www.xinsidemagazine.com numero 39
MONSTER ENERGY SX
Interview Max Massignani Rui Goncalves
NUMERO
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REDAZIONE: Via della Taccona 27/A, - 20900 Monza (MB) Italia Tel: +39 039 325106 - Fax: +39 039 325107 info@studioocus.com DIRETTORE RESPONSABILE: Davide Messora Foto Coordinator: Riccardo Tagliabue DIREZIONE ARTISTICA: Cristina Balestrini
WEBMASTER: Fabio Principe Responsabile attività social: Gianmarco Cicuzza
CONTRIBUTORS: Fabio Principe, Davide Messora, Filippo Camaschella FOTOGRAFIE: Davide Messora Fabio Principe Marcello Motisi Chiara Villa
Numero Registro Stampa N° 563 Decreto Presidente Tribunale Novara del 27/05/2013
Ci siamo primo numero del 2016! E come avete visto dalla copertina abbiamo un nuovo logo ancora più racing!!!! Spero vi piaccia!!! Come tutti gli anni gennaio è il mese del SX, che spettacolo ragazzi le prme gare sono state entusiasmanti. Non solo Sx ma anche Motocross, a fine mese iniziano gli internazionali così potremo vedere le nuove squadre ed a che punto sono. Questo 2016 inizia con tante incognite ma anche con la voglia di stupire, Youthstream presenta la seconda gara americana che si svolgerà all’interno di un prestigioso autodromo del Carolina del Nord, Noi di X Inside Magazine siamo pronti per una stagione ricca di novità e con tantissimi servizi fotografici sempre più al top. Nei corso dei primi mesi della stagione dovrebbe partire una nuova avventura editoriale e avremo bisogno di voi.......rimanete sintonizzati sul nostro sito a breve il comunicato Buona lettura e sempre gassssssss a manetta
Davide Messora
Ph. Marcello Motisi
CONTENUTI
Max Massignani Rui Goncalves MONSTER ENERGY SX Test CR 500 Jacopo Cerutti Preparazione Fisica
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Testo e Foto Davide Messora
Massig Max Massignani è un personaggio molto noto nell’ambito del panoramo nazionale e non solo, nel 2016 insieme alla struttura di Ottobiano hanno deciso di mettere in piedi una struttura molto importante. Il neo nato Team New Holland Team Ottobiano Massignani, la squadra prenderà parte sia al mondiale MXGP ed Europeo con grandi ambizoni. Lo abbiamo incontrato in una fredda giornata invernale nel loro quarier generale La tua carriera è nata come pilota, come è scattata la decisione di mettere in piedi un team? -Come pilota sono riuscito a fare dei buoni risultati e dopo aver deciso di smettere
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e fare solo qualche gara a livello italiano dei piloti mi chiedevano di dargli indicazioni e un aiuto e così ho deciso di creare una scuola che insegnasse motocross, e ho iniziato con Dalvecchio e con lui ho iniziato non solo a seguirlo a livello di allenamento ma anche a preparargli la moto, e al primo anno abbiamo fatto 2° all'Italiano Under 18 e da quel momento mi è venuta la voglia di costruire il mio team ben 5 anni fa . Nei tuoi primi anni da Team Manager sei stato appoggiato da concessionario, come è stato il salto a passare a lavorare con il Team Martin? -In partenza mi ha dato una mano Franco Picco che era il concessionario di riferimento poi sono passato in Ktm con il supporto di un concessionario della mia zona e la succursale Italiano e dopo che questa collaborazione si è interrotta, Paolo che è abita a pochi passi da me ed un amico mi ha proposto di fare qualcosa insieme, io seguivo i piloti e lui la parte tecnica. Abbiamo avuto un grosso aiuto da Honda Brasile e siamo partiti con il mondiale Mx2. Che esperienza è stata lavorare nel Team di Paolo Martin? -Posso solo ringraziare Paolo, per avermi insegnato come si lavora sia in pista che fuori, come si gestisce l'immagine, per me lui è il migliore a seguire tutte le parti di un team. Mi ha aiutato molto. 14
Dopo tanti anni in orbita Honda
