X Inside Magazine N° 31

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www.xinsidemagazine.com numero

MXGP 2015 S1GP 2015

Talavera de La Reina - Matterly Basin - Villars Sous Ecot

GP OF EUROPE BUSCA

Prova Novita’ INDIAN SCOUT


NUMERO 31


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FOTOGRAFIE: Davide Messora Fabio Principe, Domenico Mussillo FOTO DI COPERTINA: Romain Febvre in azione al Gp di Francia Numero Registro Stampa N° 563 Decreto Presidente Tribunale Novara del 27/05/2013


Siamo riusciti a contenere il ritardo di uscita con questo numero, abbiamo tanta carne al fuoco e in più in questo numero abbiamo inserito un piccolo speciale di RR Inside, si avete sentito bene una moto da strada in mezzo all’off road. Un tentativo poi ci direte voi se abbiamo fatto male oppure no. In questo mese la notizia bomba è Cairoli sul 450 e quelli che dicevano che era un salto nel vuoto...bè ha vinto du Gp su tre!!! Antonio è una vera macchina da guerra, pian piano sta rosicchiando punti ai suoi avversari, Desalle in Francia si è eliminato da solo, Paulin sembra faticare, l’unico che non molla e rimane sempre li è Max Nagl. Il tedesco sta facendo un gran campionato e per ora non ha sbagliato e la fortuna è dalla sua parte, gara 1 in Inghilterra. Un campionato del Mondi veramente bello ed emozionante dove ormai ci sono 4/5 piloti che possono puntare alla vittoria e si ritornasse Villopoto non sarebbe male. Il mondiale Motard vive sul dualismo tra Hermunen e Chareyre e ne vedremo delle belle da qui a fine campionato. Buona lettura!!!!

Davide Messora

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CONTENUTI

MXGP 2015 S1GP Europe Indian Scout Enduro Italiano Pistoia Kawasaki KX450


Testo e Foto Davide Messora

MXGP TALAVERA DE LA REINA - MATTERLY BASIN VILLARS SOUS ECOT

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ROUND 6

GP of SPAIN

Caldo e polvere non hanno fermato Antonio Cairoli e neanche i suoi avversari, la notizia più importante è il ritorno alla vittoria del nostro idolo. Ma non solo questo ha tenuto banco questo fine settimana a Talavera de La Reina, Cairoli e il suo team hanno deciso di abbandonare l’adorata 350, che ha regalato grandi emozioni e titoli mondiali al pilota di Patti, forse che il progetto è arrivato al capolinea oppure per poter stare al passo dei suoi avversari ha dovuto prendere questa decisione, Antonio Cairoli non ha voluto dire molto sulla decisione anche perché è stata la domanda sulla bocca di tutti per tutti e due i giorni di gara. Antonio Cairoli è sceso in pista in condizioni fisiche non perfette, la piccola frattura alla mano gli procura ancora fastidio e anche una perdita della sensibilità durante la guida, si pensava che avrebbe disputato una gara attenta e conservativa e nelle prime manche ci sembrava che avesse adottato questa tattica. Nagl e Desalle hanno preso subito un piccolo margine e Antonio dopo averci provato a chiuso il gas e portato a casa il terzo posto. Da Antonio Cairoli non ci si può aspettare niente di scontato ed infatti è stato così, dopo una partenza non facile nel giro di pochi giri Cairoli era in testa, dal suo entourage era trapelato che probabilmente con il problema alla mano dopo metà gara non sarebbe riuscito a tenere ritmi alti. Invece non è stato così, Tony ha martellato giro dopo giro


sempre sugli stessi tempi, più che motocross sembrava Motogp, neanche quando uno straordinario Febvre lo ha superato non si è fatto intimorire, ha aspettato l’errore del giovane francese per tornare il testa e vincere. Cairoli vince il gp a pari punti con Nagl, anche se non ha ridotto lo svantaggio ha dato un segnale forte a tutti i suoi avversari, terzo Romain Febvre che conquista il suo primo podio in MXGP. Assenti i due piloti HRC ma soprattutto Gautier Paulin, il francese il Olanda è stato un mostro con una grandissima doppietta, in Spagna è tornato nel limbo, non si riesce a capire cosa stia succedendo in Honda, il team ha investito molto nel motocross e sembra aver tutto il necessario per vincere ma forse la moto non basta e il pilota è ancora essenziale. Tabella rossa ancora Max Nagl, il tedesco con la vittoria di gara 1 ha dimostrato di esserci per il titolo, veloce costante e sbaglia poco se riuscirà a concludere la stagione senza infortuni potrà diventare uno da tener d’occhio per la vittoria del mondiale. La Mx2 come al solito è divertente e spettacolare, la pista di Talavera è conosciuta anche per la pista dove i piloti riescono a “scrubbare” da paura, il vincitore di questo gesto è sicuramente Valentin Guillod, il francese del team Standing Costrut Yamaha non solo ha impressionato in pista ma ha vinto il suo primo GP. Tutti si chiederanno come ha fatto a battere sua maestà Jeffrey Herlings, l’olandese ha dominato in gara 1 ma nella seconda heat dopo una brutta partenza è caduto perdendo diverse posizioni, il pupillo di Ktm ha comunque conquistato il secondo posto. Ottima la





