X Inside Magazine numero 70
HONDA CRF 400RX INT MX 2019
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Via della Taccona 27/A, - 20900 Monza (MB) Italia Tel: +39 039 325106 - Fax: +39 039 325107 info@studioocus.com DIRETTORE RESPONSABILE: Davide Messora Foto Coordinator: Riccardo Tagliabue DIREZIONE ARTISTICA: Cristina Balestrini Post Produzione: Fabio Principe WEBMASTER: Fabio Principe Responsabile attività social: Gianmarco Cicuzza CONTRIBUTORS: Fabio Principe, Davide Messora,
FOTOGRAFIE: Davide Messora Fabio Principe Marco Crivellari Giuseppe Merigo In copertina Antonio Cairoli Ph. Davide Messora Numero Registro Stampa N° 563 Decreto Presidente Tribunale Novara del 27/05/2013
Editoriale Ci siamo manca poco pochissimo all’abbassarsi del primo cancello di questo nuovo mondiale 2019. Gli Internazionali d’Italia si sono chiusi come da previsione, Cairoli e Prado su tutti, Herlings che ha lottato contro se stesso, infortunio e fuori per un tempo indeterminato. Notizia che ha scosso un pò l’ambiente è stata la vendita di Youthstream a INFRONT, per ora è rimasto tutto uguale ma nel futuro cosa succederà? Domanda che si sono fatti un pò tutti, potrà essere un bene con l’iniezione di nuove idee e magari uno sbocco più concreto verso la televisione. Ma voglio parlarvi di un’altra cosa nel mio editoriale, TM Factory Racing non sarà al via della MXGP 2019, questo non è solo un male per il nostro sport e ci dispiace per questa decisione. Io ho vissuto personalmente questa scelta, per me la Tm, la famiglia Serafini e Marco Ricciardi sono come una famiglia, Gastone e Natalia mi ha accolto ormai quasi 12 anni fa sotto la loro tenda, mondiale Supermoto, come uno di casa. In questi anni la tenda della TM era diventata anche un pò casa mia....Mi mancheranno i ragazzi con cui ho condivisione un sacco di gare in giro per il mondo, mi mancherà Ricciardi ed andare a recuperarlo in aeroporto. Ma sono sicuro che il Team TM Factory Racing lo rivredemo in pista nel 2020!!! Io vi aspetto!!!! Prima di lasciarvi alla lettura di questo numero voglio eprimere la mia vicinanza al nostro collaborato Marco Crivellari che è stato vittima del furto dell’atrezzatura, una cosa che non si augura a nessuno, purtroppo al monso esistono dei BASTARDI che non ha rispetto per nessuno. Tutti lo sanno che a Mantova rubano ma le forze dell’ordine non fanno niente e questo è frustrante per chi come noi spende migliaia di euro per le atrezzature. Marco non mollare e ripartiamo più forti di prima! Siamo pronti tra poco si parte per un’altro anno su e giù per aeroplani! Gasssss sempre a manetta!!!!!!!!!!!
Foto Marco Crivellari
NUMERO 70
CONTENUTI
HONDA CRF 400RX Gomme CTS Enduro Maschera RIDER INT.MX Mantova Ottobiano Riola Sardo
TEST Tester Davide Guarneri - Elia Sammartin - Testo Messora - Foto Messora - Crivellari
HONDA CRF 400RX m.y. 2019
Abbiamo avuto la possibilità di provare uno dei nuovi prodotti della gamma RedMoto Enduro, oltre alla 250 e 450 i distributori delle Honda da fuoristrada hanno deciso di ampliare la gamma inserendo il 300 e il 400. Nelle nostre mani grazie ai tecnici di RedMoto e in particolare a Fabio Giunta che ci ha preparato la moto in tempo zero abbiamo affiancato al nostro tester ufficiale Elia Sammartin uno dei piloti ufficiali Enduro della casa alata Davide Guarneri. Per lo svolgimento della prova abbiamo potuto utilizzare il campo prova dell’azienda, un fettucciato abbastanza impegnativo con un buon fondo reso morbido dalle piogge dei giorni scorsi. La moto si presenta a prima vista identica alla 450 se non fosse per l’adesivo e per la scritta Athena sul cilindro sarebbe quasi impossibile trovare differenze. Gli interventi sul motore da parte di RedMoto sono la sostituzione del gruppo termico (cilindro, pistone e guarnizione) con uno da