come è stato cambiare marca? -Husqvarna mi ha sempre atrattato, moto molto competitiva, non serve lavorare tanto sullo sviluppo, la moto tirata fuori dalla cassa è già pronta. Grazie alla filiale Italiana ho avuto e le piste di Ottobiano ho avuto la possibilità di creare questo team e grazie agli aiuti che ci stanno dando riuscire ad ottenere degli ottimi risultati e io spero di poter lavorare con questo marchio per molti anni, anche se sono pochi mesi che lavoriamo insieme hanno una grande professionalità e voglia di fare bene. Con il tuo team fai un grosso passo nella MXGP, cosa ti ha spinto a partire con questa nuova avventura in un campionato così difficile? -Sicuramente il mondiale è cambiato molto, oggi ci sono tutti le case che corrono con il loro team ufficiale, c'è grande tecnologia, le spese sono aumentate molto. Mi ha sempre attratto questo mondo e farlo insieme ad Husqvarna spero ci sia la possibilità con loro di diventare uno dei migliori team del mondiale. Chi puoi dire quali saranno i tuoi piloti e gli obbiettivi per questa stagione? -A livello mondiale abbiamo Rui Goncalves, pilota di esperienza e siamo sicuri che possa fare bene e darci anche una mano per far crescere il team e i giovani che abbiamo, puntiamo molto sui gio16 vani, ma siamo sicuri di ottenere
degli ottimi risultati insieme a Rui. In Mx2 sono i piloti che già avevamo lo scorso anno Davide De Bortoli e Giuseppe Tropepe. Davide ha avuto un paio d'anni sfortunati con alcuni problemi ma le gare che ha corso ha dimostrato sempre un'ottima velocità, Giuseppe invece è un giovane che fa tanti sacrifici e potrà far vedere ottime cose già nel 2016. Quali sono i piloti che schiererete nei campionati Europei? -Avremo due piloti nella 250, Ardini e Grigoletto, due giovani che stanno lavorando molto bene e se seguono bene i nostri piloti di punta potranno fare molto bene. Ma non ci siamo fermati qui e vogliamo far crescere anche i più piccoli e abbiamo Barcella nell'85, e per finire è entrata nel nostro team anche Giorgia Giudici che farà il mondiale e italiano femminile. Partite subito con una struttura importante, quali sono gli obbiettivi reali.? -Non ci poniamo degli obbiettivi fissi, dobbiamo lavorare al massimo e i nostri piloti devono dare tutto quello che anno, bisogna avere un'ottima immagine e sono convinto di ottenere dei buoni risultati, sicuramente vogliamo stare molto vicino ai team uffciali. Oltre al ruolo da team manager, darai una mano al lavoro in pista con i piloti?
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-Io sarò presente e starò molto vicino ai miei piloti, anche con Rui
che ha grande esperienza mi ha chiesto di dargli una mano, avevamo già lavorato insieme in passato, anche i piloti più forti hanno bisogno di una figura che gli stia vicino in modo da caricarli e motivarli. Questo nuovo team è all'interno della struttura di Ottobiano, questa situazione è un valore aggiunto? -E' stato uno dei motivi che mi ha fatto decidere di spostare la mia sede qui a Ottobiano, la pista di sabbia e una pista leggermente più dura e la possibilità di modificare il tracciato, in più il proprietario ha anche la pista di Vercelli con un terreno molto diverso e rispetto ad altri team siamo avvantaggiati, quando Rui è venuto per la prima volta a vedere il team ha detto con non poteva volere altro aveva praticamente tutto. Dobbiamo solo sfruttare questa grande occasione e portare a casa dei grandi risultati. Tornando al mondiale, quali sono le difficoltà che un team come il vostro avrà a dispetto dei team factory? -Il problema più grosso sono i budget, i team factory hanno budget illimitati noi invece ci scontriamo con questo problema e a livello di materiale non possiamo sperperare. Sono convinto che se si lavora bene nel motocross il pilota è ancora molto importante e può fare la differenza.
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Il vostro progetto è a lungo termine?
