Made Life, l'House Organ di Gruppo Made N. 6

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Novembre 2021

Si naviga a vista

MARKETING

EDITORIALE Essere (tutti) Gruppo Made

Un futuro di Innovazione

AREA CAPI AREA Intervista a Iacopo Cavalli

DULCIS IN FUNDO Ipotesi per un mondo che cambia

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H o u se O r g a n

INCHIESTA


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Sommario 04 EDITORIALE Essere (tutti) Gruppo made

Di Gian Luca Bellini

06 MARKETING Un futuro di Innovazione

Di Simone Daneo

10 SPECIALE INCHIESTA

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Si naviga a vista

MARCO FARINA – Gini - Milano GIANFRANCO GARAVAGLIA – Madepoint Garavaglia – Casorezzo (MI) FRANCESCO BASILE – Maeda - Milano WANDA SCARAMELLINI – Scaramellini Materiali Edili - San Cassiano (SO) MASSIMO FONTANA – Fontana – Cetrano (CS) GIUSEPPE LARUFFA – Casa E’ Fratelli Laruffa – Polistena (RC) MICHELE D’APRILE – D’Aprile Edilizia Group - Vieste (FG) GIAN LUCA NICOLI – Nicoli L’Edilizia Che Arreda – Colleferro (RM)

16 AREA CAPI AREA

Intervista a Iacopo Cavalli A cura della redazione

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22 PUNTI VENDITA

Un secolo da protagonista, F.LLI Trotta compie 100 anni

24 DULCIS IN FUNDO

Ipotesi per un mondo che cambia Di Roberto Anghinoni

Made Life è l’house organ di Gruppo Made. Redazione: Roberto Anghinoni / Marketing Gruppo Made / Grafica: Progettazioneinterni.net Gruppo Made è un marchio di Made Italia SpA, con sede legale a Milano, Via Senato 35 - 20121 Milano (MI). Made Italia SpA I Sede Amministrativa di Bologna – Via Piero Gobetti, 52/3 - 40129 Bologna Tel: +39 051.760041 | Fax: +39 051.6056789. Made Italia SpA l Sede Operativa di Milano - Via Giuseppe di Vittorio, 3 - 20010 Casorezzo (MI) Tel: +39 02.40702800 | Fax: +39 02.42108220.



EDITORIALE

ESSERE (TUTTI) GRUPPO MADE L’andamento positivo dell’economia di settore è la premessa per una sostanziale trasformazione degli obiettivi del nostro Network. La crescita di un Marchio che deve diventare sinonimo di professionalità e innovazione in un mercato che ormai si identifica in questi valori.

GIAN LUCA BELLINI Direttore Generale

Di Gian Luca Bellini

L

’eccezionalità della situazione congiunturale che stiamo tutti vivendo, segnata dalla difficoltà delle forniture di materiali legati al ciclo del Superbonus 110% e, parallelamente, contraddistinta da andamento del mercato positivamente anomalo, ci spinge ad alcune riflessioni, non tanto di carattere, appunto, congiunturale, ma organizzative e, in qualche misura, programmatiche. È il fortissimamente voluto obiettivo della crescita individuale e di Gruppo, quello che stiamo ormai coltivando da anni, introducendo nei nostri servizi al Network strumenti su misura per migliorare la gestione d’impresa, nelle sue diverse sfaccettature, così come l’offerta merceologica. Obiettivi primari per un Grup-

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po come il nostro, ma la situazione generale sopra accennata e l’idea di futuro che si sta profilando hanno introdotto sfide nuove. La prima, la più importante, è la creazione di una grande identità condivisa. Subito a seguire, due must che il nuovo mercato ci impone: qualificazione e programmazione. Inutile sottolineare che si tratta di obiettivi importanti, indispensabili per dare contenuti a quella che deve essere la nostra idea di identità. Cresciamo materialmente trainati da questo mercato anomalo, ma la nostra prima preoccupazione deve essere quella di essere pronti per quando il trend congiunturale fatalmente si ridimensionerà. Ciò che dovrà restare, ai nostri occhi, e soprattutto a quelli dei nostri clienti, è l’identità

di un Gruppo che ha saputo qualificare la sua offerta, che propone innovazione, servizi specifici, positive esperienze di acquisto e sicurezza. L’idea di qualità che il nuovo mercato ha fatto emergere non è un valore che scomparirà quando il mercato si stabilizzerà. È un valore acquisito per il cliente, ed è urgente che lo diventi anche per noi. L’identità di Gruppo significa tutte queste cose insieme. Riconoscere il senso di appartenenza e di condivisione, identificare Gruppo Made per quello che fondamentalmente già è – un prezioso insieme di professionalità ed esperienze – anche a livello di Insegna di fornitura e di servizio comune è il valore aggiunto che insieme possiamo e dobbiamo conquistare.