diametro 92mm che porta la cilindrata a 413cc. Il pistone a bassa compressione rende l’erogazione più dolce. Il primo a scendere in pista con la 400 è stato Davide Guarneri e queste sono le su impressioni di guida. “La moto è costruita sulla base del 450, i tecnici Honda hanno svolto un ottimo lavoro, perché sono riusciti a tenere la coppia molto robusta su tutte le marce che ti permette di tenere la marcia lunga sul brutto e dove il terreno lega oppure dove si scivola e hai bisogno di tenere i giri del motore bassi ti permette di farlo. Hanno addolcito il primo tocco del gas che a volte sul 450 tende a essere scorbutico invece sul 400 è molto più morbido e anche spalancando di colpo il gas o con il colpo di frizione l’erogazione è molto morbida e qualche cavallo in meno la rende più fruibile. Si colloca bene tra il 300 e il 450. La moto è nata subito bene perché l’erogazione è molto lineare non ha
buchi e riesci a sfruttare le marce lungo anche nel fettucciato, sicuramente è diminuita l’inerzia del motore comunque sia bisogna ricordarsi che è un 400 e comunque l’inerzia è maggiore di un 250 0 300. A livello di telaio si guida bene è istintiva come i nuovi modelli di Honda, rispecchia in tutto e per tutto il 450 avendo lo stesso telaio, la reazione alla risposta al gas migliora anche in fase di decelerazione anche per quanto riguarda l’aggressività della moto avendo meno cavalli. Il setting delle sospensioni è uguale a quella del 450 e stata migliorata rispetto allo scorso anno, non sfonda e la partenza è molto buona e resta sempre fluida grazie anche alle molle. Per la mia guida risulta un po’ morbida ma per la media dei clienti la base è già molto buona. La rapportatura è buona ma io personalmente toglierei un dente di corona per rendere le marce un po’ più rapide per poter usare la terza marcia nelle curve non veloci. La frizione è buona stacca
bene, ma per far enduro nel catalogo RedMoto è presente l’attuatore idraulico Magura che migliore il funzionamento soprattutto facendo un enduro estremo.” Il secondo tester a scendere in pista è stato Elia Sammartin, queste sono le sue impressioni di guida. “Se paragono questo 400cc con le sue dirette concorrenti di cilindarata 350cc come Beta o Sherco, ho trovato una moto davvero molto competitiva e ben strutturata soprattutto a livello di motore, l’erogazione è sempre molto fluida. Ai bassi la moto presenta una buona forza che ci permette di affrontare bene anche situazioni estreme. Il motore è sempre fluido anche agli alti senza mai dare quella “frustata” di potenza data dal 450cc. Lo considero un motore “intelligente” adatto anche all’amatore che sbagliando marcia oppure linea non si trova mai in condizioni di non riuscire a controllare la moto. Se sbaglio a dare gas, la fluidità del motore e qual-
che cavallo in meno rispetto al 450cc non mi crea nessun problema. A livello di guida, la concezione della moto rispecchia il “classico” Honda degli ultimi anni, una moto “facile” da guidare. L’altezza della sella, l’impostazione del manubrio, la distribuzione dei comandi e la posizione delle pedane mi fanno sentire sempre “sicuro” in ogni condizione di guida. Le dimensioni maggiorate del serbatoio mi hanno dato una senzazione di ingombro rispetto al modello cross. La cosa che mi è piaciuta di meno è la frizione con comando a cavo che dopo essere stata “stressata” in tratti estremi non risulta più efficace come all’inizio. A livello di assetto, la moto si presenta con un setting piuttosto “importante”, la forcella lavora molto bene, mi aiuta parecchio sia su linee veloci sia su tratti molto sconnessi e guidati, il posteriore mi ha dato un pò la sensazione di spinta facendomi stare un po’carico in avanti, ma comunque si parla di una moto davvero ben fatta
sotto tutti i punti di vista. L’impianto frenanate Nisin è sempre molto efficace e ben modulabile anche dopo essere stato stressato a lungo. Nella seconda parte del test ho voluto dedicarmi alla parte “elettronica” della moto andando a provare le 3 mappe motore selezionabili attraverso i comodi comandi al manubrio. La prima mappa ossia quella denominata “standard” mi permette di usufruire di tutta la potenza della moto con una curva di coppia molto lineare, presente e corposa ai bassi e fluida agli alti permettendomi di avere sempre potenza disponibile quasi come il modello cross. La seconda mappa è più soft con una coppia inferiore ai bassi ma che poi si avvicina a quella standard quando guido a regimi più alti. La terza mappa è nettamente più soft, ai bassi la moto è molto piu morbida e agli alti è un po più limitata, questa la ritengo ideale per tratti di guida più estremi.
