Album della storiella

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Album della storiella

Franco Testaguzza


Illustrazioni a cura di Alessio Nanni Elaborazione a cura di Nicoletta Galli Stampa Il Volume – Fano, Agosto 2010


ProprietĂ letteraria riservata Tutti i diritti di autore, traduzione, elaborazione e riproduzione anche di semplici parti con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi. Qualsiasi contraffazione e riproduzione verrĂ perseguita a termini di legge.

di

parti



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Dedico queste storielle a mia madre, a Ursula ed a chi le vorrĂ raccontare o cantare (Cantastorie).


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Franco Testaguzza è nato a Monte Porzio (PU) il 25.03.1941 Il 25.07.1965 si è laureato in Farmacia a Bologna. Dopo il servizio militare come Ufficiale di Sanità inizia il periodo di “randagismo” lavorando per oltre due anni in diverse Farmacie sia in Italia che in Svizzera come “Farmacista volante” cioè facendo sostituzioni al massimo di tre mesi. Nel Settembre 1968 si è trasferito in Germania e precisamente a Bonn, dove vive tutt’ ora, lavorando per un anno presso l’ Ambasciata di Italia, per circa sedici anni presso una ditta Farmaceutica ed in fine, sempre nel settore farmaceutico,come libero professionista. Per lavoro ha viaggiato in Europa, Africa e Medio Oriente osservando intensamente e con tanta “curiosità” tutto ciò che ha incontrato.


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Prefazione

L’“Album della storiella” è una piccola raccolta di avvenimenti (storielle) che spesso succedono a noi stessi e che per l’ occasione sono stati attribuiti a soggetti del mondo vegetale ed animale. Per dovere di tradizione è stato dedicato anche al Cantastorie cioè a quel personaggio che, nel Medio Evo, andava cantando per le vie e nelle piazze storielle o canzoni, quasi sempre immaginose, con accompagnamento, di solito, di qualche strumento più o meno scordato.

A differenza delle storielle antiche in cui spesso (volutamente per ricevere una ricompensa) venivano cantate, anche se inventate, le favolose geste di re e di regine, nonché di Cavalieri erranti, quelle dell’ “Album della storiella” raccontano o cantano, in forma ironicamente scherzosa, situazioni che quantunque immaginose e banali hanno, il più delle volte, anche qualche riferimento reale. I soggetti, scelti a caso, sono protagonisti anche di comportamenti più o meno caratteriali che spesso possono essere riferiti all’ uomo; infatti osservando con buona attenzione e con un minimo di immaginazione forse riviviamo qualche scena che ci è da tempo nota. Lo stile è libero ed il più delle volte è volutamente anche molto fantasioso per rendere la lettura più piacevole; mentre il termine dialettale “cumarello” (= cetriolo) è stato scelto per simpatia del soggetto.


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La lettura, adatta per bambini (per stimolare la fantasia) e bambinoni (per staccare “la spina”), dovrebbe essere fatta, per meglio raffigurare certe situazioni, con calma e ripetuta nel tempo. Il testo può essere facilmente musicato e cantato con le note di “La ballata del povero soldato”. Augurando al lettore di trovare il tempo per leggere e di non perdere poi la voglia di farlo si vuol sperare che qualche storiella oltre a far riflettere possa essere motivo anche di una risata.

Se il lettore si distrae non si dolga lo scrittore perché dopo la nausea sopraggiunge il malumore.


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I N D I C E

Pag.

La farfallina curiosa

10

Il superbo pavone

12

L’ invadente pecorella

14

Il presuntuoso pomodoro

16

L’ arzillo dinosauro

18

La formica messicana

20

La vecchia gallina

22

Il bravo barboncino

24

La zanzara fastidiosa

26

Il vecchio volpone

28

La giovane melanzana

30

Il simpatico tacchino

32

La scimmietta permalosa

34

L’ aquila reale

36

Il ragnetto tessitore

38

L’ elegante pinguino

40

La timida tortorella

42

Il giovane limone

44

Il coniglietto selvatico

46

Il vecchio cammello

48

L’ ingenuo pappagallo

50

IL coccodrillo piagnone

52

Il povero somarello

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8

Pag.

L’ arrogante peperone

56

Il castorino roditore

58

Il lupo solitario

60

L’ atletico canguro

62

La magnifica cicogna

64

La mosca marinara

66

Il vecchio cinghialone

68

La povera cipollina

70

Lo stambecco scalatore

72

Il passero pauroso

74

La bella porcellina

76

Il gatto sornione

78

La lumaca frettolosa

80

L’ orca marina

82

La sapiente civettina

84

Il pazzo cavolfiore

86

L’ insolente galletto

88

Il vecchio bernardino

90

L’ orso pigrone

92

Il valoroso cavallo

94

Il piccione viaggiatore

96

Il gufo misterioso

98

Il povero cumarello

100

L’ ochetta chiacchierona

102

L’ apprendista babbuino

104

Il giovane leone

106


9

Pag.

Il grosso elefante

108

Il vecchio pipistrello

110

Il pesce martello

112

Il rosso peperoncino

114

Il serpente a sonagli

116

La bizzarra cavallina

118

Il caprone calciatore

120

L’ ape operaia

122

Il grande maccherone

124

La lucertola freddolosa

126

L’ anatra volantina

128

Il falco pellegrino

130

Il gallo e la regina

132

Il giovane gabbiano

134

Il grillo parlante

136

La patatina diligente

138

La cicala canterina

140

La mucca pazzerella

142

Il topolino ortolano

144

La gioviale cornacchia

146

La cavalletta africana

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La farfallina curiosa Questa è la vera storia di una farfallina curiosa che volendo tutto odorare svolazzava sempre festosa; una farfallina curiosa residente in un grande prato in fiore era diventata da tempo un poco noiosa per la smania di conoscere ogni odore; molto felice di volare di giorno visitava sempre il vicinato e se poi voleva qualche cosa mangiare sostava assai sul fiore piÚ profumato; allegra e di bel colore era abbastanza ben voluta e riverita e trasmettendo a tutti il buon umore sorrideva pure una rosa già sfiorita; ha difeso una mattina su un meraviglioso fiorito balcone una giovane amica timida ma carina molestata da un vecchio farfallone; trovato un profumino di una entusiasmante nuova essenza gli stava veramente proprio vicino con morbosa ed accanita insistenza; un giallo fiorellino stanco di tenerla sempre sulla testa la prega facendo un benevolo inchino di lasciarlo in pace almeno di festa;


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godeva la bella stagione odorando proprio dal mattino alla sera e chiacchierava in qualsiasi occasione nell’ amichevole e simpatica atmosfera; incurante del vento si lasciava curiosa pure trasportare sperando sempre in qualsiasi momento di trovare un nuovo fiore da odorare; arrivato un nuvolone e mentre scappa veramente con urgenza viene colpita da un brutto gocciolone cadendo stremata senza piÚ conoscenza; avvilito tutto il prato per il terribile e doloroso incidente fa venire un professore specializzato ad esaminare la salute della paziente; ritornata in piena forza e con uno sguardo abbastanza birichino strizza l’ occhio con un bel sorrisino al preoccupato bravo giallo fiorellino; finisce qui la vera storia di una farfallina curiosa che volendo tutto odorare svolazzava sempre festosa. Chi vuole sempre curiosare le meraviglie della natura deve saper anche sopportare qualche spiacevole avventura.


