H Edition Ticino 2017

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HeDition www.heditionmagazine.com

tiCino

issue 9

A tavola con

Dany Stauffacher Uomo Gourmet

Intervista Esclusiva:

Lord Norman Foster

fra genio e sostenibilità

Scelte dalla redazione: 11 attività per voi fra

Ascona e Locarno Slasky

Coco Chanel

Icona e Iconoclasta

Quando l’arte è fusion

Business Arte e CulturA turismo Fine Dining Auto


Il tocco raffinato dell’eccellenza. La nuova Classe S Cabriolet. La nuova Classe S Cabriolet è un vero e proprio gioiello d’ingegneria. Con il suo design dalle linee scolpite e le sue moderne tecnologie questa vettura saprà sicuramente catturarvi. E vi lascerà solo una volta che sarete arrivati alla meta senza problemi.


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C

ome editrice mi sento estremamente fortunata ad avere la possibilità di scegliere i contenuti da inserire in ogni numero di H Edition Ticino. Ci sono così tante notizie meravigliose nella nostra regione che a volte è davvero difficile scegliere quali inserire nel magazine. Anche per questo numero non è stato facile, quindi ho scelto gli articoli che ho ritenuto più coerenti rispetto al nostro target di lettori ticinesi. Lord Norman Foster è senza dubbio uno dei più grandi architetti del nostro tempo: siamo molto onorati di presentarvi in esclusiva una sua intervista dove ci parla del padiglione Kulm a St.Moritz che ha aperto al pubblico e che sarà uno dei luoghi simbolo dei Campionati del Mondo di sci nel 2017. Nelle nostre pagine di arte, cultura e lifestyle ci sono articoli di vario genere dedicati ad esempio alle possibili attività da svolgere nella regione di Ascona-Locarno (in collaborazione con l’OTR Lago Maggiore e Valli), la presentazione di un artista che ho scoperto di recente chiamato Slasky, che lavora magicamente con le sue stampe neo classiche (date uno sguardo a pagina 37) e infine la storia dell’icona della moda Coco Chanel. Vi assicuro: articoli entusiasmanti! Ho avuto anche il piacere di intervistare Dany Stauffacher per conoscere i suoi piani per il futuro. Molti di voi lo conosceranno già come il fondatore di S.Pellegrino Sapori Ticino, il festival che ha portato alta gastronomia, vini deliziosi e un gran numero di Chef stellati Michelin da tutto il mondo nel nostro Cantone. Questa avventura continuerà anche nel 2017 e ce lo ha raccontato lui stesso. La mia collaborazione con Dany continuerà anche nei prossimi mesi sul tema dell’enogastronomia: avremo tantissime (e golose) idee da condividere con voi! Infine, ma non per importanza, abbiamo provato la nuova e “sexy” Bentley Bentayga (in collaborazione con Loris Kessel Auto SA) e la sensuale Jaguar F-Pace (in collaborazione con Garage Gardel SA – Lugano). Abbiamo avuto anche occasione di collaborare con Engel & Völkers per presentarvi delle spettacolari proprietà in Ticino. Auguro a tutti voi un meraviglioso 2017 ricco di salute, felicità e amicizia. Editrice Dina Aletras

H EDITION TICINO • H EDITION TICINO • H EDITION TICINO • H EDITION TICINO • H EDITION TICINO H Edition Magazine is published quarterly and offers advertisers an exclusive audience of affluent readers. Whilst every attempt has been made to ensure that content in the magazine is accurate we cannot accept and hereby disclaim any liability to loss or damage caused by errors resulting from negligence, accident or any other cause. All rights are reserved no duplication of this magazine can be used without prior permission from H Edition Magazine. All information is correct at time of press. Views expressed are not necessarily those of H Edition Magazine. For editorial and advertising enquiries please email info@hamblecomms.com Front cover photo: Dany Stauffacher Designed by Typetechnique, London @HEditionMag

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Editor in Chief Dina Aletras Head of Design Kevin Dodd

La Squadra di Edition Ticino: Marco Gagliati Carlotta Girola Philip Whiteley Joanne Walker

un ringraziamento speciale: Anchorage Group Merbag Lugano Bentley Lugano Garage Gardel Lugano Ascona – Locarno Tourism Tasis American School of Switzerland Cornercard Laurent Perrier Engel & Völkers


UNDER THE HIGH PATRONAGE OF HIS SERENE HIGHNESS PRINCE ALBERT II OF MONACO

The Donkervoort D8 GTO-RS


EDIZIONE NO.

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2017

CONTENUTI ESCLUSIVO

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A tAvolA con DAny StAuffAcher Uomo Gourmet

CARATTERISTICHE

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MArS one

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IntervIStA eScluSIvA:

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GIuSeppe roSSI

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Scelte DAllA reDAzIone:

Vita (e morte) su Marte?

Lord Norman Foster fra genio e sostenibilità

Mi reinvento ogni mattina

11 attività per voi fra Ascona e Locarno

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coco chAnel

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tIcIno DA bere e DA veDere

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SAlvAtore frequente

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luSSo e trenD

Icona e iconoclasta

Le migliori cantine a livello architettonico del Cantone

L’anima gourmet di Ascona

Proprieta’ e auto

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Business dal mondo

Geneva, Switzerland

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“Se en uomo non sa verso quale porto è diretto, nessun vento gli e favorevole” Lucius Annaeus Seneca

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| NEWS

GLOBAL NEWS Di Roberto Pucciano CEO di Anchorage Group Global

Corea del Sud Negli ultimi mesi il paese asiatico è stato caratterizzato da importanti turbolenze politiche, a causa di un grosso scandalo di corruzione che coinvolge i massimi dirigenti dell’esecutivo, in primis la Presidente Park Guen-hye. Il caso è esploso quando le autorità giudiziarie hanno accusato e poi arrestato Choi Soon-sil, amica e confidente della Park. Le due si conoscono dagli anni ’70, quando il padre della Choi, allora a capo di un culto, divenne il mentore della futura Presidente. A quanto pare, da quel momento le relazioni tra le due si sono rafforzate al punto che la Choi è stata in grado di esercitare un’influenza considerevole su importanti decisioni politiche prese dall’amica, nonché di sfruttarne la posizione per ottenere finanziamenti da alcune grandi imprese del paese in cambio di favori politici. Il processo nei confronti della Choi ha avuto inizio ai primi di gennaio, e fra gli altri sono stati sentiti anche alcuni importanti nomi del mondo degli affari, tra cui spicca quello di Lee Jae-yong, l’uomo che di fatto è a capo della nota multinazionale Samsung. La Presidente Park, nonostante le ripetute scuse nei confronti della nazione, è stata infine oggetto di impeachment da parte del parlamento sudcoreano, approvato a larga maggioranza all’inizio di dicembre 2016. La Park, sospesa dall’incarico, attende ora la decisione della corte costituzionale, chiamata a confermare la decisione del parlamento; in caso di pronuncia 8

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favorevole, la Presidente verrebbe ufficialmente destituita e verrebbero organizzate elezioni anticipate. Questi capovolgimenti non sono certo una buona notizia per un paese situato in un contesto internazionale difficile come la Corea del Sud. Nonostante sia uno statosviluppato e ricco, lo scandalo avrà probabilmente delle ripercussioni negative; quantomeno sull’indice di trasparenza, nel quale è situato al 37° posto. Per quanto riguarda la competitività, Seul occupa la 26° posizione sul relativo indice.

Bolivia Di recente, il paese sudamericano è stato colpito da una delle peggiori siccità degli ultimi decenni. A novembre, il Presidente Evo Morales ha dichiarato lo state d’emergenza nazionale, che ha visto un susseguirsi di misure drastiche come la chiusura delle scuole ed il razionamento della poca acqua a disposizione. La situazione è particolarmente critica nelle città come la capitale La Paz, ma ha anche danneggiato gravemente l’agricoltura; e diverse nazioni si sono mobilitate per fornire assistenza alla Bolivia. Secondo il Presidente Morales, tale fenomeno è una prova del surriscaldamento climatico ed un segno della gravità di tale problema. Non si tratta certo di un evento positivo per una nazione caratterizzata da seri problemi economici come la Bolivia. Il tasso di crescita reale nel 2015 è stimato poco al di sotto del 5%, ma il PIL resta ridotto, specie in


termini pro capite. Lo stato andino rientra tra i paesi a basso livello di sviluppo umano, ed ha uno dei peggiori piazzamenti al mondo in termini di competitività (121° su 138); quanto alla trasparenza, la Bolivia è collocata al 99° posto. Alla luce di questi dati, è chiaro che fenomeni simili alla recente siccità rischiano di compromettere lo sviluppo di questo paese (e di molti altri) negli anni a venire.

entrare nella zona è quantomeno sospetto, ed immagini satellitari sembrano confermare che numerosi villaggi sono stati incendiati. La cosa certa è che più di 27.000 Rohingya sono fuggiti dalle loro terre d’origine. Il Myanmar resta uno dei paesi più poveri dell’Asia, anche se negli ultimi anni ha sperimentato tassi di crescita assai elevati. Si piazza al 147° posto sull’indice di trasparenza, ed ha un posizionamento deludente anche in termini di sviluppo umano e di competitività.

MyanMar Durante lo scorso mese di dicembre, il Myanmar ha nuovamente attirato l’attenzione internazionale a causa di presunte violazioni dei diritti umani; in particolare ai danni della minoranza etnica dei Rohingya. Essi sono un gruppo di fede musulmana cha abita nell’ovest del paese, da tempo oggetto di discriminazioni da parte della maggioranza buddhista. Il governo nega persino la cittadinanza ai membri della comunità, sostenendo che si tratti di immigrati illegali provenienti dal Bangladesh. La recente ondata di violenze sarebbe cominciata in seguito ad un attacco perpetrato da miliziani Rohingya contro alcuni poliziotti ad ottobre; come rappresaglia, il governo ha lanciato una vasta operazione di contro-insurrezione che secondo gli attivisti per i diritti umani ed i funzionari delle Nazioni Unite comporta violenze ai danni della popolazione e presenta tutte le caratteristiche di un’azione di pulizia etnica. Il governo smentisce tali accuse, ma il fatto che non permetta di

GaMBia Il Gambia è un paese molto piccolo e povero situato lungo la costa occidentale dell’Africa, che si piazza al 123° posto sia sull’indice di competitività che su quello di trasparenza, ed al 175° in quanto a sviluppo umano. Ultimamente, è stato oggetto di attenzione in seguito alle elezioni per eleggere il nuovo Presidente, svoltesi all’inizio di dicembre 2016. In particolare, la corsa era tra lo sfidante Adama Barrow ed il Capo dello Stato in carica, Yahya Jammeh. Egli aveva preso il potere nel 1994 grazie ad un colpo di stato, e da allora ha governato ininterrottamente la nazione con metodi autoritari. In seguito al conteggio dei voti, Barrow è risultato essere vincitore. Tuttavia Jammeh, che aveva inizialmente dichiarato di accettare il risultato delle elezioni, ha in seguito respinto la validità del suffragio sostenendo che la Commissione Elettorale Indipendente avesse commesso errori durante lo spoglio dei voti. Tuttavia, HEditionMag

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alcuni ritengono che in realtà la vera motivazione dietro al cambio di rotta sia la volontà di evitare possibili processi riguardanti gli abusi dei diritti umani che Jammeh avrebbe commesso in più di vent’anni al potere. La situazione è rimasta pertanto sospesa in attesa che la Corte Suprema si pronunciasse in merito; cosa problematica, dato che tale organo non possedeva abbastanza membri per deliberare. Nonostante il tentativo di mediazione da parte di alcuni paesi africani e la minaccia di sanzioni da parte degli USA e delle Nazioni Unite, Jammeh non ha ceduto; almeno fino a quando i paesi della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale non sono intervenuti inviando forze militari in Gambia. A quel punto Jammeh ha (ri) accettato il risultato elettorale ed è andato in esilio, a quanto sembra portando con sé diversi milioni di dollari. Barrow, che nel frattempo aveva prestato giuramento come nuovo Presidente presso l’ambasciata gambiana nel vicino Senegal, a breve dovrebbe tornare nel paese per cominciare ad esercitare le funzioni di Capo dello Stato.

