H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..
CHATBOX • HUCHEN ON THE FLY! • TROPHIES FOR ‘CATCH AND RELEASE’ FISHERMEN • INTERVIEW: MANAGEMENT OF A FLOATING LODGE
COLLECTOR’S PAGES • THE EVOLUTION OF FLY FISHING • FISHING AND ART: GEORGE MORLAND
€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest
EXPERIENCES • STORIA DEL CASTELLO DI BALLYNAHINCH • IL PO DI VITALIANO DAOLIO • MAY FLY • SUDAN
SOMMARIO
www.h2oflyfishing.com
F I S H I N G
T R A V E L L I N G
EXPERIENCES 8 Storia del Castello di Ballynahinch 48 Il Po di Vitaliano Daolio 48 64 May Fly 86 Sudan CHATBOX 28 Huchen on the fly! 40 Trophies for ‘Catch and Release’ Fishermen 74 Interview: management of a floating lodge 74 COLLECTOR’S PAGES 18 The evolution of fly fishing 58 Fishing and art: George Morland
EXPERIENCES • STORIA DEL CASTELLO DI BALLYNAHINCH • IL PO DI VITALIANO DAOLIO • MAY FLY • SUDAN CHATBOX • HUCHEN ON THE FLY! • TROPHIES FOR ‘CATCH AND RELEASE’ FISHERMEN • INTERVIEW: MANAGEMENT OF A FLOATING LODGE COLLECTOR’S PAGES • THE EVOLUTION OF FLY FLISHING • FISHING AND ART: GEORGE MORLAND
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€ 8 for ”catch & release” anglers > € 14 for the rest
Anno XIII - Numero 3 Autunno 2020
H2O Magazine-trimestrale di pesca, turismo e tempo libero. Tariffa R.O.C.: Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.in L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1, CN/BO In caso di mancato recapito inviare al CPO di Bologna per la restituzione al mittente previo pagamento resi. Contiene I.P..
Foto: Alessandro Seletti
CONTENTS
Cover di h2o magazine - Archivio
Giorgio Cavatorti
Pescare... Viaggiando
H2O anno XIII Settembre 2020 Direttore Responsabile Sara Ballotta Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti Redazione Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it Hanno collaborato a questo numero: Guglielmo Ciregia, Riccardo De Stabile, Rasmus Ovesen, Aleksandar Vrtarik, Craig White Art Director Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com Collaborazione Grafica Omar Gade Chief Technology Officier Giovanni Albero Digital Strategist Paolo Artoni Stampa: “Tipografia Bertani” Cavriago (RE) Fotografi di Redazione: Alessandro Seletti Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna Una copia € 8,00 Arretrato € 10,00 Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.
Let's open this issue with a piece on an Irish salmon fishing stronghold, Ballynahinch Castle, a place of great atmosphere; at last I have found the space to publish an article on Vitaliano Daolio, a living legend of the Po river. Besides being a friend, he is probably the most competent person I know about the ichthyology of this river, and also the person to whom I would entrust the management of many waters of our country, well aware that I would not certainly do him a favour. We will then talk to the director of the Dorado River CruiserinArgentina,DarioArrieta,abouthischallengeinmanaging a floating lodge. To follow two pieces on the history of fishing: one on May flies by Riccardo and one with some nice considerations by Aleksandar. Finally an interesting article on fishing in Sudan by Guglielmo. The fishing season in Europe is coming to an end, time forplanningthe2021season.Everythingisreadyforthenext fishing guide course that will take place in Italy and France in November in collaboration with the European project Interreg Alcotra. You can find further information at our editorial staff. Enjoy the reading Apriamo questo numero con un pezzo su una roccaforte Irlandese della pesca al salmone, il castello di Ballynahinch, luogo di grande atmosfera; e finalmente trovo lo spazio per pubblicare un articolo su Vitaliano Daolio, una leggenda vivente del fiume Po. Oltre ad essere un amico, è probabilmente la persona più competente che conosco sull’ittiologia di questo fiume, e anche la persona a cui affiderei la gestione di molte acque del nostro Paese, ben consapevole che per lui non sarebbe certo un favore. Parleremo poi con il direttore del Dorado River Cruiser in Argentina, Dario Arrieta, e della sua sfida nel gestire un lodge galleggiante. A seguire due pezzi sulla storia della pesca: uno sulle mosche di maggio di Riccardo e uno con alcune belle considerazioni di Aleksandar. Infine un articolo interessante sulla pesca in Sudan di Guglielmo. La stagione di pesca in Europa volge al termine, tempo di pianificare la stagione 2021. E’ già tutto pronto per un altro corso per guide di pesca che avrà luogo in Italia e Francia nel mese di novembre in collaborazione con il progetto europeo Interreg Alcotra. A questo proposito troverete ulteriori informazioni presso la nostra redazione. Buona lettura Giorgio Cavatorti www.h2oflyfishing.com
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LA PRIMA FIERA OUTDOOR DELLA PESCA A MOSCA
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Storia del Castello di
h c n i h a n y l l Ba Di Giorgio Cavatorti
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Il Castello di Ballynahinch per secoli si è intrecciato con la storia del Connemara, dalla battaglia tra gli O’Flahertys e gli O’Malleys, nel 1384, fino alla visita da parte di tutti i sindaci d’Irlanda e di alcuni d’oltreoceano, per celebrare i cinquecento anni da quando la città di
Galway ebbe la sua charta. Ballynahinch, ovvero Bailenahlnse, significa ‘casa sull’isola’ e fa riferimento al castello O’Flaherty edificato su un’isola nel lago. Il territorio di Lar Connaught si estendeva dal castello di Bunowen e dalla piana di Murrisk nel Mayo fino a Moycullen
sulle sponde del Lough Corrib. Era il territorio del clan O’Flaherty, signori di Connaught e proprietari di Ballynahinch. L’attuale edificio di Ballynahinch venne eretto come osteria. L’edificio venne ampiamente rinnovato nel 1813 circa. Il castello di Ballynahinch ospitò molte
persone famose nella prima parte del diciannovesimo secolo. Nel suo registro di viaggio “An Irish Sketch Book”, W.M. Thackeray scrisse: “O tu che laboriosamente getti mosche nei fiumi inglesi e, al termine di una giornata passata a camminare, lanciare e guadare corsi d’acqua, prendi due
o tre piccole trote fiacche da due o tre once di peso, come ti rallegreresti ad avere anche una sola ora a disposizione sul Derryclare o il Ballynahinch, dove basta lanciare ed ecco che una grossa trota balza sulla tua mosca”. Ed è anche bello pensare che, se Thackeray pescasse di nuovo qui oggi, non se
ne andrebbe deluso. Fu la famiglia Berridge a restaurare e ampliare il castello, che raggiunse la sua attuale struttura. I Berridge erano proprietari terrieri molto rispettati ed erano assai gentili e premurosi nei confronti di tutti i loro affittuari. I laghi del Ballynahinch Superiore e Inferiore, Derryclare e
Ballynahinch Castle has been intertwined in the history of Connemara and its people for centuries,fromtherecordedbattle between the O’Flahertys and O’Malleys, in 1384, to the visit by all the Lord Mayors and Mayors of Irelandandsomefromoverseas,to celebrate the Quincentennial year of Galway city receiving its charter. Ballynahinch i.e. Bailenahlnse, means ‘household of the Island’, and refers to the O’Flaherty Castle built on an Island in the lake. The land of Lar Connaught stretched from the Castle at Bunowen and the plain of Murrisk in Mayo over to Moycullen on the banks of Lough Corrib. This was the land of the O’Flaherty Clan, lords of Connaught and masters of Ballynahinch. The present house at Ballynahinch was built as an inn. The house was extensively renovated about 1813. Ballynahinch Castle was host to many famous people during the earlypartofthenineteenthcentury. In his travel log, “An Irish Sketch Book”, W.M. Thackeray wrote – “O you who laboriously throws flies in English Rivers, and catch at the expiration of a day’s walking casting and wadeing two or three feeble little trout of two or three ounces in weight, how you would rejoice to have but one hour’s sport on Derryclare or Ballynahinch; where you have but cast, and lo! A big trout springs to your fly”. And, also, it is nice to think that if Thackeray were to fish here again today he would not go away disappointed. It was the Berridge family who restored and enlarged the Castle to its present day structure.
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Lough Inagh facevano tutti parte della tenuta. Continuò così fino a metà degli anni Cinquanta, quando un’ampia porzione di terreno fu venduta durante la proprietà di Mr. Noel Huggard. Dopo la famiglia Berridge, il castello passò nelle mani di Sua Altezza il Maharaja Jam
Sahib di Nawanager, meglio conosciuto come Ranjitsinhji o Ranji, Principe dei giocatori di Cricket. Ranji era venuto a conoscenza di Ballynahinch per le sue ottime zone da pesca e nel 1924 acquistò la proprietà dalla famiglia Berridge. Si era innamorato degli scenari aspri
ed incantevoli del Connemara e desiderava possederne una parte. Fu Ranji il responsabile della principale progettazione dei giardini e dei boschi, oltre all’installazione dei moli per pescare e dei rifugi lungo il fiume. Era un uomo con un patrimonio da favola, con
proprietà in Inghilterra e, ovviamente, molti palazzi in India. Dopo la morte di Ranji il castello passò nelle mani di suo nipote Dulipsinhji, che lo vendette alla famiglia McCormack di Dublino. Fu nel 1946, quando l’ente turistico ne prese possesso, che ebbero fine i tanti anni di proprietà privata. Quest’acquisizione
diede nuova linfa vitale al vecchio edificio, perché venne assicurato che il Castello di Ballynahinch non avrebbe fatto la fine di tanti altri palazzi signorili, rasi al suolo o depauperati dei loro materiali, come accadde al Castello di Dunsandle e Smiths di Maysinbrooke. Per la prima volta le pool famose in tutto il mondo
erano aperti al pubblico e ne trassero vantaggio. In quel periodo il Castello ospitò Eamon de Valera. La sua firma è la prima che si vede nel vecchio libro dei visitatori. Lo scrittore Liam O’Flaherty vi faceva visita regolarmente. Anche l’attore Sir Alec Guinness vi soggiornò, così come altre celebrità. L’ente turistico
The Berridges were highly respected landlords, and were most kind and considerate to all their tenants. The lakes of Upper and Lower Ballynahinch, Derryclare, and Lough Inagh were all part of the estate. This continued up to the mid-fifties when a vast part of the
lands were sold during the ownership of Mr. Noel Huggard. After the Berridge family the Castle passed into the hands of His Highness the Maharaja Jam Sahib of Nawanager, better known as Ranjitsinhji, or Ranji Prince of Cricketers. Ranji had come to know Ballynahinch through its
famousfisheriesandin1924hepurchased the property from the Berridge family. He had fallen in love with the beautiful and rugged scenery of Connemara, and wished to own part of it. It was Ranji who was responsible for most of the landscaping of the gardens and woods,
plus the erection of the fishing piers and huts along the river. He was a fabulously wealthy man, having property in England, and, of course, his many palaces in India. After the death of Ranji the Castle passed into the hands of his nephew Dulipsinhji who sold it to the McCormack family from Dublin. It was in 1946 when the Tourist
Board took possession that the many years of private ownership came to an end. This takeover gave a new lease of life to an old House, for it was insured that Ballynahinch Castle did not go the way of so many other stately houses, either being burned to the ground or stripped of its materials, as happened in the Castle of Dunsandle
house, and Smiths of Maysinbrooke. For the first time the world famous fisheries were open to the public, and they took advantage of it. During this time the CastleplayedhosttoEamondeValera.His signature is the first to be seen in the old visitors’ book. The writer Liam O’Flaherty wasaregularvisitor.SirAlecGuinness,the
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irlandese (il predecessore del BórdFáilte) detenne il Castello fino ai primi anni Cinquanta del Novecento, quando Mr. Noel Huggard subentrò nel controllo dell’albergo assieme al castello di Ashford. Mr. Huggard cedette buona parte della tenuta, comprese le pool di Inagh e Derryclare, e nel 1957 vendette il Castello di Ballynahinch a un uomo d’affari americano, Mr. Edward Ball, il quale, a sua volta, vendette quote del castello a molti amici e soci d’affari. Nel 1978, quando Mr. Ball aveva 89 e non viaggiava più oltremare, diede le dimissioni come presidente della società per azioni e nominò per quel posto Raymond Mason, sotto la cui direzione il Castello venne sottoposto a ristrutturazioni radicali, che ne migliorarono tutti gli standard. Nel 1981 l’ex presidente americano Gerard Ford e sua moglie Betty furono ospiti dei Masons a Ballynahinch, così come l’ex primo ministro britannico James Callaghan. Ballynahinch ha subito molti cambiamenti dai giorni dei “feroci O’Flahertys” di oltre 700 anni fa. È stato la dimora di molta gente eccezionale e generosa. Ha visto la miseria – durante la Grande Carestia del 1847 vi si rifugiarono molte persone che stavano morendo di fame; ha visto una grande opulenza e feste sontuose, ma continuò a esistere a dispetto di tutto e oggi il Castello è luogo di relax per pescatori e hotel che coccola i suoi ospiti in modo personalizzato, professionale e col tocco amichevole del Connemara.
