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Anno II - N.5 - Ottobre 2013 - Diffusione gratuita.

Periodico del

Gruppo bancario Iccrea

N.5

La filiera integrata


Periodico del

Gruppo bancario Iccrea

N. 5 - Ottobre 2013 Trimestrale

Direttore Responsabile:

Giulio Magagni Direttore Editoriale:

Cristiana Trizzino Comitato di Direzione:

Una composizione di valore ll Gruppo bancario Iccrea è costituito da un insieme di Società che, in una logica di partnership, forniscono alle circa 400 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali non solo prodotti e servizi, ma anche consulenza e supporto attivo per la copertura del territorio di competenza. Le Società del Gruppo bancario Iccrea mettono a disposizione strumenti finanziari evoluti, prodotti per la gestione del risparmio e della previdenza, assicurazioni, soluzioni per il credito alle piccole e medie imprese, finanza straordinaria e, nel comparto estero, attività di sostegno all’import / export e all’internazionalizzazione. Le aziende del Gruppo bancario Iccrea sono controllate da Iccrea Holding, il cui capitale è a sua volta detenuto dalle BCC. Con la loro attività le Società del Gruppo sono vicine alle esigenze delle BCC che sono fortemente radicate nel territorio e per questo di reale supporto a coloro che lì vivono e lavorano. La missione di queste Società è di supportare a tutto campo le Banche di Credito Cooperativo, aiutandole in modo sostenibile e responsabile a potenziare il loro posizionamento sul mercato locale, ad essere efficienti e competitive, a massimizzare il valore aggiunto di Banca al servizio dello sviluppo economico locale.

Roberto Mazzotti, Carlo Napoleoni, Enrico Duranti, Leonardo Rubattu Capo Redattore:

Lara Schaffler lschaffler@iccreah.bcc.it Comitato di Redazione:

Lucia Bartolini, Marco Barzaghi, Marco Bellabarba, Sebastiano Buzzatti, Michele Castrucci, Giovanna D’Alesio, Luca Grando, Maria Grazia Izzo, Giorgio Nadelle, Filippo Piperno, Laura Roselli, Tiziana Trottolini Grafica e impaginazione:

Kaleidon A questo numero hanno collaborato:

Savino Bastari, Gina Castiglia, Adriana Coletta, Massimo Cuda, Fabrizio Iannarelli, Alberto Manganelli, Lino Piacentini, Alessandro Rongo, Fabio Vasini editore:

Iccrea Holding stampatore:

Ciscra Segreteria di Redazione:

Lara Schaffler redazione:

Via Lucrezia Romana, 41/47 00178 Roma - tel. 06.72072076 Pubblicazione trimestrale registrata al tribunale di Roma con il n. 197 del 21/06/2012. I testi pubblicati sulla rivista possono essere utilizzati previa autorizzazione della direzione. Per le fotografie di cui, nonostante le ricerche eseguite, non è stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’editore si dichiara pienamente disponibile ad adempiere i propri doveri. Diffusione gratuita. Tiratura 10.000 copie - Ottobre 2013

Associato a USPI Associazione Italiana Editori


Sommario Editoriale

La partecipazione ad un sistema integrato

I sette pezzi

La campagna CartaBcc TascaConto

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L’Italia e l’Europa al tempo della crisi

Una panoramica per orientarci in un momento buio

Creazione di valore per e sul territorio

Tre attori protagonisti di un modo differente di sviluppo sostenibile

La consulenza a servizio delle BCC Dietro le quinte

Risk Management: ex-ante o ex-post? Il modello del Gruppo bancario Iccrea

Leadership nello small ticket e nei settori emergenti del medicale e delle autofficine Cinquantenario del Gruppo bancario Iccrea 1963-2013 Al via la campagna per i Piani di Accumulo 2013 Domande frequenti a... BCC Retail

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Il Factoring, uno strumento per garantire il sostegno finanziario alle imprese Intervista ad Oliviero Sabato, Direttore Generale di BCC Factoring

Non Performing Loans:

i perché di una gestione industrializzata

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INSCORE: un momento di incontro e di riflessione per crescere sempre insieme

Colloquio con il Professor Munari sul modello distributivo e la relazione con il cliente nelle banche

Aumento del capitale di Iccrea Holding I portici

Eventi e appuntamenti

Succede all’estero

Unione Europea tra regole ed opportunità

Le nuove cariche di BCC Factoring e BCC Lease (2013-2015)

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Editoriale La partecipazione ad un sistema integrato I tempi cambiano ad una velocità veramente inaspettata e talvolta ci sorprendiamo a rincorrerli, più che a cavalcarli. Spesso siamo tornati ad evidenziare le problematiche della crisi che evidentemente, vista la sua durata e complessità, evidenzia le fragilità del sistema in cui viviamo. Dalla nostra parte c’è comunque una spiccata capacità analitica, utile nel cercare le soluzioni necessarie. Il Gruppo bancario Iccrea ha da tempo avviato un profondo ripensamento organizzativo che gli ha permesso di stare sull’onda delle continue difficoltà sopraggiunte dal 2008 in avanti. Nel contempo siamo giunti alla decisione di instaurare un patto con le BCC creando una discontinuità del modo di interpretare la relazione con le BCC stesse. Per concretizzare questo concetto dobbiamo uscire dall’individualismo e insieme costruire un sistema integrato. Un sistema, cioè, in cui le nostre azioni congiunte ci guidino verso una maggiore specializzazione nell’ambito dei servizi per raggiungere una integrazione verticale sui mercati. Non è solo importante allargare il numero considerevole di clienti, quanto fidelizzare quelli già in essere. Il costo di acquisizione è talmente alto che vale la pena cominciare a sviluppare verticalmente la relazione con i clienti già in portafoglio, offrendogli un ventaglio sempre più articolato di prodotti e servizi appartenenti alla filiera del Credito Cooperativo. Questa la sfida da cogliere insieme. Una relazione forte con il mercato, l’obiettivo a cui sta lavorando il Gruppo bancario Iccrea a fianco delle BCC, indirizzando i propri sforzi nella formazione di consulenti veri e propri, più che di semplici commerciali. Ciò accompagnato da una ulteriore razionalizzazione delle nostre attività per migliorare l’efficienza snellendo i costi. Il vero salto di qualità cui siamo chiamati è sviluppare una mentalità imprenditoriale senza tuttavia negare le nostre radici, cioè la vicinanza ai territori. Anzi, al contrario, dobbiamo ripartire proprio da questa prossimità che ci permette di cogliere meglio e prima di chiunque altro le esigenze per poi trasformarle in risposte concrete ed apprezzate. Dobbiamo investire sui giovani, valorizzando la loro integrazione nel Sistema, le loro idee e la loro capacità di saper utilizzare le più moderne tecnologie a nostra disposizione. Questo ci aiuterà anche a rinnovare i nostri processi interni, a snellire le procedure e ad avvicinarci ai nostri stakeholder. I giovani hanno infatti una visione che risponde ai nuovi paradigmi sociali e ciò ci aiuta a valutare la complessità e a ragionare in termini di possibilità, laddove in molti vedono un rischio. Per farlo ci vuole coraggio, ed il coraggio è una componente insita nel DNA del Credito Cooperativo e facilmente riscontrabile nella nostra storia. Ciò è vero in sé, ma assume un’ulteriore valenza nell’anno del 50° anniversario del Gruppo bancario Iccrea. Nel 1963, infatti, il Credito Cooperativo di allora ebbe l’intuizione e la forza di creare le basi dell’attuale Gruppo bancario. In questi 50 anni le complessità intervenute ci hanno forgiato e ci hanno insegnato ad affrontarle convertendole in opportunità da cogliere insieme, come un Sistema unito e con un indirizzo comune. Giulio Magagni Presidente Iccrea Holding

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La campagna CartaBcc TascaConto

I sette pezzi La tipologia di carta

www.cartabcc.it

CartaBcc TascaConto è la nuova prepagata ricaricabile con codice IBAN che mantiene tutte le funzioni già presenti nella carta Tasca e in più consente di inviare e ricevere bonifici, domiciliare le bollette e accreditare lo stipendio o la pensione. Grazie alla tecnologia contactless permette di pagare fino a 25 euro senza digitare il PIN. Inoltre si possono collegare alla TascaConto tante carte aggiuntive Tascainpiù, quante se ne desiderano. Si può così condividere la disponibilità della TascaConto assegnando ad ogni carta aggiuntiva un tetto massimo di utilizzo, in modo da tenere tutte le spese sotto controllo. Con la Tascainpiù si può pagare e si possono prelevare contanti mentre le funzioni di ricarica sono disposte esclusivamente dalla TascaConto, infatti il retro della carta aggiuntiva Tascainpiù non riporta il codice IBAN che è esclusivo della carta principale. Ma ancora, con Acquisto Facile si può acquistare in massima serenità. Infatti, in caso di insoddisfazione, viene rimborsato il 100% del valore del bene acquistato con la TascaConto, se restituito entro 30 giorni dalla data di acquisto, qualunque sia il motivo. Inoltre, sui beni acquistati con TascaConto la garanzia legale viene estesa da due a tre anni.