FranCia In una mossa da molti inattesa, l’attuale Presidente francese, il socialista François Hollande, ha deciso di non ricandidarsi all’elezione presidenziale che si terrà oltralpe tra aprile e maggio del 2017. Hollande diventa così il primo Presidente in carica a decidere di non ripresentarsi per un secondo mandato. La notizia è stata accolta con entusiasmo sia a destra che a sinistra. In effetti, all’interno dello stesso Partito Socialista esisteva un’ala parlamentare, denominata Les frondeurs, che si opponeva alle politiche del Presidente. A compiacersi della decisione (e ad incoraggiarla) è stato l’ormai ex Primo Ministro Manuel Vals, che ha ora lasciato l’incarico al fine di candidarsi alle presidenziali. Egli era infatti il favorito per la vittoria alle primarie della gauche volte a designare il candidato che sfiderà gli esponenti

della destra, François Fillon per I Repubblicani e Marine Le Pen per il Front National. Tuttavia, in seguito al primo turno delle primarie Vals è risultato solo secondo, dietro al più radicale Benoit Hamon; fautore tra l’altro di discusse proposte per istituire un reddito minimo come misura per combattere la povertà e la disoccupazione. Si dovrà quindi attendere il secondo turno per sapere chi sarà il candidato della sinistra all’Eliseo. La decisione di Hollande è probabilmente dovuta al bassissimo tasso di popolarità di cui gode, dovuto alle difficoltà nel ridurre la disoccupazione, alle controversie sulla politica economica, alle sue dichiarazioni contro la magistratura ed i propri colleghi di partito apparse in un recente libro, alla politica migratoria giudicata troppo permissiva e naturalmente agli attentati che hanno colpito la Francia nell’ultimo anno. Per non rischiare di compromettere le possibilità di vittoria della sinistra alle prossime presidenziali, ha pertanto preferito rinunciare alla corsa e lasciare spazio ad un candidato con più possibilità di successo. La Francia resta una delle economie più forti d’Europa, con un tasso di crescita reale stimato all’1% nel 2015, anche se il paese è affetto da una disoccupazione relativamente alta. In quanto a trasparenza e competitività, si piazza rispettivamente al 23° e 21° posto.

uzBekiStan L’Uzbekistan, ex repubblica sovietica situata nell’Asia Centrale, ha di recente eletto come Presidente Shavkat Mirziyoyev. L’elezione ha avuto luogo in seguito alla morte del precedente Capo dello Stato Islam Kamirov, che aveva dominato il paese senza interruzioni fin dalla caduta dell’URSS attraverso uno dei regimi più repressivi del mondo. Mirziyoyev era chiaramente favorito alla successione, in quanto era già in carica come Presidente ad interim; ed in effetti è stato eletto con più dell’88% dei voti. Apparentemente, Mirziyoyev è stato favorito anche da una serie di riforme che ha intrapreso appena prima del suffragio, e che mirano a combattere la corruzione, proteggere i diritti dei cittadini e semplificare l’economia. Tuttavia, secondo molti non si tratta che di misure populiste per legittimare la propria posizione ed assicurare l’elezione, ed è probabile che d’ora in poi continuerà ad applicare un regime autoritario simile a quello esistito fino ad oggi. Ad ogni modo, si crede che vi saranno alcune riforme per favorire l’afflusso di investimenti stranieri. A questo proposito, l’Uzbekistan dovrà migliorare la propria struttura economica: il paese appare infatti al 153° posto su 168 nell’indice di trasparenza ed al 114° per quanto riguarda lo sviluppo umano; anche se si deve notare che il PIL reale è cresciuto dell’8% nel 2015.

MaroCCo Lo scorso novembre, lo stato nordafricano ha ospitato la 22° Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP22) nella città di Marrakech. 10

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L’incontro, il cui scopo era quello di finalizzare i termini dell’accordo di Parigi concluso nel novembre 2015, è stato caratterizzato dalle discussioni sull’impatto che l’elezione di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti avrà sull’implementazione del patto per la lotta contro il riscaldamento globale. Durante la campagna elettorale, Trump aveva infatti dichiarato di voler “cancellare” l’accordo di Parigi in caso di vittoria; in quanto (a suo dire) danneggerebbe l’economia statunitense e sottoporrebbe il consumo di energia da parte degli USA al controllo di burocrati stranieri. Ciononostante, i partecipanti alla conferenza di Marrakech concordano in genere sul fatto che un’eventuale disimpegno americano non sarebbe fatale per l’accordo della COP21, e che in ogni caso la comunità internazionale deve proseguire gli sforzi per limitare il cambiamento climatico. Intanto, il neo-eletto Presidente americano ha già preso alcune misure contrarie alle richieste degli ambientalisti: ha infatti permesso di riprendere i lavori su due importanti oleodotti, la cui costruzione che era stata sospesa dall’amministrazione Obama. Per quel che riguarda il Marocco, il paese è caratterizzato da una buona crescita economica (4,5% in termini reali nel 2015) e da un livello medio di sviluppo umano (126° posto), ma è ancora affetto da disoccupazione, analfabetismo e povertà. In quanto a trasparenza e competitività, si posiziona rispettivamente all’88° e 70° posto.

venezuela Lo stato latinoamericano è ormai da tempo affetto da una seria crisi economica, che ha causato forti tensioni sociali e politiche. Il paese, fortemente dipendente dalle esportazioni

petrolifere, è infatti entrato in una grave recessione a causa del calo del prezzo del greggio e delle politiche economiche adottate da Hugo Chavez e dal suo successore, l’attuale Presidente Nicolas Maduro. Ormai da alcuni anni il PIL cala a ritmi sostenuti (-5,7% in termini reali nel 2015) ed il tasso d’inflazione ha raggiunto le tre cifre: gli ultimi dati ufficiali del governo di Caracas risalgono al dicembre 2015 e parlano di un tasso pari al 180%, ma il Fondo Monetario Internazionale stima che nel 2017 i prezzi saliranno ancora, addirittura di un incredibile livello del 1600%. Naturalmente, tutto ciò ha avuto importanti ripercussioni politiche: le proteste contro il governo si sono fatte sempre più accese; e l’opposizione attacca Maduro, incolpando le sue politiche economiche di aver provocato la crisi. Nel tentativo di far fronte alla difficile situazione economica, il Presidente ha ordinato la chiusura della frontiera con la Colombia ed il ritiro delle banconote da 100 bolivar (le più utilizzate); ma questo ha solo provocato file interminabili ai negozi e alle banche, nonché ulteriore malcontento popolare. Alla fine, il governo ha dovuto cedere e decidere di rimandare il ritiro delle banconote. Nelle prime settimane del 2017 l’esecutivo ha preso altre misure volte a lottare contro l’inflazione rampante, come l’emissione di nuove banconote di taglio più grande e l’aumento del salario minimo; ma tutto ciò non è che il sintomo di in una crisi socio-economica molto seria. Ciononostante, il Venezuela resta uno stato molto urbanizzato e ad alto livello di sviluppo umano (71° posto al mondo), ma non sorprende che il paese presenti gravi problemi in termini di corruzione e di competitività: figura infatti alla 158° posizione su 168 nell’indice di trasparenza ed al 130° su 138 per quanto riguarda la competitività. HEditionMag

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| THE FUTURE

Vita (e morte)

su Marte? Chi di noi non ha mai sognato di isolarsi da tutto, cercare nuovi orizzonti e lasciarsi alle spalle la vecchia vita? Se tutto questo non coinvolgesse solo il lasciare il paese, o addirittura il continente, ma abbandonare il pianeta? Saremmo poi in grado di tornare indietro? Ah, piccolo particolare – il tutto filmato e documentato per un programma televisivo in modo che la gente sulla terra possa seguire le tue vicende prima, durante e dopo il lancio della missione.

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er molti questo potrebbe suonare come un vero e proprio incubo o come la sceneggiatura di un film di fantascienza, eppure è esattamente il progetto a cui circa 200.000 persone hanno aderito volontariamente nel 2012, quando è stato comunicato per la prima volta “Mars One”, una missione spaziale col fine di sviluppare un insediamento umano su Marte entro il 2023. Bas Lansdorp, co-fondatore e amministratore delegato del progetto, spiega: “l’esplorazione umana su Marte sarà l’avventura più emozionante che il nostro popolo abbia intrapreso negli ultimi decenni; ispirerà una nuova generazione di ingegneri, inventori, artisti e scienziati e ci saranno nuove scoperte nel riciclaggio, nel supporto alla vita e nei sistemi di energia solare. Creeremo una nuova generazione di eroi - i primi esploratori di Marte entreranno direttamente nei libri di storia”. I 200.000 volontari iniziali sono stati ora ridotti a una rosa di sole 100 persone provenienti da tutto il mondo. Il processo di selezione finale ora si concentrerà sulla composizione di un gruppo iniziale di quattro persone che dovranno dimostrare di poter affrontare le difficoltà e le sfide di un insediamento permanente su Marte. Endemol, la società di produzione dietro al Grande Fratello, ha spiegato che documenteranno il processo

di selezione per un posto sulla missione e dalle prime indiscrezioni, il voto del pubblico stabilirà la scelta finale dell’equipaggio. Allora, chi sono i 100 candidati? Che tipo di persone sono quelle disposte a lasciare la terra e le loro famiglie alle spalle per sempre, sapendo che le loro vite finiranno su Marte?

“Creeremo una nuova generazione di eroi – i primi esploratori di Marte entreranno direttamente nei libri di storia” Dei cinque cittadini britannici nella rosa dei candidati, uno è un 24enne studente di astronomia, uno ha un dottorato in astrofisica, uno è un 21enne studente di Oxford, uno è un tecnico di laboratorio di 35 anni e uno è un 27enne direttore di sistemi per Virgin Media ma nessuno di loro è un astronauta qualificato; in comune hanno solo la passione per l’esplorazione dello spazio. In un articolo per la rivista Time, intitolato “Perché mi sto offrendo volontariamente per morire su Marte”, HEditionMag

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la finalista americana Sonia Van Meter, moglie e madre di due bambini, spiega che ama la sua famiglia e che non poteva fare questa scelta senza il loro sostegno. Descrive Marte come “la destinazione inevitabile dell’umanità” e afferma: “Non potrei nemmeno immaginare tutto questo senza il sostegno della mia famiglia. I miei figli pensano che sia normale che la loro madre voglia andare nello spazio anche se ciò significa che potrei non esserci per vedere i miei nipoti. Voglio dimostrare loro che nessun sogno è tanto grande da non poter essere inseguito. Mio padre e mia sorella pensano che io sia matta ma sanno bene che le ragioni che mi spingono in questa avventura sono quelle di portare avanti un sogno per l’umanità intera, non per diventare famosa”. Ma quanto è realistico questo piano? È stato descritto da alcuni come una missione suicida destinata a fallire. I critici sono preoccupati per il fatto che nessuno dei volontari sia un astronauta addestrato e questo li rende molto scettici circa le possibilità di successo della missione. Il professor Chris Welch della International Space University di Strasburgo (ISS) è stato molto chiaro: “La morte prematura è praticamente certa, moriranno nel tragitto per Marte o in poco tempo una volta atterrati.” Anche se i volontari dovessero sopravvivere, il Professor Welch è preoccupato per il loro benessere psicologico, spiegando che per quattro 14

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persone, confinate insieme in moduli abitativi di piccole dimensioni probabilmente per molti anni, la sensazione di prigionia è un rischio più che reale: “Potrebbero diventare depressi, inclini al suicidio o addirittura all’omicidio”, avverte. Chris Hadfield, ex comandante della ISS va addirittura oltre suggerendo che i rischi di una missione del genere fanno sì che essa non si potrà mai realizzare.

“Voglio dimostrare loro che nessun sogno è tanto grande da non poter essere inseguito” Altre preoccupazioni sono relative a come la missione verrà finanziata. Gli esperti sottolineano come anche con solo 20 avventurieri e solo per trasportare le attrezzature necessarie, il progetto costerà decine di miliardi di dollari ogni due anni. Altri hanno espresso dubbi relativi all’interesse che possa realmente esserci nel programma televisivo una volta che la novità sarà passata. Mr Lansdorp però non è per niente


preoccupato. Spiega che tutti i volontari saranno formati per la riparazione e la manutenzione delle attrezzature e che ci sono sufficienti elementi che fanno presagire il successo come se stessimo parlando di una lunga serie tv. Respinge anche le preoccupazioni relative alla sensazione di prigionia suggerendo che: “Le persone su Marte svilupperanno i mezzi per costruire il necessario con materiali locali – ad esempio strutture in cui si potrebbero far crescere alberi per far sembrare quel luogo inospitale un po’ come la terra.” Il suo ottimismo sembra essere condiviso dai volontari che sembrano più eccitati dalle possibilità della missione che spaventati dai rischi che essa presenta. Forse l’ultima parola dovrebbe andare alla 24enne Hannah Earnshaw, una dei cinque finalisti britannici. Sostiene che la sua famiglia è felice per lei affermando che: “l’esplorazione spaziale umana mi ha sempre interessato e avere l’opportunità di essere una delle persone coinvolte è stato davvero eccitante. Il futuro dell’umanità è nello spazio”.

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| IntervIsta esclusIva

Il Lord dell’architettura a St. Moritz

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Allo studio Britannico di architettura Foster + Partners è stato commissionato il ripristino di un padiglione storico nel Kulm Park, in modo che la Svizzera possa utilizzarlo per il Campionato del Mondo di Sci Alpino.

l palazzo del ghiaccio a due piani, è di proprietà del Kulm Hotel di St. Moritz, ed è stato costruito nel 1905 in un tradizionale stile liberty svizzero. Nonostante sia un edificio protetto, la struttura è sull’orlo del collasso e l’hotel sta finanziando un progetto di restauro e ampliamento. Il padiglione, che è stato utilizzato nel 1928 e 1948 per le Olimpiadi invernali, si trova tra l’edificio principale dell’Hotel e il Golf Club e si affaccia sulla pista di pattinaggio all’aperto dell’Hotel e i suoi campi da tennis. Le tribune del padiglione sono già state attrezzate per ospitare le cerimonie di premiazione dei Campionati del Mondo di Sci, che si terranno a St Moritz nel febbraio 2017. Lei ha recentemente lavorato con gli Hotel Kulm e Kronenhof per ripristinare il bellissimo padiglione sportivo. A che punto siete?

