Madelife Professional - 13

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COPPI E TEGOLE, TRADIZIONE NELLE COPERTURE PARQUET LAMINATO, EFFETTO LEGNO PER TUTTI COME RINNOVARE VELOCEMENTE I PAVIMENTI PIACE LA CASA LUMINOSA

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SOMMARIO

EDITORIALE 4 Crescere nella competitività

Nuovi Prodotti

24 FASSA BORTOLO

Rapod Maxi S1 e Special Rapid

di Gian Luca Bellini

AREA TECNICA 6 Il Parquet Laminato

in collaborazione con ristrutturaconmade.it

BILDEX La Lastra Evp- Board

26 ISOLMANT

Il nuovo Underspcial Evo MAPEI Planitop HPC Floor

10 Coppi e Tegole in Cotto

in collaborazione con ristrutturaconmade.it

DALLA PRODUZIONE

28 POLYGLASS

La Pasta tixotropica liquida Idroplast

Case History

14 PROGRESS PROFILES

STABILPLASTIC Il Sistema Stabil Twin Air

Una membrana per la riqualificazione

16 ECLISSE

30 SIKA

Il Sistema Sikadecor Nature

Una casa unifamiliare con spazi luminosi e funzionali

18 FAKRO

Sul tetto del castello

TUSCANIA La Collezione Le leghe

32 UNIFIX

Tenz, la vite per legno con l’innovativa tecnologia di avvitamento Stairs

20 VOLTECO

Una impermeabilizzazione a cinque stelle

GYPROC Il Sistema Gyproc XRoc

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COLOPHON

Tre case in legno fra i meleti

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DULCIS IN FUNDO 34 Business globale,

magazzino particolare di Roberto Anghinoni

“Made Life” è il Web Magazine di Gruppo Made. Grafica e impaginazione: Sillabario Srl – Milano Gruppo Made è un marchio di Made Italia Srl, con sede legale a Milano, Via della Moscova, 47/A - 20121 Milano (MI). Made Italia Srl – Sede di Bologna - Via Piero Gobetti, 52/3 - 40129 Bologna Tel: +39 051.760041 | Fax: +39 051.6056789. Made Italia Srl – Sede di Pero (Mi) - Via Amerigo Vespucci, 10 - 20016 Pero (MI) Tel: +39 02.93909301 | Fax: +39 02.93906184.



EDITORIALE

SBLOCCACANTIERI,

di Roberto Anghinoni

PROVIAMOCI COL WEB

UNA SITUAZIONE INGARBUGLIATA CHE PENALIZZA PESANTEMENTE ANCHE LE IMPRESE CHE OPERANO NEL PRIVATO. LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE È UNO DEI PEGGIORI FRENI ANCHE ALL’ATTIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

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e imprese edili nazionali non stanno vivendo un momento particolarmente brillante, principalmente quelle impegnate a vario titolo nei lavori pubblici. L’Ance ha recentemente, e ancora una volta, sottolineato che si vive una situazione di paralisi, dovuta essenzialmente all’inadeguatezza della pubblica amministrazione, ma anche agli effetti del nuovo Codice degli appalti: da quando si è iniziato a parlare di semplificazione, le cose non sono mai state così ingarbugliate. La burocrazia, insomma, è uno dei mali atavici del nostro paese, le norme sono così complicate che nemmeno le amministrazioni che devono applicarle riescono a comprenderle. I fondi ci sono, ma rimangono sui conti correnti dello stato, e se consideriamo i tempi che intercorrono fra le chiusure dei antieri e i pagamenti, non ci si deve stupire se le imprese sono in perenne sofferenza, tanto per usare un eufemismo. Grandi opere bloccate, quindi, ma il problema coinvolge anche la manutenzione straordinaria che fa sempre capo alla pubblica amministrazione. Lavorare per il

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settore pubblico è ormai diventato un azzardo, e se pensiamo ai ribassi fisiologici dei costi delle opere, non possiamo certamente parlare di una attività “conveniente” per la piccola e media impresa, impegnata spesso nei subappalti. Alla fine, tutto si ripercuote anche nelle dinamiche dell’attività delle imprese specializzate nella ristrutturazione, ma anche nel “nuovo”, nel settore privato. La competitività diventa esasperata perché le grandi imprese, comunque, devono impiegare i loro addetti, a qualsiasi condizione purché non rimangano fermi. Il risultato finale è l’impoverimento della qualità dell’offerta. Ancora, l’attuale situazione politica non aiuta, perché il settore delle costruzioni e quello dell’edilizia non si possono ancora una volta fermare a causa di vuoti decisionali. Intanto, l’Ance ha aperto un sito Internet (www.sbloccacantieri.it) dove vengono segnalate tutte le opere incompiute e quelle che non riescono a partire. Un’immagine certamente poco lusinghiera, ma la situazione è questa.


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AREA TECNICA

IL PARQUET LAMINATO

PER NON RINUNCIARE AL CALORE DEL LEGNO (IN COLLABORAZIONE CON RISTRUTTURACONMADE.IT)

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l parquet è un rivestimento per pavimenti molto diffuso anche se spesso è percepito come un bene di lusso non solo per i costi ma anche per la manutenzione che il legno richiede. Per ovviare a questo problema di costi e di gestione, da qualche tempo si sta diffondendo l’uso di parquet laminato, lastre multistrato che ripropongono diverse geometrie tra cui l’effetto legno. Un pavimento laminato non è un parquet Sebbene la resa estetica sia pressoché identica, il pavimento in laminato viene realizzato con materiali differenti dal parquet. Un pavimento laminato è formato da strati di legno, non pregiato come nel caso di parquet, comunemente chiamato MDF, formato da fibre di legno trattate con resina melamminica. Questa particolare lavorazione permette, a differenza del parquet, di utilizzare anche i normali scarti del legno. Infine, la perfetta somiglianza al parquet è ottenuta grazie a un foglio di plastica stampato con altissime risoluzioni che riproduce le venature e i motivi del legno di un reale pavimento in parquet. Perché scegliere un parquet laminato Senza dubbio il principale vantaggio di un pavimento laminato è il costo. Infatti, il parquet laminato permette di avere un “effetto legno” quasi identico a quello del parquet, utilizzando però legni meno pregiati; è possibile utilizzare addirittura gli scarti. Inoltre, i pavimenti in laminato sono anche meno costosi rispetto al gres che rappresenta un’ulteriore alternativa al parquet. Un altro punto a favore del

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parquet laminato è la sua velocità e praticità di posa: può essere posato sia su solette in cemento sia su pavimenti già esistenti, a patto che la superficie sia regolare e con livelli minimi d’umidità. Infine, la maggiore resistenza e compattezza del pavimento laminato, combinata alla facilità di pulizia, lo rendono il pavimento ideale per la cucina. Economico, resistente, pratico, facile, ma… Il parquet laminato presenta numerosi vantaggi ma in alcuni aspetti non riesce a essere all’altezza di un vero parquet. Ha una minore