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Il superbo pavone

Questa è la vera storia di un superbo pavone che quando era lodato apriva il suo bel codone; un superbo pavone alloggiato presso un buon contadino viveva da tempo proprio in pensione vicino ad un bravo vecchio tacchino; per la sua grande arroganza dormiva in una bella camera separata che in occasione di tale circostanza era stata proprio molto ben arredata; mostrava il suo bel codone quasi sempre quando era innamorato pavoneggiandosi poi senza emozione specie se veniva lungamente lodato; sempre molto vanitoso per quella sua coda abbastanza bella pretendeva con atteggiamento borioso dopo il pranzo un pezzo di ciambella; convinto di essere bello per il suo rinomato aspetto elegante squadrava da sotto un nuovo ombrello tutti con sguardo alquanto arrogante; se per caso incontrava le simpatiche e timorose pollastrelle con dismisurata superbia le canzonava col titolo “brutte e vecchie zitelleâ€?;


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tutte le galline fetaiole se per sbaglio lo sentivano cantare dal terrore facevano tante capriole e non volevano alla fine più covare; il tacchino prima onorato per quella straordinaria compagnia dopo un pò si è veramente stancato e disperato in fine è scappato via; ritrovato dal vecchio padrone dopo una triste e dolorosa assenza pensava ogni giorno con insistenza di buttarsi in fondo ad un burrone; il gallo assai preoccupato per tale insopportabile convivenza si rivolge ben presto al sindacato per avere una opportuna assistenza; convocata la commissione ed esaminata la complessa situazione è stata presa alla fine la decisione dell’ immediata e triste separazione; finisce qui la vera storia di un superbo pavone che quando veniva lodato apriva il suo bel codone. Chi si vuole sempre comportare solo con superbia ed arroganza prima o poi dovrà anche pagare il prezzo per la sua ignoranza.


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L’ invadente pecorella

Questa è la vera storia di una invadente pecorella che malgrado il suo aspetto era una gran brutta saputella; una invadente pecorella educata anche in un ottimo convento si comportava come una vera zitella facendo sempre su tutto un commento; aveva smesso di studiare perché sempre abbastanza svogliata e non finiva mai più di brontolare pure se mangiava la buona insalata; da poco tempo alloggiata in una accogliente vecchia fattoria si è ben presto molto scandalizzata inventando pure lo stile da osteria; non perdeva mai l’ occasione per mostrare la propria padronanza senza tenere mai in considerazione che scopriva cosi la sua ignoranza; disturbata dal lamento di un piccolo bel giovane agnellino rimprovera per il suo comportamento la madre che non gli sta mai vicino; parlava sempre di politica criticando troppo l’ Amministrazione e non risparmiava mai la sua critica al prete per la sua ora di religione;


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è stata molto arrabbiata con una giovane e dinamica ochetta perché essendo proprio influenzata passeggiava spesso senza maglietta; si è sempre lamentata anche con il buon vecchio padrone per il gallo veramente impiccione e le galline troppo chiacchierone; un piccione viaggiatore stanco del suo faticoso peregrinare riparte presto avvilito con terrore per non sentirla mai più brontolare; insoddisfatta del pasto perché per lei era solo senza sapore in fine si è messa pure in contrasto con il suo bravo e simpatico pastore; un rude cane guardiano stanco da tempo di quel comportamento e senza farle più nessun’ ammonimento la rimanda ben presto al suo convento; finisce qui la vera storia di una invadente pecorella che malgrado il suo aspetto era una gran brutta saputella. Chi vuole solamente trovare l’ occasione per brontolare spesso non sa mai cosa fare o non ha voglia di lavorare.


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L’ arzillo dinosauro

Questa è la vera storia di un arzillo dinosauro che sicuro di un buon affare ha attraversato pure il mare; un arzillo dinosauro di aristocratica famiglia millenaria scavava disinvolto nel fiume Metauro ricercando la famosa pietra arenaria; partito da molto lontano per trovare un qualificato materiale desiderato da un gran marajà indiano per il suo piÚ bel palazzo personale; sbarcato da un barcone con una mandria di intrepidi elefanti spendeva senza fare troppa attenzione e pagava tutto solamente con diamanti; alloggiava da lungo tempo nel piÚ accogliente albergo cittadino ed approfittava sempre di ogni evento per organizzare subito un bel festino; malgrado la sua corporatura era vivace come un giovane fringuello e davvero felice per quella avventura fischiettava sovente un bel stornello; di natura vegetariano offriva sempre un delicato minestrone cucinato in un noto ristorante a Fano e servito in un luccicante marmittone;


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lavorava tutto il giorno per ritornare ben presto dal padrone ma spesso quando era già mezzogiorno gli avevano fregato anche il piccone; informato il consolato perché era impedito nel suo mestiere alla fine si è sofferente rassegnato di dover recintare tutto il cantiere; alla fine della settimana si riposava sulla bella riva del mare ed indossata una lunga comoda sottana andava poi di sera al night a ballare; arrivato dall’ oriente all’ improvviso il suo caro fratello hanno brindato incuranti della gente con cento casse di ottimo Bianchello; ritornato al suo paese con un importante carico di materiale rifatto in breve il conto delle spese per non fallire finisce all’ ospedale; finisce qui la vera storia di un arzillo dinosauro che sicuro di un buon affare ha attraversato pure il mare. Chi non sa proprio risparmiare perché la vita vuol ben godere per poter pure meglio lavorare deve avere un bravo ragioniere.


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La formica messicana

Questa è la vera storia di una formica messicana che era stata coinvolta in una circostanza strana; una formica messicana con in testa un grande rosa sombrero dormiva ormai da una buona settimana nel cortile di un rinomato monastero; svegliata dal grande rumore causato dal gioviale frate campanaro denuncia per quell’ orribile terrore il povero impertinente grosso somaro; traballante sulle zampe e veramente instabile nel movimento sembrava proprio un orrendo gigante per quel suo indefinibile andamento; professoressa universitaria con la specializzazione in teologia ha sempre fatto una vita sedentaria ed era alquanto carente in enologia; invitata dal vecchio priore a conferire nel suo famoso seminario prepara subito con grande buon umore un discorso abbastanza straordinario; aveva scelto per l’ occasione un argomento veramente molto attuale sulla profonda crisi della religione oramai nota a livello internazionale;


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arrivata di buon tempo per tenere la sua rinomata conferenza approfitta di quel grande avvenimento per fare qualche piacevole conoscenza; conosciuto di prima mattina proprio per caso il frate cantiniere è stata quindi introdotta in cantina per gustare almeno un buon bicchiere; affascinata dall’ aleatico dalla tequila ed anche dalla malvasia ringrazia di cuore il frate simpatico per quella sua straordinaria cortesia; passando di botte in botte nell’ allegra e spensierata atmosfera è arrivata velocemente subito la sera ed è trascorsa in fine anche la notte; dimenticatasi di e deluso pure il rientra di corsa la gran vergogna

conferire bravo vecchio priore in casa per smaltire ed anche il disonore;

finisce qui la vera storia di una formica messicana che era stata coinvolta in una circostanza strana. Chi non si sa mai controllare anche in una nuova situazione rischia in breve di esagerare e perde sempre la reputazione.


