H2O Magazine ITA autumn 2024

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EXPERIENCES

• DRY FLY ONLY

• PEACOCK BASS IN AMAZON

• COLOMBIAN FISHING TRIP

CHATBOX

• SALMON AND MIGRATION

• INTERVIEW: BENJAMIN BEALE

• CATHY BECK

• “SAVE THE SPRING” ON THE RIVER DEE

• INTERVIEW: ENRICO PUGLISI

COLLECTOR’S PAGES

• FISHING AND ART: ERIC CLARK JACKSON

• HISTORY: THE FIRST AMERICAN CLUBS

www.h2oflyfishing.com

Cover: fotografia Estancia Laguna Verde

H2O anno XVII Settembre 2024

Direttore Responsabile Sara Ballotta

Direttore Editoriale Giorgio Cavatorti

Redazione

Giorgio Cavatorti Via Verdi,30 42027 Montecchio Emilia (RE) e-mail: info@cavatortigiorgio.it

Hanno collaborato a questo numero: Duncan Hall, Dott Federico Mazzini, Bob Sanders, Riccardo de Stabile

Art Director

Giuditta Soavi giuditta.soavi@gmail.com

Collaborazione Grafica Omar Gade

Stampa:

“Tipografia Bertani” Cavriago (RE)

Fotografi di Redazione: Alessandro Seletti, Alberto Zanghieri

Social Media Manager: Fulvio Oliva

Traduzioni: Rossella Catellani, Elisabetta Longhi

Autorizzazione Tribunale di Bologna n°8157 del 01/02/2011 Poste Italiane spa- Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - aut. Roc N°20825 del 10/03/2011 - DCB Bologna

Una copia € 14,00 Arretrato € 14,00

Copyright © 2008 Tutti i diritti sono riservati, è vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione della Redazione. Fotografie e manoscritti non richiesti non vengono restituiti. Per qualsiasi informazione inerente i viaggi trattati nel magazine, vi invitiamo a contattare la Redazione.

We open this autumn issue with an article we never wanted to write about the passing of our friend Cathy Back, an icon of international fly fishing, and we continue with a piece on fishing in the Test in the south of England. In a world of very long rods where you fish with line, nymphs and lots of lead we like to talk about the atmosphere of dry fly fishing and upstream fishing. This issue comes out as we are preparing our trips to Patagonia, a place we now consider a second home. This year too we will be in Lake Strobel and its fantastic tributary Barrancoso for the whole month of November and December. Another destination that is looking very good at the European market is the Amazon for fishing for Peacock Bass and other very interesting fish. The first groups have just returned and in January we will be in the Rio Marie fishing for the infamous Peacock Bass, the giants of this tributary of the Amazon River. A couple of interviews, with the owner of an excellent group of lodges in Patagonia, where we will be next March, and with Enrico Puglisi, who will tell us about his company and his new lodge in Mexico, close the issue. Here below you will find the calendar of events for 2025 where will be present with our stand. The 2025 calendar is not yet definitive, but this is the way.

• 17, 18 January: Saint Etienne, France

• 24, 25, 26 January: New York flyshow Edison

• 25, 26 January: Charleroi , Belgium

• 7, 8, 9 February: Rimini - Italy - Pescare show-

• 7, 8, 9 March: Aquafish, Friedrichshafen, Germany

• 14, 15, 16 March: Sportfiske – Stockholm, Sweden

• 5, 6 April: EWF - Monaco, Germany

Apriamo questo numero autunnale con un articolo che non avremmo mai voluto scrivere sulla scomparsa dell’amica Cathy Back, icona della pesca a mosca internazionale, per poi proseguire con un pezzo sulla pesca nel Test nel sud dell’Inghilterra. In un mondo di canne lunghissime dove si pesca con il filo, ninfe e tanto piombo, ci piace parlare di atmosfera della pesca a mosca secca e di pesca a risalire. Questo numero esce mentre stiamo ultimando le partenze per i gruppi in Patagonia, luogo che ormai consideriamo una seconda casa. Saremo anche quest’anno per tutto il mese di novembre e dicembre nel lago Strobel e nel suo fantastico affluente Barrancoso. Altra meta che si affaccia molto bene al mercato europeo è l’Amazzonia per la pesca di Peacock Bass e di altri interessantissimi pesci. I primi gruppi sono appena tornati e in gennaio saremo nel Rio Marie a pesca dei famigerati Peacock Bass, i giganti di questo affluente del Rio delle Amazzoni. Un paio di interviste, al titolare di un ottimo gruppo di lodge in Patagonia, dove saremo il prossimo marzo, e a Enrico Puglisi, che ci parlerà della sua azienda e del suo nuovo lodge in Messico, chiudono il numero. Di seguito pubblichiamo il calendario degli appuntamenti 2025 dove ci potrete trovare con un nostro stand. Il calendario 2025 non è ancora definitivo, ma la strada è questa.

Giorgio Cavatorti

info@cavatortigiorgio.it

Giorgio Cavatorti

Dry Fly Only

Di Giorgio Cavatorti

Questo articolo potrebbe sembrare il pezzo di un nostalgico della pesca a mosca secca come si praticava una volta in Italia, e dove tutt’ora si pratica nel sud dell’Inghilterra come unica tecnica di pesca consentita… ed in effetti lo è.

Ogni volta che si rientra da un viaggio nel sud dell’Inghilterra, dove è scontato che la pratica della pesca a mosca possa essere effettuata solamente a risalire a mosca secca, ci chiediamo come abbiamo fatto noi a ritrovarci e pescare a scendere con canne da 11 piedi con il filo e con

due ninfe piombate: forse l’esigenza di catturare più pesci del nostro compagno di pesca? Forse sì, forse abbiamo ancora il bisogno di dimostrare quanto siamo bravi, oppure è proprio una tecnica di pesca così divertente e appagante da sostituire la pesca a mosca per come la intendiamo noi vecchi? Questi sono alcuni dei pensieri che sorgono ad ogni rientro da Stockbridge, nel sud dell’Inghilterra, capitale della pesca a mosca nella vallata del Test. Un piccolo villaggio sulle rive del Test dove il tempo si è fermato e dove tutto parla di pesca a mosca. Abbiamo soggiornato

This article might seem nostalgic for dry fly fishing as it was once practiced in Italy, and where it is still practiced in the south of England as the only fishing technique allowed.... and indeed, it is.

Every time we return from a trip to the south of England, where it is obvious that fly fishing can only be carried out using a dry fly upstream, we ask ourselves how we could fish downstream with 11-feet rods and twoleaded nymphs. Perhaps we wanted to catch more fish than our fishing partner? Maybe we did, or needed to demonstrate how good we were, or was it really such a fun and satisfying fishing technique that could replace fly fishing as we old people understand it? These are some of the thoughts that arise every time you return from Stockbridge, in the south of England, the capital of fly fishing in the Test valley, a small village on the banks of the Test where time has stopped and everything talks about fly fishing. We

all’Hotel Grosvenor, sede del club di pesca a mosca locale e hotel storico del paese, dove tra l’altro soggiornava F. Halford quando veniva a pescare in zona. Nell’ultimo viaggio abbiamo pescato in alcuni paradisi della pesca a mosca, nel tratto di fiume Test nella riserva di Testcombe, che termina proprio dove c’è il famoso Mayfly Pub a pochi chilometri da Stockbridge. La casetta vittoriana a disposizione dei pescatori, con all’interno scene di pesca in bianco e nero ed oggetti che trasudano storia, per quanto mi riguarda vale da sola il viaggio. Era qui che i reali arrivavano con un treno privato per pescare in questo giardino curato in modo maniacale. Un altro tratto che difficilmente si dimentica è il tratto di Lower Mill Estate, dove anche il cartello del parcheggio ha una mosca di maggio ritratta. Il tratto, anche guadabile, di alcuni chilometri offre un’ esperienza di pesca splendida. Le brown di buona misura, sui 50 cm, hanno splendidi colori e salgono lentamente a catturare le Mayfly e le caddis che schiudono numerose. Grazie all’ottima organizzazione di Alex e

stayed at the Hotel Grosvenor, home of the local fly-fishing club and historic hotel in town, where among other things, F. Halford used to stay when he came to fish in the area. On the last trip we fished in some fly-fishing paradise, in the stretch of the Test River in the Testcombe reserve, which ends right where the famous Mayfly Pub is located, a few kilometres from Stockbridge. The Victorian house available to the fishermen, with black and white fishing scenes inside and objects that exude history, is worth the trip alone, in my opinion. It was here that the royals arrived by private

train to fish in this obsessively tended garden. Another stretch that is unlikely to be forgotten is that of the Lower Mill Estate, where even the car park sign has a Mayfly on it. The stretch of several kilometres, also fordable, offers a splendid fishing experience. The good-sized brown, around 50 cm, have splendid colours and slowly rise to capture the Mayflies and caddis which hatch in large numbers. Thanks to the excellent organization of Alex and Peter from the AArdvark McLeod company, I was able to fish in the River Itchen in the East Lodge Estate section which I had read

Peter dell’azienda AArdvark McLeod ho potuto pescare nel fiume Itchen nel tratto di East Lodge Estate di cui avevo letto nei libri di Halford e Skues. Il lodge a disposizione dei pescatori per riposarsi qualche ora o per pranzare ci ha lasciati a bocca aperta, così come il tratto di fiume. Anche qui la taglia delle trote è importante, non è difficile vedere bollare trote superiori al mezzo metro di lunghezza. La tenuta è di alcuni chilometri, con piccoli canali e derivazioni che danno riparo a grosse trote nei sottoriva. La pesca si pratica solamente a risalire e a mosca secca. È tollerata la

pesca a ninfa ma sempre e solamente a risalire. Solitamente questi tratti sono divisi in Beat da 2 canne che poi vengono ruotate nell’arco della giornata in modo da pescare sempre in acque nuove. In ottobre, quando la pesca della trota chiude, si possono pescare i temoli e le regole sono un po’ più elastiche. Di fatto in Italia siamo lontani anni luce dalla cultura di questi pescatori, sia nella gestione delle acque sia come atteggiamento. Forse quando capiremo che non è importante quanti pesci prendiamo ma come li prendiamo, le cose cambieranno… speriamo a breve…

about in the books by Halford and Skues. The lodge, available to fishermen to rest for a few hours or to have lunch, left us speechless, as did the stretch of the river. Here too the size of the trout is remarkable, and it is not rare to see the rise of trout over half a meter in length. The estate is a few kilometres long, with small canals and branches that give shelter to large trout under the banks. Fishing is practiced only upstream and with a dry fly. Nymph fishing is tolerated, but always and only upstream. Usually, these sections are divided into 2 rods Beats which are then rotated throughout the day, so as to always fish in new waters. In October, when trout fishing closes, you can fish for grayling and the rules are a little more flexible. In fact, in Italy we are light years away from the culture of these fishermen, both in water management and in attitude. Maybe, when we understand that it is not important how much fish we catch but how we catch them, things will change... hopefully soon...

Peacock Bass in Amazon

They call the Marie river “Rio de Gigantes” or “River of Giants” and the 500-mile long tributary of the Amazon River seems to produce the trophy size peacock bass to prove that moniker each year. The Marie is a true trophy fishery and not one that yields huge numbers of fish. Anglers who want to focus on the smaller butterfly peacock bass can catch quite a few 2- to 6-pounders in the nearshore cover. While the fishing can be tough for constant activity, the remote waters do yield a higher percentage of 20-pound peacock bass than most every other river in the Amazon. And they have a strict catch-and-release policy. On

my most recent trip to the Amazon, I visited the Marie for the first time. After 60 trips to the Brazilian jungle, I have fished around 40 different rivers with fairly good success. Outfitters Rodrigo Salles joined me on the venture to help me check out their trophy-focused operation. Since my interests lie in giant peacock bass, I was excited to have a crack at the Marie. It didn't take long to find out the waters did hold some big fish. Fishing with a Brazilian angler, we caught many butterfly peacocks on day one and I managed a 13-pound speckled peacock. We found out at dinner that night that one of our friends on the trip caught two

Chiamano il fiume Marie’ "Rio de Gigantes" o "Fiume dei Giganti" e questo affluente del Rio delle Amazzoni, lungo 500 miglia, sembra produrre ogni anno peacock bass da trofeo per dimostrare di meritare quel soprannome. Il fiume Marie è un vero vivaio da trofeo, non producendo grandi quantità di pesci. I pescatori che vogliono concentrarsi sui peacock bass più piccoli possono catturarne parecchi da 2 a 6 libbre sotto costa. Le acque remote del Mariè producono invece una percentuale più elevata di peacock bass da 20 libbre rispetto alla maggior parte degli altri fiumi dell'Amazzonia. Inoltre qui c’è una rigorosa politica catch

and release. Durante il mio ultimo viaggio in Amazzonia sono stato per la prima volta sul Marie. Dopo 60 viaggi nella giungla brasiliana e aver pescato in circa 40 fiumi diversi con discreto successo, i collaboratori di Rodrigo Salles sono venuti con me per farmi sperimentare la loro attività incentrata sui trofei. Dato che i miei interessi si concentravano sul gigantesco peacock bass, ero entusiasta di pescare nel Marie. Non c’è voluto molto per scoprire che le acque contenevano dei grossi pesci. Pescando con un brasiliano, il primo giorno abbiamo preso molti butterfly peacock e sono riuscito a catturare un peacock maculato di 13 libbre. A cena abbiamo

giants that weighed 22 pounds each, and there were a few others in the mid- to upper teens taken that day. Anglers fly directly to the mothership, called Untamed Amazon, on a chartered Cessna Caravan float plane from Manaus which takes about 1 hour. The river whose headwaters are near the Colombian border is one of the most remote peacock bass fisheries in South America. It lies on the protected Rio Marie Indian Reserve which includes the main river, its two major tributaries, and dozens of lagoons and oxbow bays. Fishing here requires a permit and approval of the Native Indian Communities (composed of the Bare, Baniwa and

