Heritage on line

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Scheda Progetto (A Cura di: Tommaso Saccone, Cristiana Margherita, Roberta Vico)

Il progetto Heritage on-line ha come obiettivo quello di promuovere in concreto una cultura di rispetto della natura, dell'arte, della storia e delle tradizioni dell'Italia e del mondo; tutelando e valorizzando un patrimonio che è parte fondamentale delle nostre radici e della nostra identità. Lo studio relativo al progetto Heritage on-line parte dall’analisi del patrimonio culturale, suddividendolo in due grandi gruppi, quello tangibile (edifici architettonici, siti archeologici, musei, pinacoteche) e quello intangibile (mostre temporanee, manifestazione a carattere culturale). L’idea che è alla base del progetto “Heritage On-line”, si basa sulla costituzione di una piattaforma web creata per la condivisione e la valorizzazione delle informazione archeologiche, storico-artistiche e culturali in genere. in modo da aumentare la promozione del patrimonio culturale dell’Italia e quello dei dati scientifici ad esso inerenti, entrambi i quali attualmente vivono una situazione precaria: le Università sono più interessate al dato scientifico, piuttosto che alla valorizzazione del patrimonio culturale scoperto, mentre le Sovrintendenze, prive di mezzi economici, prendono in considerazione solamente il patrimonio culturale dei grandi centri, tralasciando e trascurando,in modo evidente, le periferie. La piattaforma è implementabile e modificabile a seconda dell'ente, pubblico o privato, dell'Associazione, del Museo a cui volta per volta ci si rivolge e delle risorse economiche messe a disposizione. E' facilmente fruibile da ogni utente, grazie alle ultime tecnologie informatiche


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sul mercato, ed efficace nella comunicazione vista la sua naturale visibilità su Internet e Social Network. Quello che si desidera ottenere è un’applicazione web fruibile gratuitamente e utilizzabile da qualsiasi ente, pubblico o privato, per la gestione dei dati relativi al patrimonio culturale che sarà preso in considerazione. Inoltre si vuole aumentare l’uso di tecnologie, come sistemi web GIS e Internet, nell’ambito dei beni culturali. I nostri possibili clienti sono: enti territoriali (Comune, Province, Regioni, Diocesi, Comunità montane, Stati esteri,…), Sovrintendenze, Musei, Pinacoteche, Archivi, Biblioteche, Università e Centri di ricerca, Associazioni e Organizzazione di promozione sociale. Ogni pagina della piattaforma Heritage On-line, già esistente e visibile sul sito http://heritageonline.it , potrà essere condivisibile dagli utenti tramite i più importanti Social Network, dove sono già disponibili i profili della stessa ( Twitter ; Facebook ), creati per aumentarne la visibilità. Questa piattaforma è una versione beta, che ci ha fatto comprendere le possibilità di sviluppo del sistema, e dove ad oggi sono stati inseriti i lavori svolti dall’Associazione Culturale Minerva (Poggio San Marcello, Lido Silvana, Maiolo), e la documentazione relativa alle missioni archeologiche del Professore Tosi. L’obiettivo è quello di creare una seconda piattaforma dove migliore sarà la comunicazione dei dati specificatamente archeologici mediante l’utilizzo di Web GIS. Per quanto riguarda la struttura informatica realizzata si è optato per l’utilizzo Joomla 3.0, uno dei CSM open source più semplici da utilizzare, caratterizzato da un vastissimo numero di plugin gratuiti, grazie ai quali i vari enti accreditati avranno la possibilità di aggiungere e modificare le informazioni relative ai nuovi lavori di gestione del patrimonio culturale, e potranno farlo ovunque si trovino nel mondo. Il progetto infatti non nasce per essere legato ad un luogo circoscritto, ma per analizzare un qualsiasi fenomeno culturale di una qualsiasi nazione e documentare lo stesso attraverso l’introduzione all'interno della piattaforma dei dati desunti dal loro studio. Nel primo sviluppo la piattaforma Heritage On-line è stata suddivisa in tre nodi principali: archeologico, storico-artistico e architettonico. Per aumentare le possibilità di accesso alle informazioni da parte della comunità internazionale, le banche dati legate al primo nodo, quello archeologico, saranno compilate e visualizzate in lingua inglese, mentre per quanto riguarda il secondo e il terzo nodo, quello storico-artistico e quello legato alla valorizzazione delle opere architettoniche, daremo la possibilità di visualizzare le informazioni nella doppia lingua Inglese e Italiano.


