E INSIDE MAGAZINE N01

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the lifestyle Ebike magazine

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â—† In copertina Thomas Oldrati Foto di Fabio Principe

FOTO Davide Messora Fabio Principe Riccardo Tagliabue

HANNO COLLABORATO Luca Baccini Davide Mariani Davide Messora Fabio Principe Riccardo Tagliabue

PROGETTO GRAFICO Cristina Balestrini CB-studio.eu

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VISITA Einsidemagazine.it

TESTI Davide Messora Riccardo Tagliabue


DIAMO FORMA ALLE TUE IDEE ABBIGLIAMENTO TECNICO DA MOTOCROSS, ENDURO E MTB MADE IN ITALY ABBIGLIAMENTO SPORTIVO PERSONALIZZATO ABBIGLIAMENTO PER TEAM STAMPE GRANDE FORMATO PER TENDE E HOSPITALITY


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NUOVI TASSELLI SUL CROSSODROMO Redazione E-Inside

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L’INTERVISTA Thomas Oldrati Redazione E-Inside

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LA PROVA DI E Hero - Militem Redazione E-Inside

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CONSIGLI DEL FISIOTERAPISTA Fisioterapia ecoguidata di Luca Baccini

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CONSIGLI DELL’OSTEOPATA Correttori posturali... SI o NO... di Davide Mariani

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contenuti

di Fabio Principe

the lifestyle Ebike magazine

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AL VIA IL CAMPIONATO


/ CARBON LOOK BIKE HANDGUARDS


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Quest’anno è stato dato il via anche al primo campionato enduro E-Bike, sotto legida della Federazione Motociclistica Italiana e organizzato da Off Road Pro Racing con alcuni Moto Club del territorio. Un’avventura per tutti, non solo per gli organizzatori, ma anche per i partecipanti che saranno i primi a testare questo campionato. Fin dalla prima prova di Ponte Olio si è visto del gran potenziale della disciplina, non solo per la buona partecipazione in senso numerico, ma per la qualità dei partecipanti: molti campioni del passato e del presente dell’enduro e dei rally. Le speciali in questa prima gara in provincia di Piacenza sono state molto tecniche e caratterizzate da impegnative salite e discese in pieno stile enduro, che hanno messo a dura prova i bikers e i loro mezzi. Claudio Spanu, Thomas Oldrati, Roberto Fabbri, Stefano Passeri, Maurizio Micheluz, Nicole Tumminello, sono solo alcuni nomi dei protagonisti della prima prova. La seconda tappa si è disputata a Chieve durante una gara di mini-enduro. Una location completamente diversa dalla prima: a

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Al VIA il cam Testo della redazione E-Inside Foto di Fabio Principe

Ponte Olio immersi nei boschi collinari tra pietre e radici, mentre nel piacentino ci si è trovati su di un terreno piatto e sotto il sole. Anche se in un primo momento la manifestazione sembrava più “banale”, fin dai primi passaggi ci si è resi conto che non sarebbe stato così, prima di tutto per il caldo (che ha superato i 35° durante la giornata), poi per il terreno e per le numerose moto presenti: infatti il fondo morbido del campo si modificava ad ogni passaggio di moto e soprattutto si bucava e questo ha costretto i piloti a trovare le giuste traiettorie per non perdere la “giusta pedalata” che costava la perdita di trazione e anche il rischio di scivolata. Così la gara si è trasformata ben presto in una dimostrazione di tenuta fisica (infatti il totale dei giri è stato diminuito dalla Direzione Gara dopo aver capito che non sarebbe stato così semplice portare a termine la gara) e di capacità di saper interpretare la linea ideale. Ne è uscita una bellissima gara che ha visto tra i protagonisti gli stessi della prima prova, con l’inserimento di Alessandro Ghislandi tra i giovanissimi. Archiviate le prime prove il circus è già pronto per la prossima gara e direi che la Federazione, dalle parole di Gianluca Avenoso e Franco Gualdi, si è dichiarata molto soddisfatta e in attesa di vedere i prossimi sviluppi. ◆


A mpionato

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â—† Molto belli i passaggi nei boschi, dove i concorrenti hanno dovuto saper interpretare bene le traiettorie e stare attenti alle radici e avere uno stile di guida fluido e scorrevole, in questo passaggio Maurizio Micheluz. Decisamente spettacolari le discese sulle pietraie (pag 12) dove i piĂš veloci hanno veramente dato prova di coraggio e tenacia.

