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584

Mensile / Monthly magazine € 10,00

€ 5,00 (Italy only)

New York, London, Lisboa

CASE D’ATMOSFERA

Homes with Atmosphere

OUTDOOR Mobili, luci e complementi MediaGroup spa - Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 1, DCB Milano Printed in Italy

Furniture, Lights and Complements






SARA LOPEZ CAMUS

Firme

STEPHEN ZACKS Critico di architettura, urbanista e curatore, vive e lavora a Brooklyn. Ha fondato Flint Public Art Project, di cui è direttore creativo. È stato redattore di Metropolis. Sta scrivendo un libro sulla crisi fiscale che ha colpito New York a metà degli anni Settanta, riesaminando il ruolo delle comunità di artisti nelle trasformazioni urbane. An architecture critic, urbanist and curator based in Brooklyn and a native of Flint, Michigan. Founder and creative director of Flint Public Art Project, has served as an editor at Metropolis. He is currently writing a nonfiction narrative about New York during the fiscal crisis of the mid-1970s, which re-examines the role of artists’ communities in neighbourhood change. GIANPIERO VENTURINI Dopo il Master Science in Architecture del Politecnico di Milano, ha lavorato in Olanda, Giappone, Brasile e Spagna per studi di fama internazionale come FABRICations ad Amsterdam e Kengo Kuma and Associates (KKAA) a Tokyo. Ha poi fondato Itinerant Office ed è il curatore del Festival New Generations. Ha scritto per diverse riviste di architettura. Master of Science in Architecture by the Politecnico di Milano, he has worked in the Netherlands, Japan, Brazil, and Spain for internationally-renowned offices such as FABRICations in Amsterdam, and Kengo Kuma and Associates (KKAA) in Tokyo. He is the founder of Itinerant Office and the curator of the Festival New Generations. He has contributed to a wide array of architectural magazines.

4 ABITARE 584

ALI FILIPPINI Dottore di ricerca in design, svolge attività pubblicistica per riviste di settore. Insegna storia e critica del Design presso il Politecnico di Torino e UniRSM/design – Università di San Marino. With a PhD in design, he writes articles for magazines covering the field. He teaches Design history and criticism of design at the Politecnico di Torino and UniRSM/ design – University of San Marino. MICHELE D’OTTAVIO Fotografo freelance torinese, è attivo in diversi campi. Dalla fotografia aerea a quella di architettura, dal mondo corporate ai reportage. Membro del collettivo BuenavistaPhoto.it, pubblica regolarmente le sue fotografie su quotidiani e periodici e ha esposto in numerose mostre collettive e personali. A freelance photographer from Turin who works in various fields, ranging from aerial and architectural photography to the corporate world and photo-journalism. A member of the BuenavistaPhoto.it collective, he regularly publishes his photographs in daily newspapers and magazines, and has exhibited in numerous collective shows and solo exhibitions. STEPHANIE WUNDERLICH Ha studiato Design della comunicazione alla FH di Augusta e l’ISIA Urbino. Vive ad Amburgo, dove lavora come illustratrice freelance per riviste internazionali ed editori di libri. Insegna anche illustrazione, attualmente presso l’Università di Scienze

Applicate di Amburgo. Il suo mezzo preferito è il collage di carta. Crea le sue illustrazioni usando tecniche digitali e analogiche. Fa parte del collettivo di artiste Spring che pubblica un’antologia annuale di fumetti, illustrazioni e disegni. She studied Communication Design at both FH Augsburg and ISIA Urbino. Based in Hamburg, she works as a freelance illustrator for international magazines and publishers of books. She also teaches illustration, currently at the University of Applied Science Hamburg. Her favourite medium is paper collage. She creates her illustrations using digital as well as analogue techniques. She is a member of the female artist collective Spring, which publishes an annual anthology of comics, illustrations and drawings.


Floor: Grande Marble Look Golden White Walls, furnishing and countertop: Grande Stone Look Ceppo di Gré

Human Design Da più di ottant’anni progettiamo ceramiche in cui tecnica e innovazione sono al servizio delle persone. Perché il vero design nasce sempre attorno alle emozioni di chi lo vive marazzi.it



Sommario

30

Inaugurato The Shed, il grande centro multifunzionale firmato da Diller Scofidio + Renfro a New York / In New York has been launched The Shed, the huge facility designed by Diller Scofidio + Renfro.

13

Orizzonti

28

Libri

30

Un tetto per tutti

A Shed for Everybody

txt stephen zachs, photos iwan baan

40

Geometria obliqua

Oblique Geometry

txt michele calzavara, photos bruce damonte

50

Quando la casa è un iceberg

When a House is an Iceberg

txt herbert wright, photos edmund sumner

58

Atmosfere atemporali Timeless Atmospheres

txt laura cardia, photos do mal o menos

64

50

Nel centro di Londra si moltiplicano gli ampliamenti sotterranei delle case di lusso / In the centre of London there has been increase in underground extensions of luxury houses.

Torino dall’alto Turin from Above

txt laura cardia, photos michele d’ottavio

72

Fuori dagli schemi Out of the Box

txt lina bonardi, photos luisa porta & daniele ratti

76

Produzioni artistiche Artistic Productions

txt mia pizzi

64

Il reportage aereo di Michele D’Ottavio esalta la variegata bellezza della città di Torino / Michele D’Ottavio’s aerial reportage reveals the varied beauty of the city of Turin.

584 ABITARE 7


Sommario

78

In Salento, un ex tabacchificio poco distante dal mare trasformato in casa per vacanze / In Salento, a former tobacco mill not far from the sea has been turned into a guest house.

78

Sotto un dedalo di volte

Under a Labyrinth of Vaults

txt francesca oddo, photos melissa gidney

89 94

1997 Olabuenaga House Un villaggio evoluto

An Advanced Village

txt gianpiero venturini, photos isabel nabuurs

103

Igloo con vista

An Igloo with a View txt alice piciocchi, photos tor even mathisen

109

Un’oasi molto connessa A Highly Connected Oasis txt alice piciocchi

114

Tempi interessanti a Venezia Interesting Times in Venice

103

Un rifugio pensato per osservare l’aurora boreale nel nord della Norvegia / A refuge intended for use by people who wish to observe the aurora borealis in the north of Norway.

txt sara banti

118

Vita da pionieri

A Pioneering Life txt ali filippini

125

Paesaggi domestici

Domestic Landscapes

curated by mia pizzi, txt ali filippini, irene guzman

146

Curvo e squadrato Curvy and Square-Edged

drawing stephanie wunderlich

125

L’evoluzione dell'outdoor, sempre più simile agli interni di una casa accogliente e ricercata / Outdoor furnishings are increasingly becoming as cosy and cool as their indoor counterparts.

8 ABITARE 584


ATELIER designed in collaboration with Gensler as Product Design Consultant

La vita è un continuo fluire, e lo è anche il lavoro. La vita non è sempre programmabile, perché dovrebbe esserlo l’ufficio? Con il suo carattere sperimentale, Atelier apre nuove prospettive per la progettazione dell’ufficio con un sistema altamente flessibile che può essere facilmente e ripetutamente riconfigurato, offrendo longevità funzionale ed efficienza economica. www.fantoni.it


Staff

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Mensile / Monthly magazine € 10,00

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CASE

D’ATMOSFERA Homes with Atmosphere

OUTDOOR

Mobili, luci e complementi Furniture, Lights and Complements

è pubblicata da / is published by RCS MediaGroup S.p.A.

Work Architecture Company penthouse in New York (photo Bruce Damonte) p. 40

Presidente e Amministratore delegato Urbano Cairo Consiglieri Marilù Capparelli, Carlo Cimbri, Alessandra Dalmonte Diego Della Valle, Veronica Gava, Gaetano Miccichè Stefania Petruccioli, Marco Pompignoli Stefano Simontacchi, Marco Tronchetti Provera

Direttore responsabile Editor in chief Silvia Botti

Direttore generale News Alessandro Bompieri

Capiredattori Managing editors

Collaboratori Contributors

Sara Banti Architettura, attualità, sito web Architecture, news, web site

Iwan Baan Stefano Benedetti Lina Bonardi Michele Calzavara Laura Cardia Bruce Damonte do mal o menos Michele D’Ottavio Ali Filippini Maurizio Francesconi Elena Franzoia Fabrizio Gallanti Melissa Gidney Francesca Gotti Irene Guzman Martina Landsberger Alessandro Martini Tor Even Mathisen Isabel Nabuurs Francesca Oddo Luisa Porta & Daniele Ratti Edmund Sumner Gianpiero Venturini Herbert Wright Stephanie Wunderlich Stephen Zacks Matteo Zambelli

Chiara Maranzana Sistema multimediale Multimedia system Design consultant Mia Pizzi Curators Alice Piciocchi Web and events Roberto Ricci Infographic and maps Graphic Staff Fabio Grazioli Caposervizio digital Digital senior editor Elena Liberatore Caposervizio paper Magazine senior editor Segreteria di redazione Editorial secretary Monica Guala Ricerca fotografica Photo research

Rivista internazionale a periodicità mensile edita in lingua italiana e in lingua inglese e diffusa in tutto il mondo, fondata da Piera Peroni nel 1961. An international magazine published

and sold all over the world.

Antonio Meda

Brand manager

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Unione Stampa Periodica Italiana

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Ilaria Carnevale Miacca ilaria.carnevalemiacca@rcs.it

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Nicoletta Porta nicoletta.porta@rcs.it Digital International editions Maria Francesca Sereni mariafrancesca.sereni@rcs.it

Stampa Rotolito, Seggiano di Pioltello (MI). Printed in Italy

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Robert Burns Mara Weiner-Macario Web Site

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Jubel Forsix Design


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GARETH GARDNER

Orizzonti

The Temperate House, Royal Botanic Gardens London

A fine maggio, ai Royal Botanic Gardens di Londra, si tiene il settimo congresso internazionale della conservazione delle orchidee (7th International Orchid Conservation Congress). I massimi scienziati e conservatori mondiali si riuniscono per condividere studi ed esperienze. Di questi tempi è bello sapere di persone che per cinque giorni di fila possono discutere e confrontarsi sul destino di un fiore. Ma del resto l’orchidea ha un fascino tutto suo. Unica tra le specie vegetali, è capace – da viva – di creare con gli umani un legame profondo e complicato, a volte una dipendenza. Il problema è la loro possibilità di sopravvivenza. La distruzione del loro habitat, il commercio illegale e raccolti insostenibili stanno minacciando le orchidee di tutto il mondo. Sono oltre mille quelle che compaiono nella Global red list dell’Onu, la lista delle specie in via di estinzione. Ma in realtà più del 55% di queste è già estinto. Non sembra molto in confronto ad altre tragedie ambientali. Ma in realtà il destino di questi fiori si intreccia strettamente con quello delle foreste pluviali, il bioma terrestre con la massima biodiversità. E questo non è davvero poco. Silvia Botti At the end of May, the 7th International Orchid Conservation Congress will be held in the Royal Botanic Gardens of London. The world’s greatest experts on the conservation of these plants will meet to share the results of their studies and their experiences. In times like these it’s good to know that there are people who for five days in a row are able to discuss and compare notes on the fate of a flower. But the orchid has a fascination all of its own. Uniquely among species of plant, it is capable – while still alive – of establishing a profound and complicated tie with human beings, at times even a dependence. The problem is the possibility of their survival. Destruction of their habitat, illegal trade and unsustainable collection from the wild are a threat to orchids all over the world. There are over a thousand of them on the IUCN’s Global Red List, the index of threatened species. In reality, however, over 55% of these are already extinct. This may not seem much in comparison with other environmental tragedies. But the fate of these flowers is closely intertwined with that of the rainforest, the biome with the greatest biodiversity on the planet. And that really is no small matter. 584 ABITARE 13


COURTESY CHEVALIER MORALES ARCHITECTES

COURTESY CHEVALIER MORALES ARCHITECTES

Orizzonti

I pannelli di vetro che caratterizzano le nuove facciate della Maison de la Littérature si fondono con il contesto senza ricorrere al mimetismo stilistico. In basso, la biblioteca nel Wesley Temple. Glass panels characterise the Maison de la Littérature’s new façades, which thus blend in with the surroundings without resorting to stylistic mimicrywhich arrive the galvanized steel.Bottom, the library in Wesley Temple.

QUÉBEC

SUPERFICI DI VETRO E OTTONE

COURTESY CHEVALIER MORALES ARCHITECTES

GLASS AND BRASS SURFACES

NEL CENTRO STORICO DELLA CITTÀ CANADESE QUÉBEC, la Maison de la Littérature ospita nei suoi 1.920 metri quadrati non solo una biblioteca pubblica e una mostra permanente (dedicata alla letteratura dell’omonima provincia francofona del Canada), ma anche spazi destinati a laboratori ed eventi, oltre a una caffetteria e a una sala proiezioni. Autori del progetto vinto su concorso sono Chevalier Morales Architectes, che hanno ampliato con un volume contemporaneo il Wesley Temple, architettura religiosa neogotica ottocentesca trasformata in biblioteca nel 1944. La scelta di spostare parte del programma distributivo nel nuovo volume ha consentito di ripristinare la spazialità originale della chiesa. (Elena Franzoia)

IN THE HISTORIC CENTRE OF THE CANADIAN CITY OF QUÉBEC, the Maison de la Littérature houses in its 1,920 square meters not just a public library and a permanent exhibition (dedicated to the literature of the Canadian French-speaking province of the same name), but also spaces for workshops and events, plus a café and a screening room. The authors of the competitionwinning project are Chevalier Morales Architectes, who used a contemporary volume to add an extension to Wesley Temple, a fine example of nineteenth-century neo-Gothic religious architecture that was transformed into a library in 1944. The decision to move part of the centre’s spaces into the new volume meant the original spaciousness of the church could be restored.

NUMBERS I milioni di sterline ricavati dall’asta della collezione di Casa Lucano (Gio Ponti, 1951) bandita da Phillips alla fine di marzo. Million pounds gained from the auction of the collection of Casa Lucano (Gio Ponti, 1951) banned by Phillips at the end of March.

14 ABITARE 584


home soft home gruppoeuromobil.com

Boè divano, design Jai Jalan. Nemu tavolini, design Setsu & Shinobu Ito.


COURTESY THE ARTIST / HAUSER & WIRTH AND LUHRING AUGUSTINE

Orizzonti

COPENHAGEN

PIPILOTTI LA SPERIMENTATRICE THE EXPERIMENTER PIPILOTTI

Pipilotti Rist non manca di stupire con la mostra Åbn min lysning (Open My Glade), al Louisiana Museum of Modern Art vicino a Copenaghen fino al 23 giugno. Dai video mono-canale alle grandi installazioni immersive fino alle video sculture, passando anche per opere su carta da parati o tessuti, la produzione variegata dell’artista svizzera in trent’anni di carriera ha saputo indagare e sperimentare, attraverso supporti e tecnologie differenti, il linguaggio delle immagini video. La mostra, a cura di Tine Colstru, è stata l’occasione per concepire due nuovi lavori. (AP)

ANNA KUCERA / COURTESY THE ARTIST / HAUSER & WIRTH AND LUHRING AUGUSTINE

Pipilotti Rist doesn’t fail to impress with the works presented in the exhibition Åbn min lysning (Open My Glade), at the Louisiana Museum of Modern Art near Copenhagen through 23 June. From mono-channel videos to large immersive installations and video sculptures, including works on wallpaper and fabrics, the varied production of the Swiss artist in her thirty-year career has known how to investigate and experiment, through different mediums and technologies, the language of video images. The exhibition, curated by Tine Colstru, was also an opportunity to conceive two new works.

LIBESKIND A MILANO

IL CURVO TOCCA IL CIELO THE CURVED ONE REACHES FOR THE SKY

È ATTESA IN OTTOBRE LA FINE CANTIERE del grattacielo disegnato da Daniel Libeskind a Citylife, Milano. Accanto al “Dritto” (Arata Isozaki) e allo “Storto” (Zaha Hadid), il “Curvo” ha raggiunto il 30° piano, su cui si innesta una struttura metallica di coronamento alta 36 metri che garantirà alla torre la sua linea sinuosa. Il progetto strutturale si deve all’impresa italiana Redesco. (Sa.B.)

Sopra / Above, Pipilotti Rist, 4th Floor To Mildness, 2016. In alto, la sua video installazione / Top, her video installation My Glade (Flatten), 2000.

16 ABITARE 584

IN MILAN’S NEW CITYLIFE DISTRICT Daniel Libeskind’s tower is nearing completion, with construction scheduled to terminate in October 2019. Alongside “The Straight One” (Arata Isozaki) and “The Twisted One” (Zaha Hadid), “The Curved One” has reached the 30th floor and will now be topped by a 36-metre-high metal “crown” that will add to the tower’s curvaceous contours. The structural design is by the Italian firm Redesco.



Orizzonti Nai saloni del rinascimentale Palazzo Pucci convivono storia e contemporaneità. History and contemporary world coexist in the rooms of the Palazzo Pucci.

FIRENZE

FAR RIVIVERE LA STORIA

REVIVING AN ANCIENT PALAZZO SI CHIAMA HERITAGE HUB IL NUOVO SPAZIO FIORENTINO CHE LA MAISON DI MODA PUCCI aprirà al pubblico in occasione di eventi speciali. Lo studio Lissoni Associati, con Noferi e Locorotondo Architetti, ha interpretato la visione dell’Image director Laudomia Pucci nel creare all’interno del rinascimentale Palazzo Pucci saloni in equilibrio tra storia e contemporaneità, grazie anche al contributo di giovani professionisti selezionati dalle scuole Central Saint Martins di Londra e Polimoda di Firenze. Un elemento chiave del restyling è rappresentato dall’illuminazione, risolta con barre Led e faretti ad alta resa cromatica di Zumtobel. (Francesca Gotti)

TAMIGI ILLUMINATO

ILLUMINATED THAMES

IL FIUME DI LONDRA SARÀ ATTRAVERSATO DA TRACCIATI LUMINOSI ispirati alla pittura impressionista e al romanticismo inglese, grazie al progetto Illuminated River dell’artista Leo Villareal e dell’architetto Lifschutz Davidson Sandilands. Si parte quest’estate con London Bridge, Cannon Street, Southwark e Millennium. Ma entro il 2022 saranno ben 15 i ponti-scultura sul Tamigi in grado di offrire nuove opportunità di svago e una maggiore sicurezza notturna. (FG) LONDON’S RIVER WILL SOON BE ILLUMINATED BY A RIBBON OF LIGHT inspired by Impressionist paintings and English Romanticism. The Illuminated River project by light artist Leo Villareal and architect Lifschutz Davidson Sandilands, will begin this summer with London Bridge, Cannon Street Railway Bridge, Southwark and Millennium. Through 2022 there will be no fewer than 15 illuminated bridges on the Thames, creating new leisure opportunities and a safer environment at night. 18 ABITARE 584

LEO VILLAREAL STUDIO

PUBLIC ART

HERITAGE HUB IS THE NAME OF THE NEW SPACE IN FLORENCE WHICH THE PUCCI FASHION HOUSE will be opening to the public for special events. The Lissoni Associati studio, with Noferi and Locorotondo Architetti, has interpreted the vision of image director Laudomia Pucci, creating rooms inside the Renaissance Palazzo Pucci that blend history with the contemporary world, thanks also to the work of young professionals selected from the Central Saint Martins school in London and the Polimoda school in Florence. Lighting is a key aspect of the restyling. It features Zumtobel’s high-colour yield spotlights and LED bars.



GABRIELE GISMONDI PER FONDAZIONE BENETTON STUDI RICERCHE

Orizzonti

DAVIDE GAMBINO PER FONDAZIONE BENETTON STUDI RICERCHE

PREMIO SCARPA 2019

PAESAGGIO E MEMORIA IN CINA

LANDSCAPE AND MEMORY IN CHINA NATURA, MEMORIA E INVENZIONE sono le parole d’ordine del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino. Giunto alla 30a edizione, dedica il gradino più alto del podio ai Giardini del Tè di Dazhangshan, situati nella contea di Wuyuan (Cina meridionale), al centro del “triangolo d’oro cinese” per la produzione di foglie di tè. Tra le motivazioni del riconoscimento, la tutela del paesaggio rurale in equilibrio tra tradizione e modernità, oltre all’attenzione per i principi di sostenibilità ambientale e sociale: le coltivazioni, tra le più antiche sul territorio cinese, sono condotte secondo i rigidi dettami dell’agricoltura biologica. (Stefano Benedetti) NATURE, MEMORY AND CREATIVITY: these are the three watchwords of the International Carlo Scarpa Prize for Gardens, held on an annual basis by the Fondazione Benetton Studi Ricerche. The competition, staged for the thirtieth time, has given the top spot on the podium to the tea gardens of Dazhangshan, situated in the county of Wuyuan, in Southern China, at the heart of the “Chinese golden triangle” for the cultivation of tea. Among the reasons for the assignment of the award, the safeguarding of the rural landscape between tradition and modernity, as well as the attention paid to the principles of environmental and social sustainability. GABRIELE GISMONDI PER FONDAZIONE BENETTON STUDI RICERCHE

FLASH

20 ABITARE 584

I vasi Dego, Noli, Sori, Onzo di Giulio Iacchetti per Internoitaliano in un collage di Leonardo Sonnoli. The vases Dego, Noli, Sori, Onzo by Giulio Iacchetti for Internoitaliano in a collage by Leonardo Sonnoli.


COURTESY ARCHIVIO AIAP

ARCHIVIO MANUELA GRIGNANI SIRTOLI / COURTESY MATTEO ZARBO

ARCHIVIO PRIVATO / COURTESY MATTEO ZARBO

A destra, progetto per il Marchio Pura Lana Vergine (1963) e una copertina dell’house organ di Dompé Farmaceutici Bellezza d’Italia, 1953. Sotto, pagina pubblicitaria Alfieri & Lacroix, 1969. Right, design for the Pure Virgin Wool brand, 1963 and a cover of the magazine Bellezza d’Italia, the media partner of Dompé Farmaceutici, 1953. Below, Alfieri & Lacroix advertising page, 1969.

CHIASSO, SWITZERLAND

LE INVENZIONI DI FRANCO GRIGNANI FRANCO GRIGNANI’S INVENTIONS

IN CORSO FINO AL 15 SETTEMBRE AL M.A.X. MUSEO DI CHIASSO, la mostra Franco Grignani (1908-1999). Polisensorialità fra arte, grafica e fotografia celebra un grande grafico italiano. Ma Grignani, come ben illustra l’esposizione curata da Mario Piazza e Nicoletta Ossanna Cavadini, è stato anche un fotografo di talento e uno scultore e, soprattutto, un assoluto precursore dell’arte ottico-visiva. Nel corso della sua carriera ha realizzato campagne pubblicitarie per la Dompé Farmaceutici, scattato fotografie e si è impegnato in una ricerca linguistica di singolare continuità. Alla quale appartiene anche il marchio della Pura Lana Vergine, evoluzione della sua opera grafica degli anni Cinquanta. (Alessandro Martini, Maurizio Francesconi)

NOW THROUGH 15 SEPTEMBER AT THE M.A.X. MUSEO OF CHIASSO, the exhibition Franco Grignani (1908-1999). Multi-sensoriality between art, graphics and photography celebrates a great Italian graphic designer. But Grignani was more than just a graphic designer, as is well illustrated by the exhibition curated by Mario Piazza and Nicoletta Ossanna Cavadini. He was also a talented photographer and sculptor but, above all, he was an absolute precursor of optical-visual art. Over the course of his career the artist created advertising campaigns for Dompé Farmaceutici, took photographs and engaged in linguistic research with singular continuity. Which the Pure Virgin Wool mark was also a part of, being the evolution of his graphic work from the 1950s.