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La vecchia gallina

Questa è la vera storia di una vecchia gallina che aveva smesso di covare per sembrare una signorina; una vecchia gallina proprio canuta e molto spennacchiata ha deciso un giorno di prima mattina di abbandonare velocemente la covata; viveva in un grande pollaio di un piacevole e lussuoso casolare e si riposava su una sedia a sdraio ogni volta che era stanca di covare; trascorreva poi la giornata solo e sempre lungo la riva del mare e mangiava due fogliette d’ insalata perché non voleva mai più ingrassare; elegante come un’ artista e veramente raffinata nel razzolare ha inserito su una speciale rivista “giovane bella e ricca da maritare”; da di si di

tempo assai invaghita un esuberante bel giovane galletto era in fine veramente intestardita poterlo conquistare con l’ aspetto;

prima di ogni passeggiata passava per regola dal parrucchiere e con la magliettina assai scollata mostrava pure le belle giarrettiere;


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andava dall’ estetista almeno cinque volte alla settimana e per essere sempre anche in vista ballava con un incantevole pigiama; ha piĂš volte ristuccato le scabrose screpolature del becco mentre giornalmente ha tinteggiato le sopracciglia e poi il ciuffetto; un gallo molto birichino sempre in cerca di bella avventura con uno strano e giallo cappellino si presenta alla vera sposa futura; felice e molto emozionata pure per il romantico comportamento organizza un importante ricevimento per festeggiare il suo fidanzamento; durante il grande ballo cade lo strano e giallo cappellino e si scopre che il romantico gallo è un pericoloso vecchio malandrino; finisce qui la vera storia di una vecchia gallina che aveva smesso di covare per sembrare una signorina. Chi vuole sempre imbrogliare perchĂŠ altrimenti non sa fare prima o poi gli può capitare che riceve il conto da pagare.


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La zanzara fastidiosa

Questa è la vera storia di una zanzara fastidiosa che per il troppo ronzare era diventata anche noiosa; una zanzara fastidiosa dirottata nella pattuglia acrobatica aveva una vita abbastanza pericolosa perchĂŠ spesso era proprio antipatica; stanziata in un bel laghetto nella vicinissima ed umida periferia usava molte volte anche il traghetto per evitare la lunga sosta in corsia; partita in squadriglia per una grande esercitazione militare saluta prima la sua numerosa famiglia che era andata in tribuna ad ammirare; volava con tanta eleganza per la sua perfetta apertura alare ed incurante di qualsiasi distanza tornava sempre a casa per mangiare; atterrata di grande urgenza proprio sulle spalle di un calabrone riparte quasi ignorando l’ emergenza quando ha visto il lungo pungiglione; assai testarda di natura e di carattere abbastanza insistente metteva sempre veramente tanta paura facendo pure il terrore tra la gente;


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di giorno assai silenziosa partiva ben presto in perlustrazione diventava invece abbastanza rumorosa quando di notte volava in escursione; quando era stanca di volare atterrava senza preavviso con piacere ed in fine senza mai niente domandare si riposava anche su qualsiasi sedere; nella stagione estiva specialmente dopo ogni bel acquazzone diventava sempre veramente aggressiva ronzando poi come un aereo a reazione; instancabile battagliera per non sembrare mai troppo invadente cambiava in continuazione la bandiera e ritornava all’ assalto più pungente; più volte assai malmenata anche per quel suo ronzare infernale si è davvero acrobaticamente salvata finendo veloce malconcia in ospedale; finisce qui la vera storia di una zanzara fastidiosa che per il troppo ronzare era diventata anche noiosa. Chi non si può controllare perché è molesto di natura è costretto poi ad accettare una vita abbastanza insicura.


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La giovane melanzana

Questa è la vera storia di una giovane melanzana che malgrado la sventura aveva una vita molto sana; una giovane melanzana scappata sola dalla legione straniera dopo una esperienza abbastanza strana apre un grande salone da parrucchiera; ha attraversato il deserto inseguita da un plotone di legionari pur avendo invece già prima scoperto che non fregava con gli straordinari; arruolata come cameriera metteva di notte i suoi bei bigodini e di giorno mostrava veramente fiera i suoi biondo - argentati ricciolini; allegra ed affascinante con una pelle proprio morbida e scura non si è mai sentita tanto importante di avere quella naturale abbronzatura; con il salone nell’ orto da un servizio veramente eccezionale quasi di fronte al privato aeroporto riceveva la clientela internazionale; arrivata all’ improvviso una ananas dall’ Amazzonia centrale che aveva da tempo perso il sorriso risistema il ciuffetto in verticale;


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un bel giovane finocchio dell’ eroica cavalleria dei cosacchi ottiene per dare meglio nell’ occhio una arricciolatina ai suoi mustacchi; ad una povera vecchia zucca sofferente per la sua grande pelata prepara una ineguagliabile parrucca per andare al veglione della serata; un mandarino cinese con un vecchio codino scompigliato chiede deciso ma veramente cortese se può essere ben presto sistemato; assai felice di lavorare e veramente orgogliosa del successo è invitata numerose volte a parlare in un importante e famoso congresso; corteggiata insistentemente da un cliente arrivato con la corriera scopre in fine che è un bravo sergente ormai in forza nella legione straniera; finisce qui la vera storia di una giovane melanzana che malgrado la sventura aveva una vita molto sana. Anche se il passato è passato e del presente sei assai sicuro non credere di aver solo sognato e stai attento per il tuo futuro.


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Il simpatico tacchino

Questa è la vera storia di un simpatico tacchino che pur essendo astemio ha bevuto un bicchierino; un simpatico tacchino di signorile famiglia d’ oltre mare salutava sempre con un vero inchino se dopo pranzo andava a passeggiare; gentile e di bel aspetto e con in testa un decente cappellino chiede alloggio proprio con rispetto nel casolare di un vecchio contadino; aveva a lungo lavorato in un grande e famoso circo equestre ed alla fine si era proprio ritirato per godere una serena vita campestre; domatore di professione ha domato solo pulci al salto mortale che veniva eseguito con vera passione e sempre nella festa del Santo Natale; sempre astemio di natura faceva colazione solo col cappuccino mangiava anche solo frutta e verdura senza aver bevuto una goccia di vino; ricevuto di prima mattina nel pollaio dall’ elegante capo gallo viene poi presentato anche in cantina situata al centro della sala da ballo;


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deciso e sempre cortese giocava con perfezione il baseball mentre con stile veramente inglese cantava e ballava il rock and roll; sempre invitato in cantina da quel bonaccione vecchio contadino si innamora di una elegante tacchina mentre bevono un bicchierino di vino; con la parola balbettante e la povera testa alquanto confusa camminava con un passo traballante suonando una sgangherata cornamusa; ritornato sulla terra rientra immediatamente nella cantina e per dimenticare in breve la guerra rifĂ una sola ma abbondante bevutina; per la sua naturale simpatia riceve in dono un prezioso bicchiere ed applaudito dalla grande compagnia viene poi acclamato “capo cantiniereâ€?; finisce qui la vera storia di un simpatico tacchino che pur essendo astemio ha bevuto un bicchierino. Chi lascia il cappuccino per passare al buon vino non dovrebbe mai superare la misura del bicchierino.