-Il progetto è a lungo termine, abbiamo la voglia di creare una struttura che non si fermerà qua ma che deve dare la possibilità a nuovi giovani di emergere e nel futuro avere piloti con una struttura in ogni categoria e la nostra posizione e la sede del team è perfetta per far crescere i giovani e ci crediamo molto in questo. Alla prima gara in Qatar cosa penserà Massignani di avercela fatta oppure da qui si parte? -All'abassarsi del primo cancello io penserò “ora cominciamo” ma dire di avercela fatta lo posso dire tra tre stagioni quando saremo a livello dei migliori team, dobbiamo crederci nel futuro e sicuramente in Qatar sarà l'inizio di una grandissima avventura.
Ultima cosa quale è stato il pilota che ti ha impressionato di più con cui hai lavorato? -Per quanto riguardo la guida mi stupisce e continua a stupirmi Davide De Bortoli per me ce ne sono pochi in Italia che guidano come lui, mi ricorda Pourcel e se nelle prime gare riesce a fare dei bei risultati potrebbe essere la molla che gli fa fare il salto di qualità, come carattere Tropepe ha una voglia matta dà il 110% ogni volta che scende in pista.
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Rui Goncalves è uno dei veterani del Mondial Motocross, dopo una stagione difficile a causa di un brutto infortunio torna in sella con il Team Ottomoto Massignani, il portoghese è pronto per una nuova sfida con un doppio ruolo pilota e tecnico per Youthstream, lo abbiamo incontrato in una giornata di allenamento. Prima di tutto come stai? -L’infortunio è stato molto importante, soprattutto a casa del problema al polmone e le costole rotte, non è stato semplice, le prime tre settimane mi hanno tenuto sotto osservazione per cercare di rimettermi in sesto il prima possibile, comunque sono stato tre mesi fermo, prima di Assen ho deciso di tornare in moto perché avevo proprio voglia, sono
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sceso in pista senza nessun obbiettivo. Dopo la gara ho avuto un po' di tempo per preparare al meglio il Nazioni, anche se la moto era standard e giravo con un 350 sono riuscito a girare con buoni tempi e mi sono divertito veramente tanto. Ora sono veramente a posto e dai primi di novembre ho iniziato la preparazione per la nuova stagione. Come sta andando l’allenamento? -Per adesso sta andando tutto abbastanza bene, ogni giorno cerchiamo di migliorare sia io che il team e la moto, fino ai primi giorni di gennaio sono stato a casa in Portogallo a fare allenamento fisico ho seguito più quell’aspetto della preparazione ma comunque girando sempre con la moto, ora sono qui a Ottobiano con il mio nuovo team che sta facendo un grandissimo lavoro, anche se è tutto nuovo insieme si imparano cose nuove e si cercano le giuste soluzioni per migliorarsi ogni giorno. Dobbiamo fare ancora tanta strada ma il mondiale non inizia domani. Abbiamo i piedi per terra e facciamo un passo alla volta. Come è trovarsi in un team che ha alle spalle una struttura come quella di Ottobiano? -Sicuramente avere una struttura come questa è un plus, io lo scorso anno ero venuto per la prima volta solo per la gara e non mi ero reso conto di come è grande la pista di Ottobiano, e sono veramente impressionato e la quantità di gente che lavora per offrire un servizio al top per gli utenti. Per noi è il massimo avere a disposizione due piste dove possiamo lavorare liberamente anche come orari, si prepara la moto e si esce a girare e
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se c’è qualcosa da sistemare si rientra subito in officina. Quando per la prima volta ho parlato con loro l’opportunità di avere la sede del team all’interno della pista di Ottobiano mi è piaciuta molto. Stare a Ottobiano può essere paragonato a stare in Belgio? -Devo dire che una struttura così non l’ho mai vista, qui la gente si diverte veramente. Differenze tra la moto 2015 e il modello nuovo? -La moto è completamente nuova rispetto allo scorso anno, il telaio è stato rivisto spostando i pesi è molto più maneggevole, il motore è migliorato è più potente, dopo le prime uscite sto trovando il giusto feeling, io avevo già usato il modello 2016 nelle ultime gare della stagione ma era un 350 e la guida è molto diversa, stiamo lavorando molto, in sardegna faremo anche dei test di sospensioni per migliorare ancora, per adesso io ho trovato un giusto compromesso e stabilità per un buon allenamento. Ora devo solo migliorare io per arrivare ad un ottimo livello. I tuoi obbiettivi per la stagione 2016? -Cercare di fare una stagione senza infortuni, le gare sono tante e sbagliare è molto facile, dobbiamo cercare di prendere punti ad ogni Gp e si può stare tra il decimo e il quindicesimo ad ogni gara a fine anno si può arrivare ad un bel risultato, non voglio fare previsioni, anche se ho alle spalle tanti anni di mondiale la motivazione è ancora più forte di prima e con l’età so come e dove devo lavorare ma non bisogna mai smettere di prepararsi per essere sempre al top.
