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LABORATORIO DI IDEE GRUPPO CREATIVA/MENTE

*in caso di... comunicazione

*Usare tempestivamente in caso di “comUnicazione”. Una comunicazione di valore per realizzare idee sempre nuove ed interessanti da trasmettere agli altri. Ideazione e creazione di nuovi progetti ottenuti grazie a conoscenze condivise finalizzate allo sviluppo ed alla realizzazione di un nuovo concept. Una comunicazione creativa ed efficace ottenuta tramite la personalizzazione di un’idea e la migliore realizzazione di valore. Crediamo nella trasparenza, nell’innovazione e nella conoscenza condivisa. Un gruppo in costante evoluzione per soddisfare le esigenze del cliente con realizzazioni personalizzate sia online che offline.

www.creativa-mente.info

OTTOBRE2011


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20 luglio 2010, nasce la rivista C/M Creativa/Mente.

21 ottobre 2011, è passato poco più di un anno e nasce Creativa/Mente il Gruppo che unisce 3 aziende che operano nel mondo della comunicazione: Gusella adv, Puntoffset, Xtragroove.

Poco più di un anno fa, circa un anno e mezzo fa se non ricordo male, io il mio socio andrea e mio fratello daniele, un sabato mattina eravamo seduti in sala riunioni in agenzia per discutere sul futuro e sui progetti della Gusella adv. erano mesi che ci frullava in mente di creare qualcosa di importante e quella mattina abbiamo deciso di far nascere Creativa/Mente, una rivista non convenzionale capace di essere lo specchio della nostra agenzia ed uno spazio dove esprimere il pensiero nostro, dei nostri collaboratori e dei nostri clienti. e’ passato solamente un anno e la nostra rivista è diventata qualcosa di molto più grande, è diventata brand, è diventata il significato ed il nome del Gruppo che racchiude le nostre aziende, Gusella adv, Puntoffset e Xtragroove. voglio però entrare nel dettaglio e spiegarvi bene cos’è il gruppo Creativa/Mente. non è un’azienda e tanto meno un semplice logo di un gruppo. É il significato, è il senso, è il sogno. É l’armonia di valori che legano le nostre aziende e che al tempo stesso ne sono il motore. vi chiederete quali sono questi valori. Presto detto: entusiasmo, trasparenza, Serietà, Onestà, Credibilità, Condivisione. Creativa/Mente è un brand al servizio del brand, con il chiaro e dichiarato obiettivo di studiare, definire ed applicare le corrette modalità per porsi nel mercato. e la nostra rivista? Quell’inconfondibile plico dalla copertina monocromo con la C e M a rilievo nata un anno fa? non è cambiata, si è evoluta, è diventata un house organ creativo. C/M mantiene lo spirito di sempre, il suo spirito di confronto confidenziale, dove i creativi si mettono a confronto con imprenditori e dove esperti di comunicazione e marketing portano la loro esperienza. in questo numero, color Magenta, a differenza dei precedenti c’è qualcosa di più grande, non c’è più solamente il team Gusella adv, c’è il gruppo Creativa/Mente, un piccolo gruppo capace grazie ai suoi

Marco Gusella

Leggete creativamente.

uomini di fare grandi cose.

Un occhio al futuro? Troppo poco… io nel futuro mi gioco tutto! Conoscete il marchio Acqua&Sapone? Fino a settembre di quest’ anno ho lavorato per l’Azienda proprietaria, tra le altre, di questa Insenga, la Gottardo Spa. Undici anni fa fu un amore a prima vista. Dal giorno in cui iniziai a lavorare in Gottardo le soddisfazioni e le responsabilità crescevano seconde solamente alla mia carriera. Prima Responsabile del Controllo di Gestione, poi Direttore Vendite di una rete di oltre 300 negozi con più di 1.600 dipendenti. Secondo molti amici una crescita fulminea, brillante, ricca di esperienze positive: una carriera invidiabile. Consolidati i risultati che con i miei collaboratori avevamo portato all’ Azienda, nel gennaio di quest’ anno ho accettato di seguire nuovi progetti di business. Sicuramente un’idea stimolante ma un cambiamento che ha avuto effetti immediati nella mia vita professionale. Il primo effetto è stato sicuramente il divenire storia della vita professionale che mi aveva accompagnato sino ad allora: le relazioni ed i rapporti, dentro e fuori Azienda, sono radicalmente mutati facendomi passare dalla gestione di 1.600 collaboratori al non gestirne alcuno, con l’impegnativo compito di costruire un’area aziendale dal nulla dovendo cercare contatti, fornitori, idee e successi. Il secondo effetto è stato quello di mettermi velocemente in contatto con situazioni nuove e con un network variegato; questo perché i due filoni sui quali scelsi di sviluppare i nuovi business aziendali erano l’estero, o meglio l’est europeo e balcani, ed un progetto e-commerce. Ho iniziato quindi a viaggiare ed a conoscere quelli che consideravo Paesi di serie B, ma ci ho messo poco a rendermi conto di quanto in realtà il mio pensiero fosse solamente un preconcetto. Mi è parso subito chiaro che in realtà le opportunità che questi paesi potevano offrire erano molte e molto più ampie rispetto all’ ormai sempre più ridotto gap che li separa dal mondo occidentale. Se da una parte è vero che infrastrutture, distribuzione del reddito e tenore di vita non sono al nostro livello, è altresì vero che lì il commercio è molto vivo ed in frenetico sviluppo. Mi è parso presto evidente che fare affari risulta molto più semplice, che i costi sono molto più bassi, che il sistema dei pagamenti non prevede modalità differenti dalla rimessa diretta, che la domanda di investire è molto alta e che gli investitori hanno mediamente tra i 25 ed i 35 anni. Preso lo schiaffo, e data la sveglia al cervello sopito, ho iniziato a studiare la storia e la situazione politicoeconomica della Polonia, della Rep. Ceca, della Slovacchia, della Ex-Yugoslavia, della Albania e della Bulgaria, ed ho scoperto che sono tutti paesi con prestazioni, nell’ultimo triennio, superiori alla media mondiale ed europea. La Polonia, ad esempio, è

l’unico paese della UE27 ad aver avuto una crescita positiva in tutti gli ultimi tre anni; Serbia e Bulgaria sono il 2° ed il 3° mercato finanziario per crescita nel 2010. Parallelamente ho voltato lo sguardo anche al mondo del web e nello specifico verso un progetto e-commerce. Oltre all’attesa conferma sui numeri che pongono il mercato del commercio elettronico come sicuro protagonista per il decennio avvenire, mi sono concentrato su quello che, a mio avviso, risultava essere un grande problema ma contemporaneamente una enorme opportunità: la relazione tra il web e le aziende. Ho appurato che esiste una forte scollatura fra le potenzialità che il web può offrire e la capacità delle aziende di sfruttarle. Non credo sia un problema generazionale, bensì un problema di informazione. Chi lavora nel web risulta solitamente avere un profilo molto tecnico, la sua tendenza è quella di porre l’approccio alla rete come un dovere morale, una sorta di dogma; dal canto opposto, chi opera off-line sottovaluta la visibilità e la credibilità che un corretto approccio ad internet può costituire. Con queste premesse, che risultano ormai essere veri e propri preconcetti, è inevitabile che troppo spesso vi sia una difficoltà di comunicazione tra le parti. Grazie quindi ai viaggi all'estero e al percorso nella rete, si è consolidata in me una convinzione: se si vuole fare business oggi, e fare un business che cresca rapidamente, bisogna puntare su idee collocate in paesi a forte crescita, o idee che siano b2c orientate nel world wide web. Carico e convinto elaborai la mia strategia, i miei progetti ed i miei piani operativi. La mia prima mossa fu quindi quella di tentare di spingere l’azienda a muoversi in questa direzione, ma fu un tentativo che presto e purtroppo si dimostrò vano. La concentrazione della proprietà era fortemente votata al consolidamento ed alla massimizzazione di quel modello di business che si era dimostrato e continuava a dimostrarsi di successo, modello che però era diventato per molti aspetti autoreferenziale e non lasciava spazio e visibilità ad idee e sperimentazioni. Non riuscivo ad essere convincente o forse a trasmettere quelle che potevano essere le potenzialità. Cosa fare allora? Rivedere le proprie convinzioni e giungere a compromessi per vendere un’idea a chi avrebbe dovuto crederci? Quanto valeva questa idea che giorno dopo giorno andava a palesarsi come vincente? Molto, anzi per me valeva tutto! Dopo lunghe valutazioni e profonde riflessioni, mediando tra istinto e ragione, giocando tra il

non dormirci le notti ed il palleggiare tra i valori di quel che lasciavo (molto) e quel in cui credo (tutto) io ho fatto la mia scelta! Ho preso la decisione di rendermi artefice della realizzazione delle mie idee e dei miei progetti: mi sono dimesso e mi sono messo in proprio. In questo preciso istante mi arriva la notizia della triste scomparsa di Steve Jobs ed il suo famoso discorso a Stanford torna dirompente a darmi la carica ed a rassicurarmi: I’ m hungry. I’m foolish!

Se si vuole fare business oggi, e fare un business che cresca rapidamente, bisogna puntare su idee collocate in paesi a forte crescita, o idee che siano b2c orientate nel world wide web.

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Creare CreativaMente un brand

editoriale

/// ANDREA CARONE MI GIOCO TUTTO!


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C/M house organ of

Gruppo Creativa/Mente via d. Scapin 36 - 35020 Ponte S. Nicolò - Padova tel. +39 049 717110 Andrea Pasqui - andrea.pasqui@gusella-adv.com

ufficio grafico

info@gusella-adv.com

ufficio stampa

Irene Benetazzo - irene.benetazzo@creativa-mente.info

stampa

Puntoffset - info@puntoffset.com

Sebastiano Zanolli

Gianni Simonato

Tito Alleva

Giorgio Palesa

Mirco Gasparotto

creATivA/MenTe non conTiene inSerZioni PubbliciTArie A PAGAMenTo.

art director

16 / MIrCo GASPArotto - BAStA ChIACChere!

