X Inside Magazine N° 35

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www.xinsidemagazine.com numero 35

MXGP 2015 MESSICO - USA SUPERMOTO of NATIONS JESOLO


NUMERO 35


REDAZIONE: Via della Taccona 27/A, - 20900 Monza (MB) Italia Tel: +39 039 325106 - Fax: +39 039 325107 info@studioocus.com DIRETTORE RESPONSABILE: Davide Messora Foto Coordinator: Riccardo Tagliabue DIREZIONE ARTISTICA: Cristina Balestrini

WEBMASTER: Fabio Principe Responsabile attività social: Gianmarco Cicuzza

CONTRIBUTORS: Fabio Principe, Davide Messora, Filippo Camaschella, Domenico Mussillo Cristina Botteri, Tea Barbieri

FOTOGRAFIE: Davide Messora Fabio Principe, Domenico Mussillo

Numero Registro Stampa N° 563 Decreto Presidente Tribunale Novara del 27/05/2013

Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, in ogni genere o linguaggio, per via qualsiasi tipo di sistema meccanico, elettronico o di memorizzazione delle informazioni, salvo previa autorizzazione da parte dell’ Editore, a eccezione di brevi passaggi e recensioni, purchè con obbligo di citazione della Testata. Il contenuto di quest’opera, anche se curato con scrupolosa attenzione, non può comportare specifiche responsabilità per involontari errori o inesattezze o per un uso improprio delle informazioni contenute. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso essere ritenuti responsabili per incidenti di qualsiasi natura o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute.


Sorprese, conferme, vittorie! Così si potrebbe riassumere le ultime due gare del mondiale MX. La sorpresa è la prima vittoria in carriera per Covington, il giovane americano al suo secondo anno in Mx2 centra la vittoria con una grandissima vittoria in una giornata dove il fango ha crato problemi. la conferma Romain Febvre il nuovo campione MXGP ha dato una lezione a tutti a Glen Helen mettendo in riga i due piloti a stelle e strisce. La vittoria TIM GAJSER nuovo campione mondiale MX2, ha dovuto aspettare fino all’aultima manche per alzare le braccia al cielo, lo sloveno si è meritato questa vittoria e con lui tutto il team. Tim è il futuro e perchè già non vederlo in sella alla 450 nel prossimo anno? La supermoto mondiale ha incoronato Chareyre campione, 4 volte iridato ormai nell’olimpo insieme ad altri due francesi il fratello Adrien e VDB. In Italia...... Buona lettura a tutti!!!!

Davide Messora

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CONTENUTI

MXGP 2015 MXON Francia SMON Jesolo Red Bull Mx Superchampion Preparazione Fisica Interview Fiamme ORO ENDURO Italiano




Testo e Foto Davide Messora

MXGP LEON - GLEN HELEN

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ROUND 17

GP of MEXICO

Il gp del Messico poteva essere la “Caporetto” di questa stagione, fin dal venrdì le previsioni meteo non erano rassicuranti e nei giorni precedenti la gara su Leon si è scatenato il “big storm” con le vie principali della città allagate. Il sabato il sole ha riscaldato le prove ma nella notte i temporali si sono susseguiti fino al mattino, la pista si presentava in condizione pessime e solo al grandissimo lavoro da parte di Youtstream si è riuscito a correre. Certo nelle prime due manche i piloti hanno faticato a causa del fango, ma tutto si è svolto nel migliore dei modi. Al via di questa gara diversi riders locali che in alcune occasioni ha creato qualche problema ai piloti più forti. Nella MXGP prioprio non c’è storia; Romain Febvre è il re indiscusso di questo campionato, il francese fresco campione del mondo ha dominato alla sua maniera con una perentoria doppietta. Alle sue spalle Shaun Simpson lo scozzese da quando è passato sotto l’ala di KTM uffciale è diventato moltoconcreto. Shaun sta dimostrando non solo di andare forte sui terreni sabbiosi ma anche sui tracciati duri.


