Marchedomani_5_2012

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ALCEO MORETTI DIRETTORE

Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVII - N. 5 - GIUGNO 2012 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: info@marchedomani.com

Brasile nuova frontiera

Missione Governo – Regioni – Sistema camerale; le Marche coordinatrici dell’iniziativa Coinvolte circa 230 imprese italiane. Relazioni istituzionali, forum economici e 1.600 “b to b”

GLI INCONTRI DI ALCEO MORETTI

Sul podio blu Sedici le Bandiere conquistate dalla nostra regione, che si posiziona al secondo posto nel Paese. L’occasione per una ricognizione attraverso realtà di pregio. Raccogliendo anche suggestioni legate a ricordi o a fantasia: volti noti, altrettante firme su appunti agli orizzonti del mare

GIAN MARIO SPACCA

Sono intervenuti:

LUIGI VIVENTI

Politica La parola a: GIUSEPPE PEZZANESI, GIANCARLO SAGRAMOLA, ALESSIO TERRENZI

GIAN MARIO SPACCA, GILBERTO SANTINI, VALERIANO TRUBBIANI, MORENO CEDRONI, STEFANO AGUZZI, CORRADO CURTI, LUCA CERISCIOLI, JURY CHECHI, SERGIO PAOLUCCI, GIOVANNI GASPARI, LUIGI MERLI, MORENO MISITI

Cultura

Sport

Archeo.S Festival: 12 serate di spettacolo nel capoluogo e a Sirolo

Olimpiadi Londra 2012 Presentati i 15 campioni del territorio

Civitanova

danza: a partire dal 7 luglio; ritorno di un’icona come Roberto Bolle

Calcio - Intervista con Roberto Mancini

Lotto,

Calcio, Giovanissimi Il titolo regionale all’Ancona 1905

rientro a Recanati: il Polittico di San Domenico dopo l’intervento di restauro


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MORETTI – Buonasera cari amici; in questa trasmissione ho l’onore di avere ospite il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca. Abbiamo avuto molte richieste da parte di telespettatori che vorrebbero conoscere un po’ di più il nostro presidente; naturalmente lui adesso si arrabbierà (in tono scherzoso, con riferimento all’ospite), ma io qualche cenno biografico debbo darlo. Dunque, Gian Mario è nato a Fabriano; sposato, due figlie, ha cominciato la sua vita professionale come dirigente nell’ambito del gruppo Merloni

MARCHEdomani te, perché sta invitando gli ascoltatori a rivolgersi a lei per conoscere il loro futuro (ridono). MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Dopo trent’anni mi dà del ‘lei’, ma me lo dà ufficialmente, quando parliamo in televisione. Allora, Spacca entra nel Consiglio regionale nel 1990; nel 1993 viene nominato assessore all’Industria -tra le altre deleghe-, riconfermato nel 1995 assessore alle Attività produttive. Eletto nelle consultazioni del 2000, è vicepresidente del Governo regionale; dal 2005 è presidente della Regione, ricoprendo dunque da sette anni questo incarico molto importante. Debbo dire, e anche questa volta lui si arrabbierà, che in un momento in cui la politica italiana soffre di un grave distacco rispetto ai cittadini, Spacca, secondo uno studio i cui risultati sono stati diffusi pochi giorni fa, è tra i Governatori più apprezzati in Italia, avanzando alla sesta posizione tra quanti presidenti? SPACCA – Venti, più due presidenti di Province speciali.

avuto, c’è la Bandiera blu di Rimini, località che era considerata la capitale del turismo dell’Emilia Romagna. Credo sia un dato su cui riflettere: Rimini perde la Bandiera blu, le Marche conservano le 16 dell’anno scorso, con il 97 per cento del territorio coperto dalla qualità certificata dalle Bandiere. Questo significa che il nostro modello turistico è forse più avanzato di quello di Rimini, della Romagna, nel senso che il modello della Romagna, che ha puntato sui bassi costi, sulla massificazione, sul divertimentificio, su livelli di mercato turistico basso e di grande volume, standardizzato e unicamente balneare, sembra non funzionare più. Il turismo oggi cerca altre cose, e cerca quello che le Marche offrono con la loro proposta articolata: noi siamo una regione al plurale e quindi tanti sono i tipi di turismo possibile, da quello dei luoghi dello spirito a quello culturale, con le tante occasioni dalla lirica alla prosa, le tante attrattive del nostro patrimo-

SPACCA – …il dato parla del 10 per cento in più di turisti stranieri che vengono a visitare le Marche. Noi eravamo una regione condizionata dal turismo nazionale, provenendo dal territorio nazionale tutti i turisti che venivano nella nostra regione: un grande handicap in una fase come l’attuale di profonda crisi, di difficoltà economiche per il nostro Paese, per cui è prevedibile che anche quest’anno il numero dei turisti provenienti dall’Italia diminuirà, un numero che dovremo compensare con turisti che vengono da altri luoghi. Dustin Hoffman è un testimonial per far conoscere le Marche al turismo internazionale, anglosassone; Matteo Ricci è una testimonianza che parla ai turisti cinesi e del Far East, così come Leopardi parla al turismo culturale, d’élite, e l’emiro Mohammed Bin Rashid Al Maktoum parla al turismo equestre. MORETTI – Di questo emiro leggo sempre sui giornali continue novità...

GIUGNO 2012 SPACCA – …purtroppo ancora molti non ragionano oltre la propria area visiva, perché uno dei ritardi maggiori delle imprese della nostra regione riguarda proprio la loro apertura ai mercati internazionali. Gli imprenditori che sono andati sui mercati internazionali, seguendo anche le nostre indicazioni, e si sono portati verso la Cina, l’India, il Far East, stanno ottenendo dei grandissimi successi nonostante la recessione e la crisi dell’Italia; quelli che non ci sono andati, e purtroppo sono i più, sono quelli che soffrono. C’è un ritardo culturale anche da parte delle associazioni di categoria rispetto a questo tema dell’internazionalizzazione, in modo particolare di Confindustria che ha compreso molto tardi le opportunità del mercato internazionale. Le mie esperienze sono nate sulla strada, nel senso letterale riguardo al discorso con Dubai, che è nato veramente sulla A14, da un incontro con un imprenditore che veniva nelle Marche 24-25 anni fa

imprenditori italiani saranno rappresentati in molti settori da imprenditori delle Marche, con possibilità di sviluppare forti collaborazioni. Quindi nella vita bisogna essere anche fortunati e utilizzare le coincidenze... MORETTI – …fortunati ed anche previdenti; a proposito di questo, ricordo la tua prima iniziativa, quando portasti un gruppo di industriali in Asia: che anno era? SPACCA – La prima volta in Asia fu a Singapore, e credo sia stata una delle mie prime esperienze di assessore all’Industria, nel 1993, insieme con alcuni imprenditori calzaturieri, allora poco noti. Faccio un nome per tutti, quello di un ragazzino che si chiamava Giuseppe Santoni e che oggi rimanda ad una delle aziende più importanti di calzature del nostro Paese in termini qualitativi. A Singapore affittammo il piano di un albergo per incontrare i buyer, gli acquirenti di quel mercato; da lì ci spostammo a Giacarta, poi il tour proseguì

GIAN MARIO SPACCA

“Centralità dell’impresa E traiettorie di sviluppo condivise” (Ufficio Studi della Merloni Finanziaria, ndr.); (rivolgendosi al presidente) tra l’altro eri direttore di una rivista giornalistica... SPACCA – …che ancora esiste, “Economia Marche”: nata nel 1982, è arrivata al trentesimo anno di attività. MORETTI – Infatti, io che ero tornato dall’America nell’82, in una prima riunione cui partecipai come consulente del gruppo Merloni trovai un giovane dirigente che si muoveva molto bene e che al mio occhio professionale sembrava una figura molto importante: (rivolto ai telespettatori, indicando Spacca) era questo signore. Racconto adesso un episodio personale: in quei tre giorni di riunione dei consulenti del gruppo Merloni, durante una colazione vidi Romano Prodi, allora anche lui consulente del gruppo Merloni, che stava dialogando con Spacca. Al mio arrivo, Prodi mi fermò e mi chiese: “Cosa facciamo di questo giovane?”. “Ne facciamo il presidente della Regione Marche”, dissi io: trent’anni sono trascorsi e ancora oggi mi chiedo come mai io abbia dato quella risposta; questo episodio è riportato anche nell’ultimo mio libro. SPACCA – (Scherzando) Questa è pubblicità occulta per le sue doti di preveggen-

Alceo, adesso vorrei dire una cosa: abbiamo fatto insieme almeno 12 trasmissioni nel corso di questo tempo, e mai si è parlato del mio curriculum; questa sera, sottilmente, viene introdotto il profilo del presidente della Regione, sottolineandone i 20 anni di attività politica. Questo può essere un viatico per dire: “Presidente, è tempo che lasci questo incarico e ti dedichi ad altre cose” …(scherza, ride) MORETTI – …c’è una ragione precisa: noi abbiamo un contatto molto buono con i telespettatori; al mio gruppo arrivano di continuo telefonate, comunicazioni, eccetera, e noi siamo molto attenti alle opinioni espresse e alle richiesteche vengono avanzate. In questo caso ci ha colpito il fatto che diverse persone volessero saperne un po’ di più del presidente... SPACCA – …allora così va bene, anche perché io non ho intenzione di smettere. MORETTI – Proprio in questi giorni sono state assegnate le Bandiere blu 2012: l’Emilia Romagna, che è stata sempre la leader del turismo balneare in Italia, ha avuto 8 vessilli, le Marche 16. Come mai? SPACCA – Da sottolineare un dato: tra le perdite che l’Emilia Romagna ha

nio artistico, paesaggistico e anche della nostra gastronomia, senza dimenticare il turismo equestre, con l’emiro di Dubai (“Marche Endurance Lifestyle” alla Riviera del Cònero dal 14 al 17 giugno: la manifestazione frutto di un incontro a Dubai tra Spacca e il Primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Al Maktoum, ndr.) che si aggiunge ad altri testimonial, da Giacomo Leopardi a Dustin Hoffman, con il poeta di Recanati che introduce alla straordinaria bellezza culturale della nostra regione… MORETTI – …come sponsor anche Padre Matteo Ricci… SPACCA - … certamente; dunque un’offerta molto articolata, che parla ad ogni singola persona che arriva qui, ad ogni singolo turista con un prodotto su misura che viene molto apprezzato e che sempre più lo sarà. Su questa strada dobbiamo proseguire, investendo con ancora maggiore decisione. MORETTI – La campagna con Dustin Hoffman è riuscita molto bene… SPACCA – … proprio domani viene rinnovato il contratto con Hoffman… MORETTI – …il che significa che questa campagna ha avuto risultati positivi...

SPACCA – … intanto sarà qui a fare l’endurance, questa corsa sul Cònero cui partecipa in prima persona: essendo il Primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, sarà accompagnato anche da un certo numero di investitori internazionali, e questo ci consentirà di far conoscere di più e meglio la nostra regione in un’area come quella del Medio Oriente dove non siamo ancora sufficientemente noti, ma soprattutto gli investitori internazionali potranno anche trovare momenti di collaborazione con colleghi marchigiani per sviluppare nuove iniziative turistiche nella nostra regione. Qui verranno imprenditori che oggi posseggono la Costa Smeralda e gran parte delle aree turistiche dei Caraibi, cioè le oasi turistiche più importanti del mondo, e vengono a vedere il Cònero, vengono a vedere le Marche: possono nascere grandi opportunità per la nostra regione e noi cercheremo di sostenerle. MORETTI – Quando avviasti questa miriade di contatti internazionali, come ti venne l’idea di uscire da un ambiente che era, diciamo, piuttosto casalingo? Avevi attorno a te imprenditori che non ragionavano oltre la propria area visiva…

ad acquistare mobili perché faceva l’imprenditore immobiliare e quindi costruiva case. Ci siamo incontrati, abbiamo cominciato a frequentarci occasionalmente proprio in un autogrill della A14, ci siamo rivisti più volte a Dubai anche durante le missioni che facevamo a sostegno delle nostre imprese. Nel frattempo lui è cresciuto: da imprenditore immobiliare è diventato imprenditore di infrastrutture e ha costruito l’aeroporto di Dubai, un’esperienza molto positiva che l’ha portato a fare il ministro dei Trasporti di quella città. Poi da ministro dei Trasporti è diventato ministro delle Infrastrutture di tutti gli Emirati Arabi Uniti e da ministro delle Infrastrutture è diventato ministro dell’Economia. Questo rapporto si è mantenuto e attraverso lui abbiamo costruito il progetto “Marche Endurance Lifestyle”: da sottolineare che nella nostra regione non solo ci sarà questa corsa equestre, con sviluppo di iniziative che riguardano l’endurance e il turismo, ma si terrà anche un forum economico nell’ambito del quale il Ministero dell’Economia di Dubai organizzerà, con il Ministero dell’Economia del nostro Paese, una serie di incontri tra imprenditori italiani e arabi. Gli

per Kuala Lumpur, arrivando fino a Seul, Shanghai, Taipei. Cercavamo dunque di aprire quel mercato, perché intuivamo che sarebbe stato importante. MORETTI – Sforzi che hanno ottenuto molti risultati... SPACCA – …dopo 15 anni possiamo dire che oggi il mercato cinese sta diventando uno dei mercati più importanti, insieme a quello russo, per le calzature della nostra regione, quindi dà equilibrio a quel settore. MORETTI – Io mi ricordo quest’aria un po’ ironica di alcuni giornalisti quando commentarono il tuo primo viaggio in Cina. SPACCA – Ancora oggi non si è capito quanto sia importante il mercato cinese e qui stanno i ritardi culturali che ancora persistono nel sistema industriale, ma anche nella comunità regionale. Leggevo proprio in questi giorni in un articolo che l’Emilia Romagna sta sviluppando rapporti molto consistenti di collaborazione con la Cina; noi abbiamo un vantaggio enorme dal punto di vista istituzionale, perché ci siamo avviati prima degli altri verso questa realtà e quindi abbiamo delle opportunità che spesso non vengono utilizzate. Vorrei citare per esempio il


MARCHEdomani

GIUGNO 2012 mancato viaggio per assenza di imprese dello scorso anno, essendo stati eletti a regione privilegiata per andare in alcune realtà cinesi ad acquisire ordini: non c’era nient’altro da fare se non, appunto, acquisire ordini. C’è ancora una forte resistenza ad approcciare

non crede alla possibilità di sviluppare collaborazioni con questo Paese. MORETTI – Ma ci sono dimostrazioni continue... SPACCA – …lo so, ma ci sono anche resistenze culturali che sono difficili da rimuovere e che purtroppo

determinare crescita, reddito e occupazione, a vantaggio sia delle imprese che della comunità. MORETTI – Il Brasile è uno di questi Paesi che stanno dimostrando una grande potenzialità: siamo ora al cospetto di una grossa operazione che

Spingere sull’internazionalizzazione. Superando “resistenze culturali che ancora persistono e che sono difficili da rimuovere”. Ritardi da recuperare, cogliendo le occasioni legate ai mercati in espansione: “Ormai anche l’attività di esportazione non è più sufficiente. Bisogna guardare al mondo che cresce ed integrare le economie”. Ospite degli “Incontri” di Alceo Moretti è il presidente della Regione, Gian Mario Spacca. Che ribadisce: “Creare lavoro e reddito in un momento in cui ce n’è particolarmente bisogno”. Affiancando all’industria manifatturiera un secondo motore di crescita: il turismo. “Marche Endurance Lifestyle”, alla Riviera del Cònero dal 14 al 17 giugno, avvenimento dai molteplici risvolti, frutto di un incontro a Dubai tra Spacca e il Primo ministro degli Emirati Arabi Uniti; “Molti saranno gli investitori al seguito di Al Maktoum: possono nascere grandi opportunità e noi cercheremo di sostenerle” un mercato lontano, perché le nostre sono piccole imprese, e nei confronti della Cina c’è diffidenza perché non si capisce ancora il profilo di questo Paese, che non è un profilo che opera sul basso costo del lavoro, ma sulla qualità delle produzioni, sull’innovazione tecnologica, quindi parliamo di un partner strategico fondamentale. Oggi noi siamo distanti dalla Germania, ma il dominio della Germania, la sua prevalenza, da che cosa nasce? Dall’aver capito che la sua economia doveva essere intrecciata con quella cinese e con quella russa: oggi lo sviluppo della Germania non nasce a contatto con l’Europa, non è intrecciato all’economia europea in ritardo e recessione, bensì all’economia della Russia e della Cina. La Merkel negli ultimi tre anni è andata in Cina a ripetizione a firmare accordi commerciali, mentre il nostro precedente presidente del Consiglio non c’è mai andato; adesso vi si è recato Monti a chiedere aiuto per il debito del nostro Paese e per avere investimenti cinesi in Italia. Da questo punto di vista, direi che uno dei risultati più importanti che abbiamo ottenuto è il fatto che i cinesi abbiano fatto qui, con l’acquisto del gruppo Ferretti, il più grande investimento d’Europa. MORETTI – Ho parlato l’altro giorno con dirigenti del gruppo Ferretti e veramente sprizzavano gioia da tutti i pori… SPACCA – …erano sull’orlo del baratro, quindi questo ha significato evitare di precipitarvi: evitare tanti problemi per il lavoro e avere la prospettiva di un rilancio. MORETTI – Ho chiesto a Tacoli come si trova a lavorare con i cinesi e lui mi ha detto che si trova magnificamente. Ricordo ancora adesso, dopo vent’anni, che un industriale che tu portasti in Cina per scommessa mise delle scarpe sue in vendita in un magazzino a cinque volte il prezzo a cui le vendeva in Italia, e si meravigliava… c’è ancora gente che si meraviglia della potenza enorme di questo Paese? SPACCA – Si meraviglia della potenza enorme di questo Paese e soprattutto

risiedono anche in figure di primo piano, sia a livello imprenditoriale, sia nei luoghi di rappresentanza dell’economia della nostra regione. Questo ci penalizza enormemente, perché ormai anche l’attività di esportazione non è più sufficiente: bisogna puntare sull’internazionalizzazione, il che significa integrare le economie, fare e ricevere investimenti; significa sviluppare progetti comuni, perché il futuro del nostro Paese è legato all’intreccio delle varie economie e alla possibilità di crescita reciproca. Quindi dobbiamo guardare al mondo cercando amici, non vedendo in esso competitori o avversari: amici con cui costruire delle traiettorie di sviluppo condivise. MORETTI – Un concetto che mi è molto piaciuto è che bisogna riuscire a trasformare uno svantaggio in opportunità. SPACCA – Questo è un concetto che nasce dagli antichi greci, ma che i cinesi hanno recuperato con il loro ideogramma: il loro ideogramma del termine crisi significa proprio svantaggio e opportunità. Crisi significa che devi cambiare, devi gestire il cambiamento perché un sistema non è più valido e ne devi contemporaneamente creare un altro che poggi su un equilibrio differente. MORETTI – E tu, con il tuo governo, come ti muovi in questa situazione di crisi? SPACCA – Sicuramente oggi l’internazionalizzazione è il metodo più rapido per cercare di correggere la nostra traiettoria economica, perchè è vero che noi siamo in crisi, che lo sono l’Italia e l’Europa, ma è anche vero che fuori dall’Europa ci sono realtà in fortissimo sviluppo, Paesi che crescono a due cifre e che quindi offrono opportunità di mercato immediate. Dunque si tratta di andare a coglierle, si tratta di avere il coraggio -come del resto è avvenuto nella storia della nostra regione rispetto a mercati che allora erano più vicini ma che richiedevano altrettanto animo in quel periodo- di andare e di avviare rapporti di collaborazione che possono incrementare flussi di cassa, quote di mercato e quindi

vedrà qualche centinaio di industriali italiani in Brasile, una missione che le Marche hanno avuto l’onore di coordinare. Tra l’altro so di un magnifico lavoro che stanno facendo sia Oreficini, capo della Protezione civile delle Marche, sia Bozzi con la Svim: si danno molto da fare e adesso siamo veramente alla vigilia di questa iniziativa, perché sabato tu, gagliardetto in testa, parti all’assalto con questo bell’esercito. SPACCA – E’ un onore ma anche un onere, perchè questa missione il Governo italiano l’ha affidata alle Regioni, e siccome noi siamo la Regione che nell’ambito della Conferenza ha la delega per l’internazionalizzazione, questa responsabilità è stata data a noi. La Regione Marche con il suo dirigente Orsetti ha realizzato un road show nelle regioni italiane che hanno deciso di partecipare alla missione (15 le Regioni, oltre alla Provincia Autonoma di Trento, ndr.). Addirittura all’inizio le imprese che avevano aderito erano più di 700, perché il mercato interessa: troppe per il Ministero, che ci ha chiesto di fare una selezione fino a portarle a circa 250, cercando degli equilibri tra territori, settori eccetera. Quindi abbiamo avuto anche l’onere, oltre che l’onore, di dover operare questa sgradevole selezione rispetto alle prime adesioni. Questa missione nasce poi sotto una luce particolare, perché il Brasile è molto interessante, però è anche un mercato molto difficile, protetto, con dazi doganali molto forti per l’ingresso: il Paese si sta sviluppando in una logica di Mercosur, per cui l’approccio sarà in una dimensione di internazionalizzazione vera, ovvero scambi di investimenti più che possibilità reali di esportazione. Riguardo alle difficoltà, anche la Cina vent’anni fa era così, poi si è aperta; è necessario quindi andare per preparare le dinamiche che verranno. Ma dico che la missione nasce sotto una luce particolare anche riferendomi ad un altro fatto, perchè se decidiamo di fare una missione di sistema come Paese, occorre che tutti quanti si giri nello stesso verso, non possono nascere

gelosie tra Confindustria e le Regioni italiane. La missione è stata portata avanti con determinazione dalle Regioni italiane, che non hanno avuto un supporto sufficiente dal Governo nazionale: tutti aspettano questa missione in Brasile, ma non ci sarà un ministro a guidarla, ci sarà un sottosegretario. Un paese che fa parte del Bric, quindi di una delle aree più sviluppate del mondo, avrebbe meritato una rappresentanza istituzionale ai massimi livelli. Si dice che Confindustria non voglia ci sia un ministro a guidare questa delegazione perché tutto il lavoro è stato fatto dalle Regioni. Di certo noi non possiamo andare avanti con questa mentalità: se il Paese