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MARKETING

UN FUTURO DI INNOVAZIONE l mercato del bonus fiscali sta cambiando il modo di costruire e di ristrutturare. L’obiettivo, infatti, sono le prestazioni termiche, acustiche ed energetiche che le case devono possedere. Una bella sfida anche per noi. Di Simone Daneo

Mentre si stanno definendo i termini delle varie proroghe che andranno a interessare il settore dell’edilizia per i prossimi anni, pare con interessanti prospettive per il nostro comparto produttivo, il settore delle costruzioni sta facendo registrare incrementi molto positivi che, tra l’altro, “l’emergenza materiali” sta un po’ limitando, ma non bloccando del tutto. I dati del Cresme ci confermano infatti che la crescita non solo ha permesso di recuperare il gap maturato lo scorso anno, ma i dati hanno superato, e di parecchio, anche i risultati del 2019. In buona sostanza, la domanda supera l’offerta, nonostante i prezzi dei materiali e della manodopera siano cresciuti in modo probabilmente an-

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che eccessivo. Ciò che però ci deve far riflettere è che le regole imposte dal Superbonus, e anche da altri benefit, stanno progressivamente alzando l’asticella del valore tecnico degli interventi. Un po’ la pressione dell’opinione pubblica, un po’ il rischio che il miglioramento delle prestazioni energetiche non sia in linea con i dettami delle normative, con conseguente perdita dei benefici fiscali, il popolo dell’edilizia si sta abituando a lavorare meglio. Insomma, lo sviluppo sostenibile non più solo una bella idea, ma una concreta realtà che abbisogna di una coscienza collettiva in grado di coinvolgere tutti gli attori della filiera, distribuzione edile compresa.

Simone Daneo Direttore Marketing Gruppo Made In buona sostanza, non c’è migliore arma per differenziarci dalla concorrenza se non quella di migliorare sensibilmente la qualità della nostra proposta commerciale: nuovi prodotti realmente performanti e, al tempo stesso, non dannosi per la salute dell’uomo e dell’ambiente; nuovi sistemi costruttivi che aiutino a consumare meno e meglio, una particolare attenzione ai materiali da fonti rinnovabili, risparmio idrico, recupero e riutilizzo dei materiali delle demolizioni... L’elenco è davvero lungo, tanto lungo quanto la sfida è interessante. Perché ora abbiamo scoperto che l’innovazione tecnologica, in genere, è il nostro business del futuro.


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INCHIESTA

INCHIESTA MADE SI NAVIGA A VISTA

(ANCHE SE IL PANORAMA NON È MALE)

Cambiano le sfumature, ma i problemi sono uguali per tutti: poca disponibilità e prezzi alle stelle. L’organizzazione è diventata ancora più necessaria, ma il freno arriva dall’incertezza di quello che sarà il mercato prossimo venturo. Un fatto è più o meno certo: con la disponibilità dei materiali si lavorerebbe tutti molto di più, al di là del discorso prezzi che, comunque, pone il cliente di fronte a serie riflessioni sulla fattibilità degli interventi. “Si naviga a vista, anche se il panorama non è male”, abbiamo titolato questa nostra inchiesta che ha il sapore

di un’altra occasione perduta, ma neanche tanto. Un dato positivo, che emerge fra le righe, riguarda l’attenzione alla certificazione dei prodotti. Un valore indotto, certo, ma utile per porre le basi di un futuro migliore, dal punto di vista della qualità dei prodotti e della validità delle prestazioni. Se il Superbonus contribuirà al mi-

glioramento della qualità della domanda, e quindi dell’offerta, avrà svolto un compito che va decisamente al di là della crescita congiunturale. Ringraziamo i colleghi che ci hanno dedicato un po’ del loro tempo per rispondere alle nostre domande. Qui sotto le loro risposte.

Le domande:

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1)

Quali sono i principali materiali che non sono disponibili e per quali tipologie di lavori? C’è stato un po’ di miglioramento negli approvvigionamenti?