Tukano ethnic groups) and the Brazilian government, and Untamed Angling entered into the exclusive sport fishing agreement years ago. “We were under strict guidelines imposed by IBAMA (Brazilian Institute of Environment and Renewable Natural Resources) the first two seasons, and they endorsed an expanded fishing zone over the past two seasons which includes the entire river drainage together with all of the Marie tributaries,”says Untamed staff.“We are able to manage the fishery by rotating our minimal fishing pressure between 6 river sectors: Upper Turi, Lower Turi, Rubo River, Upper Marie, headwaters of Marie, and

poi scoperto che uno dei nostri amici aveva catturato due giganti che pesavano 22 libbre ciascuno, e ce n'erano alcuni altri tra le 10 e le 20 libbre presi quel giorno. I pescatori raggiungono la nave madre, chiamata Untamed Amazon, su un idrovolante Cessna Caravan noleggiato da Manaus che impiega circa 1 ora. Il fiume, le cui sorgenti sono vicino al confine colombiano, è uno dei vivai del peacock bass più remoti del Sud America. Si trova nella riserva indiana protetta del Rio Marie che comprende il fiume principale, i suoi due maggiori affluenti e dozzine di lagune e baie. Pescare qui richiede un permesso e l'approvazione delle comunità native indiane (composte dai gruppi etnici Bare, Baniwa e Tukano)

e del governo brasiliano. Untamed Angling ha stipulato un accordo esclusivo di pesca sportiva anni fa. "Abbiamo seguito le rigide linee guida imposte dall'IBAMA (Istituto Brasiliano per l'Ambiente e le Risorse Naturali Rinnovabili) nelle prime due stagioni, e nelle ultime due stagioni hanno approvato una zona di pesca ampliata che comprende l'intero bacino di drenaggio del fiume, compresi tutti gli affluenti del Marie", dice il personale di Untamed. “Siamo in grado di gestire il vivaio ruotando la nostra pressione minima di pesca tra 6 settori fluviali: Turi superiore, Turi inferiore, fiume Rubo, Marie superiore, sorgenti del Marie e Marie inferiore. Sono oltre 600 miglia di acque ad accesso

the Lower Marie. That's more than 600 miles of exclusiveaccess water, the biggest exclusive peacock bass fishing reserve in the Amazon.” “The high mobility of our shallowdraft mothership combined with the ability to fly in directly via float planes to any part of our fishing reserve lets us manage the fishery better,” he continues. “We navigate on average about 80 to 130 miles each week to fish new waters daily. The Marie watershed is a headwaters system of the Rio Negro and as a result, water level fluctuations are not as severe as they tend to be on other tributaries. That means less impact on fishing success.” Untamed Angling also limits

the fishing pressure. They only accommodate 8 to 10 anglers per week in their 8 double-occupancy staterooms onboard the 92-foot long Untamed Amazon. The spacious, threefloor live-aboard yacht with air conditioning throughout is a very comfortable mobile floating lodge offering side-byside twin beds in each room along with private bathrooms and hot showers. Large floor-to-ceiling panoramic windows along the exterior wall of each stateroom opens up the jungle view to those inside. To take advantage of its equatorial location, the unique mothership roof deck is lined with solar panels to generate 100 percent solar power

esclusivo, la più grande riserva esclusiva per la pesca del peacock bass in Amazzonia." "L'elevata mobilità della nostra nave madre a basso pescaggio, combinata con la capacità di volare direttamente in qualsiasi parte della nostra riserva di pesca tramite idrovolanti, ci consente di gestire al meglio il vivaio", continua. “Navighiamo in media da 80 a 130 miglia ogni settimana per pescare quotidianamente in nuove acque. Il bacino idrico del Marie è un sistema di sorgenti del Rio Negro e, di conseguenza, le fluttuazioni del livello dell'acqua non sono così importanti come tendono ad essere su altri affluenti. Ciò significa un impatto minore

sul successo della pesca”. Untamed Angling limita anche la pressione di pesca. Si ospitano solo da 8 a 10 pescatori a settimana nelle 8 cabine doppie a bordo della Untamed Amazon, lunga 92 piedi. Lo spazioso yacht da crociera a tre piani con aria condizionata è un lodge mobile galleggiante assai confortevole che offre letti gemelli affiancati in ogni camera, oltre a bagni privati e docce calde. Grandi finestre panoramiche dal pavimento al soffitto lungo la parete esterna di ogni cabina offrono la vista della giungla. Per sfruttare la sua posizione equatoriale, il tetto della nave madre è rivestito con pannelli solari per generare il 100%

for the vessel. The 7-foot wide aluminum bass boats had large flat decks forward and aft that were comfortable to fish from. The 90-hp outboards easily powered the boats throughout the watershed. The weather, as usual, was hot and most anglers took a dip or two during the day in the cooler river waters off one of the abundant sandbars scattered along it. The fishing “season” established on the exclusive Rio Marie Indian Reserve runs from September to mid-January. Fishing is limited to only fly fishermen during the first 12 weeks of the season and is then open to “mixed” or conventional tackle (spinning and baitcast) anglers for 4

weeks. Due to being later in the season, the fishing area for the mixed weeks is limited to the lower Marie River zone only, a different area from where they fish the flies. To preserve the Indian culture at the 14 communities along the Marie River system, a Native Community Fee is required from each angler. The fees are used for social projects, infrastructure development, transportation, medical and educational projects. For complete information on package inclusions and exclusions, tackle restrictions, trip availability and costs, contact Untamed Angling at rodrigo@untamedangling. com or visit their website www.marieriver.com.

di energia solare. Le bass boat in alluminio larghe 7 piedi hanno grandi ponti piatti a prua e a poppa da cui è comodo pescare. I fuoribordo da 90 CV alimentano facilmente le barche lungo tutto il bacino. Il clima, come al solito, era caldo e la maggior parte dei pescatori ha fatto un tuffo o due durante il giorno nelle acque più fresche del fiume, al largo di uno dei grandi banchi di sabbia sparsi lungo il suo corso. La “stagione” di pesca istituita nell'esclusiva Riserva Indiana del Rio Marie va da settembre a metà gennaio. La pesca è limitata ai soli pescatori a mosca durante le prime 12 settimane della stagione e poi è aperta ai pescatori “misti” o con attrezzatura convenzionale (spinning e baitcast) per

4 settimane. Dato che la stagione è più avanzata, l'area di pesca per le settimane miste è limitata solo alla zona inferiore del fiume Marie, un'area diversa da dove si pesca a mosca. Per preservare la cultura indiana nelle 14 comunità lungo il sistema del fiume Marie, a ciascun pescatore è richiesta una quota per la comunità nativa. Le quote vengono utilizzate per progetti sociali, lo sviluppo di infrastrutture, trasporti, progetti medici ed educativi. Per informazioni complete su ciò che è incluso ed escluso dal pacchetto, restrizioni sull'attrezzatura, disponibilità di viaggio e costi, contattate Untamed Angling all’indirizzo rodrigo@untamedangling. com o visitate il loro sito web www.marieriver.com.

salmon AND migration

CHATBOX

Quando, alla fine del ventesimo secolo, gli scienziati iniziarono a esaminare il DNA comune, scoprirono che il DNA della Steelhead somigliava più all’Oncorhynchus che al Salmo. Ciò non dovrebbe sorprendere, poiché l'Oncorhynchus è il genere di tutti i salmoni del Pacifico e la Steelhead, a meno che non sia trapiantata artificialmente come è avvenuto nello stato di New York, si trova solo nel Pacifico. Tuttavia, i biologi russi in Kamchatka insistono ancora sul fatto che le Steelhead siano Salmo. Questa classificazione spiegherebbe perché le Steelhead possono sopravvivere alla deposizione delle uova, tornare in mare e deporre nuovamente le uova, proprio come un salmone atlantico. (In realtà, il salmone masu del Giappone, il cui pedigree di Oncorhynchus non viene mai messo in discussione, fa la stessa cosa.)

Tendiamo a pensare alla Steelhead come a una variazione successiva del salmone, ma alcuni biologi ritengono che la Steelhead possa essere stata il primo salmone del Pacifico e che, quando il passaggio artico si congelò, il futuro salmone intrappolato sul lato del Pacifico assunse il ciclo vitale della Steelhead. Alcuni credono anche che il salmone masu sia una variazione della Steelhead verificatasi quando alcune Steelhead furono isolate da nuove formazioni terrestri nel Mar del Giappone.

Proprio come ci sono le trote di mare, ci sono

When in the late twentieth century, scientists started looking at common DNA, they found that steelhead DNA resembled Oncorhynchus more than Salmo. This should not be surprising since Oncorhynchus is the genus of all Pacific salmon, and steelhead, unless artificially transplanted as has happened in New York state, is found only in the Pacific. But Russian biologists in Kamchatka still insist that steelhead are Salmo. This classification would explain why steelhead can survive spawning, go back to sea, and spawn again, just like an Atlantic salmon. (Actually, the masu salmon of Japan,

whose Oncorhynchus pedigree is never questioned, does the same thing.)

We tend to think of steelhead as a later variation on salmon, but some biologists believe that steelhead may have been the first Pacific salmon and when the arctic passage froze, the future salmon trapped on the Pacific side took on the life cycle of the steelhead. Some also believe that the masu salmon are a variation on steelhead that came about when some steelhead were isolated by new land formations in the

Sea of Japan.

It frustrates the entire notion of salmon versus trout to realize that just as there are seagoing trout, there are salmon that live their entire lives in fresh water. They are usually a landlocked variation of a seagoing species. In New England and Maritime Canada there are Atlantic salmon that spend their entire lives in fresh water. In Maine they are called Sebago, after one of the lakes in which they are found. Norway, Sweden, and Russia also have landlocked Atlantic salmon in some lakes. Russia also has landlocked Pacific salmon. Throughout Japan there is a landlocked freshwater masu known as yamame. Yamame look almost identical to their seagoing cousins except for the absence of a series of bright purple spots.

In the Pacific Northwest, especially in the lakes of British Columbia, there are sockeye that never go to sea. They are usually known by the Native American name kokanee, but to scientists they are known as Oncorhynchus nerka kennerlyi, a name that acknowledges that they are a subspecies of nerka, the sockeye. They look like miniature sockeye weighing no more than two pounds. They do not have ocean food for growth. They have been extensively studied but

salmoni che vivono tutta la loro vita in acqua dolce. Di solito sono una variante d’acqua dolce di una specie marina.

Nel New England e nel Canada marittimo ci sono salmoni atlantici che trascorrono tutta la vita in acqua dolce. Nel Maine si chiamano Sebago, dal nome di uno dei laghi in cui si trovano. Anche Norvegia, Svezia e Russia hanno salmoni atlantici d’acqua dolce in alcuni laghi. La Russia ha anche salmoni pacifici d’acqua dolce. In tutto il Giappone esiste un masu d'acqua dolce senza sbocco sul mare noto come yamame. Gli yamame sembrano quasi identici ai loro cugini

di mare, fatta eccezione per l'assenza di una serie di macchie viola brillanti.

Nel Pacifico nord-occidentale, soprattutto nei laghi della Columbia Britannica, ci sono sockeye che non vanno mai in mare. Di solito sono conosciuti con il nome dei nativi americani, kokanee, ma per gli scienziati sono noti come Oncorhynchus nerka kennerlyi, un nome che riconosce che sono una sottospecie di nerka, il sockeye. Sembrano dei sockeye in miniatura che non pesano più di un chilo. Non

it is not certain if the kokanee evolved from the sockeye or the reverse, or possibly they evolved independently. A kokanee will sometimes try to breed with a sockeye but, as in all of nature, they prefer their own species.

There has been some debate as to whether salmon was an ocean fish that evolved into some freshwater habits or a freshwater fish that learned to go to sea, perhaps in search of a better diet. The small, landlocked variations and the fact that freshwater trout and char are still experimenting with occasional ocean voyages seems to suggest that it was originally a freshwater fish.