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La timida tortorella

Questa è la vera storia di una timida tortorella che proprio per natura soffriva anche di paura; una timida tortorella elegante, triste e di dolce aspetto sbirciava attraverso una tapparella dell’ abbaino di un malandato tetto; terrorizzata dalla guerra ha dovuto veramente veloce scappare e lasciata la sua bella amata terra ha attraversato ben da sola il mare; lavorava poi in un monastero servendo una gentile vecchia badessa e senza farne minimamente un mistero ha servito alla festa anche la messa; indossava un bel grembiulino e con un bel fare veramente solerte serviva per colazione il cappuccino e con le braccia sempre ben coperte; beccava a volte nel cortile insieme con gli altri cari inquilini e con sguardo sempre dolce e gentile osservava anche i giochi dei pulcini; veramente timida di natura evitava per regola di dover parlare e viveva dentro le sue quattro mura senza mai una sola volta brontolare;


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arrossiva molto facilmente solo non appena qualcuno la chiamava e non frequentava mai l’ altra gente perché con pochino già si vergognava; inutilmente innamorata di un simpatico bel giovane piccione si è alla fine sofferente rassegnata perché era un gran brutto mascalzone; una giovane pollastrella vedendola continuamente sempre sola come una bravissima e dolce sorella le dava coraggio con qualche parola; imparata tutta la lezione ricomincia ben presto anche a volare e senza avere più nessuna esitazione inizia poi con tutti a chiacchierare; frequentata la palestra solo per imparare la difesa personale invita il bel piccione sulla finestra e con un colpo lo manda all’ ospedale; finisce qui la vera storia di una timida tortorella che proprio per natura soffriva anche di paura. Se non vuoi più soffrire per l’ altrui negligenza devi prima o poi reagire senza perdere la pazienza.


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Il vecchio cammello

Questa è la vera storia di un vecchio cammello che attraversava il deserto con in groppa un bel ombrello; un vecchio cammello senza avere il diritto alla pensione lavorava con un fiore all’ occhiello anche per la sola e pura distrazione; arrivava fino all’ equatore lasciando il deserto assai contento senza fare neanche il minimo rumore e senza fare un grosso rifornimento; aveva come padrone un simpatico e bravo vecchio beduino che gli offriva sempre per colazione una grossa brioche con il cappuccino; per fare una merendina durante l’ orribile calda giornata spalmavano su una piccola crostina oltre al burro anche la marmellata; il di lo ed

vecchio beduino nobile stampo abbastanza antico trattava poi come un fratellino era anche il suo migliore amico;

il padrone ed il cammello stanchi di camminare con un bastone si sdraiavano sotto il bel ombrello per proteggersi sempre dal solleone;


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sognavano ogni tanto nel corso della snervante traversata di rimangiare e non come per incanto un bel piatto freddo con l’ insalata; arrivati a destinazione andavano di regola solo a tarda sera senza fare la richiesta prenotazione a ballare in una meravigliosa balera; il vecchio cammello da giovane divino e famoso ballerino ballava anche se portava l’ ombrello perfettamente il bel tango argentino; ineguagliabile danzatore ed elegante col bianco doppio petto incantava tutte le presenti signore con il suo bel acrobatico caschetto; innamoratosi di una cammella con atteggiamento da grande sovrano e con la sua figura veramente bella le ha sorriso e poi baciato la mano; finisce qui la vera storia di un vecchio cammello che attraversava il deserto con in groppa un bel ombrello. Chi lavora solo per distrazione senza pensare davvero al denaro riceve spesso una soddisfazione e non potrà mai essere un avaro.


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L’ ingenuo pappagallo

Questa è la vera storia di un ingenuo pappagallo che per vendere a credenza va a far vita di penitenza; un ingenuo pappagallo residente nell’ Amazzonia brasiliana sicuro di imitare il canto del gallo parte per una bella avventura romana; di famiglia numerosa ma senza nessuna voglia di lavorare pure cercando una vita più decorosa passava la giornata a chiacchierare; durante il bel Carnevale ballava a lungo col gruppo la samba e non si è sentito minimamente male perché era davvero un tipo in gamba; gentile e di bel aspetto e sempre con qualche grillo in testa stanco oramai di essere un poveretto ha lasciato un giorno la sua foresta; viveva poi modestamente in una pensioncina proprio alla mano e da bravo ed assai devoto cristiano andava alla messa sempre in Vaticano; abituato a passeggiare spensieratamente in terra tropicale era costretto in maschera a saltare tutte le auto del traffico stradale;


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aveva un bel negozietto subito vicino alla stazione centrale dove vendeva qualche vecchio oggetto che importava dal suo paesino natale; di natura mai diffidente perchÊ abituato in gruppo a mangiare si è sempre fidato di tutta la gente che se comperava faceva solo segnare; non pagando mai la retta pur spendendo davvero con attenzione gli è arrivata un giorno la disdetta di lasciare la camera della pensione; richiesto di sistemare alla clientela il proprio conticino erano tutti da tempo andati al mare nella ridente spiaggia di Fiumicino; deluso e sconsolato chiede pure il concordato volontario e con il cuore veramente amareggiato si rifugia a pregare in un Santuario; finisce qui la vera storia di un ingenuo pappagallo che per vendere a credenza va a far vita di penitenza. Se vuoi davvero controllare quanto onesta e poi la gente devi solo e sempre aspettare il giorno che non hai niente.


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Il castorino roditore

Questa è la vera storia di un castorino roditore che se doveva sorridere gli prendeva il malumore; un castorino residente in usava già da su consiglio

roditore America settentrionale tempo la sega a motore del dentista personale;

faceva lo stesso mestiere di uno zio del suo vecchio genitore che in fine lavorava in un cantiere come primo assistente del direttore; rodeva velocemente le piĂš robuste e gigantesche radici ed era sempre il piĂš intraprendente nel simpatico gruppo dei suoi amici; rimasto senza denti per una brutale infezione gengivale veniva deriso da tutti i conoscenti perchĂŠ costretto a fare il manovale; senza ridere e masticare e con le gengive abbastanza dolenti aveva proprio difficoltĂ a mangiare e si vergognava anche tra i parenti; troppo cara la dentiera e non avendo tanti soldi per pagare apre una segheria dopo la frontiera e comincia in proprio ad esercitare;


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di carattere commerciante forniva legname al grande mercato e diventata l’ impresa importante dava lavoro a qualche disoccupato; con il prodotto selezionato spedito solo ai più famosi mobilieri veniva poi artisticamente realizzato quanto più richiesto dagli stranieri; invitato ad un congresso a riferire del suo pregevole legname impossibilitato da un grande ascesso fa parlare un espertissimo falegname; vinto anche l’ appalto di fornire la ferrovia transiberiana è stato decisivo per il grande salto l’ invio di transenne ogni settimana; coronato dal successo prende un giorno la veloce corriera e senza dover avere nessun permesso si fa mettere la più bella dentiera; finisce qui la vera storia di un castorino roditore che se doveva sorridere gli prendeva il malumore. Chi sa stoicamente sopportare sempre la più grande sventura non si deve molto scoraggiare pensando alla sua vita futura.


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Il lupo solitario

Questa è la vera storia di un lupo solitario che per salvare la Patria era partito come volontario; un lupo solitario stanco da tempo di vivere da eremita rinuncia anche di fare il sedentario e decide di cambiare la propria vita; viveva in una vasta foresta vicino ad un romantico bel fiumetto dove spesso si rinfrescava la testa in attesa di un gradevole pranzetto; vestito sempre da pecorella sdraiato sotto un variopinto ombrello e paziente come una saggia sentinella aspettava l’ arrivo di un bel agnello; annoiato da lungo tempo per mancanza di un rapporto sociale risponde e senza alcun ripensamento alla chiamata di un famoso Generale; arruolato come soldato e senza avere uno specifico mestiere è stato in brevissimo tempo nominato caporale nel fiero corpo bersagliere; con molte piume sul cappello il fucile, lo zaino e la trombetta si era esercitato con un drappello a marciare solo e sempre in fretta;


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diventato grande amico di una volpe e di un buon asinello passeggiavano nel bel borgo antico orgogliosi del loro nuovo cappello; dal coraggio straordinario senza dover mai un sol colpo sparare metteva in fuga il povero avversario già non appena cominciava ad ululare; il bravo vecchio comandante della famosa e gloriosa guarnigione ha deciso di premiarlo all’ istante con una abbondante e gustosa razione; un amico commilitone da non molto nominato anche cuciniere scopre con orgoglio il suo marmittone e gli serve un nauseabondo minestrone; non amante di verdura ed in assenza di un delicato filetto abbandona veloce la strana avventura e ritorna ben felice al suo fiumetto; finisce qui la vera storia di un lupo solitario che per salvare la Patria era partito come volontario. Chi non vuole rinunciare proprio ad un bel niente non si potrà mai adattare di convivere tra la gente.


