Il segreto della croce 
Aprile 2017

Viaggio
Albarmambala Il ciclo dell’abbondanza
Lavoravo la terra allora Le mani nel terreno, piantavo semi In una fresca mattina di nebbia Sentivo i fili del ventre uscire e stirarsi, Congiungersi ai fili dorati di fuori Mi prendevo cura dell’orto 
 Mi nutrivo del suo profumo scuro Profondo 
Mi prendevo cura di me Della mia famiglia e di ogni cosa Con i gesti semplici che sapevo da sempre Era così che si viveva allora Un seme era un bacio della Terra La pioggia una rinascita Il ciclo dell’abbondanza scorreva placido Ed era così che si viveva allora
Appunti
Le dimensioni
 e le frequenze
Le dimensioni sono
 stati di esistenza contemporanei
Le dimensioni sono stati di esistenza contemporanei. Esempi di dimensioni sono le tre dimensioni dello spazio: altezza, lunghezza e profondità. Spostarsi su una dimensione significa cambiare la propria frequenza su quella dimensione. Un altro esempio è la dimensione temporale: quello che viene percepito come trascorrere del tempo è il cambio graduale della frequenza propria e di ciò che ci circonda lungo questa dimensione.
L’essere umano percepisce le dimensioni divise in tre frequenze. I loro nomi nella tradizione sono Clun, Tang, A. Nel tempo si chiamano passato, presente e futuro. Nel genere donna, uomo, uomodonna. Nel movimento moto, stasi e movimento fermo. I tre stati sono sempre contemporanei in ogni dimensione, ma vengono percepiti come separati.
Esempio La dimensione temporale, nelle tre differenti frequenze. Prendendo come riferimento il movimento centrale: passato (a sinistra), presente (al centro), futuro (a destra). 


Esistiamo in tutti i momenti della nostra vita contemporaneamente. Nello stesso modo viviamo tutte le nostre vite contemporaneamente. Viviamo in molte dimensioni, ognuna articolata sulle tre frequenze. Quando ci spostiamo in una stanza ad esempio, ci muoviamo con naturalezza su tre dimensioni insieme: profondità , larghezza e lunghezza. 
Due delle tre frequenze sono opposte tra loro: Clun e Tang. Nel tempo sono il passato e il futuro, nello spazio il moto e la stasi, nella coscienza il sonno e la veglia. La terza frequenza le mette in contatto, passando per un punto intermedio, ma lungo una direzione differente. Nel tempo ad esempio è l’istante presente.
W. Valentini - “La porta del cielo”
La croce è il simbolo per viaggiare tra le frequenze
Viaggio
I tre cervelli Uomini diversi sulla Terra 
C’è stato un tempo in cui sulla Terra vivevano esseri umani differenti da ora. Fisicamente ci somigliavano, ma avevano un funzionamento diverso: i loro corpi fisici lavoravano su più frequenze dei nostri (come radio che possono sintonizzarsi su più bande) ed erano per questo diversi anche nella conformazione. Ad esempio, un tempo non si aveva un solo cervello, bensì tre cervelli. Anche oggi nei corpi degli esseri umani rimangono tracce di questa caratteristica antica.
I tre cervelli erano rispettivamente: nella testa, nel petto e nel ventre. Ogni cervello svolgeva funzioni meccaniche per la zona del corpo in cui si trovava, proprio come ne svolge ancora oggi il cervello umano, da solo per tutto il corpo: pensiero consequenziale, battito del cuore, respirazione, metabolismo‌


Ma oltre a questo, ogni cervello aveva anche la funzione importantissima di tradurre in stimoli fisici le informazioni energetiche che riceveva attraverso i chakra limitrofi.
• Il primo cervello posizionato nella testa, traduceva le informazioni di 7°, 6° e 5° chakra • Il secondo cervello, posizionato nel petto, traduceva il 5°, 4° e 3° chakra • Il terzo cervello, posizionato nel ventre, traduceva il 3°, 2° e 1° chakra


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Appunti
Il Corpo
Il corpo è un campo di energia creato dall’anima
Il corpo è un campo di energia creato dall’anima. Quando l’anima è sufficientemente “densa”, (carica di energie) canalizza un corpo. Non importa se di punto in bianco o con l'iter di nascita caratteristico del punto in cui si forma: quando il corpo viene canalizzato, l'universo intorno adatta sé stesso e la sua memoria ad accoglierlo. Non si viaggia tra le dimensioni con il corpo, bensì con l’anima. E’ l’anima a canalizzare un corpo che la accolga nella dimensione in cui giunge.