In Washington State, native people tell a legend that is strikingly similar to one told on the Fraser River in British Columbia, on the Columbia River in Oregon, and on the lower Klamath River in California. According to this story, there was originally a huge empty lake. The people were starving because there was no river for the fish to get up into it. The coyote, a friend of people, made a hole in the rock for water to rush in from the sea and the fish followed the water. The route became the Columbia River. The curious thing about this legend is that satellitemapping techniques indicate there was a large lake in eastern Washington and the Columbia later formed and connected the lake to the ocean.

hanno cibo oceanico per la crescita. Sono stati studiati approfonditamente, ma non è certo se i kokanee si siano evoluti dai sockeye o viceversa, o se si siano forse evoluti indipendentemente. Un kokanee a volte prova ad accoppiarsi con un sockeye ma, come in tutta la natura, preferisce la propria specie.

Si è discusso se il salmone fosse un pesce oceanico che si è evoluto prendendo alcune abitudini d'acqua dolce o un pesce d'acqua dolce che ha imparato ad andare in mare, forse alla ricerca di una dieta migliore. Le varianti d’acqua dolce di piccole dimensioni e il fatto che trote e salmerini d'acqua dolce stiano ancora sperimentando occasionali viaggi oceanici sembrano suggerire che in origine fosse un pesce d'acqua dolce.

Nello Stato di Washington, i nativi raccontano una leggenda sorprendentemente simile a quella raccontata sul fiume Fraser nella Columbia Britannica, sul fiume Columbia nell'Oregon e sul tratto inferiore del fiume Klamath in California. Secondo questa storia, in origine c'era un enorme lago vuoto. La gente moriva di fame perché non c'era un fiume in cui i pesci potessero entrare. Il coyote, amico della gente, fece un buco nella roccia affinché l'acqua vi scorresse dentro dal mare e i pesci seguirono l'acqua. Il percorso divenne il fiume Columbia. La cosa curiosa di questa leggenda è che le tecniche di mappatura satellitare indicano che c'era un grande lago nella parte orientale di Washington e successivamente si formò il Columbia e collegò il lago all'oceano.

RESPIRA, SEI IN

Ricchezza della fauna ittica, purezza delle acque, bellezza e varietà del contesto: il Trentino, con i suoi quasi 300 laghi alpini e gli oltre 2000 km di corsi d’acqua offre numerosi spot di pesca (molti dei quali riservati al catch&release) in contesti molto diversi tra loro, apprezzati soprattutto dagli amanti della pesca a mosca.

Trentino Fishing mette a disposizione tanti servizi per i pescatori: guide di pesca, hotel con servizi su misura, permessi acquistabili online e un portale dedicato con informazioni complete sui migliori spot di pesca.

Garda Dolomiti Superfishing

Un unico permesso per pescare in oltre 70 spot tra il Lago di Garda e le Dolomiti di Brenta: fiumi, laghi, torrenti, rivi, rogge, sia in quota che di fondovalle. Dall’ambiente mediterraneo del Basso Sarca a quello alpino dell’Alto Sarca e del Chiese. Dal lago di Molveno a quello Ledro, dal lago di Cavedine al lago di Tenno. Varietà di ambienti e varietà di pesci: trote marmorate, fario, lacustri, salmerini alpini, temoli, coregoni, lucci, persici. Il Garda Dolomiti Superfishing, riservato alla pesca catch&release, è acquistabile solo online su app.trentinofishing.it. Ideali le combinazioni di 3 o 5 giorni, al costo rispettivamente di € 60,00 e € 100,00.

Plentiful fish, clean waters, environmental beauty and variety: Trentino, with its almost 300 Alpine lakes and over 2,000 km of rivers and streams, offers a great many fishing locations (many of which are catch & release) in highly varied contexts that are especially popular with fly fishermen. Explore the best locations, book your Fishing Lodge, contact a Trentino fishing guide and buy your fishing permit online on trentinofishing.it

Garda Dolomiti Superfishing

One single permit for more than 70 fishing spots from Lake Garda to the Brenta Dolomites, allows fishing in dozens of waterbodies, including lakes, rivers, streams, creeks and canals

- both at high altitude and lower down in valleys. The Garda Dolomiti Superfishing permit is dedicated to CATCH & RELEASE fishing enthusiasts who can deploy different techniques and baits to catch many species of fish, including Arctic char, marble trout, rainbow trout, brown trout, lake trout, grayling, whitefish, pike, chub, and perch, just to name a few. Permit can only be purchased ONLINE on app.trentinofishing.it. It costs € 60,00 for 3 days and € 100,00 for 5 days.

INFO & BOOKINGS

info@trentinofishing.it trentinofishing.it

Benjamin INTERVIEW Beale

• Hi Benjamin, tell us about your family

I grew up in a big noisy house, being part of five siblings, in the small town of Esquel, Chubut, Patagonia Argentina. We were all raised on the banks of the Rio Futaleufu, where all my family enjoyed outdoors and Fly fishing as the family activity. My father, Michael Beale, a seasoned guide himself, taught all his children —Nicolas, Tomas, Antonia, Cecilia and myself — about fly fishing, Argentine culture, and the land we call home. I started fly fishing at the age of eight and

have been fishing passionately ever since. I always watched my grandfather and father head off fishing, and I would beg to be invited out with them! My brothers and I also learned a lot from anglers that visited us from all over the world.

What I love about what I do is that today my own family are all keen anglers and like living outdoors. The history repeats itself with the new generations! The eldest of the boys is now working and taking a leading position with guiding

• Ciao Benjamin, raccontaci della tua famiglia

Sono cresciuto in una grande casa rumorosa, nella piccola città di Esquel, in Chubut, nella Patagonia Argentina. Eravamo in cinque tra fratelli e sorelle, siamo cresciuti tutti sulle rive del Rio Futaleufu, dove la pesca a mosca era l'attività di famiglia. Mio padre, Michael Beale, lui stesso una guida esperta, ha insegnato a tutti i suoi figli, Nicolas, Tomas, Antonia, Cecilia e me, a pescare a mosca, a conoscere la cultura argentina e la terra che chiamiamo casa. Ho iniziato a pescare a mosca all'età di otto anni e da allora la pratico con passione. Ho sempre guardato mio nonno e mio padre andare a pesca e non so cosa

avviato El Encuentro, in realtà sono stati i miei genitori Jane e Michael Beale con l’aiuto dei miei nonni, che vivevano in Inghilterra. Sono stati i pionieri del primo lodge di pesca a mosca nella provincia di Chubut. Mio padre ha iniziato ad accogliere pescatori nel 1985 e, avendo ospitato pescatori per quasi 40 decenni, El Encuentro è in grado di offrire il calore della nostra azienda familiare per vivere un'autentica esperienza di pesca a mosca in Patagonia.

Ho preso in mano le redini dell'azienda di famiglia nel 2012. Ricordo che era passato un anno dall'eruzione del vulcano Chaiten in Cile e per un paio d'anni la zona non è stata molto frequentata.

El Encuentro Fly Fishing ha passato decenni a costruire rapporti con i proprietari terrieri locali e a studiare tutti i corsi d’acqua, grandi e piccoli, della zona e nel 2016 ci siamo spinti verso la frontiera con il Brook Trout Base Camp. Entrambe le attività offrono posizioni lungo il fiume uniche nel loro genere, strategiche per ottenere la pesca migliore. Nel 2021 abbiamo aggiunto il Lodge Valle del Carrileufu situato appena a nord

darei adesso per pescare con loro! Io e i miei fratelli abbiamo anche imparato molto dai pescatori che ci hanno fatto visita da tutto il mondo.

Oggi tutta la mia famiglia è appassionata di pesca e ama vivere all'aria aperta. La storia si ripete con le nuove generazioni! Il maggiore dei ragazzi ora lavora come guida e le mie figlie più piccole crescono apprezzando l’atmosfera del lodge.

• Sappiamo che gestisci 3 diversi lodge in Patagonia; parlaci della tua azienda.

Non posso prendermi il merito di essere stato colui che ha

del Parco Nazionale Los Alerces.

El Encuentro Fly Fishing offre un programma di pesca intenso ed esteso, con un'ampia varietà di opzioni. I nostri ospiti in genere trascorrono 7-10 notti con noi, dividendo il loro tempo nelle nostre tre sistemazioni, El Encuentro Lodge, Brook Trout Basecamp e Valle del Carrileufu Lodge. Combinando due o tre località insieme, possiamo offrire la migliore pesca a mosca di questa parte della Patagonia e creare un viaggio che si adatti allo stile di pesca e alle preferenze del cliente.

L'eredità di El Encuentro Fly Fishing resta in famiglia, siamo un gruppo di amici stretti, tra cui guide professionali, chef e altro personale che lavora seriamente per offrire agli ospiti una vera esperienza argentina.

• La tua zona, Chubut, è una delle più belle sia per la pesca sia per i panorami…

Adoro questo posto e mi sento fortunato a poter chiamare questa zona casa! La provincia di Chubut è una vasta area della

and my younger daughters are growing very comfortably around the lodge atmosphere.

• We know that you manage 3 different lodges in Patagonia, tell us about your company.

I can’t take the credit of being the one who started El Encuentro, actually it was my parents Jane and Michael Beale with the help of my grandparents who were based

had erupted and we had had a couple of years where not many anglers were visiting the area.

El Encuentro Fly Fishing has spent decades building relationships with local landowners and researching all the waters, big and small, of this area. Expanding into the frontier in 2016 with the Brook Trout Base Camp. Both operations provide one of a kind, riverside locations strategically positioned to optimize the best fishing. In 2021 we continued our long traditions of adventure, exploration, and friendship with the addition of the Valle del Carrileufu Lodge situated just north of Los Alerces National Park. El Encuentro Fly Fishing features a robust, expansive fishing program with a wide variety of exciting options spread across a massive swath of Patagonia. Our guests typically spend 7-10 nights with us splitting their time between our three unique operations, El Encuentro Lodge, Brook Trout Basecamp, and Valle del Carrileufu Lodge. By combining two or three locations into a visit we can show the best fly fishing that this part of Patagonia has to offer, and craft a trip that’s individually suited to the clients fishing style and preferences.

in England. They pioneered the first fly fishing Lodge in the province of Chubut. My father started welcoming fishing guests in 1985 and with almost 40 decades hosting anglers, El Encuentro is proud to offer the warmth of our Argentine family-owned business combined with opportunities to create an authentic Patagonian fly fishing experience.

I took over the reins of the family business in 2012. I remember it was a year after the Chaiten Volcano in Chile

El Encuentro Fly Fishing's legacy is all about family, we are a group of close friends, including professional guides, chefs and other staff. We all work hard to provide guests with a true Argentine experience.

• Your area, Chubut, is one of the most beautiful for both fishing and views…

I love it here and I feel fortunate to be able to call this area home! The province of Chubut is a vast area of Patagonia with many fishing options, no matter what time of the season, we strive to provide our clients with a diverse array of productive angling options for brown, rainbow, brook trout and landlock salmon. Some of the featured and famed fisheries available to anglers include the Futaleufu, Arrayanes, Rivadavia, Corinto, Carrileufu, and Corcovado rivers, Kruger and Verde lakes and many other smaller rivers and streams.

Some waters are floated, some are waded, and at times a combination of the two depending on conditions and

Patagonia con molte opzioni di pesca; indipendentemente dalla stagione, ci impegniamo a fornire ai nostri clienti una vasta gamma di possibilità per la pesca alla trota fario, iridea, di fiume e al salmone di acqua dolce. Alcune delle attività di pesca di punta più famose includono i fiumi Futaleufu, Arrayanes, Rivadavia, Corinto, Carrileufu e Corcovado, i laghi Kruger e Verde e molti altri fiumi e torrenti più piccoli.

Alcune acque vengono attraversate in flotada, altre guadate e talvolta con una combinazione delle due a seconda delle condizioni e dei desideri. La maggior parte delle trote è compresa tra 16 e 23 pollici, molte superano i 25 pollici. Le specie, le dimensioni e il numero di trote variano a seconda delle acque in cui si pesca: alcune acque producono numeri, altre producono dimensioni e altre ancora producono entrambi. Si può anche pescare un ceppo selvatico di salmone d’acqua dolce.

Qualunque lodge si scelga fra i nostri tre, disponiamo di opzioni che gli ospiti troveranno confortevoli, accoglienti e in posizione ideale per pescare nella miriade di acque della

Patagonia. La nostra zona, conosciuta come ‘Patagonia gallese’, dalla provenienza dei coloni della metà del XIX secolo, ha la cultura e la storia più interessanti. Per conoscerle, è necessario andare oltre i tipici percorsi turistici ed entrare in contatto con la popolazione locale per apprezzare ciò che distingue questa regione dagli altri luoghi della Patagonia argentina. Per coloro che desiderano fare un’esperienza a 360° offriamo una varietà di attività non legate alla pesca, guidate da esperti locali che vi faranno entrare in contatto con il paesaggio della Patagonia e scoprire la bellezza paesaggistica della zona.

• Logisticamente la gestione di 3 lodge non è semplice: con quanti dipendenti lavorate?