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La magnifica cicogna

Questa è la vera storia di una magnifica cicogna che vedendola solo passare ognuno cominciava a sognare; una magnifica cicogna con un mestiere veramente particolare alloggiata nell’ aeroporto di Bologna aspettava serena il comando di volare; arrivata all’ improvviso da un continente estremamente lontano salutava sempre col suo dolce sorriso anche se il mondo era alquanto strano; molto allegra e cordiale lasciava sempre un reattore in azione e arrivata la chiamata dall’ ospedale partiva con ammirevole determinazione; rispettata dalla gente pure per la sua disciplina esemplare attraversava il cielo diligentemente scortata da una squadriglia militare; incurante della stagione volava ovunque tra i monti ed il mare davvero orgogliosa per la professione perchĂŠ portava gioia in ogni casolare; se incontrava la tempesta per proteggere il prezioso fagottino si rifugiava nel fondo della foresta e ripartiva solo al prossimo mattino;


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molto elegante nel volare sempre con un bel luccicante nastrino sapendo di notte esattamente arrivare senza dover usare un piccolo lumicino; robusta di costituzione trasportava esultante un bel bambino ed alla fine arrivata a destinazione si riposava stremata sopra al camino; conosciuta sul mezzogiorno una disorientata vecchia aquila reale le fa visita piÚ tardi al suo ritorno per darle un pò di assistenza sociale; regolarmente invitata a qualsiasi congresso internazionale è stata sempre ovunque pure premiata per il suo nobile lavoro eccezionale; atterrata una bella mattina nel palazzo di un rinomato imperatore è stata ringraziata per la sorpresina con un inconsueto pranzo in suo onore; finisce qui la vera storia di una magnifica cicogna che vedendola solo passare ognuno cominciava a sognare. Chi lavora sempre con passione senza avere la minima emozione e fa tutto solo con precisione riceve in fine una premiazione.


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Lo stambecco scalatore

Questa è la vera storia di uno stambecco scalatore che stanco di arrampicarsi andava ormai solo a motore; uno stambecco scalatore per incontrarsi con la bella compagna usava da tempo un elettrico ascensore quando voleva salire in alta montagna; arrivava sempre sulla vetta solo con il suo cappellino da alpino viaggiando comodo ed anche in fretta senza dover partire di primo mattino; trascorreva tutta la giornata solamente con la sua bella compagna ma per fare una vera buona mangiata tornava a pascolare giù in campagna; abitava in una bella vallata servita dalle più lussuose comodità e poi trascorreva sempre la nottata a ballare nel vicino night in città; molto curioso di visitare proprio una importante terra lontana ha deciso un giorno di voler scalare subito la più alta montagna africana; sognava da tempo di piantare sulla cima della montagna straniera e per non farlo mai più dimenticare anche la sua plurigloriosa bandiera;


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partito per l’ equatore con la sua sgangheratissima motoretta l’ hanno seguito solo con un reattore perché correva allegramente in fretta; arrivato di prima mattina esultante alle falde del Kilimangiaro si è fermato su una piacevole collina a salutare un vecchio pastore massaro; raggiunto l’ accampamento circa a metà dell’ affaticante salita si è sentito in breve tempo scontento di dover sopportare l’ immensa fatica; da tempo non più abituato a quel genere di vita abbastanza dura e dopo averci su lungamente ripensato rinuncia veramente a quella avventura; ritornato subito al paesello informa della sua memorabile scalata il suo devoto vecchio amico asinello che ha sorriso alla solita buffonata; finisce qui la vera storia di uno stambecco scalatore che stanco di arrampicarsi andava ormai solo a motore. Chi si è dato all’ agiatezza credendo davvero di migliorare deve poi mentire con destrezza se la fama vuol sempre salvare.


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Il gatto sornione

Questa è la vera storia di un gatto sornione che per non voler lavorare ha fatto sempre il pigrone; un gatto sornione con parentela di vero stampo persiano non si è mai scordato della colazione mentre per lavorare faceva l’ indiano; proveniente dall’ oriente e cioè da una terra proprio lontana adeguandosi al bel dolce far niente seguiva il costume di vita nostrana; visto il pasto sempre pronto senza la minima necessità di lavorare ricalcola prima il proprio tornaconto e poi smette subito anche di cacciare; sdraiato su una poltrona si alzava quando era ora di mangiare per pranzare con la sua cara padrona facendosi però prima un pò pettinare; dopo questa grande fatica almeno solo per un meritato momentino si sdraiava ancora in un bel angolino per poter gustare un piccolo pisolino; nel tempo che sonnecchiava russava proprio come un bel trombone ed incurante anche se poi disturbava si esibiva senza una minima emozione;


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un buon vecchio cagnolone lo sveglia con forza all’ improvviso e stanco da tempo di fare il garzone gli mette il boccone davanti al viso; con sguardo terrorizzato per quella brutta diabolica visione essendo ancora davvero addormentato cade improvvisamente dal seggiolone; per ritornare efficiente visto che non era pure sprovveduto è stato riconosciuto convalescente con un lunghissimo riposo assoluto; per tutta la convalescenza e senza avere mai nessuna esitazione faceva pure notare la sua sofferenza camminando sempre con un bel bastone; per non sentir più brontolare dice subito di aver capito la lezione e “promette” presto anche di lavorare senza chiedere la minima retribuzione; finisce qui la vera storia di un gatto sornione che per non voler lavorare ha fatto sempre il pigrone Chi vuole sempre prima mangiare ed in seguito desidera riposare non si deve davvero dimenticare che se lo deve anche guadagnare.


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L’ orca marina

Questa è la di un’ orca che per non cercava una

vera storia marina più litigare nuova vicina;

un’ orca marina pur non sapendo minimamente sciare è arrivata in montagna una mattina lasciando per sempre anche il mare; viveva molto comodamente vicino una nota scogliera corallina e spesso anche se involontariamente trovava lo sporco di una seppiolina; stanca di dover sopportare ancora quella spudorata impertinenza e per non voler più con lei litigare ha scelto la più scomoda conseguenza; per il grande trasloco incarica un bravo giovane pipistrello che lottando con un tremendo maremoto la porta di notte sul monte più bello; dopo aver ben sistemato la sua moderna e lussuosa abitazione si siede sotto un favoloso porticato per fare in pace una buona colazione; di da si la

colpo inebriata quella sconosciuta buona aria fina è immediatamente anche dimenticata puzza del mare e quella di benzina;


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in mezzo ad un boschetto seduta su una comodissima panchina consumava il suo piccolo pranzetto mangiando una piacevole minestrina; avvolta in uno scialle arriva una bella formica di sorpresa che portava sulle sue piccole spalle il grosso borsone della grande spesa; vista l’ immensa fatica e senza volere per niente commentare cede alla piccola e graziosa formica la comodissima panchina per riposare; la piccola riconoscente senza mostrarsi minimamente offesa confida poi proprio spontaneamente di essere da tempo in dolce attesa; arrivate al villaggio apprende dalla graziosa formichina e come in un meraviglioso miraggio che solo lei è la sua nuova vicina; finisce qui di un’ orca che per non cercava una

la vera storia marina piĂš litigare nuova vicina.

