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La WAIS-IV per i clinici
Francesco Padovani Maria Fiorella Gazale Daniela Nicodemo
Recenti progressi nell’interpretazione
Francesco Padovani, Maria Fiorella Gazale e Daniela Nicodemo
LA WAIS-IV PER I CLINICI
recenti progressi nell’interpretazione
La WAIS-IV per i clinici Recenti progressi nell’interpretazione Francesco Padovani, Maria Fiorella Gazale e Daniela Nicodemo ISBN: 978-88-98542-73-4
Avvertenza Nel campo della psicologia si assiste ad una continua evoluzione delle informazioni scientifiche e delle migliori pratiche di intervento ed è necessario che i professionisti del settore si adeguino a tali cambiamenti. I professionisti devono sempre basarsi sulle loro conoscenze e sulla loro esperienza personale nella valutazione e nell’uso di qualsiasi informazione, metodo, procedura o esperimento descritto in quest’opera. Le indicazioni e i metodi indicati in questo libro possono essere non adatti alla situazione che il professionista sta trattando. Nell’uso di qualsiasi informazione e metodo presentato, i professionisti devono essere consapevoli che la responsabilità della propria e dell’altrui sicurezza, compresa quella delle persone che stanno trattando, è imputata a loro come titolari dell’intervento. Per questi motivi, in base alla legge, né l’Editore né gli Autori, assumono alcuna responsabilità per qualsiasi danno o lesione che potesse intervenire a persone o cose dall’applicazione delle informazioni, metodi, prodotti o idee contenute in questo libro. Prodotti di corredo La WAIS-IV per i clinici. Parte 2. Punteggi per Età e Istruzione e funzionamento dei subtest in base ai disturbi: eBook pdf di Francesco Padovani La parte 2 di questo volume, che descrive in dettaglio lo sviluppo delle varie scale Wechsler e i singoli subtest della WAIS-IV, è un eBook pdf scaricabile attraverso la pagina dedicata del sito www.hogrefe.it. La lettura di questo eBook è indispensabile per la piena comprensione dei contenuti del presente manuale. Programma computerizzato per il calcolo degli indici e la stesura della relazione sulla WAIS-IV, di Daniela Nicodemo e Francesco Padovani È disponibile un programma Excel per il calcolo degli indici clinici, la rilevazione degli indicatori di presenza di vari disturbi e la stesura della relazione sulla WAIS-IV secondo le linee interpretative fornite in questo volume. Per maggiori informazioni su modalità di utilizzo e costi si veda la pagina dedicata del sito www.hogrefe.it. © 2022, Hogrefe Editore, Firenze Viale Antonio Gramsci 42, 50136 Firenze e www.hogrefe.it Coordinamento editoriale: Jacopo Tarantino Redazione: Vittoria Falchini Impaginazione: Claudia Gasparri Copertina: Stefania Laudisa Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e memorizzazione elettronica se non espressamente autorizzata dall’Editore.
Gli autori
Francesco Padovani Psicologo psicoterapeuta, già dirigente psicologo di ruolo presso Unità Sanitarie del SSN, ha insegnato Teoria e tecniche dei test al Corso di Psicologia e al Corso di Perfezionamento sul Testing Psicologico dell’Università degli Studi di Padova. Fra gli altri, ha pubblicato i seguenti volumi: La WISC-III nella consultazione clinica (Giunti O.S. Organizzazioni Speciali, 2006); L’interpretazione psicologica della WAIS-R (O.S. Organizzazioni Speciali, 1999); L’interpretazione psicologica della WISC-R (O.S. Organizzazioni Speciali, 1998); con alcuni collaboratori, La WISC-IV per i clinici, (Hogrefe Editore, 2018); con L. de Sabata e A. Ronconi, Il bambino con difficoltà di apprendimento: Manuale per la valutazione e il recupero (De Agostini, 1986); con V. Rubini, Manuale della scala di intelligenza WISC-R (Organizzazioni Speciali, 1986). Maria Fiorella Gazale Psicologa psicoterapeuta, è dirigente psicologa e referente dell’Ambulatorio di Psicodiagnosi presso il Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, UOC Psicologia Clinica. Già docente a contratto dell’Università degli Studi di Milano, è CTU del Tribunale di Milano. Socia fondatrice dell’Istituto Italiano Rorschach e Psicodiagnostica Integrata (IRPSI) e dell’IRI-International Rorschach Institute, ha fatto parte dell’executive board della International Society of Rorschach and Projective Methods (ISR) ed è delegata italiana della CSIRA/ARISI (Comprehensive System International Rorschach Association) e membro della Society for Personal Assessment (SPA). È psicoterapeuta EMDR. Daniela Nicodemo Psicologa psicoterapeuta, presidente e socio fondatore dell’Istituto Italiano Rorschach e Psicodiagnostica Integrata (IRPSI), da diversi anni si occupa di attività psicodiagnostica in ambito clinico e forense ed è membro di un’équipe accreditata per la certificazione dei DSA. È docente presso l’IRPSI riguardo ai maggiori test psicologici e alle scale Wechsler. Si ringrazia la dott.ssa Elisa Bergonzini per l’oneroso lavoro di rilettura dei manoscritti e i consigli forniti per il miglioramento dell’opera.
Indice
1. La WAIS-IV ....................................................................................................................................................................................................................................................................................
1
1.1. Generalità sulla WAIS-IV .......................................................................................................................................................................................................................
1
1.3. I punteggi di processo .......................................................................................................................................................................................................................................
5
1.2. Struttura della WAIS-IV ............................................................................................................................................................................................................................ 2. Note sulla somministrazione della WAIS-IV ......................................................................................................................................................................
2 7
2.1. Generalità ......................................................................................................................................................................................................................................................................................
7
2.3. Il rispecchiamento empatico .................................................................................................................................................................................................................
8
2.2. Complessità della misurazione dell’intelligenza ...............................................................................................................................................
2.4. I comportamenti del rapporto empatico ........................................................................................................................................................................
2.5. La somministrazione di subtest supplementari
8 9
...............................................................................................................................................
10
3. I punteggi della WAIS-IV. Derivazione e classificazione ..............................................................................................................................
18
3.1. I punteggi ponderati dei subtest ....................................................................................................................................................................................................
18
3.2. I punteggi composti ..............................................................................................................................................................................................................................................
19
3.4. Classificazione dei punteggi ponderati ..............................................................................................................................................................................