TORINO

CHE MANO QUEL MICHELANGELO

WHAT A HAND MICHELANGELO’S HAND ALLESTITA PRESSO LA PINACOTECA GIovanni e Marella Agnelli di Torino, la mostra Michelangelo: Disegni da Casa Buonarroti (fino al 21 luglio) è un viaggio alle origini dei capolavori michelangioleschi, primi fra tutti gli affreschi per la volta della Cappella Sistina. A raccontarli, schizzi preparatori, studi anatomici e di architettura, raccolti in quello che oggi è il più grande archivio-collezione di materiali del maestro toscano, la fondazione fiorentina Casa Buonarroti. (St.B)

STAGED AT THE PINACOTECA Giovanni e Marella Agnelli in Turin, the exhibition Michelangelo: Drawings from Casa Buonarroti (through 21 July) takes visitors on a journey back to the origins of Michelangelo’s masterpieces, above all the frescoes of the Sistine Chapel. Representing those origins, the preparatory sketches and anatomical and architectural studies housed in the largest archive of the Tuscan master’s materials, the Florentine Casa Buonarroti foundation. 584 ABITARE 21


STEFANO GUIDARINI

Orizzonti

GUIDARINI & SALVADEO

SPAZI MULTISENSORIALI

MULTISENSORIAL SPACES A SUD DI OSIMO, in provincia di Ancona, ha preso forma anche il secondo lotto della Lega del Filo d’Oro onlus, centro socio-sanitario che si occupa dal 1967 dell’assistenza, la cura e la riabilitazione di ospiti con disabilità congiunta di udito e vista. Lo studio milanese Guidarini & Salvadeo ha infatti completato la palazzina che ospita le piscine e le palestre per la fisioterapia e quella che accoglie la cucina, la lavanderia e la sala mensa. Dal momento che la Lega del Filo d’Oro è un’associazione senza scopo di lucro, che accoglie ospiti anche in forma gratuita, Guidarini & Salvadeo hanno voluto, attraverso scelte architettoniche misurate e economiche, rispettare il carattere dell’istituzione stessa e il suo valore civile. (AP)

NUMBERS

Si stima che un quarto di tutti gli edifici di Dubai entro il 2030 sarà realizzato con stampanti 3D (Dubai Future Foundation). One quarter of Dubai’s buildings is supposed to be produced by 3D printers by 2030 (Dubai Futute Foundation).

22 ABITARE 584

SET SOUTH OF OSIMO, in the province of Ancona, the second lot of the Lega del Filo d’Oro Onlus, the social and healthcare centre that has been working to assist, treat and rehabilitate guests with impaired hearing and sight since 1967, has now taken shape. The Milan-based studio Guidarini & Salvadeo has now finished the buildings with swimming pools and gyms for physiotherapy, kitchens, a laundry and a cafeteria. Since the Lega del Filo d’Oro is a nonprofit organisation which offers accommodation to residents free of charge, if families are unable to meet the costs, Guidarini & Salvadeo wanted to respect the character of the institution and its civic values through measured, inexpensive architectural solutions.

STEFANO GUIDARINI

STEFANO GUIDARINI

Il nuovo complesso di edifici per le lungodegenze e per i trattamenti a termine occupa una superficie di 34mila metri quadrati. The new complex - buildings for long-term care and structures for fixed-term care - covers a total surface area of 34,000 square metres.


JEFF GOLDBERG / ESTO

JEFF GOLDBERG / ESTO

JEFF GOLDBERG / ESTO

CHICAGO

MUSEO (DI ANDO) IN UN PALAZZO ANNI 30

ANDO’S MUSEUM IN A 1930 BUILDING

VIC SINGH

WRIGHTWOOD 659 è una nuova galleria dedicata all’architettura e alle pratiche artistiche che possiedano una ricaduta sociale. Si trova in una palazzina di quattro piani degli anni Trenta a Lincoln Park, uno dei quartieri benestanti di Chicago. Il progetto di trasformazione è stato affidato a Tadao Ando. Dell’edificio originale sono stati conservati solo i muri di mattoni, mentre l’interno è stato sventrato. Ando “rovescia il guanto”, trasformando la tessitura dei muri esterni in un elemento scenografico. La nuova struttura di cemento e acciaio non si appoggia sull’edificio ma offre ancoraggi puntuali che lo rafforzano. Contiene le sale espositive su quattro livelli, equipaggiate con tutti i sistemi di controllo necessari per gli standard museali internazionali. (Fabrizio Gallanti)

WRIGHTWOOD 659 is a new gallery dedicated to architecture and socially engaged artistic practices. It is located in a four-story building that dates from the 1930s in Lincoln Park, one of Chicago’s affluent neighbourhoods. The transformation project was entrusted to Tadao Ando. Only the external brick walls of the original building were preserved, while the interior was gutted. Ando “turns it on its head”, transforming the texture of the exterior walls into a scenographic element. The new concrete and steel structure doesn’t rest on the building but offers specific anchor points that strengthen it. The new volume contains exhibition rooms that are arrayed across four levels, equipped with climate control systems that meet international museum standards.

FASHION AND TEXTILE MUSEUM

QUANDO LONDRA ERA SWINGING WHEN LONDON WAS SWINGING

LA MOSTRA SWINGING LONDON: a Lifestyle Revolution, al Fashion and Textile Museum di Londra (fino al 2 giugno 2019), mette sotto i riflettori Mary Quant e Terence Conran (oggi Sir Terence Conran). La Quant (nella foto) è una delle pochissime stiliste celebrate anche nei testi di storia della scuola dell’obbligo grazie all’invenzione, a metà degli anni Sessanta, della minigonna. Conran, invece, fu il promotore di un’idea rivoluzionaria di “design democratico”, funzionale ed economicamente accessibile.

THE EXHIBITION SWINGING LONDON: a Lifestyle Revolution at the Fashion and Textile Museum in London (throught 2 June 2019) shines a spotlight on Mary Quant and Terence Conran (today Sir Terence Conran). Quant (pictured) is one of the very few designers also celebrated in school history books thanks to the invention, in the mid-1960s, of the miniskirt. Conran, on the other hand, was the promoter of a revolutionary notion of “democratic design”, functional and financially accessible. 584 ABITARE 23


LUC BOEGLY

Orizzonti PARIS

DOVEABITAILDESIGN WHERE DESIGN LIVES

COURTESY SULTAN KITAZ 2014

NORMAL STUDIO firma la sezione contemporanea del Musée des Arts Décoratifs di Parigi, che dal 19 ottobre accoglie su oltre 2000 metri quadrati i prodotti più significativi del design internazionale dal 1948 a oggi. Una collezione eterogenea che i progettisti hanno voluto inserire in un’architettura originale, spogliata dalle trasformazioni recenti e aperta con grandi finestre verso la città. All’insegna della leggerezza, il nuovo allestimento sfrutta l’abbondante luce naturale strutturando una rigorosa scenografia impostata su semplici elementi come stand, piedistalli, stele e vetrine. (Elena Franzoia) NORMAL STUDIO designed the contemporary design section of the Musée des Arts Décoratifs in Paris, which since 19 October has hosted the most significant products of international design from 1948 to today in a more than 2,000 square-meter space. It’s a heterogeneous collection that Normal Studio wanted to insert into an original architecture, stripped of recent transformations and opened up with large windows towards the city. Epitomising lightness, the new exhibition design makes the most of the abundant natural light by structuring simple elements like stands, pedestals, steles and display cases.

MORGANE LE GALL

Le viste mozzafiato su Rue de Rivoli, il Louvre e il Giardino delle Tuileries sono parte integrante dell’esperienza museale. The breathtaking views of the Rue de Rivoli, the Louvre and the Tuileries Garden are an integral part of the museum experience.

PERGAMON MUSEUM

SIRIA, UN PATRIMONIO DA RICOSTRUIRE

SYRIA, RECONSTRUCTING HERITAGE

Gli scontri degli ultimi anni in Siria hanno prodotto distruzioni e causato il commercio del patrimonio archeologico, fenomeno di cui non si conoscono le dimensioni. Dal 2013 è attivo il Syrian Heritage Archive Project che ha l’obiettivo di creare le basi per un registro nazionale in vista di una ricostruzione. La mostra Il patrimonio culturale della Siria. Tutela e archiviazione in tempi di guerra (fino al 26 maggio al Pergamon Museum di Berlino) espone i materiali raccolti finora: foto, disegni, video, testi, cartografia storica e recente. (AM+MF) The clashes of the last seven years in Siria have destroyed entire historic city centres and led to the trading of the country’s archaeological heritage, on a scale that is not yet fully understood. The Syrian Heritage Archive Project aims to create a national register with a view to a reconstruction. The exhibition The Cultural Landscape of Syria. Preservation and Archiving in Times of War (open through 26 May at the Pergamon Museum, in Berlin) displays the materials that have been collected: photos, drawings, videos, texts, maps. 24 ABITARE 584



SANTI CALECA

SANTI CALECA

Orizzonti

Atmosfera intima, citazioni erudite e dettagli di design per il ristorante di Aimo e Nadia rivisitato da Vudafieri e Saverino. Vudafieri and Saverino have designed for Aimo and Nadia‘s restaurant a cosy place, enriched with erudite references and design details.

VUDAFIERI SAVERINO

SAPORI RÉTRO A MILANO

FLASH

MILANESE RETRO FLAVOURS

DELFINO SISTO LEGNANI / MARCO CAPPELLETTI

PER IL RESTYLING DELLA SUA STORICA SEDE MILANESE, il ristorante stellato Il luogo di Aimo e Nadia ha scelto lo studio VudafieriSaverino Partners. Gli interni sobri ed eleganti rispecchiano l’identità di questo indirizzo che vanta 57 anni di storia premiati con l’Ambrogino d’oro (prestigioso riconoscimento meneghino). Il tessuto avvolge e valorizza ogni complemento d’arredo, dalle sedie su disegno alle lampade. Le pareti grigio chiaro sono scandite da listelli di noce canaletto e impreziosite da specchi d’artista, due pezzi unici di Giampiero Romanò. L’ingresso, con pareti blu e tortora, ospita invece il mobile-bar da appartamento firmato dal designer-imprenditore Osvaldo Borsani negli anni Cinquanta: un gioco di contrasti tra il legno di noce e una quinta argentea. (AP)

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FOR THE RESTYLING OF ITS HISTORICAL PREMISES IN MILAN, the Michelin-star restaurant called Il luogo di Aimo e Nadia has turned to Vudafieri Saverino Partners. The sober and elegant interiors reflect the identity of this place, which has been in existence for 57 years and was assigned the Ambrogino d’Oro (a prestigious Milanese award). Textiles cover and enhance all of the furnishings, from the customdesigned chairs to the lamps. The pale grey walls are punctuated by strips of black walnut and embellished with artist’s mirrors, two one-off pieces by Giampiero Romanò. The entrance, with blue and dove grey walls, houses a cocktail cabinet created by the designer-entrepreneur Osvaldo Borsani in the 1950s: a play of contrasts between walnut and a silvery setting.

Vasi e copri-tazza ispirati alla flora tropicale disegnati da Paula Cademartori per la più recente collezione della Funky Table di Bitossi Home. Designed by Paula Cademartori, the latest Funky Table collection from Bitossi Home includes vases and cup lids inspired by tropical vegetation.

PORCIA (PORDENONE)

UNA FACTORY APERTA E INTERATTIVA

AN OPEN AND INTERACTIVE FACTORY Electrolux si è rivolta a DEGW (Gruppo Lombardini22), per riorganizzare lo spazio del primo fabbricato del sito industriale fondato da Lino Zanussi nel 1954 a Porcia (Pordenone). I mille metri quadrati dell’edificio – che mantiene il pavimento e le volte originali – accolgono oggi un ventaglio eterogeneo di postazioni di lavoro, ambienti per riunioni, luoghi ora più aperti, ora più intimi nei quali sperimentare nuove idee, interagire e collaborare nell’ottica di un confronto che sia motore di sinergie produttive. (Francesca Oddo)

Electrolux turned to DEGW (Lombardini22 Group) to reorganise the space inside the oldest building on the industrial site that was founded by Lino Zanussi in 1954 in Porcia (Pordenone). The building’s 1,000 square metres – which still have the original floor and vaults – today house a diverse range of workstations, meeting rooms, some more open and some more private spaces in which workers can try out new ideas and collaborate with the aim of fomenting engagement in a way that drives productive synergies.



SPL/SCIENCE SOURCE

LYDIA KALLIPOLITI

MONDI AUTOCONCLUSI

SELF-SUFFICIENT WORLDS

La storica dell’architettura Lydia Kallipoliti firma un libro appassionante, dedicato ai numerosi tentativi di creare un ambiente isolato dal mondo esterno. “Il mondo chiuso” oggetto della ricerca deriva dall’obiettivo di creare artificialmente un ambiente separato dal mondo esterno: capsule spaziali, sottomarini, bunker antiatomici sono alcuni dei casi più evidenti di questi spazi in cui l’involucro esterno serve per creare e contenere condizioni che permettono agli esseri umani di sopravvivere. In una sorta di mitologia modernista, qui l’idea dell’autosufficienza si intreccia con l’ambizione di essere in grado di simulare, in piccolo, la complessità del mondo reale, il che consente molte riflessioni sull’architettura e la sostenibilità. La profondità e il rigore della ricerca si manifestano nei casi di studio, spiegati in profondità grazie a un’organizzazione dei contenuti precisa, dove per esempio si enumerano le ragioni dei fallimenti o si sottolineano le parole chiave, con l’aiuto anche di strepitosi diagrammi analitici, realizzati insieme a Temitope Olujobi. (Fabrizio Gallanti) The architectural historian Lydia Kallipoliti has written a fascinating book, dedicated to the numerous attempts to create an environment isolated from the external world. The “closed worlds” that are the subject of the research come from the goal, often nurtured in a scientific setting, of artificially creating an environment that is separate from the world outside: space capsules, submarines and nuclear bunkers are some of the most obvious examples of these spaces in which the outer shell serves to create and contain conditions that allow human beings to survive. In a sort of modern mythology, here the idea of self-sufficiency intertwines with the ambition of being able to simulate, on a small scale, the complexity of the real world, which allows for many reflections on architecture and on sustainability. The depth and rigour of the research can be seen in the case studies, thoroughly explained thanks to a precise organisation of the contents, where for example the reasons for their failures are enumerated and the key words are underscored, also with the help of sensational analytical diagrams, created together with Temitope Olujobi.

The Architecture of Closed Worlds. Or, What is the Power of Shit? Lydia Kallipoliti Lars Müller Publishers, 2018 pp. 300, € 35

28 ABITARE 584


DIFFERENZE DI POTENZIALE POTENTIAL DIFFERENCES In questa raccolta delle lezioni tenute da Pierantonio Val all’Università di Paris Val de Seine traspare una profonda riflessione maturata attraverso la sua esperienza sulla disciplina del progetto. La lettura scivola con passione in continua alternanza di potenziale tra polarità note ma accostate con colta sensibilità: il nuovo, l’antico e il passato prossimo; topos, typos e tettonica; progetto, costruzione, manutenzione, ricostruzione. Sullo sfondo due città considerate maestre: Venezia e Parigi. (Cecilia Bolognesi)

MATERIALS

PER UN PIANETA SENZA RIFIUTI

A PLANET WITHOUT GARBAGE

Perché continuiamo a produrre vorticosamente oggetti che in poco tempo diventano rifiuti? In questo saggio agile ma denso i due autori analizzano l’attuale logica dei consumi con le sue ricadute nefaste per il pianeta, e propongono delle soluzioni. Rau e Oberhuber vedono il principale punto debole del sistema nel fatto che oggi i produttori tendono a privatizzare i guadagni e a socializzare i rischi, usando l’ambiente come un “campo da gioco”. I dati non mancano nel libro, e alcuni sono spaventosi. Ma fa riflettere anche il capitolo dedicato alla Terra come “sistema chiuso”, da cui emerge come elemento preoccupante la disinvoltura con cui bruciamo oggetti e componenti creati a partire da materie prime “finite”. Gli autori tratteggiano la necessità di un nuovo sistema in cui chi produce sia responsabile dell’intero ciclo di vita del prodotto, e in cui la vendita di servizi sostituisca progressivamente quella dei prodotti. E insistono sul concetto di “diritti dei materiali” e sull’importanza del riciclo. A questo proposito c’è una notizia rincuorante per noi italiani: l’Italia ricicla ben il 76,9% della quantità totale di rifiuti, contro una media europea del 36%. (Sa.B) Why do we keep on churning out huge quantities of products that in next to no time become trash? In this very readable yet profound essay, the two authors analyse today’s consumer logic and the dire consequences it is having on the planet, and comes up with some solutions. Rau and Oberhuber are convinced that the real weakness of the current system is the fact that today’s manufacturers tend to privatise earnings and socialise the risks, using the environment as a “playground”. Plenty of statistics are provided, and some are shocking. The chapter on the Earth as a “closed system” also gives pause for thought. Here, worryingly, it emerges that we burn objects and components created from “finite” raw materials. The authors outline the need for a new system in which manufacturers are made to be responsible for the entire life cycle of their products, with sales of services taking the place of product sales. They insist on the concept of the “rights of materials” and recycling. In this regard the book has one heartening piece of news for us Italians: Italy recycles a good 76.9% of the total waste it generates, as against a European average of 36%.

Material Matters L’importanza della materia - Un’alternativa al sovrasfruttamento Thomas Rau, Sabine Oberhuber Edizioni Ambiente pp. 215, € 22

The book collects the lectures given by Pierantonio Val at the University of Paris Val de Seine, a deep reflection gained through his experience in the discipline of designing buildings. The text passionately slips between known polarities that continually vary the potential, but are paired with cultured sensitivity: the new, the old and the soon-to-be past; topos, typos and tectonics; design, building, construction, maintenance, reconstruction. In the background are two cities considered teachers: Venice and Paris. Lezioni parigine d’architettura – Leçons Parisiennes d’Architecture Pierantonio Val Incipit Editore, 2018 pp. 162, € 22

LA VITA DI GEHRY GEHRY’S LIFE La prima biografia autorizzata di Frank Gehry è la storia di un uomo con le sue gioie e i suoi dolori, con le sue certezze ma anche con i suoi timori e le sue ansie. Sicuramente un uomo libero. Il volume non cambierà l’opinione di chi nelle opere di Gehry vede un “brand”, ma certamente è uno strumento per riflettere sulla strategia progettuale che ne muove le idee, apparentemente irrazionali, in realtà motivate dalla volontà di rispondere a un preciso modello funzionale e dal desiderio di entusiasmare le persone. (Francesca Oddo) The first authorised biography of Frank Gehry is the story of a man and his joys and his pains, his certainties but also with his fears and anxieties. Certainly a free man. The volume won’t necessarily change the mind of those who in Gehry’s designs often sees a “brand”. However, it is certainly a valid tool for reflecting upon the design strategy behind his only seemingly irrational ideas, which are actually motivated both by the determination to respond to a particular functional model, and by the wish to excite people. Building Art Vita e opere di Frank Gehry Paul Goldberger Traduzione a cura di Matteo Zambelli Safarà Editore, 2018 pp. 496, € 35

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UN TETTO PER TUTTI

A SHED FOR EVERYBODY a rchitettura

Un’immagine notturna del nuovo centro culturale The Shed firmato da Diller Scofidio + Renfro a Manhattan, qui visto dalla 30ma strada. An evening view of The Shed cultural facility designed by Diller Scofidio+ Renfro in Manhattan, here seen from the 30th Street.

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| Inaugurato in aprile accanto al parco soprelevato dell’High Line, l’attesissimo grande centro multifunzionale firmato da DILLER SCOFIDIO + RENFRO restituisce cultura a un quartiere che negli ultimi anni ha visto proliferare le proprietà immobiliari private / Launched in April on the edge of the High Line, the huge facility designed by Diller Scofidio + Renfro returns culture to a neighborhood where inflationary private property exploded in the past years

txt Stephen Zacks photos Iwan Baan

UNA VERA TEMPESTA DI RIMOSTRANZE STA PER ABBATTERSI SU HUDSON YARDS, il mega progetto di sviluppo urbano da 25 miliardi nel West Side di Manhattan, che minaccia di sommergere in un mare di polemiche il tanto atteso complesso culturale progettato da Diller Scofidio + Renfro in collaborazione con Rockwell Group. Inaugurato all’inizio di aprile accanto alla High Line, lo Shed è un polo artistico multidisciplinare metallico e argenteo alto otto piani, 18.500 metri quadrati avvolti da un involucro semovente di acciaio e plastica semi trasparente che può distendersi in cinque minuti fino raddoppiare la superficie calpestabile della struttura con grande efficacia. Concepito come centro per collaborazioni artistiche interdisciplinari, l’edificio e il suo guscio dispiegabile sono in grado di ospitare mostre di pittura, scultura e media digitali, grandiose performance multimediali di danza, musica e teatro, e soprattutto mescolanze di quanto sopra. Questo frutto dell’ingegno di Liz Diller, socia fondatrice di DS+R – gli architetti della High Line e del Broad Museum a Los Angeles – e David Rockwell di Rockwell Group, famoso per i suoi progetti spettacolari e pluripremiati di spazi teatrali, ristoranti e alberghi, lo Shed nasce grazie al cambio di destinazione d’uso deciso nel 2005 dalla città di New York per la riqualificazione dello A STORM OF GRIEVANCES HAS BEEN GATHERING AROUND HUDSON YARDS, the $25 billion mega-development on the West Side of Manhattan, threatening to engulf the much-anticipated cultural facility designed by Diller Scofidio + Renfro in collaboration with Rockwell Group in controversy. Launched in early April on the edge of the High Line, the Shed is a metallic silvery eight-story, 18,500 square-meter, multidisciplinary arts venue sheathed in a rolling steel-and-translucent plastic shell that unfurls in five minutes to effectively double the footprint of the venue. Conceived as a center for interdisciplinary artistic collaboration, the building and its deployable shell have the capacity to host exhibitions of painting, sculpture, and digital media, large-scale multimedia performances of dance, music, and theatre, and, especially, amalgams of all of the above. If it manages to captivate a public beyond the billionaires that funded it, the Shed could be the saving grace of a massive real estate development that has been harshly criticized – perhaps exaggeratedly – as a gated community for the rich. The brainchild of Liz Diller, founding partner of DS+R, architects of the High Line and the Broad Museum in Los Angeles, and David Rockwell of Rockwell Group, renowned for his spectacular, award-winning designs for theatrical spaces, restaurants, and hotels, the Shed emerged from New York 32 ABITARE 584


La struttura traslucida su ruote in pochi minuti consente di raddoppiare la superficie dell’edificio, qui visto dalla pedonale soprelevata High Line. The rolling translucent plastic shell unfurls in five minutes to double the footprint of the venue, here seen from the High Line.

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1. High Line 2. Hudson Yards Lobby 3. Gallery 4. Plaza 5. Storage & Services 6. Stage 7. Stage

0

12’

SIXTH-LEVEL PLAN

0

Project The Shed Architects Diller Scofidio + Renfro, Lead Architect Collaborating Architects Rockwell Group Structural Engineers Thornton Tomasetti Lighting Consultant Tillotson Design Associates Acoustics / Audio / Visual Akustiks Energy Modeling Vidaris Contractor Sciame Construction, LLC Timeline 2008-2019 Budget $404 Million (Construction Hard Costs) Location New York

12’

Pagina accanto, la performance di Steve McQueen nello spazio McCourt, visto dal Griffith Theatre al Level 6. Facing page, the Steve McQueen performance in the McCourt plaza, seen from Level 6 Griffith Theatre.

