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Numero 15
SX 2014 Anaheim - Phoenix - Anaheim 2 PREVIEW MX Interview Eddy Borella
SUPERCROS 2014
Special
Sommario MX-SX 01 SX ANAHEIM PHOENIX ANAHEIM 02 02 MX PREVIEW 2014 03 Interview RINALDI RICCI BEVILACQUA SERAFINI
Sommario SM 04 Interview EDDY BORELLA 07 DAKAR 2014
05 NEW BIKE YZ450F 06 THE AMERICAN DREAM Andy Winkler 08 D.D.R. Tour Clouseau 09 GIRLS
Intro Il 2013 si è chiuso in belezza e il nuovo anno è già cominciato alla grande. La primissima novità di X Inside Magazine è la decisione da parte di tutta la redazione di diventare un mensile in modo da poter riuscere ad aumentare i contenuti e alzare il livello della nostra rivista. Gennaio mese di Supercross Americano e di allenamenti in vista dell’imminente inizio della stagione MX. Ragazzi continuate a seguirci perchè durante questo 2014 ci saranno tantissime novità!!!
Buona lettura a tutti!!!!!
Davide Messora direttore responsabile
Davide Messora Direttore Responsabile Riccardo Tagliabue Foto Coordinator xinsidemagazine
www.xinsidemagazine.com dm@xinsidemagazine.com Numero Registro Stampa N° 563 Decreto Presidente Tribunale Novara del 27/05/2013
Adriano Dondi Giulia Gariboldi Francesco Pellegrini Iniziative speciali Fabio Principe responsabile sito web Gianmarco Cicuzza responsabile attività social
SUPERCROSS 2014 Anaheim Testo Francesco Pellegrini Foto Garth Milan RedBull Contentpool - Monster Media
Stagione AMA SX al via il 4 gennaio dall’Anaheim stadium di Los Angeles. Come tutti gli anni il campionato più bello del mondo parte da quà. Novità eclatanti con il team KTM raddoppiato in 450 con la promozione di Ken Roczen al fianco di Ryan Dungey. KTM mette della moto private, oltre al solito team BTO che schiera Short, in mano anche al team Rockstar ex Suzuki,.che schiera anche sulle nuove moto la rivelazione dello scorso anno Davi Millsaps. Purtroppo il numero 18 non si può schierare al cancelletto della prima gara, gli infortuni al ginocchio della pre season ritarderanno il suo debutto, il suo posto per
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ora è del redivivo Ivan Tedesco, che dopo qualche anno di purgatorio in team minori con materiale poco competitivo, ritrova un occasione per poter dimostrare quanto vale. Chad Reed dopo un lungo tormento invernale di tweet e instagram, dove non si capiva bene dove volesse andare a parare, sceglie Kawasaki per il suo team TWO TWO. Nella 250 west, dopo la migrazione di massa di Eli Tomac e Will Hann, il Geico Honda si affida all’esperienza di Zack Osborne e ad un ancora incompreso Zack Bell. In compenso il secondo team Honda team Troy Lee schiera 2 punte come Cole Seely e Mal-
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com Stewart, quest’ultimo tornato in 250 dopo il debutto con la 450 nel National 2013. Il posto di Roczen viene rilevato dall’australiano, con esperienza Mx2, Dean Ferris, mentre il resto della pattuglia KTM è marchiato ancora Rockstar . La stella del team e J Anderson La 250 parte per la prima gara con un holeshote di Wilson, di ritorno dopo un 2013 disatroso, bacino fratturato ed una paio di tentativi di debuttare in 450.
Dean non ha ancora il ritmo e ben presto lascia spazio a Anderson seguito da Seely e Malcom. Gli ultimi giri vedono battaglia furiosa con Seely in testa fino a 2 curve dalla fine quando Anderson osa ancora di piÚ e spalma l’avversario con un block pass a freni mollati. Anderson vince davanti a Seely. Battaglia dietro tra i due ex mondiale cross, Osborne e Wilson che finiscono nell’ordine.
Classe 450 nelle heat1 di qualificazione si fà notare una clamorosa partenza di “holeshnot” Mike Alessi, che fa meglio ancora del solito dando una lunghezza a tutti e andando per la prima volta a vincere una heat. Lacrime all’arrivo durante le interviste di rito, il proseguo della serata invece come al solito non gli darà altre emozioni. La finale vede girare la prima curva a Villopoto, seguito da Roczen, Reed, Grant, Dungey, Brayton e Stewart. RV sembra lanciato verso la prima vittoria ma all’8° giro perde l’anteriore quando è solo al comando. Rileva K roc 94 seguito da Dungey e Reed. Ma dietro parte la furibonda rimonta di JS7 che svernicia tutti si attacca al parafango di Kenny, finche a 5 giri
dalla fine arriva la “bubbata” sulle woops. Perde il ritmo e si prodiga in un volo in posizione plastica che per giorni diventerà un tormentone sul web. Vince per la prima volta un rookie d’oltreoceano: Ken Roczen seguito da Ryan Dungey e Chad Reed.
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UPERCROSS 2014 Phoenix
Testo Francesco Pellegrini Foto Garth Milan RedBull Contentpool - Monster Media
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La 250 parte con Seely, Anderson e Webb in testa. Da dietro arriva Wilson in rimonta che segue McElreath Seely prova a dare il tiro ad Anderson e per un po ci riesce finche uno sbaglio fà annullare il vantaggio. Wilson nel frattempo si piazza terzo ma al 10° giro si impappina e Osborne ne approfitta. Un giro alla fine e J.A. prova anche questa settimana l’attacco su Seely , dopo un po di bagarre passa all’interno. Seely prova tutto per non mollare ma alla fine vince Anderson seguito da Seely, Osborne,
Wilson e M. Stewart.
In 450 momento di panico quando al ce comando Moss seguito da Brayton . Poco dopo passa Brayton, dietro ce Dungey, Barcia, Roczen Villopoto partito male al 4° giro attacca su Stewart che passa Moss in retrocessione. Intanto davanti Barcia prova ad attaccare Brayton che comanda! Justin Brayton resiste, su Dungey che ci prova senza convinzione. Inizia la bagarre, k-Roc attaccato da Villo, insieme si fanno sotto a Dungey, Barcia forza e
si tocca con Kenny boy, tutto da rifare per il numero 94. Villopoto passa Terzo e poi secondo, ma nel suo mirino ce la Yamaha di Brayton che dopo una resistenza commovente cede. Ultimo giro e l’alfiere Yamaha dopo essersi staccato per qualche giro si rifà sotto. Non credo che abbiate capito, J.Brayton tenta di attaccare il campione mentre quel pollo in KTM fa di tutto per far finta di attaccare la moto blu. Villopoto vince e ruba la leadership di Roczen. Incredibile 2ndo di Brayton, segue Dungey, Stewart che riesce a recuperare e non ribaltarsi, Barcia e infine Roczen che ora e terzo in classifica generale. Pista non congeniale a molti per la scivolosità, Il Chase stadium di Phoenix ha regalato una delle gare più belle degli ultimi tempi.