2)

Quali sono le tipologie di prodotti che hanno avuto i rincari maggiori?

3)

Questo fatto ti ha indotto a valutare altri fornitori, oltre o diversamente dai soliti? Questo fatto ti ha indotto a proporre soluzioni alternative (per esempio, diverse tipologie di isolanti...)?

4)

E, secondo le vostre previsioni, nei prossimi mesi il mercato crescerà ancora o si ridimensionerà?



INCHIESTA

MARCO FARINA GINI - Milano

1) Tutti gli isolanti, espanso ed estruso da cappotto, meno problemi invece con le lane, ma anche in questo caso c’è da aspettare. Per quanto riguarda le polveri ci sono meno problemi. Per quanto riguarda il legno e il ferro, se paghi quel che ti chiedono non ci sono problemi. 2) Legno, ferro, isolanti sono le categoria che hanno subito gli aumenti maggiori. 3) No, perché il problema non riguarda questo o quel fornitore, perché è generalizzato: non ci sono i materiali. C’è chi fa arrivare i materiali dai mercati dell’Est, ma oltre al problema certificazioni c’è anche il fatto che occorre ordinare ingenti quantitativi. Potrebbe essere un argomento da approfondire per la nostra logistica. 4) Credo che ormai tutto dipenda dal mercato mondiale. La crisi immobiliare cinese potrebbe darci una mano in questo senso. Credo che al momento non si possano fare previsioni certe, tutto dipenderà dalle richieste e dalle disponibilità.

GIANFRANCO GARAVAGLIA Madepoint Garavaglia – Casorezzo (MI)

1) Un po’ di miglioramento c’è stato, grazie al fatto che, tramite una società svizzera siamo riusciti a ottenere un po’ dei materiali più difficili da recuperare tramite i normali canali. E si tratta ovviamente di materiali certificati e perfettamente rispondenti alle normative. 2) Gli aumenti riguardano tutte le tipologie di prodotti, le stesse fornaci hanno aumentato i prezzi a causa dell’aumento dei costi energetici. Abbiamo recentemente ricevuto nuovi listini che non hanno nemmeno fatto in tempo a essere applicati, perché nel frattempo ne erano arrivati di nuovi. 3) Anche le alternative di prodotto sono difficili da trovare, le tempistiche di prodotti come la lana di vetro o di roccia, per esempio, sono diventate di complicata reperibilità e i tempi sono più o meno quelli dei materiali tradizionali per l’isolamento. Per tacere dei prezzi, aumentati anche per queste soluzioni. 4) Secondo me, il trend di mercato non si ridimensionerà nel breve. Quindi anche il prossimo anno dovrebbe essere in questo senso molto positivo. Tutto dipenderà però dai bonus, dalla loro conferma o meno. Le ultime notizie parlano di una proroga del Superbonus fino al 2023, mentre il Bonus Facciate potrebbe anche finire quest’anno. Vedremo quali saranno le decisioni del governo.

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INCHIESTA

FRANCESCO BASILE MAEDA - Milano

1) In questa fase i materiali legati al 110% e ciò ovviamente provoca certe problematiche. Un po’ di miglioramento c’è, si fa fatica comunque e i prezzi, oltre a essere molto alti, devono anche essere saldati all’ordine. Siamo dovuti ricorrere al mercato estero, perché i produttori nazionali non hanno i materiali. 2) Un po’ meglio ferro e legno, a livello di disponibilità, ma con continui aumenti. 3) All’inizio abbiamo provato a proporre soluzioni alternative, ma abbiamo dovuto desistere: ci sono certificazioni e parametri da rispettare e le soluzioni alternative non sono risultate idonee. 4) Da un certo punto di vista, sarebbe quasi da sperare che il mercato del Superbonus non debba crescere ulteriormente, si fa davvero troppa fatica a trovare i materiali e i prezzi sono diventati eccessivi. In generale, l’edilizia sta andando molto bene. Diverso il discorso se i fornitori saranno presto in grado di garantire le consegne e i prezzi si calmieranno un po’.