La logica Per creare una relazione con il cliente attraverso tutti i punti di contatto e continuare a supportare le BCC nelle azioni di sviluppo commerciale, Iccrea Banca ha investito in una campagna di web advertising nella consueta logica di partnership, assorbendo i costi di promozione, pubblicità e stimolazione del target di riferimento. Il piano di promozione ha incluso anche la strategia virale: con la campagna web di TascaConto, infatti, il Gruppo bancario è approdato su Facebook, facendosi promotore di una integrazione di filiera che conquista l’ultimo miglio anche sui social. Sviluppo e strategia industriale; materiali di marketing e campagne push per la promozione nel punto vendita; campagne web con banner, landing page, link sponsorizzati per interagire con l’utente e stimolare una navigazione fatta di scelte 6

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e di ‘click’ orientata e costruita per aumentare il traffico nella filiale BCC: questa la direzione perseguita dal Gruppo bancario Iccrea per continuare ad evidenziare il ruolo di partnership nei confronti delle BCC.


Dove e come

1.180

ricerche effettuate con lo Store Locator

Su Google attraverso una campagna “pay per click”: l’annuncio pubblicitario è stato inserito all'interno dei risultati di ricerca degli utenti e al click si approdava al sito prodotto http://www.tascaconto-bcc.it

13.000

click generati dalla campagna pay per click su Google

129.000

Su Youtube attraverso la realizzazione di un video a contenuto virale e promozionale https://www.youtube.com/watch?v=kHDxnJ60dBo https://www.youtube.com/user/cartabcc

visualizzazione del video su Youtube

80.064

visualizzazioni del video su Facebook

17.880

Su Facebook attraverso la creazione e l’alimentazione di due pagine reali dedicate https://www.facebook.com/LaSceltaSbagliataWakeupcall https://www.facebook.com/HaiFattoLaSceltaGiusta

persone hanno visitato il sito prodotto http://www.tascaconto-bcc.it

4.700

TascaConto emesse da 87 BCC durante il periodo della campagna

Attraverso banner pubblicitari e link sponsorizzati che sono stati inseriti sul social per aumentare le visualizzazioni del video. Attraverso la pagina vetrina della band, divenuta testimonial del video, che vanta circa 1680 followers https://www.facebook.com/WakeUpCallrock

Risultati al 17 settembre

La campagna web di TascaConto è stata on line dal 17 giugno – 15 luglio 2013

Il video Concerto rock di una giovane band. La band di quattro elementi suona con forza ed energia. Il più preso di tutti è il cantante, il leader: capelli scompigliati, jeans strappati e gilet di pelle. Segue il ritmo scuotendo ripetutamente la testa. Salta e si dimena. Poi, preso dal trasporto del pezzo e dal delirio della folla, si getta dal palco tra le braccia dei suoi fans. Ma nessuno lo prende… Coerente con il target della carta, il filmato rappresenta una situazione tipica del mondo giovanile - il concerto - declinandolo in termini umoristici. Carta BCC TascaConto si propone quindi come una carta ‘differente’, un antidoto contro gli effetti di una scelta ‘sbagliata’. Musica ritmata, location alla moda, pubblico e protagonisti giovani, claim coerente con la campagna istituzionale (BCC - la mia banca è differente) questi gli ingredienti del video realizzato a supporto del lancio della carta.

La scelta sbagliata…

Cristiana Trizzino Responsabile Comunicazione d’Impresa Iccrea Holding Tangram - n.5 - ottobre 2013

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L’Italia e l’Europa al tempo della crisi

Una panoramica per orientarci in un momento buio

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Pino De Valeri

P

er comprendere la situazione che l’Italia sta attraversando è necessario volgere lo sguardo indietro nel tempo, precisamente alle scelte fatte dal nostro Paese per entrare nell’euro. Siamo alla fine degli anni Novanta e si decide di usare lo strumento del derivato ristrutturato per sistemare i conti ed ottenere l’accesso nell’euro. Secondo uno studio pubblicato dal Financial Times quell'operazione oggi potrebbe costarci qualche miliardo di euro. Questo è un esempio di come in quegli anni si avesse la percezione di poter usare facilmente la leva finanziaria anche per far quadrare i conti dello Stato. Non siamo stati Mario Sechi i soli a fare maquillage contabile e il problema non è nel derivato in sé, ma nell'uso che Nasce nel 1968. se ne è fatto in innumerevoli circostanze Ha frequentato la scuola nella finanza pubblica e privata. di giornalismo della LUISS di Roma. Nel 1992 comincia La crisi mondiale degli ultimi anni è un'occasione per cercare un vecchio-nuovo a scrivere di politica per modo di fare economia. Le ricette si spreL'Indipendente. Nel 1994 cano, ma l'austerità berlinocentrica non passa a il Giornale, per sembra certo quella giusta. Occupazione e il quale è caporedattore crescita sono state depresse in nome di un a Genova e poi a Milano. rigorismo che ha favorito solo la Germania. Dal 1998 al 2001 dirige L'esempio a cui tutti guardano con interesL'Unione Sarda. A fine 2001 se ora è il Giappone ed alle misure che sta torna a il Giornale come prendendo il primo ministro Shinzo Abe. vicedirettore e capo La sua politica espansiva, battezzata come della redazione romana. Abenomics, fatta di stimoli monetari e speNel 2007 diventa vicedirettore del settimanale sa pubblica riuscirà a risollevare il Paese? È presto per trarre giudizi definitivi. Panorama. Nel 2009 viene A noi non resta ora che guardare al Vecchio nominato vicedirettore di Continente e cercare di capire che misure aLibero. dottare per affrontare il problema del debito Dal 2010 al 2013 è direttore sovrano dei Paesi del Club Med senza uccidede Il Tempo. re il Pil, ma soprattutto cercare di sincronizÈ editorialista del Foglio zare le velocità a cui viaggiano l’economia, e autore della Mondadori che si appoggia ai mercati, e la politica, fin per cui nel 2012 ha troppo intrisa di lungaggini burocratiche pubblicato il saggio “Tutte che non rendono fluido il cammino delle le volte che ce l'abbiamo riforme. fatta”.

L’Italia può contare su solide basi per uscire dalla crisi. In termini di economia reale, infatti, è leader in quattro settori strategici:

ABBIGLIAMENTO AUTOMAZIONE ARREDO CASA AGROALIMENTARE


Prefazione, Salone delle Fontane - Roma, 27 giugno 2013

Contando anche sulla presenza di banche più solide rispetto a quelle negli altri Paesi europei, l’Italia potrebbe riattivare l’economia ed avviare un percorso di uscita dalla crisi di tutto rispetto. È vero, il popolo italiano è per sua natura disordinato e individualista con una classe dirigente senza disciplina e abituata a cavarsela day by day, senza programmare, ma il nostro Paese in realtà ha le potenzialità necessarie per superare la crisi e far ripartire l’economia, come, se non meglio, dei suoi più importanti omologhi europei. Purtroppo i fatti dipingono ben altro scenario, tanto che fatichiamo ad agganciare la ripresa di cui si vedono i primi segnali. L'Europa è più o meno uscita dalla recessione. L'Italia è tecnicamente ancora dentro la crisi. Economica e politica. L’importante è, come diceva Winston Churchill, “vedere le opportunità in ogni pericolo”. Un passo in avanti sarebbe il recupero dell’italianità in senso ampio e completo, le caratteristiche salienti di questo popolo

e puntare sempre di più e sempre meglio nel made in Italy. Per farlo bisogna avere il

coraggio di scommettere su progetti nel lungo periodo, avendo una chiara visione del domani. Lo so, sono cose già dette e scritte troppe volte, ma sempre lasciate nel cassetto. Per questo è bene ribadirle. Per concludere ritengo che sia importante mantenere una posizione di discreto ottimismo perché, sebbene non si debbano mai perdere di vista gli elementi di debolezza, dobbiamo fare altrettanto con i nostri punti di forza. Punti di forza, ripeto, che si trovano all’interno del nostro Paese e che possono essere sviluppati in maniera proficua, generando benessere, lavoro e quindi ripresa e stabilità.

“Vedere le opportunità in ogni pericolo.”

Mario Sechi

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Prefazione, Salone delle Fontane - Roma, 27 giugno 2013 Da sinistra: Ivan Lusetti , Enrico Duranti e Marco Piccinini

Creazione di valore per e sul

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Tre attori protagonisti di un modo differente di sviluppo sostenibile ccrea BancaImpresa abbraccia una filosofia proattiva di sviluppo del territorio insieme alle BCC e si focalizza sulla reale necessità dell’impresa proponendo la consulenza strategica più efficiente e in grado di soddisfare gli interessi degli attori in campo. Le risorse della banca sono dunque indirizzate a privilegiare i reali investimenti delle imprese, a selezionare e a ricercare le aziende di elevato standing per sostenere i progetti territoriali più meritevoli. Questo nuovo approccio al mercato viene condiviso con le BCC attraverso lo strumento di pianificazione congiunta. Con tale strumento si definiscono gli investimenti da fare insieme e come individuare sul territorio delle realtà credibili per affidarle e sostenerle. Durante Prefazione, il terzo incontro del

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Gruppo bancario Iccrea dedicato alle BCC azioniste organizzato da Iccrea Holding il 27 giugno scorso, si sono avvicendati gli interventi di tre attori coordinati dal giornalista Mario Sechi. La voce dell’impresa è stata affidata a Ivan Lusetti, Presidente della CIR Food, una delle maggiori aziende italiane ed europee di ristorazione. La CIR vanta un’esperienza di oltre 40 anni nella gestione diretta di mense e centri cottura e incentra il suo lavoro sulla qualità e sicurezza del servizio di ristorazione oltre che sulla tutela dell’alimentazione tradizionale. Il suo contributo testimonia la collaborazione proficua tra un’azienda di grandi dimensioni ed il mondo delle BCC soprattutto grazie ad elementi imprescindibili come il rapporto diretto e la conoscenza del territorio: due plus che hanno favorito la scelta del


Pino De Valeri

183.283 Aziende trattate

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BCC coinvolte nella pianificazione congiunta IBI-BCC

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Regioni coinvolte

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Microsettori d’attività

territorio Credito Cooperativo rispetto a grandi istituti finanziari deficitari in termini di tempi e di procedure. La voce della Banca è stata assegnata a Marco Piccini, Direttore di Banca Reggiana che nasce nel 1999 dalla concentrazione tra la Banca di Credito Cooperativo di Guastalla e la Banca Bentivoglio di Gualtieri ed opera in un territorio ricco di aziende operanti soprattutto nell’automazione e nell’abbigliamento. Lavorare insieme per intercettare figure chiave che portino a buon fine l’operazione è alla base della collaborazione tra le Banche di Credito Cooperativo ed Iccrea BancaImpresa. Solo le azioni sinergiche, in un momento di crisi come questo, possono sviluppare volumi di affari e conquistare il maggior numero possibile di aziende soprattutto in un settore di eccellenza quale l’agroalimentare.