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Oltre alla veste di pilota sarai collaboratore di Youthstream ci spieghi quale sarà il tuo ruolo? -Il mio ruolo sarà quello di consigliere tecnico per quanto riguarda la parte tecnica della pista, io spero di poter dare un aiuto a chi deve preparare la pista, dove la pista va modificata, come e quando deve essere bagnata, questo per aumentare la sicurezza per i piloti. Tante volte solo chi sta guidando la moto vede delle cose da modificare o sistemare nel tracciato che magari chi sta fuori non riesce a percepire. Cercherò di creare un gruppo di piloti che siano uniti e che possano dialogare nel giusto modo con Youthstream e non andare sempre contro, avere un punto di riferimento ed essere d’accordo per trovare le giuste soluzioni. L’obbiettivo non è quello di arrivare sulle piste e cambiare tutto ma trovare i punti che possono essere pericolosi. Lo spettacolo deve essere sempre di alto livello ma con un po' di sicurezza in più. Tu sai trovare un perché di così tanti infortuni nel 2015, quale è la causa? -E’ difficile trovare una causa, da dire togliamo questa cosa e non ci si fa più male, prima di trovare il problema cerchiamo di migliorare quello che abbiamo, la preparazione delle piste se si può fresare di più si può bagnare meglio, se la pista è dura come l’asfalto e si bagna si rende ancora più pericolosa, gli infortuni ci sono tutte le stagioni, è difficile generalizzare e dire questo è il problema, ma migliorare quello che c’è di buono.
Testo Davide Messora Foto Monster Energy e Red Bull
SX 2016
Gennaio è il mese del SX Americano, si ,le gare in Europa non sono ancora cominciate passiamo le nottati del sabato ad aspettare i video delle gare. Il campionato 2016 inizia con il ritorno di James Stewart il pilota che sembrava dover dive star mondiale ma negli ultimi anni si è perso “via”. Il campione Rayn Dungey è inizia la stagione in forma, sarà lui l’uomo da battere, non p il più forte ma perchè è il pilota che non sbaglia. Ci sono tanti pretendenti al titolo ma diversi arrivano da infortuni più o meno gravi e bisogn quale sarà il loro stato di forma alla prima prova. E’ Los Angeles la prima tappa ad Anaheim appuntamento fisso da anni ormai, nella 450 non te l’aspetti, Jason Andersoon il pilota ufficiale Husqvarna ha portato alla vittoria la striaca per la prima volta. A LA abbiamo visto lo scontro tra Dungey e Stewart con il sec
e noi tutti
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perchè sia
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vince chi casa aucondo ad
averne la peggio, James è rimasto a terra qualche secondo privo di conoscenza, Rayn non è tipo da commettere scorettezze e sicuramente non avrà cercato il contatto apposta. La grande sorpresa in questo inizio di campionato è il sempre verde Chad Reed, il forte pilota australiano dopo aver chiuso il suo team sembrava destinato ad alla pensione e invece ce lo trovianmo pilata ufficiale Yamaha, Chad ha ripagato la fiducia con le prime gare sempre tra i primi dimostrando ancora grinta e velocità solo nell’ultimo appuntamento non è riuscito ad essere incisivo. Dungey dopo il secondo posto di Anaheim 1 non ha sbagliato andando a centrare tre vittorie di fila. Nella 450 Rayn la sta facendo da padrone, i suoi avversari faticano a tenere il passo e già diversi piloti sono in infermeria, Barcia e Canard sopra tutto che avrebbero dovuto dar del filo da torcere al campione in carica. La Lites è spettacolare Cooper Weeb guida la sua Yamaha con una naturalezza incredibile e solo un problema tecnico nell’ultima gara lo ha estromesso dalla vittoria. Ad Anaheim 2 Weeb ha messo in scena tre giri da antologia del motocross, battragliando con Craig e dimostrando una grinta senza pari. L’alfiere della Yamaha è di fatto già il campione 2016 sempre che non combini qualche disastro e nel 2017 quando lo vedremo il sella alla 450 ci sarà da divertirsi. Il supercross come sempre regala spettacolo, gli stadi sono sempre pieni e il divertimento è assicurato.