SECOND-LEVEL PLAN

LEVEL 8 TISCH SKYLIGHTS

LEVEL 6 GRIFFIN THEATER

THE McCOURT

LEVEL 4 GALLERY

LEVEL 2 GALLERY

LONGITUDINAL SECTION 34 ABITARE 584

0

10

50 ft


TIMOTHY SCHENCK

«NEW YORK HA OGNI TIPO DI META CULTURALE, MANCAVA SOLO UN LUOGO CAPACE DI ACCOGLIERE IN SÉ TUTTE LE ARTI», DICE LIZ DILLER «WE STARTED TO IMAGINE, WHAT DOES NEW YORK NEED THAT IT DOESN’T HAVE?», LIZ DILLER SAYS. «THERE ARE MANY CULTURAL ENTITIES LIKE MUSEUMS, GALLERIES AND THEATRES. BUT WHAT NEW YORK DIDN’T HAVE IS ONE PLACE FOR ALL THE ARTS TO BE UNDER ONE ROOF»

scalo ferroviario del West Side. Il progetto richiedeva la costruzione di una piattaforma sopra lo scalo di Long Island al costo di circa due miliardi di dollari, quindi la presentazione di un piano di sviluppo attuabile e il capitale per realizzarlo. La città imponeva che, come parte della valorizzazione di questo sito di 100 mila metri quadrati, chi avesse vinto l’appalto ne avrebbe dovuto destinare 1.950 a una non meglio definita struttura culturale, senza avere in mente alcun tipo di istituzione in particolare. Quando, nel 2008, una società immobiliare si aggiudicò i diritti edificatori, Diller e Rockwell decisero di collaborare in risposta alla richiesta da parte della città di proposte per la realizzazione di un complesso dedicato alla cultura. «Abbiamo iniziato col chiederci di cosa avesse bisogno New York che già non ci fosse», spiega Liz Diller. «Esistono già moltissime entità culturali dedicate alle arti visive, come gallerie e musei, e molte che soddisfano le necessità delle arti performative, come teatri e centri a esse riservati. Ma quello che manca a New York è un unico luogo deputato a tutte le arti, sotto uno stesso tetto». In quel momento il centro culturale era più che altro un’idea: non era stato stanziato alcun fondo per finanziarlo e all’epoca il mercato immobiliare statunitense era appena crollato, insieme al mercato dei titoli garantiti da crediti ipotecari. Il primo costruttore si ritirò dall’accordo di leasing da un mi-

City’s 2005 rezoning of the West Side rail yards for redevelopment. The project involved building a deck over the Long Island rail yards at a cost of around $2 billion, then coming up with a feasible development plan along with capital to realize it. As a part of the development, the city mandated that the winning bidder would be required to allocate 1,950 square meters of the 100,000 square-meter site for an indeterminate cultural facility, with no particular institution in mind. At the time, a sort of formulaic assumption prevailed among planners that any cultural institution would constitute a public benefit balancing the extraordinary scale of development anticipated on the site. After a real estate firm won the development rights in 2008, Diller and Rockwell decided to collaborate on a response to the city’s request for proposals for a culture facility. “We started to imagine, what does New York need that it doesn’t have?” Diller said. “There are many, many cultural entities that serve the visual arts, like galleries and museums, many that serve the performing arts – theatres, performing arts centers. But what New York doesn’t have is one place for all the arts to be under one roof.” The project was more notional at this point: The U.S. housing market had just crashed, dragged underwater by the mortgage-backed securities crisis, and the developer pulled out of its $1 billion lease agreement with the city. Soon the Related Companies took over the lease, but no money had 584 ABITARE 35


ALLO STANZIAMENTO PUBBLICO INIZIALE SI SONO AGGIUNTI CONTRIBUTI DI FONDAZIONE BLOOMBERG, JONATHAN E LIZZIE TISCH E FRANK MCCOURT JR THE INITIAL PUBLIC FUNDING WAS LATER ADDED TO THROUGH CONTRIBUTIONS FROM THE BLOOMBERG FOUNDATION, JONATHAN AND LIZZIE TISCH AND FRANK H. MCCOURT JR

liardo di dollari per Hudson Yards e venne rimpiazzato da Related Companies. «L’idea suscitava grande entusiasmo – racconta Diller – ma a quel punto il concetto era: “Perché non lo realizzate e vediamo che succede?”». Il progetto era tenuto in vita da una donazione del National Endowment of the Arts e nel 2013, prima che Bloomberg terminasse il suo mandato, la città stanziò 50 milioni di dollari, poi aumentati a 75. Lo Shed è composto da tre elementi base. Il Bloomberg Building è lo spazio coperto principale, in cui trovano posto due gallerie aperte e prive di colonne con 2.430 metri quadrati di spazio espositivo e un flessibile teatro da 500 posti, che può essere configurato in diversi teatri più piccoli. Chiamato come il sindaco Mike Bloomberg, la cui amministrazione promosse il piano di sviluppo e la cui Fondazione donò 75 milioni di dollari al progetto, è racchiuso da pareti di vetro su tre lati, mentre il quarto si inserisce nella base di 15 Hudson Yards, un grattacielo residenziale di 88 piani e 285 unità con 107 appartamenti ad affitti accessibili, sempre disegnato da DS+R e Rockwell in un progetto insolitamente commerciale per DS+R. Ma occupandosi della progettazione di entrambi, gli architetti hanno potuto integrare tra loro le meccaniche dei due edifici, inserendo gli uffici e i locali di servizio all’interno del palazzo e liberando così spazio ex36 ABITARE 584

been allocated to fund the cultural center. “There was an enthusiasm about this idea,” Diller said, “But at that point it was like, ‘Why don’t you develop it and we’ll see what happens.’” Kept alive by a grant from the National Endowment of the Arts, in 2013, the city finally allocated $50 million to the project just before Bloomberg left office, which later increased to $75 million. The design of the Shed is comprised of three elements. The Bloomberg Building is the main indoor space, containing two column-free, open galleries with 2,430 square meters of exhibition space and a flexible 500-seat theatre that can be configured into multiple smaller theatres. Named after former Mayor Mike Bloomberg, whose administration planned the development and whose foundation donated an additional $75 million to the project, it’s enclosed in glass walls on three sides, with the other side nested in the base of 15 Hudson Yards, an 88-story, 285-unit residential condo tower with 107 affordable rental apartments. Also designed by DS+R and Rockwell, the tower is an unusually commercial project for DS+R. By accepting the commission alongside the cultural center, they were able to combine the buildings’ mechanicals and insert back-of-house functions into its lower levels, freeing up extra space for programming within the Shed. The top-floor of the Bloomberg Building contains a 2,895 sqm


L’edificio visto dalla High Line. Pagina accanto, un’immagine della performance visual-musicale Reich Richter Pärt che si è tenuta alla Level 2 Gallery il 6 aprile scorso. View of the facility from the High Line. Opposite page, Reich Richter Pärt immersive performance premiered April 6th on The Shed’s Level 2 Gallery.

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A sinistra, l’installazione immersiva Reich Richter Pärt. Sotto, un’immagine della performance Soundtrack of America. Left, Reich Richter Pärt immersive installation. Below, performance view of Soundtrack of America.

IL PROGRAMMA INAUGURALE INCLUDE NOMI DI GRANDI STAR, DA BJORK A STEVE MCQUEEN THE INAUGURAL PROGRAM INCLUDES WORKS AND PERFORMANCES BY GREAT STARS, FROM BJORK TO STEVE MCQUEEN

tra per la programmazione dello Shed. «Abbiamo potuto progettarli come un insieme», racconta Diller. Infine c’è il McCourt, un guscio d’acciaio su ruote avvolto in una membrana di Etfe (un polimero fluorato) simile a un cuscino. Il McCourt poggia su ruote a doppio binario realizzate come nelle gru a portale; un sistema a pignone e cremagliera sul tetto fa muovere la struttura avanti e indietro. All’interno, il soffitto del palcoscenico alla sommità è dotato di ogni tipo di attrezzatura di sollevamento, illuminazione, gru industriale e sistema di schermatura per poter appendere qualsiasi cosa dall’alto e illuminare il palcoscenico, per esibizioni di fronte a 1.200 spettatori seduti e più di 2.000 in piedi. Il McCourt prende il nome da un terzo donatore miliardario, l’investitore immobiliare Frank McCourt Jr. In definitiva l’obiettivo del progetto è offrire la massima flessibilità e spazi riconfigurabili, insieme a dotazioni tecniche aperte e predisposte anche al modo in cui gli artisti realizzeranno le loro opere in un futuro lontano. «L’idea era creare un’infrastruttura aperta, perché non sappiamo come sarà l’arte né quello che gli artisti faranno tra dieci, venti, trent’anni», conclude Diller. ○ 38 ABITARE 584

event space with room for rehearsals and an area dedicated for artist development. It’s named the Tisch Skylights and Lab after two more billionaires: The real estate investors Jonathan and Lizzie Tisch put $27.5 million toward the project. The lower levels of the building have roll-out seating pointed toward the adjacent courtyard beyond the glass facade: That’s where a rolling steel shell wrapped in a pillow-like ETFE membrane deploys to offer a facility for large-scale spectacles. Named the McCourt – after a third billionaire donor, the real estate investor Frank McCourt Jr., who gave another $45 million – it rolls back and forth on four single-axle and two double-axle wheels modeled after the technology used for shipping gantries: A rack-and-pinion drive on the roof pushes and pulls the structure. Inside, a fly loft above is decked out with every manner of rigging, lighting, industrial crane, and shading system to hang props and light the stage for performances. Altogether the Shed can accommodate up to 1,200 audience members seated and more than 2,000 standing. “The idea really was to make an architecture of infrastructure because we don’t know what art is going to look like, we don’t know what artists are going to be doing in 10, 20, 30 years,” said Diller. ○



i nterni

GEOMETRIA OBLIQUA OBLIQUE GEOMETRY

| Svettante eppure invisibile,

il sopralzo ideato da WORK ARCHITECTURE COMPANY in un palazzo storico di Tribeca – a New York – regala trasparenze, triple altezze e viste trasversali sulla città. Nel pieno rispetto di un rigoroso vincolo conservativo / Towering and yet invisible, the penthouse designed by WORK Architecture Company on top of a historic building in Tribeca – New York – offers transparencies, triple heights and views across the city. While fully respecting a strict preservation order txt Michele Calzavara photos Bruce Damonte

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584 ABITARE 41


L’EDIFICIO RISALE AL 1857 E PRESENTA UNA DELLE PIÙ VECCHIE FACCIATE DI GHISA CONSERVATE A MANHATTAN THE BUILDING, WHICH DATES FROM 1857, HAS ONE OF THE OLDEST SURVIVING CAST-IRON FAÇADES IN NEW YORK

SECTION

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Project The Stealth Building Architects WORK Architecture Company Dan Wood, Amale Andraos (principals) Project team Sam Dufaux (associate principal) Karl Landsteiner Chris Oliver, Maggie Tsang Timo Otto, Patrick Daurio Mechanical/Electrical Engineer Plus Group Consulting Engineering

Structural engineers Robert Silman Associates Lighting Designers Tillotson Design Associates Restoration Architects CTS Group Landscape architects Town and Gardens Client Knightsbridge Properties Timeline 2011-2016 Floor area 1300 sqm Location Tribeca, New York


FURTIVO, OCCULTO, PERSINO SURRETTIZIO. Si può definire così il nuovo sopralzo di uno storico edificio del Tribeca South Historic District, a Manhattan. Lo Stealth Building è uno stretto immobile di cinque piani fuori terra, nel cuore del cosiddetto “triangolo sotto Canal Street”, e fa parte di un tessuto urbano che vide una fioritura di palazzi in stile “italianizzato”, ampiamente adottati nel processo di riqualificazione commerciale dell’area a metà del XIX secolo e modellati sull’adattamento inglese dei palazzi rinascimentali italiani resi popolari in Inghilterra da Sir Charles Barry. L’edificio risale al 1857 e, assieme all’adiacente e coevo Cary Building, presenta una delle più vecchie facciate di ghisa tuttora conservate a New York. Tutelato dalla New York City Landmarks Commission, il suo restauro e la sua conversione residenziale hanno dovuto rispettare precisi vincoli conservativi, tra cui la completa invisibilità dalla strada di qualsiasi modifica alla sua sagoma, incastonata nella cortina edilizia FURTIVE, CONCEALED, EVEN SURREPTITIOUS. These are the words that could be used to describe the new penthouse of a historic building in the Tribeca South Historic District, Manhattan. The Stealth Building is a narrow structure with five storeys above ground in the heart of the so-called “triangle below Canal Street”, and belongs to a part of the city that saw a flowering of buildings in an “Italianate” style, widely adopted in the process of commercial regeneration of the area in the mid-19th century and modelled on the adaptation of Italian Renaissance palazzi made popular in Britain by Sir Charles Barry. The building dates from 1857 and, together with the adjacent and contemporary Cary Building, has one of the oldest surviving cast-iron façades in New York. Protected by the New York City Landmarks Commission, its restoration and conversion for residential used have had to respect precise conservational restrictions, including the complete invisibility to passers-by of any modification of its outline, set in the screen of buildings along Reade Street.

UP

SEVENTH-FLOOR PLAN

UP

DN

UP

SIXTH-FLOOR PLAN

UP

FIFTH-FLOOR PLAN

1. Bedroom 2. Bathroom 3. Walk-in closet 4. Living room 5. Outdoor deck 6. Outdoor hot tub 7. Dining and living room 8. Kitchen

Il nuovo volume, invisibile dalla strada, ospita un attico su tre livelli che si sviluppa anche nel sottotetto e al piano sottostante. The new volume, invisible from the street, contains a three-levels penthouse that also extends into the loft and the floor below.

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UN ANGOLO LETTURA E UN ORTO DOMESTICO SONO RICAVATI SOPRA LA CUCINA ABOVE THE KITCHEN UNIT, A READING CORNER AND A DOMESTIC HERB GARDEN

di Reade Street. Il che sarebbe stato materia di più ordinaria amministrazione se non fosse che l’originaria compattezza edilizia circostante è venuta meno, negli anni 1952-53, con un basso edificio commerciale di due piani che fronteggia lo Stealth Building e ne rende visibile il tetto a isolati di distanza. È dunque da quella distanza che è stato studiato il nuovo volume in copertura, opera di WORK Architecture Company. In base a una strategia ottica: tracciare un cono visivo dal punto di visibilità più remoto e intercettare le emergenze che disegnano i margini superiori delle facciate – i frontoni del Cary Building e dello stesso Stealth Building e la paratia di un ascensore non più utilizzato – per proiettare un’ombra virtuale da cui ricavare un’impronta volumetrica nascosta e in essa includere l’addizione prevista. Il risultato è una geometria obliqua, opportunamente arretrata dal filo di facciata con un taglio netto che crea un piccolo terrazzo (con idromassaggio nel volume del vecchio ascensore) e dal profilo tendenziosamente archetipico come una schiera di tetti a capanna deformati. Sotto questa nuova e “invisibile” aggiunta, gli spazi interni possono dispiegarsi in libertà rispetto a qualsiasi canone. Così ai piani superiori un attico su più livelli risente direttamente delle inclinazioni del suo involucro, con una secca scala di ferro e rete metallica che taglia in diagonale lo spazio connettendone in modo aperto e dinamico le diverse parti, esaltate da doppie e triple altezze e attraversate da parte a parte dalla luce e dalle viste sulla città. Ma anche gli appartamenti ai piani inferiori, in sé costretti a una logica più scatolare, 46 ABITARE 584


A sinistra, la cucina e la zona pranzo dell’attico. Sotto, il soggiorno. Nella pagina accanto, il blocco cucina-bagni di uno degli appartamenti. Left, the kitchen and the dining room of the loft. Below, the living room. Facing page, the kitchen-bathroom unit of one of the apartments.

Which would have been a fairly run-of-the-mill problem if it were not for the fact that the original cohesion of the surrounding fabric had been broken down, in the years 1952-53, by a low, two-storey commercial building constructed opposite the Stealth Building that makes its roof visible from blocks away. So it is from that distance that the new volume on the roof, designed by WORK Architecture Company, has been studied. On the basis of an optical strategy: tracing a visual cone from the furthest point from which the roof is visible and determining the elements that outline the upper margins of the façades – the pediments of the Cary Building and the Stealth Building and the bulkhead of a lift that is no longer in use – in order to project a virtual shadow within which any structure will remain hidden and include in it the planned addition. The result is an oblique geometry, set far enough back from the line of the façade to create a small terrace (with a hot tub located in the volume of the old lift) and an archetypal profile resembling an array of deformed shed roofs. Under this new and “invisible” addition, the internal spaces could be arranged free from any restrictions. Thus on the upper floors a split-level loft is directly influenced by the inclinations of its shell, with a staircase of iron and metal mesh that makes a sharp diagonal cut through the space, connecting in an open and dynamic way the different parts, enhanced by double and triple heights and traversed from side to side by natural light and by views of the city. But the apartments on the lower floors, constrained by a more boxlike logic, find a “third space” thanks to a lowered section inserted 584 ABITARE 47


IL SOPRALZO CON TERRAZZA OSPITA LA ZONA GIORNO DELL’ATTICO THE LIVING AREA OF THE LOFT HAS BEEN LOCATED ON THE ADDED STOREY. THE BEDROOMS ARE ON THE LEVEL BELOW

trovano un “terzo spazio” grazie a un nucleo ribassato inserito tra camere da letto e spazi abitativi che ingloba cucina e servizi, poi diventa soppalco con futon e angolo lettura, e infine regala un orto domestico e una mini-serra di felci irrigate dal vapore acqueo della doccia sottostante. Un piccolo dispositivo organico multifunzione che dosa l’artificio della natura (anticipato nella lobby d’ingresso all’edificio da una tessellata parete verde) con spazi, volumi e posture inattese. Tutto ciò, ed è il sale del progetto, sotto i vincoli visivi di una “preservation” storica brillantemente risolta: la quale si compie, sulla facciata ridipinta di color carbone, con il ripristino dei perduti capitelli corinzi di cui l’artista Michael Hansmeyer rigenera con uno script digitale la crescita floreale. ○ between bedrooms and living spaces that incorporates kitchen and services, then becomes a sleeping loft with futon and reading corner and finally a domestic herb garden and a mini-greenhouse of ferns watered by the steam that collects on the glass walls of the shower underneath. A small multifunctional organic system that balances artifice and nature (something anticipated in the lobby of the building by a tessellated green wall) with unexpected spaces, volumes and positions. All this, and it is the essence of the project, in compliance with the visual constraints of a historical preservation order that have been brilliantly handled: concluding, on the façade repainted in a coal black color, with the restoration of the lost Corinthian capitals whose floral elements have been regenerated by the artist Michael Hansmeyer with a computer script. ○

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Sul terrazzo, nel volume di un ascensore dismesso è stato ricavato un idromassaggio. The living room in the loft faces onto a terrace, where a hot tub has been inserted into the volume of a disused lift.

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a rchitettura

QUANDO LA CASA È UN ICEBERG

WHEN A HOUSE IS AN ICEBERG | Nel centro di Londra, dove la normativa impedisce gli aumenti di cubatura fuori terra, si moltiplicano gli ampliamenti sotterranei. Ne è un esempio questa suggestiva “pagoda” di Notting Hill, sotto la quale si sviluppa una beauty farm privata, con spa e piscina. Opera di GIANNI BOTSFORD ARCHITECTS / In the centre of London, where rules and regulations won’t allow an increase in building above ground, there has been increase in underground extensions. For example, there is this interesting “pagoda” in Notting Hill, under which there is a private beauty farm, with a spa and swimming pool. This work is by Gianni Botsford Architects txt Herbert Wright photos Edmund Sumner

CHIUNQUE VISITI LONDRA non può fare a meno di notare la selva di nuove torri residenziali in costruzione, ma è in atto anche un altro boom edilizio al servizio dell’élite globale, invisibile perché sotterraneo. I vincoli urbanistici in vigore, soprattutto nei quartieri storici e più chic, limitano o vietano severamente l’ampliamento di una casa in altezza e quindi l’unico modo per espandersi è scavare verso il basso. Nel 2017 sono state presentate 2.012 domande di licenza edilizia riguardanti seminterrati nel centro di Londra, leggermente meno rispetto a un picco pre-Brexit ma comunque un numero incredibile. Dove c’è più spazio sottoterra che in superficie, è nata infatti una nuova tipologia di abitazione: la “casa ad iceberg”. L’etichetta è applicabile alla nuova House in the Garden progettata dallo studio londinese Gianni BotANY VISITOR TO LONDON can see forests of new residential towers under construction, but there is also another building boom serving the global elite. This expansion is invisible, because it is underground. Planning restrictions, especially in posh, historic neighbourhoods, severely constrain or forbid house extensions above ground, so the only way to expand is to dig down. In 2017, there were 2,012 central London basement planning applications - slightly down from a pre-Brexit peak, but still an incredible number. A new typology, the “iceberg home”, has arisen where there is more space below ground than above. The label could apply to the new House in the Garden, designed by London-based Gianni Botsford Architects in Notting Hill in 2018 - but this is far from be584 ABITARE 51


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IL NUOVO VOLUME PRENDE IL POSTO DI UN BUNGALOW ANNI 60 CHE SORGEVA IN GIARDINO THIS GARDEN SITE PROJECT IS UNUSUAL BECAUSE IT DOES NOT EXTEND AN EXISTING HOUSE DOWNWARDS BUT REPLACES A 1960 BUNGALOW

sford Architects a Notting Hill nel 2018, che però è ben lungi dall’essere un normale «ampliamento del seminterrato”. I progetti residenziali sotterranei sono un tema controverso. Il disagio causato dal cantiere può dare origine a una decisa opposizione: il chitarrista e astrofisico Brian May dice che hanno trasformato la sua Kensington street in un “inferno”. La stampa ha parlato molto del progetto di Owal Architects per una piscina e una palestra nel piano interrato della casa di Kensington di Robbie Williams, dalla quale il musicista è in gran parte assente. Il progetto è stato finalmente approvato nel 2018, dopo cinque anni di battaglie con il vicino – la leggenda del rock Jimmy Page – che temeva che i lavori di costruzione avrebbero avuto un effetto “catastrofico” sui de-

Il padiglione dà accesso alla zona interrata e ha un tetto scultoreo che culmina con un lucernario, con struttura di abete rosso rivestita di rame. The glass pavilion leading to the htpogeous extension has an extraordinary sculptural roof, built with spruce timber and clad in copper, that curves up like a tent into a skylight.

ing a normal “basement extension”. Plans for subterranean residential projects are often controversial. The disruption of construction can create vocal opposition — guitarist and astrophysicist Brian May says they turned his Kensington street into “a living hell”. Musician Robbie Williams’ planned basement swimming pool and gym by Owal Architects, at the Kensington house he’s largely absent from, has been a major media story. These plans were finally approved in 2018 after a five year battle with neighbouring rock legend Jimmy Page, who feared that construction would have a “catastrophic” effect on the delicate interiors of his exquisite listed Victorian Gothic house. But Williams’ extension is modest compared to others. A project by UrbanistArchitecture, for example, extruded a 584 ABITARE 53


LA LUCE NATURALE È DIFFUSA DA UN LUCERNARIO DI OTTO METRI INSERITO NEL PATIO THE CHALLENGE TO BRING LIGH UNDERGROUND HAS BEEN SOLVED WITH AN 8 METERS SKYLIGHT SET IN THE PATIO ABOVE

Project House in the Garden Architects Gianni Botsford Architects Project team Gianni Botsford (principal), Paulo Martinho (Project Architect), Kate Darby James Eagle, Hiroshi Takeyama, Anahi Copponex Structural Engineers Built Landscape Architects Todd Longstaffe-Gowan Lighting Designers Isometrix Contractor New Wave (London) Basement structure Abbey Pynford, UK Glulam roof structure Züblin Timber, Germany/Tischlerei Lobis, Italy Copper roofing Roles Broderick, UK/KME Specialist metalwork and staircases SteelOne srl, Italy Marble supply and bespoke sanitaryware Sitem, Italy Timber flooring and panelling Dinesin, Denmark Timeline 2014-2018 Floor Area 253 sqm Location London

SECTION

1. Garden 2. Bathroom 3. Lightwell 4. Pool 5. Steam room 6. Yoga

licati interni della sua splendida residenza gotica vittoriana, considerata patrimonio storico. Eppure, l’estensione voluta da Williams è modesta rispetto ad altre. Un progetto di UrbanistArchitecture, per esempio, ha estruso una casa di quattro piani ad Hampstead verso il basso di due livelli, in cui però trovavano posto anche due piscine, un campo da tennis e una pista da bowling sotto il giardino. Anche la House in the Garden scende di due piani, ma ce ne sono altre che si spingono ancora più in profondità: negli anni 2008-17 sono stati approvati oltre 100 progetti di ampliamento di un seminterrato che prevedevano tre o più livelli. Circa quattro quinti di queste estensioni sono di un solo piano, ma possono comunque avvicinarsi allo status di iceberg. In un esempio dallo stile discreto, completato nel 2018 dall’architetto Claridge, una casa a due piani di Chelsea è stata ampliata da 238 a 559 metri quadrati. Vi trovano posto un cinema, un soggiorno e una palestra sotterranei. Uno dei problemi da affrontare in questi tipi di intervento è come portare la luce nel sottosuolo e la soluzione di Claridge è stata un lucernario di 8 metri inserito nel patio sovrastante. La House in the Garden di Botsford ottenne l’approvazione per la costruzione nel 2008, molto prima che le autorità locali vie54 ABITARE 584


Materiali come il rame, che riveste la cucina, il marmo di Carrara e l’abete Douglas creano un’atmosfera rarefatta, reattiva alla luce e all’ombra.