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Lo sceicco Al Maktoum a cavallo è di tutti, tutti quanti insieme dobbiamo tirare dalla stessa parte, senza avere paura che uno sia più bravo dell’altro, perché la bravura poi stimola una competizione verso l’alto che avvantaggia l’Italia. Allora questa è una cosa che a me sinceramente non è piaciuta molto: era un’occasione straordinaria per presentarci in Brasile nella forma più alta, con un rappresentante del Governo italiano, non dico il presidente del Consiglio -se l’avessero organizzata i tedeschi ci sarebbe stata la Merkel, sicuro- ma almeno un ministro. Invece no, ci sarà un sottosegretario. MORETTI – Per fortuna, però, l’onore di condurre, di organizzare questa cosa è spettato alla Regione Marche. SPACCA – Le Regioni faranno la loro parte, con la serietà e il rigore che da sempre le contraddistingue; probabilmente uscirà qualche articolo sulla stampa nazionale in cui si dirà che i presidenti delle Regioni sono andati in Brasile, che il presidente della Regione Marche è andato in Brasile. Che sarà andato a fare il presidente della Regione Marche in Brasile? Il presidente della Regione Marche ci va, nonostante alcuni problemi, perché non c’è un rappresentante istituzionale che va a rappresentare questo nostro Paese da quella parte del mondo. I brasiliani se lo aspettano che qualcuno ci sia. MORETTI – Io non so se il merito sia, in questo momento, dei tuoi dirigenti, di Orsetti o Bozzi o anche dei miei ragazzi che stanno lavorando per questa cosa, ma da notizie che ho dal Brasile, dove tu sai che ho vissuto cinque

di questo tipo non può mancare una rappresentanza alta del Paese. Basta, non voglio fare più polemiche su questo. Ma tutto questo nasce, ripeto, per gli equilibri interni tra i vari sistemi, Confindustria, Regioni, Camere di commercio, eccetera, e questo non può essere. MORETTI – Ho notizie dai miei amici brasiliani, ripeto, che là vi aspettano con molto piacere; torno allora a ricordare quel concetto che i disagi bisogna trasformarli in cose positive; mi sembra che ci siate riusciti. SPACCA – Ci siamo riusciti, oltre che per i disagi naturali che un’operazione di questo tipo comporta, anche superando i disagi che non sono naturali ma che sono stati introdotti artificiosamente e che rendono ancora più forte e più piacevole, più meritevole questa missione: missione che noi porteremo avanti fino in fondo, cercando di produrre dei vantaggi per le imprese, quelle fatte dagli imprenditori della nostra regione e del nostro intero Paese, indipendentemente dalle sue organizzazioni di rappresentanza. MORETTI – Senti, parlavamo prima del turismo, che tu dici essere il secondo motore della nostra regione; oltre a quelle ricordate, ci sono altre iniziative? SPACCA – Noi abbiamo tre linee direttrici e le stiamo seguendo tutte e tre: promozione, facendo conoscere le Marche nel mondo con testimonial ed eventi; sostegno

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alle imprese, migliorando l’ospitalità e l’accoglienza nelle Marche anche attraverso le risorse della Banca europea degli investimenti, quindi sostenendo il rinnovo degli alberghi, dei campeggi, dei bed & breakfast, degli agriturismo; formazione di nuovi imprenditori per costruire un fattore organizzativo imprenditoriale anche nel settore turismo. Queste sono le tre sfide che noi ci siamo dati, non per sostituire il motore classico dell’economia marchigiana che è quello manifatturiero, ma per affiancare alla manifattura delle Marche -fortissima, rappresentando gran parte del made in Italy- un secondo motore di crescita (siglata dalla Regione un’intesa per il sostegno al sistema turistico ricettivo delle Marche; coinvolte le principali banche operanti sul territorio, che metteranno a disposizione delle piccole e medie imprese turistiche un plafond complessivo di 270 milioni di euro per la concessione dei finanziamenti, ndr.). Ne abbiamo bisogno, perché con la manifattura non riusciamo a dare occupazione a tutti, non riusciamo a creare un reddito sufficiente per lo sviluppo del Pil delle Marche: dobbiamo avere anche un altro motore che ci dia più risorse finanziarie, più lavoro e quindi più possibilità di occupazione, e questo secondo motore è il turismo. MORETTI – Segnali se ne vedono se si pensa che alle Marche è stato assegnato il doppio delle Bandiere blu dell’Emilia Romagna… SPACCA – ...sì, però noi dobbiamo sviluppare imprese, dobbiamo recuperare la centralità dell’impresa, anche nelle nostre valutazioni: questo è il messaggio finale e anche la missione del Brasile va letta così. Dobbiamo recuperare la centralità dell’impresa in un momento in cui c’è bisogno di lavoro e reddito, e chi crea lavoro e reddito è l’impresa, che centrale deve essere nel pensiero delle banche, delle istituzioni e anche delle associazioni di categoria. L’associazione di categoria non può essere più importante dell’impresa: anche l’associazione di categoria si deve mettere al servizio dell’impresa e generare le condizioni che ne favoriscono lo sviluppo, non penalizzarla. MORETTI – La cosa più bella di questa trasmissione è che ti ho visto fortemente creativo, pieno di energia: non molli, si capisce allora la votazione dei cittadini marchigiani. Buon lavoro, ti ringrazio per quello che fai, che è veramente tanto. Sei sempre da tutte le parti, non ti stanchi mai; continua così, mi raccomando. SPACCA – Grazie Alceo, saluto i nostri telespettatori, perchè all’inizio non l’ho fatto. MORETTI – I marchigiani vogliono i fatti; tu hai dato i fatti, adesso c’è il saluto. Grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.

Trasmissione del 17 maggio 2012 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti


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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2012: nuovi primi cittadini delle Marche “Valorizzare il patrimonio del nostro territorio” Giuseppe Pezzanesi, sindaco di Tolentino

“Il 21 maggio 2012 Tolentino ha votato il cambiamento. Dopo venticinque anni di governo del centrosinistra, oggi possiamo dire di aver realizzato una vittoria attesa, le cui basi sono state poste in essere nei tanti anni di partecipazione consiliare, tra le fila della minoranza. Numerosi i fattori che hanno contribuito alla mia nomina a sindaco di Tolentino: in primis, una città stanca di non essere ascoltata, ingrigita per incuria, dove

chiarezza e trasparenza a volte sono venute meno lasciando inevase le risposte. La gente deve poter contare su coloro che si trovano al governo della città, deve trovare un interlocutore attento che sappia interpretare le esigenze collettive e del singolo individuo qualora le sue necessità lo richiedano. In tanti anni trascorsi in mezzo al popolo ciò che ho appreso con maggiore evidenza è la verità della vita quotidiana, la spontaneità dei cittadini, la voglia di vedere che il bene del paese è al primo posto nella graduatoria dei valori della pubblica amministrazione. Questa la promessa che ho suggellato con i cittadini che hanno creduto nella mia sincera e spontanea volontà di voler perseguire il bene comune, per far sì che Tolentino ritorni a splendere di luce propria, illuminando anche il panorama circostante. Siamo tutti a conoscenza della crisi che attanaglia la nostra nazione e gli enti locali, come nucleo fondamentale dell’ordinamento,

“Partecipazione tra gli obiettivi”

ma noi siamo italiani, popolo di lavoratori e di grandi idee, sapremo utilizzare al meglio le risorse ancora a disposizione cercando di ampliare le potenzialità e le capacità di ripresa della nostra magnifica terra, valorizzando il patrimonio a nostra disposizione. Un grazie di cuore a tutti i cittadini di Tolentino che hanno creduto nella bontà della squadra, un gruppo giovane, disinteressato e professionalmente competente, pronto ad intraprendere un cammino difficile con lo slancio di chi sa cosa deve fare. Una grande risorsa umana che dimostrerà di essere all’altezza della situazione, cui andrà il merito di aver avuto il coraggio di una scelta chiara e ben delineata nei suoi tratti essenziali. La città avrà bisogno di tutte le forze politiche che il popolo ha scelto di eleggere, pertanto apro al dialogo la nostra Amministrazione per costruire insieme la Tolentino del futuro e realizzare il sogno di una città a dimensione d’uomo, dove sia possibile lavorare, intraprendere iniziative economiche, crescere i propri figli e diventare anziani nel rispetto e nella dignità che spetta ad ognuno di noi”.

“Creare occupazione, la grande priorità” Giancarlo Sagramola, sindaco di Fabriano

“Lavoro. Ecco la priorità di questo mandato da sindaco di Fabriano. La città chiama e chiede aiuto in un momento di grande difficoltà e noi dobbiamo rispondere, facendo ognuno la propria parte. Le grandi aziende devono trattare con il territorio le condizioni per mantenere qui il lavoro. Secondo gli ultimi dati del Centro per l’impiego, nell’ultimo anno i disoccupati hanno raggiunto un numero esorbitante.

Non possiamo rimanere a guardare: le istituzioni, Comune, Regione e Provincia, devono affrontare la situazione in un tavolo con le aziende fabrianesi. È per questo che la nostra coalizione ha fatto dell’occupazione un punto centrale del programma. In questi cinque anni che abbiamo davanti dovremo operare con due mani: una mano aperta alle imprese, grandi, medie e piccole, che hanno bisogno di tutto il nostro sostegno; e una mano tesa verso gli ultimi, i più deboli. È in quest’ottica che abbiamo messo in campo una serie di misure applicabili fin da subito. Il primo provvedimento prevederà la possibilità per disoccupati, cassintegrati monoreddito ed esodati di poter usufruire di cinquemila giorni di lavoro in Comune per la manutenzione delle strade, del verde e per altri servizi comunali. Inoltre, tre anni di esenzione da Imu e Tarsu per le nuove imprese che assumono dipendenti, aprendo così alla possibi-

Impresa e solidarietà: nasce la Fondazione Confamily Onlus

Alessio Terrenzi, sindaco di Sant’Elpidio a Mare

“Ringrazio la squadra che ha affrontato con me quest’avventura. Amici che hanno creduto nella mia persona e in un progetto importante per la città. Ringrazio la cittadinanza, gli elettori che hanno voluto il cambiamento: con Alessio Terrenzi il cambiamento ci sarà”. Con queste parole il neo sindaco di Sant’Elpidio a Mare ha voluto ringraziare tutti coloro che l’hanno sostenuto e gli hanno permesso di indossare la fascia tricolore, eleggendolo primo cittadino di Sant’Elpidio a Mare. Trentaquattro anni, un passato nel Pd ed un’esperienza nella giunta dell’amministrazione uscente, il sindaco Alessio Terrenzi ha fatto una scelta coraggiosa: ha lasciato il suo ruolo di assessore, ha lasciato il partito, ha fondato una lista civica con la quale, assieme ad altri due alleati,

si è sottoposto al giudizio della città. Una città che gli ha dato ragione. Il sindaco Terrenzi ha avuto l’appoggio di due liste civiche -Partecipazione democratica e Democratici e Popolari- a cui si è sommato il movimento civico nazionale dell’Italia dei valori. Un gruppo coeso che ha predisposto e condiviso un programma di larghe vedute della città. Un programma che punta sulla partecipazione e sulla trasparenza. Proprio quello della partecipazione è uno degli obiettivi primari del neosindaco. “Intendo attuare la democrazia partecipativa con il bilancio partecipato -osserva il primo cittadino nel tirare le fila dei primi impegni da amministratore-, pur nella consapevolezza che ci saranno dei precisi adempimenti tecnici cui fare fronte. Sono certo che è la strada vincente per riavvicinare i cittadini alle istituzioni e renderli partecipi in prima persona delle scelte fatte per loro e con loro. Le priorità a Sant’Elpidio a Mare sono molte ed intendiamo affrontarle favorendo sempre e comunque il massimo confronto con la città, con i singoli cittadini, le associazioni, le forze vive di questo nostra realtà comunale”.

Presentata ufficialmente nella sede di Confindustria la Fondazione Confamily Onlus, un’iniziativa ad elevato valore sociale promossa da Confindustria Ancona in collaborazione con sette aziende del territorio: Baldi, Casa Vinicola

Gioacchino Garofoli, Cat Impianti, Imesa, Metisoft, Nautes, Spegam. (gruppo Sole e Bontà). Obiettivo della Fondazione è quello di fornire supporto economico alle famiglie dei lavoratori dipendenti di imprese private della provincia di An-

cona che versano in gravi difficoltà economiche. “Imprenditori ed associazione –ha commentato il presidente di Confindustria Ancona, Giuseppe Casalivivono sulla loro pelle la difficile realtà che il sistema economico-industriale sta

lità di investire sul territorio. Questi provvedimenti si aggiungono ad altri impegni presi con la città, che riguardano la tassazione. Blocco delle tariffe dei servizi a domanda individuale, non verranno toccate né le rette degli asili nidi né quelle delle mense e dei trasporti. Per l’Imu, l’impegno è quello di mantenere al minimo l’aliquota per la prima casa, che sarà quindi dello 0,4%. Abbiamo anche dichiarato tolleranza zero verso l’evasione fiscale e annunciamo una dura lotta per combatterla. Avvieremo un piano di contenimento della spesa improduttiva. Nello stesso tempo, dobbiamo creare le condizioni affinché si dia origine all’occupazione in nuovi settori, dall’ambiente alla cultura, passando per il turismo, lo sport e la salute. ‘Poiesis’ in questi giorni ha dato dimostrazione che Fabriano può e sa fare in ambito culturale. Abbiamo un patrimonio invidiabile, dobbiamo solo farlo conoscere. Percorrendo queste nuove strade e guardando lontano sapremo differenziarci e superare questo momento di grande difficoltà per la città”.

affrontando da ormai quattro anni. Confamily rappresenta una risposta concreta ai problemi di chi, più di altri, si misura con le difficoltà attuali: una conferma del senso di responsabilità e attenzione dei nostri colleghi imprenditori impegnati a tutto tondo nella difesa del nostro territorio e della nostra comunità”. Nella foto, da sinistra, in prima fila, gli imprenditori che hanno ideato e promosso Confamily Onlus: Luca Gastreghini (Spegam), Marco Gialletti (Nautes), Vincenzo Galeassi (Metisoft), Mirko Panzarea (Cat Impianti), Emiliano Baldi (Baldi), Claudio Schiavoni (Imesa). Mancava Beatrice Garofoli (Casa Vinicola Garofoli) perchè reduce dai postumi di un incidente d’auto. Appoggio all’iniziativa da parte della Banca Popolare di Ancona, che ha messo a disposizione di Confamily due conti correnti.

Energy Resources, ricavi per oltre 100 mln Il consiglio di amministrazione di Energy Resources, Gruppo marchigiano con sede a Jesi attivo nel settore delle energie rinnovabili e della sostenibilità ambientale, ha approvato il bilancio consolidato 2011 con ricavi pari a 101 milioni di euro. Un risultato significativo, soprattutto se letto nel quadro di una congiuntura estremamente negativa; l’ultimo anno ha segnato il completamento di importanti progetti, tra cui l’ampliamento della ‘città fotovoltaica’ a Castelfidardo (An) per il

Gruppo Tontarelli, il recupero dell’area industriale ex Tubimar al porto di Ancona con bonifica amianto e installazione fotovoltaica, la realizzazione dell’impianto fotovoltaico per l’autodromo del Mugello e della palestra a zero emissioni per la Scuderia Ferrari a Maranello e il completamento della nuova sede della Rainbow a Loreto (An) con integrazione delle migliori tecnologie green. Il 2011 ha inoltre visto il Gruppo impegnato in azioni di formazione e sensibilizzazione, con l’avvio del progetto ER

Academy, serie di incontri con personaggi di spicco del mondo dell’economia, dello sport e dell’attualità, e la collaborazione con la Provincia di Pesaro per portare nelle scuole i concetti dello sviluppo sostenibile. “Siamo orgogliosi di questi risultati –commenta l’amministratore delegato, Enrico Cappanera–, ma esprimiamo grande preoccupazione per l’incertezza che grava sul nostro settore a causa di scelte politiche miopi fatte nel recente passato. Confidiamo che l’attuale Governo tecnico possa comprendere che il

futuro del Paese è strettamente legato al tema della sostenibilità ambientale”. Il 2012 si è aperto per Energy Resources con due progetti innovativi: l’apertura a Jesi del primo Zew Store, negozio di nuova concezione con prodotti e servizi per vivere a zero emissioni, ed il lancio dello Smart Energy System, il sistema che attraverso impianti da fonte rinnovabile e sistemi di accumulo di energia consente a case e aziende di raggiungere l’indipendenza, senza più alcun vincolo con i gestori di servizi energetici.


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Il progetto per le Marche: un miliardo di euro per la ripresa economica e 350 aziende del territorio accompagnate in un percorso di internazionalizzazione

UniCredit: sostegno alle imprese ROBERTO I. ROSSI

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n miliardo di euro a sostegno delle imprese locali, fino al 2015, per la ripresa economica e 350 aziende del territorio accompagnate in un percorso di internazionalizzazione. E’ la proposta per le Marche presentata da UniCredit nella sede del Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche, nell’ambito del progetto “UniCredit per le Marche”, nello specifico da Luca Lorenzi, responsabile di Territorio Centro Nord dell’istituto e da Giovanni Solaroli, responsabile per il Centro Nord della divisione Corporate di UniCredit. I dettagli del piano sono stati poi discussi in una tavola rotonda, condotta da Federico Vitali, presidente del Consiglio di Territorio Marche Unicredit, a cui hanno preso parte Gian Mario Spacca, Governatore Regione Marche, Giuseppe Casali, vicepresidente Confindustria Marche, Renato Picciaiola, presidente Cna Marche, e Giorgio Cippitelli, segretario Confartigianato Marche. ”La linea di azione di questa iniziativa –afferma Lorenzi- è duplice: supportare con azioni concrete i piani

di crescita delle imprese e incentivare l’export, nella convinzione che la ricerca di nuovi mercati può essere una valida strategia di uscita dalla crisi”. Solaroli ha poi evidenziato un altro aspetto: “I fondi che metteremo a disposizione verranno destinati al rafforzamento patrimoniale delle imprese, al supporto diretto all’innovazione e al finanziamento e all’ottimizzazione del capitale circolante, utilizzando anche lo strumento dei Consorzi Fidi. Puntiamo ad accompagnare le aziende favorendo la nascita e lo sviluppo di ‘Reti di impresa’. Inoltre, ci proponiamo di condurre le imprese di questo territorio oltre i confini nazionali”. “Il progetto –ha precisato Solaroli- prevede 40 miliardi di euro per tutta l’Italia, con 15 mila aziende da accompagnare all’estero; nove miliardi di euro per il Centro-Nord Italia e un miliardo di euro per le Marche. Tre i punti fondanti del progetto per quanto riguarda le Marche: 200 milioni di euro per il rafforzamento patrimoniale ed integrazione; 500 mila euro per liquidità e finanziamento del circolante; 300 mila euro per il supporto all’innovazione ed alla nuova imprenditoria”. Uno slogan lanciato da Solaroli:

“L’Italia ha dato fiducia a UniCredit, UniCredit da’ fiducia all’Italia”. Tavola rotonda Nell’avviare il confronto tra i personaggi presenti al convegno, Vitali ha evidenziato: “In questo territorio come UniCredit stiamo investendo due miliardi di euro in più di quanto UniCredit sta raccogliendo e come Banca ci stiamo improntando alla partecipazione per la crescita del territorio”. Spacca: “Queste risorse sono molto importanti in un momento così delicato per la nostra economia. Siamo una regione fortemente proiettata all’export sul profilo manifatturiero, una regione che si è radicata sui mercati italiani ed europei e che dovrebbe improntarsi sull’operatività nei Paesi che stanno registrando una crescita come la Cina, l’India e il Brasile. Spingersi verso le realtà più lontane permette di garantire una performance di successo. Occorre attivare una strategia più organizzata di marketing internazionale, portando un numero di aziende nei Paesi che ho citato, dove il Pil è in costante aumento. Un’altra misura da attivare è l’accelerazione dei pagamenti delle imprese. Fondamentale fare uno sforzo per una selezione

qualitativa delle risorse: la priorità è la centralità delle imprese che producono reddito a favore della comunità, questa è la strada maestra”. Casali: “Dobbiamo innovare ed internazionalizzare . E il fatto che oggi nelle Marche si punta sulla demotica è una chiara dimostrazione che come regione siamo già improntati sull’innovazione, ma per restare ai massimi livelli per innovare è indispensabile investire necessari capitali. La quota improntata da UniCredit a favore delle imprese è un bel segnale. Al momento, riguardo all’internazionalizzazione, stiamo strizzando l’occhio per i Paesi del Nord Africa. Inoltre è necessario aumentare la capacità nel gestire i Confidi”. Picciaiola: “C’è la necessità di ripartire con azioni concrete per una regione come le Marche che è la più artigiana d’Italia. Nella nostra regione l’economia reale sta scomparendo sempre più, con un aumento dei fallimenti; il credito è stata la nota dolente delle pmi, con l’UniCredit che sta dimostrando di sapersi intercalare nelle Marche. Bisogna migliorare i rapporti con le imprese, stringendo di più le convenzioni con le Associazioni e i Confidi”. Cippitelli: “La sfida

Da sinistra: Casali, Spacca, Vitali, Picciaiola, Cippitelli economica che stiamo affrontando in questo periodo è nuova, diversa e difficile. Sarà opportuno che la finanza internazionale non speculi con l’economia reale. E’ necessaria la capacità di intercettare le opportunità di sviluppo per le imprese, mettendo, inoltre, a strategia il profilo dell’internazionalizzazione”. Infine, Vitali ha improntato gli interventi sul tema del turismo. Picciaiola: “Le imprese artigiane hanno già fatto moltissimo per il turismo, mantenendo in ordine le bellezze della nostra regione. E’ importante incrementare la collaborazione tra le associazioni e le Istituzioni, mettendo in campo le forze per evidenziare le nostre qualità”. Cippitelli: “Il turismo è un settore

sul quale si deve dedicare la massima attenzione”. Casali: “Dobbiamo attrarre turisti improntando il

I punti fondanti: innovazione, incentivazione dell’export e politiche per i mercati esteri settore sulle nostre qualità, promuovendo, soprattutto, il turismo incoming”. Spacca: “Il turismo deve essere il secondo motore di sviluppo dietro al comparto manifatturiero; stiamo facendo degli investimento consistenti per offrire un’opportunità concreta alla nascita di questa forma d’imprenditorialità”.


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Le Marche sul podio blu Gabicce Mare, Pesaro, Fano, MondolfoMarotta, Senigallia, Ancona Portonovo, Sirolo, Numana, Porto Recanati, Potenza Picena - Porto Potenza, Civitanova Marche, Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Cupra Marittima, Grottammare, San Benedetto del Tronto. Sedici i vessilli conquistati dalla nostra regione, che si posiziona al secondo posto in Italia per numero di Bandiere blu. L’occasione per una ricognizione attraverso realtà di pregio. Raccogliendo anche suggestioni legate a ricordi o a fantasia: volti noti, altrettante firme su appunti agli orizzonti del mare

Pagine a cura di Silvana Coricelli e Roberto I. Rossi

“Il premio al rispetto del turista”

L Gian Mario Spacca, presidente Regione

e Marche si confermano anche per il 2012 tra le regioni italiane con il mare più bello e pulito, le spiagge più accoglienti. Essere al secondo posto per numero di Bandiere blu in un Paese che vanta così tanti chilometri di spiaggia ed aver quindi sbaragliato la ‘concorrenza’ di numerose regioni è un risultato che ci riempie di orgoglio. Le Marche conquistano anche quest’anno ben 16 Bandiere blu e si posizionano così, nuovamente, in vetta alla classifica delle regioni italiane per qua-

lità del mare ed efficienza dei servizi sulle spiagge. Questo ennesimo riconoscimento premia il lavoro della Regione, degli enti locali e degli operatori nella tutela dell’ambiente, nell’offerta di servizi sempre più diversificati e rispondenti alle crescenti esigenze dei turisti, nella valorizzazione di un patrimonio di inestimabile valore come le nostre coste. Il turismo balneare, che nelle Marche vanta una solida tradizione, rappresenta una delle punte di diamante dell’offerta complessiva della regione.