Il progetto è stato completato e il padiglione aprirà ufficialmente il 27 gennaio. Gli obiettivi principali del progetto sono stati molteplici - in primo luogo ripristinare e rivitalizzare l’esistente palazzo del ghiaccio del 1905 che ha ospitato le Olimpiadi invernali 1928 e 1948, portando l’edificio al suo stato originale con la pista di pattinaggio su ghiaccio come elemento principale. In secondo luogo, espandere la capacità del palazzo storico introducendo un nuovo padiglione polifunzionale che offra collegamenti con la struttura storica e che fornisca una nuova piattaforma per lo svolgimento di una vasta gamma di attività sportive e culturali durante tutto l’anno. Terzo, ristabilire il parco Kulm come centro di aggregazione sociale per St Moritz, fornendo una nuova destinazione per i visitatori e gli abitanti della valle dell’Engadina, ripristinando lo spirito storico del luogo - una celebrazione del pattinaggio, dello sport e del sole. Infine, raccogliere cimeli storici e riunirli insieme in un museo dedicato.

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Ovviamente il restauro di un edificio si differenzia dal lavoro di progettazione originale, ma che cosa hanno in comune i due progetti?

Abbiamo lavorato spesso con strutture storiche, dandogli nuova vita attraverso aggiunte contemporanee. La vera sfida del rinnovamento è quella di mantenere la tradizione storica nel cambiamento, attraverso una sensibilità allo spirito del passato. Abbiamo voluto sposare il vecchio e il nuovo in modo che l’edificio già esistente e i nuovi padiglioni lavorino insieme per creare un nuovo centro di aggregazione sociale. Nella ristrutturazione dell’edificio esistente, abbiamo fatto sì che le nuove aggiunte, anche se contemporanee, abbiano la stessa essenza storica dell’edificio. Abbiamo inoltre mantenuto e restaurato molti elementi esistenti come i chioschi, gli spogliatoi e le balaustre, la scala centrale e le vetrate. Anche gli elementi strutturali in legno come tetti, travi e colonne - sono stati sensibilmente ridisegnati. Il risultato finale è fedele all’originale del 1905. I nuovi padiglioni - realizzati anch’essi a partire dal legno - definiscono la dimensione urbana del luogo e ridanno vita ai percorsi pedonali presenti. La recinzione in legno è stata infatti progettata per preservare il panorama della valle dalla strada. Lei è conosciuto come uno degli architetti più prolifici della sua generazione. Da dove viene il suo amore per gli edifici e per il design?

Ho lavorato a Manchester quando ero più giovane e ho speso ogni minuto libero vagando per gli edifici della città. Non stavo consciamente pensando, ‘un giorno sarò un architetto, quindi è un’osservazione che dovrei fare; ero solo attratto dagli edifici per la loro estetica’. Alcuni edifici e quartieri di quella città sono stati di particolare ispirazione - la tradizionale ghisa di Barton Arcade, l’architettura vittoriana del Manchester Town Hall o l’edificio modernista del Daily Express,


per esempio. C’è anche un edificio più modesto che ha cambiato la mia vita per sempre: la biblioteca locale, costruita nel 1906 in uno dei sobborghi della classe operaia di Manchester. Da giovane, proprio in quel luogo, ho scoperto i libri di Le Corbusier e il lavoro di altri architetti moderni come Frank Lloyd Wright. Senza questo edificio non sarei mai andato all’università e nemmeno sarei diventato un architetto. Ha progettato di tutto: da edifici così iconici che hanno letteralmente cambiato la skyline del mondo per sempre fino a progetti caritatevoli come Article 25 (che progetta e costruisce edifici sostenibili e sicuri in alcune delle regioni più inospitali del mondo). Come si avvicina a questi progetti? Qual è il suo processo mentale?

Nel corso degli ultimi cinque decenni, ho avuto l’opportunità di impegnarmi in una vasta gamma di progetti diversi, ma il processo mentale inizia sempre

dalla ricerca e dall’esplorazione – Per esempio, i fattori che possono essere misurati come il luogo, il clima, e le esigenze che generano la richiesta per quell’ edificio. Ci sono poi influenze che sono meno tangibili e più difficili da quantificare come la cultura e la tradizione. Il processo non è lineare e spesso include la valutazione di molte opzioni. Essere un buon ascoltatore è sempre importante ma anche la curiosità è fondamentale per il processo mentale che arriva fino al più piccolo dettaglio presente nell’edificio. Il suo lavoro sulla 30 St Mary Axe (The Gherkin) ha dato il via a enormi cambiamenti nello skyline di Londra. Pensa che questo segni un cambiamento nel modo in cui le persone comprendono l’architettura?

Non sono sicuro riguardo al link specifico su quella costruzione ma un dibattito più illuminato sull’ architettura è sempre una buona cosa. Negli ultimi anni, l’architettura è venuta alla ribalta nei media popolari e ciò è un importante indicatore di come le persone stiano diventando sempre più consapevoli circa gli spazi che li circondano. E’ uno sviluppo positivo che deve essere incoraggiato. Una grande parte del suo lavoro legato alla progettazione di edifici, è stato caratterizzato da un approccio ecologicamente sensibile. Cosa ne pensa rispetto al futuro per una progettazione di edifici dal punto di vista ambientale?

Gli edifici contestualizzati con l’ambiente circostante tendono ad avere migliori standard di prestazione, consentendo agli utenti un’esperienza più piacevole. Inoltre, gli ultimi decenni hanno visto dei cambiamenti fondamentali nell’atteggiamento del pubblico verso HEditionMag

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TICINO IS eNergeTIC,

BeauTIful, BreaThTakINg, COlOurful, TraNquIl, VITa, INSpIraTIONal, WuNder, MagICal, WaSSer, SOgNO, relaxINg.


l’ecologia e il consumo di energia e lo sviluppo di infrastrutture sostenibili che aumentano e incoraggiano una maggiore consapevolezza sui temi della sostenibilità. I nostri progetti hanno, fin dall’inizio della mia carriera nel 1967, sempre anticipato queste tendenze, sperimentando soluzioni di design sostenibile. La sostenibilità non è una questione di moda, ma di sopravvivenza e interessa l’architettura ad ogni livello, dall’aeroporto al piccolo appartamento. La sostenibilità ci impone di pensare in modo olistico. La posizione e la funzione di un edificio; la sua flessibilità e la durata; il suo orientamento, la sua forma e struttura; il suo riscaldamento, la ventilazione ed i materiali utilizzati, tutti fattori che incidono sulla quantità di energia necessaria per costruire, gestire e mantenere un edificio. Gli architetti non possono risolvere tutti

i problemi ecologici del mondo, ma sono in grado di progettare edifici che utilizzino una frazione dei livelli energetici attuali e possono influenzare i modelli di trasporto attraverso la pianificazione e le infrastrutture urbane. Possono anche, attraverso gli edifici e le infrastrutture, raccogliere l’energia, piuttosto che consumarla senza fine. Credo che possiamo fare questo, e allo stesso tempo migliorare la nostra qualità di vita. Ha ricevuto tanti premi e riconoscimenti per il suo lavoro. C’è un premio in particolare di cui va particolarmente orgoglioso?

Ogni premio è speciale e sono lieto di ricevere un riconoscimento pubblico per il lavoro del nostro team. Tuttavia, premi e riconoscimenti non sono mai stati la motivazione principale – facciamo quello che facciamo come architetti perché siamo motivati a fare del nostro meglio, e crediamo che il nostro ambiente influenzi direttamente la qualità della nostra vita. Di tutti gli edifici a cui ha lavorato, ne ha uno preferito? O uno che è stato particolarmente importante per lei?

Opere diverse per motivi diversi. Anche se, la scelta di un edificio preferito è come chiedermi di scegliere tra i miei figli – impossibile! Sono sempre alla ricerca della prossima sfida. Quale pensa che sia la sua eredità architettonica?

Vorrei lasciare questa risposta ai futuri studiosi! Nel 2012 è apparso sulla nuova versione di Sir Peter Blake della copertina dell’album Lonely Hearts Club Band del Sgt Pepper. Come ci si sente ad essere una icona culturale?

Non mi è mai passato per la mente – è solo una di molte altre immagini HEditionMag

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Arte, Cultura e Lifestyle

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www.heditionmagazine.com

“Quando si vive in una società in cui le persone non credono che le istituzioni dicano il vero, la verità deve arrivare dalla cultura e dall’arte” Lucius Annaeus Seneca

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Josef Höger (1801–1877), «Veduta del Palais Rasumofsky da un padiglione nel parco» (particolare), post 1837 © LIECHTENSTEIN. The Princely Collections, Vaduz–Vienna

È il momento di pensare al domani. Quando intende pianificare la sua successione e preservare nel tempo il suo patrimonio. Si conceda il tempo per discuterne con noi: LGT Bank (Svizzera) SA, telefono +41 91 912 69 69

LGT. Il suo partner per generazioni. A Basilea, Berna, Ginevra, Lugano, Zurigo e presso più di 15 altre sedi nel mondo intero. www.lgt.ch


LUGANO una fuga tra lago e montagne

Con la sua atmosfera tipicamente mediterranea, circondata da monti e da uno splendido lago, Lugano riunisce tutte le caratteristiche di una città di gran classe, pur mantenendo i tratti di un piccolo paese. Oltre ad essere il terzo polo finanziario della Svizzera e un importante centro di congressi, di banche e fulcro d’affari, è anche la città dei parchi e dei giardini fioriti, delle ville, degli edifici religiosi e dei paradisi del gusto.

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La regione di Lugano propone un ventaglio ampio e articolato di motivi per un soggiorno. Gran parte delle fortune turistiche derivano dal clima temperato, favorito dalla presenza del lago, da stagioni miti e da un’alta percentuale di giornate soleggiate. La salvaguardia del territorio e i pregi del paesaggio equamente suddiviso tra montagna, collina e pianura, garantiscono condizioni di soggiorno ottimali in tutte le stagioni dell’anno. Luogo ideale per trovare ciò che si cerca, qualunque cosa sia: lo shopping, la pratica degli sport all’aria aperta, le passeggiate, la movida o l’attività economico-finanziaria. Area privilegiata anche dal profilo gastronomico, la regione di Lugano fa onore

alla cultura culinaria ed è particolarmente gratificata da eccellenti ristoranti premiati dalle più importanti guide gastronomiche. Ma non solo alta cucina: nei grotti e nei canvetti vengono serviti principalmente piatti nostrani che valorizzano i prodotti della nostra terra e che difficilmente si possono degustare altrove. Lugano e l’intera regione che le gravita attorno sono quindi protese verso un turismo “intelligente” sostenuto pure da offerte culturali che per vocazione si inseriscono nel carattere di questa terra: recentissima l’inaugurazione nel nuovo polo LAC (Lugano Arte e Cultura) e poi i musei, la costante offerta di spettacoli e di concerti, la bellezza degli edifici da quelli eleganti dei centri storici a quelli dedicati all’edilizia rurale, fino alle costruzioni moderne della “nuova architettura ticinese”, ormai famosa ed esportata nel mondo. Ogni mese dell’anno offre un fitto calendario di eventi mondani e culturali che danno la possibilità ai visitatori di godersi la città, scoprendone sempre nuovi aspetti. Un panorama, quello luganese, che attira i turisti di tutto il mondo grazie alla sua incredibile varietà. Una regione sicura, facile da raggiungere e tutta da scoprire, attaccata alle sue tradizioni, ma sempre proiettata verso il futuro, che incuriosisce sia chi la visita per la prima volta, sia chi ormai si può considerare un ”aficionado”.

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| INTERVIEW

Mi reinvento ogni mattina

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nato per fare il suo lavoro: lo si capisce da subito, da quando per l’intervista ci accoglie in maniera impeccabile, con un sorriso e con la capacità rara di metterti da subito a tuo agio. Giuseppe Rossi è il direttore dell’Hotel Splendide Royale di Lugano, un albergo 5 stelle che quotidianamente vede al timone un uomo e un professionista con vibrante passione per il suo lavoro. Ha viaggiato e lavorato in Inghilterra, Germania, Francia e ci spiega che è stato in questo modo che ha imparato le lingue e soprattutto ha conosciuto diverse culture, consolidando la sua formazione nel settore dell’hotellerie. E, per non farsi mancare nulla, nei vari hotel internazionali dove ha lavorato, Rossi ha sempre rivestito ruoli diversi: dalla sala al bar alla sommellerie. D’altra parte avere punti di vista differenti sulla professione riesce a dare una visione generale migliore. Dopo le esperienze all’estero, per mettere a frutto le lingue, nessun luogo era migliore della Svizzera. Arriva a Ginevra, dove conosce la moglie occupata nell’apprendistato da farmacista e insieme scelgono Lugano come la loro città. Un po’ per rimanere vicino alle origini italiane di Rossi, un po’ perché il fascino della città di Lugano lo conosciamo tutti. E proprio a Lugano, Rossi fa un incontro che gli cambierà la vita, lavorativa ma non solo. Ci racconta che “qui ho incontrato il mio mentore, Aniello Lauro: ai tempi era direttore dello Splendide Royal e io lavoravo per lui. A lui devo praticamente tutto: mi ha formato per anni, fino a quando un giorno mi licenziò d’improvviso, dicendo che qui non avevo più nulla da imparare. Rimasi inizialmente sconvolto: col tempo ho capito che quel momento è stato per me una incredibile spinta motivazionale, che mi ha portato a fare altre esperienze prima di essere richiamato dallo stesso Lauro per dirmi che era il mio momento e che mi cedeva il testimone. Una persona per me fondamentale, una guida professionale e umana come se ne incontrano poche nella vita.” Rossi parla di Lauro e della sua posizione odierna con emozione e gratitudine, spiegandoci che in quasi

