www.xinsidemagazine.com numero 41
MXGP Qatar - Thai Interview
Team Honda RedMoto EN Team Gazza Supermoto
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REDAZIONE: Via della Taccona 27/A, - 20900 Monza (MB) Italia Tel: +39 039 325106 - Fax: +39 039 325107 info@studioocus.com DIRETTORE RESPONSABILE: Davide Messora Foto Coordinator: Riccardo Tagliabue DIREZIONE ARTISTICA: Cristina Balestrini
WEBMASTER: Fabio Principe Responsabile attività social: Gianmarco Cicuzza
CONTRIBUTORS: Fabio Principe, Davide Messora, Filippo Camaschella FOTOGRAFIE: Davide Messora Domenico Mussillo Fabio Principe Marcello Motisi Chiara Villa Samantha Pacolini Altea Pizzocolo
Numero Registro Stampa N° 563 Decreto Presidente Tribunale Novara del 27/05/2013
Eccoci qua, il mondiale MXGP è iniziato e subito ne abbiamo viste delle belle. Siamo passati dal freddo di Ottobiano al caldo del Qatar alla sauna a cielo aperto della Thailandia. Naturalmente per tutti è stato difficile portare a casa la gara in Thai per il caldo, ma rispetto allo scorso anno i piloti sono arrivati ben preparati. Più che il Gp ha tenuto banco la diatriba tra Townley e il grande capo di Youthstream, il pilota Suzuki dopo aver vinto la manche ha usato toni molto critici e il Sig.Luongo che si trovava in sala stampa ha replicato alle sue parole. Le critiche vanno bene ma se sono costruttive altrimenti sono parole buttate al vento. Tra Qatar e Thai possiamo dire di avere avuto una conferma, il campione in carica, e una sorpresa, Tim Gajser, con questi due piloti ci sarà sicuramente da divertirsi. I presupposti ci sono e attendiamo la gara di Valkenswaard per capire se i valori visti nelle prime due gare. Lo spettacolo è assicurato e noi ci saremo come sempre!!!
Davide Messora
CONTENUTI
MXGP Qatar - Tha Interview Tonkov Minicross Selettive Nord Team Honda Red Moto EN Team Gazza Endurance SM Supercross USA Interview Marc Coma
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Testo e Foto Davide Messora
Finalmente ci siamo, il Mondiale MXGP 2016 ha preso il via da Doha in Qatar. Sono ormai 4 anni che il circus del motocross prende il via da questo angolo di paradiso. La gara di Losail che si corre di notte ha sempre il suo fascino e in più si è all’interno di una struttura con tutti i confort un inizio perfetto! A questo primo appuntamento si arriva come sempre dopo le gare pre mondiali che ci hanno dato qualche dato per capire come dovrebbe andare questa stagione. Da una parte Bobryshev, Febvre ci sono sembrati subito in palla, anche se il campione del mondo si è dovuto fermare per un piccolo problema ad un braccio, ma dall’altra abbiamo trovato anche delle incognite.
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Antonio Cairoli è rimasto fermo quasi un mese e le sue condizioni non sono del tutto eccezionali, Desalle che scende in pista con un braccio non ancora ristabilito dopo l’infortunio a Valence, Tixier che non si sa ancora quando tornerà in sella. Gautier Paulin ha deluso nelle prime uscite e la decisione di andare in America dal preparatore Aldon Baker forse non è stata delle migliori, purtroppo dopo Paulin si è infortunato in allenamento ad un vertebra dopo le prime due gare e ad oggi non si conosce i tempi di recupero. In Qatar abbiamo assistito ad una conferma da parte di Herlings che risulta essere il miglior pilota sulla terra su un 250, Jeffrey dovrebbe aver capito cosa vuol dire perdere due mondiali e speriamo che non commetta più errori. A cercare di tener testa al pilota ufficiale Ktm il francese Dylan Ferrandis che in inverno sembrava vicino al passaggio in Honda ma ha deciso di concludere il suo contratto e rimanere in verde anche nel 2016. Dylan ci ha provato ed è riuscito anche a tenere testa a Herlings per qualche giro ma si è dovuto inchinare allo strapotere dell’olandese. Ottimo terzo posto per Jonass, ma chi ci ha fatto veramente esultare è stato Samuele Bernardini che grazie anche alla sua nuova TM 250 ha concluso all’ottavo posto finale, il giovane toscano è molto maturato rispetto allo scorso anno e grazie ad un allenamento invernale molto ben preparato ha raccolto un ottimo risultato.