Terzo Bobrishev, il russo di Honda possiamo dire che è la vera rivelazione di questa stagione, lo scorso anno dopo la serie di infortuni in pochi credevano in un suo pieno recupero ed invece ha dimostrato di poter essere ancora un pilota veloce e il suo terzo posto nel mondiale lo dimostrano. Il pilota che per l’ennesima volta ha deluso è la punta di diamante di HRC: Gautier Paulin. Il francese non è mai stato incisivo durante tutta la stagione e anche in Messico ha deluso commentendo anche errori grossolani che ne hanno compromesso la sua gara. La MX2 è stata ancora una volta una guerra di nervi tra Paul Jonas e Tim Gajser, ma la vera sorpresa è stata Thomas Covington. L’americano forse ha sentito aria di casa e per la prima volta da quando corre il mondiale ha messo in mostra la sua bravura. Il pilota di Kawasaki, pronto per passare in Husqvarna, ha ottenuto un ottimo quarto posto in gara 1 e ha vinto con assoluta facilità la seconda manche, portandosi a casa la prima vittoria nel mondiale. Lo scontro per il titolo mondiale MX2 è riservata tra due piloti Gajser e Jonass. Il pilota ufficiale KTM ha commesso lo stesso errore di Assen, dopo aver vinto la prima manche in gara 2 ha esagerato alla partenza. Paul è arrivato alla prima curva al doppio della velocità dei suoi avversari e se la fisica non è un’opinione è scivolato con il grande rischio di essere “calpestato”





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dai suoi avversari. Tim Gajser ringrazia e dopo una prima manche opaca dove ha cercato di non sbagliare sul fango riesce ad aumentare il suo vantaggio in classifica in vista dell’ultima gara in USA. Per Honda sono 15 anni di digiuno dall’ultimo mondiale conquistato con Frederic Bolley, la tensione sale e si vede dagli sgaurdi dei tecnici giapponesi ma anche dai ragazzi del Team Gariboldi, anche Massimo Castelli con la sua grande esperienza lascia trapelare un acerta emozione. Il circus mondiale si sposta negli Stati Uniti a Los Angeles per l’ultima prova la conclusione di questa strana stagione, tutti si aspettavano il gran finale Cairoli vs. Villopoto ma non ci sarà. Antonio rientra ma non ancora al 100%, Villopoto ormai è un ex crossista ma a Glen Helen ci sarà ancora spettacolo.


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ROUND 18

GP of USA

Glen Helen può essere definita il paradiso per un appassionato di motocross, situata a San Bernardino in mezzo al deserto. Il caldo terrificante ha messo a dura prova tutti i piloti, a questa ultima gara abbiamo avuto il piacere di vedere alcuni piloti americani, in MXGP Josh Grant e Cooper Weeb e la MX2 i piloti del team Troy Lee Design. Ma diciamo che il Gp Usa ha regalato il titolo mondiale a Tim Gajser al Team Gariboldi e Honda. Una stagione incredibile conclusa nel migliore dei modi, Giacomo Gariboldi, Massimo Castelli, Nico Norge e Claudio Moriggi a fatica hanno trattenuto le lacrime sotto il podio dove Tim ha potuto alzare al cielo la tabella oro. Tim è stato perfetto, non ha esagerato ha amministrato nella prima manche e attaccato, Gajser non solo è un pilota fortissimo sui terreni duri ma nel corso della stagione ha fatto passi

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da gigante sulla sabbia, tutti si ricordano la grandissima prestazione ad Assen nella seconda manche Una stagione ricca di successi e se non fosse stato per i tre zeri Gajser e il Team Gariboldi avrebbero alzato la coppa con anticipo, ma doveva andare così sudardsi il risultato fino all’ultimo giro dell’ulitma manche. Complimenti a Honda che ha creduto e investito sulla struttura di Gariboldi e su Tim Gajser. Sul podio sono saliti due piloti americani Nelson e McHelrath, profondi conoscitori della pista di Glen Helem, sul terzo gradino del podio Valentin Guillod, lo svizzero è tornato sul podio dopo diverse gare dove non ha brillato. La MXGP ha messo in scena uno spettacolo incredibile, Febvre e Cairoli, fin che la sua condizioni fisica ha tenuto, hanno battagliato alla grande, Grant e Weeb con la loro guida spettacolare hanno infiammato. Febvre ha piazzato la vittoria con un primo e un secondo, Grant secondo e Webb terzo. Sicuramente i piloti americani conoscono a memoria la pista Californiana ma resta il fatto che l’Europa ha trionfato.