La terza voce è quella di Iccrea BancaImpresa, la banca corporate del Credito Cooperativo che offre consulenza, servizi e soluzioni finanziarie alle PMI e che è fautrice del processo di pianificazione congiunta con le BCC che ha anche portato alla fidelizzazione di CIR. Enrico Duranti, Direttore Generale, ribadisce l’importanza strategica della pianificazione congiunta per cogliere insieme alle BCC coinvolte le opportunità di realizzare sinergie nell’attività di sviluppo sulle imprese più performanti, ottimizzando le risorse finanziarie disponibili verso una clientela che sappia metterle a frutto. Lo strumento dell’analisi settoriale/ territoriale del sistema produttivo nazionale, sviluppato da Iccrea BancaImpresa e messo al servizio delle BCC, interpreta il mondo imprenditoriale con visione prospettica sviluppando proattivamente nuove opportunità di business verso i comparti più proficui come nel caso della cooperativa CIR Food.

La cooperativa emiliana, operante in una zona presidiata da Banca Reggiana, è stata identificata come azienda ad elevato potenziale da conquistare e quindi sostenibile. L’azione sinergica della filiera integrata BCC e Iccrea BancaImpresa ha permesso di creare valore per il territorio e operare consapevolmente nel segmento imprese.

Le Banche oggi sono chiamate a comprendere a fondo il perimetro di azione delle imprese, scandagliando territorio, settore merceologico, livello di indebitamento, produzione, opportunità di sviluppo. Per questo motivo rappresentano i motori per avviare il processo di razionalizzazione dell’offerta e supportare le PMI nella ripresa occupazionale, dei consumi e conseguentemente del mercato domestico. Tangram - n.5 - ottobre 2013

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La consulenza a servizio delle BCC

Pino De Valeri

LEONARDO RUBATTU Prefazione, Salone delle Fontane Roma, 27 giugno 2013

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ome sistema di valutazione degli equilibri aziendali, l’ALM permette analisi statiche (volte a “fotografare” come la composizione tra le poste attive e passive determini o meno gli equilibri richiamati) e dinamiche, utili per verificare come gli assetti rilevati in un definito periodo possano evolvere a seguito di diverse politiche di impiego e raccolta. Oggetto fondamentale dell’attività di ALM è quello di verificare e ottimizzare le decisioni di investimento delle risorse finanziarie disponibili rispetto a obiettivi di rendimento aziendale, tenendo in considerazione i rischi che gravano sull’economia dell’impresa e delle policy aziendali poste a tutela della solidità e stabilità della Banca. In tale accezione, l’ALM tende a evolversi rispetto a definizioni adottate nel passato: da un

insieme di cruscotti statici e dinamici a disposizione del management a un modello culturale orientato alle decisioni aziendali. L’intensificarsi negli ultimi anni degli investimenti in attività di ALM da parte sia delle BCC sia di Iccrea Banca è stato prevalentemente originato dall’incertezza del mercato, dalla rilevante complessità operativa in cui le banche sono chiamate a definire e attuare scelte di investimento e dalla maggiore consapevolezza di alcune fragilità strutturali. In tale contesto, un efficace e utile sistema di ALM orientato alle decisioni deve fornire risposte specifiche alle Direzioni delle BCC in merito a quali siano i principali equilibri in una visione di insieme, quali azioni realizzare per raggiungere gli obiettivi definiti

ALM

Asset & Liability Management È un sistema manageriale dedicato alla gestione integrata delle poste dell’Attivo e del Passivo delle banche, orientato a misurare gli equilibri patrimoniali, economici, finanziari e di rischio per supportare le decisioni di impiego delle fonti finanziarie disponibili.

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Caterina Fattori

per sviluppare una partenership operatinel rispetto delle policy aziendali. Iccrea Banca, tramite l’attività svolta dall’UO va tra Iccrea Banca e le BCC, raccogliendo ALM e Consulenza, intende proporsi alle le necessità, di analisi e di soluzioni, delle BCC quale partner in grado di fornire con- Banche per suggerire possibili strade in cui sulenza (MIFID compliant) e supporto nei rendere sostenibile nel tempo l’azione verso processi di allocazione e gestione delle risor- il territorio. se finanziarie disponibili. Attraverso il sistema ALM, in altri termini, si intende fornire alle Il “sistema ALM” nell’attuale contesto operativo Banche un servizio per migliorare il grado di consapevolezza sui rischi attuali e prospettici conincertezza nessi con specifiche operazioni mercato aziendali o combinazioni delle stesse. Risulta sempre più importante, infatti, proiettare gli indicomplessità insieme di cruscotti statici e dinamici catori nel tempo per capire come operativa definiti per supportare le decisioni consolidare o migliorare i diversi equilibri aziendali al fine di rafforzare l’azione sul territorio. fragilità Attraverso l’ALM e la consulenstrutturale za, in sostanza, si può riuscire a trovare una risposta su quali potrebbero essere i migliori risultati realizzabili con scelte alternative L’ALM si configura sempre di più come modello di raccolta e impiego nel rispetto culturale e manageriale orientato alla decisioni delle policy aziendali. L’attività di consulenza si pone, in tale ambito, come momento fondamentale per agire uniti,

sistema ALM

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Dietro le quinte

Risk Management: ex-ante o ex-post? Il modello del Gruppo bancario Iccrea

L’

efficacia dell’azione di risk management si costruisce ex-ante e la si misura expost. Si ritiene che tale affermazione valga per l’attività bancaria in generale, ma si è convinti che abbia ancor più fondamento e debba costituire un principio guida, nelle scelte di definizione degli assetti, in realtà bancarie di dimensione organizzativa ridotta, quale è il Gruppo bancario Iccrea, se confrontato agli altri player che operano su scala nazionale, o quali sono in assoluto le BCC. Di

seguito si proverà a spiegare il ragionamento alla base di tale convincimento e la modalità con la quale lo si è attuato organizzativamente nel Gruppo Iccrea.

1 “Il ruolo del risk management per un efficace presidio dei rischi: la lezione della crisi”

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In un intervento di Novembre 2011 dell’allora Vice Direttore Generale della Banca d’Italia, Anna Maria Tarantola≥ , si affermava che «la crisi finanziaria, … da un lato, ha posto in luce come debolezze nella gestione del rischio possano comportare danni rilevanti e non sempre sanabili, tali da mettere in pericolo la solvibilità stessa degli intermediari; dall’altro, ha mostrato che c’è ancora molto da imparare, da fare per migliorare i presidi di risk management. L’attività conoscitiva e di controllo condotta in materia dalla vigilanza fa emergere che, pur in presenza di significativi progressi, esistono ancora margini di miglioramento dei sistemi di governo, gestione e controllo dei rischi da parte delle banche». Ed ancora «Il tema del risk management è tornato alla ribalta del dibattito internazionale con la crisi che ha posto in luce diffuse carenze nel processo di assunzione, governo e controllo dei rischi di molti intermediari, carenze che hanno acuito, quando non alimentato, le situazioni di instabilità». Abbiamo provato a tradurre tali affermazio-

ni nel linguaggio tipicamente pragmatico di chi ogni giorno deve fare scelte organizzative per realizzare assetti adeguati ad uno sviluppo sano e prudente del business: la Banca d’Italia pur non disconoscendo quanto fatto in merito dal sistema bancario, peraltro attraverso ingenti investimenti per lo più orientati al soddisfacimento dei requisiti espressi dalla stessa Vigilanza, rileva che il risultato che ne è scaturito non è dei più efficaci e ravvisa la necessità di intervenire con una importante correzione di rotta sull’assetto dell’intero framework di assunzione, gestione e controlli dei rischi ed in particolare sul risk management. In quello stesso periodo (secondo semestre 2011) all’interno del Gruppo bancario Iccrea si stava valutando l’opportunità di intervenire per una revisione di carattere sia organizzativo che funzionale del modello di Risk Management, avendo presenti le evoluzioni in atto presso i principali intermediari bancari, ciò che emergeva dal dibattito internazionale in materia di normativa prudenziale e i nuovi orientamenti espressi in vari consessi dall’Autorità di Vigilanza (era chiaro l’approssimarsi di un aggiornamento della normativa prudenziale in materia di rischi e controlli). Sfruttando tutto il potenziale di un consolidato assetto di governance del Gruppo e forti dell’esperienza maturata nei primi cinque anni di funzionamento della struttura accentrata di risk management, ci si è concentrati su un particolare fattore nello studio del modello da traguardare: la dimensione ridotta del Gruppo. Tale caratteristica, alla quale troppo spesso ed in modo superficiale si accomuna la parola handicap in termini


