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3.1. Caratterizzare il dominio della comunicazione sociale nell’ASD

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2.6. Conclusioni

2.6. Conclusioni

 1.8. Conclusioni

Nonostante l’enorme aumento della ricerca negli ultimi decenni, molti aspetti dell’ASD restano ancora enigmatici.

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Poiché è ormai chiaro che l’ASD non risulta da un singolo fattore o da un unico percorso eziologico, la sfida per la ricerca sull’intervento precoce consiste nel ricavare conoscenze pratiche dall’analisi dell’interazione tra fattori biologici, neuropsicologici e ambientali che sono alla base di gruppi eterogenei e apparentemente non correlati dei sintomi e delle caratteristiche associate che caratterizzano lo spettro dell’autismo. Inoltre, questioni relative alla diversità, ai diritti umani e all’autodeterminazione stimolano sempre più il dibattito sociale, sfidando i paradigmi di intervento più consolidati. Nonostante queste sfide, si può concludere che l’attuale panorama dell’intervento precoce per l’ASD è stato plasmato dalla progressione da un ampio uso di trattamenti non etici e non supportati verso un crescente apprezzamento e un’integrazione della crescente conoscenza scientifica e da una visione più inclusiva nei confronti dell’ASD.

Sebbene nessuna area di intervento precoce per l’ASD sia esente dai dibattiti e le divergenze tra le diverse scuole di pensiero continuino ad esistere, gli interventi precoci per l’ASD che si sono dimostrati efficaci convergono intorno ad un insieme di caratteristiche chiave. Tra queste, il coinvolgimento del bambino in un intervento educativo/psicosociale programmato che (1) inizia in età precoce, (2) è appropriato dal punto di vista evolutivo, (3) è implementato durante il corso della giornata, (4) utilizza strategie didattiche ben definite mirate alle caratteristiche fondamentali dell’autismo e al potenziamento delle abilità funzionali/adattive, (5) include delle procedure sistematiche di valutazione per definire obiettivi tagliati su misura rispetto al profilo individuale di punti di forza e di debolezza del bambino, (6) include un sistema di raccolta dei dati per monitorare i progressi e (7) coinvolge i caregiver nella definizione degli obiettivi del trattamento e nella somministrazione delle strategie di intervento. All’interno di questo quadro esistono diversi interventi che saranno descritti in dettaglio nei capitoli che seguono.

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