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resistenza al calore, quindi si dovrà prestare più attenzione a evitare il contatto di oggetti bollenti con il pavimento in laminato. Inoltre, nonostante l’estetica dei pavimenti in laminato stia diventando sempre più accattivante, il laminato rimane pur sempre un materiale artificiale. Infine, non è adatto per essere posato in locali troppo umidi, come per esempio il bagno e, a causa della sua struttura, non può essere levigato successivamente come il parquet. Consigli per la posa di un parquet laminato Il sistema più pratico e utilizzato per

posare un pavimento in laminato è quello flottante senza colla. Tramite questa tecnica di posa, i componenti in laminato vengono incastrati tra di loro e posati sulla superficie, precedentemente rivestita con un foglio di materiale isolante. Il foglio isolante dovrebbe essere spesso almeno 3mm, in questo modo è possibile livellare le lievi irregolarità della superficie esistente e, allo stesso tempo, attutire rumori e avere una maggiore protezione dell’umidità. L’operazione di posa è molto semplice e richiede pochi utensili. La parte più complicata riguarda le sezioni in prossimità delle pareti, dove devono essere inseriti dei distanziatori e, per questo motivo, le doghe in MDF dovranno essere tagliate. I distanziatori servono per allontanare le doghe dalla parete e facilitare la naturale dilatazione del pavimento in laminato. Lo spessore consigliato dei distanziatori è di circa 15mm. Per concludere è bene ricordare di acquistare una quantità di parquet sempre superiore del 10% rispetto al necessario, in modo da tener conto di eventuali scarti, riparazioni e sostituzioni parziali del parquet laminato.



AREA TECNICA

COPPI E TEGOLE IN COTTO,

I VANTAGGI DELLA TRADIZIONE (IN COLLABORAZIONE CON RISTRUTTURACONMADE.IT)

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oppi, tegole, marsigliesi sono gli elementi che per secoli hanno caratterizzato la copertura delle nostre architetture. Un sistema antico che sfrutta le capacità fisiche e meccaniche di un materiale tradizionale che non ha mai perso nel tempo la sua funzionalità. Con le nuove tecnologie i processi produttivi e le rese nel tempo delle finiture sono migliorate ma la tradizione delle coperture in cotto rimane invariata da secoli: se si continua a sceglierle, c’è più di una buona ragione. Perché scegliere tegole e coppi in cotto La terracotta, o il cotto, è stato utilizzata come materiale di copertura per migliaia di anni non solo per i tetti, ma anche per i pavimenti. Tegole e coppi in cotto per le coperture erano già largamente impiegati nell’età del bronzo in Grecia ed è sorprendente scoprire che le ragioni del loro secolare successo sono sempre le stesse. impermeabili e resistenti Per realizzare delle coperture in cotto, l’argilla viene cotta a una temperatura molto elevata, innescando dei processi di vetrificazione dei materiali. Questo da origine a una superficie dura e impermeabile, capace di resistere alla pioggia, alla neve, al freddo intenso e anche alla salinità delle zone costiere. Come se non bastasse, sono anche a prova di fuoco e possono durare per più di 100 anni senza alcuna manutenzione. Migliore isolamento acustico del tetto Le prestazioni acustiche dei coppi e tegole

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in cotto sono superiori a quelle di molti altri materiali in commercio. Infatti, la loro densità contribuisce a smorzare in modo naturale il rumore proveniente dall’esterno, come ad esempio il traffico. Infatti, le tegole in cotto hanno la capacità di ridurre il suono di circa 30 decibel rispetto ai 12 decibel delle coperture in cemento. Il colore ideale per respingere il calore Le tegole e i coppi in cotto sono tradizionalmente rossi che è un colore moderatamente chiaro e quindi riflettente. Questo genere di tetti, chiamati anche tetti freddi, hanno un maggiore grado di riflettanza rispetto ai tetti scuri. Quest’ultimi durante l’estate tendono ad accumulare calore, innalzando la temperatura degli ambienti

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interni. Secondo studi condotti negli USA, dove i tetti scuri sono molto più diffusi, i tetti in cotto riescono a mantenere una temperatura media più fredda di ben 21 gradi Celsius. Il risultato è un minor consumo energetico per raffreddare gli ambienti interni in estate. Coperture in cotto per ogni tetto I coppi e le tegole in cotto sono disponibili in un’ampia gamma di forme e dimensioni per adattarsi a ogni tetto. Questo è possibile grazie a dei sistemi a incastro progettati ad hoc per assicurare che le piastrelle in cotto proteggano il tetto rimanendo sempre in posizione. Inoltre, spesso questi sistemi sono studiati in modo da lasciare un’intercapedine d’aria sotto la copertura in cotto per ventilare efficacemente il tetto.

Performance migliori grazie alle nuove tecnologie Alcuni produttori di tegole e coppi in cotto hanno sviluppato particolari smalti e vernici per raggiungere le tonalità di colore ottimali per trattenere e respingere il calore e garantire una protezione superficiale maggiore. Infatti, le piastrelle in cotto smaltate vengono alleggerite sul lato inferiore e quindi possono essere installate anche sulle strutture più fragili. Inoltre, la minore densità delle tegole permette di espellere l’umidità dalla superficie trattata evitando la formazione di muffe. Manutenzione quasi inesistente e riparazioni semplici Una volta che la copertura in cotto è stata installata correttamente, le esigenze di manutenzione sono minime. Ci si dovrà solo assicurare ogni tanto che le tegole siano al loro posto e nessuna sia rotta. Comunque, nel caso in cui una sezione del tetto fosse danneggiata basterà sostituire solamente le tegole in cotto appunto danneggiate.



CASE HISTORY

PROGRESS PROFILES

UNA MEMBRANA PER LA RIQUALIFICAZIONE

RECENTEMENTE È STATA RINNOVATA LA PAVIMENTAZIONE DI TUTTO IL PIANO TERRA DELL’HOTEL EUROPA, A VENTICANO, IN PROVINCIA DI AVELLINO. CON PRODESO, L’INTERVENTO È STATO VELOCE E ANCHE CONVENIENTE

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lavori di ristrutturazione dell’Hotel Europa sono stati assegnati all’impresa Vincenzo Grasso che, sotto consiglio dell’Architetto Antonio De Venezia, si è affidata alla qualità dei prodotti di Progress Profiles, azienda leader nel settore dei profili tecnici e decorativi e nei sistemi di posa, in grado di offrire oltre 13.000 soluzioni tecniche e di design. Il pavimento dell’ingresso e del piano terreno della struttura alberghiera era in marmo, ormai molto rovinato dall’usura, macchie e crepe, per un’area totale di 700 metri quadrati. Rimuovere questa pavimentazione avrebbe comportato una spesa ingente oltre a un considerevole impiego di tempo, bloccando completamente l’attività alberghiera. Per questi motivi, l’impresa Vincenzo Grasso ha deciso di applicare la membrana desolidarizzante e impermeabilizzante PRODESO direttamente sul vecchio pavimento, senza rimuoverlo o intervenire in altro modo. Il sistema progettato da Progress Profiles è ideale nei casi di riqualificazione; la membrana è provvista su ambo i lati di un tessuto non tessuto in polipropilene termosaldato che ne garantisce

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l’applicazione anche in caso di sovrapposizione e su supporti fessurati e non perfettamente stagionati perché permette lo sfogo delle tensioni di vapore.

