ABQ casi clinici

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ABQ: casi clinici Il caso del sig. T Il signor T. è un uomo di 27 anni, celibe e di na­ zionalità italiana, in trattamento residenziale in una comunità terapeutica. Il paziente vive con i propri genitori ed il fratello maggiore di due anni anch’esso tossicodipendente. Ha interrotto gli studi quando aveva 16 anni ottenendo la licenza media inferiore. Da quando ha terminato gli studi ha svolto lavori saltuari; attualmente disoccupato da tempo. Il signor T. ha una storia di dipendenza da so­ stanze iniziata all’età di 16 anni, con un uso di can­nabis prima e successivamente eroina e co­ caina, e in alcune fasi della sua vita ha avuto an­ che problemi legati al gioco d’azzardo utilizzato comunque con l’intenzione di guadagnare soldi per poi acquistare droga. Ha precedenti penali per reati contro la correttezza nelle manifestazioni sportive e reati contro il patrimonio ed è stato più volte detenuto in carcere. Si trova in comunità terapeutica beneficiando di una misura alternativa al carcere. Il signor T. presenta un eloquio frammentato, caratterizzato da continue rettifiche rispetto ad affermazioni precedentemente fatte, quasi a se­ gnalare una profonda insicurezza e il timore di essere frainteso rispetto a ciò che afferma. Tende a cristallizzarsi su alcuni pensieri con minuziosa descrizione dei dettagli, non rendendo possibile il protrarsi della conversazione in maniera fluida. Quest’aspetto sembra manifestarsi a causa di eccessive preoccupazioni, diffidenza e sospetto­ sità nei confronti degli altri che si traducono in una difficoltà ad esprimersi in modo netto e chiaro. Si evidenziano livelli elevati di ansia e tensione, il tono dell’umore è caratterizzato da pessimismo e timore relativamente al futuro, con sentimenti di astenia e tendenza alla preoccupazione. Nel rap­ porto con gli altri, sono evidenti una scarsa capa­ cità nell’istaurare relazioni interpersonali, una sostanziale difficoltà nel confronto con l’altro con

la messa in campo di difese strutturate, orientate alla negazione, e un atteggiamento di costante difesa, sostenuto dalla tendenza del soggetto a percepire il confronto come un giudizio negativo nei propri riguardi. T. presenta anche tratti di inibizione sociale, sen­ timenti d’inadeguatezza e ipersensibilità alla va­ lutazione negativa. Gli eventi narrati durante i colloqui evidenziano segnali di affettività inappropriata o talvolta ap­ piattita che confermano una chiara difficoltà ad essere in contatto con le proprie emozioni. Sono presenti anche uno stile cognitivo caratterizzato da rimuginazione e rigidi schemi di pensiero. L’au­ to­stima risulta deficitaria, valutandosi negativa­ mente. Quest’ultimo aspetto risulta poco visibile perché tende a celare il suo senso d’inferiorità dietro un comportamento apparentemente fidu­ cioso nei confronti di se stesso. Dall’osservazione clinica è emerso che il signor T. ha una scarsa capacità di insight e un’inadeguata con­sapevolezza circa le proprie problematiche accom­pagnata da una gestione emotiva defici­taria.

Interpretazione delle risposte all’ABQ La scheda di rilevazione tipologia e frequenza di addiction evidenzia il continuo ricorso sia a so­ stanze psicotrope che al gioco d’azzardo. Dal cal­ colo delle risposte alla sezione A del Severity Index, il signor T. ha ottenuto un punteggio totale di 13 per l’abuso di sostanze (SI1) e un punteg­ gio di 10 per il gioco d’azzardo (SI3), entrambi nella soglia di gravità (v. il profilo in basso, l’area “Tot. nr. Sì sez. A”). Dall’analisi della sezione B del Severity Index per l’uso di sostanze (SI1) risulta un punteggio di 15 (al di sopra 60° percentile) e di 22 (al di sopra del 60° percentile) per il gioco d’azzardo (SI3) (v. App. A del manuale ABQ). Tale risultato sta a indicare la presenza di un livello di craving non


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