di disponibilità di mezzi atti a predisporre adeguati presidi di controllo dei rischi, poteva costituire invece il principale fattore di successo della nostra iniziativa. L’attività di revisione del modello di Risk Management è stata condotta, quindi, utilizzando la versione positiva delle motivazioni alla base del principio di proporzionalità in materia di presidi del rischio: se sei piccolo ci sono meno ostacoli per essere efficaci tanto e quanto, se non di più. Una dimensione aziendale relativamente ridotta consente innanzitutto di accorciare la filiera del processo decisionale, serrando le fila degli attori che vi partecipano, ciascuno evidentemente con il proprio ruolo. Si poteva quindi fare in poco tempo e con costi relativamente contenuti ciò che in realtà bancarie più grandi richiede tempi lunghi, investimenti significativi, ma soprattutto, una lungimiranza organizzativa elevata per far quadrare centri decisionali, di responsabilità ed operativi distribuiti su molti livelli verticali ed orizzontali. L’obiettivo era quello di realizzare una struttura strettamente funzionale ad uno sviluppo sano e prudente del business, preservandone tuttavia le caratteristiche di contraltare positivo (e controllo) dei rischi sottesi il business stesso. L’esperienza maturata nei primi anni di funzionamento della struttura ed i feedback provenienti dall’esterno su esperienze analoghe ci avrebbero guidato nelle scelte organizzative per evitare di renderla inefficace (ovvero inutile). Le direttrici funzionali lungo le quali si è voluto intervenire nella definizione del nuovo modello di risk management sono essenzialmente due: • superare lo status di centro di rilevazione e misurazione attraverso una partecipazione attiva e diretta ai processi decisionali di

carattere sia strategico che operativo, con possibilità di esprimere una valutazione ex-ante; • integrare il ruolo di funzione di controllo di secondo livello con un’azione più penetrante all’interno dei processi aziendali, tale da indirizzarli verso un’assunzione consapevole dei rischi e una gestione degli stessi entro i livelli di appetito al rischio definiti. Quanto sopra è stato reso possibile sfruttando proprio il principio di proporzionalità: dimensione ridotta quale fattore di competitività in ragione di una vicinanza operativa del risk management al resto della Banca, alle aree di business, alle strutture di governance e quindi alla macchina operativa (Controllo di Gestione e Pianificazione, Risorse Umane, Organizzazione, IT, ecc.), ai vertici aziendali ed a tutto il top management. In sintesi, vicinanza al processo decisionale sin dal momento in cui si genera. Tali intendimenti sono stati sintetizzati nella prima parte della mission generale assegnata al risk management nel nuovo Regolamento interno, che esalta appunto la componente ex-ante del ruolo svolto dalla stessa struttura: “Il Risk Management concorre alla definizione ed allo sviluppo del framework di assunzione e gestione dei rischi, assicurando che lo stesso sia conforme alla normativa di riferimento, allineato alle best practice di mercato e funzionale al contesto gestionale interno. Il framework di assunzione e gestione dei rischi è costituito dai presidi organizzativi, dai processi operativi e dai controlli di linea, dagli strumenti, dalle policy, dalle metodologie e dai criteri di valutazione dei rischi.” In tale ambito il risk management è titolare dello sviluppo delle metodologie

2. Laddove la “versione negativa” è: se sei piccolo ti è concesso essere più vulnerabile e quindi andare a “sconto” sugli adempimenti prudenziali e sull’efficacia dei presidi di assunzione e gestione dei rischi.

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e dei modelli di misurazione e valutazione dei rischi. Partecipare alla costruzione del framework di assunzione e gestione dei rischi significa fornire il proprio apporto, in ottica evidentemente prudenziale, alla formazione del pensiero di business, attraverso contributi allo studio del mercato (dei fattori di rischio sottostanti, dei profili di rischi delle controparti e della clientela, del settore produttivo di appartenenza, dell’area geografica, ecc.), alla definizione dei livelli di sviluppo (limiti di rischio), alla definizione delle regole di ingaggio (policy e poteri delegati), alla definizione degli assetti e dei processi necessari allo sviluppo del business ed alla sua gestione nel continuo. L’importanza della componente ex-ante dell’azione di risk management non ridimensiona tuttavia la valenza del ruolo ex-post (tipicamente rappresentativo dell’attività di analisi, monitoraggio e controllo in senso stretto). Tale ruolo ed i risultati che ne conseguono diventano indispensabili proprio per dare maggior consistenza ed efficacia alla prima fase propositiva, di costruzione o di correzione. Seguendo tali principi si è sintetizzata la componente ex-post della mission generale assegnata alla struttura:

3. In un Survey sul Risk Management condotto da Deloitte lo scorso anno a livello mondiale (banche rispondenti per un total asset di 18.000 miliardi $) meno del 25% ha dichiarato di disporre di sistemi informativi a supporto dell’attività di risk management eccellenti o molto adeguati.

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Tangram - n.5 - ottobre 2013

“Il Risk Management monitora l’andamento delle attività (e delle passività) a rischio in relazione all’andamento dei mercati di riferimento ed al funzionamento del sistema di gestione interno. In tale ambito: • effettua attività di controllo di secondo livello sull’adeguatezza, l’efficacia e la tenuta nel tempo del framework di assunzione e gestione dei rischi; • rileva eventuali situazioni di rischio eccedenti i limiti definiti dalle policy interne e dalla normativa esterna e, più in generale, situazioni

potenzialmente dannose o sfavorevoli al fine di sottoporle al processo decisionale per una valutazione degli interventi mitigativi da porre in essere; • identifica necessità di fine tuning/manutenzione correttiva ed evolutiva del framework di assunzione e gestione dei rischi fornendo un supporto, per quanto di competenza, nell’implementazione dei relativi interventi.” Un’ultima considerazione attiene un aspetto che può costituire la discriminante tra il successo e l’insuccesso dell’azione di risk management: la disponibilità dell’informazione e la sua accuratezza. La predisposizione delle basi informative e la verifica della qualità dei dati hanno assorbito buona parte delle attività di risk management del decennio appena trascorso nella maggior parte del Sistema Bancario, ed ancora oggi è una questione che fa perdere il sonno a molti risk manager∂. Su tale aspetto il Gruppo Iccrea ha investito molto nei trascorsi cinque anni e continua ad investire tenendo altresì conto che alla sua dimensione ridotta non corrisponde una complessità operativa e finanziaria ridotta, tutt’altro, in relazione al suo ruolo di Banca di secondo livello. D’altro canto, se è necessario che il risk management “relazioni la Direzione Generale e il Consiglio di Amministrazione in merito all’andamento dei rischi nei diversi comparti operativi e di business supportando gli stessi Organi nella definizione degli orientamenti strategici e delle politiche di rischio e nella relativa attuazione”, non è pensabile che questo avvenga senza disporre dell’informazione e senza che la stessa sia accurata. Iannarelli Fabrizio Responsabile Risk Management fiannarelli@iccreah.bcc.it


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Tangram - n.5 - ottobre 2013

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contratti stipulati per 15 milioni di euro per le operazioni nel medicale

Leadership nello small ticket e nei settori emergenti del medicale e delle autofficine

B

CC Lease è l’azienda specializzata nello small ticket con esperienza pluriennale acquisita grazie ad un presidio forte del canale fornitori/vendor e all’arricchimento del portafoglio prodotti. Leasing operativo, leasing finanziario e finanziamenti finalizzati sono i servizi di BCC Lease ad alto valore aggiunto per i beni strumentali di piccolo importo. Nel 2012 BCC Lease si è classificata al 4° posto tra le società operanti nel settore del piccolo leasing strumentale, ma è la prima società a proprietà interamente italiana con oltre 22.000 contratti attivi con PMI, professionisti e artigiani. Recentemente il portafoglio di fornitori convenzionati (in totale oltre 3.500), prima rappresentato soprattutto da dealers ICT e Copy, si è arricchito di settori che continuano a investire e ad andare bene nonostante la contingente crisi economica: il medicale e le attrezzature per autofficine. Eloquenti i dati commerciali per le operazioni nel medicale: 1.219 contratti stipulati per 15 milioni di euro, +35% rispetto l’anno precedente. Numerose attività, prima svolte prevalentemente in ospedali pubblici o grandi laboratori sono oggi di competenza del singolo studio che ha dovuto investire in strumentazione dedicata. Oggi in locazione finanziaria od operativa sono richiesti, dai singoli professionisti, non più solo poltrone e attrezzature per dentisti, ma anche auto refrattometri per gli oculisti, ecografi, apparecchi radiografici o di analisi,