Un turismo sempre più qualificato ed ecosostenibile, come confermano i numerosi vessilli blu assegnati. Grande soddisfazione deriva anche dalla conquista, quest’anno, di un’ulteriore Bandiera blu per gli approdi rispetto al 2011. La nautica da diporto sta conquistando sempre più appassionati e le Marche sono in grado di offrire servizi sempre più al passo con il gradimento crescente di questo segmento turistico. Il riconoscimento che viene assegnato alle nostre spiagge assume anco-

ra più valore se confrontato con le performance di regioni storicamente molto ‘forti’ per il segmento del turismo balneare. Regioni che, nella classifica delle Bandiere blu, si posizionano dopo le Marche. E’ il premio alla qualità e al rispetto del turista, vero faro che guida l’offerta turistica marchigiana. Qualità e rispetto significano non offrire un ‘divertimentificio’ standardizzato, ma proporre la nostra identità, un’ospitalità che si esprime all’interno del nostro modello di vita,

differente da comunità e comunità e da territorio a territorio. Le Marche vogliono sempre di più puntare sul turismo quale nuovo motore di sviluppo che affianchi il settore manifatturiero: un binomio in grado di trainare l’economia marchigiana. E’ una strategia vincente per superare la crisi economica. Vogliamo guardare sempre di più all’estero, puntando non ad un Paese in particolare, ma al mondo, cercando attraverso il webmarketing segmenti interessanti e di qualità ai quali proporci”.

Guardiamo lontano per raccontarvi il futuro Siamo cresciuti naturalmente, per essere pronti a raccogliere le nuove sfide.

Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana: il futuro è adesso.

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Civitanova Marche, un ritratto dai diversi volti: quello rivierasco e quello più segreto del borgo antico. Il dialogo di un prestigioso festival della danza con queste differenti realtà

“Una città tra anima e corpo” *GILBERTO SANTINI

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ivitanova Marche è una città da scoprire lentamente. Da subito rivela il suo aspetto più immediato, l’essere un luogo di grande vitalità. Una vitalità che non è solo industriale ma anche commerciale,

specchio della quale è la vita del corso principale nelle ore di punta, la “movida” che caratterizza le spiagge nel periodo estivo con i numerosi bar che dal primo apparire del sole si animano di migliaia di persone. Questo aspetto così visibile ad un primo sguardo sembra essere l’unica anima di una città che invece ad una conoscenza

più approfondita si presenta più stratificata. Molti sono i momenti di riflessione, quasi di malinconia, che la città offre e che ne mostrano un ritratto più completo ed affascinante. Accanto alla vivacità contagiosa che caratterizza la città

bassa affacciata sul mare, emerge un’anima riflessiva collocata “in alto”, quasi un cervello della città stessa, rappresentata dal borgo antico di Civitanova alta. L’invito ai visitatori è quello di non fermarsi al primo livello ma di salire a conoscere il secondo, quello più segreto e timido, per scoprire le due anime di Civitanova in perenne dialo-

go che si offrono per essere indagate e percorse. Dopo aver gustato le tante opportunità di divertimento e di shopping che questo luogo offre, perdersi in passeggiate solitarie nelle vie del borgo antico con le sue numerose chiese – come a testimonianza della natura

di luogo dello spirito e di riflessione – è un’opportunità per venire autenticamente a contatto con una città intrigante che potremmo definire “tra corpo e anima”. Il suggerimento è quello di percorrere la orizzontalità della città bassa, partendo dal bellissimo lungomare con i suoi tipici ristorantini sulla spiaggia, perdendosi tra i vicoletti del borgo marinaro, recentemente restaurato, fino a raggiungere i negozi, tra i più belli delle Marche, delle vie princi-

pali e le eleganti palazzine Liberty che conducono fino a Piazza XX Settembre, cuore del centro cittadino che con la sua struttura ampia, aperta ed ariosa si fa specchio dello spirito della città e dei suoi abitanti. Ottime occasioni per visitare la città alta sono invece i numerosi appuntamenti culturali che la abitano: dalle mostre d’arte alle diverse manifestazioni che vi si svolgono, dal festival Civitanova Danza agli appuntamenti di Popsophia. Di particolare suggestione ed interesse sono le chiese del centro che il Comune ha sapientemente conservato adibendole a luogo espositivo e di incon-

tro, tra tutte la Chiesa di Sant’Agostino e la Chiesa di San Francesco. La loro stessa natura architettonica, la sobrietà ed essenzialità che caratterizza in particolare San Francesco, sembra avvalorare la vocazione della città alta go Il ricordo corre allo adellol u ospiluogo stupore e alla meraviglia rito, dell’anidi tanti artisti che da tutte ma. N e i le parti del mondo hanno diciannoanni di avuto modo di scoprire il ve vita di Cifascino non immaginabile e v i t a n ov a il perciò tanto più sorprendente Danza, festival ha dialogato di luoghi magici spesso con questi dif-

ferenti luoghi. Il ricordo corre allo stupore e alla meraviglia di tanti artisti che da tutte le parti del mondo hanno avuto modo di scoprire il fascino non immaginabile e perciò tanto più sorprendente dei luoghi magici che la città alta offre. A testimonianza di ciò il recente e bellissimo film A boy inside the boy girato da Saburo Teshigawarae fotografato in maniera sublime dall’occhio sapiente di Bengt Wanselius, artista di fama mondiale che ha dato forma alle immagini di Ingmar Bergman. *Direttore artistico festival internazionale Civitanova Danza

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Gli occhi di un grande artista contemporaneo sulla città del passato: Ankon nella dimensione visionaria di un racconto prezioso

Fantasia su Ancona traianea VALERIANO TRUBBIANI

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al porto osservammo il grande Tempio di Venere Euplea che ora è assai vicino e volentieri salimmo lungo un impervio sentiero, sulla cima del monte. Il Tempio maestoso e solenne risulta assai severo e privo d’ornamenti tranne ghirlande di floridi racèmi naturali intrecciati da colonna a colonna. Esso è un poco tozzo e come gonfio d’orgoglio. Plausibile, poiché sembra sfidare il cielo lassù, in alto, baluardo della Dea e rifugio privilegiato di uccelli. Sul tetto del timpano vedo un cuculo triste che ripete il suo canto come per salutarci: “cu-cu…cu-cu… cu-cu”, con verso dolente. I sacerdoti baciano la soglia prima di entrare e così, per non contrariarli, facciamo anche noi. L’interno è sobrio e come circonfuso di toccante mestizia. Un raggio di sole sembra confortare la statua della Dea mentre tripodi diffondono profumati incensi che certamente provengono dalla nostra terra d’oriente. L’edificio è di costruzione solida e possente e rammenta, in ridotte dimensioni, il nostro Partenone. Possano gli Dei non annientare la fatica degli artefici di questi Templi che rallegrano l’esistenza, anche se le genti di questo mondo

vivono nell’errore della loro immortalità. Ma sappiamo che questo mondo è simile a una grande fabbrica fondata sulle nevi: al primo disgelo, le sue colonne crolleranno e similmente questo mondo sarà distrutto. E così questo possente edificio. All’esterno un porticato con una ricca quantità di archi, colonne, statue sembra fasciare una cavea ricolma di persone assai agitate. Al centro dello spiazzo, anch’esso ovoidale, combattono uomini giganteschi che si fronteggiano armati di flagellum, tridenti, spade, scudi e reti. I duellanti sono protetti da bronzei elmi, schiniere, galerus e gambali. Ora tutto appare chiaro. Sono in corso

combattimenti gladiatorii nell’Anfiteatro. Non abbiamo osservato che feste, danze, spettacoli e ascoltato canti e suoni. Laggiù il cantiere è immobile, e il porto tace, senza approdi né partenze. Questa Ankon è veramente una città gaudente dove si festeggia e si ozia, si mangia, si beve e si prega. E poi l’amore. Ma essendo la città assai sontuosa e bella chi mai avrà pagato la sua costruzione? Forse un dono degli Dei. E poi, quanta gioia di vivere e in quale buona compagnia: ricordate le fanciulle vestali, le altre ditirambiche - con la bella biondina - e le altre ancora nei lupanari? Ma dove sono le milizie, i portuali, gli

schiavi, i contadini? Mah, è un mistero! Sarà anche un mistero però vi confesso, cari compagni, che, almeno a me, piacerebbe fermarmi a vivere da queste parti. Gli edifici si alternavano con altri identici, protetti da robusti cancelli, ove si ammassavano anfore, sacchi, grossi dolii e vasellame di terracotta. Si trattava dei Magazzini Traianei (ma questo Imperatore Traiano, munifico e generoso, sembra proprio affezionato a questa città!) ed Empori

commerciali ove si vendono: vino e olio, ceramiche e legname, ceci, fave e lupini e poi ambra, cereali e persino preziosa porpora prodotta in questa città lasciando fermentare la secrezione di un mollusco. In un altro Emporio, ben protetto, si commerciano lucerne e raffinate terre sigillate nelle quali riconoscemmo l’abile mano dei nostri artisti greci, abili ceramisti e pittori vascolari. Poi ecco apparire piccoli bronzi che figurano Lanari, animali e naturalmente lei, la Dea Venere. Queste scul-

ture metalliche sono state finemente cesellate in Illiria. Ma ora si sta facendo tardi, i servi iniziano ad accendere le lucernule lungo il clivus argentarius, i fanciulli accompagnati dagli schiavi rientrano nelle loro domus, nel porto rinforzano gli ormeggi alle navi, poi accendono il fuoco in cima al pharus. Transita sussiegosa una ronda di vigiles con passo cadenzato e lentamente al brusio della folla si sostituisce il progressivo silenzio del tramonto prossimo a diventare notte.

Dal porto osservammo il grande Tempio di Venere Euplea che ora è assai vicino e volentieri salimmo lungo un impervio sentiero, sulla cima del monte (…) Un raggio di sole sembra confortare la statua della Dea mentre tripodi diffondono profumati incensi che certamente provengono dalla nostra terra d’oriente

Tra arenili, falesie e borghi, la Riviera del Cònero è da dieci e lode

Sirolo

Le Marche sono la seconda regione italiana per numero di Bandiere blu, e la riviera del Cònero è un concentrato di questi prestigiosi vessilli: Sirolo, Numana e Portonovo le perle dell’anconetano. Spiagge da dieci e lode che si inseriscono in un paesaggio dai variegati colori: dal bianco delle falesie a strapiombo sul mare al verde della macchia mediterranea e dei rinomati vigneti. Terre che si possono scoprire nella otto giorni che il tour operator marchigiano Maraviglia Travellers’ Company ha ideato ad hoc, una sorta di guida tra arenili, borghi e tesori nascosti della Riviera del Conero. Un pacchetto che accosta

il piacere di fermarsi a riposare tra la natura alla curiosità di visitare i luoghi della storia e della tradizione. Ospitati in un lussuoso hotel a quattro stelle nel centro di Sirolo, borgo marinaro scolpito nella bianca pietra, ci si potrà avventurare tra i sentieri che scendono lungo il monte per raggiungere le famose spiagge di San Michele o Urbani, o andare all’esplorazione del Parco di Sirolo. Una giornata è senza dubbio da dedicare ad u n a l t ro g i o i e l l o d e l Cònero: la Baia di Portonovo, bianco arenile circondato dalla florida vegetazione del parco. Da qui ci si può spingere a visitare la Torre

di Guardia, il Fortino Napoleonico e la chiesa romanica di Santa Maria di Portonovo. Storia, architettura e tradizione enogastronomica si intrecciano nella giornata dedicata alla scoperta di Loreto. Qui si potrà passeggiare lungo le Rocchette, i camminamenti di ronda sovrastanti la città che riaprono al pubblico dopo 500 anni, visitare il famoso Santuario della Santa Casa di Nazareth e il Museo Antico Tesoro presso il Palazzo Apostolico, per ter minare con una degustazione in cantina di due eccellenze vinicole locali: il Verdicchio dei Castelli di Jesi ed il Rosso Conero. Tanti i percorsi possibili

per approfondire la conoscenza del territorio: da Offagna, caratteristico borgo medievale, a Recanati, città natia di Giacomo Leopardi, passando per Numana e il suo Antiquarium statale, le Grotte di Camerano, immenso labirinto nel sottosuolo dell’intero abitato, e Senigallia con la sua Rocca Roveresca e la storica Rotonda sul Mare. Via libera anche agli amanti dell’avventura, per cui ci sarà la possibilità di effettuare escursioni a cavallo, voli in parapendio e bike-trekking per boschi e vigneti. Info: Maraviglia Travellers’ Company, www. maravigliatravel.it Rosemary Martarelli


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Una firma prestigiosa alle nuove frontiere della cucina: è chef di richiamo, e per noi racconta la sua Senigallia, un luogo “a misura d’uomo, con un’ottima qualità della vita e soprattutto bello”

“Il mare nel mio destino” MORENO CEDRONI

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l destino mi stava per far nascere nell’acqua del mare; mia madre, appas-

ancor prima che nascessero i campeggi. Allora le dune di sabbia ed i canneti rendevano il lungomare di una bellezza incontenibile, e poi essendo piccolo tutto mi sembrava così grande. Questo mare

mi sta accompagnando da allora, non mi molla di un secondo, ogni cosa che faccio lui vuole esserci, dall’Istituto nautico che ho frequentato al ristorante che ho aperto all’età di ventotto anni, e che ha segnato la mia storia da cuoco permettendomi di riscrivere nuove frontiere della cucina di mare. Eh sì, questo scenario del lungomare tra Senigallia e Marzocca i nostri

figli non lo conoscono, bisogna essere vicini ai cinquanta per saperlo. Dal lungomare non asfaltato alle passeggiate in città in bicicletta, e poi in motorino, e poi in vespa, e poi in macchina, Senigallia ti vede crescere, tu vedi Senigallia che cresce, strada dopo strada, piazza dopo piazza, fiera dopo fiera, piena dopo piena; oggi c’è un luogo, sia a detta di noi indigeni sia a detta dei nostri

clienti da tutto il mondo, a misura d’uomo, con un’ottima qualità della vita e soprattutto bello. Dalla Rotonda al molo, dalla piazza delle Erbe alla Rocca roveresca al Palazzo del Duca, biglietti da visita verso l’estero. Città di Papi, di grandi fotografi, di grandi cuochi. Per non parlare da teenager delle ‘vasche per il corso’, quasi a consumarci le scarpe; ora lo rifaccio con mia

figlia quattordicenne che quasi si vergogna di passeggiare con suo padre, e mi sembra come allora: forse per me il corso II Giugno è quello che ha risentito di meno dei cambiamenti che la città ha avuto nel corso degli anni, con il Monco sempre lì in piazza Roma. Per tutte queste ragioni, io la Bandiera blu a Senigallia avrei voluto dargliela da subito, da appena nato!”.

Stefano Aguzzi, sindaco di Fano

“Quel vessillo sulla città della fortuna”

sionata pescatrice di vongole e cannelli, il 9 luglio del 1964, incurante del suo pancione, aveva avuto il solito richiamo dell’acqua azzurra che come aprivi la finestra della camera si faceva vedere e sembrava volesse entrare dentro. Prima che costruissero i muretti con i relativi marciapiedi, non prima del 1975, ogni tempesta faceva arrivare l’onda ricca di spuma, fino dentro casa, oltre che alle persone che avevano montato la tenda nel prato adiacente la spiaggia,

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abicce Mare è turismo. In questo primo lembo nord delle Marche tutti lavorano e vivono di turismo, tutti pensano e credono nel turismo. Il territorio è piccolissimo, 4.8 kmq, di cui la metà all’interno del Parco naturale regionale del San Bartolo. Quindi il patrimonio immobiliare del centro marino è concentrato in meno di un kmq, eppure vi sono cento hotel, oltre 300 locali commerciali, numerosi appartamenti turistici. Nella stagione superiamo 600 mila presenze. Gli abitanti sono circa 6 mila e sono pressoché impegnati nelle varie attività di servizio al turista, compreso quel piccolo artigianato complementare. Viviamo da sempre la duplice realtà di un luogo di confine, di cui ha assunto anche le sembianze orografiche e strutturali. La zona a mare è quella aderente alla confinante Romagna e di questa conserva l’arenile largo, sabbioso, organizzatissimo e attrezzato con gli hotel comodissimi e a diretto contatto con la spiaggia, i ristoranti, le vie dello shopping. La zona più alta che sale fino al borgo di Gabicce Monte è la costa tipicamente marchigiana con panorami verdi mozzafiato, il Parco che offre sentieri, passeggiate e una strada panoramica vera emergenza paesaggistica. Nel borgo di Gabicce Monte convivono le tracce forti del passato e una offerta

Mia madre, appassionata pescatrice di vongole e cannelli, aveva avuto il solito richiamo dell’acqua azzurra moderna di ristoranti tipici e locali di divertimento. La piazzetta, paragonata da molti a quella di Capri, offre un panorama unico di una ‘baia verde blu’. L’entroterra è altrettanto straordinario. Basti

“Anche quest’anno Fano ha raggiunto il grande obiettivo della Bandiera blu 2012, frutto di uno sguardo e di un’azione rispettosi nei confronti dell’ambiente, della qualità delle strutture ricettive, del lavoro serio e programmato dei nostri operatori e del lavoro dell’intera Amministrazione comunale dove gli assessorati e gli uffici al Turismo e all’Ambiente hanno dato un impulso straordinario in collaborazione con la società Aset. E’ esattamente dal 2000 che la nostra città ottiene questo importante riconoscimento e diversamente da quanto avviene per altri Comuni il vessillo blu riguarda tutto il litorale

comunale che è composto da ben 22 km di costa. Qualità delle acque, delle depurazioni, ma anche capacità ricettiva, rispetto ed attenzione nei confronti di importanti valori ambientali. Come ogni anno, organizziamo una cerimonia di alzabandiera del vessillo blu alla quale partecipano tutti gli operatori del settore e quest’anno abbiamo deciso di dedicare la Bandiera blu ad un albergatore da poco scomparso, Valter Panaroni, conosciuto e stimato per il suo impegno profuso al servizio del turismo. Perchè Fano è storia, cultura, sport, ma anche e soprattutto turismo, settore trainante della nostra economia e con esso pri-

meggiano le qualità della nostra città: l’accoglienza, l’ospitalità e la capacità di essere a portata d’uomo, una città dove è ancora possibile muoversi in bicicletta, a piedi, godere delle bellezze architettoniche e

storiche delle nostre radici e al tempo stesso fare un salto di qualità raggiungendo il litorale e godendo dell’ottima cucina: dalla terra al mare... tutto in un solo nome: Fano, la città della fortuna”.

spontanea e rude’ che si sta affermando come elemento vincente delle Marche. Abbiamo sempre vissuto in questo clima privilegiato da cui abbiamo tratto linfa vitale per essere unici e apprezzatissimi nell’intera Europa. Abbiamo saputo distinguerci con comportamenti virtuosi che l’Amministrazione comunale ha storicamente voluto conquistare e mantenere. La costituzione del Parco San Bartolo circa 15 anni fa, la certificazione Iso 14001 nelle attività ambientali dal 2004, la 20a Bandiera blu proprio qualche settimana fa. Sono risultati straordinari che presuppongono un impegno costante, vincolante e con scelte gravose, soprattutto in tempi grami come quelli attuali. Ma noi crediamo che sia questa la strada maestra per rimanere al passo coi tempi, rinnovando e diversificando le opportunità di turismo. La cura e la tutela del paesaggio, pur nella sua costante riqualificazione, sono catalizzatori fondamentali per un turista moderno, a cui offriamo specifiche attività aderenti alle caratteristiche tipologiche del luogo, con in primo piano la ‘regina’ del nostro territorio: la bicicletta. Oltre alla spiaggia attrezzata, al mare blu, tante sono le attività e le manifestazioni in cui lo sport si esalta. La ricetta è: visione di lungo termine con esaltazione nell’attuale della professionalità nell’ospitalità degli operatori”.

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la città di Pesaro e il territorio circostante. Ogni anno accogliamo migliaia di persone provenienti da tutto il mondo per il Rof o la Mostra del Nuovo Cinema, per le manifestazioni sportive di livello nazio-

concerti e spettacoli con i maggiori artisti nazionali e internazionali. A loro raccontiamo non solo dei chilometri di spiaggia col mare pulito, ma dell’unicità di una città di mare racchiusa tra due splendidi promontori a picco sul mare e circondata a 180 gradi da una catena di colline verdeggianti impreziosite da castelli e centri storici di grande pregio. Parliamo di quel Parco San Bartolo che ha stupito i telespettatori durante la quinta tappa dell’ultimo Giro d’Italia, del Parco di 30 ettari nel centro della città, dei 65 km di piste ciclabili che consentono di godere su due ruote di splendidi ambienti fluviali e di tutto il litorale. Parliamo delle eccellenze culturali e artistiche; parliamo del buon vino e dei buoni cibi da gustare nei tanti ristoranti

“Qui come a Capri” Corrado Curti, sindaco di Gabicce Mare

pensare al castello di Gradara, alla città di Urbino, al Montefeltro. Possiamo offrire quella ospitalità organizzata e professionale

di una tradizione ormai consolidata di esperienze famose nel mondo tipiche del turismo romagnolo, ma anche quel ‘nuovo’, quel ‘diverso’, quella ‘ospitalità

a confer ma della Bandiera blu per il litorale di Pesaro parla di un’azione cinquantennale per la depurazione delle acque reflue che nasce da un progetto volto all’elevazione della qualità della vita nella città per i cittadini, non solo per i turisti. Per noi le politiche per il turismo non sono disgiunte dalle politiche per la qualificazione urbana nel suo complesso. Oggi la domanda turistica è cambiata: non c’è più un turismo delle famiglie fatto di una vacanza di un mese trascorsa tutta in spiaggia e nei locali da ballo la sera, come negli anni sessanta. Ci sono più vacanze, ma più brevi, legate al relax ma anche alla conoscenza del territorio e delle sue specificità, con i genitori ed i figli ognuno per conto proprio, con diverse destinazioni e motivazioni. Quindi il mare pulito ed i servizi di spiaggia sempre più qualificati sono una faccia del nostro biglietto da visita, ma nell’altra faccia c’è

“Specchio per la cultura” Luca Ceriscioli, sindaco di Pesaro

nale e internazionale che si svolgono nello splendido Adriatic Arena o negli altri impianti sportivi, per meeting, congressi,

e trattorie immersi in tutti questi splendidi ambienti. E parliamo del clima di accoglienza, del senso di sicurezza, di benessere sociale fatto di solidarietà e di amore per la libertà e per la pace che qui si respira”.