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gara del campione del mondo in carica che con due buone prestazioni si è portato a casa il terzo posto. Tim Gajser ha messo in evidenza una cosa, la sua velocità non si discute, record in gara 2, la capacità di recuperare, ma oggi nel motocross la cosa più importante è la partenza, sbagliarla vuol dire quasi perdere un gp. Tim è un mostro guida la piccola Honda in modo incredibile riesce a ad essere velocissimo ma sbaglia troppe volte la partenza, se lo sloveno riuscirà ad avere un buono spunto potrà essere un avversario ostico per Herlings.


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ROUND 7

GP of GREAT BRITAIN

Matterly Basin è il posto ideale per fare motocross, immerso nei prati verdi Inglesi a due passi da Winchester la pista si presenta come un paradiso per ogni appassionato di fuoristrada, il circuito è spettacolare sembra quasi di essere al National in America, salti enormi e velocità elevate sono le caratteristiche di questa pista. Il mondiale sta entrando nel vivo e Max Nagl tabella rossa non vuole mollare l’osso e tutti sono sulle tracce soprattutto il nostro Cairoli che dalla gara spagnola ha sfoderato il 450, ancora assente Villopoto che potrebbe diventare un caso, siamo alla terza gara dopo l’infortunio di Arco di Trento e non si ancora quando rientrerà, speriamo che per la gara di Maggiora Rayn possa ritornare in pista. In Ighilterra ha fatto la comparsa Mike Alessi che però non ci è sembrato in grado di neanche impensierire i piloti europei. Nelle qualifiche si è seriamente infortunato Rui Gonclaves, il portoghese è caduto nel salto prima della pit lane procurandosi la rottura di 10 costole e un polmone perforato e una bel trauma cranico, un vero

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peccato, Rui stava trovando il giusto feeling con la sua Husqvarna e il Team Ricci e le sue prestazioni erano in netto miglioramento, speriamo di rivederlo presto di nuovo in moto. La pista inglese ha mietuto diverse vittime, nel warm up di domenica Tim Gajser è caduto ed è stato colpito dalla sua moto, lo sloveno in stato confusionale dopo la botta non ha avuto il via libera dai medici per partecipare alle due manche, Davide Guarneri appena rientrato dopo l’infortunio di Valkenswaard è stato vittima di un’altra forte botta alla testa, il pilota rimasto a terra per qualche minuti ha costretto la direzione di gara ad esporre la bandiera rossa. Ma passiamo alle gare, la Mx2 si dimostra la categoria più spettacolare, nella prima manche si è assistito a una vera battaglia tra tre piloti, Max Anstie, idolo di casa, Valentin Guilod e naturalmente Jeffrey Herlings. Al via è Anstie a prendere le redini della gare e ci ha dato l’idea nei primi giri di poter prendere il giusto vantaggio per andarsene in solitaria, ma alle sua spalle due proiettili non gli hanno lasciato scampo, Herlings si è dimostrato un cecchino e dopo aver fatto sfogare l’inglese e Guillod con una mossa da campione ha superato entrambi i suoi avversari nello stesso momento. Jeffrey ha così potuto prendere un vantaggio abissale nelle ultime tornate vincendo la manche, lo svizzero Guillod si è portato a casa il