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Sono stati creati dei database, che servono a contenere molteplici informazioni, quali: Schede di Unità stratigrafica, Schede di Unità stratigrafica muraria, Schede d’Individuo, materiali ceramici, faune, collezioni museali, storia di edifici architettonici. Per queste ultime informazioni si è pensato di metterle in relazione a un QR code, rivolto soprattutto alla valorizzazione turistica, in modo tale che i visitatori trovandosi in un dato edificio e visualizzando il codice attraverso un dispositivo abilitato, ovvero uno smart-phone, potranno collegarsi in modo diretto alla pagina web della piattaforma Heritage On-line, avendo così l’opportunità di conoscere in tempo reale la storia di quella struttura architettonica e la possibilità di scoprire quello che si trova nelle vicinanze. I codici QR attualmente sono utilizzati in poche città, ad esempio Milano, Ravenna, Novi Velia (SA), Pontinia (LT), ma la nostra innovazione non è nell’utilizzo del codice in sé, in quanto è gratuito e quindi fruibile da tutti, ma nell’allegare informazioni qualitativamente valide e relative ai beni culturali, a differenza, ad esempio, di Ravenna che li pone per le vie della città, ma fornisce informazioni relative a personaggi che danno il nome alla via, cosa che al turista può risultare superflua. Ogni tipologia d’informazione, inoltre, avrà un database differente, in quanto ogni dato analizzato ha caratteristiche proprie. Il primo test è stato l’acquisizione della documentazione del “Progetto di Valorizzazione del Patrimonio Culturale di Poggio San Marcello (AN)”, realizzato dall’Associazione Culturale Minerva. I Punti di Interesse (POI), relativi al Patrimonio Culturale di Poggio San Marcello, sono stati posizionati su una cartografia satellitare (Google Earth) e caratterizzati con le informazioni relative ad ogni edificio storico o evidenza archeologica condividendo così, oltre ai testi, anche gallerie fotografiche, rilievi topografici e la documentazione relativa ai materiali ceramici rinvenuti durante i lavori di pulizia della Grotta della Cripta di San Nicolò e della Grotta dell’Ex Ambulatorio. I POI del patrimonio culturale di Poggio San Marcello inseriti al momento sono 10 ed ognuno è messo in relazione con un articolo contenente le descrizioni, i rilievi grafici, le gallerie fotografiche e i file multimediali. Tutte queste pagine internet saranno accessibili con uno smartphone grazie ai codici QR che saranno posti all’esterno degli edifici a cui si riferiscono. Per migliorare la fruizione del patrimonio culturale del paese sono stati scritti una serie di articoli: "Le mura castellane" di Enrico Ravaioli, Tommaso Saccone e Roberta Vico; "La grotta della Cripta di San Nicolò" di Cristiana Margherita e Michele Abballe; "La Chiesa di San Nicolò" di Tommaso Saccone e Roberta Vico; "La Chiesa della Madonna del Soccorso" di Tommaso Saccone e Roberta Vico; "La Chiesa di San Marcello" di Tommaso Saccone e Roberta Vico; "La Chiesa di S. Antonio" di Tommaso Saccone e Roberta Vico; "La Chiesa di Santa


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Mustiola" di Roberta Vico; "La Chiesa di Santa Maria al Monte" di Roberta Vico; "Le fornaci di Poggio San Marcello" di Roberta Vico; "Poggio San Marcello: le Confraternite" di Roberta Vico.