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130 anni di vita dell’Hotel sono stati solo 5 i direttori, a testimonianza di un passaggio di consegne quasi famigliare e sul quale si lavora per anni, grazie alla lungimiranza della famiglia Naldi, proprietaria dello Splendide Royal. A dirla tutta, Giuseppe Rossi all’inizio della sua carriera non avrebbe mai immaginato di diventare il direttore di uno dei migliori Hotel del mondo. Non tanto perché non visualizzasse l’obiettivo, quanto piuttosto per la sua forma mentis: “tendo a vedere l’obiettivo finale, come è giusto che sia, ma secondo me l’importante è non dimenticare l’importanza del viaggio che ti porta verso l’obiettivo, insomma vivere il presente al meglio.” Ogni mattina Giuseppe Rossi inizia la sua giornata facendo il giro dell’Hotel per salutare tutti i suoi


dipendenti e gli ospiti. Secondo lui un direttore, per fare bene il suo mestiere, è necessario che ci “metta la faccia”, che sia disponibile per tutti e infonda fiducia nel personale. “Una delle cose che ho imparato è sapere ascoltare, oggi cosa rara. Comprendere gli altri ancora prima di essere compresi significa poter risolvere i problemi dei dipendenti e dei clienti, magari anticipandoli.” Con queste linee guida, lo staff dell’hotel luganese persegue l’obiettivo di personalizzare il più possibile l’offerta, andando incontro alle necessità delle persone, cercando di cogliere i bisogni della gente ancora prima che li esprimano. Per lui la sfida più grande è quella della formazione costante dei suoi dipendenti: non contano solo il curriculum e le competenze tecniche per poter lavorare all’Hotel Splendide Royal di Lugano. Ci vuole una smisurata passione per il mestiere e anche un’intelligenza emotiva che riesca a far entrare in

empatia, ad esempio, il concierge con il cliente in arrivo. Come ci tiene a sottolineare il direttore Rossi, “Credo che un hotel sia un vero e proprio organismo vivente dove tutte le parti devono essere in armonia e agire con spontaneità. Formare il personale e motivarlo è di certo l’impegno più grande.” Mettersi in discussione giorno dopo giorno, non credere mai di essere arrivati ma lavorare costantemente sapendo che ogni giorno è unico, ogni ospite è unico: è questa una delle regole che rende Giuseppe Rossi un professionista dell’hotellerie come pochi altri. Uno di quelli che pensa sempre alla soddisfazione del cliente prima di tutto, come accade anche col nuovo progetto dello Splendide per il 2017, una SPA che completi l’offerta di uno degli hotel più accoglienti del mondo. E dietro un grande hotel c’è sempre un grande uomo e professionista. di Carlotta Girola HEditionMag

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EVENTI E ATTIVITÀ NELLA REGIONE ASCONA-LOCARNO Selezionati dall’ Editrice

Isole di Brissago Le Isole di Brissago costituiscono il Parco Botanico del Cantone Ticino, unico parco in Svizzera su un’isola. Grazie al clima e alla posizione delle Isole, i suoi giardini includono più di 1’700 specie di piante dai 5 continenti. All’interno del parco – membro dei “Gardens of Switzerland” – è presente anche un’avventurosa caccia al tesoro. Sulla terrazza e nelle verande del

Cardada-Cimetta Una moderna funivia progettata dall’architetto Mario Botta collega in pochi minuti Orselina a Cardada (1’340 m.s.l.m.), la montagna sopra Locarno. Da Cardada una seggiovia panoramica sale fino a Cimetta (1’670 m.s.l.m.), da dove si gode di una vista spettacolare a 360° sul Lago Maggiore e le Alpi: si possono ammirare il punto più basso della Svizzera, Ascona e le Isole di Brissago (193 m.s.l.m.), e

ristorante è possibile assaporare gustosi piatti preparati con qualità e passione. L’Hotel Isole di Brissago si trova anch’esso nella storica villa costruita dal Barone Max Emden. L’accesso alle Isole di Brissago è possibile a partire dal 22 marzo 2017, con barca privata o con i battelli di linea. Prezzo d’entrata: adulti CHF 8.-, ragazzi (6-16) CHF 2.50, Famiglia (2 adulti + 2-3 bambini) CHF 20.-. Visite guidate possibili su richiesta. www.isolebrissago.ch

quello più alto, il massiccio del Monte Rosa (Piz Dufour, 4’634 m.s.l.m.). Cardada-Cimetta offre una buona scelta di ristoranti e alloggi, sport quali MTB ed escursionismo oppure lo sci in inverno, così come una caccia al tesoro per i più piccoli. La funivia e la seggiovia sono accessibili tutti i giorni dell’anno, salvo per la chiusura annuale di revisione che avviene solitamente tra novembre e dicembre. www.cardada.ch

Ghisla Art Collection – Locarno La Fondazione Ghisla Art Collection, istituita nell’aprile del 2014, è nata con l’intento di mettere a disposizione della collettività un patrimonio artistico di valore internazionale. Lo stabile di fattura futuristica che ospita la Fondazione si trova nel centro di Locarno; le opere sono collocate in otto sale distribuite su tre piani; si trovano capolavori assoluti della Pop Art, dell’Informale, del Concettuale, dell’Astrattismo e del New Dada. La riapertura al pubblico per la stagione 2017 è prevista per il 19 marzo. Prezzi d’entrata: adulti CHF 15.-, AVS CHF 12.- , ragazzi CHF 11.-. Gratuito per bambini e ragazzi fino ai 12 anni. Visite guidate per gruppi possibili su richiesta. www.ghisla-art.ch

Golf Grazie al suo clima mite, la regione di Ascona-Locarno è diventata, negli ultimi anni, un’importante destinazione per tutti gli appassionati di golf durante tutto l’anno. Il Golf Patriziale di Ascona e il Golf Gerre Losone, vincitore dello Swiss Golf Course of the Year 2014, offrono campi da 18 buche, tecnicamente ben organizzati e in un ambiente mediterraneo. I green presentano livelli tecnici che sanno mettere alla prova ed appassionare al tempo stesso golfisti di ogni livello. Per soddisfare i palati tra una partita e l’altra, le strutture vantano ottimi ristoranti dove degustare ricchi piatti cucinati con ingredienti locali. www.ascona-locarno.com/golf

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Termali Salini & Spa/ Lido Locarno Una pausa dalla routine nella più grande Spa salina del Ticino: un’oasi di relax contraddistinta da varie piscine interne e da una grande piscina esterna con incredibile vista su lago e montagne, ma anche da momenti di benessere nel mondo sauna, nelle Spa private o presso il Bistrot per gustosi spuntini. La struttura è aperta tutto l’anno dalle 9.00 alle 21.30; il martedì il Mondo Sauna è esclusivamente riservato alle donne. Accanto al centro termale sorge il Lido Locarno, paradiso acquatico per tutta la famiglia. Con le sue piscine, interne ed esterne, scivoli e accesso al lago è una meta prediletta che soddisfa i bisogni di ogni visitatore. Aperto 365 giorni all’anno. www.termali-salini.ch www.lidolocarno.ch

Centro Dannemann – Brissago Collocato in una tradizionale fabbrica di tabacchi che fondò le sue radici sul Lago Maggiore nel lontano 1847, il centro Dannemann di Brissago è una event location moderna ed eclettica. Oltre alla grande varietà di eventi, il centro offre su richiesta delle visite guidate uniche e personalizzate

per gruppi a partire da 8 fino a 100 persone: dalla classica “Guida al piacere” di due ore e mezza all’arrotolamento del proprio sigaro e alle degustazioni fino al workshop sensoriale “profumo piacevole, gusto irresistibile” e molto altro ancora. Le visite guidate si tengono durante tutto l’anno. www.centrodannemann.com

Enogastronomia Per tutti gli amanti dell’enogastronomia, la regione offre un’ottima selezione di vini pregiati. Tra i vini ticinesi, il Merlot è sicuramente il più apprezzato. Anche il vitigno di uva americana, principalmente utilizzato per produrre grappa, è ben rappresentato. In ordine di importanza vengono dunque coltivati i seguenti vitigni: Merlot (85%), Americana rossa (3.3%), Chardonnay (2.3%), Bondola (1.7%) e Pinot Nero (1.5%). I ristoranti sono numerosi e per ogni palato: dalla cucina innovativa di grande richiamo a quella nostrana, dal ristorante stellato Michelin al caratteristico grotto, la regione di Ascona-Locarno ha tanto da offrire agli amanti della buona tavola. www.ascona-locarno.com/gastronomy

Terreni alla Maggia SA – Ascona L’unico riso svizzero è coltivato dal 1997 ad Ascona nella fattoria Terreni alla Maggia SA, fondata nel 1930. Si tratta della coltivazione più a nord a livello mondiale e la sua produzione annuale ammonta a circa 400 tonnellate. La fattoria non è solo coltivatrice di riso ma anche l’unico produttore di Whisky in Ticino. Esattamente come per il riso, la base di questo Whisky nasce e cresce sul delta del fiume Maggia. Visite guidate sono disponibili su richiesta. Apertura negozio: Lu-Ve 8.00-12.00 / 14.30-18.30, sabato 8.00-12.00 / 14.0017.00. www.terreniallamaggia.ch

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T HE A MERICAN S CHOOL I N S WITZERLAND

TASIS In Evidenza

Il coraggio di sognare in grande Avendo realizzato il suo sogno nel lontano 1956 con la fondazione della TASIS, la signora Fleming ha continuato, sino alla sua scomparsa avvenuta nel 2009, ad installare nei suoi studenti il desiderio ed il coraggio di sognare in grande, e di vivere una vita piena di significato per contribuire ad un mondo migliore “ognuno con i suoi mezzi, in piccolo o in grande, per tutti gli uomini che ci abitano.”

Un campus magnifico

Solidi programmi accademici

Arroccato su di una collina nel soleggiato sud della Svizzera, con vedute mozzafiato su montagne innevate e palme, e il lago di Lugano ai suoi piedi, il nostro villaggio globale è formato da 25 edifici che vanno dalla settecentesca Villa De Nobili al complesso scientifico Campo, inaugurato nel 2014.

Da un eccellente programma elementare che enfatizza la conoscenza dell’Inglese, l’eccellenza in matematica, e la cultura generale a un programma di scuola superiore che offre Corsi Avanzati (AP) e il diploma di Baccalaureato Internazionale (IB), il nostro programma accademico è mirato e avvincente. I nostri studenti si sono sempre distinti nel conseguimento del diploma IB, ottenendo in questo modo l’accesso alle migliori università del mondo.

Una vivace comunità internazionale

Artisti appassionati

Docenti d’eccezione

I tanti artisti talentuosi sono costantemente ispirati dai maestosi paesaggi circostanti e beneficiano del vigoroso programma artistico che comprende 20 diverse classi di Arti Figurative, Musica, e Teatro, con livelli che vanno dai corsi di introduzione alla fotografia a corsi preparatori per IB e AP in Teatro, Architettura, e Disegno.

Docenti eccezionali sono alla base dell’ esperienza TASIS, e il loro impegno non termina alla fine delle lezioni. Cerchiamo insegnanti affidabili, entusiasti, e avventurosi e siamo orgogliosi di poter affermare che assumiamo solamente insegnanti eccellenti e appassionati che incoraggiano la curiosità intellettuale ed esigono il massimo dai loro allievi.

Per aula, l’Europa

Servizi sociali a livello mondiale

Con l’impegno all’eccellenza accademica, abbiamo preso le bellezze naturali e culturali dell’Europa come aule, sin dal 1956. Due volte l’anno, gli studenti della scuola media e della scuola superiore partecipano a viaggi accademico/culturali che riguardano i loro corsi di studio e favoriscono gli interessi personali.

Il nostro Programma di Servizi trasforma la vita di ogni allievo dando ad ognuno la possibilità di superare i propri confini attraverso esperienze internazionali che creano empatia e incoraggiano la responsabilità individuale. Gli studenti della scuola superiore partecipano a viaggi di volontariato in paesi come la Cambogia, l’Etiopia, il Kenya, l’India e il Nepal.

Gli studenti iscritti provengono da oltre 60 nazioni e parlano più di 30 lingue diverse. L’esperienza TASIS accresce il potenziale di ogni studente e genera ciò che MC Fleming chiamava “l’umanità internazionale—uomini e donne capaci di muoversi a proprio agio in qualsiasi società e civiltà sulla faccia della terra.”

Spirito di avventura Teniamo in grande considerazione il benessere fisico e una sana attitudine alla vita, attraverso allenamenti fisici, viaggi avventura, e diversi sport anche a livello agonistico. Gli studenti che terminano gli studi alla TASIS sapranno apprezzare maggiormente la vita all’aperto ed avranno una migliore preparazione ad affrontare qualsiasi difficoltà in ambienti a loro estranei.

Per ulteriori informazioni sulla TASIS scrivere ad admissions@tasis.ch o telefonare allo +41 91 960 5151.


Eventi letterari Monte Verità – I luoghi dell’utopia 6-9.4.2017 Ascona In occasione della quinta edizione degli Eventi letterari Monte Verità, dal titolo “I luoghi dell’utopia”, si riuniranno ospiti internazionali che operano nei campi della letteratura, del giornalismo, della scienza e dell’arte per tenere letture pubbliche e discussioni sui luoghi ai quali sono ancorati i loro desideri e le loro nostalgie, ma anche sui non-luoghi che incontrano ad esempio i rifugiati in ogni parte del mondo. I primi due ospiti confermati sono lo scrittore austriaco Christoph Ransmayr e la scrittrice e giornalista bielorussa Svetlana Aleksievič premio Nobel per la letteratura 2015.