WANDA SCARAMELLINI

Scaramellini Materiali Edili - San Cassiano (SO) 1) Il problema principale riguarda gli isolanti, con ritardi nelle consegne. Segnalo anche ritardi sulle consegne un po’ in generale, anche se non si tratta di tempistiche gravi. 2) Gli aumenti non riguardano solo i materiali che scarseggiano, come gli isolanti, ma anche altri: quasi ogni giorno arrivano nuovi listini. Un altro materiale che è fortemente aumentato è il ferro. 3) Nonostante le difficoltà, in generale abbiamo mantenuto sempre gli stessi fornitori. La scarsità dei materiali e le tempistiche piuttosto lunghe delle forniture ci hanno spinti a privilegiare le richieste dei clienti storici, che hanno quindi la precedenza nelle consegne. 4) Al momento, il lavoro, e quindi il fatturato, è in crescita, come sarà in futuro è una domanda che mi pongo tutti i giorni. Secondo me, il trend positivo si manterrà ancora per qualche mese. Un po’ di incertezza permane: per esempio, a settembre sembrava ci dovesse essere una flessione anche importante, poi c’è stata una impennata. È davvero difficile fare delle previsioni.

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INCHIESTA

MASSIMO FONTANA Fontana – Cetrano (CS)

1) In generale, mancano un po’ tutte le tipologie degli isolanti. Per il resto, a parte il rincaro dei prezzi, c’è disponibilità. 2) Non c’è disponibilità di lamellare, del materiali siderurgico, oltre agli isolanti. 3) All’inizio abbiamo provato a proporre lana di roccia e di vetro, ma ora non è facile provare anche queste tipologie di prodotti. 4) Il mercato dalle nostre parti dovrebbe ancora crescere, soprattutto se confermeranno bonus e Superbonus. Richieste di preventivo ne abbiamo tante, ma i tempi di consegna non aiutano certamente l’andamento dei lavori.

GIUSEPPE LARUFFA

Casa E’ Fratelli Laruffa – Polistena (RC) 1) I nostri problemi sono quelli di tutti: tutti i prodotti legati al cappotto sono difficilmente reperibili. La richiesta è molto alta, c’è un incremento importante di fatturato, e se ci fossero i materiali l’incremento sarebbe ancora maggiore. Le imprese richiedono prodotti e manodopera, che a sua volta scarseggia, a causa anche del reddito di cittadinanza che non invoglia certamente la gente a lavorare. 2) Per quanto riguarda gli aumenti, posso solo dire che passo le mie giornate ad aggiornare i listini. È tutto aumentato. Se all’inizio le aziende produttrici, per tener buoni i clienti, cercavano di calmierare i prezzi, adesso sono letteralmente esplosi. 3) Non proponiamo prodotti alternativi, io mi attengo a ciò che richiedono i capitolati, perché i prodotti e i sistemi devono avere la loro garanzia ed essere in linea con gli standard qualitativi richiesti. La stessa cosa riguarda anche le imprese: si devono attenere alle regole. 4) Perché la ripresa diventi solida e duratura, basterebbe che il governo prorogasse i termini di scadenza del Superbonus 110%. Ora è stato prorogato fino a fine 2023, quindi un po’ di tempo c’è, ma bisogna organizzarsi, noi come distributori e così le imprese e i produttori. Solo in questo modo si farà meno fatica a disporre dei prodotti e i prezzi si calmerebbero. Un dato positivo però c’è: per questo mercato trainante il “nero” è scomparso.

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INCHIESTA

GIAN LUCA NICOLI

Nicoli L’Edilizia Che Arreda – Colleferro (RM) 1) La situazione delle consegne non è migliorata ed è decisamente complicata per i prodotti legati al Superbonus 110%, isolanti in testa. Inoltre, ci sono forti ritardi anche per le pompe di calore, con consegne che vanno dai 2 ai 4 mesi. 2) I rincari maggiori li hanno avuti prodotti come ferro, legno e metalli in genere, compresa la raccorderia. Altri aumenti riguardano le plastiche e, ovviamente gli isolanti. Chi ha prenotato grosse forniture in tempi non sospetti oggi riesce ad avere i materiali, altrimenti l’attesa è molto lunga. 3) Sì, abbiamo valutato soluzioni alternative, soprattutto relativamente ai prodotti per l’isolamento. Ma, per esempio, sia la lana di vetro che quella di roccia sta avendo ormai gli stessi problemi di fornitura degli isolanti comuni. I tempi si accorciano, ma leggermente, andando sui prodotti più costosi, come la lana di legno, per esempio. Il fatto è che chi ha fatto grossi ordinativi ha già venduto tutto, quindi non rimane materiale a magazzino. 4) In considerazione delle proroghe ventilate, la situazione non migliorerà nel breve tempo, il problema delle forniture rimarrà. Forse, grazie alle proroghe, l’industria avrà tempo per riprogrammare e magari anche investire in nuovi impianti produttivi. Ma investire in un futuro incerto merita più di una considerazione.