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secondo posto. Nella seconda manche abbiamo assistito alla prima vittoria di Valentin, il pilota svizzero ufficiale Yamaha ha messo in atto una gara perfetta, lo svizzero ha condotto in testa tutti i 17 giri di gara, Jeffrey Herlings ci ha provato in tutti i modi, ma Valentin si è difeso alla grande. Ottima la manche del campione del mondo in carica Jordy Tixier che si è portato a casa la terza posizione anche grazie alla brutta manche di Anstie. Valentin Guillod vince il suo primo Gp in cariera, Herlings è sempre più leader del mondiale, Tixier ritrova un po' di competitività. La classe regina la MXGP in gara 1 la manche viene sospesa per poter prestare i soccorsi a Davide Guarneri, si erano disputati solo pochi giri, e la direzione gara ha deciso di rifarla partire da zero, Clement Desalle che in quel momento si trovava in testa con un buon margine era scuro in volto per la decisione, anche perchè Nagl era partito molto male e navigava nelle retrovie. Secondo via e a spuntarla è Antonio Cairoli, il siciliano non sbaglia niente, hole shot e gara sempre in testa, nei primi giri si inserisce dietro di lui Shaun Simpson, l'inglese ha dato del filo da torcere a Desalle e Nagl. La seconda manche è stata ricca di spettacolo ed ha emozionato il pubblico, all'abassarsi del cancello Antonio non riesce a partire bene ed è Simpson a prendere la testa della gara, dietro di lui uno scatenato Romain Febvre che dopo essere transitato in quarta posizione al primo giro è risalito in classifica come una furia. Il giovane francese in sella alla Yamaha ufficiale ha guidato in maniera incredibile, Romain vince la sua prima manche in MXGP. Antonio Cairoli riesce a rimontare fino alla terza posizione, dopo una non facile partenza, grazie a questo risultato Antonio vince il Gp il secondo della stagione riuscendo a rosicchiare qualche punto a Max Nagl.

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ROUND 8

GP of FRANCE

Si torna a Villars sous Ecot per il Gp di Francia, la pista è un parco giochi per il fuoristrada, oltre al motocross e rinomata per essere stata teatro di battaglie nel mondiale supermoto. Pista molto tecnica, forse un po' troppo corta per gli standard del mondiale, in Francia il pubblico non si tira indietro quando c'è da tifare i propri piloti anche questa edizione 2015 ha fatto registrare il tutto esaurito. Assente Davide Guarneri, il pilota della Tm dopo la botta in Inghilterra ha rimediato il secondo trauma cranico in poco meno di un mese, il team ha deciso di tenerlo a riposo e sottoporlo ad esami più approfonditi prima di rientrare in gara, sicuramente lo vedremo dietro al cancello a Maggiora, per il “pota” una stagione non facile visto anche come stanno andando le cose nel mondiale avrebbe potuto fare delle ottime prestazioni. Dopo l'ottima prestazione in Inghilterra il giovane Febvre è in momento di forma splendida, ricordiamo che Romain in inverno è stato fermo per diverso tempo a causa di un infortunio, il francesino ha vinto

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agilmente la manche di qualifica. Antonio vittima di una piccola scivolata si è dovuto accontentare dell'ottava posizione. Bello il duello tra i piloti HRC Paulin e Bobryshev che si sono portati a casa la seconda e terza piazza. Brutta botta per Clement Desalle che arrivando lungo sul salto d'arrivo si è procurato la lussazione alla spalla destra. In gara 1 Cairoli ottiene la holeshot, Tony è incredibile quando riesce a partire davanti a tutti, riesce ad imprimere alla gara un ritmo pazzesco, non ha rivali. Alle sue spalle la lotta è tra Febvre, Ferris e Bobryshev, Paulin che era partito molto bene si deve arrendere ad un problema meccanico che lo costringe al ritiro. Romain Febvre spinge più che può per portarsi sotto ad Antonio e in un paio d'occasioni sempre poter tentare il sorpasso, ma Cairoli riesce a cambiare passo e prendere quel margine da poter vincere con facilità. Gara 2 partenza difficile per Antonio Cairoli che non rimane imbrigliato in mezzo al gruppo, davanti sono Nagl e Febvre a prendere il largo. I due piloti hanno un'altra marcia, la pista distrutta con dei canali incredibili, in conferenza stampa Cairoli ha rimarcato che la pista fosse pericolosa, Nagl e Febvre sembrano non aver problemi e prendono un margine enorme sugli inseguitori. Febvre viene spinto dal pubblico verso la vittoria, dopo aver studiato il suo avversario riesce a passarlo e si invola verso la prima vittoria in carriera in mxgp. Seconda piazza per Bobryshev, il pilota russo con una gara di sostanza riesce a salire sul podio, un

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risultato meritato, terzo Antonio che nonostante tutto riesce a recuperare un paio di punti al capo classifica Nagl. La MX2 ha vissuto la solita domenica del vincitore Herlings, ma l'olandese vince ma non come in passato con facilità estrema, Jeffrey si deve sudare il risultato, nella prima manche se è dovuto difendere dal Guillod che in paio di occasioni è riuscito a mettergli davanti le ruote. Guillod ha dato veramente del filo da torcere a Herlings facendogli sudare più di una camicia per andare a vincere, nella seconda manche è Tim Gajser a stare alle costole del pilota Ktm. Tim Gajser è un pilota fortissimo, ha una preparazione fisica incredibile però gli manca ancora qualcosa, lo sloveno in certe occasioni è troppo irruente e commette degli errori, come in gara 1, se riesce a sbagliare meno potrebbe andare a podio a tutte le gare, in Francia è secondo. Terzo ancora Tixier che sale sul podio anche in questa occasione, Guillod ha buttato via il risultato con una caduta. In classifica Herlings è sempre più leader e ora ha ben 112 punti di vantaggio sul secondo un margine abissale, ma lo scorso anno sappiamo come è andata e i punti non sono mai abbastanza.