Viaggio
La porta
Gli elementi
C’era un fuoco, ardeva nel blu Era unico e vuoto Non aveva sogni nÊ nomi
Dal fuoco nasceva il suono Si divideva in due parti Erano chiamate “Amore” Erano divise, ma potevano riunirsi Conoscevano la danza La chiave sui tre vertici La danza allora creava una griglia In equilibrio sul quattro Fluida sui pilastri del mondo I cinque elementi si ripetevano eterni Mai uguali Creavano il tempo, ma non la morte Allora tutto era di nuovo tutto e uno E si schiudeva la porta E la porta conduceva qui
Appunti
La memoria
La memoria fisica è legata ad ogni corpo, e per ogni corpo è differente
La memoria fisica è legata ad ogni corpo, e per ogni corpo è differente. La memoria dell’anima invece è comune a tutti i corpi, slegata dalla fisicità. L’anima contiene in sé tutte le informazioni che conosce, in ogni istante. Conosce in modo slegato dal tempo. Più che a un ricordo, il sapere dell’anima è paragonabile a un organo o un arto: è il contatto continuo con una parte di sé. Non si ricorda di avere un dito: il dito è sempre lì, alcune volte lo si usa altre no, ma è comunque parte del corpo.
La memoria dell’anima può essere trasferita nella memoria del corpo eseguendo l’opportuna traduzione. Tramite la filatura della informazioni compresse, queste vengono rese comprensibili e assimilabili dalla mente fisica.
Viaggio
Il sapere antico Informazioni compresse
 che diventano ricordi 
Cosa sono le antiche conoscenze? Il sapere antico è un sapere naturale, legato alla struttura ed al funzionamento della Griglia. È un sapere che si trova contemporaneamente sulle tre frequenze Clun Tang e A, perché ha origine in una dimensione dove non esiste ancora la suddivisione. Viene dal centro della croce. Cosa riguarda il sapere antico? Il sapere antico non ha argomento, non ha ambito. Il sapere antico è una massa grezza di conoscenze compresse, come l’universo prima del Big Bang. La sua applicazione e traduzione in leggi, relazioni, movimenti e concetti. è successiva, diversa per ogni frequenza in cui lo si percepisce.


Come vengono comunicate le antiche conoscenze? Le antiche conoscenze non possono essere trasmesse per come sono, non sarebbero comprensibili. Per essere fruite devono essere adattate e contestualizzate. Perché questo possa avvenire, durante la trasmissione le antiche conoscenze vengono intrecciate in noi, esseri umani, allo stesso modo in cui sono già naturalmente intrecciate alle altre forme viventi (piante, animali, rocce, elementi naturali). Sta a noi schiudere questo bolo di informazioni compresse, filarlo fino a dargli una forma comprensibile e fruibile, una sua dimensione di esistenza adatta alle realtà in cui viviamo. Agiamo così da adattatori, che traducono il sapere e lo adattano a questo tempo e luogo, ognuno
secondo le proprie caratteristiche (qualcuno le trasforma in arte, altri in parole, altri in movimento, altri in cura..)Â In tal modo, le informazioni compresse diventano ricordi.