MICHELE D’APRILE

D’Aprile Edilizia Group - Vieste (FG) 1) Tutti i prodotti per l’efficientamento, il pacchetto 110%. Da 4 o 5 mesi il problema persiste. Un pochino la situazione è migliorata, ma nessuno può garantire le consegne, nemmeno se paghi anticipatamente. 2) Oltre all’isolamento direi di no. Per quanto riguarda il ferro mi servo da un grossista che il materiale ce l’ha. Ovviamente i prezzi sono in continuo rialzo. 3) Proporre soluzioni alternative è una cosa che cerchiamo di fare sempre. 4) Credo che il mercato sia destinato a crescere, ci sono sempre grandi aspettative. In giro vedo molte case con i ponteggi, quindi si lavora. Credo che il trend sia ancora positivo, nonostante i problemi che conosciamo.

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Intervista a Iacopo Cavalli RICONOSCERE IL VALORE DEL CLIENTE

Migliora la qualità del servizio, ma c’è un po’ meno attenzione nei confronti degli aspetti amministrativi. Un range di rivendite anche molto differenti fra loro ma l’obiettivo è comune: mantenere trend positivi. Qual è la tua zona di competenza? La mia zona di competenza è il Nord Italia, più precisamente le regioni Lombardia, Piemonte, Liguria e Veneto. In totale, seguo 54 rivendite. Qual è la situazione congiunturale nella tua zona? Riguarda le aziende nella loro interezza o ci sono differenze fra una rivendita e l’altra? Attualmente la zona sta esprimendo degli ottimi risultati, il fatturato è ovviamente sbilanciato sugli isolanti: chi ha puntato su questo genere di prodotti ora sta vivendo un’attività davvero frenetica. Nella mia zona le rivendite presentano tipologie molto differenti fra loro: dalla piccola struttura magari a conduzione famigliare, a punti vendita più strutturati che arrivano a fatturare 5/6 milioni di euro.

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Quali obiettivi ti sei posto negli ultimi anni e quanti sei riuscito a concretizzarne? L’obiettivo principale è sempre quello di mantenere l’area di mia competenza con trend positivi, e in questi anni abbiamo concretizzato questo traguardo. Un altro obiettivo è quello di instaurare rapporti collaborativi con le rivendite, un traguardo che direi centrato al 90%, il fine è quello di creare un team di lavoro che sia valido, ponendo le basi per poter crescere insieme. Ancora, mi occupo della logistica, cercando anche in questo caso di coinvolgere le rivendite a utilizzare questo servizio. Dopo una generale diffidenza iniziale, devo dire che questa opportunità di fornitura sta raccogliendo sempre più consensi. Fra gli altri servizi del Network Made, il settore show-room riceve grande attenzione, mentre il libero servizio, in sostanza la ferramenta, fa un po’ più

fatica, perché comunque il libero servizio è una scelta strategica che, prima di tutto, si basa sulla convinzione dell’imprenditore ad entrare anche in questo mercato. Quali sono le principali problematiche che tu devi affrontare nei rapporti con le tue rivendite? Al primo posto metterei i competitor locali. Oggi la reperibilità degli isolanti fa la differenza sul portare a casa o meno un lavoro. A livello di mercato qualcuno ha i materiali, altri no. Il problema oggi non è perdere 100 metri quadrati di cappotto, ma tutta la fornitura a completamento del lavoro. Chi ha i prodotti dice chiaramente che fornisce gli isolanti a patto che il cliente acquisti anche il resto. Chi oggi ha i prodotti ha fatto in un recente passato una programmazione con i fornitori: ha ordinato per esempio 4 o 5 mesi fa, e


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IACOPO CAVALLI Area Manager Nord oggi ha il materiale a magazzino. Chi questa programmazione non l’ha fatta, oggi è in ritardo. Ma c’è un aspetto molto interessante in questa fase congiunturale, quando un po’ tutte le imprese edili e gli artigiani si stanno proponendo come cappottisti e cercano i materiali ovunque: sia i fornitori, sia le rivendite, privilegiano i loro clienti storici e ciò significa che il valore del cliente viene riconosciuto. Quali sono le problematiche che le tue rivendite devono affrontare verso il mercato e i competitor locali? Oltre al problema di cui abbiamo parlato fino a ora, alcune rivendite pagano dazio con la GDO, che ha un forte impatto sul prezzo. Certo la GDO lascia libera la strada a chi ha puntato sulla specializzazione, ma vedi il piccolo artigiano nei supermercati dell’edilizia tutte le volte che ha bisogno del prezzo e non della consulenza. I piccoli soffrono quindi un po’ di più le grandi strutture e i multipoint, che lavorano più su prezzo e volumi, ed ecco perché la specializzazione è così importante.