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GLI SPECIALI DI

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RR INSIDE MAGAZINE


Foto Davide Messora e Fabio Principe Testo Davide Messora

Indian un marchio storico, una leggenda, nata nel 1901 ed ora rinasce con una gamma completamente rinnovata, la più piccola di casa Indian è la scout motore V-Twin da 1133cc raffreddamento a liquido. Dal 2011 il marchio è passato sotto la grande ala di Polaris Industries che vuole rilanciare il glorioso marchio e in Italia viene importata da Egimotors, l’azienda che si occupa della distribuzione dei prodotti Polaris, Indian Motorcycle e Victory Motorcycles in tutta la penisola. Una moto imponente con una linea accattivante, bella molto bella ma non solo da vedere fuori dal bar per l'aperitivo perchè la Indian si lascia anche guidare. Naturalmente è una custom per cui bisogna pensare come i bikers e non 49


come una classica moto da strada, la Indian va guidata con calma senza tirarle il “collo” grazie alla sua eccezionale coppia motrice in qualsiasi marcia si ha innestata riprende i giri con facilità, questo mezzo è ideale per i viaggi dove ci si voglia gustare il panorama senza aver fretta di arrivare alla fine del percorso. Le sue dimensioni sono notevoli, 2.31 metri di lunghezza, ma grazie al baricentro basso e con l'altezza della sella a soli 64 cm si guida che è una meraviglia anche nel traffico di tutti i giorni, naturalmente il calore che proviene dal motore e dalle imponenti marmitte si fa sentire soprattutto quando si è fermi al semaforo, la nostra prova è avvenuta in due giornate molto calde, a Milano sul fondo scivolo e sul pavè si è comportata egregiamente. Nel destreggiarsi nel traffico le sue dimensioni non sono state di intralcio, anzi in alcune occasioni sembrava di aver in mano uno “scooter”. Quello che ci ha impressionato è la comodità della seduta dove, anche se gambe e braccia sono allungate, la guida non è per niente faticosa. L’assenza di vibrazione è un piacere che non ci aspettavamo, eravamo convinti di aver tra le mani un mezzo che ci avrebbe lasciato le formiche nelle dite invece non è così, la frizione è dolcissima e gli innesti del cam50


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bio sono sempre precisi, sono in qualche caso passando dalla terza alla quarta si è notato qualche imprecisione, forse il problema è anche dovuto al lungo rinvio del cambio, oppure noi siamo stati troppo docili con il pedale, infatti con una cambiata decisa il problema non si è avvertito. Il comando del gas risponde bene a qualsiasi situazione e l'effetto “on-off” è praticamente inesistente, cosa che per un grosso bicilindrico ci aspettavamo più pronunciato. Il motore è il vero pezzo forte di questa moto, ci è piaciuto moltissimo, la grande coppia ti aiuta molto in ogni situazione, anche stando in coda basta lasciare dolcemente la frizione e la moto si muove senza azionare il comando del gas. I cavalli non mancano e in quelle situazioni in cui servono li trovi sempre pronti. Il costruttore dice che la Scout è la Indian più veloce del mondo e possiamo capire il perchè, grazie ad un motore così non potrebbe essere diverso. In autostrada sopra i 120 Km/h senza un cupolino la Indian diventa faticosa e l'avantreno si alleggerisce molto, come abbiamo detto all'inizio la Scout non è moto che va guidata in modo troppo sportivo ma bisogna farsi portare in giro da questa moto, il rumore degli scarichi (ndr la moto prova 52


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era in versione standard, con scarichi tappati e catalizzatore) è contenuto anzi forse un po' troppo soffocato, avremmo preferito sentire di più il motore, ma sulle strade di montagna questo è un pregio perchè ci si può gustare tutto quello che abbiamo intorno. La luce a terra come molte moto custom è limitata, se si forza un'entrata in curva allegra le pedane grattano subito e le gomme vanno in crisi, le coperture di questa moto non sono proprio il meglio per piegare e infatti la Indian non è pensate per mettere il “ginocchio” a terra. Sulle strade con diverse curve la Scout si comporta in maniera eccezionale basta inserire una marcia alta e ti puoi anche scordare di cambiare. La Indian Scout è una moto che non passa inosservata e molti durante la nostra prova si sono fermati in tanti per ammirarla e chiederci il parere di come va. Se vuoi una moto da fare il “figo” la Indian è la scelta perfetta, ma sa anche darti delle belle emozioni alla guida! Vorrei ringraziare la Egimotors per averci dato in prova il bolide, Axo racing per l'abbigliameto tecnico e Barreca Racing per averci ospitato per le foto statiche alla moto.