L’immagine e la parola 10-12.3.2017 Locarno/Ascona Da cosa nasce l’ispirazione di un grande artista? Cosa si sprigiona dal suo immaginario? L’immagine e la parola porta a scoprire l’universo di un artista, affidandogli il ruolo di guest curator della manifestazione, composta insieme al direttore artistico del Festival del film Locarno, Carlo Chatrian. Tre giorni di proiezioni, incontri per esplorare la relazione tra immagine in movimento e parola scritta, indagando il rapporto che intellettuali del nostro tempo intrattengono con il cinema e con una particolare attenzione per il pubblico più giovane. Diretto da Carlo Chatrian, a cura di Daniela Persico. L’immagine e

la Parola è l’evento primaverile del Festival del film Locarno. www.pardo.ch

www.eventiletterari.swiss

Camelie Locarno 22-26.3.2017 A Locarno, in riva al Lago Maggiore, si trova il Parco delle Camelie – membro dei “Gardens of Switzerland” – con più di 900 varietà di questo bellissimo fiore ed al quale è dedicato un evento annuale unico nel suo genere. La festa delle camelie di Locarno è la più importante rassegna europea del genere e seconda solo alle iniziative promosse in Giappone. Una mostra

scientifica con oltre 300 varietà splendidamente esposte da giardinieri esperti è allestita al Castello Visconteo, nel cuore di Locarno, dal 22 al 26 marzo 2017. Prezzi d’entrata a Camelie Locarno Parco delle Camelie: CHF 5.-. Esposizione (Castello Visconteo): CHF 8.-. Biglietto combinato Parco + Esposizione: CHF 10.-. www.camellia.ch

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ICONA E ICONOCLASTA

Coco Chanel In un’intervista televisiva fatta nel 1969, a 86 anni, Coco Chanel apparve come l’icona vivente del marchio Chanel: cappellino nero, unghie laccate di rosso, tailleur elegante e trucco perfetto. Parlava con l’intervistatore e allo stesso tempo lo sottometteva, come un’austera direttrice di un collegio. Il suo innato fascino, unito a una determinazione e un’ambizione senza pari, soggiogò uomini e ispirò donne con la sua moda rivoluzionaria.

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isteriosa, scandalosa, austera, ambiziosa: Coco Chanel riuscì a diventare un’icona della moda mondiale malgrado avesse trascorso un’infanzia povera e infelice, usando quella che oggi definiremmo l’arte del networking. Proprio come uno stratega militare Chanel seppe crearsi alleati potenti e influenti che la aiutarono a realizzare la sua visione di donna moderna. Alla fine dell’Ottocento e inizio del Novecento gli abiti femminili erano ancorati al passato, creando un effetto “matrioska”: strati e strati di crinoline e un corsetto soffocavano il corpo (e la mente). Coco Chanel capì che il modo di vestire dell’epoca era dettato da canoni antiquati: il suo motto era la libertà di movimento, ispirato dai capi sportivi indossati dagli uomini. Infatti, le creazioni Chanel furono il risultato di fare di necessità virtu’: durante la prima guerra mondiale, non potendo accedere a tessuti di qualità, Chanel usò dei materiali poveri e inventò abiti che accarezzavano dolcemente il corpo. Questi materiali erano il jersey e la maglieria, usati per confezionare la biancheria intima maschile. La geniale Coco Chanel aprì il suo primo negozio a vent’anni. La maglieria rimase il fil rouge dello stile Chanel, soprattutto per i tailleur. Il suo genio però fu anche nell’unire dovere e piacere, forse perché gli anni dell’infanzia erano stati caratterizzati dalle molte privazioni: conobbe l’imprenditore Étienne de Balsan nel 1904, con cui ebbe una relazione di sei anni, e il quale finanziò il suo primo negozio. Chanel si specializzò inizialmente

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| MODA

in cappelli; i capi d’abbigliamento sarebbero arrivati alcuni anni più tardi. Un’altra figura importante nella vita di Chanel fu l’industriale e appassionato sportivo Arthur “Boy” Capel, che l’aiutò ad aprire la prima boutique a Parigi a Rue Cambon 31, tuttora sede principale del marchio Chanel. Per nove anni Capel fu suo amante e mentore, presentandole amici influenti quali attrici e signore aristocratiche. Furono soprattutto i capi sportivi indossati da Capel per giocare a polo a ispirare i designs di Coco. Gabrielle Bonheur Chanel, nata il 19 agosto 1883, ebbe un’infanzia drammatica, spesa in gran parte in orfanotrofio, un monastero cattolico ad Aubazine, dove imparò a cucire e ricamare. Non appena raggiunse i 18 anni iniziò a lavorare come sarta, cantando in un caffè-concerto la sera per arrotondare lo stipendio. Le fu dato il nomignolo di Coco dai ritornelli di canzoni popolari del tempo che lei intonava sul palcoscenico. La fascinosa chanteuse capì che il carisma l’avrebbe portata lontano. Coco Chanel dimostrò in varie occasioni di non essere una donna tradizionale il cui unico scopo fosse di sposare un marito ricco: non solo Chanel non si sposò mai, ma riuscì a creare un impero globale grazie alla sua visione futuristica della moda e del ruolo della donna nella società. Gli Anni Venti furono un periodo importante per l’emancipazione femminile: le donne avevano conquistato il diritto al voto e ricoprivano per la prima volta incarichi di rilievo. Furono anche anni di un successo strepitoso per la maison Chanel. Nel 1926 Vogue la rese un fenomeno mondiale, riconoscendone le doti rivoluzionarie e all’avanguardia.

“C’è un momento per lavorare, e uno per amare. Il che non lascia altro tempo a disposizione” Il magnetismo di Coco fece molte vittime: conquistò uomini facoltosi e importanti quali Pablo Picasso, Salvador Dalí, Igor Stravinskij, il granduca russo Dimitri Pavlovich e il duca di Westminster. Stravinskij le regalò una preziosa icona russa, che Coco scelse come unica decorazione nella sua stanza d’albergo al Ritz, dove visse per vari decenni fino alla morte il 10 gennaio 1971 e dove ebbe pure una relazione controversa con l’ufficiale della Gestapo Hans Günter von Dincklage. Le sue passioni erano molteplici e il suo gioco di 34

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seduzione coinvolse anche donne. Il suo look anorexicchic era anch’esso avanti con i tempi. Costantemente attanagliata dal terrore di ricadere nella povertà sofferta da bambina, Coco preferì non avere domestici o una casa di lusso. Tra le sue innovazioni fu il famoso tubino nero da sera, e anche se non inventò i pantaloni da donna li fecero diventare il capo più ambito negli Anni Trenta. Da vera businesswoman, Coco aveva previsto il futuro e aveva anticipato quello che le donne desideravano ancor prima lo sapessero loro stesse. La praticità dei capi Chanel era inimitabile e inaudita. Chanel era una persona dalla personalità molto complessa e senza dubbio lavorare per lei era durissimo. Stacanovista e intransigente, licenziò 300 operaie perché’ scioperarono per ottenere il diritto alle vacanze pagate. Coco odiava la domenica e si meravigliava che gli altri bramassero un giorno di riposo. Se nel secondo dopoguerra la crisi colpì duramente gli affari, la maison Chanel conquistò nuove fans oltreoceano grazie a star di Hollywood quali Grace Kelly e Audrey Hepburn. Coco rimase inattiva per 15 anni, riaprendo la sua boutique nel 1954, a 71 anni e con tanta voglia di ricominciare. E’ del 1955 l’iconica borsetta Chanel trapuntata. Sebbene i critici avessero definito la moda di Chanel “misérabilisme de luxe” o povertà di lusso, lo stile Chanel rimase inalterato. Coco era più interessata a creare un nuovo stile classico piuttosto che stupire in ogni collezione e passerella. Una volta identificati linee, modelli, materiali e finiture, i cavalli di battaglia Chanel furono soltanto adattati leggermente negli anni. La bigiotteria e le passamanerie, elementi-chiave dei completi e accessori, non erano destinate a diventare un fenomeno usa-e-getta ma erano la colonna portante del marchio Chanel. Le perle finte e le catene dorate di metallo per le borsette erano state scelte inizialmente per una questione di mancanza di fondi, ma nel corso degli anni divennero i simboli di Chanel, così come il logo dalle due “C”. Chanel fu anche la prima stilista di moda a lanciare la propria linea di profumi con Chanel Numero 5 nel 1922, che diventò la fragranza preferita di Marilyn Monroe. Come disse Coco: la moda passa, lo stile resta. di Paola Bassanese


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Quando l’arte è fusion Unire classico e contemporaneo, senza dimenticare la vita quotidiana come fonte d’ispirazione. Questo (e molto altro) è Slasky, artista dal talento eclettico.

di Dina Aletras

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| INTERVIEW

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ono un autodidatta, il mio lavoro è una fusione tra influenze urbane, classiche e pop­art contemporanea, rappresentando le icone di questo secolo e quelle che hanno lasciato un segno indelebile nella storia. Con la serie Neo­UrbanClassic vado alla ricerca di quello spazio temporale e culturale dove tutto trova un senso... e dove posso unire la bellezza classica con l’antiestetica di graffiti e tatuaggi.

Cosa la ispira quando realizza un quadro? Mi faccio ispirare dalla vita e dalla storia del personaggio oltre che dal segno che ha lasciato o che continua a lasciare nel mondo. Lo scopo della mia arte non è quello di rappresentare nuovi soggetti, ma di ritrarre con alcune novità.

Qual è il suo genere artistico preferito? Sono affascinato da molte forme d’arte ed è difficile averne uno preferito. I miei gusti spaziano da Caravaggio a Banksy. L’opera che mi ha avvicinato all’arte però è stata “La Conversione di San Paolo” esposta nella Basilica di Santa Maria del Popolo a Roma. Ne rimasi affascinato quando ero solo un bambino.

Il suo nome, Slasky, è interessante. Da dove viene? Nella vita sono molto riservato e questo nome mi serviva come uno scudo. È nato dal cognome di un personaggio dei Simpson, tale “Boe Szyslak”, barista scontroso, rielaborato giocando con il nome della mia famiglia. Il mio nome in realtà è Luca Palone.

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Cosa la fa arrabbiare? La maleducazione, che è la madre di tutti i comportamenti scorretti.

Quali sono i maggiori riconoscimenti che ha ottenuto grazie alla sua arte? Ricevo molte manifestazioni di apprezza­ mento per i miei lavori da colleghi, galleristi, personaggi influenti nel mondo della musica e del cinema. Al momento però la cosa che più mi gratifica è essere intervistato per un articolo su di me.

Mi faccia tre nomi di artisti ai quali le piacerebbe essere paragonato. Non oso compararmi con nessuno perché ognuno è grande per ciò che fa o ha fatto. I Maestri italiani come Caravaggio, Raffaello, Michelangelo e poi Picasso, Bansky, Andy Warhol, Basquiat e molti altri ancora.

Di cosa non potrebbe fare a meno? Non posso vivere senza la mia famiglia, il mio cappello, la mia barba e la Nutella. Ma anche la musica è fondamentale per me.

Dove le piacerebbe lavorare nel mondo? Vorrei sicuramente andare a New York, capitale del mondo e come canta Alicia Keys nella canzone con Jay­Z “New York, giungla di cemento di cui sono fatti i sogni, c’è poco da fare, ora sei a New York, queste strade ti faranno sentire nuovo di zecca, le luci ti ispireranno, questa è New York.” Per informazione e acquisto opere: dina@hfusionmediagroup.com

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A tAvolA con

Dany Stauffacher Uomo e GoUrmet

Il meglio del Ticino a tavola: ritratto di Dany Stauffacher, ideatore di S. Pellegrino Sapori Ticino

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uanto possono contare il buon cibo ed il buon vino per la scelta di una meta vacanziera? Molto, e sempre di più, come dimostrano le numerose statistiche degli ultimi anni. Lo ha capito, oltre 10 anni fa, quando ancora non si parlava così spesso di enogastronomia, Dany Stauffacher, ideatore di uno dei festival enogastronomici più importanti d’Europa che si svolge in Canton Ticino. Tutto inizia con i piatti semplici e schietti che preparava la nonna, di origini venete, per il piccolo Dany: i finferli raccolti nei boschi e trifolati in padella, le masanette, i granchietti dell’Adriatico dal guscio tenero che si gustano fritti, oggi ricercatissimi, oltre agli immancabili “risi e bisi” e la “pasta e fasoi”. Insomma, nasce fin da bambino la sua passione per la cucina, e nella semplicità dei piatti tradizionali di una volta trova lo spunto per approfondire l’immenso mondo della buona tavola nelle sue infinite sfaccettature. Dalla trattoria verace al ristorante stellato, il vero gourmet non si tira mai indietro: l’importante, ricorda Dany, è che si cerchi sempre di proporre il meglio, che sia dietro i fornelli o in cantina. Se pensiamo che nel suo girovagare per il mondo, Dany Stauffacher ha visitato oltre 1200 ristoranti possiamo ben capire come la sua iniziale passione si sia trasformata in uno stile di vita e in un vero e proprio lavoro, con un unico fil rouge: la costante ricerca della qualità. Così nasce Sapori Ticino: “era il lontano 2007 e, come spesso succede, tutto è nato da ‘eravamo 4 amici al bar’. Da allora il progetto è cresciuto molto, fino ad arrivare all’edizione 2016, che ha raggiunto numeri all’inizio impensabili.”

