H2o 3 autumn 2014

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H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

> The Tenna River, little and beautiful > Chilko River > Berkshire Waters > Fishing in Iceland: Fossá and Sandá Rivers > Bel Campo Fishing Lodge

CHAT BOX

> Dura-Lar Streamers

COL L E CT OR ’S PAGE S

> La reintroduzione della trota fario negli USA > L’a r t e n ella pesca: Scott C esar i

€ 7 per chi pratica il ”catch & release” > € 14 per gli altri

VIAGGI


THE BIG ONES

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Slim series

Riporre ami, girelle e minuterie sottili è sempre stato un incubo per tutti i pescatori, perchè all’interno delle scatoline classiche tendono a mischiarsi per via delle fessure che rimangono leggermente distanti. Proprio per evitare questo spiacevole inconveniente abbiamo ideato e studiato la SLIM SERIES, una coppia di box a scompartimenti modulabili, disegnate appositamente per contenere questo genere di attrezzature. Lo speciale incastro (SLIM LOCK) ottenuto tra le guide del coperchio e i divisori interni elimina ogni minima intercapedine e garantisce una pefetta separazione degli scompartimenti. The slim series is the solutions to every fisherman’s needs as it keeps small things (hooks, swivels etc.) all in order. As most tackle boxes still have small cracks left between its compartments, things shift and get out of order; Plastica Panaro has corrected this problem with the Slim Series. This line of cases features modular compartments and our SLIM LOCK technology to ensure an allaround seal, keeping things in place.

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SOMMARIO

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VIAGGI 8

The Tenna River, little and beautiful

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Chilko River

48

Berkshire Waters

64

Fishing in Iceland: Fossá and Sandá Rivers

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Bel Campo Fishing Lodge

CHATBOX 38 F I S H I N G

T R A V E L L I N G

Dura-Lar Streamers: copy the real deal!

COLLECTOR’S PAGES 32

La reintroduzione della trota fario negli USA

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L’arte nella pesca: Scott Cesari


®

VI AG G I

> The Tenna River, little and beautiful > Chilko River > Berkshire Waters > Fishing in Iceland: Fossá and Sandá Rivers > Bel Campo fishing Lodge C H ATBO X

> Dura-Lar Streamers: copy the real deal!

www.francovivarelli.com

C O L L E C TO R ’ S PAG E S

> La reintroduzione della trota fario negli USA > L’ a r t e n e lla pe s c a : Sc ot t C e s a r i

€ 7 per chi pratica il ”catch & release” > € 14 per gli altri

Fly Reels Made in Italy

Anno VII - Numero 3 Autunno 2014

A U T U M N

2014

H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..

SOMMARIO

In copertina fotografia di Gim Klug

Giorgio Cavatorti Direttore Editoriale

Pescare... Viaggiando

H2O anno VII Settembre 2014 Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Vice Direttore Dante Iotti Caporedattore Emilio Arbizzi Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Luigi Aricò, Arni Arnason, Riccardo De Stabile, Rasmus Ovensen, Lance Peterson, Guido Sesani Art Director Giuditta Soavi giuditta@edigrafica.net Collaborazione Grafica Omar Gade Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Responsabile viaggi di pesca Stefano Bellei Fotografi di Redazione: Marco Agoletti, Alessandro Seletti Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi, Filippo Manfredi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 7,00 Arretrato € 10,00 Abbonamento annuo € 25,00 Abbonamento estero € 45,00 L’abbonamento si può pagare tramite: Bonifico bancario IBAN IT23Y0760102400000007504417 C/C Postale n° 7504417 Intestato a H2O srl - Via Rodolfo Audinot,4 - 40134 BOLOGNA Gli abbonameni non disdetti un mese prima della loro scadenza,con lettera raccomandata, si intendono automaticamente rinnovati Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione. Per informazioni sugli abbonamenti : +390516641191 - +390510452815

Autunno, tempo di Steelhead e di grossi salmoni atlantici. Questo numero esce mentre siamo sulla penisola di Kola a testare un nuovo fiume da salmoni; presto pubblicheremo un articolo. L’estate ci ha visti molto impegnati nella promozione di alcune riserve e destinazioni di pesca dove abbiamo girato alcuni spot televisivi in collaborazione con una società che progetta droni per le riprese aeree (tutto consultabile sul nostro sito). Siamo andati a pesca di grossi salmerini in Groenlandia nel campo Nord della Gateway e ci è giunta voce che nelle isole danesi Faroe avessero avvistato grosse trote nelle acque interne, questo è stato sufficiente per fare le valigie; e anche di questa esperienza leggerete prossimamente. In questo numero esploriamo il torrente Tenna, dove alcuni amici pieni di voglia di fare stanno gestendo un tratto nokill di alta qualità e poi voliamo in Belize, British Columbia, Islanda con l’amico Arni, e nel sud dell’inghilterra, madre patria della pesca a secca a risalire. Rasmus Ovensen ci mostrerà un dressing molto interessante e Scott Cesari la sua “collezione di farfalle”. Per la parte storica parliamo della reintroduzione della trota fario negli USA. Ebbene sì, anche loro alla fine dell’800 si erano mangiati le trote migliori per poi capire che i pesci vanno lasciati nel loro elemento……. H2O. Giorgio Cavatorti

Autumn is the time for big atlantic salmon and steelhead. This number comes while we are on the Kola peninsula to test a new river for salmon; soon we will publish an article. The summer has seen us very engaged in the promotion of some reserves and fishing destinations where we have shot some TV commercials in collaboration with a company that designs drones for aerial shots (all infos on our website). We went fishing for big char in Greenland in the north camp of Gateway, we also heard that big trout had been sighted in the inland waters of the Faroe islands and this was enough to pack and leave; you will read about this experience very soon. In this issue we explore the river Tenna, where some resourceful friends are managing a high quality nokill stretch. Then we fly to Belize, British Columbia, Iceland with our friend Arni, and then to the south of England, the mother country of upstream dry flyfishing. Rasmus Ovensen will show us a very interesting dressing and Scott Cesari his "butterfly collection". For the historical part we talk about the reintroduction of brown trout in the USA. Yes, they too had eaten the best trout at the end of 1800 only to realize that fish should be left in their element ....... H2O. Giorgio Cavatorti

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10a edizione

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10 edizione

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Orario: Venerdì 27 | 14.00 - 18.30 Sabato 28 e Domenica 29 | 8.30 - 18.30

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Orario: Venerdì 27 | 14.00 - 18.30, Sabato 28 e Domenica 29 | 8.30 - 18.30

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Ritagliare e presentare alle Casse compilato e firmato


The Tenna River, little and beautiful di Giorgio Cavatorti

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Questa volta spezziamo una lancia a favore di un fiume italiano, viste anche le critiche che arrivano puntuali in redazione che ci accusano di esterofilia. Solitamente è infatti difficile parlare bene della gestione italiana dei fiumi, forse peggio non si potrebbe fare (ho scritto “forse” ma mi sono già pentito), mi sembra quindi giusto, quando vedo ragazzi che si danno da fare per aumentare la qualità di un torrente o di un tratto di fiume, cercare di dare loro il massimo appoggio

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e aiuto nel fare conoscere questa realtà; ovviamente per quel poco che possiamo fare con una piccola rivista come la nostra. E’ il caso del torrente Tenna in località Amandola (Provincia di Fermo, Regione Marche). Grazie ad un gruppo di volontari la zona inizia ad essere frequentata anche da qualche pescatore straniero che, di passaggio in Italia, dedica qualche giorno ad una pescata in questo splendido tratto di fiume.

Parliamo di questo progetto con Mauro Zavaldi e Luca Ercoli, tra i fautori di questa iniziativa: > Innanzitutto da quanto tempo esiste questo tratto di fiume Tenna a regime speciale? Il tratto No Kill esiste da più di un ventennio e fu istituito dalla precedente amministrazione provinciale su proposta di Luca Ercoli, ora attuale presidente dell’Associazione Pescatori Dilettanti


This time we’d like to put in a word in favour of an Italian river, considering the fact that our editorial staff is sometimes criticized for being a little xenophilous. Indeed, usually you can hardly say any good about the Italian management of rivers, which perhaps couldn’t be worse (I’ve written “perhaps” but I have already repented). So, whenever I see young people endeavouring to improve the quality of a stream or of a river stretch, I believe it is right to fully

support them and to help promote this, at least as far as we can with a small magazine like ours. it is the case of the Tenna river at Amandola (Province of Fermo, Marche region): thanks to a group of volunteers, some foreign fishermen, while travelling through Italy, now visit the area for some days’ fishing on this beautiful stretch of river. Let’s talk about this project with Mauro Zavaldi and Luca Ercoli, who are among the supporters of this initiative:

> First of all, how long has this stretch of the Tenna river been subject to a special regulation? There has been a No Kill stretch for more than twenty years. It was set up by the previous provincial administration following the proposal by Luca Ercoli, who is now the president of the Association of Amateur Fishermen of the Tenna Valley – UNPeM of Fermo and Amandola, called APD Val Tenna.

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Val Tenna - UNPeM di Fermo e Amandola, denominata appunto APD Val Tenna. Da allora ha subito dei cambiamenti sia nella logica gestionale, in termini di organizzazione della pesca sportiva con la mosca con il sistema Catch & Release, sia nella propria ubicazione dovuta alla ridefinizione dei suoi confini oggi confermati da studi scientifici che ne hanno validato l’esatta collocazione. > Chi si occupa della gestione? La gestione è affidata all’ attuale Provincia di Fermo in collaborazione con UNPeM Marche la quale riesce ad esplicare le attività organizzative, logistiche e di controllo del territorio fluviale attraverso la sua associazione provinciale che è appunto l’APD Val Tenna. In questo club risiedono infatti persone dalle spiccate capacità operative che riescono a sostenere, con sforzi importanti in termini di fatica e rinunce personali, le molteplici attività gestionali che vanno dal semplice controllo giornaliero dell’attività di pesca, alle altre operazioni di manutenzione del fiume (come la pulizia delle sponde e quella dei boschi circostanti) garantendo al corso d’acqua un perfetto stato di conservazione con ripercussioni importanti sull’attività alieutica ed ambientale. Una perfetta equipe coordinata da un supporto ittiologico, l’assenza di ripopolamenti, una qualità dell’acqua vicina alla potabilità ed una integrità ambientale molto rara ai giorni nostri (compresa la presenza delle mosche di maggio, del gambero di fiume italiano e l’assenza di dighe) rendono questo fiume, e la sua gestione, tra le realtà italiane degne di nota e di frequentazione. Teniamo a precisare che la gestione di questo tratto fluviale è pubblica e non privata. Per tale motivo tutti gli introiti che ne derivano vengono riversati per il suo sostentamento. Il nostro obbiettivo non è quindi un profitto economico bensì il mantenimento di un perfetto stato di salute del fiume e dei suoi abitanti acquatici. > Come è organizzato il tratto No Kill del Tenna? Il tratto No Kill, denominato ARS No Kill Fiume Tenna, ha un’estensione di oltre 3 km e ricade tra i comuni di Amandola e Montefortino, che sono tra i principali comuni del Parco Nazionale dei Monti Sibillini in Provincia di Fermo. Al suo interno è consentita la sola pesca a mosca No Kill con amo singolo senza ardiglione ed è concessa la contemporanea presenza di un limite massimo di 6 persone al giorno per mantenere bassa la pressione di pesca e per salvaguardare l’habitat acquatico. Per accedere alla pesca basta prenotare telefonicamente la propria giornata ed acquistare il relativo permesso provinciale