24
3.3. Classificazione dei punteggi composti ...............................................................................................................................................................................
3.5. L’effetto pratica ..............................................................................................................................................................................................................................................................
20 26
4. Analisi dei punteggi della WAIS-IV ..................................................................................................................................................................................................
28
4.1. Generalità ...............................................................................................................................................................................................................................................................................
28
4.3. Punti di forza e di debolezza ...............................................................................................................................................................................................................
29
4.2. Confronti normativi e ipsativi ..........................................................................................................................................................................................................
4.4. L’abbandono della nozione di ininterpretabilità di un punteggio composto ..............................................
4.5. Omogeneità e disomogeneità nella struttura dei punteggi composti .......................................................................
4.6. Analisi del QI ................................................................................................................................................................................................................................................................. 4.7. Analisi dell’Indice di Comprensione verbale .........................................................................................................................................................
29 31
32
36
38
VIII
INDICE
4.8. Analisi dell’Indice di Ragionamento visuo-percettivo .......................................................................................................................... 4.9. Analisi dell’Indice di Memoria di lavoro .......................................................................................................................................................................
4.10. Analisi dell’Indice di Velocità di elaborazione ................................................................................................................................................ 4.11. Analisi dell’Indice di Abilità generale – Opzionale
............................................................................................................................
4.12. Analisi dell’Indice di Competenza cognitiva – Opzionale
.....................................................................................................
4.13. Il diagramma di flusso per la descrizione dei punteggi ottenuti alla WAIS-IV
..............................
44
52
56
63
66 67
.........................................................................................................................
69
5. Risultati ritrovati alla WAIS-IV in alcuni disturbi clinici .............................................................................................................................
80
5.1. Risultati ritrovati alla WAIS-IV in un campione di soggetti clinici italiani ................................................
80
5.3. Risultati ritrovati alla WAIS-IV nelle persone con disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) .....................................................................................................
98
4.14. La descrizione dei punteggi ottenuti alla WAIS-IV
5.2. Risultati ritrovati alla WAIS-IV nelle persone con disabilità intellettiva (DI) .......................................
82
5.4. Risultati ritrovati alla WAIS-IV nelle persone con trauma cranico (TCE) ..................................................
116
5.6. Risultati ritrovati alla WAIS-IV nelle persone con sclerosi multipla
133
5.5. Risultati ritrovati alla WAIS-IV nelle persone con disturbi neurocognitivi (DNC) ....................
......................................................................
5.7. Risultati ritrovati alla WAIS-IV nelle persone con disturbi psichiatrici .............................................................
124 135
6. Il contributo della WAIS-IV all’ipotesi diagnostica ................................................................................................................................................
160
6.1. L’evoluzione nelle modalità di interpretazione delle scale Wechsler ...........................................................................
160
6.3. Il processo decisionale per l’interpretazione dei risultati alla WAIS-IV .............................................................
163
6.2. Limiti nell’interpretazione dei risultati alla WAIS-IV ........................................................................................................................ 6.4. Tipologie e raggruppamenti delle variabili ................................................................................................................................................................
162
164
7. Casistica .....................................................................................................................................................................................................................................................................................................
172
7.1. Generalità ................................................................................................................................................................................................................................................................................
172
7.3. Caso Gianluca B. di 18.9 anni ..........................................................................................................................................................................................................
222
7.2. Caso Franca G. di 49.7 anni ................................................................................................................................................................................................................. 7.4. Caso Giovanna P. di 74.6 anni .........................................................................................................................................................................................................
172
246
Bibliografia ...........................................................................................................................................................................................................................................................................................
271
Indice analitico ..............................................................................................................................................................................................................................................................................
289
Indice degli autori ...................................................................................................................................................................................................................................................................
301
Elenco delle figure ..................................................................................................................................................................................................................................................................
307
Elenco delle tabelle ...............................................................................................................................................................................................................................................................
309
Elenco degli altri test citati ....................................................................................................................................................................................................................................
313
1 La WAIS-IV
1.1. Generalità sulla WAIS-IV La Wechsler Adult Intelligence Scale - Fourth Edition (WAIS-IV) è stata pubblicata negli Stati Uniti nel 2008 e senza dubbio costituisce una scala di intelligenza migliore delle precedenti Wechsler Adult Intelligence Scale – Revised (WAIS-R; Wechsler, 1981) e Wechsler Adult Intelligence Scale – Third Edition (WAIS-III; Wechsler, 1997), perché la sua struttura è più vicina alle concezioni attuali dell’intelligenza, dispone di un apparato psicometrico maggiormente raffinato, presenta contenuti aggiornati e gode di un restyling grafico moderno. Rispetto alle forme precedenti, nella nuova scala sono stati soppressi il Quoziente di intelligenza verbale e quello di performance e al loro posto è stato reso obbligatorio il calcolo di quattro Indici fattorialmente basati chiamati Indice di Comprensione verbale (ICV), Indice di Ragionamento visuo-percettivo (IRP), Indice di Memoria di lavoro1 (IML) e Indice di Velocità di elaborazione (IVE) cui va aggiunto il classico Quoziente di intelligenza totale (QI). Complessivamente la scala è formata da 15 subtest, 12 dei quali sono derivati dalla WAIS-III e tre (Puzzle, Confronto di pesi e Cancellazione) sono di nuova costruzione2. Per alcuni subtest della WAIS-IV, accanto ai tradizionali punteggi ponderati (PP), in via opzionale possono essere ricavati dei punteggi chiamati di processo finalizzati a fornire “informazioni più dettagliate sulle capacità cognitive che contribuiscono alla prestazione del soggetto nei subtest” (Wechsler, 2008a; trad. it., pag. 15). La gamma delle età di applicazione della WAIS-IV va dai 16 anni e 0 mesi ai 90 anni e 11 mesi. A norma del manuale originale della scala (Wechsler, 2008a), i subtest di Riordinamento di lettere e numeri, Confronto di pesi e Cancellazione non possono essere 1. Fin d’ora si tenga conto del fatto che tale denominazione è puramente convenzionale perché questo Indice misura anche componenti diverse dalla memoria di lavoro. 2. La descrizione completa dei subtest della WAIS-IV si trova nella parte 2 di questo libro, intitolata: Punteggi per Età e Istruzione e funzionamento dei subtest in base ai disturbi, e scaricabile come eBook pdf dalla pagina dedicata del sito www.hogrefe.it. Essa costituisce parte integrante di questo volume e la sua lettura è indispensabile per la piena comprensione dei contenuti di questo manuale.