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Tanto per restare sui numeri della kermesse, sono passate dal Canton Ticino, solo quest’anno, un totale di 60 stelle Michelin, un traguardo che colloca il festival S.Pellegrino Sapori Ticino tra i più importanti e conosciuti d’Europa. Dalle cucine italiane, passando a quelle del territorio ticinese, dai grandi ristoranti di Parigi e New York a quelli di casa nostra, Dany ha compiuto un percorso personale del gusto, coltivando amicizie e trasformandole in collaborazioni di successo. Il risultato di questi anni di relazioni e conoscenze è diventato S.Pellegrino Sapori Ticino.

“Solo quest’anno, un totale di 60 stelle Michelin, un traguardo che colloca il festival S.Pellegrino Sapori Ticino tra i più importanti e conosciuti d’Europa.” Per riuscirci, Stauffacher ha lavorato in tutti questi anni nell’unico modo che gli appartiene: col sorriso e l’amore per il territorio. Saper costruire relazioni e reti di collaborazioni è qualcosa di innato per Dany, e lo si capisce stando con lui anche solo per poco tempo. Il suo telefono squilla spesso, mentre gli incontri di lavoro si trasformano in pranzi e cene all’insegna della convivialità. È così che molti Chef al top della gastronomia mondiale sono diventati suoi amici e partecipano con entusiasmo alle serate gourmet ticinesi. Ed è così che, anno dopo anno, questo festival è riuscito a presentare e raccontare al pubblico le eccellenze di un territorio ricco di bellezze naturali e chicche enogastronomiche, di paesaggi mozzafiato e ristoranti di qualità, di grandi vini locali e professionisti di valore. La cultura e l’ospitalità ticinese hanno trovato un nuovo modo di presentarsi, grazie alla visione pionieristica di S.Pellegrino Sapori Ticino. Mentre ancora in tv o sui giornali non impazzavano Chef e ricette, Dany coltivava nel piccolo orticello ticinese una manifestazione che sarebbe diventata un vero e proprio punto di forza per l’intero territorio. E, dopo 10 anni di lavoro e soddisfazioni, per il 2016 Dany e il suo staff hanno voluto festeggiare al meglio, costruendo un evento senza pari: “Per farci e fare al nostro pubblico un regalo, abbiamo pensato che la ricorrenza del decennale del festival andasse celebrata con 10 Chef a tre stelle Michelin, quello che è il top dell’enogastronomia di qualità. 10 personaggi speciali che, con il loro stile personale e unico, hanno regalato tante emozioni ai nostri ospiti. Ma non solo: con i 24 eventi che tra aprile e giugno si sono succeduti durante il festival, siamo arrivati alla quota mai raggiunta di 60 stelle Michelin totali. HEditionMag

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| CULTURA

Ci vuole tanto impegno per arrivare a questi numeri, e per me e il mio team è stato un grandissimo orgoglio.” Ma, chiusi i festeggiamenti del 2016, le idee di Stauffacher e la macchina di S.Pellegrino Sapori Ticino non si fermano di certo. Per il futuro, infatti, bollono in pentola tanti nuovi progetti, alcuni dei quali sono assolute novità. In anteprima per H Edition, ci è stato svelato quale sarà il tema portante dell’edizione 2017 della kermesse: “siamo contenti di aver iniziato una bellissima collaborazione con l’associazione Le Soste e con il suo presidente Claudio Sadler.

Ma c’è molto altro. Oltre al filone italiano di alta gastronomia, S.Pellegrino Sapori Ticino per la prima volta darà spazio ad uno dei trend più in crescita a livello di consumi alimentari, la cucina vegetariana. Sempre più spesso una nuova coscienza più consapevole e rispettosa dell’ambiente sta prendendo piede anche nelle cucine stellate, e Dany lo sa bene: “le statistiche sono chiare, i vegetariani in tutto il mondo sono in forte crescita e sfiorano ormai il 10% della popolazione. E’ quindi arrivato il momento di aprire il festival anche ad un tipo di cucina che di certo è salutare e risponde alle esigenze di tanta gente, compresi i gourmet che amano sperimentare piatti nuovi. Per crederci basta cenare una volta dal bravissimo e stellato Pietro Leemann del ristorante Joia, lo Chef svizzero che ha raggiunto con la cucina vegetariana dei livelli straordinari. Ad accompagnare la nuova parte vegetariana di S.Pellegrino Sapori Ticino, invece, ci saranno come sempre grandissimi vini che spazieranno dal territorio ticinese, fino ad etichette internazionali di grande valore. Insomma, di certo non ci saranno novità nel nostro approccio al mondo del vino: solo grandi nettari, per vivere a 360 gradi un’esperienza enogastronomica indimenticabile.” Buona cucina e buoni vini come cultura, insomma: Stauffacher lavora su questo pensiero da molto tempo, e i risultati da lui raggiunti ne sono testimonianza.

“La cultura del cibo e l’ospitalità ticinese hanno trovato un nuovo modo di presentarsi, grazie alla visione pionieristica di S. Pellegrino Sapori Ticino.” Nel programma del 2017 alcuni grandi Chef di questo gruppo straordinario cucineranno per noi in Canton Ticino, portando la scuola dell’ alta gastronomia italiana anche sul nostro territorio. La cucina mediterranea è uno dei cardini del ben mangiare a livello mondiale, e noi vogliamo rendere omaggio a questa tradizione culinaria insieme agli amici de Le Soste, una delle più note e importanti associazioni di ristoranti in Italia e nel mondo.”

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Below: Da sinistra Christophe Cornu, direttore generale Nestlé Suisse, Dany Stauffacher, Nathalie Seiler-Hayez (General manager Beau Rivage Palace a Losanna) ed Eugenio Simioni (Corporate Communications Director Nestlé Suisse). Far right: Nenad Mlinarevic, Chef of the Year 2016 Switzerland by Gault&Millau.

Risultati che si possono anche misurare con il grande lavoro fatto insieme agli sponsor, che nella manifestazione e nel suo potenziale ci hanno creduto fin dagli inizi. Alcuni esempi? Nestlè Waters, con il brand S.Pellegrino, da oltre 10 anni fedelissimo partner e title sponsor, e UBS che ha sostenuto con molta determinazione fin dalla prima edizione il festival. Parlando di grandi partner, prosegue anche per il 2017 la collaborazione con gli Swiss Deluxe Hotels, associazione che riunisce 41 alberghi tra i migliori della Svizzera e che genera oltre 800.000 pernottamenti l’anno. Grazie a questo gruppo di alberghi prestigiosi, S.Pellegrino Sapori Ticino ha potuto esportare l’eccellenza enogastronomica ticinese anche oltre Gottardo, organizzando delle cene di alta cucina, sempre e rigorosamente accompagnate dai grandi vini del Cantone, con gli Chef ticinesi ospiti di queste strutture. Uno dei leitmotiv della kermesse è sempre stato l’investimento sui giovani. Le cucine sono luoghi spesso ricchi di giovani professionisti che si trasformeranno negli Chef del futuro, e per questo Dany ha sempre investito molto sul dare grande risalto alle nuove leve della gastronomia. A partire dalla prima edizione, infatti, grande spazio è stato riservato ai giovani. Per questo, qualche anno fa sono nate le serate lounge all’interno del festival, a corredo delle cene ufficiali. Dei giovani Sous Chef di alcune delle migliori strutture del Cantone hanno trovato lo spazio per esprimere al meglio le loro doti culinarie cucinando per un pubblico altrettanto giovane. Quando gli chiediamo cosa consiglierebbe agli emergenti che vogliono diventare qualcuno in questa professione, Stauffacher non ha dubbi: “Il sistema migliore è viaggiare, essere curiosi e non badare agli orari, facendo scuola da Chef di alto livello, dimostrando interesse, impegnandosi e cucinando il più possibile. E poi hanno a disposizione internet e tutti i nuovi mezzi per conoscere e diventare sempre più curiosi. A questo proposito, molti Chef usano i social media per emergere, sfruttando l’impatto visivo della

cucina, il che ha aiutato molto ad avvicinare il grande pubblico all’enogastronomia. Se usiamo i social media in questo modo, a mio parere, possiamo sicuramente utlizzarli anche come strumento educativo.” Anche la cucina al femminile, fin dalle origini, è sempre stata una delle costanti di S.Pellegrino Sapori Ticino. Ospitare le donne Chef è uno dei cardini della manifestazione, e non è certo un caso. Il patron del festival, infatti, ci racconta che “nel 2010 il festival fu dedicato alle donne, e fu uno straordinario successo. Stimo molto le Chef che, per svolgere al meglio la loro professione, spesso fanno più sacrifici rispetto ai colleghi uomini. Trovo che cucinino in un modo personale, abbastanza diverso da quello maschile, perché sono dotate di una grande sensibilità di palato, e inoltre gestiscono la cucina con rigore e meno rumore degli Chef uomini.” Finora si è parlato della grande passione di Stauffacher, l’enogastronomia. Ma uno spirito così entusiasta non può non avere altri grandi interessi. “Mi piacciono moltissimo la pesca e la mia Ducati mentre per quanto riguarda la musica alcuni tra i miei artisti preferiti sono Juan Luis Guerra, Elvis Presley ed Amy Winehouse. Ascolto un po’ di tutto, la musica mi piace molto ed è la colonna sonora di tanti momenti belli durante la vita”. Potendo scegliere, chiediamo a Dany, con quali personaggi sarebbe andato volentieri a cena. Dany sorride e poi risponde “Potendo scegliere avrei cenato volentieri con Mahatma Gandhi, ma anche con Steve Jobs e Hugo Pratt. Sono stati personaggi con una grande personalità i cui insegnamenti valgono ancora oggi per molti di noi, senza dimenticare che 2 di loro, Jobs e Gandhi, in periodi diversi hanno cambiato il mondo. Riguardo ad Hugo Pratt, il suo fumetto Corto Maltese mi aprì la mente quando ero ragazzo, facendomi sognare luoghi esotici e lontani come Hong Kong, che poi sono andato a visitare una volta cresciuto. L’immaginazione è il sale della vita… senza mai dimenticare che: “non solo il benessere comincia a tavola, ma anche la felicità.” HEditionMag

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photographe Iris Velghe

Cuvée Rosé. Inimitable.


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Sapori

“Non c’è amore più sincero che per il cibo ” George Bernard Shaw


| SAPORI by Dany Stauffacher

Canton Ticino…

DA BERE E DA VEDERE

Il Canton tICIno è la mia terra, il mio mondo. Da sempre ho sviluppato una passione per “casa mia” che mi ha spinto, nel corso della vita, a volerla scoprire in tutte le sue bellezze, le sue eccellenze e, vi assicuro, in ticino ce ne sono tante. tra queste, di certo, c’è il vino: una storia d’amore nata oltre 100 anni fa quando le prime uve Merlot vennero vinificate dalle cantine locali. Da allora i nettari di questo piccolo e meraviglioso angolo di mondo hanno saputo raggiungere risultati incredibili, con grandi produttori sempre ai vertici dei concorsi enologici. Il mondo vitivinicolo ticinese è così diventato un mercato, seppur di nicchia, molto interessante. alcune delle cantine locali, oltre che sui vini, hanno voluto investire sull’estetica e l’arte architettonica, senza tralasciare la funzionalità, partendo dal presupposto che si potesse dare una bella casa ai vini che producevano, distinguendosi per la costruzione di tenute particolari e molto scenografiche, da visitare proprio come delle vere e proprie bellezze architettoniche. a dare lustro al territorio sono di certo i loro vini realizzati con passione e amore per la terra, ma anche questi luoghi che hanno qualcosa di magico, legato al passato, al presente e come vedremo al Castello di Morcote, anche al futuro.

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Vini Rovio Ronco Progettata dall’architetto luigia Carloni, la cantina di Vini Rovio è di certo una delle bellezze architettoniche del Canton ticino. Carloni fu chiamata per dare forma ad un progetto che sposasse funzionalità ed estetica, e per farlo al meglio fu accompagnata da Gianfranco Chiesa, anima dell’azienda, in un percorso di conoscenza delle varie fasi di produzione del vino. ne è nata una struttura che si fonde armonicamente con il paesaggio che la ospita, spiccando tra le vigne con eleganza e garbo, affacciandosi sul lago guardando al passato e anche al futuro.

I vInI In cantina si producono una decina di etichette diverse grazie alla vinificazione di uve provenienti dai vigneti di Pugerna, Rovio e ligornetto, tra cui va sicuramente citato uno degli ancora rari esempi di vino biologico certificato in Canton ticino. Per

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fare questo, Chiesa ha impiantato delle specie molto resistenti sfidando il clima locale, ma con ottimi risultati. Ricerca del dettaglio e attenzione ai cicli della natura: una filosofia di lavoro che la struttura architettonica di notevole bellezza rispecchiano in pieno.


Cantine Ghidossi la famiglia Ghidossi ha deciso di costruire una nuova cantina a Cadenazzo oltre 20 anni fa. Il progetto dell’architetto aurelio Galfetti, in comunione d’intenti con i produttori, fu qualcosa di veramente futurista, uno sguardo sul domani che ancora oggi non finisce di stupire. E’ per questo che la struttura della Cantina guarda alla storia del ticino con l’uso di materiali autoctoni e tipici come il granito, ma ha un respiro ancora moderno e assolutamente contemporaneo nonostante siamo passati due lustri. la natura che a suo modo “abbraccia” la cantina stessa riuscendo a fondere la struttura con una splendida pergola di glicine azzurra, trasformando un luogo di lavoro in un romantico nido.