Grazie all'interesse dimostrato da parte del Professore Maurizio Tosi, docente ordinario dell'Università di Bologna, è stato possibile prendere in considerazione lo scavo archeologico di Ra's al Hamra nel Sultanato d’Oman, per valutare le possibilità di sviluppo sia del nodo archeologico sia di quello storico-artistico. I reperti trovati in fase di scavo o conservati in musei ed enti di ricerca saranno indicizzati in particolari database che contengono le informazioni che si riferiscono alla tipologia del materiale: le dimensioni, il peso, le fotografie, il disegno e l'accessibilità al materiale. Inoltre saranno riportati gli studi eseguiti sui singoli materiali, eventuali restauri e le persone che hanno svolto questi lavori. Una volta terminati i lavori di scavo e le analisi sulla documentazione tramite la piattaforma, sarà possibile realizzare pubblicazioni digitali a basso costo. Gli E-Book saranno il futuro delle pubblicazioni scientifiche in quanto hanno un costo molto ridotto ed allo stesso tempo, grazie ad internet ed ai Social Network, una possibilità di diffusione inesauribile, cosa non applicabile per un libro stampato. I proventi di queste pubblicazioni già da ora saranno suddivisi in quattro parti uguali: la prima parte agli autori, la seconda all'ente accreditato che ha sviluppato la pubblicazione, la terza sarà destinata al sostentamento della piattaforma e l'ultima parte sarà investita per creare nuovi lavori utili allo stesso ente. Questo farà in modo che pubblicare sarà nuovamente vantaggioso e conveniente vista la situazione attuale che non reca alcun guadagno a causa della speculazione delle case editrici. È stato possibile introdurre nella piattaforma, inoltre, l’Archivio personale del Professore Maurizio Tosi, composto da tutte le informazioni di carattere archeologico e culturale che sono state raccolte nel corso della sua carriera. L’archivio è essenzialmente composto da tre nuclei: gli Estratti, la documentazione di scavo, l’archivio fotografico, relativi ai seguenti Stati: Arabia Saudita, Baharain, Cambogia, Canada, Egitto, Emirati Arabi, Grecia, India, Iran, Italia, Mongolia, Oman, Pakistan, Qatar, Qwait, Spagna, Turchia, Regno Unito, Yemen. In data 24-42013 le fotografie gestite sono oltre 10.000.

Il nucleo degli Estratti è stato oggetto di una prima suddivisione tra gli originali e le copie. I primi, circa 1000, saranno nei prossimi mesi acquisiti in formato digitale, in seguito verrà


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compilato un database contenente le informazioni necessarie per la ricerca: Autore, Titolo, Anno di Pubblicazione, Provenienza e Tema. Il secondo nucleo di lavoro è stato impostato sulla documentazione archeologica di Ra’s al Hamra (RH5) e il Palazzo Bruciato Shahr-i Sokhta (SIS-BB). La documentazione sarà visualizzata utilizzando i sistemi Web GIS, che ci permetteranno di mettere in relazione tra loro i dati topografici, descrittivi e fotografici. Una volta che saranno inseriti nel sistema i dati di tutti i lavori archeologici, svolti dal Professore Tosi e dall’ISIAO, sarà possibile metterli tutti in relazione tra loro, e grazie all’uso di database comuni si potranno individuare le caratteristiche simili tra ogni sito delineando nuove possibilità di ricerca ed indagine. Anche questo sistema di organizzazione dei dati sarà messo a disposizione di qualsiasi ente desiderasse utilizzarlo per la gestione delle informazioni archeologiche. Il terzo nucleo si sviluppa attorno al materiale fotografico e ai papers archeologici. È stato acquisito il materiale fotografico relativo alle missioni di studio e scavo nel Sultanato di Oman, al subcontinente Indiano e alla penisola Araba in genere. L’obiettivo è quello di mettere in relazione ogni gruppo di fotografie con il luogo in cui sono state scattate utilizzando foto satellitari come base cartografica, ottenendo così tanti punti di interesse quante sono state le ricognizioni e gli scavi archeologici effettuati. Le scansioni delle fotografie sono state eseguite ad una buona qualità, 1600 DPI, e successivamente compresse. È stata creata una pagina per ogni punto di interesse e sarà condiviso non solo il materiale fotografico, ma anche ogni report di scavo o materiale multimediale raccolto nel tempo. Grazie all’utilizzo di sistemi digitali sarà possibile eliminare i costi di archiviazione del supporto cartaceo o fotografico: questo sarà il primo passo verso la riduzione degli ingenti costi di gestione creati dalla produzione della tradizionale documentazione cartacea. La piattaforma Heritage On-line è stata pensata anche per i musei, per i quali sarà possibile realizzare dei cataloghi ad alta definizione in cui si potranno inserire: le gallerie fotografiche, la presentazione descrittiva delle opere, i confronti, la bibliografia di riferimento e eventuali ricostruzione 3D. La creazione di cataloghi digitali fornirebbe un risparmio notevole ai musei o alle mostre che li utilizzassero in quanto, ad oggi, il catalogo cartaceo risulta avere un costo troppo elevato rispetto al vantaggio economico e di immagine che porta. Grazie alla possibilità offerte dalla modellazione 3D e dai Tour Virtuali i musei potrebbero ampliare la loro vetrina infinite volte: questo darà al visitatore la possibilità di accedere a oggetti e opere d’arte che per