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LA WAIS-IV PER I CLINICI
somministrati dopo i 69 anni e 11 mesi perché oltre questo livello di età non sono state determinate le tarature. Due lungimiranti studiose italiane (Pezzuti e Rossetti, 2017a), tuttavia, considerando il progressivo invecchiamento della popolazione e l’assenza di valide ragioni per escludere i gruppi di età più elevata, hanno provveduto a definire le norme per la popolazione italiana delle età dai 70 ai 90 anni anche per i subtest di Riordinamento di lettere e numeri, Confronto di pesi e Cancellazione (Pezzuti e Rossetti, 2017b). L’auspicio è che questa importante estensione dei riferimenti normativi venga adeguatamente apprezzata dagli psicologi italiani favorendo studi di ricerca e applicazioni cliniche. Il tempo richiesto per la somministrazione di tutti i 15 subtest della scala va approssimativamente da 80 a 120 minuti e tende a crescere con l’aumento del livello di abilità cognitiva dell’individuo3 o in tipi particolari di disturbo.
1.2. Struttura della WAIS-IV I 15 subtest della WAIS-IV sono distinti in 10 subtest fondamentali e 5 supplementari in base al fatto che siano usati ordinariamente o eccezionalmente per la determinazione degli Indici e del QI. Ai fini della determinazione dei punteggi degli Indici e del QI, i subtest supplementari vengono impiegati solo in caso di impossibilità ad utilizzare i subtest fondamentali. Qui di seguito sono indicati i subtest della WAIS-IV con il loro acronimo, il loro uso come test fondamentali o supplementari, l’origine, il numero di item posseduti e l’ordine di somministrazione. 1. Disegno con i cubi (DC), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III, composto da 14 item. 2. Somiglianze (SO), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III, formato da 18 item. 3. Memoria di cifre (MC), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III e modificato in quanto, oltre alle prove di Memoria diretta (MD) e Memoria inversa (MI), è stata introdotta una prova chiamata Riordinamento di cifre (RC). 4. Ragionamento con le matrici (RM), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III, consistente in 26 item. 5. Vocabolario (VC), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III, consta di 30 item. 6. Ragionamento aritmetico (RA), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III, formato da 22 item. 7. Ricerca di simboli (RS), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III, composto da 60 item. 8. Puzzle (PZ), subtest fondamentale, nuovo, consistente in 26 item. 3. Seguendo l’insegnamento di Joseph Lister (1827-1912), medico inglese, pioniere della chirurgia e inventore del trattamento antisettico, per riferirsi ad uno specifico paziente in questo lavoro si cerca di utilizzare il termine “individuo” o “persona”. La dizione “caso” è limitata alle situazioni esemplificative o sperimentali (si veda in proposito Howard, 2013).
1. LA WAIS-IV
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9. Informazione (IN), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III, costituito da 26 item. 10. Cifrario (CR), subtest fondamentale, derivato dalla WAIS-III, formato da 135 item. 11. Riordinamento di lettere e numeri (LN), subtest supplementare, derivato dalla WAIS-III, consistente in 10 item. 12. Confronto di pesi (CP), subtest supplementare, nuovo, consta di 27 item. 13. Comprensione (CO), subtest supplementare, derivato dalla WAIS-III, composto da 18 item. 14. Cancellazione (CA), subtest supplementare, derivato dalla WISC-IV, consistente in 2 item di 180 stimoli ciascuno. 15. Completamento di figure (CF), subtest supplementare, derivato dalla WAIS-III, formato da 24 item. L’applicazione dei 10 subtest fondamentali della WAIS-IV, o di quelli supplementari in caso di impossibilità a somministrare qualcuno dei fondamentali, consente di determinare il valore degli Indici fattoriali e del QI. Gli Indici e il QI vengono chiamati anche punteggi compositi, o composti, perché derivano dall’unione dei punteggi ponderati di più subtest. Complessivamente, i punteggi composti sono cinque: i quattro Indici fattoriali ICV, IRP, IML e IVE e il QI. Qui di seguito è indicata la composizione degli Indici fattoriali e del QI della WAISIV con le denominazioni precise, gli acronimi e i subtest fondamentali e supplementari loro attinenti. Indice di Comprensione verbale (ICV) È costituito dai punteggi ponderati dei tre subtest fondamentali di: - Somiglianze (SO) - Vocabolario (VC) - Informazione (IN) Il subtest supplementare per questo Indice è Comprensione (CO). L’insieme dei quattro subtest di SO, VC, IN e CO compone la Scala di Comprensione verbale. Indice di Ragionamento visuo-percettivo (IRP) È costituito dai punteggi ponderati dei tre subtest fondamentali di: - Disegno con i cubi (DC) - Ragionamento con le matrici (RM) - Puzzle (PZ) Per questo Indice esistono due subtest supplementari: Confronto di pesi (CP) e Completamento di figure (CF); tuttavia, nel caso in cui fosse necessario utilizzare un subtest supplementare, occorre applicare la regola di effettuare una sola sostituzione per Indice (Wechsler, 2008a). L’insieme dei cinque subtest di DC, RM, PZ, CP e CF compone la Scala di Ragionamento visuo-percettivo.