TEST Tester Elia Sammartin - Testo Messora - Foto Messora - Crivellari
CST TIRES CM723 - CM724
L’azienda di Taiwan CST Tires ha lanciato sul mercato un nuovo pneumatico da fuoristrada specifico per il mondo dell’enduro. I nuovi pneumatici che derivano dall’esperienza dell’azienda nel campo dei Quad e degli Atv sono arrivati a lanciare questo nuovo prodotto che si chiama CM723 e CM724. Secondo il produttore lo pneumatico è polivalente sia su terreni soffici ma anche su terreni duri. I disegno dei tasselli è stato studiato per eliminare in modo più veloce il fango, e con un disegno irregolare dovrebbero offrire un ottimo grip. I due pneumatici sono stati montati sulla Honda CRF400 RX con camera d’aria, il fondo del test era asciutto ma morbido con alcuni passaggi dove era presente del fango. Il nostro tester Elia Sammartin ha provato per noi le coperture e questo è stato il suo giudizio. “Lo pneumatico anteriore è quello che mi ha messo più in difficoltà anche se il terreno oggi è buono.
Quando si raggiunge l’angolo di massima piega sento che mi manca il supporto ma anche in ingresso di curva quando sono in fase di frenata sento che scappa il davanti come se perdesse l’appoggio. Il posteriore non è male ma forse la carcassa è molo dura rende la moto nervosa e anche sulle piccole asperità non le copia bene rispetto alla gomma standard che esce sulla 400. Come trazione sul dritto e in uscita di curva in queste condizione non è affatto male, anche in frenata la risposta è nella norma invece sul viscido tende a scappare di colpo, in apertura di gas la prima sensazione è che tenga ma poi tende a partire senza avvisarti della perdita di aderenza. Con un’andatura non troppo al limite, quella per capirci che potrebbe tenere un amatore, la gomma risulta un buon compromesso. Naturalmente quando si cerca di forzare il ritmo vengono fuori dei problemi di gioventù di questo prodotto.”
La CST si sta affacciando al mondo del fuoristrada e come primo prodotto per il mondo dell’enduro non è così male, per il nostro tester è risultato ottimo per un uso più “amatoriale” per quanto riguarda il racing puro l’azienda di Taiwan dovrà lavorare ancora tanto per poter cercare di arrivare a livelli dei suoi concorrenti principali.
TEST
Tester Elia Sammartin - Testo Messora - Foto Messora - Crivellari
MX GOGGLE RIDER Top Crab
Nel panorama mondiale delle maschere da pochi anni è nata Rider, la piccola azienda è capitanata da Luca Derosa ex crossista con buoni risultati in ambito nazionale. Grazie alla sua esperienza è nata l’idea di produrre un prodotto pensato da chi il motocross lo ha veramente vissuto. Abbiamo avuto la possibilità di provare il prodotto di punta la Top Crab che viene venduta in una pregiata scatola e oltre alla maschera nel kit è fornito una lente più 10 tear off e la sua sacchetta in tessuto tutto al costo di Euro 79,90 Elia Sammartin ha potuto saggiare la maschera durante il test della Honda 400 Enduro: “Ho provato la maschera sul mio casco X Lite, ottima la calzata sul casco, l’accoppiamento è risultato perfetto. Buona la visione con la lente Iridium. Ottima la spugna che ha fermato bene il sudore anche se la giornata non era caldissima e la maschera non si è mai appannata, cosa che alle volte succede con altri prodotti. L’elastico aderisce bene al
casco e non scivola. Mi è piaciuto un sacco il design veramente curato e l’ottimo abbinamento dei colori. La lente si cambia facilmente senza perdere troppo tempo. Nella gamma Rider torviamo anche guanti deicati per il fuoristrada. Insomma il nostro amico Luca Derosa ha messo in campo un ottimo prodotto di livello medio alto. Per qualsiasi info e per poter vedere tutta la gamma potete consultare il sito web www.rider-sport.com
Race testo Marco Crivellari e foto Davide Messora
INT MX MANTOVA