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moto motoper perveri veriuomini uomini
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In questa foto sono racchiusi 20 anni di storia del motocross. Da una parte la CR 500 del 1996 2 Tempi e dall’altra la CRF 450 2016, 20 di innovazioni e scelte tecniche che hanno cambiato il volto del motocross. Sulla pista di Fara Vicentino e grazie all’amico Marco De Muri, proprietario di questa leggenda abbiamo potuto fare un test e assaggiarne le caratteristiche. Davide Guarneri ha provato per noi la 2T e questi sono le sue impressioni.
“Partiamo da 20 anni di sviluppo della grossa cilindrata, la moto si presenta come misure ed ergonomia completamente differente, la sella è più bassa e più ampia e mor-
bida, lo spostamento avanti ed indietro è molto difficoltoso, il telaio è molto corto e queste caratteristiche fanno sì che la moto è buona per curvare stretto ed avere grip sull’anteriore su di una pista dura come quella di Fara. Sul veloce ha qualche problema soprattutto di erogazione, ricordiamo che il motore è sprovvisto di valvola di scarico, a basse regimi è un pò soffocato ma usando la frizione la moto prende forte, bisogna fare attenzione perchè con la conformazione della moto la rende un pò ballerina ed avere attenzione perchè quando si scarica la potenza si sente davvero. Sicuramente i 450 preparati bene vanno più forte di un 500 2T ma ricordiamo che un monocilindrico senza valvola quando lo apri dà il meglio di sè è veramente brusco ed ignorante, ma al contrario avendo una coppia enorme e delle pistonate molto violente usando una marcia lunga e il gas si può girare abbastanza morbidi su tutta la pista. Ci si può divertire ancora oggi. Passando al reparto freni e sospensioni diciamo che gli anni si sentono, e nonostante l’ottimp lavoro fatto da Marco la frenata è discreta non potente come gli ultimi modelli, ma su un terreno dove n on ci sono grosso staccate andava bene, sospensione morbide e un pò ballerina ma non abbiamo riscontrato grossi problemi. Riassumendo il tutto in una frase possimao dire che è una moto per veri uomini 50
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che amano il vintage e che vogliono sentirsi come i grandi piloti della mezzo litro.
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utti rutti
La Dakar è un sogno per gran parte di chi corre nel fuoristrada, una corsa leggendaria che ha regalato emozioni forti sia per chi ha preso parte sia per chi ha guardato con interesse alle imprese di piloti un pò fuori di testa. L’edizione 2016 doveva portare al successo la Honda ma ancora una volta la Ktm ha strappato il primo posto nelle ultime giornate. Scorrendo la classifica al 12° posto assoluto troviamo un nome Italiano quello di Jacopo Cerutti, giovane endurista che nel corso della stagione 2015 è diventato campione nazionale di Motorally. A Jacopo Husqvarna ha voluto affidargli una moto per partecipare alla Dakar, Cerutti si è classificato 12° assoluto e miglior pilota italiano! Abbiamo incontrato il pilota comasco in Husqvarna Italia per scambiare due parole, la cosa che ci ha lasciato di stucco è la tranquillità
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con cui Jacopo parla della sua esperienza. Ci ha colpito come ha raccontato alcuni episodi della sua esperienza con una serenità pazzaesca, sentirlo parlare ci sarebbe da scrivere un libro. Quando si è a contatto con piloti del suo calibro capisci quanto non sia solo un lavoro ma che la passione vera scorre nelle vene di questo ragazzo. Un collega ha detto che Cerutti è un ragazzo umile, ed è vero perchè ha preso la Dakar come prima volta come una esperienza per migliorarsi e poter fare ancora meglio nei prossimi anni. Jacopo è ormai entrato in orbita Husqvarna e speriamo di vederlo un giorno all’interno del team ufficiale.
