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dAnielA de SouzA

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RESTAURANTS GUIDE

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MILANO PEOPLE

SEE YOU IN THE ATELIER

BRAZILIAN-BORN DANIELA DE SOUZA, CREATOR OF HIGH FASHION IN HER MILAN ATELIER DANIELA DE SOUZA, ORIGINI BRASILIANE, CREATRICE DI ALTA MODA NELLA SUA SARTORIA MILANESE text Teresa Favi

@DANIELA.DE.SOUZA

Your Atelier is in a place that already had a connection with

fashion, isn’t it? It was the press office of the National Chamber of Fashion for 15 years. When I came to Milan to study at Marangoni in 2012, I lived on the third floor of this building. Mario Boselli, then president of the Chamber of Fashion, once told me something enlightening: “Talent is important, but commitment is more important than talent”.

How did your relationship with fashion and Milan begin?

I started modelling at the age of 12, and soon came to Europe. I was based in Zurich where I studied German while studying law, fixated on the idea of becoming a lawyer. But it didn’t work. Milan and fashion were the turning point. Another world. The taxi driver who prompts you with the words in Italian, the bartender who greets you every morning… It was my home, a special combination of Switzerland and Brazil.

What is unique about your atelier?

Those who come to me to do because standard sizes are not right for them. My distinctive quality is knowing how to listen and create something that makes a person feel better about themselves.

You are married to the former Superintendent of the Scala, Alexander Pereira, now at the Maggio Musicale in Florence. Does fashion reconcile with opera?

The worlds of classical music and theatre are very attracted to fashion. Alexander and I enjoy a mutual exchange.

Your Milan in three favourite places

On a side street off Via Manzoni is a small square with a fountain where I often sit to gather ideas. The Bouecc restaurant in Piazza Belgioioso. And then the Teatro alla Scala, my home for six years. It was there I learned how Italian women dress.

Il suo Atelier è in un luogo che ha già avuto a che fare con la moda, non vero?

È stato l’ufficio stampa della Camera Nazionale della Moda per 15 anni. Quando sono venuta a Milano per studiare alla Marangoni, nel 2012, vivevo al terzo piano di questo palazzo. Una volta Mario Boselli, l’allora presidente della Camera della Moda, mi disse una cosa illuminante: “Il talento è importante, ma più importante del talento è l’impegno”.

Come è iniziato il suo legame con la moda e Milano?

Ho iniziato a lavorare come modella a 12 anni, e presto sono venuta in Europa. Facevo base a Zurigo dove ho studiato tedesco frequentando giurisprudenza, trasportata dall’idea di fare l’avvocato. Ma non funzionava. Milano e la moda sono stati la svolta. Un altro mondo. Il tassista che ti suggerisce le parole in italiano, il barista che ti saluta ogni mattina… Era casa mia, un mix speciale tra Svizzera e Brasile.

L’unicità del suo atelier?

Chi viene da me è perché nella sua taglia qualcosa non va rispetto agli standard. Saper ascoltare e realizzare qualcosa che faccia stare meglio con se stessi è la mia qualità distintiva.

Lei è sposata con un noto uomo di cultura, l’ex-Sovrintendente della Scala Alexander Pereira, ora al Maggio Musicale di Firenze. Si concilia la moda con la lirica?

Il mondo della musica classica e del teatro sono molto attratti dalla moda. Io e Alexander abbiamo uno scambio reciproco. È una cosa molto bella.

La sua Milano in tre indirizzi del cuore.

In una traversa di via Manzoni, dietro casa mia, c’è una piazzetta con una fontana dove spesso mi siedo per raccogliere le idee. In piazza Belgioioso c’è il ristorante Bouecc: la mia salvezza quando sono indaffarata. E poi il Teatro alla Scala, casa mia per sei anni. Lì ho imparato come si vestono le italiane.

MILAN IS THE CAPITAL OF

FASHION, IT CHALLENGES YOU EVERY MORNING TO DO BETTER BECAUSE IT IS FULL OF STIMULI

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