LKT Mag Aprile 2012

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04 EDITORIALE 13 LKT DESIGNER 23 LKT PERSONAGGI 32 LKT ART 37 LKT FASHION 39 LKT INTW 43 LKT HIGH TECH 47 OROSCOPO

“Lookout Lookout è una canzone che amo molto.” Mi scrive Samantha, talentuosa ragazza dall’aforisma facile (la trovate a pagina 23). Lo sapevate che esiste una canzone intitolata come il nostro magazine, dei Perfume Genius? Io non lo sapevo, ma l’ho ascoltata su youtube e mi è piaciuta assai. Mi sembra un buon modo per salutare la primavera appena arrivata, che porta con sé la voglia di aprire le finestre per far entrare aria nuova, rivoltare gli armadi, acquistare un capetto che andrà di moda in estate, leggere una delle ultime novità in libreria sul kindle, e… il resto aggiungetelo voi, perché sono sicura che la stagione appena iniziata regali voglia di cambiamento un po’ a tutti. Ah, dimenticavo, volete la preview di cosa troverete nel nostro magazine, questo mese? Ma certo! Ve lo scrivo in ordine sparso: Samantha Leone, il duo di designer di Marc Andersen e Metti una sera a cena, Fabio Petani (lo conoscete?), la scrittrice Giusi Marchetta, una primavera geek by Fran, fashion tips by Ale, eventi, lo shooting by UPTOYOU (sponsored by Hans, Luca Stefani e Mond’uomo), per finire con il solito oroscopo di Miss Travetta (consultata anche sul web, dalle celebs di Hoollywood). Buona primavera a tutti!

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La riproduzione dei contenuti, totale o parziale, è espressamente vietata. Tutti i marchi citati in LOOKOUT MAGAZINE sono di proprietà delle rispettive Case. La redazione declina ogni responsabilità in merito ai contenuti pubblicitari.

the new face mensile di moda, arte, tendenze, musica, viaggi e nightlife Direttore Generale: Andrea Ferrero Direttore Responsabile: Erica Vagliengo Art Director: Daniela Brondino (daniela@lookout.it) Capo Redattrice: Erica Vagliengo (erica@lookout.it) Redazione: Francesca Masoero (francesca@lookout.it) Alessandra Lacroce Segretaria di redazione: Valentina Mosca Società editrice: Gruppo LOOKOUT comunicazione Strada Piemonte, 11 Bricherasio (To) tel. 0121.598706 fax 0121.349194 www.lookoutmagazine.it e-mail: redazione@lookout.it Stampa: Stamperia MARCOGRAF s.r.l. Responsabili vendite: Fabio Petani Silvia Saltalamacchia Waldemara Lentini Pubblicità: 0121/598706 tiratura 10.000 copie FREE PRESS VIENI A TROVARCI SU www.lookoutmagazine.it facebook LOOKOUT MAG Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Pinerolo, n.2 del 1.09.2009 LOOKOUT group editore In copertina: Hans Biscaldi e Deborah Paiano PH & Styling UPTOYOU Hair&make up Fabiola Scollo



Giacca: D. Alessandrini Pashmina in seta: D. Alessandrini T-shirt scollo a V: D. Alessandrini Model: Alessandro Savasta Styling & ph: UPTOYOU Make-up and Hair Style: Fabiola Scollo



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Giacca fantasia: D. Alessandrini T-shirt scollo a V: D. Alessandrini Pantalone: San Francisco Scarpe: O.X.S.


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Flash di colore per un giovane uomo contemporaneo, che ama distinguersi, attraverso una moda fatta di particolari e pezzi originali. Come la giacca fiorata di Alessandrini, o i pantaloni San Francisco e le sneaker di Cesare Paciotti, garanzia di qualitĂ ed eleganza made in Italy. Erica Vagliengo

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Pantalone: Armani Jeans Sneackers: Cesare Paciotti

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nella pagina accanto Giacca: D. Alessandrini

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di Francesca Masoero

Chiara Zanella Ferro e Marco Thiella sono due italiani che vivono, lavorano e fanno arte a Berlino. Il loro approccio è poliedrico, eclettico: nelle loro creazioni si respira un mix di odori diversi, rubati alla cultura, al cibo, al design e al lifestyle italiani. Chiara e Marco lavorano come artisti, ma organizzano anche cene (con Metti una sera a cena) e realizzano sciarpe e foulard post pop, coloratissimi (con il brand Marc Andersen). Ecco cosa ci hanno raccontato, in esclusiva per LKT.