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Abbigliamento Axo Casco SUBWAY Euro 89,00 Giacca in Pelle VINTAGE Euro 349,00 Guanti PRO RACE XT Euro 65,00

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Testo e Foto Davide Messora

S1GP Busca

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Busca 2015 il ritorno del Motard nella pista piemontese, una delle edizioni più belle del mondiale fu nel lontano 2006, paddock pieno e tanto pubblico, oggi dopo 10 stagioni molte cose sono cambiate, le case ufficiali tranne TM, unica azienda che ancora crede fortemente in questa disciplina, si sono ritirate la crisi economica si è abbattuta sullo sport motoristico e la supermoto sembra quella che ne ha pagato di più le conseguenze. Anche se nel Mondiale oggi ci sono “solo” 11 piloti ma nel trofeo continentale i giovani stanno crescendo e scalpitano, su tutti Marc Schmidt e Yuri Guardalà. Il Mondiale è sempre più un discorso a due, Mauno Hermunen e Thomas Chareyre entrambi con le potentissime Tm ma gommate con materiale diverso. Metzeller e Michelin due costruttori che si danno battaglia erano anni che non si vedeva una cosa del genere. Nel conto delle vittoria siamo 1-1, Jerez per Mauno, Ottobiano per Thomas. Il mondiale si gioca su un di un filo molto sottile, i due piloti sono fortissimi le moto super quello che farà la differenza saranno le gomme. A Busca la grande differenza l’hanno fatta le gomme, grazie alle alte temperature Hermunen ha potuto sfruttare al massimo le Metzeller. Mauno ha messo in scena una supercrono da paura facendo segnare un tempo da “fuori di testa”, il finlandese è così bisogna prenderlo come viene, una giornata è capace a prendere a calci la sua moto e nell’altra tirar fuori un tempo da marziano.

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In gara 1 Thomas è riuscito a prendere la testa della gara ma alle sue spalle Hermunen ci ha dato l’impressione di giocare al gatto con il topo, dopo essere stato alle spalle del francese lo ha superato sul rettilineo di partenza ed è andato a vincere. Ad occhio nudo si capiva che Chareyre aveva grossi problemi di grip in uscita dalle curve lente e non ha potuto replicare al suo avversario, terzo Ivan Lazzarini che ci mette del suo per cercare di tenere il passo dei primi due. Sulla griglia di partenza di gara 2 Hermunen si presenta bianco in volto, Mauno ha preso un virus intestinale e sembrava non poter prendere parte alla seconda manche. Ma anche in non perfette condizioni fisiche non si è risparmiato ma questa volta ha preso quasi subito la testa della gara dopo che Thomas era di nuovo riuscito a partire meglio. Thomas nella parte guidata si avvicinava moltissimo ma senza riuscire a portare a termine l’attacco, per poter tentare un sorpasso bisognava provare una manovra da “assassino”. Hermunen si porta a casa una doppietta e la tabella rossa di leader e ora ha 4 punti di vantaggio. Nel campionato Europeo doppia vittoria per Schmidt sempre più leader.

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ITALIAN MONZA Schmidt cannibale

Ritorno alla grande della supermoto all'autodromo di Monza, dopo il mondiale del 2003 la disciplina dello sliding torna a solcare il tempo della velocità con il Campionato Italiano, presenti i migliori protagonisti della disciplina. Per l'occasione si sono svolte due gare, una sabato e l'altra domenica con classifica e punteggio separato, in questa stagione il campionato cnazionale si corre su di una unica giornata ma essendo saltata la gara conclusiva a Eicma, gara che non si può svolgere per problemi organizzativi dovuti all'Expo è stata recuperata sabato 2 maggio. La pista è stata allestita nel paddock con un tratto in sterrato degno delle migliori piste permanenti, il disegno dell'off road è stato profondamente modificato nella notte di sabato per permettere di avere due disegni diversi per le due gare. Sabato 2 maggio il sole risplende e tutto fa presagire ad una grande giornata di sport, il pubblico si è presentato numeroso a bordo pista per seguire le evoluzioni