elettrocardiografi ed altri strumenti di dia- TELECOM COMMERCIAL gnostica sofisticata. PRINT EQUIPEMENT Altro settore in crescita è quello delle attrezzature per autofficine. Il meccanico, tradizionalmente dotato nel suo laboratorio COPY di chiavi inglesi e poco più, si è dovuto munire di computer e strumenti per la diagnostica auto (diagnosi eletMACHINERY IT tronica, controllo fumi, macchinari per revisioni) oltre a ponti sollevatori e ad attrezzature per gommisti (smonta gomme e apparecchi per CAR REPAIR l’equilibratura). HEALTH CARE Anche in questo settore i dati commerciali BCC Lease dell’ultimo anno VENDING sono significativi: 1.440 contratti stipulati per 9,6 milioni di euro, +109% rispetto al 2012. Operazioni molto piccole (importo medio è di circa 6.000 Euro) ma importanti nell’e- ATTIVITÀ BCC LEASE: conomia dell’autofficina per gestire veico- I Settori di intervento principali li dotati di controlli e apparati elettronici 1. COMM. EQUIP 4% sempre più importanti e complessi. 2. COPY 13% Siglate anche numerose convenzioni, in ge14% nere con fornitori piccoli e locali, clientela 3. IT 4. HEALTH CARE 23 % tipica del Credito Cooperativo, operanti in 10% questi due settori emergenti: 300 convenzio- 5. VENDING ni con i rivenditori di attrezzature per autof- 6. CAR REPAIR 14% ficine e 580 nell’ambito medicale. 7. MACHINERY 11% La locazione operativa non è più interessante 8. TELECOM 5% solo per i computer ma su tutta una gamma 9. PRINT 5% di strumentazione che BCC Lease finanzia per assistere i fornitori di beni e servizi per le imprese nella loro attività commerciale quotidiana.

Tangram - n.5 - ottobre 2013

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Cinquantenario

del Gruppo bancario Iccrea

1963-2013

1963 NASCE ICCREA

Iccrea nasce il 30 novembre in Via del Tritone n.169, prima sede legale.

190 CASSE RURALI

I rappresentanti di 190 Casse Rurali - ora denominate Banche di Credito Cooperativo (BCC) - si danno appuntamento a Roma per stipulare l’atto costitutivo dell’Istituto di Credito delle Casse Rurali ed Artigiane.

1977

ICCREA HOLDING DIVENTA OPERATIVA

Il nuovo Presidente è Alessandro Azzi, l’Amministratore Delegato è Severino Sangiorgi.

NASCE AGRILEASING

Il 12 maggio 1977 nasce Agrileasing, per volontà della SPEI Leasing (gruppo IMI) per il 51% e della FINCRA (Gruppo ICCREA) per il 49%.

1985 AGRILEASING

51%

Spei Leasing

190 BCC

1995

49%

Fincra

Cambiamento nelle quote azionarie di Agrileasing. ICCREA diventa azionista di maggioranza di Agrileasing.

669 BCC-cra

Casse Centrali 15 (Trento e Federazioni Bolzano) Locali

Federcasse

Iccrea Holding Iccrea Banca Agrileasing Coogestioni Immicra

22

Tangram - n.5 - ottobre 2013

Enzo Badioli è il primo Presidente di Agrileasing


Caterina Fattori

2012

1999 SI PASSA ALLA MONETA UNICA

IL PATTO CON LE BCC

2008 REALIZZATA L’IDENTITÀ VISIVA DI GRUPPO.

Presentato il Patto con le BCC, un nuovo modello di interlocuzione tra le BCC e il Gruppo bancario Iccrea, al fine di concretizzare una forte relazione di partnership tra le Banche e le strutture di secondo livello.

Il Patto fra il Gruppo bancario Iccrea e le BCC

Tangram - n.5 - ottobre 2013

23


Al via la campagna per i Piani di Accumulo 2013

N

el periodo settembre - dicembre 2013 è attiva un’iniziativa di BCC Risparmio&Previdenza per imprimere una significativa accelerazione alle sottoscrizioni mediante la formula del Piano di Accumulo (PAC).

L’incentivo alla base della campagna consiste nell’esenzione dal pagamento del diritto fisso (1 Euro) sulle rate PAC per tutta la durata del piano sui nuovi contratti sottoscritti durante il periodo di validità dell’iniziativa. L’iniziativa, che si inserisce nel quadro della pianificazione fra BCC e BCC R&P, si sviluppa come un ulteriore e concreto passo nella direzione della filiera integrata. La campagna, infatti nasce, come tutte le nuove iniziative di BCC Risparmio&Previdenza, da una analisi congiunta con le Banche stesse ed è dedicata alle BCC che si dimostrano interessate a sviluppare congiuntamente con BCC Risparmio&Previdenza un piano di lavoro finalizzato a questa operatività assumendo reciprocamente precisi impegni per il raggiungimento di un obiettivo in termini di numero di nuovi contratti.

La Sgr, da parte sua, si impegna a supportare fattivamente le BCC nello sforzo per il raggiungimento dell’obiettivo andando ad affiancare ai classici strumenti di marketing (poster, brochure, banner, presentazioni) una serie di strumenti operativi che, a discrezione della BCC, si vadano ad inserire in un preciso processo in grado di ricoprire il pre, il durante ed il post Campagna PAC.

PERCHÉ UNA CAMPAGNA PAC PUNTI DI FORZA DEI PIANI DI ACCUMULO gestione professionale il PAC consente al cliente di partecipare ad una gestione professionale del risparmio anche conferendo capitali modesti. metodo il PAC aiuta il cliente a porsi degli obiettivi e a costituire con gradualità il capitale per realizzarli, sottraendo piccole cifre ai risparmi correnti e stimolando il risparmio. attenuazione del rischio il PAC consente al cliente di accedere ai mercati finanziari (monetari, obbligazionari, azionari) con piccoli investimenti frazionati nel tempo; un approccio che consente di attenuare sensibilmente la rischiosità dell’investimento. flessibilità il PAC può essere modificato in qualsiasi momento, ampliando o riducendo gli importi dei versamenti rateali e la cadenza degli stessi. Può anche essere temporaneamente sospeso, lasciando che il capitale maturato continui ad essere gestito. semplicità il PAC può essere aperto versando l’importo minimo ed i versamenti successivi sono effettuati automaticamente con servizio di addebito in Conto Corrente per il periodo di tempo stabilito. cliente/bcc il PAC consente alla BCC di fidelizzare nel medio/lungo periodo il cliente e di pianificare flussi in ingresso in ambito di raccolta gestita.

PROCESSO OPERATIVO 1

I M POSTAZION E CAM PAGNA BCC Risparmio&Previdenza A. sviluppa sulla base di alcuni indicatori sulla capacità produttiva della BCC un’ipotesi di piano di lavoro B. mette a disposizione dell’interlocutore della BCC i numeri di dettaglio, proponendo, grazie a liste di prospect estratte e fornite dall’Sgr, attività mirate su alcune tipologie di clientela. C. comunica l’adesione della BCC e fornisce il numero obiettivo attraverso lo strumento di CRM del GBI.

2 GESTIONE DELLA CAMPAGNA La struttura Commerciale e Marketing di BCC Risparmio&Previdenza fornirà settimanalmente alle BCC un file riportante alcune misure per monitorare l’andamento della campagna ed una lista dei nuovi contratti aperti. La struttura Commerciale e Marketing evidenzierà alla direzione commerciale della BCC eventuali scostamenti dall’obiettivo e condividerà quindi attività di fine tuning da attuare in collaborazione con la BCC.

3

ANALISI RISULTATI La struttura Commerciale e Marketing svilupperà una analisi dei risultati da condividere con le BCC; obiettivo è ottimizzare il modello e rendere più efficace l’azione commerciale nelle campagne successive.


Domande frequenti a... presidi territoriali

2

data di costituzione

2012

Bologna e Roma

dipendenti

33

Sede centrale e Direzione generale a Milano

Ambito di azione: tutto il territorio nazionale

Chi è BCC Retail? BCC Retail è la Società di servizi del Gruppo bancario Iccrea che si propone come interlocutore per il mercato retail delle Banche di Credito Cooperativo; uno strumento di congiunzione tra l’offerta delle società prodotto e le esigenze delle Banche di Credito Cooperativo.

Quando è nata BCC Retail e qual è la sua missione? BCC Retail nasce a luglio del 2012 su iniziativa di Iccrea Holding che, dopo aver analizzato le tendenze del mercato e il posizionamento delle Banche di Credito Cooperativo nel settore retail, ha deciso di avviare un progetto finalizzato a creare un'unica rete di promozione, distribuzione e gestione di tutti i servizi e prodotti pensati e sviluppati dal GBI per questa importante categoria di clientela. Tale iniziativa trae origine dall’attuale contesto socio-economico, che impone anche alle BCC, come già ha fatto il resto del mercato, di ripensare il proprio sistema di offerta di servizi e includervi aree di mercato fino ad oggi marginali per il Credito Cooperativo, ma che in futuro rivestiranno un ruolo sempre più importante, contribuendo a migliorare il conto economico delle BCC stesse e ad accrescere il livello di fidelizzazione della clientela attraverso una migliore risposta ai suoi bisogni reali. La mission aziendale di BCC Retail è supportare le BCC nella vendita di prodotti retail, raggiungendo il duplice obiettivo di aiutare le Banche nel soddisfare i bisogni della loro clientela e le società prodotto nella gestione del rapporto quotidiano con la banca.

Cosa si intende con il termine cliente retail? BCC Retail rappresenta le risposte alle necessità dei clienti al dettaglio delle BCC; clienti che necessitano di una visione integrata dei servizi a loro offerti, una visione che parta da una attenta individuazione dei loro bisogni e che sappia trovare nell’offerta di prodotti e servizi del GBI le migliori soluzioni per soddisfarli.