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qualsiasi motivo non sono accessibili e il museo da quest’operazione otterrebbe un ritorno d’immagine importantissimo. In questo momento all’interno della piattaforma Heritage On-line sono stati inseriti, infatti, tutti i lavori 3D realizzati dai Laboratorio di Modellazione 3D per l’Archeologia, organizzato dall’Associazione Culturale Minerva e riguardanti i Monumenti della città di Ravenna. Grazie all’interessamento di Ioannis Georgopoulos, editore della rivista AncienPlanet Online Journal, è stato possibile scrivere un Articolo di Presentazione di questo progetto, a cura di Cristiana Margherita e Tommaso Saccone, pubblicato a Marzo 2013. Il target a cui è rivolto il progetto “Heritage On-line” è in primo luogo costituito da esperti del settore dei beni culturali (Musei, Pinacoteche, Mostre temporanee, Enti di ricerca, Aziende, Cooperative, Associazioni e Organizzazioni di promozione culturale, Archivi) che grazie all’utilizzo della piattaforma potranno aumentare la qualità e le possibilità della ricerca: trovare nuove e più funzionali possibilità nella gestione della documentazione e, grazie alle pubblicazioni digitali, avere un ritorno d’immagine costante. In secondo luogo la piattaforma è destinata a coloro che hanno interesse a sviluppare un’economia basata sulla valorizzazione del patrimonio culturale (Enti Territoriali, Attività commerciali, Diocesi). Abbiamo deciso di differenziare il più possibile le tipologie dei servizi che noi vogliamo proporre, in quanto l’interesse è peculiare e diverso per ogni Ente: •

PACCHETTO 0 base: accesso alla piattaforma come autore, con la possibilità di

condividere articoli e materiale multimediale (foto, filmati, rilievi topografici, mappe satellitari, etc.), corso di 25 ore per la comprensione della piattaforma e inserimento dati; (costo pacchetto: 250 € annui + 400 € una tantum per il corso); •

PACCHETTO 1: definizione e localizzazione delle evidenze architettoniche con

posizionamento di ogni edificio su carta satellitare, rilievo planimetrico in scala di ogni edificio, condivisione delle gallerie fotografiche, descrizione di ogni opera architettonica (storia, analisi degli elevati, analisi storico-artistica, analisi delle opere presenti al suo interno, bibliografia), utilizzo dei codici QR per la realizzazione di percorsi turistici; (costo pacchetto: una stima approssimativa 400 € per un paese delle dimensioni di Poggio San Marcello (AN),che ha portato alla pubblicazione di 10 Punti di Interesse); •

PACCHETTO

2:

definizione

e

localizzazione

delle

evidenze

archeologiche:

posizionamento di ogni evidenza archeologica su carta satellitare, condivisione delle gallerie fotografiche della documentazione di scavo, bibliografia di riferimento, rappresentazione planimetrica delle differenti fasi archeologiche, pubblicazione digitale delle informazione


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acquisite tramite il lavoro archeologico (la pubblicazione può essere gratuita o a pagamento, la scelta è dell’ente proponente), utilizzo dei codici QR per la realizzazione di percorsi guidati all’interno dei siti archeologici; (costo pacchetto: una stima approssimativa 500 € per uno scavo di circa 700 mq); •

PACCHETTO 3: creazione di un modello tridimensionale e di un tour virtuale

accessibile direttamente dalla piattaforma; (costo pacchetto: dai 2.000 € in su, in base a: documentazione fornita, e all’esigenze che porta il lavoro, come la ricostruzione dell’interno e/o dell’esterno ); •

PACCHETTO 4: promozione e comunicazione delle attività culturali promosse dall’ente:

calendario relativo agli impegni pubblici, promozione delle manifestazioni attraverso l’uso integrato dei Social Network, pubblicazione del materiale multimediale relativo all’evento (rassegna stampa e articoli di approfondimento, filmati e fotografie); (costo pacchetto: 400 € all’anno); •