Appunti
Il viaggio
Viaggiamo in continuazione nel tempo e tra le dimensioni: è una cosa naturale per l’anima
Viaggiamo in continuazione nel tempo e tra le dimensioni: è una cosa naturale per l’anima. Se manca però lo strumento e la conoscenza per poterlo ricordare, non lo si percepisce. Si dimentica tutto nel passaggio da una coscienza all'altra. E’ ciò che avviene quando si muore e si rinasce ad esempio. Ma anche quando si sogna e ci si risveglia. O quando si dimenticano cose accadute nel passato.
Esempio: ricordare grazie al tempo Non c’è relazione diretta tra la causa e l’effetto. Osservate da un’altra prospettiva (ossia da una frequenza differente) causa ed effetto potrebbero essere invertite o anche due cose scollegate tra loro. La nostra mente è lineare, perciò collega gli avvenimenti e i dati in modo da creare questa relazione, una linea temporale fatta di prima e dopo. Ma questa è opera della mente, non un dato di fatto assoluto: è il nostro modo di poter ricordare e mettere in relazione.
Viaggiare lungo una dimensione significa spostarsi tra le sue frequenze, come sintonizzarsi su stazioni diverse con la radio. Il viaggio non è necessariamente nel tempo: il tempo è una delle molte dimensioni su cui l’anima si può spostare. Potrebbe essere ad esempio un viaggio tra realtà alternative, stati di esistenza, comunicazione, stati d’animo…
Esempio: i sogni lucidi (e non) In un sogno si vive in una realtà su una frequenza differente. Non accade quasi mai nei sogni di non capire cosa accade: spesso si perde questa sensazione al risveglio, ma quando si sogna tutto ha un senso e un propria logica. Il sogno è lucido quando si ha abbastanza energia per addensarsi con coscienza nella sua frequenza. Nei sogni normali invece, l'energia non basta: si conoscono i dati e il contesto, ma si assiste da spettatori (o quasi) agli eventi. 
Viaggio
La danza delle frequenze
Ma nulla è fermo Tutto è in continua espansione e contrazione
La danza è il mezzo che permette di spostarsi tra una frequenza CLUN (parte superiore del braccio verticale della croce) ed una TANG (parte inferiore) fino a trovare una sinergia delle due. 
Unisce movimento e utilizzo del corpo (maschile) con musica, ritmo ed energia (femminile). Il cervello nel ventre e quello nella testa. Quando queste due metà sono bilanciate e ben intrecciate tra loro, si apre il canale per percepire la terza frequenza. Il braccio orizzontale della croce. Ma nulla è fermo, tutto è in continua espansione/contrazione. Tutto si trasforma. Per seguire il ritmo fatto dalle tre frequenze e dalla loro danza, si utilizza il cervello nel petto, si segue il battito del cuore.
Aggancio al battito del cuore: • Sfrutto il battito del cuore per sintonizzarmi sul ciclo di espansione/ contrazione delle frequenze intorno al fulcro • Grazie al cuore posso percepire la stessa realtà in ampiezze e frequenze differenti. E’ la porta per passare dall’una all’altra e metterle in comunicazione • L’attenzione sul battito mi è anche utile per mantenermi in posizione di osservazione
Danzo sul ritmo del mio cuore. Il cuore mi dirige, con i miei movimenti dirigo il mio cuore. Tutto quello che faccio ora è legato a doppio filo con il cuore. Lui batte, io danzo. Io danzo, lui batte. Devo bilanciare la spinta con la resistenza. Per farlo devo pensare con emozione e sentire con veggenza. Continuando a danzare mi guardo intorno. Lascio che i dettagli attirino la mia attenzione, oppure che il quadro d’insieme mi parli. Non devo interrompere la danza, ma non sono più centrata solo su di me. Osservo il mondo esterno, lo sento tutto intorno. evo riuscire ad utilizzare l’aggancio con la frequenza del cuore per far convergere le tre frequenze.
Dolcemente lascio che la danza si smorzi. Porto i miei movimenti e il battito del mio cuore a calmarsi. Con delicatezza, rallento fino ad essere immobile. Immobile al centro della croce. 
Appunti
Il canyon
Il canyon è un passaggio aperto tra le frequenze
Il canyon è un passaggio aperto tra le frequenze. Hai mai desiderato qualcosa cosÏ intensamente da pregare, sperare, visualizzare che accadesse, anche contro ogni logica? Alcuni li definiscono miracoli, altri colpi di fortuna, altri eventi con una bassissima probabilità di realizzarsi. Il passaggio che permette all’impossibile di realizzarsi si chiama Canyon.