Copper used for the kitchen extends to detailing, and Carrara marble and Douglas fir create a sparse aesthetic which reacts to light and shadow.

four-storey house in Hampstead downwards by two storeys, but also included two swimming pools, a tennis court and a bowling alley under the garden. The House in the Garden also descends two storeys, but others go deeper — over 100 basement extensions with three or more levels were approved over 2008-17. About four-fifths of basement extensions are just one storey, but they can still approach iceberg status. A discreetly styled example, completed in 2018 by Claridge Architect, extended a two-storey Chelsea house from 238 sqm to 559 sqm. It includes a subterranean cinema, family room and gym. One of the challenges of basement extensions is to bring light underground, and Claridge’s solution was an 8m skylight set in the patio above. Botsford’s House in the Garden won planning approval in 2008, long before the local authority banned multi-storey basements in 2015. This tight garden site project is unusual because it does not extend an existing house downwards but replaces a 1960s bungalow. The new above-ground volume may as well be invisible — it hides so completely in the shadow of an adjacent 1840s villa that nothing is seen from the street at all. In a way, this is a shame, because it is a beautiful structure — a trapezoid glass pavilion beneath an extraordinary sculptural roof, built with spruce timber and clad in 584 ABITARE 55


LA FORMA DELL’EDIFICIO È STATA MODELLATA DIGITALMENTE PER RACCOGLIERE TUTTA LA (POCA) LUCE NATURALE DISPONIBILE THE WHOLE FORM OF THE BUILDING, ABOVE AND BELOW GROUND, WAS DIGITALLY MODELLED TO HARVEST ALL THE AVAILABLE NATURAL LIGHT

Sottoterra si trovano due camere da letto e i relativi bagni, più un minuscolo giardino incassato in un vano che prende luce dal cortile. Il secondo livello seminterrato ospita una piscina di 10 metri, sala yoga, bagno turco e galleria.

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Two bedrooms and bathrooms are one storey down, plus a small sunken garden box illuminated by a cour anglais on the east side. The second basement level hosts a 10 meters swimming pool, yoga room, steam room and gallery.


tassero i seminterrati a più piani nel 2015. Il progetto di questo giardino così compatto è singolare perché non estende verso il basso una casa preesistente, ma prende il posto di un bungalow risalente agli anni Sessanta. Il nuovo volume fuori terra potrebbe anche essere invisibile – si nasconde talmente bene nell’ombra della villa adiacente degli anni 1840 che dalla strada non si vede nulla. In un certo senso è un peccato, perché è una bella struttura: un padiglione trapezoidale di vetro sotto una straordinaria copertura simile a una scultura, costruita di legno di abete rosso e rivestita di rame, che si incurva come una tenda verso l’alto culminando in un lucernario. Il giardino si sviluppa su tre lati, a ovest con un patio accanto all’entrata. All’interno si trovano un ingresso e un soggiorno con cucina dalle superfici di rame. Sotto l’ingraticciatura di legno con la sua curvatura, altezza e luce, lo spazio ha un’atmosfera da cappella. Essendo circondato da edifici e senza illuminazione da sud, la luce è scarsa, quindi l’intera forma dell’edificio, sopra e sotto il livello del terreno, è stata modellata digitalmente per raccogliere tutta quella che c’è. Sottoterra si trovano due camere da letto e relativi bagni, più un minuscolo giardino incassato in un vano che prende luce da un cortile sul lato est. Il secondo livello seminterrato ospita una piscina di 10 metri, sala yoga, bagno turco e galleria. Il rame è usato anche nei dettagli di questi spazi, mentre il marmo di Carrara e l’abete di Douglas creano un’estetica rarefatta che reagisce alla luce e all’ombra. Straordinario come la luce naturale venga portata fino a otto metri di profondità tramite un pozzo di luce nell’ingresso. Molti seminterrati londinesi sono bunker per soddisfare l’ego di proprietari che si isolano dal mondo. La House in a Garden, invece, è un elegante esercizio tra spazio, materialità e luce che deriva la sua atmosfera dal verde e dalle barriere urbane sovrastanti. ○ copper, that curves up like a tent into a skylight. There is garden around three sides, the western side with a patio beside the entrance. Inside there is an entrance hall, and a living room with a copper kitchen. Below the timber latticework, with its curvature, height and light, the space has a chapel-like atmosphere. Surrounded by buildings and with no southern light at all, light is thin, so the whole form of the building, above and below ground, was digitally modelled to harvest what there is. Two bedrooms and bathrooms are one storey down, plus a small sunken garden box illuminated by a cour anglais on the east side. The second basement level hosts a 10m swimming pool, yoga room, steam room and gallery. Copper extends to detailing in these spaces, and Carrara marble and Douglas fir create a sparse aesthetic which reacts to light and shadow. Remarkably, natural light is brought down the full eight metres, via a lightwell at the entrance. Many London basements are bunkers to satisfy egos which isolate their owners from the world. By contrast, The House in a Garden is an elegant exercise in space, materiality and light that draws its atmosphere from the greenery and urban constraints above. ○ 584 ABITARE 57


i nterni

ATMOSFERE ATEMPORALI

TIMELESS ATMOSPHERES

| A Lisbona in una ex conceria ottocentesca lo studio AURORA ARQUITECTOS ha ricavato tre appartamenti che ripropongono il rigore astratto e geometrico dello stile pombalino. Facendolo “reagire” con i magnifici affreschi a soffitto / In Lisbon the Aurora Arquitectos studio has turned a former tannery dating from the 19th century into three flats that revive the abstract and geometric rigour of the Pombaline style. Getting it to “react” with the magnificent frescoed ceilings txt Laura Cardia photos do mal o menos

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DECORAZIONE SOBRIA, ELEMENTI ARCHITETTONICI UNIFORMI SOBERLY DECORATED SETTINGS, AND GREAT UNIFORMITY BETWEEN ARCHITECTURAL ELEMENTS

Durante i lavori di ristrutturazione sono stati rinvenuti e restaurati un affresco ottocentesco e alcuni soffitti novecenteschi stuccati e decorati. During the renovation work a 19th-century fresco and some 20th-century stuccoes and decorated ceilings were brought to light and restored.

FLOOR PLAN

1. Entrance 2. Kitchen 3. Living room 4. Bedroom 5. Bathroom 6. Walk-in closet

Project 3 Apartamentos Pombalinos Architects Aurora Arquitectos Project team Sérgio Antunes Sofia Reis Couto Pedro França Bruno Pereira Tânia Sousa Inês Forte Carolina Rocha Ivo Lapa Rui Baltazar

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Client Private individual Contractor Ecociaf Timeline 2013-2018 Floor area 314,5 sqm Location Lisbon

DOPO IL DEVASTANTE TERREMOTO DEL 1755, nel quartiere Baixa di Lisbona le misure antisismiche determinarono una scansione standardizzata degli spazi e delle aperture cui si accompagnò un sobrio stile neoclassico nelle facciate che prese il nome di “architettura pombalina”. Ne ha tenuto conto lo studio Aurora Arquitectos in questo progetto di ristrutturazione di un’ex conceria del quartiere, riletta in chiave contemporanea e trasformata in tre appartamenti. «La precedente attività era stata molto distruttiva, ma allo stesso tempo aveva lasciato ben leggibili le qualità spaziali, il ritmo delle finestre e la circolazione interna, senza corridoi», spiega l’architetto Sérgio Antunes. Ed è conservativa anche la linea tenuta dagli architetti in questa ristrutturazione: «Ci interessava riproporre in chiave contemporanea lo stile dell’epoca pombalina. Ambienti decorati sobriamente, rispetto per la distribuzione dei percorsi interni e grande uniformità tra elementi architettonici come finestre e porte». Le demolizioni sono state perciò minime. Nei tre appartamenti le stanze sono collegate tra di loro, come in un gioco di scatole cinesi: le porte svelano assi visuali, le sequenze di stanze creano ambienti ampi e quasi unitari, generando una circolazione fluida e non gerarchica. Ma basta chiudere la porta perché ogni spazio riacquisti una sua autonomia. Con un interior design sobrio ed essenziale si valorizzano gli elementi architettonici: i mobili fissi, realizzati su misura, e le porte, trasformate anche in elementi decorativi, ripropongono la scansioAFTER THE DEVASTATING EARTHQUAKE OF 1755, the measures of seismic design taken in the Baixa district of Lisbon resulted in a standardized modulation of spaces and openings accompanied by a sober neoclassical style on the façades that was given the name of “Pombaline architecture”. The Aurora Arquitectos practice has taken this into account in its project of renovation of a former tannery in the district, reinterpreted in a contemporary key and converted into three flats. “The building’s previous function had been highly destructive, but at the same time had left clearly visible its spatial qualities, the rhythm of the windows and the arrangement of the interior, with no corridors,” explains the architect Sérgio Antunes. And the line taken by the architects in this renovation is conservative too: “We were interested in proposing the style of the Pombaline era in a contemporary key. Soberly decorated settings, respect for the distribution of the internal routes and great uniformity between architectural elements like windows and doors.” So demolitions were kept to a minimum. In the three flats the rooms are linked together like a set of nested boxes: the doors reveal visual axes, the sequences of rooms create ample and almost unified spaces, generating a fluid and non-hierarchical circulation. Yet it suffices to close the door for each room to regain its independence. The architectural elements have been enhanced by a sober and essential interior design: the fixed pieces of furniture,


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ne modulare che caratterizza l’edificio. Gli arredi dalle linee contemporanee di Branca, brand del designer Marco Sousa Santos, punteggiano gli ampi spazi dalle pareti spoglie, come a ridurre al minimo i segni della presenza umana. Sono scelte stilistiche che contribuiscono a esaltare la luminosità naturale degli appartamenti, insieme ai pavimenti di legno di pino e ai colori chiari di mobili e pareti. Grazie all’assenza di corridoi la luce naturale infatti inonda anche le stanze più interne. «I colori tenui erano piuttosto comuni in epoca pombalina, noi li abbiamo appena modificati per ammorbidire la luce negli ambienti. Ne abbiamo scelto uno diverso per ogni appartamento, anche per dare loro maggiore riconoscibilità», aggiunge Antunes. A spezzare questo purismo delle forme e queste atmosfere atemporali ci sono le decorazioni di alcuni soffitti, che diventano inaspettati elementi di rottura. Nell’architettura pombalina erano costituiti da tavole di legno dipinte. Qui sono stati rinvenuti e accuratamente restaurati un pregiato affresco ottocentesco e alcuni soffitti novecenteschi stuccati e decorati, che ora sono lì a dimostrare la lunga e non sempre lineare storia dell’edificio. L’effetto genera meraviglia: il rigore geometrico inseguito dal progetto esalta coperture dalla forte valenza temporale, che sparigliano le carte. ○ made to measure, and the doors, turned into decorative elements as well, echo the modular rhythm that characterizes the building. Furniture with contemporary lines made by Branca, the brand of the designer Marco Sousa Santos, is dotted around the ample spaces with their bare walls, as if to reduce the signs of human presence to a minimum. These are stylistic choices that help to bring out the natural brightness of the flats, together with pinewood floors and the pale colours of the furniture and walls. Thanks to the absence of corridors, in fact, even the innermost rooms are flooded with natural light. “Delicate colours were fairly common in the Pombaline period. We have modified them slightly to soften the light in the settings. We have chosen a different one for each flat, partly in order to give them greater recognizability,” adds Antunes. The purity of these forms and these timeless atmospheres is shattered by the decorations of some of the ceilings, which become unexpected elements of rupture. In Pombaline architecture they were made of painted wooden panels. Here a fine 19th-century fresco and several 20th-century stuccoed and decorated ceilings have been uncovered and carefully restored, and now serve to demonstrate the long and not always straightforward history of the building. The effect produces a sense of wonder: the geometric rigour pursued by the project exalts decorations of a markedly historical value, which stir the whole thing up. ○

LE STANZE SONO COLLEGATE TRA LORO COME SCATOLE CINESI

THE ROOMS ARE LINKED TOGETHER LIKE A SET OF NESTED BOXES

I mobili fissi sono realizzati su misura, mentre il resto dell’arredo è firmato dal designer Marco Sousa Santos. The fittings were made to measure, while the rest of the furniture is the work of the designer Marco Sousa Santos.

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TORINO DALL’ALTO

TURIN FROM ABOVE 64 ABITARE 584


| Il centro storico dalle facciate barocche e i castelli che lo circondano. I parchi lungo il fiume, i quartieri

operai e le grandi fabbriche oggi trasformate in magneti culturali. Il reportage aereo di Michele D’Ottavio esalta la variegata bellezza della capitale sabauda. Sullo sfondo dell’arco alpino / The historic centre with its baroque façades and the castles that surround it. The parks along the river, the working-class districts and the big factories that have now been turned in cultural attractions. Michele D’Ottavio’s aerial reportage reveals the varied beauty of the Savoy capital. Against the backdrop of the Alps 584 ABITARE 65


torino

NEL NOVECENTO LA TUMULTUOSA ESPANSIONE URBANA DÀ ORIGINE AI PATTERN ORDINATI DELLE BORGATE OPERAIE THE SUBURBAN HOUSING ESTATES WITH THEIR NEAT PATTERNS ARE CREATED DURING TURIN’S TUMULTUOUS EXPANSION IN THE 20TH CENTURY 66 ABITARE 584


txt Laura Cardia photos Michele D’Ottavio

«TORINO È LA CITTÀ CON LA POSIZIONE NATURALE PIÙ BELLA DEL MONDO», sosteneva Le Corbusier. Per verificarlo e scoprire il notevole potenziale del capoluogo sabaudo si possono ammirare, in questi giorni, le foto aeree che Michele D’Ottavio ha scattato sorvolando la città con un biplano, a circa 300 metri d’altezza. Stampate in formato gigante ed esposte sotto i portici di piazza Palazzo di Città, le foto sono parte della più ampia mostra Vista dall’alto (include anche foto aeree di Torino dal 1930 a oggi) a cura dell’Urban Lab torinese, che con il suo lavoro di ricerca da anni aiuta i cittadini a scoprire le bellezze del territorio e a immaginare le sue possibili trasformazioni al di là degli schemi. «In volo mi sono accorto che la periferia di questa città è punteggiata di castelli», fa notare D’Ottavio, una condizione urbana insolita che a Torino potrebbe persino suggerire un ribaltamento del concetto di periferia. E in alcuni scatti, quelli che allargano la visuale includendo i dintorni, si apprezza la fortissima presenza naturale della cornice alpina e dei quattro fiumi che bagnano l’abitato. Torino risponde all’incanto scenografico con il rigoroso impianto ortogonale ben leggibile nelle foto, ereditato dall’antica colonia romana e confermato dagli ampliamenti dell’età barocca. Un’età cui corrispondono anche i codici architettonici che hanno

Il quartiere Terracorta di Collegno, uno dei principali sobborghi di Torino. In apertura, la zona di Porta Palazzo, in centro città. The Terracorta neighbourhood of Collegno, one of the major turinese suburbs. Previous pages, the Porta Palazzo central area.

“TURIN IS THE CITY WITH THE MOST BEAUTIFUL NATURAL LOCATION IN THE WORLD,” claimed Le Corbusier. As proof of this assertion and revelation of the considerable potential of the Savoy capital we have been presented, in these days, with the aerial photos that Michele D’Ottavio has taken flying over the city in a biplane, at an altitude of about 300 metres. Blown up to a gigantic scale and put on display under the porticos of Piazza Palazzo di Città, the photos are part of the more extensive exhibition Vista dall’alto (“Viewed from Above”). Including aerial photos of Turin taken between 1930 and the present day, this is curated by the Turinese Urban Lab, which for years has been using its research work to help the people of the city discover the beauties of their region and imagine possible out-of-the-box transformations. “In the air I realized that the outskirts of this city are dotted with castles,” says D’Ottavio, an unusual urban condition that in Turin might even suggest an overturning of the concept of periphery. And in some pictures, the ones in which the field of vision is broad enough to include the city’s environs, we can appreciate the powerful natural presence of the ring of the Alps and the four rivers that flow through the built-up area. Turin has responded to this enchanting setting with the rigorous orthogonal grid clearly discernible in the photos, inherited from the ancient Roman colony and reinforced by the expansions of the Baroque era. A period in which the architectural codes that have held sway in the city for centuries were also laid 584 ABITARE 67


Sotto, la ex residenza Savoia di Stupinigi, opera settecentesca di Filippo Juvarra. A destra, il quartiere operaio Falchera, situato a nord. Below, the former Savoia Royal residences of Stupinigi, 18th century complex designed by architect Filippo Juvarra. Right, the Falchera working-class district.

governato la città per secoli, stabiliti dai sovrani sabaudi per manifestare il proprio potere: la bellezza della capitale come propaganda politica. Le piazze monumentali e gli edifici ottocenteschi dalle tonalità sobrie hanno dato una forte identità architettonica e hanno forgiato il gusto estetico dei torinesi. Ma dietro le facciate omogenee si nascondono forme esuberanti e linee curve, dalla secentesca chiesa di San Lorenzo di Guarino Guarini alle atmosfere anni Settanta del Teatro Regio disegnato da Carlo Mollino. La meraviglia è il filo conduttore, la lezione del barocco arriva fino alla Mole Antonelliana, unica eccentricità ammessa per decenni nello skyline. I segni forti dell’architettura contemporanea sono all’esterno: i grattacieli di Renzo Piano e Massimiliano Fuksas, costretti al confronto con la Mole, e gli edifici di Torino 2006, tra le prime prove di apertura. I canoni estetici della città storica si perdono nelle borgate operaie inglobate durante la tumultuosa espansione, i cui pattern ordinati sono ben descritti nel reportage aereo in bianco e nero. E negli anonimi casermoni

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delle Vallette e di Mirafiori Sud, che hanno frastagliato il tradizionale isolato chiuso. Le foto raccontano anche di un tessuto urbano segnato dalla presenza delle grandi fabbriche nel tempo diventate “vuoti”, che la città sta trasformando in modo innovativo. Il primo di tutti gli Eataly nell’ex Carpano, il Museo Fico nell’ex Sicme, il polo di cultura, ricerca e food nelle Ogr, l’accoglienza in Edit (e presto arriverà il Manufacturing Technology Center all’ex Fiat Mirafiori). Interventi originali, nuovi luoghi d’attrazione in quartieri periferici da ripensare, realizzati parallelamente alle ristrutturazioni dei palazzi aulici del centro, diventati appartamenti e loft di lusso. Lungo la Dora, l’antico distretto siderurgico è stato trasformato dal paesaggista Peter Latz nel Parco Dora, uno dei primi parchi postindustriali italiani. Il verde, del resto, qui a Torino è uno dei collanti tra passato e futuro (sono 19 milioni i metri quadrati a parco e circa 300 i chilometri di strade alberate). Di tutto ciò sono protagonisti i fiumi, con le loro rive verdeggianti e le piste ciclabili: lungo il Sangone, nella periferia sud, nuovi


IN VOLO CI SI RENDE CONTO CHE LA PERIFERIA TORINESE È PUNTEGGIATA DI CASTELLI, UNA CONDIZIONE URBANA INSOLITA IN THE AIR YOU CAN REALIZE THAT THE OUSKIRTS OF THIS CITY ARE DOTTED WITH CASTLES, AN UNUSUAL URBAN CONDITION

down by its Savoy rulers as an expression of their power: the beauty of the capital as political propaganda. The monumental squares and the sober tones of the 19th-century buildings have given the place a strong architectural identity and have shaped the aesthetic tastes of the Turinese. But behind those uniform façades are concealed exuberant forms and curved lines, from Guarino Guarini’s 17th-century church of San Lorenzo to the 1970s atmospheres of the Teatro Regio, designed by Carlo Mollino. Wonder is the thread that runs through them all, the lesson of the Baroque reaching all the way to the Mole Antonelliana, the only eccentricity admitted on the skyline for decades. The landmarks of contemporary architecture are located outside the centre: the skyscrapers of Renzo Piano and Massimiliano Fuksas, forced into comparison with the Mole, and the buildings of the 2006 Turin Winter Games. The aesthetic canons of the historical city were lost from sight in the suburban housing estates created during Turin’s tumultuous expansion, whose neat patterns are plainly visible in the black-and-white photos of the aerial

reportage. And in the nondescript warrens of Le Vallette and Mirafiori Sud, where the traditional closed block has also frayed around the edges. The photos also show us an urban fabric marked by the presence of large factories that over the course of time have become great “voids”, which the city is transforming in an innovative way. First of all Eataly in the former Carpano distillery, the Museo Fico in what used to be the industrial complex of SICME, the hub for arts, research and gourmet food in the OGR, hospitality at EDIT (and soon they will be joined by the Manufacturing Technology Centre at the former Fiat Mirafiori plant). Original interventions, new attractions in suburban areas to be redeveloped, realized in parallel to the renovation of the noble townhouses of the centre, turned into luxury apartments and lofts. Along the Dora, the former iron-and-steel district has been transformed by the landscape architect Peter Latz into the Parco Dora, one of the first post-industrial parks in Italy. Here in Turin, moreover, open space provides one of the links between past and future (19 million square metres of parkland

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Il fiume Po con in primo piano l’isola di Bertolla, la Manhattan di Torino. On the foreground the Bertolla island, the turinese Manhattan on the Po river.

giardini e orti urbani confermano la vocazione per il tempo libero sostenibile. La cosiddetta “corona verde” collega i parchi collinari alle fastose residenze per il loisir volute dai Savoia intorno alla loro capitale. I castelli della dinastia sabauda – Moncalieri, Rivoli, la Palazzina di Caccia di Stupinigi e la Reggia di Venaria Reale – oggi sono centri di cultura e turismo, e i lunghi viali per raggiungerli sono diventati gli assi principali di sviluppo della città, affiancati dalle ferrovie interrate. Un mix promettente di moderne infrastrutture, edifici residenziali e parchi post-industriali che emerge con chiarezza da questo interessante reportage aereo. ○ and about 300 kilometres of tree-lined roads). In all this a leading role is played by the rivers, with their verdant banks and cycle tracks: along the Sangone, on the southern outskirts, new urban pleasure and vegetable gardens confirm the bent for sustainable leisure activities. The so-called green ring connects the parks in the hills to the sumptuous country residences built by the House of Savoy – Moncalieri, Rivoli, the Palazzina di Caccia di Stupinigi and the Reggia di Venaria Reale – today centres of culture and tourism. The long avenues leading to them have become the main axes of the city’s growth, flanked by sunken railway lines. A promising mix of modern infrastructures, residential buildings and postindustrial parks that emerges with clarity from this interesting aerial survey. ○

IL TERRITORIO AL CENTRO

THE TERRITORY AT THE CENTRE La mostra Vista dall’alto, a cura di Giulietta Fassino, mette in scena 40 fotografie aeree di Torino scattate da Michele D’Ottavio, allestite in parte sotto i portici di piazza Palazzo di Città e in parte nella sede di Urban Lab (fino al 15 settembre). Spiega Valentina Campana, direttore di Urban Lab: “Questa mostra pone l’osservatore in una posizione differente e conferma come per noi sia importante che al centro della narrazione del territorio vi siano i processi, più che le architetture. Lo scopo è creare un senso civico”. The Vista dall’alto exhibition, curated by Giulietta Fassino, presents 40 aerial photographs of Turin taken by Michele D’Ottavio, in part beneath the porticos of Piazza Palazzo di Città and in part on the premises of Urban Lab (until 15 September). Valentina Campana, director of Urban Lab, explains: “This exhibition places the observer in a different position and confirms our view that it is important to put processes rather than buildings at the centre of the narration of the territory. The aim is to create a civic sense.”