In MXGP abbiamo assistito a qualcosa di incredibile; Tim Gajser ha dimostrato quello che in casa Honda pensavano da tempo, la moto perfetta per Tim è la 450, lo sloveno usa ormai da tre stagione la top class per allenarsi e in Qatar ha dimostrato di andare veramente forte. Doppia vittoria nelle due manche e un super sorpasso ai danni del compagno di marca Bobryshev. Tim non ha timori reverenziali e sicuramente potrà inserirsi nella lotta per il titolo. Il campione del mondo in carica Febvre ha tenuto “botta” con un secondo posto nel Gp che non lo soddisfa in pieno. Il francese sta dimostrando che il suo titolo del 2015 non è arrivato per caso. Antonio ha giocato di conserva, si è portato a casa un quinto posto che fa classifica e sicuramente morale, il cmapione di Patti era alla sua prima gara vera stagionale e grazie alla sua intelligenza non ha esagerato. Chi più di lui sa che il campionato è lunghissimo e questi punti possono diventare importanti per il titolo. Dalla notturna di Losail siamo passati al caldo tropicale della Thailandia. Nuova location per il secondo Gp della stagione Suphna Buri, a circa 150 Km da Bangkok. La pista creata da zero non ha convinto molto i piloti ma si è fatto un passo avanti rispetto allo scorso anno. In Thai il grosso problema è il caldo, i piloti non arrivano preparati per passare dai pochi gradi del 16 nostro continente a 40° e passa
del sud est Asiatico. Quasi tutti sono passati in Thai dopo il Qatar per cercare di acclimatarsi al meglio. Nella MX2 subito nelle prove libere abbiamo perso un protagonista Ferrandis si è procurato la lussazione della spalla, possibile il suo rientro a Valkenswaard. Herligns con l’uscita di scena di uno dei suoi maggior rivali ha la strada spianata, vittoria nella manche di qualifca e vittoria nelle due gare. C’è poco da commentare Jeffrey è una spanna sopra tutti i suoi colleghi, e sicuramente Herlings si sta mangiando le mani visto quello che sta facendo Gajser nella classe regina. Secondo posto per Seewer che è stato molto concreto con due ottimi terzi posti, sul gradino più basso del podio Aleksandr Tonkov, il russo neo acquisto Yamaha sembra trovarsi a suo agio sulla piccola giapponese e da lui ci aspettiamo che ci faccia divertire un pò in questa stagione. Altra grandissima prestazione per Samuele Bernardini che in Thailandia è partita a fionda nelle due manche e nella seconda ha tenuto testa a Herlings per alcuni giri. Per Samuele era la prima volta in Thai e se non avesse patito il caldo avrebbe fatto meglio della 10° posizione, Bernardini si trova in sesta piazza in calssifica generale. La MXGP ci ha regalato un Febvre con la voglia di vincere. Il pilota ufficiale Yamaha ha voluto dimostrare che è lui il pilota da battere e che per ambire a vincere il titolo 2016 se la dovranno vedere con lui. 18 Romain ha vinto in entrambe le
manche e in tutte e due ha dato il 110% e all’arrivo si è visto quanta fatica ha fatto. Secondo ed ancora una volta rivelazione Tim Gajser che si candida ad essere il rivale più accreditato in questo momento. Sul podio è tornato anche Jeremy Van Horebeek. Chi invece ci è arrivato ad un passo ma lo avrebbe meritato è Antonio Cairoli. L’otto volte campione del mondo ha fatto vedere che lui c’è, secondo posto e con tempi incredibili, il best lap è il suo. Al via della seconda manche quando era partito alla grande alla prima curva la sua KTM si è ammutolita e ci ha messo un pò a farla ripartire. Antonio ripartito ultimo ha chiuso 12°. Prima della seconda doppia trasferta si torna in Europa sulla sabbia di Valkenswaard e potremo capire quali sono i veri valori in campo.