4 / GIANNI SIMoNAto - Il BrANd Nell’IMPreSA dI CrIStAllo

17 / uoMINI dI MArketING - AleSSIo rABBolINI

6 / 10 ANNI dI hoMe fItNeSS

18 / SPAzIo StAMPA - SCrIvere eMozIoNI, lASCIANdo uN SeGNo

8 / tIto AllevA - StrAteGIe Per CoMPetere

20 / SeBAStIANo zANollI - SeNzA tutto quello Che NoN volevI PIù

9 / Pr oNlINe 2.0

22 / rePort - lA MIA BIeNNAle

10 / ISI ItAlIA - MAurIzIo BAGGIo

27 / PolyedrA - rICCArdo tASSINI - SCoPrIAMo le CArte

13 / GIorGIo PAleSA - CreAtIvItà, CreAtIvItà, CreAtIvItà

28 / GolferA IN lAvezzolA - CoNCorSo BreSì

14 / PANe, AMore e CreAtIvItà - NIeNte PAurA

29 / ANdreA CAroNe - MI GIoCo tutto

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2 / dA MArChIo A MArCA - CoMe fAre BrANd


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2 CREATIVA/MENTE

COME FARE BRAND Con questo numero ho deciso di creare un appuntamento fisso, una rubrica dedicata alla materia che più mi affascina, che ho iniziato a studiare e che sarà il fulcro attorno al quale ruoterà la comunicazione del futuro. questa materia ha un nome preciso che nel design della comunicazione significa progetto strategico e creativo di costruzione dell'identità e dell'immagine di una marca o brand appunto. questa materia si chiama branding. Ma facciamo chiarezza una volta per tutte e capiamo assieme cos’è. Brand, è il

termine anglosassone che in italiano si può tradurre in marca. Il brand, o marca quindi, è una combinazione di elementi con cui si identifica un prodotto o servizio e che rende il prodotto o servizio stesso identificabile e distintivo rispetto alla concorrenza sul mercato.

Brand name e’ il nome della marca. Spesso usato come sinonimo di "brand" sebbene sia più corretto utilizzarlo per indicare la scritta (insieme di caratteri dattilografici senza una specifica formattazione). In tale contesto il brand name costituisce una sorta di marchio (trademark).

marchio ha la funzione di definire la codifica con cui una marca trasmette i propri valori.

Brand identity e’ l’identità di marca, è tutto ciò che l'impresa vuole che i consumatori percepiscano utilizzando i propri prodotti. risulta chiaro che la brand identity in un processo di marketing virtuoso si avvicina il più possibile alla brand image. Brand design e’ il design di un marchio e rappresenta l’interfaccia visiva per comunicare il brand. Il design di un

In questo contesto Creativa/Mente, il gruppo che abbiamo deciso di presentare con questo numero di C/M, si presenta come garante per i nostri clienti di una comunicazione organica e coerente, sia essa offline o online, orientata alla

Brand recognition e’ l’indice che misura la capacità dei consumatori di ricollegare una marca al prodotto o all'azienda che essa contraddistingue tramite il suo logo, la sua comunicazione e la sua immagine. Brand perception e’ la conoscenza di marca che si sviluppa in: - Brand awareness, è la notorietà e indica la capacità dei consumatori di identificare un particolare brand. - Brand image, è l’immagine della marca che racchiude le idee e le aspettative presenti nelle menti dei consumatori legate a un prodotto o servizio.

costruzione di un brand forte e riconoscibile. Nel primo appuntamento di questa rubrica, prima di addentrarmi nella materia, ho deciso di fare chiarezza sui termini legati al branding con un sintetico dizionario. Marco Gusella marco.gusella@gusella-adv.com

Brand naming e’ il nome di una marca ed è l’essenza della comunicazione dei valori del brand. Brand personality e’ la personalità del brand che serve a creare differenziazione, unicità e riconoscibilità durevoli nel mercato. Brand equity e’ il patrimonio di marca. e’ l’insieme dei valori guida. e’ l'asset strategico primario per il business di un'azienda, che deve considerare la marca il vero e primo prodotto da vendere. Brand value e’ il valore della marca in ipotesi di cessione, cioè indica il valore economico insito nel brand.


Brand essence e’ l’essenza della marca, è l'espressione più semplice ed immediata della promessa di una brand (esempio: Mercedes=eleganza) Brand fidelity e’ il livello di fedeltà alla marca da parte dei consumatori che permette all'impresa di ottenere una differenziazione del prodotto dalla concorrenza Brand experience e’ il contatto dei consumatori con il brand ed è legato alla sperimentazione dei prodotti o servizi della marca Brand positioning e’ la posizione distintiva che un brand assume nel suo mercato e nel suo contesto competitivo per assicurarsi che il mercato di riferimento lo percepisca come differente rispetto ai concorrenti.

3 CREATIVA/MENTE

DIZIONARIO DEL BRAND

RUBRICA: DA MARCHIO A MARCA

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4 CREATIVA/MENTE

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La connessione tra strategia del personale e brand è molto stretta. E la ragione sta nei cambiamenti che stanno avvenendo nel rapporto impresa-ambiente. Fino a qualche anno fa l’organizzazione delle imprese, modellata sui vecchi modelli fordisti e tayloristi, vedeva le imprese divise tra interno ed esterno. La stessa organizzazione prevedeva una comunicazione interna ed una comunicazione esterna, di fatto sancendo la divisione tra dentro e fuori. Alcuni fenomeni hanno cambiato questo sistema di governo: 1. l’informatizzazione che ha reso disponibile un differente modello di lavoro 2. le reti aziendali, che hanno connesso le persone 3. Internet che ha aperto l’informazione all’esterno 4. I social network che hanno aggregato le persone 5. l’aumentata scolarizzazione che impone un differente sistema di conduzione del personale Nel vecchio modello fordista il brand si poteva creare a prescindere dal vero carattere dell’azienda. Azienda poco attente alla qualità, al personale, al cliente, potevano benissimo essere presentate su carta patinata dai pubblicitari e rese famose da campagne pubblicitarie che costruivano un brand “di fumo”. Il brand poteva seguire quindi un suo corso, del tutto slegato da ciò che avveniva all’interno dell’azienda. L’azienda decideva di posizionarsi in relazione ai suoi budget ed ai suoi desiderata. Oggi al contrario è il consumatore che posiziona l’azienda, che ne parla in rete e trae un suo giudizio finale. Il rapporto tra azienda e brand passava quindi sulla via del brief di cosa comunicare, a chi, con quali investimenti. Nel vecchio modello fordista, quindi, protagonista assoluta del posizionamento del brand era l’azienda stessa. Le imprese di oggi e di domani, al contrario, sono come vasi di cristallo: trasparenti. Ciò che viene fatto dentro l’azienda è immediatamente conosciuto all’esterno. Ecco quindi che governo delle persone e brand vanno di pari passo. Una buona gestione delle persone è parte attiva nella costruzione del brand. Se la gestione del personale non gira, non c’è campagna pubblicitaria che tenga. Il brand ne risulta irrimediabilmente penalizzato. Sono tantissimi i casi di aziende che hanno accusato duri colpi all’immagine del brand a causa di notizie relative alla gestione interna, immediatamente fatte conoscere all’esterno. Quali sono allora i pilastri sui quali si dovrebbe concentrare una attenta organizzazione del personale, e quali strumenti impiegare? Andando ad analizzare migliaia di casi di persone con cui ho lavorato negli ultimi 20 anni ho trovato delle caratteristiche comuni nelle aziende che praticano una attenta politica di gestione delle persone. Questa politica si può , che sta riassumere nell’acronimo per Psyche, Energy, Options, Persistence, Leadership, Empowerment. Le aziende che sviluppano un buon rapporto con il proprio personale, seguono questo modello.

PEOPLE

PSYCHE. “Quando hai la giusta “testa”, sai dove stai andando e cosa vuoi ottenere, e qualsiasi cosa possa dire la gente non ha nessuna importanza. La “testa giusta” comprende la conoscenza di cosa vuoi e l’avere un piano per ottenerla. Quando la tua testa è al suo posto seguirai sempre il tuo cuore ”Kurt Mortensen – Maximum Influence . Occorre riprendere il controllo di se stessi, facendosi domande per ottenere delle risposte. Il nemico da battere è dentro di noi, prima di tutto, quindi parola d’ordine: metti a posto te stesso per stare meglio con gli altri. Steve Jobs ha tenuto la testa a posto, quando gli altri produttori di computer andavano in una direzione opposta. La sua testa lo portava a seguire il suo cuore.

ottengono. Vale per chi fa dei semplici lavori di pulizia, di battitura testi, di produzione software, di vendita, per non parlare dei fenomeni come Steve Jobs che per 15 anni, dopo essere uscito da Apple, non ha mai smesso di pensare di tornare nell’azienda da lui creata, che lo aveva licenziato.

LEADERSHIP

“Non conosco nessun leader di successo che non tenga a mente ogni giorno questa formula: E(venti) + R(isposte) = R(isultati) (Eventi+ Risposte = Risultati). L’idea di base è che ogni risultato che tu esperimenti nella vita (sia successo o fallimento, ricchezza o povertà, benessere o malattia, intimità o estraneità, gioia o frustrazione) è il risultato di come hai risposto ad un precedente evento nella tua vita. Le persone di successo non solo lo sanno istintivamente, ma prendono l'abitudine di rispondere in modi che generano i risultati che vogliono, anche durante le esperienze estremamente difficili o eventi apparentemente indipendenti dalla loro volontà.” Jack Canfield EMPOWERMENT “L’essenza dell’empowerment è la consapevolezza che il potere è già nelle persone. Ciò che serve è creare le condizioni che lo possano scatenare.” Stephen Covey Empowerment è molto più di delega alle persone. E’ tirar fuori dalle persone la consapevolezza e la responsabilità che molto spesso sono ancora soffocate dai retaggi culturali e scolastici. “Se usi ripetutamente il tuo corpo in La domanda che va posta al personale per ottenere una eccellente conduzione maniera debole, ossia le tue spalle dello stesso è la seguente: Quanto lungo è il ponte che vuoi attraversare? normalmente cadono e cammini come uno stanco, tu ti sentirai stanco. Questo perché è il tuo corpo che conduce le tue emozioni.” Anthony Robbins – Awaken Giant Within. Quando ti capita qualcosa, soprattutto notizie negative, Questo nuovo modo di gestire le persone richiede strumenti differenti dal occhio all’energia. Se decidi nel passato. Gestire in ottica PEOPLE significa che sia la persona a prendere in momento in cui l’energia è bassa, le tue mano la sua vita. Ma la persona non è abituata, non sa farlo, e rimane come azioni saranno deboli, ed i tuoi pensieri smarrita e paralizzata di fronte a questo modo di vedere il mondo. Ecco perché il coaching è fondamentale per aiutare le persone a raggiungere ciò che negativi aumenteranno vogliono. Questa è la straordinaria opportunità di questi anni e dei prossimi a venire, a patto di cambiare le proprie convinzioni ed entrare in una dimensione Hai la testa nella scatola? Allora non di pensiero totalmente diversa. Il coach è la figura che affianca la persona, ne hai opzioni, e il tuo mondo sarà la tira fuori il meglio, la segue per affrontare il percorso che essa ha deciso di scatola! Affidando la propria carriera fare. Le persone non sono più considerate “un male necessario”, al contrario agli altri, cercando solo posti fissi, sono in grado di fare la differenza tra mediocrità ed eccellenza dell’azienda. magari facendo anche poca o nessuna Creare un ambiente con le caratteristiche PEOPLE significa creare una azienda formazione, la persona si chiude in una che può dare risultati importanti all’interno ed all’esterno. E dato che le scatola, dalla quale è difficile uscirne. aziende sono fatte di persone questo lavoro sulle persone contribuisce a La libertà implica invece possibilità di definire il suo brand verso l’esterno. Quando le notizie positive circolano, le scelta, e la scelta è data persone parlano tra loro, e la reputazione si diffonde. Così facendo il brand dall’esplorazione di nuove vie. In India comincia ad essere allineato ai valori fondamentali dell’azienda. La gli elefantini vengono legati ad una comunicazione diventa quindi vera, non occorre inventare delle storie “di gamba con una catena e, quando fumo” per creare il brand. Al contrario, tutto ciò che non è autentico crescono, continueranno a pensare che rischierebbe di essere controproducente per l’azienda stessa. Brand e PEOPLE la catena li blocchi. Basterebbe un insieme quindi per il successo nel business, nell’impresa di cristallo.