Since then it has undergone some changes in the type of management as well as in terms of organizing sport flyfishing with the Catch & Release system; the location has changed too, due to the new definition of its boundaries, recently confirmed by scientific studies which have validated its exact location. > Who is responsible management? The

management

is

for

the

implemented

rare nowadays (including the presence of mayflies and Italian river crayfish as well as the absence of dams) make this river and its management among the Italian locations which are worth mentioning and visiting. We would like to point out that the management of this river stretch is not private, but public. For this reason all the income deriving from it is reinvested for its maintenance.

by the current Province of Fermo in cooperation with UNPeM Marche, which carries out organizational, logistic and control activities over the river area through its provincial association, which is indeed APD Val Tenna. In fact, this club is made up of people with strong operational skills that are able to carry out, with considerable efforts in terms of hard work and personal sacrifices, the many managerial activities, from the daily routine control

Our goal is therefore not an economic profit, but the maintenance of a perfect state of health for the river and its aquatic inhabitants. > How is the No Kill stretch of Tenna organized? The No Kill stretch, called ARS No Kill Fiume Tenna, stretches over more than 3 km between the municipalities of Amandola and Montefortino, which are among the most important

of the fishing activity to all other river maintenance operations (such as cleaning the banks and the surrounding woods), thus ensuring the watercourse to be in a perfect preservation condition, with a remarkable impact on the fishing and the environment. A perfect team coordinated by an ichthyologic support, the absence of restocking, the quality of the water, which is nearly drinkable, and an environmental integrity which is very

municipalities of the National Park of Sibillini Mountains in the Province of Fermo. Within it, you may only No Kill fly fishing with single hook without barb, max. 6 people at the same time, so as to keep the fishing pressure low and preserve the water habitat. All you have to do to start fishing is book your day on the phone and buy the corresponding provincial permit

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presso i rivenditori convenzionati, che è di tipo giornaliero o stagionale, ricordandosi sempre che due giorni a settimana la pesca è chiusa per riposo biologico. La gestione del fiume è totalmente trasparente ed è coadiuvata dalla presenza di un sito web il quale, oltre a riportare periodicamente informazioni, regolamenti e news, consente gratuitamente la visualizzazione delle immagini fluviali in tempo reale e la

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valutazione dei principali parametri ambientali, come livello idrico e temperatura acqua/aria attraverso un sistema informatico unico in Italia. Per chi è interessato può visitare il sito www.arstenna.it > Qual è il ruolo delle amministrazioni locali? L’amministrazione provinciale del nostro territorio ha un ruolo fondamentale in questa realtà alieutica.

Oltre a dare un contributo economico che ci permette di svolgere le operazioni gestionali quotidiane, ci fornisce anche un supporto in termini di promozione turistica dell’attività di pesca nei confronti delle altre amministrazioni. Ci rende inoltre partecipi nelle scelte comuni della gestione delle acque interne provinciali grazie all’ampio consenso che la nostra realtà si è guadagnata sul territorio, dovuta all’alto grado di preparazione e competenza acquisita sul campo dopo anni di


from the affiliated retailers, for one day or one season, keeping in mind that fishing is closed two days a week for a biological rest period. The management of the river is totally transparent and it is assisted by the presence of a website, which does not only periodically report information, regulations and news, but also displays, free of charge, real time images of the river as well as the evaluation of the main environmental parameters, such

as the water level and the water/air temperature through a data processing system which is unique in Italy. For further information, see www.arstenna. it

The provincial administration of our territory plays a fundamental role in this fishing reality.

so that we can carry out our daily management operations, it also supports us in terms of tourism promotion of the fishing activities among other administrations. Furthermore, it lets us participate in the common decisions made by the management of the internal provincial waters thanks to the wide recognition of our activities, due to our skills and expertise that we have gained in years of on-site work.

Besides supporting us economically

> Can we say that preserving a stretch

> What is the role of local administrations?

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dimostrato lavoro. > Possiamo dire che tutelare un tratto di fiume come il vostro crea anche un piccolo indotto commerciale nell’area circostante? Per quanto riguarda il discorso turistico e i suoi indotti, al fine di favorire e completare l’offerta turistica locale, abbiamo avviato delle convenzioni con ristoratori, albergatori e commercianti con sconti interessanti per chi vuole

ricerca e salvaguardia della trota fario autoctona dei Monti Sibillini capitanato dall’omonimo Parco, dalla Provincia di Fermo e da altri importanti partners. Questo potrebbe significare che presto potremmo avere pesci nel fiume dalle caratteristiche genetiche certificate. Speriamo quindi che la futura popolazione salmonicola del Tenna sia costituita da trote Fario autoctone e non da pesci dalle caratteristiche genetiche diverse o incerte, come spesso succede in molti fiumi nazionali a causa

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rimanere in zona per più di un giorno. Con la tessera del nostro club (alla modica cifra di 10,00 euro l’anno!), chiunque può favorire di questi sconti. Le bellezze naturalistiche, le proposte enogastronomiche della zona e la vicinanza della riviera adriatica contribuiscono a rendere interessante il soggiorno anche a chi ha la famiglia al seguito. Per questo motivo abbiamo un’interessante affluenza, soprattutto nel periodo estivo, sia di pescatori

dei dannosi ripopolamenti con pesci di origine nord atlantica o danubiana. Altre novità riguarderanno l’auspicabile nascita di un piccolo incubatoio ittico che potrebbe fornire anche supporto alla didattica ambientale, che in questo particolare territorio ha sempre trovato una perfetta collocazione. Stiamo infine lavorando per potenziare alcuni servizi sul nostro sito web tra cui l’entrata in funzione delle webcam

italiani che stranieri. Questi ultimi vengono favoriti dalla presenza di B&B di proprietà straniera che hanno miscelato usanze e cucina marchigiana con quelle estere creando un mix piacevolmente internazionale. > Quali sono i vostri progetti per il futuro? Di recente abbiamo avuto la bellissima notizia dell’approvazione di un progetto internazionale (Progetto LIFE) di

subacquee, che, oltre al fascino delle riprese sott’acqua, ci consentiranno di osservare le fasi della riproduzione invernale dei salmonidi permettendoci di capire meglio le loro abitudini e le loro necessità ecologiche, così da salvaguardare meglio questa popolazione ittica che ogni giorno ci regala bellissime emozioni di pesca.


of river like yours also creates a small network of subsidiary commercial activities in the surrounding area? As for tourism and its subsidiary activities, in order to promote and complete the local tourist offer, we have set up some agreements with restaurateurs, hoteliers and retailers, with interesting discounts for those who want to stay in the area for more than one day. Any owner of our club card (which costs as less as 10.00 Euros a year!) can take advantage of these discounts. The natural beauty, the wine and food of the area and the vicinity of the Adriatic coast help make it interesting also for those who come with their family. For this reason we have several people coming, particularly in summer, both Italian and foreign. The latter are favoured by the presence of B&B owned by foreigners, who have been mixing up Italian and foreign habits and cuisine, thus creating a pleasantly international mix. > What are your projects for the future? We have recently got great news about the endorsement of an international research project (LIFE Project) for the preservation of the autochthonous brown trout from the Sibillini Mountains led by the homonymous Park, by the Province of Fermo and by other important partners. This could mean that we will soon have genetically certified fish in the river. Let’s hope, then, that the future salmonids population of Tenna will be made up of autochthonous brown trout and not by fish with different or uncertain genetic characteristics, as often happens in many domestic rivers due to detrimental restocking with North-Atlantic or Danube fish. Other changes will concern the desirable birth of a small fish hatcher which could also be of support to environmental teaching, which has always found a perfect location in this particular territory. Finally, we are working to develop some services on our website, among which the activation of underwater webcams, which will enable us not only to enjoy the fascination of underwater shots, but also to observe the winter reproduction phases of salmonids, thus making us better understand their habits and ecological needs, so that we can better preserve this fish population which gives us wonderful fishing emotions every day.



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Chilko River by Luigi Aricò

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The long cherished dream of fishing trout in British Columbia takes shape in January. Without any direct reference (BC is mostly famous for salmon fishing), we trustfully searched the web and our attention falls on the Tsylos Park Lodge on the Chilko River in the Chilcotin Plateau, in the regional park Tsylos, about 750 km (driving) north of Vancouver, in the middle of ancient Indian territories. The river originates from a big lake – the Chilko Lake – and promises low fishing pressure as well as always clear water. In spite of the uncertainty due to our choice made exclusively online, we were taken by somewhat thoughtless enthusiasm, as for all great passions, and we booked for the second week of August, looking forward to getting to know such a place, which is certainly far from any usual fly fishing destinations and probably unknown in Italy. We would be rewarded with an unforgettable holiday! The months before the journey pass quickly and finally there’s the day of our departure for Vancouver with a comfortable flight via Munich, shorter than we expected (about 11 hours). After a couple of days spent in the nice city of Vancouver, also useful to sleep off the nine hours’ time difference, we finally leave for the Tsylos Park Lodge on a small brand-new twinmotorboat: there are 18 of us and the service is fast and efficient. We leave the low clouds of the Pacific coast that have accompanied us for all our stay in the city and fly towards a clear, sunny day over the Rocky Mountains: the lakes and glacier tongues under us announce a beautiful and powerful nature which hasn’t undergone any outrage by men. After less than one hour’s flight we land at Puntzi, a track in the grandeur of nowhere, used as a petrol station by local Canadairs. Bud McLean (a certain McLean was also the author of “A river runs through it”….what a strange coincidence!), the man who built the lodge back in 1957, welcomes us when we arrive after one hour and a half’s drive on a comfortable dirt patch. The view in front of us is unforgettable, with the Tsylos Park Lodge overlooking a big bend of the Chilko River, majestically flowing some tens of meters below. It’s a warm, welcoming building entirely in wood and stone which has been recently renovated with wisdom and respect for the place. Inside, two large tables welcome the guests for rich breakfasts and dinners: it’s a full immersion in the daily life and habits of the place, including its excellent cuisine. The stone fireplace is indeed the one built in 1957 and the beautiful armchairs, made of comforting leather, call for pleasant chattering in front of the fire. The hospitality by Karen (Bud’s daughter) and her staff is perfect and spontaneous, we immediately feel at ease and we’ll spend beautiful evenings chatting with her on the veranda. In our group there are only a few of us who are going to fish: most people are here for wonderful horse-rides and pack trips lasting several days in the vastness of the park: this too is great news for us…! At last we are on the water! We have got a high level jet engine boat to move freely and autonomously along the big river, as well as a young enthusiastic and competent guide. We have got tens of miles just for us and two (!) other boats of guests who will fish with us this