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PER LE CORBUSIER È LA CITTÀ CON LA POSIZIONE NATURALE PIÙ BELLA DEL MONDO TURIN IS THE CITY WITH THE MOST BEAUTIFUL NATURAL LOCATION IN THE WORLD, CLAIMED LE CORBUSIER

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FUORI DAGLI SCHEMI OUT OF THE BOX

txt Lina Bonardi photos Luisa Porta & Daniele Ratti

| Una vecchia fabbrica torinese è stata completamente trasformata per ospitare Edit, un

centro polifunzionale dalla formula innovativa dove mangiare, bere e dormire diventano esperienze interessanti / A former factory in Turin has been completely transformed to house EDIT, a multifunctional centre with an innovative formula where eating, drinking and sleeping become interesting experiences 72 ABITARE 584


torino

BARRIERA DI MILANO È UNO DEI QUARTIERI DI TORINO IN PIENA ESPANSIONE e oggetto di riqualificazioni importanti. Tra queste c’è Edit, acronimo di Eat, Drink, Innovate Together. Un luogo polifunzionale, un concept innovativo nel settore food&beverage e nell’accoglienza, nato dall’intuizione dell’imprenditore torinese Marco Brignone che spiega: «Ho fatto tutt’altro in una vita precedente, ma ho sempre scommesso sul nuovo e sui giovani, fil-rouge che mi ritrovo ancora cucito addosso e di cui vado fiero». E infatti in questo edificio ottocentesco di circa cinquemila metri quadrati, parte della ex fabbrica di cavi elettrici Incet, oggi si trova un polo gastronomico unico, gestito da giovani (tra manager, chef, baristi e addetti vari, l’età media viaggia intorno ai 30 anni). È composto da sei diverse aree – Bakery Cafè, Brewery, Pub, Cocktail Bar, Restaurant e Kitchens – dove potersi immergere in un’esperienza totale o vivere ogni parte in maniera diversa in base ai diversi momenti della giornata. Aperto dalla fine del 2017, da qualche mese Edit offre anche ospitalità attraverso undici loft molto particolari. Sono stati progettati da Barbara Scott, titolare dello studio torinese b_scott, che ha scelto di mettere in evidenza gli elementi strutturali dell’edificio, conferendo però agli ambienti atmosfere eleganti e confortevoli. «Il progetto – racconta Barbara Scott, interior designer e project

Il polo gastronomico è composto da diverse aree (caffè, birreria, ristorante, pub) che accompagnano i diversi momenti della giornata. The gastronomic centre is made up of different areas (café, brewery, restaurant, pub) you can hang out at different times of day.

BARRIERA DI MILANO IS ONE OF THE RAPIDLY EXPANDING DISTRICTS OF TURIN and the target of major schemes of regeneration. An example is EDIT, an acronym for Eat, Drink, Innovate Together. A multifunctional place, a ground-breaking concept in the food & beverage and hospitality sectors, it stems from an idea of the Turinese entrepreneur Marco Brignone, who explains “I did something completely different in a previous life, but I’ve always bet on the new and on the young, a common thread that I’m still following and of which I’m proud.” And in fact this 19th-century building with a floor space of around five thousand square meters, part of the former INCET electric cable factory, now houses a unique gastronomic centre, run by young people (the average age of its managers, chefs, baristas and various other members of staff is around 30). It is made up of six different areas – Bakery Café, Brewery, Pub, Cocktail Bar, Restaurant and Kitchens – where you can immerse yourself in the whole experience or explore each part separately at different times of day. Open since the end of 2017, EDIT has for some months now been offering accommodation in eleven very special flats. They have been designed by Barbara Scott, head of the Turin-based practice b_scott, who has chosen to draw attention to the structural elements of the building, while bestowing elegant and comfortable atmosphere on the spaces. “The 584 ABITARE 73


ANDREA MARTIRADONNA

leader di Edit Lofts – si è sviluppato intorno a un unico obiettivo: mantenere visibili le tracce della vecchia fabbrica coniugandole al calore di un’abitazione, attraverso un linguaggio fatto di materiali sobri e moderni». Così le ampie vetrate mantengono intatto il disegno originale dei serramenti, l’uso del cemento grezzo per i soffitti e le travi e del ferro per la realizzazione delle strutture delle scale e dei soppalchi, ricercano un dialogo con l’ambiente circostante. L’aspetto industriale è anche negli interni, con pareti trattate a calce naturale, pavimenti di resina o legno e impianti di illuminazione dall’effetto avvolgente. Sono state adottate anche soluzioni tecnicamente avanzate per migliorare i consumi energetici e offrire servizi: cappotto di argilla interno, sistema di ventilazione meccanica per un corretto ricambio e filtraggio dell’aria, sistema di tende oscuranti elettriche esterne, serramenti a taglio termico e acustico, apertura delle porte d’ingresso direttamente con un’applicazione su smartphone, Internet ad alta velocità, audio wireless e aria condizionata. Gli undici loft vanno dai 62 ai 329 metri quadrati e sono uno diverso dall’altro, ognuno connotato da contributi artistici diversi, scelti personalmente da Marco Brignone e dalla moglie Franca, grandi appassionati e collezionisti d’arte. ○ 74 ABITARE 584

project,” says Barbara Scott, interior designer and project leader of EDIT LOFTS, “has turned around a single objective: keeping the traces of the old factory visible but combining them with the warmth of a home, through a language made up of sober and modern materials.” Thus the large expanses of glass have maintained the original design of the windows and the use of raw concrete for the ceilings and beams and iron for the structures of the stairs and sleeping lofts seeks a dialogue with the surroundings. The industrial look can be found in the interiors too, with walls treated with natural lime wash, floors of resin or wood and lighting systems that produce an enveloping effect. Technically advanced solutions have been adopted to improve energy efficiency and provide services: internal clay insulation, a mechanical ventilation system for correct air exchange and filtering, an electrically powered system of external shades, insulated and soundproofed doors and windows, opening of the entrance doors directly with a smartphone app, high-speed internet, wireless audio and air-conditioning. The eleven flats range in size from 62 to 329 square metres and are all different, each of them characterized by works of art that have been chosen personally by Marco Brignone and his wife Franca, great lovers and collectors of art. ○


Nei loft sono visibili le tracce della vecchia fabbrica. Soluzioni tecnicamente avanzate riducono i consumi energetici e creano atmosfere eleganti e confortevoli. The flats keep the traces of the old factory visible, but technically advanced solutions have been adopted to improve energy efficiency and elegant and comfortable atmosphere have been created.

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PINO DELL’AQUILA

torino

PRODUZIONI ARTISTICHE

ARTISTIC PRODUCTIONS

| Uno spazio recentemente rinnovato nel centro di Torino ospita la Fondazione Sardi per l’arte, impegnata anche nella curatela di archivi preziosi. Come quello di Carol Rama, la cui casa-studio sarà presto aperta al pubblico / A space recently renovated in the centre of Turin houses the Fondazione Sardi per l’Arte, engaged among other things in the preservation of precious archives. Like that of Carol Rama, whose house-studio will soon be opened to the public txt Mia Pizzi 76 ABITARE 584


TRA I LINGUAGGI CHE STANNO SEGNANDO LE TRASFORMAZIONI DI TORINO, l’arte contemporanea occupa un posto speciale. Molto attiva nel campo è la Fondazione Sardi per l’arte, creata nel 2014 da Pinuccia Sardi con lo scopo di valorizzare figure importanti, note e meno note, del panorama artistico novecentesco, oltre che promuovere iniziative a favore di giovani artisti, critici, studiosi, curatori, recuperare documenti e archivi. La Fondazione ha sede in corso Re Umberto ed è stata progettata dallo studio di architettura e di design Italia & Partners, molto attivo in Piemonte e a Torino in particolare. Gli architetti si sono misurati con la necessità di interpretare le esigenze funzionali di uno spazio prezioso, ma di soli 100 metri quadrati, optando per una scenografica quinta all’entrata che ospita opere di grandi dimensioni e allo stesso tempo divide la zona retrostante operativa che comprende biblioteca e sala riunioni. Sono state preferite tonalità neutre e una ricorrente contrapposizione di bianco e nero nei diversi elementi e nelle gole a soffitto che accolgono i corpi illuminanti (motivo presente in più progetti dello studio). È notizia recentissima l’acquisizione da parte della Fondazione Sardi – da tempo curatrice dell’archivio di Carol Rama, una delle personalità più singolari dell’arte del XX secolo – dei beni contenuti nello studio-abitazione di via Napione 15 dove l’artista torinese visse per più di 70 anni e che entro l’anno diventerà museo aperto al pubblico. ○ AMONG THE LANGUAGES THAT REFLECT THE TRANSFORMATIONS UNDERWAY IN TURIN, contemporary art has a special place. A very active player in this field is the Fondazione Sardi per l’Arte, set up in 2014 by Pinuccia Sardi with the aim of drawing attention to important, although sometimes less well-known, figures in the artistic panorama of the 20th century, as well as promoting initiatives on the behalf of young artists, critics, scholars and curators and salvaging documents and archives. The foundation’s seat is in Corso Re Umberto and was designed by the studio of architecture and design Italia & Partners, very active in Piedmont and Turin in particular. The architects have had to deal with the need to interpret the functional requirements of a space that is of great value but measures only 100 square metres, opting for a spectacular wing at the entrance that houses large-scale works and at the same time divides it from the operational zone behind, which comprises a library and a meeting room. Neutral tones have been preferred along with a recurrent contrast of black and white in the different elements and in the grooves in the ceiling that house the light fixtures (a feature of many of the studio’s projects). Hot off the press is the news of the acquisition by the Fondazione Sardi – for some time now keeper of the archive of Carol Rama, one of the most distinctive figures in 20th-century art – of the contents of the studio-home at Via Napione 15 where the Turinese artist lived for over 70 years and which will be turned into a museum open to the public before the end of the year. ○

FEDERICO MOSCHIETTO

In questa pagina, la sede della Fondazione Sardi per l’Arte progettata dallo studio Italia & Partners. Nella pagina accanto, Carol Rama ritratta nel suo studio-abitazione (1997). This page, the headquarters of Fondazione Sardi per l’Arte designed by Studio Italia& Partners. Facing page, Carol Rama in her studio-home (1997). 584 ABITARE 77


SOTTO UN DEDALO DI VOLTE UNDER A LABYRINTH OF VAULTS | Un ex tabacchificio poco distante dal mare è oggi una suggestiva casa per vacanze. La trasformazione, a firma di RAFFAELE CENTONZE, valorizza la complessa struttura di questo luogo nato per il lavoro e crea interni votati alla tradizione leccese / A former tobacco mill not very far from the sea has now been turned into an evocative guest house. The transformation, carried out by Raffaele Centonze, makes the most of the complex structure of this place originally designed for work, and creates interiors steeped in the local tradition of Lecce

txt Francesca Oddo photos Melissa Gidney

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L’ingresso alla Masseria Diso, nei pressi di Torre Cesaria. Nella pagina accanto, veduta del living con la UP5 e la UP7 di Gaetano Pesce, e il divano Tight di Antonio Citterio. Tutto di B&B Italia. The entrance to Masseria Diso, near Torre Cesaria. Opposite page, a view of the living area, with Gaetano Pesce’s UP5 and UP7, and the Tight sofa by Antonio Citterio, produced by B&B Italia.

i nterni

584 ABITARE 79


La sala da pranzo con le sedie Panton di Verner Panton per Vitra e le lampade Naviglio di Piero Lissoni per Boffi. Pagina accanto, scorci del living e della cucina. The dining area, with the Panton chairs designed by Verner Panton for Vitra and Piero Lissoni’s Naviglio lamps for Boffi. Opposite page, a view of the living area and kitchen.

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IL RECUPERO EVIDENZIA L’ORIGINE INDUSTRIALE DELLA MASSERIA THE RENOVATION SETS OUT TO UNDERLINE THE MASSERIA’S INDUSTRIAL ORIGINS

A INNAMORARSI DEL SALENTO CI VUOLE POCO. Basta un fine settimana trascorso fra il suo mare cristallino e il barocco leccese per esserne rapiti. È successo a una coppia italo vietnamita – lui ambasciatore italiano all’estero, lei blogger con la passione per i viaggi – che presa da passione ha pensato di trasferirsi qui ad abitare, e ha acquistato la Masseria Diso, vicino a Santa Cesarea Terme e alla costa. Per ristrutturarla e farne la propria villa i due si sono rivolti all’architetto Raffaele Centonze, autore di questo interessante progetto. Molto presto però, a causa del lavoro, hanno dovuto abbandonare il sogno di IT DOESN’T TAKE MUCH TO FALL IN LOVE WITH SALENTO. All you need is a weekend spent by its crystalline sea and amidst the baroque architecture of Lecce to be entranced. That’s what happened to an Italo-Vietnamese couple – he an Italian ambassador, she a blogger with a passion for travel – who were so enamoured of the place that they decided to go and live there, and bought the Masseria Diso, near Santa Cesarea Terme and the coast. To renovate it and turn into their house in the country the pair turned to the architect Raffaele Centonze, responsible for this in584 ABITARE 81


In queste pagine, il living. Divani Tuffy Time di Patricia Urquiola per B&B Italia, poltrone blu Soriana di Carlo Scarpa per Cassina. In basso, poltrona Magic Proust di Alessandro Mendini per Magis; a destra, poltrone Le Bambole di Mario Bellini per B&B Italia.

trasferirsi qui a vivere, e la masseria è stata trasformata in bed & breakfast con cinque camere. L’edificio risale agli anni Trenta e fu costruito per accogliere un tabacchificio; in seguito ospitò un’officina per la lavorazione dei metalli, e successivamente fu utilizzato come deposito di grano e cereali. La sua storia di “luogo di lavoro” ha suggerito il filo conduttore del recupero, mirato a sottolinearne la vocazione industriale attraverso l’utilizzo del ferro per le finiture e del cemento con spolvero al quarzo per i pavimenti. L’interno della masseria, di muratura con 36 ampie volte a stella di tufo e pietra leccese intonacate a calce, prevedeva originariamente pochi ambienti molto grandi un tempo utilizzati per la lavorazione e la conservazione del tabacco. «L’idea è stata subito quella di valorizzare al massimo questi “fuori scala” generati dalle importanti

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These pages, the living area. Tuffy Time sofas by Patricia Urquiola for B&B Italia. The blue Soriana armchairs were designed by Carlo Scarpa for Cassina. Bottom, Alessandro Mendini’s Magic Proust armchair for Magis; right, Le Bambole armchairs designed by Mario Bellini for B&B Italia.


IL GRANDE LIVING RICORDA LA CORTE SALENTINA, TIPICA DEI BORGHI LOCALI THE LIVING ROOM IS VERY SIMILAR TO THE “SALENTO COURT” TYPICAL OF THESE OLD VILLAGES

teresting project. Very soon, though, the demands of work forced them to give up their dream of moving here to live, and the farmhouse was transformed into a bed & breakfast with five rooms. The building dates from the 1930s and was constructed for use as a tobacco mill; later it housed a metalworking shop, and was subsequently used to store wheat and other cereals. Its history as a “place of work” provided the guiding thread for the renovation, which set out to underline its industrial origins through the use of iron for the finishes and cement with quartz dust for the floors. The interior of the farmhouse, built of masonry with 36 ample stellar vaults of tuff and Lecce stone plastered with lime, was originally divided up into a few very large rooms used for the processing and storage of tobacco. “I had the idea at once to make the most of these ‘out-of-scale’ spaces

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LE VECCHIE PORTE E FINESTRE ORA REGGONO I LAVABI E GLI SPECCHI OLD DOORS AND WINDOWS HAVE BEEN REUTILIZED, BECOMING TOPS FOR SINKS OR SUPPORTS FOR MIRRORS

A destra, il bagno. Nella altre immagini, due delle camere da letto. Arredi recuperati si accompagnano pezzi storici di design, come la lampada Viscontea di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos (pagina accanto). Right, the bathroom. The bedrooms are seen in two of the other photos. Salvaged furniture items are accompanied by iconic design items, such as the Viscontea lamps, designed by Achille and Pier Giacomo Castiglioni for Flos (facing page).

dimensioni degli elementi architettonici, creando un ampio living con impianto planimetrico a croce latina intorno al quale organizzare le camere da letto con i rispettivi bagni, la cucina, la sala cinema, la cantina e i servizi comuni. Per questo ho sempre chiamato questo progetto la “grande chiesa”», commenta Centonze. Uno schema che l’architetto considera molto simile anche alla “corte salentina” tipica di questi borghi storici, dove le piccole case si affacciano su una piazzetta centrale, luogo di condivisione e di incontro. Le cinque camere, infatti, una diversa dall’altra, si aprono sul living-piazza attraverso altrettante porte-finestre a vetri con battenti e scuri, ognuna di colore diverso. Ovunque è presengenerated by the imposing dimensions of the architectural elements, creating an ample living room with a Latin-cross plan around which to organize the bedrooms with their bathrooms, the kitchen, the projection room, the cellar and the common services. Which is why I have always called this project the ‘big church’, ” comments Centonze. A scheme that the architect also considers very similar to the “Salento court” typical of these old villages, where the little houses face onto a small central square, a place of sharing and meeting. In fact the five bedrooms, each one different from the next, open onto the living area-piazza through the same number of French windows with leaves and shutters, each 584 ABITARE 85


MAIN FRONT

Project Masseria Diso Il Tabacchificio Architect Raffaele Centonze Suppliers Sartoria del Parquet Infissi Bentivenga Group Falegname Donato Cannoletta Client Giovanni e Giang Favilli Timeline 2014-2018 Floor area 1000 sqm Location Diso (Lecce)

1. Bedroom 2. Living room 3. Dining room 4. Kitchen 5. Laundry 6. Projection room 7. Bathroom PLAN

te legno di recupero: vecchie porte e finestre sono state riutilizzate diventando ora piani per i lavabi o sostegni per gli specchi. Arredi e oggetti d’epoca si alternano a elementi d’arredo contemporanei. All’esterno un grande giardino ospita la piscina e il pergolato. Conclude Centonze: «Quando ci si avvicina a un edificio come questo è fondamentale ascoltare ciò che comunica: la storia della nostra tradizione, dei nostri costumi, della nostra memoria. È questa l’energia che esprime. Il nostro compito è riuscire a restituire quella suggestiva atmosfera imprigionata nella struttura, darle nuovamente voce». ○ 86 ABITARE 584

of a different colour. Salvaged wood is present everywhere: old doors and windows have been reutilized, becoming tops for sinks or supports for mirrors. Vintage furniture and objects alternate with contemporary pieces. On the outside a large garden houses the swimming pool and the pergola. Centonze concludes: “When you approach a building like this it is fundamental to listen to what it has to tell you: the history of our tradition, our customs, our memory. This is the energy it expresses. Our job is to succeed in conveying the evocative atmosphere imprisoned in the structure, to give it a voice again.” ○


36 VOLTE A STELLA DI TUFO E PIETRA LECCESE SCANDISCONO GLI INTERNI THE INTERIOR HAS 36 VAULTED CEILINGS IN TUFA AND LECCE STONE

Il grande cortile posteriore, dove un tempo si metteva a essiccare il raccolto, è stato attrezzato con piscina e gazebo. The large rear courtyard, where harvested crops were once laid out to dry, now has a pool and gazebo.

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COURTESY LESLEY BAILEY / ADRIAN OLABUENAGA

1997

Ettore Sottsass Olabuenaga House, Hawaii

Dipinta di fresco, ma nel rigoroso rispetto delle tonalità scelte da Ettore Sottsass. Ci appare così la Olabuenaga House a Maui (Hawaii) nelle foto scattate da Lesley Bailey e Adrian Olabuenaga, proprietari da sempre della magnifica villa da 3.000 metri quadrati con vista mare progettata dal maestro italiano. La coppia di creativi (è loro il brand hawaiano Acme Studio che produce mobili, oggetti di design e accessori) ha collaborato con Ettore Sottsass all’ideazione di questa residenza fin dai primi schizzi, che risalgono al 1989. Gli interni sono arredati con un mix di opere dell’architetto, tavolini disegnati da Adrian e pezzi tradizionali hawaiani di legno di koa. Tra le innovazioni, oltre alle pareti ridipinte, ci sono l’impianto di illuminazione a Led e la stazione di ricarica per l’auto elettrica.

COURTESY LESLEY BAILEY / ADRIAN OLABUENAGA

COURTESY LESLEY BAILEY / ADRIAN OLABUENAGA

Stanze colorate sul mare / Coloured Rooms Overlooking the Sea

It has been repainted, but strictly in the colours Ettore Sottsass chose in 1994. This is how the Olabuenaga House at Maui (Hawaii) appears in the photos shot by Lesley Bailey and Adrian Olabuenaga, who have always been the owners of the magnificent 3,000-square-metre villa overlooking the ocean designed by the Italian master. The couple are themselves designers (with their own furnishings accessories and design objects brand ACME Studio in Hawaii) and, with Sottsass, were very much involved in the creation of this home from the initial sketches, in 1989. The interiors are furnished with a mixture of works by the architect, tables designed by Adrian and traditional Hawaiian pieces in Koa wood. New features, as well as the repainted walls, include LED lighting and the charging station for the electrical car. 584 ABITARE 89


COURTESY LESLEY BAILEY / ADRIAN OLABUENAGA COURTESY LESLEY BAILEY / ADRIAN OLABUENAGA

COURTESY LESLEY BAILEY / ADRIAN OLABUENAGA

COURTESY LESLEY BAILEY / ADRIAN OLABUENAGA

La Olabuenaga House è una delle sette case progettate da Ettore Sottsass. Oltre a parte degli arredi, il fondatore di Memphis ha disegnato anche il giardino. The Olabuenaga House is one of seven houses designed by Ettore Sottsass. The founder of Memphis designed some of the furnishings, and also the surrounding gardens.

1997

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WHITE, RED & GREEN

In the mood of nature.

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Rivestimenti in legno composito e naturale. decodecking.it


GEBERIT MARKETING E DISTRIBUZIONE SA | Via Gerre 4 | CH-6928 Manno (Svizzera) | +41 91 6119292 | www.geberit-aquaclean.it | aquaclean.it@geberit.com


BENESSERE SMART / SMART WELLBEING La nuova versione del vaso bidet di Geberit, ottimizzata nelle prestazioni e programmabile da smartphone, offre una personificazione del benessere in bagno / The new version of Geberit’s shower toilet, optimised in terms of performance and programmable from a smartphone, takes bathroom wellbeing to a whole new level

1. Il telecomando per attivare le funzioni di AquaClean Sela è maneggevole e intuitivo. Può essere sostituito dallo smartphone scaricando un’apposita app. 2. Il fascio di luce per orientarsi al buio è disponibile in sette colori e cinque livelli di luminosità. 3. Sela può essere attivato anche tramite un pannello a parete, liberamente posizionabile. 1. The remote control that operates the functions on AquaClean Sela is easy to handle and intuitive. It can be replaced by a special smartphone app. 2. The strip of light to guide users in the dark is available in seven colours and five levels of brightness. 3. Sela can also be activated from a wall panel, which can be mounted in any position.

Portare il telefono in bagno è ormai pratica diffusa che la dice lunga su quanto la tecnologia influenzi i nostri stili di vita: “Faccio tutto con il mio smartphone” dice un testimonial della campagna video My Confidence di Geberit, alludendo alla possibilità di gestire e quindi personalizzare con l’apposita app il vaso bidet AquaClean Sela, evoluzione del fortunato modello Sela lanciato nel 2013. La nuova versione è rivisitata nel design e impreziosita da un fascio di luce per orientarsi nell’oscurità. La performance del vaso bidet è resa più confortevole da funzioni per il benessere aggiuntive, come un getto d’acqua pulsante miscelato ad aria (WhirlSpray), un basso consumo d’acqua e una tecnologia di risciacquo ottimizzata (TurboFlush), basata sulla geometria del vaso senza brida per un effetto a vortice: silenzioso, accurato, efficace. Facile da pulire grazie alla funzione QuickRelease, che consente la rimozione di sedile e coperchio con un singolo movimento, AquaClean Sela presenta uno speciale trattamento antigraffio della superficie che, unito a un programma automatico di decalcificazione, ne preserva nel tempo le prestazioni.