PACCHETTO 5: gestione e schedatura delle collezioni, esposte e non, tramite l’utilizzo

dei QR code (fotografia ad alta risoluzione, disegno del materiale, numero di inventario, descrizione del reperto, localizzazione del rinvenimento del reperto, stato di conservazione, ed eventuale restauro), creazione di cataloghi digitali ad alta definizione, pubblicazioni digitali degli studi svolti presso l’ente (il download della pubblicazione può essere gratuito o a pagamento, la scelte è dell’ente); (costo pacchetto: dai 2.000 € in su, in base a: l’esistenza delle fotografie, il supporto su cui si trovano, digitale o pellicola, lo stato della documentazione alfanumerica); •

PACCHETTO 6: creazione di differenti archivi digitali in base al supporto (fotografie,

rilievi topografici, documentazione alfanumerica, schedatura dei reperti, schedatura degli individui ) e di archivi storici; (costo pacchetto: dai 1.000 € in su, in base alla composizione del materiale da archiviare); •

PACCHETTO 7: creazione di Web GIS per migliorare l’accesso dei dati archeologici

archiviati; (costo pacchetto: da 400 € in su, a seconda del quantitativo dei dati da analizzare e lo stato in cui i dati si trovano); •

PACCHETTO 8: apertura di saggi archeologici (scavi di emergenza, scavi di

valorizzazione) e gestione e valorizzazione dei dati desunti, eliminando la produzione di documentazione cartacea, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie; (costo pacchetto: dai 5.000 € in su, in base alle dimensioni del sito);


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PACCHETTO 9: acquisti di spazi pubblicitari sulla piattaforma, che possono essere

banner pubblicitario o localizzazione dell’esercizio commerciale su carta satellitare, pubblicazione di fotografie e testi descrittivi; (costo pacchetto: dai 25 € in su). L’innovazione del progetto è duplice e riguarda le tecnologie applicate Open Source e la possibilità offerta a qualsiasi ente di accedere a queste tecnologie a costi ragionevoli. Le tecnologie utilizzate, che spaziano su vari ambiti come l’archeologia, la ricostruzione 3D, la creazione e gestione di archivi, fino alla divulgazione e promozione di eventi culturali e del patrimonio, sono innovative in quanto non utilizzate perché erroneamente ritenute inefficienti. Sono spesso complesse da utilizzare, ma hanno il vantaggio di abbattere gli ingenti costi delle licenze e quindi forniscono la possibilità ad un professionista di essere pagato per il lavoro che svolge, e non per ammortizzare i costi di produzione, in modo tale che l’acquirente spenda di meno per il servizio e il professionista guadagni adeguatamente. Differenti aziende sono state da noi contattate per dei preventivi, sia per la costituzione della piattaforma che per la gestione dei dati attraverso l’utilizzo di software proprietari: il preventivo più ragionevole ci è stato proposto dall’azienda sammarinese “Fotonica”(comprendeva la creazione della piattaforma e la gestione dei dati inseriti) per un equivalente di 25.000 € una tantum e 3.000 € annui per la gestione dei dati; il preventivo più elevato, invece, è stato fatto da un’azienda riminese, ed è pari a 180.000 € per la sola creazione della struttura informatica. In un momento di crisi come questo i piccoli comuni non hanno la liquidità per affrontare investimenti di questo genere e il patrimonio culturale, comunque ricco, risulta purtroppo in un perenne stato di incuria. In Emilia Romagna abbiamo una valorizzazione del patrimonio culturale discreta per alcuni centri, come i capoluoghi, e il degrado materico dei singoli edifici è tenuto sotto controllo dagli uffici di competenza, ma spesso l’accesso al turista è negato per mancanza di personale e di fondi. Come nel caso di Imola, dove notevole è la qualità del patrimonio culturale, ma precaria è la fruibilità addirittura nei giorni festivi, come abbiamo potuto attestare noi stessi il 25 aprile dello scorso anno,visto che i luoghi d'interesse culturale non erano visitabili. La mancanza delle banali comunicazioni, come gli orari di apertura o chiusura, portano a far si che il turista rimanga deluso e scelga altre mete. Altra sorte tocca alle aree periferiche, come l’Alta Val Marecchia, dove importante è la presenza archeologica e storico-artistica, ma inesistente è la presenza di organi dello Stato competenti alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Grazie all’utilizzo della nostra piattaforma Heritage On-line, i piccoli comuni avrebbero la possibilità di valorizzare e rendere fruibile il loro