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Il sogno a lungo accarezzato di pescare trote in British Columbia prende forma a gennaio. Senza riferimenti diretti (BC è famosa principalmente per la pesca al salmone), ci affidiamo alle ricerche sul web e l’attenzione cade sullo Tsylos Park Lodge sul Chilko River nell’altopiano di Chilcotin, all’interno del parco regionale Tsylos, a circa 750 km (su strada) a nord di Vancouver, nel mezzo di antiche terre indiane. Il fiume nasce da un grande lago –il Chilko Lake- e promette bassa pressione di pesca e acque sempre limpide. Pur nell’incertezza di una scelta fatta solo online, ci facciamo prendere dall’entusiasmo un po’ incosciente che anima le grandi passioni e prenotiamo per la seconda settimana di agosto, ansiosi di conoscere un luogo sicuramente fuori dalle consuete destinazioni del fly fishing e probabilmente sconosciuto in Italia. Saremo ripagati con una vacanza indimenticabile! I mesi che ci separano dal viaggio passano velocemente e arriva finalmente il giorno della partenza per Vancouver, con un comodo volo via Monaco meno lungo (circa 11 ore) di quanto avessimo immaginato. Dopo un paio di giorni trascorsi nella piacevole città di Vancouver, utili anche ad assorbire le nove ore di fuso, finalmente partiamo per il Tsylos Park Lodge, con un piccolo bimotore nuovissimo: siamo in 18 e il servizio è veloce ed efficiente. Lasciamo le nuvole basse della costa del Pacifico che ci avevano accompagnato per tutto il nostro soggiorno in città e voliamo verso una limpida giornata di sole sopra le Montagne Rocciose: laghi e lingue di ghiacciai sotto di noi annunciano una natura bella e potente che non ha subito affronti da parte dell’uomo. Dopo meno di un’ora di volo atterriamo a Puntzi, una pista nella grandiosità del nulla utilizzata come base di rifornimento dai Canadair locali. Ad accoglierci lui, Bud McLean (era un McLean anche l’autore di “In mezzo scorre il fiume”….strana coincidenza!), l’uomo che ha costruito nel lontano 1957 il lodge, in cui arriviamo dopo un’ora e mezza di comodo sterrato. La vista che abbiamo davanti è di quelle che non si dimenticano, lo Tsylos Park Lodge domina una grande curva del Chilko River che scorre imponente poche decine di metri più in basso; è una costruzione recentemente rinnovata con sapienza e rispetto per il luogo, calda, accogliente, tutta in legno e pietra. All’interno due grandi tavoli accolgono gli ospiti per le ricche colazioni e le cene: una full immersion nella realtà e negli usi del luogo, un’ottima cucina. Il camino in pietra è proprio quello costruito nel 1957 e le belle poltrone, in rassicurante cuoio, invitano a piacevoli chiacchierate davanti al fuoco. L’accoglienza di Karen (la figlia di Bud) e del suo staff è squisita e spontanea, ci sentiamo subito a nostro agio e passeremo bellissime serate a chiacchierare con lei sulla veranda del lodge. Del gruppo appena arrivato siamo in pochi a pescare: la maggior parte è qui per magnifiche cavalcate e pack trip di più giorni nell’immensità del parco: anche questa è per noi una magnifica notizia…! Finalmente siamo sull’acqua! Barca di ottimo livello con motore a getto per muoversi in libertà e autonomia lungo il grande fiume e giovane guida entusiasta e competente. Abbiamo decine di miglia a disposizione nostra e delle altre due (!) barche di ospiti che pescheranno con noi questa settimana. L’acqua è limpidissima (il fiume è una

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tail water naturale, il Chilko Lake è lungo 90 km) i livelli sono perfetti, il Chilko River è più grande di quanto immaginassimo, ricorda (con una portata minore) il Baker River della Patagonia cilena dove abbiamo pescato quest’inverno. Grandi lame si alternano a profonde buche, vivaci correnti e anche rapide; in molti tratti il fiume ospita isole di varie dimensioni, il tutto crea un’infinità di meravigliose situazioni di pesca, sia dalla barca che in wading. Il fiume è densamente popolato di rainbow autoctone (che in molti casi si spostano tra il fiume e il lago) incredibilmente combattive; le catture sono molto numerose, con una taglia media intorno ai 40-45 cm e punte (frequenti) fino a 55 cm. La pesca è prevalentemente in caccia, con grandi mosche su ami tra il 6 e il 10 (stimulator, Chernobyl ant, imitazioni di stone fly); le bollate sono più frequenti nelle ore centrali (su grandi perle) e la sera (su sedge). Nel fiume sono presenti anche bull trout di grandi dimensioni, da pescare esclusivamente a streamer: le abbiamo viste più volte inseguire i pesci in canna durante il recupero ma la pesca a secca è talmente entusiasmante che abbiamo preferito occuparci delle bull trout solo sul lago! Per quanto riguarda l’attrezzatura, si pesca con canne da 9’ coda 5/6 nel fiume e 6/7 nel lago, finali del 3X. La pressione di pesca, come speravamo, è bassissima e si può passare un’intera giornata senza incontrare altri pescatori. Quando ci fermiamo con la barca per scendere a terra e mangiare qualcosa, in quell’immenso nulla, non possiamo fare a meno di rimanere coinvolti per sempre da quella bellezza. Dedichiamo anche una giornata al Chilko Lake, con l’obiettivo di catturare le bull trout che lo popolano: ci accompagna Bud, con un confortevole e potente semi cabinato, in un panorama fiabesco attraverso acque circondate da cime e ghiacciai. Dopo due ore circa di navigazione raggiungiamo lo spot, un luogo indimenticabile di rara bellezza. Ci posizioniamo nel punto in cui un piccolo immissario entra nel lago e cominciano le catture con streamer di generose dimensioni. Questi pesci (taglia sui 60/65 cm) meritano il nostro rispetto e gratitudine per averci regalato una grande giornata di pesca. Quando si alza il vento nel pomeriggio dobbiamo andarcene e non è facile lasciare quel luogo. Le giornate si susseguono con la velocità che noi pescatori conosciamo bene, ma sono sempre entusiasmanti anche grazie ad un tempo perfetto. Sul finire della settimana vediamo anche i primi salmoni che cominciano ad arrivare: sono Chinook e Sockeye che colorano di rosso le buche profonde del fiume. Fra qualche settimana anche i grizzly arriveranno numerosissimi dalle montagne circostanti per cibarsi prima del letargo, offrendo una diversa bellezza a questo fiume, con i pescatori di trote che lasceranno il posto ai fotografi a caccia di immagini di questi magnifici orsi nel foliage autunnale. Noi siamo fortunati, perchè il giorno prima della partenza possiamo ammirare lungo la riva un grosso maschio che si muove nell’acqua nella vana ricerca di un pasto, dovrà ancora aspettare. Quando rimane solo il tempo di voltarsi sulla scaletta dell’aereo che ci riporta a Vancouver, il pensiero di tornare il prossimo anno al Tsylos Park Lodge si affaccia fortissimo…..

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week. The water is crystal clear (the river is a natural tail water, the Chilko Lake is 90 km long), the levels are perfect, the Chilko River is bigger than we imagined, it reminds us (though with less capacity) of the Baker River in Chilean Patagonia, where we fished last winter. Big blades alternate with deep hollows, swift currents and rapids too; in many stretches the river hosts islands of various dimensions and all of it creates a countless number of wonderful fishing situations, both wading and from the boat . The river is densely populated with autochthonous rainbow trout (which in many cases move between the river and the lake) that are incredibly belligerent; we experience a lot of catches, with a medium size around 40-45 cm and some frequent 55 cm records. You mostly hunt fish with big flies on hooks between 6 and 10 (stimulator, Chernobyl ant, stone fly imitations). In the river there are also big-sized bull trout, which can be fished exclusively with streamers: we have seen them many times during fishing. As regards equipment, you fish with 9’ rods, 5/6 tail, in the river and 6/7 in the lake, with 3X leaders. The fishing pressure is very low, just as we hoped, and you can spend a whole day without meeting any other anglers. When we stop the boat to land and eat something, in that immense nowhere, we can’t but be fascinated by that beauty forever and ever. We also spend one day on the Chilko Lake, with the aim of catching its bull trout: Bud accompanies us on a comfortable and powerful semi-cabin cruiser into a fairy panorama through waters surrounded by peaks and glaciers. After about two hours’ cruising we reach the spot, an unforgettable place of rare beauty. We stand on the point where a small tributary flows into the lake and we start our catches with big streamers; these fish (whose size is ca. 60/65 cm) deserve our respect and gratitude for giving us a great fishing day. When the wind blows in the afternoon, we must go but it’s not easy to leave that place behind. The days follow one another with the speed that we anglers know well, nevertheless, they are always exciting, also thanks to excellent weather. Towards the end of the week, we also see the first salmon coming: they are Chinooks and Sockeyes, which turn the deep hollows of the river into a deep red color. In a few weeks’ time, a lot of grizzlies will come from the surrounding mountains to feed before hibernation, thus offering this river a different kind of beauty, with trout fishermen being replaced by photographers in search for pictures of these wonderful bears in the autumn foliage. We are lucky, as on the day of our departure we can admire a big male bear moving the water, along the shore, looking in vain for a meal that he will still have to wait for. When it’s time to turn back on the boarding ladder of the plane which brings us back to Vancouver, the thought of coming back to the Tsylos Park Lodge next year appears very strong…..