Quali sono i vantaggi per le Banche di Credito Cooperativo? La centralizzazione in un’unica Società dell’animazione del mercato famiglie apporterà notevoli vantaggi all’intero Sistema del Credito Cooperativo. Questi vantaggi si possono sintetizzare in: 1. una migliore conoscenza del mercato retail messa a disposizione delle BCC. 2. una risposta alle esigenze del cliente finale attraverso lo sviluppo di prodotti e servizi che, integrando l’offerta delle società prodotto, ne massimizzano l’efficienza per i sottoscrittori e per le BCC. 3. un miglioramento della qualità del servizio al cliente finale con percorsi di formazione ad hoc per gli operatori delle BCC. Obiettivo di BCC Retail è diventare interlocutore unico nella pianificazione dell’offerta, nella realizzazione delle iniziative di marketing e nella formazione tecnica, commerciale e motivazionale degli operatori. La Società diviene anche garante di servizi ed assistenza sia nella fase di prevendita che di postvendita e aspira a diventare punto di riferimento, assumendo il ruolo di partner delle BCC e non di semplice fornitore. Tangram - n.5 - ottobre 2013 25

Abele Gasparini

La Società dedicata al mercato retail


Il Factoring

+16,95%

BCC FACTORING – Turnover

uno strumento per garantire il sostegno finanziario alle imprese

-2,05%

MERCATO FACTORING – Turnover Dati Assifact al 30/06/2013

Intervista ad Oliviero Sabato, Direttore Generale di BCC Factoring BCC Factoring ha conseguito nel primo semestre dell’anno un incremento dei volumi a fronte di un mercato che, dopo anni di crescita, registra una flessione. Come si spiega questo fenomeno? BCC Factoring ha strutturato un’offerta completa in grado di soddisfare pienamente la domanda delle imprese per quanto attiene sia il ciclo attivo sia il ciclo passivo del circolante. Inoltre, in una fase congiunturale negativa, ha saputo recepire le particolari esigenze delle PMI che soffrono maggiormente il credit crunch. Sono state adottate svariate soluzioni che, in termini di dimensionamento e tecnicalità degli affidamenti, sono più adeguate alle sollecitazioni del nostro mercato di riferimento, costituito preminentemente dalla clientela delle Banche di Credito Cooperativo. Ci può fare un esempio? Già dallo scorso anno la nostra società è stata tra le prime a comprendere il forte cambiamento in atto sul fronte dei pagamenti dei crediti dove, in 26

Tangram - n.5 - ottobre 2013

relazione ad una direttiva comunitaria, il nostro Paese si è dovuto uniformare alle regole europee. Da lì fu subito realizzata un’attenta valutazione che ha determinato la messa a punto di soluzioni di prodotto e di processo che si sono rivelate particolarmente incisive in termini di servizio alla liquidità, finanziamento e copertura dei crediti di impresa. Le imprese soffrono per i ritardi cronici nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione: ci sono iniziative di BCC Factoring al riguardo? In una situazione generale pervasa da forti incertezze occorreva dare un segnale importante alle imprese, anche di discontinuità rispetto al mercato, ampliando ulteriormente il nostro ambito di intervento in questo settore. Abbiamo messo a disposizione, a livello nazionale, un plafond di 50 milioni di euro, tramite un accordo con Cassa Depositi e Prestiti, per il pagamento dei crediti vantati nei confronti di Enti Pubblici maturati entro il 31/12/2012 e da questi certificati. Riteniamo che l’attenzione al territorio sia fondamentale ai fini di una definitiva ripresa: nel corrente mese abbiamo perfezionato un accordo con Finlombarda mettendo a disposizione un ulteriore plafond di 50 milioni di euro. L’intervento, denominato CreditoInCassa, si sostanzia nella gestione, smobilizzo e incasso dei crediti scaduti vantati dalle imprese lombarde nei confronti degli Enti locali della regione. Sono in corso di puntualizzazione interventi che riguarderanno altri ambiti regionali. Anche in altri settori stiamo vagliando numerose iniziative, volte a migliorare ed ampliare ulteriormente la nostra offerta e lo sviluppo di prodotti rivolti alle medie imprese delle nostre Banche.


Non Performing Loans: i perché di una gestione industrializzata In questo periodo si parla sempre più delle sofferenze e della necessità di adottare approcci operativi differenti a causa della accresciuta complessità di gestione. Le azioni giudiziali e gli approcci bonari non sono più sufficienti: occorre dotarsi di professionalità adeguate ad ogni ambito operativo e di piattaforme informatiche competitive ed in grado di consentire la realizzazione di obiettivi informativi e gestionali.

Il sistema delle Banche di Credito Cooperativo ha fatto spesso riflessioni sulle diverse opportunità da cogliere grazie ad un accentramento della gestione delle sofferenze in un unico Polo Industriale.

Uno di questi vantaggi è rappresentato dalla possibilità di utilizzare a livello accentrato tutte le informazioni provenienti dai diversi attori. Nella tabella statistica sono riportati alcuni dati rilevati da BCC Gestione Crediti su 68 BCC - equamente distribuite sul territorio nazionale - aderenti alla prima fase valutativa del Progetto NPL sul quale il Gruppo sta lavorando e relativi ai crediti classificati a sofferenza.

Fasce Saldo Lordo (min)

Numero Debitori

% Debitori (su totale)

% Saldo Lordo (min)

% Saldo Lordo (su totale)

0-30

9.436

51,9%

91

4,0%

231

10,0%

30 - 100

4.019

22,1%

100 - 500

3.718

20,5%

805

34,8%

> 500

998

5,5%

1.183

51,2%

18.171

100%

2.310

100%

Come è facilmente desumibile dalla lettura della tabella, i diversi segmenti dimensionali per saldo lordo di esposizione, evidenziano una forte concentrazione numerica (il 74%) delle posizioni debitorie nella fascia medio-bassa (0-100mila), a fronte di un incidenza delle stesse, in termini di valore complessivo dell’esposizione, pari solo al 14% dei volumi totali.

Le riflessioni che possono scaturire dalla lettura di questi dati sono diverse, ma è evidente che l’accorpamento in un “unico portafoglio” consentirebbe l’attivazione di comportamenti di recupero (giudiziali e stragiudiziali) e la dotazione di risorse omogenee in funzione delle diverse fasce di esposizione creditizia con ovvie ripercussioni positive di carattere sia economico e sia operativo.

Tangram - n.5 - ottobre 2013

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INSCORE:

un momento di incontro e di riflessione per crescere sempre insieme In occasione dell’incontro riservato alle BCC Partner che si sono posizionate nei primi tre posti dei diversi cluster di InsCoRe 2012, il Professor Munari ha colloquiato con Presidenti e Direttori Generali sul modello distributivo e la relazione con il cliente nelle banche. Professor Munari, quali sono le principali tendenze evolutive nella relazione della banca con la propria clientela? Il sistema bancario è in profonda evoluzione. Il panorama economico, industriale e finanziario è in trasformazione, le diverse crisi che si sono succedute hanno costretto a profondi ripensamenti dei modelli distributivi e di servizio; le soluzioni normative e regolamentari adottate hanno inciso significativamente sulla struttura dei costi che si è avvitata sulla progressiva caduta della redditività, in particolare per quei sistemi, come il Credito Cooperativo, che si concentrano sui margini d’interesse. In questo panorama si sono mossi dapprima i grandi gruppi bancari e le grandi banche, oggi troviamo più attive ed attente le banche medie, prestissimo dovranno intervenire le banche piccole e minori. Possiamo identificare i principali drivers del cambiamento in atto: • ruolo consulenziale delle filiali; • analisi e migliore comprensione dei bisogni del cliente; • attivazione di relazioni di partnership condivise e riconosciute fra banca e clienti. In questo senso, sono stati attivati o ripensati i diversi canali distributivi attraverso: • la riduzione e il rimodellamento delle filiali; • la forte attivazione dei canali on line; • un nuovo ruolo dei canali di call center, ecc. 28