Grazie alla sua caratteristica desolarizzante, la membrana mantiene una maggiore elasticità, garantendo l’assorbimento degli assestamenti dei massetti

e riducendo in modo considerevole le rotture e le crepe della pavimentazione. Il sistema di applicazione della membrana PRODESO, appena rinnovata nel design con cavità a forma di goccia, permette di ridurre in maniera notevole i tempi di cantiere, consentendo di non interrompere i lavori dalla posa della membrana alla posa del rivestimento. L’utilizzo di PRODESO Membrane System ha consentito di ridurre i costi complessivi di lavoro, garantendo un risultato perfetto, pulito e altrettanto elegante.



CASE HISTORY

ECLISSE

UNA CASA UNIFAMILIARE CON SPAZI LUMINOSI E FUNZIONALI

A BIBANO, FRAZIONE IN PROVINCIA DI TREVISO, UNA CASA SU DUE LIVELLI È STATA PROGETTATA PER FAR FRONTE ALLE ESIGENZE DI UNA FAMIGLIA CON DUE BAMBINI

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l desiderio dei proprietari era quello vivere all’interno di una casa luminosa per godere a pieno del contesto verde circostante e del paesaggio collinare del trevigiano. L’obiettivo principale del progetto era poter disporre di spazi adeguati, non eccessivamente ampi, ma sempre funzionali. Per sfruttare al massimo le superfici e razionalizzare gli spazi si è optato per una soluzione di open space degli ambienti al piano terra che contenesse e celasse tutti i locali di servizio. Per questo motivo, l’accesso alla lavanderia e stireria, allo sgabuzzino e al piccolo bagno del piano inferiore è stato nascosto da un’unica porta a battente filo muro che presenta la stessa finitura della parete, in modo da mimetizzarla perfettamente. Non solo: lo zoccolino che delimita la parete dove si colloca la porta è anch’esso filo muro e in legno laccato bianco, garantendone il minor impatto visivo possibile. Il battiscopa filo muro di altezza 60 millimetri è stato posato su tutto il piano terra, così come sulla scala e lungo tutto il corridoio del piano superiore. Proprio questo elemento è diventato una sorta di unità di misura e

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riproposto in diversi elementi della casa. Infatti, oltre ad essere la misura dell’altezza del battiscopa, questa dimensione è diventata il riferimento che definisce anche l’altezza del toro della scala, lo spessore delle mensole della libreria e l’altez-

za delle gole in cartongesso a soffitto. Questo dettaglio, anche se difficile da cogliere al primo sguardo, contribuisce a dare armonia ed equilibrio all’arredo nel suo complesso. Le scelte decorative della casa uniscono tradizione e modernità, combinando luce, finiture e materiali. A terra è stato scelto un pavimento in travertino a posa irregolare (opus incertum) sia per gli interni che per gli esterni. Il caminetto, disegnato dall’architetto su idea della proprietaria, è rivestito da un marmo canadese Forest Brown che si caratterizza per il colore marrone e marcate venature più scure. I dettagli del caminetto in rovere, riprendono la finitura della libreria, dei serramenti, del tavolo e delle scale che por-

tano al piano superiore e alla zona notte. Il battiscopa filo muro è stato integrato anche nella base del caminetto. In questa realizzazione l’architetto Chiara Carniel ha detto di aver scelto i prodotti ECLISSE per dare un valore aggiunto al progetto. La possibilità di abbinare anche il battiscopa congiuntamente alla porta filo muro è stato determinante per la creazione di una parete perfettamente uniforme, omogenea e priva di interruzioni. In particolare, il profilo ECLISSE Syntesis Battiscopa è stato studiato per essere compatibile e agganciarsi direttamente ai telai e controtelai della linea ECLISSE Syntesis Collection in modo che non ci siano interruzioni fra l’elemento battiscopa e porta. Il profilo in alluminio può essere posato sia in presenza di pareti in intonaco che in cartongesso. Prodotti ECLISSE: ECLISSE Syntesis Line battente, misure 700 x 2100 mm telaio per porte battente filo muro con pannello porta grezzo con primer. ECLISSE Syntesis Line battiscopa, profilo per battiscopa filo muro e battiscopa in legno laccato bianco.



CASE HISTORY

FAKRO

SUL TETTO DEL CASTELLO

LA RICERCA DEI PRODOTTI PIÙ ADATTI ALL’INSERIMENTO IN UN EDIFICIO STORICO DISTINGUE IL RESTAURO DI UNA DIMORA NOBILIARE PIEMONTESE, VALORIZZATA ANCHE DA DIFFERENTI MODELLI DI FINESTRE FAKRO

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mmerso in un suggestivo giardino secolare dotato di una magnifica piscina, il castello domina il paesaggio collinare dell’Alto Monferrato. Per preservare il pregevole aspetto estetico del complesso, gli attuali proprietari hanno intrapreso un metodico progetto di restauro delle massicce murature in laterizio, del tetto a falde, degli ambienti al secondo e terzo piano fino, dei delicati apparati decorativi e delle pareti affrescate che adornano le sale finemente arredate. Iniziate circa un anno e mezzo fa, le opere di restauro e conservazione sono finalizzate a preservare il più possibile le componenti costruttive e materiche originarie. Da qui la volontà di valorizzandone ulteriormente l’architettura attraverso prodotti contemporanei capaci di armonizzarsi con un edificio antico. È il caso, ad esempio, delle nuove finestre da tetto FAKRO utili a garantire condizioni igrotermiche indispensabili alla conservazione delle strutture in legno di rovere, il ricambio dell’aria nel sottotetto e l’illuminazione degli ambienti ristrutturati. I prodotti FAKRO, caratterizzati da tecnologie e prestazioni

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all’avanguardia, si sono rivelati versatili e adattabili a un edificio antico. Attraverso un’apertura appositamente realizzata, la luce che filtra attraverso il sottotetto contribuisce all’illuminazione naturale del salone centrale. Sulla copertura del Castello di Lajone sono state installate complessivamente 13 finestre FAKRO, Si tratta di: - 9 finestre modello FYP-V U3