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La reintroduzione della trota fario negli USA di Riccardo De Stabile


Fino alla fine del diciannovesimo secolo la storia del perfezionamento della mosca secca fu essenzialmente una faccenda britannica, soprattutto perché le trote fario erano creature del vecchio mondo. Ben presto furono eseguiti esperimenti per trapiantare questo ed altri tipi di pesce in diversi paesi e, sebbene nessuno lo immaginasse all’epoca, essi ebbero notevoli effetti. Difficile dire esattamente cosa accadde, ma il risultato fu che la piattaforma genetica delle trote si mescolò: uova di trota di mare furono importate in Australia già nel 1866, le iridee arrivarono in Nuova

Zelanda nel 1877 e in Inghilterra nel 1884, ma forse il trapianto più significativo avvenne nel 1883, quando una nave tedesca chiamata Werra attraccò al porto di New York; questa nave conteneva ottantamila uova di trota fario. Il carico era il risultato della partecipazione di Fred Mather alla Esposizione Ittica Internazionale di Berlino del 1880, dove incontrò il Barone Friedrich Von Behr. Mather venne invitato a pescare nelle acque del barone, vicino a Baden Baden nella foresta nera e fu colpito dal fatto che le trote fario che si trovavano lì sembravano perfette per

rispondere alla crescente richiesta di pesce nelle zone attorno alle grandi città come New York. Queste trote si sarebbero bene adattate ai fiumi del bacino orientale degli Stati Uniti, soprattutto perchè potevano resistere anche a temperature superiori ai settantacinque gradi Fahrenheit. Il problema che Mather cercava di risolvere era collegato al progressivo riscaldamento delle acque dei fiumi a causa dell’intensissimo disboscamento avvenuto dopo la guerra civile e, di conseguenza, alla decimazione delle trote amanti delle acque fredde che erano fino ad allora state al centro

dell’interesse dei pescatori a mosca. Le fario vennero introdotte senza tante cerimonie nei fiumi degli stati della East Coast , in alcuni casi senza che il fatto venisse nemmeno registrato. Seguirono altre due spedizioni, una da parte di Sir Ramsey Gibson Maitland in Scozia e l’altra proveniente dai chalk streams dell’Hampshire, ma per qualche strano motivo la prima spedizione del Werra fu quella che rimase impressa nella mente della gente, anche se le trote tedesche costituirono la minoranza delle trote trapiantate. Mather ebbe ragione, queste trote si adattarono


perfettamente e i pescatori cominciarono a catturare pesci di buona taglia già dal 1889. Il problema con le nuove specie era che sembravano avere gusti leggermente diversi da quelle stanziali, soprattutto sembravano più selettive. Fu per questo che si guadagnarono presto il titolo dispregiativo di ‘Trote tedesche’. In particolare la tendenza a nutrirsi fissandosi su un particolare insetto quando ce n’erano tanti diversi a disposizione faceva impazzire i pescatori a mosca americani, che erano abituati a trote dai gusti molto più facili. All’inizio questa specie non fu

pertanto particolarmente simpatica agli americani, ma ci furono pescatori che insistettero nel cercare sistemi per catturarle, e tra loro anche un certo Theodore Gordon. Theodore Gordon è una figura centrale nella storia della pesca a mosca americana. Nonostante gli elogi che sono stati scritti su altri “giganti” come Thaddeus Norris, Lee Wulff, Ray Bargman e via dicendo, è da Gordon che più spesso si dice sia scaturita la tecnica moderna della pesca a mosca. Ogni generazione gli tributava sempre più onori, finché, negli ultimi dieci anni, gli sono stati

attribuiti, tra le altre cose, l’invenzione dello streamer, lo studio più completo sull’entomologia per la pesca con la mosca in America, l’introduzione della mosca secca e della ninfa in America, l’ideazione di uno stile americano nella costruzione delle mosche secche e l’origine dell’approccio americano all’imitazione esatta dell’insetto naturale. Una figura del genere, così avvolta nell’amore e nella leggenda di uno sport, non sarà messa in discussione in questo articolo; egli infatti non ha rivali quanto ad importanza come simbolo e raramente trova uguali per le qualità di

scrittore e pensatore di pesca a mosca americana, anche se forse è stato oggetto di un eccesso di ammirazione da parte dei pescatori d’oltreoceano. Essi avevano bisogno di un Theodore Gordon per ampliare il corpo di tradizione e storicità della pesca a mosca americana. Forse le due migliori fonti di informazioni su Gordon sono l’introduzione e le note di John McDonald in The Complete Fisherman: The Notes and Letters of Theodore Gordon (1947) ed il resoconto delle ricerche di Alfred W. Miller (Sparse Grey Hackle) in Fishless Days, Angling Nights (1971).



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DURA-LAR STREAMERS:

COPY THE REAL DEAL! By Rasmus Ovesen Did you know that you can use your printer to make ultrarealistic prey imitations with photographic flanks? In the following, Rasmus Ovesen will tell you all about, and help you upgrade your streamers significantly.

Sapevate che potete usare la vostra stampante per fare imitazioni ultra-realistiche di prede come in una fotografia? Ce lo spiega Rasmus Ovesen qui di seguito aiutandoci a migliorare significativamente i nostri streamer.


If we could only get inside the mind of the fish, some important aspects of their feeding behavior, feeding preferences, and basic trigger mechanisms would suddenly become painstakingly clear to us. However, until that happens, we will have to remain satisfied brooding and speculating over what it is that makes the fish respond in a desirable manner, when presented with one of our flies. Even though it’s definitely intriguing and difficult to resist, trying to develop bulletproof theories about what characterizes the perfect fly is honestly a rather hopeless endeavor. After all, the fish do seem to have some pretty weird and inconsistent preferences from time to time. And let’s face it; fly fishing wouldn’t be half as fun, if our flies weren’t rejected now and then! Rejection gives rise to thoughtfulness and curiosity, and these blend effortlessly into - and nourish our general fascination with the sport of fly fishing!

Rather than being a scientific discipline, designing flies is a subjective, theoretical, and borderline religious quest tied up with personal preferences and experiences – and not least blind faith. There are, however, a series of trigger mechanisms that have been fairly well documented by biologists. For instance, certain colors can have a tendency to agitate certain species of fish and triggering bites in certain periods of their lives. And (even though some exaggeration may be involved) we have all heard stories about big finicky trout that will reject a mayfly pattern, if it doesn’t have the right amount of tail threads. Well, you get the big picture… FLIES FOR FINICKY FISH I have been tying streamers for years – especially for sea-run brown trout – and in my experience it is relatively seldom that a big predatory fish will


Se solo potessimo entrare nella mente dei pesci, alcuni importanti aspetti del loro comportamento alimentare, le loro preferenze alimentari e i meccanismi di base per stimolarli ci diverrebbero chiarissimi all’istante. Comunque, fino a quando questo non accadrà, dovremo accontentarci di riflettere e rimuginare su ciò che fa reagire i pesci nella maniera desiderata, quando si presenta loro una delle nostre mosche. Anche se cercare di sviluppare teorie inoppugnabili su ciò che caratterizza la mosca perfetta è assolutamente intrigante ed è difficile resistervi, onestamente si tratta di uno sforzo abbastanza disperato. Dopo tutto, i pesci sembrano avere di tanto in tanto preferenze davvero bizzarre e contraddittorie. Accettiamo pure le cose così come stanno: la pesca a mosca non sarebbe divertente neppure la metà, se le nostre mosche non venissero rifiutate ogni tanto! Il rifiuto alimenta la riflessione e la curiosità e queste si fondono senza sforzo per accrescere quel fascino totalizzante che la pesca a mosca esercita su di noi! Invece di essere una disciplina scientifica, progettare

mosche è una ricerca religiosa soggettiva, teorica e borderline, associata a preferenze ed esperienze personali – non meno che una fede cieca. Esistono, tuttavia, una serie di meccanismi di stimolo che sono stati documentati abbastanza bene dai biologi. Per esempio, certi colori possono avere la tendenza a stimolare certe specie di pesci e a facilitare le abboccate in certi periodi delle loro vite. E (anche se può esserci una certa esagerazione) tutti abbiamo sentito storie di grosse trote schizzinose che rifiutano un modello di efemera, solo perché non ha la giusta quantità di fili per la coda. Bene, questo è il quadro della situazione… MOSCHE PER PESCI SCHIZZINOSI Costruisco streamer da anni – specialmente per trote fario – e, in base alla mia esperienza, è relativamente raro che un grosso pesce predatore rifiuti una mosca ben costruita. Per quanto possano avere una vista aguzza e quell’acume che deriva loro dall’età e dall’esperienza, ancor più spesso questi pesci hanno


reject a decently tied fly. They might have whatever sharpened vision and acuteness that comes with age and experience, but more than often, they have also developed a self-assured confidence that will have them uncritically hammering everything that look even remotely edible. As a result, it is usually adequate to tie flies that crudely imitate a prey item – and this can be done by experimenting with one of the following main trigger elements; color, size, and proportions. Personally, I find that the fly’s movement pattern – which is another trigger element - is equally important as color, size, and proportions. Having said that, however, I must admit that I occasionally come across fish that seem to have an overly astute sense of detail. In other words, they’ll carefully inspect the fly before deciding whether or not to launch an attack and only the most realistic patterns will do the trick. Having experienced one too many finicky trout display

this frustrating behavior, I decided to develop an ultra-realistic series of streamers – one that even the brightest of all trout couldn’t falsify or expose. DURA-LAR SHEETS – A NEW FLY TYING MATERIAL While experimenting with a series of new gobius patterns for sea-run brown trout, I came across a new material (Dura-Lar sheets). These transparent polyester film sheets didn’t really belong to the world of fly tying. They belonged to the realm of graphics, arts, and printing, but they gave me bright idea. Why not replicate the real prey items with photo-realistic precision? What could be more convincing? With a handful of Dura-Lar sheets in the printer and a thoroughly assembled Photoshop document with real photos of gobiuses, I started the job of developing my new series of gobius flies – printing neat little flanks that could easily be tied in to give the fly just the right


sviluppato una confidenza e una sicurezza di sé che li inducono ad avventarsi senza discernimento su tutto quanto appare anche lontanamente commestibile. Di conseguenza, in genere, la scelta migliore è costruire mosche che imitino appena un po’ la preda – e questo può essere fatto sperimentando uno dei seguenti elementi principali di stimolo: colore, dimensioni e proporzioni. Personalmente, trovo che il tipo di movimento della mosca – che rappresenta un altro elemento di stimolo – sia importante tanto quanto il colore, le dimensioni e le proporzioni. Detto questo, però, devo ammettere che occasionalmente mi imbatto in pesci che sembrano avere un senso troppo acuto del dettaglio. In altre parole, ispezionano la mosca attentamente prima di decidere se lanciarsi o no in un attacco – e solo i modelli più realistici ci riescono. Avendo già fatto esperienza di troppe trote schizzinose che tenevano questo comportamento frustrante, ho deciso di sviluppare una serie ultra-realistica di streamer che neppure la trota più intelligente può smascherare o

riconoscere come falsi. FOGLI DI DURA-LAR – UN NUOVO MATERIALE DA LEGATURA Mentre sperimentavo una serie di nuovi modelli di cobidi per trote, mi sono imbattuto in un nuovo materiale: fogli di Dura-Lar. Questi fogli di pellicola trasparente in poliestere non appartenevano, in realtà, al mondo della costruzione delle mosche, ma piuttosto al regno della grafica, delle arti e della stampa, tuttavia mi diedero un’idea brillante. Perché non replicare le vere prede con precisione fotografica? Cosa potrebbe essere più convincente? Con una manciata di fogli di DuraLar nella stampante e un documento di Photoshop preparato accuratamente con foto reali di cobidi, cominciai a sviluppare la mia nuova serie di artificiali, stampando piccoli fianchi ben proporzionati che potessero essere facilmente incorporati alla mosca per darle le giuste proporzioni, colori e marcature. Il risultato fu il Dura-Gobius in 3D e, proprio come avevo


proportions, colors, and markings. The result was the 3D Dura-Gobius, and just like I had hoped, the fly looked very realistic. It had the right proportions, the right colors, the right glow, the right transparency (the one that small prey fish usually display) – and I thought it looked darn edible! The fact that the fairly rigid Dura-Lar flanks made the fly less lively than the kind of streamers, I normally use, didn’t discourage me, and it didn’t discourage the fish either. On my very first trip with the fly, I had five gorgeous and well-nourished sea-run brown trout up to 25 inches. And that was even before I started playing around with the fly’s movement pattern. THE FLY TYING TECHNIQUE The Dura-Lar sheets can be found in most graphics and arts stores, and they easily go in a standard color

printer. What you have to do is set up a document in Photoshop or another editing program, use a digital clipping tool to cut out whatever prey fish you want to print, rescale the images to fit whatever hooks you want to tie on, and then make a full sheet of left- and right side fish flanks. Once the sheet is printed, you simply cut out the flanks while leaving a little snippet in the front that may serve as a tying point. From here on, it is simply a question of tying some old-fashioned streamers – preferably in light and naturalistic colors, tie in the Dura-Lar flanks and then seal everything up with epoxy glue. The Dura-Lar sheets come in several different thicknesses, but especially the .005” version is great for streamers. It holds up well, and with a retail price at around 20$ for 25 sheets, there is room for lots of experimentation.