In Italia cosa facevate? Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti a Venezia, abbiamo iniziato a “riadattare” come dire, le nostre capacità per

sopravvivere e poter trovare lavoro. Venendo da famiglie semplici non potevamo dedicarci all’Arte tout court. Abbiamo quindi lavorato come graphic designers e consulenti creativi per diverse aziende del settore fashion. Stanchi dei modi e delle “regole”, abbiamo provato a dare vita ad un progetto di interior design, purtroppo, rinunciandovi per via della crisi. E quindi, abbiamo deciso di fuggire a Berlino, dove la nostra creatività ha finalmente trovato spazio e modo di esprimersi. Cosa c'è a Berlino di diverso? Berlino è aperta e disposta a scommettere sulle capacità delle persone, qui la meritocrazia esiste e, siamo convinti di aver fatto la scelta giusta. E che cosa vi ispira? L’ispirazione è difficile da misurare. Credo però che la mia prima fonte sia la vita stessa: ciò che creo è legato al posto in cui vivo, a colori, immagini e atmosfere che vedo ogni giorno, alle persone che

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Come, quando e perchè è iniziata la vostra avventura berlinese? Nella realtà la nostra avventura berlinese ha avuto inizio a fine 2009. Virtualmente è cominciata molto prima, da quando siamo stati a Berlino per un weekend con gli amici e ce ne siamo innamorati, cinque anni fa. Abbiamo preso la decisione senza pensarci troppo su, stanchi della staticità culturale italiana. A Berlino abbiamo ritrovato l’entusiasmo e la creatività che avevamo quasi del tutto perso nella nebbia del nord Italia. Il nostro Paese ci manca, naturalmente, ma non credo torneremo presto. Abbiamo provato a combattere e arrabbiarci, ma ci siamo presto resi conto che almeno nel nostro ambito – crescere intellettualmente e professionalmente non era possibile.

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incontro. Mi interessano i corpi, i volti e la funzione che esercitano le apparenze nella società contemporanea. Per Marco la fonte d’ispirazione coincide con il paesaggio urbano, con le architetture, le sue costruzioni e de-costruzioni. L’uso del suono e delle luci neon è intimamente connesso agli spazi e ai luoghi della città.

le ultime del film, quando uno dei protagonisti, seduto a tavola, alla fine della cena appunto dice: “Questa non è una tavola…è una zattera.” Un progetto come questo infatti, si sposta con te. Non hai bisogno di una location fissa, tutto accade virtualmente in rete fino al momento della cena. Ci piace pensare che potremmo riproporre il nostro supper club ovunque vivremo in futuro!

di posizione importante, che enfatizza lo statuto di merce che tutti gli oggetti artistici in fondo possiedono, in modo più o meno evidente. Ci spiegate la filosofia dietro questa scelta? È esattamente così. L’opera d’arte è mercificata e mercificante. Lo è sempre stata. E poi in fondo, l’arte è una cosa per pochi non soltanto perché non tutti hanno la

Come funziona? Funziona in modo molto semplice: sul nostro blog spieghiamo cosa facciamo e postiamo il programma e il menù delle varie serate. L’unico modo di contattarci è via e-mail e inviamo l’indirizzo del nostro studio/appartamento solo un giorno prima della cena. Lì, 12 persone che non si sono mai incontrate prima mangeranno insieme sedute allo stesso tavolo. È un bell’esempio di social network reale, no?

preparazione culturale per poterla comprendere, ma anche perché solo in pochi possono permettersi di essere collezionisti. Con Marc Andersen, attraverso una semplice operazione di cambio di supporto, usando un quadrato di tessuto pregiato anziché tela, “contaminiamo” con il design le persone, i luoghi e il paesaggio. È anche per questo che abbiamo scelto l’accessorio come strumento: è immediato ed è, prima di tutto, un oggetto comunicante in movimento.