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LA WAIS-IV PER I CLINICI
Indice di Memoria di lavoro (IML) È costituito dai punteggi ponderati dei due subtest fondamentali di: - Memoria di cifre (MC) - Ragionamento aritmetico (RA) Il subtest supplementare per questo Indice è Riordinamento di lettere e numeri (LN). L’insieme dei tre subtest di MC, RA e LN compone la Scala di Memoria di lavoro. Indice di Velocità di elaborazione (IVE) È costituito dai punteggi ponderati dei due subtest fondamentali di: - Ricerca di simboli (RS) - Cifrario (CR) Il subtest supplementare per questo Indice è Cancellazione (CA). L’insieme dei tre subtest di RS, CR e CA compone la Scala di Velocità di elaborazione. Quoziente di intelligenza Il Quoziente di intelligenza (QI), quinto punteggio composto, è formato dai 10 subtest fondamentali della scala, vale a dire dai tre subtest che formano l’ICV, i tre dell’IRP, i due dell’IML e i due dell’IVE. Quando per la determinazione del QI non è disponibile qualcuno dei subtest fondamentali, è possibile utilizzare i subtest supplementari, ma sono consentite solo due sostituzioni, applicando sempre la regola di non effettuare più di una sostituzione per Indice. Questa regola vale anche per l’Indice di Abilità generale (IAG) e l’Indice di Competenza cognitiva (ICC) di cui si dirà successivamente. La figura 1.1 visualizza sinteticamente la struttura della WAIS-IV. Figura 1.1. Visualizzazione sintetica della struttura della WAIS-IV SUBTEST FONDAMENTALI
- Somiglianze - Vocabolario - Comprensione
ICV
PUNTEGGI COMPOSTI
Indice di Comprensione verbale
- Disegno con i cubi - Ragionamento con le matrici - Puzzle
- Memoria di cifre - Ragionamento aritmetico
IRP
IML
Indice di Ragionamento visuo-percettivo
Indice di Memoria di lavoro
- Ricerca di simboli - Cifrario
IVE
Indice di Velocità di elaborazione
QI SUBTEST - Comprensione SUPPLEMENTARI SCALE FATTORIALI
- Confronto di pesi - Completamento di figure
Scala di Scala di Ragionamento Comprensione verbale visuo-percettivo
- Riordinamento di lettere e numeri Scala di Memoria di lavoro
- Cancellazione Scala di Velocità di elaborazione
1. LA WAIS-IV
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Nel primo rango di variabili della figura 1.1 sono specificati i subtest fondamentali che compongono gli Indici e nel secondo i quattro Indici fattoriali costituenti il QI. Più in basso sono mostrati i subtest supplementari di ciascun Indice e nell’ultimo rango le scale cognitive della WAIS-IV. Per l’Indice di Ragionamento visuo-percettivo sono disponibili per le sostituzioni sia il subtest di Confronto di pesi che quello di Completamento di figure. Il criterio di scelta del subtest sostitutivo fra questi due deve essere basato su ragioni cliniche, non sulla preferenza o la “convenienza” dell’esaminatore. A parità di condizioni cliniche, è meglio scegliere il subtest che presenta un coefficiente di correlazione più elevato con l’IRP; poiché il subtest di Confronto di pesi ha un coefficiente di correlazione di .65 con l’IRP, in caso di necessità è preferibile utilizzare questo subtest e solo in sua mancanza impiegare il Completamento di figure, che ha un coefficiente di correlazione con l’IRP di .50. Riguardo i subtest supplementari, Sattler e Dumont (2004; pag. 41) sottolineano opportunamente che “siccome le tabelle del QI totale sono basate solo sui 10 subtest principali, i punteggi derivati usando uno o due subtest supplementari hanno un grado addizionale sconosciuto di errore di misura”. Soprattutto quando si adoperano i subtest supplementari, è necessario usare cautela nell’interpretazione dei punteggi perché anche la differenza di pochi punti può in certi casi risultare critica per l’individuazione di alcuni indizi diagnostici.
1.3. I punteggi di processo Come sopra accennato, per alcuni subtest della WAIS-IV è possibile calcolare dei punteggi chiamati di processo. I punteggi di processo sono in totale 8 e possono essere derivati dai subtest di Disegno con i cubi, Memoria di cifre e Riordinamento di lettere e numeri. Dal subtest di Disegno con i cubi si ricava il punteggio di processo chiamato Disegno con i cubi senza punti supplementari per la velocità di esecuzione (DCs) sommando i punteggi grezzi acquisiti nei vari item senza conteggiare i punti per la rapidità. Questo punteggio può successivamente essere trasformato in punteggio ponderato. Dal subtest di Memoria di cifre si ottengono i seguenti punteggi di processo: - Memoria diretta di cifre (MD), costituito dal punteggio grezzo nella sola prova di Memoria diretta; questo punteggio può essere trasformato in punteggio ponderato. - Memoria inversa di cifre (MI), composto dal punteggio grezzo nella sola prova di Memoria inversa; questo punteggio può essere trasformato in punteggio ponderato. - Riordinamento di cifre (RC), derivante dal punteggio grezzo nella sola prova di Riordinamento di cifre; questo punteggio può essere trasformato in punteggio ponderato. - Span della Memoria diretta di cifre (SD), che corrisponde al numero di cifre della sequenza più lunga correttamente ripetuta dal soggetto nella prova di Memoria diretta (MD); questo punteggio non può essere trasformato in punteggio ponderato.
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LA WAIS-IV PER I CLINICI
- Span della Memoria inversa di cifre (SI), pari al numero di cifre della sequenza più lunga correttamente ripetuta dal soggetto nella prova di Memoria inversa (MI); questo punteggio non può essere trasformato in punteggio ponderato. - Span del Riordinamento di cifre (SRC), equivalente al numero di cifre riordinate della sequenza più lunga correttamente ripetuta dal soggetto nella prova di Riordinamento di cifre (RC); questo punteggio non può essere trasformato in punteggio ponderato. Dal subtest di Riordinamento di lettere e numeri si ottiene il punteggio di processo chiamato Span di Riordinamento di lettere e numeri (SLN) costituito dal numero di elementi della sequenza di lettere e numeri più lunga correttamente ripetuta dal soggetto in questo subtest; questo punteggio non può essere trasformato in punteggio ponderato.
2 Note sulla sommnistrazione della WAIS-IV
2.1. Generalità La somministrazione della WAIS-IV deve avvenire nel rispetto delle istruzioni riportate nel manuale di somministrazione e scoring della scala (Wechsler, 2008a; trad. it. 2013; pagg. 27 e segg.) che fornisce tutte le indicazioni per l’applicazione dei vari subtest e chiarisce il modo per mantenere un “livello accettabile di relazione” (ibidem, pag. 30). Prima di cominciare la somministrazione è indispensabile dire alla persona: “Oggi Le chiederò di fare alcune cose. Alcune cose potrebbero essere veramente facili per Lei, ma altre potrebbero essere piuttosto difficili. La maggior parte delle persone non risponde a tutte le domande correttamente o non finisce tutte le prove, ma Lei cerchi di fare del suo meglio. Ha qualche domanda?” (ibidem, pag. 59). Generalmente per i casi clinici queste indicazioni vanno arricchite e adattate alla situazione specifica che si sta trattando. Successivamente si procede alla somministrazione cominciando dai punti di inizio indicati sul protocollo di notazione a meno che per la persona da esaminare non si sospetti la presenza di difficoltà cognitive, nel qual caso si inizia sempre con l’item 1. A giudizio di Wechsler (2008a; trad. it, pag. 59), con i soggetti da esaminare bisogna “evitare la parola intelligenza perché potrebbe suscitare reazioni ansiose non necessarie” (ibidem, pag. 59). Qui di seguito sono specificate le avvertenze fondamentali da seguire nella somministrazione della scala a scopi clinici4 con particolare riguardo all’instaurazione e al mantenimento di una relazione empatica. Oltre al fatto che l’esaminatore deve essere adeguatamente formato nelle attività di psicologia clinica e disporre di una buona conoscenza delle modalità pratiche di somministrazione della scala, una delle più importanti esigenze per ottenere una prestazione valida alla WAIS-IV è l’instaurazione di una corretta relazione fra esaminatore e persona esaminata. La somministrazione della WAIS-IV non consiste semplicemente nel porre le domande e registrare le risposte perché bisogna assolutamente essere in grado di evitare una relazione impacciata e impersonale. 4. Molte altre indicazioni sulla somministrazione della scala sono fornite nella parte 2 in pdf di questo libro.
