Alien III

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ALIEN LE CHIAVI DI UN REGNO Il destino di chi, come me, ha battuto la testa da piccolo su di un libro di Astronomia e adesso si ritrova giovane proletario della fisica1 e` spesso lo stesso che, una volta, intabarrava i chierici curiosi e li metteva sulle vie dell’Europa. Viaggiare. Una benedizione, o forse anche una maledizione, che mi ha investito come un treno gia’ prima della fine degli studi. Per peggiorare le cose, poi, non ho mai sentito la missione esistenziale di essere un devoto portaborse. Nel mio mestiere questo significa voler viaggiare parecchio, prima che il momento ed il posto siano entrambi contemporaneamente quelli giusti, tali da farti venire in mente che forse, se si puo’, non è irreale pensare a smettere di pagare un affitto a favore di un mutuo... In neanche 10 anni, sono diversi i luoghi che mi hanno ospitato nel pellegrinaggio da un tempio della fisica all’altro. E posto che vai indigeni e migranti che trovi. Un vero patrimonio! Se non avessi approfittato della fortuna di incontrare tanta gente diversa, sarei stato un imbecille. Invece un giorno scopersi di essere uno speleologo: per caso, inseguendo istintivamente una che era e che tuttora sembra continuare ad essere più folle di me... Veniamo quindi a parlare di grotte, che’ di questo si occupa il sito che state spulciando. Ho iniziato a scrivere di questa esperienza mentre stavo a Roma nel 2005. All’epoca ero socio dell’Associazione degli Speleologi Romani (SR), pur mantenendomi anche nei ranghi del GSB-USB. Quindi questo è un racconto di un Giessebi-Uessebi-ino in trasferta nell’Urbe. A differenza di quando stavo a Bologna, la mia attività speleologica romana è stata sempre intermittente perche’, quando mi sono trasferito nella Capitale ho cominciato a viaggiare per lavoro più frequentemente del Papa. Comunque, conosciuti Piero Festa, Andrea (aka Dino) Bonucci, Luigi Ciocca, Marco Ottalevi e gli altri storici degli SR (alcuni di essi erano tra quelli del omonimo Ramo al Corchia), abbiamo parlato spesso di Carpineto Romano: per le gran magnate alla Sbirra e per quanto sarebbe stato bello tornare ad esplorare Alien. Alien III per la precisione. Questa cavità sta in uno dei siti calcarei piu’ belli del Lazio, appunto nelle vicinanze di Carpineto Romano. A portata di macchina! visto che, a conti fatti, l’imbocco della grotta e’ posto a meno di 100 m da dove si parcheggiano le auto, in una strada bianca che deriva a sopresa nel mezzo di un tornante, sulla strada che da Carpineto va a XXXXXXXX. Il problema della grotta e’ presto detto: si apre nel mezzo di una proprieta’ privata. Più volte Piero ha raccontato la scoperta di Alien: quasi quindici anni or sono, lui ed altri soci SR furono chiamati da tale Vincenzone, speleologo carpinetano e contadino. Il passato - away, purtroppo - proprietario del terreno dove e’ ubicata la grotta. Vincenzone chi1

proletari senza figli pero’, perche’ a differenza degli operai veri, quelli che si fanno i calli sulle mani, noi (ha!) accademici ce li abbiamo dentro la testa, volendo/dovendo aspettare che arrivi il momento giusto per figliare, mentre in Italia si fa di tutto per lasciare gli incentivi alla riproduzione solo ai conigli. Solo ora vedo il nesso che sembra esserci tra un posto fisso all’Universita’ ed un posto come neonato in Italia: i vecchi non ne vogliono sapere di lasciar spazio ai nuovi arrivati!


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