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SUPERCROSS 2014 ANAHEIM 2 Testo Francesco Pellegrini Foto Garth Milan RedBull Contentpool - Monster Media
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Nella classe Lites 250 è di Seely l’holeshot, seguito da Webb, Wilson e M. Stewart, Wilson crea lo scompiglio andando contro le balle di delimitazione dopo aver perso il ritmo in una sezione. La sua moto in mezzo alla pista atterra Malcom S. e Osborne, Anderson approfitta dopo una partenza poco propizia e si fa terzo. Seely allunga su Webb, ma Anderson sta salendo forte e con i suoi lunghi gamboni ed il suo stile aggressivo riduce sui primi due Mancano 5 giri e Seely ha 5 secondi di vantaggio su Anderson che ha già sbrigato la pratica Webb. Inizia la roulette dei doppiati ma nulla cambia. Seely, Anderson, Webb,
M. Stewart, J.Anderson successivamente verrà retrocesso quarto per aver saltato, e non copiato una sezione di gobbe, durante l’esposizione della bandiera crociata, sinonimo di medici in pista. Con questo il pilota KTM perde la leadership di campionato a favore di Cole Seely In 450 Dungey prende l’holeshot seguito da Stewart e Villo. Dopo tre giri Roczen quarto inizia a cercare di attaccare il leader di campionato e ci riesce. Al settimo giro quando sembra tutto tranquillo Dungey si scopone sull’ultima woop e sbaglia buttando via una serata che per una volta lo aveva visto aggressivo (si vede che De Coster
gli deve aver fatto una bella lavata di testa ultimamente) J.S.7 effettivamente era in progressione, forse questo ha preoccupato Dungey, ma dietro non sembrano lasciarsi intimorire. Ryan V. dopo aver lasciato sfogare Roczen lo ripassa e inizia a farsi sotto al numero 7. Villopoto e Stewart si cercano ed arrivano ad un contatto, il campione cade perche lo stivale di James si infila tra ruota e forcella della Kawasaki. Da dietro si fanno sotto Reed in rimonta che si porta dietro Brayton. Reed impazzisce e vede rosso, o meglio arancione. Sulle woops è decisamente piÚ veloce del tedesco e su una ripartenza lo brucia con un block pass pulito. Tre giri alla fine e Reed adesso vede giallo e soprattutto si fa passare per la testa gli ultimi 2
anni in rosso. Citando Il comentatore di Fox Ralph Sheenan che urla: “Awesome, Reed attack the best supercross rider in the world” Chad attacca il miglior pilota al mondo. Stewart ci prova a rispondere ma stasera Reed non è in se. Finisce cosi con Reed in lacrime che vince seguito da Stewart e Roczen. Dungey stende Villopoto all’ultima curva ma nonostante ciò ripartono a posizioni invariate. Quarta la Kawa e quinta la Kappa. Per un punto il campionato torna in mano a KRoc
SUPERCROSS 2014 GALLERY OAKLAN Foto Garth Milan RedBull Contentpool - Monster Media
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SUPERCROSS 2014 GALLERY OAKLAN
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SUPERCROSS 2014 GALLERY OAKLAN
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N T E RV I E W
PREVIEW MX 2014 JEREMY VA N H O R E B E E K
CHRISTOPHE CHARLIER ALESSANDRO LU P I N O TIM GAJSER
T E A M M A N AG E R MICHELE RINALDI ILARIO RICCI ALFREDO B E V I L AC QUA ALEX SERAFINI
N T E RV I E W PH. MELISSA VARGIU
Da qualche anno la Sardegna è diventata la meta preferita dai piloti del Mondiale Motocross per allenarsi al meglio in veste dell’inizio della stagione. Siamo riusciti a raggiungere alcuni piloti e gli abbiamo rivolto queste domande: 1 Da quanto tempo sei in Sardegna e che tipo di preparazione stai svolgendo? 2 A che punto della tua preparazione sei? Hai cambiato qualcosa della tua preparazione fisica rispetto agli anni precedenti? 3 In che piste della Sardegna hai girato e quale ti è piaciuta di più? 4 Cosa hai fatto prima di questo periodo in Sardegna? Sei andato a girare all’estero? Dove? 5 Quali sono i tuoi obiettivi per le tre gare di Internazionali? 6 Dopo gli Internazionali e prima di volare in Qatar cosa farai? 7 Rimarrai in Italia o andrai in qualche posto in particolare? 8 Quali sono gli obiettivi della stagione?
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I N T E RV I E
JEREMY VA N H O R E B E E K
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SONO ARRIVATO IL 7 GENNAIO E STO GIRANDO TANTISSIMO IN MOTO PER PREPARARMI AL MEGLIO PER LA STAGIONE CHE INIZIA IL 2 FEBBRAIO CON GLI INTERNAZIONALI D’ITALIA. 2 MANCA ANCORA UN PO’ PRIMA DEL PRIMO GP DELLA STAGIONE E STO LAVORANDO DURAMENTE PER ARRIVARE AL TOP DELLA MIA CONDIZIONE FISICA. 3 NO, NESSUN CAMBIAMENTO. COLLABORO CON LO STESSO PREPARATORE E NON HO APPORTATO NESSUNA VARIAZIONE AL PROGRAMMA DI ALLENAMENTO. 4 HO GIRATO SU ALCUNE PISTE, NON MI RICORDO I NOMI, MA LE PISTE DURE SONO DAVVERO DIFFICILI E CON MOLTE PIETRE. IL TRACCIATO SABBIOSO DI RIOLA SARDO È DAVVERO MOLTO BELLO! 5 PRIMA DELLA SARDEGNA HO FATTO SOLO ALLENAMENTO FISICO, TRA CUI CORSA, PALESTRA E BICICLETTA. 6 NON HO DEGLI OBIETTIVI BEN PRECISI PER QUESTE GARE! PER ME QUESTE GARE SONO TEST PER VERIFICARE IL FEELING CON LA MOTO E SE STO ENTRANDO NEL RITMO DI GARA. 7 NON SONO SICURO DI COSA FARÒ DOPO GLI INTERNAZIONALI, MA PENSO CHE TORNERÒ IN BELGIO PER VEDERE LA MIA FAMIGLIA E I MIEI AMICI.
PH. MELISSA VARGIU
8 IL MIO OBIETTIVO STAGIONALE È LA TOP 5… O ANCHE MEGLIO!
1 SONO ARRIVATO IN SARDEGNA L’8 GENNAIO, QUINDI SONO QUI DA CIRCA 3 SETTIMANE. HO PREFERITO VENIRE IN SARDEGNA PER GIRARE SULLA SABBIA, MA ANCHE PER FARE ALCUNI TEST. LAVORO CON UN PREPARATORE FISICO, DIDIER ROCHETTE E SEGUO IL SUO PROGRAMMA DI ALLENAMENTO GIORNO PER GIORNO. 2 PENSO DI ESSERE ALL’80% DELLA MIA VELOCITÀ E DI ESSERE A UN BUON LIVELLO DI PREPARAZIONE FISICA. EVITO DI PRENDERE TROPPI RISCHI PRIMA DELL’INIZIO DELLA STAGIONE. 3 PER LA MIA PREPARAZIONE FISICA HO CAMBIATO PREPARATORE E, QUINDI, IL MIO MODO DI LAVORARE. ORMAI GIRO PIÙ IN MOTO DURANTE LA SETTIMANA, MA LAVORO ANCHE MOLTO SULLA PREPARAZIONE FISICA ANDANDO A CORRERE, ALLENANDOMI IN PALESTRA E ANDANDO BICI SIA SU STRADA SIA MOUNTAIN BIKE. 4 HO GIRATO SU PIÙ PISTE IN SARDEGNA, MA LA MIA PREFERITA RESTA RIOLA SARDO. 5 HO GIRATO IN MOTO IN ITALIA PER LAVORARE SULLA MIA NUOVA MOTO! MA ANCHE IN CORSICA DOVE C’È UNA MAGNIFICA PISTA DI MOTOCROSS, IL “RACING MOTOCLUB CORSICA” AD AJACCIO, CHE HA LE INFRASTRUTTURE NECESSARIE PER LAVORARE IN MODO ADEGUATO. IL TERRENO È SPESSO TIRATO E QUANDO PIOVE È SEMPRE POSSIBILE GIRARE. 6 MI PIACEREBBE DI NUOVO OTTENERE IL TITOLO MX2. INOLTRE, VORREI OTTENERE IMIGLIORI RISULTATI POSSIBILI NELLA OPEN CONTRO I 450. GLI INTERNAZIONALI MI PERMETTONO SOPRATTUTTO DI SETTARE AL MEGLIO LA MIA MOTO IN VISTA DEL MONDIALE. 7 TORNERÒ IN CORSICA PER RILASSARMI UN POCHINO, MA CONTINUANDO A ALLENARMI PRIMA DI INIZIARE UNA LUNGA STAGIONE. 8 IL MIO OBIETTIVO È LA TOP 3. CON L’ESPERIENZA HO IMPARATO CHE NON SI DEVE OLTREPASSARE I PROPRI LIMITI NELLE PRIME GARE, MA ESSERE REGOLARI!