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A Glen Helen si è visto anche il pubblico, io ricordo l’edizione del 2010 dove non si era visto nessuno, dopo 5 anni forse gli Americani hanno capito che il motocross non è solo affar loro ma che ci sono campioni anche nel vecchio continente. Si chiude un campionato partito con alcune aspettative ma che nel corso della stagioni abbiamo visto fiorire due grandissimi piloti: Romain Febvre e Tim Gajser. I nostri complimenti vanno a loro ma anche a chi quetso mondiale lo ha organizzato alla perfezione, ora ci aspetta un lungo periodo di attesa prima di rivedere scendere il primo cancello della stagione in Qatar nel 2016.

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Foto Giuseppe Merigo e Yamaha Motor Europe

MXON FRANCIA

FOTO GALLERY

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Interview GRUPPO SPORTIVO FIAMME ORO


Testo e Foto Davide Messora

Quando si parla di forze dell’ordine e motociclismo non si può che pensare alle Fiamme Oro, la Polizia ha avuto ed ha ancora oggi grandi campioni che gareggiano con la loro maglia. Nel 2015 è nato il gruppo sportivo che segue i ragazzi del minicross la Polizia ha deciso di mettere insieme un gruppo di sei giovani promesse del Motocross sotto l’occhio attento di due allenatori di grande carisma: Massimo Beltrami e Christian Ravaglia. Noi abbiamo seguito una giornata di allenamento sulla pista di Ottobiano. Presente all’allenamento il Comandante Dott. Massimo Bentivegna con lui abbiamo voluto scambiare due domande.

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-Da dove è partita l’idea di creare un gruppo di giovani piloti seguiti dalla Polizia?

-L’idea è nata dall’esperienza che hanno portato Ravaglia e Beltrami con i loro successi e al termine della loro attività agonistica era un peccato perdere la loro esperienza e abbiamo ritenuto utile trasmettere queste conoscenze ai giovani, per il momento abbiamo una decina di giovaeni all’interno del nostro programma ma speriamo nel futuro e se ci sarà il giusto interesse di allargare il numero. -Quale è l’aiuto concreto che da la Polizia oltre ai due istruttori?

-L’aiuto vero è quello di avere due istruttori con grandi basi tecnici e grandissima esperienza a livello mondiale, oltre al livello pratico durante gli allenamenti in pista cerchiamo anche di insegnare i valori veri dello sport. -Secondo lei dove possono arrivare questi gioavni piloti?

-Per noi il massimo sarebbe vedere uno dei nostri ragazzi diventare un campione, è il nostro sogno nel cassetto, ma lo spirito di questa esperienza è di avvicinare il maggior numero di giovani a questa disciplina, in alti sport ci sono delle strutture importanti per poter iniziare a praticare, noi cerchiamo di aumentare l’interesse verso questo sport, la finalità è di avvicinare più giovani possibile verso le dicpiline motoristiche. -Avete diverse gruppi di lavoro non solo nel motocross?

-Noi utilizziamo i nostri atleti quando ormai sono arrivati a maturazione e hanno dato tanto dal punto di vista 64


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agonistico ma possono dedicare il loro tempo ad insegnare, per il momento in ambito motociclistico nel 2015 abbiamo inziato con il motocross ma è da circa tre anni che Fabio Lenzi si occupa del settore trail giovanile, ma in futuro vogliamo estensere il progetto anche alle altre discipline del mondo dei motori, che sta suscitando grande interesse. -Rispetto ad altri sport il motociclismo in Italia è di “nicchia”, voi volete aiutare i giovani ad emergere?

-Diciamo che il motocicilismo è di nicchia perchè molto costoso però al di là dell’aspetto economico noi vogliamo insegnare la maniera corretta ad affrontare questo sport, che è anche abbastanza pericoloso, avere degli insegnanti preparati che ti facciano capire il giusto approccio tecnico e mentale è molto importante. -Lei durante il suo discorso ai ragazzi ha parlato di sicurezza, per la Polizia è un punto centrale?

-Assolutamente si, la sicurezza staradale è un patrimonio di tutti, cercavo di spiegare prima che noi non vorremmo sanzionare chi non rispetta le regole ma il nostro obbiettivo si sta spostando dalla repressione alla prevenzione e cerchiamo di portare le nostre esperienze al pubblico per far capire quali sono i rischi per se e per gli altri, i nostri piloti vengono coinvolti sul problema sicurezza e spero che anche i nostri ragazzi potranno diventare ambasciatori della sicurezza -Che effetto le fa vedere questi ragazzini che seguono alla lettera due campioni come Massimo e Christian e vedere i genitori molto contenti del lavoro svolto?