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patrimonio, fornendo un servizio innovativo a basso costo per l’ente e gratuito per il visitatore. Questo genererebbe così un circuito efficiente attorno al turismo culturale. Inoltre il nostro progetto è innovativo per la pubblicazione e divulgazione dei dati, cosa che può sembrare scontata per i nostri studi umanistici, ma che non è affatto così, in quanto Sovrintendenze e Università sono spesso protezioniste verso i dati raccolti e ciò si traduce in una ridotta possibilità di ricerca. Altro fondamentale problema nella pubblicazione sta nel fatto che viviamo in una società basata sulla speculazione. Anche le case editrici si adeguano a questa usanza, chiedendo ingenti somme per la pubblicazione di qualsiasi testo. Proprio per questo motivo abbiamo un forte interesse nell’utilizzo degli E-book, che hanno il pregio di un basso costo e una possibilità di divulgazione su vasta scala. Nello stesso modo sarà possibile creare cataloghi digitali con immagini a colori, cosa impossibile talvolta per quelli cartacei, che spesso vengono stampati in bianco e nero per minimizzare i costi, come si nota nel catalogo della mostra “Arte per mare” avvenuta nel 2007 ed organizzata dalla Diocesi di San Marino e Montefeltro. Piattaforme culturali realizzate con software proprietari non hanno tenuto conto dei costi di gestione e quindi ad oggi risultano inaccessibili (come nel caso del progetto“Sul cammino di Enea” o di “Piazza dei miracoli. La piazza del Duomo di Pisa"): esse trattano argomenti molto circoscritti con gran parte dei contenuti non più visibili e questo porta ad un risultato finale che è l’opposto di quello di partenza. In conclusione, perché un acquirente dovrebbe comprare il nostro prodotto? Gli enti territoriali che potrebbero decidere di acquistare i nostri servizi sono quelli che, prive di competenze in ambito tecnologico e culturale, magari anche di liquidità, sarebbero costretti a rivolgersi ad aziende specializzate. Proprio per questo spesso gli enti territoriali abbandonano l'idea di valorizzare il proprio patrimonio, viste anche le ingenti somme di denaro richieste dalle aziende specializzate che si trovano sul nostro territorio. Scegliendo il nostro prodotto, invece, andrebbero a fare un investimento sul loro territorio, con spese limitate e sostenibili in un tempo di crisi come questo. Questo tipo di investimento mirato fornirebbe loro la possibilità di avere un ritorno sia economico che di immagine, a livello nazionale ed internazionale. Per quanto riguarda i musei, le pinacoteche e le mostre temporanee, sarebbe vantaggioso che esse si rivolgessero a noi in quanto forniremmo loro servizi che migliorerebbero la loro offerta sia dal punto di vista scientifico, attraverso la gestione e la schedatura delle varie collezioni, sia dal punto di vista turistico attraverso i tour virtuali. Inoltre potrebbero promuovere i loro eventi


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culturali attraverso i nostri canali Web con un notevole ritorno d'immagine: sicuramente musei e pinacoteche aumenterebbero la loro presenza turistica annuale. Gli enti di ricerca sarebbero interessati al nostro lavoro in quanto privi di personale che si occupi della vasta quantità di materiale, che in genere possiedono, e privi anche questi di solito di grandi disponibilità economiche. Le Associazioni ed Organizzazioni di promozione culturale sarebbero interessate al nostro prodotto per la divulgazione dei loro impegni ed attività culturali. Inoltre ci rivolgiamo a quelle attività commerciali presenti nei luoghi presi in considerazione dal progetto, che, acquistando uno spazio all'interno della piattaforma, avranno un ritorno di immagine e saranno messi in contatto con gruppi di visitatori e turisti, promuovendo così i loro servizi ed i loro prodotti.