Missione compiuta per Antonio Cairoli, Jorge Prado e tutto il team KTM. Mantova ha assegnato i titoli internazionali d’Italia e la squadra arancione non si è fatta trovare impreparata, vincendo tutti i campionati a disposizione su una pista che nel 2019 ospiterà anche una prova del mondiale. I titoli di MX2 e Supercampione sono stati accompagnati anche dai successi di Prado e Cairoli nelle rispettive gare, mentre il nove volte iridato ha conquistato la corona della MX1 con un terzo posto. Nella MX2 Prado ha gestito la situazione nei primi giri dopo una partenza piuttosto infelice, per poi passare all’attacco di Brian Moreau, balzato al comando dopo l’holeshot. Il giovane francese, in sella ad una Kawasaki, ha resistito agli affondi del campione del mondo per un giro ma alla fine ha dovuto lasciare spazio alla KTM 61. Il vantaggio finale di Prado su Moreau ha ricalcato grossomodo quello già inflitto a Riola Sardo e Ottobiano, con quasi 20 secondi a dividere lo spagnolo e il francese. Terzo posto per il nome nuovo di KTM, Tom Vialle, al debutto con la squadra ufficiale. Il figlio d’arte non ha lesinato nemmeno qualche violenta sportellata e a farne le spese è stato soprattutto Pierre Goupillon, che al terz’ultimo giro è stato letteralmente steso nel corso del duello per
il gradino più basso del podio. Quarto Jago Geerts davanti a Stéphen Rubini, con la prima delle Honda. Risultato poco incoraggiante perMitchell Evans 11° e Calvin Vlaanderen 17° mentre il team Assomotor ha piazzato tre delle sue quattro moto in top ten: oltre a Rubini, quinto, Brent van Doninck ha chiuso settimo e Goupillon nono dopo la caduta; una scivolata al via ha invece penalizzato il campione europeo 250cc in carica, Mathys Boisramé, 13°. Il primo colpo di scena della MX1 lo ha regalato proprio Cairoli, partito malissimo e solo 12° al termine del primo giro. Sono stati quindi Tim Gajser e Romain Febvre a dettare il passo, questa volta con lo sloveno abile a non concedere nessuna possibilità al francese della Yamaha. Dopo una breve sfuriata iniziale, Arnaud Tonus ha ceduto il passo al compagno di squadra Gautier Paulin per la terza posizione; il cinque volte vincitore del Nazioni ha conservato il gradino più basso del podio fino a quando non è arrivato Cairoli, che ha avuto vita abbastanza facile nell’avere ragione della Yamaha 21. Nemmeno una piccola scivolata ha impedito al siciliano di concludere terzo, aggiudicandosi così il titolo della 450cc poiché Febvre non è riuscito ad impensierire Gajser. Una bella rivincita per lo sloveno,
che proprio a Mantova l’anno scorso si procurò un infortunio che avrebbe poi condizionato tutto il suo 2018 a livello fisico ma soprattutto mentale. Quinta piazza, alle spalle di Paulin, per Nagl, ritornato in gara su una KTM del team Sarholz. Buon nono Samuele Bernardini, che sta cominciando a prendere più confidenza con la Yamaha del team Ghidinelli. Forfait per Alessandro Lupino dopo le qualifiche e ritiro quasi immediato per Benoît Paturel, a chiudere la terribile giornata del team Gebben Kawasaki; stop anche per Arminas Jasikonis, ritirato dopo soli sette giri. Il via della Supercampione è stato piuttosto tragico. All’uscita della prima curva, lo scontro tra Febvre e Mattia Guadagnini ha scatenato una carambola, con Vlaanderen che ha colpito in pieno la schiena dell’iridato MXGP del 2015 mentre altri piloti, tra cui Paulin, sono finiti fuori dalla pista. La sfida tra Cairoli e Gajser, usciti dal caos davanti a tutti, non è nemmeno cominciata poiché il pilota della Honda è volato a terra ad alta velocità già al primo giro dopo avere sbagliato la misura di una curva. Alle spalle del fuggitivo Cairoli è dunque spuntata la sagoma di Vialle davanti a tre italiani: Bernardini, Simone Furlotti e Alberto Forato. Con quasi tutti i big relegati nelle posizioni basse della classifica, Jorge
Prado non ha potuto approfittarne appieno dopo un’altra cattiva partenza. A dare pepe all’ultima gara del campionato sono state le rimonte dello spagnolo e di Nagl, che si sono giocati la seconda posizione. Il tedesco l’ha spuntata a sorpresa, mentre Prado ha concluso terzo in finale per la terza volta in altrettante gare. Il recupero di Gajser si è concluso al quarto posto, lontano 35 secondi da Cairoli vincitore, davanti a Paulin; sesto Vialle, in netto calo fisico nella seconda parte di gara dopo l’ottimo inizio. Un brutto incidente ha messo fine alla gara di Bernardini a meno di dieci minuti dal termine: dopo essere rimasto a terra per qualche secondo, l’ex pilota TM si è rialzato senza problemi. Il titolo della Supercampione è il numero 15 negli Internazionali d’Italia per Cairoli: due in MX2, sette in MX1 e sei nella categoria che racchiude le due precedenti.