I N T E RV I E W
CHRISTOPHE
I N T E RV I E
ALESSANDRO
1 SONO ARRIVATO IN SARDEGNA IL 3 GENNAIO E HO INIZIATO PROPRIO QUI AD ALLENARMI IN MOTO; FINO AD ORA HO GIRATO POCHISSIME ORE. SONO VENUTO IN SARDEGNA PROPRIO PER RIUSCIRE A GIRARE PIÙ GIORNI POSSIBILI IN MOTO DURANTE LA SETTIMANA GRAZIE ALLA TEMPERATURA E AL CLIMA FAVOREVOLE! 2 AL MOMENTO SONO AL 60%. COME HO GIÀ DETTO HO INIZIATO SOLO ORA AD ALLENARMI IN MOTO PERCHÉ PRIMA HO FATTO PIÙ ALLENAMENTO PER IL FONDO! ADESSO È UN MOMENTO CRUCIALE PER LA PREPARAZIONE E ABBIAMO ANCORA QUASI DUE MESI ALLA PRIMA GARA DI MONDIALE IN QATAR! 3 SÌ. DA QUEST’ANNO COLLABORO CON BRUNO LOSITO CHE MI SEGUE NEL LAVORO IN MOTO, MENTRE PER LA PREPARAZIONE ATLETICA HO INIZIATO DA POCO CON FILIPPO CAMASCHELLA, UN RAGAZZO GIOVANE, MA MOLTO PREPARATO E CON GRANDE INIZIATIVA. 4 STO ALTERNANDO ALLENAMENTI SU SABBIA E SUL DURO. SICURAMENTE UNA DELLE PISTE PIÙ BELLE È RIOLA PERCHÉ MOLTO DIVERTENTE E PERFETTA PER COSTRUIRE IL “FISICO”. UN’ALTRA PISTA STUPENDA È MARACALAGONIS, VICINO A CAGLIARI. COMUNQUE TUTTE LE PISTE QUI IN SARDEGNA SONO BELLISSIME E OTTIME PER ALLENARSI. 5 QUEST'ANNO SONO STATO MENO TEMPO IN OLANDA RISPETTO ALLO SCORSO INVERNO A CAUSA DEL CLIMA PERCHÉ NON RIUSCIVO AD ALLENARMI COME VOLEVO. HO TRASCORSO SOLO 10 GIORNI IN OLANDA PER ALCUNI TEST E POI SONO TORNATO IN ITALIA. HO PASSATO UN PERIODO A PARMA A CASA CON LA MIA RAGAZZA E HO TRASCORSO LE FESTE A VITERBO CON I MIEI GENITORI. 6 NON HO OBIETTIVI PRECISI PER GLI INTERNAZIONALI. HO DECISO DI CORRERE PERCHÉ ERO GIÀ QUI IN SARDEGNA AD ALLENARMI; IL TEAM NON SARÀ PRESENTE E FARÒ LE GARE CON LE MOTO DI ALLENAMENTO. HO DECISO DI CORRERE PER ESERCITARMI CON LE PARTENZE PRIMA DEL MONDIALE E INIZIARE AD ENTRARE NELL'OTTICA GARA, MA SENZA PRENDERE NESSUN RISCHIO. 7 ANDRÒ IN OLANDA, TEMPO PERMETTENDO, PER ALLENARMI IL PIÙ POSSIBILE CON IL TEAM E SULLA SABBIA OLANDESE PER POI PARTIRE PER IL QATAR… NON VEDO L'ORA CHE INIZI LA STAGIONE!!! 8 IL MIO OBIETTIVO È STARE NEI PRIMI 5 AL MONDIALE!
1 SONO ARRIVATO IL 10 GENNAIO. STO SEGUENDO UN PROGRAMMA CHE PREVEDE RISCALDAMENTO E POI DUE MANCHE. 2 MI SENTO IN FORMA, HO UN OTTIMO FEELING CON LA MOTO E PENSO CHE LA MIA CONDIZIONE FISICA SIA OTTIMA. 3 NON HO FATTO GRANDI MODIFICHE NEL MIO PROGRAMMA DI ALLENAMENTO… IL MIO ALLENATORE (MIO PAPÀ) ED IO ABBIAMO SOLO FATTO QUALCHE PICCOLO CAMBIAMENTO. 4 HO GIRATO A RIOLA SARDO E MARACALAGONIS PER ADESSO… LA MIA PREFERITA È SICURAMENTE MARACALAGONIS. 5 HO FATTO UN MESE E MEZZO DI PREPARAZIONE FISICA NELLA PALESTRA CHE ABBIAMO ALLESTITO A CASA, UN SACCO DI BICICLETTA E HO GIRATO ANCHE IN MOTO NELLA MIA PISTA DI CASA E FATTO ALCUNI TEST FISICI. 6 SICURAMENTE CERCARE DI VINCERE LE GARE E FINIRE NELLA TOP 3. 7 DOVRÒ TORNARE A CASA PERCHÉ VADO ANCORA A SCUOLA. TORNERÒ QUINDI A SCUOLA PER UNA SETTIMANA E DOPO ANCORA IN ITALIA, PER POI VOLARE IN QATAR INSIEME AL MIO TEAM (HONDA GARIBOLDI) E MIO PADRE. 8 I MIEI OBIETTIVI PER LA STAGIONE 2014 SONO ESSERE COSTANTE, NON COMMETTERE ERRORI, DIVERTIRMI IN MOTO E OTTENERE IL MIGLIOR RISULTATO FINALE POSSIBILE. L’OBIETTIVO È LA TOP 5 E SPERO DI FARE ANCHE QUALCHE PODIO.
PH. MELISSA VARGIU
I N T E RV I E W
TIM
I N T E RV I E
MICHELE
Quali sono gli obiettivi principali del team per la nuova stagione? NELLA MX2, CHRISTOPHE CHARLIER STA CRESCENDO E, DOPO UN PAIO DI CAMPIONATI IN CRESCITA, PUNTIAMO AD UN RISULTATO NEI PRIMI TRE DEL MONDIALE. IL POTENZIALE DELLA NUOVA MOTO PROMETTE MOLTO BENE E STIAMO LAVORANDO DURAMENTE AL PACCHETTO MOTO/PILOTA. NELLA MXGP, JEREMY VAN HOREBEEK È ANCORA ABBASTANZA GIOVANE PER QUESTA CLASSE E CON ESPERIENZA DI UN SOLO ANNO, MA HA DIMOSTRATO GRANDE MIGLIORAMENTO E I SUOI RISULTATI LO HANNO DIMOSTRATO. IL NOSTRO OBIETTIVO È AMBIRE AL PODIO A OGNI GARA, MA NON SARÀ FACILE… SI VEDRÀ! Quali cambiamenti e/o innovazioni avete apportato rispetto all'anno scorso nel team? NESSUN CAMBIAMENTO IN PARTICOLARE, SOLO UN NUMERO RIDOTTO DI PERSONE IN QUANTO AVREMO UN PILOTA IN MENO RISPETTO ALLA PASSATA STAGIONE. IL CAMBIAMENTO PIÙ IMPORTANTE CHE ABBIAMO EFFETTUATO È STATO QUELLO DI DEDICARCI MAGGIORMENTE AL LAVORO INVERNALE TRA ALLENAMENTI E TEST. DA UN PAIO DI ANNI LE CIRCOSTANZE SONO MUTATE IN QUANTO LA STAGIONE MONDIALE INIZIA PRIMA. Per quanto riguarda l’organizzazione del mondiale, sei favorevole a sopprimere la regola dell’under 23 per la MX2 e perché? Inoltre, le trasferte extraeuropee sono in continuo aumento nel calendario, pensi che sia un fattore penalizzante o positivo per la disciplina? PERSONALMENTE DA SEMPRE RITENGO CHE L’OBBLIGO PER UN PILOTA DI SALIRE DI CILINDRATA NON DOVREBBE ESSERE BASATO SULLA SUA DATA DI NASCITA, MA PIUTTOSTO SULLE SUE CAPACITÀ O RISULTATI OTTENUTI. INOLTRE, LA REGOLA UNDER 23 PORTA ALCUNI PILOTI MX2 AD AVERE INGAGGI TROPPO ELEVATI RISPETTO AL LORO VALORE EFFETTIVO; MENTRE PER ALCUNI PILOTI ANCORA ABBASTANZA VELOCI IN MX1 DIVENTA QUASI IMPOSSIBILE TROVARE UN TEAM CHE LI SUPPORTI. PER QUANTO RIGUARDA L’AUMENTO DI TRASFERTE EXTRAEUROPEE, PENSO SIA UN FATTORE POSITIVO PER LA DENOMINAZIONE DI CAMPIONATO MONDIALE, MA ALTAMENTE IMPEGNATIVO E COSTOSO PER CHI VI PARTECIPA. SECONDO ME, 5/6 GARE EXTRAEUROPEE SU 18 SONO TROPPE, COME ANCHE 18 GP A STAGIONE SONO UN NUMERO MOLTO ELEVATO CHE CREA DISAGI ALLE ATTIVITÀ NAZIONALI ED INTERNAZIONALI DELLE VARIE FEDERAZIONI NAZIONALI, TEAM E MOTO CLUB. Rapporto di competitività tra i top piloti europei e USA. Come pensi finirebbero i migliori 3 piloti americani nel mondiale in Europa e viceversa? OVVIAMENTE DOBBIAMO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE SOLO LA DISCIPLINA MOTOCROSS E NON SUPERCROSS. LA PRINCIPALE DIFFERENZA STA NEL FATTO SE SI FANNO SOLO ALCUNE GARE O SE SI PARTECIPA ALL’INTERO CAMPIONATO. PENSO CHE GLI AMERICANI SIANO AVVANTAGGIATI SOPRATTUTTO NEL PRIMO CASO; MENTRE CAIROLI AL MOMENTO IN UN CAMPIONATO DAREBBE DEL FILO DA TORCERE AI SUOI AVVERSARI TANTO CHE ANCHE VILLOPOTO AVREBBE DIFFICOLTÀ A BATTERLO. Ci puoi fare un pronostico per il campionato mondiale 2014? NON HO MAI FATTO PRONOSTICI. POSSO SOLO FARE UN COMMENTO SCONTATO DICENDO CHE I MIGLIORI PILOTI DELLE RISPETTIVE CLASSI SONO AL MOMENTO HERLINGS E CAIROLI… PER GLI ALTRI È ANCORA DURA.