In Emilia-Romagna abbiamo le grandi città che riescono a tenere sotto controllo il degrado materico del patrimonio culturale tangibile. L’offerta turistica che riescono a proporre è inadeguata al terzo millennio, all’avanguardia in campo tecnologico, come ad esempio Ravenna dove l’Ufficio Turistico cerca di occuparsi della valorizzazione dei monumenti, ma esclusivamente quelli riconosciuti come patrimonio Unesco, tralasciando interamente i beni ecclesiastici e quelli gestiti dalle Sovrintendenze, come il Museo Nazionale. I monumenti presi in considerazione sono presentati in modo superficiale, con contenuti quasi banali. Sotto il punto di vista museale, il TAMO "tutta l’avventura del mosaico", è l’ultima creazione della città di Ravenna, e presenta aspetti ultra tecnologici, come schermi touch screen dalle grandi dimensioni, già non funzionanti a meno di un anno di apertura. Non sempre la più moderna tecnologia è la più congeniale, e come in questo caso è risultato un investimento che non ha raggiunto gli obiettivi desiderati. Allo stesso modo a Ferrara è stato fatto un grande lavoro per la collezione del materiale di scavo di Spina, ma l’utilizzo degli schermi touch screen è risultato poco pratico, in quanto l’impiego è molto complesso e la quantità di dati proposti era troppo vasta per suscitare un reale interesse. La nostra proposta, con “Heritage On-line” è di utilizzare i codici QR per la fruibilità delle informazioni da parte del pubblico, tecnologia che è a costo zero (sia la produzione che l’utilizzo) e utilizzabile allo stesso tempo da più persone.


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Condividere solo testi e qualche fotografie può risultare noioso, per questo proponiamo l’utilizzo di tour virtuali e filmati didattici per catturare l’interesse del turista, che quasi mai è un esperto del settore. Vista la scarsità di fondi anche l’Università di Bologna ha mostrato interesse nella valorizzazione del patrimonio culturale portato alla luce dai suoi scavi, che solo nel caso dello scavo di Marzabotto è riuscita a realizzare un progetto museale, che tutt’ora è attivo. Nel caso di Ravenna, l’ex Dipartimento di Archeologia, due anni fa propose e si fece finanziare la realizzazione di un sito internet per la ricostruzione della città in 3D. Ad oggi nulla è stato realizzato, come a dimostrare che esiste solo un interesse nella ricerca di nuove informazione e non nella valorizzazione. Oltre ai grandi centri esistono quelli periferici, come il Montefeltro, dove il patrimonio culturale è completamente lasciato al degrado. Grazie all’utilizzo della piattaforma, piccoli comuni come quello di Maiolo (RN), che grazie al patto di stabilità ha pochissimi fondi, avrebbe la possibilità di migliorare la sua offerta turistica, sviluppando un’economia basata sulla cultura. L’utilizzo della piattaforma potrebbe essere indicato a centri di ricerca e Università, ad esempio per la pubblicazione di tesi di laurea, considerate oggi esclusiva proprietà del docente relatore, migliorando così sia la circolazione delle idee, che una valorizzazione del lavoro dello studente, ottenendo allo stesso tempo un ritorno di immagine per l'Università. Un’altro aspetto dell’innovazione proposta è quello riguardante la pubblicazione di testi scientifici attraverso internet, eliminando i costi esorbitanti richiesti dalle case editrici, migliorando notevolmente la qualità del prodotto. L’utilizzo degli E-book garantisce una possibilità di diffusione capillare dei lavori in questione. Grazie all’utilizzo di database specifici sarà possibile, per gli enti accreditati, compilare la documentazione di scavo su supporto digitale, direttamente in cantiere, eliminando la produzione di documentazione cartacea e dimezzando i tempi. Con l’utilizzo dei software Open Source, che hanno la caratteristica di essere gratuiti, è possibile svolgere un lavoro di qualità, ma con costi contenuti. La piattaforma Heritage On-line è costituita da un CSM gratuito, Joomla 3.0, caratterizzato da una moltitudine di plug-in anch’essi gratuiti. L’utilizzo dei software Open Source come You-tube, Google Earth, Qgis, Open office per database, Sketch up, danno la possibilità di eseguire lavori di alto livello a costo zero, salvo il lavoro dell’operatore.


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Le aziende che utilizzano, per la realizzazione di applicazioni web, software con licenza a pagamento, hanno costi proibitivi, in quanto devono rientrare nell’elevato costo delle licenze, lavorando per ammortizzare i costi, più che per un reale guadagno. Questo è un discorso che in un periodo di crisi come quello attuale, fornirebbe tutte le possibilità per valorizzare il patrimonio culturale a basso costo, senza le necessità di grandi finanziamenti. Inoltre le aziende specializzate in prodotti informatici, hanno figure di tecnici, matematici e informatici a loro servizio, e non operatori dei beni culturali, quindi il loro lavoro risulta poco apprezzabile.


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