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In generale è migliorata la consapevolezza dell’utilità di una corretta gestione d’impresa? C’è maggiore attenzione verso la gestione amministrativa, la qualità del servizio, la scelta del cliente? La consapevolezza della necessità cultura d’impresa è decisamente migliorata, per me soprattutto a causa della pandemia che ha preteso organizzazione, cosa che negli ultimi anni si era completamente persa. Per quanto riguarda la gestione amministrativa, la ripartenza deve aver portato anche risorse economiche, perché grandi insoluti non ce ne sono più. La mia sensazione è che l’asticella dell’attenzione amministrativa si sia un po’ abbassata, mentre si è alzata quella dell’attenzione al cliente. Diciamo un lavoro preventivo: si sceglie bene il cliente, e le sorprese negative si sono ridimensionate. Il problema semmai riguarda i clienti storici, quelli che possono creare problemi, perché poco monitorati. Sono inoltre tutti molto più attenti alla qualità del servizio. Le rivendite della tua zona apprezzano e utilizzano i servizi di Gruppo Made? Apprezzano molto i servizi legati alla riorganizzazione del punto vendita e della showroom, o del libero servizio. E vorrei aggiungere che chi li ha utilizzati oggi è pienamente soddisfatto. Il servizio degli acquisti è sempre il più apprezzato. La formazione sì, era piaciuta molto, e le

piattaforme logistiche stanno convincendo anche chi era recalcitrante. Su che cosa stai attualmente concentrando la tua attività? La mia attività principale in questo momento è lo sviluppo. Poi c’è il grande impegno della logistica. Senza ovviamente trascurare il tutoraggio delle mie rivendite. Come vedi l’andamento nei prossimi mesi, quali misure si dovrebbero mettere in campo per sostenere l’attività delle rivendite? Vedo l’andamento del mercato nei prossimi mesi più che positivo, noto che i produttori si stanno attrezzando per consegnare con migliori tempistiche i materiali per il cappotto e gli isolanti. Il prossimo anno andrà a mio avviso bene se riusciremo a fare una adeguata programmazione, tenendo monitorato il settore dei prodotti tecnici, verificando provenienza e certificazioni. Credo che un buon servizio alle nostre rivendite possa essere quello di fornire linee chiare su questi argomenti, anche perché molti prodotti che arrivano dall’estero non sono certificati, o comunque hanno standard di qualità inferiori a quelli richieste in Italia. Naturalmente non è una cosa che possiamo, o dobbiamo, fare da soli, ma collaborando con altri gruppi e associazioni di categoria. Tutto ciò per tutelare le nostre rivendite e anche il nostro Network.



PUNTI VENDITA

UN SECOLO DA PROTAGONISTA, F.LLI TROTTA COMPIE 100 ANNI A Finale Ligure (SV), la rivendita dei fratelli Trotta, socio fondatore di Gruppo Made, è ormai una istituzione. Un secolo di storia, crescita e sviluppo ne fanno un punto di riferimento per l’intero mercato della distribuzione del savonese e di tutta la Liguria.

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ent’anni di attività sono un bel traguardo. Un secolo che non rappresenta solo la storia di un’attività commerciale, ma soprattutto quella di una famiglia che, dal nonno fondatore Angelo Trotta, si è poi sviluppata e ingrandita dal padre dei fratelli Trotta, Giuseppe, passando nel 1960 da azienda produttrice di marmette e di manufatti in cemento a punto vendita di materiali edili, distributrice di piastrelle in ceramica, rivestimenti e materiali edili. Oggi, oltre ai fratelli Trotta – Angelo, Luigi, Massimo e Mario - hanno iniziato a lavorare in azienda anche i nipoti Giovanni e Giuseppe, che rappresentano non solo la quarta generazione, ma sopratutto il futuro. L’attuale sede di Via Calice, a Finale Ligure, è la terza dall’inizio dell’attività, ed è stata inaugurata nel 1972. Al suo interno, una sala mostra di , e altrettanti sono destinati al brico, un mercato in costante crescita. Ci racconta Mario Trotta: “vogliamo ampliare sempre più lo spazio