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Porto San Giorgio, il ricordo del campione olimpico: era il 1982, il suo primo allenamento di ginnastica artistica con la Nazionale giovanile nella località balneare adriatica

“Fortunato di averti conosciuta” legato a questo territorio che vicino a Porto San Giorgio sto realizzando una struttura turisticoricettiva con un’impronta anche sportiva. Questo

JURY CHECHI

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o conosciuto Porto San Giorgio nel 1982. L’occasione fu il mio primo allenamento con la squadra Nazionale giovanile di ginnastica artistica. Rimasi a Porto San Giorgio per quasi due mesi, luglio e agosto, e anche se sono passati molti anni ricordo benissimo quell’estate lontana. Sarei stato felice di partecipare a quell’allenamento in qualsiasi altra città del mondo, ma adesso, a distanza di anni, credo di essere stato molto fortunato di conoscere quel posto e quelle persone. Alloggiavo all’Hotel Il Timone e ricordo che era molto difficile resistere alle tentazioni della sua meravigliosa cucina... ci allenavamo nella palestra Baldassari per circa 6 ore al giorno. Non ebbi molto

l riconoscimento delle Bandiere blu è occasione privilegiata per ricordare quanto la città di San Benedetto del Tronto sia attenta in materia di politiche turistiche e ambientali e quali sono le due maggiori scommesse in questi campi: accogliere il primo esperimento di parco marino in zona antropizzata e dare valore turistico all’unica area umida tra l’Emilia e il Gargano, la Sentina, riserva naturale di eccezionale rilevanza floristica e biogeografica, preziosissimo punto di sosta per l’avifauna migratoria nella quale la Lipu ha censito la presenza di ben 173 specie diverse di uccelli. Il Parco marino è un obiettivo inseguito da anni: vi guardano con interesse non soltanto gli enti locali della costa marchigiana meridionale ma anche studiosi dell’ambiente e delle dinamiche degli stock ittici per capire se è possibile far convivere attività umane, comprese quelle turistiche che qui hanno una rilevanza notevole, con due milioni di presenze annue, e tutela del mare. Tutti i complessi passaggi burocratici sono stati superati, si attende il via libero definitivo a livello ministeriale. E poi c’è la Sentina, un’area che si affaccia sull’Adriatico per circa 1,7 km situata a nord della foce del fiume Tronto che divide Marche e Abruzzo e costituita da un cordone sabbioso con dune piatte dietro cui si susseguono piccoli lembi di ambienti umidi salmastri e di praterie salate. Dal 2000 dichiarata Sito di importanza comunitaria, dal 2004 riserva naturale regionale, la Sentina si sta gradualmente aprendo alla fruizione turistico natu-

molto. Ricevere la cittadinanza onoraria è stato un grande piacere, ma comunque è dal 1982 che mi sento cittadino di Porto San Giorgio”.

Sergio Paolucci, sindaco di Potenza Picena

“Mare pulito ma non solo”

tempo per conoscere il paese, l’unico svago era un poco di mare dopo gli allenamenti e qualche passeggiata serale, ma con il ‘coprifuoco’ alle 22. Sono tornato ad allenarmi in estate ‘allu Portu’ per altri 16 anni e raccontare tutte le emozioni, i ricordi, i momenti belli e meno sarebbe un’impresa difficiSono talmente legato le se non impossia questo territorio che bile. Però a Porqui sto realizzando una to San struttura turistico-ricettiva G i o r g i o mi sono con un’impronta anche innamorato per sportiva

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perchè credo che questa regione, oltre ad essere tra le più belle del nostro paese, abbia ancora delle prospettive di crescita e di sviluppo. Io ci credo

ralistica con percorsi guidati e punti di osservazione mentre si sta ristrutturando per gli stessi scopi la ‘torre del

la prima volta, ho imparato la croce agli anelli, mi sono rotto il tendine d’Achille prima delle Olimpiadi di Barcellona, ma poi mi sono preparato sempre lì per vincere, quattro anno dopo, l’oro ad Atlanta e nell’estate 2004 il bronzo ad Atene con cui ho chiuso la mia carriera. In questi 16 anni non c’è stata un’estate in cui io e la mia famiglia non abbiamo trascorso del tempo nelle Marche e qualche giorno a Porto San Giorgio. Credo che questo valga più qualsiasi parola di apprezzamento e di affetto per la località. Sono talmente

porto’, un edificio cinquecentesco che sorge proprio al centro della riserva. D’altronde, San Benedetto del Tronto non scommette da oggi sul valore aggiunto

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n tempo il turismo aveva un carattere elitario ed era una prerogativa per pochi. Le spiagge di Sirolo erano un’esclusiva di turisti abbienti, per lo più stranieri, dei pescatori e dei ragazzi sirolesi che, come me, scendevano lungo i sentieri e raggiungevano l’arenile per un bagno ed una partita di pallone o di beach volley, per poi correre di nuovo a casa. Ma i sirolesi hanno sempre frequentato anche il Monte Conero. Io sono nato sul Conero e fin da piccolo ne ho frequentato i boschi ed i sentieri. Ancor oggi il profumo del leccio e

a sud, a tutto il centro abitato. Porto Potenza Picena è passata in pochi decenni da mille a quasi 10 mila abitanti, ma non ha perso le sue caratteristiche di paese tranquillo, accogliente, organizzato, che consente ad ogni turista di trascorrere una vacanza di qualità, che coniuga i servizi balneari con la possibilità di conoscere e vivere un territorio ricco di storia, di cultura, di monumenti, con le bellezze architettoniche dal centro storico di Potenza Picena, un paesaggio agricolo ancora integro e coltivato e da cui ha avuto origine una tradizione enogastronomica millenaria oggi più che mai viva e in grado di offrire sapori e prelibatezze uniche nel loro genere e capaci di soddisfare i migliori palati. A queste qualità si aggiunge il rispetto per l’ambiente attraverso un’attività

dato dal paesaggio naturale integrato con la realtà urbana. Deriva, infatti, dalla visione ‘utopica’ di Luigi Onorati, un ingegnere o p e ra n t e negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali, quello che è tutt’oggi uno dei più sontuosi ed imponenti viali a mare d’Italia: 30 metri di larghezza che, costeggiando l’arenile e delimitandolo con artistiche balaustre e decorativi lampioni, si arricchiscono della presenza di spazi verdi (pinete soprattutto), impianti sportivi, edifici per la cultura e il divertimento come la mitica Palazzina Azzurra, una grande e artistica fontana al centro in una piazza, subito denominata ‘Rotonda’, a chiudere la maestosa passeggiata. E poi tante palme, quelle che danno il nome alla Riviera di cui San Benedetto è capoluogo. Scommesse vinte? A giudicare dal primato marchigiano in fatto di presenze turistiche e di qualità della vita, sembrerebbe di sì”.

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ranquillità della vita, cura dell’arredo urbano, del verde e delle acque, miglioramento della ricettività e, s o p r at t u t to, accoglienza e cortesia, sono stati gli ingredienti del boom turistico grottammarese, suggellato dall’ottenimento di 14 Bandiere blu Fee. Da 15 anni a questa parte, infatti, la città ha raddoppiato i dati e raggiunto il numero invidiabile di mezzo milione di presenze turistiche annuali. Il turismo rappresenta oggi, insieme al florovivaismo, la principale attività produttiva della città, che ha saputo organizzarsi anche in funzione dei suoi ospiti: famiglie, che nelle spiagge di sabbia finissima e nella qualità dei servizi trovano elementi adatti ad una vacanza con i loro figli; stranieri e turisti più esigenti, che nelle dimore d’epoca del Vecchio Incasato pos-

sono trovare uno spazio incontaminato, lontano dalla massa e al contempo

del ginepro ed i colori del corbezzolo costituiscono il

che gli hanno permesso oggi di raggiungere i verti-

pervase da quello spirito selvaggio che le rende uniche. Al mare si arriva sempre dall’alto: dalla piazzetta, dal corso, dal Monte Conero. La discesa, prima dolce, si fa sempre più ripida; ma quando si arriva al mare, dopo aver attraversato boschi rigogliosi, si scoprono sensazioni dimenticate. Il mare a Sirolo bisogna guadagnarselo. Chi si domanda il perché delle diciannove consecutive Bandiere blu e delle 4 Vele di Legambiente, troverà la risposta a Sirolo, che è uno scrigno pieno di gioielli naturali”.

“Quelle scommesse vinte” Giovanni Gaspari, sindaco di San Benedetto del Tronto

“E sono cinque. Il Comune di Potenza Picena ha ricevuto la sua quinta Bandiera blu consecutiva: si confermano pertanto ancora una volta la qualità ambientale della spiaggia e del mare di Porto Potenza Picena, l’eccellenza dei servizi turistici e l’attenzione del Comune per la crescita di una cultura dell’accoglienza e della valorizzazione del territorio e del paesaggio. La Bandiera blu per Porto Potenza Picena è il riconoscimento della sua valenza turistica, affermatasi negli ultimi anni attraverso consistenti investimenti che l’hanno dotata di infrastrutture di prim’ordine, permettendo a cittadini e turisti di usufruire di un mare pulito, una spiaggia sabbiosa finissima, un lungomare pedonale arredato e attrezzato esteso, da nord

per conoscere meglio la storia di Grottammare e dei suoi personaggi illustri (il Papa Sisto V, l o scultore Pericle Fazzini), così come un articolato calendario di visite guidate consente di partire alla scoperta dell’entroterra. E’, tuttavia il 2012 anche l’anno della Sacra, la manifestazione civile e religiosa che ricorda l’approdo di fortuna al porto grottammarese di papa Innocenzo III, nel 1177. La rievocazione si svolge solo quando il 1° luglio è domenica e raccoglie migliaia di spettatori per le vie della città, oltre che più di 500 figuranti. Fiere e mercatini, inoltre, propongono le eccellenze produttive del Piceno e delle Marche, così come i numerosi eventi organizzati tutte le sere offrono al turista l’immagine di una cittadina dinamica e stimolante, capace di divertire ospiti di tutte le fasce di età. Anche quest’estate, nonostante i tagli del Governo, Grottammare ospiterà grandi eventi come il Festival nazionale dell’umorismo Cabaret amoremio! (agosto, Parco delle Rimembranze) che, giunto alla 28a edizione, rappresenta una delle più longeve kermesse dedicate alla comicità del panorama nazionale. Con il FestivaLiszt, invece, subito dopo ferragosto le atmosfere si faranno più romantiche tra le mura del Vecchio Incasato, sede di incontri dedicati alla poesia e alla letteratura, ed eletto da qualche anno uno dei Borghi più belli d’Italia”.

“Gli ingredienti del boom” Luigi Merli, sindaco di Grottammare

vicinissimo al mare. Per poter competere con le mete più prestigiose del turismo internazionale, Grottammare ha deciso di scommettere sulla propria storia. Dal centro della città si diramano i percorsi

“Ai vertici del turismo nazionale” Moreno Misiti, sindaco di Sirolo ricordo della mia giovinezza. Da allora di tempo ne è passato. Il turismo è diventato il settore trainante dell’economia sirolese. Sirolo, però, ha sempre mantenuto vive le sue peculiarità, salvaguardando il territorio e l’ambiente

costante di educazione ambientale, soprattutto nelle scuole, che ha permesso di raggiungere, per esempio, straordinari risultati nella raccolta differenziata dei rifiuti arrivata, su base annua, alla soglia del 75%. Porto Potenza Picena, con i suoi servizi e le sue infrastrutture, certificate dalla Bandiera blu e dalle tre Vele di Legambiente, è un luogo ideale per una vacanza di qualità”.

ci del turismo nazionale. E’ anche vero che le barche dei pescatori hanno lasciato spazio agli ombrelloni e che ai giovani sirolesi si sono affiancati i turisti provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, ma le spiagge di Sirolo sono diverse e ancora


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Missione Governo – Regioni – Sistema camerale; le Marche coordinatrici dell’iniziativa Coinvolte circa 230 imprese italiane, selezionate tra le 700 che hanno aderito al progetto

Brasile nuova frontiera C

onclusa la Missione Governo, Regioni, Sistema camerale in Brasile, promossa dal Ministero dello Sviluppo economico e dal Ministero degli Affari esteri in collaborazione con le Regioni, con il supporto dell’Ice-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e la partecipazione del Sistema camerale. Oltre 600 gli operatori

puntando in maniera decisa sull’export da cui passa in buona misura la ripresa del nostro Paese. Forte dunque il protagonismo dei territori, con 15 Regioni partecipanti: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche (Regione coordinatrice), Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e la Provincia Autonoma di Trento. A ciascuna Re g i o n e h a f at t o capo l’organizzazione e il coordinamento del settore produttivo in cui ognuna di esse detiene il primato, in termini di esperienze radicate e distretti industriali di riferimento. La Missione ha visto il coinvolgimento di circa 230 imprese italiane, selezionate Marta Dassù, sottosegretario del Ministero tra le 700 degli Affari esteri che hanno commerciali e rappresentanti aderito al progetto, ed ha istituzionali italiani e brasiavuto carattere plurisettoliani che hanno preso parte riale, con focus specifici su alla Missione, guidata dal Aerospazio, Agroalimentare, sottosegretario del Ministero Agroindustria, Automotive, degli Affari esteri Marta Contract, Edilizia, Energia, Dassù: l’obiettivo, quello Housing sociale, Legno – di rafforzare le relazioni Arredo, Logistica, Meccanieconomico-commerciali con ca, Nautica e Sistema moda, il Paese sudamericano, fae ha toccato le città di San vorendo la penetrazione Paolo, San Josè Dos Campos, Curitiba, Santos e Belo delle imprese italiane in Horizonte, che presentano un mercato che è la sesta un’alta specializzazione tereconomia del mondo e la ritoriale e un forte orienseconda delle Americhe. tamento all’export. Oltre La nuova formula della ad approfondimenti con Missione, per la seconda esperti, incontri istituzionali volta allargata anche alle bilaterali, e decine di visite Regioni, ha risposto all’esiai poli produttivi territogenza di intraprendere un’ariali, al Forum economico zione istituzionale comune Italia-Brasile s o n o s t at i firmati sei memorandum of understanding e intese tecniche in settori cruciali per l’ulteriore approfondimento della presenza italiana in Brasile come la nautica, il settore portuale e i distretti industriali delle

pmi. Il principale, quello relativo al settore della nautica, e che, firmato dal Ministero dello Sviluppo economico, l’Unione nazionale dei cantieri e delle industrie nautiche e affini (Ucina), il Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio estero della Repubblica Federativa del Brasile e l’Associazione brasiliana dei Costruttori di barche e suoi componenti (Acobar), mira a favorire la cooperazione bilaterale in un comparto economico ad alto potenziale in Brasile e con ampio sviluppo in Italia. Altre intese raggiunte durante la Missione hanno riguardato i protocolli tra il porto di Santos e l’Associazione dei porti liguri, tra il porto di Santos e l’Autorità portuale di Venezia, il protocollo nel settore del mobile tra la Regione Marche e il Sebrae - Agenzia brasiliana di sostegno alle piccole e medie imprese, l’accordo nel settore dell’agribusiness tra la Regione Emilia Romagna e il Sebrae, un ulteriore accordo con la Regione del Paranà in ambito agricolo. Durante i lavori i relatori hanno posto in risalto gli ottimi fondamentali del sistema economico brasiliano: una crescita stimata del Pil per il 2012 del +3,2 %, la lieve incidenza del debito pubblico sul Pil, che è passata dal 60,4% nel 2002 al 37,2 % nell’aprile 2012, le riserve internazionali che, con oltre 364 miliardi di dollari, consentono a questo Paese di essere al sesto posto nel ranking mondiale, la forte attrazione di investimenti esteri diretti che, con circa 66,7 miliardi di dollari, ha posizionato il Brasile al quinto posto nella classifica internazionale, un abbassamento tendenziale dei tassi di interesse reali, che, sebbene rimangano ancora elevati, hanno visto il proprio valore passare dal 16% del 2003 al 3,4 del 2012. Inoltre, il Forum ha presentato agli operatori e alle rappresentanze istituzionali una rassegna del contributo che il sistema economico italiano offre allo sviluppo di questo Paese. Nell’ambito del Forum è emerso il quadro di una collaborazione già importante tra Italia e Brasile (705 le filiali di aziende italiane presenti nel Paese sudamericano, che occupano oltre 130 mila lavoratori diretti e nell’indotto oltre 400 mila). Si tratta di un contributo che lo stesso Ministro segretario generale della Presidenza della Repubblica Gilberto Carvalho ha definito più volte straor-

Obiettivo: rafforzare le relazioni con il Paese sudamericano, favorendo la penetrazione in un mercato che è la sesta economia del mondo e la seconda delle Americhe

dinario. Una collaborazione a cui questa Missione darà nuovo impulso: 1.600 gli incontri business to business con oltre 600 aziende brasiliane in occasione della Missione. L’export italiano, che ha fatto registrare un +24% nell’ultimo anno, proviene per il 54% da pmi (che rappresentano il 98,9% delle imprese italiane esportatrici). Di particolare interesse per le imprese italiane gli imponenti progetti infrastrutturali del Brasile e il programma da 150 miliardi di dollari per l’accelerazione della crescita, oltre a piani di sviluppo nei settori trasporti, turismo e aerospazio. Grande apprezzamento infine è stato espresso non solo dal Ministro brasiliano dello Sviluppo Industria e Commercio Fernando Pimentel e dal Ministro Carvalho, ma anche dallo stesso Paulo Skaf, presidente della Fiesp- Federazione delle industrie dello Stato di San Paolo, che nel discorso di conclusione dei lavori del Forum ha parlato di “una delle missioni più qualificate e mirate che siano mai state ricevute presso la Fiesp”, impegnandosi a offrire il massimo supporto agli imprenditori italiani presenti e a quelli che parteciperanno alle future missioni in Brasile. Comunicazione della Missione e organizzazione del press tour a cura del Gruppo Alceo Moretti.

Toccate le città di San Paolo, San Josè Dos Campos, Curitiba, Santos e Belo Horizonte, che presentano un’alta specializzazione. Approfondimenti, incontri istituzionali bilaterali, decine di visite ai poli produttivi; al Forum Italia-Brasile firmati sei memorandum of understanding e intese tecniche in settori cruciali

Una ventina le aziende marchigiane che hanno preso parte alla Missione

Partnership già al via Per molti imprenditori marchigiani la Missione in Brasile è appena iniziata: in tanti si sono trattenuti oltre la durata istituzionale per mettere a punto accordi di partnership con gli omologhi locali. Circa una ventina le imprese m a rc h i g i a n e c h e hanno preso parte alla Missione e che si sono dette soddisfatte per le relazioni che sono riuscite ad intrecciare nel Paese sudamericano. E’ già all’opera Federico Vitali, titolare della fermana Faam, industria che opera nel settore delle batterie e degli accumulatori, una sorta di “multinazionale tascabile” con tre stabilimenti italiani, uno in Cina ed uno in Uruguay. “Vogliamo creare uno stabilimento in Brasile –ha detto Vitali-, perché se si vuole far parte dell’economia globale non si può non essere presenti in questa che è la sesta potenza mondiale. Inizialmente vogliamo conquistare un 10 per cento del mercato brasiliano, per poi arrivare al 20 per cento, facendo leva sulla forte espansione che sta interessando la

mobilità in questo Paese e quindi sul crescente bisogno di energia”. Grande fermento anche per l’osimano Luciano Brandoni, titolare dell’omonima azienda produttrice di radiatori per l’arredo, anche lui impegnato nella conclu-

sione di accordi con partner locali. “Dall’accordo per la commercializzazione intendiamo passare ad una joint venture –ha spiegato Brandoni-, per poi considerare l’eventualità di aprire uno stabilimento produttivo nel sud del Brasile. L’idea è di partire con i radiatori e in seguito considerare l’opportunità di inserirsi anche con il settore dei pannelli solari, ancora agli esordi in questo Paese”. Sta programmando l’espansione commerciale in Brasile e in generale in America latina anche La Bottega dell’albergo, azien-

da di Ripe di Ancona che produce e commercializza articoli personalizzati per il mondo dell’hotellerie, e licenziataria di alcuni importanti brand italiani e stranieri applicati al settore alberghiero. “Guardavamo già al mercato brasiliano –ha commentato Paolo Cecchetti, e x p o r t m a n ag e r dell’azienda- e presto inaugureremo una joint venture con un operatore locale. Il Brasile sarà la nostra porta di ingresso per penetrare altri mercati sudamericani”. Molto soddisfatto della missione anche Diego Mingarelli, amministratore delegato di Diasen, azienda di Sassoferrato che opera nel settore dell’edilizia sostenibile e del risparmio energetico. “Abbiamo attivato importanti contatti per iniziare con l’esportazione in Brasile dei nostri prodotti –ha detto Mingarelli-. In seguito valuteremo la possibilità di produrre in loco. Di certo il mercato brasiliano offre ampi spazi di manovra per chi opera nel nostro settore”. Rosemary Martarelli


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“Rapporti solidi su profili di natura globale”: le Marche, inciso del Governatore Gian Mario Spacca, battistrada in questa nuova strategia. Collaborazione tra istituzioni: importanti esempi in Brasile

“Sulle strade della crescita” Q

uella che stiamo vivendo è una fase difficile dell’economia mondiale. I problemi dell’Europa possono estendersi alle altre aree economiche, aumentando ancora di più le difficoltà generali. Da questa situazione si può uscire solo alzando il livello della collaborazione tra le aree dei grandi Paesi del mondo su progetti che non abbiano un profilo finanziario, ma che siano soprattutto basati sulle imprese e sull’economia reale. Questo significa che le esportazioni non bastano più, ma che è necessario costruire intrecci solidi tra partner diversi su profili di natura globale”. E’ l’inciso di Gian Mario Spacca, presidente delle Marche, la Regione coordinatrice della Missione in Brasile: “Un Paese molto complicato per esportare, ma favorevole per i processi di internazionalizzazione strutturata”, iscrivendosi dunque nella prospettiva indicata dal Governatore. Che sottolinea: “Le Marche hanno fatto da battistrada in questa nuova strategia, avviando progetti che non si fondano sull’attività di esportazio-

Gian Mario Spacca ne, ma sulla collaborazione strutturale tra istituzioni, territori, banche, università, finalizzata alla crescita dell’attività imprenditoriale. Esempi di questa metodologia riguardano proprio il Brasile, dove le Marche hanno realizzato importanti progetti ispirati alla massima concretezza che hanno posto la nostra Regione come interlocutore privilegiato delle istituzioni e dei principali stakeholder economici e tecnologici brasiliani, introducendo processi di cooperazione industriale e modelli di

Riccardo Maria Monti, presidente Ice: “Attrezzarsi per agire sempre meglio nelle aree emergenti; stiamo attivando una governance che coinvolga ancor più direttamente il sistema di sviluppo”

promozione dello sviluppo che il Brasile si è dimostrato interessato a replicare su vasta scala”. E tra i Paesi del Bric, “il Brasile è per il made in Italy quello prioritario, con i suoi tassi di crescita particolar mente significativi”, evidenzia Pietro Celi, direttore generale Ministero Sviluppo economico: “In considerazione dei precedenti rapporti con l’Italia dal punto di vista economico e commerciale –spiega- si è determinata una tendenza volta a concentrare ancora di più i nostri sforzi, verificando tutte le opportunità e le possibilità per operare con il Brasile. Questo Paese ha sempre attivato una politica protezionistica, incentrata su dazi elevati: la materia è oggetto di continue attenzioni sul piano comunitario, e le implicazioni non sono risolvibili in tempi brevi. Importante è lo sforzo che noi stiamo cercando di fare per tenere continuamente informati i nostri operatori sulle problematiche per lavorare e produrre in Brasile. Come Ministero, abbiamo attivato un dialogo costruttivo con le Regioni, valorizzando caratteristiche e capacità di ciascuna. Il tema trova così snodo: creare la cornice istituzionale all’interno della quale le Regioni si muovono; per il Ministero funzione da apripista in modo che le Regioni possano muoversi in autonomia, in base a quelle che sono le loro principali aspirazioni e proiezioni economiche”.