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â—† Uno sport al femminile e cosĂŹ alla prima prova si sono presentate alcune girls e a vincere è stata Nicole Tumminello. Anche per loro una bella esperienza da ripetere, anche se in questo appuntamento alcune discese impegnative le hanno messe a dura prova, anche con qualche scivolata, per fortuna senza conseguenze fisiche, ma con alcuni danni alla bici per Michela Mazzoni.


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a E-Bike, dopo alcuni “esperimenti” nel 2019 quest’anno ha un vero e proprio campionato Italiano con diverse prove: 20 giugno Carpi (Mo); 4 luglio Verolanuova (Bs); 18 luglio Carpi (Mo); 29 agosto Bovolenta (Pd); 10 ottobre Boves (Cn). Molti sono i concorrenti che hanno deciso di provare questa nuova disciplina e il divertimento è stato tanto per i partecipanti. Sfidarsi con delle bici con pedalata assistita su veri e propri campi da motocross è stato particolare, difficile, ma anche molto divertente e i concorrenti non si sono certo risparmiati. Anche in questo caso sono stati i piloti provenienti dalle moto ad essere protagonisti, attendendo che nei prossimi mesi o anni si identifichino i veri “campioni” della disciplina. Per molti di noi che provengono dal motocross puro vedere queste “due ruote artigliate” è decisamente strano e particolare e viene subito voglia di provare; ma ci si rende conto che, nonostante la pedalata assistita, la fatica è tanta e la velocità che si raggiunge non è indifferente. Tanti i protagonisti che hanno provato a cimentarsi in questa disciplina, di cui avevamo avuto un primo assaggio a Imola nel 2019, durante la prova di

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Nuovi t sul cr Testo della redazione E-Inside Foto di Davide Messora

Campionato del Mondo Motocross. I nomi che sono mersi da queste prime prove, in attesa della finalissima a Boves, sono Andrea Ferrari, Manuel Jacopi, Maurizio Micheluz, Thomas Oldrati, Andrea Pignotti, Romano Vicini, Marco Rivi, Roberto Fabbri, Rosa Galante e Riccardo Boschi (quest’ultimo che si è già aggiudicato la vittoria assoluta con un prova di anticipo). Staremo a vedere chi si aggiudicherà i vari titoli in palio. Per gli appassionati di motocross il paragone viene facile, ma non va fatto, questa è una vera e propria disciplina, nuova e tutta da scoprire. Oggi la maggior parte dei concorrenti arrivano dal mondo moto, anche per diatriba in atto tra le due federazione di competenza: la ciclistica e la motociclistica, soprattutto a livello internazionale. Alcuni veti posti dalle varie federazioni non aiutano certo lo sport, ma sappiamo che a volte la politica cerca i propri interessi invece che quelli degli appassionati, ma tutto sommato questo dovrà aiutare a mettere ordine anche nella definizione di questi veicoli, che hanno i pedali, ma sono a motore a tutti gli effetti. Le velocità e le potenze che raggiungono alcuni di questi mezzi li fanno sembrare più delle moto che non delle bici, ma staremo a vedere.


tasselli rossdromo

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Per ora noi abbiamo assistito a gare impegnative dove i concorrenti si sono divertiti e tutti si sono dichiarati soddisfatti e auspicano una crescita della disciplina, di certo nei prossimi anni vedremo cosa accadrĂ , ma il mercato sembra giĂ molto pendere verso queste E-bike e quindi anche nella disciplina motocross vedremo con quale crescita. â—†

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s s o r c

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◆ Immagini che mostrano le e-bike impegnate sul campo da Motocross e, viste le velocità raggiunte, le derapate sono continue e la capacità dei conducenti di mantenere la giusta trazione e grip è fondamentale. Una disciplina tutta da scoprire e da comprendere, ma ha già mostrato tutto il suo potenziale.