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actor, also stayed here, as did many other celebrities. The Irish Tourist Board (the forerunner of BórdFáilte) held the Castle until the early nineteen fifties when Mr. Noel Huggard took over the running of the Hotel in conjunction with Ashford Castle.
Mr. Huggard disposed of a large part of the estate, including the fisheries of Inagh and Derryclare, and sold Ballynahinch Castle and Fishery in 1957 to an American businessman, Mr. Edward Ball. Mr. Ball in turn sold turn sold shares in the Castle
to many friends and business associates. In 1978 when Mr. Ball was 89 and no longer traveling overseas he resigned as president of the corporation and nominated Raymond Mason for that post. Under his direction the Castle has
undergone extensive renovation, and allround standards have been improved. In 1981 the former President of America, Mr. Gerard Ford, and his wife Betty were guests of the Masons at Ballynahinch, as was former British Prime Minister James Callaghan. Ballynahinch has seen many
changes since the days of “the ferocious O’Flahertys” over 700 years ago. It has been the home to many great and generous people. It has seen hardship – during the Great Famine of 1847 it was shelter for many starving people; it has seen great opulence and lavish parties;
but, no matter what was placed in front of it, it lived on, and today the Castle takes a well-deserved rest as a leisurely retreat for the fisherman and a relaxing Hotel which caters for its Guests in a way that is personal, professional, and with the friendly Connemara touch.
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THE EVOLUTION OF FLY FISHING By Aleksandar Vr tarik > Photos: Aleksandar Vr taric and the cour tesy of The American Museum of Fly Fishing (Sara Wilcox, Director of Visual Communication)
It has been a long long time since early humans observed feeding fish and decided to use their hands and whatever available materials they could find around to try and create something that would look close enough to the real insect, to provoke the fish instinct and make it grab the artificial fly. In some theories first came dry flies, while some theories say that nymphs came first. Nobody knows for sure and the truth is, nobody ever will but one thing is for sure – from the very first documented history regarding fly fishing to this day fly fishing is and keeps on evolving. It is never the same and it keeps changing and it is not only fly fishing that is changing, but it happens to fly anglers as well. IT BEGAN AS A BASIC TECHNIQUE Men have used their skills and put up their efforts throughout recorded history, all in order to provide food for their families. The first recorded use of an artificial fly is often credited to the Roman Claudius Aelianus and it goes back all the way to the end of the 2nd century. He described how the Macedonian anglers on the Astraeus River used to catch fish: “...they have planned a snare for the fish, and get the better of them by their
fisherman's craft… They fasten red wool… round a hook, and fit on to the wool two feathers which grow under a cock's wattles, and which in color are like wax. Their rod is six feet long, and their line is the same length. Then they throw their snare, and the fish, attracted and maddened by the color, comes straight at it, thinking from the pretty sight to gain a dainty mouthful; when, however, it opens its jaws, it is caught by the hook, and enjoys a bitter repast, a captive.” If you read this carefully, you can see that some things basically remained the same – they had no reels back in the day, they came later on, but they used lines of the same lengths as rods and that is one of the most popularflyfishingrulestoday.Thecommonpracticeinmodern fly fishing is to use a leader that is the same length of a fly rod and the standard rod length today is 9 feet because it gives the most effective presentation of the fly. Things kept changing and evolving and anglers started using reels - a primitive reel was first cited in the book, "The Art of Angling" 1651.[7] Fishing reels first appeared in England around 1650, a time of growing interest in fly fishing. Slowly, it became obvious that fish are not only feeding on the surface but that they are also feeding under the surface and near the bottom, which led to creating different
È passato tanto tempo da quando i primi umani osservarono i pesci cibarsi e decisero di usare le mani e qualsiasi materiale disponibile per cercare di creare qualcosa che assomigliasse all’insetto reale per provocare l’istinto del pesce e fargli afferrare la mosca artificiale. Secondo alcune teorie le prime furono le mosche secche, mentre altre affermano il primato delle ninfe. Nessuno saprà mai la verità, ma quello che è certo è che – dai primissimi documenti di storia della pesca a mosca fino ad oggi - l’evoluzione è continua. La pesca a mosca non è mai la stessa e cambia incessantemente, come i pescatori. COMINCIÒ COME TECNICA DI BASE Gli uomini hanno da sempre usato le loro abilità e messo in campo i loro sforzi al fine di procurarsi cibo per la propria famiglia. La prima testimonianza di uso di una mosca artificiale è spesso attribuita al romano Claudio Eliano e risale alla fine del secondo secolo. Fu lui che descrisse come
i pescatori macedoni fossero soliti catturare pesci sul fiume Astreo: “...hanno ideato un’esca per il pesce e traggono il massimo profitto dalla propria abilità di pescatori… Legano della lana rossa…attorno all’amo, e fissano alla lana due piume che crescono sotto il bargiglio dei galli di colore cereo. La canna che usano è lunga meno di due metri, e la lenza è della stessa lunghezza. Poi lanciano la loro esca e il pesce, fatalmente e follemente attratto dal colore, sale in superficie, apprestandosi a catturare una gustosa preda; tuttavia, quando apre la bocca e fa per ingoiarla, viene preso all’amo e catturato.” Leggendo attentamente questo passo, si nota che alcune cose sono rimaste sostanzialmente uguali – all’epoca non avevano mulinelli, ma usavano code lunghe come canne e questa è oggi una delle regole più comuni della pesca a mosca. La pratica comune nella moderna pesca a mosca è usare un terminale della stessa lunghezza di una canna da mosca e la lunghezza standard della canna è oggi di 9 piedi,
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flies. It was George Edward Mackenzie Skues who pointed out that all those lovely rises that appear during the early stages of a hatch were caused by fish feeding on larvae and although his theories were often being laughed at and dismissed, Skues was a big thinker and slowly down the line, he righteoulsy earned his title of being the father of modern fly fishing. THE TIMES THEY ARE A'CHANGING Today, you might say that fly fishing became something completely different but if you take some time to think about it, you will easily come to the conclusion that the basics remained the same. So what changed? The essence is still the same, but
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today it is almost never about providing food for our families. Rather than that, fly fishing is getting away, it is returning to our very roots and instincts, going back to our own cores and being what we once were. Some modern anglers call it obsession, some call it a lifetime passion, some say it is a lifestyle and some go even further and call fly fishing an art. We are not hunters anymore and most of modern fly anglers will release the fish while the fish is still in the water. Waters are being cared of and fish are being protected. At least most anglers are trying to do that. Another great thing about modern fly fishing is that it is not reserved for men. Women do it as well and many of them are even more successful than mostmale anglers.Spendingtimein
perché rende più efficace la presentazione della mosca. Le cose continuarono a cambiare e ad evolvere e i pescatori cominciarono a usare i mulinelli – un mulinello primitivo fu citato per la prima volta nel libro "L’arte della pesca con la lenza" del 1651.[7] I mulinelli da pesca fecero la loro prima apparizione in Inghilterra attorno al 1650, un’epoca di crescente interesse per la pesca a mosca. Lentamente divenne ovvio che i pesci non si cibano solo in superficie, ma anche sotto la superficie dell’acqua e in prossimità dei fondali, il che portò alla creazione di mosche diverse. Fu George Edward Mackenzie Skues a far notare che tutte quelle belle risalite che appaiono durante le prime fasi di una schiusa erano causate da pesci che si cibavano di larve e, sebbene le sue teorie fossero spesso derise e ignorate, Skues era un grande pescatore e a poco a poco, giustamente, si guadagnò il titolo di padre della moderna pesca a mosca. I TEMPI STANNO CAMBIANDO Oggi si potrebbe dire che la pesca a mosca sia diventata qualcosa di completamente diverso, ma se ci riflettiamo, ci rendiamo conto che le fondamenta sono rimaste le stesse. Cos’è cambiato allora? L’essenza è sempre la stessa, ma oggi non si tratta quasi mai di procurare cibo alla propria famiglia. Piuttosto, pescare a mosca significa estraniarsi, risalire alle proprie radici e agli istinti primordiali, tornare all’essenza e a quello che eravamo un tempo. Alcuni pescatori moderni
la chiamano ossessione, alcuni la chiamano passione, altri dicono che è uno stile di vita e altri ancora vanno persino oltre e chiamano la pesca a mosca un’arte. Noi non siamo più cacciatori e la maggior parte dei moderni pescatori a mosca rilasciano il pesce quando è ancora nell’acqua. Le acque vengono preservate e i pesci protetti. Quantomeno la maggioranza dei pescatori cerca di farlo. Un’altra grande novità della moderna pesca a mosca è che non è riservata agli uomini. Anche le donne la praticano e molte di loro hanno persino più successo della maggior parte dei pescatori maschi. Trascorrere del tempo in mezzo alla natura è qualcosa che tutti desideriamo e di cui abbiamo bisogno, giovani e vecchi, uomini e donne. Oggi la pesca a mosca è più popolare che mai e la gente usa mosche per catturare svariate specie ittiche. Comprende viaggi, avventure, gastronomia, relax e sicuramente dà una buona scarica di adrenalina. Nel secolo scorso, persone come Brian O'Keefe, Lee e Joan Wulff, Mel Krieger, Lefty Kreh e Dave Whitlock hanno dato una svolta alla storia, promuovendo la pesca a mosca come sport e come occasione per viaggiare il mondo e incontrare altre persone. TROVARE L’EQUILIBRIO Che tu sia un purista della mosca secca che usa esclusivamente materiali naturali o un tipo eclettico che ama provare diversi materiali per legare mosche che prendano letteralmente
nature is something we all long for and we all need it, be it the young ones or the old ones, men or women. Today, fly fishing is morepopularthaneverandpeopleareusingfliestocatchmore fish species than ever before. It involves travelling, adventures, gastronomy, relaxation and it surely gives a good adrenaline boost. During the previous century, people like Brian O'Keefe, Lee and Joan Wulff, Mel Krieger, Lefty Kreh and Dave Whitlock changed the history once again. They promoted fly fishing as a sport of not only catching fish, but also a beautiful way to travel the world and meet other people. FINDING THE BALANCE Whether you are a dry fly purist who uses exclusively natural materials or an eclectic type of angler who likes to try different materials to tie flies that will catch literally anything that swims, things are different today then they were 30, 50, 100 or 500 years ago. Today we have everything and it doesn't take a lot to haveyourselftrapped.Therearethousandsofmaterialsandthe new ones show up on daily basis. New rods are being built all the time and each time they are better than the ones that were being sold a year ago. The same story goes with reel, waders,
fly tying materials, fly lines, you name it‌ It can be fun but that is not what fly fishing is about and it should never be. Evolution is inevitable with all the technology around and some things are definitely easier and more comfortable. It would hardly make sense today to cut a piece of tree and put on some furled horse hair and go fish on your favorite water, but finding a balance would make a lot of sense. There are many things out there that can be bought, be it the 3D nymph heads or realistic skin for streamers.Thereareflyreelsthatusethesamebreakingsystem as Formula 1 does and while those things might make things fun, going back to the roots might be even funnier. Believe it or not, you can still use one single material and tie a fly with it and it will catch fish. Try to be a little creative. Take a feather or two, open your drawers, see if there is something useful, check for anything you have that can become a fly. Find the right balance and let fly fishing be what it should be – enjoying nature and beingsatisfied. Everyone shouldkeepevolvingandtrymaking fly fishing better every day and that means leaving nature as it is, releasing fish as often as possible, using barbless hooks and materials that won't harm nature. Being responsible of nature and its habitats is as noble as it gets.