“Un paese come l’Italia ha bisogno di un’agenzia di promozione molto forte, in grado di operare sempre meglio in aree emergenti come l’Africa subsahariana ed alcune parti dell’Asia, potenziando la nostra presenza in Sud America e in Cina. Gli Stati Uniti come mercato devono dare ancora molto all’export italiano, quindi dobbiamo avere risorse sufficienti per alimentare questo enorme mercato per i prodotti italiani”. Così Riccardo Maria Monti, presidente Ice - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. Che aggiunge: “Stiamo attivando una nuova governance capace di coinvolgere ancora più direttamente il sistema di sviluppo economico e che sta partendo con il piede giusto”. Nei prossimi mesi un piano di rilancio dell’export, articolato in tutte le principali aree geografiche: “Si punterà molto sul cofinanziamento con altri enti ed altre realtà. Ogni

Pietro Celi, direttore generale Ministero Sviluppo economico: “Concentrare gli sforzi, verificando tutte le opportunità per operare con una realtà che presenta tassi di crescita particolarmente significativi” progetto sarà premiato se condiviso. La chiave di successo è pianificare per tempo. L’Italia in Brasile ha già svolto un buon lavoro sull’export. Il progetto –dice il presidente Ice- è di raddoppiare il nostro export nei prossimi tre anni, considerato che l’economia brasiliana è

particolarmente interessante, in quanto diversificata”. Le cose da fare: “Spingere sull’agricoltura e sul food; semplificare i processi doganali e le procedure di import dal Brasile; aiutare le aziende a superare i timori e le timidezze”. Silvana Coricelli Roberto I. Rossi

Un’immagine della conferenza stampa che si è tenuta a San Paolo al termine del Forum; sotto alcuni momenti degli incontri “business to business”

Testimonial d’eccellenza della nostra imprenditoria internazionalizzata raccontano il Brasile

Le Marche lungimiranti Gli li imprenditori m mararchigiani, si sa, sono lungimiranti e non si tirano indietro di fronte alle sfide. Così, nell’anno dell’Italia in Brasile, c’è già chi può raccontare la sua esperienza in Sudamerica, forte di una presenza in loco maturata negli anni. Testimonial d’eccellenza dell’imprenditoria marchigiana internazionalizzata, questi uomini hanno raccontato il loro Brasile, tra emozioni, difficoltà e confronto con una cultura profondamente diversa da quella europea. Dopo oltre 20 anni di rapporti con il mercato brasiliano attraverso un agente sul posto prima e una joint venture poi, Gennaro Pieralisi, titolare dell’omonimo Gruppo jesino specializzato nelle divisioni olio d’oliva e separation solutions, nel 2000 ha deciso di aprire una propria sede nella

periferia di San Paolo, più facile da gestire direttamente. Qui il Gruppo ha una scarsa concorrenza locale, ma lamenta delle difficoltà dal punto di vista finanziario, dal

l’importazione, ma che al contempo potrebbero costituire delle barriere di protezione per chi si impianta e produce sul posto. Questioni che vengono poste anche da

momento che non sono presenti banche italiane, e dal punto di vista dei dazi doganali, così elevati da disincentivare

Roberto Defendi, titolare dell’omonima azienda di Camerano (Ancona) che produce ed esporta in tutto il mondo compo-

nenti tecnici per impianti e cucine a gas, e che ha iniziato ad esplorare il mercato brasiliano nei primi anni del 2000, per poi costituire la Defendi do Brasil nel 2006. Defendi parla di protezionismo interno molto alto, di forte competizione e di trattative in funzione del “costo basso”, ma anche di ampio spazio di manovra in un mercato che, rispetto a quello europeo, è più giovane e dunque meno normato e con maggiori opportunità di penetrazione. Con la criticità, però, del sistema bancario, più proiettato verso il privato che verso le imprese, con tassi del costo del denaro che arrivano all’1,6% al mese. A parlare della propria esperienza brasiliana è anche Lamberto Tacoli, presidente di Crn, brand anconetano del Gruppo Ferretti specializzato nella costruzione e commercia-

lizzazione di mega yacht. Nel 2010 il G r u p p o, a seguito di un accordo con il dealer storico, ha aperto a San Paolo un proprio centro di riferimento commercial e. Ta c o l i parla del Brasile come di un paese dal “palato più fine” rispetto ad altri emergenti, un paese che è in grado di comprendere ed ap p re z z a re la qualità dei prodotti, e in cui ci sono molte possibilità di successo soprattutto nel settore manifatturiero e nell’industria del design. Senza dubbio, c’è un punto su cui tutti gli imprenditori che da

anni operano in Brasile convergono: questo Paese sudamericano è un territorio allegro e disponibile, dove si respira aria di futuro. Ros. Ma.


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MORETTI – Buonasera cari amici, in questa trasmissione abbiamo un ospite che mi è molto gradito: l’assessore regionale Luigi Viventi, cui il presidente Spacca, forse perché lo conosce bene –tra l’altro tutti e due sono di Fabriano- ha ‘rifilato’ (il tono è scherzoso) una dozzina di deleghe; “Tanto lui è bravo”, mi ha detto un giorno il Governatore, ed io

to un incremento che sfiora il 20 per cento: direi che di questi tempi è un buon risultato. MORETTI – Ho letto che un’altra compagnia low cost si è affiancata a Ryanair e che nuovi voli partiranno dall’Aeroporto delle Marche… VIVENTI – …sì; la questione, tuttavia, adesso più importante, e rispetto alla quale dobbiamo decidere nelle prossime settimane, è se procedere con una privatizzazione: c’è una società internazionale interessata all’acquisizione di alcune quote aziendali… MORETTI – …una società argen-

una decisione e dobbiamo recuperare. Riguardo alla famosa Uscita ad ovest, siamo riusciti a sbloccare la situazione al Cipe e adesso attendiamo che venga presentato il progetto esecutivo, quindi l’inizio dei lavori. MORETTI – Il porto ha un’attività intensa, mi sembra, sia come merci che come passeggeri. VIVENTI – Con i lavori cui accennavo prima -l’allungamento della banchina, i l

grana piuttosto importante che voi avete è quella dei treni: (in tono scherzoso) tu ormai alla direzione generale delle Ferrovie sei di casa… VIVENTI – …tra l’altro mio padre faceva il ferroviere… MORETTI – …a proposito, il mio omonimo Moretti (l’amministratore delegato di Trenitalia, ndr.) non è mio parente, eh! Com’è la situazione adesso? So che come Regione avete una vertenza con Trenitalia. VIVENTI – Noi abbiamo con Trenitalia due tipi di problemi da affrontare: uno r i g u a rda i treni a

GIUGNO 2012 commerciale (con l’entrata in vigore dell’orario estivo di Trenitalia, le Marche avranno il ripristino delle fermate soppresse sui servizi a lunga percorrenzaFrecciabianca- a Pesaro e a San Benedetto, ndr.). MORETTI – Perché chi comanda, chi dirige, stabilisce che stazioni importanti come quelle citate non debbano avere le fermate dei treni, soprattutto nei periodi estivi? In base a che cosa si sceglie? VIVENTI – Dicevo appunto che secondo un’analisi commerciale non c’è ragione; il problema è che quando ci si trova a fare i conti con la penuria di denaro si attuano dei tagli lineari, un po’ indiscriminati, senza che ci si cali nello specifico delle singole situazioni. Noi siamo stati anche a Roma per sollecitare il ripristino di quelle fermate e pure di un treno, l’Eurostar per Ancona che dalla capitale

che prevalga il rispetto degli accordi ed anche la buona volontà, che ambedue i contraenti devono mettere in situazioni particolarmente difficili come questa. MORETTI – La Quadrilatero vi dà molti problemi? VIVENTI – Li dà a noi così come alla Regione Umbria... M O R E T T I – … t ra l’altro ho visto che le Regioni Marche e Umbria non hanno partecipato all’ultima riunione, perché? VIVENTI – Erano assenti anche la Camera di commercio e la Provincia di Macerata, eccetera, quindi abbiamo voluto far capire alla società Quadrilatero, il cui azionista principale è l’Anas, che pretendiamo un’attenzione maggiore nei confronti dei nostri territori. Lamentiamo ritardi, per esempio, nell’approvazione dell’iter definitivo della Pedemon-

LUIGI VIVENTI

“Le Marche meritano un’attenzione maggiore” adesso trasmetto questo suo giudizio ai telespettatori. Gli assessorati di Viventi riguardano alcuni settori chiave come i trasporti, l’urbanistica, la viabilità, i porti e l’aeroporto (il riferimento è alle deleghe prima del rimpasto di Giunta, vedi il riquadro); a proposito, come va l’Aeroporto delle Marche? VIVENTI – L’Aeroporto delle Marche si trova ad affrontare una fase di difficoltà dal punto di vista della liquidità, come tutte le imprese oggi in Italia, di fatto. Per quanto riguarda invece l’andamento, la gestione, sia nel settore del cargo, sia nel settore del trasporto passeggeri, direi che il trend è buono. MORETTI – Ha avuto una bell’annata, mi sembra. VIVENTI – Sì, ha avu-

tina, mi sembra; ci sono possibilità che la facciate entrare? VIVENTI – Ci sono delle possibilità; dobbiamo valutare bene anche dal punto di vista del progetto, del piano d’azione: l’aeroporto ha bisogno di una ricapitalizzazione, ma altrettanto importante è avere un piano di sviluppo dell’attività commerciale. MORETTI – Passiamo al porto di Ancona: dà molte preoccupazioni? VIVENTI – E’ questa una fase in cui si stanno realizzando alcuni lavori al porto di Ancona, che continua tuttavia a soffrire di una strozzatura dal punto di vista infrastrutturale dovuta al mancato collegamento con l’autostrada: anni e anni sono stati persi senza prendere

molo sopraflutto- potrebbe avere anche altre possibilità di espansione e tornare ad essere per la città di Ancona un polmone vivo, che produce anche reddito in questo momento di grande difficoltà. MORETTI – Ho visto che il porto di Fano ha il problema dell’insabbiamento; so che siete impegnati per una soluzione definitiva… VIVENTI – …direi che tutti i porti hanno questo tipo di problema: molto grave quello del porto di Fano, dove siamo intervenuti in due riprese; ultimamente abbiamo autorizzato al prelievo di altri 10 mila metri cubi di sabbia per poter consentire alle barche l’accesso. MORETTI – Un’altra

Nuove deleghe della Giunta: Viventi ‘super assessore’ collabora con il presidente Firmato dal presidente della Regione Spacca, dopo una discussione collegiale in Giunta, il decreto con l’attribuzione delle nuove deleghe. Il confronto ha riguardato l’attuazione del programma di governo e le relative priorità. Si è anche evidenziata la necessità, di fronte ai nuovi tagli che si prefigurano, di valorizzare le risorse umane e patrimoniali per rafforzare l’azione di innovazione e riforma organizzativa dell’amministrazione regionale, per aumentare la produttività, anche attra-

verso l’utilizzo delle nuove tecnologie, liberando risorse dalla burocrazia: le deleghe collegate a questo presidio fondamentale sono state affidate all’assessore Luigi Viventi, le cui responsabilità salgono in considerazione della collaborazione diretta con il presidente sulla programmazione generale della Regione. Queste, nel dettaglio, le deleghe di Viventi: trasporti, reti di trasporto, mobilità e logistica integrata, urbanistica e governo del territorio, reti Ict e progetto

cloud, in collaborazione con il presidente riguardo alla programmazione e alla politica regionale unitaria e con l’assessore Pietro Marcolini riguardo al demanio e alla valorizzazione del patrimonio, organizzazione amministrativa e valorizzazione del personale, decentramento amministrativo, territori montani e politiche per la montagna, interventi post - terremoto per la ricostruzione e lo sviluppo. La delega alle infrastrutture è stata assegnata all’assessore Paolo Eusebi.

lunga percorrenza, rispetto ai quali la nostra regione è stata dimenticata, ma non solo le Marche, tant’è che abbiamo intrapreso con Abruzzo, Puglia e Molise un’iniziativa comune per far sì che si possa recuperare questo ritardo nei confronti dei progetti dell’Alta velocità. Le Marche sono state tagliate fuori, diciamo così, come un po’ tutta la parte adriatica del Centro Sud. MORETTI – E’ assurdo che stazioni importanti, soprattutto per il turismo, non abbiano la fermata dei treni! VIVENTI – Quello dell’Alta velocità è un progetto enorme, rispetto al quale sono state fatte le scelte più vantaggiose, perchè è chiaro che rende di più far salire la gente a Napoli o a Roma che non dalle nostre parti e viaggiare verso Milano. Però noi vogliamo e dobbiamo recuperare questo gap; intanto, considerata anche la lunghezza dei tempi che i progetti dell’Alta velocità hanno, dobbiamo pensare a porre rimedio ad alcune situazioni, come quelle cui lei ha fatto riferimento: non è pensabile, per esempio, che per alcuni treni, i cosiddetti Frecciabianca, non siano previste fermate in città importanti come Pesaro, San Benedetto del Tronto, addirittura Pescara in Abruzzo, anche nei periodi estivi in cui questi centri sono particolarmente vivi ed attivi. E’ una stonatura anche solo a volerla guardare sotto il profilo dell’aspetto

partiva alle 19.05… MORETTI – …una cosa vitale... VIVENTI – …è chiaro che se uno deve lavorare, deve partecipare alle riunioni che si tengono di pomeriggio a Roma, diventa impossibile prendere il treno delle 17.25, di fatto l’ultimo per Ancona. MORETTI – In generale, questa vertenza con Trenitalia ha possibilità di esiti positivi? VIVENTI – Fino a qui abbiamo sviscerato un aspetto; c’è poi una seconda parte che ci vede in contrasto con Trenitalia a causa del mancato rispetto del contratto di servizio che questa ha con la Regione Marche per quanto riguarda i treni regionali, rispetto a cui noi peraltro partecipiamo... MORETTI – …mi sembra che versiate 40 milioni di euro l’anno per il servizio ferroviario marchigiano... VIVENTI – …il servizio complessivamente costa circa 40 milioni di euro che la Regione versa a Trenitalia. Gli investimenti che sono stati concordati nel corso degli anni passati nella stipula del contratto, e che significano nuovi materiali rotabili, restyling di alcune carrozze, ecc., non vengono attualmente realizzati o sono stati realizzati nella misura minima di un 15, nemmeno 20 per cento, per cui noi chiediamo il rispetto del contratto firmato, altrimenti applicheremo le penali previste dal contratto stesso. Speriamo

tana, che dovrebbe appunto collegare i due assi viari, la SS76 e la SS77; a distanza di sei-sette anni, manca ancora l’approvazione: la prossima settimana ci sarà una riunione al Cipe e speriamo che sia quella definitiva, perchè veramente siamo molto indietro (nel corso della riunione è stato dato il decisivo via libera al progetto definitivo ‘Pedemontana marchigiana, tratto Fabriano-Matelica’, ndr.). Attenzione rivendichiamo anche riguardo alle cosiddette aree leader, per esempio quella di Falconara, così che i territori possano catturare valore per sostenere gli investimenti con i quali in parte dovrebbe anche essere finanziata la Quadrilatero, trattandosi di un project financing. Nell’ultima fase c’è stata una decisione che dal punto di vista formale… insomma, se si prevede un canone di concessione di due milioni e mezzo di euro e chi fa l’offerta propone 25 mila euro, la sproporzione è evidente, però da parte di questa società estera cui mi riferisco c’erano anche investimenti per 118 milioni di euro, il che significa un arricchimento in termini di opere, di infrastrutture, per tutta la zona; tra l’altro l’area leader di Falconara è quella limitrofa all’aeroporto, quindi molto appetibile. Concludendo, non possiamo non evidenziare che le valutazioni in questi casi non devono essere solo di natura burocratica, ma


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Un richiamo alla legge urbanistica e ai suoi aspetti innovativi: aiuto ad una ripresa dell’edilizia, settore in sofferenza

anche sostanziale. MORETTI – Questi ostacoli burocratici agli investimenti nell’area leader di Falconara potrebbero portare parecchi danni? VIVENTI – Quanto meno un ritardo: fare un nuovo bando, avere la disponibilità di nuove società -e lo auspichiamo-, tutto questo significa parlare di un anno, un anno e mezzo di ritardo, e invece non possiamo permetterci questi rinvii, queste mancanze. MORETTI – Ma questo che Paese è? VIVENTI – Questo purtroppo è un Paese in cui si perde del tempo incredibile; per una pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale riguardo all’Uscita ad ovest abbiamo atteso cinque-sei mesi... MORETTI – …sei mesi per una pubblicazione… VIVENTI – ….questi sono i tempi, e i costi della politica sono questi: i tempi che si perdono, i passaggi, le persone che mettono le mani su un foglio di carta, che sono moltissime e non servono. Questi sono i veri, enormi costi: quelli delle procedure, lunghissime. Con riferimento alla Quadrilatero, va comunque ricordato che siamo riusciti a fronteggiare una situazione difficile sulla SS76: i primi di marzo c’è stata una riunione con il Governatore Spacca ed i presidenti Quadrilatero della nuova società che ha in appalto i lavori e si è concordato un cronoprogramma che dovrebbe portarci entro il 2014 ad aprire un tratto di strada significativo e nel 2015 alla conclusione per il lato SS76. Nel frattempo è stata terminata una nuova galleria ad Albacina di 560 metri; per il resto del cantiere, i lavori stanno andando avanti più speditamente rispetto al dicembre dello scorso anno: non siamo ancora pienamente soddisfatti, però il miglioramento obiettivamente c’è stato. MORETTI – Parlavamo prima del problema dei treni e, nello specifico, della direttrice adriatica, dell’iniziativa comune intrapresa dalle Marche con Abruzzo, Molise e Puglia, vedendo Spacca chiamare a raccolta tutte le forze in campo nelle quattro regioni. Questi interventi, diciamo ‘extra’, da parte del nostro Governatore sono per sopperire a qualche deficienza, a dei ritardi… VIVENTI – …sono per cercare di fare massa critica, soprattutto: visto che come Regioni singole non riusciamo ad essere

incisivi, a contare più di tanto, creando una situazione in cui sono quattro le Regioni che si mettono insieme, si spera di poter essere più ascoltati a Roma. MORETTI – Tra le tue deleghe, tutte molte impegnative, c’è anche quella all’Urbanistica... VIVENTI – …in quest’ultimo periodo abbiamo cercato di muovere

particolareggiati possono essere approvati direttamente dai Comuni senza andare in Provincia, e questo significa una velocizzazione dell’iter di almeno un anno e mezzo, se non due anni. E’ una spinta, però se non si torna ad investire in questo settore perchè non c’è la possibilità di farlo, noi possiamo fare tutte le leggi del mondo, ma

che lavorano con ruoli dirigenziali nell’ambito della comunità europea e che da Bruxelles, con nove euro di viaggio della Ryanair, vengono ad Ancona. Questo per noi è un vantaggio... VIVENTI – …è un vantaggio, al tempo stesso, però, bisogna essere attenti a quello che una compagnia low cost a livello di finanza, di contabilità generale, produce,

La questione della direttrice adriatica è stata posta a Trenitalia in termini perentori. Chiamando a raccolta tutte le forze in campo anche nelle altre realtà coinvolte. Marche, Abruzzo, Molise e Puglia insieme: “Un’iniziativa comune perché si possa recuperare riguardo ai progetti dell’Alta velocità”. Sotto i riflettori degli “Incontri” di Alceo Moretti è l’assessore regionale ai Trasporti, Luigi Viventi: ampio excursus, dalle problematiche delle ferrovie ai temi della Quadrilatero –con inciso sull’importanza degli investimenti nell’area leader di Falconara-, dal progetto Pedemontana al ruolo dell’interporto di Jesi come infrastruttura logistica per tutto il Centro Italia un po’ le acque, che sono stagnanti, pesantemente stagnanti. MORETTI – Come va nell’edilizia? VIVENTI – La situazione nel settore è estremamente critica: ormai da circa due anni c’è uno stallo dell’economia che gira attorno al mattone. MORETTI – C’è qualche speranza di miglioramento? VIVENTI – Con il nuovo Piano casa e con una legge sul recupero delle aree degradate della città abbiamo provato a dare qualche segnale. Io non vorrei che questi due provvedimenti -l’ho detto fin dalla loro presentazione, sia in Giunta che in Consiglio- creassero delle illusioni: possono aiutare una ripresa, ma se l’economia non si rimette in moto, soprattutto se non si ricrea la possibilità di una circolazione della moneta, del credito, continueremo ad avere delle difficoltà. MORETTI – Che cosa prevede la nuova legge urbanistica per rimettere in moto il settore? VIVENTI – A parte gli incentivi con riferimento a quanto si può ristrutturare o ricostruire (favoriti gli investimenti sul costruito, rispetto all’utilizzo di nuove aree, ndr.), nell’ultima legge urbanistica abbiamo previsto un meccanismo attraverso il quale dei piani

restano ferme. MORETTI – Ho letto qualcosa che riguarda la riorganizzazione del trasporto pubblico locale su gomma… VIVENTI – …stiamo preparando su questo settore uno studio che dovrebbe portarci ad una riorganizzazione completa del servizio e che l’Amministrazione regionale ha intenzione di portare avanti con decisione nei prossimi mesi: i contratti scadono nella primavera del 2013, e si dovrà procedere ad una riorganizzazione di questi servizi su gomma con una programmazione unica regionale per evitare doppioni e sprechi che si possono annidare nelle pieghe delle programmazioni comunali o provinciali. Vorremmo quindi arrivare ad una maggiore razionalizzazione del settore, che deve dimostrare efficienza, assicurando un servizio pubblico indispensabile (la Regione ha intanto avviato il processo di razionalizzazione del trasporto pubblico su gomma, ndr.). MORETTI – Torniamo all’attività dell’aeroporto; Volotea punta a venire ad Ancona per nuovi voli su Cagliari e Palermo: si tratta, lo ricordavo all’inizio, di una compagnia low cost, che si affianca dunque a Ryanair, la quale tra l’altro funziona molto bene. Io ho dei parenti

perché noi possiamo certo incrementare i voli, poi bisogna però vedere se questo incremento produce anche un reddito per l’aeroporto. Tutti siamo disposti a dire che l’ente pubblico deve mettere a disposizione denari, fare investimenti per sostenere un servizio pubblico; ecco, non bisogna dimenticare che anche il trasporto aereo è un servizio pubblico: non credo ci siano aeroporti in Italia che non godono di aiuti da parte delle Regioni o degli enti pubblici. MORETTI – Mi ha sorpreso una dichiarazione del presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Ricci, il quale, a difesa della scelta della sua Provincia di fare ingresso nell’azionariato di Aeradria, società che gestisce l’aeroporto di Rimini, sostiene la tesi che questa è una cosa che va a vantaggio delle Marche. Io ancora non ho capito dove sia il vantaggio: una Provincia delle Marche che compra le azioni dell’aeroporto di Rimini porta vantaggio alle Marche o dirotta passeggeri su Rimini? VIVENTI – Io non so quali possano essere i vantaggi che il presidente Ricci ha individuato in questa operazione; posso però capire che avendo di fatto realizzato delle permute, queste potevano essere appunto realizzate solo con una socie-