Race testo Marco Crivellari e foto Davide Messora - Marco Crivellari
INT MX OTTOBIANO
La seconda prova degli Internazionali d’Italia di motocross si è svolta a Ottobiano in una cornice alquanto particolare. La pista pavese ha infatti accolto i piloti circondata da una coltre di neve, in seguito alle precipitazioni verificatesi in settimana. Un meteo che ha reso la pista davvero difficile, tra gli innumerevoli canali che si sono formati sulla pista sabbiosa, offrendo quindi gare molto fisiche. Antonio Cairoli ha prevalso in entrambe le gare nonostante l’influenza che lo ha colpito in settimana. Una doppietta ottenuta a scapito di Romain Febvre e Tim Gajser, che sembrano tornati ad essere quelli dei giorni migliori, dei titoli mondiali della MXGP ottenuti rispettivamente nel 2015 e nel 2016. Nella gara riservata alle 450 lo sloveno e il francese hanno menato le danze per gran parte della distanza con un duello che ha regalato anche un paio di sorpassi al cardiopalma. Partito in maniera molto blanda, Cairoli è passato all’attacco solo dopo metà gara e in poche tornate ha ricucito uno strappo di circa otto secondi sui due avversari. Né il pilota Honda, né quello Yamaha hanno saputo opporre resistenza e il nove volte iridato si è involato verso il successo. Febvre ha preceduto Gajser per la piazza d’onore, mentre ad oltre un minuto e venti secondi di ritar-
do ha concluso Gautier Paulin, sulla YZF 450 del team Wilvo. Settimo Alessandro Lupino, sulla Kawasaki del team Gebben. Segnali incoraggianti, in casa Honda, anche per Brian Bogers, che ha occupato una posizione da top 5 per oltre metà gara prima di andare incontro ad un calo fisico e alla successiva caduta che lo ha costretto al ritiro. La lotta per la vittoria a cui l’infreddolito pubblico di Ottobiano aveva assistito nella MX1 si è ripetuto puntualmente nella Supercampione, questa volta senza Febvre: il francese è caduto dopo poche curve a seguito di uno scontro con Jorge Prado, nessuna conseguenza per il pilota di Michele Rinaldi ma nella classifica finale non è andato oltre un quarto posto. Un duello, quello tra Cairoli e Gajser, che ha animato l’intera gara. Holeshot per il siciliano, Gajser all’inseguimento e mai oltre i due secondi di ritardo. A circa tre minuti dallo scadere del tempo, un doppiaggio da parte della KTM 222 ha permesso allo sloveno di prendere il comando ma la gioia non è durata a lungo, perché nel corso del penultimo passaggio Cairoli è tornato al comando. A quel punto Gajser ha mollato la presa, accontentandosi della seconda posizione. Gradino più basso del podio, esattamente come sette giorni fa in Sardegna, per Jorge Prado
davanti a Febvre. Quinto un ottimo Mikkel Haarup, sull’Husqvarna 250 ufficiale, davanti alla Honda di Calvin Vlaanderen e a Michele Cervellin. Solo 11° un deludente Paulin, mai in corsa per le posizioni di vertice quest’oggi. Prado ha dominato per l’ennesima volta anche la corsa riservata alle MX2. Vlaanderen è riuscito a tenere testa allo spagnolo solo per pochi giri, prima di dover cedere il passo anche alle Yamaha di Maxime Renaux e di Cervellin. Nel finale, il pilota ufficiale della Honda è riuscito ad avere la meglio sui due alfieri del team SM Action, aggiudicandosi il secondo posto. Renaux ha chiuso terzo dopo avere staccato la pole, Cervellin con la quarta piazza ha preceduto altre due Yamaha, quelle di Ben Watson e Jago Geerts, mentre Haarup si è piazzato solo settimo. Dopo l’eccezionale prova di Riola Sardo, Mattia Guadagnini non è andato oltre un 12° posto, meno a suo agio tra i canaloni della pista di Ottobiano. Essendo stati confermati i risultati di Riola Sardo, tutte e tre le classifiche vedono i rispettivi leader a punteggio pieno. Cairoli ha quasi messo il sigillo sul titolo della Supercampione allorché, vista la regola dello scarto del peggior risultato, gli basterà prendere il via della finale di Mantova per confermare la corona; nella MX1,
invece, al siciliano basterà un terzo posto sulla pista intitolata a Tazio Nuvolari per difendersi dall’assalto di Febvre. Situazione ancora più facile per Prado nella MX2, forte di 90 punti di vantaggio su Haarup e quindi chiamato ad ottenere almeno un 13° posto qualora il danese dovesse vincere domenica prossima.La triplice trasferta degli Internazionali d’Italia si chiuderà domenica prossima a Mantova, tracciato che 12 maggio ospiterà anche il sesto round del mondiale.