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Thomas OLDRATI D

Intervista di E-Inside Magazine - Foto di Davide Messora e Fabio Principe

a anni uno dei protagonisti del mondiale, pilota ufficiale Honda RedMoto World Enduro Team e membro delle Fiamme Oro, ha deciso di prendere parte alle prime prove dei campionati E-Bike sia motocross che enduro e così abbiamo deciso di intervistarlo per avere una sua opinione sulla disciplina.

E

Ciao Thomas e grazie per il tuo tempo. In questi mesi ti abbiamo visto molto impegnato anche nella E-bike e quindi abbiamo deciso di capire un po’ con te alcune situazioni dell’ambiente. Questa disciplina sta crescendo moltissimo e diversi motociclisti come te li abbiamo visti gareggiare sia nell’E-bike enduro sia motocross, iniziamo da qui, quali sono le differenze tra le due discipline?

O

La differenza notevole tra il cross e l’enduro è dato dal circuito, dal tracciato... quindi prove libere, crono e manche come nel cross, mentre l’enduro è come una gara d’enduro vera e propria con speciali e tempo sul giro, con diverse prove differenti. Io preferisco molto di più la gara di enduro perché secondo me con una bici elettrica ti diverti di più soprattutto nelle discese, a mio parere in una pista da cross o nel fettucciato fai uno sforzo tremendo per andare sempre più veloce, e le curve sul piano

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non sono un gran divertimento.

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La E-bike secondo te è utile come allenamento e se si, tu la utilizzi da quanto tempo?

E’ più di un anno che uso le E-bike e serve molto, a me piace tanto anche andare con la bici da corsa e quando esco nei boschi uso quasi sempre la bici E-bike e ho abbandonato quasi totalmente la mountainbike. Puoi fare bellissimi giri e un bell’allenamento e fare molte più cose e diversificare l’allenamento: se vuoi far fatica la fai e comunque ti alleni anche tanto in posti tecnici, anche in salite molto impegnative.

E

Sappiamo che ti sei divertito molto nelle gare a cui hai preso parte, le percepisci come un’ulteriore allenamento per l’agonismo motociclistico o per te sono vere e proprie gare e l’impegno è lo stesso che ci metti di quando sei in moto?

O

Qualsiasi gara io faccia mi impegno al 100%, ma la mia priorità è la moto. Per esempio ho avuto la bici il giorno prima della gara l’ho sistemata, sono andato a fare un bel giro perché a me piace essere sempre a posto per poi dare il massimo, sempre!


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â—† Thomas Oldrati con la sua CRF250R Honda RedMoto e la Fulgur motorizzata Polini.

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Motori elettrici o motori a scoppio quali preferisci?

Ovviamente io preferisco il motore a scoppio, perché mi ha sempre dato un’altra emozione anche il rumore. Sulla bici il motore elettrico è la cosa più bella che si potesse inventare, è una figata. Ha riportato in bici tantissime persone che non sarebbero mai più risalite o non sarebbero proprio andate per lo sforzo. Con queste bici uno si può regolare mettendo il “suo aiuto” e si diverte. Ma per me la moto è al primo posto, anche se il futuro sarà elettrico perché con i motori abbiamo sempre più problemi. In molti stanno scommettendo che la E-bike crescerà tantissimo nei prossimi anni, quale è il tuo pensiero?