PAGINA tà o con una realtà più o meno confinante. Io sono comunque dell’avviso che sarebbe bene che tutti quanti noi, come istituzioni pubbliche delle Marche, facessimo il possibile per dare una mano a quello che è l’aeroporto marchigiano. MORETTI – Questa mi sembrerebbe la cosa più logica, però ogni tanto si sentono delle tesi strane, che rispetto ma non approvo. Ho letto, con riferimento ai porti, che c’è una normativa europea che impone la riduzione delle emissioni inquinanti delle navi; le Marche si stanno attrezzando? VIVENTI – Non seguo direttamente il settore, quindi non sono in grado di dare una risposta tecnica a questa domanda; se c’è una direttiva europea, con il buon senso posso rispondere che tutti si devono adeguare. MORETTI – Le Marche stanno stringendo un accordo con l’Umbria per mettere in rete infrastrutture e strutture logistiche: con quali obiettivi? VIVENTI – Noi abbiamo realizzato un’intesa con la Regione Umbria per quanto riguarda l’interporto di Jesi, per far sì che anche le aziende con noi confinanti, come quelle umbre, appunto, possano utilizzare questa struttura logistica che avrebbe l’ambizione, almeno in teoria, di servire tutto il Centro Italia per lo scambio di merci verso il Nord. Quello stretto con l’Umbria è un accordo che va in questa direzione e dà quindi la possibilità all’interporto di Jesi di cominciare a svolgere la sua funzione. MORETTI – Ritorno un momento sull’Uscita ad ovest e sui passi in avanti che sono stati fatti… VIVENTI – …noi abbiamo fatto dei passi in avanti perché abbiamo ottenuto il via libera dal Cipe, quindi, come ricordavo prima, adesso si deve procedere con l’esecutivo e l’inizio dei lavori. Abbiamo ottenuto un buon risultato anche per quanto riguarda il nodo di Falconara, perché proprio il mese scorso c’è stato il via libera definitivo da parte del Cipe al progetto; ora Rfi (Rete ferroviaria italiana) può procedere alla stesura dell’esecutivo e all’inizio dei lavori, ciò che potrebbe avvenire entro questa estate. Parliamo di una

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cosa importante perché significa poter finalmente bypassare la Raffineria Api di Falconara e avere un collegamento della Orte – Falconara con la linea Adriatica, consentendo all’interporto di Jesi di approfittare di questa situazione. Si tratta di un investimento importante per la zona -parliamo di 210 milioni di euro- ed anche per tutta la comunità. MORETTI – (Rivolto ai telespettatori) Probabilmente l’esperienza che Viventi ha accumulato in campo direzionale nella sua vita pre-politica adesso lo aiuterà, comunque io sono sempre impressionato dalla mole, dalla quantità dei problemi che deve risolvere: ce n’è uno in questo momento più presente rispetto ad altri? VIVENTI – Dovremo procedere nell’immediato futuro ad una riallocazione delle risorse umane, organizzative della Regione: parliamo di sanità e parliamo di organizzazione regionale anche in vista di quel progetto di legge che prevede la ristrutturazione, se non la soppressione, delle Province. Se riusciamo ad essere incisivi anche nella riorganizzazione di tutti questi servizi, sarà possibile recuperare delle risorse importanti e utilizzarle per investimenti produttivi. MORETTI – E questo entro quale periodo? VIVENTI – Non abbiamo tanto tempo a disposizione, per cui d o bb i a m o m e t t e rc i a lavorare da subito per questa prospettiva. MORETTI – Come cittadino marchigiano sono grato per quello che fai, come amico mi compiaccio perché i pareri positivi sull’assessore Viventi sono notevolmente ampi; grazie per il tempo che ci hai dedicato, grazie ai telespettatori e arrivederci alla prossima settimana.

Trasmissione del 19 aprile 2012 www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti Marche domani - Anno XXVII Numero 5 - Giugno 2012 Direttore responsabile Alceo Moretti Gestione editoriale Gruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l. C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082 E-mail: info@marchedomani.com Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti Consiglio: Sergio Moretti Stampa Rotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN) Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: info@rotoin.it Chiuso in tipografia il 12 giugno 2012 Prestampa Ediga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN) Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodica Spedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50% Pubblicità GRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail info@alceomoretti.it www.alceomoretti.it


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Il terremoto, un fenomeno che sta causando problemi sempre più pesanti in Italia Parla Roberto Oreficini, responsabile Dipartimento Protezione civile Regione Marche

“L’aiuto? La raccolta di fondi” ROBERTO I. ROSSI

I

terremoti che dal 20 maggio 2012 hanno creato molti problemi nell’Emilia Romagna, con scosse che recentemente sono state, purtroppo, avvertite anche nel territorio marchigiano, fanno scattare molte domande, svariate

Roberto Oreficini perplessità sul futuro e preoccupazioni su quanto è accaduto. Per cercare di capire come si stanno svolgendo tutti gli aspetti collegati al sisma, abbiamo incontrato Roberto Oreficini, responsabile del Dipartimento Protezione civile della Regione Marche e l’ingegnere Francesco Paolucci, la cui intervista è presente in questa pagina. Partiamo con l’esperto Oreficini. Le Marche continuano ad aiutare le regioni colpite dai terremoti, dopo il Friuli, l’Abruzzo ed ora l’Emilia Romagna. Una iniziativa di grande pregio nel collaborare con chi sta operando per dare una mano alle zone del Nord Italia colpite dal sisma. Un sostegno professionale frutto dell’esperienza maturata nel 1972 ad Ancona e nel 1997 nella zona del Fabrianese e del Maceratese? “Esiste ormai da qualche anno un meccanismo di intervento coordinato dalla Protezione civile nazionale che prevede l’impiego delle colonne mobili regionali nelle situazioni emergenziali di notevole portata. In questo contesto le Marche hanno sempre costituito la pattuglia di avanguardia, proprio per le competenze acquisite dalle strutture regionali, provinciali e comunali”. Che tipo di intervento sta attivando la Protezione civile delle Marche per l’Emilia-Romagna? “Già dal pomeriggio del 20 maggio siamo presenti nelle zone terremotate e ci è stata assegnata la località di Massa Finalese, che è una popolosa frazione del Comune di Finale Emilia. Nel campo sportivo abbiamo allestito una tendopoli completamente autonoma in grado di assistere oltre 500 persone. Inoltre, sono operative anche le squadre di tecnici per la verifica di agibilità degli immobili”. Come giudica la decisione del Governo centrale di attivare l’aumento dei carburanti di 2 centesimi? “Purtroppo nel nostro Paese ci si accorge delle problematiche finanziarie legate alla Protezione civile

soltanto nelle situazioni emergenziali e, quindi, in questi frangenti si rastrellano risorse dove si può. Sarebbe invece importante che con la fiscalità ordinaria venisse annualmente stabilito un accantonamento di risorse per le calamità che, nel caso in cui non si dovessero verificare, potrebbero essere impiegate per la prevenzione”. Il sisma, dal 20 maggio, è stato sentito anche nelle Marche? “Purtroppo i terremoti di questo tipo hanno risentimenti distribuiti in larghe porzioni del territorio”. Si stanno registrando dei problemi nel nostro territorio? “Al momento fortunatamente no, anche se eventuali sollecitazioni sismiche ripetute potrebbero creare danneggiamenti negli edifici più vulnerabili”. Le scosse di terremoto rischiano, nelle Marche, di provocare delle frane? “Sino ad ora per questo terremoto il fenomeno non si è verificato, ma nessuno può escludere che comunque possa accadere”. Purtroppo, in questo periodo, tornano ad essere attivi gli sciacalli: come si può combattere tale allarme? “In primo luogo mediante il controllo sociale dei territori, attuato dagli stessi abitanti e poi attraverso la vigilanza delle forze di polizia”. Che tipo di aiuto si può offrire agli sfollati? “Occorre evitare l’invio di vestiario, alimentari, eccetera. E’ invece utile la raccolta di fondi, il sostegno a specifici progetti mirati e soprattutto la solidarietà nei confronti dei sinistrati: messa a disposizione di alloggi, gemellaggi, collaborazione tecnico-scientifica”. Tecnicamente, le Marche rischiano di essere coinvolte da prossimi terremoti, considerato il movimento terrestre tra le diverse faglie? “L’intero territorio della nostra Regione è classificato a rischio sismico e pertanto i terremoti sono sempre possibili, indipendentemente da quello che accade nelle altre località”. Come valuta la proposta del presidente nazionale dell’Ordine degli Ingegneri, Roberto Renzi, per l’attivazione di una carta d’identità per tutti gli edifici? “Ritengo questa proposta sensata ed interessante perché consentirebbe di avere a portata di mano la storia ‘vissuta’ di tutti gli immobili e quindi consentirebbe anche alla popolazione di fare valutazioni comparative non più basate sulla sola estetica ma anche sulla sicurezza”. I danneggiamenti degli oltre 500 stabilimenti nella zona colpita dal terremoto in questo periodo –che hanno provocato anche dei decessi di imprenditori ed operai- sono da attribuire alle scosse o a qualche errore commesso nella loro costruzione? “Le varie commissioni istituite e le indagini svolte dalla magistratura accerteranno cause e motiva-

zioni. Si può, comunque, dire che è indispensabile ricordarsi che per l’Italia il terremoto è un rischio concreto e quindi le costruzioni dovrebbero essere progettate e realizzate per sopportare le sollecitazioni sismiche”. Che tipo di piano per la sicurezza andrebbe attivato in Italia e, nello specifico, nelle Marche? “È importante che ogni Comune predisponga ed

aggiorni il proprio piano di protezione civile anche per il rischio sismico. Ma la vera sicurezza si potrebbe ottenere con un programma pluriennale di adeguamento di tutti gli edifici esistenti, partendo proprio da quelli strategici -scuole, ospedali, servizi pubblici essenziali, eccetera-. Questo potrebbe essere anche un intervento utile per favorire la ripresa economica”.

Intervista con l’ingegnere dorico Francesco Paolucci. Un quadro delle conseguenze provocate dai movimenti sismici

“Prevenire le emergenze, non fronteggiarle” Il terremoto che sta colpendo in questo periodo il Nord Italia è frutto di quale fenomeno? “Si tratta di vibrazioni improvvise più o meno potenti della crosta terrestre generate dallo spostamento di ammassi rocciosi nel sottosuolo. Di norma i terremoti si concentrano nelle zone di confine tra una placca tettonica e l’altra, ovvero nella zona di contatto tra due pezzi adiacenti del puzzle di cui è costituita la crosta terrestre, ma non è una regola valida in assoluto. Anche se non ce ne accorgiamo, infatti, la crosta terrestre è in lento e costante movimento. I terremoti sono fenomeni naturali della vitalità del nostro pianeta”. I terremoti si possono prevedere? “No. In realtà alcuni studiosi stanno tentando di trovare dei nessi causa-effetto per prevedere una scossa sismica in un dato luogo, ad esempio, analizzando la concentrazione di gas radon in quel luogo, ma tali ipotesi non sono al momento suffragate dalla comunità scientifica e, dunque, da ingegnere mi sento di dover rispondere che un terremoto non si può prevedere”. Gli edifici si danneggiano e crollano durante il terremoto per errori di progetto? “Assolutamente no, almeno non in generale. La scelta di considerare o meno i maggiori carichi dovuti al terremoto nel progetto di un edificio non spetta al progettista ma è una scelta normativa, nel senso che è il legislatore che obbliga o meno i progettisti a tener in conto di detti carichi nel progetto attraverso la classificazione sismica dell’intero territorio nazionale, fattore che rende poi gli edifici adatti o meno a fronteggiare un sisma senza crolli e perdita di vite umane. Ora, bisogna dire che nella recente storia passata vaste aree della nostra nazione sono state considerate non sismiche dal legislatore oppure classi-

ficate sismiche e successivamente declassate a non sismiche o con sismicità di grado più basso per varie ragioni. Dunque, possono esserci edifici costruiti con caratteristiche inadatte a fronteggiare un sisma di intensità maggiore rispetto a quello per cui l’edificio stesso è stato pensato”. E questa è una situazione che riguarda solo il passato, dunque gli edifici più vecchi, o continua a permanere anche oggi alla luce dell’entrata in vigore nel 2008 delle nuove norme tecniche per le costruzioni? “Sino al 2003 il nostro territorio era suddiviso in tre categorie sismiche a diversa intensità. Con vari Decreti ministeriali erano stati però classificati solo

attualmente la principale norma di riferimento per la progettazione di edifici in Italia, non è cambiato granché ai fini pratici del nostro discorso. Esso ha sì modificato il ruolo che la classificazione sismica del 2003 aveva ai fini progettuali, introducendo, però, un valore di pericolosità sismica di base, definito per ogni punto del territorio nazionale, su una maglia quadrata di 5 chilometri di lato, indipendentemente dai confini amministrativi comunali, passando quindi da una classificazione comunale ad una svincolata da confini amministrativi”. Che cos’è l’isolamento sismico? “E’ una tecnologia che in linea di massima può

il 45% dei Comuni italiani, cui corrispondeva circa il 40% della popolazione residente. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale; i vari provvedimenti susseguitisi nel tempo dettano i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato aveva delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio, hanno compilato l’elenco dei Comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il 100% del territorio nazionale. Di fatto, dunque, dal 2003 sparisce il territorio italiano ‘non classificato’ dal punto di vista sismico. Dal 1 luglio 2009, con l’entrata in vigore del Dm Infrastrutture del 14 gennaio 2008 di cui lei parla, che costituisce

utilizzarsi nelle nuove costruzioni, così come integrarsi in quelle esistenti, ovviamente con tutte le debite eccezioni. Anche qui credo ci sia un problema di mancanza di cultura sismica non perdonabile a tutti noi, che, guarda caso, viviamo in un paese sismico. Va sfatata l’opinione comune che se si vive o si lavora in un edificio costruito 20, 100 o 300 anni fa ci si debba affidare solo al destino in caso di terremoto. In realtà, oggi abbiamo a disposizione una serie di strumenti tecnici e normativi che ci consentono, nel caso di edifici esistenti, di determinare il grado di vulnerabilità di tali edifici in caso di sisma e predisporre una serie di interventi tecnici, a volte anche molto semplici e poco costosi; ad esempio, il rinforzo di poche zone particolarmente critiche

per la struttura, con il conseguimento di un grado di sicurezza assai più elevato in caso di terremoto. Purtroppo, sembra che nella cultura nazionale ci sia più l’idea di fronteggiare le emergenze piuttosto che prevenirle”. Per concludere, visto che lei fa parte dell’Ordine degli Ingegneri della Marche, le vorrei chiedere se state in qualche modo dando un contributo per fronteggiare l’emergenza dell’Emilia Romagna. “La Federazione degli Ordini degli Ingegneri delle Marche, in collaborazione con i Dipartimenti nazionale e regionale della Protezione civile, ha organizzato in questo anno il primo corso nella nostra regione di formazione sulla gestione tecnica dell’emergenza sismica, rilievo del danno e valutazione dell’agibilità degli edifici cui ho preso parte. Siamo stati già chiamati ad intervenire nelle zone così duramente colpite dal sisma per dare il nostro contributo di conoscenze tecniche e consentire una pronta e corretta risposta all’esigenza di effettuare le verifiche di agibilità degli edifici che è di grandissima importanza per il recupero delle normali condizioni di vivibilità delle popolazioni colpite, ma di grande delicatezza e responsabilità. In questo senso credo di poter dire che il nostro Ordine regionale ha sicuramente dato e sta dando il suo contributo nell’emergenza ed al contempo sta maturando quell’utilissimo bagaglio di esperienza che potrà mettere a disposizione in caso di scongiurate situazioni future”. Rob. I. Ros.


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Ritorno in attività dopo la ristrutturazione, ora c’è anche un polo sanitario: alle cure tradizionali si affianca la medicina naturale

Giornaliero e integrato: il check up a Villa dei Pini

Prevenzione su… misura

Nuove Terme dell’Aspio ROSEMARY MARTARELLI

T

erme e medicina naturale si uniscono in una sinergia nuova per un’offerta più ampia e disponibile tutto l’anno. Riaprono con un’importante novità le Terme dell’Aspio, storica struttura di Camerano (Ancona), che la leggenda tramanda come luogo di ristoro per i crociati. Dopo una lunga ristrutturazione, il complesso si presenta con una veste nuova: accanto al tradizionale settore termale, che ripropone le cure inalatorie e quelle idropiniche per patologie gastro-intestinali ed epato-biliari, è stato creato un vero e proprio polo sanitario, che intende divenire un nuovo punto di riferimento per la medicina naturale e la diagnostica. Le Terme dell’Aspio hanno infatti ottenuto l’autorizzazione medica per la realizzazione di un poliambulatorio che consente l’offerta di numerosi servizi aggiuntivi, potendo contare su uno staff medico qualificato e specializzato.

In particolare il polo sanitario si suddivide in cinque settori: medicina anti-aging, medicina naturale, area metaboliconutrizionale, trattamenti fisioterapici e servizio di diagnostica. Il settore anti-aging si

Possibilità di trattamenti anti-aging, omeopatia, agopuntura, fisioterapia e diagnostica

distingue dagli interventi prettamente estetici, in quanto offre trattamenti che vanno ad agire in modo diretto per minimizzare l’invecchiamento e neutralizzare le sue cause: ozonoterapia e terapia di idrocolon per eliminare

le tossine dell’intestino ne sono un esempio. La medicina naturale punta su interventi non invasivi e complementari alla medicina classica, come l’agopuntura, l’omeopatia e la naturalterapia per il trattamento del dolore. Un apposito ambulatorio è dedicato alla nutrizione e alla diabetologia, con la parti-

colarità di un’integrazione dei trattamenti nutrizionali e idropinici, studiati su misura in base alle patologie presentate, mentre massaggi shatsu e massoterapia sono i servizi offerti nel settore fisioterapico. Sono compresi nell’area diagnostica, invece, gli esami ecografici, l’elettrocardiogramma e la Moc, per la misurazione della densitometria ossea. “Vogliamo offrire un servizio per tutto l’anno e non solo stagionale – commenta Rolando Guidi, direttore sanitario delle Terme dell’Aspio-, un servizio studiato in base alle esigenze dei singoli pazienti, per i quali vengono scelte le tipologie di acque più adatte. Le nostre Terme dispongono di pregiate acque minerali salso bromo iodiche, ma abbiamo anche una convenzione con Chianciano Terme per l’utilizzo delle loro acque calciche iposodiche”. Polo della salute e del benessere, dunque, cui fa da cornice lo splendido paesaggio del Monte Cònero, terra di relax e suggestivi scorci.

Prevenzione come princomunicati i risultati, ma cipale strumento per manteviene effettuato anche un nere la salute e per allungare consulto con i vari specialil’aspettativa di vita Tempesti per suggerire stili di vita stività e accessibilità alle più consoni ed eventuali strutture sanitarie diventano terapie da seguire. dunque fatto“Il serri che possovizio si dino segnare stingue per la differenza. la sua innoNasce così vazione, per l’idea di un l’approccio servizio di integrato e per la vacheck-up ralutazione pido, sempliglobale del ce e di quapaziente – lità, proposto spiega Andalla Casa di Antonio Aprile, direttore tonio Apricura Villa dei generale Villa dei Pini le, direttore Pini di Civitagenerale di Villa dei Pini-, e nova Marche, struttura mulspicca per l’ottimizzazione tispecialistica di eccellenza dotata di professionalità di dei tempi e per le modalità elevato pregio e di macchisemplici di accesso: basta nari ad alta tecnologia. infatti contattare un operaIl servizio si articola in tore allo sportello o tramite diverse soluzioni, per offrire il numero verde per avviare un controllo prevenzionale, immediatamente il percordiagnostico o di check-up so di controllo. In questo del quadro complessivo di modo il check-up diventa salute. Il tutto all’insegna più semplice e si avvicinano della semplificazione e della più persone all’indispensapersonalizzazione: i singoli bile prevenzione”. pazienti, infatti, vengono Il servizio è accessibile seguiti da un gruppo di coanche dal punto di vista ordinamento che analizza la economico: le soluzioni situazione clinica personale integrate proposte, infatti, e pianifica di conseguenconsentono di ottimizzare za il percorso di controllo anche i costi, prevedendo più adatto. Gli accertainoltre convenzioni e strumenti previsti vengono poi menti di fidelizzazione. Info: Casa di cura Villa effettuati tutti nel corso dei Pini, tel. 0733 7861 di un’unica giornata, e al Ros. Mar. termine non solo vengono

L’azienda con sede ad Ancona festeggia i suoi dieci anni con il prestigioso premio alla carriera

Il portale Gate Away.com vara la versione in lingua: la risposta ad un trend in forte crescita

A Cone il Web Italia

Immobili, è boom cinese

Dieci anni e sulla In questa decima ediprogetti di marketing ditorta, per festeggiare, il zione si è scelto di asgitale molto attenta anche “Chino”. Cone, società segnare esclusivamente i all’innovazione tecnolomarchigiana gica. Ne è con sede ad un esempio Ancona e 3Spices, con decennauna piattale esperienza forma molnei servizi to avanzata per lo svilupper la prepo di impresentazione sa attraverso attraverso il digitale, è la rete di stata insignicontenuti, ta del Premio brand e alla carriep ro d o t t i , ra nel corideale per so del Gala re a l i z z a re del WebFest siti di e2012, il festicommerce. val che cele- Gianluca Mei (a sinistra) riceve il premio Web Italia Q u e s t a bra la consep i at t a fo rgna del prema consenstigioso Premio Web Italia te di elaborare i contenuti premi alla carriera, come (PWI) e che quest’anno in modo chiaro e articotributo a chi ha fatto del si è tenuto all’Aurum di lato, creando un vero e web non solo il proprio Pescara. proprio percorso informalavoro, ma anche la proIl PWI, organizzato tivo flessibile e mirato che pria vita. da Web Italia Onlus e riproduce sul web l’espeCosì è per Cone, aziengiunto alla sua decima rienza della scelta reale e da dinamica e all’avanedizione, è uno dei più dell’acquisto di prodotti. guardia nello sviluppo di autorevoli riconoscimenti Una professionalità che è nel panorama nazionale stata finalmente ufficializEsperienza delle produzioni nel web, zata con questo premio nei servizi per e ogni anno premia le mie che porta alla ribalta gliori professionalità che l’eccellenza della nostra lo sviluppo in assoluto si sono distinte regione. nei vari ambiti delle tec“Apprezziamo molto di impresa nologie dell’informazione. l’attività del PWI –ha attraverso Negli anni il “Chino”, la c o m m e n t at o G i a n l u c a statuetta che simboleggia Mei, fondatore di Cone– il digitale; insieme un lumachino di un’attività che ha il merito mare e la chiocciola dell’enon solo di premiare i big riconoscimento mail, e che rappresenta il del web, ma anche di pora Pescara traguardo più ambito per tare alla ribalta realtà che, chi lavora nel web, è anpur lavorando ad ottimi nelle mani dato ad eccellenze come i livelli, spesso operando creatori dei più importanti nella provincia tendono del fondatore siti di informazione e delle ad avere poca visibilità”. Gianluca Mei maggiori aziende italiane. Ro. Ma.