ENERGY

Dove vuoi andare? Dove sei ora?

OPTIONS

piccolo strappo e sarebbero liberi, ma non lo fanno, perché hanno la testa nella scatola.

PERSISTENCE La persistenza è la ragione numero UNO del perché del successo nella vita. C’è un vecchio detto, che suona così: ‘‘Alcuni vogliono; altri non vogliono; Chi se ne frega! Chi è il prossimo?” Kurt Mortensen – Maximum Influence Le persone di successo hanno questa caratteristica in comune: non demordono, provano e riprovano, fino a quando non sono contente di ciò che http://www.simonatopartners.com

/// GIANNI SIMONATO IL BRAND NELL’IMPRESA DI CRISTALLO

+


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imma ine desi n marketin strate ia rafica ener ia Ripristina il SI

NIFICATO autentico, per il tuo brand.

www.gusella-adv.com


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6 CREATIVA/MENTE

///10 ANNI DI HOME FITNESS MIRCO CASTELLANI Stima e fiducia, entusiasmo e passione. 10 anni di

di creare uno spazio dinamico all’interno della propria

collaborazione, dalla sua genesi sino ad ora. un percorso

abitazione…. attrezzi sempre più performanti per l’allenamento

stimolante e gratificante intrapreso nel 2001 con Mirco

quotidiano…

Castellani, il fondatore di Jk fitness, l’azienda che in questi anni

Nel 2010 è stata creata la linea i-motion, ovvero la linea di

è diventata leader italiana per il settore dell’home fitness.

prodotti specifici per l’home fitness, differenziata l’anno

un viaggio cominciato individuando i valori e la mission che

successivo da i-tech, ovvero dalla gamma di attrezzi

avrebbero guidato la Jk fitness, perché solo attraverso la

professionali per palestre. queste innovazioni di prodotto sono

comprensione di questi fattori è possibile creare una

state accompagnate da novità anche dal punto di vista

comunicazione efficace e coerente per il brand. Stile, benessere,

comunicativo. È stata creata, sul sito internet Jk fitness, la

performance, dinamicità, tecnologia, eleganza, fitness e

sezione My Personal Trainer, ovvero una sezione nella quale è

wellness. questi i caratteri distintivi del brand che dovevano

possibile vedere filmati esemplificativi di esercizi che si possono

emergere sin dalle prime comunicazioni. Abbiamo dunque

eseguire con le diverse macchine. questi filmati sono stati

proceduto con lo studio del logo. volevamo, in poche linee,

lanciati anche attraverso il profilo pubblico sul social network

esprimere la dinamicità del fitness e la professionalità degli

facebook e su youtube per diffonderli in maniera virale ed

attrezzi, ed è per questo che abbiamo unito uno stile elegante a

aumentare così il buzzing spontaneo del brand.

degli uomini stilizzati disegnati a mano, in un atteggiamento

Il catalogo 2012 racchiude tutte le evoluzioni che Jk fitness ha

tipico delle persone che svolgono attività sportiva.

fatto sino ad oggi. È l’espressione del brand e dei suoi valori. la

l’idea del benessere legato all’home fitness risulta evidente sia

ricercatezza e la professionalità di attrezzi per l’home fitness, sia

dal primo catalogo del 2002, che dal sito internet ad esso

professionale che domestico, è stata sviluppata attraverso linee

coordinato. una comunicazione basata sul marchio per

semplici ed eleganti. Abbiamo realizzato un servizio fotografico

consolidare la sua identità sul mercato e nella mente nel

ad altissimo livello presso Photo design, uno studio specializzato

consumatore. Abbiamo dunque preferito non inserire al suo

nell’arte della luce, per evidenziare maggiormente le linee degli

interno elementi, come avrebbero potuto essere le immagini

attrezzi. Abbiamo inserito poi all’interno del catalogo stesso dei

fotografiche, che potessero distrarre il consumatore dal brand.

qr code in corrispondenza dei prodotti per i quali sono stati

In questi 10 anni Jk fitness ha conquistato il settore dell’home

realizzati nuovi video, in modo tale da renderli fruibili direttamente

fitness italiano, e la comunicazione legata al brand ha subito delle

attraverso smart phone, unendo così le innovazioni tecnologiche

evoluzioni di stile pur preservando l’identità del brand stesso.

al più tradizionale catalogo cartaceo, impreziosito da stampa in

Cataloghi dal formato sempre più appariscente e particolare…

rilievo in copertina.

ampio spazio alle immagini fotografiche ambientate in situazioni

uno speciale logo è stato poi creato dal nostro art director per

domestiche per mostrare il reale utilizzo degli attrezzi… linee di

festeggiare i 10 anni di home fitness di Jk fitness, l’azienda che

prodotto sempre più eleganti grazie al nuovo design… armonia

in questi pochi anni è nata ed è diventata leader indiscusso nel

tra mente e corpo ottenuta grazie all’attività fisica… la possibilità

settore!


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2001 - il primo catalogo generale Formato 24x24 cm. - 32 pagine copertina plastificata opaca con logo JK lavorato in argento a caldo.

2001

2001 - Attuale catalogo generale Formato 30x26 cm. - 116 pagine copertina plastificata lucida con lavorazioni a rilievo a secco.

2010

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Studio del Marchio Aziendale e suo restyling. 2001 - Abbiamo disegnato e ideato, in poche linee grafiche, un logo capace di esprimere la dinamicitĂ del fitness e la professionalitĂ degli attrezzi. 2010 - Fedeli alla brand identity siamo intervenuti con un leggero restyling grafico per rendere il marchio piĂš attuale ed in linea con i nuovi stili e le nuove tendenze.


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/// CONFAPI TITO ALLEVA

export, innovazione e sinergia tra imprese ed enti sono stati al centro del dibattito “Strategie Su Misura. Idee e opportunità per il settore legno – arredo del territorio padovano”, organizzato da Sistema Casa Confapi Padova all’interno di “Casa Su Misura”, la fiera di riferimento per il settore della subfornitura edile in veneto. Sistema Casa è il coordinamento delle aziende edili di Confapi Padova. Costituito appena un anno fa, il gruppo guidato da Mauro Marinello (Marinello tende s.n.c.) ha chiamato a raccolta tutti i rappresentanti delle categorie economiche coinvolte nel settore per parlare di strategia e guardare al futuro: da Confindustria a Confesercenti, dalla Confartigianato alla CNA, tutte le sezioni del legno e dell’arredo hanno risposto con entusiasmo all’invito di Confapi. l’incontro, vero e proprio confronto tra operatori del settore, ha analizzato le prospettive e i possibili spazi di crescita “in un momento indubbiamente non facile – come ha spiegato il Presidente di Confapi Padova, tito Alleva, aprendo i lavori - caratterizzato da aziende chiamate quotidianamente a reinventarsi per competere all’interno di un contesto estremamente mutevole. oggi il ruolo dell’imprenditore va interpretato in chiave strategica. Non si può immaginare di restare sul mercato stando fermi o ancorati a modelli di gestione obsoleti. Bisogna quindi comprendere quali sono le opportunità e quali i limiti per competere e, possibilmente, crescere”. “le nostre aziende – ha proseguito Alleva - hanno potuto prosperare fino ad oggi forti di un mercato locale prospero. Il contesto è cambiato: è indispensabile guardare all’export, conoscendone le difficoltà e le competenze tecniche necessari. Il nostro mercato domestico deve essere l’europa. I nostri confini non sono più in Slovenia o in francia, ma sul mediterraneo che rinasce, nella russia dei nuovi ricchi e nel nuovo ceto medio dei mercati asiatici in forte espansione. Il confronto è prezioso perché dobbiamo guardarci in faccia tutti per rispondere ad una domanda impellente: come possiamo organizzarci? Come possiamo giocare la nostra partita su un campo così vasto e competitivo? Non possiamo rimandare oltre il problema, i nostri colleghi di altri paesi più o meno distanti si stanno ponendo le stesse domande. e le loro risposte – ha concluso Alleva - le vediamo già presenti in maniera prorompente sul

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nostro mercato interno sotto forma di nuovi competitor”. Preziosi stimoli al dibattito sono arrivati dai brillanti interventi dei relatori: il primo a cura del prof. Paolo Gubitta e del dott. diego Campagnolo dell’università degli Studi di Padova, il secondo a cura dell’ing. dmitri Wolfson, di finint e Wolfson Associati e autore del libro “triz. tecnologia per innovare”. le rotte tracciate, ampiamente condivise nel dibattito, puntano all’innovazione gestionale, prima che tecnologica e di prodotto. un vero e proprio salto culturale per affrontare le sfide del mercato partendo da una profonda riorganizzazione dell’impresa in chiave “lean”.