qualsiasi cosa nuoti, le cose oggi sono diverse rispetto a 30, 50, 100 o 500 anni fa. Oggi abbiamo tutto e non ci vuole molto per farsi irretire. Ci sono migliaia di materiali e ogni giorno ne appaiono di nuovi. Si costruiscono continuamente nuove canne, ogni volta migliori di quelle che venivano vendute un anno fa. La stessa storia si ripete con i mulinelli, gli stivali, i materiali per legare le mosche, le code, e così via… Può essere divertente, ma la pesca a mosca non è questo e non dovrebbe mai diventarlo. L’evoluzione è inevitabile con tutta la tecnologia che ci ruota attorno, e alcune cose sono decisamente più facili e più comode. Oggi non avrebbe molto senso tagliare un pezzo di albero, metterci sopra alcuni crini di cavallo arrotolati e con quelli andare a pescare sul proprio corso d’acqua preferito, ma trovare un equilibrio è fondamentale. Ci sono tante cose che si possono comprare, che si tratti di teste di ninfa in 3D o di pelli realistiche per
streamer. Ci sono mulinelli da mosca che adottano lo stesso sistema di frenaggio della Formula 1, ma se queste cose possono essere divertenti, tornare alle origini può esserlo persino di più. Che lo crediate o no, ancora oggi si può usare un solo materiale e legarci una mosca che catturi dei pesci, ci si può sforzare ad essere un po’ creativi. Prendete una penna o due, aprite i cassetti, vedete se c’è qualcosa di utile e controllate se qualcosa che avete può diventare una mosca. Trovate il giusto equilibrio e lasciate che la pesca a mosca sia quello che dovrebbe essere – godersi la natura ed essere soddisfatti. Ognuno dovrebbe continuare ad evolversi e cercare di rendere la pesca a mosca migliore ogni giorno, e ciò significa lasciare la natura così com’è, rilasciando i pesci il più spesso possibile, usando ami senza ardiglione e materiali che non nuocciano alla natura. Essere responsabili della natura e dei suoi habitat è la cosa più nobile che si possa fare.
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Huchen
! y fl e on th By Craig White
Huchen (Hucho hucho) and Taimen (Huchotaimen)aresoverycloselyrelated that some scientists even consider them assubspeciesofonefish.Thetwospecies are so similar that except for their distinct distribution, scientists could find no singleexternal characteristicthatclearly separates them. The only exception is the
coloration of the rear body third and the unpaired fins, which are usually more intensely red in Taimen than in Huchen. But they live far apart. The European Huchen occurs only in the drainage of the Danube river, the big tributary of the Black Sea. So the species is also called “Danube salmon”. Stocks now survive in
several small countries such as Bavaria, Austria, Slovakia, Romania, Slovenia, and Bosnia. The distribution of Siberian Taimen extends only slightly into the European continent in a few rivers of the Polar Urals and upper reaches of the Kama, a tributary of the Volga. It is a miracle that such almost identical fish
live in areas separated so far.
m is definitely realistic. Nowadays, a fish of 15 kg is large and 20 kg exceptionally big, but still single fish up to 30 kg are caught every few years. It takes about 15 and in rare cases up to 20 years for Hucho huchotoreachthatweight.Themaximum size depends on the river dimension – a small river of 10 m width will produce
fish of 15 kg maximum, a river of 100 m is suitable habitat for Huchen up to 30 kg. In some lowland rivers, juvenile Huchen can attain a 20 cm length even in the first year. The longer growing season in our temperate climate, compared to the cold continental winter climate in the range of Siberian Taimen, is the main reason
The maximum size of Danube salmon is somewhatsmallerthanSiberianTaimen. A dubious historical source from the year 1897 alleges two record catches of 60 kg fish in the Danube. But a historic maximum size of 50 kg and 1,60 – 1,70
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Il salmone del Danubio (Hucho hucho) e il taimen (Hucho taimen) sono così strettamente legati che alcuni scienziati li considerano persino come sottospecie di un unico pesce. Le due specie sono così simili che,salvo la loro diversa distribuzione geografica, gli scienziati non sono riusciti a trovare una sola caratteristica esterna che
li distingue chiaramente. L’unica eccezione è rappresentata dalla colorazione del retro del corpo e delle pinne non appaiate, che di solito sono più intensamente rosse nei taimen rispetto ai salmoni del Danubio. Vivono però in zone lontane. Il salmone del Danubio è presente solo nel drenaggio del fiume Danubio, il grosso affluente del Mar
Nero. Da qui deriva il nome “salmone del Danubio”. Ora ne sopravvivono degli stock in parecchie zone, per esempio in Baviera, Austria, Slovacchia, Romania, Slovenia e Bosnia. La distribuzione del taimen siberiano si estende solo in minima parte nel continente europeo, in alcuni fiumi degli Urali polari e nei tratti superiori del
Kama, un affluente del Volga. È un miracolo che pesci quasi identici vivano in aree così lontane.
veloce e della vita più breve del salmone del Danubio. Storicamente il salmone del Danubio si presentava principalmente insieme a pesci della famiglia dei ciprinidi come il Chondrostoma nasus, e il Barbus barbus. Questi pesci hanno compiuto lunghe migrazioni dal grande fiume Danubio per deporre le uova in affluenti più piccoli. Oggi il salmone del Danubio vive in territori più ristretti, nei tratti superiori dei fiumi alpini, dove si accompagna al temolo europeo, Thymallus thymallus, e alla trota fario, Salmo trutta. Più recentemente, la protezione del salmone del Danubio è stata da un lato facilitata anche dalla legislazione dell’Unione Europea. Dall’altro lato, è aumentata drasticamente la costruzione di dighe per sfruttare persino gli ultimi tratti di fiume ancora a flusso libero per la produzione di energia, di conseguenza il futuro dei pesci è lontano dall’essere al sicuro.
predatori che si cibano di grandi prede pare una sorta di contraddizione, perché lanciare mosche molto grosse (15-25 cm e oltre) è piuttosto difficoltoso, richiede buone abilità e attrezzatura ben bilanciata. Tuttavia, a mio parere, la pesca a mosca può essere davvero più produttiva dello spinning, soprattutto in fiumi di piccole o medie dimensioni. Questo è in parte dovuto al fatto che le mosche si muovono in modo più realistico rispetto alle esche artificiali da spinning. Inoltre, finché la pesca a mosca resta rara, i salmoni del Danubio non conoscono bene le mosche, come invece conoscono i pesci di gomma, le esche artificiali e i cucchiai.
La taglia massima del salmone del Danubio è un po’ inferiore a quella del taimen siberiano. Una fonte storica dell’anno 1897 riporta due catture record di pesci da 60 kg nel Danubio. Comunque è assolutamente realistica una taglia storica massima di 50 kg e 1,60 – 1,70 m. Oggi, un pesce da 15 kg è grosso e da 20 kg eccezionalmente grosso, ma anche adesso capita, ogni tanto, che venga catturato un esemplare fino ai 30 kg. Al salmone del Danubio occorrono circa 15, in rari casi 20 anni, per raggiungere quel peso. La taglia massima dipende dalle dimensioni del fiume – un piccolo fiume largo 10 m produrrà pesci da 15 kg al massimo, un fiume da 100 m è l’habitat ideale per salmoni del Danubio fino a 30 kg. In alcuni fiumi di pianura, i giovani salmoni del Danubio possono raggiungere i 20 cm di lunghezza persino nel primo anno di vita. La stagione di crescita più prolungata del nostro clima temperato rispetto ai freddi inverni continentali dei luoghi in cui vive il taimen siberiano è la ragione principale della crescita più
PESCARE A MOSCA IL SALMONE DEL DANUBIO La pesca a mosca dell’Hucho è ancora poco comune, però la sua popolarità è in rapida crescita. La pesca a mosca di grossi
Un ulteriore vantaggio importante della pesca a mosca è il seguente: quando un salmone del Danubio prende una mosca, le sue fauci si chiudono, serrandosi come se non stesse mordendo nulla. Quando si ferra, la mosca scivola tra le mandibole e la potenza dello strike si trasferisce direttamente alla punta dell’amo. Penetra nella dura bocca del salmone del Danubio molto più facilmente di quanto non facciano gli ami di un’ingombrante esca da spinning. Nel combattimento i salmoni
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for the faster growth and shorter life of Huchen. Historically,theDanubeSalmonoccurred mainly together with communities of cyprinid fishes such as nase, Chondrostomanasusandbarbel,Barbus barbus. These fishes accomplished long
FLY FISHING FOR HUCHEN Fly-fishing for Hucho is still rather uncommon, especially in the bigger rivers. But its popularity is growing rapidly. Fly fishing for large predators feeding on big prey does seem kind of contradictory, because casting very
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migrations from the big Danube river to spawn in smaller tributaries. Nowadays Huchen live more restricted to the upper, alpine river regions, where they are accompanied by European grayling, Thymallus thymallus, and brown trout, Salmotrutta.Mostrecently,theprotection of Huchen has on the one hand been
facilitated even by law of the European Union. On the other hand, the pressure to dam and use even the last free flowing river sections for energy production has drastically increased.
big (15-25cm and more) flies is rather difficult, demanding good skills and well-balanced gear. But in my personal opinion, fly fishing can actually be more productive than spinning, especially in small to mid-sized rivers. This is in part because flies move in a more realistic waythanartificialspinningbaits.Further,
so long as fly fishing is rare, Huchen don’t already know the order number of a fly in thefishingcatalogues,astheyoftenseem to do in case of the popular rubber fish, wobblers or spoons.
Therefore, the future of this fish is far from secure.
One more important advantage of fly fishing: When a Huchen takes a fly, his
del Danubio non riescono neppure a sfuggire tanto facilmente da una mosca leggera rispetto ad un’esca pesante. In entrambi i casi, si tratta di meno pesci persi. Non dimenticate mai di ferrare molto forte, preferibilmente due o tre volte, e possibilmente non sollevando la canna, bensì tirando direttamente con la mano
sinistra, come nella pesca a mosca in mare. Le seguenti raccomandazioni sull’attrezzatura da pesca a mosca e sulla strategia di pesca derivano principalmente da esperienze di pesca al salmone del Danubio, ma possono essere interessanti anche per quella al taimen. Come accennato, in alcuni casi
si può raccomandare l’uso di una mosca il più grande possibile. In altri casi – per es. in acque basse, in piccoli fiumi o in luoghi dove lo spazio retrostante il lancio è limitato e il lancio spey obbligatorio – le mosche più piccole, che possono essere presentate molto delicatamente, sono la scelta migliore.
Ci sono due modi per far arrivare una mosca alla profondità giusta per attirare un salmone del Danubio – usare mosche piombate o code affondanti. Certo il principio della pesca a mosca è lanciare col peso della coda, non col peso della mosca. Le mosche rese troppo pesanti sicuramente rovinano la gioia del lancio
e possono portare a dolorosi impatti del piombo o del tungsteno sul retro della testa del pescatore. Nondimeno, l’uso di mosche piombate fino a un massimo di 5 grammi può avere senso in piccoli fiumi con una forte corrente o con mosche da hucho molto fitte. Per esempio, i salmoni del Danubio amano trattenersi sul fondale,
sotto l’acqua che scorre veloce in cima a una pool. Un posto del genere può essere raggiunto solo con una mosca molto piombata,che affonderà fino alla profondità desiderata subito dopo aver toccato la superficie dell’acqua. Inoltre l’azione di jigging di una mosca piombata è efficace nell’ingannare tante specie di pesci,
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jaws will close and touch as he bites into virtually nothing. When you strike, the fly will slide between and into the jaws and the power of the strike directly transfers to the point of the hook. It will penetrate into the Huchen’s hard mouth much more easily than can the hooks of a bulky spinning lure. Nor can the fighting
Huchen shake off a light fly as easily as it can a heavy lure. Both mean fewer lost fish. Never forget to strike very hard, preferably twice or three times, and best not by lifting the rod but by a directlypulled strip strike with your left hand, just like in saltwater fly-fishing. The hard jaws of this predator demand a hard strike.