Prosky (dimensioni 94 x 206 cm) con apertura a bilico e asse di rotazione decentrato. Da sottolineare è che la struttura del serramento proSky permette di raggiungere ampiezze rilevanti nonché performances estremamente elevate quanto a luminosità, utilizzando un’unica finestra anziché due serramenti sormontati in combinazione verticale – soluzione comunemente adottata – e

quindi con un notevole risparmio in termini di costi nonché tempi d’installazione. Non solo; la luminosità che proSky è in grado di garantire in tali casistiche è addirittura superiore a quella offerta da due finestre sormontate perché, trattandosi di un unico serramento, si ha un montante centrale di spessore inferiore. - 2 finestre modello FTU-V U3 (dimensioni 66 x 98 cm) con apertura a bilico, di cui una dotata del dispositivo per la movimentazione elettrica; - 2 finestre modello FPP-V U3 (dimensioni 66 x 118 cm) con doppia apertura; - 1 finestra modello FTU-V U3 (dimensioni 66 x 98 cm) con apertura a bilico. Tutte le finestre da tetto FAKRO sono impostate su imbotti in legno di rovere inserite fra le travi della copertura e sono state posate in opera complete dei raccordi di copertura. In particolare, le finestre FYP-V U3 Prosky sono realizzate come le altre finestre a bilico, ma l’asse di rotazione è situato sopra alla mezzeria del telaio. Le cerniere dispongono di un sistema brevettato di sostegno che attribuisce al battente la funzione di finestra con apertura a vasistas.


Le pareti in cartongesso testate per resistere a tutto. E a tutti.

Le famiglie non sono tutte uguali. Come le lastre in cartongesso. Habito Forte è il sistema rivoluzionario di Saint-Gobain Gyproc che combina un elevato isolamento acustico con un’imbattibile capacitĂ di carico e una resistenza agli urti senza precedenti. Habito Forte: pareti da vivere.

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CASE HISTORY

VOLTECO

UNA IMPERMEABILIZZAZIONE A CINQUE STELLE

UN INTERVENTO DI IMPERMEABILIZZAZIONE NEL BLANCO HOTEL DI CASTELLANETA MARINA (TA). DA SCONFIGGERE GLI EFFETTI DEL’AEROSOL MARINO E I POSSIBILI MOVIMENTI FIOLOGICI DELL’ALTA STRUTTURA, SOTTOPOSTA ALLA FORZA DEL VENTO

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olteco, consolidata realtà nel mondo degli impermeabilizzanti per l’edilizia, ha recentemente ultimato un importante intervento di impermeabilizzazione in provincia di Taranto. Trattasi di un imponente edificio ricettivo, l’Hotel Blanco di Castellaneta Marina, che ha richiesto un intervento di pressoché totale impermeabilizzazione esterna. Le maggiori problematiche da affrontare sono state sostanzialmente due: la prima legata alle facciate e la seconda all’impermeabilizzazione e allo smaltimento dell’acqua da balconi e verande. La struttura, trovandosi fronte mare

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è incessantemente soggetta all’azione corrosiva dell’aerosol marino e all’azione congiunta del vento che sollecita le facciate. Non solo, l’edificio essendo piuttosto alto è altresì soggetto a movimenti “fisiologici” che possono creare delle microfessurazioni degli intonaci esterni con conseguente inevitabile degrado. La committenza e il progettista cercavano, in particolare, una soluzione efficace che da un lato potesse garantire la durabilità dell’opera per avere meno costi di manutenzione nel tempo e, dall’altro, che non trascurasse il fattore economico. La soluzione proposta per le facciate è stato il sistema CP1

che crea un rivestimento di finitura altamente idrorepellente, traspirante e flessibile, grazie anche alla rete elastica Flexonet. Si è provveduto poi a rifinire la struttura con una finitura di pregio grazie a CP0, rasante in pasta pronto all’uso. Per risolvere le problematiche legate all’impermeabilizzazione e allo smaltimento dell’acqua da balconi e verande, invece, si è optato per un’impermeabilizzazione elastica in grado di sopperire ai micromovimenti del supporto dovuti alle dilatazioni termiche, integrata con un profilo drenante specifico per smaltire l’acqua senza danneggiare i frontini dell’edificio. Un risulta-

to certamente ambizioso che, tuttavia, Volteco ha garantito con l’impiego di PLASTIVO 180, rivestimento elastico e impermeabile e AQUASCUD LINE, profilo drenante dotato di doppio gocciolatoio. Le maggiori criticità dell’intervento che sono emerse erano legate allo scetticismo delle maestranze non abituate a posare tecnologie così performanti. Così, in via preliminare, sono state eseguite delle campionature dei cicli proposti, a loro volta monitorate per un anno. Trascorsi poco più di dodici mesi, verificata l’assenza di lesioni, fessurazioni o altre problematiche, la fornitura dei materiali è stata affidata a Volteco.



CASE HISTORY

LIGNOALP

TRE CASE IN LEGNO FRA I MELETI

UNO SPLENDIDO ESEMPIO DI INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA NEL PAESAGGIO GRAZIE ALLA ACCURATA ANALISI DEL TERRITORIO DA PARTE DEL PROGETTISTA E ALLA SCELTA DI UNA COMPOSIZIONE VOLUMETRICA RISPETTOSA DELLA TRADIZIONE LOCALE, MA ORIGINALE PER OGNI ABITAZIONE IN LEGNO REALIZZATA DALL’AZIENDA DI BRESSANONE (BZ)

L’

abbazia di Novacella è sicuramente tra gli esempi più interessanti di architettura monastica del nord Italia, esempio perfetto di integrazione tra uomo e natura, tra architettura e paesaggio. I volumi dell’abbazia dialogano con il territorio circostante, e hanno direttamente influenzato tutte le costruzioni realizzate successivamente nel corso dei secoli. Per questo l’architetto Christian Schwienbacher di Bressanone è partito proprio dall’analisi del contesto per la definizione di un complesso di tre case a due piani di uguali dimensioni. In relazione all’inserimento paesaggistico, l’architetto Schwienbacher ha condiviso la scelta del committente di costruire in legno e si è affidato alla competenza e flessibilità di LignoAlp, che in soli quattro mesi ha terminato la posa delle tre abitazioni in legno. Spazi esterni e privacy, apertura verso il paesaggio circostante e protezione dagli sguardi dall’esterno: erano queste le indicazioni dei committenti che richiedevano particolare attenzione nel posizionamento dei tre edifici nel lotto dalla

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forma irregolare. I volumi a pianta rettangolare (ca. 13 x 7,5 m) sono stati disposti con orientamenti diversi adattandosi alla crescente profondità del lotto e creando tra di essi spazi esterni di forma variabile. Per rispetto del complesso storico dell’abbazia di Novacella, sono state analizzate le strutture dei tetti esistenti e studiate diverse soluzioni per le coperture dei nuovi fabbricati, tra le quali la scelta è stata quella di realizzare una forma tradizionale a doppia falda con colmi

orizzontali orientati diversamente in ogni volume. Grazie alla rotazione dei colmi rispetto agli assi degli edifici le linee di gronda risultano inclinate. Sul lato verso l’abbazia l’insieme dei tre fabbricati costruiti da LignoAlp compone un disegno semplice e regolare. La soluzione planimetrica è diversa per ogni volume e tiene conto delle esigenze dei singoli nuclei familiari. I due volumi laterali sono case unifamiliari, mentre in quello centrale trovano spazio due piccole unità abitative.