STRATEGIE >>>>>>>>>PER COMPETERE Le PMI Padovane a confronto suI nuovI ModeLLI dI busIness Per IL rILancIo deL settore


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attraverso le newsletter mensili. Siamo presenti dunque sia a livello offline che online per quanto riguarda le principali riviste e portali. Continuiamo poi la presenza online attraverso il sito internet, sul quale vengono pubblicate le principali news, ed attraverso il social network facebook, e su youtube. Grazie al profilo Creare una comunicazione efficace e

pubblico Bottecchia su facebook siamo

dinamica. veicolare le notizie per renderle

riusciti

a

tutti. da

Selezionare

le

visibilità

del

desiderato.

fondamentali per creare un'immagine che

privilegiato con gli utenti fan e ad avere un

un

e valorizzi la missione e la visione dell'azienda. È per

target

Mettere

in

comunicazione le aziende con la clientela di riferimento. Consolidare e rafforzare la brand identity dell’azienda. queste sono solo alcune delle funzioni che una buona attività di public relations riesce a svolgere: questo è quello che facciamo per la Bottecchia Cicli srl. Ci occupiamo infatti

Tutte queste attività favoriscono il consolidamento dell’identità sociale ed il rafforzamento della notorietà e della visibilità del brand. Sono quindi fondamentali per creare un'immagine che risulti duratura nel tempo e che identifichi e valorizzi la missione e la visione dell'azienda.

dall’ufficio

questo che lo stile del brand viene mantenuto sempre

coerente.

Bottecchia reparto Corse è la linea

dedicata al

racing

ed

alla

competizione, ed è per questo

che

tutta

la

comunicazione di questo brand ha la medesima direzione. dal post su facebook al sito internet, dalla pagina pubblicitaria

di tutte le attività di Pr dell’azienda,

quindi

risulti duratura nel tempo e che identifichi

instaurare

diffondere il

Sono

rapporto

ad

tramite i mass media per raggiungere

brand.

stampa

alla

ottimo strumento per promuovere le novità

presenza online, sino alla realizzazione del

alla newsletter; il carattere è sempre

e le iniziative aziendali, e per contribuire

chiaro e riconoscibile. lo stesso principio

concept per le manifestazioni fieristiche.

alla customer care.

lo abbiamo applicato anche per il concept

diversamente

tutte

il

degli stand fieristici. Bottecchia infatti ha

comunemente pensare, il ruolo dell’ufficio

consolidamento dell’identità sociale ed il

partecipato a settembre alle principali fiere

stampa non si esaurisce con la semplice

rafforzamento della notorietà e della

di settore per il mondo del ciclismo,

da

quanto

si

può

queste

attività

favoriscono

pianificazione pubblicitaria sulle principali

Germania, Italia e uSA, ed ha voluto

rivi ste del settore, ma riguarda anche la

comunicare il suo spirito competitivo al

creazione e l’invio di cartelle e di

primo

colpo

d’occhio.

uno

stand

comunicati stampa per le notizie legate

maestoso ed accattivante studiato per

all’azienda. questi materiali vengono

esaltare i modelli racing, per offrirli al

anche

mondo del ciclismo esaltandone le qualità

inviati

alle

testate

divengono argomenti

da

online,

e

grazie ad una struttura esclusiva.

comunicare

/// PR ONLINE

2.0 > cHi Irene Benetazzo nata a chioggia il 5 agosto 1982. > coSA marketing, eventi, ufficio stampa.

> coMe laureata in comunicazione d’impresa. > QuAnTo curiosa ed entusiasta. Precisa e puntuale nel lavoro, ma disordinata nella vita. Affronta le sfide con passione ed impegno.

9 CREATIVA/MENTE

disponibili informazioni

PR


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/// ISI ITALIA MAURIZIO BAGGIO

Che futuro immagini per la tua azienda? “Che dire, prevedere il futuro con i tempi attuali pare impresa ardua e difficile, comunque volendo essere positivo come sempre penso che il futuro della ISI sia in crescita ed orientato verso un mercato nazionale rivolto a distributori qualificati, dove il servizio e la qualità siano fondamentali al di la del prezzo che per noi viene in secondo piano.”

10 CREATIVA/MENTE

Come è nata la passione per i serramenti in pvc? “Sia io che mio fratello Mario, da sempre abbiamo creduto della potenzialità del PvC come materiale per i serramenti, a febbraio sono 30 anni che abbiamo iniziato l’attività e con grande soddisfazione noto che attualmente le finestre in PvC raccolgono un alto consenso della clientela ed essere stati tra i primi ad utilizzare questo materiale ci pone come un’azienda di riferimento per notorietà del marchio e immagine positiva per la competenza e affidabilità che dimostriamo. la scelta del materiale è stata soprattutto una scommessa in quanto nel 1982 il legno la faceva da padrone e l’alluminio era l’unica alternativa, voler essere differenti e proporre innovazione ci ha dato alla lunga ragione.” Quali sono i valori che guidano la tua azienda? “da sempre sia io che mio fratello abbiamo cercato di “condurre” la ISI in modo sano e professionale cercando di mettere in pratica quelli che per noi sono i principi fondamentali per essere un’azienda di riferimento: rapporto umano con collaboratori, clienti e fornitori; Perseguire la qualità a 360° in azienda; regolarità e correttezza nei confronti degli impegni economici assunti con i fornitori e collaboratori; Avere punti di riferimento commerciali sempre rivolti al futuro e all’avanguardia; e soprattutto “voler bene” all’azienda senza spremerla e renderla sana.” Che ruolo assume la formazione per la tua azienda? “Personalmente credo molto nella formazione e cerco di partecipare quanto più possibile a corsi ed eventi per la crescita personale, la stessa cosa cerco di incuterla anche ai miei collaboratori interni per una crescita sia loro personale che per la ISI.”

Un quesito che il pubblico sicuramente si sta domandando: perché si dovrebbe preferire il pvc al tradizionale serramento in legno? “A questo potrei rispondere con un vecchio slogan che si usava all’inizio quando pochi conoscevano le finestre in PvC: Assenza di manutenzione, non fanno condensa e non scoloriscono negli anni; A questo adesso possiamo dire che hanno un ottimo rapporto qualità /prezzo e sono le finestre che hanno il miglior valore in assoluto di isolamento termico, oltre ad offrire una gamma di soluzioni completa e di molteplici possibilità di abbinamento di colori per tutti i gusti.” Cosa raccomandi a qualcuno che vuole aprire un’attività? “difficile dare consigli perché credo che aprire un’attività oggi sia difficile e che ci vuole testa e coraggio, ma se devo dare un consiglio e quello di “voler bene” alla sua attività e di mantenere sempre un atteggiamento corretto e rivolto ai clienti pensando come loro.” Cosa vuol dire nel 2011 essere un imprenditore in Italia? “Certamente un sopravvissuto a tre anni di grosse difficoltà, ma la positività mi porta a pensare già al 2012 ed in avanti, all’inserimento dei figli in azienda e che le difficoltà odierne e passate hanno dato spunti positivi per affrontare le prossime sfide.” Cos’è il successo per te? “Il successo è una parola troppo grande che fa sentire arrivati, io non mi sento arrivato ed ho ancora voglia di sfide da condividere con mio fratello ed i nostri figli, se guardo indietro un po’ di gratificazione personale sicuramente c’è, ma preferisco guardare all’orizzonte perché ci sono ancora tante cose da fare.”


11 CREATIVA/MENTE

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/// GIORGIO PALESA CREATIVITÀ, CREATIVITÀ, CREATIVITÀ

L’imprenditore riesce ad accendere un cerino anche quand’è bagnato, aggira ogni difficoltà con caparbietà e inventiva, arriva prima degli altri e ne inventa sempre di nuove.

L’operazione fu così innovativa per il Nordest che la creazione della Palesa-Aldebra diventò persino un Case-History studiato da Confindustria Veneto. Giorgio Palesa ha un sogno nel cassetto: vorrebbe insegnare ai ragazzi come si fa a diventare imprenditori, ma non come insegnano i libri o i professori nelle aule universitarie, ma alla sua maniera, con un linguaggio semplice e fatto di esempi concreti e di vita vissuta. A volte però, quando ci ha provato, si è scontrato con gli insegnanti perché non parla la loro stessa lingua ed è al di fuori degli schemi quando dice ai ragazzi che devono essere autosufficienti e creativi, stimarsi di più, volare alto e ascoltare un po’ meno alcuni docenti “antiquati”. Nel frattempo, la vita pubblica di Giorgio Palesa non si è mai fermata. Ai successi imprenditoriali affianca gli impegni istituzionali, ricoprendo diverse cariche pubbliche: dopo la Presidenza dell'Unione Artigiani di Treviso dal 1978 al 1988 diviene: - Rappresentante del Terziario Innovativo Veneto in Confindustria a Roma nel 1990, - Consigliere di Amministrazione di Treviso Tecnologia nel 2001, - Membro di Giunta della C.C.I.A.A. di Treviso nel 2001, - Consigliere di Amministrazione della Lega contro i Tumori di Treviso nel 2002, - Presidente della Fondazione Mazzotti di Treviso nel 2008, - Consigliere comunale del Comune di Villorba dal 2007 al 2010. - Presidente e Direttore Generale di Arep Onlus da Maggio 2010.

13 CREATIVA/MENTE

é nato sotto il segno del cancro nel 1941, è veneziano d’origine ma trevigiano d’adozione. Giorgio Palesa è la prova vivente che si può diventare un imprenditore di successo senza conoscere il prodotto e trasformare i sogni in Business Plan. La dimostrazione di tutto ciò è che: - Ha creato la più grande aggregazione di aziende di informatica in Italia e non sa nulla di computer; - Ha seguito più il mondo Aziendale che quello Culturale ma l'hanno chiamato a presiedere la Fondazione Mazzotti; - Non è un medico ma é Presidente di un Istituzione Sanitaria Riabilitativa come AREP Onlus. L’avventura di Giorgio Palesa inizia nel 1968, quando, venditore di macchine per scrivere, convinse l’allora Presidente della Provincia di Treviso Carlo Bernini ad acquistarne un sostanzioso numero. Da quel momento decise di trasformarsi da venditore ad imprenditore, guadagnandosi pian piano stima ed ammirazione nel mondo imprenditoriale e la sua ascesa professionale non si è mai fermata. Informatica Palesa Spa nasce a Treviso nel 1971 e, di lì a pochi anni, nel 1978, diviene Presidente degli Artigiani all'UPAT. Nello stesso anno fonda Bit Computer srl a Mestre ed, in rapida successione, P & G srl a Treviso nel 1982, Service Palesa snc a Villorba nel 1985, Innova srl a Treviso nel 1986, Più Impresa Distribuzione srl a Milano nel 1990, referente dell'AGI (Agenzia Giornalistica Italia) nel 1990, Punto Più srl a Treviso e Milano nel 1992, Palesa Consumer a Treviso nel 1998, Immobiliare Palesa Treviso nel 2000. Il segreto del suo successo si racchiude in tre parole: Creatività Creatività Creatività. L’imprenditore riesce ad accendere un cerino anche quand’è bagnato, aggira ogni difficoltà con caparbietà e inventiva, arriva prima degli altri e ne inventa sempre di nuove. Quando, qualche anno prima si rese conto che la sua azienda era troppo grande per rimanere confinata a Treviso ma troppo piccola per competere a livello nazionale, decise che la risposta era una sola: aggregazione! Ma la strada da percorrere fu subito irta di ostacoli e di forti resistenze da parte dei colleghi imprenditori che facevano molta fatica a togliersi il “cappello del padrone” per indossare quello dell’azionista. La difficoltà era confrontarsi, mettere in discussione le proprie idee, ridisegnare gli organigrammi aziendali. Fu allora che Palesa ricorse alla sua conoscenza del mercato, alla sua abilità di colloquiare con le persone, capirle e parlare con il loro stesso linguaggio. Nel 2005 diventò socio di ALDEBRA spa, frutto della fusione di altre aziende di informatica di Trento, Bolzano, Verona, Milano, Udine. Il suo obiettivo era diventare un punto di riferimento nel mercato del Nordest.