Race testo e Marco Crivellari - Foto Messora/Crivellari
INT MX RIOLA
La stagione del motocross ha preso ufficialmente il via a Riola Sardo, con la prima prova degli Internazionali d’Italia. Su una delle sue piste preferite, tappa fissa del campionato del 2013 e su cui ha perso solo una volta nel 2015, Antonio Cairoli ha dettato nuovamente legge imponendosi sia nella gara riservata alle 450 sia nella Supercampione. Il siciliano ha avuto ragione di tutti i principali avversari del mondiale, eccezion fatta per Jeffrey Herlings che si è infortunato ad un piede durante un’allenamento in terra spagnola. Incerti i tempi di recupero del campione del mondo MXGP, che quasi sicuramente salterà l’appuntamento di Mantova tra due settimane con l’obiettivo di tornare a correre il prima possibile nel campionato del Mondo che prenderà il via in Argentina. Cairoli ha avuto vita abbastanza facile sulla sabbia sarda, uno dei suoi luoghi di allenamento prediletti. Nella manche della MX1 ha lasciato sfogare Tim Gajser per metà distanza e poi è passato all’attacco, ha preso il comando e ha salutato tutti vincendo con netto distacco su Romain Febvre, che a sua volta ha avuto ragione dell’alfiere Honda. Buone impressioni per lo sloveno, capace comunque di conquistare un’importante pole position davanti a Cairoli. Quarto ha concluso Gautier
Paulin, da quest’anno in forza al team Wilvo su una Yamaha, mentre alle sue spalle si è piazzato Arminas Jasikonis al debutto con l’Husqvarna. Anche il lituano ha dato il meglio di sé sul giro secco della mattinata, stampando il terzo crono. Buon settimo Ivo Monticelli sulla KTM del team Standing Construct, preceduto da Tanel Leok. Se nella MX1 aveva dato respiro ai suoi avversari, nella finale comprendente anche i migliori piloti della MX2 Cairoli non ha lasciato scampo. In testa dalla partenza all’arrivo, il nove volte iridato ha rifilato 18 secondi a Gajser in 16 giri, mentre lo sloveno ha impiegato quasi tutto il tempo a disposizione per avere ragione del pilota che più di tutti ha impressionato in Sardegna: Jorge Prado, campione del mondo della MX2 e compagno di squadra di Cairoli sotto la tenda di Claudio de Carli, ha dominato la manche riservata alle 250 per poi mettersi in grande evidenza anche tra i grandi. Lo spagnolo ha occupato la seconda posizione fino a tre giri dalla fine, quando Gajser lo ha scavalcato approfittando anche di qualche doppiaggio. Il galiziano, classe 2001, ha occupato il gradino più basso del podio precedendo Paulin e Febvre, quest’ultimo molto attardato dopo un grande rischio in partenza che lo ha costretto a rimontare
dal 14° posto. Sesto Monticelli davanti alla seconda MX2 in classifica, la Honda ufficiale dell’australiano Mitchell Evans, quindi Leok e le Yamaha 250 di Ben Watson e Maxime Renaux. Ritiro dopo poche tornate per Alessandro Lupino, solo ottavo nella gara MX1, e per Jasikonis. Prado aveva già lasciato tutti a bocca aperta nella gara delle 250cc, imponendo un distacco di 25 secondi in 16 tornate al danese dell’Husqvarna Mikkel Haarup. Ottima la terza posizione di Mattia Guadagnini, in sella ad un’altra Husqvarna gestita dal team di Corrado Maddii, mentre è rimasto più in ombra Michele Cervellin, quinto sulla Yamaha. Gara da cancellare per le Honda ufficiali, con Evans settimo mentre Calvin Vlaanderen e Zachary Pichon si sono ritirati. La rivincita non tarderà ad arrivare: l’appuntamento è per il prossimo fine settimana sul circuito pavese di Ottobiano.