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dei piloti, oltre i 5.000 le presenze nei due giorni di gara. Le qualifiche hanno messo in mostra un nome nuovo di questo sport il tedesco, con licenza svizzera, Marc Schmidt, il giovane pilota in sella alla sua Tm del team Degasoline ha deciso di correre tutto l' Italiano per confrontarsi con i migliori, danni il nostro campionato è il più bello d'Europa. A pochissimi decimi Ivan Lazzarini, l'undici volte campione Italiano sembra sempre un ragazzino con la stessa voglia di correre di tanti anni fa, il pesarese da due anni è team manager del suo team L30 Racing e grazie alla sua bravura per la stagione 2015 gestisce una decina di piloti tra italiano e mondiale. Terzo Andrea Occhini in sella alla Honda del Team BRT, Andrea con la sua nuova moto ha ricominciato ad essere competitivo, a chiudere la prima fila Diego Monticelli. Allo spegnersi del semaforo rosso Schmidt è un fulmine a scattare dalla pole position, il tedesco prende subito il comando delle operazioni e con un ritmo incredibile è riuscito a prendere un buon margine in pochi giri, alle sue spalle grandissima battaglia tra Lazzarini e Occhini, i due hanno messo in scena un grandissimo spettacolo fatto di eccezionali derapate che non si vedevano da anni, ma su di un circuito ricavato all'interno di un piazzale si torna alle origini di questo adrenalinico sport. Occhini ci ha provato in più di una occasione a sopravanzare il suo avversari ma Lazzarini non gli ha concesso nessun varco e negli ultimi giri Andrea ha deciso di non rischiare accontentandosi della terza posizione. Ottimi la


gara dei due piloti del team Assomotor Ravaglia e Bartolini, che hanno recuperato diverse posizioni dopo una brutta qualifica finendo nell'ordine quarto e quinto. Andrea Occhini nella seconda manche è partito magnificamente dalla terza casella riuscendo a prendere il comando delle operazioni alla prima curva seguito da Schmidt, Ivan Lazzarini dopo una brutta partenza è scivolato nello sterrato perdendo diverse posizioni. Per i primi sette giri Occhini sembrava poter tenere sotto controllo il tedesco Scmidt, un vero osso duro, ci ricorda molto da vicino il due volte campione del mondo Bernd Hiemer, nel corso dell’ottavo giro Occhini commente una piccolissima sbavatura e Schmidt non si lascia scappare l’occasione e si porta in testa alla gara. Nelle retrovie buona la manche di Christian Ravaglia che si porta a casa il terzo posto. Sul podio di giornata Schmidt si porta a casa il bottino pieno secondo Andrea Occhini e terzo Ivan Lazzarini che si tiene stretto la tabella di leader di Campionato. Nella classe S2 vittoria per Edoardo Gente alla sua prima vittoria importante, il giovane pilota romane che nel 2014 ha difeso i colori dell’Italia al trofeo delle Nazioni nella squadra Junior è da tenere d’occhio per il futuro, secondo Giulio Lorenzini e terzo Francesco Brizzolari. Domenica mattina il paddock si sveglia con il cielo che minaccia pioggia ma fortunatamente il meteo sara clemente regalando uno sprazzo di sole durante le ultima manche. Il tratto in fuoristrada profondamente rivisto da parte di Off Road Pro Racing ha alzato l’asticella della difficoltà. In questa seconda giornata tutte le classi sono scesi



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in pista, oltre a S1 e S2 anche la Open la Under 24 e la On-Road, circa 100 partenti un ottimo numero che conferma il buon lavoro dell’organizzatore e della Federazioni Motociclistica Italiana. Con uno sterrato di così difficile interpretazione è un ex piloti di motocross a conquistare una grande pole position: Ivan Lazzarini che ha messo dietro Schmidt, terzo Andrea Occhini e un sorprendente Elia Sammartin. Al via di gara una brutta caduta coinvolge Ivan Lazzarini e Christian Ravaglia, con il secondo scattato in modo magistrale dalla seconda fila, purtroppo Ravaglia è rimasto qualche secondo a terra e il direttore di gara ha esposto la bandiera rossa, il pilota prontamente soccorso si è alzato ed ha voluto risalire immediatamente in sella per la nuova partenza, solo in seguito Christian Ravaglia ha scoperto di aver subito una sublussazione alla clavicola. Ivan Lazzarini ha riportato solo qualche botta ma niente di serio. Alla nuova ripartenza è Schmidt che si porta al comando beffando tutti, Lazzarini secondo alle sue spalle. Occhini non riesce a partire bene e dopo alcune curve si trova in ultima posizione. Per la vittoria è una questione riservata solo a Marc Scmidt che ha guidato in maniera pulita senza rischiare niente, secondo ancora una volta Lazzarini. Per la terza piazza bella bagarre tra Sammartin, Monticelli, Borella e Bartolini. A un giro dalla fine colpo di scena Sammartin fora il pneumatico posteriore lasciando via libera a Borella che chiude terzo. Christian Ravaglia alla seconda ripartenza è scivolato subito al primo giro nello sterrato e si è dovuto ritirare. La seconda e ultima manche della S1 è stato qualcosa di spettacolare, Ivan Lazzarini dalla pole position parte benissimo, Max Verderosa dalle retrovie cerca una manovra improbabile e scivola alla prima curva, Ivan seguito a ruota da Schimdt mettono in scena alcuni giri dove se le danno di santa ragione, il tedesco all’entrata dello sterrato grazie ad un errore di Lazzarini passa al comando. Dietro i primi due Teo Monticelli e Andrea Occhini si giocano la terza posizione con il secondo che ha la meglio. Sul podio di giornata oltre a Schmidt primo e Lazzarini secondo sale sul terzo gradino del podio Edgardo Borella. Nella S2 la vittoria va a Lorenzini seguito da Gente e Brizzolari. A Monza abbiamo assistito ad uno spettacolo incredibile sia come pubblico che ha gremito il bordo pista ma anche dal lato sportivo grazie ad una grande organizzazione da parte di Off Road Pro Racing e dallo staff dell’Autodromo di Monza ma soprattutto dai piloti che sono stati grandi protagonisti.