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Durante le Media Opportunity in Qatar abbiamo incontrato Aleksandr Tonkov, il pilota russo da Husqvarna è passato in sella alla Yamaha del Team Wilvo Standing Costrcut. Tonkov è uno dei piloti del paddock che non si tira mai indietro sempre sorridente ma con una grande “manetta”. Gli abbiamo rivolto due domande veloci.
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Come ti trovi con la nuova moto? -Mi trovo abbastanza bene, abbiamo ancora tanto lavoro da fare perché tutto è nuovo anche il motore rispetto a quello dello scorso anno è molto cambiato, spero che già domani (gara in Qatar) le cose possano andare bene, ho fatto solo qualche gara in Francia ed è andata bene per provare il nuovo materiale. In Belgio il meteo non ci ha aiutato per fare dei buoni test, comunque sono molto contento, mio fratello lavora con me il mio meccanico mi ha seguito e anche chi gestisce il team lo conosco bene. Diciamo che ho cambiato moto ma la squadra che ha lavorato con me è la stessa con cui lavorerò anche in questa stagione. Per adesso sono molto felice di come stanno andando le cose. Quali sono i tuoi obbiettivi per questo 2016?
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-Stare subito tra i primi, non come gli scorsi anni dove ho faticato all'inizio, se si sta in piedi si può fare bene vincere le gare e stare nei primi tre, la stagione è lunga e negli ultimi anni si è visto che l'importante è essere costanti, e in queste prime gare l'importante è non fare errori e stare in piedi.
Dopo le prime due gare Tonkov ottiene il suo primo podio stagionale Quello che ci ha detto nella piccola intervista dove si sofferma sullo stare in piedi ci aveva visto giusto. Aleksandr nel “caldone� Tailandese non commette errori riesce a tenere un ottimo passo di gara e si porta a casa il terzo gradino del podio.
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Testo e Foto Altea Pizzocolo
Durante le due splendide giornate di sole del 19 e 20 marzo si è svolta la prima tappa delle Selettive Area Nord per la Technomousse MX Junior Serie. Tantissimi i piloti presenti, ben 160 e sono 5 le categorie che si schierano alla partenza: 65 Debuttanti, 65 Cadetti, 85 Junior, 85 Senior e 125. Nei paddock si respira un’aria carica d’emozioni; gioia e un po’ di paura attanagliano i giovani piloti che però non smettono mai di sorridere. Nella 65 Debuttanti la pista viene modificata per permettere a questi giovanissimi piloti di poter correre nonostante siano alle prime esperienze e già dal sabato due pilotini, Patrick Busatto #94 e Alessandro Gaspari #7, si danno man forte e girano entrambi quasi 10 secondi più veloci dei compagni e durante le qualifiche la spunta per 3 decimi Patrick Busatto. La domenica in gara 1 parte benissimo Ales-
sandro Gaspari e mantiene la prima posizione dal primo all’ultimo giro; Patrick Busatto cerca di recuperare ma non ce la fa concludendo alla seconda posizione. Al terzo posto Filippo Rosin #44. Dalla quarta posizione in poi i pilotini sono protagonisti di diverse cadute che fanno rimanere incerte le sorti della gara fino all’ultimo giro. In gara 2 le prime due posizioni rimangono invariate rispetto a gara 1, mentre la terza posizione è più combattuta, infatti per più di metà gara è Filippo Pivetta #13 che mantiene la posizione, poi viene raggiunto e sorpassato dal Filippo Rosin che conclude nuovamente in terza posizione. Per la classifica di giornata troviamo al primo posto Alessandro Gaspari #7, al secondo Patrick Busatto #94 e al terzo Filippo Rosin #44. Nella 65 Cadetti i giovani piloti sono un po’ più esperti e corrono nella pista “originale”; durante le qualifiche del sabato sono due i piloti che si distaccano leggermente dal resto del gruppo: Matteo Luigi Russi #88 e Simone Pavan #5. In gara 1 parte molto bene Simone Pavan che però al secondo giro deve cedere la posizione a Simone Cagnon #27 che a sua volta, al terzo giro, deve lasciarla poi al vincitore Matteo Luigi Russi #88, la seconda posizione nonostante qualche sorpasso è di Davide Mei #22, la terza posizione, combattutissima fino al penultimo giro, la porta a casa Francesco Gazzano #253. In gara 2 Francesco Gazzano conquista fin da subito la prima posizione ma al penultimo giro viene passato da 46 Matteo Luigi Russi, e deve conclu-
