico accordo che ha portato la Fabi Shoes Sutor Montegranaro al PalaRossini di Ancona, ecco come il direttore generale della Sutor, Gianmaria Vacirca, fotografa la situazione. Ora la Sutor ad Ancona è una realtà, come si sente direttore? “Siamo carichi per questa nuova avventura e consapevoli che ci attende una mole di lavoro sterminata, in fase di progetto e realizzazione”. Ha già in mente un piano operativo affinché questo nuovo accordo sia recepito nel miglior modo possibile da tutti? “Ci concentreremo subito su aspetti di marketing e comunicazione che ci portino allo sviluppo di progetti commerciali ad ampio respiro, accattivanti per i nostri partner storici, per quelli più ‘giovani’ e per quelli che verranno”. Quali sono le rinnovate aspettative derivanti dalla scelta di cambiare campo di gioco?
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Circolano tanti nomi… “Si propongono in tanti. Decideremo con calma, i prezzi che circolano sono molto alti e non vogliamo fare follie. Il budget che abbiamo a disposizione è buono per costruire una squadra di vertice”. Serie D o Seconda divisione? “Mi auguro di poter usufruire del ripescaggio. Ad ogni modo la nostra squadra farà bene a prescindere dalla categoria, ne sono convinto”.
Stadio: ancora incertezza per il Del Conero Stadio: per il Del Conero regna ancora l’incertezza. La richiesta di Marinelli: gestione dell’impianto e cittadella sportiva, ma per ora nulla di fatto. Certe richieste potranno essere trattate solo a bando aggiudicato; il Comune si occuperà della manutenzione straordinaria e delle utenze, ad eccezione dell’energia elettrica. La manutenzione ordinaria ed il verde spetteranno a chi vincerà il bando. Non sono da escludere colpi di scena. (Pa. Pa.)
fuoco amico di questi ultimi tempi. Quella di Ancona è una sfida che toglie alla Sutor abiti troppo borghesi e le rimette la mimetica”. Anticipazioni di carattere tecnico sulla formazione della squadra? “E’ molto presto. Vedrò il coach all’Eurocamp di Treviso, dove si presenterà con una prima lista della spesa. E’ un conoscitore eccellente del basket di tutti i continenti e seguiremo alla lettera le sue indicazioni in fase di costruzione del gruppo”. Quali scelte per lo staff tecnico che affiancherà lei e Drucker? “Solo persone di mia assoluta fiducia”. Ormai danno tutti Cinciarini a Cantù, cosa c’è di vero? “I suoi agenti mi hanno detto che ha molte richieste e che difficilmente sarà ancora con noi. A noi piacerebbe dargli un ruolo importante abbinandolo a un’altra combo guard con caratteristiche compatibili. Vedremo”.
CALCIO La gara in programma il 9 luglio allo stadio Del Conero
Ancona 1992Italia 1982: match a favore di Colibrì for Africa Sabato 9 luglio lo stadio “Del Conero” di Ancona ospiterà un incontro particolare ed unico nel suo genere, che vedrà scendere in campo l’Ancona che nel 1992 conquistò per la prima volta nella sua storia la serie A e i Campioni del mondo dell’Italia 1982. Ad organizzare tale evento è l’associazione Colibrì for Africa, dalla duplice valenza: sportiva e sociale. Il match è solo la prima di una lunga serie di manifestazioni dell’associazione Colibrì per Africa, che si pone l’obiettivo di costruire sinergie per portare un contributo concreto a bambini, donne e anziani in sofferenza. L’intero ricavato della partita sarà devoluto al progetto Yowa Yoli, ideato da Luca Bargilli per la Colibrì per Africa, l’associazione che sta completando le pratiche per il riconoscimento quale Onlus e, successivamente, come Ong al Ministero degli Esteri italiano per poi poter essere accreditata in Africa per iniziare ad operarvi, al fine di portare aiuti concreti in quel continente.
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