Quali sono gli obiettivi principali del team per la nuova stagione? SICURAMENTE STARE NELLE PRIME OTTO POSIZIONI DEL MONDIALE CON GUARNERI E LEOK. Quali cambiamenti e/o innovazioni avete apportato rispetto all'anno scorso nel team? NON ABBIAMO APPORTATO MODIFICHE ALLA NOSTRA SQUADRA E CON TM IL LAVORO PROCEDE MOLTO BENE. Per quanto riguarda l’organizzazione del mondiale, sei favorevole a sopprimere la regola dell’under 23 per la MX2 e perché? Inoltre, le trasferte extraeuropee sono in continuo aumento nel calendario, pensi che sia un fattore penalizzante o positivo per la disciplina? SONO FAVOREVOLE ALL’ELIMINAZIONE DELLA REGOLA UNDER 23 PERCHÉ CI SONO DEI RAGAZZI CHE DEVONO PASSARE OBBLIGATORIAMENTE ALLA 450 ANCHE SE NON RAPPRESENTA LA LORO CILINDRATA. LE TRASFERTE IN AUMENTO INVECE SONO UN FATTORE POSITIVO, SECONDO ME, PERCHÉ COMUNQUE SI TRATTA DI UN CAMPIONATO DEL MONDO. Rapporto di competitività tra i top piloti europei e USA. Come pensi finirebbero i migliori 3 piloti americani nel mondiale in Europa e viceversa? PENSO CHE I PILOTI AMERICANI AVREBBERO MOLTE DIFFICOLTÀ A BATTERE CAIROLI! Ci puoi fare un pronostico per il campionato mondiale 2014? IL MIO PRONOSTICO: L’UOMO DA BATTERE NEL MXGP CAIROLI, MENTRE IN MX2 HERLINGS!
I N T E RV I E W
ILARIO
Quali sono gli obiettivi principali del team per la nuova stagione? L’OBIETTIVO PRINCIPALE DELLA MIA SQUADRA È FARE UNA STAGIONE AD ALTI LIVELLI, BEN ORGANIZZATA, AFFINCHÉ I NOSTRI COLORI/SPONSOR SIANO SEMPRE BEN RAPPRESENTATI E BEN IN VISTA. I RISULTATI AGONISTICI CONTANO SEMPRE, MA NON SEMPRE VANNO DI PARI PASSO CON L’IMPEGNO PROFUSO; QUINDI QUESTE SONO VARIABILI A CUI TUTTI NOI DELLO SPORT DOBBIAMO PIEGARCI E NON POSSIAMO PRETENDERE TROPPO MA POSSIAMO DI CERTO DARE IL MASSIMO E QUESTO BASTA. SICURAMENTE VOGLIAMO BEN FIGURARE SIA NEL CAMPIONATO ITALIANO SIA NEL MONDIALE E LA COSTANZA E GLI INVESTIMENTI CHE STIAMO FACENDO TUTTI NOI GRAZIE AI NOSTRI PARTNER CI FARANNO ESSERE PROTAGONISTI COME È SUCCESSO SEMPRE NEGLI ULTIMI ANNI. Quali cambiamenti e/o innovazioni avete apportato rispetto all'anno scorso nel team? I CAMBIAMENTI NEL TEAM SONO A LIVELLO DI ORGANICO CON SPOSTAMENTO DI PERSONALE DA UN PILOTA PIUTTOSTO CHE ALL’ALTRO, MA SOLO PER UNA QUESTIONE PRATICA ED ORGANIZZATIVA. POI FAREMO DISPUTARE A BARTOLINI L’EUROPEO INVECE DEL MONDIALE PERCHÉ PENSO CHE POTRÀ BEN FIGURARE COSÌ COME RAVAGLIA NEL MONDIALE. ABBIAMO PERCIÒ UN PILOTA DI PUNTA NEL MONDIALE E UNO NELL’EUROPEO. OLTRE A QUESTI CAMBIAMENTI LE MOTO SONO RIMASTE QUASI INVARIATE SE NON A LIVELLO DI ALCUNI PARTICOLARI TECNICI COME I NUOVISSIMI SCARICHI SPARK CHE CI FANNO BEN SPERARE IN UNA ANCORA PIÙ PERFORMANTE EROGAZIONE DELLA POTENZA. INFINE, UNA CAMBIAMENTO IMPORTANTISSIMO PER NOI DI HONDA OFF ROAD È IL PASSAGGIO DA HM A REDMOTO. INIZIALMENTE CI HA PRIMA RATTRISTATO PERCHÉ PERSONALMENTE LAVORAVO CON HM DAL 2000 PER CUI OLTRE AL RAPPORTO COMMERCIALE/TECNICO SI ERA CREATO UN RAPPORTO PERSONALE MOLTO STRETTO CON LA PROPRIETÀ E IN PARTICOLARE CON ALFREDO CIRESA, PERSONA SERIA E MOLTO APPASSIONATA; PURTROPPO PERÒ GLI EVENTI HANNO FATTO SÌ CHE SI SIANO CREATI DIVERSI PROBLEMI CHE HANNO IMPOSTO A HONDA DI SOLLEVARE HM DALLA DISTRIBUZIONE E FAR SUBENTRARE UNA NUOVA REALTÀ, DENOMINATA REDMOTO, CAPITANATA DAL SIG. EUGENIO MOTTA, MOLTO MOTIVATO E APPASSIONATISSIMO DI MOTO. PENSO CHE QUESTA NUOVA COLLABORAZIONE NON POSSA CHE PORTARE NUOVI FRUTTI. Per quanto riguarda l'organizzazione del mondiale, con l'acquisizione dei diritti da parte di Danilo Boccadolce che cosa cambierà in questo 2014 e cosa pensi di tutte queste gare che si disputeranno nell'Europa dell'Est? PER L’ACQUISIZIONE DEI DIRITTI SINCERAMENTE PENSO CHE CAMBI BEN POCO PERCHÉ VOLENDO IL SIG. BOCCADOLCE AVEVA GIÀ IN MANO LA TOTALITÀ DELL’ORGANIZZAZIONE ANCHE NEL 2013… SPERO INVECE CHE, DOVENDOSI CONCENTRARE ESCLUSIVAMENTE SUL MONDIALE E NON DOVER “DISPERDERE” TEMPO E DENARO ANCHE NELL’ITALIANO, POSSA ORGANIZZARE E FAR DECOLLARE NEL 2014 UN MONDIALE ALL’ALTEZZA DELLA SITUAZIONE CHE AD OGGI È UN PO’ SOFFERENTE. SI PARLA DI CRISI DEL MOTARD, MA GUARDANDO GLI ISCRITTI DELLA MX1 E DEL MONDIALE ENDURO, I NUMERI NON SONO POI TANTO DISTANTI DAI NOSTRI… ANZI! PENSO CHE TUTTE LE DISCIPLINE DISPENDIOSE, COME ANCHE LA MOTOGP, STIANO RISENTENDO DELLA CRISI. PER L’ORGANIZZAZIONE DI GARE NELL’EST EUROPA PENSO CHE IN PARTE SIA GIUSTO APRIRE LE PORTE A “NUOVE” FRONTIERE DOVE C’È PIÙ INTERESSE E PIÙ RITORNO SIA DI PUBBLICO SIA DI MEDIA E SPONSOR, AD ESEMPIO IN ESTONIA E IN REP. CECA NEI DUE GP DISPUTATI NEL 2013 ABBIAMO AVUTO IL TUTTO ESAURITO DI PUBBLICO. QUINDI MEGLIO INVESTIRE IN QUESTI PAESI, PIUTTOSTO CHE DISPUTARE GARE DIETRO L’ANGOLO CON SOLO 500 SPETTATORI. TUTTAVIA, I TEAM ORA COME ORA NON SONO IN GRADO DI AFFRONTARE TRASFERTE TROPPO COSTOSE E VORREI CHIEDERE AL PROMOTORE DI RICONOSCERE AI TEAM CHE PARTECIPANO A TUTTO IL CAMPIONATO CON STRUTTURE E INVESTIMENTI IMPORTANTI CHE IMPLICANO UN MAGGIORE RITORNO DI IMMAGINE, UN CONTRIBUTO ECONOMICO PER ABBATTERE I COSTI. SONO SICURO CHE PER ORGANIZZARE LE GARE IN ESTONIA E IN BULGARIA IL PROMOTORE INCASSA TANTI SOLDI DAGLI ORGANIZZATORI/ENTI LOCALI O STATI, MENTRE A LATINA NE SPENDE… QUINDI BEN VENGANO QUESTE LOCATION, MA CHE CI SIA UN RICONOSCIMENTO PER
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ALFREDO B E V I L AC QUA
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ALFREDO B E V I L AC QUA