Quando vivi in compagnia ti devi sempre impegnare per non fare mai mancare il minimo di buona armonia.


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L’ insolente galletto

Questa è la vera storia di un insolente galletto che quantunque blasonato era un emerito maleducato; un insolente galletto di aristocratica dinastia turcomanna pur essendo ancora un bel signoretto alloggiava in una fatiscente capanna; di famiglia alto locata per una lontana bisnonna principessa era alla ricerca veramente disperata di sposare almeno una ricca duchessa; viveva prima in un pollaio di un nobile e rinomato bel casolare e se arrivava il bravo vecchio gallo doveva proprio immediatamente andare; allontanato senza storielle da tempo dal nobile vecchio genitore perchÊ oltre alle brave pollastrelle molestava sempre pure le sue signore; incurante della punizione scherniva spavaldo il vecchio gallo perchÊ non aveva preso la decisione di aprire una nuova scuola da ballo; raccontava a tutte le galline di essere nobile, gentile e bellino e prometteva pure a quelle poverine oltre al rossetto un bel cappellino;


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per essere piÚ attraente oltre al meraviglioso doppio petto indossava davvero e piÚ di sovente una splendida camicia col merletto; aperto un lussuoso locale in un grazioso ed elegante casolare invita poi con una offerta speciale le galline a ben imparare a ballare; faceva molta propaganda in esclusiva sui giornali importanti ed offriva sempre una ottima merenda alle fedeli e leggiadre partecipanti; mentre insegnava il ballo faceva con tutte sempre lo zimbello e poi in mancanza del vecchio gallo le molestava dietro un bel ombrello; una nobile pollastrella corteggiata ormai da ben lungo tempo e senza dare piÚ nessun avvertimento rompe immediatamente il fidanzamento; finisce qui la vera storia di un insolente galletto che quantunque blasonato era un emerito maleducato. Chi si comporta incivilmente passa non solo per ignorante spesso non ottiene mai niente ed è anche deriso dalla gente;


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Il vecchio bernardino

Questa è la vera storia di un vecchio bernardino che si recava a lavorare con un grande canestrino; un vecchio bernardino con una sciarpa, scarponi e berretto partiva sempre presto già al mattino per soccorrere poi qualche poveretto; faceva sempre colazione già fin da quando era ancora bambino al bar della fumosa vecchia stazione con un piacevole bicchierone di vino; da lungo tempo arruolato nella meravigliosa guardia forestale osservava solo veramente preoccupato la montagna con un gran cannocchiale; assai ben addestrato riempiva sempre il grande canestrino specie dopo che aveva molto nevicato e partiva poi per il soccorso alpino; con una barba bianca perché ormai vecchia di antico pelo marciava sempre a dritta ed a manca tra la neve ed anche il grande gelo; girava tutto il giorno spesso nella più snervante monotonia e di sera dopo un desiderato ritorno cercava bisognoso un pò di compagnia;


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con il grado da ufficiale proprio in servizio in alta montagna incontrava un buon vecchio cinghiale in una piacevole osteria di campagna; amici ormai per la pelle se per caso il tempo era molto bello pescavano piacevolmente le alborelle in un meraviglioso e pulito ruscello; riposava anche ogni tanto in una cella di un vecchio convento specie quando era abbastanza stanco dopo un faticoso e lungo intervento; girava con la quando che la

un giorno spensierato sua botticina sempre al petto vede un frate quasi congelato scola con un piccolo sorsetto;

invitato dal vecchio priore ad una colazione alquanto eccezionale organizzata proprio solo in suo onore arriva con il bravo vecchio cinghiale; finisce qui la vera storia di un vecchio bernardino che si recava a lavorare con un grande canestrino. Quando sai davvero sopportare la disciplina e poi il lavoro oltre a poter sempre mangiare ricevi spesso anche l’ alloro;


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Il piccione viaggiatore

Questa è la vera storia di un piccione viaggiatore che aveva smesso di volare per diventare tinteggiatore; un piccione viaggiatore da tempo abbastanza stanco di volare polverizzato pure l’ ultimo reattore è ammarato vicino alla riva del mare; trasportava tutto il giorno il grande sacco di posta prioritaria mentre cambiata rotta per il ritorno incontrava spesso una tromba d’ aria; confida ad un pellicano che di professione fa l’ imbianchino mentre lavora con un pennello in mano di non volere mai più fare il postino; impressionato all’ istante di quella alquanto tragica situazione gli offre un lavoro da primo aiutante per cambiare veramente la professione; deciso all’ improvviso e senza volerci tanto a lungo pensare ringrazia commosso con un bel sorriso e comincia con grande lena a lavorare; con la tuta ed il cappello e con una ineguagliabile precisione senza usare mai un piccolo sgabello tinteggia tutta la vecchia stazione;


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il padrone imbianchino ormai soddisfatto del bravo aiutante prevede in un giorno alquanto vicino per lui un lavoro davvero importante; seguiva un corso accelerato presso un famoso vecchio professore protetto dal piÚ assoluto anonimato per diventare poi un grande pittore; l’ insegnante emozionato dall’ irrepetibile e grande vocazione confida il bel segreto al buon Curato che invia presto la santa benedizione; il bravissimo aiutante mentre tinteggia un normale balcone sbadiglia in lontananza un elefante cade per la paura nel grosso bidone; sommerso dall’ intonachino e deriso anche da tutto il quartiere saluta il buon pellicano con inchino e felice ritorna al vecchio mestiere; finisce qui la vera storia di un piccione viaggiatore che aveva smesso di volare per diventare tinteggiatore. Quando hai deciso la tua sofferente non ti devi prima di fare una buona

di cambiare professione dimenticare riflessione.


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Il gufo misterioso

Questa è la vera storia di un gufo misterioso che per salvare il mondo in fine è diventato noioso; un gufo misterioso arrivato un dì dall’ estremo oriente è stato veramente troppo presuntuoso perché era certo di aiutare la gente; viveva in una torre antica di un grandissimo castello medievale e beveva sempre il tè di pura ortica per meditare e non sentirsi mai male; filosofo di professione della famosa e vecchia scuola cinese parlava sempre senza alcuna emozione solo con tono assai deciso e cortese; informato dal telegiornale che pure il mondo è andato in rovina parte malgrado il tremendo temporale senza aspettare la bella fidanzatina; per essere più importante indossava un costoso vestito bianco con in testa un luccicante turbante e poi predicava anche se era stanco; girava sempre il mondo per portare a tutti solamente la pace e spesso diventava alquanto furibondo dal ritmo di vita ormai troppo vivace;


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intervistato un porcospino con un tono dolce ma troppo pungente gli ricorda che non è il suo destino mangiare senza voler fare mai niente; sconsiglia un pipistrello da tempo veramente stanco di volare che con un bel fiore all’ occhiello va tutte le sere al night a ballare; rimprovera una bella civetta di fare ormai una vita proprio strana perché va solo e sempre con la fretta e non paga mai anche la metropolitana; offesasi la popolazione per il suo sproporzionato intervento lo respinge proprio con indignazione e dimenticando il triste avvenimento; dopo tutta quella fatica e con in cuore una grande delusione ritorna solo sulla sua torre antica riprendendo la consueta meditazione; finisce qui la vera storia di un gufo misterioso che per salvare il mondo in fine è diventato noioso. Se cerchi anche la precisione ed il mondo vuoi pure salvare dimentica presto l’ illusione perché nessuno vuol ascoltare.