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Veniamo più nello specifico alle vostre azioni di rivisitazione del concetto di arte. Con "Metti una sera a cena" unite l'arte al cibo, trasformando un momento semplice (il pasto) in qualcosa di travolgente, multisensoriale, unico. Ci spiegate come è nato e come funziona il progetto? Tra le nostre grandi passioni c’è anche il cibo che abbiamo sempre considerato uno strumento

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interessante: quando creiamo un piatto, il nostro approccio è essenzialmente lo stesso che avremmo di fronte a uno dei nostri lavori. Si tratta di equilibrio, forma, colore, sensibilità e emozione. Siamo capitati su un sito che parlava di guerrilla restaurants, supper clubs, secret dinners e ci siamo detti; “perché no?”. Il nome “Metti una sera a Cena” è preso dal film di Giuseppe Patroni Griffi, del 1969. La frase che ispira il progetto è tra

Ottimo esempio, direi! Il brand Marc Andersen, invece, è una trasposizione del processo e dei risultati della vostra incredibile creatività su seta e lana. In questo modo i vostri disegni diventano sciarpe e foulard. Opere d'arte a tiratura limitata che vengono esposte "on the go", per strada e a contatto con le persone e il mondo. Si tratta di una presa

CONTATTI ARTE www.omoproject.com & www.marcothiella.com METTI UNA SERA A CENA http://mettiunaseraacena.wordp ress.com/ MARC ANDERSEN www.marcandersen.com EMAIL info@marcandersen.com & info@omoproject.com







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Una rossa da urlo, come quelle pin up degli anni ’40 che sembravano voler uscire dai poster appesi al muro. Un tatuatore di talento, uno studio pieno zeppo di inchiostri dai colori più variegati, con alcuni pezzi retrò e teste di divinità indiane… il resto della storia scrivetela voi, a vostro piacimento. Erica Vagliengo




di Erica Vagliengo


Modello: Ginny Prezzo: 65 euro disponibile in altri colori

Models: Chiara Ferrero Alice Martina Styling & ph: UPTOYOU



Modello: Yuma Prezzo: 135 euro Modello: Perla Prezzo: 129 euro


Che sia sandalo con plateau, sneaker, ballerina o peep toe, l’importante è che questa primavera-estate, ai vostri piedi, indossiate Luca Stefani. Per essere uniche, esibendo una femminilità decisa, ma con buon gusto, cambiando il vostro look, a seconda dell’umore, senza spendere un capitale. Erica Vagliengo


Modello: Yuma (nero) Prezzo: 119 euro Modello: Yuma (blu) Prezzo: 135 euro

nella pagina accanto Modello: Bianca Prezzo: 80 euro





Come ti definiresti: più artista in senso stretto o un creativo? Senza dubbio creativo... mi piace spaziare dall'arredamento alla moda. Anche se ritengo l'arte figurativa la massima forma di espressione... la tela non è solo una pagina bianca dove lasciarsi andare, è uno spazio che fornisce l'opportunità di vivere una vita lontana secondo schemi ignoti alla realtà alla quale non siamo destinati, ma costretti. Chi sono i tuoi pittori preferiti, in assoluto? Mondrian per l'eleganza delle forme e l'uso dei colori molto essenziale. L'armonia raggiunta con l'equilibrio dei rapporti fra linee e colori. Pollock per la svolta nella visione della "tela". La nascita dell'action painting e del dripping che porta a non aver paura di rovinar la tela. Perchè solo osando si può portare l'immagine alla vita. La prima opera che ti ha colpito da piccolo? Un opera di Borgna in bronzo, raffigurante i suoi classici clown in versione stilizzata durante una vorticosa danza. L'artista la regalò ai miei genitori poco prima della mia nascita. Perchè prediligi materiali riciclati e il bianco e nero? I materiali riciclati sono opere d'arte che abbiamo sott'occhio tutti i giorni. Ogni cosa è arte. Basta solo far si che lo notino tutti. L'arte deve essere una

cosa fruibile da tutti e tangibile. L'arte è di tutti e per tutti. Il bianco e nero perchè sono colori o non colori eleganti e la loro contrapposizione dà origine a sensazioni nette e decise. Quanto conta la musica nelle tue giornate trascorse

a creare? Beh, la musica e l'arte si muovono nella stessa sfera emotiva... spesso mi è capitato di trovare ispirazione grazie alla musica o esser guidato da essa. Chi saprà dipingere la musica creerà un'opera irraggiungibile.


Cosa vuoi fare da grande? Qualsiasi cosa. Nessuno sa cosa vuole far da grande ma so di voler arrivare la sera a casa sfinito e andare a dormire non vedendo l'ora di risvegliarmi per tornare a far ciò che mi piace... Non voglio diventar ricco ma vivere di creatività e fantasia.

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di Erica Vagliengo

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Progetti per l'anno in corso? Per l'anno in corso sto collaborando con diverse associazioni culturali della zona (Luther Blisset e Sonìc su tutte) per provare a risvegliare la vitalità di Pinerolo. Le potenzialità sono infinite. E con le persone giuste si possono fare cose molto interessanti per la nostra città. Niente di più vero, Fabio…

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Biografia Fabio Petani è nato a Pinerolo il 17 luglio 1987. Studia Beni Culturali alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Torino, lavora per Lookout group e collabora con il CeSMAP per i musei di Pinerolo. Ha

partecipato

a

numerose

mostre e esposizioni nel torinese; per ultima Paratissima2011. Pur non avendo mai frequentato scuole o accademie artistiche, sin da piccolo è stato attratto da forme astratte, divenute poi il soggetto di molti dei suoi lavori.




di Alessandra Lacroce



E se l’iguana non vuole, una cosa non si fa. PUNTO.

di Erica Vagliengo

Giusi Marchetta è una giovane scrittrice trentenne, di recente approdata a Torino dopo aver vissuto e lavorato a Napoli. Nel 2007 ha vinto il Premio Calvino con “Dai un bacio a chi vuoi tu” (Terre di mezzo, 2007). Poi ha fondato «AltaInfedeltà», rivista online di attualità, cultura e intercessioni divine. Cosa fa oggi? Si guadagna da vivere insegnando lettere a scuola e scrittura nei laboratori. E continua a scrivere con successo: di recente ha pubblicato il suo secondo libro di racconti: “Napoli ore 11”, e nel settembre 2011 è uscito il suo primo romanzo “L’iguana non vuole”, edito da Rizzoli.

semplice modo di comandare. Qual è oggi, il ruolo dell’insegnante di sostegno? Spesso non rischia il burn out? L’insegnante di sostegno è il ponte tra l’alunno disabile e la classe. E viceversa. Probabilmente, a parte l’aspetto didattico, questo ruolo è proprio il cuore del mestiere che è nato proprio per favorire l’integrazione. É un compito molto delicato che richiede una preparazione specifica e una certa flessibilità, oltre che una necessaria predisposizione a rapportarsi con persone che vivono una

situazione difficile. Per questo quando il lavoro va avanti per anni può considerarsi a rischio burn out (ma è un pericolo che corrono in genere i docenti). Per evitarlo bisogna lavorare in equipe: quando l’equipe funziona, il pericolo si riduce e spesso si azzera. Sarebbe possibile una reale integrazione grazie a quali riforme? Le norme per l’integrazione ci sono già. La riforma Gelmini le ha calpestate indirettamente tagliando gli insegnanti e aumentando il numero degli alunni per classe.

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Ciao Giusi. Partiamo dal titolo del tuo romanzo: mi chiedevo, ma, se “L’iguana non vuole”… che succede? L’iguana di Andrea (il ragazzo autistico che la protagonista segue come insegnante di sostegno ndr) è per lui un’entità suprema in grado di stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Se l’iguana non vuole, una cosa non si fa. Alla fine del libro Emma non può che desiderare che esista davvero: un mostro che incarna una giustizia superiore, che impedisca i soprusi che affliggono l’Italia e punisca i colpevoli che di questi soprusi hanno fatto un

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Di fatto ha reso la possibilità di integrazione veramente difficile e ha peggiorato la vita di innumerevoli famiglie. Come sono i professori precari di oggi? Non posso generalizzare. Ne conosco di bravi e preparati: credono nel lavoro e si danno da fare moltissimo. Saltare da una scuola all’altra ogni due settimane però sfiancherebbe chiunque. E va contro ogni tipo di possibile programmazione. E a scuola programmare è tutto. Precarietà professionale = precarità esistenziale. Quanto hai vissuto sulla tua pelle l’infelice equazione? All’inizio pensavo che tutto sommato si trattasse solo di lavoro. Ma non è così. Mi sono trovata a rinunciare a delle cose importanti pur di avere un contratto fino a giugno. E mi

sono sentita infelice senza potermi lamentare perché le situazioni di amici carissimi sono senz’altro più nere. Direi che tutti la viviamo sulla nostra pelle questa equazione. Troppo.