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LA WAIS-IV PER I CLINICI
2.2. Complessità della misurazione dell’intelligenza Kaufman (1994; pag. xiv) riporta che Wechsler, per quanto drastiche fossero le esigenze sperimentali, si rifiutava di trattare l’individuo “[…] come uno dei gatti o delle scimmie di Thorndike”5 e propugnava la necessità di escludere le misurazioni fredde e impersonali – generate da un malinteso rigorismo psicometrico – in favore di valutazioni il più possibile legate al contesto sociale ed in grado di coinvolgere gli aspetti emotivo-affettivi del comportamento. Edwards (1974) rimarca bene questo punto sottolineando che per misurare l’intelligenza è indispensabile chiamare in causa “i comportamenti che riflettono l’abilità dell’individuo di agire in maniera intelligente nel maggior numero di richieste di ampia portata che sollecita l’ambiente” (ibidem, pag. 27). L’intelligenza non è una mera funzione corticale, ma l’espressione di tutta l’organizzazione cerebrale nella sua integrata articolazione di aree, nuclei e sistemi e ad essa concorrono in maniera decisiva le strutture sottocorticali deputate al controllo delle emozioni, dell’affettività, della socializzazione, della motivazione e del comportamento in generale. “L’intelligenza, in breve, è parte di un tutto più esteso, cioè della personalità stessa” (Wechsler, 1949; trad. it., pag. 15). Un’appropriata valutazione dell’intelligenza non può pertanto risultare da una semplice misurazione lineare delle varie abilità, ma solo da una rilevazione complessa in grado di cogliere le componenti emotivo-affettive e relazionali che operano nelle manifestazioni cognitive del comportamento (Arbisio, 2013; Lohman, 1989).
2.3. Il rispecchiamento empatico Nella gran parte delle situazioni in cui viene somministrata la WAIS-IV la persona esaminata presenta delle problematiche cliniche sensibili e ha una gamma di bisogni che richiedono di essere soddisfatti. Un bisogno generale è quello di essere seguito da una persona competente, professionalmente ed eticamente responsabile che capisca le sue esigenze e, nel rispetto della situazione di testing, le sappia accogliere e soddisfare. È evidente che simili bisogni possono essere soddisfatti solamente attraverso una “comunicazione situazionale che può essere concettualizzata come empatia” (Suchy e Holdnack, 2013). Per quanto l’empatia possa essere distinta in empatia emozionale ed empatia cognitiva (Shamay-Tsoori, Aharon-Peretz e Perry, 2009), gli studi di neuroimmagine sottolineano come ogni attività cognitiva sia soggetta a funzioni cerebrali che sono contemporaneamente deputate anche al controllo emotivo ( Jung e Haier, 2007). Zaccaria (2019), fornendo inconfutabili documenti di neuroimmagine, segnala che una valida relazione empatica si traduce “in un pattern di attivazione cerebrale parallelo tra le due persone coinvolte, nel processo che si definisce rispecchiamento emotivo”. In altre parole, il rispecchiamento emotivo consiste in una vera e propria sincronizzazione delle onde cerebrali. Anche nel rapporto fra esaminatore ed esaminato di solito è possibile giungere, o 5. Edward Lee Thorndike (1874-1949) fu un importante psicologo teorico e sperimentale statunitense. Della sua attività, particolarmente famosi sono rimasti gli esperimenti sull’apprendimento per i quali utilizzava gatti o scimmie che venivano posti nelle cosiddette gabbie-problema (puzzle-boxes).
NOTE SULLA SOMMNISTRAZIONE DELLA WAIS-IV
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quantomeno avvicinarsi sensibilmente, ad un livello di rispecchiamento emotivo che soddisfi adeguatamente le esigenze della persona esaminata consentendole di pervenire ad un’appropriata prestazione alla WAIS-IV.