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I TEAM “MERITEVOLI”! Il Campionato Italiano è passato sotto la gestione di Off Road Pro Racing di Alfredo Lenzoni, che cosa ti aspetti? DEL SIG. ALFREDO LENZONI HO LA MASSIMA STIMA: LO CONOSCO DA TANTISSIMI ANNI E I SUOI EVENTI SONO SEMPRE STATI PER ME AL TOP DELL’ORGANIZZAZIONE, PER CUI HO GRANDISSIME ASPETTATIVE CON LA SPERANZA CHE POSSA FAR BENE IL SUO LAVORO E CHE GLI SI PERMETTA DI FARLO SENZA OSTACOLARLO. CHIEDO ANCHE CHE LA FEDERAZIONE SI RENDA PIÙ DISPONIBILE A CONTRIBUTI E INVESTIMENTI NEL SETTORE SPECIFICO PERCHÉ SENZA QUESTO NON SI POTRÀ FARE NULLA DI PIÙ. ANCHE AL SIG. LENZONI CHIEDO DI TENERE IN MASSIMA CONSIDERAZIONE CHI SI È SEMPRE CONTRADDISTINTO IN QUESTI ANNI AFFINCHÉ I TEAM NON SI ALLONTANINO E VADANO VERSO ALTRE DISCIPLINE PIÙ FACILI E REDDITIZIE O MENO DISPENDIOSE, MA CONTINUINO A INVESTIRE PERCHÉ SOLO CON GLI INVESTIMENTI DI TUTTI (PROMOTORI FEDERAZIONI E TEAM) SI POTRÀ FAR TORNARE IL SUPERMOTARD AD ALTI LIVELLI. SPERO CHE I NUOVI CAMBIAMENTI REGOLAMENTARI RICHIESTI ANCHE DALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE DI TEAM, LA TAS, (CATEGORIE SOLO ASFALTO, STERRATO PIÙ SELETTIVO, ECC.) POSSANO RIPORTARE LA NOSTRA DISCIPLINA AI LIVELLI DI QUALCHE ANNO FA. Il motard sta attraversando un periodo non semplice. Quali potrebbero essere i cambiamenti da apportare per poter far ripartire questa disciplina? INNANZITUTTO CERCHEREI DI LIMITARE IN QUALCHE MANIERA L’EVOLUZIONE DELLE MOTO E LA SOSTITUZIONE/REVISIONE DEI MOTORI. SAREBBE IMPORTANTE LIMITARE LA SOSTITUZIONE DEI MOTORI E PUNZONARLI COME IN MOTO GP, CON POSSIBILITÀ DI REVISIONARLI 3 VOLTE ALL’ANNO OPPURE NEL CASO DI ROTTURA E SOSTITUZIONE DI UN MOTORE PREVEDERE DELLE PENALITÀ (AD ESEMPIO TOGLIERE DEI PUNTI) IN MODO DA RIVOLUZIONARE ANCHE LE CLASSIFICHE E PREMIARE LA COSTANZA. LIMITANDO L’EVOLUZIONE TECNICA E LE REVISIONI DEI MOTORI CALEREBBERO I COSTI DI SVILUPPO E DI MANTENIMENTO DELLE STESSE, ABBATTENDO I COSTI PER TUTTI I TEAM E I PRIVATI E I RELATIVI INVESTIMENTI DA PARTE DEI TEAM E DEI PILOTI PER POTER ESSERE COMPETITIVI. POI PENSO CHE SIA NECESSARIO FARE DEGLI STERRATI MOLTO PIÙ SELETTIVI E LUNGHI COSÌ LE MOTO, CHE AL 99 % SONO DERIVATE DAL CROSS, NON DOVRANNO ESSERE STRAVOLTE A LIVELLO DI CICLISTICA E GEOMETRIE… PERCIÒ MENO MODIFICHE, MENO SOLDI SPESI. CERCHEREI ANCHE DI METTERE A DISPOSIZIONE, CON IL SUPPORTO DI SPONSOR, UN BEL MONTEPREMI, ANCHE SE CAPISCO NON SIA FACILE DA REPERIRE, MA SONO CONVINTO CHE SE IN PALIO CI FOSSERO 5000€ AD OGNI GARA PER IL PRIMO E PREMI PER GLI ALTRI PIAZZATI, LA GRIGLIA SAREBBE PIENA. SONO CONVINTO CHE CON UN INVESTIMENTO DI 60000€ DA STANZIARE PER IL MONTEPREMI DELL’ITALIANO E 120000€ PER IL MONDIALE AVREMMO FIN DA SUBITO LE GRIGLIE A 32 PILOTI E I SOLDI RIENTREREBBERO DALLE ISCRIZIONI E DAGLI SPONSOR. MAGGIORE È LA CRISI, PIÙ NUMEROSI SONO I PILOTI CHE PARTECIPANO A GARE DOVE PRENDONO SOLDI (AD ESEMPIO, METTET CON RIMBORSI NEL 2013 DI “SOLI” 2000€/PILOTA O ANCHE MENO, DOVE I PILOTI PARTONO DALL’ITALIA, VANNO FINO IN BELGIO PER CORRERE UNA GARA E PORTANO A CASA 1000€ PULITI, DECURTANDO TUTTE LE SPESE). POI OCCORRE DARE UN CONTRIBUTO SPESE AI TEAM E INVESTIRE SULLA VISIBILITÀ DEI MEDIA (GIORNALI DI SETTORE E LOCALI, TV NAZIONALI E LOCALI, RADIO LOCALI E LOCANDINE IN LOCO PER LA POPOLAZIONE). Ci puoi fare un pronostico per il campionato mondiale 2014? HO PAURA CHE IL 2014 POSSA ESSERE PEGGIORE DEL 2013 PERCHÉ ANCORA ADESSO NON SI SA MOLTO DEI FUTURI CAMBIAMENTI ATTUATI DAI NUOVI PROMOTORI PER CUI CHI ERA IN RIFLESSIONE HA PRESO UN ANNO DI PAUSA O SI È RIVOLTO AD ALTRE DISCIPLINE.
Quali sono gli obiettivi principali del team per la nuova stagione? CERCHEREMO COME SEMPRE DI FARE DEL NOSTRO MEGLIO, PROVANDO A VINCERE QUANTE PIÙ GARE POSSIBILI, SIA NEL MONDIALE SIA NEL CAMPIONATO EUROPEO. Quali cambiamenti e/o innovazioni avete apportato rispetto all'anno scorso nel team? NON CI SONO STATI GROSSI CAMBIAMENTI POICHÉ LE COSE FUNZIONANO ABBASTANZA BENE COSÌ. L’UNICA COSA DA SEGNALARE È CHE ABBIAMO AGGIUNTO UN PILOTA SOTTO LA NOSTRA TENDA, RAGGIUNGENDO L’ACCORDO CON L’OLANDESE DEVON VERMEULEN CHE PRENDERÀ PARTE AL CAMPIONATO EUROPEO, DOVE CREDIAMO POTRÀ FARE MOLTO BENE. Per quanto riguarda l'organizzazione del mondiale, con l'acquisizione dei diritti da parte di Danilo Boccadolce che cosa cambierà in questo 2014 e cosa pensi di tutte queste gare che si disputeranno nell'Europa dell'Est? SPERO CHE QUESTI CAMBIAMENTI PORTINO UN MIGLIORAMENTO ALLA DISCIPLINA E ALLA SITUAZIONE DEI TEAM; SE DANILO BOCCADOLCE HA COMPIUTO QUESTA OPERAZIONE SIGNIFICA CHE CREDE NELLA SPECIALITÀ. PER QUANTO RIGUARDA LE GARE ALL’EST SARANNO SICURAMENTE PIÙ IMPEGNATIVE A LIVELLO ECONOMICO, PERÒ SPERO ANCHE CHE CI SARÀ UN BUON RITORNO A LIVELLO DI VISIBILITÀ. Il Campionato Italiano è passato sotto la gestione di Off Road Pro Racing di Alfredo Lenzoni, che cosa ti aspetti? SPERO CHE TANTI PILOTI FORTI SCELGANO DI VENIRE A DISPUTARE LE GARE IN ITALIA PERCHÉ A MIO PARERE IL CAMPIONATO ITALIANO È SEMPRE STATO UN BUON "BANCO PROVA" PER CRESCERE E PREPARARSI AL MONDIALE. Il motard sta attraversando un periodo non semplice. Quali potrebbero essere i cambiamenti da apportare per poter far ripartire questa disciplina? IL MOMENTO NON È BELLO, MA CREDO CHE NON SIA UN PROBLEMA SOLO PER IL MOTARD. COMUNQUE PENSO CHE LA COSA PIÙ IMPORTANTE PER TUTTI TEAM SIA QUELLO DI LIMITARE AL MASSIMO I COSTI SU TUTTI I FRONTI. Ci puoi fare un pronostico per il campionato mondiale 2014? MEGLIO DI NO… :-)
I N T E RV I E W
ALEX SERAFINI
EDGARDO BOR
SM EUROPEAn CHAM La tua stagione 2013 è partita un po’ a rilento, ma sei andato sempre migliorando. Cos’è cambiato dopo le prime tre gare? Hai cambiato il tipo di allenamento o qualche settaggio della moto? “Nelle prime gare ero un po’ indietro con l’allenamento perché ho voluto iniziare la preparazione con cautela per paura di arrivare troppo stanco a fine stagione. Ho cambiato preparatore e insieme abbiamo fatto una scheda un po’ più graduale, per partire piano e avere un exploit verso la fine. Le prime gare sono state un po’ deludenti perché non ho ottenuto subito i risultati desiderati. Credevo in me stesso, ho tenuto duro e mi sono allenato ancora di più, soprattutto durante l’estate. Ho visto che miglioravo a ogni gara e ho continuato così fino alla fine.”