Oggi possiamo contare su un team di professionisti che lavora duramente e che condivide gli stessi valori della nostra famiglia. Ciò che era iniziato come una tradizione e un affare della famiglia Beale si è ora trasformato in una famiglia allargata con amici intimi che amano ciò che fanno. Oggi, all’inizio della riunione di stagione dove siamo tutti insieme, siamo più di 50, me compreso, entusiasti e pronti ad affrontare qualunque cosa

desires. Most trout are in the 16 to 23-inch range, with many exceeding 25 inches. Trout species, size, and numbers vary depending on the waters fished with some waters that produce numbers, some that produce size, and some that produce both. You can also fish for a wild strain of landlocked salmon. Whether one of our three lodges, we have options that guests will find comfortable, welcoming, and ideally located for fishing the myriad of waters here in Patagonia. This corner of Patagonia, known as ‘Welsh Patagonia’ from the mid nineteenth century settlers, has the most interesting culture and history. To experience this, you need to go beyond the typical tourist routes and connect with local people so as to appreciate what sets this region apart from other places in Argentine Patagonia.

For those who might want to experience it all, we offer a variety of non-fishing activities, guided by local experts, that make you connect with the Patagonian landscape and

discover the scenic beauty of the area.

• Logistically, the management of 3 lodges plus two other subsidiaries is not easy, how many employees do you work with?

I believe that the secret for our success and journey has been entirely because of the people! Being able to have a team of professionals that are committed hard workers and who share the same values as our family allows us to get so much further. What started off as the Beale family tradition and affair has now turned into an extended family with close friends that love what they do. Today, at the beginning of the season gathering, where we are all together, there are over 50 of us, including myself, excited and ready for whatever the upcoming fishing season brings.

• The market is changing, we see more and more small

porti la prossima stagione di pesca.

• Il mercato sta cambiando, vediamo sempre più piccoli lodge unirsi in gruppi di lavoro. È giunto il momento, secondo te, di maggiore professionalità anche in questo settore?

Assolutamente, la tendenza dei piccoli lodge a costituire gruppi di lavoro è uno sviluppo positivo nel mercato. Lo sviluppo di standard condivisi, i livelli di servizio e le pratiche operative tra i lodge può migliorare l’immagine complessiva del marchio e la professionalità. La collaborazione può facilitare l’accesso

alle opportunità di formazione e sviluppo professionale per il personale dei lodge. La collaborazione può valorizzare la professionalità, ma non deve soffocare il carattere unico di ogni singolo lodge. Noi di El Encuentro sappiamo che un'esperienza memorabile va ben oltre la semplice cattura del pesce. Sono le amicizie che si sviluppano tra te e la tua guida, i padroni di casa del tuo lodge e il nostro staff che rimangono con te molto tempo dopo il tuo ritorno a casa. Il nostro team lo capisce e lavora per creare un'esperienza straordinaria per te, in ogni fase del percorso,

del nostro orto, la tua guida che condivide la storia locale mentre guidi verso un nuovo luogo di pesca e che ti rassicura quando i pesci sembrano superarti in astuzia ad ogni lancio. Una volta che scegli di venire con El Encuentro, siamo sempre orgogliosi di considerarti un nuovo amico e instaurare un'amicizia duratura che va oltre i nostri giorni insieme in Patagonia.

• Oltre alla tua Patagonia, dove ti piace pescare?

Mi piace viaggiare con una canna, proprio come la maggior parte dei pescatori, immagino. Dopo ogni stagione, quando io e mia moglie decidiamo dove andare in vacanza, inizio a cercare possibilità di pesca e guide locali in quella zona. Faccio anche una battuta annuale di pesca a mosca con i miei fratelli e amici. Adoro tutto, l'acqua salata, l'acqua dolce tropicale, i laghi, ma soprattutto le persone che incontri in ciascuno di questi luoghi, non riesco a pensare a un modo migliore per viaggiare se non

pescando a mosca. Ci sono così tanti posti fantastici da vedere nel mondo e la pesca è sempre un'ottima scusa per visitarli! Ma, alla fine, la mia passione principale è sempre la pesca alla trota nelle acque fredde della Patagonia.

• Piani per il futuro?

El Encuentro preferisce operare nella terra che chiamiamo casa, la provincia di Chubut, ci sono abbastanza opportunità nella nostra provincia e siamo sempre alla ricerca di posti nuovi. Abbiamo nuovi progetti su cui stiamo lavorando, ma è ancor troppo presto per condividerli.

Il mio obiettivo personale e condiviso con il team dell'azienda è quello di assumermi l'impegno di realizzare un futuro sostenibile per l'industria della pesca a mosca nella nostra zona, preservando e mantenendo la sua bellezza naturale e gli habitat incontaminati per le prossime generazioni.

lodges grouping together in working groups. Is it time for more professionalism in this sector too, in your opinion?

Absolutely, the trend of small lodges forming working groups is a positive development in the market. Developing shared standards for guest experiences, service levels, and operational practices across lodges can enhance the overall brand image and professionalism. Collaboration can facilitate access to training and professional development opportunities for staff across the lodges. Collaboration can

enhance professionalism, but it shouldn't stifle the unique character of each individual lodge.

For us at El Encuentro, we know that a memorable experience goes well beyond the catching of fish. It’s the friendships that develop with you and your guide, your lodge hosts, and our staff that stay with you long after you have returned home. Our team understands this and works hard to nurture an amazing experience for you, every step of the way – including the delicious meals artfully created

with fresh ingredients from our kitchen garden, your guide sharing local history as you drive to a new fishing spot, and that it’s ok when the fish seem to outsmart you on every cast. Once you choose to come with El Encuentro, we are always proud to consider you a new friend, with an enduring friendship that goes beyond our days together in Patagonia.

• Besides your Patagonia, where do you like to fish?

I guess that just like most anglers, I like to travel with a rod. After each season, when my wife and I decide where we are heading for vacations, I start looking for fishing opportunities and local guides in that area. I also take a yearly fly fishing trip with my brothers and friends. I love it all, saltwater, tropical freshwater, still water, here and there, and when you add the factor of the people that you meet in each of these places, I can't think of a better way to do it if it's not through fly fishing. There are so many great

locations to see in the world, and fishing is always a great excuse to visit them! But, at the end of the day, my deep roots in Patagonia and main passion is still the coldwater fisheries seeking trout that we have in our backyard.

• Plans for the future?

El Encuentro is focused on operating in the land we call home, the province of Chubut, there are enough opportunities in our province and we are always seeking for the next frontera (location for fly fishing). We have new projects that we are working on but it's too early to share still.

It is my personal goal and shared with our core team of the business to assume the commitment in leading a sustainable future for the fly fishing industry in our area by preserving and maintaining this natural beauty and pristine habitats for the next generations.

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CDC FEATHERS BLOCK

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Blocchetto con intagli di differente l u n g h e z z a p e r p i e g a r e a g e v o l m e n

e l e piume. E’ sufficiente inserire il calamo della p i u m a d e n t

appropriata. Munito di tre piedini in gomma anti-scivolo. Consigliamo di utilizzare il CDC Feathers Block in combinazione con le Pinze Dubbing S

semplice la lavorazione delle piume.

FISHING AND ART

Eric Clark Jackson

Professional wildlife artist Eric Clark Jackson originally went to school to study marine biology, but found out it wasn’t for him. “I realized I was spending more time looking at the pictures than reading the texts” he jokes. A life in the arts was more suited to him, especially now that he can combine his hobbies of fishing, hunting, and art into a successful career.

Growing up in Maryland on the shores of the Chesapeake Bay, marsh water runs in his veins. But growing up in a family of outdoor sportsmen had its challenges. “We spent a lot of time fishing and hunting on the water. But I was terrible at

identifying what I was actually catching. Now, once I paint a species, it’s committed to memory.”

It’s safe to say that once you see his work, it’s committed to your memory too. “The impact is one where you say ‘I know what I’m looking at, but what am I actually looking at?’”. That reaction is in large part due to the unique process. A lot of the creation techniques involve a traditional method of artistry from Indonesia known as batik. The process uses wax and dyes, as opposed to traditional paint pigments and brushes.

Eric Clark Jackson, artista naturalista di professione, inizialmente scelse di studiare biologia marina, ma poi scoprì che non era cosa per lui. “Mi sono reso conto che passavo più tempo a guardare le immagini che a leggere i testi”, scherza. Era più portato per l’arte, grazie alla quale ha trasformato la sua passione per la pesca e la caccia in una carriera di successo.

Cresciuto nel Maryland, sulle rive della baia di Chesapeake, nelle sue vene scorre l'acqua delle paludi. Ma crescere in una famiglia di sportivi ha comportato delle sfide. “Abbiamo passato molto tempo a pescare e a cacciare. Io però ero una frana nell'identificare ciò che stavo effettivamente catturando. Ora, una volta che dipingo una specie, la fisso nella memoria”.

Anche noi possiamo dire che una volta che vedi i suoi lavori, ti rimangono impressi nella memoria. L’impatto è: ‘So cosa sto guardando, ma cosa sto guardando realmente?’ Questa reazione è il risultato di un processo davvero unico. Tra le varie tecniche Eric si rifà ad un metodo artistico tradizionale indonesiano noto come batik che invece di utilizzare pigmenti e pennelli tradizionali, usa cera e coloranti.

Eric ha sviluppato questo processo in una serie di tecniche brevettate per ottenere la personalizzazione e la peculiarità di ciascun soggetto. "Gli strumenti, i materiali, l'intero processo dall'inizio alla fine è un mix di contemporaneo e tradizionale". Alcuni degli strumenti, infatti, sono realizzati con materiali riciclati, tra cui filo di rame, lamiera e persino rami di alberi. Quasi non si vede un pennello.

L’alta qualità artigianale delle sue opere lo mantiene attivo anche nel mondo delle belle arti. “Ad essere sincero, mi piacerebbe semplicemente parlare di storie di pesca tutto il giorno. Ma i collezionisti sono davvero attratti dal modo in cui vengono realizzate le mie opere. Oggi in effetti non si fa più questo genere di cose.” Le sue opere

Eric has evolved the process into a number of proprietary techniques he uses in the studio to achieve the signature look in each subject. “The tools, the materials, the whole process from start to finish is this blend of contemporary and traditional”. Some of the tools in fact are made from recycled materials, including copper wire, sheet metal and even tree branches. There’s hardly a paint brush in sight.

A masterful connection to a highly skilled craft form is what keeps him active in the fine art world as well. “To be honest, I’d love to just trade fishing stories all day. But collectors get really drawn into how the works are made. People just don’t do these sort of things anymore.” The unique process and captivating products earn him awards and regular entry into highly competitive juried exhibitions across the United States.

Alongside his growing reputation in the fine art world, a major part of Eric’s business is in commissioning a unique, alternative form of trophy replica for clients and businesses. “An 80s fiberglass sailfish looks awesome, but for a lot of spaces, it just doesn’t fit. We offer a highly individualized, and equally amazing piece of fishing artistry that anchors any contemporary space. Plus it holds value.” The visual aesthetic is unlike anything else in the industry, and seeing them in person will pull you in for a closer look.

The highly refined appearance becomes even more personalized through a connection to the water itself. The dye process he uses often requires large amounts of water. For most of the fish he paints, the water comes right from the locations where fish are caught. “I practice almost exclusively catch and release fishing. I catch a fish, take some good photos, and release it. Then I’ll scoop out a few cups of water and bring it back to the studio. I use that water to mix the colors that get poured into the piece.” That connection to the water is something he continues to cherish, while exploring the rivers, and while working in the studio.

gli valgono premi e la regolare partecipazione a mostre negli Stati Uniti.

Oltre alla sua crescente reputazione nel mondo delle belle arti, una parte importante dell'attività di Eric consiste nell’offrire una forma unica e alternativa di replica di trofei per clienti e aziende. “Un pesce vela in fibra di vetro degli anni ’80 è fantastico, ma per molte situazioni non è adatto. Noi proponiamo un pezzo d'arte altamente personalizzato e altrettanto sorprendente che si adatta a qualsiasi spazio, ed ha valore”. L'impatto visivo è diverso da qualsiasi altra

cosa e suscita curiosità e attrazione. L'aspetto raffinato e personalizzato avviene attraverso il collegamento con l’acqua. Il processo di tintura infatti richiede grandi quantità di acqua che, per la maggior parte dei pesci dipinti, proviene direttamente dai luoghi in cui vengono catturati. “Pratico quasi esclusivamente la pesca catch and release, prendo un pesce, scatto delle belle foto e lo rilascio. Poi prendo qualche tazza d'acqua e me la porto in studio. Uso quell'acqua per mescolare i colori.”

La connessione con l'acqua per Eric è fondamentale sia in fiume, sia in studio.

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Fishing trip Colombian

DuncAn HAll

Ping ping….please leave my alone I wished, as more and more enticing messages of fishing trips, with images of weird and oversized fish arrived in my Ipad. Roberto, or Beto as he is known is the CEO of Fish Colombia, and he knew he’d hooked me, the moment I opened his posts. I hadn’t planned a return trip to The Amazon, but the fishing neurones in my brain, now in full excitatory mode, knew no inhibition. So with the promise of a new and amazing fishing, I too became the fishing-trip seducer,

and our group was formed. I was pleased to have enticed Ian, a former GP, who now runs ‘Skin Excellence Clinics’ to dismount a decade of mountain bike adventures, and once more became a piscator, and then David Lee my excellent dentist, who was relatively new to the game, also signed up with alacrity. I had fished the Brazilian Amazon, on the Kalua houseboat based in Barcelos, in 2016, and then again on the Orinoco and Tuparro river with Fish Colombia in 2020.