Grandi vetrate si aprono verso il paesaggio di meleti circostante e permettono un forte dialogo tra esterno e interno. La struttura in legno dei tre volumi, costruita da LignoAlp, poggia su un unico piano interrato in calcestruzzo impermeabile con accesso diretto alle singole unità abitative. Le pareti esterne dei piani fuori terra sono realizzate con sistema a telaio coibentate con fibra di legno e rivestite con una facciata ventilata con listelli in legno verticali di larghezza variabile accostati. Il solaio tra il piano terra e il piano primo è realizzato con il sistema “Brettstapel”, composto da lamelle in legno accostate e collegate meccanicamente lasciate a vista. Le coperture inclinate realizzate con sistema tradizionale a travi e travetti sono lasciate a vista all’interno. Un’altra scelta importante è stata quella del colore grigio della facciata in legno, che è stata il risultato di un’intensa analisi del contesto sia paesaggistico che costruito, riproducendo anche dal punto di vista cromatico un esempio di integrazione armoniosa nel rapporto tra territorio, costruito e identità delle abitazioni.



NUOVI PRODOTTI

FASSA BORTOLO

RAPID MAXI S1 E SPECIAL RAPID La gamma del Sistema Posa Fassa Bortolo si arricchisce di due nuovi prodotti ancora più performanti: RAPID MAXI S1 e SPECIAL RAPID, due collanti altamente lavorabili, a presa rapida e con agibilità in tempi brevi, utilizzabili in ogni stagione. Infatti, la loro speciale formulazione permette lo sviluppo di adesioni elevate in tempi veloci e una pedonabilità già dopo poche ore dalla posa, rendendoli la soluzione perfetta per realizzare pavimentazioni anche in caso di temperature avverse, come nel periodo invernale. Sono ideali per la posa in interno e in esterno, di pietre naturali, marmi e ricomposti, piastrelle in ceramica, mosaico, klinker, gres, cotto. Svariati, inoltre, possono essere i supporti di posa quali massetti,

guaine cementizie, pavimenti preesistenti, massetti con impianto di riscaldamento e raffrescamento. RAPID MAXI S1, nello specifico, è un adesivo altamente deformabile, classificato S1 secondo la norma EN 12002, fornito in versione grigia ed extra-bianca. Ottimo per posa in piscina e rivestimenti a parete. SPECIAL RAPID, invece, disponibile nella sola versione grigia, è idoneo per superfici orizzontali o lievemente inclinate e grazie al suo elevato potere bagnante permette la posa di pavimenti, evitando la tecnica della doppia spalmatura. Per fetti per interventi

BILDEX

LA LASTRA EVO-BOARD L’evoluzione e la ricerca hanno consentito di realizzare le lastre Evo-Board, prodotte utilizzando come legante il cemento bianco “Sorel” additivato e alleggerito, per ottenere un prodotto moderno, resistente agli agenti atmosferici e quindi adatto ai più svariati utilizzi nel mondo edile. Evo Board è una lastra che unisce i vantaggi di un legante naturale alla più innovativa tecnologia di produzione. Il risultato è una lastra dalle elevate caratteristiche nella resistenza agli agenti atmosferici e quindi ideale nelle costruzioni a secco, sia per uso interno che per esterni. La composizione brevettata che dà origine alle lastre Evo-Board è l’evoluzione tecnologica degli storici cementi magnesiaci. È importante non confondere le tradizionali lastre comunemente presenti sul mercato costituite da solo “ossido di megnesio” (MgO) che per la loro composizione non resistono all’umidità, con le lastre Evo-Board in “cemento magnesiaco ossia solfato additivato”. Le lastre Evo-Board, resistono all’umidità e sono quindi ideali per tutte quelle applicazioni in esterno o in ambienti interni particolarmente umidi. Sono caratterizzate da elevata stabilità strut-

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di rifacimento, riparazione e posa in cui sia richiesta una

rapida messa in esercizio dei locali per qualsiasi destinazione d’uso, RAPID MAXI S1 e SPECIAL RAPID sono collanti sicuri per l’utilizzatore. Grazie alle loro bassissime emissioni di componenti organici volatili, certificate e severamente monitorate da GEV, garantiscono infatti miglior comfort e qualità dell’aria indoor.

turale e dimensionale. Sono prive di amianto, resistenti alla flessione e agli agenti atmosferici e sono incombustibili. Tali caratteristiche rendono Evo-Board adatte per applicazioni nelle quali le superfici sono soggette a calore, alta umidità e forte gelo. I test di resistenza agli agenti atmosferici sono i seguenti: • 100 cicli gelo-disgelo in cui la lastra è immersa in acqua a 20°C per 2/3 ore e successivamente raffreddata a -20°C per 2/3 ore. • 50 cicli di immersione-essiccazione in cui la lastra viene immersa in acqua a temperatura ambiente per 18 ore e successivamente essiccata in camera ventilata a 60° per 6 ore. • 50 cicli sole-pioggia in cui la lastra viene investita da acqua calda nebulizzata per 3 ore e poi riscaldata a 60°C per 3 ore. • immersione in acqua calda a 60°C per 56 giorni. Il superamento di questi test rappresenta una garanzia per l’utilizzo in esterni delle lastre Evo-Board. I Cementi Sorel non necessitano di stagionatura a umido e assicurano inoltre: alta resistenza al fuoco, bassa conduttività termica e buona resistenza all’abrasione. Sono inoltre inattaccabili dagli oli, dai grassi e dalle pitture e garantiscono traspirabilità. Tali prodotti non creano quindi barriere al vapore che sono responsabili del formarsi di condense e muffe. Inoltre, non marciscono,, non conducono elettricità e non sono conduttori di caldo o di freddo. Le lastre sono disponibili nel formato 1200x2400x12 mm.



NUOVI PRODOTTI

ISOLMANT

IL NUOVO UNDERSPECIAL EVO

Nelle ristrutturazioni, così come nelle nuove costruzioni, ogni millimetro conta e uno dei problemi più ricorrenti soprattutto nei casi di applicazione o sostituzione di impianti a pavimento è proprio la mancanza di uno spessore sufficiente. Per questo il mercato predilige sempre più soluzioni a basso spessore e prodotti studiati ad hoc per rispondere a questa esigenza come Isolmant UnderSpecial Evo. La nuova soluzione per l’isolamento acustico firmata Tecnasfalti Isolmant, disponibile da marzo 2018, è stata studiata appositamente per i massetti a basso spessore (da 3 a 5 cm) che vengono spesso integrati in sistemi con riscaldamento a pavimento, andando a creare strutture tanto innovative quanto delicate.