Chi scommette oggi sulle E-bike fa la cosa giusta. In giro ce ne sono tantissime. Quest’anno ero via con i ragazzi a Livigno ed era pieno, secondo me tanti che corrono in bici soprattutto mountainbike passeranno alle E-bike. Tanti hanno ancora vergogna a dire che vanno con le E-bike, ma questo cambierà. La bici è molto più “muscolare”, ma secondo me il divertimento è più con le E-bike.

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Come si guida una E-bike, rispetto ad una bici normale?

Non cambia molto da una bici normale, in salita ci sono dei pezzi dove c’è viscido e l’elettrico ha una buona coppia sotto e bisogna dosare la potenza, perché la ruota pattina o la bici si impenna... tenendo una potenza inferiore riesci a salire più con la forza della gamba e quindi è meglio. Sulla mia Fulgon con il motore Polini, il motore va molto bene con 5 livelli di intensità ed è un gran bel tiro costante. In discesa la bici pesa qualche chilo in più e in qualche passaggio è un vantaggio perché è più stabile Gli ammortizzatori hanno prestazioni al top, con come downhill, ma se hai il pelo vai fortissimo. Veniamo alle gare a cui hai preso parte, come sono andate? Quale è il livello dei tuoi avversari? Tante categorie e forse un po’ di cose da sistemare, hai dei suggerimenti come pilota?

O

Avversari alle gare... nel campionato FMI non ci sono degli specialisti / professionisti della disciplina ma spero che il challenge prenda sempre più piede e mi auguro che arrivino


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“Chi scommette oggi sulle E-bike fa la cosa giusta. In giro ce ne sono tantissime.�

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◆ Thomas sul podio della prima prova di Ponte dell’Olio.

più concorrenti, più bici, più squadre. Anche se adesso c’è un po’ di cose da sistemare tra FMI (Federazione Motociclistica Italiana) e UCI (Unione Ciclistica Internazionale). Bisogna spiegare bene che le gare FMI, anche nei trasferimenti, sono su percorsi chiusi al traffico, perché le bici non possono circolare su strade aperte e questo ci tengo a dirlo, perché le bici sono sbloccate e vanno oltre i 25Kmh. Mi piacerebbe prendere parte a tutto il campionato enduro nel 2021 e credo che l’enduro sia quello che potrà avere un buon futuro.

E O

Parliamo un po’ di te, come è una tua giornata tipo?

Sono un gran lavoratore, quindi mi sveglio presto alla mattina e poi dipende un po’ dal programma della giornata, si va a girare in moto allenamento in bici o mi fermo in palestra a secondo del programma che faccio con Andrea Balboni (il mio preparatore). Il programma lo facciamo mese per mese a secondo delle gare. Non sono uno che passa le giornate a casa a tirar sera, mi piace allenarmi e fare il mio lavoro.

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“Sono un gran lavoratore, quindi mi sveglio presto alla mattina e poi dipende un po’ dal programma della giornata...�

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Come vedi il tuo futuro a due ruote?

Lo vedo bene! Da quando sono passato ad Honda mi trovo benissimo e nelle gare anche l’anno scorso è andata tutto alla perfezione, ho battagliato fino alla fine del campionato. E quest’anno con questo casino, mi sono tenuto pronto con la testa sugli obiettivi e negli Assoluti d’Italia mi trovo al comando e credo di essere partito bene e speriamo che inizi così anche il mondiale, saranno solo 4 gare invece delle 8, però sono sempre 8 giornate in cui mi farò trovare pronto. Ci saranno 2/3 mesi belli intensi.

E O

Chiaramente una domanda su questa pandemia che ha bloccato anche voi, come vedi la stagione 2020? Io sono bergamasco e qui l’abbiamo vissuta nel modo peggiore. È stata tosta, mi allenavo tutti i giorni in garage, ma devo dire la verità

che mi sono allenato di più ma era un modo per passare la giornata e staccare la testa dal rumore delle ambulanze... passavano in continuazione e non è stato facile. Mia mamma non è stata bene, per fortuna senza andare in ospedale ma mi sono spaventato e molti ci hanno lasciato... adesso ci stiamo convivendo. Per fortuna i dottori hanno capito qualche cosa di più e cerchiamo di comportarci nel modo migliore e speriamo a breve di dire che è finita.