-Io sono particolarmente compiaciuto dal riconoscimento da parte dei genitori verso il lavoro fatto con i 67


ragazzi, io mi sono adoperato in prima persona per far in modo che Beltrami e Ravaglia continuassero a stare con il gruppo sportivo e fare l’attività con i giovani e penso che sarebbe stato uno spreco perdere la loro competenza in ambito sportivo, sono contento di aver sentito i genitori entusiasti del lavoro che stiamo portando avanti. Durante una manche e l’altra abbiamo potuto chiedere qualcosa ai due istruttori di “ferro” Massimo Beltrami e Christian Ravaglia. Come avete appreso la decisione di mettere insieme un gruppo giovanile nel minicross?

-Durante una riunione con il ministero dell’interno che appoggiavano il fatto di aprire i settori giovanili, così io e Massimo abbiamo parlato con il nostro ufficio e ci hanno appoggiato in questo progetto. Quanti ragazzi avete?

-Sono sei i piloti scelti. Come sono stati scelti i piloti?

-Sono stati scelti sulla base territoriale dove noi operiamo per poterli seguire durante tutti i loro allenamenti. Quali sono gli aspetti che seguite nella loro preparazione?

-Cerchiamo di trasemttere la nostra esperienza, dall’impostazione sulla moto, la velocità, la gestione della gara, ma anche cosa molto importante come comportarsi sia in moto che fuori.

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Quante volte riuscite a stare con i vostri piloti?

-Purtroppo non riusciamo a seguirli tutta la settimana anche perchè sono impegnati con la scuola, che è una cosa molto importante, ma cerchiamo di organizzare più allenamenti possibili e poi siamo sempre presenti alle gare. L’aspetto più difficile nel lavoro con questi giovanissimi piloti?

-Grosse difficoltà non ci sono, i ragazzi apprendono molto in fretta, ma molte volte il loro problema è più mentale, passano da una condizione di carica eccessiva e subito dopo essere molto scarichi, percui noi cerchiamo di tenerli sempre su di giri, interviene Beltrami:cerchiamo sempre di stimolarli per poter fare le cose sempre nel migliore dei modi, comunque hanno un’età dove migliorano giorno dopo giorno. Quando avete iniziato quale era la cosa che mancava ai ragazzi?

-Gli mancava lo schema di allenamento, sia per migliorare la velocità e la tenuta e la tecnica, loro hanno i genitori che sono super appasionati ma non hanno esperienza tale da indicare la giusta direzione, noi che ci siamo già passati cerchiamo di dargli una giusta base. Vi aspettavate i risultati che avete conseguiti?

-Il campionato deve ancora finire ma siamo ben contenti se arriveranno nelle prime posizioni, il lavoro è iniziato a giugno con i sei piloti, il merito non è al 100% nostro ma noi abbiamo migliorato il loro livello, domenica nella gara (Beltrami parla della gara di Castellarano) la gestione della gara è stata buona e non 70


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hanno commesso troppi errori, noi non vogliamo che loro vincano ma che maturino e che si divertano sulla moto poi il risultato arriverà da solo. Non è un peso per i ragazzi portare la maglia delle Fiamme Oro?

-No anzi è un vanto però noi cerchiamo di tenerli con i piedi per terra e fargli fare le cose corrette sia in gara che fuori e comportarsi in un certo modo e se i nostri ragazzi non si comportano bene andiamo a prenderli per le “orecchie”. Progetti per il futuro?

-Vorremmo prendere qualche pilota in più, fare un lavoro specifico di qualità, il nostro obbiettivo sono nel vedere i ragazzi che si divertano e capiscano cosa vuol dire correre in moto. Massimo e Christian vogliono ringraziare il nostro uffcio e i nostri sponsor che ci supportano come Airoh ed Ethen per caschi e occhiali e Mx Line per le maglie. Lasciamo i ragazzi nelle mani dei loro preparatori, durante la giornata oltre a turni di prove hanno corso diverse manche, il morale è alto e i giovani piloti non si risparmiano durante i duri giorni di allenamento.