The fishing expedition this time was to the upper headwaters of the Amazon jungle, to Mapiri lodge on the Guarviere and later to the Iteviare river, which both drain into the Orinoco. It had taken Beto four years to negotiate with the Sicuani indigenous Indians, to build a camp and obtain the necessary fishing rights. Added to the cost of our trip was a surcharge of $700 USD, to stay on their land and fish their waters. This might sound expensive, but adding a financial payment to the Sicuani people, and a value to their unspoilt primary Amazonian jungle, may help in its preservation. I hoped so, at least.

It’s always exhausting travelling to these far reaching destinations, and this one probably capped it all. The outward flight on Avianca from London was relatively straight forward, and with 36 hours spare we looked around Bogota, visited a few museums, and did the city cycle tour. The following day we took a short flight along with Tremor, an American fly-fisherman who joined us, to San Jose and met up with Diego our excellent Chilean guide. At the nearby dock we squeezed into our small boat for the next eight hours, motoring at high speed, downstream to the camp. Fortunately after three hours we had a brief re-fuel stop at Mapiripán, a tiny fishing village with a friendly single bar. I wandered into the back of the bar with Ian, where we were puzzled by racks of noisy cockerels on both side of the room, weighing scales, an electronic timer and a green arena. With the help of Google translate, ‘every other Tuesday, cockfighting for bets’. Fortunately it was Sunday, and we were soon back on the boat, for the next five hours. I learnt later that there was an appalling massacre in 1997 at  Mapiripán

when AUC a right-wing paramilitary group had flown into San Jose and chainsawed, macheted, and dismembered a number of civilians whose remains were cast into the river. There have been countless atrocities in Colombia over the last few decades with over 200,000 killed, mostly as a result of drug related insurgencies; but much has been done since then to create peace as FARC the left wing terror group has for the large part been disbanded.

At the camp we were introduced to the Sicuani from their nearby village and the other two guides, Eduardo and Nick, before relaxing with a cool beer and a fine meal. The whole camp was constructed on a raised wooden platform, to accommodate high water levels, with a communal eating area on one end, and our tents on the other. Around us was the sound of the jungle, multitudes of different insects and some of the largest moths I had ever seen. On the first evening as I took my first river-water shower, a beautiful tree-frog leapt onto my shoulder and stayed there for several seconds, before hopping back into the jungle. Perhaps a good fishing omen.

Although there are thousands of fish species in the Amazon basin, most of our fishing targeted Peacock bass and Payara, with the occasional Pacu if we were lucky. We did try bottom fishing for catfish on several evening, but beside a Redtail catfish, we only caught one stingray and four eels. The native Indians treated these with profound respect, and who wouldn’t, electric eels are potentially lethal!

Peacock bass seems synonymous with Amazonian fishing. They possess all the attributes of the perfect target fish, bright, beautifully coloured and furious fighting fish, often

Ping ping…per favore lasciatemi in pace, pensavo tra me e me, mentre sul mio Ipad arrivavano messaggi sempre più allettanti di battute di pesca, con immagini di pesci strani e di grandi dimensioni. Roberto, o meglio Beto, è l'amministratore delegato di Fish Colombia, e sapeva di avermi conquistato nel momento in cui ho aperto i suoi post. Non avevo programmato di ritornare in Amazzonia, ma i neuroni pescatori del mio cervello, ora in piena eccitazione, erano ormai fuori controllo. Così, con la promessa di una pesca nuova ed emozionante,

sono diventato anch'io il seduttore della battuta di pesca, e si è formato il nostro gruppo. Ero felice di aver convinto Ian, un ex medico di famiglia, che ora gestisce la "Skin Excellence Clinics", ad accantonare un decennio di avventure in mountain bike e diventare ancora una volta un piscator, e poi David Lee, il mio eccellente dentista, che era relativamente nuovo al gioco. Avevo pescato nell’Amazzonia brasiliana, sulla houseboat Kalua con base a Barcelos nel 2016, e poi ancora sui fiumi Orinoco e Tuparro con Fish Colombia nel 2020.

La spedizione di pesca questa volta si è diretta alle sorgenti superiori della giungla amazzonica, al lodge Mapiri sul Guaviere e successivamente al fiume Iteviare, che sfociano entrambi nell'Orinoco. Beto aveva impiegato quattro anni a negoziare con gli indiani indigeni Sicuani, per costruire un accampamento e ottenere i necessari diritti di pesca. Al costo del nostro viaggio si aggiungeva un supplemento di 700 dollari per rimanere sulla loro terra e pescare nelle loro acque. Aggiungere un finanziamento per il popolo Sicuani,

può servire a preservare la sua incontaminata giungla amazzonica. È sempre estenuante viaggiare verso queste destinazioni lontane e anche questa volta non è stato facile. Il volo di andata con Avianca da Londra è stato relativamente semplice e con 36 ore libere ci siamo guardati Bogotà, abbiamo visitato alcuni musei e fatto il giro in bicicletta della città. Il giorno seguente abbiamo preso un breve volo per San Jose insieme a Tremor, un pescatore a mosca americano che si è unito a noi, e

leaping high into the air. There are 5 species of Peacock bass belonging to the Genus Cihala, the Cihla temensis is the largest of these and the one most sought after by fishermen. The Amazon basis is remarkably flat and consequently rivers meander over their floodplain creating multiple ox-bow lakes and lagoons. The ox-bow margins create the perfect habitat for the Peacock bass residing under the jungle canopy to hoover up any small unsuspecting prey in their capacious mouth. There are a large range of lures designed

for these fish which include plugs, spinnerbait and prop baits all to create some sort of commotion; although personally I only fly-fish, using either large bright shiny streamer flies or surface poppers the latter of which are the most spectacular. Like all Amazonian fish they are immensely strong and feisty fighters, as they leap and splash in the water. Tremor, a fine fly fisherman, out-fished us with the peacocks, but his fly line didn’t. For some inexplicable reason, his black sink tip was severed not once, but three times by piranhas to become

useless. The novelty of these fish soon wears off! In this trip we all caught ‘big’ Peacock’s but they were challenging, perhaps due to the water-levels, or maybe fewer lagoons than on other trips. If the peacocks didn’t deliver, then the Payara did, and the memory of them will always be entrenched in my fishing brain.

Payara Hydrolycus scomberoides in keeping with its remarkable physiognomy is an aggressive predator of the Amazonia basin of South America. It is almost a fish of two halves, with its body similar to a salmon, silver and sleek, but

a head bearing extraordinary frightening large lower teeth. The pair of teeth, over 2 inches long, are exposed when their jaw is open but on closure fit succinctly into the upper jaw. These fangs have given the Payara a range of descriptive names from Vampire fish to Sabre-toothed tiger fish, and their use in contrast to the severing teeth of a piranha are for piercing and snatching prey, in the fast flowing currents in which they are found. They are ambush fish, feeding predominantly on piranhas and as a result of their feeding habits grow rapidly, most

abbiamo incontrato Diego, la nostra eccellente guida cilena. Al molo vicino siamo saliti sulla nostra piccola barca e per le successive otto ore abbiamo navigato ad alta velocità verso valle fino al campo. Fortunatamente dopo tre ore abbiamo fatto una breve sosta per fare rifornimento a Mapiripán, un piccolo villaggio di pescatori con un accogliente bar. Sono andato nel retro del bar con Ian e abbiamo visto rastrelliere di galletti rumorosi su entrambi i lati della stanza, bilance, un timer elettronico e un'arena verde. Con l'aiuto di

Google abbiamo letto: "a martedì alternati, combattimenti di galli con scommesse". Fortunatamente era domenica e presto saremmo tornati sulla barca per le successive cinque ore.

Ho saputo in seguito che ci fu uno spaventoso massacro nel 1997 a Mapiripán, quando un gruppo paramilitare di destra dell'AUC era volato a San Jose e aveva tagliato con la motosega, picchiato e smembrato un certo numero di civili, i cui resti furono gettati nel fiume. Negli ultimi decenni in

Colombia si sono verificate innumerevoli atrocità con oltre 200.000 morti, per lo più a seguito di scontri legati alla droga; ma da allora è stato fatto molto per creare la pace, poiché le FARC, il gruppo terroristico di sinistra, sono state in gran parte sciolte.

Al campo ci hanno presentato i Sicuani del villaggio vicino e le altre due guide, Eduardo e Nick, per poi rilassarci con una birra fresca e un buon pasto. L'intero campo è stato costruito su una piattaforma di legno rialzata, per far fronte all'acqua alta, con una zona pranzo comune da un lato e le tende dall'altro. Intorno a noi c'era il suono della giungla, una moltitudine di insetti diversi e alcune delle falene più grandi che avessi mai visto. La prima sera, mentre facevo la mia prima doccia con l'acqua del fiume, una bellissima raganella mi è saltata sulla spalla ed è rimasta lì per diversi secondi prima di tornare nella giungla. Forse un buon auspicio per la pesca.

Sebbene ci siano migliaia di specie di pesci nel bacino amazzonico, la maggior parte della nostra pesca mirava al Peacock Bass e al Payara, con occasionali Pacu se eravamo fortunati. Abbiamo provato la pesca di fondo del pesce gatto diverse sere, ma oltre a un pesce gatto dalla coda rossa, abbiamo catturato solo una razza e quattro anguille. Gli indiani nativi le trattavano con profondo rispetto, e chi non lo farebbe perchè le anguille elettriche sono potenzialmente letali!

Il peacock bass è sinonimo di pesca amazzonica. Possiede tutti gli attributi del pesce bersaglio perfetto, un pesce combattente brillante, splendidamente colorato e furioso, che spesso salta in aria. Esistono 5 specie di Peacock bass

appartenenti al Genus Cihala; la Cihla temensis è la più grande di queste e quella più ricercata dai pescatori. La base amazzonica è notevolmente piatta e di conseguenza i fiumi serpeggiano nelle loro pianure alluvionali creando numerosi laghi e lagune a forma di U. I margini della U creano l'habitat perfetto per il Peacock bass, che risiede sotto la chioma della giungla per risucchiare qualsiasi piccola preda nella sua grande bocca. Esiste una vasta gamma di esche progettate per questi pesci, compresi tappi, esche spinner e prop, tutto per creare un po’ di subbuglio; personalmente pratico solo pesca a mosca, utilizzando grandi mosche streamer luminose e brillanti o popper di superficie che sono i più spettacolari. Come tutti i pesci dell'Amazzonia sono combattenti, immensamente forti ed energici. Tremor, un bravo pescatore a mosca, ci ha battuto con i peacock, ma la sua punta affondante è stata recisa non una, ma tre volte dai piranha, così da diventare inutilizzabile. In questo viaggio abbiamo catturato tutti i ‘grandi’ peacock, ma erano impegnativi, forse a causa del livello dell'acqua, o forse del minor numero di lagune rispetto ad altri viaggi. Se coi peacock non è andata benissimo, coi Payara è andata meglio e il loro ricordo sarà sempre radicato nel mio cervello da pescatore.

Il Payara Hydrolycus scomberoides, in linea con la sua notevole fisionomia, è un predatore aggressivo del bacino amazzonico del Sud America. È quasi un pesce diviso in due metà, con il corpo simile a quello di un salmone, argentato e lucido, ma una testa che porta denti inferiori straordinariamente grandi e spaventosi. La coppia di denti, lunga più di 2 pollici, è esposta quando la mascella è aperta, ma una volta chiusa si inserisce bene nella mascella superiore. Queste zanne hanno

attaining 10-20lbs but some grow much larger as the IGFA record in 1996 confirms with a 39lb specimen caught in Venezuela. They have an unsurprisingly bony skeleton and although we ate one, I would recommend following catchand-release,  and perhaps focus on the tasty Shovel-nose catfish, which are a regular food source for the native Indians.

Payara can be caught with a number of methods and these include live-bait, spoons, plugs and large streamer flies, the latter of which I use exclusively. Irrespective of the method, the lure must be fished as deeply and as rapidly as possible, focusing on the all the likely ambush areas.

We caught a number of Payara in the main Guaviare river and its tributaries but in certain locations the fishing was just phenomenal. The first of these was fishing the seam at the junction of the Guaviare and Iteviare, where the brown and clear water continued for some distance before mixing, and fish were clearly visible splashing on the surface. I made only four casts, and hooked three fish landing the first two, the largest of which was close to 20lbs.

Mid-week we re-located further upstream on the Iteviare river to a Sicuani camp and the fishing undoubtedly improved. On route to the camp we stopped several times to fish the hot-spots where Payara would ambush prey, on one occasion

my fly was hit so aggressively that I was into my backing in seconds. I had a lasting image of the fish leaping clear out of the water, and the sound of Eduardo behind me saying ‘over 20lbs’ but in a flash it was gone. I was left alone in my own reverie as we continued upstream passing the first set of rapids to reach the camp at the base of a stunning cascading waterfall. For several hundred yards below the cascade, fish were splashing on the surface but despite casting all the lures we had at them, they proved hard to entice; Eduardo

indicated these were Pacu, the omnivorous jungle fish, with a set of molars similar to humans.