E O

Prossimi appuntamenti enduro ed E-bike… oramai sei un vero moto-ciclista quindi diviso o il tuo focus resta al momento la moto? Le gare che non saranno in concomitanza con le mie mi presenterò di sicuro per ora resto motociclista. ◆

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LA PROVA DI

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er questo numero di E-Inside abbiamo provato la Militem – Hero, una macchina molto versatile e soprattutto ricca di accessori e particolari che la rendono unica. Abbiamo percorso diversi chilometri che ci hanno portato in una località turistica molto conosciuta: Bormio. Qui abbiamo messo alla prova la Hero come se fossimo una famiglia in vacanza che vuole raggiungere agevolmente i rifugi anche più distanti e così siamo saliti un po’ ovunque, anche dove gli altri non riescono ad arrivare e dobbiamo dire che ci ha stupiti piacevolmente la facilità con cui questa piccola ed elegante Militem ci ha portati ovunque sulle strade bianche che si possono percorrere per raggiungere tante mete belle e panorami mozzafiato. Un’auto che sicuramente non passa inosservata per i suoi accessori esterni, che la rendono unica nel suo genere anche per l’accurata ricerca anche negli interni, dove emerge la capacità della ricerca del “bello” tutta made in Italy.

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La Militem è un marchio che ha unito la tecnica americana allo stile italiano: un brand automobilistico italiano luxury premium, che oggi sviluppa il proprio design su prodotti dei marchi americani Jeep e RAM, compiendo anche interventi di ingegnerizzazione delle parti meccaniche atte a esaltare le performance e la massima sicurezza nella guida. Una gamma completa con diversi allestimenti e molteplici possibilità di colori e finiture, utilizzando materiali pregiati, con il gusto e l’artigianalità tipici della manifattura d’eccellenza italiana. I celebri Carrozzieri italiani che a partire dagli anni ’50 sono stati “i maestri dello stile”, hanno saputo imporsi con la loro creatività, l’attenzione verso il nuovo con scelte all’avanguardia e tanta maestria nel tradurre con rapidità nel metallo le loro idee, inventando le tecnologie più appropriate e scegliendo materiali innovativi. Questa azienda vuole essere un doveroso tributo a 360°, al coraggio imprenditoriale, alla fantasia del nostro design e all’abilità di ogni artigiano “delle carrozzerie e delle tappezzerie”: uomini che hanno saputo esprimere i valori umani, estetici e tecnologici, capaci di far capire la cultura, la genialità e la laboriosità italiana nel mondo.

Il nuovo MILITEM HERO si presenta esternamente nelle vesti di “muscle car”, più alto da terra e con importanti interventi estetici che riguardano tutto il frontale e i passaruota, per dare la sensazione di un’auto più grande, più grintosa e di forte impatto visivo. In quest’ottica, sotto “il vestito” sono state necessarie importanti modifiche alle sospensioni. Una volta aperte le portiere, ecco apparire interni estremamente raffinati e confortevoli, degni di una supercar. L’altra faccia di HERO: possente ma superbamente elegante… Le misure in città contano. Tra i vantaggi di MILITEM HERO vi sono le dimensioni. Rispetto agli altri modelli della gamma, è il MILITEM con le dimensioni più contenute, 4,23 metri, quindi il più pratico e maneggevole nel traffico per chi vuole comunque una vettura più glamour ed esclusiva. Con pneumatici più larghi, che permettono una migliore trazione, una maggior stabilità e una frenata fulminea, per dare più sicurezza a guidatore e passeggeri.

