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AVANTI TUTTA, NEL PASSATO
LA STORIA DEL LANIFICIO RICCERI ATTRAVERSO I SECOLI, TRA SCELTE LUNGIMIRANTI E LA CAPACITÀ DI GUARDARE AL FUTURO PRENDENDO SPUNTO DALLA TRADIZIONE
DI MATTEO GRAZZINI
Negli anni Venti del secolo scorso Prato aveva poco più di 55.000 abitanti, era già Coiano era un borgo a sé, il suo abitante ha allargato i propri capannoni, ne sono
più tristemente famoso, Gaetano Bresci, era già stato “consegnato” ai libri di storia e per
raggiungere il centro città era necessario attraversare quell’insieme di campi, orti e
rigagnoli diventati poi una delle arterie principali di Prato, viale Galileo Galilei. In quella Coiano Luigi Ricceri fondò il lani porta il suo nome, ab 1848, quando il “seme” sile fu gettato dal capostipite e nonno di Luigi, attività tessile di famiglia, con tanto di te te, nel 2017, ed è pronta a guardare al futuro prendendo spunto dal passato, gna ma letteralmente -
IL LANIFICIO FU FONDATO DA da Francesco e Luigi Ricceri LUIGI RICCERI raccolto il testimone dal nonno Luigi e dal
NEL 1848 padre Giorgio e gui -
A COIANO UN BORGO nendone la struttura: a ciclo completo, alta
ALLE PORTE qualità, materie prime -
DELLA CITTÀ mento sul territorio e continua ricerca. In tanti, negli anni, lotti o i comuni della periferia pratese ceri non si è spostato di un metro
Da allora la fabbrica non si è mossa da
Coiano e da via Bologna: si è espansa, Francesco Ricceri - in cui nostro padre
UN’IMMAGINE D’ARCHIVIO DELLO STORICO LANIFICIO RICCERI
UNA PRODUZIONE CHE SI ATTESTA TRA I 600 MILA METRI ED IL MILIONE DI METRI DI TESSUTO ALL’ANNO
NEGLI ULTIMI 35 ANNI L’AZIENDA È PASSATA DA 68 A 110 DIPENDENTI
avrebbe avuto la possibilità di trasfor appartamenti in pieno boom immobi fabbrica è sorta lungo una delle gore di Prato, ricca di acqua, un bene necessario e fondamentale per il anni fu deciso di mantenere la struttura verticale investendo noni. Da quando sono ad aver cambiato tut ramosa alla cucitrice”.
Giancarlo Zamori. Ed teremo nei capannoni NEGLI ANNI, IN CONTROTENDENZA,
IL LANIFICIO RICCERI NON SI È -
MAI SPOSTATO nelli era ancora attiva, pavimenti, montacari-
DI UN METRO mosfera del passato.
Siete un esempio virtuoso di ricambio generazionale. Qual
Ora guardate al domani lavorando sulla
vostra storia, con il nascente archivio.
estivo, catalogati per nome e cliente. Uno
preceduto?
Direi lo spirito imprenditoriale, la passio
VEDUTA AERE DELL’AZIENDA IN UNA FOTOGRAFIA D’ARCHIVIO
doveva produrli lui, non farli fare agli al to ma noi abbiamo fatto questa scelta e la portiamo avanti.
Siamo in un periodo in cui la tradizione si scontra con l’innovazione. Tessile e digitale: qual è il vostro rapporto con il virtuale ed il marketing moderno? ne negli spazi di Ideabiella. Prato è ancora un brand, il suo nome è spendibile
lo veniamo dagli anni siamo adattati e orga terminante, e abbia il campionario. Ma il nostro mestiere rimane legato al prodotto e gli stilisti non amano guardare il tessuto solo al computer ma vogliono toccarlo e valutarlo al tatto e alla vista.
made in Italy. I clienti cinesi o americani giunto della qualità. Poi a Prato facciamo
‘A PRATO SIAMO PIÙ SPECIALIZZATI più donna e a Biella più formalità e industria. Non produciamo IN TESSUTI PER in quantità come altre
LE COLLEZIONI siamo tra i 600 mila metri ed il milione DONNA, ABBIAMO abbiamo un prodot-
PIÙ FANTASIA’ riore alla media. Qui lo produttivo e di consegne. Questa è la Ricceri.