The following recommendations about fly-fishing gear and fishing strategy have been gained mainly from experiences Huchenfishing,butmaybeinterestingfor theTaimenfisheryaswell.Asmentioned, in some cases the use of a fly as big as possible can be recommended. In other cases – e.g. at low water in small rivers
or at places where back-cast space is limited and spey casting obligatory – smaller flies that can be presented very delicately are the better choice.
flies and sinking shooting heads on a spey rod. This way, also very big flies can be cast with only very little space to the caster’s rear. With such an outfit, you can swing a fly across in the perfect depth, and avoid snags because the line will swim deeper than the fly itself. Recently, fly fishermen in Europe also experiment with heavy Skagit lines and attached sinking tips, but personally I prefer Scandinaviantypeshootingheads.Athin, running line with braided core helps to achieve great distances and maintain direct contact to the fly.
There are two principal ways to catch a Huchen: you target it either in its holding lie or when it goes out to its feeding areas to hunt.
There are two ways to get a fly to the appropriate depth to attract a Huchen either use weighted flies or sinking lines. Of course, the principle of fly fishing is to cast with the weight of the line, not the weight of the fly. Flies made too heavy will definitely spoil the joy of casting, and can lead to painful impacts of lead or tungsten on the back of a fisherman’s head. Nevertheless, the use of weighted flies up to maximum 5 grams can make sense in small rivers with strong current or very tightly-spaced Huchen lies. For example, Huchen like to hold on the bottom under fast water at the head of a pool. Such a place can be reached only with a weighted fly, which will plunge to the needed depth right after it touches thewatersurface.Also,thejiggingaction of a weighted fly is effective to fool many species of fish, including Hucho. In contrast, fishing big rivers or spacious pools is more effective and definitely a lot more fun with more or less unweighted
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Fish flies for Huchen the way you would if fishing for big brown trout. Try to cast as close to obstacles as you can. When the water is not too cold, I often try to appeal the predator’s basic instincts and strip in the streamer with rather fast, short strips. If the risk of spooking the fish with the line is not too high, upstream casts and strippingdownstreamcanberewarding. But under most winter conditions, I recommend a cast angling downstream, followed by a slow presentation in the swing. The same applies at night – if you strip in too fast Huchen will miss the fly frequently in the dark.
To find a hunting Huchen, you will have to cover a lot more water, but if your fly meets a fish in a shallower area, e.g. the tail of a pool, chances are a lot better that this fish is actually in the mood to attack. If you are lucky, you will see or hear a hunting Hucho. In this case, it will be almost yours – but don’t be too sure! While fishing for Taimen in Siberia or Mongolia,theuseofmiceisverypopular, but it is not at all in Europe. Probably, the dietofHuchendependsmoreexclusively on fish. As a contrast, in some places such as Central Asian rivers, Siberian Taimen feed to a stronger extent on terrestrial prey, e.g. on grasshoppers, mice and other rodents. Nevertheless, the use of swimming mouse patterns would be definitely worth a try in Europe, too – there is still plenty of room for experiments in fly-fishing for Huchen. TheseasonforHuchofishingismainlylate autumn and winter. Spring and summer areclosedseasons.Thereissomedebate
compreso l’Hucho Per contro, la pesca in grandi fiumi o pool spaziose è più efficace e decisamente più divertente con mosche più o meno prive di pesi e teste da lancio (shooting heads) affondanti su canna spey. In questo modo si possono lanciare anche mosche molto grosse con pochissimo spazio dietro a chi lancia. Con un simile
equipaggiamento si può fare oscillare una mosca alla profondità perfetta ed evitare problemi, perché la coda andrà più a fondo rispetto alla mosca. Recentemente i pescatori a mosca in Europa sperimentano anche le pesanti code con annesse punte affondanti, ma io personalmente preferisco il tipo scandinavo. Una sottile running
aiuta a raggiungere grandi distanze e a mantenere il contatto diretto con la mosca. Le mosche per la pesca al salmone del Danubio vanno usate come se si stessero pescando grosse trote fario. Cercate di lanciare il più vicino possibile agli ostacoli. Quando l’acqua non è troppo fredda, io spesso cerco di fare appello agli istinti di
base del predatore e muovo lo streamer con strippate corte e piuttosto veloci.
i taimen siberiani si nutrono in misura maggiore di prede terrestri, per es. di cavallette, topi o altri roditori. Nondimeno, varrebbe sicuramente la pena di provare a usare anche in Europa modelli di topi. C’è ancora posto per tanti esperimenti nella pesca a mosca del salmone del Danubio.
il tardo autunno e l’inverno. La primavera e l’estate sono stagioni più difficili o di chiusura. Il dibattito è aperto sul perché i salmoni del Danubio siano apparentemente più facili da prendere in inverno piuttosto che in estate. In genere i fiumi dell’Europa centrale non ghiacciano. I pesci preda faticano a trovare da mangiare, si concentrano in certe aree per svernare
Nella pesca al taimen in Siberia o in Mongolia, l’uso di topi è molto popolare, ma non lo è affatto in Europa. Probabilmente la dieta dei salmoni del Danubio è basata in via più esclusiva sui pesci. Per contro, in alcuni posti, come i fiumi dell’Asia Centrale,
La stagione dell’Hucho è principalmente
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why it seems easier to catch Huchen in winter than in summer. Most years, central European rivers don’t freeze up. Prey fish hardly feed, concentrate in winteringareasandbecomelesseasyfor predatory fish to capture. So, the hunting and feeding period lasts longer before a satiated Huchen will swim back to its lie
and ignore even the most beautiful fly for days or even weeks. Huchen spawn in April or May, so they have to feed also in winter to be fit in spawning period. Not least, moreover, it can be easier for the fisherman to anticipate the hunting periods in winter. I presume that Huchen
hunt mainly at twilight and night in summer. Nevertheless, especially in winter,manyfisharecaughtduringtheday, even at bright sun. Maybe the warmth of the sunlightwhetstheHuchen’sappetite. Who knows for sure? After cold periods, a sudden change to warm weather is the time when we head to the river. Or dense
snowfall after days of bright sun. In small rivers, a rise of the discharge and slightly murky water will be perfect conditions to trick big, experienced Huchen who would ignore the finest fly at clear low water that enables them to perceive the fly and too often also the fisherman too
early. Ultimately, to catch one large fish of a meter or more is a truly formidable result for one year’s Huchen fishing.It is probably about the same magnitude as what many atlantic salmon fishermen can aspire. What may make the catch of a big Huchen even more desirable are
the adverse but compelling conditions that come with the fishing: short days, black ice on the roads, difficult walking in the snow, heavy flies, snags, days and days without any bite, but magical winter landscapes and the beauty of a truly unique predator as well.
e per i predatori diventano meno facili da catturare. Così il periodo in cui si nutrono e vanno a caccia dura più a lungo prima che un hucho sazio torni al suo rifugio e ignori persino la più bella mosca per giorni o persino settimane. I salmoni del Danubio depongono le
uova in aprile o maggio, dunque devono nutrirsi anche in inverno per essere in forma nel periodo di deposizione delle uova. Inoltre, soprattutto può risultare più facile per il pescatore prevedere i periodi di caccia in inverno. Presumo che i salmoni del Danubio vadano a caccia nell’ora del crepuscolo e di notte in estate.
Nondimeno, specialmente in inverno, molti pesci vengono catturati durante il giorno, persino col sole splendente. Forse il tepore della luce del sole stimola il loro appetito. Chi lo sa per certo? Dopo i periodi freddi, un improvviso cambiamento del tempo, con temperature più alte, è il momento in cui noi ci rechiamo sul fiume. Lo stesso
dicasi per un’intensa nevicata dopo giorni soleggiati. Nei fiumi piccoli, un aumento della portata e acque leggermente fangose saranno le condizioni perfette per trarre in inganno i grossi ed esperti hucho, che invece ignorerebbero la miglior mosca se l’acqua fosse bassa e cristallina, dando loro
la possibilità di riconoscere troppo presto la mosca e spesso anche il pescatore. In definitiva, catturare un grosso pesce di un metro o più è un risultato davvero formidabile. È probabilmente la misura cui possono aspirare molti pescatori di salmoni atlantici. Ciò che può rendere
la cattura di un grosso hucho ancora più desiderabile sono le condizioni avverse ma irresistibili che questa pesca comporta: giornate brevi, giorni e giorni senza abboccate, ma magici paesaggi invernali e in più la bellezza di un predatore davvero unico.
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Erlenhof
L’hotel Erlenhof offre l’accoglienza ideale per pescare nella famosa riserva del fiume Gail a Kotschach Mauthen, riserva adatta sia per principianti sia per esperti pescatori a mosca. L’hotel è situato vicinissimo al fiume ed è perfetto non solo per la pesca, ma anche per escursioni a piedi o in bicicletta. Erlenhof is the ideal hotel for fishing in the famous reserve of the Gail River in Kotschach Mauthen, a reserve suitable for beginners as well as for experienced flyfishermen. The hotel is located very close to the river and it is perfect not only for fishing, but also for hiking or cycling. www.erlenhof.at
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It’s no wonder that, throughout the ages, many fly fishermen have wanted to collect memorabilia and especially trophies from their trips. They’ve wanted to, somehow, materialize and preserve preciousmemories,notjustforbragging rights, but because the memory of a certain fish can be representative of who we are. It’s natural to cling on to those magical – and sometimes life-altering – moments, where you felt effortlessly connectedtoeverythingaroundyou,isn’t it? Very few things sum up a memorable experience as well as a trophy mount. Unfortunately, bringing back trophies from fishing trips has always been bittersweet. It has meant killing a fish. And not just any fish. Trophies, as the name suggests, are extraordinary fish in termsof sizeand age,andtakingtrophies out of any given fish population robs that fish population not only of an important spawner but also a carrier of “survivor”and “big-fish”-DNA. Nowadays,withcatchandreleasefishing being prevalent, the days of mounting
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dead fish on the wall are a thing of the past. With today’s modern camera and video equipment, fish documentation isn’t a complicated deal, and when done correctly it’s both fast and gentle on the fish. But what about those who would still like a trophy on the wall; for the memory and for the decorative qualities? AdvancedTaxidermyhavespecializedin creating the most beautiful fish replicas. All they need are measurements (length and girth) as well as a high-resolution image that shows the fish in its entirety. Thentheyarecapableofmakingthemost lifelike and realistic replicas – replicas that look more alive than ordinary skinmounts, that last longer and are more vivid and dramatic in appearance. We’ve sat down and had a word with the people behind Advanced Taxidermy about their vision, their craftsmanship and the demand for trophies in today’s fly fishing market. How did Advanced Taxidermy come about – and how was the initial idea / business concept sparked?
AdvancedTaxidermy’soriginsaresimple; two young teenagers with a passion for fishing, outdoors and art end up as school mates. A natural development, thus, was taxidermy. Working and learning together, they are self-taught in the art of taxidermy. With a knowledge of castingfromvarious art industries such as jewelry; the casting of fish parts was incorporated into conventionalfishtaxidermy.Castssuchas replicaheadsandfins,wereincorporated with bodies using the original skins. They then started molding whole fish, and the catch and release replica fish industry was born. Shawn and James are proud to be two of the pioneers of this industry in the world. Now, approximately 35 years later; Advanced Taxidermy have clients from all over the world. How hasthe fly fishingmarket responded to the possibility of getting trophy replicas done without having to kill fish? Fly fisherman have alwaysbeenstewards to conservation and practicing catch and release.Theyhavebeen,andare,someof our best clients.