E’ un trend in crescita esponenziale quello che vede sempre più cinesi interessarsi agli immobili italiani, alla caccia di strutture di qualità e di prestigio. Una domanda cui Gate Away.com, primo portale web che promuove all’estero gli immobili in vendita o in affitto nel nostro Paese, è pronto a rispondere, con la versione cinese del suo sito web. Unico nel suo genere a vantare la traduzione in questa lingua orientale, Gate Away.com ha saputo cogliere in anticipo i cambiamenti di un mercato dove sempre più spiccano i Paesi emergenti. I dati lo dimostrano: dopo la Russia, ora è la Cina ad aumentare gli investimenti negli immobili italiani, potendo contare su una ricchezza in continua crescita: i cinesi, infatti, rappresentano la quinta popolazione al mondo per numero di milionari, e le prospettive per i prossimi anni sono di ulteriore aumento. Lo sguardo orientale in Italia si ferma su dimore di grande pregio, con piscine, comfort e splendide viste. “Per la fascia di cittadini cinesi abbienti –commenta Simone Rossi (nella foto), responsabile commerciale di Gate Away.com- acquistare un immobile nel nostro Paese è senza dubbio una questione di prestigio, oltre che uno

status symbol che li eleva nei confronti della collettività. I cinesi, si sa, sono attirati dalle nostre eccellenze, come hanno dimostrato con la moda, le automobili e la gastronomia”. L’Italia può quindi rappresentare la porta d’ingresso della Cina, a patto che ci si faccia trovare pronti alla sfi-

da. Il portale, che vanta una media di 30 mila visitatori unici al mese per 640 mila pagine visualizzate, raggiunge così le 10 versioni linguistiche e si appresta a conquistare un’importante fetta del mercato che appare proprio essere la più promettente per il futuro. R. M.

COMUNE DI ANCONA È

INDETTA PROCEDURA APERTA PER L’AGGIUDICAZIONE DELLA

GESTIONE DELL’ASILO NIDO

“SCARABOCCHIO“ PER L’ANNO SCO2012/2013 . CIG 4267395DBE – LOTTO UNICO IMPORTO COMPLESSIVO PRESUNTO DELL’APPALTO PER L’ANNO SCOLASTICO 2012/2013: €. 234.413,33 I.V.A.INCLUSA. ONERI SICUREZZA PARI A ZERO. IL SERVIZIO VERRÀ AGGIUDICATO CON IL CRITERIO DELL’OFFERTA ECONOMICAMENTE PIÙ VANTAGGIOSA SECONDO PARAMETRI DETTAGLIATAMENTE INDICATI NEL DISCIPLINARE DI GARA . LE OFFERTE DEVONO PERVENIRE AL COMUNE DI ANCONA – UFFICIO PROTOCOLLO – P.ZZA XXIV MAGGIO , 1 – 60100 - ANCONA ENTRO E NON OLTRE ORE 12.00 DEL 02/07/2012. I REQUISITI E LE MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE SONO RIPORTATI NEL BANDO DI GARA IN PUBBLICAZIONE SU G.U.U.E., G.U.R.I, ALBO PRETORIO, PROFILI COMMITTENTE WWW.COMUNE.ANCONA.IT E SUL SITO INTERNET DEL MINISTERO INFRASTRUTTURE. IL DISCIPLINARE GARA CONTENENTE NORME INTEGRATIVE DEL BANDO, IL CAPITOLATO SPECIALE E LA MODULISTICA DI GARA SONO DISPONIBILI SUL SITO INTERNET DEL COMUNE DI ANCONA. PER INFORMAZIONI CONTATTARE: SETTORE POLITICHE SOCIALI E SERVIZI SCOLASTICI TEL. 071.2222128-2222118-2222161-2222156. LASTICO

Ancona, 30.05.2012

IL DIRIGENTE SETTORE POLITICHE SOCIALI E SERVIZI SCOLASTICI (Dott.ssa Silvia Tortorelli)


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GIUGNO 2012

PESARO 2012 GINNASTICA IN FESTA FIERA DI PESARO

22-30 GIUGNO 2012

,1)2 (6326,725, 7HO

ZZZ ILHUHGHOOHPDUFKHVSD FRP

Comune di Pesaro

Provincia di Pesaro e Urbino


MARCHEdomani

GIUGNO 2012

GIANCARLO GALEAZZI

S

i è tenuto ad Ancona nell’ambito della rassegna “Le parole della filosofia” un incontro con Margherita Hack: previsto originariamente come appuntamento live, è stato realizzato in videoconferenza per l’impossibilità all’ultimo momento della Hack di muoversi da Trieste. Così, seppure a distanza, si è potuto ascoltare questa studiosa

Margherita Hack straordinaria, che sa coniugare rigore della ricerca e capacità di divulgazione. Qui vogliamo prendere in considerazione il rapporto scienza e fede, su cui la Hack ha insistito anche nel suo ultimo volume, Il mio infinito, per presentare e discutere alcune sue tesi. Secondo la famosa astrofisica, “la scienza sviscera le cause piccole e grandi di quello che c’è, non il perché c’è. Non spiega, né potrà mai spiegare perché c’è l’universo, perché c’è la vita. Ed è qui che subentra la fede per alcuni. Quei perché, per i credenti, trovano una risposta nell’ipotesi che esista un creatore”; invece chi non accetta la fede non ritiene necessaria alcuna spiegazione. Fin qui la differenza. “Ma -aggiunge la Hack- tanto il credente che il non credente non possono dimostrare scientificamente l’esistenza o la non esistenza di Dio. Si tratta in ambedue i casi di fede, di risposta a bisogni personali diversi. In questo senso scienza e fede possono benissimo convivere”: lo scienziato non credente “crede nella materia e nelle sue forze intrinseche, senza altri fini”, mentre lo scienziato credente “crede che quelle forze intrinseche della materia obbediscano a una volontà e a un Bene superiore. Le due ipotesi sono perfettamente equivalenti, anche se diametralmente opposte”, e “la distanza dei due approcci emerge in tutta la sua forza quando ci si confronta sui temi della nascita della vita e dell’universo”. Al riguardo la Hack ritiene che sia “più gratificante e rassicurante per la nostra coscienza il ‘racconto’ di una creazione che acquista senso perché inserita in un disegno superiore, piuttosto che un immenso ‘organismo’ nato forse da imprevedibili fluttuazioni quantistiche nel vuoto”; la Hack propende per questa seconda impostazione, che così riassume: “Dall’energia alla vita, alla mente che si interroga sulla vita”, e ritiene che “ateo e credente possono

anche dialogare, a patto che ambedue siano ‘laici’, nel senso che rispettano le credenze o le fedi dell’altro senza volere imporre le proprie”. Ebbene, in nome della laicità vorremmo avanzare delle osservazioni in merito ad alcuni giudizi della Hack. A cominciare da quello di infantilismo rivolto ai credenti: “Chi non accetta la fede ritiene che il credere in Dio sia un modo infantile di spiegare tutto ciò cui la scienza non è in grado di dare riposte, e nasca dal bisogno di avere un sostegno, una guida, qualcuno che ci spieghi qual è il senso dell’esistenza”. A riprova di tale infantilismo del credente, la Hack sostiene che “il divino nella vita degli uomini si è andato via via attenuando con l’aumentare della conoscenza”. Ma non è poco laico un tale atteggiamento nei confronti dei credenti? I quali potrebbero rovesciare il giudizio, dicendo che il non credere in Dio è un modo infantile di evitare di porsi problemi, cui la scienza non è in grado di dare risposte, e nasce dal bisogno di sicurezza, che porta a restringere il campo di interrogazione; a riprova dell’infantilismo del non credente, si potrebbe ricordare che il divino nella vita degli uomini è una costante, che non scompare con l’aumentare della conoscenza. Bisognerebbe quindi che l’accusa di infantilismo non fosse rivolta a nessuno, né a chi accetta la fede, né a chi non l’accetta: il problema non sta nel credere o nel non credere, bensì nel modo in cui si crede o non si crede. Un’altra convinzione discutibile è quella secondo cui lo scenario cosmologico cui aderisce il non credente richiederebbe più coraggio della ragione. Ma, anche in questo caso, non è poco laico definire i non credenti più coraggiosi dei credenti? I quali potrebbero a loro volta sostenere che occorre più coraggio al credente per tenere la ragione aperta sulla fede che al non credente per tenerla chiusa dentro la sola scienza. Per tutto ciò riteniamo che sia importante esercitare la virtù del rispetto, che la stessa Hack considera condizione di dialogo. Per procedere in tale direzione, è indispensabile che chi si accosti allo scenario cosmologico e comunque lo concepisca, lo avverta come “affascinante”: siamo d’accordo con la Hack nel ritenere che questo atteggiamento è comune a credenti e non credenti, e non è maggiore o minore a seconda che si creda o non si creda; dipende piuttosto dalla sensibilità del singolo scienziato. Per quanto riguarda la Hack, verrebbe da dire che è una scienziata “affascinante”, perché è “affascinata” dalla realtà: e questo ci pare non solo un atteggiamento scientifico, ma pure un atteggiamento che (al di là delle dichiarazioni di ateismo, e lontano da ogni confessionalismo) ha una valenza in qualche modo religiosa.

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Archeo.S Festival: 14 debutti internazionali tra prosa, musica e danza; dal 28 giugno 12 serate di spettacolo ad Ancona e Sirolo

Il respiro dell’Adriatico “Prometheus Unbound”

Hack pensiero, alcune laiche osservazioni

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SILVANA CORICELLI

A

driatico mare che unisce. L’Italia e tre Paesi dirimpettai, il flusso della cultura da sponda a sponda. Nello scambio che tesse relazioni di amicizia e dà sostanza ad Archeo.S Festival, momento clou del progetto biennale Archeo.S System of the Archeological Sites of the Adriatic Sea cofinanziato dal Programma di cooperazione transfrontaliera Cross-Border Cooperation IPA-Adriatico vedendo insieme sei partner. Stabile delle Marche, Teatro Pubblico Pugliese (Lead Beneficiary), Regione Abruzzo; dall’altro affaccio sul mare i Comuni di Fier (Albania), di Pazin (Croazia) e di Igoumenitsa (Grecia). Sei realtà allacciate dall’obiettivo comune di valorizzare il patrimonio archeologico e storico dei propri territori attraverso speciali iniziative e attività di spettacolo dal vivo. Quattordici debutti internazionali tra prosa, danza, musica e teatro-circo; ciascun partner la propria stagione, nelle Marche sedi di Archeo.S Festival sono Ancona –Anfiteatro romano e Mole vanvitelliana- e Sirolo –Area dei Pini- con un cartellone di 12 serate, tutte ad ingresso libero, dal 28 giugno all’8 luglio. Quattro le produzioni dello Stabile, con tre debutti in collaborazione con altri importanti soggetti culturali del territorio: Folk-S will you still love me tomorrow? di Alessandro Sciarroni, in programma il 29 giugno alla Corte della Mole (ore 21.30), L’assemblea da Aristofane, per la regia di Luciano Colavero, il 5 luglio all’Anfiteatro (ore 21.30), La dodicesima notte di Shakespeare per la regia di Valentina Rosati, il 6 luglio al Teatro Studio alla Mole (ore 19) con replica il 7 luglio (ore 21.30) e l’8 luglio (ore 19) sempre al Teatro Studio; proposto il 30 giugno alla Corte della Mole (ore 21.30) Sik Sik, l’artefice magico di Eduardo De

Filippo, per la regia di Carlo Cecchi, anche interprete. Apertura del festival (Corte della Mole, ore 21.30) con Il Crazy Paradis, Dolce vita, Circo, Jazz, ideazione e regia di Raffaele De Ritis; lo spettacolo è finanziato dalla Regione Abruzzo, così come quello del 1° luglio (Corte della Mole, ore 21.30), Maria de Buenos Aires, opera tango: musica di Astor Piazzola, libretto di Horatio Ferrer, la regia è di Marco Chiarini e la direzione musicale di Mauro De Federicis. Il 2 luglio (Corte della Mole, ore 21.30) il Comune di Igoumenitsa presenta Prometheus Unbound, dramma lirico con la regia di Thomas Liolios. Il 3 luglio doppio appuntamento: all’Anfiteatro, alle ore 21.30, va in scena Anima_Il respiro del Mediterraneo (dance performance finanziata dal Teatro Pubblico Pugliese) con coreografie di Elisa Barucchieri e a seguire, alle ore 23, alla Corte della Mole ci sarà il concerto di world music Veja - ethno group, prodotto dal Comune di Pazin. Il 4 luglio all’Anfiteatro (ore 21.30) la Regione Abruzzo presenta lo spettacolo di teatro-danza Thalassa…Stay human…, drammaturgia e regia di Maria Cristina Giambruno. Sempre all’Anfiteatro il 6 luglio (ore 21.30) sarà la volta di La parola padre finanziato dal Teatro Pubblico Pugliese, drammaturgia e regia di Gabriele Vacis; il 6 luglio un appuntamento anche all’Area dei Pini di Sirolo (ore 21.30) con Racconto d’oltremare: sostenuto dal Teatro Pubblico Pugliese, è un progetto di Micaela Sapienza ed Enrico Messina, con la regia di Micaela Sapienza. A Sirolo il 7 luglio (ore 21.30) in scena Dekontekst, uno spettacolo al limite tra l’arte performativa e l’arte visuale prodotto da Robert Rudan e dal Comune di Pazin, e l’8 luglio (ore 21.30) la produzione del Comune di Fier: La leggenda del pianista ispirato al celebre film con la regia di Milton Kutaliattore, con

Dritan Borici. “Il coinvolgimento nel progetto –ha spiegato durante la presentazione ad Ancona il vicedirettore dello Stabile, Marta Morico- apre nuove prospettive al nostro modo di lavorare ed è importante occasione di stimolo”: un progetto che è “simbolicamente di tutta la regione, le Marche -inciso di Stefania Benatti, consulente della Presidenza per la cultura- che hanno attività intensa sul fronte della cooperazione internazionale”, in prima linea nella costruzione della Macroregione adria-

tico jonica. La vocazione di un territorio che ha storia antica di relazioni con i Paesi dell’altra sponda: lo hanno sottolineato Fiorello Gramillano e Andrea Nobili, sindaco e assessore di Ancona, città sede dell’Iniziativa adriatico jonica nella cui filosofia, ha detto l’Ambasciatore Iai Fabio Pigliapoco, “perfettamente si inserisce” Archeo.S. E di Ancona “luogo ispirante” ha parlato il coordinatore generale del progetto, Lino Manosperta. Alla presentazione, anche il sindaco e l’assessore manager Archeo.S del Comune di Pazin, Renato Krulcic e Boris Demark; il direttore del Teatro Pubblico Pugliese Sante Levante; il manager del progetto per la Regione Abruzzo Paola Di Salvatore e il consulente Antonio Massena; gli assessori alla Cultura della Provincia di Ancona e del Comune di Sirolo, Carlo Pesaresi e Fabia Buglioni. Festival dunque al via: l’accento di Nobili sul respiro di un progetto che ad Ancona “si intreccia con la programmazione della città, rilanciandone i luoghi che della stessa fanno una delle capitali culturali dell’Adriatico”. Mole e Anfiteatro anche sedi del Festival adriatico mediterraneo, per la Dorica già un fiore all’occhiello. Appena conclusasi la stagione artistica Archeo.S, a Pazin, nell’arco dell’estate festival anche a Brindisi, Lanciano, L’Aquila e Igoumenitsa.

Meraviglie dalle Marche, dal Vaticano a Buenosvisto Aires Un’occasione straordicementarsi la collanaria per far conoscere le Marche e i suoi capolavori pittorici. Opere di Raffaello, Crivelli, Lotto, Sebastiano del Piombo, Guido Reni, Guercino, Maratta, Rubens, Tiziano, Melozzo da Forlì, il Sassoferrato, Mattia Preti. Ed anche di Andrea Lilli, Francesco Podesti, Olivuccio di Ciccarello, Girolamo Denti, Adolfo De Carolis, Simone De Magistris. Pubblico internazionale per la mostra “Meraviglie dalle Marche”, allestita nel prestigioso Braccio di Carlo Magno, in Piazza San Pietro a Roma, dove è stato offerto per oltre un mese uno spaccato del patrimonio artistico della città di Ancona, nel tempo di chiusura della Pinacoteca per lavori di ristrutturazione, e dell’intera regione. Dopo il Vaticano, dal 5 luglio al 30 settembre, tappa al Museo Nacional de Arte Decorativo di Buenos Aires, dove l’esposizione sarà proposta, così come in altre località del Sud America, anche grazie al sostegno di alcuni imprenditori argentini. Curata da Costanza Costanzi, Giovanni Morello e Stefano Papetti, la mostra, nata dalla volontà della Regione Marche e della direzione della Pinacoteca comunale di Ancona, ha

borazione con la Santa Sede per diffondere la cultura marchigiana: ospitata al Braccio di Carlo Magno, si ricorda, l’importante esposizione su Padre Matteo Ricci che ha avuto tappe anche in Cina. Dedicata al gesuita la mostra permanente allestita alla Biblioteca comunale di Macerata, “Incontro di civiltà. Padre Matteo Ricci, ambasciatore d’Europa nella Cina dei Ming”, allestita in concomitanza del 402° anniversario della morte del grande maceratese avvenuta a Pechino nel 1610: l’esposizione è il riadattamento, con alcune varianti tematiche, di quella allestita nella sede del Parlamento europeo di Strasburgo nel gennaio 2011 dal Comune di Macerata e dal Comitato per le celebrazioni Ricciane e curata da Filippo Mignini.

Al Braccio di Carlo Magno già ospitata la mostra su Padre Ricci; dedicata al gesuita un’esposizione permanente a Macerata


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GIUGNO 2012

Il Polittico di San Domenico a Villa Colloredo Mels dopo il complesso intervento di restauro: risultati sorprendenti, una meraviglia restituita nella sua qualità pittorica straordinaria

Lotto, rientro a Recanati SILVANA CORICELLI

E

’ l’autunno del 1506 quando Lorenzo Lotto si appresta a lavorare alla gran macchina d’altare commissionatagli dai frati del convento di San Domenico in Recanati. Ottocento fiorini il prezzo pattuito, cifra davvero considerevole per i tempi. E Recanati è un centro importantissimo, suscettibile di favorire l’ambito approdo a Roma. Il Polittico è pronto nel 1508: monumentale l’opera, sei tavole composte nell’unità dell’architettura con l’ausilio della luce, di cui il maestro veneto è grande dispensatore. L’insieme ha la forza della sacralità

quando se ne è al cospetto: una meraviglia restituita nella sua qualità pittorica straordinaria dopo il complesso intervento che ha fatto seguito alle indagini diagnostiche finanziate dalla Regione Marche in occasione dell’importante retrospettiva su Lotto allestita lo scorso anno alle Scuderie del Quirinale e condotte sulle Il Polittico di San Domenico (foto Rillo) opere marchigiane dell’artista. to di attività rientra la Abbinato e integrato alla promozione del restauro, mostra, il progetto “Terre sostenuto da Enel: 300 di Lotto”, nel cui ambi-

Duo Antonelli Scudiero al Bar Duomo Le Perfide, duo comico formato da Romina Antonelli e Clementina Scudiero, si esibiranno l’11 luglio nella terrazza del Bar Duomo ad Ancona. Due amiche: una si confida, l’altra ascolta. Una lamenta disavventure su tutta la linea, l’altra elargisce consigli e sprona all’azione. Un repertorio di gag aggiornato, rivisto e corretto per la piena estate,

la stagione prediletta del duo, che con un suo seguito di pubblico sempre più numeroso e affezionato si è fatto conoscere in ambito locale con serate e spettacoli in giro per la provincia. Dopo l’ottima esperienza del laboratorio Zelig a Bologna, le Perfide tornano ad esibirsi al Bar Duomo, dove hanno iniziato tre anni fa, da subito con una

ottima risposta. Entrambe allieve diplomate alla Scuola dello Stabile delle Marche diretta da Giampiero Solari, Romina e Clementina si sono formate con Paola Galassi, prima con la compagnia del Trabattello, poi con il San Costanzo Show, laboratorio di teatro comico ideato e diretto dalla stessa Galassi. Info tel. 071 2074337.

giorni di cantiere, dal ‘vivo’ per l’intera durata dell’esposizione romana, il Polittico è ritornato a Recanati, nelle auliche stanze del Museo civico Villa Colloredo Mels che conserva altri capolavori dello stesso autore, tra cui la celeberrima Annunciazione e la Trasfigurazione, pure restaurata. Vasta l’impresa, stupefacente per l’occhio che ne rincorre le finissime minuzie, la pala di San Domenico riconsegna dettagli che

erano stati oscurati dal trascorrere del tempo: il lavoro di cui sono stati capaci gli esperti dei laboratori Coobec di Spoleto viene definito “magistrale”, con risultati sorprendenti circa l’aspetto cromatico. Gravi le condizioni in cui versava il Polittico: sollevamenti della pellicola pittorica, viraggi nel colore e numerosi fori da tarlo. Uno dei massimi capolavori della storia dell’arte recuperato sul solco del “percorso virtuoso” di cui ha parlato il sindaco di Recanati Francesco Fiordomo salutando il rientro dell’opera nella città in cui ebbe inizio il lungo rapporto che avrebbe visto Lorenzo Lotto legato alle Marche fino alla fine dei suoi giorni: l’inciso sulle “opportunità della

cultura che può mettere insieme tante energie, coinvolgendo sponsormecenati”; cultura “fattore di sviluppo sociale ed economico”, ha ribadito l’assessore regionale Pietro Marcolini, “strada da percorrere specie in una fase di crisi come l’attuale”. All’incontro, anche l’assessore alla Cultura di Recanati, Andrea Marinelli, Gabriele Barucca della Soprintendenza per i Beni storici, artistici ed etnoantropologici delle Marche, oltre a Giovanni C.F. Villa, curatore della mostra alle Scuderie e del progetto “Terre di Lotto”. In rappresentanza di Enel Luciano Martelli e dei laboratori Coobec Bruno Roberto Bruni. Il Polittico è illuminato da IGuzzini: all’incontro il responsabile Pier Giovanni Ceregioli.