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dere al secondo posto, al terzo posto troviamo Filippo Farioli #77. Nella classifica finale di giornata troviamo al primo posto Matteo Luigi Russi #88, al secondo Francesco Gazzano #253 e al terzo Davide Mei #22. I piloti della 85 Junior durante le classifiche hanno fatto tempi più omogenei ma il migliore viene segnato da Andrea Viano #8. Sia in gara 1 che in gara 2 Andrea Viano mantiene la prima posizione distaccando gli altri piloti, tenta in tutti i modi di inseguirlo Andrea Rossi #20 che però si deve accontentare del secondo posto in entrambe le manche, il terzo posto è un po’ più combattuto in gara 1 ma alla fine viene ottenuto da Alberto Landini #399. Sul gradino più alto del podio di giornata troviamo Andrea Viano #8, sul secondo c’è Andrea Rossi #20 e al terzo Alberto Landini #399. Nella 85 Senior i tempi si abbassano e, durante le qualifiche del sabato, i primi cinque piloti scendono sotto il muro dei 2 minuti, arrivando a girare con tempi simili a quelli di metà gruppo della 125. Il miglior tempo lo segna Alberto Barcella #75 distaccando Andrea Bonacorsi #223 di poco più di 6 decimi. Durante gara 1 Alberto Barcella per i primi quattro giri rimane davanti al gruppo di 35 piloti, ma al quinto giro viene passato da un carichissimo Kevin Cristino #34 che mantiene il primo posto fino alla fine; dopo essere stato superato da Kevin Cristino, Alberto Barcella scivola alla terza posizione, una posizione che lo porta a lottare fino all’ultimo con Andrea Bonacorsi #223 che dal
settimo giro si porta al secondo posto chiudendo ogni possibile passaggio ad Alberto Barcella. In gara 2 i tempi si alzano di qualche secondo a causa del fondo che è diventato più pesante dopo che la pista è stata bagnata, ma questo non ferma Kevin Cristino che si porta fin da subito in testa, vicinissimo Andrea Bonacorsi che però rimane in seconda posizione per tutta la gara, lo segue Alberto Barcella che dopo la pole del sabato ha provato in tutti i modi conquistare il primo posto. Alla fine della giornata salgono sul podio Kevin Cristino #34, Andrea Bonacorsi #223 e Alberto Barcella #75, rispettivamente in prima, seconda e terza posizione. I piloti della 125 sono ben 46, 46 piloti che nel sabato sono stati divisi in gruppo A e gruppo B per facilitare le varie operazioni. Nel gruppo B il miglior tempo lo segna il pilota TM Paolo Lugana #50: 01:51.912, seguito da Mattia Guadagnini #101 e Giacomo Zancarini #472; nel gruppo A il miglior giro lo segna il pilota olandese Roan Van De Moosdijk 1:52.845 che alza il suo tempo rispetto alle prove libere a causa di qualche rischio, lo seguono Yuri Quarti #263 e Mario Tamai #974. In gara 1 al primo giro scatta Thomas Martelli #17 ma viene ben presto ripreso da Roan Van De Moosdijk che inizia la sua gara in solitaria, la seconda posizione viene presa da Yuri Quarti che se la tiene ben stretta fino alla fine, al terzo posto c’è Raffaele Giuzio #2, Paolo Lugana conclude in settima posizione dopo una brutta partenza che lo vedeva in 50 ventisettesima posizione al primo
giro. In gara 2 parte velocissimo Mattia Guadagnini che si porta in testa e cerca di staccarsi il più possibile dal gruppo di inseguitori capitanato dall’agguerrito Roan Van De Moosdijk. Riesce a mantenere la prima posizione per 5 giri ma poi Roan Van De Moosdijk lo supera senza esitazioni, Paolo Lugana e Yuri Quarti battagliano per tutta la gara per la seconda posizione, ma a pochi giri dalla fine Yuri Quarti si impone e, dopo una partenza che lo vedeva in quarta posizione, ottiene il secondo posto lasciando così Paolo Lugana in terza posizione. Sul primo gradino del podio si porta Roan Van De Moosdijk #39, acclamato dal suo team e dal pubblico, sul secondo gradino c’è Yuri Quarti #263 e sul terzo gradino troviamo Paolo Lugana #50 che conclude a pari punti con Raffaele Giuzio #2. Il prossimo round delle Selettive Area Nord della Technomousse MX Junior Series si svolgerà il 24 aprile alla pista di Cremona (CR), una pista di circa 1800 metri con un fondo totalmente sabbioso. Complimenti a tutti i piloti, che hanno dimostrato grande sportività e hanno dato il massimo ad ogni singolo giro!