Non c’è da stupirsi se, nel corso dei secoli, molti pescatori a mosca hanno voluto collezionare memorabilia e in particolare trofei dei loro viaggi non solo per avere un ricordo, ma perché la memoria di un certo pesce può essere rappresentativa di chi siamo. Purtroppo però ciò implica l’uccisione di un pesce, e non di un pesce qualsiasi. I trofei, come suggerisce il nome, sono pesci straordinari in termini di dimensioni ed età, e privano la popolazione ittica di un’importante riserva di uova. Oggi, con l’affermarsi della pesca catch and release, i giorni in cui si montavano pesci morti sulla parete appartengono al passato. Con le moderne attrezzature, macchine fotografiche e videocamere, documentare il pesce non è una faccenda complicata e, se fatta correttamente, è sia veloce che gentile nei confronti del pesce. Ma che dire di quelli che ancora vorrebbero un trofeo sulla parete, come ricordo o titolo decorativo? La tassidermia si è specializzata nella creazione di bellissime repliche di pesci.
Tutto ciò di cui questi professionisti hanno bisogno sono le misure (lunghezza circonferenza) un’immagine ad alta risoluzione che mostri il pesce nella sua interezza. A quel punto sono capaci di fare le repliche più realistiche e vicine agli originali – repliche che appaiono più vive delle consuete montature di pelle, durano di più e hanno un aspetto più vivido e drammatico. Ci siamo intrattenuti in una conversazione con chi pratica la tassidermia avanzata, per parlare della loro visione, dell’artigianalità e della richiesta di trofei nell’attuale mercato della pesca a mosca. Com’è nata la tassidermia avanzata – e come si è sviluppata l’idea iniziale / la concezione di quest’attività? Le origini della tassidermia avanzata sono semplici; due giovani teenager con la passione della pesca, della vita all’aria aperta e dell’arte finiscono per essere compagni di scuola. La tassidermia è stata così uno sviluppo naturale. Lavorare e imparare insieme, da autodidatti, l’arte della tassidermia.
Conoscendo l’arte della fusione da varie industrie artistiche come la gioielleria, la colata fatta per le parti del pesce è stata incorporata nella convenzionale tassidermia ittica. Le fusioni per le repliche di teste e pinne sono state lavorate con i corpi usando le pelli originali. Poi i due hanno cominciato a plasmare l’intero pesce, e così è nata l’industria delle repliche di pesci catturati con la tecnica del catch and release. Shawn e James sono orgogliosi di essere dei pionieri di quest’industria nel mondo. Ora, circa 35 anni dopo, la tassidermia avanzata ha clienti provenienti da ogni angolo del pianeta. Come ha risposto il mercato della pesca a mosca alla possibilità di avere delle repliche di trofei realizzate senza dover uccidere dei pesci? I pescatori a mosca sono sempre stati antesignani della conservazione e della pratica del catch and release. Sono stati, e sono, tra i nostri migliori clienti. C’è stato un generale spostamento verso una pesca a mosca più consapevole del benessere del pesce?
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Has there been a general shift towards fly fishermen being more conscious of the well-being of the fish populations out there? Again, as we stated before, in our experience, fly fishermen have always been thoughtful of conservation and practicing catch and release; so, it has been not so much of a shift, but something that was already being thought of.
on the situation, a molding material is determined(consistingbutnotlimitedto various resins and silicones) and poured over the side of the fish that is exposed. Once cured a structural support “jacket” is cast over top. When ready, the mold is turned over and once the bedding material is removed, the back half of the fish is cast in the same matter. A complete fish is generally a 5-piece mold.
Who is your typical fly fishing customer? Our fly fishing customer is the discriminatingsportsmanlookingfortop quality and service.
When a mold is ready for a cast, release agents are applied to the mold and resins are applied to the mold surface and then clamped together. Once cured the part is removed from the mold, seams are tooled and finished, glass eyes installed, themouthinteriorinstalled,finsattached. The “part” is then prepped, primed and the painting is started. Upon completion the finished fish is glossed and put in the display or habitat of our clients choosing.
Can you tell us a little bit about how you make your fish replicas? Making a mold and a fish replica is a marriage between science and art. A fresh fish is selected and prepped for casting the initial mold, which can then be used for future replicas. The stomach is removed and replaced with clay substitutes, all the paired fins are removed to be cast separately, and the mouth interior is molded. The prepped fish is half embedded in a bedding material in a chosen pose. Depending
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How long does it take to complete a fish replica – and how many people are involved? Inregardtothetime,eachprojectinvolves steps that are unique to that species of fish which will vary in completion time.
The same applies to the number of people involved. Each species has its own unique features, which determine the number of steps and people involved in its production. What kind of feedback are you getting from your customers? Advanced Taxidermy is blessed to have great clients, and many return clients. Quite often once a new client receives their first order, they want more pieces for their showrooms. What kind of advice can you give to catch and release fly fishermen out there, who would like to have one of their future catches made into a replica? The most important thing is the measurements of the fish; the length being the most important. If possible, getting the girth measurement is also useful. The next most important thing is the photos; you will need a couple great photos that illustrate the shape and colour of your catch. What isn’t as important is the weight of the fish, as it is not something that we require to make your replica.
In base alla nostra esperienza i pescatori a mosca sono sempre stati attenti alla conservazione e alla pratica del catch and release, dunque non è stato un vero spostamento, bensì qualcosa che era già in essere. Chi è il vostro tipico cliente nell’ambito della pesca a mosca? Il nostro cliente è lo sportivo esigente che cerca il massimo della qualità e del servizio. Puoi spiegarci un po’ come realizzate le repliche dei pesci? Realizzare uno stampo e una replica di pesce è un matrimonio tra scienza e arte. Viene selezionato un pesce fresco e lo si prepara per la fusione nello stampo, che poi può essere usato per repliche future. Lo stomaco viene rimosso e sostituito con surrogati d’argilla, tutte le pinne accoppiate vengono rimosse per fare una fusione separata e si fa la colata dell’interno della bocca. Il pesce così preparato è per metà incastonato in materiale da riempimento nella posa scelta. A seconda della situazione, si stabilisce un materiale di fusione
(consistente in, ma non limitato a, varie resine e siliconi) e lo si versa sul fianco del pesce esposto, poi una “copertura” strutturale di supporto viene fusa sulla sommità. Quando è pronto, lo stampo viene capovolto e, una volta rimosso il materiale di riempimento, la metà posteriore del pesce viene colata nello stesso modo. Un pesce completo è generalmente uno stampo da 5 pezzi. Quando uno stampo è pronto per una fusione, gli agenti di rilascio vengono applicati allo stampo e le resine vengono applicate alla superficie dello stampo, poi strette assieme. Una volta trattata, la parte viene rimossa dallo stampo, le giunture vengono lavorate e finite, si inseriscono gli occhi di vetro, si installa l’interno della bocca e vengono attaccate le pinne, poi si monta e si comincia a dipingerla. Al termine, il pesce finito viene lucidato ed esposto o inserito nell’habitat scelto dai nostri clienti. Quanto tempo ci vuole per completare una replica di pesce – e quante persone sono coinvolte? Riguardo al tempo, ogni progetto implica
dei passaggi che sono unici per quella specie di pesce e che influiscono sul tempo di completamento. Lo stesso vale per il numero di persone impiegate. Ogni specie ha le sue caratteristiche uniche, il che determina il numero di passaggi e di persone che lavorano alla sua produzione. Che tipo di feedback state avendo dai vostri clienti? La tassidermia avanzata ha la fortuna di avere un alto numero di clienti, e molti clienti di ritorno. Accade spesso che un nuovo cliente, dopo aver ricevuto il primo ordine, voglia più esemplari da esporre. Che consigli potete dare ai pescatori a mosca catch and release che desiderano una replica delle loro prede future? La cosa più importante è misurare il pesce, in particolare la lunghezza. Se possibile, è utile anche misurare la circonferenza. In ordine di importanza seguono le foto; servono un paio di belle foto che illustrino la forma e il colore della preda. Non così importante è invece il peso del pesce, perché non ne abbiamo bisogno per fare la replica.
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A un passo dal fiume Il fiume Sarca, che percorre tutta la Val Rendena, scorre proprio a fianco del nostro camping.
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The International Trade Show, for Fishing, Fly-Fishing and Aquaristics
2021
March 5 - 7, Messe Friedrichshafen
Il Po di Vitaliano Daolio Testo di Giorgio Cavator ti
Conosco Vitaliano da parecchi anni, la passione comune per le antiche attrezzature da pesca ci accomuna da molto tempo, inoltre il suo lavoro di guida di pesca nel fiume Po che scorre a mezz’ora da casa mia ha fatto sì che ogni tanto ci si vedesse in fiere o eventi legati alla pesca. La sua grande competenza e alcune battaglie sulla salvaguardia ambientale lo hanno incluso a pieno titolo nell’elenco dei personaggi legati alla storia della pesca in Italia. La richiesta di amici nordeuropei di scattare qualche fotografia sulla pesca al siluro a mosca mi ha dato l’opportunità, insieme all’amico Omar, di passare una giornata di pesca con Vitaliano nel suo ambiante
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naturale, il Po. Dopo una splendida visita al suo acquario di 70 vasche contenenti pesci autoctoni, che da parecchi anni gestisce faticosamente e con pochi aiuti dalla provincia, siamo andati a pesca di aspi e siluri in un caldo pomeriggio di luglio. L’acquario è costantemente visitato da scolaresche ed è incredibile e vergognoso che Vitaliano sia così poco supportato dagli enti locali! L’atmosfera del grande fiume lascia sempre incantati e viverla con le storie di Vitaliano mentre guida la barca rendono la giornata indimenticabile. Ascoltare le storie di pesca agli storioni giganti negli anni ‘50, oppure di siluri grandi come la barca sfuggiti per un soffio o
I have known Vitaliano for several years, and our common passion for old fishing gear has been a factor in uniting us for a longtime.Moreover,wemeeteverynowandthenatexhibitions or fishing events, thanks to his work as a fishing guide on the Po River, whichflowslessthanhalfanhourfrommyhome. Hisgreat competence and some battles for environmental protection have included him in his own right in the list of personalities connected with fishing in Italy. The request from some NorthEuropeanfriendstotakesomephotographsofcatfishflyfishing gave me and my friend Omar, the opportunity to spend a day fishing with Vitaliano in his natural environment, the Po River.
After a wonderful visit to his aquarium of 70 basins containing autochthonous fish, which he has managed with some difficulty for several years with not much support from the province, we went fishing for winders and catfish on a hot July afternoon. The aquarium is constantly visited by schoolchildren and it is incredible and shameful that Vitaliano has so little support from local authorities! The atmosphere of the big river is always enchanting and living it with Vitaliano’s stories, while he was steering the boat, made the day unforgettable. It was really exciting to listen to fishing stories from the 1950s about giant catfish, or catfish as big as the boat, which barely escaped,
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di salvataggi di persone incaute lungo il fiume è veramente emozionante. Vitaliano conosce ogni tratto di fiume alla perfezione e alla fine del pomeriggio , oltre ad un paio di siluri giganteschi, abbiamo catturato aspi pescando a galla e un paio di lucci perca sopra al mezzo metro. Un incantevole pomeriggio insieme ad una leggenda del fiume. Vitaliano ha da poco pubblicato un libro sulla storia del grande fiume insieme a Stefano Rotta, un giornalista di Lodi. Il libro è corredato da fotografie a colori di Luca Pezzani, Paolo Ribolini e Lilluccio Bartoli. Il libro è un romanzo, la storia di un padre che si accosta al Po trascinato dal figlio di dieci anni, che
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vuole andare a pescare. E' il bambino, così, che porta l'uomo adulto a ritrovare le sue radici. Uscendo sul Po e parlando con il barcaiolo, lo stesso Vitaliano, e con un vecchio, il padre scopre il Grande Fiume del passato, ma anche quello di oggi, con l'inquinamento, le spese inutili e quelle lesinate, i pesci che sono scomparsi e i siluri che furoreggiano, il turismo che c'è e non c'è e che potrebbe esserci. E impara a conoscere la natura tutta particolare della golena, quell'ambiente fiabesco perché unico, che non è né terra né acqua, perché cambia da una stagione all'altra. Addirittura da un giorno all'altro le piogge o le nevi che si sciolgono sulle Alpi o gli Appennini
or about incautious people rescued along the river. Vitaliano perfectly knows every stretch of the river and in the late afternoon, in addition to a couple of giant catfish, we caught some winders by surfcasting as well as a couple of pikeperch that were more than half a meter long. That was a fascinating afternoon together with a legend of the river. Vitaliano has recently published a book on the history of the big river, together with Stefano Rotta, a journalist from Lodi. Accompanied by colourphotographsbyLucaPezzani,PaoloRibolini and Lilluccio Bartoli, the book is a novel. It is the story of a father who approached the Po River in the steps of his ten-year-old son, who wanted to go fishing. Thus the child brought the adult man back to his origins. Going out on the Po and talking to the boatman, who is Vitaliano himself and an old man, the father discovered the Big River of the past, butoftodaytoo,withitspollution,uselessexpenses and scrimped ones, disappearance of some fish species, booming of catfish, and tourism coming, going and possibly expanding. And he got to know the peculiar nature of the floodplain, that fabulous unique environment which is neither land nor water, because it changes from one season to the next. At any time, rains or snow melting on the Alps
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possono far salire il Po coprendo i sabbioni e allagando i pioppeti. Ma, con la stessa rapidità, l'acqua scende. Oppure no, e la piena dura mesi. Il libro è anche un romanzo di formazione, del bambino e anche dell'uomo. Succede spesso, ed è sempre commovente, quando un padre e un figlio maschio trovano l'occasione per condividere un'esperienza forte. Stavolta lo snodo è rappresentato dal Po con tutto quello che significa, tra memorie, rimpianti e speranze. Negli ultimi due anni si sono riviste le alborelle e anche il persico reale. E' un grande segnale. Stefano Rotta, all’età di 17 anni, con un amico decise di navigare il Po fino al Delta, dormendo
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sulle sponde con una tenda insieme ad un amico. Fu colto da un temporale fortissimo, la grandine lanciava proiettili di ghiaccio. La tenda fu spazzata via, la barca trascinata dalla corrente. Fu Vitaliano, prima di tutti, a trovarli e metterli in salvo. Passarono gli anni e Stefano rincontrò Vitaliano; oltre ad un amicizia nacque l'idea del romanzo. Una giornata all’acquario del Po e una battuta di pesca con Vitaliano non è solo cercare di catturare qualche pesce, è un’ esperienza unica vissuta insieme a chi ha partecipato personalmente alla storia della pesca in Italia.
