Nostra signora di Fatima - Estratto N°1

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FATIMA/La storia e il mistero

“Non abbiate paura. Non vi faccio del male”

Una fanciulla bellissima e vestita di bianco si presentò con queste rassicuranti parole a tre pastorelli di Fatima che stavano conducendo il gregge al pascolo. Un incontro indimenticabile che comunicava loro un compito gravoso e misterioso. Con la promessa che Dio non li avrebbe mai abbandonati.

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l tempo degli accadimenti che stiamo per raccontare, Fatima era niente più che un remoto lembo di terra situato nel centro del Portogallo. Ma fu in quel luogo anonimo che avvenne la più clamorosa apparizione della Vergine Maria. Si tratta di una vicenda e di un messaggio profetico che hanno segnato in modo indelebile e stupefacente il corso del XX secolo, un periodo assai controverso della storia, perché ferito, soprattutto, da due guerre mondiali. L’inizio di quel fatto sconvolgente e dai contenuti misteriosi ha una

data precisa: 13 maggio 1917, cento anni fa. Quel giorno cadeva di domenica e la chiesa di Fatima era piena di fedeli, come sempre del resto. Nelle zone rurali rimaneva viva la fiducia nel Signore, una fede vissuta con semplicità e scandita dai riti propri della tradizione cattolica. Semmai, era nelle città del Portogallo che si avvertiva un progressivo distacco dal fenomeno religioso, ritenuto per lo più un retaggio del passato, che faceva da freno all’avanzare ineluttabile del progresso: l’uomo “nuovo”, impegnato a costruire la moderna civiltà, non aveva più alcun bisogno di

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richiamarsi a Dio. Tuttavia, questi pensieri non arrivavano nelle campagne, nei piccoli paesi, nei villaggi contadini. Lì si continuava a vivere nel “Timor di Dio” e nel quotidiano ringraziamento a quel che di buono e di bello il Signore del cielo e della terra donava tutti i santi giorni. Ecco perché le famiglie di Fatima e dei villaggi vicini si ritrovavano con gioia nella loro chiesa parrocchiale. Anche in quella domenica 13 maggio 1917. Nessuno di loro, però, poteva anche lontanamente immaginare quel che di lì a poco sarebbe successo a tre piccoli fanciulli della loro comunità. A tre pastorelli felici di vivere e con la gioia che si coglieva nei loro occhi di piccoli innocenti. Toccherà loro un’esperienza davvero incredibile, destinata a incidere profondamente, e prima di tutto, nel cuore della grande Storia del Novecento. Si trattò di un evento che, per il suo carattere profetico, continua ancora oggi a interrogare la Chiesa e il mondo.

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Una piccola folla di pellegrini si raccoglie in preghiera alla Cova da Iria, dove i tre pastorelli hanno visto la Vergine.

Verso mezzogiorno… Terminata la funzione religiosa e dopo aver trascorso qualche momento davanti alla chiesa in compagnia di altri coetanei, i tre pastorelli, come da consuetudine, lasciarono i genitori per portare il gregge al pascolo. Era un compito che svolgevano volentieri, perché consentiva loro di conversare in letizia, appartati, come fanno i piccoli quando stanno insieme e non desiderano farsi ascoltare dagli adulti. I tre erano imparentati tra di loro. La più grandicella è Lúcia de Jesus Rosa dos Santos, ha dieci anni. È la cugina di due fratellini, Francisco e Jacinta de Jesus Marto, rispettivamente di nove e sette anni. Sono nati il 22 marzo 1907, l'11 giugno 1908 e l'11 marzo 1910. Le loro famiglie abitavano ad Aljustrel, una frazione della parroc-