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Nella bellissima cornice di Arco di Trento nel nuovissimo park dedicato all’Enduro abbiamo incontrato il Team Honda Red Moto con tutti i suoi piloti. Siamo riusciti a fare due chiacchere sia con l’Ing. Carlo Curci Team Manager e Michele Berera Quali sono state le difficoltà a mettere insieme una squadra con così tanti piloti? -Non è di certo semplice mettere insieme una squadra di 5 piloti di alto livello 57
come la nostra. Oltretutto parliamo di piloti dal talento indiscusso che vanno quotidianamente seguiti sia a livello tecnico che di preparazione. Per gestire i 5, ci avvaliamo della preziosa collaborazione di Tullio Pellegrinelli che, da ex Pilota e Campione del Mondo, è in grado di interpretare e risolvere tutte le più eterogenee esigenze dei piloti sia nella messa a punto delle moto che nell’approccio alla gara. Abbiamo di certo la fortuna di partire da una base molto solida che è la Honda CRF Enduro che già di per sè è una moto molto performante per piloti di alto livello come i nostri e lo abbiamo già visto nelle passate stagioni. Sicuramente ci aspetta una grande sfida, ma le competenze dei nostri collaboratori ci aiutano a rendere le cose più semplici di quanto possa sembrare. Non da ultimo dobbiamo dire che anche i nostri partner ci hanno seguito facendo grandi sforzi per supportare la squadra, puntando insieme a noi sui giovani e sulla scommessa di portare nell’enduro un velocissimo crossista. Quale è stata la scelta scatenante di portare Guarneri al mondiale Enduro? -Pensiamo che un velocissimo pilota di motocross, con i giusti stimoli, la giusta preparazione a la forte determinazione che ha sempre dimostrato di avere il “Pota” possa 59
diventare un “endurista micidiale”. È stato proprio il primo approccio a Davide che ci ha convinto, quando ci ha confessato di avere voglia di nuove sfide di tentare la strada dell’enduro. Il suo stile di guida e il suo metodo di lavoro scrupoloso ci hanno convinti a fare il passo, credendo in lui firmando un contratto che non si limita al primo anno di “rodaggio”, ma che lo vedrà in sella ad una Honda anche per tutto il 2017. Quali sono gli obbiettivi del Team? -Honda RedMoto World Enduro Team si presenta con l’obiettivo di puntare il più in alto possibile. Diciamo che per Guarneri non ci vogliamo sbilanciare, anche se i risultati ottenuti nelle prime prove degli Assoluti d’Italia, ci fanno ben pensare. Dagli Junior abbiamo grandi aspettative, Redondi e Soreca hanno le potenzialità di occupare i gradini più alti del podio. Battig, per la prima volta nella E1 Mondiale, ha tutti gli strumenti per puntare alla “top 5”. Peccato per Balletti, infortunato, che nei test invernali era veramente motivato e velocissimo… avrebbe potuto fare la differenza!