Taking your phone into the bathroom with you has become an extremely widespread practice that speaks volumes about the extent to which technology influences lifestyles: “I do everything on my smartphone” says an endorser on Geberit’s My Confidence video campaign, in reference to the fact that it is possible to manage and indeed personalise through an app the AquaClean Sela shower toilet, an evolution of the successful Sela model launched in 2013. The new version has a revamped design and features an orientation light to guide the user at night. The performance of the shower toilet is made more comfortable by additional wellbeing functions, such as the pulsating, aerated water jet (WhirlSpray), low water consumption and optimised rinse technology (TurboFlush), based on a vortex effect created within the geometry of the rimless bowl, ensuring noiseless, accurate and effective operation. AquaClean Sela, which is easy to clean also thanks to the QuickRelease function that allows the seat and lid to be removed with a single movement, is specially treated to make the surface scratchproof. This, together with the automatic limescale removal programme, ensures excellent performance over time.


UN VILLAGGIO EVOLUTO AN ADVANCED VILLAGE

txt Gianpiero Venturini photos Isabel Nabuurs

a rchitettura

94 ABITARE 584


| Ad Amsterdam sono pronte le prime undici case galleggianti di Schoonschip, che promette di essere “il quartiere galleggiante più sostenibile d’Europa”. Perché produce energia e non spreca acqua. Il master plan è firmato dagli olandesi SPACE&MATTER / In Amsterdam Schoonschip’s first eleven floating houses are ready. It promises to be “the most sustainable floating neighbourhood in Europe” as it produces power and does not waste water. Master plan by Space&Matter 584 ABITARE 95



UN PROTOTIPO URBANO INNOVATIVO CHE COINVOLGE I RESIDENTI nella progettazione e propone nuovi modelli di convivenza. Nasce con questi intenti ad Amsterdam il complesso di villette galleggianti il cui master plan è stato sviluppato dallo studio di urbanistica sperimentale Space&Matter: 46 case in totale, le prime undici delle quali sono appena state inaugurate. Gli abitanti possono personalizzare a piacere le loro case anche grazie all’agile manuale approntato dallo studio, che per facilitare il processo ha coinvolto una ventina di architetti. Un modello simile di progettazione partecipata era già stato realizzato da questo studio olandese nel 2011 sempre ad Amsterdam, con il villaggio di creativi De Ceuvel, e nel più recente Object

GLI ABITANTI POSSONO PERSONALIZZARE LE CASE GRAZIE A UN MANUALE THE OCCUPANTS CAN CUSTOMIZE THEIR HOMES WITH THE HELP OF THE HANDY MANUAL

AN INNOVATIVE URBAN PROTOTYPE THAT INVOLVES RESIDENTS in the planning process and proposes new models of coexistence. These are the intentions behind the complex of floating houses in Amsterdam, the master plan of which was developed by the office of experimental urban planning Space&Matter: 46 of them in all, the first eleven of which have just been unveiled. The occupants can customize their homes to suit their own needs with the help of the handy manual drawn up by the practice, which has involved a group of around twenty architects to facilitate the process. A similar model of participatory design had already been adopted by this Dutch office in 2011, with De Ceuvel village for creatives, also in Amsterdam, and the

Una “smart grid” renderà possibile lo scambio energetico tra le villette galleggianti. A communal smart grid makes possible to trade energy efficiently amongst the households.

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L’ENERGIA IN ECCESSO PUÒ ESSERE SCAMBIATA CON UNA CRIPTOVALUTA CON CUI ACQUISTARE MERCI E SERVIZI ALL’INTERNO DEL QUARTIERE THE ENERGY THAT EXCEEDS CAN BE EXCHANGED WITH A CRYPTO COIN TO BE USED TO BUY GOODS AND SERVICES WITHIN THE NEIGHBOURHOOD

One a Deventer (altra cittadina olandese). Il complesso galleggiante Schoonschip, che sarà terminato entro l’estate, ospita in tutto 140 persone ed è stato pensato per essere non solo energeticamente autosufficiente, ma anche in grado di vendere energia in eccesso, o di scambiarla con altri servizi. Come? Grazie a una serie di caratteristiche e dispositivi. Prima di tutto ogni unità abitativa è equipaggiata con pannelli fotovoltaici. L’energia prodotta viene accumulata in una batteria e quella in eccesso può essere scambiata con una criptovaluta (si chiama Jouliette) da utilizzare per acquistare merci e servizi all’interno del quartiere. Pompe di calore acqua-acqua utilizzano il canale per riscaldare le abitazioni. La pioggia viene raccolta attraverso i tetti-giardino, filtrata e riutilizzata. A tutto ciò vanno aggiunti una gestione dei rifiuti intelligente e un parcheggio con ricarica per le automobili, rigorosamente elettriche e condivise tra 98 ABITARE 584

more recent Object One at Deventer (another city in the Netherlands). The Schoonschip floating complex, which should be finished by next summer, will house 140 people in all and has been designed not only to be self-sufficient in energy, but also capable of selling any surplus power, or exchanging it for other services. How? By means of a series of characteristics and devices. First of all each housing unit is equipped with photovoltaic panels. The energy produced by the panels is stored in a battery, and any that exceeds requirements can be exchanged with a crypto coin (called the Jouliette) to be used to buy goods and services within the neighbourhood. Water–water heat pumps use the canal to heat the homes. Rainwater is collected through the roof-garden, filtered and reutilized. On top of all this come an intelligent handling of waste and a parking lot with a charging station for the cars, strictly electric and shared


Un’unità di trattamento trasforma gli scarti (sostanze nutritive e fosfati) in energia. L’energia viene recuperata anche dalle acque nere. A small scale treatment unit processes raw materials (nutrients such as phosphate); energy (biogas) can be recovered also from black waste water.


«SCHOONSCHIP OFFRE SOLUZIONI CONCRETE AI COMPLESSI PROBLEMI DEI NOSTRI GIORNI» “SCHOONSCHIP OFFERS SOLUTIONS TO SOME OF THE MOST COMPLEX PROBLEMS OF OUR TIME”

Gli abitanti di Schoonschip condividono un parco di mezzi di trasporto elettrici: automobili e biciclette sono già disponibili. The Schoonschip community initiated a mobility hub around the corner. E-cars and e-bikes can be shared from now on.

residenti (chi aderisce al progetto infatti deve rinunciare all’auto di proprietà). «Schoonschip è un quartiere che offre soluzioni concrete ad alcuni dei problemi più complessi dei nostri giorni: dal cambio climatico alla gestione dei rifiuti», racconta Sascha Glasl, uno dei tre partner fondatori di Space&Matter, ma anche un residente della comunità che sperimenterà in prima persona i vantaggi di questo villaggio evoluto. Il quartiere galleggiante più sostenibile d’Europa è quasi pronto. Zero emissioni, produzione di energia pulita, un nuovo modello di convivenza che guarda al futuro. ○ 100 ABITARE 584

between residents (in fact anyone signing up to the project has to renounce owning their own car). “Schoonschip is a neighbourhood that offers concrete solutions to some of the most complex problems of our time: from climate change to waste management,” says Sascha Glasl, who is one of the three founding partners of Space&Matter, as well as a resident of the community who is going to experience personally the advantages of this state-of-the-art village. The most sustainable floating neighbourhood in Europe is almost ready. Zero emissions, production of clean energy, a new model of coexistence that looks to the future. ○


GLI INGREDIENTI DELLA CERAMICA ITALIANA CHE FANNO LA DIFFERENZA SONO ALESSANDRO, DAVIDE, ILARIA E ROBERTO.

CERAMICS OF ITALY. ITALIANS MAKE THE DIFFERENCE. Gli ingredienti della ceramica italiana che fanno la differenza sono gli italiani. Come Alessandro, Davide, Ilaria e Roberto, che ogni giorno con il loro lavoro contribuiscono a fare della ceramica italiana la migliore del mondo. Solo i più importanti produttori italiani di ceramica piastrelle, sanitari e stoviglie - possono fregiarsi del riconoscimento Ceramics of Italy, garanzia di qualità, design e stile italiano. Per questo chiedi sempre il marchio Ceramics of Italy, sinonimo di eccellenza della ceramica in tutto il mondo.

ceramica.info

Ceramics of Italy, promosso da Confindustria Ceramica - l’Associazione dell’industria ceramica italiana - è il marchio settoriale di Edi.Cer. S.p.A. società organizzatrice di Cersaie (Salone internazionale della ceramica per l’architettura e dell’arredobagno - Bologna, 23-27 settembre 2019 - www.cersaie.it).


SEDUTE SPECIALI SPECIAL SEATS Le nuove sedie di Pedrali sono realizzate con legno proveniente da foreste certificate. Le vernici, all’acqua, sono di origine organica Pedrali’s new chairs are made using wood from certified forests. The water-based paints are organic in origin

La poltrona Héra disegnata da / The Héra armchair designed by Patrick Jouin.

Un materiale naturale, il legno, associato con metallo o imbottito e interpretato da designer di fama internazionale. Le sedute Héra di Patrick Jouin e Jamaica di CMP Design sono due dei nuovi prodotti (dieci complessivamente) presentati al Salone del Mobile da Pedrali, leader nella produzione di arredi per gli spazi pubblici, l’ufficio e la casa. Héra, pensata per ristoranti e hotel di classe, esprime il sapiente know-how nella lavorazione del legno dell’azienda, evidente nello schienale avvolgente ed ergonomico di multistrato curvato tridimensionale. L’utilizzo di vernici all’acqua e la provenienza del legno da foreste certificate testimoniano l’attenzione di Pedrali al tema della sostenibilità. Jamaica rilegge invece i canoni della moderna classicità. Omaggio all’omonimo bar dell’avanguardia milanese, con il suo design elegante che utilizza il tubo d’acciaio e il legno multistrato invita ad allestire luoghi di intrattenimento e conversazione collettivi. Wood – the ultimate natural material – associated with metal or upholstery and interpreted by internationally acclaimed designers. Patrick Jouin’s Héra chair and CMP Design’s Jamaica chair are two of the new products (out of a total of ten) presented at the Milan Furniture Fair by Pedrali, a leading manufacturer of furnishings for public spaces, offices and homes. Héra, designed for de luxe restaurants and hotels, displays the company’s skill and know-how in working wood, something seen clearly in the ergonomic backrest made of three-dimensional bent plywood. The use of water-based paints and wood sourced from certified forests demonstrate Pedrali’s attention to sustainability. Jamaica, meanwhile, reinterprets modern classical canons. Inspired by the legendary Bar Jamaica in Milan’s Brera frequented by intellectuals and avant-garde artists in the last century, it is an elegant tubular steel and plywood steel, suggesting its use in communal entertainment and conversation spaces.

La sedia Jamaica firmata da / The Jamaica chair designed by CMP Design.

Pedrali Spa | Sp 122 | 24050 Mornico al Serio (BG) | +39 035 83588 | info@pedrali.it | www.pedrali.it


a rchitettura

IGLOO CON VISTA

AN IGLOO WITH A VIEW txt Alice Piciocchi photos Tor Even Mathisen

| Pensato per osservare l’aurora boreale nel nord della Norvegia, questo rifugio è una cupola autoportante ideata da SPINN ARKITEKTER e FORMAT ENGINEERS. Un progetto molto costoso, che è diventato possibile grazie all’impegno di un’intera comunità / Intended for use by people who wish to observe the aurora borealis in the north of Norway, this refuge is a self-supporting dome designed by SPINN Arkitekter and Format Engineers. An extremely costly project, which was made possible by the commitment of an entire community

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LA STORIA DEL RIFUGIO DI HAMMERFEST, IN NORVEGIA, È LA DIMOSTRAZIONE CHE “L’UNIONE FA LA FORZA”. Siamo nel circolo polare artico, nel nord della Norvegia, uno dei pochi luoghi al mondo in cui è possibile ammirare l’aurora boreale, un fenomeno talmente affascinante da meritare un turismo dedicato. Il dipartimento locale della Norwegian Trekking Association ha commissionato allo studio norvegese Spinn Arkitekter (con Format Engineers) il concept di una cabina da trekking da 15 metri quadrati, un “igloo di legno” per offrire riparo e riscaldamento agli escursionisti più avventurosi. Una delle qualità richieste a questa mini-architettura è saper resistere alle tempeste artiche invernali e alle condizioni di vento estremo. Così i progettisti per prima cosa hanno mappato in 3D l’orografia del posto (con droni e un software di fotogrammetria), poi hanno messo a punto una forma adatta a diversi tipi di terreno (una cupola alveolare autoportante composta da 77 pannelli di legno massiccio a 104 ABITARE 584

THE STORY OF THE HAMMERFEST’S REFUGE IS A DEMONSTRATION THAT “UNION IS STRENGTH”. We are in the Arctic Circle, in the north of Norway, one of the few places in the world where it is possible to admire the aurora borealis, a phenomenon so fascinating that a whole tourist industry is devoted to it. The Hammerfest department of the Norwegian Trekking Association has commissioned to the Norwegian practice SPINN Arkitekter (with Format Engineers) the concept of a trekking cabin measuring 15 square metres, a “wooden igloo” to be installed wherever needed to offer shelter and warmth for the most adventurous of hikers. One of the properties required from this mini-structure is to be able to withstand winter Arctic storms and extremely strong winds. So the first thing the designers did was to map the topography of the location in 3D (with drones and photogrammetry software). They then developed a form suited to different kinds of terrain (a self-supporting honeycomb dome made of 77 panels of solid cross-laminated timber) and finally tested the structure in the


UN GRUPPO DI CINQUANTA VOLONTARI HA TAGLIATO E AS SEMBL ATO I PANNELLI IN UN AMBIENTE CONTROLL ATO A GROUP OF FIFTY VOLUNTEERS CUT AND ASSEMBLED THE SELF-SUPPORTING PANELS IN A CONTROLLED ENVIRONMENT

La struttura alveolare di legno composta da 77 “celle” è autoportante: un sistema di giunti e dispositivi di fissaggio permette di distribuire le forze in caso di sollecitazioni multiple. The wooden honeycomb structure made up of 77 “cells” is self-supporting. A cunning system of joints and fasteners allows a distribution of the forces in case of multiple stresses.

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a rchitettura

Il libretto di istruzioni con disegni in scala 1:1 realizzato dallo studio norvegese Spinn Arkitekter ha permesso a un gruppo di volontari di realizzare autonomamente i componenti di legno del rifugio. The instruction manual with drawings on a 1:1 scale produced by the Norwegian SPINN Arkitekter practice allowed a group of volunteers to make the wooden components of the refuge by themselves.

strati incrociati) e infine hanno testato la struttura in laboratorio, in condizioni di vento e neve simulate. La costruzione del primo esemplare ha subito una brusca frenata quando si è scoperto che veniva a costare 100mila euro, molto più di quanto preventivato dal cliente. Ed è qui che è entrata in gioco la comunità locale. Grazie a una campagna di crowdfunding e a uno sforzo collettivo misurabile in materie prime e ore di lavoro donate, il primo rifugio è stato realizzato a Storefjell nel 2018 e il secondo (a Tyven) verrà concluso a breve. Con istruzioni e disegni in scala reale forniti dai progettisti, un gruppo di cinquanta volontari ha tagliato e assemblato i pannelli autoportanti in un ambiente controllato, per poi trasportarli in cima a una collina dove il guscio di legno è stato montato, su una piattaforma di cemento. Vetrata, camino e arredi interni hanno poi concluso l’opera. Un lavoro di squadra che oggi rende più accessibile ai turisti di tutto il mondo la vista sui fiordi e lo spettacolo mozzafiato dell’aurora boreale. ○ 106 ABITARE 584

laboratory, under simulated conditions of wind and snow. The construction of the first of the refuges ground to an abrupt halt when it was discovered that it was going to cost 100,000 euros, far more than budgeted by the client. And it was at this point that the local community became involved. Thanks to a crowdfunding campaign and a collective effort measurable in terms of donated raw materials and hours of work, the first of the refuges was constructed in Storefjell in 2018 and the second will be finished in Tyven shortly. With instructions and full-scale drawings supplied by the designers, a group of fifty volunteers cut and assembled the self-supporting panels in a controlled environment. These were then transported to the top of a hill where the wooden shell was mounted on a concrete platform. Installation of the glass wall, fireplace and internal fittings and furniture concluded the job. A piece of teamwork that now makes the view of the fjords and the breath-taking spectacle of the northern lights more accessible to tourists from all over the world. ○



SPAZIO IN CUCINA / KITCHEN SPACE La pluripremiata cappa tecnologica e accessoriata di Falmec aiuta a organizzare l’area intorno ai fuochi in cucina Falmec’s award-winning, hi-tech accessorised hood makes it easier to organise the area around the kitchen hob Non chiamiamole più semplicemente cappe: cambiata la forma, l’integrazione di funzioni ne allarga le tipologie d’uso trasformandole in dispositivi intelligenti per la cucina. La struttura a isola di Spazio – Good Design Award 2018 e miglior prodotto Casa Decor 2019 – mantiene le promesse del nome, permettendo di organizzare l’area di lavoro intorno ai fornelli. Ripiani di vetro fumé accolgono le stoviglie e un canale attrezzato con ganci gli utensili. Trova posto anche un mini-orto domestico con piante aromatiche, opzionale, “irraggiato” da apposite luci. Disegnata da Francesco Lucchese, Spazio è accessoriata con porte Usb e prese elettriche per ricaricare i diversi devices. Un supporto porta tablet agevola la consultazione di ricette e la visione di tutorial. Dal punto di vista tecnico, la cappa incorpora il sistema Circle.Tech, brevettato da Falmec, che unendo parte aspirante e filtrante, in orizzontale, consente all’aria in uscita di diffondersi in modo uniforme, filtrata dalla tecnologia Carbon.Zeo, doppiamente efficace rispetto alle soluzioni classiche.

We shouldn’t really be calling them just hoods any more. They’ve changed shape, they now incorporate other functions and they’re more wide-ranging in use. In short, they’ve become smart kitchen devices. The island structure on Spazio – winner of the Good Design Award 2018 and voted Casa Decor’s best product 2019 – is, as its name suggests, all about organising space, especially the space around the hob. There are smoked glass shelves to store kitchenware on and a utensils hanger. There’s even room for a little indoor garden to grow aromatic herbs, optionally “irradiated” by special lights. Designed by Francesco Lucchese, Spazio has USB ports and power sockets to charge various devices. A tablet support helps when consulting recipe apps or online tutorials. Unlike traditional models, this cooker hood is equipped with Falmec’s own patented Circle.Tech technology, with filter units that develop horizontally rather than vertically and combine the air intake with the filtering process so that the outflow is evenly distributed (and less noisy). The Carbon.Zeo filter technology used is twice as effective as it is on traditional solutions.

Falmec S.p.a. | via dell’Artigianato 42 | 31029 Vittorio Veneto (TV) | www.falmec.com | info@falmec.com


COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI SAN SERVOLO

lifestyle

UN’OASI MOLTO CONNESSA

A HIGHLY CONNECTED OASIS

| San Servolo è l’unica piccola isola della laguna veneziana recuperata a fini pubblici. Concentra in pochi ettari diverse eccellenze: musei, accademie, un hotel e un’associazione di 18 università internazionali / San Servolo is the only one of the small islands in the Venetian lagoon that has been adapted for public use. It concentrates a series of outstanding facilities in the space of a few hectares: museums, academies, a hotel and an association of 18 international universities txt Alice Piciocchi

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COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI SAN SERVOLO COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI SAN SERVOLO

La nuova caffetteria (a destra) è stata ripensata da Lago, Cosentino, Vistosi e Ares Line. In alto, la sala congressuale. Pagina accanto, la reception. The concept for the new cafeteria (right) was by Lago, Cosentino, Vistosi and Ares Line. Top, the congress room. Facing page, the reception.

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A POCHI MINUTI DI VAPORETTO DAI GIARDINI e a dieci dalla fermata di San Marco, l’isola di San Servolo sta vivendo una vera e propria stagione d’oro. Intorno al Mille insediamento Benedettino, ai tempi di Napoleone lazzaretto militare, infine ospedale psichiatrico (fino alla legge Basaglia che cancellò quegli istituti nel 1978), questo piccolo territorio di cinque ettari – di proprietà della Città Metropolitana di Venezia e gestita da San Servolo srl – è oggi una destinazione culturale e accademica virtuosa, meta per congressi internazionali e struttura ricettiva. Immersi in uno dei parchi più belli di Venezia convivono il Collegio internazionale di merito dell’Università Ca’ Foscari (dove 50 studenti eccellenti si specializzano), una sede distaccata dell’Accademia di belle arti, la Fondazione Franca e Franco Basaglia e infine Viu (Venice International University), un’associazione di 18 università internazionali che hanno deciso di mettere a disposizione i loro docenti per strutturare un’offerta didattica in due semestri, il Globalization Programme. Classi di 10-20 studenti (per un totale di 300 l’anno), provenienti da differenti background, hanno accesso a 30 corsi a semestre coordinati da un team di insegnanti, nel solco di Cultural heritage e sustainability and environment. «Qui il valore aggiunto è proprio la multiculturalità sia degli studenti, sia dei professori», racconta il decano in carica da tre anni, Carlo Giupponi. «In questo ambiente la contaminazione culturale è garantita». Ricco anche il programma di attività extra curriculari (visite e workshop tematici), così come i programmi post graduation e di ri-


COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI SAN SERVOLO COURTESY ARCHIVIO FOTOGRAFICO DI SAN SERVOLO

A FEW MINUTES BY VAPORETTO FROM THE GIARDINI and ten from the stop at San Marco, the island of San Servolo is experiencing a genuine golden age. A Benedictine monastery around the year 1000, a military lazaretto in Napoleonic times and then a mental hospital (until such institutions were closed down by the Basaglia Law in 1978), this little scrap of land covering just five hectares – owned by the Metropolitan City of Venice and managed by San Servolo srl – is today a splendid cultural and academic centre, a venue for international conventions and a hotel. Set in one of the most beautiful parks in Venice, the honours international college of Ca’ Foscari University (where 50 high-achieving students receive a specialist education) coexists with a branch of the Academy of Fine Arts, the Fondazione Franca e Franco Basaglia and VIU (Venice International University), an association of 18 international universities that have decided to make their lecturers available to offer a two-semester curriculum known as the Globalization Programme. Classes of 10-20 students ( for a total of 300 a year), coming from different backgrounds, have access to 30 courses a semester, coordinated by a team of teachers, in the area of the Cultural Heritage and Sustainability and Environment. “Here the added value is precisely the multiculturalism of both the students and the professors,” explains the dean who has been in charge for three years, Carlo Giupponi. “In this environment cultural contamination is guaranteed.” There is also a busy agenda of extra-curricular activities (tours and thematic workshops) as well as post-graduation

DIALOGO TRA PUBBLICO E PRIVATO, TRA VARI SETTORI E DISCIPLINE, TRA DIVERSE CULTURE: A SAN SERVOLO LA CONTAMINAZIONE È GARANTITA DIALOGUE BETWEEN PUBLIC AND PRIVATE, BETWEEN VARIOUS SECTORS AND DISCIPLINES AND BETWEEN DIFFERENT CULTURES: HERE, INTERACTION IS ASSURED

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ANDREA PENISTO

cerca che completano l’attività didattica, e le collaborazioni con aziende (come quella con Alcantara, che ha portato a una borsa di studio sulla de-carbonizzazione). Ma la vocazione di San Servolo non è solo didattica. Dagli anni Novanta, quando fu ristrutturato il complesso architettonico, sono stati ricavati anche alloggi per studenti. Oggi questo “studentato” – composto da cinque edifici che forniscono ben 331 posti letto – è in corso di adeguamento per fare dell’isola una meta anche turistica. L’iniziativa Vid (Venice innovation design) ha messo a disposizione di alcune aziende italiane gli spazi e il parco per un’esposizione permanente: in questa prima fase – la seconda tappa è prevista per il 2020, con lancio durante la prossima Biennale di Architettura – la sala dell’auditorium, la reception, il corridoio espositivo, il bar e sei camere della struttura ricettiva sono state ripensate e arredate per rispondere alle esigenze degli ospiti dei congressi (ne vengono organizzati 150 all’anno) e degli eventi temporanei, sfilate, mostre e festival musicali. Una nuova formula che coglie ancora una volta nel dialogo e nel confronto – tra pubblico e privato, tra vari settori e discipline, tra varie culture – un’opportunità di crescita. ○ 112 ABITARE 584

and research programmes that complement the teaching activity and the collaborations with companies (like the one with Alcantara, which has led to a study grant on decarbonization). But San Servolo’s vocation is not confined to education. Since the 1990s, when the architectural complex was renovated, it has also been used for student accommodation. Today this “hall of residence” – made up of five buildings with a total of 331 beds – is in the process of being adapted to make the island a destination for tourists too. The VID (Venice Innovation Design) initiative has made the spaces and park available to a number of Italian companies for a permanent exposition: in this first phase – the second stage is planned for 2020, and will be launched during the next Biennale of Architecture – the auditorium, reception, exhibition corridor, bar and six rooms of the accommodation facilities have been renovated and furnished to meet the needs of people attending the conventions (150 of them are held a year) as well as temporary events, fashion shows, exhibitions and music festivals. A new formula that has seen once again an opportunity for growth in dialogue and exchange: between public and private, between different sectors and disciplines, between a variety of cultures. ○


CINQUE ETTARI A POCHI MINUTI DA SAN MARCO: L’ISOLA È INSIEME STRUTTURA RICETTIVA E POLO UNIVERSITARIO FIVE HECTARES JUST A FEW MINUTES FROM SAN MARCO: THE ISLAND IS BOTH, AN ACCOMMODATION FACILITY AND A UNIVERSITY CENTRE

ANDREA PENISTO

Lo studentato ospita cinque edifici, 175 camere per un totale di 331 posti letto. The student halls of residence contains five buildings and 175 rooms, with a total of 331 beds.