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/// PANE, AMORE E CREATIVITÀ NIENTE PAURA Cosa vuol dire essere definiti “ispirazionali”? I modelli ispirazionali si basano su comportamenti o storie di vita capaci di rappresentare valori e principi in cui un intero target possa ritrovarsi e da cui tutti possano trarre spunti di emulazione. Il mercato è a caccia di questi modelli che “incarnino” lo stile del brand perché sono dei testimonials ideali, che possono diffondere un messaggio in modo capillare e veloce. Pensiamo a quanto possa essere efficace per un brand poter contare in ogni momento, per una nuova campagna

il social commerce di Wishpot, che si basa sul riconoscimento sociale che un cliente affezionato ad una marca o un prodotto ottiene quando viene riconosciuto davanti a tutti come un “esperto”. La brand reputation già oggi comincia ad avere questi passaggi obbligati. Forse tra qualche anno un bambino di 5 anni sognerà di diventare un astronauta e forse sognerà di essere un modello ispirazionale, un superfan. In fondo già oggi c’è qualcuno che si è inventato questo nuovo impiego. Niente paura, niente paura... si vede la luna perfino da qui.

o per il lancio di nuovo prodotto, in un piccolo esercito di clienti-fan. Ancora meglio poter disporre di un manipolo di influenzatori che potremmo definire super-fan, cioè dei consumatori molto esperti del bran o del prodotto, in grado con le loro opinioni ed il loro “vissuto” di poter influenzare molti altri consumatori. È evidente che il consiglio di un amico è da sempre un potente motore di verità, non per niente chiediamo consigli agli amici ogni volta che facciamo un acquisto importante. Diciamo che questa nuova frontiera del “passaparola” ha delle potenzialità ancora inesplorate ma sono convinto che nel prossimo futuro verrà presa in seria considerazione.

Le

aziende

che

sapranno

coinvolgere questo target di influencer tramite opportunità esclusive e contenuti unici avranno a disposizione un’ arma in più rispetto ai propri competitors. Un esempio concreto è come funziona

14 CREATIVA/MENTE

> CHI Andrea Pasqui nato a Padova il 16 giugno 1974 > COSA art director > PERCHé Non rinuncia alla buona musica e gli piace stare ad ascoltare una bella storia davanti ad un bicchiere di vino o ad una birra artigianale, meglio se la sua. > PER CHI Designer con il pallino del cinema americano, quello che fa sognare.

andrea.pasqui@gusella-adv.com


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///CREATIVA/MENTE SELF PROMOTION PROGETTO H2O

Comunicare in modo accattivante e non convenzionale i valori su cui

Guerrilla marketing

è fondato il gruppo Creativa/Mente. Trasparenza, fiducia e chiarezza.

È un termine coniato dal pubblicitario statunitense Jay Conrad

Una comunicazione limpida come l’acqua. Ecco a voi il “progetto

Levinson per indicare un insieme di tecniche di comunicazione non

HdueO”.

convenzionale che consente di ottenere il massimo della visibilità con

Ogni azienda che compone il nostro gruppo crede infatti nella forza di

il minimo degli investimenti. È una forma di promozione pubblicitaria

una comunicazione trasparente, basata sulla fiducia e sulla stima

ottenuta attraverso l'utilizzo creativo di mezzi che fanno leva

reciproca. È stato per diffondere la filosofia del gruppo che abbiamo

sull'immaginario e sui meccanismi psicologici degli utenti finali. In

intrapreso questa campagna di self promotion, “il progetto HdueO”,

questa forma di promozione l'investimento si basa sul tempo,

finalizzata alla condivisione dei valori condivisi ed all’acquisizione di

sull'energia e sull'immaginazione.

nuovi contatti. Abbiamo quindi studiato un’azione d’impatto, organizzata in due step, per stimolare la curiosità delle persone e per agire sul loro lato emozionale. Il primo passo è stato quello di inviare a tutti i potenziali clienti una busta contenente una cannuccia racchiusa in una “scatola” di cartone dalla grafica semplice ed elegante, ma allo stesso tempo accattivante, recante solamente il logo del gruppo ed il suo sito internet. A distanza di un paio di settimane abbiamo proceduto, tramite un’azione di guerrilla marketing, con il secondo ed ultimo step della campagna: abbiamo consegnato, ai prospect che avevano ricevuto la prima cartolina, una bottiglia d’acqua personalizzata e coordinata con la cannuccia. Il richiamo grafico e semantico a quella strana cartolina ricevuta tempo addietro, ha stimolato il ricordo e la curiosità nei nostri confronti nel acqua imballata in pratici contenitori personalizzati e brandizzati. Il “progetto HdueO” è stato dunque una comunicazione semplice e trasparente per un’azione chiara dal grande impatto emozionale, basata sull’elemento principale ed essenziale per l’esistenza della vita: l’acqua.

15 CREATIVA/MENTE

momento in cui abbiamo proceduto con la consegna delle bottiglie di


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/// MIRCO GASPAROTTO BASTA CHIACCHERE!

Ventotto anni fa decisi che dovevo migliorare la mia vita, crescere dal punto di vista personale e professionale e da allora ho cominciato

a

lavorare,

leggendo

centinaia

di

libri

sull’argomento,frequentando seminari, dialogando con esperti di fama mondiale. Grazie a tutto ciò ho creato nel tempo un mio metodo, prendendo da ognuno dei formatori che ho incontrato e seminari che ho frequentato, ciò che mi serviva. Ed ora ecco il risultato “BASTA CHIACCHERE!”.

> CHI

MIRCO GASPAROTTO nasce il 24 febbraio del 1963 in Svizzera. Dal 2005 è Presidente di Arroweld Italia, azienda leader in Italia nel settore della distribuzione industriale, ovvero nella vendita di strumenti e attrezzature per l’industria in quattro aree: tecnologie di saldature; gomma e tecnoplastici; strumenti di misura e controllo; utensileria professionale e abbigliamento antinfortunistico.

> COSA

Mirco Gasparotto entra nell’azienda creata dall’imprenditore Antonio Fumagalli, nel 1983 come semplice fattorino. Rapidamente Gasparotto scala la piramide aziendale sino a diventare il braccio destro del fondatore, per cui alla morte improvvisa nel 1988 di Fumagalli, la carica di amministratore delegato viene affidata appunto a Gasparotto. Nel 1990 con 3 amici (Giometto Andrea, Brazzale Roberto e Lorenzin Gimmi) rileva il 90% del gruppo, attraverso un’operazione di Management buy out. Nel 1995 la nuova compagine societaria si allarga coinvolgendo altri 7 manager. Da questo momento sino al 2001 ci sono importanti acquisizioni societarie che portano Arroweld a raggiungere l’attuale fatturato consolidato di gruppo previsto in 100 milioni di euro nel 2010, 12 società controllate, 22 siti distributivi, per totali 50000 mq ,1000 collaboratori.

Chi raggiunge il successo difficilmente è disposto a condividere il suo segreto con gli altri. Il libro nasce dal desiderio di condividere con gli altri gli strumenti del mio successo. Sono convinto e mi sono convinto nel corso degli anni che qualunque persona anche la meno talentuosa, con sacrificio e lavoro può ottenere ciò che desidera. Con l’atteggiamento mentale corretto basato soprattutto sulla fiducia in se stessi. Fiducia e sacrificio sono una coppia indissolubile. Sarà la fiducia stessa a farti perseverare nel tuo impegno verso il successo. Anche se è difficile devi continuare ad avere fiducia. Avere fiducia ti farà da sprone per il tuo impegno. I risultati del tuo impegno concreto alimenteranno la tua fiducia e sarai quindi pronto ad impegnarti di più. È una ruota che deve essere alimentata. In questo manuale di crescita personale, ho voluto mettere a disposizione di chiunque il metodo e le tecniche che mi hanno permesso di diventare Amministratore Delegato a soli venticinque anni e di essere oggi uno dei protagonisti di rilievo nell’ambito del life and business coaching.

16 CREATIVA/MENTE

Nel corso di sette sessioni di lavoro imparerai un metodo pratico ed efficace per delineare e realizzare il tuo progetto di vita. Che tu voglia potenziare alcuni aspetti della tua realtà oppure rivoluzionare la tua quotidianità per raggiungere nuove mete, in questo manuale troverai tutti gli strumenti necessari per modellare, affrontare e vivere il cambiamento. “Basta chiacchiere!” ti dimostrerà come sia sempre possibile cambiare la direzione della tua vita. A cominciare da oggi.

> PERCHé IL PENSIERO AZIENDALE – “L’IMPRENDITORE INUTILE” Tutto ciò spiega Mirco Gasparotto è stato possibile grazie ad importanti scelte strategiche sia operative come il “management buy out” o il progetto “distinti ma non distanti”, ma anche attraverso un approccio strategico-gestionale dal punto di vista relazionale che prevede una forte delega di compiti e responsabilità all’interno di Arroweld. La filosofia imprenditoriale di Mirco Gasparotto può riassumersi in una frase che ripete spesso “Il mio obiettivo come imprenditore? Rendermi inutile.


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/// UOMINI DI MARKETING ALESSIO RABBOLINI Come ti presenteresti ai nostri lettori? “In casual elegante, un po’ come è la mia vita. A parte gli scherzi il mio stile è diretto e pragmatico, insomma pochi fronzoli e molta sostanza. Un equilibrio raggiunto con un continuo lavoro su me stesso e che ancora è un work in progress.”

(editori, utenti pubblicitari e telespettatori) l’hanno capito. Credo ci vorrà ancora un po’ perché sia tutto assimilato bene. I nuovi media sono in crescita, ma hanno ancora uno spazio così piccolo nel mercato che non fanno paura. Interessante sarà valutare possibili convergenze e sinergie.”