Dopo le prime gare sia Guarneri che Redondi hanno ottenuto ottimi risultati ve lo aspettavate? -Subito dai primi test invernali avevamo capito di essere sulla giusta strada. Guarneri, nuovo del me60
stiere, è comunque per noi sempre una sorpresa, mentre Redondi è sempre una conferma, capace di migliorarsi ogni giorno di più. Pur non correndo nella stessa categoria, Guarneri e Redondi, un pochino si completano a vicenda. Si allenano spesso insieme e c’è un forte legame tra loro. Dalle differenti esperienze di entrambi, traggono ognuno i propri vantaggi e stimoli per andare sempre più forte ed essere sempre più competitivi. Di seguito le domande fatte a Michele Berera Quali tipo di aiuto avete da Honda? -Fare questo tipo di attività senza il supporto di Honda sarebbe impossibile. Oltretutto, a partire da quest’anno, grazie all’intervento di Honda, siamo riusciti per la prima volta nella storia dell’Enduro Mondiale, ad avere un supporto diretto da Showa. Per tutti i nostri 5 piloti, più il pilota supportato da Honda Spagna (Oriol Mena), abbiamo in dotazione del materiale “ufficiale”. Quanto aiuta a livello di vendite avere un team vincente nell'Enduro? RedMoto, dalla nascita ha sempre sostenuto che uno dei migliori canali di comunicazione per promuovere i propri prodotti è proprio quello delle gare e non solo nell’enduro. Sostanzialmente le CRF che vengono proposte al pubblico, sono molto simili a 62
quelle utilizzate dal Team. Non c’è modo migliore per trasmettere al cliente un’immagine di grande affidabilità, altissime prestazioni, durevolezza dei materiali abbinata ad un’immagine vincente, appunto al Team e ai suoi piloti!! Cosa ne pensi dell'Enduro GP? La Enduro GP è una classe che nel Campionato Mondiale ci deve essere. Come lo è nella strada (Moto GP), nel Motocross (MXGP), anche l’enduro ha bisogno di una classe regina che rappresenti il vertice della piramide di un Campionato Mondiale che ha la necessità di trovare una nuova identità per essere venduta meglio ai media. Non condividiamo alcune scelte di come si sia giunti alla definizione di questa categoria, ma comunque crediamo che un passo avanti per il futuro del Mondiale Enduro sia stato fatto. Ringraziamo tutto il team e Red Moto e gli facciamo un grosso auguri di disputare un grandissimo mondiale 2016.
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Max Gazzarata è stato uno dei volti più noti nel panoramo motocrossitico mondiale e insieme al suo amico compagno di squadra Alex Puzar hanno regalato tante soddisfazioni a tutti gli appassionati. Max prima di smettere di correre si è cimentato con successo nelle derapate. Il mondo delle ruote lisce lo ha emozionato così tanto che quando ha
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Testo Davide Messora Foto Davide Messora e Domenico Mussillo
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appeso il casco al chiodo ha deciso di aprire il team Abbiamo incontrato Max ed i suoi tre piloti a pochi gironi dall’inizio del mondiale. Come mai hai deciso di mettere insieme il team nel mondo della Supermoto? -Gli ultimi anni della mia carriera ho corso nel mondiale e mi sono appassionato moltissimo a questa disciplina, anche perché ero stanco del motocross dopo tanti, il mondo del motard era molto affascinante con un sacco di gente a correre e divertirsi. Mi sono fatto tirare dentro con una piccola struttura e così è nata la mia avventura nella Supermoto. Quali sono le difficoltà a tenere in piedi una struttura come la tua nel Supermoto di oggi? -La difficoltà maggiore è nel reperire gli sponsor per poter affrontare una stagione con delle sicurezze e così si fa fatica a fare degli investimenti nella preparazione delle moto, che oggi è notevole quello che facciamo sui nostri mezzi. I costi di trasferta e il 77
costo delle risorse umane è diventato altissimo, i calendari sono belli ma dispendiosi per come è oggi il motard, se prendi la prima prova di Jerez in Spagna in un ottimo scenario non ti nascondo che domenica sera quando si fanno i costi sono sproporzionati per quello che è oggi la nostra disciplina. Come vedi il mondiale 2016? -Spero che sia almeno a livello dello scorso anno anche se le critiche ci sono verso il mondiale, ovviamente c'è sempre meno gente “gasata” nella categoria Top sicuramente tanti fattori hanno portato tanti team ad abbandonare il mondiale, il campionato Europeo invece regge ancora con buoni numeri di partecipanti, purtroppo nel mondiale ad oggi non saprei quanti piloti ci sono iscritti. Quali sono i tuoi obbiettivi per la stagione? -Abbiamo diversi obbiettivi che vogliamo seguire, Devon che farà il mondiale, anche se ha un problema alla mano destra e non partirà al meglio nella prima gara, stiamo lavorando molto con lui sotto il 79
profilo atletico per farlo migliorare e rimetterlo in forma, speriamo di potergli dare i mezzi per finire il mondiale nei primi 5. Per i nostri due giovani Ciaglia e Promutico penso che possano fare molto bene visto anche il grande lavoro che abbiamo fatto durante l'inverno. Il futuro? -Il futuro va visto nel breve termine in questo sport, ho anche diverse opzione per entrare nel cross ma con tutto il lavoro che si è fatto negli anni nel motard vorrei rimanere qua, spero che la Bprom mi consenta di continuare e nel 2016 faremo anche 4/5 gare di Campionato Italiano che è molto interessante ed i miei piloti mi hanno chiesto di poterlo fare e abbiamo ampliato il budget per poter fare queste altre gare. Lasciamo Max e i suoi raggazzi a sistemare e provare le ultime cose prima della partenza per Jerez, le moto ci sono i piloti anche ci aspettiamo grandi risultati dal Team Gazza!!!