2.4. I comportamenti del rapporto empatico Sattler e Ryan (2009), citando Handelsman (2001), sottolineano che “gli psicologi etici hanno un senso di umiltà”. Mostrare umiltà, cortesia, serenità e il giusto grado di obiettività e interessamento per le problematiche della persona sono gli elementi basilari sui quali può strutturarsi un valido rapporto empatico. Fra i maggiori ostacoli che si frappongono alla corretta somministrazione e scoring della WAIS-IV sembrano avere un ruolo importante i pregiudizi dell’esaminatore, l’influenza delle apparenze e gli effetti delle aspettative riguardanti le capacità del soggetto. Poiché molte delle comunicazioni che intervengono fra esaminatore ed esaminato si sviluppano sul piano non verbale, l’esaminatore deve essere esperto nella conoscenza e nella gestione di questo tipo di comunicazione. La persona esaminata, per parte sua, per quanto possa non riuscire a spiegare a parole il comportamento non verbale dell’esaminatore, come tutti gli esseri umani ne possiede gli elementi fondamentali di decodifica e, seppur talora inconsapevolmente, si regola anche in base ad essi. Ove possibile, come nel caso di persone ricoverate o di cui sia disponibile una cartella clinica già aperta, prima dell’incontro iniziale, l’esaminatore deve aver letto tutta la documentazione e i dati anamnestici sul soggetto in modo da soddisfare sollecitamente eventuali necessità particolari e potergli significare che la sua situazione viene considerata attentamente. È importante, tuttavia, che tali elementi conoscitivi non condizionino la somministrazione inducendo nell’esaminatore aspettative e pregiudizi. Per avviare il rapporto, prima di cominciare la somministrazione può essere utile aprire una breve conversazione informale con il soggetto (Wechsler, 2008a; trad. it., pag. 30). Durante la somministrazione l’esaminatore deve mostrarsi esperto nell’uso della scala e non ricorrere frequentemente alla lettura del manuale abbandonando la relazione con la persona. Ciò contribuisce all’appropriato uso del contatto oculare, che deve essere attivato nel dialogo ordinario, sospeso nei momenti di tensione, incertezza e/o concentrazione della persona, e poi ripreso una volta superata la difficoltà. Tutto questo aiuta a mantenere al conveniente livello di agio sia l’esaminatore che il soggetto e a far procedere regolarmente l’esecuzione del test. La somministrazione dei vari subtest e item della scala non deve essere fatta rigidamente ed è importante che sia calibrata in base ai giusti bisogni, al grado di fatica, alle caratteristiche personali e al mantenimento del benessere emotivo del soggetto. Si tratta, per lo più, di adottare le giuste scansioni temporali, con le dovute pause e/o accelerazioni nella presentazione degli item, e porgere le consegne in modo adatto alle differenti persone. La preparazione clinica e il giudizio attento dell’esaminatore soccorrono in questo compito non facile. Chi somministra la WAIS-IV a fini clinici non può essere un tirocinante inesperto, ma un professionista formato che conosce bene la psicopatologia. Soprattutto nei soggetti clinici, la complessità del funzionamento cognitivo può essere
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colta solamente attraverso un approccio di valutazione che non solo rispetti le procedure previste dal manuale del test, ma anche valorizzi adeguatamente la persona e ne sostenga la motivazione. Particolarmente ansiogena per la persona può essere l’effettuazione dell’inchiesta, cioè l’applicazione della procedura di chiarimento della risposta data dal soggetto quando contenga degli elementi di incertezza per l’attribuzione del punteggio. In questi casi l’esaminatore deve stare attento a non dire “Mi dica meglio”, sottolineando implicitamente l’inadeguatezza della risposta, e a formulare la domanda proprio come prevede il manuale della scala (Wechsler, 2008a; trad. it., pag. 41) dicendo: “Che cosa intende?” o “Mi dica qualcosa in più rispetto a questo”. L’impegno della persona, non le sue risposte giuste, deve essere valorizzato con le ordinarie parole di apprezzamento. A norma del manuale (Wechsler, 2008a; trad. it., pag. 30) “Non [bisogna] rinforzare la prestazione del soggetto dicendo ‘Bravo’ o ‘Giusto’ dopo che ha risposto correttamente, a meno che non sia esplicitamente segnalato nelle istruzioni”. Lodare in questo modo condurrebbe in breve tempo alla sospensione degli elogi da parte dell’esaminatore con conseguente rischio di frustrazione e inadeguata reazione del soggetto (Dweck, 1999). Per le risposte in sé è meglio non esprimere apprezzamenti e la prestazione dovrebbe fluire senza particolari commenti, né positivi né negativi. Nel caso in cui l’esaminatore noti che la persona si trova in difficoltà può dire qualcosa del tipo: “Vedo che si sta impegnando” o tutt’al più: “Questa era un po’ difficile; proviamo con la prossima” chiudendo con una comunicazione non verbale di conforto. Durante la somministrazione non è mai opportuno esprimere critiche sulle risposte della persona. È bene non effettuare la correzione delle risposte davanti al soggetto, anche se l’esaminatore deve conoscere approfonditamente le istruzioni del manuale in modo da fermarsi al raggiungimento del criterio di interruzione del subtest. Se la persona è accompagnata da familiari, l’esaminatore deve informarsi sul loro grado di parentela con l’esaminato e comunicare, previa autorizzazione scritta del paziente, solo con quelli che hanno titolo ad assistere la persona nel rispetto delle norme di legge e del codice etico del professionista. Generalmente non si consente ad un familiare di presenziare alla somministrazione della WAIS-IV, ma per situazioni particolari possono avvenire delle eccezioni. All’inizio della somministrazione, dopo che lo psicologo ha informato il soggetto sulle caratteristiche generali della prova con la frase: “Oggi Le chiederò di fare alcune cose. Alcune cose potrebbero essere veramente facili per Lei, ma altre potrebbero essere piuttosto difficili”, ecc., molti individui non chiedono nulla e accettano le procedure di somministrazione della scala senza formulare alcuna domanda. Altri, invece, pongono le domande più varie e vogliono sapere quanto dura il test, se possono essere scoperti dei segreti personali, se rimarranno delle “conseguenze” psicologiche per essersi sottoposti al test, se egli è l’unica persona cui viene proposta la prova, se i risultati saranno comunicati e a chi, e così via. A ciascuna domanda si deve rispondere onestamente e apertamente, prendendosi il tempo necessario per spiegare compiutamente le cose, ma senza dilungarsi troppo. Molte domande derivano da tratti, per così dire, ansiosi della persona e sovente riguardano la preoccupazione di non riuscire a rispondere alle domande e fare brutta figura, oppure il timore di essere cambiata in peggio dopo un ictus o un trauma cranico o, in