Canyon: Vallata molto profonda a forma di corridoio, incisa da un fiume in un tavolato, con pareti strapiombanti Il nome è stato scelto perché un canyon è una fenditura profonda negli strati della realtà. Concreta e percorribile, è tuttavia nascosta. Non sotterranea, eppure stretta tra pareti alte. Chi transita in un canyon lo fa molto al di sotto della superficie percepibile.
Qualcuno li attiva con i voti, i sacrifici, le meditazioni, le offerte, le danze, i rituali... e quasi tutti ci riescono per caso. Per questo motivo ci riescono di rado e non sono in grado di replicarlo. Per attivare un canyon è necessario sapere cosa sia e come opera e poi definire una propria procedura. In alcune culture esistono delle parole di potere e dei movimenti che possono facilitarne l'apertura e vengono presi come punto di partenza per la creazione della propria formula personale. In molte culture poi, il rituale può essere collettivo: sotto la direzione di chi conosce la procedura, l’energia dei partecipanti
funge da carburante per l’apertura dei canyon. E’ infatti necessaria una straordinaria quantità di energia perché il canyon si formi e sia stabile.
Viaggio
Equilibrio E tutto può iniziare
Sulla croce si procede con equilibrio Un passo in alto e uno in basso mai sbilanciare i due opposti Il padre e la madre camminano insieme il Clun e il Tang E dopo alcuni passi in insieme, ecco si fa sentire il terzo suono E’ completo E’ sempre stato qui
E tutto può iniziare 
Appunti
Attingere risorse da un’altra realtà Energie altrove
La pratica applica la teoria del canyon e segue questo schema.
Un esempio di pratica che utilizza questo paradigma è la “modifica cosciente del passato”.
1. Si inizia la pratica qui e ora. Con una procedura di centratura e rilassamento, ci si connette con le energie del presente, di ciò che stiamo vivendo e delle situazioni in cui siamo. 2. A partire da qui, si prende contatto energicamente con un punto di una realtà differente. Può essere un momento nel passato (anche non personale), una situazione mai realizzata o vissuta diversamente. Passato e futuro non sono che frequenze differenti dell’istante presente. Il presente è l’unica realtà in cui viviamo con il corpo: passato e futuro sono raggiungibili con l’anima.
Si visualizza il punto che si desidera contattare: il contesto, le sue peculiarità, le sue energie. 3. Con la volontà si compie un’azione consapevole: si riportano al presente le energie del momento futuro. Si mantiene il contatto con le energie del punto 2, ritornando grazie al Canyon al presente in cui il corpo si trova. Si riprende contatto con il corpo, ma parallelamente si mantengono attive le energie contattate altrove. 4. Grazie al canyon, le energie del punto 2 divengono effettive anche nel presente. Si fornisce loro un mezzo di incarnazione tramite il proprio corpo. Può essere utile compiere un movimento, un gesto o pronunciare
delle frasi che le fissino anche a livello fisico. Fatto questo, i loro effetti diventano tangibili nell’evolversi meccanico della realtà presente. 
Ogni petalo una realtà diversa Ogni ampiezza una differente realtà percepita
Esempio: La modifica cosciente del passato 1. Nel presente della realtà del primo petalo 2. Vado con il ricordo nel passato. Scelgo con la volontà la versione del passato che mi occorre: modulo l’ampiezza 3. Uso il canyon per portare la mia modifica anche sulla frequenza del passato del presente attuale 4. Questo la rende “effettiva” e mi permette di tornare nel futuro connesso all’ampiezza del passato del punto 2
Viaggio
L’albero dai frutti amari L’antica nostra croce


Ricordo la città dai giardini sospesi Maestosi e placidi Che ombrosi sfioravano le nubi Vi crescevano alberi immensi, forti Ricchi di frutti Sulla terra d’aria che era la nostra opera La nostra meraviglia Ricordo la casa della mia famiglia E il mio maestro Che mi insegnava a cantare e leggere le stagioni E il sole si alternava alla pioggia Nei giorni E il vento profumava sempre di paesi lontani Intessuto d'oro  
Ricordo che cresceva un’albero Demirén Lo chiamavano “La verità che viene scelta” Ci dava frutti amari colorati d'arancio In silenzio Andavamo a mangiarne col capo chino E ascoltavamo
Ricordo - A volte ancora ritorno Da lontano ad ammirare l'intreccio dei rami I tre magnifici rami nodosi Che formavano l'antica nostra croce