sperato, la mosca aveva un aspetto molto realistico. Aveva le giuste proporzioni, i giusti colori, la giusta luminescenza, la giusta trasparenza (quella mostrata in genere dai piccoli pesci preda) – e io pensai che appariva maledettamente commestibile! Il fatto che i fianchi piuttosto rigidi in Dura-Lar rendessero la mosca meno vivace rispetto al tipo di streamer che uso solitamente non mi scoraggiò, e non scoraggiava neppure i pesci. Alla mia prima escursione con questa mosca presi cinque bellissime trote fario, e questo ancora prima che cominciassi a destreggiarmi coi movimenti della mosca. Dopo aver testato i primi prototipi, nacquero i nuovi prototipi Dura-Lar. Tutto quello che dovevo fare era procurarmi alcune foto di aringhe, spratti, spinarelli, ciprinidi e scazzoni, metter su un documento in Photoshop, inserire alcuni fogli di Dura-Lar nella stampante e ‘stampare qualche altra mosca’. LA TECNICA DI COSTRUZIONE I fogli di Dura-Lar si possono trovare nella maggior

parte dei negozi di grafica e belle arti ed entrano facilmente in una stampante a colori standard. Ciò che dovete fare è mettere un documento in Photoshop o in un altro programma di editing, usare una sbavatrice digitale per ritagliare qualunque pesce preda vogliate stampare, reimpostare la scala per adattare le immagini agli ami sui quali andranno montate e poi fare un foglio intero con fianco destro e sinistro del pesce. Una volta che il foglio è stampato, vanno semplicemente ritagliati i fianchi, lasciando davanti un pezzetto che può servire da punto di fissaggio. Da questo momento in poi, si tratta semplicemente di costruire alcuni streamer all’antica – preferibilmente in colori chiari e naturali, incorporarvi i fianchi in Dura-Lar e poi sigillare il tutto con colla epossidica. I fogli di Dura-Lar sono disponibili in diversi spessori, ma specialmente la versione da 005” è adattissima agli streamer. Tiene bene e, con un prezzo modico,c’è spazio per sperimentare un sacco.




Berkshire Waters di Guido Sesani Fotografie: Ente del Turismo Inglese www.visitbritain.uk e Guido Sesani

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Alzi la mano chi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di poter pescare in un chalk stream inglese, chessò nel Test, nell’Avon o nell’Itchen o magari nel Kennet. Sogno irrealizzabile perché la maggior parte di essi è gestita da organizzazioni prevalentemente private e raramente vi sono acque pubbliche, quest’ultime di regola sold out. Grazie ad un amico, due anni fa ho avuto la possibilità di pescare un giorno intero in uno dei chalk stream citati. Per espresso accordo con i miei ospiti e per ragioni di riservatezza ho promesso di non

divulgare il nome del fiume limitandomi a citare unicamente la contea dove si trova. Siamo nel Berkshire, nella tipica campagna inglese che alterna colline e pascoli e boschi a perdita d’occhio. Al mio arrivo vengo accolto da Stephen, il riverkeeper, che mi starà accanto tutto il giorno dandomi indicazioni ed aiutandomi con il guadino a tirare fuori dal fiume le trote che ho catturato. Veloce briefing sulle regole da osservare che sono quelle classiche: si pesca a risalire, a mosca secca, amo senza ardiglione e soprattutto non si

entra in acqua. Strike indicator, ninfe piombate o piombini non è neppure previsto facciano parte del corredo del pescatore. L’uso della ninfa, se necessario, è permesso sempre a risalire e dal 1° luglio in poi. L’annoccatore (curiosamente in inglese si chiama priest, sacerdote) ed il guadino sono obbligatori. A tratti sembra di essere in una risorgiva friulana o slovena: salici, canne palustri, e ranuncolo d’acqua, anatre e gallinelle. L’acqua è cristallina e sul fondo, immobili, ci sono delle fario enormi, delle iridee e qualche raro temolo. Di tanto in tanto

si vede una bocca bianca aprirsi, un piccolo scarto laterale o verso la superficie, ma niente di più. Il pesce sta ninfando e di bollate neppure l’ombra. Mi sa che se i pesci non collaborano e la regola del dry fly only va rispettata alla lettera, sarà dura. Si pesca a vista come piace a me con finale sottile 7/8x: provo con una piccola Adams, un’emergente in cul de canard e tutta una serie di secche che non provocano alcuna reazione. Il periodo delle grosse mayflies è finito da circa un mese, ma sti benedetti pesci dovrebbero ricordarsene no?

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Raise your hand if you've ever dreamed about fishing in an English chalk stream such as the Test, the Avon, the Itchen or even the Kennet. It’s a pipe dream because most of these rivers are privately owned or managed by fishing syndicates. Public water in England is rare and usually fully sold out. Thanks to a friend a couple of years ago I had the chance to fish one of these rivers. I promised not to mention the name of the river here, only the County. We are in Berkshire, pure English countryside: hills, pastures and woods as far as the eye can see. I am welcomed by Stephen, the river

keeper who will be with me all day giving directions, advice and helping me landing my fish. He gives me a quick briefing on the rules, not surprisingly the classic ones I might have expected: dry fly fishing, barbless hooks and very important, no wading in the river. Of course strike indicators, beadhead nymphs and split shot have no place in a fisherman’s tackle. The use of nymphs is permitted “if necessary” but only from July 1st. The priest (strange name isn’t it?) and the net are mandatory. It’s like being on a chalk stream in Friuli (North Eastern Italy) or Slovenia: willows, reeds, thread leaf crowfoot,

ducks and moorhens. The water is gin clear and on the bottom there are some big brown and some rainbow trout and a few grayling lying still. Sometimes I can see a big white mouth opening or a very small change of position to the side or to surface, but nothing more. The fish are nymphing and I can see no rises on the surface. If these fish don’t cooperate and the dry fly rule has to be strictly respected, it’s going to be tough. It is the fishing I love, just by eye and with a thin leader of 7/8 x. I try with a small Adams, a cul-de-canard emerger, and all sorts of dry flies, but the fish won’t react. The mayfly

season have been is over for a month but fish shouldn’t have forgotten their shape. I need to use a nymph. I pick a march brown. With my first cast the hook goes just under the surface and rewards me with a beautiful English two pound brown trout. I have to land the fish, take a picture and quickly release it back to the water. It was only a matter of having the right fly ... Stephen, is more than a simple riverkeeper. Among his duties is the continuing maintenance of the banks and bed of this lovely stretch of river owned by my hosts. The river is divided into two branches for approximately five


E’ una situazione in cui è “necessario” usare una ninfa: monto una march brown. Primo lancio, e appena la mosca finisce sotto la superficie, un pesce delfina e parte la prima ferrata. Una bellissima fario inglese di un paio di libbre dopo un po’ finisce nel guadino e subito dopo essere stata fotografata viene prontamente rimessa in acqua: basta avere la mosca giusta ... Stephen è assai più di un semplice guardiapesca; ha il compito di curare la costante manutenzione delle rive e del letto del tratto di fiume di proprietà dei miei ospiti, che si snoda in due rami per circa cinque chilometri. Vigila affinché

le regole vengano rispettate e si occupa del pesce, in prevalenza fario tipicamente britanniche con una livrea scura, qualche iridea e temoli, anche se a dire il vero, pur essendoci tornato in almeno due occasioni, non ne ho mai visti molti, grossi è vero, ma non molti. La pesca è relativamente facile perché in almeno una delle due rive l’erba viene falciata per consentire ai pescatori di muoversi agevolmente e, come ho detto, sempre a piede asciutto. La mattina trascorre velocemente tra una cattura e l’altra di grosse trote, un paio delle quali vicine alle 5 libbre. Sembra di stare in paradiso. A

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kilometres. Stephen makes sure that the rules are kept and takes care of the fish, mainly British brown trout (darker than Southern Europe trout), some rainbow and grayling. To be honest I have visited the river twice and have seen a few really big fish. The fishing is very pleasant because one of the banks is regularly cut to give fishermen easy access. The morning passes too quickly and I catch a couple of nice fish of around five pounds. I am in paradise. Nobody’s there all day long except me and the riverkeeper. A quick stop for lunch: a beer and a couple of sandwiches and then back to the river. The surface is now much more animated. Big circles show

that the fish are active on the surface. The rises are quiet and gentle. The fish are sucking the insects floating down the stream: minimum effort for maximum gain. I try the same dry flies I used during the morning but with absolutely no luck. Even the march brown doesn’t tempt them. The only result I get is a refusal on a very small cul-de-canard. At least they’re moving! Even if it is my favourite fly, I decide not to use elk caddis. I have a box with at least six dozen: small, big, light and dark, with a lot of hair or almost naked. I show the box to Stephen who opens his arms. Why not? A small 18 hook light brown caddis does the trick: it’s a lethal weapon. I can’t

tell you how many trout I caught or how big they were, I can only say that I stopped because I felt enough was enough. Some weeks ago I came back to the river just to take some pictures and asked Stephen if he could be my model while fishing. I was dressed as I usually am at work. I was carrying my camera and it was unusually hot. The river was flat. The only fly that was working was a small red shrimp that rainbow trout particular like. Stephen sensed that I was suffering and after about an hour of taking pictures he handled me his rod, a couple of fly boxes, small forceps, and some leader material

of 7x. I have never fished with such a basic tackle and I was wearing loafers! As I lost the (only) red shrimp in a bush on the opposite river bank, I started using dry flies. No grayling at all, but several brown trout of a size we only dream of in our country. And talking about dreams, during that night I caught every single trout over and over again. I have now applied for a rod on this very special beat of the river even though I know that the waiting list is as long as my arm. In the meanwhile I will keep dreaming of Berkshire waters.