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Qual è stato il momento della stagione in cui hai capito di poter puntare al titolo? “Dalla gara in Estonia. Era una trasferta difficile e in più il mio team manager non è venuto per un problema familiare, mentre il mio meccanico ha avuto un disguido. Ho fatto un po’ tutto da solo con l’aiuto di un amico. Da quella gara ho cercato di dare il massimo, poi sono arrivati dei bei risultati e ho iniziato a credere di più in me stesso e ho capito di potercela fare.” Questa è stata una stagione strana: fino all’ultima gara ci sono stati quattro piloti in lotta per il titolo. Tu hai vinto due manche, Vermeulen cinque. Secondo te è meglio essere regolari oppure vincere tanto ma facendo degli zeri?
ELLA
MPION
“In gara cerco di fare sempre del mio meglio, ma occorre guardare la classifica di campionato e avere una strategia. Nell’ultima gara sono restato molto calmo, ero forte di testa, anche se non è stato facile, soprattutto in una gara in cui ti giochi la classifica generale. Meglio guardare i punti del campionato e non fare troppi errori, rischiando di buttare via tutta la gara.” Nella prima manche dell’ultima gara in Francia eri in testa e all’ultimo giro hai commesso un errore e sei stato passato da Vermeulen. Non ti sei un po’ demoralizzato e non hai avuto paura di perdere la tabella rossa? “Ho fatto un errore micidiale. Sentivo un po’ la pressione e ho sbagliato il punto in cui passare e c’erano dei sassi che mi hanno tradito. Vermeulen mi ha sorpassato e sono finito secondo, ma non mi sono demoralizzato perché sapevo che c’era ancora un’altra gara e sapevo che se volevo vincere dovevo arrivare primo… così è stato!”
Non ti ha sorpreso il fatto che Vermeulen nell’ultima manche in Francia sia andato così male? È partito quarto, non ha mai attaccato e ha finito la manche sempre quarto. Secondo te, cosa gli è successo? “Probabilmente ha avuto un calo mentale, non penso abbia avuto un problema fisico. In gara può succedere di tutto e spesso non è facile per noi piloti descrivere ciò che succede. Sono stato un po’ fortunato, anche perché i piloti dietro di me facevano un po’ da scudo. Queste sono le gare, sarebbe potuto accadere anche a me… ma sicuramente io avrei tentato di tutto, anche a costo di volare a terra!” Qual è stata la tua corsa più bella? “Latina. Nella prima manche ho avuto un problema di gomme perché abbiamo scelto la mescola sbagliata, a metà heat ho finito la gomma e ho dovuto lasciare la prima posizione. La seconda manche è andata molto bene: sono partito primo come nella prima e ho tenuto la testa della
gara fino alla bandiera a scacchi. Da quella gara ho capito che potevo davvero mirare alla vittoria del campionato.” Che sensazione hai provato a vincere questo campionato europeo? “È stata una grandissima soddisfazione personale. Una sensazione bellissima, soprattutto dopo un anno di duro lavoro e allenamento intenso. Una ricompensa per tutti gli sforzi compiuti!” Come ti stai preparando in vista della nuova stagione? “Ho iniziato da poco ad allenarmi, di solito comincio dopo le feste. Ora seguo un programma di allenamento aerobico in palestra, poi andrò in moto per costruire il fisico.” Programmi per il 2014? “Il campionato italiano e poi le prove di mondiale in Italia.”
YAMAHA YZ450F In una fredda giornata di gennaio sulla pista di Dorno abbiamo incontrato Edgardo Borella, campione europeo Supermoto 2013. Per l'occasione Edgardo ha lustrato la sua nuovissima Yamaha YZF 450 2014 che proverà per noi di X Inside Magazine. Eddy si allena molto con la moto da cross per prepararsi al meglio per le gare di SM proprio perché, soprattutto negli ultimi anni, chi riesce a fare la differenza nel tratto offroad ottiene risultati eccellenti. La nuova Yamaha è stata migliorata rispetto allo scorso anno: pur restando fedeli allo schema del cilindro rovesciato, i tecnici Ya-
maha hanno perfezionato soprattutto la parte ciclistica e hanno dotato la moto di nuove plastiche. Inoltre, la casa dei tre diapason ha deciso per il suo progetto fuoristrada che la 450 e la 250 abbiano lo stesso telaio. Eddy ha provato la moto sulla sabbiosa pista di Dorno, dove, a causa delle piogge degli ultimi giorni, il fondo era molto pesante; tuttavia, il nostro tester aveva già girato su un'altra pista dal fondo duro e ha potuto darci diverse sensazioni del “mezzo”. Ecco le impressioni di guida di Eddy: “La moto è molto più maneggevole rispetto al modello 2013, è stata
alleggerita molto; secondo me, questi miglioramenti sono stati apportati per aiutare un utente amatore che con il modello vecchio poteva fare molta piÚ fatica. Il motore è meno aggressivo e molto modulabile; per l'amatore questo rappresenta sicuramente un vantaggio, ma, in un contesto maggiormente agonistico, potrebbe essere penalizzante. Io preferisco una moto piÚ reattiva ai bassi regimi. Il motore Yamaha è molto dolce nella prima parte del gas per poi spingere forte in alto, mentre per le mie caratteristiche di guida preferisco una moto che mi porti fuori dalle curve in meno tempo possibile. Come Yamaha, ho usato solo il modello 2013 e non potrei dire che differenze ci siano rispetto alla 450 con il motore convenzionale, ma mi sembra che Yamaha abbia sempre dotato le moto
di ottimi motori. A livello di sospensioni, pensavo di trovare un assetto molto rigido; invece la moto con i settaggi di serie è abbastanza morbida. Sul terreno duro invernale le sospensioni così morbide mi sono piaciute abbastanza, mentre sul morbido o in condizioni come quelle di oggi non mi sono trovato molto a mio agio, ma sono sicuro che con poche modifiche si potrebbe arrivare alla perfezione. A livello di misure la moto è più corta rispetto al modello 2013, ha un telaio molto reattivo, quando ci sali su sembra un pochino più piccola; occorre solo abituarsi alla guida sulla pedana perché senti la moto più piccola tra le gambe. Inoltre, la moto è rapidissima nei cambi di direzione ed è molto maneggevole anche sui salti. Infine, non vedo l'ora di provarla nella versione
motard. Secondo me, con il motore che spinge molto forte in alto e con il telaio così piccolo può essere una moto fin da subito competitiva. La nuova Yamaha YZF 450 è un'ottima moto, anche per chi non intende solamente partecipare a gare”. Ringraziamo Eddy per la sua disponibilità e anche Salvatore, il gestore della pista di Dorno, che ci ha generosamente ospitati.
THE AMER IC AN DREA Testo Luca Pellegrini Foto Carlos Aguirre
L’ importanza di avere uno dei nostri nella battaglia del Supercross a stelle e strisce, non è da sottovalutare. Noi di Dirtmood siamo attenti a tutto quello che succede ai nostri piloti, soprattutto quando si mettono in gioco in una impresa per la maggior parte di noi amatori impossibile, come quella di correre nel supercross Americano.
cosa da poco! Siamo tutti entusiasti e felici di condividere questo risultato! Abbiamo raggiunto Andy con l’ aiuto di Luca Pellegrini per una intervista scritta dallo stesso Luca. Abbiamo inoltre deciso di seguire Andy in tutte le gare che farà, dandogli la possibilità di descrivere tutti i momenti e di condividere con noi le foto della gara!
Gli occhi erano puntati sicuramente sui big, ma avrete notato dalla nostra pagina che stavamo tenendo d’ occhio anche quanto stava accadendo ad Andy Winkler! Ed è successo davvero una bella cosa! Qualificarsi 40° nel circuit Lites SX 250 ed accedere al programma serale, non è
Cosa ti ha spinto a volere correre il supercross in America? dove vivi? per chi corri?