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Immediatamente alla prima rapida occhiata, si vede subito che HERO è un MILITEM e la calandra anteriore riprende il family feeling di tutta la gamma. Inoltre l’attenzione ricade subito sulle gomme da 20”, che contraddistinguono tutti i MILITEM, abbinati ai parafanghi allargati. Dal punto di vista estetico, la maggiore altezza da terra contribuisce a dare all’HERO un aspetto più dominante, mentre le feritoie presenti sul cofano anteriore danno maggiore sportività. Come accennato, una delle prime cose che attirano l’attenzione, sono i cerchi dal design a stella che contraddistingue ogni auto MILITEM. Si sposano alla perfezione con pneumatici tassellati ribassati, adatti ad ogni evenienza anche se l’uso è prettamente cittadino, e i parafanghi maggiorati, che possono essere in tinta carrozzeria o in carbonio. Proprio i parafanghi conferiscono un aspetto inconfondibile di riconoscimento alla vista laterale. Con le ruote, i trattamenti di verniciatura speciali e i loghi che impreziosiscono la carrozzeria, contribuiscono a dare forma a un SUV dal look distintivo. In sintesi, robustezza e raffinatezza stilistica insieme. E una grande capacità di attirare gli sguardi…. La parte posteriore della vettura, denota ugualmente carattere, con il paraurti più alto e il diffusore subito in primo piano. I cerchi in lega da 20” “Black Edition“ MILITEM a cinque raggi a stella, richiamano il logo MILITEM. Il design è allo stesso tempo aggressivo ed elegante, e la borchia coprimozzo centrale è decorata anch’essa con la stella a cinque punte. L’assetto è stato completamente rivisto, incrementandolo di 1,5”. Infatti MILITEM HERO è dotato di una innovativa sospensione Lift kit 1,5” Extreme Performance Shocks che varia l’assetto per migliorare le prestazioni e soprattutto la sicurezza nella di guida di tutti i giorni. All’interno troviamo sedili in pelle ergonomici, progettati per vestire gli occupanti come un abito su misura. Al volante, scoprirete come la plancia sia ben organizzata, accessibile e pratica. Comandi semplici da azionare, incluso di serie il sistema di “infotainment Uconnect” di quarta generazione, con display touch a colori da 8,4” ad alta definizione. Con un semplice tocco o un comando vocale, è possibile connettersi rimanendo concentrati alla guida. La connessione allo smartphone consente anche l’integrazione con i sistemi Apple Car Play e Android Auto. Di alta qualità le finiture black piano di alcuni particolari della consolle. La sicurezza è fondamentale e anche la migliore

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compagna di viaggio. Sono disponibili otre sessanta sistemi tecnologici per monitorare il veicolo, che forniscono segnali visivi e acustici facilmente interpretabili, tra i quali il Lane Departure Warning Plus, l’Intelligent Speed Assist e il Traffic Sign Recognition di serie su tutti gli allestimenti. Quest’ultimo sistema avvisa sempre quando ci sono divieti di sorpasso, limiti di velocità, o altra tipologia di restrizione direttamente sul desplay. Con l’integrazione del sistema Inteligent Speed Assist è possibile regolare la velocità, tramite i comandi al volante. MILITEM HERO è disponibile con motori a benzina 1.3 Turbo da 180/200 CV e 2.0 Turbodiesel Multijet da 170/190 CV, quest’ultimo il mezzo che abbiamo provato per voi che è in vendita al prezzo di 52,880,00. Entrambi hanno l’omologazione Euro 6D. Il cambio è automatico a 9 marce. Il sistema 4x4 di HERO riprende le specifiche del prodotto base Jeep Renegade Limited e Trailhawk, con le varianti dei poderosi pneumatici da 20” e l’assetto rialzato. E’ possibile scegliere fino a 5 impostazioni di guida in funzione delle diverse condizioni del fondo stradale: Auto, Snow, Sand, Mud, Rock, quest’ultima solo per chi sceglie la versione Trailhawk. Per chi ama le bici di certo è un mezzo adatto e ha diversi accessori che permettono di trasportare i propri veicoli a due ruote sui vari circuiti o di recarsi senza problemi in luoghi di montagna per poi liberamente trascorrere giornate all’insegna della natura e della pedalata, anche se assistita. La Hero è stata con noi alla seconda prova di Campionato Enduro E-Bike a Chieve e ha attirato l’attenzione di diversi bikers. ◆

www.militem.it


â—† Gli interni della HERO sono impreziositi da rivestimenti in pelle e ricami in stile Militem.