or Appennines can increase the level of the Po, covering the sandylandsandfloodingthepoplarwoods.However,thewater recedes just as rapidly. If not, then the flood lasts for months. The book is also a Bildungsroman both for children and adults. It often happens, and is always touching, when a father and a son find the opportunity to share a strong experience. This time the turning point is represented by the Po River with all that it means in terms of memories, regrets and hopes. Common bleaks and also the perch have reappeared in the last two years, and it is an important sign. When he was 17 years old, Stefano Rotta decided to sail on the Po River up to the Delta together
with a friend, and they slept along the banks in a tent. They were struck by a very heavy rainstorm, with the hail throwing ice bullets. The tent was blown off and the boat was driven out by the current. Vitaliano was the first to find and save them. Years passed and Stefano met Vitaliano again; they became friends and the idea of the novel was born. A day at the aquarium on the Po River and a fishing trip with Vitaliano were not events only to try to catch some fish. They were also unique experiences lived together with one who had personally contributed to the history of fishing in Italy.
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FISHING AND ART
George Morland di Riccardo De Stabile Immagini tratte dal libro "Images of Angling" di David Beazley
George Charles Morland (1763-1804) was only 41 when he died. He was taken ill locked up in a “Sporting house”, a place where debtors were held until they paid off their debts- or were sent to court. An inquest recorded that he “died in a custody by the visitation of God”, more a judgement than a diagnosis. For some years he had walked an unsteady line between art and alcohol and was rarely far for trouble, usually money trouble.
But he had few illusions about himself: he suggested that his own tombstone should read “ Here lies a Drunken Dog”. Whateverhispersonalsdemons,Mortlandhasbeenrecognised as “probably the most prolific and naturally talented painter of English country life of his period”. His work at its best captures life with honesty, charm and technical virtuosity. Many an art crities has commented warmly on his legacy, as, for example,
George Charles Morland (1763-1804) morì a soli 41 anni. Venne rinchiuso in una “Sporting house”, un posto in cui i debitori venivano tenuti finché non avevano saldato i loro debiti o venivano mandati a processo. Un’inchiesta stabilì che “morì sotto custodia per causa divina”, il che suona più come un giudizio che come una diagnosi. Per alcuni anni era stato in bilico tra l’arte e l’alcool e raramente era lontano dai guai, che di solito erano problemi finanziari. Però si faceva poche illusioni su di sé: suggeriva di scrivere sulla sua tomba “Qui giace un ubriacone”. Al di là dei suoi demoni personali, Mortland è stato riconosciuto come “probabilmente il più prolifico e talentuoso pittore della vita rurale inglese del suo tempo”. Il meglio della sua opera coglie la vita con onestà, fascino e virtuosismo tecnico. Molti critici d’arte hanno rilasciato commenti appassionati sulla sua eredità, per esempio WE Henley:“In tutta l’arte britannica ci sono poche cose migliori di un buon Morland”. E certo, quando si tratta di arte legata alla pesca con la mosca, lui ci ha lasciato un’immagine indimenticabile. Nacque nel 1763 a Haymarket, nel cuore della Londra georgiana, nel bene e nel male. Allora, così come ora, Haymarket era una strada di intrattenimenti, con teatri e negozi alla moda, vicini a bettole e case dalla dubbia reputazione. Suo padre, Henry Robert Morland, era un pittore e incisore notevole e sua madre era francese. Henry aveva fatto bancarotta l’anno prima della nascita del figlio, a causa di investimenti sconsiderati. Forse George ereditò dal padre sia il talento artistico, sia la sconsideratezza nel gestire il denaro. La natura artistica di Morland fu chiara fin dalla tenera età e a 14 anni cominciò un apprendistato col padre che durò fino ai 21 anni. Henry diede al figlio solide basi nel disegno e nella pittura, tanto che lui espose alcuni suoi quadri alla Royal Academy a soli 15 anni e si fece notare da pittori in voga come Sir Joshua Reynolds e George Romney, il quale gli chiese di fargli da assistente. Morland però era deciso a mettersi in proprio, cosa che fece nel 1784 o 1785, producendo la maggior parte delle sue opere migliori nel decennio seguente. I suoi dipinti erano estremamente popolari e molto richiesti per farne stampe, che si vendevano bene. Nella sua breve carriera George Morland fece circa 4000 dipinti, che rappresentavano tutti gli aspetti della vita e dei passatempi di campagna, ma di questi forse solo 10 o 12 riguardavano situazioni si pesca. Gli ultimi anni di Morland non furono felici. La fine arrivò nel 1804, quando gli ufficiali giudiziari vennero a prenderlo per portarlo alla casa di confino in Eyre Street, nei famigerati Coldbath Fields della zona Clerkenwell di Londra. Lì ebbe un attacco e morì pochi giorni dopo. La sua povera moglie, Ann, morì quattro giorni dopo il marito all’età di trentasette anni, senza dubbio esaurita dai suoi eccessi.
WE Henley: “In all the range of British art there are few things better than a good Morland”. And certainly when it comes to angling art he has left us one of the most unforgettable images ever created. He was born in 1763 in the Haymarket, at the heart of all that was both good and bad in Georgian London. Then as now Haymarket was a street of entertainment, lined with theatres and fashionable shops, but with drinking dives and houses of ill-repute close-by. His father, Henry Robert
He caught the attention of such leading painters as Sir Joshua Reynolds and George Romney, and the latter offered him an assistantship. But Morland was determined to set up on his own, which he did in 1784 or 1785, and he produced most of his best work in the decade that followed. His painting were extremely popular and much in demand for making into prints. These sold well, both at home and on the continent. In his short career George Morland completed some 4000 pictures, covering all aspects of rural life and leisure, but of these perhaps only 10,
Morland, was a considerable painter and engraver, his mother wasFrench.Henryhadbeendeclaredbankrupttheyearbefore his son’s birth, the result of some reckless investments. Perhaps George inherited both his carelessness with money and his artistic talent from his father. Morland’s artistic nature was obviousfromanearlyageandat14hebegananapprenticeship with his father that continued until he was 21. Henry gave his son a solid grounding in drawing and painting, and he was only 15 when some of his pictures went on show at the Royal Academy.
12 were of angling situations. Morland’s last few years were not happy. The end came in 1804 when the bailiffs came for him and took him to the sponging-house in Eyre Street, in the ominously named Coldbath Fields in the Clerkenwell area of London. While there, he was seized by a fit from which he died a few days later. His poor wife, Ann, died four days after her husband at the age of thirty-seven, no doubt exhausted by his excesses.
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di Riccardo De Stabile
M ay Fly
Halford has traditionally been credited with the invention of the technique of fishing upstream with a dry fly, even if he has never claimed this merit. He simply perfected preexisting methods and became the “guru” of this art. He was inspired by other famous fishermen like S. Marryat, H. S. Hall, Power, Sanctuary, Holland, Hammond, Currel, etc., who had written about or practiced this technique before him. It is to this group of fishermen that we owe a lot of what we know today about dry fly fishing, and the imitation which best embodies this philosophy is the May fly. Halford was not only a stickler for fishing upstream, but also established a set of rules. In 1886 Halford’s definition of May fly
fishing was as follows: “…presenting to the rising fish the best possible imitation of the insect on which he is feeding.” He set five conditions: • finding a fish feeding on ephemera Danica on the surface • presenting to the fish a good imitation of the natural insect, both as to size and color • presenting the imitation in its natural position, floating • putting it lightly on the water, so that it floats accurately over
Tradizionalmente si attribuisce ad Halford l’invenzione della tecnica di pesca a risalire con la mosca secca, anche se egli non si è mai riconosciuto tale merito. Semplicemente perfezionò metodi pre-esistenti e divenne il ‘guru’ di quest’arte. Egli si ispirava ad altri pescatori famosi come S.Marryat, H.S.Hall, Power, Sanctuary, Holland , Hammond, Currel ecc, che avevano scritto o praticato prima di lui questa tecnica. È a questo gruppo di pescatori a cui dobbiamo molto di quello che sappiamo oggi sulla pesca a mosca secca e tra queste l’imitazione che meglio incarna questa filosofia è la mosca di maggio. Halford non fu solamente un accanito sostenitore della pesca
a risalire, ma stabilì anche una serie di regole. Nel 1886, la definizione di Halford della pesca con la mosca di maggio era la seguente: ‘…presentare al pesce che sta bollando l’imitazione migliore possibile dell’insetto di cui egli si sta nutrendo.’ Egli fissò cinque condizioni: • trovare un pesce che si sta nutrendo di ephemera Danica in superficie • presentargli una buona imitazione dell’insetto naturale, sia
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the fish without dragging has remained there, but is always more rarely observed in other • the four previous points should be fulfilled before the fish areas. catches sight of the angler and his rod. It must be said that this attitude can result to a sort of snobbishness that still persists in some clubs. But honestly, if I Halford’s five points could be considered as already clear and must choose between a series of rules dictated by competence detailed enough, but he and his followers went beyond. They and knowledge of the river and law of the jungle often found wereindeedcalled“ultra-purists”andwerepersuadedthatyou in our rivers, but also in places considered as the Mecca of must cast the fly exclusively to the then rising fish and not into fly fishing, like the Ribnic or even the Copper in BC, where the water without having previously observed your potential everybody undertakes fishing in front of you or between you prey. Today this tradition is very much alive in the English Chalk and your travelling companion, then I’ll choose the first option. Streams, and in particular the educated approach to the river I have recently been both in BC and the Ribnic, and then on the
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per taglia che per dimensioni • presentarglielo nella sua posizione naturale e galleggiante. • lanciarlo nell’acqua delicatamente, in modo che galleggi senza dragaggi • fare in modo di compiere tutto ciò di cui sopra prima che il pesce abbia l’opportunità di vedere il pescatore o la canna. Si può ritenere che i cinque punti di Halford siano già abbastanza chiari e particolareggiati, ma egli e i suoi seguaci andarono oltre. Essi infatti, chiamati ‘ultra puristi’, erano convinti che si dovesse lanciare la mosca esclusivamente al pesce che stava bollando in quel momento e non lanciare
nell’acqua senza avere prima osservato la potenziale preda. Oggi si ritrova molto di questa tradizione nella zona dei Chalk Stream inglesi, e soprattutto rimane l’approccio educato al fiume che vedo sempre più raramente in altre zone. Va detto anche che questo atteggiamento può dar luogo ad una forma di snobismo che in qualche club permane tuttora, ma sinceramente, se devo scegliere tra una serie di regole dettate dalla competenza e conoscenza di un fiume o la legge della jungla, che trovo spesso nei nostri fiumi ma anche in luoghi considerati la mecca della pesca a mosca come il Ribnic o addirittura il Copper in BC, dove tutti si mettono a pescare davanti a te oppure si infilano fra te e il tuo compagno
English chalk streams, Test and Avon, and I must say that there is a huge difference; on the Copper in BC, which is a wonderful steelhead river, the pontoons that stop and fish in front of you without any respect as well as the long line of cars queueing in the morning spoil the atmosphere that should be around fly fishing. Then on the Ribnic River, hordes of anglers that have just come out of fishing clubs and improvised instructors with 10 medals on their chests, dash before you with no idea of what they are doing. Most of all they are without good manners. AndthentherearetheEnglishchalkstreams,wherethedelicate
approach to the river is essential, everything is based on the culture of mutual respect and you are not obsessed with catches at any cost. I think that much of the responsibility lies with those who manage the waters, often transformed into golden geese and completely against nature, and also with those who teach fly fishing. It is often only a different method, a simple fishing technique to teach, and without the consciousness that there are many other nuances involved in fishing. Is it perhaps today’s trend, the constant desire to reach the target rapidly without effort, that has led us to fish on an 11-foot rod with a nymph without a tail and without knowing how to cast it?
