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L’ARTE AI TEMPI DEI SOCIAL
UNA CITTÀ TUTTA DA RISCOPRIRE TRA LUOGHI DEL CUORE E RICORDI D’INFANZIA DI RACHELE BOROTTO DALLA VECCHIA
RACHELE BOROTTO, CONTENT CREATOR CONOSCIUTA SUI
Social Come Blonde With Stendhal
Fin da bambina la mia passione era disegnare, durante le scuole medie il professore di arte mi motivò moltissimo a proseguire i miei studi in ambito artistico e culturale. Per l’esame di terza media ricordo che mi fece dipingere un dipinto di Tamara De Lempicka. È così che mi sono appassionata alla pittura e alla storia di questa importante piccoli sia fondamentale per costruire una passione, Prato è una città ricca di ambienti culturali che possono spronare i bambini ad avvicinarsi ad un mondo così bello. Durante gli anni al Liceo Artistico e all’università di Scienze dei Beni Culturali di Pisa il - lito, ma dopo la pandemia sono tornata a vivere Prato e mi ci sono legata sempre di più, tanto che ho scelto di fare il tirocinio universitario magistrale al Museo dell’Opera del Duomo. Sono molto contenta della mia scelta, ogni relazione ed evento passato mi è servito per arrivare alla persona che sono
Instagram, e l’ho fatto soprattutto per due motivi: il poteva accedere a musei ed archivi. Il mio obiettivo era quello di cercare di sensibilizzare su questa tematica così importante. Il secondo motivo che mi ha spinta ad aprire un canale interamente dedicato all’arte è stato l’assenza di qualcuno sui social che mi informasse sulle novità artistiche del territorio e su cosa visitare in ambito culturale in una determinata città; quindi, ho deciso di Instagram e TikTok che tanto avrei voluto iniziare a seguire. Prato mi ha aiutato e continua a ispirarmi ogni giorno nel mio lavoro come content creator. È un concentrato di bellezza senza tempo, la mia parte preferita è quella del centro storico con il Duomo, piazza del Comune e Palazzo Pretorio, la Chiesa di San Francesco e il Castello dell’Imperatore Qualche anno fa quando ho portato alcune mie amiche dell’università in visita a Prato, mi sono stupita che non sapessero dell’esistenza del Castello dell’Imperatore. Da quel momento a chi viene per la prima volta in di apertura e di visitarlo, è gratuito e assolutamente da non perdere. Tra le bellezze di Prato che, invece, ho scoperto crescendo c’è senza dubbio Forma squadrata con taglio di
Henry Moore in piazza San Marco, un’opera che ho iniziato ad apprezzare maggiormente crescendo e che ho approfondito soprattutto grazie alla mostra dedicata a Moore al Museo Novecento di Firenze. Di recente ho scoperto che fortunatamente il comune vuole restaurarla ed io spero che, oltre al restauro, venga aggiunta anche una didascalia che informi i cittadini di cosa guardano ogni giorno passando per quella piazza. Nonostante il mio amore per il centro storico, che frequento abitualmente, rimango trascorso l’infanzia e ho tantissimi ricordi legati a quei luoghi, partendo dalla gelateria Da Marco dove facevo merenda con i miei amichetti, alla mia scuola elementare Claudio Puddu, arrivando al campo sportivo e ai Giardini Rossi da cui parte la ciclabile per raggiungere il Parco di Galceti. Maliseti mi ha cresciuta ed ospitata per tutti i pomerig-
Spostandoci, invece, verso la provincia una chicca da non perdere è la Villa Medicea di Poggio a Caiano, progettata da Giuliano esempio di architettura rinascimentale. Per me merita assolutamente una visita, possi- bilmente con una guida turistica per capirne a pieno tutta la sua eccezionale meraviglia. Una meraviglia che a Prato ricorre spesso, nelle piazze imponenti, nei giardini rigogliosi, nel pulpito esterno del Duomo realizzato da Donatello. Non penso che ci siano altri simboli di Prato paragonabili al Pulpito per meglio descrivere la città. L’originale si può ammirare all’interno del Museo dell’Opera del Duomo accompagnato al grande capitello bronzeo dell’artista, mentre il Pulpito posizionato sull’esterno della chiesa è una copia ben fedele. Le opere di Donatello che custodiamo a Prato, data la loro rilevanza nella storia dell’arte italiana del Quattrocento, spesso si trovano in giro per il mon- la città nella sua interezza, spesso infatti viene prestato solo parzialmente. Oltre alla sua importanza artistica, il Pulpito è un vero e proprio simbolo di storia e cultura della città: ogni 8 settembre, infatti, in occasione del Corteggio storico viene ostentata la Sacra Cintola dal Vescovo e dal Sindaco. In pochi sanno che la Sacra Cintola appartiene città e ai cittadini, un aspetto che da sempre le attività museali di raccolta, conservazione e valorizzazione di opere d’arte contemporanea, l’organizzazione di esposizioni temporanee, rassegne ed eventi.
BANCHETTO DI ERODE
Le Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista sono un bellissimo ciclo nella cappella Maggiore del Duomo di Prato, eseguiti da Filippo Lippi e aiuti
VILLA MEDICEA
DI POGGIO A CAIANO
Progettata da Giuliano da Sangallo per Lorenzo esempio di architettura rinascimentale.
Un simbolo dell’opera ordinatrice dell’uomo sulla natura.
CIRIBÈ
Adoro i piatti tipici pratesi, soprattutto le polpette di sedano dell’Osteria Ciribè in piazza Mercatale, una versa delizia a cui non so proprio rinunciare.
GIARDINO DEL TÈ
Si può trovare un’ampia scelta di tè, infusi e dolci artigianali, è il posto ideale per trascorrere un pomeriggio o una serata in completo relax.
PASTICCERIA IMPERO
La colazione da Impero a Chiesanuova è un momento a cui non posso rinunciare, per me è la migliore di Prato.