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ENDURO CAMPION ITALIAN

Under e Senior DIRTY. terza prova d'italiano. Impegnativa, difficile e tecnica queste le principali caratteristiche della terza prova di Italiano Under23/Senior che i piloti hanno affrontato nello splendido paesaggio di Campo Tizzoro, nella provincia Pistoiese. Un tracciato di per sè complesso che le piogge instancabili dei giorni precedenti compreso il sabato pre-gara hanno completamente trasformato, tanto da portare l'organizzazione a riconsiderare i passaggi della prova estrema, che nonostante sia stata mantenuta, su tre giri effettivi soltanto uno è stato cronometrato. Le linee, mantenute e non modificate, con la presenza di percorsi lunghi e veloci, sentieri ricchi di radici attraverso i fitti boschi, sali e scendi e le pietre - a tratti lastre- a farne da padrone, hanno rappresentato una notevole prova per i duecento 82


O NATO NO

Testo e Foto Samantha Pacolini

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quaranta piloti che, risparmiati almeno la domenica dalla pioggia e partiti con una mezzora di ritardo rispetto al previsto, hanno affrontato i 35km di percorso. Un terza prova che a metĂ campionato ha rimescolato le carte in tavola, dove i tempi di gara hanno confermato i primi posti in ciascuna categoria, ma visto cambiamenti per quanto riguarda le seconde e terze posizioni, riservando sorprese. Brutta giornata per Emanuele Facchetti, che pur ottenendo un buon risultato considerando lo stato fisico non ottimale, lascia il podio nella E1 2T under a Riccardo Crippa (Yamaha Gaiardoni) che sale sul podio, confermando anche la propria posizione nel campionato, seguito da Mirko Spandre e Jordi Gardiol che lasciano fuori dal podio Michele Marchelli. E sono proprio Crippa e Spandre ad aggiudicarsi il secondo e terzo posto nell’assoluta di giornata. Continuando a muoverci nella UNDER 23, nella E1 4T under Bruschi Nicolò Bruschi (Honda RS Moto) continua a precedere sul podio e sui i tempi il giovane Matteo Rossi che sale al secondo posto, lasciando alle proprie spalle Tommaso Bracco. Brutta gara per Edoardo Lazzarini che non riesce a trovare un buon risultato, nonostante la buona 85


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posizione in classifica tenuta fino alla scorsa gara. Nella E2 under grande ritorno sul podio di Guido Conforti , seguito dal Mauro Zucca e Matteo Cavallo , mentre una brutta caduta, lascia Mattia Ferrari in quarta posizione, preceduto da Dawid Krystian Ciucci, che termina in quarta posizione, senza però perdere la prima posizione nella classifica generale di categoria. Nella 50, Andrea Verona con 4 minuti di vantaggio su Claudio Spanu e quasi 5 su Davide Pellizzaro, si aggiudica la vittoria.