Come è iniziata la tua carriera? “Per caso. Ho annusato una buona opportunità nel settore televisivo e mi ci sono buttato con impegno e costanza. Direi con buoni risultati.”

Com’è nato lo spirito manageriale in te? “DNA, una predisposizione che avevo sin da ragazzo nelle compagnie l’ho affinata con studio ed esperienza.”

Quali sono state le maggiori difficoltà che hai incontrato lungo il tuo percorso? “Io sono dell’idea che non esistono problemi, ma solo soluzioni e che le difficoltà sono solo delle tappe per il successo… però qualche volta il muro è veramente alto e per superarlo serve il 110%! Le vere difficoltà sono le persone che resistono al cambiamento e siccome da soli non si fa nulla i veri impasse li ho trovati proprio nel “traghettare” con me le persone nei vari cambiamenti di mercato e di tecnologia che ho vissuto in questi anni.”

Che cosa fai per mantenere il morale alto e continuare a perseverare nei momenti bassi? Fino a che punto la fortuna è importante? “Molto è carattere, ma è assolutamente importante nella vendita e nel marketing essere equilibrati. Non esaltarsi nelle vittorie e non abbattersi nelle sconfitte. Non c’è mai nulla di personale, ci sono solo nuove strade da percorrere. La fortuna fa parte della vita, ma normalmente una persona è il prodotto di quello che vuole essere, poi se ha anche fortuna meglio per lui.”

sono dell’idea che non esistono problemi, ma solo soluzioni e che le difficoltà sono solo delle tappe per il successo… però qualche volta il muro è veramente alto e per

soulUTION superarlo serve il 110%!

Che definizione daresti del marketing televisivo? “È un marketing particolare, devi parlare a chi ti guarda alla tv ed a chi investe in tv. Diciamo che è un marketing bidirezionale che deve sapersi bilanciare tra due mondi che hanno aspettative ed esigenze diverse, ma che non possono fare a meno uno dell’altro.”

Quanto importante è la gratificazione umana nel tuo lavoro? “Siamo emozione e se non vivessimo anche di quelle il lavoro diventerebbe arido per poi diventare stancante. Per cui una giusta dose di gratificazione è giusto che si sia.”

Come sta reagendo il settore televisivo all’avvento delle tv digitali e dei nuovi media? “La tv rimane la mamma dei media e lo sarà per ancora molto tempo. Il digitale, quindi, è un’opportunità incredibile per gli attori in gioco, ma non tutti

“Di pancia rispondo che se ti organizzi se ne può fare a meno. Ma a freddo la valutazione è che in effetti la tecnologia non si può fermare, quindi se il nuovo modello di lavoro prevede l’utilizzo di strumenti che ci consento di essere sempre connessi non possiamo negarlo e chiamarci fuori.”

17 CREATIVA/MENTE

Come faresti, nel tuo lavoro, senza cellulare? Qual è la soddisfazione più grande nel tuo lavoro? “Veder l’azienda crescere e lo staff orgoglioso di far parte di un grande progetto.”


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/// SPAZIO STAMPA

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Scrivere su un foglio di carta bianca può essere stile, fragranza, unicità, ma può essere anche sporcare un foglio di carta bianco con dell’inchiostro colorato a base chimica derivante dal petrolio. Un foglio può trasmettere emozioni visive, olfattive, e tattili, attraverso forme colorate, inchiostri profumati e preziosi fogli di carta. Per scrivere pulito, per lasciare un segno bianco, una traccia ottenuta semplicemente con delle incisioni sul foglio, l’unico sistema è l’impiego della stampa a secco. Alcuni di noi “meno fortunati”, come i non vedenti, adottano questo metodo chiamato comunemente stampa in Braille per leggere e scrivere quotidianamente, muovendosi liberamente nel mondo della comunicazione per loro oscuro. La nostra volontà per noi “fortunati” vedenti, è quella di fondere tutte le moderne tecniche di comunicazione dei giorni nostri senza però tralasciare quelle forme classiche che nel passato erano impiegate come valore aggiunto. L’abbinare masse di colore a testi a secco, o meglio incidere su una base bianca o a tono continuo una scritta, un pay-off, un logo, fa comprendere a chi riceve il nostro materiale informativo la nostra volontà di ricercare il dettaglio unico, un dettaglio semplice ed allo stesso tempo forte, che ci rappresenti attraverso uno stile che lasci traccia. L’incisione a secco nel tempo è una forma che non si sbiadisce e non si perde, certo può sembrare quasi una forma d’arte antica, ma oggi si sta evolvendo grazie alle nuove

>

CHI Daniele Gusella nato a Padova il due Gennaio millenovecentosettantatre.

>

COSA Nella vita dirigo la Puntoffset, azienda tipografica padovana con la ferma volontà di distinguersi per stile.

>

COME Lo definirei un modo di pensare, un modo di essere, un modo di collaborare con il mio team e con i miei clienti per creare stampati unici e di qualità.

>

DICE DI Sé Sono una persona posata e tranquilla abituata a lavorare con costanza e metodo con l’obiettivo di far diventare la mia azienda una grande azienda, un’azienda capace di creare valore e stampati unici, riconoscibili, con stile.

tecnologie digitali. Nei prossimi mesi assisteremo alla stampa a secco tridimensionale (oggi ancora in fase di sperimentazione). Come sui grandi schermi cinematografici, anche sulla carta assisteremo ad incisioni sempre più stimolanti per la nostra mente e per i nostri occhi. Sogni, sensazioni ed emozioni, tre cose che un l’uomo deve sempre avere stampati nella mente per vivere bene.


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stampiamo solo su misura per clienti unici, come te.

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Vorrei indietro alcune cos e. Non ho mica capito con chi devo parlare. Ma le rivorrei indietro. Mi sono fatto una lista e la rileggo, cancello e agg iungo, depenno e riscrivo Ho il timore di averle dat . e via senza pensarci trop po ma pure devo stare atte rottami e il ciarpame, que nto a non riprendermi gli lle scatole di cose varie che inutili ti ingombrano la vita. Vorrei indietro le mie cara battole e non so a chi chie dere. Ricordo che ho prestato spesso il mio orgoglio in cambio di due cucchiai di E ora vorrei che mio figli approvazione. o vedesse un padre dritto sulla schiena anche qua la pensione non la vedrà. ndo gli deve dire che Mi sono segnato poi che in qualche garage altrui ci sono i pezzi del mio cora comprare qualche chilo ggio che ho messo in sald di tranquillità e qualche o per tonnellata di fango da ingo Ora che devo andare a iare. visitare la mia amica, stes sa età, stessi sogni, stes chemio e dirle che sta ben sa musica, solo che a lei e senza capelli e che tutt fanno la o si risolverà. Mi serve il coraggio che non trovo. E la mia serenità ha un suo no fesso e incrinato. No, non é stato un baratto buo Cerco anche la disponib no. ilità verso chi non conta, che mi é stata compagna ma chissà quale, mentre quando vivevo con nien di corsa trangugiavo un te e che deve essere rim camogli e pensavo al pro asta abbandonata all’auto Forse qualcuno l’ha ado ssimo giro di giostra, sem grill, ttata. pre un passo troppo ava nti o uno troppo indietro Beh… la rivorrei se fosse , ma mai presente. possibile. Senza si vive, ma un po’ a metà, e non ti gusti nem meno il camogli. Che tutto sommato sono qui perché ci sono anche gli altri. Non rivoglio la paura del domani, quella no. Chiunq ue l’abbia in prestito può Gliela regalo ma gli racc tenerla. omando anche di tenerla legata. Mi ha fatto più male che levare il dente del giudizio e ho capito che, come per ma solo segno di un des il dente del giudizio, ave tino che tu eviti di riscrive rla addosso non è sinonim re, a volte perché nessun Quella la lascio volentieri o maturità o ti ha detto che si può fare al suo destino con tutti i , a volte perché pagare ricatti di certi falsi amici, conti non rientra nelle atti falsi capi, falsi maestri… vità gradevoli. Vorrei anche evitare che qualcuno mi riportasse il mio senso di inadeguate Che non l’ho mai voluto. zza. Anzi a dire la verità ogn i volta che rifaccio l’invent ario noto che, come una ricrescere, invadere le aiuo malapianta, tende a rina le della mia esistenza che scere, tento di mantener curate Allora oltre a non riportam e pulite. elo, vorrei darne via un po’, seppellirlo questa volta, vulcano o una miniera abb come le scorie nucleari, andonata. in un Ma so che questo invece è proprio uno di quei pez zi di anima che qualcun ci tiene sempre a ritorna o rti o a regalarti. Beh, mi spiace, devo pro prio rifiutare. Gentilment e rifiutare. Mi rifiuto di essere inadegu ato su richiesta. Vorrei impegnarmi per ess ere adeguato al mio des iderio. Che chi desidera da’ sem pre fastidio a chi è troppo pigro per non provarci. Per questo ti dicono che Non chiedo mica tanto poi. non vai bene. Solo riprendermi quello che scioccamente o ingenuamente ho mollato e mollare quello che, simile ad un boomerang non desiderato, mi tiene lontano dai sog ni che mi secca lasciare, che non voglio lasciare e che sono un motivo sicu ro per cui sono qui. C’è sempre un buon mo mento per ripartire nuovi di zecca. Con tutte quello che ave vi perso. Senza tutto quello che non volevi più.

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/// SEBASTIANO ZANOLLI SENZA TUTTO QUELLO CHE NON VOLEVI PIÙ

Sebastiano Zanolli fa il manager, un manager un po’ atipico, che sceglie un approccio alla professione misto di pragmatismo e di sentimento. Nato nel 1964 a Bassano del Grappa (Vi), dopo la laurea in Economia presso l’Università di Cà Foscari, incontra alcune grandi aziende, tra cui Adidas, nella quale ha ricoperto il ruolo di direttore marketing in Germania, e Diesel, di cui è stato General Manager per la filiale italiana. Dall’Aprile del 2007 ricopre la funzione di Amministratore Delegato di 55DSL, azienda streetwear del Gruppo Diesel.

http://www.sebastianozanolli.com

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Questo è il discorso tenuto dal Ceo di Apple Steve Jobs, all' Università di Stanford, il 12 giugno 2005 in occasione della consegna delle lauree. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie. La prima storia parla di “unire i puntini”. Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perché ho smesso? Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma ragazza-madre, decise perciò di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei “veri” genitori, che allora si trovavano in una lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: “Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete adottarlo?”. Risposero: “Certamente”. La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l’adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all’università. Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un’università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. OK, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti. Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l’unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio: il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo’, e trovavo ciò affascinante. Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all’epoca ‘unire i puntini e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo.

Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete... questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita. La mia seconda storia parla di amore e di perdita. Fui molto fortunato - ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione - il Macintosh - un anno prima, e avevo appena compiuto trent’anni... quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona - che pensavamo fosse di grande talento - per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c’era più, e tutto questo fu devastante. Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all’aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare. Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita. Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme. Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che ‘il paziente ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a fidanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi. La mia terza storia parla della morte. Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi ci avrai azzeccato”. Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i

successivi trentatré anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa. Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto - tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento - sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore. Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari’, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio’. Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l’intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene. Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale: Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità. Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario. Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali. Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di The whole Earth catalog, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”. Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi. Siate affamati. Siate folli.

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/// THINK DIFFERENT IN MEMORY OF STEVE JOBS 24/02/1955 - 05/10/2011


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/// REPORTAGE

la mia biennale

Per la sede espositiva tradizionale del Padiglione Italia, ampliato in occasione

del 150° dell’Unità d’Italia, sono state selezionate 200 grandi personalità di riconosciuto prestigio internazionale a cui è stato chiesto di indicare un artista che abbia avuto una rilevanza nel primo decennio di questo millennio, dal 2001 al 2011. All’Arsenale di Venezia, una struttura che forse andrebbe rivalutata non solo in occasione della Biennale, sono esposti 200 artisti frutto di 200 modi diversi di concepire l’arte. Una rappresentazione che non si limita alle scelte dei critici e non segue le tendenze delle gallerie, ma alimenta lo straordinario connubio tra arte, letteratura, filosofia. L’obiettivo è come ha dichiarato il Prof. Vittorio Sgarbi – “…il risarcimento

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del rapporto fra letteratura, pensiero, intelligenza del mondo e arte, chiedendo, non a critici d’arte, neppure a me stesso, quali siano gli artisti di maggiore interesse tra il 2001 e il 2011, ma a scrittori e pensatori, il cui credito è riconosciuto per qualunque riflessione essi facciano sul nostro tempo”. Ho trovato molto interessante e architettonicamente intelligente il giardino esterno dedicato ad opere scultoree di grande impatto. Se dovessi fare un appunto invece lo farei alla scarsa illuminazione di alcune opere all’interno del padiglione e agli spazi dedicati alle medesime, troppo caotica la disposizione che reputo poco ariosa, con il rischio di non dare la giusta visibilità alle singole opere. A.P.


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2011: un anno importante

Questo nuovo numero di C/M ha un grande significato per tutti noi perchÊ oltre che essere il numero che segna di fatto la creazione del gruppo Creativa/Mente è anche testimone di 3 importanti anniversari: i 25 anni della Puntoffset, i 10 anni di Gusella adv e i 10 anni di Xtragroove.


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25 anni fa nasce Puntoffset, una nuova tipografia fondata da Renato Gusella che, in un piccolo locale in via niccolò Tommaseo, vicino alla Fiera di Padova ha dato il via a quella che oggi è diventata una importante tipografia specializzata in stampati di qualità. nel 1992 entra in azienda Daniele Gusella, la tipografia inizia un nuovo percorso di crescita e sulla base dei valori del passato si evolve e diventa la tipografia del gruppo che punta sullo stile e la qualità come garanzia dell’immagine dei propri clienti.

Una bella storia, breve ma ricca di emozioni e di grandi idee. Gusella adv nasce 10 anni fa dal desiderio di marco e andrea di creare una agenzia capace di ideare progetti di comunicazione innovativi e emozionanti. beh… quel desiderio è diventato realtà, in questi 10 anni l’agenzia è cresciuta molto, in termini di qualità e di creatività ed è diventata un punto di riferimento per i propri clienti italiani e internazionali che ne riconoscono e condividono i valori, le idee e lo stile.

Un grande anniversario anche per Xtragroove, la web agency che quest’anno, come Gusella adv, compie 10 anni. Questo compleanno è però speciale, perché Stefano ed enrico, gli storici fondatori festeggiano l’inizio di un nuovo e importante progetto di crescita all’interno del gruppo Creativa/mente.


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Vent’anni con noi.

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è con vero piacere che colgo l’occasione della presentazione del nuovo gruppo Creativa/Mente per festeggiare il nostro più “vecchio” collaboratore Mattia De Santi per i vent’anni di lavoro assieme a noi della Puntoffset. In particolare, questo vuole essere un ringraziamento speciale per il quotidiano contributo apportato in maniera onesta, svolgendo con serietà il proprio lavoro, risolvendo con competenza e professionalità le esigenze richieste dalla nostra clientela. Io sono convinto che nel tempo, la presenza costante dei collaboratori ha permesso alla Puntoffset di rispettare le scadenze fissate e mantenere gli obiettivi preventivati.

L’ottimo lavoro svolto da Mattia ha garantito nel tempo uno standard elevato perfettamente in linea con la Puntoffset, una ditta di piccole dimensioni che realizza prodotti di alta qualità con uno stile unico ed inconfondibile.

Grazie Mattia, continua così. Daniele Gusella


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/// POLYEDRA RICCARDO TASSINI

SCOPRIAMO LE CARTE. UNA VOLONTÀ DI CRESCERE CON PRODOTTI DI QUALITÀ INDIRIZZATI SIA ALLA CREATIVITÀ DEI DESIGNER SIA ALLE NUOVE FRONTIERE DELL’EDITORIA. Agli albori dell’era digitale l’avevano circondata delle

qualità,

previsioni

è

contrazione si sta assistendo, quasi per contrasto,

sopravvissuta, ma oggi è in splendida forma e si

ad una sempre maggiore ricerca di qualità e

conferma

la

differenziazione del prodotto. Sembra essere in atto

comunicazione. “Parliamo della carta – dice

un passaggio fondamentale, la carta ormai non è più

Tuttavia

strumento

lei

non

privilegiato

solo per

ma

contemporaneamente

a

questa

Riccardo Tassini, Project Manager Creative Papers

intesa solo come semplice supporto per la stampa

di

ma sta diventando sempre più un vero e proprio

Polyedra,

azienda

leader

in

Italia

nella

distribuzione di carte per la comunicazione

mezzo di comunicazione capace di trasmettere un

stampata, prodotti e forniture per ufficio, materiali

valore aggiunto”. E questo non solo conferma la

per imballaggio e supporti per sign & display – che,

veridicità dell’affermazione di Marshal Mc Luhan che

in questa era dominata dal digitale e dal moltiplicarsi

sosteneva che il “media è il messaggio” ma anche la

dei media, è ancora uno strumento fondamentale per

volontà di crescere su un mercato che sa di doversi

la comunicazione. È, infatti,

l’unica che possa

rivolgere sempre più a prodotti di qualità, sia per la

trasmettere sensazioni tattili e visive, ed è anche

creatività dei designer sia per le nuove frontiere del

l’unica che consente una straordinaria versatilità nel

settore editoriale. In un mondo globalizzato come il

comunicare, potendo inoltre essere conservata e

nostro, vince chi riesce ad emergere, chi riesce ad

dunque comunicare più volte lo stesso messaggio”.

affermare la propria peculiarità, il proprio “io”, il

La comunicazione su carta non può essere sostituita

proprio valore aggiunto. Che sia ecologico, estetico,

racconta Tassini – “i messaggi di un catalogo o di

funzionale, di lusso o altro non importa, il valore

una brochure possono essere letti e riletti, sfogliati,

aggiunto

guardati, studiati, pensati e desiderati nel tempo e

differenziarsi e lo sta diventando sempre più anche

è

fondamentale

per

chi

cerca

di

nei modi voluti dal lettore. Certo, l’uso e il consumo

quando si tratta del prodotto carta. Quindi la carta

della carta si stanno contraendo, basta pensare che

non è più un semplice supporto, ma è un mezzo per

la massima parte degli stampati è fatta in economia

raccontare delle storie, delle scelte, l’identità del

con il risultato diretto di un abbassamento della

cliente stesso.

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nefaste.


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/// GOLFERA IN LAVEZZOLA CONCORSO BRESÌ

PROMUOVERE UN PRODOTTO FIDELIZZANDO I PROPRI CLIENTI ED ACQUISENDONE DI NUOVI. INVOGLIARNE L’ACQUISTO E LA CONOSCENZA DI UN DETERMINATO ARTICOLO. PROFILARE I CONSUMATORI PER FUTURE AZIONI COMMERCIALI. OTTENERE TUTTE QUESTE COSE IN UN MODO SEMPLICE ED ACCATTIVANTE SI PUÒ: LO STRUMENTO PERFETTO SI CHIAMA “CONCORSO A PREMI”!

CONCORSO BRESÌ

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Cosa sono i ConCorsi a premio I concorsi a premi sono iniziative di natura commerciale molto utili per le aziende perché stimolano l’acquisto di determinati prodotti con un investimento relativamente contenuto legato alla natura dei premi messi in palio. È un modo per promuovere la propria azienda, o singoli prodotti, che i consumatori apprezzano, prova ne è l’ampia partecipazione. Non bisogna però dimenticare che anche le operazioni a premio rientrano nell’insieme dell’immagine coordinata dell’azienda, e come tali riflettono l’identità del brand. È dunque fondamentale che anche tutti gli strumenti comunicativi legati a tali operazioni siano coerenti con l’identità del brand per rafforzarla e non generare confusione nei consumatori.

A gennaio abbiamo organizzato un concorso a premi per la Golfera in

periodo di durata del concorso, avevano soddisfatto le condizioni di

Lavezzola spa, un’azienda italiana che da oltre 50 anni produce

adesione ed erano in grado di dimostrare l’acquisto spedendo all’azienda

salumi di alta qualità. Lo scopo di tale manifestazione era di promuovere

lo scontrino relativo all’acquisto del prodotto.

l’acquisto e la conoscenza di un loro prodotto, il Bresì, ovvero un salame

Il gruppo Creativa/Mente è stato completamente coinvolto in questo

realizzato esclusivamente con carni di manzo italiano fresche. Questo

concorso, dall’organizzazione della manifestazione alla gestione

prodotto, per le sue qualità nutrizionali, risulta particolarmente indicato

operativa, dallo sviluppo e realizzazione di materiali online ed offline,

per coloro che desiderano un’alimentazione sana e che sono attenti al

dalla

proprio benessere. Ed è stata proprio questa la caratteristica che è stata

all’apertura/chiusura del concorso sino ai documenti per la fideiussione

messa in evidenza durante il concorso che, in accordo con l’azienda,

bancaria.

stesura

del

regolamento

e

dalle

pratiche

relative

abbiamo denominato “Bresì, il benessere della leggerezza”. Il tema

Come immagine guida della manifestazione abbiamo individuato una

della leggerezza e del benessere sono stati dunque i valori chiave del

fotografia che esprimesse il concetto di benessere e di relax, la scelta è

concorso. I premi della manifestazione a premi dovevano dunque riflettere

ricaduta quindi su due persone a cui veniva effettuato un massaggio

i valori legati al concorso, ed è per questo che sono stati messi in palio

rilassante presumibilmente in una struttura wellness. Abbiamo quindi

dei weekend benessere per due persone in strutture SPA esclusive.

unito tale immagine con i colori e lo stile della Golfera in Lavezzola, per

Il concorso “Bresì, il benessere della leggerezza” è stato utilizzato inoltre

coordinarlo con la personalità del brand. Successivamente, il visual

per profilare gli utenti che avrebbero aderito al concorso. Per parteciparvi

ottenuto, è stato declinato in tutti i materiali relativi alla manifestazione,

era indispensabile iscriversi al sito internet Golfera, in una sezione

dalla pagina adv al gadget porta-scontrino, dai banner online al form per

riservata all’iniziativa, ed inserire i propri dati. L’estrazione è infatti stata

l’iscrizione, sino alle dem ed alle cartoline per confermare l’avvenuta

effettuata tra tutte le persone che si sono registrate al sito e che, nel

ricezione del premio.