Ghidossi, Saetta. Questo Merlot in purezza, emblema del vitigno ticinese per eccellenza, è valso alla cantina la medaglia d’oro al Mondial du Merlot per le annate 2005 e 2007 e anche al concorso internazionale di Zurigo Expovina. 18 mesi di barrique francesi nuove in rovere regalano a questo vino un tocco personale e unico.

I vInI Davide Ghidossi ci racconta la sua passione per il vino, trasmessagli dal padre Gianfranco. Proprio da quest’ultimo, o meglio dal suo soprannome, nasce uno dei vini più rappresentativi delle Cantine

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Fattoria Moncucchetto Uno dei gioielli architettonici del Canton ticino, a firma di una delle archistar a livello internazionale, Mario Botta, è la Fattoria Moncucchetto, azienda inserita nella guida Gault&Millau 2017 tra i 100 migliori viticoltori della Svizzera. la famiglia lucchini, nel rispetto delle vigne luganesi che lisetta e niccolò coltivano dagli anni ’70, ha scelto l’architetto di Mendrisio nel 2009 per reinterpretare la struttura della Cantina, creando anche un’ampia sala degustazione e una barricaia che oggi rappresenta il cuore pulsante dell’intero stabile. Gli ampi e luminosi spazi, oltre al vino, sono destinati oggi alla cucina: il ristorante dell’azienda Moncucchetto è appena entrato nella

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Chaîne des Rôtisseurs, come primo club privato svizzero, con lo chef andrea Muggiano.

I vInI Il legame tra terra e uomo è il cardine della filosofia dell’enologa Cristina Monico che si occupa con passione delle vigne Moncucchetto dal 2009. Si parte dalla materia prima e si cerca di ricavare il miglior vino possibile nel rispetto dell’uva, del terroir che l’ha ospitata e lavorando su tradizione e innovazione.


Tenuta Castello di Morcote Immaginate un castello del ‘400 di origini viscontee e alcuni tra i più eleganti vini del Canton ticino. la tenuta Castello di Morcote unisce questi due elementi in una sola realtà. ad un panorama lacustre mozzafiato affacciato sulle vigne si aggiunge quest’opera architettonica medievale di fascino unico: Gaby Gianini, volto e anima della tenuta, col tempo è riuscita a trasformare questo angolo di paradiso in una delle aziende più dinamiche e premiate del ticino. a breve inizierà la ristrutturazione della fattoria in pietra nel cuore del vigneto, originariamente costruita dal nonno di Gaby Gianini, uno dei pochissimi esempi di architettura rurale federale in ticino. Mantenendo intatte le linee architettoniche, la fattoria ospiterà una cantina di vinificazione ultratecnologica,

con un’ala completamente nuova in stile contemporaneo. Passato e futuro che si incontrano al Castello di Morcote.

I vInI Il terroir unico nel suo genere, definito da un microclima particolare in cui il lago abbraccia letteralmente le terrazze su cui sorgono i vigneti, il suolo caratterizzato dal porfido rosso – una roccia vulcanica che si trova solo qui – conferiscono ai vini della tenuta Castello di Morcote molte delle caratteristiche che li rendono così eleganti e ricercati. la vinificazione affidata a Michele Conceprio, ingegnere enologo, rispecchia il carattere deciso e al contempo raffinato delle etichette, da poco l’azienda ha pure acquisito la cantina di adriano Kaufmann per tramandarne. De qualità aggiungendo la magia del Castello.

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Fine Jewels

55 PICCADILLY, LONDON, W.1. WWW.BENTLEY-SKINNER.CO.UK

TELEPHONE: 020 7629 0651


Agriloro tra le colline di Genestrerio, dal 2012, il sogno di Meinrad Perler ha assunto la sua forma definitiva: la nuova cantina presso la “tenuta la Prella”, il cui progetto è frutto dell’incontro tra architettura d’autore e funzionalità vitivinicola, si fonde in maniera elegante con il paesaggio circostante. Un’architettura di avanguardia che rispetta l’ambiente e sfrutta al meglio le ultime tecnologie energetiche, con due barriccaie per l’affinamento dei vini e il “boutellier”, dove riposano decine di migliaia di bottiglie per l’affinamento in vetro in vista della vendita. lo studio Stocker lee architetti di Mendrisio è riuscito a fondere armonicamente uomo e natura, creando un dialogo virtuale tra collina ed edificio, i cui muri ne replicano i colori.

I vInI 29 vitigni coltivati su 22 ettari di terra: oggi agriloro costituisce un patrimonio vero e proprio di biodiversità, senza

naturalmente aver dimenticato la tradizione e la vocazione locale del Merlot, vinificato anche in purezza per la produzione di diverse etichette. tra i maggiori proprietari terrieri del Canton ticino, Perler produce non solo numeri, ma soprattutto grandi vini, tra i quali è giusto citare Sottobosco e Granito.

Photos: Jacques Perler

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| FINE WINES

I miei 10 vini preferiti del

BoRdEAux di Dany Stauffacher, Founder of Sapori Ticino

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Bordeaux è una regione straordinaria, non solo per i grandi vini che qui si producono, ma anche per il paesaggio e la lunga storia che la contraddistingue. I gioielli di questo luogo da sogno sono tra i più pregiati e preziosi vini del mondo intero, e sono diventati nel corso degli anni dei veri e propri simboli della qualità eccelsa in bottiglia. Quando H Global mi ha chiesto di stilare una lista di 10 tra i miei vini del cuore, al di fuori del Ticino, ho deciso di concentrare la mia attenzione su Bordeaux. Un compito comunque arduo per me, dato che ho avuto la grande fortuna di degustare molti vini anche grazie alla generosità degli stessi produttori o di buoni amici che amano condividere questo piacere. Dai castelli francesi di questa zona nascono molti dei vini che più ho amato, e ne ho scelti 10 senza badare a spese, come si dice. Ma è giusto ricordare che per bere bene bastano anche 20 o 30 franchi, e per esagerare con vini rossi buonissimi si possono non superare i 50 franchi.

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Château Mouton-Rothschild 1986 Raro quanto prezioso, questo vino è diventato una vera e propria icona dell’enologia mondiale e un’annata assolutamente unica. La storia del barone Nathaniel de Rothschild che comprò Brane-Mouton e lo ribattezzò Mouton Rothschild è affascinante quasi come questo nettare. Ho detto quasi…

Château Lynch-Bages 2000 Comprato a 60 franchi en primeur nel 1998, mi sono innamorato di questo vino, fin dal primo momento: è successo questo quando ho potuto degustarlo la prima volta. Una complessità e un’armoniosità straordinarie ne fanno uno dei vini che preferisco, se poi lo valuto in rapporto a quanto costava è in assoluto un numero uno.

Château Pétrus 1970 In questo caso, basterebbe citare il nome di questa nettare per capire che siamo ai massimi livelli, purtroppo anche di prezzo. L’area di Pomerol, nel Bordeaux, con la sua vocazione unita ad una maestria unica della cantina hanno fatto nascere e crescere questo mito destinato a restare nella storia. L’annata faceva parte di una delle più importanti degustazioni di Pétrus mai fatte al mondo, durante la quale abbiamo gustato 37 annate a partire dal 1945 fino al 2001.


Château Tertre-Rôteboeuf 1998

Château Cheval Blanc 1995

Una piccola realtà che assomiglia ad un vero e proprio gioiello. Questa cantina non è certo da grandi numeri, ma di sicuro da grandi vini. Opulento, profondo, ricco di personalità: questo vino, una volta assaggiato, non si dimentica. E io, infatti, non l’ho mai dimenticato.

Un regalo prezioso che la natura ci ha fatto e di cui ho potuto godere in occasioni importanti: il cavallo di razza della storica cantina francese mi ha regalo grandi emozioni grazie ad un vino che, nell’annata straordinaria del ’95, ha raggiunto vette altissime. E che, in futuro, darà ancora grandi soddisfazioni.

Château Cos d’Estournel 2003 Meraviglia pura, un’esperienza di grande emozione per una bottiglia che ancora ultimamente ho potuto gustare in compagnia del direttore del Château. Un vino e un’azienda a cui sono particolarmente affezionato, visto che è nata un’amicizia e una stima reciproca nel corso di questi anni.

Château Haut Brion 1990 Complessità, eleganza e una finezza incredibile fanno di questo vino una cosa grandiosa, uno di quelli che difficilmente si dimenticano, anche dopo averne assaggiato un sorso. Un’etichetta di grandissimo valore culturale, come ogni grande vino che si rispetti.

Chateau Lafite-Rothschild 2000

Château Angélus 1990

Elegante, di un’armonia rara e con una delicatezza senza pari: il Chateau Lafite-Rothschild del 2000 è un vino meraviglioso, senza rischiare di usare aggettivi oltre misura. L’uomo e la natura si sono incontrati in Medoc per dare vita a questa meraviglia enologica difficilmente reperibile.

Non è un caso l’angelico nome di questo vino che nella sua espressione della vendemmia 1990 ha raggiunto livelli altissimi. Un esempio di vino nobile ed elegante, un degno rappresentante di questa azienda davvero speciale che se comprato al momento giusto costava relativamente poco.

Château Latour 1996

Quante grandissime emozioni da questi 10 vini! L’importante è che non si dimentichi mai una regola fondamentale: bere poco, ma bere bene. Alla salute!

Una «ricetta» perfetta: 75% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot, e poi Petit Verdot e Cabernet Franc. Una vera e propria chicca che ho avuto l’onore di degustare e che mi ha colpito da subito, lasciandomi un ricordo indelebile.

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| SAPORI

SALVATORE FREQUENTE L’anima gourmet di Ascona

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e coccole culinarie del ristorante gourmet La Brezza dell’Hotel Eden Roc di Ascona portano la firma dello chef Salvatore Frequente, origini siciliane e una passione per le materie prime e le ricette di stampo mediterraneo. Frequente seleziona personalmente gli ingredienti, scegliendo solo le vere eccellenze del Sud Italia e trasformandole in piatti dalla personalità unica. Partito da Agrigento e ora stabilmente trapiantato in Svizzera, Salvatore è un uomo di quelli che ti fanno sentire a casa. Gentile ed amabile ma allo stesso tempo fermo e organizzato. Questa ambivalenza fa davvero capire

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come per lo Chef la cucina sia una religione, così come le materie prime utilizzate sono la sua prima preoccupazione. Per lui, il senso più importante è il tatto, senza quello non riuscirebbe a trasmettere le emozioni ai suoi clienti. Le sue diverse esperienze a livello internazionale nelle cucine di alcuni tra i più grandi ristoranti d’Europa lo hanno formato contribuendo all’arricchimento del suo estro culinario, riconoscibile eppure sempre in evoluzione. Parafrasando “La cura” di Franco Battiato, canzone che secondo lo Chef meglio descrive la sua cucina: “io avro’ cura di te”.


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Lusso & Trend

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“Quando un uomo apre la portiera dell’auto a sua moglie significa che una delle due è nuova” Prince Philip

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BENTLEY BENTAYGA La massima espressione del fuoristrada di lusso

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l primo SUV di lusso britannico a marchio Bentley è un’automobile notevole che racchiude una incredibile tecnologia. Presentato come “il più veloce, più potente, più lussuoso e più esclusivo SUV del mondo”, sembra quasi sfidare la logica. Altezza media di un uomo, lunga più di cinque metri e con un peso di circa 2,5 tonnellate, è una bestia. Eppure, il suo potente motore W12 6.0 litri è in grado di raggiungere le 0-60mph in 4.0 secondi (0-100 km/h in 4,1 secondi) e una velocità massima di 187 mph (301 km/h).

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Giusto per capire, recentemente è stato lanciato “il più potente e dinamico Range Rover di sempre” - il SVAutobiography Dynamic – che raggiunge le 0-60mph in 5.1 secondi (0-100 km/h in 5,4 secondi) e una velocità massima di 140 mph (225 km/h). Ma il punto è un altro. Come se tutto ciò non bastasse, il Bentayga è anche un all-terrain. A quanto pare il programma di sviluppo è avvenuto lungo i cinque continenti, dalla ghiaia del Sud Africa alle dune di Dubai, ai campi fangosi di Cheshire, e dai -30° C di Capo Nord agli infuocati 50° C nel cuore del deserto. In questo modo Bentley ha creato il nuovo settore dei SUV ultra lussuosi in un colpo solo e, per ora, si è creata un terreno di gioco tutto per sé e ne sta giustamente approfittando. L’auto è sold out nel suo primo anno di produzione. I SUV, o Sport Utility Vehicles, sono il settore in più rapida crescita nel mondo, così anche i produttori di lusso hanno dovuto rivedere le loro strategie. Entro i prossimi anni, il Bentayga sarà affiancato dai SUV o

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“crossover” della Lamborghini, Aston Martin, ed anche della Rolls-Royce. Già nel 2016 la Maserati ha svelato il Levante e Land Rover ha lanciato il più lussuoso Range Rover di sempre, il SVAutobiography da £148.900 (CHF 195.000). Ora veniamo a noi - il Bentayga. Con la sua calandra a matrice ed i caratteristici fari fluttuanti completamente a LED, il front-end funziona assolutamente. Il Bentayga ha anche un profilo di classe, nonostante i vincoli dell’essere un SUV, il che significa che deve avere pochi o addirittura nessun sbalzo sul retro. Da dietro è, per così dire, minimizzato. All’interno, tuttavia, trasuda del DNA Bentley. Ben rifinito e sontuoso, ci sono metri di firma con diamanti cuciti a mano nella pelle, radica di noce tagliata con precisione ed elementi metallici veramente cool. Se l’orologio standard posto sopra la console centrale non e’sufficiente, può essere sostituito con il sistema meccanico Mulliner Tourbillon della Breitling.