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TRAINING by Filippo Camaschella
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LA PARTENZA E IL TEMPO DI REAZIONE! “Con un’ ottima partenza si è già a metà dell’opera”, questo è il detto che gira nei paddock sulle piste ed è pura verità. La partenza nel Motocross o in qualsiasi altro sport in generale, riveste un momento importantissimo ed è un fattore determinante al fine della prestazione sportiva. Molti fattori possono influenzare positivamente e/o negativamente essa quali la tensione, la motivazione, la paura, ecc, ecc. Con voi questo mese voglio parlare di un altro importantissimo fattore grazie al quale, se allenato anche per poco tempo, può migliorare quello scatto al cancello permettendoci di fare una gara migliore: il tempo di reazione! La capacità di reazione è la capacità di reagire nel più breve tempo ad uno stimolo. E’ quindi il tempo che intercorre tra la comparsa di uno stimolo e l’inizio del movimento da esso indotto. Riflette il tempo utilizzato dal sistema nervoso dell’individuo per ela69
borare lo stimolo e generera una risposta motoria adeguata. Nella partenza al cancelletto il tempo di reazione sarà legato alla vista e quindi visuo-motorio durante il quale avremo una percezione (cancelletto che inizia a scendere), una elaborazione ed infine un output motorio (coordinazione gas e frizione). Esstono diversi tipi di tempo di reazione, il nostro è semplice in quanto è presente un unico stimolo con risposta già programmata. Noi sappiamo che allo scendere del cancello dovremo fare un gesto che abbiamo allenato e siamo pronti a farlo. Nella reazione semplice si tratta di reagire ad un singolo segnale noto con un programma d’azione elaborato. La partenza nel Motocross è un esempio perfetto. La rapidità è, in realtà, una capacità condizionale che dipende in larga misura da fattori genetici e quindi non è sostanzialmente modificabile ma, alcuni fattori possono influire sul livello di eccitabilità delle strutture nervose coinvolte nell’elaborazione/programmazione: - livello di attenzione e concentrazione - motivazione - capacità e tempo di elaborazione mentale - capacità di anticipazione - capacità di controllo motorio Andiamo ora a vedere nel pratico qualche esercizio efficace e divertente per migliorare questi aspetti appena elencati e migliorando cosi il nostro tempo di reazione. 1 – Caduta libera: In questo esercizio i partecipanti devono agire rapidamente. Si svolge a coppie: uno tiene il ba70
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stone mentre l’altro lo deve prendere quando il compagno lo lascia andare. Variante: stesso esercizio ma con due bastoni. Variante2: stesso esercizio utilizzando il manubrio da cross rendendo l’esercizio più specifico.
2- L’inseguimento: Lo scopo è di reagire il più rapidamente possibile quando il compagno decide di correre. A è posizionato davanti a B ad una distanza di circa un metro. Al segnale di B, A si gira e scatta mentre B cerca di prenderlo.
3- Il rimbalzo: Da eseguire in coppia e l’obiettivo è di riuscire a prendere la palla prima che tocchi per terra. A è posizionato due, tre metri davanti ad una parete. Dietro di lui si trova B che lancia la palla contro la parete. A deve afferrarla prima che tocchi terra. Variante più difficile: A pè appoggiato con la schiena contro la parete. B lancia la palla e non appena colpisce la parete A compie mezzogiro su sé stesso e cerca di afferrarla al volo.
4- Gioco delle racchette: Da eseguire in coppia e l’obiettivo è riuscire ad afferrare la racchetta prima che cada per terra. A tiene la racchetta appoggiata a terra in verti72
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cale e, quando A lascia la racchetta B deve scattare ad afferrarla prima che cada a terra.
La capacità di reazione può essere migliorata solo di poco ma questi semplici esercizi di reazione permettono di migliorare la capacità di concentrazione, di anticipazione e quindi, in ultima analisi, la capacità di reazione stessa. Al prossimo numero, vi aspetto! Buon allenamento! Filippo.
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