ANDREA PENISTO

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a rte

TEMPI INTERESSANTI A VENEZIA

INTERESTING TIMES IN VENICE

txt Sara Banti

| La Biennale d’Arte curata dal semiologo americano RALPH RUGOFF promette diorami,

ANDREA AVEZZÙ / COURTESY LA BIENNALE DI VENEZIA

ambientazioni e molta pittura. Opere che contengono una storia, o una tesi. Pensate per provocare il visitatore sui grandi temi / The Biennale Arte curated by the American semiologist Ralph Rugoff promises dioramas, intriguing settings and a lot of painting. Works that have a story to tell, or an argument to present. And that are intended to provoke the visitor

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«LA BIENNALE È COME UN OROLOGIO PER LA CULTURA CONTEMPORANEA, che misura il tempo ogni due anni. Rifugiati, migranti, nuove divisioni nazionali, ineguaglianza nella distribuzione del benessere sono i tempi che oggi questo orologio ci ha portato all’attenzione». Così il curatore Ralph Rugoff ha descritto il senso della 58ma Esposizione internazionale d’Arte veneziana (11 maggio-24 novembre 2019). Il tema del “tempo” compare anche nel titolo della mostra, May You Live in Interesting Times, un (erroneamente presunto) anatema cinese che il parlamentare britannico Sir Austen Chamberlain citò in un suo famoso discorso degli anni Trenta. E che ancora oggi fa riflettere. «L’arte non può fermare l’avanzata dei movimenti nazionalisti e dei governi autoritari», commenta Rugoff, «ma forse può offrire una guida che ci aiuti a vivere in questi “tempi interessanti”». Gli artisti internazionali selezionati – in maggioranza donne – sono 79, circa la metà di quelli della scorsa edizione (Viva Arte Viva a cura di Christine Macel), ma questa volta ognuno di loro espone due opere in due diverse sezioni e in contesti diffe“THE BIENNALE IS LIKE A CLOCK FOR CONTEMPORARY CULTURE, telling us the time every two years. Refugees, migrants, new national divisions, inequality in the distribution of the wealth are the times that this clock has brought to our attention today.” This is how the curator Ralph Rugoff has described the sense of the 58th International Exhibition of Art in Venice (11 May-24 November 2019). The theme of “time” also appears in the title of the exhibition, May You Live in Interesting Times, wrongly purported to be an ancient Chinese curse that the British parliamentarian Sir Austen Chamberlain quoted in a famous speech made in the 1930s. And one that can still make us reflect today. “Art cannot stem the rise of nationalist movements and authoritarian governments,” comments Rugoff, but, “in an indirect fashion, perhaps art can be a kind of guide for how to live and think in ‘interesting times’.” Seventy-nine artists – the majority of them women – from all around the world have been selected, about half the number who took part in the last Biennale (Viva Arte Viva curated by Christine Macel), but this time each of them is showing two works in two different sections and in different contests (at the Central Pavilion in

COURTESY OF THE ARTIST / KARMA, NY AND GIO MARCONI, MILAN SAM KAHN / COURTESY ZABLUDOWICZ COLLECTION

A destra, dall’alto: Rubber Pencil Devil (video di Alex Da Corte, 2019) e Another Wrong (acrilico su tela di Henry Taylor, 2013). Nella pagina accanto, l’Arsenale di Venezia. Right, from top: Rubber Pencil Devil (Alex Da Corte’s video, 2019) and Another Wrong (acrylic on canvas by Henry Taylor, 2013). Facing page, the Arsenale in Venice.

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KORAKRIT ARUNANONDCHAI AND ALEX GVOJIC / COURTESY CARLOS/ISHIKAWA, LONDON C L E A R I N G, NEW YORK/BRUSSELS, BANGKOK CITYCITY GALLERY, BANGKOK

JONATHAN LEIJONHUFVUD / COURTESY LIU WEI STUDIO & FAURSCHOU FOUNDATION BEIJING

FRANCESCO GALLI / COURTESY LA BIENNALE DI VENEZIA

renti (al Padiglione centrale ai Giardini e all’Arsenale), perché, spiega il curatore, «per capire davvero ciò che pensa un artista non basta certo un’opera». Altra novità è la Polveriera austriaca di Forte Marghera utilizzata come location per la mostra di Ludovica Carbotta, una delle due sole presenze italiane di questa edizione, entrambe femminili (la seconda è Lara Favaretto). Le partecipazioni nazionali sono 90 e il Padiglione Italia – un omaggio a Venezia come labirinto – è a cura di Milovan Farronato, direttore del Fiorucci Art Trust con base a Londra. Rugoff è un semiologo americano, oggi direttore della Hayward Gallery di Londra. Dalle anticipazioni ci si aspetta di vedere in mostra diorami, modelli e ambientazioni, e poi tanta pittura, in gran parte figurativa. Opere che contengono una storia, una tesi. Anche perché, spiega il curatore, «ciò che interessa è la provocazione che si sviluppa tra artisti e visitatori». ○

the Giardini and at the Arsenale) because, explains the curator, “to understand what an artist really thinks one work is certainly not enough.” Another innovation is the use of the Polveriera Austriaca of Forte Marghera as a location for the exhibition by Ludovica Carbotta, one of the only two Italian artists present this year, both of them female (the other is Lara Favaretto). There are ninety national participations, and the Italian Pavilion – an homage to Venice as a maze – is curated by Milovan Farronato, director of the Fiorucci Art Trust based in London. Rugoff is an American semiologist and the current director of the Hayward Gallery in London. From the information provided in advance we can expect to see dioramas, models and settings in the exhibition, along with a lot of painting, much of it figurative. Works that have a story to tell, an argument to present. Partly because, says the curator, “what we are interested in is the provocation that takes place between artists and visitors.” ○


Sopra, video di Korakrit Arunanondchai (2018). A destra dall’alto, foto di Zanele Muholi (2015) e diorama di Dominique Gonzalez-Foerster & Joi Bittle (2018). Pagina accanto, dall’alto: il Padiglione Centrale ai Giardini e l’opera Microworld di Liu Wei (2018). Above, video by Korakrit Arunanondchai (2018). Right, from top, photo by Zanele Muholi (2015) and diorama by Dominique Gonzalez-Foerster & Joi Bittle (2018). Facing page, the Central Pavilion at Giardini and the work Microworld, by Liu Wei (2018).

ZANELE MUHOLI / COURTESY OF STEVENSON, CAPE TOWN/JOHANNESBURG AND YANCEY RICHARDSON, NEW YORK NICHOLAS KNIGHT / COURTESY THE ARTISTCORVI-MORA, LONDON; 303 GALLERY, NEW YORK / ESTHER SCHIPPER, BERLIN

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SILVANO PUPELLA

storie italiane

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VITA DA PIONIERI A PIONEERING LIFE txt Ali Filippini

| Hanno conquistato il mondo della nautica superando vecchie consuetudini e percorrendo

“I CANTIERI NAVALI SANLORENZO COSTRUISCONO YACHT DAL 1958 e rappresentano la boutique della nautica grazie a una produzione limitata di poche unità all’anno, progettate e costruite secondo le richieste, lo stile e i desideri di ogni singolo armatore”. Così recita il sito ufficiale del terzo produttore globale di superyacht, orgoglio del made in Italy e da qualche mese tornato a essere a capitale totalmente italiano. Superati gli anni difficili, che avevano portato all’ingresso di soci terzi, la famiglia Perotti si è infatti ripresa l’azienda riacquisendo il 16% ceduto al Fondo Italiano di Investimento e il 23% ai cinesi di Sundiro Holding. A raccontare Sanlorenzo sono certamente la coerenza stilistica, la continua ricerca in termini di innovazione e tecnologia, la capacità di realizzare ogni progetto su misura e l’apertura a nuovi mondi e linguaggi come il design e l’arte, ma è soprattutto la figura di Massimo Perotti, il presidente nominato cavaliere del lavoro dal Presidente della Repubblica italiana due anni fa. Torinese, classe 1960, una laurea in economia all’Università degli Studi di Torino e la specializzazione all’Università di Miami, si è formato in Azimut, altra storica azienda del settore in cui è rimasto per 23 anni fino al 2005, quando ha deciso di rilevare

SILVANO PUPELLA

SILVANO PUPELLA

strade nuove. Dal design fino ad arrivare all’arte. E ora i cantieri navali Sanlorenzo sono quasi un marchio di lifestyle / They have conquered the world of luxury yachts by putting aside old habits and going down new roads. From design all the way to art. And Sanlorenzo Shipyard are now almost a lifestyle brand

“THE SANLORENZO SHIPYARD HAS BEEN BUILDING HIGHQUALITY MOTOR YACHTS SINCE 1958. It is a boutique firm in the yachting industry, building only a limited number of made-to-measure units per year. Each yacht is designed and produced according to the specific requests, style, and desires of the individual owner.” So says the official website of the world’s third largest builder of superyacht yachts, the pride of Italian manufacturing and for a few months now back entirely in Italian hands. Having overcome the difficult years, which had led to the entry of other shareholders, the Perotti family has in fact taken the company over again, buying back the 16% share sold to the Fondo Italiano di Investimento and the 23% one sold to Sundiro Holding of China. The characteristic features of Sanlorenzo are undoubtedly its stylistic coherence, the continual research carried out in terms of innovation and technology, its ability to carry out customized projects and its openness to new worlds and languages like design and art. But what makes the company stand out above all is the figure of its chairman Massimo Perotti, awarded the Order of Merit for Labour by the president of the Italian republic two years ago. Born in Turin in 1960, after graduating in economics from Turin University and pursuing graduate studies at the University of Miami, he received his on-the-job training at Azimut, 584 ABITARE 119


GIANLUCA VASSALLO

MASSIMO PEROTTI HA COINVOLTO NEL TEAM DESIGNER CHE ERANO ESTRANEI AL MONDO DELLA NAUTICA

FERNANDO LOMBARDI

MASSIMO PEROTTI BROUGHT ON BOARD DESIGNERS FROM OUTSIDE THE WORLD OF SHIPBUILDING

THOMAS PAGANI

Sanlorenzo portandola in pochi anni al terzo posto nella classifica mondiale dei venti maggiori costruttori di imbarcazioni sopra i 24 metri, ma al primo in assoluto come monobrand. L’azienda era nata nel 1958 dall’idea di due pionieri del settore, Gianfranco Cecchi e Giuliano Pecchia. Fu poi rilevata all’inizio degli anni Settanta da Giovanni Jannetti che ne strutturò i fondamentali: nel 1985 lanciò la prima barca con scafo di fibra di vetro e scelse come sede Ameglia (La Spezia), ancora oggi quartier generale dell’azienda. Con Massimo Perotti arrivano il nuovo sito produttivo di Viareggio, dedicato alla produzione di yacht di vetroresina sopra i 100 piedi, nel 2016 gli ex Cantieri San Marco, sede della Sanlorenzo Superyacht, e infine il centro dedicato allo studio e sviluppo dei nuovi modelli a Massa. Ma soprattutto arriva “lo stile a bordo”, come titola una recente monografia. E quando si parla di abitabilità a Perotti bisogna proprio credere visto che in passato ave-

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va scelto di vivere a bordo di uno yacht per buona parte dell’anno. Un’esperienza immersiva da cui ha tratto ispirazioni concrete, come l’intuizione delle finestre laterali a scafo nell’Azimut 68 quando era ancora a capo dell’azienda. «Per lungo tempo – racconta Perotti – la barca è stata la mia casa, il luogo dove tornare alla fine di una giornata di lavoro, da qui la mia necessità di ritrovare un ambiente caldo, accogliente, fatto per me, nel quale sentirmi perfettamente a mio agio. Questo è ciò che credo sia importante: la barca come estensione di sé stessi». Uno statement importante, che insieme alla scelta di portare a bordo designer esterni al mondo della nautica – solo per citarne alcuni, lo Studio Dordoni Architetti, Antonio Citterio e Patricia Viel, Piero Lissoni, l’attuale art director, e ora anche Patricia Urquiola – ha introdotto concetti nuovi appartenenti solo fino a pochi anni fa al mondo dell’abitare. «La mia esperienza di vita a bordo – precisa Perotti – oltre a quella acquisita in 35 anni di


FERNANDO LOMBARDI

FERNANDO LOMBARDI

FERNANDO LOMBARDI

FERNANDO LOMBARDI

Nello yacht SL102Asymmetric (in queste pagine) il passavanti sinistro è stato portato sul tetto della struttura, recuperando circa 10 metri quadrati di superficie a favore degli ambienti interni. The SL102Asymmetric (these pages) rethinks the layout of a yacht, carrying the port side corridor on the roof of the structure, allowing to recover about 10 square meters of area to benefit interior.

another historic company in the sector. He remained there for 23 years, until 2005, when he decided to acquire Sanlorenzo, taking it in the space of a few years to third place in the world ranking of the twenty biggest manufacturers of yachts over 24 metres in length, and right to the top as a monobrand. The company was born in 1958 out of the idea of two pioneers in the sector, Gianfranco Cecchi and Giuliano Pecchia. It was then taken over in the early 1970s by Giovanni Jannetti , who gave it its fundamental structure: in 1985 he launched its first boat with a fibreglass hull and chose Ameglia (La Spezia) as the base for the company, still its headquarters today. With Massimo Perotti the new shipyard in Viareggio arrived, dedicated to the production of fibreglass yachts with a length of over 100 feet, and then in 2016 the former Cantieri San Marco, the base of Sanlorenzo Superyacht, and finally the centre devoted to the study and development of new models at Massa. But above all it was style that had arrived on board: Stile a bordo is in fact the title of a recent book about Sanlorenzo.

And when Perotti talks about habitability we really ought to listen, seeing as how he had chosen in the past to live on board a yacht for much of the year. An immersive experience from which he has drawn concrete inspiration, such as the intuition of setting windows in the sides of the hull of the Azimut 68 when he was still head of that company. “For a long time,” says Perotti, “the boat was my home, the place I went back to at the end of a day’s work, whence the need to find a warm and cosy setting, one designed to suit me, in which I could feel perfectly at ease. That’s what I think is important: the boat as an extension of yourself.” A significant statement, that together with the choice to bring on board designers from outside the world of shipbuilding – to mention just a few, the Studio Dordoni Architetti, Antonio Citterio and Patricia Viel, Piero Lissoni, the company’s current art director, and now Patricia Urquiola as well – has introduced new concepts which until just a few years belonged exclusively to the world of interior design. “My experience of life 584 ABITARE 121


L’A ZIENDA È RIUSCITA A FARE SUOI I CONCE T TI TIPICI DEL MONDO DELL’ABITARE HAS INTRODUCED NEW CONCEPTS WHICH EXCLUSIVELY TO THE WORLD OF INTERIOR DESIGN

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BELONGED

COURTESY SANLORENZO

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In questa pagina, immagini del superyacht 52Steel: la piscina a poppa, con fondo trasparente, lascia filtrare la luce nella zona sottostante. This page, the superyacht 52Steel: the swimming pool with a transparent bottom placed on the stern’s main deck lets light through to the underlying area.


GRAZIE ALLA PASSIONE PER L’ARTE È NATA UNA PARTNERSHIP CON LA FIERA INTERNAZIONALE ART BASEL

carriera nell’ambito nautico, mi hanno permesso di comprendere profondamente l’importanza del concetto di spazio e della sua vivibilità che ho cercato di trasmettere ai progettisti per trovare soluzioni innovative». Da questo punto di vista, l’ultima grande prova di Sanlorenzo risale all’anno scorso con il lancio di SL102Asymmetric, il primo yacht asimmetrico al mondo che recupera circa dieci metri quadrati di superficie interna. Ma nuovi capitoli della storia del brand sono in corso di lavorazione. La passione per l’arte (spesso presente a bordo in contrappunto con il design) ha portato alla firma di un accordo di global partnership con Art Basel per Hong Kong, Basilea e Miami Beach. L’immagine dell’azienda negli ultimi anni si è estesa al punto da risultare quasi un marchio lifestyle e potrebbero arrivare presto incursioni in altri ambiti. Il cavalier Perotti seguita a pensare al futuro: «Gli investimenti negli ultimi anni sono stati ingenti e i risultati di grande soddisfazione. Mi riferisco ai nuovi cantieri di La Spezia, ai lavori in corso in quelli di Ameglia, ai nuovi stand di tutti i saloni nautici del mondo, elemento coraggioso e di rottura rispetto al passato, ma che ha ulteriormente rafforzato la nostra immagine e il nostro brand». Il fatturato è passato dai 300 milioni del 2017 ai 380 del 2018 e si stima una crescita del 20% per il 2019. Ma ci vuole ancora qualcosa. Gli armatori di tutto il mondo scelgono i cantieri di La Spezia perché riconoscono in Sanlorenzo l’esecutore dei loro desideri. È un’idea precisa del lusso che nasce dal perfetto connubio tra artigianalità e tecnologia. Ma per continuare a offrire il meglio ai propri clienti, secondo i più elevati standard qualitativi, servono professionalità specifiche. Per questo è nata Sanlorenzo Academy, «un investimento sui giovani e sulle nuove generazioni per creare figure professionali specializzate al momento non facili da reperire». ○

COURTESY SANLORENZO

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THE PASSION FOR ART HAS LED TO THE SIGNING OF A GLOBAL PARTNERSHIP AGREEMENT WITH ART BASEL

on board,” explains Perotti, “on top of what I have gained over a 35-year-long career in the boatbuilding industry, has given me a deep understanding of the importance of the concept of space and its liveability that I have tried to pass on to the designers in order to find innovative solutions.” From this point of view, Sanlorenzo’s latest big experiment was conducted last year with the launch of the SL102Asymmetric, the first yacht in the world with an asymmetrical configuration that allows it to gain around 10 square metres of space inside. But new chapters in the history of the brand are in preparation. The passion for art (often present on board as a counterpoint to the design) has led to the signing of a global partnership agreement with Art Basel for its shows in Hong Kong, Basel and Miami Beach. The company’s image in recent years has broadened out to the point where it has almost become a lifestyle brand and forays into other areas may soon be on their way. Cavalier Perotti is still thinking of the future: “Ynvestments in the last few years have been substantial and the results highly satisfactory. I’m referring to the new yards at La Spezia, the work underway in the ones at Ameglia and the new stands at boat shows all over the world, a daring break with the past, but one that has further reinforced our image and our brand.” Turnover rose from 300 million euros in 2017 to 380 in 2018 and growth of 20% has been estimated for 2019. But something else is stil needed. Yacht owners from all over the world have chosen the yards at La Spezia because they see Sanlorenzo as being able to fulfil their desires. It is a precise idea of luxury that stems from a perfect combination of craftsmanship and technology. But to go on offering the best to its clients, at the highest standards of quality, specific skill sets are needed. For this reason the company has set up the Sanlorenzo Academy, “an investment in the young and in the new generations to create specialized workers who are not easy to find at the moment”. ○ 584 ABITARE 123


Sistema di gestione qualità ed ambiente certificato da TÜV Italia Srl secondo la Norma ISO 9001 e ISO 14001

1987

2001

2OI9›2O2I COLLECTION

Unlimited selection

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d es i g n

PAESAGGI DOMESTICI

DOMESTIC LANDSCAPES curated by Mia Pizzi

| Tra ricerca del comfort, soluzioni tecnologiche, ispirazioni etniche e gusto pop, continua l’evoluzione nel progetto outdoor sempre più simile agli interni di una casa accogliente e ricercata / As efforts continue to improve comfort, find new technological solutions and even add ethnic and pop touches, outdoor furnishings are increasingly becoming as cosy and cool as their indoor counterparts

EMU, Riviera, design Lucidi/Pevere La linearità della collezione, composta da sedia, poltroncina, lounge e sgabello d’acciaio verniciato, è conferita dal segno grafico della struttura interamente saldata e realizzata con tubolare, mentre sedute e schienali sono risolte con barre dal profilo arrotondato a mezza mandorla.

The linear design of the collection, made up of an upright chair, a small armchair, a lounger and a stool in painted steel, is established by the graphic effect of the fully-welded tubular metal structure. The seats and backs, meanwhile, are made of bars with a rounded, semi almond-shape section. www.emu.it 584 ABITARE 125


GRANDE COMFORT

OUTSTANDING COMFORT | Tutto quello che rende piacevole vivere all’esterno, dai divani alle pergole, fino ai tessuti e ai tappeti / Everything that makes outdoor life pleasant: from sofas and pergolas to fabrics and rugs txt Ali Filippini

GABER, Conga Il sistema lounge, per ambienti indoor e outdoor, coniuga l’attenta progettazione per l’utilizzo modulare alla semplicità della struttura: realizzata in tecnopolimero, è unita al bracciolo e allo schienale in co-stampaggio metallo-polimero e ha cuscini sfoderabili e imbottiti di Quick Dry Foam. The lounge system, for indoor and outdoor spaces, combines careful design for modular use with the simplicity of the techno-polymer structure: it is attached to the armrest and back in co-moulded metal-polymer and has removable cushion covers and Quick Dry Foam padding. www.gaber.it

BT GROUP, R640 Pergospace Un modello di pergola bioclimatica dove l’integrazione di ogni elemento nella struttura in alluminio determina la linearità della forma. Fa parte della Prestige Collection, linea che rende possibile vivere tutto l’anno lo spazio esterno grazie alle chiusure laterali tuttovetro o di Pvc. A bio-climatic pergola on which the integration of each element into the aluminium structure creates linearity of form. It is part of the Prestige Collection, a range that makes outdoor living possible all year round thanks to the all-glass or PVC panels that close off the sides. www.btgroup.it

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GIBUS, Med Joy Pergola bioclimatica di alluminio verniciato a polveri con lame di copertura orientabili, a movimento rotatorio, che una volta chiuse da 0 a 120° garantiscono un perfetto riparo da pioggia e intemperie. La chiusura perimetrale è ottenuta con tende avvolgibili o vetrate della gamma Gibus.\aluminium with adjustable, rotational-movement roof blades, which, once closed from 0 to 120°, ensure perfect protection against rain and bad weather. The closure of the perimeter can be done by means of rolling awnings or glass panels from the Gibus range. www.gibus.it

DEDON, Rilly, design GamFratesi Il lettino prendisole a due piazze è sormontato da un’avvolgente testiera a baldacchino fissa, di corda. È integrata alla base attraverso una struttura pressofusa nascosta che diventa la chiave strutturale dell’intera nuova collezione presto estesa con poltrone, divani e altri complementi. A double sunbed with a fixed canopy-style headboard in cord. It is connected to the base by a hidden die-cast structure that is key to the design of the entire new collection, which will soon be extended to include armchairs, sofas and other complements. www.dedon.de

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Constant Springs Residence, Alterstudio Architecture Il progetto di questa residenza privata costruita ad Austin, Texas, connette interno ed esterno attraverso grandi vetrate e un tetto avvolgente, rivestito di cedro, che da un’apertura circolare lascia passare luce e acqua nella zona piscina concepita come il ponte di una nave. The design for this private home in Austin Texas connects the indoor and outdoor space with large glass panels and a spreading cedar roof with an irregularlyshaped opening that lets light and water into the pool area, which is conceived as the deck of a ship.