The upper camp was more basic, and we were soon covered with sandfly bites, the bees were another irritation. They arrived on mass, probably attracted to our novel chemical odours, sun-cream appeared the culprit, and they were very persistent, crawling into our shoes and hats, and although not overtly aggressive, we all received stings. Ian on one occasion lost a rod and reel as he tried to swipe them away,

the bees survived but the rod went overboard. It was a great experience to be with the Sicuani native Indians, who were truly friendly and resourceful. They helped in the camp, washed our clothes, handled the boats and went beyond the call of duty when our lines were snagged. On one occasion I had hooked a payara which had taken my line under submerged branches, without a pause Walter as he was referred, stripped off, dived overboard and emerged from the water with my fish in his hands: the following day David cast a lure inexplicably 20 foot up a tree and Walter

without hesitation did a Tarzan impression and climbed a jungle vine to retrieve the lure.

With two days of our trip to go we left the upper camp and stopped at the first cascade for lunch. Our lunch was always wrapped in a banana leaf, very environmental, and varied depending on what was caught the previous day. On this day was David’s fine 14lb Pacu smoked overnight on the open fire. With the fine lunch washed down with an Aquila beer, I clambered aboard with my guide and boatman to fish down the last cascade.

dato al Payara una serie di nomi descrittivi, dal pesce vampiro al pesce tigre dai denti a sciabola, il cui uso, in contrasto con i denti mozzatori di un piranha, è quello di perforare e strappare la preda nelle correnti rapide in cui si trova. Sono pesci da agguato, si nutrono prevalentemente di piranha e, come risultato delle loro abitudini alimentari, crescono rapidamente; la maggior parte raggiunge le 10-20 libbre, ma alcuni diventano molto più grandi, come conferma il record IGFA nel 1996 con un esemplare di 39 libbre catturato in

Venezuela. Hanno uno scheletro osseo, il che non sorprende, e, anche se ne abbiamo mangiato uno, consiglierei di usare il catch-and-release e magari di concentrarsi sul gustoso pesce gatto dal naso a pala, che è una fonte di cibo comune per gli indiani nativi.

Abbiamo catturato un certo numero di Payara nel fiume principale Guaviare e nei suoi affluenti, ma in alcune località la pesca è stata semplicemente fenomenale. La prima di queste è stata la confluenza del Guaviare e dell'Iteviare,

dove erano chiaramente visibili i pesci che schizzavano in superficie. Ho effettuato solo quattro lanci e ho allamato tre pesci, catturando i primi due, il più grande dei quali era vicino alle 20 libbre.

A metà settimana ci siamo trasferiti più a monte del fiume Iteviare in un accampamento Sicuani e la pesca è senza dubbio migliorata. Sulla strada per l'accampamento ci siamo fermati più volte per pescare negli hot spot dove i Payara avrebbe teso un'imboscata alle prede; in un'occasione la mia mosca è stata colpita in modo molto aggressivo. Ho fissato l’immagine del pesce che saltava fuori dall'acqua e la voce di Eduardo dietro di me che diceva "più di 20 libbre", ma in un lampo era sparito. Sono rimasto solo con le mie fantasticherie mentre continuavamo a risalire il fiume superando la prima serie di rapide per raggiungere il campo alla base di una splendida cascata. Per diverse centinaia di metri sotto la cascata i pesci sguazzavano in superficie ma, nonostante lanciassimo contro di loro tutte le esche che avevamo, erano difficili da attirare; Eduardo sosteneva che si trattasse di Pacu, il pesce onnivoro della giungla con una serie di molari simili a quelli umani. Il campo superiore era più semplice ma presto fummo coperti di morsi di flebotomi; un altro problema erano le api. Sono arrivate in massa, probabilmente attratte dai nostri nuovi odori chimici, la causa sembrava essere la crema solare e, strisciando nelle nostre scarpe e nei nostri cappelli, ci hanno punto dappertutto. Ian in un'occasione ha perso canna e mulinello mentre cercava di cacciarle via, le api non si sono mosse e la canna è finita in acqua.

Stare con gli indiani Sicuani è stata un’esperienza bellissima, si sono rivelati amichevoli e pieni di risorse. Ci hanno aiutato

nel campo, hanno lavato i nostri vestiti, hanno manovrato le barche e sono andati oltre il loro dovere quando le nostre code si sono impigliate.

A due giorni dalla fine del nostro viaggio abbiamo lasciato il campo superiore e ci siamo fermati alla prima cascata per pranzo. Il nostro pranzo era sempre avvolto in una foglia di banana, molto in sintonia con l’ambiente circostante, e variava a seconda di ciò che veniva pescato il giorno precedente. Quel giorno il bel Pacu da 14 libbre di David era stato affumicato durante la notte sul fuoco all'aperto. Con il buon pranzo innaffiato da una birra, sono salito a bordo con la mia guida e il barcaiolo per pescare lungo l'ultima cascata. Diego ha ordinato al barcaiolo di avvicinarsi alla riva destra della cascata, in modo che potessi lanciare in tutti i punti in cui probabilmente si trovavano i Payara. La mia mosca in realtà è atterrata in una corrente che procedeva verso monte e ho assistito insolitamente a un lampo d’argento quando un Payara si è lanciato verso la mia mosca. La presa è stata così veloce che in un batter d'occhio la coda allentata è scomparsa e il mio mulinello strideva rassegnato. Ho tratto a riva e ho rilasciato in breve successione due grandi Payara catturati con le mosche che avevo costruito io; ero talmente soddisfatto che mi sono seduto, ho aperto un'altra birra fresca e mi sono augurato buon compleanno. Quel giorno per me la pesca era finita; non sono un pescatore di numeri e non c'era bisogno di pescare di più, ho semplicemente sorriso al paesaggio e ho salutato il delfino rosa nelle vicinanze. Ho alzato ancora una volta lo sguardo verso lo straordinario ambiente circostante e osservato i volti soddisfatti dei miei compagni di pesca David e Ian.

Diego instructed the boatman to drift close to the right bank of the cascade, so that I could cast at all the likely Payara holding places. My fly actually landed in an upstream countercurrent and I unusually witnessed the flash of silver, as a Payara lunged at my fly. The take was so fast and in the blink of an eye the slack line was gone and my reel singing in resignation. All my reels are spooled with 50 yards of backing and at moments like this I always feel some reassurance that, even though I might lose the fish, I hope I will never lose my

compete fly-line. I landed and released two big Payara on my tied flies in short succession and totally contented, sat down, cracked open another cool Anguila beer, and wished myself Happy Birthday.  Fishing was over for me that day; I am not a numbers fisherman, and there was no need to fish more, I just smiled at the scenery and said cheers to the Pink Dolphin nearby.  I looked up once more at the remarkable scenery and scanned nearby of  the contented faces of my fishing mates David and Ian who had both triumphed.

Bodo è una guida qualificata con il certificato Marine & Countryside, ha oltre 20 anni di esperienza, guidando pescatori da tutto il mondo.

È membro del team Pro Staff di Humminbird/ Minnkota UK & Ireland. Ha pescato in molte parti d’Europa e ha partecipato a importanti eventi di pesca, accumulando una vasta conoscenza ed esperienza in molti anni di pesca e guida.

Angling service Ireland qui è di casa

Tel: +353866011878

Email: info@anglingservicesireland.com

web: www.anglingservicesireland.com

La prematura scomparsa di un’ amica e leggenda della pesca a mosca ci ha lasciati senza parole, e neanche il fatto che questa disgrazia sia successa mentre stava pescando nella sua amata Patagonia ci conforta. Una persona gentile, umile, estremamente competente e sempre sorridente che ci mancherà molto.

Ringrazio due persone molto amiche di Cathy per le fotografie: Laura di Argentina Waters (www. argentinawaters.com) e Roberto di Estancia Laguna Verde.

The untimely death of a friend and fly-fishing legend has left us speechless, and not even the fact that this misfortune happened while she was fishing in her beloved Patagonia comforts us. A kind, humble, extremely competent and always smiling person who will be greatly missed.

I thank two people who are very close to Cathy for the photographs: Laura from Argentina Waters (www. argentinawaters.com) and Roberto from Estancia Laguna Verde Giorgio Cavatorti

CathyBeck

Cathy Beck è nata e cresciuta nel nord-est della Pennsylvania. La sua famiglia possedeva una fattoria e non era insolito che Cathy e i suoi fratelli venissero trovati a pescare nei laghetti e nei ruscelli locali. Lei ha iniziato a pescare a mosca nel 1978 dopo aver ricevuto istruzioni di lancio da Barry Beck, anche lui originario della Pennsylvania.

La coppia acquistò il negozio di articoli sportivi dei suoi

genitori a Berwick, in Pennsylvania, e decise di ampliare la gamma dei prodotti. I Beck aggiunsero una scuola di pesca a mosca e servizi di guida e diedero una nuova impronta alla merce al dettaglio. Mentre gestiva questo negozio, Cathy viaggiò alla ricerca di opportunità fotografiche e iniziò a pubblicare immagini. I Beck vendettero il negozio nel 1992 in modo da poter intraprendere una carriera incentrata sulla pesca a mosca e sulla fotografia.

Cathy Beck was born and raised in northeastern Pennsylvania. Her family owned a farm, and it was not unusual for Beck and her siblings to be found fishing in the ponds and local streams. She began to fly fish in 1978 after receiving casting instruction from another Pennsylvania native, Barry Beck.

The couple eventually purchased his parents’ sporting

goods store in Berwick, Pennsylvania, and decided to expand some of the store’s offerings. A fly fishing school and guiding services were added, and the focus of the retail merchandise was changed. While operating this store, Beck traveled in pursuit of photographic opportunities and began to have images published. The Becks sold the store in 1992 so that they could pursue careers centered on fly fishing and photography.

A quel punto, Cathy era già apparsa in tutte le principali riviste di pesca a mosca. La sua abilità come pescatrice a mosca è unita ad una carriera di insegnamento e viaggi di pesca a mosca in tutto il mondo. Beck scrisse il suo primo libro, "Cathy Beck's Fly Fishing Handbook" (Il manuale di pesca a mosca di Cathy Beck), nel 2002, con una revisione nel 2005. Il suo DVD, "From First Cast to Double Haul" (2008) ha aiutato centinaia di persone a iniziare a pescare a mosca. Inoltre, i Beck hanno lavorato insieme alla pubblicazione di "Fly Fishing the Flats" (1999), "Pennsylvania Blue-Ribbon Fly-

Fishing Guide" (2002) "Outdoor Photographer's Handbook" (2004) e "Fly Waters Near & Far" (2005).

Con stile e grazia, Cathy è diventata una delle donne più influenti nella pesca a mosca. Ha trascorso decenni facendo la guida, offrendo lezioni di lancio, pubblicando libri, articoli e video e organizzando viaggi di pesca a mosca in tutto il mondo con Frontiers International.

Cathy ci lascia una grande eredità.

By that time beck had been featured in all of the major fly fishing magazines. Her skill as a fly fisher was being honed for what would become a career of teaching and fly-fishing travel around the world. Beck wrote her first book, "Cathy Beck’s Fly Fishing Handbook", in 2002, with a revision in 2005. Her DVD, "From First Cast to Double Haul" (2008), has helped hundreds of people get started in fly fishing and has helped many others to unravel the mystery of the double haul. In addition, the Becks have worked together to publish "Fly Fishing the Flats" (1999), "Pennsylvania Blue-

Ribbon Fly-Fishing Guide" (2002), "Outdoor Photographer’s Handbook" (2004), and "Fly Waters Near & Far" (2005).

With style and grace, Cathy became one of the most influential females in fly fishing. She spent decades guiding, offering casting lessons, publishing books, articles and videos, and hosting fly-fishing trips around the world with Frontiers International.

The legacy Cathy leaves is a lasting one.

THE FIRST

AMERICAN CLUBS

Many fishing pictures show solitary fishermen, but most do not. Most show us good friends fishing together, one perhaps handling the net for the other, or several gathered around a canoe, one with his foot on it like a hunter with a dead elephant. It has always been one of the pleasant paradoxes of fly fishing, so celebrated for its solitary pleasures, that fishermen love to get together. The growth of fishing society, in its various formal manifestations, was rarely a fly fishing movement. It was instead a sporting movement, so that the vast majority of organization formed before 1920 were probably not even limited to fishing in general, but were “ sportsman’s” organizations. The organizations, however, had different purposes.