Spostandoci nel campionato SENIOR, nella E1 4T grande è la prestazione di Jacopo Cerutti che non solo conferma la prima posizione sul podio di categoria e in classifica, ma anche il migliore tempo di giornata, al suo seguito troviamo al secondo posto Bassi Andrea, che conferma cosi la posizione nella classifica generale, e al terzo Alessandro Mayr. Fuori dal podio Federico Ulissi, senza andare però a compromette la sua posizione nella classifica di campionato. Nella Classe E1 2T Luca Rovelli si impone su Simone Zaffaroni, seguito da Traversi Mattia. Tre nomi che continuano a contendersi le prime posizioni nella classifica di 87


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campionato, distanziati tra di loro da soli due punti di differenza. Nella classe E3 la leadership di Luca Marcotulli, rimane confermata, su Umberto Biffa e Andrea Bellotti, mentre rimangono fuori dal podio Omar Chiatti e Mattia Cargnel. Nella Classe E2S Andrea Balboni si ritrova in terza posizione, preceduto da Roberto Rota e Diego Nicoletti che sale nuovamente sul gradino piĂš alto. Per quanto riguarda la categoria LADY, Cristina Marrocco torna sul primo scalino del podio rimarcando il territorio, seguita da Paola Riverditi e Anna Sappino, meno buona questa gara per la giovane Raissa Terranova che ritroviamo in quinta posizione, preceduta da Alessia Signetti. Un campionato che sta arrivando alla fine, ma ancora tutto da decidere, che per la quarta e penultima gara di questo campionato, tornerĂ a spostarsi nel nord Italia e precisamente a Varzi (PV) il prossimo 26 luglio.

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NOVITA KAWASA KX450F KX450F 2016: Power for Glory Nelle competizioni, la vittoria è l’unico obbiettivo per Kawasaki e l’ultimo purosangue della casa, la nuova KX450F, riflette questa mentalità in ogni suo aspetto. Seppur con tante novità questa KX450F my2016 riesce a mantenere tutte le caratteristiche che hanno reso celebre la famiglia KX per oltre 40 anni. Con 32 titoli AMA Supercross in bacheca, più di ogni altro costruttore, la famiglia KX è indiscutibilmente una famiglia di campioni. La nuova incarnazione della KX450F ha subito una significativa riduzione di peso sia del motore che del telaio. Elevata maneggevolezza, telaio più snello e motore più potente aumentano il potenziale di questa MX1. Tuttavia, la riduzione di peso è solo una delle novità apportate sulla ammiraglia off-road di Kawasaki. Il motore è stato ulteriormente migliorato utilizzando la tecnologia sviluppata 92


A’ 2016 AKI 2016

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dai team Factory con pistone bridgedbox (caratteristica unica di Kawasaki utilizzata per la prima volta su una moto da cross standard nel 2010). Revisioni alla testa del cilindro, valvole di aspirazione, fasatura delle camme di aspirazione e scarico hanno contribuito a perfezionare ulteriormente questa moto, già considerata un concentrato di elevate prestazioni.

L’elettronica al top con launch control, connettori DFI plug-and-play e settaggi regolabili

dell’ECU

ulteriormente

le

ottimizzano

prestazioni

della

KX450F su qualsiasi superficie e in qualsiasi condizione. Con il nuovo calibration kit portatile inoltre, ogni pilota può raggiungere la stessa precisione di tuning e messa a punto dei Team ufficiali. Ottima l’ergonomia con un manubrio regolabile in quattro posizioni e le pedane in due posizioni.

Oltre allo chassis estremamente snello e leggero, la forcella SFF-Air Tac RaceReady rimane una delle caratteristiche chiave della KX450F. Metalli pregiati come titanio e alumite completano la costruzione in alluminio leggero per diminuire l’atrito e l’usura. La forcella da 49mm

dona

la

giusta

rigidità

e

robustezza. Questa forcella ad elevate prestazione ha un setting range molto ampio per adattarsi a qualunque tipo di 95


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pista e di pilota. I dischi a margherita oversize offrono un elevato potere d’arresto consentendo il massimo

controllo.

270mm

garantisce

L’anteriore la

da

massima

performance anche nell’utilizzo più estenuante.

La nuova KX450F my2016 sfoggia un nuovo

look

racing

con

plastiche

minimaliste, convogliatori del radiatore più piccoli, sella e serbatoio più piatti per facilitare il movimento del pilota. Il nuovo bodywork, il nuovo design ed una grafica racing rendono la moto più compatta. I cerchi alumite neri, le protezioni forcella nere e le finiture verde alumite sui registri delle sospensioni e su alcune parti del motore sottolineano in modo inconfondibile l’identità Kawasaki. Il colore? Solo uno: lime green. Ne servono altri? Nel 2016, la strada verso la vittoria sarà ancora più semplice. La KX450F si erge fiera come leader nella

sua

classe

con

prestazioni

superiori su carta ed in pista, senza compromessi. La prossima stagione aggiungi altri trofei in bacheca e vivi emozioni uniche in sella alla nuova Kawasaki KX450F. Power for glory.

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