chia di Fatima. Dunque, Lúcia, Francisco e Jacinta si stavano incamminando per raggiungere la Cova da Iria, una piccola proprietà terriera dei genitori di Lúcia. Essa distava non più di due chilometri e mezzo dalla parrocchia di Fatima e per la precisione si trovava sulla strada che portava a Leiria, la località più grande, collocata quasi a mezza via tra la capitale Lisbona e Porto, la seconda città del Portogallo. Quel giorno fu abbastanza casuale la scelta di portare il gregge alla Cova da Iria. Per una ragione molto semplice. Si era al culmine della primavera e, pertanto, non vi erano problemi a trovare il pascolo per le pecore. Fu Lúcia a decidere di condurre il gregge alla piccola tenuta dei genitori. La giornata di sole donava prati che rilucevano, i colori erano magnifici e la camminata assai piacevole. I tre pastorelli procedevano senza fretta, lasciando pascolare tranquillamente le pecore lungo il cammino. Quando giunsero alla Cova da Iria Lúcia, Francisco e Jacinta lasciarono libero il gregge di pascolare. La loro unica preoccupazione fu quella che non sconfinasse nelle vicine piantagioni di lupino. Pur evitando distrazioni, presero a cogliere fiori e, per divertirsi, si misero a costruire un piccolo muricciolo intorno alla macchia. Intanto il Sole era ormai alto nel cielo, era arrivato mezzogiorno e l’appetito cominciava a farsi sentire. Le loro mamme avevano predisposto in sacchetti multicolori i viveri composti da pane, olive, sardine e formaggio salato. I tre pastorelli pranzarono di gusto poi, da bambini che avevano imparato in famiglia la devozione alla Vergine Maria, presero dalle loro tasche la coroncina del Rosario e iniziarono a recitare quella preghiera così tanto amata dal popolo contadino.

Più splendente del Sole Di solito tirava vento in quella parte del Portogallo, ma non il 13 maggio 1917. Lúcia guidava la preghiera. Poi, d’un tratto, i loro occhi vennero rapiti da una luce intensissima che stava oscurando il Sole. Poteva essere una specie di lampo. Un lampo nel cielo azzurrissimo? Com’era possibile? Lúcia, come prima reazione, pensò a

Un luogo mariano con il nome musulmano È certo singolare e curioso che uno dei centri della devozione mariana più famosi al mondo richiami direttamente un nome che appartiene alla tradizione musulmana: Fatima per l’Islam è la figlia del profeta Maometto. Tra storia e leggenda, sono diverse le ricostruzioni sul perché quel paesino del Portogallo si chiami così. La più accreditata, anche nella convinzione popolare, rimanda alla metà del 1100, quando Mafalda di Savoia, coniuge di Alfonso I re del Portogallo, riesce nell’opera di convertire alla religione cattolica una bellissima principessa araba. Quella donna era stata fatta prigioniera dai cavalieri cristiani durante il centenario conflitto per la liberazione del territorio lusitano dall’invasione moresca. La giovane di sangue blu si chiamava, per l’appunto, Fatima. Dopo la sua conversione alla Chiesa di Roma, andrà in sposa al conte di Ourém. Anche per questo motivo nel mondo musulmano vi è grande rispetto per la Madonna e, in modo particolare, per la Vergine apparsa a Fatima nel 1917.

proteggere i cuginetti e se stessa e disse che era meglio abbandonare la Cova da Iria. Non ci credeva fino in fondo, vista la limpida giornata di sole, tuttavia dalla bocca le uscì questa espressione: “È meglio che torniamo alle nostre case, perché potrebbe venire un temporale”. I cuginetti le ubbidirono senza pronunciare parola. Iniziarono a scendere il pendio, anche con la preoccupazione di ricondurre il gregge sano e salvo all’ovile. Si misero dunque a spingere le pecore lungo la mulattiera con estrema decisione, non c’era un minuto da perdere! Quando arrivarono all’incirca a mezza costa, dove si ergeva un leccio, ecco di nuovo manifestarsi il fenomeno del lampo abbagliante. Ma questa volta il loro stupore, misto a paura, proseguì, allorché videro, proprio sopra il leccio, la sagoma di una signora vestita totalmente di bianco. Quell’immagine era certo più luminosa del Sole, del Sole di mezzogiorno. Era di un’intensità più unica che rara, come testimonieranno i tre pastorelli. I loro cuoricini presero a sussultare come a indicare un’emozione mai vissuta così in precedenza. Provarono a chiudere e a riaprire i loro occhi, quasi nella speranza che la