parte la presenza del riverkeeper, non c’è nessuno né si vedrà anima viva per tutta la giornata. Sosta per bere una birra e mangiare un paio di sandwich e nel pomeriggio si ricomincia. La superficie è decisamente più animata. Grosse bollate indicano che il pesce è attivo in superficie, ma sono bollate tranquille, rade e il pesce succhia gli insetti che scendono a valle: minimo sforzo per avere il massimo rendimento. Rimonto le secche provate la mattina, ma di nuovo, totale disinteresse anche nei confronti della march brown. Ottengo qualche rifiuto con delle microscopiche cul de canard, ma

almeno ogni tanto vedo che si muovono. Pur essendo la mia mosca favorita, sarei portato ad escludere l’uso delle elk caddis. Ne ho una scatola con almeno sei dozzine: piccole, grandi, chiare, scure, con tanti peli e con pochi. La mostro a Stephen che allarga le braccia. E va bene, tentar non nuoce. Una piccola sedge color beige chiaro su amo del 18 si rivela l’arma letale. Non importa dire quante trote ho preso e di che taglia. So che ad un certo punto ho smesso perché mi sembrava di esagerare. Qualche settimana fa sono tornato da quelle parti unicamente per fare delle foto

ed ho chiesto a Stephen se poteva farmi da modello mentre pescava. Ero vestito da città ed avevo con me unicamente la macchina fotografica, faceva insolitamente caldo ed il fiume era piatto. L’unica mosca che funzionava era un’imitazione di gamberetto rosso assai gradito soprattutto dalle iridee. Stephen deve aver capito che soffrivo. Dopo circa un’ora che fotografavo mi ha messo in mano la sua canna, un rocchetto di filo dello 0.12, due scatoline di mosche ed una forbicina. Mai pescato in vita mia con un’attrezzatura così basic e in mocassini! Perso l’unico gamberetto che avevo in un

cespuglio sulla riva opposta, ho iniziato a pescare a secca: ancora nessun temolo, ma diverse brown trout di dimensioni che dalle nostre parti ce le sogniamo. E a proposito di sogni, la notte me le sono ripescate tutte, una per una. Mi sono messo in lista per diventare membro della riserva, ma mi sa che dovrò aspettare a lungo, per adesso, appunto, continuerò a sognare il Berkshire.

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L’ arte nella pesca

Scott Cesari 58


Brown Beetle

Pochi insetti catturano la nostra immaginazione come le farfalle. Vivendo nei boschi della Pennsylvania nordorientale, di solito trascorro le mie estati correndo per il cortile a caccia di farfalle con le mie due figlie piccole. Dopo aver vinto il campionato di costruzione di mosche artificiali dello Stato della Pennsylvania nel 2006 e il campionato mondiale di costruzione di mosche della

Argus Cube

Roller Frame Crop

Federazione di Pescatori a Mosca quello stesso anno, cominciai a occuparmi di costruzione da professionista. La mia stanza da costruzione si riempĂŹ presto di tutti i tipi di piume esotiche. Un giorno, quando insieme alle mie figlie stavo dando da mangiare alle farfalle che stavamo allevando, notai che molte delle mie piume assomigliavano alle ali ornate di queste bellissime creature. E fu cosĂŹ

Spider habitat box

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Eclectus Butterfly Close

Few insects capture our imagination like butterflies. Living in the woods of northeastern Pennsylvania, I usually spend my summers running through the yard chasing butterflies with my two young daughters. After winning the Pennsylvania state fly tying championship in 2006 and the Federation of Fly Fishers world fly tying championship that same year, I became involved in tying on a professional level. My tying room quickly became filled with all types of exotic feathers. It occurred to me one day, as my daughters and I hand-fed the Painted Lady butterflies we were raising, that many of my feathers resembled the ornate wings of these beautiful

Grey Peacock Dome

creatures. And so my butterfly pattern was born, and with it my passion for creative fly tying. I have since gone on to develop additional patterns using all sorts of unusual materials. I constantly challenge myself to develop unique ways to display my flies as well, as can be seen in the products shown on my website, www.scottcesariflytying. com. While I enjoy a good day on the stream, my true passion is tying. I look forward to trying to expand the boundaries of creative fly tying further as I continue to learn and grow in the field.


Painted Lady

che nacque il mio modello di farfalla, e con esso la mia passione per la costruzione creativa di mosche. Da allora ho continuato a sviluppare ulteriori modelli usando ogni sorta di materiali inusuali. Sfido costantemente me stesso per inventare anche modalità uniche per le mie mosche, come si può vedere dai prodotti che sono in mostra sul mio sito web, www.scottcesariflytying.com. Anche se mi

Yellow Macaw Frame

piace trascorrere una bella giornata su un ruscello, la mia vera passione è la costruzione. Non vedo l’ora di cercare di espandere ulteriormente i confini della costruzione creativa di mosche continuando a imparare e a crescere professionalmente sul campo.




Fishing in Iceland: Fossa and Sanda Rivers By Arni Arnason



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It is Saturday and already September 7th. My colleagues, Garðar and Óli, and I have been looking forward to closing the 2013 season together fishing the Fossá and the Sandá rivers. These two rivers run into the upper part of the river Þjórsá. That river is the longest river in Iceland, about 230 kilometres (143 miles). Its huge water flow provides power for some hydro-electric plants in the far upper part of the river. Although we have been planning this trip for a long time and have reserved the licenses for all the four rods allowed, things have changed. Garðar needs to attend a wedding on Saturday, so he plans to meet us on Sunday morning. Óli and I will drive from Reykjavik to Selfoss to meet at a

local fly fishing store, Veiðisport. Their slogan is: “Where the fishing trip starts” so we find it appropriate to meet there. The owner of the store and his wife welcome us and we receive some good advice, and Óli can add some promising flies to his arsenal. Then we drive on to the Þjórsá valley, stopping on the way to take a picture of Mt. Hekla, the famous volcano. We start fishing at four in the afternoon and we can choose to fish at Hjálp waterfall or at Hjálparfoss. The salmon can only swim as far as the waterfall although many salmons try to leap into the waterfall right in front of us when we are fishing close to it. Óli starts on the north side and quickly gets a 60 cm salmon on a Black Snælda. I am too busy

taking pictures to do some serious fishing so he adds one 65 cm salmon to his catch. The lower part of the river is unexplored, so we decide that Óli will take the truck and drive down to where Fossá meets the glacial water coming out from the Búrfell power plant. I plan to walk along the river to the junction where the two rivers meet. I cast my fly to all the likely places on the way but without luck. I do not detect any fish along the way but we discover fish in two places in the lower part of Fossá and also under the glacial water where the two rivers meet. The clear water is colder so the glacial water is on top providing shelter to the fish in the clear water underneath. I was expecting more fish under the glacial

water but only one trout took my Green Butt tube. Now it is getting late so we call it a day. We grill a tasty meal on the barbecue and have a good night sleep until we wake up early to greet Garðar who meets us for breakfast. We start again at Hjálp waterfall, Garðar on the north side and Óli on the south and at first I watch them: there are only two rods allowed below the waterfall. Garðar gets two salmon on the north side, one on Skröggur and the other on a Black Snælda. Óli gets an Arctic char on the south side while I hook a 53 cm salmon on the north side on a Collie Dog cone head tube. After lunch we decide to explore the lower part of Sandá and the stretch where it runs into Þjórsá and before we go


È sabato ed è già il 7 settembre. Io e i miei colleghi Garðar e Óli siamo ansiosi di chiudere in bellezza la stagione 2013 pescando insieme sui fiumi Fossá e Sandá. Questi due fiumi confluiscono nel tratto superiore del Þjórsá, che con i suoi circa 230 chilometri è il fiume più lungo dell’Islanda. La sua vasta portata d’acqua fornisce l’energia ad alcuni impianti idroelettrici siti all’estremità superiore del fiume. Sebbene abbiamo lungamente preparato questo viaggio e prenotato le licenze per tutte e quattro le canne permesse, le cose sono cambiate. Garðar ha un matrimonio il sabato, quindi conta di raggiungerci la domenica mattina. Io e Óli guideremo da Reykjavik a

Selfoss per incontrarci in un negozio di pesca a mosca del luogo, Veiðisport, il cui slogan è: “Là dove comincia il viaggio di pesca”, per cui ci sembrava opportuno incontrarci lì. Il proprietario del negozio e sua moglie ci danno il benvenuto e alcuni buoni consigli, e Óli può aggiungere alcune promettenti mosche al suo arsenale. Procediamo poi verso la valle del Þjórsá, fermandoci strada facendo per scattare alcune foto al Monte Hekla, il famoso vulcano. Cominciamo a pescare alle quattro del pomeriggio e possiamo scegliere se pescare alla cascata di Hjálp o a Hjálparfoss. Óli comincia sul lato settentrionale e in breve tempo cattura un salmone da 60 cm su una Black

Snælda. Io sono troppo impegnato a scattare foto per pescare seriamente, così lui intanto prende un altro salmone da 65 cm. Il tratto inferiore del fiume è inesplorato, così decidiamo che Óli prenderà il fuoristrada e guiderà fino al punto in cui il Fossá incontra le acque glaciali provenienti dalla centrale di Búrfell. Io mi incammino lungo il fiume fino al punto di confluenza con l’altro fiume. Durante il percorso lancio la mia mosca in tutti i punti in cui ci sono presumibilmente dei pesci, ma non ho fortuna. In serata grigliamo un pasto gustoso sul barbecue e facciamo una bella dormita fino al mattino seguente, quando ci svegliamo per salutare Garðar,

che ci raggiunge per l’ora della colazione. Ricominciamo alla cascata di Hjálp, Garðar sul lato settentrionale e Óli su quello meridionale, mentre io dapprima li sto a guardare: sotto alla cascata sono consentite solo due canne. Garðar prende due salmoni sul lato settentrionale, rispettivamente con uno Skröggur e una Black Snælda. Dopo pranzo decidiamo di esplorare la parte inferiore del Sandá e il tratto dove confluisce nel Þjórsá, e prima di salire al Fossá io e Garðar proviamo sulla confluenza del Sandá con lo Hvammsá, ma troviamo che quello spot non sia promettente. Ora il sole sta iniziando a calare, così decidiamo di

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muoverci verso la pool del Sandá e finiamo dove io mi ero fermato precedentemente quello stesso giorno. Comincio con la mosca Skröggur. Senza esitare, il salmone afferra saldamente la mosca. Dopo una breve lotta, io rilascio nel fiume un salmone lungo 60 cm. Sta iniziando a rosseggiare su tutto il paesaggio nell’ora del tramonto. Quando mi tolgo il mio berretto rosso e dico addio al salmone, i miei colleghi propongono che la pool venga chiamata in futuro Rauðhylur (Pool Rossa). Io trovo il nome appropriato e decidiamo di adottare quel nome in futuro. Dopo una bella nottata di sonno io e Garðar cominciamo a esplorare il tratto superiore del Fossá, e anche il