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Testo e Foto Altea Pizzocolo
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Il 13 marzo al Motodromo di Castelletto di Branduzzo (PV) si è svolto il primo evento della stagione per il Supermoto Italian Trophy, un campionato esistente già dal 2010, ma che quest'anno è entrato a far parte della cerchia dei campionati FMI. Cosa c'è di meglio di iniziare la stagione con un bell'endurance da due ore a squadre? Niente direi, ecco quindi che si presentano ben 39 squadre per la gara con la sky section, ovvero la sezione con i salti asfaltati; mentre per la gara solo asfalto hanno partecipato 22 squadre. Nella gara con la sky section ha partecipato anche Alessandra De Ruvo, una delle ragazze delle Supermoto Ladies, gruppo che promuove il supermotard al femminile in Italia. La partenza è stata in stile Le Mans, quindi da un lato della pista il compagno tiene la moto del pilota che parte e, dall'altro, al calare della bandiera a scacchi, il pilota corre fino a raggiungere la sua moto. L'asfalto era più scivoloso del solito a causa delle basse temperatura e molti piloti sono stati protagonisti di diverse cadute che fortunatamente non hanno causato danni se non qualche botta; tutti i piloti sono rimasti soddisfatti della giornata e, dopo la consegna delle classifiche, sono tornati a casa stanchi ma con il sorriso. Ecco le prime 5 squadre classificate delle due categorie: Con Sky Section 1) Hello Titty - Manuel Hagleinter
2) Team Ricci/J Team Racing - Marco Ricci, Gabriele Gianola 3) Team SMX Files 1 - Giacomo Capra, Luca Mazzari 4) New Bose Team - Davide Zerbi, Massimo Elia 5) Max Verderosa Solo asfalto 1) Extreme Team - Matteo Traversa, Riccardo Piano 2) Team Alzate La Ruota - Luca Sala, Gabriele Gianola 3) Team Pensionati - Carmelo Poti, Ugo Prestini 4) Subaru Team 5) XMoto Team - Williams Fusetto, Rocco Taggio Vi aspettiamo il 17 Aprile alla Pista Azzurra di Jesolo per la prima gara!!’
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Merzouga Rally 2016. A scuola da Marc Coma ďżźMarc Coma Formula che vince non si cambia. Con il 2016 il Merzouga Rally entra a far parte di un circuito piĂš grande, quello del Dakar Series, che dopo aver ospitato gare in Asia, Europa ed America del Sud, approda anche in Africa. Nata come gara per avvicinare gli amatori alla disciplina dei Rally Raid e
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alla scoperta del deserto in tutta sicurezza e come vero banco di prova per i Pro o aspiranti Pro in preparazione della Dakar, il Merzouga Rally mantiene intatta la sua filosofia originaria e diventa una porta d’ingresso privilegiata per accedere alla Dakar. I concorrenti che termineranno il rally africano infatti vedranno accettato il loro dossier d’iscrizione alla Dakar. Il primo assoluto e il miglior rookie vinceranno anche l’iscrizione. Il pilota resta sempre al centro e con l’edizione 2016 ancora di più grazie ad una serie di workshop dedicati per appendere la navigazione, le tecniche di guida sulla sabbia, la preparazione e tutto quello che c’è da sapere per affrontare al meglio un rally. Nella pista come nell’off-road, i consigli di un altro pilota esperto possono fare la differenza e allora perché non imparare da chi la Dakar l’ha vinta ben 5 volte? In occasione del Merzouga Rally, che si terrà dal 21 al 27 maggio nel sud del Marocco, Marc Coma, Direttore Sportivo della Dakar e Direttore del rally africano, metterà la sua esperienza a disposizione dei piloti. Un’occasione unica da non perdere. Ma quali sono i consigli che Marc si è trovato spesso a dare e quali le domande che gli vengono rivolte? Ne abbiamo parlato con Coma. Quali sono le principali novità di que-