Tangram - n.5 - ottobre 2013

Questa “rivoluzione silenziosa” chiede non solo nuovi disegni organizzativi, ma una trasformazione dell’attività di front end del bancario. Oggi si chiede ai collaboratori di divenire consulenti, mixando capacità di relazione con competenze tecniche di alto grado. Le banche si stanno muovendo verso l’integrazione degli strumenti di relazione fisici e remoti e sulla loro specializzazione nell’approccio con il cliente, nella focalizzazione sulla consulenza e nella ricerca di miglioramento della qualità percepita dal cliente. La completezza della gamma dei prodotti è un elemento dato, il cliente non lo considera più fra le condizioni per la valutazione e quindi non è più sulla completezza della gamma che si gioca la competizione. Delineate le tendenze evolutive delle banche, professor Munari, lei rileva che vi sia coerenza fra questi processi e le attese della clientela? La direzione del cambiamento è la medesima attesa dai clienti? Il cliente è alla ricerca del valore creato per sé e ciò è calcolato su diversi parametri, non solo economici. Il cliente è disposto a pagare per un servizio di qualità un prezzo commisurato all’effettivo valore creato, e ciò presuppone chiarezza e trasparenza. Per esempio, l’intervento forte della vigilanza e delle associazioni dei consumatori a favore della creazione di conti base e della drastica diminuzione dei costi di servizio, ha reso necessario che la copertura dei costi effettivi fosse realizzata aumentando altre voci, innestando una sorta di “sussidiarietà perversa”, per cui alcuni clienti pagano i costi di altri. Questo, in un rapporto privatistico e commerciale non è corretto e non favorisce una relazione di trasparenza e fiducia che è


alla base del rapporto bancario. Dalle indagini emerge che il cliente individua nella filiale il punto di riferimento per la soluzione dei problemi urgenti e per le operazioni significative, quindi la consulenza, spostando, invece, le operazioni routinarie e a minor valore sui canali diretti e remoti. In questo senso, posso rispondere alla domanda che: sì, l’evoluzione avviata dal sistema bancario è in sintonia con i bisogni e le attese della clientela, a patto di offrire servizi con chiaro valore ed una consulenza di alta professionalità. Ma questa evoluzione sosterrà la redditività delle banche? Non bisogna cadere nella “trappola manageriale”, per cui le operazioni di razionalizzazione creano un clima in cui gli operatori sono più concentrati nel mantenere la propria posizione, piuttosto che sulla relazione con il cliente. Va cambiato anche il sistema di valutazione della produttività delle filiali. L’applicazione della contabilità analitica per prodotto, tipica delle attività industriali, all’attività bancaria ha portato a focalizzare le banche sulle quantità di prodotti venduti, senza che ci fosse una correlazione con le reali esigenze del cliente. Tale atteggiamento determina una relativa incertezza sui risultati per la banca, perché –ad esempio – si possono vendere tutte le carte di credito a budget, ma se i clienti non le usano, queste diventano un costo e non un ricavo per la banca. Il salto di qualità sarà una contabilità analitica per costi e ricavi relativi alla clientela, individuando ricavi standard oltre che costi standard per tipologia di cliente. In questo senso la segmentazione comportamentale della clientela è essenziale. La transizione evolutiva delle banche nei prossimi 20 anni dovrà prevedere il passaggio da un approccio basato sulle transazioni ad un orientamento alle relazioni, per cui, se nel precedente modello la creazione del valore era basata sul numero di operazioni di scambio, sul continuo rinnovo della clientela, sul risultato ottenuto da ogni singolo scambio, sulle quote di mercato raggiunte, sullo sviluppo dei volumi negoziati e sulla minimizzazione dei costi per operazione; nell’approccio relazionale la creazione di valore è centrata sulla gestione personalizzata delle relazioni, in cui le fonti di redditività sono: la selezione della clientela, la modalità di acquisizione (coerenza e trasparenza del rapporto); lo sfrut-

tamento delle potenzialità di acquisto (sviluppo verticale del cliente, piuttosto che espansione orizzontale della clientela); la minimizzazione dei costi della relazione, piuttosto che il costo della singola operazione e così via.

L’integrazione dei canali sarà la chiave di volta del cambiamento, per cui gli sportelli avranno un ruolo fondamentale nell’acquisizione di nuovi clienti e nell’offerta di servizi a valore aggiunto; i canali remoti come l’internet banking si occuperanno di transazioni massive, di informazione e pubblicità; i call center saranno focalizzati sul customer care e sulla vendita. Ci sarà, pertanto, un’inversione di tendenza rispetto alla visione degli anni 90 per cui si andava ad “occupare il territorio” con filiali leggere, al di sotto dei 5 addetti, perché queste filiali hanno dimostrato di non essere in grado di fare sviluppo reale, pertanto meno filiali, ma più adeguate ai nuovi compiti. In questo quadro, quali sono le opportunità per le Banche di Credito Cooperativo? Le opportunità che le BCC possono cogliere derivano dal fatto che interpretano più di ogni altra categoria il ruolo originario del commercial banking. Lo spirito mutualistico e la filosofia della «centralità» delle persone le rendono particolarmente predisposte all’orientamento alle relazioni. Il loro sistema di corporate governance le porta a focalizzarsi più su obiettivi di lungo termine che di breve termine. Il sistema a network consente loro di superare i problemi connessi alle piccole dimensioni. La vicinanza al territorio le rende particolarmente capaci di interpretarne i bisogni e sostenerne lo sviluppo (che non vuol dire solo erogare credito). Nel percorso più sopra delineato, il sistema delle BCC si inserisce quindi coerentemente; le BCC si trovano in una posizione privilegiata per sfruttare appieno le opportunità di questo scenario, a condizione che da un lato ripensino al proprio modello di servizio interno, facendo evolvere l’approccio al cliente dei propri sportelli sempre più verso servizi di consulenza, dall’altro dovranno saper sfruttare le opportunità di un unico gruppo bancario alle loro spalle ed impegnarsi ad una sempre maggiore integrazione, piuttosto che farsi coinvolgere in un percorso di competizione interna che può essere solo negativo.

Prof. Luciano Maria Giuseppe Munari Nato nel 1950 a Milano. Ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari alla Facoltà di Economia dell’Università di Parma. Collabora attivamente con ABI ed è co-fondatore del gruppo ABI sul monitoraggio della Customer Retention nelle banche. Vice Presidente dell’Associazione dei Docenti di Economia degli Intermediari e dei Mercati Finanziari, è Coordinatore del Presidio di Qualità dell’Ateneo di Parma.

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Aumento del capitale di Iccrea Holding Deliberato dall’assemblea straordinaria dei soci del 20.11.2012 da € 1.012.420.109,15 fino a € 1.151.045.421,19 da attuare complessivamente entro il 31.12.2015

90,74% Iccrea BancaImpresa

Fase 1

8,24%

Attuata mediante conferimento di azioni IBI in possesso di BCC ed altri enti del Credito Cooperativo (concambio) e conclusa il 31.12.2012, incrementando il capitale fino a € 1.046.718.188,35 Hanno aderito 188 BCC su 245 aventi diritto, pari al 76% dei soggetti destinatari.

Iccrea Holding

1,02%

Iccrea Banca

Fase 2 Deliberata dal CdA del 23.5.2013 in esercizio della delega ad esso conferita ex art. 2443 c.c., riservata alle BCC che a quella data avessero un rapporto tra il proprio PdV e l’investimento azionario in Iccrea Holding inferiore al 6%

L’operazione si è positivamente conclusa il 20.9.2013, incrementando il capitale fino agli attuali euro 1.103.186.048,70 con l’adesione di 108 BCC su 367 destinatarie, pari al 54% dei soggetti destinatari, tra le quali anche BCC di più recente costituzione

Ora 165 BCC rivestono la qualifica di Partner Il valore del concambio azionario relativo alla prima fase è stato determinato alla pari (€ 51,65 ad azione); il prezzo di emissione delle azioni relativo alla seconda fase è stato determinato in euro 54 cadauna (val. nom. € 51,65 oltre sovrapprezzo di euro 2,35) • Il godimento delle azioni della prima fase è stato fissato al 1.1.2012; il godimento delle azioni della seconda fase è stato fissato al 1.7.2013

A

28,54

13,04

11,71

9,07

7,07

4,50

4,00

aumento di capitale

Come sono cambiate le quote di partecipazione DA prima

Lombardia

Emilia Romagna

Toscana

Veneto

Lazio Umbria Sardegna

Piemonte

Sicilia

DA

29,66

13,30

12,34

7,83

6,89

4,31

4,08

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Pino de Valeri

Motivazioni dell’operazione •

razionalizzare la partecipazione delle BCC al GBI

favorire l’inclusione delle BCC che volessero intensificare la relazione di partnership con il Gruppo bancario Iccrea.

rafforzare i coefficienti di patrimonializzazione del GBI, in risposta allo scenario di volatilità dei mercati e agli obiettivi di capitalizzazione previsti da Basilea 3.

Contenuti della relazione di partnership il raggiungimento dell’indicato livello del 6% attribuisce alle BCC sottoscrittrici la qualifica di Partner del GBI e consente loro di: • • • • •

accedere a canali formativi altamente qualificati accrescere il valore economico della partnership supportare e affiancare lo sviluppo della BCC e della sua operatività supportare la relazione della banca stimolare il senso di appartenenza ad un gruppo riconosciuto

e promuovere uno sviluppo condiviso: •

il GBI è disponibile a partecipare al processo di pianificazione delle BCC per la definizione di piani di sviluppo operativo, che verranno definiti mediante specifici accordi con le stesse. In tal modo potranno essere sviluppati congiuntamente i differenti comparti di prodotti e servizi, nell’ottica di una crescita sostenibile delle singole BCC e, conseguentemente, dell’intero Credito Cooperativo.

dell’aumento A conclusione dell’operazione 4,50

4,02

3,20

2,60

2,36

1,41

1,38

1,26

Friuli Venezia Giulia

Marche

Trentino

Campania

Puglia Basilicata

Alto Adige

Calabria

Abruzzo Molise

4,03

3,94

3,37

2,63

2,07

1,49

1,41

1,24

Tangram - n.5 - ottobre 2013

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I portici

Eventi e appuntamenti Iccrea BancaImpresa

9/11 ottobre

Smart Energy Expo a Verona

L’Evento prevede il coinvolgimento dei principali player nazionali ed esteri per discutere e condividere lo stato dell’arte dell’efficienza energetica. Veronafiere è la prima fiera internazionale sull’efficienza energetica e sulla white-green economy che ha tra gli obiettivi quelli dell'energia solare, delle prospettive occupazionali, del teleriscaldamento, dell'efficienza nell'illuminazione, dell’efficienza energetica nel settore vitivinicolo. Iccrea BancaImpresa e BIT partecipano a Veronafiere – Smart Energy Expo attraverso dei workshop.