Giacomelli, sotto la pelle del reale La mostra, fino al 28 giugno al Palazzo del Duca di Senigallia, nasce come approfondimento di un discorso innovativo su Mario Giacomelli, affrontato nel libro “Mario Giacomelli. Sotto la pelle del reale”, co-curato da Katiuscia Biondi Giacomelli, Catia Zucchetti e Marina Itolli, ed. 24OreCultura 2011,

prefazione di Achille Bonito Oliva. Quaranta le fotografie esposte, fotografie della maturità (anni ‘90), il momento in cui un artista che non ha mai smesso di sperimentare il mezzo fotografico tira le somme di un discorso durato nell’arco di un’intera vita. Fotografie originali provenienti dall’Archi-

vio Mario Giacomelli di Sassoferrato. La mostra ha una seconda sede alla galleria Arearte, in cui in contemporanea vengono esposte altre 20 fotografie del tutto inedite, stampe originali di Giacomelli, facenti parte delle stesse serie presenti nel libro. Alla galleria Arearte esposti anche gli autoritratti di Giacomelli.


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GIUGNO 2012

Quattro i titoli d’opera spettacolo del 2011 è andato prodotti dalla Fondazione al “Mosè in Egitto” messo in scena lo scorso agosto al Pergolesi Spontini di Jesi Rossini Opera Festival di per il 2012, con la prima Pesaro). esecuzione in epoca moderSette i titoli d’opera prodotti na della Fuga in maschera di nel 2011 (di cui quattro di Spontini per il XII Festival Pergolesi Spontini (31 agosto Pergolesi), 702 giornate di - 16 settembre), I puritani apertura dei sei teatri storici di Bellini (3, 5 e 7 ottobre), gestiti nelle Marche, 14 stagioni e rassegne organizzate Macbeth di Verdi (7, 9, 11 o promosse: più che soddinovembre) e Lucia di Lamsfacenti i dati mermoor di che il bilancio Donizetti (23, sociale 2011 24 e 25 nodella Fondavembre) per zione Pergola 45a Stalesi Spontini gione lirica di –amministratradizione del tore delegato Teatro PergoWilliam Gralesi dedicata ziosi- ricona Josef “La serva padrona”, allestita segna. Dei Svoboda nel titoli d’opera decimo anni- a Jesi per le Celebrazioni prodotti lo versario dalla pergolesiane scorso anno, scomparsa cinque sono nuovi allesti(i cartelloni di Stagione e menti interamente costruiti Festival presentati nelle ore nel Laboratorio scenografico in cui andiamo in stamdella Fondazione, a Jesi. pa; approfondimento nel Cinquantasettemilanovecentoprossimo numero, ndr.). Si trentasette i frequentatori dericorda che per il progetto gli spettacoli e delle iniziative delle Celebrazioni pergolesiapromosse, 33.965 le giornate ne, iniziato a Jesi nel 2009 e lavorative erogate, 630 le proseguito fino al 2011 con maestranze contrattualizzate l’esecuzione di tutte le opere nelle produzioni liriche: sono teatrali di Giovanni Battista alcuni dei dati più significaPergolesi, la Fondazione tivi del bilancio economico Pergolesi Spontini ha avuto della Fondazione, che dal un importante riconosci2006 si chiude in attivo. Una mento: l’intero progetto è positività che si conferma nel stato insignito del XXXI 2011, anno in cui l’azienda Premio della critica musiha gestito risorse economicale “Franco Abbiati” con che pari a quattro milioni e il Premio speciale (il pre300mila euro. mio Abbiati quale migliore

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Dall’elektro style ai ritmi africani. Oltre al ritorno di un’icona come Roberto Bolle: frizzante la 19a edizione del festival

Civitanova, dove il mondo danza

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iciannovesima di danza pura già amaedizione del festival tissimo in America in internazionale Civiforma di studio- seguito da tanova danza a partire dal “Downshifting”, lavoro che 7 luglio. Frizzante l’inaugusegna un ritorno all’essenrazione con “Viva l’Italia!”, ziale da parte della comgià un vero e proprio mipagnia diretta da Mauro crofestival composto di tre Astolfi, firma delle due parti diverse: si comincerà coreografie. con un aperitivo ‘danzato’ Il 14 luglio in Piazza della cui parteciperanno giovani Libertà, a Civitanova Alta, coreografi e performer tra in prima italiana Blanca i più apprezzati della scena Li con “Elektro Kif”: una contemporanea, per prosedanza di strada mozzafiato guire al Teatro Rossini con per ritmo e coinvolgimento, la favola danzata “Alice nel paese delle meraviglie” della compagnia Aterballetto; la serata si concluderà al Teatro Annibal Caro dove la compagnia Dewey Dell proporrà, in prima italiana, “Grave”, spettacolo che saprà stupire il pubblico di Civitanova Marche (parte della presentazione “Les Tambours du Burundi” finale, una coreografia di circa 10 minuti cui mix di linguaggi che da lavorerà il gruppo di ragazpochissimo tempo sono zi di Civitanova coinvolto diventati nelle banlieu pariin un workshop precedente gine un vero e proprio stile, la performance). appunto l’elektro style. Il 12 luglio secondo apL’appuntamento è in colpuntamento del festival laborazione con Popsophia, con Spellbound Contemcosì come quello del 21 porary Ballet che preluglio, quando si esibiranno senterà in prima italiana in esclusiva italiana, sempre in Piazza della Libertà, “Lost for words” -brano

“Les Tambours du Burundi”: di scena una grandiosa arte africana dai ritmi eccentrici. Un’icona della danza m o n d i a l e i l 26 luglio all’Arena Sferisterio di Macerata: protagonista di “Danza all’Opera”, progetto speciale di Civitanova Danza in collaborazione con Macerata Festival, Roberto Bolle, che presenterà il suo ultimo spettacolo, “Trittico Novecento”. Un ritorno per Bolle, dopo la memorabile esibizione del 2007 con Alessandra Ferri. In programma il 3 agosto al Teatro Rossini il gala “Etoiles de demain”. con i solisti del Ballet de l’Opera National de Paris: una performance incentrata sull’incontro tra tradizione e modernità. L’ 8 agosto la conclusione del festival: al Teatro Rossini, in prima ed esclusiva italiana, “Révolution” della Compagnie Olivier Dubois: uno spettacolo esplosivo, in cui dodici danzatrici ballano incessantemente in una rotazione coreografica continua sul “Boléro” di Ravel. Il festival –progetto artistico di Gilberto Santi-

Roberto Bolle (foto di Luciano Romano)

Fondazione Pergolesi Spontini, Stagione di nuove produzioni

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ni- è promosso dal Comune di Civitanova Marche, dai Teatri di Civitanova, dall’Amat, dal Ministero per i Beni e le Attività culturali, dalla Regione Marche, dalla Provincia di Macerata, dalla Fondazione Cassa di Risparmio della provincia di Macerata e dalla Camera di commercio di Macerata. Info: www.civitanovadanza.it, www.amat.marche.it, inizio spettacoli ore 21.30.


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Gian Mario Spacca e Valentina Vezzali

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OLIMPIADI Londra 2012

Il messaggio lanciato da tutti i presenti alla cerimonia svoltasi a Portonovo di Ancona per i partecipanti ai Giochi a 5 cerchi. Quindici i campioni marchigiani che hanno ottenuto il pass

”In bocca al lupo ai nostri atleti!” ROBERTO I. ROSSI

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utti pronti per Londra. A pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi, gli atleti marchigiani della squadra azzurra, che hanno ottenuto il pass per i Giochi a 5 Cerchi, si sono raccolti ed uniti nel corso di una cerimonia svoltasi, di recente, al Fortino Napoleonico di Portonovo, ad Ancona. A guidare l’incontro nella magnifica cornice del Parco del Conero, coordinato dal giornalista Andrea Carloni (autore del libro “Le Marche a 5 Cerchi”), il presidente della Regio-

ne Marche, Gian Mario Spacca e il vicepresidente del Coni Marche, Germano Peschini. Gli atleti marchigiani, per nascita o adozione, che hanno Un momento dell'incontro a Portonovo (scherma); i pallavolisti Sain tasca il biglietto per muele Papi, Emanuele BiraLondra sono in tutto 15: relli e Andrea Bari; Filippo 12 per le Olimpiadi e 3 Magnini (nuoto); Michele per le Paralimpiadi. Questi Regolo e Filippo Maria gli atleti olimpici: ValentiBaldassari (vela); Paolo na Vezzali –portabandiera Ottavi e Julieta Cantalupdella delegazione italiana pi (ginnastica); Massimo ai Giochi olimpici di LonFabbrizi (tiro a volo); il dra- ed Elisa Di Francisca

Bocce – Campionati italiani Senior al PalaBaldinelli Osimo

Unico tricolore marchigiano alla Bocciofila Città di Ascoli Grande successo per i Campionati nazionali Senior di bocce che si sono svolti, di recente, al PalaBaldinelli di Osimo, con l’assegnazione di 12 titoli in palio delle categorie A, B, C, e D. Successo per l’affluenza del pubblico che ha superato le aspettative degli organizzatori e per la coreografica cerimonia di apertura e di chiusura con l’intervento della Compagnia dei Folli e della Banda cittadina di Osimo. Ai marchigiani un solo titolo. A conquistarlo la terna di categoria C composta da Luciano Carboni, Roberto Coila e Franco Poli della Bocciofila Città di Ascoli, che hanno superato in finale i maceratesi Marco Marinangeli, Mauro Orlandi ed Elio Petterini di Corridonia. Secondo posto per il team Ancona 2000 -Giovanni Iacucci e Federico Patregnani- nell’ambito della finale di categoria A vinta dalla Montecatini Avis di Pistoia, con Andrea Rotundo e Roberto Signorini. Da segnalare, inoltre, uno stuolo di terzi e quarti classificati di squadre marchigiane. Un evento importante per il Comitato provinciale della Federbocce di Ancona che l’ha organizzato e per il Comune di Osimo che lo ha appoggiato e supportato. Sono stati 1.072 i giocatori arrivati da tutta Italia per cercare di conquistare un titolo nazionale, il sogno di una carriera sportiva. E 27 sono state le Bocciofile della provincia che hanno ospitato le fasi eliminatori disputate sabato 26 mag-

gio, dal mattino sino a tarda notte. Poi, domenica 27 maggio, al PalaBaldinelli si sono disputate le 12 finali. Per il Comitato di Ancona e per le bocce marchigiane non è andata troppo bene. Oltre al titolo conquistato, nella terna di categoria C, dalla formazione della Bocciofila Città di Ascoli, al terzo posto si sono piazzati Polverari, Sbriscia, Tinti-Olimpia Marzocca. Nella categoria A, il quarto posto di Bonfigli, Faletra-Corridonia. Nella categoria B, il terzo e quarto posto, nella specialità individuale, rispettivamente di Alfredo Morbidelli-Olimpia Marzocca, e Franco SanpaoloAdriatica e il terzo e quarto posto, nella specialità coppia, rispettivamente di Ascani, VerdinelliAdriatica e di Stacchiotti, Trebbiani-Sambucheto. Nella categoria D, un unico piazzamento, quello di Maurizio Centioni-Sforzacosta, nella specialità individuale. “Siamo arrivati molto vicini ai titoli, ma come Marche ne abbiamo conquistato uno solo -ha detto il presidente del Comitato organizzatore, Gregorio Gregori-; purtroppo, non si può avere tutto. Abbiamo attivato una bella manifestazione, con un sostanzioso impegno da parte di tutti. E allora possiamo dirci soddisfatti, esprimendo un grande ringraziamento alle Amministrazioni pubbliche, agli sponsor e al grande gruppo di collaboratori che non hanno mai mollato”. Rob. I. Ros.

della squadra azzurra; il medico della nazionale maschile di volley Piero Benelli; il preparatore degli arbitri di calcio Carlo Castagna; l’arbitro di lotta Marco Masi; il tecnico di atletica leggera Nicola Silvaggi; il giornalista Piergiorio Severini.

ciclista Michele Scarponi. Gli atleti paralimpici sono: Giorgio Farroni (ciclismo); Andrea Cionna (atletica leggera); Assunta Legnante (atletica leggera-getto del peso). A Londra saranno, inoltre, presenti: don Mario Lusek, cappellano

A salutare gli olimpici di Londra sono intervenuti dei grandi campioni del passato, atleti che hanno partecipato alle precedenti edizioni dei Giochi. Tutti insieme per un grande “in bocca al lupo!” ai marchigiani in partenza per la XXX Olimpiade.

Calcio, Giovanissimi All’Ancona 1905

il titolo regionale La squadra Giovanissimi dell’Ancona 1905 è campione regionale. I ragazzi di Mauro Bertarelli hanno battuto in finale,

sul sintetico di Castelfidardo, la Sambenedettese per 2-1 e si apprestano ad affrontare la fase nazionale.


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CALCIO Da sinistra, Adele Giordano, curatrice del libro "Pregare, pregare, pregare", edito dalla casa editrice Shalom di Camerata Picena, e il mister jesino

Intervista con Roberto Mancini, coach Manchester City, squadra che ha vinto la Premier League

“Il calcio inglese è un gioiello” ROBERTO I. ROSSI

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l momento, la squadra più forte è la Spagna; l’Italia per provare a vincere gli Europei deve concentrarsi al massimo giocando il meglio possibile”. E’ quanto ha dichiarato Roberto Mancini, coach del Manchester City, squadra che ha vinto, di recente, la Premier League al cospetto di una quasi imbattibile Manchester United, nel corso d e l l ’ i n c o n t ro con la squadra Junior Jesina al campo sportivo di Foro Boario. “Il calcio inglese? E’ un gioiello; è particolarmente bello ed affascinante –ha precisato Mancini-; un altro aspetto di rilievo è la filosofia sportiva di grande spessore che viene divulgata e attivata in tutta l’Inghilterra. Noi, nel calcio, rispettiamo al massimo i nostri avversari , soprattutto quando si perde. Da noi c’è meno pressione da parte dei Club nei confronti delle squadre e quindi si lavora meglio e si ottengono più risultati”. E il calcio italiano? “Spero e confido che migliori il prima possibile”. Un consiglio: “Per arrivare

ad alti livelli bisogna allenarsi molto forte e con costanza; è fondamentale credere in se stessi per cercare di arrivare in alto”. Vincere la Premier League con il Manchester City Football Club è stato un successo di grande spessore… “Sì, non si dice tutti i giorni… E’ stato il merito di tutti”. Qual è il segreto della sua squadra nell’essere riuscita a vincere lo scudetto anglosassone? “Per due anni abbiamo lavorato bene e d abb i a n o vinto la Fed Cup e la Premier League e quindi significa che le cose sono state fatte bene, se lavori bene alla fine raggiungi gli obiettivi conquistando delle preziose soddisfazioni”. Qual è stata la squadra più forte che avete affrontato nel corso della Premier League? “Nella Premier League di squadre forti ce ne sono tante, anche quando non si gioca contro il Manchester United, il Chelsea, il Liverpool e l’Arsenal, sono sempre partite dure e difficili”. Continuerà ad allenare il Manchester City? “Ancora non lo so, spero e penso di sì”. Ora, con il Manchester

City lotterà per la conquista della Champions League nella prossima stagione… “C’è tempo, ora dobbiamo riposarci”. Un giudizio su Mario Balotelli. “E’ un grande giocatore”. Che calciatori spera e

della Junior Jesina e delle società calcistiche marchigiane con scuole calcio riconosciute dalla Figc, con lezioni teoriche, proiezioni video e sessioni di coinvolgimento tenute da Jason Wilcox, ex giocatore di Premier League (Leeds, Leicester, nonché campione d’Inghilterra nel ’95 con il Blackburn) e 3 volte nazionale inglese, oggi allenatore dell’Under 14 dell’Academy del Manche-

pletamente diversi, non c’è paragone, il nostro, quello inglese, è il migliore”. Una particolarità: lei ritiene opportuno modificare alcune regole del calcio per renderlo ancora più interessante? “Solo il gol non gol sulla linea di porta, sono

contro la moviola in campo e al cambio di giocatori in continuazione, come funziona, ad esempio, nel basket”. Il suo sogno nel cassetto a livello di allenatore. “Se possibile continuare a vincere che non è assolutamente facile”.

Franco Bitossi con il suo scopritore Alceo Moretti

“L'incontro con il campione toscano” “Ricevere un campione come Bitossi è stato un grande piacere. Con Franco, nei giorni scorsi, ci siamo scambiati vecchi ricordi improntati sulla sua eccellente attività sportiva. E’ da ricordare come un campione incredibile”. E’ quanto ha dichiarato Alceo Moretti a seguito dell’inatteso e simpatico incontro con il famoso campione delle ‘due ruote’, la cui combattività continua a farlo ricordare come uno degli atleti che hanno reso popolare il ciclismo nel mondo. “Il tempo trascorse velocemente –ha precisato Bitossi- e mi è sembrato doveroso salutare il mio ‘scopritore’ che negli anni Sessanta mi ha fatto correre con la squadra SpringoilFuchs –vincendo, nello specifico, nel 1964 ben quattro tappe al Giro d’Italia- e con la Filotex”. Franco Bitossi

Convegno dell’Academy del Manchester City a Jesi Giornata all’insegna della scienza del calcio e di uno tra i migliori programmi a livello mondiale per la crescita dei giovani calciatori, quella che si è svolta di recente a Jesi, che ha visto protagonisti l’Academy del Manchester City e la scuola calcio Junior Jesina intitolata a Roberto Mancini e presieduta in via onoraria dal padre Aldo. Mattinata in aula riservata ai tecnici federali, agli allenatori

pensa che possano indossare la maglia del Manchester City? “Ancora è presto nell’effettuare delle scelte e per valutare eventuali arrivi”. Quali sono le differenze tecniche tra il calcio inglese e quello italiano? “Sono due calci com-

ster City. Approfondimenti sulla psicologia del gruppo e dei giovani calciatori sono stati trattati, invece, da Christian Lattanzio, coordinatore tecnico del Manchester City, con esperienze precedenti nel Tottenham, nel West Ham e nella nazionale inglese guidata da Fabio Capello. Pomeriggio con applicazioni pratiche in campo, dimostrazioni e partitelle tra i giovani calciatori della Junior Jesina.

(Camaioni di Carmignano, 1° settembre 1940), è il ciclista che ha vinto il maggior numero di gare: ben 171. Soprannominato “cuore matto” per una fastidiosa aritmia che lo ha spesso costretto a fermarsi in corsa. Inizia la carriera di ciclista nel 1957, riportando ben 10 vittorie nella categoria di allievo. Dal 1959 al 1961 corre come dilettante conquistando 21 vittorie. Dal 1961 al 1978 è uno dei maggiori corridori professionisti italiani, conseguendo in totale ben 171 vittorie. Forte e resistente, Bitossi si è dimostrato aggressivo, soprattutto in salita, dove univa ad uno scatto secco e repentino una continuità di ritmo che gli consentiva fughe temerarie. Buon discesista, era in grado di conservare fino al traguardo il vantaggio accumulato in montagna. Bitossi

eccelleva anche allo sprint, sue caratteristiche di potenza, conseguendo molte vittorie, resistenza e scatto. Nel 1972 nonostante non sia stato un balza alle cronache di tutto velocista puro. il mondo per lo sfortunato Le sue volate si basavano epilogo del campionato monsoprattutto diale a Gap, sulla potenin Francia. In za, che si fuga solitaria manifestava negli ultimi soprattutto chilometri, negli arrivi viene raggiunin salita o in to proprio sul falsopiano. traguardo dal La saggruppo guigezza tatdato dall’aztica e la zurro Marino serietà nelBasso, che lo la preparasupera sulla lizione connea lasciandosentirono a gli l’amarezza “cuore mat- Anni '60: Franco Bitossi (a della medato” Bitossi sinistra) con Alceo Moretti glia d’argenuna carriera lunghissima e to. Le vicende di quella giorpiena di successi. Mancò al nata, e il coraggio comunque suo palmares il Campionato dimostrato, lo resero ancor del Mondo, cui però andò più popolare e amato fra vicino nel 1972, corsa sovente gli appassionati di ciclismo. adatta ad un campione delle Roberto I. Rossi

Football americano - Addio a Vittorio Sargiacomo Si è spento, di recente, a Pechino, dove si trovava per lavoro, Vittorio Sargiacomo, all’età di 47 anni, il manager pescarese ed ex giocatore di football americano nei Dolphins di Ancona e nei Crabs di Pescara, giocando nel ruolo di center. Il professionista si trovava in Cina per il suo lavoro da dirigente. Sargiacomo, sposato con Emanuela Tiberii, ex giocatrice di

basket, e padre di due figli, Giulia e Francesco. Il lutto ha scosso il mondo dello sport pescarese ed anconetano, di cui Sargiacomo è sempre stato protagonista, prima come atleta poi come dirigente. Vittorio Sargiacomo, due lauree e cinque lingue ben parlate, occupava da tempo posti di rilievo in gruppi internazionali. Dopo la laurea in giurisprudenza a Teramo,

arrivano subito incarichi di rilievo, fino alla carriera lampo nel Group Happich Ellamp: vicepresidente in 12 mesi. L’esperienza internazionale lo porta presto alla Itt MoTech di Francoforte, come international business development manager. Tutti lo ricordano come un uomo dal sorriso aperto che viveva con entusiasmo ogni esperienza, dal lavoro allo sport.


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