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generale, di ottenere un responso sfavorevole. In questi casi si può sottolineare che la gran parte degli individui trova interessante la somministrazione del test e che essa non viene eseguita per stabilire un astratto livello di bravura, ma per mettere a fuoco i punti di forza e di debolezza che possono contribuire alla diagnosi e/o aiutare concretamente la persona attraverso l’individuazione delle modalità migliori di recupero. Se durante la somministrazione della scala si vede che l’individuo si rammarica per aver dato una risposta sbagliata è opportuno sdrammatizzare la situazione usando frasi che sottolineino che quella domanda era difficile dicendo, ad esempio, che non bisogna credere che tutti facciano sempre bene perché il test è a difficoltà crescente ed è normale dare risposte sbagliate. Poi proseguire dicendo: “Ora proviamo con questo” e somministrare l’item successivo. A fini illustrativi, ma non esaustivi, vengono qui di seguito espressi dei chiarimenti su come è opportuno regolarsi in alcune situazioni che si possono presentare nella pratica clinica. − Affaticamento. Se si nota che una persona mostra segni di affaticamento è consigliabile concedere una breve pausa; se anche dopo la pausa la persona si dichiara stanca e/o senza voglia di proseguire la prova, valutare se non sia meglio interrompere la somministrazione e continuare una prossima volta. − Aspetto dell’esaminato. La persona da esaminare può presentare un aspetto poco piacevole, ad esempio, indossare abiti sporchi, non consoni alla situazione, insoliti o provocativi, essere spettinata o portare una capigliatura bizzarra, esibire tatuaggi o piercing di vario tipo, essere puzzolente e così via. Dal modo di presentarsi dell’individuo l’esaminatore può trarre interessanti indizi (ma non conclusioni) sulla sua situazione psicologica e clinica. In questi casi è importante tenere a freno i pregiudizi, cercare di instaurare un rapporto empatico e aspettare di conoscere bene la situazione in modo da non azzardare conclusioni sbagliate. − Attenzione, difficoltà di attenzione. Le difficoltà di attenzione ostacolano il corretto andamento della somministrazione e l’esaminatore deve tentare di contenerle il più possibile. In questi tentativi è meglio limitare l’uso dei richiami verbali, specie la loro ripetizione, pena una reazione emotiva dell’esaminato con possibile espressione oppositiva, essendo la via privilegiata costituita dalle varie modalità di comunicazione non verbale – paralinguistica, prossemica e cinesica – accompagnate da pochissime parole finalizzate all’orientamento dell’attenzione. − Autostima bassa. Quando di un individuo si conosce o si osserva un livello di autostima basso non si deve commettere l’errore di somministrargli gli item facili precedenti il punto di inizio per quello specifico soggetto credendo che la loro soluzione rinforzi l’autostima. Non è così. Anzi, le cose che fanno sentire meno autostima e apprezzamento da parte dell’ambiente sociale sono proprio le proposte di compiti facili perché generalmente fanno scattare il pensiero: “Se mi propongono compiti facili è perché pensano che io non sia capace”. È il successo a favorire l’autostima, non viceversa (Moè, 2014, 2020). E non è l’insuccesso a scalfirla, ma principalmente la svalutazione sociale. Per quanto riguarda l’esecuzione della WAIS-IV, l’autostima si mantiene e si rafforza affrontando compiti
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di difficoltà adeguata. Nella somministrazione della scala è dunque indispensabile iniziare dall’item previsto per quella specifica persona, seguire l’iter di somministrazione con eventuali dimostrazioni ed esempi proposto dal manuale e fermarsi tassativamente al criterio di interruzione del subtest. Bisogni particolari. Vedi: Cambiamento di esaminatore. Bizzarrie nel comportamento. Alcune persone con disturbi psichiatrici o che vengono sottoposte coattivamente a valutazione psicologica su indicazione dell’autorità giudiziaria possono mostrare bizzarrie nel comportamento che non consentono la somministrazione corretta della scala. In questi casi, verificato che tutti gli accorgimenti messi in pratica non hanno avuto esito positivo, è meglio programmare un’altra seduta da eseguire dopo qualche tempo piuttosto che procedere ad una somministrazione malfatta. Le parti della somministrazione svolte correttamente, tuttavia, sono valide a tutti gli effetti e non vanno scartate. Vedi anche: Cambiamento di esaminatore. Cambiamento di esaminatore. Se, dopo essersi accuratamente impegnato per instaurare un buon rapporto con la persona, l’esaminatore vede che non ottiene nessun risultato concreto ed esiste troppa “distanza” relazionale, è bene che proceda all’invio del soggetto ad un altro psicologo (Sattler e Ryan, 2009; pagg. 8-9, 26). Invii allo specialista più indicato devono essere fatti anche quando la persona ha bisogni particolari o sono richieste competenze specifiche. Comfort personale, trovarsi a proprio agio. Per quanto possa cercare di capirlo da vari indizi, l’eaminatore non può mai sapere esattamente se la persona prova un sufficiente grado di comfort personale e all’inizio della seduta è meglio chiedere espressamente al paziente se è a proprio agio o se ha bisogno di qualcosa. Compulsività, rituali compulsivi. Le persone che adottano dei rituali compulsivi durante l’esecuzione di qualche subtest, di solito, risultano penalizzate nell’acquisizione del relativo punteggio. In queste situazioni l’esaminatore non può intervenire con azioni di compenso e deve somministrare il subtest secondo le istruzioni del manuale della scala lasciando che la prestazione si svolga come può. Il punteggio dovrà essere attribuito secondo le ordinarie tabelle di taratura. Una volta finita la somministrazione dell’intera la scala, tuttavia, in questi casi è consigliato procedere alla somministrazione dei cosiddetti “test dei limiti”6 per valutare quanto avrebbe potuto essere la prestazione senza l’impaccio del rituale compulsivo e trarre le opportune conclusioni cliniche. Conclusione della seduta. Indipendentemente dalla buona o cattiva prestazione fornita alla WAIS-IV, è bene che alla fine della seduta l’esaminatore, adattando le parole alle opportunità della situazione reale, esprima qualche frase di apprezzamento al soggetto per il fatto di aver eseguito il test. Controllo della situazione. Anche se ciò non è frequente, non si può escludere che da parte dell’esaminatore possa verificarsi una perdita di controllo della situazione di somministrazione. In questo caso è bene sospendere la seduta, riflettere sui termini del problema, individuarne i correttivi e riprendere la seduta più tardi mettendo in pratica gli accorgimenti pianificati.
6. Ampie indicazioni sui possibili test dei limiti da effettuare per ciascun subtest sono fornite nella parte 2 in pdf di questo libro.