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espositivo e il libero servizio. Per la sala mostra, utilizzando anche i servizi e la consulenza del nostro Gruppo, andremo a creare specifici angoli di ambientazione, come per esempio un reparto dedicato alle cucine in muratura e un altro all’idromassaggio, per introdurre prodotti complementari all’edilizia che fino a oggi non rientravano nei nostri obiettivi: finestre, porte, elementi radianti, camini, stufe, termo sanitaria e complementi di arredo in genere”. Scelte dettate sia dalla voglia di investire nella propria attività, sia perché ormai il cliente privato per la F.lli Trotta – Gruppo Made rappresenta il 40% del fatturato. Una vocazione, quella di sviluppare la propria attività, che ha visto l’Azienda entrare anche nel mercato del noleggio delle piccole attrezzature e, ancora, nel settore professionale del colore, un altro comparto merceologico che sta dando grandi soddisfazioni e che impiega due tintometri, così da offrire il migliore servizio sia al privato

che ai professionisti. Ma le idee non mancano e la voglia di realizzarele nemmeno: il prossimo obiettivo è arrivare a offrire un servizio completo per la casa: finiture, complementi d’arredo e tutta l’assistenza possibile per chi desidera ristrutturare la sua abitazione. Insomma, ci sarà parecchio da fare, nei prossimi cento anni.



DULCIS IN FUNDO

IPOTESI PER UN MONDO CHE CAMBIA Ancora per un po’ i bonus trascineranno il mercato, ma è necessario iniziare a tagliare il cordone ombelicale con le facilitazioni fiscali e impostare un futuro su basi professionali un po’ più serie, concrete, durature. ROBERTO ANGHINONI Redazione Gruppo Made

Di Roberto Anghinoni

Per quanto restrittivi potranno essere i tagli all’attuale sistema di bonus e superbonus, all’edilizia andranno circa 50 miliardi di aiuti. Logicamente si cerca di avere sempre di più, ma credo non sia il caso di lamentarci. Non ci vuole un genio dell’economia e della finanza per capire che certe percentuali di bonus non possono essere eterne. Anche se i soldi in arrivo sono tanti, il nostro settore è solo uno fra la miriade di pretendenti, e logicamente il governo deve cercare di accontentare tutti. Il fatto di avere agevolazioni, a mio avviso, non deve diventare una panacea per tutti i mali che minacciano il nostro particolare sistema economico, non deve diventare, in sostanza, una sorta di “reddito di cittadinanza edile”, in grado di determinare l’andamento congiunturale del settore. In pas-

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sato si cresceva anche senza bonus, e ciò avveniva perché in diverse occasioni la politica sapeva creare i presupposti per la crescita, favorendo iniziative sociali adeguate, come per esempio l’edilizia popolare, il recupero delle periferie, oppure acquietando le imposte per dare un po’ di slancio al commercio e ai cantieri. Piuttosto, questo periodo positivo deve servire un po’ a tutti gli attori della filiera per riorganizzarsi, ponendo le basi per un nuovo modo di stare sul mercato. Ce lo impongono la trasformazione della società in generale e anche il new deal dell’orientamento alla sostenibilità che trova nel cliente finale la platea più convinta. Ce lo impone il commercio elettronico che è naturalmente destinato a crescere, cancellando direi quasi brutalmente il con-

cetto di distribuzione generalista, oggi rappresentata da Amazon e figliocci vari. Distribuzione e imprese, artigiani e applicatori vari, sono chiamati a una specializzazione che non è più una scelta opinabile ma l’unica strada da percorrere per continuare a lavorare. La selezione, probabilmente più feroce che in passato, non è trainata da aspetti di natura economica ma tecnica. La divisione fra il mercato delle comodity e quello del prodotto tecnico altamente performante è sempre più profonda, sono ormai diventati due mondi separati, seppure paralleli. Non possiamo neanche pensare di far parte del primo, avremmo perso ancora prima di iniziare. Le opportunità, ancora una volta, sono nella specializzazione. E il discorso vale sia per la distribuzione, sia per le imprese.



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