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Correre in america è sempre stato il mio songno/obbiettivo! E’ da quando sono piccolo che guardo con mio papà queste gare! qui vivo a Menifee con Michael
AM
Leib! Corro per il team rocket su Honda! Sabato 4 Gennaio hai corso l’apertura del AMA supercross 2014 ad Anaheim I, riuscendo a stare nei TOP 40 e potendo cosi accedere al programma serale: che sensazione hai avuto? In realtà non ci credo ancora hahah! sono felicissimo ed è un emozione pazzesca correre li in mezzo! Anaheim I è nel passato, ora quali sono i tuoi programmi? Ora i miei programmi sono fare tutte le gare della west coast e qualificarmi piu volte possibile! In questo modo posso fare esperienza e migliorare in moto! Comè il livello della Lites? Le piste come sono? Nella lites ci sono tantissimi ragazzi che vogliono emergere! E’ veramente difficile ed è sempre una battaglia! Le piste sono molto tecniche! Ogni volta mettono ostacoli nuovi che si possono inter-
pretare in mille modi! Nel “normale” allenamento settimanale dove ti alleni? Sei riuscito ad allenarti insieme a qualche pilota famoso? Nel normale allenamento vado quasi sempre a Millestone! ci sono sempre piloti famosi che vanno veramente forte! Il supercross in America è molto famoso e seguito, pensi sia possibile in un futuro avere un campionato simile in Europa? Si secondo me è possibile! Le possibilita ci sono! Secondo me ci vorrà molto tempo e qualcuno che ci creda veramente! Chi è che ti sta aiutando in questa avventura? Desidero ringraziare mio padre e Mauro Moretto in primis, la mia famiglia per il sostegno, Andrea Girardello e Primo Dal Cin, tutto il team Rocket tra cui Don ed Andrea Leib ed il mio meccanico Andrea Talozzi!
Grazie Andy!
THE AMER IC AN DREA ANAH EIM 2 Testo Andy Winkler
La giornata comincia partendo da casa Leib con tutto il team rocket. fino all'ultimo momento la gara era un'incognita, per via del ginocchio infotunato. durate la track walk sinceramente ero abbastanza spaventato! la pista erà molto tecnica e fino a quel momento la piu difficile! alla fine non ho resitito e mi sono cambiato haha! i primi due turni di prove l'ho presi molto con calma! il ginocchio faceva molto male e non riuscivo a fare certi movimenti sulla moto. l'ultimo turno di qualifiche ho visto che potevo farcela allora ho stretto i denti e sono riuscito a fare un giro bene! è stata una sofferenza ma alla fine cel'ho fatta! ad a1 era la mia prima gara e ho fatto fa-
tica ad entrare mentre in questa gara nonostante il ginocchio mi sono qualificato meglio! è stata una grande soddisfazione! il problema a quel punto era riuscire a fare i sei giri della heat e non sapevo se il ginocchio avesse retto o no ma l'emozione di entrare nello stadio pieno e vedere la presentazione mi ha fatto dimenticare tutto! in partenza ero super carico e sono partito bene, al fondo del rettilineo però hanno allargato e ho perso qualche posizione. durante la gara pensavo solo a divertirmi e mi sono divertito! sono stato tutta la gara 14 fino all'ultimo giro che però non ho finito perchè all'atterraggio di un salto mi è uscito il ginocchio! a quel punto mi
AM
sono ritirato e sono uscito dalla pista! mentre raggiungevo il meccanico ho visto tutto nero e sono svenuto! mi hanno portato al camion-ambulanza e la gara è finita li! è stato un vero peccato perche ero in forma e mi trovavo veramente bene con tutto il team e l'ambiente che si era creato. sono stato fortunato a trovare questa famiglia che mi ha ospitato e per questo voglio ringraziare andrea girardello che me li ha presentati! l'esperienza di questa gara è stata veramente indimenticabile anche perchè era tutto a tema vintage e hanno presentato tutti i piu grandi campioni che hanno vinto il supercross dalla prima gara fino ad ora! vedere cosi tanti campioni insieme in una sola volta è stata una cosa incredibile per un appassionato di moto! adesso spero di fare meglio alle prossime gare e rimettermi in forma il prima possibile. adesso aspetto i risultati della risonanza e mi diranno se devo operarmi e fermarmi per un po oppure no! farò di tutto per tornare a gareggiare il prima possibile e fare il meglio che posso!
DAKAR 2014
Andrea Bartolini molto aggressivo come sempre
To
D.D.R
our Clouseau Dicembre, tempo di freddo intenso e di gelate. Certamente non la stagione migliore per inforcare la propria amata due ruote e percorrere chilometri e chilometri di strada. Allora, come poter risolvere il problema dell’astinenza da piega? Di sicuro iniziando a programmare i viaggi, le escursioni e le gitarelle in giornata per la prossima stagione, e poi anche ricordando i motogiri recenti (e non) con nostalgia ed un sorriso perenne stampato sul viso. E questa volta ci soffermeremo proprio su questa ultima parte, ricordando e raccontandovi quello che lo scorso anno, in settembre è stato chiamato da noi DDR, Tour Clouseau.
VENERDI’: da Milano a La Thuile – circa 230km Come al solito, il ritrovo per noi DDR si materializza nelle ultime ore del venerdì pomeriggio, quando molti di noi terminano la settimana lavorativa. Questa volta, aspettandoci circa duecento e passa chilometri prima di arrivare alla meta, considerando anche la voglia di cenare tutti insieme con i mezzi e le valige già sistemate, il punto di incontro è stato fissato presso un autogrill comodo per tutti, già in direzione Aosta: Viverone Nord. Questo spazio di ritrovo è molto comodo per chi, come noi, arriva da varie zone, come Milano, Novara e, soprat-
tutto, Genova. Purtroppo, come spesso capita, qualche ritardo causa uscita posticipata dal lavoro, traffico imprevisto ecc, capita sempre, e l’orario prefissato (era intorno alle 20 per poter ‘salire’ agevolmente a La Thuile) slitta inesorabilmente. Alla fine riusciamo ad arrivare in meta verso le 22, e grazie ai buoni uffici di Andre (che, non si sa come, ha conoscenze ed amicizie culinarie in ogni dove), dopo aver sistemato mezzi, attrezzatura varia e borse, ci infiliamo in un posticino semplice semplice ma che ci garantisce una buona birra ad accompagnare polenta e salsicce. Così, felici e contenti, ci rincamminiamo verso il nostro albergo per fare una bella dormita pensando già alle splendide vedute che ci avrebbero accompagnati all’indomani. SABATO: da La Thuile a Dronero – circa 330km C’è da dirlo: abbiamo passato la note in un luogo splendido! Abbiamo fatto sosta allo Chalet Eden a La Thuile e
scelta non fu mai più azzeccata. Costo a persona circa 55 euro per notte e prima colazione. Certo, si sarebbe potuto spendere di meno, ma stiamo parlando di un hotel con servizio spa (che non abbiamo potuto purtroppo sfruttare), garage per le moto e camere da sogno. Insomma, la notte è volata ed al nostro risveglio … ta-dan!!! Giornata che si presenta con un cielo che più azzurro non si può, e un sole caldo che piano piano, arrampicandosi sopra le montagne, sale fino a scalare l’orizzonte. Colazione stile DDR (Andre e Ruggi docet!), piccola attesa mentre si preparano i mezzi aspettando Raviolino (il quale non era riuscito a partire con noi il giorno prima, e per questo aveva optato per una tirata unica partendo alle 6 circa da Milano). Verso le 9 siamo tutti pronti per iniziare quella che poi sarebbe stata una fantastica gita di due giorni a spasso tra Italia e Francia. Primo obiettivo: Colle del Piccolo San Bernardo. Va-
lico storico molto usato fin dai tempi antichi. Strada magnifica e temperature ottime nonostante l’alta quota. Purtroppo, all’arrivo, proprio sul passo, abbiamo trovato dei lavori in corso che non ci hanno fatto apprezzare a pieno la bellezza del paesaggio ma in fondo è stata una piccola rinuncia rispetto alla goduria della guida per arrivare fin li. Un volta passati in Francia, la giornata si è articolata in un continuo sali-scendi tra alcuni dei passi alpini più belli (e più alti) di tutta la catena. Dalla Val d’Isere, salendo abbiamo raggiunto, ovviamente, il Col de l’Iseran, valico stradale più alto d’Europa con i suoi 2770mt slm. Il paesaggio, per chi ama la natura e la montagna è da togliere il fiato, e l’aria fresca e sottile contribuisce a mantenere l’attenzione in strada sempre al massimo. Qui, il povero Raviolino ha iniziato ad avere i primi problemi con il raffreddamento della sua ER6N, ma fortunatamente è intervenuto Ruggi che ha rappezzato e modificato la verde di casa Kawasaki ri-