Il materassino di nuova concezione UnderSpecial Evo è composto da Isolmant 1,5 mm ad alta densità – strato resiliente in polietilene reticolato, espanso a celle chiuse – ed è accoppiato sul lato inferiore con Fibtec XF2, speciale fibra agugliata; una soluzione altamente tecnologica che unisce in un unico prodotto un’elevata prestazione acustica e la riduzione dei rischi di cavillature. Con uno spessore di soli 4 mm, Isolmant UnderSpecial Evo vanta tra le sue peculiarità un indice di isolamento di rumore al calpestio pari a 24 dB, una rigidità dinamica pari a 55 MN/m3 e una resistenza termica pari a 0,111 m2K/W. Il nuovo materassino UnderSpecial Evo è indicato per la realizzazione di pavimenti galleggianti con massetti di spessore ridotto e per le applicazioni di sistemi di riscaldamento o raffreddamento a pavimento (a partire dai 15 mm sopra tubo/bugna). Isolmant UnderSpecial Evo è disponibile, a richiesta, anche nella versione BV con barriera al vapore integrata.

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MAPEI

PLANITOP HPC FLOOR La malta cementizia fibrorinforzata PLANITOP HPC FLOOR è la malta rivoluzionaria per interventi di ripristino e rinforzo di strutture orizzontali dove le conformazioni impongono l’uso di malte colabili ad altissime prestazioni. Studiata nei laboratori di Ricerca & Sviluppo Mapei, la malta a elevatissime prestazioni meccaniche PLANITOP HPC FLOOR si distingue per la sua formulazione, che si compone di cementi a elevata resistenza, aggregati selezionati, speciali additivi e fibre rigide in acciaio. Impastata con acqua, la malta PLANITOP HPC FLOOR è idonea per l’applicazione mediante colatura, senza rischio di segregazione, in spessori da 1,5 a 3 cm, senza l’ausilio di rete elettrosaldata né di connessioni metalliche. Questa malta è consigliata nel ripristino e rinforzo dei solai. Rispetto ai sistemi realizzati con calcestruzzo o calcestruzzo alleggerito, il sistema PLANITOP HPC FLOOR è sottile e leggero: lo spessore del rinforzo si misura in soli 2,5 cm di applicazione e in 60 kg/m2 in termini di peso complessivo dell’intervento. In modo particolare il sistema PLANITOP HPC FLOOR è indicato per: la reintegrazione di solai a seguito di scarificazione delle parti ammalorate; rinforzo strutturale con getto estradossale collaborante a basso spessore da impiegarsi per solai in latero-cemento, legno e solai misti laterizio-putrelle in acciaio; adeguamento sismico di elementi sottoposti a elevati stati di sollecitazione con notevole richiesta di duttilità; ripristino di pavimentazioni in calcestruzzo (industriali, stradali, aeroportuali); ricostruzione e ripianatura della parte superiore dei pulvini e baggioli delle pile di viadotti autostradali. La struttura rinforzata con PLANITOP HPC FLOOR è impermeabile all’acqua e ha elevatissime resistenze meccaniche alla flessione e alla compressione. La sua elevata duttilità di lo rende idoneo negli interventi di adeguamento statico e sismico di strutture esistenti. PLANITOP HPC FLOOR si applica facilmente e in poco tempo. Dopo aver rimosso il calcestruzzo deteriorato dal sottofondo, irruvidito la superfice e aver ancorato al perimetro i monconi metallici, si procede al consolidamento superficiale con Primer 3296. Infine, si versa PLANITOP HPC FLOOR, precedentemente impastato ad acqua in una semplice betoniera a bicchiere, livellandone la superfice per facilitare il passaggio nelle zone più difficili…Più semplice di così!



NUOVI PRODOTTI

POLYGLASS

LA PASTA TIXOTROPICA LIQUIDA IDROPLAST per i ripristini di vecchi manti bituminosi. IDROPLAST ha un utilizzo ottimale ove risulta difficile l’applicazione delle membrane bitume polimero ed è particolarmente indicato in tutte quelle situazioni dove sia necessario realizzare una impermeabilizzazione su strutture particolari o poco accessibili come superfici di forma complessa,

IDROPLAST è una pasta tixotropica liquida, pronta all’uso, caratterizzata da un composto elastomerico bituminoso addizionato con resine, che garantisce al prodotto impermeabi-

lità e una grande elasticità nei lavori di pronto intervento. Viene impiegato per l’impermeabilizzazione delle superfici in cemento, nelle opere interrate (muri contro terra) e

ripristini localizzati di coperture ammalorate e fioriere in calcestruzzo. IDROPLAST offre quindi numerosi vantaggi: è pronto all’uso, è rapido e facile da utilizzare (può essere applicato a pennello, rullo, spruzzo, airless); è elastico, con allungamento fino al 1000%; è ecologico, monocomponente a base acqua (non necessita di trasporto in ADR); può essere sovraverniciato, nel caso di impermeabilizzazioni a vista; ha ottime caratteristiche di adesione, anche su superfici umide; una volta essiccato non cola ad alte temperature ed è resistente anche alle basse temperature. Inoltre, offre un’ottima impermeabilità.

STABILPLASTIC

IL SISTEMA STABIL TWIN AIR Un’azienda con un’ampia gamma di prodotti, pensati per risolvere tutti i problemi di canalizzazione per reti urbane e territoriali. Prodotti innovativi, tecnologicamente all’avanguardia. Il sistema Stabil TWIN AIR a norma: EN ISO 846:1999 è stato progettato per garantire una migliore qualità di vita negli edifici privati e a uso pubblico. Le direttive Europee esigono un migliore rendimento energetico degli edifici. In base a queste direttive, tutti i nuovi edifici dal 2016 dovranno essere in classe A e, a partire dal 2021, in classe A+ rendendo di fatto obbligatoria la presenza di impianti VMC. StabilTWIN AIR il tubo a doppia parete in polietilene, ad alta densità PEHD, è l’ideale per l’aerazione e la ventilazione degli edifici. Con i sistemi di VMC è utilizzato per il convogliamento dell’aria dai collettori fino alle bocchette di immissione o estrazione dell’aria. L’utilizzo del nuovo tubo Stabil TWIN AIR garantisce una tra le migliori soluzioni impiantistiche per l’aerazione negli edifici. Sono inoltre disponibili vari accessori a completamento del sistema. Stabil TWIN AIR è stato testato dal laboratorio CSI di Bollate e le sue caratteristiche tecniche sono risultate conformi e idonee alle normative di riferimento EN ISO 846:1999.