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Foto Olaf Pignattaro e Damiano Levati Red Bull Content Pool

RED BU MAGGIORA

RED BULL MX SUPERCHAMPIONS IL MEGLIO DEL MOTOCROSS NAZIONALE IN GARA A MAGGIORA PARK 2 giorni, 16 gare, 6 manche di qualifica e 20 regioni coinvolte: i piloti provenienti da tutta Italia si sono sfidati fino all’ultimo salto per aggiudicarsi il titolo di Supercampione

Maggiora, domenica 27 settembre – Per il secondo anno consecutivo, il Red Bull MX Superchampions ha infiammato il Maggiora Park con un fine settimana all’insegna di motori, polvere e adrenalina pura. Dai piloti più giovani ai rider più esperti, i partecipanti si sono dati battaglia sul “Mottaccio del Balmone” per conquistare l’ambito titolo di “MX Superchampions”. Red Bull MX Superchampions è l’unico evento a livello nazionale che fa gareggiare gli uni contro gli altri i migliori piloti dei singoli campio74



nati regionali. I rider provenienti da tutta Italia hanno dato sfoggio delle proprie abilità sui salti doppi, il discesone del Balmone e il ferro di cavallo, che caratterizzano il tracciato di Maggiora, difficoltà affrontate anche dai migliori piloti al mondo durante l’undicesima tappa del Mondiale e che saranno il palcoscenico del Motocross delle Nazioni nel 2016. Nella giornata di oggi, i piloti si sono sfidati in un’incalzante successione di gare. Nella classe MX1 la performance migliore è stata quella di Andrea Scabrosi (MC Valle di Susa) che ha conquistato il primo gradino del podio nella classifica finale. Gianluca Deghi (MC Cairatese) ha invece primeggiato nella categoria MX2 under 21 e Stefano Terraneo (MC Mariano Comense) nella MX2 over 21. Il vincitore della categoria Open MX1 è Stefano Pezzuto (MC Cairatese). La categoria Open MX2 è stata invece dominata a punteggio pieno da Simone Croci (MC Hornets). Da segnalare in questa categoria la prestazione di Marco Melandri, velocista prestato al motocross,

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che si è posizionato quarto nella seconda manche, mantenendo un ottimo ritmo di gara. Marco Melandri ph. credits Damiano Levati/Red Bull Content Pool Felix Vaja (MC A.M.C. Bressanon) si è aggiudicato la classe 125. Nelle categorie dei rider più giovani invece hanno vinto Andrea Bonacorsi (MC Berbenno) nella classe 85 Junior, Gioele Palanca (MC G.S. Fiamme Oro) nella 85 Senior, Matteo Luigi Russi (MC Costa Volpino) nella categoria 65 cadetti e Ferruccio Zanchi (MC Bonanni) nella 65 debuttanti.

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by Filippo Camaschella

TRAINING


L’ ALLENAMENTO FUNZIONALE (parte1) “I campioni si costruiscono dall’interno, partendo da qualcosa che hanno nel profondo: un desiderio, un sogno, una visione. Devono avere l’abilità e la volontà. Ma la volontà deve essere superiore all’abilità”. Questo pensiero di Kassius rappresenta un punto di partenza e di arrivo nel percorso formativo dell’atleta. Ogni allenatore deve memorizzare e continuamente considerare queste parole costruendo prima l’atleta e poi il giocatore sviluppandone le caratteristiche basilari: lo spirito competitivo, il senso di appartenenza, la disciplina, il sacrificio, che sono ad oggi i valori primari della performance. Iniziamo il nostro percorso affrontando una delle parti più importanti 83


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della nostra preparazione. Ma che cos’è l’allenamento funzionale? Un movimento si dice funzionale quando rispecchia i gesti della vita quotidiana, movimenti naturali realizzati grazie alla contrazione sinergica di più gruppi muscolari. Il corpo umano interagisce continuamente con l’ambiente esterno formando un tutto unico e ciò rende importante e fondamentale il riappropriarsi dei movimenti naturali, gli stessi che da bambini permettono di cadere e rialzarsi velocemente senza avere una cognizione cosciente dell’azione , il riacquistare familiarità con gesti e sensazioni che solo la completezza del movimento nella sua totalità può dare. Il cervello umano riconosce il movimento nel suo insieme e non per l’azione di ogni singolo muscolo. Per questo l’allenamento deve essere quanto più possibile funzionale allo sport praticato con lo scopo di creare effetti positivi per la prestazione e riproducibili velocemente quando le circostanze di gara lo richiedano. Parte fondamentale dell’allenamento funzionale è il cosiddetto CORE, il quale secondo una visione ampia comprende tutti i muscoli compresi fra le spalle e le pelvi. Per chiarire questo concetto, mi piace sempre fare un esempio molto semplice ma efficace, si può intendere il corpo umano come un grosso albero del quale il Core rappresenta il tronco. In presenza di un Core debole i rami non potranno mai essere grossi perché altrimenti il tronco si spezzerebbe ma, con un tronco forte il nostro albero sarà in grado di sostenere rami grossi consentendoci un uso migliore e più sicuro del nostro corpo. L’allenamento del Core consente una maggiore 85