The first movement was the social club exemplified by the various societies that grew up near Philadelphia before the Revolution. These clubs flourished in many major population areas, so that a well-connected traveler in the 1850s could probably find like-minded sportsmen in many cities. The Cincinnati Angling club, organized in 1830 and occasionally mentioned in the “Turf register “, revealed how quickly gentleman recreation had reached the “Old North-West”, and similar groups could be found in most eastern cities. They fished by many means, and concentrated at least as heavily on the eating, drinking, and companionship of a fishing outing as on the sport itself. Or perhaps that is an unfair statement, for the companionship were for them, as they still are for many of us, part of their definition or “the sport itself.” In

di Riccardo de Stabile

Molte immagini di pesca mostrano pescatori solitari, ma la maggior parte ci mostra buoni amici che pescano insieme, uno magari maneggia il guadino per l'altro, o diversi pescatori riuniti attorno a una canoa, uno con il piede sopra come un cacciatore con un elefante morto. È sempre stato uno dei piacevoli paradossi della pesca a mosca, così celebrata per i suoi piaceri solitari, ma che mostra anche pescatori che amano riunirsi. La nascita delle società di pesca, nelle sue varie manifestazioni formali, raramente fu un movimento di pesca a mosca. Era invece un movimento sportivo, tanto che la stragrande maggioranza delle organizzazioni costituite prima del 1920 probabilmente non si limitava nemmeno alla pesca in generale, ma erano organizzazioni “di sportivi”. Le organizzazioni, tuttavia, avevano scopi diversi. Il primo movimento fu il club sociale esemplificato dalle varie società sorte vicino a Filadelfia prima della Rivoluzione. Questi club fiorirono in molte delle principali aree popolate, tanto che un viaggiatore con buoni contatti negli anni '50 dell'Ottocento poteva probabilmente trovare sportivi affini in molte città. Il Cincinnati Angling Club, organizzato nel 1830 e occasionalmente menzionato nel “Turf Register”, rivelò quanto rapidamente la ricreazione dei gentiluomini

avesse raggiunto il “Vecchio Nord-Ovest”, e gruppi simili si potevano trovare nella maggior parte delle città orientali. Pescavano in modi diversi e si concentravano tanto sul mangiare, sul bere e sulla compagnia di una battuta di pesca quanto sullo sport stesso. O forse questa è un’affermazione ingiusta, perché la compagnia era per loro, come lo è ancora per molti di noi, parte della loro definizione dello “sport stesso”. Erano però un po' diversi da noi nella misura in cui i tornei di lancio facevano parte delle attività di molti club e i periodici sportivi del periodo dal 1870 al 1920 vi dedicarono molta più attenzione di quanto non facciano oggi. Il lancio della mosca era una parte importante, a volte la parte più importante, di questi tornei. L'istruttore di lancio e storico Cliff Netherton ha documentato lo sviluppo dello sport del lancio in due grandi volumi, in cui ha raccolto pubblicazioni e registri delle competizioni e della tecnica di lancio, corredati da ampie annotazioni. Ciò che è significativo è la velocità con cui il lancio è diventato parte integrante delle società di pesca. Negli anni '80 e '90 dell’Ottocento molti dei principali club e società organizzavano tornei informali e c'erano competizioni nazionali sponsorizzate dai club più noti. Al New York State Sportsmen’s Club vengono attribuite alcune

another way, however, they may have been different a bit from us in the extent to which casting tournaments were part of the activities of many clubs; at least the sporting periodicals of the period 1870 to 1920 devoted a great deal more attention to such tournaments than they do today. Fly casting was an important part, at times the most important part, of these tournaments. Casting Instructor and historian Cliff Netherton has documented the development of the sport of casting in two large volumes, both detailed collections of the publications and records of casting competition and technology, with extensive annotations. What is significant is the speed with which casting became an integral part of fishing society. By the 1880s and 1890s, many of the leading clubs and societies where holding informal tournaments, and there were well-publicized National competitions sponsored by the bestknown clubs. The New York State Sportsmen’s club is credited with some of the first, starting on the eve of the Civil War, but within two decades or so there were many competitions under the auspices of the National Rod and Reel Association, the Fly Fishermen’s Club of Indianapolis, the Chicago Fly Casting Club and the Golden Gate Angling and casting Club (the first California fishing club may have been the McCloud River Club,

founded about 1878). The now-venerable Anglers’ Club of New York, formed in 1905, held its first tournament in 1906. The best known fishermen and fishing writers participated in these early tournaments, to a far greater extent than they do today. Seth Green, the Leonards, Edward Hewitt, Thomas Conroy, Hiram Hawes, George Varney and others are listed in these tournaments, revealing that not only were the bestknown fishing writers willing to compete, so were some of the most prominent rod makers willing to send representative to pit their products against those of the other leading builders. There was a keen competition, as well, between American and British anglers and manufacturers, a competition that probably did not decide much in favor of either. There had been organization of sportsmen aiming to protect fish and game even before the Civil War, but it was in the 1870s that the idea caught hold and became a powerful national movement. Suddenly sportsmen in cities all over the country were banding together. There were several hundred clubs by 1880 and their influence was quickly felt; they began what has been more of a century of sometimes uncomfortable coexistence between sportsmen and manager. The vast majority were not fly fishing clubs, but clubs of all kind of sportsmen.

delle prime competizioni, a partire dalla vigilia della Guerra Civile, ma nel giro di due decenni circa ce ne furono molte sotto gli auspici della National Rod and Reel Association, del Fly Fishermen's Club di Indianapolis, del Chicago Fly Casting Club e del Golden Gate Angling and casting Club (il primo club di pesca californiano potrebbe essere stato il McCloud River Club, fondato intorno al 1878). L’ormai venerabile

Anglers’ Club of New York, fondato nel 1905, tenne il suo primo torneo nel 1906. I pescatori e gli scrittori di pesca più conosciuti parteciparono a questi primi tornei in misura molto maggiore rispetto a oggi. Seth Green, i Leonard, Edward Hewitt, Thomas Conroy, Hiram Hawes, George Varney e altri sono elencati in questi tornei, a dimostrazione che non solo i più noti scrittori di pesca erano disposti a competere, ma

anche alcuni dei più importanti produttori di canne erano pronti a inviare un rappresentante per confrontare i propri prodotti con quelli degli altri principali costruttori. C'era anche una forte concorrenza tra pescatori e produttori americani e britannici, una competizione che probabilmente non ha deciso molto a favore di nessuno dei due. Esistevano organizzazioni di sportivi che miravano a proteggere i pesci

e la selvaggina anche prima della Guerra Civile, ma fu negli anni '70 dell'Ottocento che l'idea prese piede e divenne un potente movimento nazionale. All'improvviso si unirono gli sportivi delle città di tutto il paese. Nel 1880 esistevano diverse centinaia di club e la loro influenza si fece rapidamente sentire; diedero inizio a quello che è stato più di un secolo di convivenza a volte scomoda tra sportivi e gestori.

“SAve

the Spring” on the River Dee

Text and photos by Lara Stroh and Jonathon Muir

The Aberdeenshire Dee in Scotland flows from the Cairngorms in the Highlands to the North Sea at Aberdeen and is famous amongst salmon fishers for its ‘spring’ salmon, which return to the river as early as February when the season begins. Unfortunately, the times where they returned to the Dee, and indeed elsewhere, in plenty are in the past. The wild Atlantic salmon population across the North Atlantic has decreased significantly in the past few decades and the British population was declared an endangered species by the International Union for the Conservation of Nature (IUCN) in 2023. Many factors, both in the sea and in freshwater, are behind this decline.

The River Dee Trust and the Dee District Salmon Fishery Board, together with the Atlantic Salmon Trust, have now embarked on a joint initiative to restore the Dee’s springrun salmon, by restoring and futureproofing the upper catchment area – key for spring salmon spawning. These areas have suffered in recent years due to the effects of climate change and severe flooding events. The 20-year partnership programme is called ‘Save the Spring’ and is divided into two parts – habitat restoration and wild fish repopulation.

The habitat restoration side involves the large scale planting of native trees (including Scots pine, birch, and willow) along river banks, as well as the installation of hundreds of ‘large woody structures’ into stream channels. It is hoped that this will not only benefit salmon but biodiversity more widely. This action can have several positive impacts, including helping to reduce water temperatures, which in recent years have reached levels that cause thermal stress for salmon during the spring and summer, create a diverse in-stream habitat for juvenile fish, provide shelter from floods and protection from predators. Restoration work has already been carried out extensively on the Dee’s tributaries, Clunie and Muick, and the team is now working on the Girnock burn. In this location, numbers of spawning salmon are critically low – down from hundreds of fish a few decades ago to just two females recorded in 2023. This year, 60 large woody structures are being put into the stream before native woodland replanting begins along its banks. For the wild fish repopulation element, a method called smolt to adult supplementation is being trialled. The aim is to boost the number of wild adult salmon spawning in the restored areas. This year the team piloted the process on the Muick and captured around 80 wild smolts during their spring migration to sea. These fish are now being reared in a land-based saltwater facility in partnership with the University of Stirling, where the aim is to grow them to adulthood and reproductive maturity. The goal is to release the adult salmon back into the Muick so that they can spawn naturally, having bypassed their marine migration where survival is so low. This method was chosen as it supports wild spawning behaviour and allows for wild hatched juvenile salmon as opposed to traditional hatchery practices. The focus is on preserving the unique genetics of the Dee’s spring salmon and minimising domestication as much as possible. Success in the pilot, which will be determined through detailed genetic analysis, will enable repopulation efforts to expand in the coming years on other tributaries.

L'Aberdeenshire Dee in Scozia scorre dai Cairngorms nelle Highlands fino al Mare del Nord ad Aberdeen ed è famoso tra i pescatori di salmone per il suo salmone "primaverile", che ritorna al fiume già a febbraio, quando inizia la stagione. Sfortunatamente, i tempi in cui tornavano al Dee in abbondanza sono ormai passati. La popolazione di salmone atlantico selvatico è diminuita nel Nord Atlantico in modo significativo negli ultimi decenni e quella britannica è stata dichiarata specie in via di estinzione dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) nel 2023. Molti fattori, sia in mare che in acqua dolce, sono la causa di questo declino.

Il River Dee Trust e il Dee District Salmon Fishery Board, insieme all'Atlantic Salmon Trust, hanno ora avviato un'iniziativa congiunta per ripristinare il salmone primaverile del Dee, salvaguardando l'area di raccolta superiore, fondamentale per la deposizione delle uova primaverili del salmone. Queste aree hanno sofferto negli ultimi anni a causa degli effetti del cambiamento climatico e di gravi inondazioni. Il programma di partenariato ventennale si chiama "Save the Spring" ed è diviso in due parti: ripristino dell'habitat e ripopolamento di pesci selvatici.

Il progetto di ripristino dell'habitat prevede la piantumazione su larga scala di alberi autoctoni (tra cui pino silvestre, betulla e salice) lungo le rive del fiume, nonché l'installazione di centinaia di "grandi strutture di legno" nei canali del fiume.

Si spera che ciò non solo gioverà al salmone, ma anche alla biodiversità in senso più ampio. Questa azione può portare altre conseguenze positive, tra cui diminuire le temperature dell'acqua, che negli ultimi anni hanno raggiunto livelli tali da causare stress termico al salmone durante la primavera e l'estate, creare un habitat diversificato per i pesci giovani, fornire riparo dalle inondazioni e protezione dai predatori. Per quanto riguarda invece il ripopolamento dei pesci selvatici, è in fase di sperimentazione un metodo chiamato “da smolt a adulto”. L'obiettivo è aumentare il numero di salmoni selvatici adulti che riproducono le uova nelle aree ripristinate. Quest'anno il team ha sperimentato il processo sul Muick e ha catturato circa 80 smolt selvatici durante la loro migrazione primaverile verso il mare. Questi pesci vengono ora allevati in una struttura in collaborazione con l'Università di Stirling, dove l'obiettivo è farli crescere fino all'età adulta e alla maturità riproduttiva. L'obiettivo è rilasciare i salmoni adulti nel Muick in modo che possano riprodursi naturalmente, evitando così la migrazione marina dove la sopravvivenza è molto bassa. Questo metodo è stato scelto perché incentiva il comportamento di riproduzione selvatica e consente la schiusa di giovani salmoni selvatici, al contrario delle tradizionali pratiche di incubazione. L'attenzione è rivolta alla conservazione della genetica del salmone primaverile del Dee . Il successo del progetto pilota, che sarà determinato tramite analisi genetiche dettagliate, consentirà il ripopolamento negli anni a venire anche su altri affluenti.

INTERVIEW

di Giorgio Cavatorti

• Buongiorno Enrico, tu sei considerato un punto di riferimento nella costruzione di mosche da pesca in mare, raccontaci quando tutto è iniziato.

Sono nato e cresciuto in Sicilia, ho imparato a pescare guardando mio padre catturare pesci per cena. Non esisteva il catch and release a quel tempo nel Mar Mediterraneo. Principalmente pescavamo con l'esca naturale, ma pescavamo anche alla traina utilizzando piume di pollo legate a un amo, che erano molto più efficaci dell'esca. Ero in competizione con me stesso per vedere quale fosse il modo più pratico ed efficace per ingannare i pesci.

Quando ero in Sicilia non avevo alcuna conoscenza della pesca a mosca. Nel 1980 mi sono trasferito negli Stati Uniti e ho sposato mia moglie Karen e da lì tutto è iniziato. A metà degli anni '80 ho scoperto la pesca a mosca delle trote e mi sono incuriosito molto sul perché i pesci mangiano mosche artificiali.