Questa variante parte dagli 150.000 £ (CHF 195.500), il che lo rende probabilmente l’optional più costoso di sempre.

“All’interno, trasuda il DNA Bentley. Ben rifinito e sontuoso” Il marchio Bentley zigrinato sul selettore della modalità di guida e sulla manopola del cambio è completato da prese d’aria veramente di stile. Il Bentayga è dotato anche di un tetto panoramico in vetro che rappresenta quasi il 60% della superficie totale del tetto. I sedili anteriori meritano una menzione speciale. Fatti su musura artigianalmente presso la sede della Bentley a Crewe, nel nord-ovest dell’Inghilterra, hanno funzioni di regolazione 22-way, un sistema di massaggio a sei programmi, riscaldamento e ventilazione. I sedili posteriori potrebbero non avere abbastanza gioco ma lo spazio a disposizione fa invidia a molte limousine. Il Bentayga è all’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico. C’è un sistema di infotainment touchscreen 8”, navigatore satellitare multilingua e la possibilità di scelta tra tre diversi sistemi audio. Il Naim for Bentley Premium Audio è il più potente e vanta 1.950 watt e una rete di 18 altoparlanti e super-tweeter. I Driver Aids includono l’Adaptive Cruise Control, Park Assist, Rear Crossing Traffic Warning (radar che rileva il traffico di attraversamento in retromarcia da un parcheggio) e Top View (che utilizza quattro telecamere per visualizzare la vista di un uccello nelle vicinanze del veicolo). Tuttavia, tutta la cura dei dettagli e la tecnologia all’avanguardia ha un prezzo. Il Bentayga costa 160.200

£ (CHF 209.000) e per il momento abbiamo aggiunto solamente un paio di optional ed è probabile che alla fine il prezzo si avvicini ai 200.000 £ (CHF 261.000). La mia auto di prova è un esempio calzante. È costata 193.135 £ (CHF 252.000), inclusi extra. Se lasciamo da parte I soldi, il Bentayga ha assolutamente un suo perchè, soprattutto in condizioni meteorologiche estreme o se c’è almeno una possibilità di poter ricorrere alle quattro ruote motrici. Ho guidato il Bentayga su una varietà di strade ed è sinceramente impressionante. Una volta presa dimestichezza con le sue dimensioni, il lusso, il comfort, la posizione di guida, la pura potenza del motore sono inebrianti. Ci sono quattro modalità su strada (Sport, Comfort, “Bentley” e personalizzata), più le quattro modalità del terreno (Snow & Grass, Dirt & Gravel, Mud & Trail, Sand Dunes) ma francamente la modalità di default “Bentley” è sufficiente. L’accelerazione farebbe invidia a una supercar. Per un’auto di queste dimensioni è semplicemente stupefacente. Naturalmente, è silenziosissima durante la guida. Grazie al brillante sistema elettronico Dynamic Ride della Bentley, il Bentayga offre una superba combinazione di maneggevolezza e qualità di guida. Come era prevedibile c’è un po’ di body roll in curva, ma è molto ben controllato. È quasi superfluo menzionare il lato economico dato che il prezzo della benzina (super senza piombo non meno) non è una considerazione importante se siete interessati ad una vettura di questo tipo, ma per la cronaca fa 21.6mpg (13.1 litri/100 km) ed emette 296g/km di CO2. La versione diesel economica e il plug-in delle versioni ibride sono in via di sviluppo così come una versione sette posti. Verdetto: La Bentley Bentayga è un SUV unico insuperabile per fascino e presenza su strada. Potente, pratico, confortevole e lussuoso. Recensione di Gareth Herincx

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THE PACE Il boom degli Sports Utility Vehicle (SUV) che ha investito tutto il mondo significa che nessuna casa automobilistica può più permettersi di NON avere un 4x4 o un Crossover nella sua linea. Solo quest’anno infatti abbiamo visto il debutto di svariati SUV da marchi come Maserati, Bentley e ora anche Jaguar con il suo F-Pace si è aggiunta alla lista.

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Probabilmente la più bella auto nel suo settore, Jaguar stessa ha descritto la sua F-Pace come “un crossover ad alte prestazioni per chi ama la guida, con una dinamica senza pari e l’usabilità di un’auto da tutti i giorni”. Per la serie, nessuna pressione o aspettativa. Più grande di un’Audi Q5 e di una BMW X3 ma più piccola di una BMW X5 e di una Range Rover Sport, è la più simile di taglia alla superba Porsche Macan che è anche la sua principale rivale. Anche il fondatore di Jaguar, Sir William Lyons, sarebbe soddisfatto dell’auto poiché ha da sempre richiesto che i suoi veicoli abbiano Grazia, Spazio e Ritmo. E a primo sguardo, la F-Pace non delude di certo.

“Un crossover ad alte prestazioni per chi ama la guida, con una dinamica senza pari e l’usabilità di un’auto da tutti i giorni” E’ massiccia ma si può ancora definire carina ed è certamente spaziosa. Grazie inoltre alla combinazione fra struttura in alluminio ultraleggero preso in prestito dalle XE e XF e alla gamma di motorizzazioni che include un economico 2-0-litri diesel, un potente 3.0litri V6 diesel e un pazzesco 380cv supercharged V6 a benzina, possiamo affermare che ha sicuramente ritmo. I prezzi sono competitivi e vanno dai 49,500 agli 87,900 franchi svizzeri. Io ho provato una versione base con 180cv cavalli, un motore da 2.0-litri diesel, la trazione 4x4 di serie e un cambio a otto velocità ZF automatico. Secondo i dati comunicati dalla casa madre, la F-Pace è capace di raggiungere i 100km/h in 8.2 secondi, arrivare ad una velocità massima di 209km/h con dei consumi di 53l/100km e con delle emissioni di CO2 di 139g/km. Sulla strada il motore è vivace a sufficienza anche se un po’ burbero durante le grandi accelerazioni ma ritornando ben presto a regime. Se l’economia non è la caratteristica principale che cercate, le motorizzazioni V6 diesel e V6 a benzina (identico a quello della F-Type) sono la miglior scelta per voi. La F-Pace è una di quelle machine che ti fa sentire bene quando sei al volante. E’ confortevole e ti fa sentire padrone della strada con una bella

visuale della carreggiata nonostante l’imponente cofano e il grande marchio Jaguar. C’è molto spazio per gli adulti anche di grande statura sia sui sedili anteriori che nei posteriori ma bisogna dire che non ha una terza fila di sedili come altri grandi SUV. Da notare ci sono anche 650 litri di capacità di carico del bagaglio che possono raggiungere addirittura i 1,740 litri a sedili posteriori abbassati. Sono disponibili e selezionabili dal pilota ben 4 diversi stili di guida – Normale, Eco e Dinamico – come anche una modalità 4 stagioni per terreni più difficili. Nonostante non sia considerato come un 4x4 classico come i suoi cugini Land Rover, ha davvero delle grandi capacità nell’offroad. Con cerchioni da 20 pollici montati su sospensioni standard, la guida è ferma anche se ci sono delle oscillazioni laterali quando si spinge di più l’acceleratore e se siete quindi tentati di comprare una F-Pace e volete la maneggevolezza di una Porsche Macan, sceglierei le sospensioni autoregolanti optional. Varrebbe anche la pena di fare un altro upgrade con lo schermo Touch screen maggiorato da 10.2 pollici. Verdetto: divertente da guidare, prezzo competitivo, ben equipaggiata e con abbastanza spazio per cinque adulti, la Jaguar F-Pace è ottima per tutti gli usi.

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Esclusivo appartamento di lusso con vista lago

La Residenza “Central Park” è situata nella prestigiosa zona residenziale del lungolago di Lugano, vicino alla rinomata Via Nassa e al nuovo centro culturale di Lugano LAC, in zona tranquilla e soleggiata. Il lussuoso appartamento, ubicato al 3. piano, offre un arredo di design e alto standing oltre a diverse terrazze con spettacolare vista lago. Questo luminoso appartamento di ca. 228 m² dispone di un ampio atrio d’entrata, un’attrezzata cucina moderna open space, un soggiorno e sala da pranzo con uscite sui vari terrazzi, 3 camere da letto, 3 bagni e lavanderia privata. I locali

sono climatizzati. 2 posti auto in autorimessa e 1 cantina completano l’offerta. Una vera perla nel centro di Lugano! L’appartamento in posizione gode una vista aperta sulla città, il lago e le montagne circostanti. Tutti i servizi, i negozi, Via Nassa e il centro città sono raggiungibili a piedi in pochi minuti. La posizione strategica di questo appartamento garantisce ottimi collegamenti con l’asse autostradale nord-sud, con la stazione ferroviaria di Lugano, con l’aeroporto di Lugano Agno e gli aeroporti internazionali di Milano.

Location: Lugano | Living area approx. 228 sqm | 3 Bedrooms | E&V ID: W-0272K2 Price: CHF 4’550’000 EV Swiss Properties AG – Licence partner of Engel & Völkers Wohnen Schweiz AG Tel: +41 (0)91 980 42 60 | Email:lugano@engelvoelkers.com 70

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Attico con vista lago vicinanze TASIS

Questo luminoso attico vanta una bella vista sul lago di Lugano. L’oggetto dispone di un ampio ingresso, zona living con camino ed accesso al terrazzo, cucina ben attrezzata, 3 camere da letto, 2 spaziosi bagni, 1 vano ripostiglio. La camera padronale ed il soggiorno sono climatizzati. 2 posti auto in autorimessa, 1 cantina, piscina esterna e sauna completano l’offerta. Montagnola fa parte del Comune di Collina d’Oro dall’aprile 2012. Il territorio è da sempre meta turistica e di escursioni, grazie alle molteplici testimonianze monumentali, architettoniche

e storico-artistiche. Oltre ad essere stata patria d’origine d’architetti famosi, Collina d’Oro è diventata dimora d’elezione dello scrittore Premio Nobel Hermann Hesse, e ancora oggi il territorio continua ad attirare un notevole numero di personalità a livello internazionale. La scuola americana TASIS è comodamente raggiungibile in ca. 3 minuti d’auto. La città di Lugano è raggiungibile in 15 minuti d’auto. L’aeroporto di Agno in 10 minuti, mentre l’aeroporto internazionale di Milano Malpensa in ca. 1 ora.

Location: Montagnola – Collina D’Oro | Living area approx. 160 sqm | 3 Bedrooms | E&V ID: W-0276E8 Price: CHF 1’790’000 EV Swiss Properties AG – Licence partner of Engel & Völkers Wohnen Schweiz AG Tel: +41 (0)91 980 42 60 | Email:lugano@engelvoelkers.com HEditionMag

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Elegante attico con meravigliosa vista lago

Nel paese più bello della Svizzera, oltretutto nella zona migliore, vi proponiamo questo elegante attico. Dall’atrio d’entrata si raggiunge la zona living con accesso ad una terrazza panoramica che circonda l’appartamento sui due lati e da cui si può ammirare il bellissimo Ceresio. Adiacente alla zona living si trova la cucina abitabile e un bagno riservato agli ospiti. La zona notte presenta tre camere da letto e tre bagni. Tutte le camere da letto vantano una meravigliosa vista lago e hanno accesso diretto alla terrazza. Completano la caratteristica della proprietà una piscina condominiale e una spiaggia privata direttamente a lago. L’oggetto può essere venduto anche come residenza secondaria.

Questa proprietà si trova a Morcote, la perla del Ceresio. L’ottima esposizione al sole, la vista panoramica sul lago e le montagne, la privacy e la tranquillità rendono Morcote una delle zone più esclusive e richieste della Svizzera Italiana. Non a caso Morcote è stato votato nel 2016 come la più bella località in Svizzera. Il centro di Lugano, l’aeroporto Lugano Agno e tutti i servizi sono raggiungibili facilmente e in breve tempo. Per gli amanti del golf, l’esclusivo Golf Club a Magliaso è raggiungibile in ca. 20 minuti d’auto.

Location: Morcote | Living area approx. 155 sqm | 3 Bedrooms | E&V ID: W-026R6K Price: CHF 1’550’000 EV Swiss Properties AG – Licence partner of Engel & Völkers Wohnen Schweiz AG Tel: +41 (0)91 980 42 60 | Email:lugano@engelvoelkers.com 72

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Elegante Open design con giardino

Descrizione proprietà Spazio, luce, relazione con il paesaggio ed emozioni, sono le costanti presenti in questa abitazione. Questa esclusiva unità, con accesso indipendente, presenta una camera padronale e grandi armadi a muro. Il piano terra è composto da due camere da letto e ampia zona living con accesso diretto al giardino. I locali molto luminosi sono caratterizzati da ampie vetrate ed

aperture verso l’esterno che rendono forte la relazione con il verde del paesaggio che ne fa da contorno. Completano la caratteristica della proprietà una lavanderia privata in appartamento, un ampio giardino di circa 117 m? (con possibilità di realizzare una piscina) e 3 posti auto. L’attuale stato grezzo dell’oggetto consente finiture personalizzate.

Location: Canobbio | Living area approx. 188 sqm | 3 Bedrooms | E&V ID: W-01ZM82 Price: CHF 1’800’000 EV Swiss Properties AG – Licence partner of Engel & Völkers Wohnen Schweiz AG Tel: +41 (0)91 980 42 60 | Email:lugano@engelvoelkers.com HEditionMag

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