E’ possibile non accettare i ricatti di questo Paese? Credo che si debba. Ma non so se sia possibile sottrarsi a tutti quelli che ci sono.

Ma non sarebbe meglio scappare tutti all’estero? Tutti non ci vorrebbero. Cambiando argomento… di solito, a Napoli, alle 11 spaccate, cosa accade? Nulla di che. In una città come Napoli spesso l’orario non è importante: scendi di casa, qualcuno incontrerai, sarà come aver dato un appuntamento. Dappertutto tranne che a Poggioreale. Alle undici si consegna la posta. É un momento unico della giornata: il mondo fuori irrompe tra le mura del carcere. Sempre che vada tutto liscio. Una mia curiosità: ti piace vivere a Torino o pensi spesso di ritornare a casa? Mi piace vivere a Torino e penso spesso di ritornare a casa.


QUALITY FOOD DRINKING AND DRIVING. DON’T MIX.



di Francesca Masoero


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ARIETE (22 marzo-20 aprile) Il periodo è di quelli giusti per consolidare posizioni prese in passato. Accogliete con il dovuto raziocinio le critiche provenienti da terzi, non è che gli altri hanno sempre ragione. TORO (21 aprile-20 maggio) Siete davvero carichi di forze in questo periodo e sembra che nulla e nessuno possa fermare le vostre fervide e frequenti iniziative. Non esagerate troppo, però… GEMELLI ( 21 maggio-20 giugno) Questo aprile 2012 è il mese giusto per fare nuove conoscenze. Abbiate il coraggio di divertirvi e sappiatelo fare con il vostro temperamento. Peppèpeppepepe Peppèpeppepepe Peppèpeppepepe CANCRO (21 giugno-22 luglio) Il vostro oroscopo vi riserva favorevoli sorprese verso la fine del mese: in ambito sentimentale potrebbe arrivare la svolta che aspettate da tempo. State pronti, mi raccomando. LEONE (23 luglio- 23 agosto) Gli impegni di questo periodo saranno per voi davvero tanti e starà a voi saperli gestire al meglio. Lavorativamente siete davvero al top, ma cercate di non sacrificare gli altri aspetti della vostra vita. Cioè, ricordatevi di dare da mangiare al gatto. VERGINE (24 agosto-23 settembre) Ottimo inizio di mese e brillante proseguimento dello stesso. Abbiate cura di voi stessi e del vostro aspetto fisico senza per questo essere troppo narcisi/e. (Si usa narcise?) BILANCIA (24 settembre-23 ottobre) Cercate di guardare un po’ in là nel tempo e non limitate le vostre pianificazioni alla settimana o al mese: guardate oltre (cioè oltre il 2020, per intenderci). SCORPIONE (24 ottobre-22 novembre) Cercate di moderare il vostro orgoglio e cercate talvolta di venire a compromessi qualora le circostanze lo rendessero necessario. Capito? SAGITTARIO (23 novembre-22 dicembre) Un mese tranquillo, di grande riflessione e senza troppe cose da sbrigare. Ripensate ai vostri errori per iniziare il percorso di redenzione a cui da tanto tempo avete pensato. Amen. CAPRICORNO (23 dicembre-20 gennaio) Non trascurate chi vi è a fianco e date la vostra attenzione alla famiglia e al/alla partner . Cercate di farvi guidare dal cuore una volta tanto, cocciuti che non siete altro. ACQUARIO (21 gennaio-19 febbraio) Cercate di non fare scelte azzardate in amore, ma lasciatevi anche andare ai vostri sentimenti e cercate di non radicarvi troppo nelle vostre posizioni. PESCI (20 febbraio-20 marzo) Ultimamente avete forse un po’ esagerato con gli svaghi: dedicatevi se potete al vostro lavoro e a quello che vi è richiesto di fare, evitando distrazioni non proficue.



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