Col tempo ho iniziato a leggere libri e riviste per comprendere meglio la pesca a mosca e la costruzione di mosche. Ho conosciuto

un mondo diverso dalle rozze mosche artificiali realizzate con le piume di pollo di mia madre.

Ho continuato a studiare le trote e il loro comportamento. La loro attrazione per le mosche artificiali mi ha colpito. Un giorno un ragazzo mi ha chiesto se sapevo qualcosa sulla pesca a mosca in acqua salata e subito mi ha riportato alla mente ricordi della pesca in acqua salata in Sicilia. La mia esperienza nella pesca in acqua salata, insieme alla mia nuova conoscenza della costruzione di mosche in acqua dolce, mi ha aperto un mondo totalmente nuovo.

La passione era ed è tuttora così forte che nel 1991 ho aperto The Practical Fly Shop. Il negozio era dedicato principalmente alla costruzione di mosche e a tutto il materiale disponibile a quei tempi. In altre parole, ho creato un negozio di leccornie per i costruttori di mosche d'acqua dolce e salata.

• La tua passione si è trasformata in un'azienda americana leader nella vendita di prodotti per la costruzione della mosca

• Good morning Enrico, you are considered as a reference point in sea fishing fly tying, tell us when it all started

I was born and raised in Sicily, I learned to fish by watching my father catch dinner. No catch and release those days in the Mediterranean Sea. Mainly our fishing was with bait, but we were also trolling using chicken feathers tied in a hook which was far more effective than bait. I used to be in competition with myself to see what was the most practical and effective way to fool fish.

When I was in Sicily, I had no knowledge of fly fishing. In 1980 I moved to the USA and married my wife Karen and then it all started. In the mid 80s I discovered fly fishing for trout and got very curious about why fish eat artificial flies.

Over time I started to read books and magazine to have a better understanding of fly fishing and fly tying. I saw a different world from the crude artificial flies made with my mother’s chicken feathers.

I continued to study trout and their behavior. Their attraction to artificial flies caught my attention. One day a fellow asked me if I knew anything about saltwater fly fishing and immediately it brought back memories of saltwater fishing at home in Sicily. My experience in saltwater fishing together with my new knowledge of freshwater fly tying opened a totally new world in saltwater flyfishing for me.

The passion was and still is so strong that in 1991 I opened The Practical Fly Shop. The shop was mainly dedicated to fly tying and any material available those days. In other words, I created a candy store for the freshwater and saltwater fly tiers.

• Your passion has turned into a leading American company in the sale of products for sea fly tying, tell us an anecdote from your beginnings

I started to tie flies for saltwater on the Northeast Coast for Striped Bass, Bluefish and Little Tuna like anyone else in those days: Lefty’s Deceiver, Bob Clouser Minow and of course Lou Tabory Slab Side & Snake Fly. I consider Lou as the godfather and pioneer for the Northeastern Atlantic in shore fly fishing.

Then I ran into a problem that I needed to solve in a hurry. Tying saltwater flies is time- consuming. When you are tying with feathers, bucktails, animal hairs, etc. you spend an average of twenty minutes per fly and then you catch one Bluefish, and that fly gets destroyed. That wasn’t working for me. I asked

d’acqua salata; raccontaci un aneddoto sui tuoi esordi.

Ho iniziato a costruire mosche per l'acqua salata sulla costa nordorientale per Striped Bass, Bluefish e Little Tuna come chiunque altro in quei giorni: Lefty's Deceiver, Bob Clouser Minow e ovviamente Lou Tabory Slab Side & Snake Fly. Considero Lou il padrino e il pioniere della pesca a mosca da riva nell'Atlantico nordorientale.

Mi sono poi imbattuto in un problema che dovevo risolvere in fretta. Costruire mosche d’acqua salata richiede molto tempo. Quando costruisci con piume, code di daino, peli di animali ecc., trascorri in media venti minuti per mosca e poi catturi un pesce azzurro, e quella mosca viene distrutta. Non funzionava per me. Mi sono posto la domanda da un milione di dollari: “Esiste un materiale migliore per resistere all’abuso di questi pesci predatori?”

È stato allora che ho scoperto l’originale EP® FIBERS, una fibra sintetica che resiste a questi pesci dentati e non assorbe acqua. La proprietà di queste fibre è sorprendente, oltre alla loro resistenza e impermeabilità puoi facilmente creare la silhouette di qualsiasi modello di pesce esca. La translucenza conferisce alla mosca l'aspetto perfetto insieme al movimento naturale. Con questi nuovi materiali è nato EP® Peanut Butter®. Tutti i miei modelli sono progettati per abbinarsi a pesci esca specifici e per essere estremamente pescabili. Anche se so che EP® Flies ha avuto un impatto decisivo nel mondo della costruzione e della pesca, non sono ancora soddisfatto. Sono ancora curioso e studio ancora i pesci e i loro comportamenti. Continuo a innovare i design e ad espandere le offerte per migliorare la

pesca a mosca. I miei figli mi prendono in giro perché dico che voglio andare in pensione, ma sappiamo tutti che ho tante idee su cui sto ancora lavorando. Quando crei un business basato sulla passione non è qualcosa che puoi semplicemente fermare.

• Sappiamo che tuo figlio sta gestendo molto bene l'azienda di famiglia…

Sono felice di poter trasmettere a mio figlio Daniel la mia passione per la costruzione di mosche e per la pesca. Siamo un'azienda a conduzione familiare e siamo molto orgogliosi del nostro contributo al settore della pesca a mosca. Anche mia figlia Vanessa e mia moglie Karen sono coinvolte nell'azienda. A tutta la mia famiglia piace trascorrere del tempo insieme sull’acqua quando possiamo. Quando i miei figli erano piccoli, ho dedicato molto tempo a creare questa attività e ora sono molto felice che mio figlio voglia continuare ciò che io ho iniziato.

• Ci sono nuovi prodotti all'orizzonte?

Sì, stiamo lavorando su diversi prodotti che miglioreranno la capacità di creare nuovi modelli e aiuteranno a perfezionare quelli esistenti. Ci vuole molto tempo per immettere un nuovo prodotto sul mercato, investiamo tanto in ricerca e test. Possono anche passare anni prima di introdurre prodotti nuovi, perché non amiamo né le scorciatoie, né le mode. Lanciamo nuovi prodotti quando abbiamo idee interessanti, e di recente ne abbiamo avute parecchie.

• Ora parliamo di pesca: raccontaci del tuo lodge di pesca a Campeche, in Messico.

myself the million-dollar question, “Is there better material to withstand the abuse of these predator fish?”

That’s when I discovered the original EP® FIBERS, a synthetic fiber that withstands these toothy fish and does not absorb water. The property of these fibers is amazing besides their strength and waterproof quality, you can easily create the silhouette of any baitfish pattern. The translucency gives the fly the perfect appearance along with the natural movement. With these new materials, EP® Peanut Butter® was born.

All my patterns are designed to match specific baitfish and to be extremely fishable. While I feel that EP® Flies has had a definite impact on fly tying and fishing world I’m still not satisfied. I’m still curious and I still study fish. I continue to learn about fish and their behaviors. I keep innovating designs and expanding offerings to improve fly fishing. My children tease me because I say I want to retire but we all know that I have so many ideas that I’m still working on. When you create a business based on passion it’s not something you can just stop.

• We know that your son is continuing the management of the family business very well…

I am so happy to be able to pass my passion for fly tying and fishing on to my son Daniel. We are a family business and very proud of what we contribute to the fly-fishing industry. My daughter, Vanessa, and my wife, Karen, are also involved in the

company. My whole family enjoys spending time together on the water when we can. When my children were little, I spent a lot of time building this business and now I am very happy that my son wants to continue what I started.

• Any new products on the horizon?

Yes, we have been working on many different new products which will both improve the ability to create new patterns and help perfect existing ones. It takes us a long time to put a new product on to the market because of how much research and testing we put into it. We would also go years without adding products because we’re not interested in gimmicks or trends. We put new products out when we have new ideas and we’ve had quite a few recently.

• Now let's talk about fishing, tell us about your fishing lodge in Campeche, Mexico

I have been fishing in Campeche for over 13 years. After a while I got tired of staying in a hotel. My wife and I restored a 240-year-old colonial home in town so all our family would have a place to stay but recently we have decided to open to the public. Now we are an Orvis-endorsed lodge with four guest rooms and capacity for eight anglers.

Campeche has some of the best juvenile and baby tarpon fishing, as well as snook fishing, in the world. There are 100

Pesco a Campeche da oltre 13 anni. Dopo un po' mi sono stancato di stare in albergo. Io e mia moglie abbiamo restaurato una casa coloniale in città, in modo che tutta la nostra famiglia avesse un posto dove stare, ma recentemente abbiamo deciso di aprirla al pubblico. Ora siamo un lodge approvato da Orvis con quattro camere per gli ospiti e possiamo ospitare fino a otto pescatori.

Campeche offre alcune delle migliori attività al mondo di pesca al tarpone baby e giovane, nonché di pesca agli snook. Ci sono 100 chilometri di mangrovie protette dove si può pescare tutto l'anno. Il nostro lodge è a soli cinque minuti in auto dal porto turistico. Una volta che sei sulla barca puoi iniziare subito a pescare, perché le mangrovie iniziano proprio all'angolo del porto turistico. In trenta minuti sei nella zona di pesca. Usiamo canne da mosca 8 e 9. Io preferisco quelle da 9 perché se allamo un grosso pesce, mi dà la possibilità di un migliore controllo, specialmente quando i pesci si infilano nelle mangrovie. Abbiamo circa una dozzina di mosche da utilizzare per questi tarponi giovani. La pesca migliore si fa in superficie, quindi la coda galleggiante è la norma. Secondo me niente è paragonabile al vedere i pesci affrontare queste mosche a filo d’acqua con aggressioni esplosive! I terminali non sono affatto complicati. Usiamo un pezzo unico da 40 libbre o 50 libbre in fluorocarbonio. E non dimenticare il tuo EP Flies!

C'è molto di più a Campeche oltre alla semplice pesca. È patrimonio mondiale dell'UNESCO, c'è vita notturna, musei, un molo, kayak, golf, potrei continuare all'infinito. Con la pesca, la cultura Maya e la storia dei conquistadores spagnoli non ti annoierai mai. È sempre stato il mio sogno avere un lodge e sono così orgoglioso di condividere Casa Clorinda con il mondo della pesca a mosca.

• Pensi che sia una destinazione interessante anche per i principianti?

Sì, è la destinazione perfetta per principianti ed esperti! I 100 chilometri di mangrovie protette e continue costituiscono un terreno fertile per questi tarponi baby e giovani, nonché per gli snook. Le mangrovie hanno innumerevoli fiumi, torrenti e lagune. È una rete d'acqua intrecciata con alberi di mangrovie. Un habitat perfetto per tarponi fino a 30 o 35 libbre. Vorrei dare un suggerimento ai principianti: prima di inseguire quelli grossi, imparate ad affrontare quelli piccoli!

Non vediamo l'ora di venire a trovarti e pescare insieme!

Quando vuoi. Sarà un piacere ospitarti a Casa Clorinda e farti sperimentare la pesca nelle mangrovie di Campeche. È un'esperienza che non dimenticherai.

kilometers of protected mangroves that you can fish yearround. Our lodge is only five minutes away from the marina by car. Once you are into the boat you basically can start to fish right away because the mangroves start right at the corner of the marina. In thirty minutes you are into the fishing ground. We use 8wt and 9wt fly rods. My preference goes to a 9wt gust in case I will hook a big one and give me the ability for a better control on these fish, especially when they run in to the mangroves. We have about a dozen suggested flies to use for these juvenile tarpons. The best action is top water, so floating line is the norm. In my opinion there’s nothing like seeing fish take these topwater flies on with explosive aggressions! Leaders are not complicated at all. We use a one-piece 40lb or 50lb. fluoro-carbon. And don’t forget your EP Flies!

There’s a lot more to Campeche than just fishing. It’s a Unesco World Heritage site, there’s nightlife, museums, a Malecon, kayaking, golf, I could go on and on. With fishing, Mayan culture, and the history of the Spanish conquistadores you never get bored. It’s always been my dream to have a lodge and I am so proud to share Casa Clorinda with the fly-fishing

world.

• Do you think it is an interesting destination even for beginners?

Yes, it’s the perfect destination for beginners and experts! The 100 kilometers of continuous protected mangroves are a nursery ground for these juvenile and baby tarpons as well as for snook. The mangroves have countless rivers, creeks, lagoones and cuts. It is a network of water webbed with mangroves trees. A perfect habitat for plentiful and juvenile tarpon up to 30 or 35lbs. All my life I have had the passion for tarpon, there’s no question on that. I would like to give a suggestion to the beginners, before going after the big ones learn how to deal with the baby ones!

We look forward to visiting you and fishing together

Ready when you are. It will be my pleasure to host you at Casa Clorinda and have you experience fishing the mangroves of Campeche. It’s an experience you won’t forget.

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