di viaggio, allora scelgo la prima. Recentemente sono stato sia in BC che nel Ribnic e poi nei chalk stream inglesi Test e Avon e devo dire che la differenza è abissale; nel Copper in BC, fiume splendido da Steelhead, sia i pontoon, che si fermano davanti a te a pescare senza rispetto, sia la lunga fila di auto la mattina stanno rovinando l’atmosfera che invece dovrebbe esserci intorno alla pesca a mosca. Sul Ribnic poi frotte di pescatori appena usciti da club di pesca e istruttori improvvisati con 10 medaglie sul petto si fiondano davanti a te senza idea di quello che stanno facendo, ma soprattutto senza educazione.
E poi ci sono i chalk stream inglesi dove l’approccio delicato al fiume è essenziale, dove la cultura del rispetto reciproco è alla base di tutto e dove non si è ossessionati dalla cattura a tutti i costi. Credo che molta responsabilità sia di chi gestisce le acque, spesso trasformate in galline dalle uova d’oro e completamente snaturate, ma anche di chi insegna a pescare a mosca. Spesso è solo un metodo diverso, una semplice tecnica di pesca da insegnare, spogliata della consapevolezza di tante altre sfumature che la pesca a mosca prevede. Sarà forse la tendenza di questi tempi, sempre a volere raggiungere il traguardo velocemente senza faticare, che ci ha portati a pescare con canne da 11 piedi a ninfa senza la coda e senza sapere lanciare?
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fly away
SUPER NATURAL ADVENTURES Il Deep Creek Lodge ĂŠ situato a Terrace in British Columbia nel cuore della regione dello Skeena, vicino ai migliori fiumi per la pesca alla Steelhead e ai cinque salmoni del Pacifico. Nel lodge a conduzione famigliare, troverete un ambiente confortevole e accogliente in cui potrete gustare la nostra famosa autentica cucina Italiana. Un posto perfetto per le vostra vacanza di pesca in famiglia, con amici oppure da soli. The Deep Creek lodge is located in Terrace British Columbia in the heart of the Skeena region, close to the best rivers for Steelhead and Pacific Salmon fishing. At the Lodge in a family atmosphere you will find a clean and comfortable accommodation and taste our famous home made Italian and International cuisine. The perfect place for your fishing holiday with family or friends.
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interview
MANAGEMENT OF A FLOATING LODGE Intervista a Dario Arrieta, direttore del Dorado River Cruiser
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> Dario, raccontaci un po’ la tua storia. Ho cominciato a fare da guida e a lavorare nel turismo collegato alla pesca nel 1997 in Patagonia, lavoravo principalmente nella Patagonia del nord e centrale, da San Martin de los Andes a Esquel, Cile. Ho avuto la fortuna di poter lavorare e fare da guida in molti dei migliori lodge di pesca dell’Argentina e del Cile. Quando ero a Bariloche sono stato, per un periodo di tempo, segretario dell’Associazione delle Guide di Pesca Professioniste del Parco Nazionale Nahuel Huapi, ed ero incaricato di una parte delle istruzioni da dare alle guide di pesca del Parco Nazionale. Nel 2002 sono riuscito a mettere in piedi la mia piccola attività "Fly Fishing Why Not?" , specializzata nell’organizzazione di spedizioni di pesca a mosca in vari fiumi. Oltre alla stagione delle trote in Patagonia, ho organizzato viaggi di pesca in Brasile per pescare il peacock bass e la payara e in diverse parti del Venezuela per pescare tarponi, bonefish, lucci ecc. Tra il 2002 e il 2011 ho viaggiato periodicamente con diversi gruppi per pescare i dorado in Argentina, specialmente nella mia città Arroyo Seco, dove lavoro ora. Nel 2014 ho avuto l’opportunità di fare da guida in Bolivia, nel Parco Nazionale Isiboro, nella foresta pluviale amazzonica della Bolivia, per il progetto Tsimane per la pesca dei dorado. Nel 2012 sono tornato dalla Patagonia per vivere ad Arroyo Seco, molto vicino al fiume Parana, con l’idea di dedicarmi alla pesca del Dorado, dando al turismo un prodotto di qualità. Già lavoravo all’Estancia Laguna Green da novembre ad aprile e da maggio a ottobre, facevo da guida per i dorado nella mia città, dunque avevo un sacco di esperienza da trasmettere e ho iniziato addestrando nuove guide, dando istruzioni sul lancio e la costruzione di mosche. Quando lavoravo all’Estancia Laguna Verde, molti clienti mi chiedevano della pesca al dorado e poco a poco mi è venuta l’idea di intraprendere qualcosa con l’Estancia Laguna Verde e alla fine del 2016 abbiamo deciso di avviare il progetto Golden Dorado River Cruiser.
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> Hi Dario, tell us about yourself and your working experiences. I started to guide and work in tourism related to fishing in Patagonia in 1997, I worked mostly in North and Middle Patagonia from San Martin de los Andes to Esquel. I was fortunate to be able to work and guide in several of the best fishing lodges in Argentina and Chile. During my years in Bariloche I was secretary of the Association of Professional Fishing Guides of Nahuel Huapi National Park, and was in charge of part of the instructions of fishing guides of the National Park. In 2002 I was able to set up my small business "Fly Fishing Why Not?" Specialized in organizing fly fishing expeditions on different rivers. Beside the trout season in Patagonia, I organized fishing trips to Brazil to fish PeacookBassandPayarasandtodifferent parts of Venezuela to fish tarpon, bonefish, jacks etc. Between 2002 and 2011 I traveled periodically with different groups to fish Dorados in Argentina and especially in my city Arroyo Seco where I am working now. In 2014 I had the opportunity to guide in Bolivia, in the Isiboro National Park, in the Bolivian Amazon rainforest, in the Tsimane project to fish Dorados. In 2012 I came back from Patagonia to live in Arroyo Seco, very close to the Parana river, with the idea of dedicating
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myself to the fishing of El Dorado and providing tourism with a quality product. I was already working at Estancia Laguna Green from November to April and from MaytoOctober,IwasguidingforDorados in my city, so I had a lot of experience to pass on and I began training new guides, giving instructions on casting and tying golden flies. When I was working at Laguna Verde, many clients asked me about Dorado fishing and little by little the idea of doing something with Laguna Verde for fishing for Dorados on the Argentine coast came to my mind. At the end of 2016 we decided to start the Golden Dorado River Cruiser project. > Why a floating lodge? Thinking about the different quality options for Dorado fishing in Argentina, the first idea was to build a Lodge in Alto Parana, then I thought of organizing fishing trips touching many interesting spots. At that time I asked a recognized US operator his opinion about Dorados fishing in Argentina, he replied that the market was good but everyone offered the same places and that long distances had to be done to fish. Then I had the idea to set up the first Hotel Boat of Argentina that could move to different points looking for the Gold. Several surveys were carried out at different fishing points and we realised that we could offer something different from what was already in Argentina.
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> Perché un lodge galleggiante? Riflettendo sulle diverse opzioni di qualità per la pesca al dorado in Argentina, la prima idea fu quella di costruire un Lodge nell’Alto Paranà, poi pensai di organizzare viaggi di pesca che toccassero diversi punti d’interesse. A quel tempo chiesi a uno stimato operatore americano la sua opinione sulla pesca dei dorado in Argentina e lui rispose che il mercato era buono, ma tutti offrivano gli stessi posti e c’erano da percorrere lunghe distanze per pescare. Fu così che mi venne l’idea di avviare il primo hotel su barca dell’Argentina, che potesse muoversi verso luoghi diversi in cerca dei pesci dorati. Dopo parecchie indagini svolte su diversi punti di pesca, ci siamo resi conto che potevamo offrire qualcosa di diverso da quello che già c’era in Argentina. 3 VANTAGGI IMPORTANTI DEL LODGE SU IMBARCAZIONE: 1) È situato nel luogo stesso di pesca, con la possibilità di spostarsi dove fa comodo in base alla domanda di pesca. In estate le giornate sono molto lunghe, calde e stancanti; essere alloggiati su una barca consente di riposarsi dopo la pesca. In inverno le giornate sono più brevi ed essere alloggiati nell’area stessa in cui si pesca dà la possibilità di sfruttare al massimo la giornata. 2) Le giornate di pesca sono piene, perché si può pescare presto il mattino e finché il sole non tramonta, sempre nel luogo migliore e nella parte migliore della giornata. Oltre a essere lontani dalle città, c’è il vantaggio di pescare sempre in acque pubbliche, ma assolutamente senza pressione di pesca (in Argentina non ci sono acque private per la pesca al dorado). 3) La barca presenta tutti i comfort di un Boutique Hotel situato nel cuore del delta del fiume Paranà. È un’esperienza senza eguali, le albe e i tramonti sono unici e lo staff rende la vita a bordo della Parana Gipsy qualcosa da ricordare. Molti pescatori smettono di pescare nel tardo pomeriggio per godersi la vita a bordo, contemplando un tramonto e sorseggiando un eccellente Malbec. Ben detto, Dario, noi c’eravamo lo scorso gennaio e possiamo confermarlo.
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3 IMPORTANT POINTS OF A HOTEL BOAT: 1) It is located in the same fishing place, with the possibility of moving to where it suits according to the demand for fishing. In summer the days are very long, hot and tiring; being housed in a boat allows you to rest after fishing. In winter the days are shorter and being housed in the same fishing area you can make the most of the day. 2) Fishing days are full since you can fish early in the morning until the sun goes down, always in the best place and in the best time of day. In addition to being far from cities, you always fish in public waters but with zero fishing pressure. (there are no private waters for Dorado fishing in Argentina). 3) The boat has all the comforts of a Boutique Hotel, housed in the heart of theParanariverdelta.Itisanunparalleled experience, sunrises and sunsets are unique and the staff makes life on board the Parana Gipsy something to be remembered. Many fishermen stop fishing late in the afternoon to enjoy life on board while watching a sunset and sipping an excellent Malbec. Well said, Dario, we were there last January and can confirm that.