capacità da parte dei muscoli delle spalle, delle braccia e delle gambe, di generare potenza diminuendo il rischio di infortuni muscolari, ottenendo il miglioramento della prestazione dovuto all’accrescimento dei valori di rapidità, agilità ed endurance. DALLA TEORIA ALLA PRATICA! L’allenamento funzionale è composto da migliaia di esercizi, da semplici a complessi, da statici a dinamici, da superficie stabile a instabile, da carico naturale a carichi con attrezzi, da 4 appoggi a 3 appoggi, ecc. ecc.. In base al nostro livello iniziale, di norma individuato attraverso una valutazione funzionale, inizieremo a lavorare aumentando nel tempo i carichi e il livello di difficoltà degli esercizi stessi. Di seguito, i primi esercizi base con delle varianti più complesse, importante è la corretta esecuzione degli esercizi! Inutile fare esercizi complessi quando non si hanno le basi e non si riescono ad eseguire in modo ottimale gli esercizi base. 1- Plank Assumere una posizione prona, rimanendo in appoggio su piedi e avambraccia, con le spalle sopra i gomiti. Estendere le gambe e sollevare i fianchi fino a formare un’unica linea dalle spalle alle anche. Mantenere la posizione di equilibrio. Tempo: iniziare con 30” a ripetizione, si potrà aumentare progressivamente di 5” indicativamente ogni 15 giorni. 2- Plank a tre appoggi alternati 86


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Dalla posizione di plank, eseeguita alzando ed estendendo in avanti un braccio mantenedo la posizione per 1”-2” Ripetizioni: da 8 a 12 ripetizioni totali alternando braccio da elevare. Consiglio: braccio elevato fino alla linea del corpo evitando di cedere o di ruotare il bacino e busto per compensare l’instabilità. 3- Plank su swiss ball: Dalla posizione di plank appoggiarsi con gomiti e avambraccia su swiss ball. Tempo: iniziare con 20” a ripetizione, si potrà aumentare progressivamente di 5” indicativamente ogni 15 giorni. 4- Plank laterale statico Posizionarsi su un fianco, in appoggio sull’avambraccio e sui piedi sovrapposti; il corpo deve avere allineati testa-spalle-anche-gambe tese. Tempo: mantenere la posizione statica per 20” aumentando progressivamente ogni 15 giorni di 5”. Da eseguire su ambo i fianchi. 5- Plank laterale statico variante1 Eseguita sollevando e mantenendo sospesa la gamba opposta rispetto al fianco di appoggio.

Tempo: mantenere la posizione statica per 15” aumentando progressivamente ogni 15 giorni di 5”. Da eseguire su ambo i fianchi. 6- Reverse Plank: 88


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Assumere una posizione supina, rimanendo in appoggio su piedi e avambraccia, con le spalle sopra i gomiti. Estendere le gambe e sollevare i fianchi fino a formare un’unica linea dalle spalle alle anche. Mantenere la posizione di equilibrio. Tempo: iniziare con 20” a ripetizione, si potrà aumentare progressivamente di 5” indicativamente ogni 15 giorni. 7- Hip Extension: Posizionarsi supini appoggiando i talloni su swiss balle a gambe estese. Mantenere allineati spalle fianchi e gambe. Braccia distese a terra col palmo delle mani rivolto verso il basso. Tempo: mantenere posizione per 20” ed aumentare progressivamente di 5” indicativamente ogni 15 giorni. 8- Two points Balance: Mantenersi in equilibrio su swiss ball appoggiandovi le ginocchia. Tempo: mantenere la posizione per 60” tenendo allineati testa-spalle-bacino-ginocchia, a formare un’ unica linea. Abbiamo iniziato con esercizi semplici ma fondamentali per incrementare la nostra forza del Core, degli arti superiori e inferiori, la nostra propriocezione e senso di equilibrio. Arrivando passo dopo passo ad esercizi più complessi, ma questo solo quando il tronco del nostro albero sarà forte e resistente da poter sostenere rami più grossi! Al prossimo numero, vi aspetto! Buon allenamento! Filippo. 90