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Stabil TWIN AIR è realizzato con materie prime di elevata qualità, esente da contaminanti e conforme con il D.M.N. 174. Stabil TWIN AIR con il trattamento antimicrobico a base di ioni d’argento, garantisce un abbattimento superiore al 90% della carica batterica comunemente presente sulla superficie interna dei condotti. Previene la formazione di funghi e con un principio attivo biocida impedisce l’insorgere di cattivi odori, mantenendo la qualità dell’aria all’interno dei tubi pulita e pura. La parte interna trattata antistaticamente impedisce il deposito della polvere. Stabil TWIN AIR è resistente al fuoco secondo la normativa EN 13501-1:2009 EN ISO 11925-2:2010 Classe E. resiste ai carchi statici nei controsoffitti, nelle tramezze, o in qualunque altro stato cementizio del pavimento. La sua tipologia tecnica permette di creare curve a raggio ridotto e di adattarsi agevolmente a ogni esigenza di costruzione nel cantiere.



NUOVI PRODOTTI 30

SIKA

IL SISTEMA SIKADECOR®NATURE Il microcemento e un rivestimento cementizio di alta qualità, composto da polimeri, resine e aggregati. Può essere pigmentato attraverso una vasta gamma di colori e combinato ad altri materiali per ottenere una finitura speciale (liscia, ruvida, opaca o lucida). È caratterizzato da resistenza, flessibilità, impermeabilità e capacita di aderire a qualsiasi superficie, senza il bisogno di rimuovere il materiale esistente e risparmiando molto tempo nella messa in opera. È facile da utilizzare e si possono applicare diversi strati fino a ottenere la finitura ricercata. In pochi giorni la superficie e nuovamente utilizzabile. Il microcemento è l’ultima novità nel campo della ristrutturazione di pavimenti, soffitti, ceramiche, marmo, piastrelle, gesso, cemento, ecc. Oggi è il materiale più richiesto da architetti e designer per decorare gli spazi interni ed è stato eletto come prodotto di tendenza anche per i prossimi anni. Il prodotto può essere utilizzato in cucine, soggiorni, bagni, negozi, scale, complementi d’arredo, decorazioni. Fra i principali vantaggi: lo spessore di 2-3 mm permette di applicare il prodotto senza necessita di rimuovere la superficie esistente; combinando diversi pigmenti, è possibile ottenere molti colori; resiste a pressioni meccaniche, flessioni e abrasioni. Inoltre, grazie alla sua permeabilità, è ideale per zone esposte ad alte temperature o molto umide. Poiché consente la combinazione di più componenti, è possibile inserire qualsiasi tipo di logo o immagine. Il risultato è una soluzione senza giunti, omogenea e uniforme. Essendo resistente ai raggi UV, può essere applicato su superfici di ambienti esterni. Le principali applicazioni: in un nuovo lavoro, direttamente sul calcestruzzo armato, su pareti e soffitti intonacati. Sul cemento liscio, rinnovando completamente la superficie e chiudendo i pori del cemento. Su piastrelle, ceramiche, mosaici, gres porcellanato, piastrelle, senza rimuovere il materiale esistente. Su pareti e controsoffitti in cartongesso. Sulle superfici dopo che pavimento, moquette o parquet è stato rimosso. Su marciapiedi, piastrelle o altra pavimentazione d’esterno soggetta ad elevate sollecitazioni. In centri benessere, vasche da bagno, piatti doccia, lavelli e altre superfici bagnate. Soffitti, pavimenti e muri.

TUSCANIA

LA COLLEZIONE LE LEGHE

Tuscania presenta “Le Leghe” , una collezione di alto prestigio e valore esclusivo. Il rilevante successo ottenuto dalle Collezioni Tuscania all’ultimo Cersaie, sta a sottolineare il costante impegno aziendale nella ricerca estetica e tecnologica sostenuta da un continuo investimento di risorse finanziarie e umane. Incessantemente impegnata a mantenere una pregevole posizione di leader di mercato, Tuscania, è attualmente una protagonista indiscussa e assoluta del panorama ceramico mondiale e, come tale, continua a proporre al mercato prodotti esclusivi di elevato valore estetico e qualitativo, oltretutto rigorosamente pensati e progettati in Italia. Ultimamente, le linee di studio e di ricerca si sono focalizzate, come termine di paragone, su prodotti naturali, declinando e reinterpretando il legno, il cemento, la pietra e il metallo. Tra le varie collezioni presentate al Cersaie ‘17, ha suscitato un particolare interesse proprio una linea che riesamina il metallo in chiave ceramica. Si tratta della serie “Le Leghe” ispirata a un magico gioco cromatico tipico delle superfici metalliche con le loro infinite sfumature, generate da sorprendenti effetti in chiaroscuro derivati dalla riflessione dei raggi luminosi. Il progetto è molto articolato ed è composto da cinque finiture cromatiche, accuratamente selezionate per potenziare la bellezza del materiale ceramico. Quattro formati (75x75, 61,3x122,6, 61x61 e 30,4x61 cm.) completati da una ricca gamma di pezzi speciali, permettono infinite combinazioni per ottenere diverse e originali definizioni spaziali. Grazie al particolare ed esclusivo effetto estetico, questi prodotti sono in grado di personalizzare qualsiasi tipo di ambiente interno, creando atmosfere inattese e superfici di grande pregio e di indiscusso valore.



NUOVI PRODOTTI

UNIFIX

TENZ, LA VITE PER LEGNO CON L’INNOVATIVA TECNOLOGIA DI AVVITAMENTO STAIRS® Unifix SWG, presenta TENZ, la vite studiata, sviluppata e realizzata per il mondo delle costruzioni in legno. Il disegno e le geometrie introdotte dall’innovativa tecnologia di avvitamento Stairs® riducono significativamente la resistenza in fase di avvitamento, grazie a un movimento oscillatorio unico e rivoluzionario. La tecnologia, sviluppata e brevettata in Austria, consente una estrema facilità di impiego in ogni tipologia di legno e, soprattutto, necessita di un minor sforzo da parte dell’uomo e dei macchinari. La performance di TENZ in fa-

se di applicazione permette di ridurre la coppia di serraggio necessaria e di rendere possibile l’applicazione di molte più viti a parità di carica delle

batterie, con la conseguente riduzione nei consumi di energia e di usura della componentistica. Unifix SWG, distributore esclusivo per l’Italia,

ancora una volta presenta nel mondo della carpenteria un prodotto unico, esclusivo e innovativo che permette reali risparmi di energia e sforzi.

