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Rivestimenti
RIVESTIMENTI COLORI E TEXTURE PER AMBIENTI MODERNI
Qualunque materiale può ormai essere posato in qualsiasi ambiente garantendo sempre il massimo delle prestazioni. Via libera alla fantasia
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Il materiale ceramico non ha più confini. Le nuove collezioni sono ormai in grado di integrare le prestazioni di un materiale versatile a valenze estetiche sempre più originali, in unione con una tendenza marcata alla personalizzazione.
La riproduzione di materiali quali legni e cementi, marmi e pietre, ma anche vetri e metalli, reinterpretati con una resa formale sempre più fedele all’originale, spesso presentano anche performance complessive superiori. Oltre alla possibilità di riprodurre qualsivoglia grafico o decoro, dai disegni geometrici a immagini che rimandano a lontane atmosfere retrò. Nel caso di piastrelle smaltate la gamma è praticamente infinita: grazie alla serigrafia, infatti, qualunque disegno, anche complesso e policromatico, e anche fotografie possono essere realizzati sulla superficie di una piastrella. Decori in rilievo, ottenuti per pressatura possono poi contribuire ad aumentare le prestazioni della lastra, la resistenza allo scivolamento per esempio. L’ulteriore plus? Le tecnologie digitali che permettono anche di aggiungere una leggera tridimensionalità alla materia.
Durante una ristrutturazione, la scelta riguarda, solitamente, l’estetica, ma non si deve prescindere dalle caratteristiche tecniche: formato, colore, texture e composizione andranno a caratterizzare molto l’ambiente, cambiandone la percezione. Se si tratta di una stanza piccola, non ben illuminata, per esempio, meglio puntare su materiali luminosi e riflettenti, dai colori chiari, come il bianco, il grigio perla, il latte, il verde acqua. Negli ambienti più ampi e ricchi di luce naturale, si può osare anche con colori meno chiari, per esempio le tonalità del grigio fumo, del blu, del verde foresta o del nero. Inoltre, al variare del formato varia anche la densità della trama delle giunzioni (fughe) tra le lastre, che diventa fitta se la dimensione della piastrella si riduce e più rada, meno visibile quindi, se il formato aumenta. Da non dimenticare, le caratteristiche prettamente tecniche: la durezza, la rigidità, la fragilità e l’inerzia incidono sulla resa finale e la resistenza nel tempo; anche la facilità di pulizia e la manutenzione della superficie dipendono da loro. Da ultimo, la qualità del rivestimento è strettamente legata ai materiali necessari alla posa: sottofondo, strato legante e giunti costituiscono con la piastrella un vero e proprio sistema.
Flessibili e duttili: i rivestimenti a basso spessore
Per dare un nuovo aspetto e una nuova funzionalità a un pavimento, senza dover necessariamente intraprendere
interventi di ristrutturazione invasivi come la demolizione della finitura esistente, scegliere soluzioni caratterizzate da spessori ridotti, peso contenuto e velocità di posa, è sicuramente un’opzione da tenere in considerazione. Tenendo in conto che sovrapporre un nuovo rivestimento su quello esistente potrebbe comportare il livellamento delle porte e che potrebbe subentrare l’esigenza di effettuare raccordi con le pavimentazioni esistenti negli altri ambienti, la soluzione è comunque più economica rispetto alla rimozione della vecchia pavimentazione. Prima di posare un nuovo rivestimento su un supporto esistente è necessario però verificarlo: deve essere planare, eventualmente rifinito per colmare imperfezioni che potrebbero inficiare la posa del nuovo, solido in ogni sua parte e pulito.
La posa del mosaico
Un’arte antica, quella del mosaico; la sua tecnica si tramanda invariata da generazioni, ma le sue applicazioni nel tempo si sono evolute. Oggi esprime una soluzione di tendenza, con rinnovata eleganza di materiali e semplicità di installazione. ll rivestimento con tessere di piccole dimensioni rappresenta una soluzione alternativa rispetto alle tradizionali piastrelle: consente di trasformare radicalmente l’aspetto dell’ambiente senza che sia necessario intervenire con opere murarie e senza interessare necessariamente l’intera parete. I materiali da utilizzare possono essere diversi: si possono realizzare mosaici con tasselli di marmo, di pietra o di travertino, dall’aspetto più grezzo e naturale, ma anche di pasta di vetro, ceramica smaltata, grès, resina o nuovi composti realizzati con materiali di scarto. In commercio sono disponibili anche fogli di mosaici già pronti, con i tasselli montati su apposite reti da fissare con colle specifiche a parete o a pavimento. Condizione imprescindibile è che la superficie da rivestire non abbia un andamento ondulato e che non sia troppo irregolare.
Le alternative a basso spessore sono molteplici: dal grès porcellanato ultrasottile (3-5 mm) al parquet a basso spessore (2-5 mm) ai rivestimenti vinilici. Non ultima la resina, che consente di intervenire evitando le problematiche di natura tecnica descritte in precedenza (taglio delle porte, ecc.).
Pavimento nuovo con la resina
Una soluzione semplice e dal grande effetto, è la resina. Ideale in caso di ristrutturazione, perché si può applicare sulla pavimentazione esistente, si presta bene anche nelle nuove costruzioni. La sua stesura non implica nessuna fuga, genera una superficie continua, igienica e facile da pulire. In soli 2-3 mm di spessore può ricoprire i pavimenti esistenti donando agli ambienti un carattere moderno adatto ai diversi stili d’arredo, complice la vasta gamma di colori disponibili e la possibilità di avere una superficie uniforme con finitura lucida, opaca o satinata. Le variabili in gioco per ottenere un risultato ottimale sono diverse, dalle prestazioni richieste ai costi, dalle condizioni dell’ambiente alle caratteristiche del sottofondo, così come sono diverse le possibilità applicative. La preparazione del supporto per un rivestimento continuo in resina è alla base di un lavoro eseguito a regola d’arte; l’applicazione avviene poi con la stesura di diversi strati che portano a ottenere la superficie finale. La disponibilità di numerose basi, formulazioni, aggregati e additivi garantisce un’ampia scelta: cicli resino-cementizi nuvolati/spatolati per enfatizzare la ricchezza cromatica, autolivellanti monocromatici per una resa minimale ed elegante, inglobanti materiali diversi per una personalizzazione unica, o pavimenti in marmo/resina. I rivestimenti in resina sono, poi, adatti su impianti di riscaldamento radiante, grazie alla loro elevata conducibilità termica e al loro ridotto spessore.