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Testo e Foto Davide Messora

SMON JESOLO

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La supermoto mette in scena l’ultimo atto del 2015: Il trofeo delle Nazioni , per il secondo anno consecvutivo siu è svolto in Italia a Jesolo. A differenza del Mondiale dove la griglia di partenza è occupata da pochi piloti, la gara a squadre fa registrare il tutto esaurito. A Jesolo si sono presentate 14 Nazioni per un totale di 18 squadre (ben 4 i team junior) La Francia si presenta con la tabella rossa di campioni in carica e con una squadra con ben 8 titoli mondiali, Thomas Chareyre e Adrien con Sylvain Bidart, per l’occasione il c.t. transalpino ha richiamato il più grande dei fratelli Chareyre dopo che lo scorso anno aveva dato addio alle corse, Adrien comunque ha partecipato a diverse gare di campionato francese. A tenere testa ai francesi la nostra grande Italia, Ivan Lazzarini il capitano, Christian Ravaglia e la new entry e rookie Andrea Occhini. Sicuramente la pista di Jesolo come caratteristiche era sulla carta più favorevole ai piloti italiani ma il Nazioni è un terno all’otto.

Nella prima giornata di gara i tre piloti corrono separati in tre gruppi e solo alla fine della giornata si sonnano i punteggi per stilare la classifica. I nostri ragazzi sono perfetti Ivan e Christian ottengono due buoni se-

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condi posti, Andrea fa segnare la miglior prestazione assoluta di gironata ma nella qualfica non riesce a partire bene e per non rischiare di buttare via un bel risultato chiude terzo. Dopo la giornata di sabato la classifica dice Francia prima e Italia seconda e terza la Republica Ceca. Domenica ci si sveglia sotto la pioggia, condizione molto difficile per la pista di Jesolo, il fondo asfaltato di per sè molto scivoloso avrebbe reso la gara veramente difficile, fortunatamente solo il warm up si è svolto con pista baganata, nel pomeriggio le gare si sono svolte sotto un pallido sole. Gara1: Adrien Chareyre primo e Ivan Lazzarini secondo, Thomas 17° Christian 18°. Al via Adrien è veloce a prendere la prima posizione, Ivan non scatta benissimo ma dopo poche curve è già nella scia del francese. Da dietro Christian rimonta come un forsennato passando anche il campione del mondo in carica, Ravaglia è stato anche perfetto a mettere tra lui e i suo avversario i doppiati nei punti cruciali della pista. Mentre davanti Ivan ci prova ad attaccare Adrien, Christian continua la sua incredibile rimonta. 97


Al traguardo Ivan secondo, Ravaglia quarto, Italia prima a pari merito con la Francia. Gara 2: Adrien primo con a fianco Andrea Occhini, Bidart 17° e Ravaglia ancora dalle retrovie. La partenza è super per Adrien ma Andrea non lo molla, per qualche gito Occhini gli morde le caviglie provando anche un entrata ma senza successo, il pilota del team BRT a metà gara commette un errore perdendo alcuni secondo che riuscirà a recuperare fino a finire la manche in seconda posizione. Ravaglia è stratosferico recupera giro dopo giro con una grinta incredibile e finisce il suo Nazioni in terza posizione di manche. Ravaglia ha fatto qualcosa di incredibile ha guidato con una grinta che non si era mai vista duante tutto l’anno, Christian quando veste la maglia azzurra si trasforma diventa un pilota velocissimo. Dopo gara 2 Italia comanda con un punto di vantaggio. Siamo all’ultima manche, per vincere bisogna cercare di portare a casa una vittoria di gara. Ivan parte al fianco di Thomas e Andrea deve stare davanti a Bidart. Occhini riesce nell’impresa, Ivan fatica in partenza e viene passato da Hollbacher. Lazzarini non riesce a tenere il passo dei due davanti e deve accontentarsi del terzo posto con Occhini quarto. La Francia è campione portandosi a casa il trofeo per un punto solo sulla nostra squadra. La Francia vince per merito, ma i nostri ragazzi hanno dato l’anima!