portandola ad una funzionalità sufficiente per poter proseguire. Dall’Iseran siamo poi passati al Col du Galibier, passando prima da Valloire, ed una volta in cima abbiamo potuto ricordare la grande impresa di un grande sportivo italiano di poco più di una decina di anni prima: Marco Pantani (c’è un monumento a ricordo poco prima di arrivare sulla sommità del passo). Da qui, sempre percorrendo strade magnifiche, estremamente guidabili e dai paesaggi mozzafiato, siamo arrivati direttamente al Col du Lautaret, leggermente più basso, ma comunque sopra la soglia dei 2000mt slm. Scesi dal Lautaret fino a Briançon, si ricomincia subito la salita per toccare sempre i due chilometri sopra il livello del mare, giungendo così il Col d’Izoard. Qui si trova un monumento con targa ad un altro grande del ciclismo italiano: l’immortale Fausto Coppi (in coppia con Lousion Bobet). Degno di nota, su questo passo, bisogna menzionare il Refuge Napoléon, dove si può sog-
giornare (ha circa 30 stanze) a 2300mt slm. Ormai pomeriggio inoltrato (man on ce ne siamo neanche accorti), scendiamo fino a Arvieux e da li, proseguendo per una strada quasi da cinema (sapete quelle dissolvenze da filmone d’annata?) e con il tempo che purtroppo iniziava a guastarsi, abbiamo iniziato a salire verso il Colle dell’Agnello per rientrare in Italia. Siamo arrivati in cima a 2748mt slm (terzo valico più alto d’Europa dopo l’Iseran e il Passo dello Stelvio) con una discreta nebbia e un po’ di neve ad attenderci. Nonostante i pochi gradi abbiamo trovato il tempo per fare qualche foto ricordo, coprirci per bene, e dopo l’ennesima riparazione della moto di Raviolino da parte di Ruggi (ribattezzato poi a fine weekend il “Mc Gyver de no artri”), abbiamo iniziato la discesa verso Pontechianale per poi guidare fino alla meta: Dronero. La discesa, nonostante le nubi basse si fossero diradate, non è stata agevolissima: non per la strada o altro, ma semplicemente
perché con l’arrivo del buio, il Colle dell’Agnello si trasforma in una delle zone con minor (praticamente inesistente) inquinamento luminoso che io abbia mai visto. E il paesaggio, visto con la sola illuminazione dei fari delle moto è alquanto surreale! (ho scoperto poi in seguito che la zona, di sera, è meta molto gettonata da parte degli astrofili). L’arrivo a Dronero è stato, come al solito, ritardato da alcuni errori di strada. Siamo tanto bravi a non sbagliare mai durante il giorno, quanto a perderci ad uno stop all’interno di un paesino di neanche 8000 abitanti. Avevamo prenotato presso un B&B a gestione famigliare di nome ‘Al Paschè’. Ecco: come per La Thuile, anche questo è da menzionare assolutamente: circa 25/28 euro a persona con camere pulitissime, zona silenziosa, vista splendida e rifugio (garage personale proprio sotto le camere) per le nostre adorate compagne di viaggio. I proprietari (marito e moglie) due ottime e gentili persone. Premurose fino all’incredibile. Il B&B è ubicato proprio in riva al tor-
rente Maira e di fronte si erge maestoso Ponte Vecchio (detto anche Ponte del Diavolo), risalente al 1428. L’unica pecca è stata arrivare durante la festa patronale, e ad un’ora tarda. Qualsiasi posto per cenare risultava sovraffollato, e alla fine abbiamo dovuto ripiegare (dopo un’ora e passa di ricerca continua) su un pub che comunque ci ha servito presto e bene. Tornati al B&B siamo crollati tutti esausti ma felici e consapevoli che il giorno dopo sarebbe stata un’altra grande avventura.
DOMENICA: da Dronero a Milano – circa 560km
Colazione casalinga da far resuscitare anche i morti o, come nel nostro caso, chi aveva dormito in camera con Kriminal, il quale preso da delirium nel sonno, aveva iniziato nel cuore della notte ad urlare ‘Amore, Amore, Amoreeee!!!’ nel buio della stanza, biascicando poi qualcosa di incomprensibile e ribaltandosi dall’altra parte del proprio letto, ricominciando a russare. Ovviamente chi aveva assistito a quella
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scena notturna, al mattino, risultava visibilmente provato. Partenza comunque in orario da Dronero e via verso Borgo San Dalmazzo per poi iniziare la salita verso il Colle della Maddalena. Strada sempre bellissima e molto tranquilla (tranne sempre per il povero Raviolino alle prese con le bizze della proprio moto). Una volta in cima, il Colle della Maddalena si presenta abbastanza anonimo rispetto ai valichi passati il giorno prima, ma la sua collocazione strategica a poco meno di 2000mt ne ha fatto un punto cardine di tante traversate storiche. Addirittura qualcuno pensa che anche Annibale possa essere passato di qui. Rientrati in Francia toccando Jausiers, la tappa principale (che poi è stata anche il motivo scatenante della pianificazione di questo itinerario) non poteva essere altro che il famosissimo Col de la Bonette. C’è da dirlo: almeno una volta, questa salita va fatta. E’ davvero qualcosa di unico e quando si arriva alla sua cima a 2802 (il realtà il valico è a
2715, e per questo è il quarto più alto d’Europa e non il primo) ci si sente proprio come un’aquila che guarda verso il basso e vede tutto in miniatura. L’unica pecca è che la cima è talmente famosa e meta di passaggio da parte di motociclisti, ciclisti, macchine ecc, che a tratti sembra di essere, come numero di persone, in Piazza Duomo a Milano. Un volta scesi da questo ‘spettacolo’, l’idea era quella di passare da Valdeblore, Sospel e scendere da li fino a Ventimiglia per tagliare fuori Nizza ed il suo traffico, ma purtroppo la pausa pranzo ci ha portato via più tempo del previsto, per cui abbiamo dovuto optare per scendere fino alla costa nel minor tempo possibile (causa anche impegni pregressi tipo il concerto di Andre a Genova quella stessa sera) e da li prendere l’autostrada per poter rientrare in serata chi a Genova, chi a Milano e Novara. Disperati a Due Ruote che hanno partecipato a questo motogiro: Gianandrea “Giana” Ducati Monster 696+ 2009
Alberto “Durello” Yamaha FZ6 N 2004 Giorgio “Kriminal” BMW R1200R 2008 Ruggero “Ruggi” Guzzi 1200 Sport 2007 Debora “Deb” Honda Hornet 600 ABS 2012 Gabriele “Gha” Ducati Monster 600 2006 Alessandro “Ale” Suzuki GS500 2002 Andrea “Raviolino” Kawasaki ER6N 2008 Andrea “Andre” Guzzi Breva 1100 2007
i
S
Tour C louseau ROADBOOK DI VIAGGIO Milano – La Thuile = circa 230km La Thuile - Dronero = circa 330km Dronero – Milano = circa 560km Costi a moto: Pedaggi autostradali: Milano – La Thuile = circa 30 euro Ventimiglia (al rientro in Italia) - Milano = circa 25 euro Benzina – costo medio = tra i 100 e i 130 euro (a seconda del mezzo utilizzato e del proprio stile di guida) Costo pernottamento e prima colazione a persona:
Hotel Chalet Eden ( www.chaleteden.it ) = 55 euro (sistemazione con 1 singola, 2 camere doppie ed 1 camera tripla). Comprensivo di garage e colazione. B&B Al Paschè ( www.alpsche.it ) = circa 28 euro (sistemazione con 1 singola, 1 doppia e 2 triple). Comprensivo di garage e colazione. Entrambe le sistemazioni le trovate anche su www.tripadvisor.it
Consigli: In questo caso non è essenziale fare il pieno alla sera del venerdì per esser pronti la mattina dopo. Appena prima di uscire da La Thuile in direzione Piccolo San Bernardo c’è un comodissimo distributore.
Coprirsi bene è la parola d’ordine. La maggior parte dei valichi passa ben oltre i 2000mt slm. In caso di tempo non proprio al massimo, essere scoperti o senza le giuste protezioni da freddo e vento potrebbe costarvi febbre: e addio weekend! Soprattutto di sabato, dove 330km potrebbero sembrare alla portata di tutti, pianificate bene le tempistiche di viaggio per non arrivare lunghi di sera. Paradossalmente i 560km della domenica sono più ‘leggeri’ in quanto poco più di 300km sono di pura autostrada (se fate questo stesso identico percorso)
Passi Valicati: Colle del Piccolo San Bernardo 2188mt s.l.m.
Col de l’Iseran 2770mt s.l.m. Col du Galibier 2645mt s.l.m. Col du Lautaret 2058mt s.l.m. Col d’Izoard 2361mt s.l.m. Colle dell’Agnello 2748mt s.l.m. Colle della Maddalena 1996mt s.l.m. Col de la Bonette 2748mt s.l.m. Luoghi di maggior interesse storico/balneare/sportivo/paesaggistico In questo caso non mi sento di darvi indicazioni in quanto in tutto il tragitto ci sono spunti, paesaggi, cittadine caratteristiche da poter visitare o nelle quali fermarsi per un caffè. La bellezza di questo itinerario sta proprio nel piacere di guida immersi in paesaggio da fiaba.
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