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Il giovane leone

Questa è la vera storia di un giovane leone che è tornato dalla guerra con la moglie e la pensione; un giovane leone appena ritornato da una grande guerra godeva in pace la sua nuova posizione a pancia all’ aria sdraiato per terra; partito con tanto coraggio e con un drappello di bravi soldati sempre pronti ad un bel arrembaggio anche perché erano molto ben armati; mentre dava l’ assalto ad un inespugnabile vecchio castello gli cade addosso arrivato dall’ alto un piccolo e variopinto bel ombrello; la punta della sua codina di striscio appena appena colpita per la grande botta e la feritina è rimasta per un pochino stordita; alla bella principessina seduta in mezzo ad un grande balcone il vento lascia nella piccola manina soltanto un piccolo pezzo di bastone; seriamente mortificata ed inoltre anche propriamente confusa per quella brutta e sonora ombrellata porge piangente la sua profonda scusa;


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il giovane arrabbiato ma dallo sguardo pure conciliante rimane subito veramente folgorato da quel dolce visino affascinante; arrestato subito il plotone e sospesa poi la brutale battaglia riporta con una strana eccitazione il bel ombrello sul grande balcone; la bella principessina inebriata dal grande nobile ardore ringrazia per quell’ immenso onore dal profondo del suo piccolo cuore; la buona mamma regina veramente felice ed anche emozionata organizza esultante di prima mattina la gran festa per la prossima serata; sposata la principessina e dopo lo straordinario ricevimento ottiene per la sua immensa feritina un ricco ed abbondante risarcimento; finisce qui la vera storia di un giovane leone che è tornato dalla guerra con la moglie e la pensione. Anche se non vuoi lavorare ma preferisci ogni piacere evita sempre di ingannare e di non farti mai mantenere.


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Il vecchio pipistrello

Questa è la vera storia di un vecchio pipistrello che per scrupolo di onestà ha lavorato con l’ umidità; un vecchio pipistrello sofferente in salute per professione ha chiesto con vero accorato appello di poter andare in breve in pensione; viveva da lungo tempo in una umida vecchia grotta comunale senza avere un piccolo riscaldamento e senza la prima regola condominiale; abitava vicino ad una civetta a chiacchiere veramente affaccendata che parlava sempre davvero in fretta perché faceva una vita scombussolata; un gufo misterioso stanco di fare sempre la meditazione visitava la grotta veramente curioso per fare una piacevole conversazione; la famiglia numerosa per risparmiare sempre sull’ affitto dormiva a grappoli perché freddolosa spesso attaccata all’ umido soffitto; da lungo tempo impiegato per il benessere notturno cittadino faceva ovunque l’ orario continuato da tarda sera fino al primo mattino;


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poco amato dalla gente forse anche per lo sgradevole aspetto gli era invece veramente riconoscente quando la liberava da qualche insetto; incurante dell’ acquazzone sorvolava sempre i numerosi acquitrini e durante il gran giro di ricognizione era il terrore degli ingenui moscerini; le zanzare bighellone sentitolo solo in lontananza arrivare scappavano proprio con preoccupazione e nascoste smettevano pure di ronzare; ha sempre lavorato con una elevata percentuale di umidità ed era molto orgoglioso e pure onorato per il buon servizio reso alla società; da lungo sofferente per un doloroso reumatismo cervicale non potendo veramente far più niente ormai faceva spesato la cura termale; finisce qui la vera storia di un vecchio pipistrello che per scrupolo di onestà ha lavorato con l’ umidità. Chi lavora soltanto con passione in qualsiasi tipo di professione se un giorno manca la condizione dovrebbe andare pure in pensione.


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Il rosso peperoncino

Questa è la vera storia di un rosso peperoncino che non sempre era amato per quel suo caratterino; un rosso peperoncino molto simpatico e di gentile aspetto è stato giĂ piccante pure da bambino senza avere mai per nessuno rispetto; coltivato in medio oriente sempre solo per il sapore prelibato ha reso felice tutta la brava gente del lontano e poverissimo califfato; tutta quanta la popolazione pur avendo davvero poco da mangiare lo usava spesso giĂ nella colazione e sempre prima di andare a lavorare; arrivato in grande sordina con un coraggioso vecchio cammelliere che avendolo poi introdotto in cucina diventa immediatamente capo cuciniere; servito sempre nel ristorante soltanto per arricchire ogni pietanza diventa in fine veramente stravagante se per caso viene usato in abbondanza; un nuovo e ricco cliente avendone sentito sovente ben parlare quantunque non capiva proprio niente l’ ha voluto a tutti i costi provare;


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consigliato solo per dovere di non superare mai la giusta misura senza dare ascolto al capo cuciniere gioiva felice all’ esperienza futura; assaggiato un buon boccone scappa urlando spaventato dal terrore sbatte violentemente nel duro bancone e cade piangendo per il gran bruciore; deluso e molto arrabbiato per quella figura proprio da cretino alla fine si è velocemente consolato con un dolce e freschissimo gelatino; accusato pure di possedere una nascosta proprietà assai infernale si è molto discusso contro tale parere anche in ogni congresso internazionale; raccomandato in medicina per migliorare sempre la circolazione riceve anche quale gradita sorpresina l’ ambito e noto premio della Nazione; finisce qui la vera storia di un rosso peperoncino che non sempre era amato per quel suo caratterino. Se ti sai soltanto comportare sempre come comanda la natura nessuno ti potrà mai accusare che vai in cerca di avventura.


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Il falco pellegrino

Questa è la vera storia di un falco pellegrino che non solo per simpatia si era dato all’ archeologia; un falco pellegrino che non aveva una vera fissa dimora partiva spesso già di primo mattino da solo e quasi sempre di buon’ ora; riposava sovente in una torre di un grande e vecchissimo castello dove di giorno andava poi a dormire anche un simpatico buon pipistrello; cercava sempre di migliorare il suo alquanto povero stato sociale e smetteva rispettoso di peregrinare solo per santificare il Santo Natale; lasciava a volte le montagne diretto principalmente verso il mare per vendere un bel sacco di castagne e comperare poi qualcosa da mangiare; volava in tutto il mondo sempre in cerca di una grande novità e con sentimento abbastanza profondo per il benessere di tutta l’ umanità; ha saputo da un vecchio indiano della rispettabile tribù dei Navarra di un oggetto particolarmente strano in un luogo sperduto e molto lontano;


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svegliatosi una mattina con una alquanto strana sensazione incomincia presto quasi in sordina il suo grande giro di esplorazione; studiata attentamente la descrizione del vecchio indiano localizza in un lontano continente un posticino abbastanza fuori mano; fermatosi lungo un fiumetto di una selvatica valletta solitaria scopre ad un tratto un raro oggetto di origine probabilmente millenaria; scoperto in quell’ istante l’ antica statuetta del vero dio Sole per quella visione assai affascinante resta a lungo immobile e senza parole; informata la sopraintendenza per quello straordinario ritrovamento riceve al più presto dalla presidenza un ricco ed abbondante riconoscimento; finisce qui la vera storia di un falco pellegrino che non solo per simpatia si era dato all’ archeologia. Se guardi il chiaro di luna e speri anche di migliorare non aspettare che la fortuna ti verrà un giorno a trovare.