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Guglielmo Ciregia
n a d Su
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Il Sudan è diviso longitudinalmente dal Nilo in due metà: orientale e occidentale. La popolazione del Sudan è una combinazione di abitanti autoctoni della valle del Nilo e di discendenti di immigrati dalla Penisola arabica. La stragrande maggioranza della popolazione oggi abbraccia l'Islam a nord, ma ci sono forti concentrazioni di cristiani a sud. Il nome Sudan deriva dall'espressione araba Bilad alSudan, ossia "Paese degli uomini neri". La popolazione del Sudan ha una lunga storia fin dall'antichità, che si intreccia con la storia dell'Egitto. Il Sudan ha sofferto diciassette anni di guerra civile, durante la guerra civile sudanese (1955-1972), seguita dalla seconda guerra civile sudanese (1983-1998) tra il governo centrale del Sudan e il SPLA/M del Sudan del sud. A causa delle continue lotte politiche e militari, il Sudan è stato sequestrato in un incruento colpo di Stato dal colonnello Omar al-Bashir, nel 1989, che si proclamò presidente del Sudan. La guerra civile si è conclusa con la firma di un accordo globale di pace che ha concesso l'autonomia a quella che allora era la regione meridionale del paese. Dopo
il referendum del gennaio 2011, il Sudan del Sud si è separato il 9 luglio 2011 con il consenso del Sudan. Nel 2019, a fronte di massicce proteste popolari che chiedevano le dimissioni di al-Bashir, l'esercito sudanese ha destituito il presidente tramite un colpo di Stato, assumendo transitoriamente il controllo del paese. A seguito di un accordo tra le forze di protesta e i militari è stato istituito un Consiglio Sovrano composto da civili e militari, che governerà il Paese durante la transizione democratica fino al 2022. La costa è incontaminata e disseminata di isolotti e atolli, con una barriera corallina incredibilmente bella, e una temperatura del mare costante (23/26°) tutto l'anno. Sulle sponde di un arido deserto prospera un ecosistema marino popolato da alcuni dei target più gettonati del Flyfishing e quando sale la marea numerosi Yellowmargin Triggerfish si spostano dal margine del reef verso riva golosi di piccoli paguri. Pur non gregari, sono soventi cacciare ravvicinati e spesso in competizione. Studiando le flat ho constatato che i Triggerfish si concentrano su fondali di Turtle Grass e di
sabbia e fango. Il primo passo per allamarne uno è avvistarlo, sembra facile visti i colori sgargianti del nostro sfidante, ma l'impresa è ardua. Pesci molto elusivi, per forma e movimento in feeding, sono facili da confondere con le alghe delle flat; essenziale avere delle ottime lenti polarizzate e un berretto ombreggiante, oltre che buona capacità di avvistamento; qui una buona guida è indispensabile. Avvistato il pesce, non perdete d'occhio la pinna caudale focalizzandovi sulla sua posizione rispetto al fondale. Fondamentale un lancio rapido, preciso e silenzioso; questi pesci sono abituati a nutrirsi in un ambiente estremamente quieto e in acqua bassa, ogni movimento brusco li spaventerà e sarà dura avere un’ altra occasione. Il vento quasi costante costringe a munirsi di adeguata attrezzatura: canna 9' #9, coda decentrata galleggiante per acque tropicali. E' sufficiente un leader da 17 a 25lb; molto importante la scelta dell'amo per le nostre mosche, la bocca dei Triggerfish è in grado di frantumare il corallo, perciò un amo scadente sarebbe poco utile. Abbiamo avuto ottimi risultati con le mosche Avalon permit shrimp,
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Merkin crab, Puglisi Mantish shrimp, Velcro Crab, e altre imitazioni di granchio su ami #4 o #6 in colorazioni Tan, Olive e arancione. Molto curiosi, stimolati con il giusto recupero possono seguire la mosca fino alla punta della canna, se non spaventati; sono efficacissimi recuperi con brevi strip non troppo lenti, ma è importante anche fare pause per dare modo al Triggerfish di individuare la mosca. Ferrate con decisione e non perdete contatto con il pesce durante il combattimento, cercherà vie di fuga tra i coralli rovinando facilmente la coda. Anche se il Triggerfish è l'avversario che si incontra con maggiore frequenza nelle Nubian Flats, ci sono predatori ben più grandi e potenti ai quali dare la caccia, Barracuda, Bluefin Trevally e ovviamente i GT. I Barracuda, abbondanti in queste flat, anche se sottovalutati, sono molto divertenti soprattutto se di taglia interessante, e credetemi, in Sudan ci sono Barracuda davvero grossi appostati in caccia di Mullet. Camminando con attenzione alla ricerca di Triggerfish, è facile imbattersi in Bluefin Trevally in “cruising”. Se vi capiterà di incontrarne qualcuno, lanciate
Sudan is divided longitudinally by the Nile into two halves: eastern and western. Sudan’s population is a combination of autochthonousinhabitantsoftheNileValleyanddescendantsof immigrants from the Arabic peninsula. Today the vast majority of the population embraces Islam in the north, but there are high concentrations of Christians in the south. The name Sudan derivesfromtheArabicexpressionBiladal-Sudan,thatis,"land of the blacks." Sudan’s population has a long history starting fromantiquity,interweavedwithEgypt’shistory.Sudansuffered 17yearsofcivilwar,theSudanesecivilwar(1955-1972),followed bythesecondSudanesecivilwar(1983-1998)betweenSudan’s central government and the SPLA/M of Southern Sudan. Due to continuouspoliticalandmilitarystruggles,Sudanwasseizedin a bloodlesscoupd’étatin1989byColonelOmaral-Bashir, who proclaimed himself president of Sudan. The civil war ended with the signature of a global peace agreement, which granted autonomy to the previous southern part of the country. After the
referendum in January 2011, South Sudan separated on 9 July 2011 with Sudan’s consent. In 2019, following massive popular protests asking for al-Bashir’s resignation, the Sudanese armed forces dismissed the president through a coup d’état, temporarily taking over the control of the country. As a result of an agreement between the protesters and the armed forces, a Sovereign Council was established, made up of civilians and soldiers, who would govern the country till the democratic transition in 2022. The coast is uncontaminated and scattered with islets and atolls, with an incredibly beautiful coral reef and a constant temperature of the sea (23/26°) all year long. On the shores of an arid desert thrives a marine ecosystem populated by some of the most popular fly fishing targets. When the tide rises, several Yellowmargin Triggerfish move from the margin of the reef towards the shore, gluttonous for small hermit crabs. Even if they are not herd animals, they usually go hunting together,
often in competition. While studying the flats, I ascertained that Triggerfish concentrate on the bottoms of Turtle Grass and of sand and mud. The first step to hook one is spotting it, which seems easy due to the gaudy colors of our challenger, but it is a hard endeavor. Very elusive fish, as for form and feeding movements, are easy to confuse with the seaweed of the flats. It is essential to have excellent polarized lenses and a shading cap, as well as a good sighting capability; a good guide is indispensable here. Once you have spotted the fish, do not lose sight of its caudal fin by focusing on its position compared to the bottom. A rapid, precise and silent cast is fundamental. These fish are accustomed to feeding in an extremely quiet environment and in low water, so every abrupt movement will scarethemandyouwillhardlygetanotheroccasion.Thealmost constant wind compels you to be suitably equipped: 9' #9 rod, decentralized floating line for tropical waters. A leader from 17 to 25 lb is enough. The choice of the hook for our flies is very
important: the mouth of the Triggerfish can smash coral, so a hook of poor quality would not be very useful. We got excellent resultswiththeflies,Avalonpermitshrimp,Merkincrab,Puglisi Mantish shrimp, Velcro Crab and other crab imitations on #4 or #6 hooks in the colors, Tan, Olive and Orange. Being very curious and triggered by the right retrieval, they can follow the fly till the top of the rod, if they are not scared. Retrievals with short, not too slow strips are very effective, but it is also important to make pauses, so as to let the Triggerfish spot the fly. Strike firmly and do not lose the contact with the fish during the fight, otherwise it will look for escape routes among the corals, thus easily ruining the line. Although the Triggerfish is the enemy you meet most frequently in the Nubian Flats, there are much bigger and stronger predators to hunt, Barracuda, Bluefin Trevally and of course GT. Barracudaaboundintheseflats.Eveniftheyareunderestimated, they are very funny, particularly if they are good-sized and,
rapidamente la mosca nella loro traiettoria; a causa della loro velocità un tempismo perfetto sarà imprescindibile. Data la loro aggressività attaccheranno qualsiasi cosa nuoti di fronte a loro e una volta allamati si opporranno con una forza incredibile e poderose fughe. Per questi pesci, coda galleggiante 10 o 11, clouser o brush fly di generose dimensioni, leader dalle 40 alle 60lb e il divertimento sarà assicurato. Solitamente i Bluefin pattugliano le flat tra i 40 e i 70cm di profondità, è più facile trovarli in zone di corrente sostenuta, spesso cercare vicino alle pass del reef lanciando nel blu profondo è una scelta proficua ma avrete bisogno di coda intermedia per sondare una fascia d'acqua più ampia. Nello stesso ambiente del Bluefin andremo a cercare il vero Gangster della flat, il GT, predatore alpha non facilmente avvistabile in tutti gli spot, tuttavia con i dovuti accorgimenti si possono ottenere ottimi risultati. La “pushing tide” è il momento migliore per cercarli, si spostano in piccoli gruppi dal bluewater verso il reef e le flat più profonde alla ricerca di branchi di Mullet. Gli esemplari di taglia si avvistano nelle
prime ore del mattino e nelle due precedenti il tramonto, sempre in coincidenza dei picchi di marea. Avvistare dei Mullet è il primo passo verso la cattura di uno di questi bestioni. E' molto importante tenere d'occhio buche e zone profonde della flat dove i GT si nascondono per sferrare l'attacco; si muovono fulminei verso la preda e una volta avvistati si deve lanciare in modo deciso e con precisione; Brush fly e Deceiver costruiti su ami 6/0 sono ottimi per questi pesci. Canna e mulinello potenti, una 9' #12 o #14, mulinello con almeno 250m di backing da 80 o 100lb, leader da 120 a 150lb e un'ottima coda galleggiante saranno indispensabili per vincere questo carangide. Appena allamato il GT punterà con tutta la sua forza verso il reef cercando un ostacolo su cui recidere la coda, per questo un mulinello con un’ ottima frizione ci permetterà di controllare le potenti fughe. Gli appassionati di Saltwater Flyfishing si entusiasmeranno per le Nubian Flats che, con il supporto di una buona guida, sapranno regalare un'incredibile varietà di catture.
believe me, in Sudan there are really big Barracuda lurking on the hunt for Mullets. While walking cautiously looking for Triggerfish, you can easily chance upon Bluefin Trevally in “cruising.”Ifyouhappentomeetone,rapidlycasttheflytowards their trajectory; perfect timing will be necessary due to their speed. Given their aggressiveness, they will attack anything swimming in front of them, and once they are hooked, they will resist with incredible strength and formidable getaways. For these fish you need a 10 or 11 floating tail, clouser or brush fly of considerable size, a leader from 40 to 60 lb and fun is guaranteed. Usually Bluefin patrol the flats from 40 to 70 cm of depth, and it is easier to find them in areas where the current is fast. Looking for them near the passes of the reef by casting into the deep blue will often be a productive choice, but you will need an intermediate tail to explore a wider strip of water. In the same environment of the Bluefin, we will look for the true Gangster of the flat, the GT, the top predator which cannot be easily seen in all spots, even if you can get excellent results with due precautions. The “pushing tide” is the best time to look for
them. They move in small groups from the blue water to the reef and the deepest flats, in search of Mullet shoals. Good-sized specimens are spotted in the early morning and during the two hours before the sunset, always coincident with tide peaks. Spotting Mullet is the first step towards the catch of one of these giants. It is very important to keep an eye on deep holes and areas of the flat where the GT hide to make the attack. They move as quickly as lightning towards their prey and, once you have spotted them, you must cast firmly and precisely. Brush fly and Deceiver built on 6/0 hooks are excellent for these fish. A strong rod and reel, a 9' #12 or #14 rod, a reel with at least 250 m of backing from 80 to 100 lb, a leader from 120 to 150 lb and an excellent floating line will be necessary to win this carangid. As soon as it is hooked, the GT will steer with all its strength towards the reef, looking for an obstacle to cut the line. So a reel with an excellent clutch will enable us to control its mighty escapes. Lovers of Saltwater Flyfishing will get excited over the Nubian Flats, which will give you an incredible variety of catches if you are supported by a good guide.
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Foto: Alessandro Seletti