Rauðá che sfocia nel Fossá. La carreggiata non è in buone condizioni, per fortuna viaggiamo su una 4 x 4. Il mio ottimismo mi spinge a tornare indietro, così decido di cominciare a pescare lì e poi pesco strada facendo mentre scendo verso Hjálparfoss. Mezzogiorno è ormai vicino e il nostro tempo è terminato. Non abbiamo ancora provato a pescare sui tratti superiori del Sandá. Ora c’è molta acqua nel Sandá per la stagione estiva delle piogge e io suppongo che un buon numero di salmoni possano essersi avventurati nel fiume in cerca di buoni terreni di frega. C’è un tratto promettente del fiume che io penso valga la pena di esplorare. Camminiamo lungo il sentiero nella foresta ed esploriamo il fiume nelle due

direzioni. Ad un certo punto mi accorgo di aver lasciato in bella vista le mie canne sul sedile della macchina, quindi decido di tornare indietro per metterle nel baule, quando ritorno Garðar ha fatto il colpaccio: sulla sua canna c’è un bellissimo salmone di 62 cm e di 2,13 kg di peso! Il catch and release può essere un argomento di discussione. In questa parte di bacino idrografico abbiamo bisogno che più pesci depongano le uova per aumentare la risalita di salmoni, trote di mare e salmerini. I terreni di coltura sono buoni e fertili e offrono un buon riparo per i pesciolini. Le tre centrali elettriche proposte nel tratto inferiore del Þjórsá sono state messe in stand-

by per il momento, tuttavia potrebbero rappresentare un serio pericolo per l’habitat dei salmonidi se un giorno venissero davvero costruite. I pesci anadromi sono in grado di nuotare controcorrente, ma la vita dei giovani salmoni può essere messa più a repentaglio dalle turbine delle tre centrali elettriche se le attraversano mentre si dirigono verso l’oceano. Un passaggio in superficie verrà senz’altro installato su ogni diga per far sì che i giovani salmoni vadano verso l’oceano col minor danno possibile. I salmoni si nutrono nell’oceano per uno o due anni prima di tornare, per riprodursi, ai terreni in cui si sono nutriti nella loro gioventù. Attualmente solo una centrale è stata consegnata alla

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up to Fossá Garða, we try the junction of Sandá and Hvammsá but don’t not find that spot promising. There are so many tourists at Hjálp waterfall that we decide to go directly to the lower part of Fossá to the places marked #27 and #28. We enjoy some good fishing there in the afternoon and also in the evening. Now, the sun is starting to go down so we decide to move to the pool in Sandá and finish where I had left off earlier in the day. I start with the fly Skröggur. It is a 4 cm long tube fly. The salmon does not hesitate and takes the fly firmly. After a short struggle, I release a 60 cm long salmon back into the river. It is starting to turn red and so the landscape in the sunset. When I take off my red cap and

bid the salmon farewell, my colleagues suggest that the pool should be named Rauðhylur (Red Pool). I find the name appropriate and we decide to use that name in the future. This was a fine ending to a good day. After a good night sleep Garðar and I start to explore the upper part of Fossá, and possibly Rauðá that runs into Fossá. The road is not good and it helps to be in a 4 x 4 wheel car. The bright side prompts me to come back and I decide to start fishing up there and then walk all the way down to Hjálparfoss fishing on the way. It is now getting close to noon and our time is up. We have not tried the upper parts of Sandá yet. There is plenty of water in Sandá now due to the rainy season this summer and my

guess is that a number of salmon may have ventured up into the river to look for some good spawning grounds. Garðar and I decide to test my theory. There is one promising stretch in the river that I think worth exploring. We walk down the track in the forest where I think that we might split company and explore the river in two directions independently. After fishing for a while I get second thoughts on leaving my rods on the car where it is parked in a place frequently visited by tourists. I decide to walk back to the car and put my rods into storage. When I come to the car I notice that Garðar has hit the jackpot in the pool below: he landed a 62 cm, 2.13 kg salmon on his #3 trout rod using a

Skröggur fly #10! Catch and release can be a topic for debate. In this part of the river system we need more fish to spawn to increase the run of salmon, sea trout, and Arctic char. The breeding grounds are good and fertile and provide good shelter for the young ones. The three proposed power plants in the lower part of Þjórsá have been put on hold, but may, however, present a more serious danger to the habitat of the salmonoids if erected. Anadromous fish can travel upstream but it can be more life threatening for the young smolts if they travel through the turbines of the three possible power plants on their passage to the ocean. A surface passage will no doubt be installed at each dam to assist


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the young salmon to travel to the ocean with the least harm. The salmon feeds in the ocean for one or two years before returning to the feeding grounds of its youth to reproduce. At present, only one plant is being returned to the drawing board, but in my mind the one that is most damaging to the scenery and the future of salmon fishing in Þjórsá and its tributaries. On the other hand the plant farthest down would mean that catching salmon in nets would cease permitting a larger number of salmons to travel freely to the upper parts of the river winning new territories and habitats.

Technical details The fishing will be split into two six hour periods during the day during the summer of 2014. It starts at seven in the morning until one in the afternoon, and again from four in the afternoon until ten in the evening. The fishing is divided into two parts or sections of the river providing for either trout fishing or salmon fishing: The salmon fishing is in the upper part of the river Sandá and from Hjálparfoss in Fossá to the place where it runs into the river Þjórsá. It starts from July 20th and runs until the 30th of September. Two rods are allowed, and it is fly fishing only with catch and release. The upper part of the river Fossá (above the waterfall Hjálparfoss)

offers trout fishing up to Háifoss. There is trout fishing in Rauðá as well. The species are local brown trout (Salmo trutta) and Arctic char (Salvelinus alpinus). The season starts on May 1st and runs until September 30th. Two rods are allowed, and it is fly fishing only with catch and release. The trout fishermen are allowed to try for sea trout in Fossá below the waterfall Hjálparfoss until July 10. The sea trout starts to run in the South Western part of Iceland in July, but usually not until later in the month.

the office is +354 577 22 30. The Angling Club Hreggnasi is, however, no longer selling permits to the river but they have an interesting web page, www.hreggnasi.is presenting many interesting offers of fly fishing pleasures in Iceland.

For licenses, we were in contact with Hregnasi ehf., Nóatúni 17, 105 Reykjavík. Their e-mail address is: hreggnasi@hreggnasi.is and their telephone number at

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The river Fossá is presently rented out by a new company, Laugardalsá ehf. It can be found on the web at www.fishingiceland.com and the contact for licenses is Helgi Guðbrandsson. His e-mail address is: helgi@ fishingiceland.com. He can be reached at +354 823 49 90. His offices for Fishing Iceland are at Fjarðargata 17, 220 Hafnarfjörður, Iceland.


progettazione, ma è secondo me quella più pericolosa per il paesaggio e per il futuro della pesca al salmone sul Þjórsá e sui suoi affluenti. D’altro canto, costruire la centrale più a valle significherebbe che, catturando i salmoni in reti, si impedirebbe a buona parte di loro di procedere liberamente verso i tratti superiori del fiume, guadagnandosi nuovi territori e habitat. Dettagli tecnici La pesca si suddivide in due periodi da sei ore durante il giorno nell’estate 2014. Si comincia alle sette del mattino fino all’una del pomeriggio, e poi ancora dalle quattro del pomeriggio fino alle dieci di sera. La pesca si

due canne e si pesca solo a mosca praticando il catch and release. Ai pescatori di trote è permesso provare a prendere trote di mare a Fossá, sotto la cascata Hjálparfoss, fino al 10 luglio. La trota di mare comincia a risalire nella parte sud-occidentale dell’Islanda in luglio, ma di solito non prima della fine del mese. Per le licenze contattate Hregnasi ehf., Nóatúni 17, 105 Reykjavík. L’ indirizzo mail è: hreggnasi@hreggnasi.is e il numero di telefono dell’ufficio è +354 577 22 30.

pratica in due sezioni o tratti del fiume, una per la pesca alle trote e l’altra per la pesca al salmone. La pesca al salmone si pratica nel tratto superiore del fiume Sandá e da Hjálparfoss sul Fossá fino al punto in cui questo confluisce nel fiume Þjórsá. Si comincia il 20 luglio e si prosegue fino al 30 settembre. Sono consentite due canne e si pesca solo a mosca praticando il catch and release. Il tratto superiore del fiume Fossá (al di sopra della cascata Hjálparfoss) offre pesca alla trota fino a Háifoss. Anche a Rauðá si pescano le trote. Le specie sono le trote fario (Salmo trutta) e i salmerini (Salvelinus alpinus) del luogo. La stagione comincia il 1 maggio e dura fino al 30 settembre. Sono consentite

con molte offerte interessanti per pescare a mosca in Islanda. Il fiume Fossa è attualmente gestito da una nuova società, Laugardalsá ehf. Lo si può trovare all'indirizzo www.fishingiceland.com e il contatto per le licenze è Helgi Guðbrandsson. Il suo indirizzo e-mail è: helgi@ fishingiceland.com. Può essere raggiunto al seguente numero +354 823 49 90. I suoi uffici sono a Fjarðargata 17, 220 Hafnarfjörður, Islanda

Il Circolo di Pesca Hreggnasi non vende più permessi ma ha un’interessante pagina web, www.hreggnasi.is

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www.mondopescaexpo.it

MondoPesca 5째 SALONE DELLE ATTREZZATURE ED EQUIPAGGIAMENTI PER LA PESCA PROFESSIONALE, SPORTIVA E AMATORIALE E DELLE PRODUZIONI ITTICHE NAZIONALI

21/22/23 Novembre MONDO

2014

PESCA

MARINA DI CARRARA

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Bel Campo fishing Lodge By Lance Peterson


Nel mondo della pesca a mosca in mare sono poche le specie ittiche che rivestono un’importanza maggiore del Trachinotus falcatus, comunemente chiamato permit. La sola vista della pinna dorsale falciforme e della coda profondamente biforcuta di questa specie è sufficiente a scatenare le fantasie e ad accendere la bramosia anche del pescatore più navigato ed esperto. Coloro che sognano di insidiare questi epici combattenti dei mari non possono non conoscere le eccezionali e ricchissime popolazioni presenti nei fondali del Belize meridionale. Il Belcampo Lodge, un complesso assolutamente unico nel suo genere costituito da un lussuoso lodge immerso nella giungla, da una fattoria biologica e da una riserva naturale di 12.000 acri, è situato in una posizione ideale in grado di offrire ai pescatori un comodo accesso ad alcuni dei fondali da permit più interessanti di tutti i Caraibi, nei quali è possibile inoltre insidiare con successo tutti e quattro i magnifici "big four": tarpon, snook, bonefish, oltre ai già citati permit. Il Belcampo Lodge offre il meglio in termini di cibo e cultura locali,