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20 luglio 2010, nasce la rivista C/M Creativa/Mente.

21 ottobre 2011, è passato poco più di un anno e nasce Creativa/Mente il Gruppo che unisce 3 aziende che operano nel mondo della comunicazione: Gusella adv, Puntoffset, Xtragroove.

Poco più di un anno fa, circa un anno e mezzo fa se non ricordo male, io il mio socio andrea e mio fratello daniele, un sabato mattina eravamo seduti in sala riunioni in agenzia per discutere sul futuro e sui progetti della Gusella adv. erano mesi che ci frullava in mente di creare qualcosa di importante e quella mattina abbiamo deciso di far nascere Creativa/Mente, una rivista non convenzionale capace di essere lo specchio della nostra agenzia ed uno spazio dove esprimere il pensiero nostro, dei nostri collaboratori e dei nostri clienti. e’ passato solamente un anno e la nostra rivista è diventata qualcosa di molto più grande, è diventata brand, è diventata il significato ed il nome del Gruppo che racchiude le nostre aziende, Gusella adv, Puntoffset e Xtragroove. voglio però entrare nel dettaglio e spiegarvi bene cos’è il gruppo Creativa/Mente. non è un’azienda e tanto meno un semplice logo di un gruppo. É il significato, è il senso, è il sogno. É l’armonia di valori che legano le nostre aziende e che al tempo stesso ne sono il motore. vi chiederete quali sono questi valori. Presto detto: entusiasmo, trasparenza, Serietà, Onestà, Credibilità, Condivisione. Creativa/Mente è un brand al servizio del brand, con il chiaro e dichiarato obiettivo di studiare, definire ed applicare le corrette modalità per porsi nel mercato. e la nostra rivista? Quell’inconfondibile plico dalla copertina monocromo con la C e M a rilievo nata un anno fa? non è cambiata, si è evoluta, è diventata un house organ creativo. C/M mantiene lo spirito di sempre, il suo spirito di confronto confidenziale, dove i creativi si mettono a confronto con imprenditori e dove esperti di comunicazione e marketing portano la loro esperienza. in questo numero, color Magenta, a differenza dei precedenti c’è qualcosa di più grande, non c’è più solamente il team Gusella adv, c’è il gruppo Creativa/Mente, un piccolo gruppo capace grazie ai suoi

Marco Gusella

Leggete creativamente.

uomini di fare grandi cose.

Un occhio al futuro? Troppo poco… io nel futuro mi gioco tutto! Conoscete il marchio Acqua&Sapone? Fino a settembre di quest’ anno ho lavorato per l’Azienda proprietaria, tra le altre, di questa Insenga, la Gottardo Spa. Undici anni fa fu un amore a prima vista. Dal giorno in cui iniziai a lavorare in Gottardo le soddisfazioni e le responsabilità crescevano seconde solamente alla mia carriera. Prima Responsabile del Controllo di Gestione, poi Direttore Vendite di una rete di oltre 300 negozi con più di 1.600 dipendenti. Secondo molti amici una crescita fulminea, brillante, ricca di esperienze positive: una carriera invidiabile. Consolidati i risultati che con i miei collaboratori avevamo portato all’ Azienda, nel gennaio di quest’ anno ho accettato di seguire nuovi progetti di business. Sicuramente un’idea stimolante ma un cambiamento che ha avuto effetti immediati nella mia vita professionale. Il primo effetto è stato sicuramente il divenire storia della vita professionale che mi aveva accompagnato sino ad allora: le relazioni ed i rapporti, dentro e fuori Azienda, sono radicalmente mutati facendomi passare dalla gestione di 1.600 collaboratori al non gestirne alcuno, con l’impegnativo compito di costruire un’area aziendale dal nulla dovendo cercare contatti, fornitori, idee e successi. Il secondo effetto è stato quello di mettermi velocemente in contatto con situazioni nuove e con un network variegato; questo perché i due filoni sui quali scelsi di sviluppare i nuovi business aziendali erano l’estero, o meglio l’est europeo e balcani, ed un progetto e-commerce. Ho iniziato quindi a viaggiare ed a conoscere quelli che consideravo Paesi di serie B, ma ci ho messo poco a rendermi conto di quanto in realtà il mio pensiero fosse solamente un preconcetto. Mi è parso subito chiaro che in realtà le opportunità che questi paesi potevano offrire erano molte e molto più ampie rispetto all’ ormai sempre più ridotto gap che li separa dal mondo occidentale. Se da una parte è vero che infrastrutture, distribuzione del reddito e tenore di vita non sono al nostro livello, è altresì vero che lì il commercio è molto vivo ed in frenetico sviluppo. Mi è parso presto evidente che fare affari risulta molto più semplice, che i costi sono molto più bassi, che il sistema dei pagamenti non prevede modalità differenti dalla rimessa diretta, che la domanda di investire è molto alta e che gli investitori hanno mediamente tra i 25 ed i 35 anni. Preso lo schiaffo, e data la sveglia al cervello sopito, ho iniziato a studiare la storia e la situazione politicoeconomica della Polonia, della Rep. Ceca, della Slovacchia, della Ex-Yugoslavia, della Albania e della Bulgaria, ed ho scoperto che sono tutti paesi con prestazioni, nell’ultimo triennio, superiori alla media mondiale ed europea. La Polonia, ad esempio, è

l’unico paese della UE27 ad aver avuto una crescita positiva in tutti gli ultimi tre anni; Serbia e Bulgaria sono il 2° ed il 3° mercato finanziario per crescita nel 2010. Parallelamente ho voltato lo sguardo anche al mondo del web e nello specifico verso un progetto e-commerce. Oltre all’attesa conferma sui numeri che pongono il mercato del commercio elettronico come sicuro protagonista per il decennio avvenire, mi sono concentrato su quello che, a mio avviso, risultava essere un grande problema ma contemporaneamente una enorme opportunità: la relazione tra il web e le aziende. Ho appurato che esiste una forte scollatura fra le potenzialità che il web può offrire e la capacità delle aziende di sfruttarle. Non credo sia un problema generazionale, bensì un problema di informazione. Chi lavora nel web risulta solitamente avere un profilo molto tecnico, la sua tendenza è quella di porre l’approccio alla rete come un dovere morale, una sorta di dogma; dal canto opposto, chi opera off-line sottovaluta la visibilità e la credibilità che un corretto approccio ad internet può costituire. Con queste premesse, che risultano ormai essere veri e propri preconcetti, è inevitabile che troppo spesso vi sia una difficoltà di comunicazione tra le parti. Grazie quindi ai viaggi all'estero e al percorso nella rete, si è consolidata in me una convinzione: se si vuole fare business oggi, e fare un business che cresca rapidamente, bisogna puntare su idee collocate in paesi a forte crescita, o idee che siano b2c orientate nel world wide web. Carico e convinto elaborai la mia strategia, i miei progetti ed i miei piani operativi. La mia prima mossa fu quindi quella di tentare di spingere l’azienda a muoversi in questa direzione, ma fu un tentativo che presto e purtroppo si dimostrò vano. La concentrazione della proprietà era fortemente votata al consolidamento ed alla massimizzazione di quel modello di business che si era dimostrato e continuava a dimostrarsi di successo, modello che però era diventato per molti aspetti autoreferenziale e non lasciava spazio e visibilità ad idee e sperimentazioni. Non riuscivo ad essere convincente o forse a trasmettere quelle che potevano essere le potenzialità. Cosa fare allora? Rivedere le proprie convinzioni e giungere a compromessi per vendere un’idea a chi avrebbe dovuto crederci? Quanto valeva questa idea che giorno dopo giorno andava a palesarsi come vincente? Molto, anzi per me valeva tutto! Dopo lunghe valutazioni e profonde riflessioni, mediando tra istinto e ragione, giocando tra il

non dormirci le notti ed il palleggiare tra i valori di quel che lasciavo (molto) e quel in cui credo (tutto) io ho fatto la mia scelta! Ho preso la decisione di rendermi artefice della realizzazione delle mie idee e dei miei progetti: mi sono dimesso e mi sono messo in proprio. In questo preciso istante mi arriva la notizia della triste scomparsa di Steve Jobs ed il suo famoso discorso a Stanford torna dirompente a darmi la carica ed a rassicurarmi: I’ m hungry. I’m foolish!

Se si vuole fare business oggi, e fare un business che cresca rapidamente, bisogna puntare su idee collocate in paesi a forte crescita, o idee che siano b2c orientate nel world wide web.

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Creare CreativaMente un brand

editoriale

/// ANDREA CARONE MI GIOCO TUTTO!


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LABORATORIO DI IDEE GRUPPO CREATIVA/MENTE

*in caso di... comunicazione

*Usare tempestivamente in caso di “comUnicazione”. Una comunicazione di valore per realizzare idee sempre nuove ed interessanti da trasmettere agli altri. Ideazione e creazione di nuovi progetti ottenuti grazie a conoscenze condivise finalizzate allo sviluppo ed alla realizzazione di un nuovo concept. Una comunicazione creativa ed efficace ottenuta tramite la personalizzazione di un’idea e la migliore realizzazione di valore. Crediamo nella trasparenza, nell’innovazione e nella conoscenza condivisa. Un gruppo in costante evoluzione per soddisfare le esigenze del cliente con realizzazioni personalizzate sia online che offline.

www.creativa-mente.info

OTTOBRE2011


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