GYPROC

IL SISTEMA GYPROC XROC Gyproc XRoc è un sistema a secco specifico per la protezione dai raggi X, che non prevede l’utilizzo di piombo. Le prestazioni di schermatura dai raggi X del sistema XRoc sono certificate in accordo agli standard internazionali, previsti dalla norma IEC 61331-1:2014, presso il Radiation Metrology Group of Public Health England. Gyproc XRoc non solo fornisce prestazioni certe e affidabili di protezione dalle radiazioni, ma anche eccellenti prestazioni di resistenza al fuoco (fino a EI 120) e fonoisolamento, in un’unica soluzione a secco di facile installazione. Il sistema è composto da una lastra in gesso rivestito Gyproc XRoc 13, abbinata allo specifico stucco Gyproc Promix XRoc; entrambi i prodotti sono additivati con solfato di bario, minerale inerte naturale che assorbe e dissipa l’energia elettromagnetica dei raggi X.

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Gyproc XRoc è una lastra di tipo speciale con incrementata densità del nucleo (tipo D), il cui gesso è additivato con fibre di vetro e solfato di bario; tali caratteristiche conferiscono al prodotto un elevato grado di durezza superficiale e di resistenza meccanica (tipo I). Inoltre, contribuisce a incrementare la resistenza al fuoco nei sistemi in cui è installata (tipo F). Si identifica per il colore giallo del nucleo di gesso. Promix XRoc è uno stucco pronto in pasta a essiccazione ad aria, additivato con solfato di bario, specifico per la stuccatura dei giunti (orizzontali e verticali), delle teste delle viti e degli angoli, delle lastre Gyproc XRoc. Si identifica per il colore giallo dell’impasto. Grazie al sistema Gyproc XRoc è possibile realizzare pareti divisorie e contropareti a secco in ambienti che necessitano della protezione e schermatura dalle radiazioni, in tutti gli ambiti dell’edilizia sanitaria, come ospedali, case di cura, studi dentistici e veterinari, ecc.



DULCIS IN FUNDO di Roberto Anghinoni

BUSINESS GLOBALE, MAGAZZINO PARTICOLARE L’AMBIENTE COMPETITIVO SI TRASFORMA, LA CONCORRENZA ARRIVA DA TUTTE LE PARTI ED È DIVERSA DA QUELLA DI ANCHE SOLO UNA DECINA DI ANNI FA. COME FARE PER NON FARSI RISUCCHIARE DALLA LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATI E FORNIRE, NEL CONTEMPO, UNA PERSONALE (ED EFFICACE) NUOVA ESPERIENZA DI ACQUISTO

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ome si colloca il tradizionale magazzino di materiali edili nel nuovo ambiente competitivo del commercio che ha come protagonisti la liberazione dei mercati, la convergenza intersettoriale, in un ambito generale di globalizzazione del business? La riflessione, probabilmente utile per individuare nuove strade, nuove convergenze fra lo status quo e il

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concetto sempre più invadente di “esperienze d’acquisto” pone le sue basi (e anche la sua linfa )sulla crescita del valore della distribuzione (in generale) nel contesto del Pil mondiale, il cui peso – come ha sottolineato Sandro Castaldo durante l’ultima Convention Made – ha raggiunto ormai il 31%, ed è in costante crescita da almeno quattro anni, con prospettive più che rosee. Ci si potrebbe inizialmente chiedere che cosa abbia a che fare una rivendita edile tradizionale (mercato tradizionale, cliente tradizionale) con l’esperienza di acquisto (ipotesi idealmente rivolta ad altri settori merceologici che poco hanno a che spartire con cemento, laterizi e affini). Fino a qualche anno fa la risposta era semplice: niente. Oggi le cose sono cambiate, perché il mondo è cambiato, e quindi, a causa delle “convergenze intersettoriali”, ovvero la possibilità da parte del cliente di trovare certi prodotti anche in ambiti commerciali apparentemente diversi (fra questi il web) anche all’interno di una rivendita edile il cliente, magari inconsciamente, questa nuova esperienza la cerca, e faremo meglio a fargliela trovare.


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Le famose “quote di mercato”, in sostanza, non appartengono più unicamente ai vari settori merceologici, ma al business globale. Web, GDO, canali di vendita di prodotti affini o successivi e conseguenti sono diventati i nuovi competitor: mentre prima bastava tenere sotto controllo il magazzino edile più o meno vicino al nostro, ora la concorrenza arriva da tutte le parti. Da qui, la necessità di diversificare non solo la nostra offerta merceologica, ma anche il modo di presentarla creando, appunto, una “esperienza di acquisto” che risulti più interessante, stimolante, unica. A mio modestissimo parere, la distribuzione edile specializzata ha più armi da mettere sul campo rispetto ad altri ambiti distributivi. La showroom è certamente un prototipo per presentare al cliente (e qui mi riferisco principalmente al privato) una nuova esperienza di acquisto. È un servizio importantissimo, ma non può essere ciò che realmente ci differenzia, perché comunque di show-room ne è pieno il mondo. Il valore aggiunto è quindi il servizio che chi è del mestiere è in grado di garantire, a differenza delle show-room che sono più che latro vetrine di prodotti, di ambienti, di sogni da realizzare.

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Inoltre, la rivendita edile tradizionale dovrebbe iniziare seriamente a pensare alla differenziazione dell’offerta per uscire dall’incubo di una concorrenza che ha nel prezzo il suo, a volte unico, piatto forte. Mi riferisco ovviamente all’offerta tecnica e immagino non sia la prima volta che ne scrivo. Ma il concetto è da ribadire, perché ancora troppe volte sento parlare di questioni prezzaiole che prendono il sopravvento su altre ben più importanti e oserei dire decisive per i rivenditori edili. Ciò che realmente può essere determinante per il futuro della nostra categoria non sono i prodotti ad alta rotazione, o quelli che ormai appartengono al mercato del discount. Lì non abbiamo chance, quindi è un mercato, se non da abbandonare, quantomeno da riconsiderare a livello di strategie di marketing prima e di vendita poi. Ci sono settori dove possiamo davvero essere unici e quindi offrire ai clienti una nostra versione per nulla banale di “esperienza di acquisto”, e riguarda come è facile intuire il prodotto tecnico, i nuovi sistemi costruttivi, dove la consulenza è più importante del prodotto, e dove entrambi sono più importanti del prezzo. Ma qui da sconfiggere c’è la nostra pigrizia. Mi domando, senza trovare una risposta particolarmente sensata, quali altre strategie potremmo mettere in campo. Il nanismo delle nostre aziende non ci permette ambiti competitivi che riguardino la vil pecunia, e in fondo nemmeno realmente ci interessano, visto che quando si parla di rivedere le marginalità ci prende lo svenimento (e poi siamo d’accordo, marginare è necessario e vitale). Un altro problema è che (e siamo sempre in irremovibile controtendenza) parlare di gruppi di vendita è bello, anche affascinante, ma finisce lì. Non che sia una cosa semplice, ci mancherebbe, ma è evidente che mentre i competitor si ingrandiscono e si organizzano, noi rimaniamo fermi. E non è bello.



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