23 ottobre Evento Estero IBI

Partecipanti imprese clienti della BCC di Carugate, della BCC di Inzago e della BCC di Sesto San Giovanni e altri clienti presenti sul territorio. L’obiettivo è illustrare il complessivo sistema d’offerta per sostenere la crescita e lo sviluppo delle attività nei mercati esteri. Presso la sede della BCC di Carugate

6/9 novembre IBI partecipa ad Ecomondo

Iccrea BancaImpresa, con la Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia Romagna e BIT, identifica la sua partecipazione alla manifestazione fieristica “Ecomondo 2013” con tre diverse tipologie di interventi: - presidio dello Stand padiglione D7 - B7 “Città Sostenibile” - Convegno dal titolo “Agroenergie, il sostegno del settore da parte del Credito Cooperativo e le politiche regionali” - Workshop “Green economy e sostenibilità: fattori chiave per il rilancio del turismo” Presso la sede della Fiera internazionale di Rimini, Via Emilia 155

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12/14 novembre Task Force Italo-russa

Forum giuridico-economico per la condivisione delle esigenze delle piccole e medie imprese italiane e russe. L’evento vedrà il coinvolgimento di alcune BCC e PMI loro clienti, selezionate secondo i tavoli tematici. Iccrea BancaImpresa, in quanto membro del Comitato Direttivo, fornirà tutte le indicazioni al fine di garantire la massima partecipazione del Credito Cooperativo all'evento, unico in Italia e giunto alla sua XXIII edizione. La Rappresentanza Commerciale Russa, in collaborazione con il Ministero per lo Sviluppo Economico Russo, garantirà la partecipazione di Enti, Regioni, Istituzioni ed aziende in rappresentanza dell'intera Federazione Russa. A Torino. Luogo da definire.

21 novembre Evento Estero IBI con la partecipazione di Promex

Partecipanti imprese clienti della BCC Crediveneto e del territorio. L’obiettivo è illustrare il complessivo sistema d’offerta per sostenere la crescita e lo sviluppo delle attività nei mercati esteri. È prevista la presenza di Promex Padova. Presso la sede della BCC Crediveneto

4 dicembre Evento Estero IBI

Partecipanti imprese clienti della BCC Piove di Sacco e del territorio. L’obiettivo è illustrare il complessivo sistema d’offerta per sostenere la crescita e lo sviluppo delle attività nei mercati esteri. Presso la sede della BCC Piove di Sacco


Roberta Paolucci

Iccrea Banca CARTABCC SCENDE IN PISTA Lo scorso luglio è stata siglata la partnership con FIDAL (Federazione italiana di atletica leggera), per la quale Iccrea Banca avvia la realizzazione di una nuova carta prepagata con IBAN co-branded, che sarà a disposizione delle Banche di Credito Cooperativo nel prossimo autunno. Molti gli eventi sportivi che vedranno il marchio CartaBCC sui pettorali degli atleti uomini, sui fondali delle interviste e sulle testate sportive come TuttoSport e Corriere dello Sport.

5/6 ottobre Jesolo

Campionati Italiani Allievi su Pista.

11/13 ottobre Jesolo

Campionati Italiani e per Regioni Cadetti.

12/13 ottobre Modena

Campionati Italiani di Società Under 23 "Finale Oro".

FESTAMBIENTE Un’estate all’insegna della sostenibilità ambientale per CartaBCC Anche quest’anno Iccrea Banca, insieme alla neonata CartaBCC TascaConto ha preso parte a Festambiente, la XXV edizione del festival nazionale di Legambiente che riunisce ogni anno migliaia di persone in nome della sostenibilità dell’ambiente, della cultura e del vivere sano. Dal 9 al 18 agosto, presso il parco della Maremma, la neonata CartaBCC TascaConto si è fatta conoscere meglio dai visitatori interessati, grazie a hostess professionali dedicate a spiegarne caratteristiche e vantaggi, a uno stand interamente allestito con materiale promozionale e gadget a marchio CartaBCC. Numerose le conferenze e i dibatti con tematiche ambientali a cui hanno partecipato nomi di spicco del mondo accademico ed economico, come Giuliano Amato, Marco Onado, Giovanni Maria Flick. Per il Credito Cooperativo, Francesco Carri, Presidente della Banca della Maremma e di Iccrea Banca, ha illustrato le diverse iniziative attivate dal Sistema in collaborazione con Legambiente a favore dello sviluppo economico sostenibile del nostro paese.

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Succede all’estero

Unione Europea tra regole ed opportunità

I

n coincidenza con la discussione politica sulle misure del Governo (cd. “decreti del Fare”), e al monitoraggio dell’equilibrio di bilancio, è tornato di attualità il sostegno comunitario alla nostra economia reale, con particolare riferimento ai Fondi Strutturali e al loro non pieno utilizzo.

un ruolo qualitativo e quantitativo ancora più centrale.

A questa analisi occorre tuttavia collegare l’incremento delle risorse previsto nella programmazione UE 2014-2020 e le modalità comunitarie per facilitare l’accesso al credito delle imprese. Ciò sia per quanto riguarda le misure di sostegno a gestione comunitaria diretta, sia quelle gestite ed attuate ai livelli nazionale e regionale, come i Fondi Strutturali.

Il Gruppo BEI sia direttamente attraverso i propri prodotti, sia indirettamente in qualità di gestore degli strumenti comunitari, rappresenta da 55 anni il principale organismo UE di sostegno per le realtà imprenditoriali, pubbliche e private.

Al dilagare della crisi causata dagli shock prima finanziari e poi economici, si è aggiunto il problema dei debiti sovrani e le conseguenti misure di austerità. In tale si-

tuazione l’emanazione di normative europee sempre più stringenti per l’attività bancaria (Basilea III) - imperniate nella definizione di livelli prudenziali su tematiche fondamentali come la liquidità, il patrimonio e la gestione dei rischi del sistema bancario - sta svolgendo una funzione prociclica che rischia di vanificare gli enormi sforzi di Paesi come l’Italia, indebolendo i primi timidi segnali di ripresa economica. Al fine di stabilizzare i mercati finanziari, la BCE ha posto in essere iniziative di carattere straordinario; in un’ottica prospet-

tica, però, dovrà essere affiancata anche da altre istituzioni europee. In tal senso, si registrano già dei segnali volti, ad esempio, ad attribuire al Gruppo BEI di Lussemburgo (Banca e Fondo Europeo degli Investimenti) 34

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Di ciò si è avuto conferma dalla BEI quando, nel Luglio scorso, il Vice-Presidente Scannapieco ha presentato un mix di strumenti che costituiranno il volano principale del sostegno all’economia reale europea.

In tale contesto evolutivo nascono indubbiamente delle opportunità per il sistema bancario italiano. In particolare, il Gruppo bancario Iccrea sta ulteriormente sviluppando i rapporti operativi con la BEI (si vedano le cartolarizzazioni IBI-BEI) per rendere ancora più efficiente ed efficace la propria strategia e migliorare il mix di utilizzo dei vari canali nazionali e comunitari, ad esempio su importanti tematiche come il funding, in primis quello a medio e lungo termine, e garanzie, sia per attenuare il rischio di credito, sia per un minor assorbimento di patrimonio. È nostra convinzione che tale ampliamento dell’offerta di prodotti e servizi a supporto del sistema del Credito Cooperativo e della sua clientela, proprio in virtù della vicinanza del nostro sistema all’economia reale, costituisca un’opportunità per un migliore utilizzo delle risorse destinate al nostro Paese e possa fornire un contributo alla sua ripresa economica.


La scomparsa di Antonio Donetto, presidente di BCC Lease Il 28 giugno 2013, a soli 65 anni, è improvvisamen- il top management, a nome dell’intero Gruppo te venuto a mancare Antonio Donetto, Presidente bancario Iccrea, sono vicini alla famiglia in questo della BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura, dei momento di dolore. Servizi Bancari Associati e di BCC Lease. Tutto il Gruppo lo ricorda con riconoscenza per Il Presidente di Iccrea Holding Giulio Magagni, aver dedicato la sua vita al Sistema del Credito il Direttore Generale Roberto Mazzotti e tutto Cooperativo, offrendo competenze ed affabilità.

Le nuove cariche di BCC Factoring e BCC Lease (2013-2015)

inello Ignazio Parr oli nc Enrico Gia mo da A o Eugeni poricci Ca o ic en Dom rani Roberto Spai bati ar Fernando Sb ia el m Mauro Ca gnoli Augusto Ba ri pa as Luigi G riolo nd A do ar Ricc to Oliviero Saba

Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo

ppa Giovanni Ca ini gh ra Ba r Valte uzzi cc Giovanni Bo ni go Carlo Man istretta Francesco M arbati Sb do Fernan oli gn Ba to Augus Fellegara Anna Maria riolo Riccardo And ri pa Luigi Gas Piero Biagi

Presidente Consigliere Consigliere Consigliere Consigliere Presidente Sindaco Effettivo Sindaco Effettivo Sindaco suppl. Sindaco suppl. D.G.

D.G.

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CartaBcc e Fondazione ISAL sono partner nella lotta al dolore cronico con diverse iniziative come il Call Center dedicato ai titolari di CartaBcc, eventi, incontri tematici e seminari.


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