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ECCENTRICA… E PERMANENTE
AL CENTRO PECCI FINALMENTE LA COLLEZIONE CHE RACCOGLIE LE OPERE PIÙ IMPORTANTI CON UN ALLESTIMENTO PENSATO DALLO STUDIO FORMAFANTASMA
DI FRANCESCA LOMBARDI
Eccentrica è una storia che inizia qualche anno fa. Per la precisione sette, quando una navicella spaziale atterra su Prato per captare e divulgare le vibrazioni del tempo presente. Al comando della straordinaria operazione di allora, Maurice Nio, visionario architetto olandese incaricato dell’ampliamento del Centro per l’Arte Contemporanea della nostra città fondato nel 1988. L’edifcio esistente viene integralmente conservato e lasciato intatto in tutti i suoi aspetti. A esso si accosta, in forma di anello, un nuovo volume che, riprendendo il disegno dell’originario parco circostante, si orienta verso la dimensione pubblica. Una sorta di piercing che termina con una antenna capace di captare nuove energie. Lo spazio appare da subito perfetto per ospitare la collezione permanente del Centro: un motivo in più per visitare questo luogo, avam- posto del sentire contemporaneo unico in Italia. stanza, Il taglio è una macchina del tempo, Italia Novanta e Futuro Radicale.
Ci sono volute diverse primavere per avere la collezione permanente, ma oggi Eccentrica si presenta al pubblico con un originale allestimento pensato dal celebre duo di designer Formafantasma, cresciuti in Olanda e arrivati da qualche anno a Milano, dove oggi vivono e lavorano. Ospiti del Pecci due anni fa con una mostra legata all’industria del legno dal titolo Cambio, la collaborazione con Formafantasma è stata fortemente voluta dal direttore del Centro, Stefano Connicelli Cagol che, a un anno dal suo insediamento, mette a segno un importante traguardo: un nuovo e sorprendente percorso che rilegge le opere raccolte dal Centro selezionando - attraverso una visione laterale - 55 tra le oltre 1200 opere acquisite o donate dal 1988 ad oggi.
Per la prima volta un’ala degli spazi espositivi viene dedicata in modo permanente all’esposizione delle collezioni. Il progetto di design espositivo frmato dal celebre studio di Milano e Rotterdam si ispira al tessuto, parte importante del Dna pratese, e si muove secondo criteri di sostenibilità e accessibilità, che condivide con il Centro. L’Ala grande Nio che accoglie la nuova collezione, si trasforma così in un luogo ancora più iconico volto a trasmettere al pubblico l’essenza stessa del Centro, raccontare Prato e conoscere l’arte contemporanea dal dopoguerra a oggi. Perché il nome Eccentrica? Come ci spiega il direttore: “È una parola che rimanda al porsi fuori dal centro. Vicino al casello autostradale, la posizione del Centro Pecci è di un punto di snodo e di passaggio. Le sue collezioni restituiscono una varietà di produzioni artistiche che aprono percorsi eccentrici tra le discipline, contaminando i discorsi e le pratiche. Eccentrica vuole celebrare questo potenziale attraverso un allestimento che trae la sua forza dai cortocircuiti temporali e spaziali tra opere e materiali d’archivio d’arte”. Sin dagli inizi, l’attività di collezionismo del Centro ha voluto testimoniare la storia dell’istituzione e il suo impegno nel promuovere e difondere la cultura contemporanea. Con il sostegno dell’imprenditoria, le collezioni si sono formate in risposta alle esposizioni, ai lasciti di privati e alle scelte delle varie direzioni.
Tra gli artisti: Liliana Moro (cover di questo numero, NDR), Sylvie Fleury, Lucia Marcucci, Chiara Fumai, Lucio Fontana, Anish Kapoor, Jannis Kounellis, Julian Schnabel, Massimo Bartolini, Francesco Torrini, Superstudio.