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ENDURO

Testo e Foto Samanta Pacolini

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Siamo arrivati all’ultima tappa di questo campionato italiano, che ci ha visto viaggiare per tutta Italia. Un Campionato che non si chiude più a Redipuglia (GO) ma lo fa nelle Marche, precisamente a Sant’Angelo in Vado dove, nonostante il poco preavviso, il Moto club T. Benelli ha fatto un ottimo lavoro per la quinta e ultima gara di chiusura. Non è facile tirare le somme, perché fino alla fine la tensione è rimasta costantemente alta, il podio costantemente incerto, senza lasciare spazio alla fantasia o ai pronostici. Abbiamo visto il livello dei piloti accrescere gara dopo gara, il che ha determinato un avvicinamento di punteggio in classifica, con 107


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un distacco cosi leggero che, a dire la verità, il podio si è deciso in questa domenica settembrina. Forse, un po’ per la distanza, un po’ per i giochi da decidersi su chi ormai aveva già il podio in mano, ma stava lottando per la posizione, non erano presenti cosi tanti partecipanti rispetto alle gare precedenti, ma questo non ha reso la competizione meno interessante. Anche questa volta, quasi come una maledizione che ha seguito i giovani piloti tutto l’anno, la pioggia sempre presente nei giorni precedenti alla gara ma mai durante la domenica, ha costretto ad una modifica del percorso, svoltosi su un tracciato di 45Km di terreno misto, che ha incluso un cross test e un Enduro test. La tensione, la concentrazione, il tifo e il cuore in gola si è completamente sciolta alla proclamazione dei Campioni Italiani 2015 e col sorriso di Riccardo Crippa che vince l’Assoluta di giornata e si proclama Campione Italiano Under 23 E1 2TU, e lo fa davanti a Michele Marchelli e Mirko Spandre. rispettivamente secondo e terzo sul podio. Nonostante l’ottima prova di giornata di Matteo Rossi, il titolo italiano nella categoria E1 4TU lo deve lasciare al giovanissimo Nicolò Bruschi, che anche quest’anno ci regala un’altra vittoria aggiudicandosi lo scalino più alto del podio, entrambi seguiti, in terza posizione da Luca Ghislandi. Diversa la tensione nella E2U, dove Dawid Ciucci si proclama Campione Italiano, ma lo fa con un solo punto di distacco dal toscano Guido Conforti, seguito da Matteo Cavallo che ha mostrato il suo talento in una eccellente prova di giornata. Questi risultati aprono già da ora la curiosità in vista del prossimo campionato, visto il risultati e i tempi cosi vicini fra loro. Nella E3U e’ Andrea Castellana a conquistare il titolo, seguito da Robert Malachini e Pietro Pini. Spostandoci nella categoria SENIOR, nella E1 2TS Mattia Traversi, entra domenica con un solo punto di distacco davanti a Luca Rovelli, ma ne esce campione Italiano! Luca Rovelli, infatti, pur tentando il tutto, si aggiudica il secondo posto, seguito da Simone Zaffarroni. Situazione simile anche nella E1 4TS dove fra Jacopo Cerutti e Andrea Bassi: guerra aperta; arrivati pari punti, la vit109


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toria però va nelle mani di Cerutti, che si riconferma Campione Italiano. Terzo posto in classifica troviamo Federico Ulissi, pur arrivando secondo di giornata. Nella E2S la vittoria è confermata e conquistata da Diego Nicoletti, che nonostante l’impegno sia di Roberto Rota sia di Andrea Balboni, aveva abbastanza punti di distacco per aggiudicarsi il titolo senza problemi. Luca Marcotulli diventa Campione Italiano nella E3S, lasciando dietro di se’ Andrea Bellotti e Umberto Boffa. Fra i giovanissimi i campioni italiani sono Andrea Verona nella 50cc, Matteo Pavoni nella 125 cadetti, mentre, anche se la Campionessa Italia di enduro Cristina Marrocco si era aggiudicata questo ruolo già dalla penultima gara, l’abbiamo vista salire sul podio seguita dalla giovanissima Raissa Terranova e pluricampionessa Anna Sappino che, ricordiamolo, ha dimostrato per prima con umiltà e professionalità che l’enduro non è solo una disciplina per uomini. Si arriva cosi, con la proclamazione dei Campioni Italiani Under e Senio 2015 alla fine di questo 2015. Non è mai facile quando si chiude una stagione, fra l’odore di spumante, la soddisfazione di alcuni e la delusione di altri. Dietro la gioia del podio, si vede un paddock più vuoto ma si respira di già, fra una conquista e sconfitta, il desiderio e i progetti per il campionato successivo. Buon allenamento questo inverno, ragazzi! E grazie per tutto quello che ci avete regalato!






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