In the world of salt water fly fishing, there are few fish held in higher regard than the permit, Trachinotus falcatus. The mere sight of the scythe-like dorsal fin and deeply forked tail of this iconic species is enough to make even the most experienced anglers shake with wild anticipation. Anglers who covet the opportunity to cast to these epic game fish have long known of the outstanding populations which roam the flats of Southern Belize. Belcampo Lodge, a truly unique jungle lodge, organic farm and 12,000-acre nature reserve, is ideally situated to provide anglers unequaled access to some of the Caribbean's finest permit flats as well as excellent opportunity to fish for all of the "big four": tarpon, snook, bonefish, and permit. Belcampo Lodge offers the

best in local food and culture, outdoor adventures, wildlife viewing, and Belizean hospitality. Combined with amazing salt water fly fishing and a talented guide staff, the Belcampo experience is a must for the traveling angler seeking a world class destination. Set in the verdant hills above the Caribbean coast, Belcampo Lodge is perched above the winding Rio Grande, whose rich tannic waters replenish the lush coastline and mangroves with nutrients from high in the Maya Mountains. The ecological diversity of the jungle surrounding the lodge is truly astounding. Anglers will be enveloped by the jungle canopy, a chorus of birds, and the vocalizations of howler monkeys,

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avventure nella natura selvaggia, animali selvatici e ospitalità beliziana. Tutto ciò, unito a un’incredibile esperienza di pesca a mosca e a uno staff di guide di grande talento, rende l’esperienza al Belcampo un vero “must” per tutti i pescatori in cerca di una destinazione di viaggio di primissima classe. Immerso tra le verdeggianti colline a nord della costa caraibica, il Belcampo Lodge si sviluppa nei pressi del tortuoso Rio Grande, le cui ricche acque tanniche, provenienti direttamente dalle vette delle Maya Mountains, garantiscono un continuo apporto di nutrienti al lussureggiante litorale e alle foreste di mangrovie. La diversità ecologica

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della giungla che circonda il lodge è semplicemente incredibile. I pescatori si troveranno circondati dalla magnificenza della natura e verranno letteralmente avvolti dall’incessante coro melodioso degli uccelli e dal vociare delle scimmie urlatrici mentre percorrono, a piedi o comodamente seduti sul mezzo a rotaia privato a disposizione degli ospiti, i 365 passi che portano alla banchina di attracco sulla riva del fiume, punto di partenza della giornata di pesca. È qui che i pescatori incontrano le guide e partono per una rapida e piacevole discesa di 7 miglia verso il mare, dove li attende un’ampia varietà di opzioni. Si possono insidiare tarpon e snook nel fiume e tra le mangrovie, raggiungere le flat alla ricerca dei permit, oppure, quando le condizioni


as they ride the private tram, or walk the 365 steps, down to the riverside dock, where the fishing day begins. It is here at the dock where anglers meet their guides and enjoy a quick 7 mile ride downstream to the sea where a variety of options await. Anglers can cast for tarpon and snook in the river and mangroves, fish the flats for permit, or when the weather allows, head out to the white sand beaches of the Sapodilla Cayes to chase bonefish. Safe, stable fishing boats, captained by some of Belize's best fly fishing guides, provide an ideal platform to experience the outstanding fishing around the lodge. Permit are renowned as being one of fly fishing's greatest challenges. Their fickle nature often demands the best from angler and guide alike. With the help of Belcampo Lodge's experienced guides, guests are likely to have excellent shots at tailing fish in crystal clear water. The tool of choice is the 10wt rod, matched with a


meteo lo consentono, avventurarsi verso le spiagge di sabbia bianche delle Sapodilla Cayes a caccia di bonefish. Le stabili e sicure imbarcazioni messe a disposizione dal Lodge e capitanate da alcune delle migliori guide di pesca a mosca del Belize costituiscono il mezzo ideale per affrontare e apprezzare al meglio la straordinaria esperienza di pesca che questo angolo di Caraibi è in grado di offrire. I permit sono famosi per essere una delle maggiori sfide per il pescatore a mosca. La loro natura volubile spesso richiede il massimo impegno e il giusto approccio sia da parte del pescatore che della guida. Grazie al supporto delle guide esperte messe a disposizione dal Belcampo Lodge si hanno buone probabilità di successo nell’insidiare i pesci che popolano queste straordinarie acque cristalline. L’attrezzatura ideale consiste in una canna con coda 10 galleggiante, finale in fluorocarbon e un’ imitazione di granchio ben realizzata. Ci si trova spesso ad affrontare esemplari di permit tra le 5 e le 15 libbre, ma non è raro


floating line, fluorocarbon leader, and a well tied crab pattern. Anglers can expect to be challenged by permit in the 5 to 15 pound class, with shots at larger fish being a very real possibility. Healthy local populations can yield opportunities at single fish, multiples, and at times even schools of permit moving on the numerous flats within range of the lodge. The majority of which are located in protected marine reserves and national parks. While the permit fishing often takes center stage at Belcampo Lodge, excellent tarpon fishing for fish in the 5 to 50 pound class is readily available and often found right in the Rio Grande, just miles from the

lodge. These fish are truly amazing to target with the fly. The sheer power and energy of a leaping tarpon is legendary. Since these fish stage in the river, it is possible to target them when sight fishing conditions are less than ideal. Making tarpon fishing a viable "plan B", or a fun change of pace from hunting permit on the flats. At Belcampo Lodge, considerable time and energy is devoted to providing excellent service for guests both on and off the water. Delicious, authentic food is at the core of the Belcampo experience. Belizean cuisine is culturally complex like the Belizeans themselves, with influences from the Maya, East Indian, Creole, Mexican and Garifuna cultures. Belcampo offers a real experience of Belizean flavors to

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imbattersi in prede di dimensioni ben più grandi. Grazie alla ricchezza delle popolazioni locali di questa specie si ha la possibilità di insidiare singoli esemplari, gruppi isolati o in certi casi di imbattersi in veri e propri banchi intenti a spostarsi tra le diverse flat entro l’area del lodge, la maggior parte delle quali si trova in riserve marine protette e nei parchi nazionali. Anche se la pesca al permit rappresenta l’attrazione di maggior interesse al Belcampo Lodge, non va dimenticata la possibilità di insidiare il tarpon, con esemplari che possono raggiungere dimensioni comprese tra le 5 e le 50 libbre, spesso pescando direttamente nel Rio

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Grande, a poche miglia dal lodge. Catturare questi pesci con la mosca artificiale è un vero divertimento. L’eccezionale potenza e l’energia esplosiva scatenate da un tarpon all’amo che balza fuori dall’acqua sono assolutamente leggendarie. Poichè questa specie vive stabilmente nel fiume è possibile insidiarla quando le condizioni per la pesca a vista sono meno ideali. Ciò rende la pesca al tarpon un possibile "piano B", o una divertente variante alla caccia ai permit sulle flat. Al Belcampo Lodge gran parte del tempo e delle energie sono dedicati a fornire agli ospiti il miglior servizio possibile, sia dentro che fuori dall’acqua. Una ricercata offerta di autentico e delizioso cibo locale è al


guests, with meals based almost exclusively on ingredients from their own organic farm. The Main Lodge features its Jungle Farm Restaurant, Rum Bar, Spa, lounge areas, swimming pool, and observation decks which open to sweeping vistas of the coast, the Maya Mountains and a seemingly endless rainforest. Sixteen individual, spacious suites are well appointed with plush beds, screened fresh-air verandas, and spa-style bathrooms with floor to ceiling tropical rainforest views. Every detail has been well thought out at Belcampo Lodge. For discerning anglers seeking the perfect blend of eco-minded luxury and the visceral delight of fly fishing in a pristine environment, Belcampo Lodge will not disappoint. For further information please visit www.belcampobz.com or email info@belcampobz.com International phone- 1 888 299 9940


centro dell’esperienza al Belcampo. La cucina del Belize è culturalmente complessa come del resto lo è la gente del posto, una variegata commistione di influenze maya, indiane dell’est, creole, messicane e Garifuna. Il Belcampo offre ai propri ospiti un vero e proprio viaggio alla scoperta dei sapori del Belize, con piatti realizzati quasi esclusivamente con ingredienti provenienti dalla fattoria biologica. Nel Lodge principale si trovano il Jungle Farm Restaurant, il Rum Bar, una spa, aree relax, piscine e postazioni di osservazione che offrono viste mozzafiato della costa, delle Maya Mountains e della foresta pluviale. Sono disponibili sedici spaziose suite arredate con lussuosi letti, verande protette all’aria aperta e bagni in stile spa con ampie vetrate che aprono la vista direttamente sulla foresta. Ogni singolo dettaglio al Belcampo Lodge è stato studiato e realizzato con grande cura. Per tutti quei pescatori che cercano una perfetta e armoniosa unione tra lusso votato al rispetto ambientale e profondo piacere della pesca a mosca in un ambiente incontaminato, il Belcampo Lodge è una scelta che non delude.



PROSSIMI VIAGGI - NEXT TRIPS

www.victravel.it

CUBA 2014: FINE NOVEMBRE Settimana di pesca a caccia di grossi Bonefish e Permit. Sarete sempre accompagnati da una nostra guida molto esperta che vi aiuterà nella ricerca di questi splendidi pesci e vi darà consigli sulle attrezzature giuste da usare.

CILE 2015: METÀ DI MARZO Questa meta è ormai consolidata, essendo molti anni che la organizziamo. Un viaggio in Cile è un’esperienza indimenticabile, un impatto affascinante con una natura trionfante, sontuosa, che si manifesta con mille sfaccettature diverse. Il paese, data la forma stretta e lunga, ha fiumi di corto tragitto e con carattere torrentizio. I tratti di fiume che uniscono i laghi sono angoli di paradiso ai quali merita dedicare intere giornate. Mentre la guida prepara carne e verdure alla griglia, si pesca a risalire in piccoli anfratti, nelle piane, dietro i massi e soprattutto a ridosso dei tronchi sommersi che rappresentano le tane delle trote più grosse. Una splendida avventura è anche scendere con la barca i fiumi più grandi. Le accomodation possono essere diverse, si va dall’hotel dotato di ogni confort, ai lodge in legno molto caratteristici.

MESSICO 2015: SETTIMANA DI PASQUA Roosterfish in Messico. 6 giorni pieni di pesca alla caccia di questi splendidi pesci sia dalla spiaggia che dalla barca. Hotel di ottima categoria tutto compreso con guide a disposizione. Viaggio Indicato anche per famiglia al seguito. Easter week 2015 Roosterfish in Mexico. 6 full fishing days hunting these beautiful fish both from the beach and from a boat. Excellent hotel all inclusive accommodation with guides available. A holiday you can also enjoy with the whole family.

ISLANDA 2015: PRIMA SETTIMANA DI LUGLIO Islanda, fiumi LAXARDALUR e MYVATNSSVEIT. Lodge a pensione completa e guide a disposizione. Questo è uno dei fiumi più famosi dell’Islanda per la pesca di grosse brown. Iceland, LAXARDALUR and MYVATNSSVEIT rivers, first week of July 2015. Lodge with full board and guides available. This is one of the most famous rivers in Iceland for fishing big brown.


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F A L L

2014

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www.francovivarelli.com


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