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FATIMA/La storia e il mistero sagoma fosse sparita alla propria vista. Invece no, la signora vestita interamente di bianco era ancora lì, sopra il leccio, che continuava a irradiare una luce chiarissima e di un’intensità tale da lasciare a bocca aperta. Adesso i tre pastorelli erano immobili davanti a quella apparizione che non aveva nulla di naturale. Era tutto vero, stavano vivendo un’esperienza straordinaria, qualcosa che non riuscivano a spiegarsi. Erano bambini, ragazzini innocenti che quella domenica portavano il gregge al pascolo, come facevano di solito. Lúcia, Francisco e Jacinta ora vedevano che la donna, giovanissima, aveva i piedi che poggiavano su una nube cangiante. Chi poteva essere? Da dove arrivava? Li aveva forse seguiti? Quante domande e sensazioni si rincorrevano in quei momenti così carichi di mistero. Una cosa era certa: prima, quella magnifica e magnetica figura non c’era e ora appariva davanti a loro in tutto il suo abbacinante splendore. Un evento enigmatico da togliere il fiato. I tre piccoli, anche se avessero voluto, non potevano scappare. C’era il gregge da riportare a casa. E poi la curiosità di capire chi fosse quella giovanissima fanciulla stava paralizzando le loro piccole gambe. Si trovavano a non più di un metro e mezzo di distanza da lei. Fu in quel preciso istante che la sagoma femminile prese a parlare con dolcezza, senza venir meno alla severità e alla solennità di quel misterioso incontro.

“Sono del cielo” La fanciulla vestita di bianco si rivolse ai piccoli dicendo loro di non preoccuparsi, di non aver paura di lei, di non temere alcunché. Lúcia le domandò da dove venisse e l’Apparsa rispose così: “Sono del cielo”. Le mani della fanciulla erano giunte, come quando si prega, appoggiate sul petto e rivolte verso il cielo. Dalla mano destra pendeva un santo Rosario. All’udire quelle parole Lúcia si sentì in dovere di chiedere altro: “Che cosa vuole da me?”. Quella celestiale presenza precisò: “Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Quindi, tornerò di nuo-

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vo una settima volta”. Lúcia, non si sa come, riuscì a trovare ancora la forza per rivolgerle la parola. Era curiosa, voleva saperne di più. Non certo per mancanza di rispetto, d’altronde non erano stati sicuramente loro tre a manifestarsi all’improvviso a lei! La pastorella più grandicella volle sapere se anche lei, un giorno, sarebbe salita in cielo. E lo stesso chiese per i suoi due cuginetti. La giovane donna rispose di sì: tutti e tre! Ma aggiunse, a proposito di Francisco: “Deve recitare molti Rosari”. Lúcia non era ancora soddisfatta e, ricordandosi di due sue carissime amiche che frequentavano la sua casa e che erano morte di recente, chiese se Maria e Amelia, questi i loro nomi, erano già salite in cielo. La pastorella apprese dalla fanciulla di bianco vestita che Maria aveva raggiunto il cielo, mentre Amelia era destinata a rimanere in Purgatorio fino alla fine del mondo. A quel punto Lúcia pareva proprio aver visto soddisfatte tutte le curiosità che albergavano nel suo cuore di bambina di dieci anni. Invece, l’Apparsa non aveva ancora terminato di comunicare e così chiese se erano disposti a offrirsi in tutto e per tutto a Dio, disponibili a qualsiasi forma di sacrificio e pena “per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori”. La risposta fu prontissima e affermativa. Allora, la giovane donna predisse per loro molte e molte difficoltà, incomprensioni, sofferenze, fatiche ma, nello stesso tempo, assicurò loro la protezione del Signore, perché Dio non li avrebbe mai abbandonati.

“Recitare tutti i giorni il Rosario per la pace nel mondo” La misteriosa presenza aveva così predetto ai tre pastorelli grandi afflizioni, insieme alla Grazia di Dio a loro conforto. Non appena terminò di esprimersi con quelle parole così cariche di significato, la fanciulla aprì le braccia con un gesto che ai piccoli risultò assai familiare; ricordava loro quello che faceva il parroco all’altare nel momento in cui pronunciava la formula liturgica “la pace sia con voi”. In quel preciso istante, dalle sue mani prese a sprigionarsi una luce intensissima, come quel-


I tre pastorelli Lúcia, Francisco e Jacinta, i piccoli protagonisti di questa vicenda straordinaria che ebbe inizio il 13 maggio 1917.