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GRANDE COMFORT

OUTSTANDING COMFORT

PRATIC, T-Way I bracci estensibili di alluminio si controllano con telecomando e tutti i complementi sono contenuti nel profilo fissato al muro, completo di strip Led, accorgimento che ne permette l’inserimento in diversi contesti. Novità è la gamma di 30 colori, applicabili alla struttura, frutto del recente studio scientifico Lively Colours. The retractable aluminium arms are remote controlled and all the complements are contained inside the wall-mounted profile, complete with LED strip lighting, a feature that makes it suitable for installation in a variety of contexts. It now comes in a new range of 30 colours for the structure, the result of a recent Lively Colours scientific study. www.pratic.it

GANDIA BLASCO, Solanas, design Daniel Germani La collezione di arredi per esterni, d’alluminio saldato termolaccato, si avvale della collaborazione di Cosentino per la speciale finitura di Dekton, dalla superficie ultracompatta, che conferisce maggiore resistenza ai piani dei tavoli e ai braccioli. Tra i nuovi colori, lo speciale oro bianco che cambia tonalità secondo la luce. This outdoor furniture collection, in thermo-painted welded aluminium, drew on collaboration with Cosentino for the special Dekton finish, which has an ultra-compact surface that makes the table tops and armrests more hard wearing. New colours include a special gold-white hue that changes shade in different lights. www.gandiablasco.com

RODA, Eden, design Rodolfo Dordoni Il divano modulare si caratterizza per l’ampia seduta, confortevole nella profondità di 95 cm, e per la combinazione materica della base di teak e del metallo tubolare passante sul rivestimento laterale di tessuto. Lo schienale è formato da cuscini e poggiareni di colore a contrasto. This modular sofa has a comfortable seat with a generous depth of 95 cm. It combines teak for the base with tubular metal that passes through the fabric covering at the sides. The back has cushions and a lower back support in contrasting colours. www.rodaonline.com 584 ABITARE 129


GRANDE COMFORT

OUTSTANDING COMFORT

CASALGRANDE PADANA, Pietre di Sardegna Il formato 90x90 cm delle lastre monolitiche di grès porcellanato effetto pietra, nello spessore di 20 mm, si presta ad applicazioni di gusto ricercato. Le lastre possono essere posate a secco senza colle su sabbia, ghiaia o fondi erbosi, ottenendo un pavimento calpestabile, antimacchia e antiscivolo. These 20mm-thick monolithic porcelain stoneware slabs create the look of natural stone. They come in a 90x90-cm format that lends itself to a range of sophisticated installations. The slabs can be laid dry with no adhesive onto sand, gravel to create a walkable floor that is non-slip and stainproof. www.casalgrandepadana.it

RESSTENDE, Boston 135 Nel restauro di un tipico casale contadino di inizio Novecento a Cortona è stato inserito il sistema di schermature per facciate installato orizzontalmente con lo speciale Traction kit75. La tonalità lino grigio del tessuto si adatta ai colori dell’ambiente circostante, dando alle schermature un sapore naturale. As part of the restoration of a typical, early 20th-century farmhouse in Cortona, a horizontal system of blinds for façades was installed, with the special Traction Kit75. The linen-grey hue of the fabric blends with the colours of the surroundings, giving the screen a natural flavour. www.resstende.com

SOMMA1867, Collezione Alma Caratterizzata dall’effetto stropicciato grazie allo speciale trattamento stone washed, la collezione propone nuovi prodotti come le tovaglie Memoria di jacquard di puro cotone tinto in capo o i teli spugna e il cuscino di jacquard di cotone con lavorazione a nido d’ape. This collection, whose fabrics are stone washed to give them a crumpled effect, now includes new products, such as the jacquard Memoria in pure, piece-dyed cotton, or the bath towels and jacquard cotton cushion with honeycomb texture. www.gabelgroup.it

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DA A, Trame, design Angeletti Ruzza Collezione di pouf e tavolini bassi di metallo dove ogni pezzo è formato da elementi circolari giustapposti. La lamiera tagliata al laser, decorata con motivi geometrici o tessili come il pied-de-poule, permette la sovrapposizione dei pattern. Il comfort è garantito da un morbido cuscino rivestito di tessuto. A collection of poufs and low metal tables in which each item is made of juxtaposed circular elements. The laser-cut metal, decorated with geometric motifs or fabric patterns such as houndstooth, allows different patterns to be overlaid. Comfort is guaranteed by a soft covered seat cushion. www.daaitalia.com

VARASCHIN, Emma, design Monica Armani Rivisitazione contemporanea della storica bergère, la poltrona ha struttura di alluminio verniciato, con gambe di alluminio o di legno di iroko e un rivestimento intrecciato di corda di polipropilene che conferisce l’aspetto artigianale. A contemporary version of the traditional bergère, this armchair has a painted aluminium structure, with aluminium or iroko wood legs and woven polypropylene cord covers that create an artisanal effect. www.varaschin.it

CORRADI, Millenium Celeb A dieci anni dalla prima Pergotenda, ecco il restyling della pergola addossata, sviluppato con i giovani designer dello IAAD di Torino. All’opzione della doppia chiusura laterale unisce la possibilità di inserimento nei pilastri d’alluminio (personalizzabili nella finitura e nel colore) di luci Led interne ed esterne. Ten years on from the first Pergotenda, the retractable roof pergola has been restyled in a project by young designers at the Turin-based IAAD design school. It now offers two optional side closures, while the aluminium pillars (available in customised finishes and colours) have been equipped with internal and external LED lighting. www.corradi.eu

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GRANDE COMFORT

OUTSTANDING COMFORT

B&B ITALIA, Ribes, design Antonio Citterio La flessibilità e il colore distinguono questo sistema di arredi pensato per gli spazi di confine tra interno e esterno. Una base a futon posta su una struttura d’alluminio permette di fissare braccioli e schienali a piacere, completando l’insieme con morbidi cuscini-materasso d’ispirazione etnica. Flexibility and colour characterise this modular seating system, designed for spaces that come somewhere between indoor and outdoor spaces. A futon base rests on an aluminium structure. Armrests and backs can be fitted as required, with soft mattress-cushions of ethnic inspiration completing the effect. www.bebitalia.com

ETHIMO, Rafael, design Paola Navone Sistema componibile di sedute lounge, tavolini e lettini caratterizzati dai profili esagonali della struttura di teak naturale graffiato lavorato artigianalmente. Il daybed ha uno schienale destrutturato dal disegno a doghe asimmetriche accessoriabile con un vassoio incassato di pietra lavica smaltata con funzione di coffee table. A sectional system of loungers, tables and beds with a hexagonal-section structure in natural, hand-crafted scratched teak. The daybed has a deconstructed back made up of slats of different sizes. It can be accessorised with a lava stone tray that serves as a coffee table. www.ethimo.com

DECO, Twix Il pannello modulare, di legno composito eco-sostenibile ricavato da trucioli riciclati, permette di rivestire pareti e controsoffitti, sia fuori che dentro casa. Grazie alla struttura listellare, abbatte anche il riverbero acustico negli ambienti. The modular panel, in eco-sustainable composite wood made from recycled wood shavings, can be used to clad walls and false ceilings, in and outside the home. The slatted structure also helps to reduce reverberation, thus improving acoustics. www.decodecking.it

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AMES, Circo+Nobsa design Sebastian Herkner Il marchio è tedesco, ma la produzione è in Colombia. Sebastian Herkner (nella foto) ha sviluppato, insieme alle comunità artigianali locali, un‘intera collezione – tappeti, sedute, tavolini e persino un’amaca – raffinati ed evocativi, che combinano elementi di acciaio verniciato con un gioco di corde intrecciate.

The brand is German, but production is in Colombia. Together with the local artisan community, Sebastian Herkner (pictured) has developed an entire collection of sophisticated rugs, lounge chairs, tables – and even a hammock – that combine painted steel elements with an attractive interplay of woven cords. www.ames-shop.de 584 ABITARE 133


LUCI & COMPLEMENTI

LIGHTING AND COMPLEMENTS | Per completare l’arredo degli esterni, sistemi di illuminazione e accessori sofisticati,mafunzionaliemaneggevoli / Sophisticated, yet functional and manageable systems and accessories to illuminate furnished outdoor spaces txt Irene Guzman

ARTEMIDE, Hub-net, design Sonia Calzoni Più che una luce, una divisione spaziale, un filtro architettonico in grado di suddividere o incorniciare l’ambiente, capace anche di accogliere il verde. La trama ritmica delle linee proietta sul suolo ombre sottili. Not so much a light as a partition, an architectural filter capable of dividing or framing the space, as well as including greenery. The rhythmical pattern of the lines projects subtle shadows onto the ground. www.artemide.com

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IL GIARDINO DI CORTEN, La stanza che non c’è Uno spazio coperto, da adibire a ricovero per gli attrezzi, studiolo o sauna. Di acciaio Cor-Ten, è progettabile in diverse dimensioni, posizionabile anche a terra, e fornito anche con pavimento coibentato con doppia lamiera. Ha ottima tenuta termica grazie ai pannelli perimetrali. Non necessita di permesso di costruzione. A system that creates a covered space to store garden equipment in, or to use as a study or sauna. Made of COR-TEN steel, it can be designed in different sizes, and simply stands on the ground, or can be supplied with an insulated double sheet metal floor. The perimeter panels also provide heat insulation. Installation does not require planning permission. www.ilgiardinodicorten.it

FABBIAN, Saya IP55, design Gio Minelli & Marco Fossati Per spazi outdoor coperti, una nuova lampada forgiata con la tradizionale tecnica veneziana del vetro soffiato in gabbia. La struttura di metallo brunito, che blocca il diffusore di vetro trasparente o bianco, è disponibile in tre forme e diverse misure. For covered outdoor spaces, a new version of the lamp made using the traditional Venetian caged blown glass technique. The burnished metal structure, which holds the clear or white glass diffuser in place, comes in three shapes and various sizes. www.fabbian.com

DOMAL, WICSLIDE 75FD Esaudisce il desiderio di trasparenza “extra large” – ed è anche semplice da installare – il nuovo sistema di porte scorrevoli a libro per terrazze, ma utilizzabile anche come partizione interna. È modulabile da 3 a 10 ante, alte fino a 3 metri e larghe fino a 120 cm, con un minimo ingombro in chiusura. The new, easy-to-install system of folding sliding doors for terraces (also suitable for use as an indoor partition) fulfils the desire for “extra large” transparency. It can have between three and ten panels that are up to 3 metres high and measure up to 1.2 metres across. The system occupies a minimal amount of space when closed. www.domal.it

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LUCI & COMPLEMENTI

LIGHTING AND COMPLEMENTS

PALAZZETTI, Twist Il nuovo barbecue, compatto e richiudibile, è prodotto con acciaio di grosso spessore, verniciato ad alta temperatura. Girevole a 360°, integra un comodo portalegna e permette cotture a griglia, a piastra o in modalità verticale per irraggiamento.

This new compact, closable barbecue is made of thick steel enamelled at a high temperature. It rotates through 360 degrees, includes a convenient firewood holder and is designed for grilling, hotplate frying, or vertical cooking by radiation. www.palazzetti.it

MARTINELLILUCE, Kiki, design Paola Navone Diventa portatile la lampada ispirata alla tradizionale lanterna di carta giapponese composta da una base di resina nera con manico rosso e da un diffusore di polietilene. La batteria ricaricabile con cavo Usb ha un’autonomia di 5 ore. A portable lamp inspired by the traditional Japanese paper lantern, with a black resin base, a red handle and a roto-moulded polyethylene diffuser. The battery, which can be recharged through a USB cable, has five hours autonomy. www.martinelliluce.it

MOSAICO +, Area 25 C’è l’imbarazzo della scelta per i colori di questa collezione di tessere di vetro sinterizzato di 5 cm di lato, montate su rete di fibra vetrosa, declinate in 37 tonalità diverse. Resistente e versatile, perfetta anche per pavimentazioni e superfici di spa e piscine, la serie è prodotta con il minimo impatto ambientale. This collection of 5cm-square sintered glass tesserae mounted onto a glass fibre mesh comes in a choice of no fewer than 37 different colours. Sturdy and versatile, it is perfect for floors and walls in spas and swimming pools and is produced with minimal environmental impact. www.mosaicopiu.it

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LAMINAM, Calce Bianco / Fokos Roccia Le candide e resistenti lastre ceramiche Calce Bianco scelte per il pavimento di una residenza privata a Olbia fanno risaltare il rivestimento della cucina esterna realizzato con Fokos Roccia, una delle finiture della collezione ispirata alle forze primordiali della natura. The light-coloured, hard-wearing Calce Bianco ceramic slabs chosen for the flooring of a private home in Olbia offset the cladding of the outdoor kitchen, made of Fokos Roccia, one of the finishes in the collection inspired by the primordial forces of nature. www.laminam.it

ITLAS, design Claudio Silvestrin Niente di più sobrio, essenziale e autentico di una panca di legno massiccio, trattata con olio a base naturale. La scelta è caduta sul frassino, proveniente da foreste europee certificate, noto per la sua resistenza e dunque adatto per gli spazi outdoor. What could be more simple and genuine than a bench made of solid wood treated with a natural oil. The wood is ash (sourced from certified forests), chosen because it is a sturdy and durable type of timber and thus well-suited to outdoor use. www.itlas.com/ita

IGUZZINI, Lander, Renzo Piano Building Workshop Nato insieme al parco della Fondazione Stavros Niarchos di Atene, questo solido bollard ha un’altezza (95 cm) studiata per illuminare i sentieri con il massimo comfort visivo. La gamma si completa con la versione da 65 cm per i passaggi con scale, la wall washer e l’applique. Created for the Stavros Niarchos Foundation park in Athens, this solid, 95cm-high bollard was designed to illuminate pathways and provide maximum visual comfort. The range also includes a 65-cm version for stairways, a wall washer and a wall sconce. www.iguzzini.com

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LUCI & COMPLEMENTI

LIGHTING AND COMPLEMENTS

MARAZZI, Mystone Basalto20 Ispirate alla pietra lavica, di cui conservano il colore deciso, le lastre sono adatte per applicazione a pavimento, in e outdoor. La collezione è disponibile nella versione strutturata (20 mm di spessore), nei formati 80x80 e 50x100 cm, nei colori sabbia, piombo e lava, posabili a secco su erba, ghiaia, sabbia o in pavimentazioni carrabili. Inspired by lava rock – and reproducing its deep colour – these slabs are suitable for indoor and outdoor flooring. The collection comes in a textured version (thickness 20 mm), measuring 80x80 and 50x100 cm, in the colours sand, lead and lava, and can be dry laid over grass, gravel and sand, or installed as driveways. www.marazzigroup.com

EVA SOLO, FireGlobe Fireplace, design Claus Jensen e Henrik Holbæk (Tools Design). Doppia funzione per il braciere di acciaio verniciato, utilizzabile come camino aperto a legna o come barbecue, con l’aggiunta di una semplice griglia. A painted steel brazier with a dual function: as an open, wood-burning fireplace or as a barbecue (by simply adding a cooking grid). www.evasolo.com

ARTENA DESIGN by Grassi Pietre, Taglia&Cuoci, design Aldo Peressa La cucina a isola outdoor è composta da tubolari rivestiti di lamiera di acciaio Cor-Ten su cui si innestano piano di lavoro, lavello e piastra/bracierebarbecue di Pietra di Vicenza. Quattro i vani-dispensa, il coperchio in legno scorre per diventare una superficie d’appoggio. This outdoor island kitchen is made of tubular metal clad in oxidised COR-TEN steel, onto which the worktop, sink and Pietra di Vicenza stone griddle/brazier-barbecue are installed. There are four pantry compartments; the wooden cover slides back to provide a snack top or extra space to put things on. www.artenadesign.com

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IKEA, Överallt Condivisione e sguardo lontano, “oltre i muri”. Progettata da designer provenienti da cinque paesi dell’Africa e da altrettanti designer scandinavi, la collezione – tavoli, sedute, tessile, articoli per la tavola – traduce i rituali africani in colorati compagni di vita metropolitana (in edizione limitata). Based on an idea of sharing and connecting distant cultures “beyond walls”, this limited-edition collection of tables, chairs, fabrics and tableware items, by designers from five African countries and five Scandinavian designers, translates African rituals into colourful items for metropolitan life. www.ikea.it

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LUCI & COMPLEMENTI

LIGHTING AND COMPLEMENTS

MEDIT, ET655 È assemblato su misura – come per l’Hotel NH Collection a Torino (nella foto) – il sistema motorizzato della tenda a rullo, dotato di staffe di supporto con aggancio per installazione laterale, frontale o a soffitto. Da associare al tessuto Soltis 86 in Pvc 100% riciclabile, super performante dal punto di vista energetico e di stabilità. The motorised roller blind system is custom assembled, as in the case of the Hotel NH Collection in Turin (pictured). It is fitted with hook-on supports for side, front or ceiling installation. It is designed to be used with the 100% recyclable Soltis 86 PVC fabric, which is high performance in terms of energy and stability. www.medit-italia.com

LINEA LIGHT, Opti-Pole Le linee rette di questo bollard nascondono nella testa, di appena 15 mm, l’esclusiva OptiLight Technology, che assicura un’emissione luminosa morbida e avvolgente, grazie alla sorgente laterale posta all’interno del gruppo ottico e alle microincisioni del diffusore. The straight lines of this bollard conceal in the head, which measures just 15 mm, exclusive OptiLight Technology, ensuring softly diffused light, thanks to the positioning of the light source inside an optical unit and the micro-engravings on the diffuser. www.linealight.com

PISCINE CASTIGLIONE La piscina con parete vetrata, al settimo piano di un palazzo romano, permette di ammirare il panorama della città. La vasca è dotata di finiture con accessori di pregio che, come l’impianto di filtrazione, possono essere gestite a distanza attraverso smartphone con un’app. This glass-walled pool, on the seventh floor of a building in Rome, offers a panoramic view of the city. The pool has high-quality finishes and accessories which, like the filtration system, can be managed remotely from a smartphone app. www.piscinecastiglione.it 140 ABITARE 584


EFFETTO POP

POP EFFECT

| Colori vivaci, finiture che si fanno notare e attrezzature sorprendenti. Ecco il lato più divertente di giardini e terrazzi / Bright colours, eye-catching finishes and unexpected pieces of equipment. Adding an element of fun to gardens and terraces txt Mia Pizzi

SCAB DESIGN, Lady B, design Studio Zetass Utilizzabile in un progetto contract come in uno residenziale e capace di passare con disinvoltura dall’ufficio al terrazzo grazie al suo carattere pop, la seduta ha struttura di metallo verniciato, mentre la scocca è realizzata con tecnopolimero colorato, ora nelle nuove tinte senape, avio o terracotta. Suitable for use in the contract or residential sector, this chair will look just as good in an office as it will on a terrace, thanks to its pop style. It has a painted metal structure with a snug seat in coloured technopolymer, now also in the new mustard, air-force blue and terracotta colours. www.scabdesign.com

NARDI, Net Stool, design Raffaello Galiotto Lo sgabello, che si inserisce nella vasta collezione di sedute, è proposto in resina fiberglass nei colori matt – bianco, antracite, senape, corallo, salice o tortora – e decorato con motivo a piccoli fori quadrati. Nelle altezze di 90,5 o 101,5 cm. This stool with back, part of a wider range of seating products, is made of fibreglass resin. It comes in a choice of matt colours (white, charcoal grey, mustard, coral, willow and dove grey) and has small square perforations. It comes in two heights: 90.5 and 101.5 cm. www.nardioutdoor.com

KLAOOS, design Claudia Calcina Un nuovo brand francese fondato da una giovane designer, felice risultato di crowdfunding. Ombrelloni da spiaggia e da giardino che si allontanano dai decori classici e monocolore, caratterizzati invece da grafiche originali e colori vitaminici. Grande l’attenzione per la qualità e la sostenibilità nell’intero processo produttivo. A new French brand founded by a younger designer thanks to a successful crowdfunding campaign. Rather than using traditional plain colours, these beach and garden umbrellas feature graphic patterns and neon colours inside. Great attention was paid to quality and sustainability throughout the manufacturing process. www.klaoos.com

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EFFETTO POP

PEDRALI, Tribeca, CMP design Nuova l’estetica, seppure di memoria degli anni Sessanta, ma soprattutto innovativo il materiale. Per una maggiore adesione alla struttura, schienale e seduta sono intrecciati verticalmente, con un estruso di Pvc la cui anima di nylon – comunemente utilizzato nella pesca d’altura – garantisce l’indeformabilità. A new aesthetic, albeit reminiscent of the 1960s, and, more notably, an innovative material. To ensure better adherence to the structure, the seat and back are vertically interwoven, with extruded PVC whose nylon core – commonly used in deep-sea fishing – guarantees non-deformability. www.pedrali.it

PAOLA LENTI, Lido, design Francesco Rota La soluzione estetica – seduta e schienale generosi sorretti da una struttura longilinea – è ulteriormente valorizzata dall’utilizzo del Diade, nuovo materiale plastico stampato e riciclabile, che Paola Lenti accoppia con l’esclusivo filato tecnico Twiggy, dando origine a una texture molto simile al tessuto. The aesthetic solution – a generous back and seat supported on a streamlined structure – is further enhanced by the use of Diade, a new recyclable thermoformed plastic material, which Paola Lenti couples with the exclusive Twiggy high-tech yarn, giving rise to a stunning fabric-like texture. www.paolalenti.it

POTOCCO, Ropu, design Chiara Andreatti La bordatura intrecciata perimetrale incornicia il piano del tavolino di marmo, di ceramica o di vetro retroverniciato – tondo o rettangolare – oppure accoglie il cuscino del pouf rifinito artigianalmente con raffiniti profili a coda di topo. The woven border frames the marble, ceramic or back-painted glass tabletop (round or square), or holds the pouf cushion, which is hand finished with piping trims. www.potoccospa.com

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DIABLA, Mona, design Jonathan Lawes Il deciso segno grafico del designer britannico – forme geometriche, forti cromie, strati sovrapposti – decora i già coloratissimi piani di questi tavoli mono gamba tondi o quadrati, pensati con una prevalenza di toni rossi o rosa. Ribadendo così la vocazione del brand per uno stile informale e audace. The distinctive graphic effect produced by the British designer – geometric forms, bold hues, overlapping patterns – decorates the already brightly-coloured tops of these single-legged round or square tables, in shades of red and pink. A reminder of the daring, informal approach to style the brand likes to adopt. www.diablaoutdoor.com

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TARANTIK & EGGER, The Garden Shower Minimalista per eccellenza, autoportante e semplicissima nella costruzione, questa doccia per esterni è realizzata con acciaio inossidabile verniciato giallo o nero (o in altri colori su richiesta). Smontabile, leggera (pesa solo 3,5 kg), non necessita di fissaggio a terreno.

Quintessentially minimalist, self-supporting and extremely simple in its construction, this stainless steel outdoor shower comes in yellow, black or other colours on request. The demountable, free-standing structure, which weighs just 3.5 kg, simply connects to a garden hose. www.tarantik-egger.com


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Curvo e squadrato / Curvy and Square-Edged drawing Stephanie Wunderlich




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