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â—† Vista di Bormio dagli oltre 2.000 metri sulle belle strade bianche che portano ai numerosi rifugi dove si può degustare piatti tipici della tradizione valtellinese.

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fisioterapia

Fisioterapia ecoguidata L

a fisioterapia ecoguidata è una recente evoluzione nella pratica fisioterapica.

Consiste nell’utilizzo dell’ecografo durante la valutazione fisioterapica del paziente e nella

a cura di LUCA BACCINI fisioterapista

successiva fase terapeutica e/o riabilitativa. Nella valutazione fisioterapica da indicazioni molto precise sulle strutture anatomiche del paziente, che integrandosi con i test clinici

consigli

della zona da valutare aumenta l’accuratezza diagnostica della zona da trattare. Si riesce cosi a vedere esattamente, ad esempio, su che zona di muscolo dovremo andare a lavorare con delle terapie mirate alla zona lesionata. Il semplice test valutativo ci indica quale muscolo è coinvolto, in quale zona è presente dolore ma con la visione ecografica arriviamo a vedere esattamente dov’è il problema e quanto è importante. Potremmo, come nell’esempio della foto sotto (in cui si vedono due sezioni di tendini del bicipite

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omerale), fare una comparazione tra una zona

Nella successiva fase terapeutica permette un

dolorosa e l’altra zona controlaterale sana.

esatta localizzazione della zona di una lesione,

In questo modo si valuta quanto è alterata, in

di una calcificazione o di un alterata funzionalità

questo caso, la guaina tendinea e l’ispessimento

tissutale, permettendo un esatta somministrazione

del tendine.

di terapie fisiche quali, ad esempio, laser, onde d’urto, crioterapia, tecarterapia ecc.

Nella foto sopra: guaina sinoviale infiammata e gonfia (corona nera attorno al tendine bianco) rispetto a una guaina normale e ispessimento del diametro del tendine rispetto all’arto sano.

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Eviteremo quindi di somministrare dosi elevate o

o

inutili di terapie risparmiando tempo ma, sopra

fisioterapista, e al paziente stesso, di valutare

tutto avendo la dimensione effettiva e misurabile

i progressi e i miglioramenti delle disfunzioni,

della lesione potremo impostare esattamente

delle calcificazioni o delle lesioni, comparandole

i dosaggi delle terapie fisiche o graduare

con il lato sano, con ecografie precedenti o a

accuratamente le terapie manuali.

misurare letteralmente l’entità dei miglioramenti

Nella

fase

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tissutali

permette

inoltre

al

l’ecografia

diventa

direttamente sul video. In base all’evoluzione

eseguita

durante

più o meno veloce della situazione del paziente

l’esecuzione di esercizi terapeutici da parte del

si adatteranno le eventuali terapie fisiche e

paziente, valutando “in diretta” il movimento di

l’intensità della riabilitazione manuale. In caso di

tendini, muscoli e articolazioni. Il biofeedback che

ritorno all’allenamento di atleti si potrà valutare

ne risulta permette al fisioterapista di correggere

meglio la somministrazione di carichi di lavoro

e reimpostare il giusto movimento del paziente e

adeguati per velocizzare il ritorno alle gare.

permette al paziente di monitorare i movimenti

Si ricorda che l’ecografia diagnostica invece è

che lui stesso produce all’interno del suo corpo

di esclusiva competenza medica e deve essere

Il monitoraggio attraverso l’ecografo di lesioni

effettuata da uno specialista.

dinamica,

riabilitativa,

alterazioni

cioè

viene

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osteopatia

Correttori postura ...SI o NO... U

ltimamente sui vari siti di e-commerce sono

diventati

molto

popolari

i

cosiddetti “correttori posturali”. Questi tutori promettono di migliorare la postura

a cura di DAVIDE MARIANI osteopata

ipercifotica (gobba) e i dolori che tale postura provoca.