la di un faro che nella notte squarcia il buio all’orizzonte. Il fascio di luce penetrò il petto dei tre piccoli che si trovavano ancora così tanto vicini a lei. Fu come un’energia che li invase di colpo, raggiungendo le loro anime. La sensazione non poté mai essere descritta perfettamente con le parole. Si trattava di qualcosa di insondabile, di meraviglioso, come se Dio, attraverso quel fascio di luce, avesse voluto dimostrare ai tre piccoli la Sua vicinanza, la Sua protezione. Lúcia ebbe a descrivere con queste parole ciò che avvenne un attimo dopo: “Allora, per un impulso intimo e puro comunicatoci, cademmo in ginocchio, e ripetevamo col cuore: ‘Santissima Trinità, io Vi adoro. Mio Dio,

mio Dio, io Vi amo nel Santissimo Sacramento’”. Passò solo qualche secondo di apparente silenzio, poi la misteriosa presenza pronunciò una frase sconvolgente: “Recitate il Rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra”. La fanciulla vestita di bianco li invitava alla fedeltà a una preghiera che conoscevano benissimo, che stavano recitando dopo aver pranzato, solo qualche momento prima dell’improvvisa apparizione. Ella si raccomandava di farlo affinché il mondo deponesse le armi e recuperasse la convivenza pacifica perduta. Quelli, infatti, erano anni di straziante dolore. Era in corso un conflitto mondiale che stava portando solo lutti e miserie. Una

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FATIMA/La storia e il mistero non avevano danneggiato le colture, i tre bambini guerra voluta per ragioni che i popoli facevano avevano adesso una voglia matta di condividere fatica a comprendere. Quel che l’Apparsa aveva fra loro l’esperienza vissuta solo qualche minuto chiesto ai tre pastorelli stava a indicare che solo prima. Dallo scambio di impressioni emerse che l’affidamento a Dio poteva finalmente scuotere Francisco, pur avendo veduto la bellissima fanle coscienze di chi aveva deciso di portare le naciulla, non aveva udito nessuna delle parole da lei zioni a scontrarsi con inaudita violenza per ragioni pronunciate. Allora Lúcia di potere. Era il 13 maggio e Jacinta gli raccontarono 1917 quando la fanciulla Con le imprecisioni inevitabili dell’arte popolare, le apparizioni tutto quanto, soffermandi bianco vestita si raccodi Fatima sono presto entrate nel repertorio iconografico della tradizione, come dimostra questo santino degli anni ’50. dosi in modo particolare mandò con i tre pastorelli; su quelle richieste della Prima guerra mondiale la Vergine che lo riguarsi sarebbe conclusa l’11 davano personalmente, novembre 1918, più di un come la recita fedele del anno dopo. Ora l’Apparsa santo Rosario per otteneaveva terminato davvero re la giusta ricompensa di dire loro ciò che premedal cielo. Francisco rispova al Disegno del Padre, e se senza indugiare che ne così prese a elevarsi con avrebbe recitati quanti estrema leggerezza e a saquella bellissima fanciullire in direzione dell’orienla ne desiderava. Poi conte fino a scomparire agli cordarono di mantenere occhi dei tre pastorelli che con tutti quel segreto, di l’avevano seguita senza un tacere della misteriosa attimo di distrazione. Anvisione. Decisero di atche la luce aveva seguito tendere che il Sole calaslo stesso percorso, al punse, quindi contarono che to che i piccoli ebbero la ci fossero tutte le pecore sensazione che il cielo si prima di prendere la strafosse come spalancato per da del ritorno al villaglasciar passare quella fiamgio di Aljustrel. Mentre ma di bellezza. camminavano, nelle loro menti ripassavano le im“Non ho sentito” magini straordinarie di Alla Cova da Iria tornò la quel che avevano vissuto normalità dopo quell’evenalla Cova da Iria. Erano stati minuti indimenticato portentoso. I tre pastorelli si ripresero dall’ebili, un incontro meraviglioso. Seppur la fanciulla stasi vissuta e tornarono prontamente a dover vestita di bianco non aveva mancato di ricordare fare i conti con pensieri molto pratici. Quell’inconloro che da quel momento in poi avrebbero dotro “particolare” era durato non più di una decina vuto sopportare prove molto difficili. Quello era di minuti, tuttavia in quel lasso di tempo il gregge stato solo l’inizio di una storia che univa la terra al si era un poco disperso e ora bisognava adopecielo attraverso il docile strumento rappresentato rarsi con lena per ordinarlo di nuovo prima di fare da tre innocenti pastorelli che vivevano in un picritorno al villaggio e alle proprie case. Non ci micolo e sperduto villaggio del Portogallo. sero troppo e dopo aver verificato che le pecore

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