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− Cronometro. La vista del cronometro può disturbare la persona, ma non si può ometterne l’uso, e, per evitare sotterfugi, è meglio non nasconderlo. Il cronometro va maneggiato in maniera non intrusiva, senza disturbare l’individuo e, all’occorrenza, il suo uso va sdrammatizzato con brevi parole dicendo, ad esempio: “È necessario registrare il tempo”. − Dialogo durante la somministrazione. Per mantenere il rapporto è opportuno che lo psicologo rivolga alla persona qualche breve frase di circostanza sia prima di iniziare la somministrazione sia, se c’è modo, nel passaggio da un subtest all’altro. Non si deve dire nulla, invece, durante lo svolgimento dei subtest, quando il soggetto è concentrato nell’esecuzione degli item. − Diffidenza. Se dopo tutti i tentativi, la persona rimane diffidente e non c’è modo di farla collaborare, evitare di somministrare la scala e fissare un altro appuntamento. È utile anche valutare la possibilità di un invio ad un altro psicologo. − Disturbi clinici e/o di personalità. A meno che non siano particolarmente invalidate a causa del loro problema, generalmente le persone con disturbi clinici e/o di personalità accettano volentieri la somministrazione della WAIS-IV. In alcuni casi l’esaminatore si può trovare a dover contenere degli eccessi, ma un’adeguata preparazione clinica di solito consente di riuscire in questa operazione usando poche parole e un appropriato comportamento non verbale. Nel caso il disturbo sia ingestibile, è meglio riprogrammare la seduta piuttosto che ottenere una somministrazione fatta male e inattendibile. Anche nel caso in cui l’individuo sia sotto l’effetto di “sostanze” bisogna riprogrammare la valutazione. In alcuni casi può essere opportuno considerare la possibilità di un invio ad un altro specialista. Vedi: Cambiamento di esaminatore. − Domande inespresse. Non è infrequente che la persona desideri chiedere qualche cosa all’esaminatore o voglia fare qualche precisazione riguardo la prova, ma non trovi il modo, il tempo o il coraggio per farlo. Per questo motivo, prima della conclusione della somministrazione, è buona norma che l’esaminatore chieda al soggetto se è rimasto qualcosa da dirgli. È da notare che, se alla fine di una seduta di somministrazione il soggetto fornisce una risposta che prima non aveva dato, essa va considerata ed entra a far parte del punteggio del subtest cui appartiene. − Domande personali all’esaminatore. Il mantenimento di un buon rapporto con la persona esaminata prevede anche la capacità dello psicologo di eludere le domande personali che gli possono essere rivolte dal paziente. − Esaminatore. Vedi: Cambiamento di esaminatore. − Informazioni sulle risposte. Vedi: Risposte corrette/sbagliate. − Introduzione alla somministrazione. Alcuni psicologi tendono a cominciare immediatamente la somministrazione della scala senza spiegare nulla al soggetto. Invece è fondamentale che l’esaminatore presenti la WAIS-IV usando l’introduzione standard indicata nel manuale della scala precedentemente richiamata (Wechsler, 2008a; trad. it., pag. 59). In questo modo viene chiarito che il test contiene cose facili, ma anche difficili, che la gran parte delle persone non risponde a tutte le domande e che la questione fondamentale è che il soggetto faccia del suo meglio. Per quanto semplici, queste spiegazioni sono
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molto utili per mantenere un buon livello di motivazione e di autostima e per stemperare eventuali eccessi emotivi. Invio ad un altro psicologo. Vedi: Cambiamento di esaminatore. Istruzioni testuali. Generalmente le istruzioni devono essere formulate così come sono riportate nel manuale di somministrazione della scala e, in caso di difficoltà, riducendo al minimo le variazioni rispetto al testo. Linguaggio, difficoltà vocali. Alcune persone presentano difficoltà nel linguaggio e/o nell’emissione della voce: disfluenze di vario tipo, disartria, disfonie, voce troppo alta o troppo bassa, modo di parlare troppo lento, troppo rapido o incomprensibile. L’esaminatore deve tentare di adattarsi al linguaggio della persona. In qualche caso, come quando la pronuncia è troppo rapida o incomprensibile e se la situazione clinica lo consente, si può chiedere al soggetto – usando un tono gentile per evitare inopportune colpevolizzazioni – se può parlare un po’ più lentamente e/o più chiaramente. Malessere fisico. Un buon rapporto non può prescindere dall’interessamento dell’esaminatore sullo stato di salute della persona. Una delle prime cose da fare consiste nell’assicurarsi che la persona stia bene e, nel caso dovesse accusare qualche malessere, riprogrammare la seduta di somministrazione. Motivazione. La motivazione è l’insieme delle esperienze personali che sostengono l’inizio, la direzione, l’intensità e la persistenza di un’attività. Si tratta di una condizione determinante per la buona somministrazione della scala. I due requisiti fondamentali della motivazione sono il sentirsi capaci di svolgere un compito e il dare significato all’attività che si sta svolgendo. Il clinico deve tener conto del fatto che una persona perde motivazione quando ha paura di sbagliare, crede di non essere capace e non sa come fare oppure quando non ritiene importante o utile il compito, pensa che non serva o non ne capisce le finalità (Moè, 2020). Il clima motivante va costruito prima di cominciare la somministrazione della WAIS-IV verificando che la persona dia un significato di importanza alla prova ed abbia realistiche percezioni di capacità. Nel caso sia evidente la “svalutazione” del test da parte del paziente, occorre spiegare diffusamente quali informazioni fornisce la somministrazione della scala e perché è necessario effettuarla. Quanto alla percezione di competenza e capacità, molti pazienti clinici cui è proposta la WAIS-IV temono di non essere in grado di svolgere i compiti richiesti e che la somministrazione si riveli una sconfitta personale. In situazioni di questo tipo possono risultare utili frasi come: “Nessuno è in grado di rispondere a tutte le domande”, “Non si vuole stabilire un livello di bravura, ma individuare i suoi punti di forza e di debolezza” o, anche, “Vedrà che le domande per Lei non saranno né troppo facili, né troppo difficili”, “La cosa più importante è che Lei si impegni nel lavoro” e simili. In questi casi conta soprattutto il tipo di rapporto che è stato costruito e il fatto che la persona percepisca un autentico ambiente supportivo che le faccia sentire che lo psicologo tiene a lei, sa adottare il suo punto di vista e cerca di capire come si sente. Se in corso di somministrazione si dovesse verificare un calo nella motivazione, lo psicologo non deve credere di recuperarla dicendo ogni tanto dei generici “Bene!
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Bravo!”, ma cercare di ripristinarla sostenendo la percezione di competenza della persona contestualizzata specificamente all’esecuzione di un determinato item e verificando che sia data adeguata importanza al subtest che si sta somministrando. Motorie, difficoltà. La persona con difficoltà motorie può non essere in grado di affrontare alcuni subtest come Disegno con i cubi, Ricerca di simboli, Cifrario e Cancellazione. Non bisogna aiutare i soggetti ad eseguire questi subtest perché si introdurrebbe nella valutazione una quota di errore sconosciuta. In questi casi può risultare utile la procedura dei test dei limiti e/o la somministrazione dei subtest supplementari. