Progetto Zona Volturno

Page 1

PROEETTO2 VOLTURN

EOO8 - AEil


Preghiera del Capo Fai o sígnore, cheío tí conosca. € la conoscewzantí portí ad avwartt, e l'arworen'tí sprowí a seruírtí ogwí gíorno píù generosarnente. che í0 veda, arní e serva te ín tuttí í vuíeí n'tapartícolarn'tenteín coloroche rwí haí affidatí. 7-elí racconnandopercíò -sígnore,

,.

":'

coh4.e quatuto ho dí píù cara perchí seí tu chen'telí haí datt', e a te devono rítornare. con la tua grazía, .sígrt'ore fa'che ío sía sekupreloro dí eserttpíoe vwaídí íncíarwpo: che essí ín" rne vedano te e ío íw loro te solo cerchí: così l'Avnorenostro sarà perfttto. e al tern'tínedella ruía gíornata t€rrena l'esserestato capon'tí sía dí lode e lLzn dí condanna' Atuen.


i.':irl:l fÀ1r''l

::::: *.

:::l ;ì: i

1

r r ,.

* .'== ::::::::=.a:i==:=... :::.:::::::::::: ì4 ;

,slLtr

:;

. ,,::;:1ri,::-lì:=

:

,t.i t "s w..

:,i

-

Se tuttigli uominiavesserosviluppatòirase sfessiil sensodi fra{ernità, t'abitudinedi considerq1e inp1fuo luogole esigenzeattruie di piíacerie interessipersonali, posporrea questete plòpilièambizionl.; avremmoun mondQ'mù$idifferente''in cùi vivere. "Unsognoutopisticot',Qi'Aqualcurtb,,."ma soltantoun sognoe dunque plQr'sé.gu g ".:,.''.-'. ito non de no di essere ima.Wa4 mai a tentardi non ci -sporgessirno e Ma se non r-'r---.. ; #' - ' , mai alcun non faremmo sogni, la sostanza deinostri afferrare progresso.

iiffi'w,

i

#

r

l$liììÌì'

ù

.'::

L l

I I

rfi, ir; ,L.;t_

iìllil

:

l

fu"1-ft**rtr

F-*f,\


ANALISI D'AMBIENTE

LA PRESENZASCOUT Fanno parte della ZonaYolturno 1,2Gtuppi: Casapulla,S. Pdsco, due Gruppi a SantaNlana Capua Vetete, S. Tammaro, tre Gruppi a Capua,urìo a Sant'Angelo irr Frrrrris, a Sparanise,aTeano e a Pignataro. ed hanno origini che risalgono '-\lctrni di cluesti Gruppi sono di ^Dtrc úadizione irnclrc ad oltre 75 annt fa, altri sono nati da poco, gnzie all'rmpegno delle (.rirrrunrtà (,api più r.icine che Ii hanno guidati nella loto formaztone. ll tenitorio che ora costituisce IaZona non è molto esteso:ciò tende agevoli i lrrpporli c lc cornunicezionitra i gruppr.

I ,A VI VI BI L ITA'

Qr-restonostro territorio, articolato e diverso da luogo a luogo, ha sostanzialmenteun livello di vivibilità accettabileper i suoi abitanti, per bambini,ragazzie giovani:ciò non vuol dire che non ci siano scrplirttutto problemio ambitinei quali intervenireper migliorare. Si rileverla necessitàdi valorizzare le potenzialitàe le realtà positive già esistenti. di avere, sul Abbiamo la fortuna, anche se non sempre la consapeYolezza nostrotemitorio,spaziverdi e ambientinaturali facilmenteaccessibilidi cui è possrbilegodereper semplici evasionidomenicalio forme di sport che si vanno diffondendo, come l'equitazione, il trekking, le "passeggiate eccllogiche". Sono presenti forme di volontariato numerose e varie che da tempo esercitano una azione di supplenza alla carenzadi interventi pubblici e promuovono le più diverse sensibilità,anche se in forma privata, poco ,| 'l tra loro. un coordinamento senza visibilee spesso Nelle personec'è scarsafiducia nelle Istituzioni,ritenutenon sempreoperare nell'rnteresse della collettività,pertantosi assistead un limitato impegnonel socizrleda parte della popolazione.Le stesseattività di volontariato sono dalleIstituzioni. Docosostenute


LA VITA ECCLESIALE L'AGESCI, ln quanto Associazione Cattolica, contribuisce a tendere attive le Panocchie, offtendo opportunità di incontro, di socializzazionee di confronto tta i tagazzi. Tah opportututà, accaîto a quelle organtzzate dalle parrocchie, sono spessole uniche altre che t ragazzi hanno per arr1cchrrer1 proplio percorso di vita di fede. LaZona comprende tre Diocesi.:Capua e Teano e SessaAurunca. La maggior parte det gruppi lamenta la mancanza di un Assistente Ecclesiastico ed il rapporto con i parroci non sempre è rmprontato a\la frducia e colfaborazione. Essi mostrano poca consapevolezza delle finahtà educatrve della nostra Associazione.Da ciò ne scaturisceuna Doca collabotazionecon il clero.

MALAVITA E ILLEGALITA' Il nostto territotio è interessato da fenomeni di sottosviluppo e microcnmrnalità, più intensa in alcuni quartteri cittadmr e in alcune aree dove si collega alla criminalità otgatizzata che agisce nel sommerso attraverso episodi di cortuzione pohtico amministrativa, I'inserimento in settori lucrosi, la disponibilità di giovam senza prospettive, talvolta immrgratr. I fenomeni malavitosi ancora scoraggiano investimenti e tniziaave rmprenditoria\t, aggravando r1problema della precanetà IavoratTva,ma non sono così diffusi e insidiosi da rmpedire ai nostri giovani la possibiJità di spostarsi, incontrarsi e associatsiin condrzioni di relattva srcurezza. Ha acquisito, invece, una ilrrpressionantestabilrtà, e non solo tra i giovani, la m^nc rrz^ di senso della legalttà, f indifferenza verso le regole del vivere civile e verso le cose e i beni pubblici. Manca sovente il senso di "cittadinafiza", cioè dr identità con la "civitas" come gruppo di appartetTenzasocialmente otgantzzato. L'indifferenza dei cittadini e I'avidità degli speculatori sono all'origine dei danni ambientali di cui il fenomeno più vistoso è I'erosione delle colline ad : opera delle cave. I


GLI IMMIGRATI La presenzadi immigrati non desta fenomeni di particolare intolleranza, nonost:rntela diffidenza suscitatadai legami che alcuni di loro hanno con il mondodel crimine,dello spaccio,dellaprostituzione. Migliora il loro grado di integrazionee aumentanoi nuclei familiari. La loro clistribuzionebenchè concentfatain precise aree, appare diffusa un po' delle mansioniper provenienzae dovunque,con una sortadi specializzazione sesso: i Rumeni prendono il posto dei Polacchi e degli Ucraini, nello svolgimento di lavori domestici e cura dei bambini e degli anziani,mentre Albanesi e Marocchini, per lo piÚ maschi, si occupanoprevalentementedi lavoriagncoli.

!

{

I

i

I

*A


-r

L'IMPEGNO EDUCATIVO

E' ormai noto che la nostra propostaeducativaraggiungecon più facilità i rugazzi di media condizione sociale, che spontaneamentesi rivolgono allo scoutismo,e sono pochi i Gruppi che operanocon ragazzìpoveri o a rischio di devianza. Mentre, tuttavia, ci domandiamo con quali accorgimenti, anche di natura economica,riusciamo a rendere più facile l'inserimento dei tagazzi meno abbienti,nuovi interrogativi e problemi educativi di caratterepiù generaleci da farci domandareSee come la proposta interpellanotanto prepotentemente Semprepiù frequentementenotiamo giovani oggi. di scout riescead attrarrei neiragazzi e nei bambini problemi di socializzazione,episodi di insofferenza e violenza, difficoltà a stabilire amicizie solide e ci rendiamo conto che spessoil disagionasceda situazionidivenuteormai ordinarie: I'appartenenza a famiglie spezzafe,divise, allargate, i troppi impegni e le eccessive aspettativedei genitori, il tempo trascorsodavanti al televisoreo al computer coinvolti in spettacolie giochi spessodi incredibileviolenza. I molti aspetti della realtà e i rapidi cambiamenti creano negli educatori difficoltà a comprenderela attuale condizìone dei giovani, leggere le loro attesee daread essele risposteadeguate. I capi, i ragazzi e i giovani vivono in una società dove vige un certo relativismo e non emergono valori forti di riferimento in termini etici e morali. Ragazzi e giovani sono figli di una realtà complessa,che li porta a confrontarsicon molti contestie ad assumereruoli e modi di esserediversi. Essi consideranouna ricchezza per la propria personalitàla diversità delle esperienze;sono restii ad accettareappartenenzetotahzzantie ad impegnarsi in scelte uniche e fondamentali. Cercano, invece, di evitare o rinviare il momentodelle scelteirreversibili e sono alla ricerca di qualcosadi diverso. La frammentazione,lapluralità degli stimoli e delle opportunità,la ricerca di vie personali soddisfacenti,insieme al ritardo a perseguireobiettivi sociali: titolo di studio, matrimonio, lavoro, figli, impegno sociale, ha spostatoin avanti l'età della maturità e ci pone interrogativi seri non solo sul nostro compito di educarei ragazzi,ma anchesu quello di formarei nuovi capi.


I-'ASSOCIAZIONB Qr-restasttuazioneè quindi in buona parte responsabiledei principali problemi che le Comunità Capi si trovano oggi ad affrontare:il rapporto capo-ragazzo, I'unitarietàe coerenzametodologica, la fragilitàdellaproposta in hrancaR/S, I'accoglienzae la formazionedei giovani capi, il calo degli irrgressiin Assocrazione. Si nota, inoltre,che non tutti i capi hannochiarae plesentel'intenzionalitàeducativadella nostra Associazione.Nei capi c'è Lurírsciìr'savrta di fede e una poca consapevolezzadel proprio ruolo di educirtot'ee dr capo catechista.C'è limitata coscienzadella valenza politica del nostrofare educazrone. Pel quanto riguarda la partecipazione associativa, i capi tendono a plcdiligerequegli eventi in cui vedonoun immediatointeresse,come quelli per ragirzzro le Assembleedi Zona di cui hanno apprezzafola brevità e gli interventiculturalicon espertiseguitida confrontitra capi. Cl'èda LrnGruppoall'altro una diversasensibilitàal contestosociale,per cui solo alcuni tt'adizionalmenteassicuranola loro presenzanei Consigli Pastorali(laddoveesistono)e negli altri organismisociali,sonoconsapevoli dei problemi locali e con gli altri se ne fanno carico.Non è facile, tuttavia, l)el nessunGruppo intervenirecon propri progettiorganici o entrarein progetti a rete con altre realtà, a partire da quelle parrocchiali.Il servizio extt-ltssocìativo dei rover e delle scoltepotrebbeessereuna forma di presenza editcritivamente e socialmenteutile, essoperò dovrebbeessereassuntocome responsabilità dr tuttala CoCa,e non solo dei Capi R/S, ed esserecollegatoal ProgettoEducativo per entrarein una programmazionedi ampio respiro che inclr"rda altreforzenresentisul teritorio


AIIa lucedell'analisifattae delleesi-eenze riteniamonecessario espresse per larealizzazionedel nostroProgettoprivilegiarealcunistrumenti: La formazione: riqualificare il servizio dei Capi, offrendo occasionr di approfondimentometodologico,pedagogicoe culturale.Sostenerer Capi Gruppo nel loro compito di accoglienzae formazionedei nuovi capi e di realizzazione dellaprogettualitĂ nelle CoCa. La collaborazione: coinvolgere e responsabilizzareil maggior numero di Capi nella organizzazionedelle attivitĂ in programma. Attuare un lavoro in rete non solo tra Gruppi, ma con istituzioni, scuole,enti ed altre risorsepresentisul territorio. L'informazione: continuare a fornire informazioni su indtrizzi e programmi delle associaziontche si occupanodegli ambiti di nostro interessee sulle iniziative diocesane.


.F

I

o

oo jgr

NE

aa E\

!!=E

/A-

utr d

À

NÈS !.€ r! -N

.=ó

oJ

EEE

€: : FY

N tr

E :1 =

ó &r Xr ' i

tr :

I

ó

E'É

.=

>Nó ::e^>

- at t r > 39

o

yjJ.-

-N O

,(d

-o r-9 -G Fr

.-

N ts d-Éú

ai

.9luF^à s.

,r ó' Èu

is:E

é)

a î,

bN+s

_e'; Q e

, : - at J

ó'd

ao AE

NQtsTJ

!N - -

'.:c!trN

X P::

\J

;^

Nc9i

e

.cJ

L

.=

^:'1 0o c ^v = Ò F:

o

o <É

^il E NO''

FY lJ I ;

,:l

àU

NV OE

4

Q:S iîo ;F I

3XN

),:.3 ú. = È

>

ca9

?949u . s

{E3

"sEg

-t'ld 6

I

()

!.:

.iE

o,0)

. iU

NN

,9 q

Y,iO

.=\

!xa* F

.= N >a ()h ,ú A

.*

<r -=Z w rà o '; bou

9l.. *> Od YH

: d9= 2 R> F t; rat h. * Èq.o X! È] r ot r o

aa

nz Y Fr a

<vY l-

à, ;i

! rà -

;i

lEl -

r-ì

U6

91 aE

d

->Y

HF È t s

,: xP v-= ^: v.4 ó, 6 !S

O N^" () iCIJQ

N q F;ìE 9Q p .:-Y o.r I ?{ u!

=

_-

tF.n ".EO :v^ :

Fi-Y

!2 É7

r-ì f-t

r-ì rl -

>: !

u (Ú: , s

F

ó ,F ó r 67

o ^/O

FN

i

NI NV cs()()

- AU U '

c 6,cs ii oE

a

I

Yo

-e

Fi

àóó

-Oà

€.ti

UO

- Y\ a )w

.Y 97

I

d

_O

tu

>E

o!!

F

r\

z

^ lXti

> Ari

€ > E;

-È >)< ,1

H>;

e, X

bog

N .n

s=:> !

a)

v

s

d x _:l F ìJ 9

.i

(Ji 5(/^cd O i Z @: U Ú -:F U a X i Y 'i or:;.:l i i

-,À

--

..Qa

N

tr ÈH Z = €66bR AÉÉ O E

POP LVJ

> È|; l L- ú)

2=342 Fi5!É

Éna=E


E 9 O N c!

;' tv

'r= !

F--.-

oo$ v7

E,t

d

:7ì !

bòqz 9= F È È É.:N F:.É:I -

EV FF \rtr -v

< 9 r€ E =

A()

-

I E.

é =

i

d

a

=

?

rtr

o€

d

x

t N.J rl

9 a '5

x

ir

Àc

'o

.-

=

I

2Y hà-Y

H<Èg 'A 8 . !XÍ ' n H''- vuv 4A)ú^ XPúV VF-JÉ

E

-

o

IJl t=f

tr

Y

-Jrvé

r,

d'

Fi '.= ' - c ad:t

-O

ó'p#

= Y?F O î,

=-

()E l)

,=

ào-=

rt

E

Y.

=Oó X

.È óa q- =

òug;

a

,:'.1

ù

|/v-

X

i . Èq ^ N v,- -

6

ork

>X 'F rd'

N Ots

!{ *t_i v d .- l F=>t

N

à

.?.

y

= -^-, =.;<v iì 'J -'F.N

.9

'F F: zl"

,i l-

,< -

,l\

FN

F]

Z

Lr a

rlr

Y. tsH

O A (-)

ì+v>7 :-F

tq

.r4ú

ld 0 7)!

n tp -r

! lF = -,H tl

l rl a

3

I? F

i./


ît;w\p..x$ esdiisúrr{fi }oft u r no. a rg


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.