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Il grillo parlante

Questa è la vera storia di un grillo parlante che per non morire di fame faceva anche il chiromante; un grillo parlante con uno sgargiante turbante in testa a cavallo di un battagliero elefante attraversava sempre tutta la foresta; viveva alla chetichella perché non poteva pagare l’ affitto e brontolava sempre come una zitella anche se in verità non aveva diritto; alloggiava in una grotta con un disoccupato bravo pipistrello e se usciva cambiava sempre la rotta per non farsi mai vedere dal bidello; partiva presto al mattino proprio senza poter fare la colazione perché nel suo troppo povero cucinino mancava già da tempo anche il carbone; si fermava in un ruscello dove l’attendevano numerose persone che offrendo anche un bel ramoscello lo salutavano con profonda devozione; prevedeva sempre per tutti solo ottimi e grandi benefici sociali che se alla fine erano proprio brutti evitava di pubblicizzare sui giornali;


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anche se ha indovinato a tanta gente un prestigioso futuro è stato ovunque sempre ricompensato con un tozzo di pane veramente duro; assai dimagrito da tempo per la povera e scarsa alimentazione capisce che è giunto il vero momento di sfruttare meglio l’ immaginazione; aveva da poco annunciato un grande evento per il suo villaggio che per sua fortuna si è poi avverato giusto per la fine del mese di maggio; il giorno dell’ Ascensione con una generale e lieta commozione è arrivata con la lunga processione a tutti la tanto sospirata pensione; tutta quanta la popolazione felice per quel bel giorno importante senza dimenticare più un solo istante gli regala in fine un gran ristorante; finisce qui la vera storia di un grillo parlante che per non morire di fame faceva anche il chiromante. Chi si sa sempre organizzare evitando spesso di criticare può sicuro alla fine sperare di trovare anche da mangiare.


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La patatina diligente

Questa di una che ha perché

è la vera storia patatina diligente conquistato l’ orto era intraprendente;

una patatina diligente di signorile famiglia del Nuovo Mondo era arrivata da tempo come consulente portata dalla bella flotta di Colombo; introdotta senza clamore forse solo perché non molto attraente è stata assai mal vista dalle signore mentre ormai è stimata da tanta gente; diplomatica e molto cortese inviata dal generoso popolo americano indipendentemente dalle diverse spese solo per organizzare l’orto nostrano; consigliava l’ ortolano nel programmare la grande piantagione realizzando pure un dettagliato piano necessario in ogni cambio di stagione; sempre allegra ed elegante era tutti i giorni molto indaffarata sostituendo pure la brava insegnante specialmente se a volte era ammalata; programmava perfettamente le numerose piantagioni di noccioline tenendo conto del piacere del cliente che mangia bene e spende quasi niente;


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andava ogni mattina ad esaminare l’ andamento del mercato e ritornava sempre con una sorpresina perché portava a tutti un buon gelato; un fagiolino indispettito perché venduto all’ orto del convento la prega con tono abbastanza avvilito di far annullare il suo trasferimento; ad una povera zucchina rimasta da giorni senza il fiorellino riporta dal mercato una bella mattina un incantevole ed elegante cappellino; stimata dall’ ortolano e riverita anche dal burbero padrone perché era veramente molto alla mano e senza approfittare della posizione; tutta quanta la popolazione perché non ha mai subìto un sol torto l’ ha anche premiata per acclamazione col gran titolo di “regina dell’ orto”; finisce qui la vera storia di una patatina diligente che ha conquistato l’ orto perché era intraprendente. Chi lavora sempre con precisione e non approfitta della posizione impegnandosi con grande passione alla fine riceve una premiazione.


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La gioviale cornacchia

Questa è la vera storia di una gioviale cornacchia che finita la persecuzione ha fatto poi solo la pacchia; una gioviale cornacchia vestita con un costumino da Carnevale da poco uscita dalla profonda macchia teneva ancora in mano un gran boccale; invitata ad un veglione per dover tutta la notte solo suonare aveva dimenticato il suo bel maglione ed ha pertanto bevuto per non tremare; una volta poco amata per quel troppo malaugurante aspetto è stata invece poi molto considerata per la fedeltà e il filiale rispetto; chi la sentiva cantare era assalito immediatamente da paura e si metteva con devozione a pregare per scongiurare qualche disavventura; abitava su un campanile di una splendida chiesa di periferia e con la voce davvero poco signorile chiacchierava col prete in sacrestia; musicista di professione con speciale diploma da gran minuetto di festa quando c' era la processione suonava nella banda il suo clarinetto;


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assai devota e credente seguiva sempre il coro parrocchiale con un risultato pure soddisfacente per la grande festa di San Pasquale; di carattere molto spiritosa perchĂŠ era sempre pronta a scherzare non è mai stata seriamente permalosa se la canzonavano pel suo gracchiare; per essere piĂš attraente colorava a volte le sue scure piume ma non riuscendo a beffare la gente andava in fine a ripulirsi al fiume; ingaggiata per suonare anche in una moderna orchestrina pop consiglia poi gli invitati a ballare facendo tutti felici con il suo rock; la platea entusiasmata da quel ritmo veramente eccezionale l’ ha immediatamente pure prenotata per il gran festival internazionale; finisce qui la vera storia di una gioviale cornacchia che finita la persecuzione ha fatto poi solo la pacchia. Chi segue sempre la tradizione senza aver alcuna supposizione vive ancora con preoccupazione e soffre pure di superstizione.


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La cavalletta africana

Questa è la vera storia di una cavalletta africana che ha lasciato la sua casa per vivere in terra lontana; una cavalletta africana arrivata da tempo con un volo diretto lasciando una bella piramide egiziana ha alloggiato in un traballante tetto; di famiglia aristocratica originaria di una dinastia faraonica non digeriva piĂš la vita burocratica introdotta con la guerra napoleonica; viveva molto agiatamente servita sempre come una vera signora e chiacchierava proprio allegramente ma si alzava solo dopo una certa ora; trovando tante difficoltĂ ad esprimersi nella lingua nostrana faceva geroglifici per la necessitĂ di mangiare una gradevole valeriana; impiegata di concetto in una prestigiosa agenzia africana spiega con un qualificato prospetto al turista il corso della settimana; arrivata la richiesta del programma di vacanza dell’ asilo propone dopo una snervante inchiesta una piacevole crociera lungo il Nilo;


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in ogni buona escursione per visitare le cose più particolari inserisce sempre per una distrazione una avventurosa battuta in un safari; invidiata dalla gente per la sua meravigliosa intelligenza è stata sempre respinta con violenza senza avere mai una buona convivenza; di robusta corporatura con la sua articolata apertura alare metteva veramente sempre tanta paura se si avvicinava per poter atterrare; sorvegliata dall’ ortolano che contro lei aveva un vero ticchio perché un pomeriggio alquanto strano era sparito quasi tutto il radicchio; denunciata in fine perché era sparita lascia in breve il e fa ritorno nella

col sospetto anche la genziana traballante tetto piramide egiziana;

finisce qui la vera storia di una cavalletta africana che ha lasciato la sua casa per vivere in terra lontana. Chi vuol migliorare l’ esistenza e spera di avere più accoglienza deve ben valutare con insistenza se esiste proprio la convenienza.


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