IPERCIFOSI L’ipercifosi è l’atteggiamento di flessione anteriore

consigli

della “cifosi” dorsale. Questo atteggiamento, in assenza di patologie, è spesso di origine genetica (genitori o nonni con la stessa fisionomia del rachide dorsale) o indotta da squilibri muscolari (debolezza della muscolatura posteriore, ipertono della muscolatura anteriore). L’inattività, dettata per lo più da posizioni lavorative statiche e da uno stile di vita sedentario, induce un indebolimento del tessuto muscolare, il quale perde via via la sua capacità di sostenere adeguatamente le articolazioni della colonna vertebrale.

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ali

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I “correttori posturali” servono a qualcosa?

Come migliorare la propria postura e i dolori

Innanzitutto è bene fare una precisazione:

ad essa correlati?

la maggior parte di tali dispositivi non sono

Alla luce di quanto detto abbiamo due possibilità.

dei “tutori ortopedici” in quanto non sono

La prima possibilità prevede l’acquisto di un

classificati come “presidio medico”, pertanto la

correttore posturale per pochi euro illudendoci

loro efficacia dal punto di vista terapeutico non è

di risolvere i nostri problemi. Il risultato a lungo

assolutamente validata.

termine sarà l’indebolimento della muscolatura

I presidi ortopedici consigliati per il trattamento

con un peggioramento della postura e dei fastidi

di patologie quali scoliosi, dorso curvo, fratture

ad essa correlati.

ecc sono ben diversi e sottendono a precisi standard medico-scientifici.

La seconda possibilità è quella di assecondare l’anatomia e la fisiologia del nostro corpo

I correttori posturali, attraverso la trazione

svolgendo esercizi mirati per l’irrobustimento

di cinghie ed elastici sul cingolo scapolare,

della componente muscolare.

permettono alla colonna dorsale di rimanere più

I nostri muscoli hanno bisogno di lavorare

“dritta”, guadagnando qualche grado di estensione

per rinforzarsi e svolgere al meglio la propria

e, diminuendo così, l’atteggiamento di ipercifosi.

funzione.

Nell’immediato

posturale

Oltre ad esercizi mirati e ad un’adeguata attività

potrebbe anche giovare al paziente ma, a

fisica, il trattamento osteopatico può essere

lungo termine, risulta non solo inefficace ma,

d’aiuto nella risoluzione di dolori a carico di

addirittura, controproducente.

spalle e colonna.

questa

correzione

Le manipolazioni osteopatiche infatti sono volte Perché risulta svantaggioso nel lungo periodo?

a migliorare la mobilità delle articolazioni e, di

Semplicemente perché il corpo umano dispone di

conseguenza, garantire una migliore fisiologia di

tutti i mezzi per poter vincere la forza di gravità.

movimento.

Nella porzione posteriore della colonna vertebrale alloggiano i muscoli erettori spinali. Tali muscoli, definiti anche muscoli posturali, attraverso la contrazione, sono in grado di impedire che la colonna si fletta eccessivamente in avanti. Questo

rispecchia

l’esatto

meccanismo

di

funzionamento del “correttore posturale” con la differenza che, i muscoli erettori mantengono la postura in modo “attivo”, il correttore posturale in modo “passivo”. Immaginate cosa possa succedere ad un muscolo se gli viene impedito di lavorare correttamente… Il muscolo tenderà ad atrofizzarsi perdendo ulteriormente la sua capacità di mantenere una corretta postura, la quale non potrà far altro che peggiorare ancora e ancora nel tempo. 58

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