sta edizione? “Prima di tutto l’ingresso nel Dakar Series e il cambio di date. Il Merzouga Rally è stato anticipato a maggio, dal 21 al 27 per l’esattezza, perché gli organizzatori della Dakar si trovano ogni anno nella condizione di dover valutare il livello di preparazione dei piloti che aspirano a partecipare al rally. La selezione avviene a luglio e puntiamo tantissimo affinché si arrivi con un parterre di piloti sempre più preparati al via. Per questo sul Merzouga lavoreremo molto con i piloti sia a livello di navigazione sia a livello di tecnico con workshop dedicati. I piloti che termineranno il Merzouga saranno pronti per affrontare un rally come la Dakar. Non solo, il Merzouga è ideale anche per i Pro perché viene utilizzata la stessa strumentazione della Dakar. É quindi utilissimo per allenarsi con GPS e navigazione su terreni prevalentemente sabbiosi e anche scoprire il funzionamento del nuovo way point che introdurremo nella Dakar 2017. Per il resto, abbiamo mantenuto il concept del Merzouga perchè è vincente: prezzo ragionevole, tante dune, ambiente familiare. Restano il prologo, la tappa marathon, una partenza in stile cross. Insomma il divertimento è assicurato”.  Marc Coma Che tipo di workshop terrà? “Abbiamo in programma un incon-
tro al giorno. Verranno affrontate diverse tematiche, dalle raccomandazioni legate alla navigazione alle diverse tecniche per superare le dune, passando dai consigli per la preparazione fisica e molto altro! I temi principali saranno Condizioni ostili: "Affrontare l’imprevisto", Roadbook & Navigazione "La mia strada verso l’inferno": preparare il road book della prima tappa, Prepararsi alla Dakar: "Allenamento fisico", "Soli al mondo": tutti i segreti per la riuscita della tappa marathon. Saranno importanti anche le domande dei piloti”. Qual è il consiglio più ricorrente che si trova a dare? “Il rally non è un gioco e la cosa che ripeto sempre è che bisogna andare piano. Occorre innanzitutto capire il contesto in cui ti trovi. Un pilota si trova ad affrontare il deserto ed è portato ad andare veloce come farebbe altrove. Il deserto va trattato con rispetto, occorre affinare la tecnica sulla sabbia e sulle dune, fare un reset della mentalità. Oltre alle abilità tecniche, contano molto la preparazione atletica ed avere delle conoscenze di meccanica di base perché nei rally raid il pilota è solo, non c’è dietro un team come in MotoGP. Bisogna curare l’alimentazione, ma anche il riposo perché è una gara articolata su tanti giorni. É una sfida, ma anche un insieme di competenze che si possono apprendere”.
Quanto è importante la navigazione? “La navigazione resta fondamentale ed è un valore che non dobbiamo perdere. Il Merzouga è un allenamento ideale perché è una gara tecnica e navigata Come si affronta un imprevisto? “Il segreto sta nel non farsi trovare impreparati. Occorre sapere come comportarsi se ci perdiamo, se la moto si rompe, se troviamo un pilota che ha avuto un incidente lungo il percorso e così via. L’imperativo è mantenere la calma. Insegnerò come si possono gestire gli imprevisti”. Si può correre il Merzouga anche con una moto da enduro? “Sì, questa è una cosa bella della filosofia del Merzouga. Si può correre con una moto da enduro con piccole modifiche per la strumentazione di sicurezza e il roadbook e 130 km di autonomia”. Come sta cambiando la disciplina dei rally Raid? “Quest’anno alla Dakar si è delineata una nuova generazione di piloti molto preparati tecnicamente. Ci sono tanti Campioni del Mondo di Enduro e di Motocross che hanno sicuramente alzato il livello e la velocità, ma l’esperienza e la navigazione restano fondamentali. Il Merzouga Rally darà il nuovo trampolino di lancio per tanti nuovi talenti”.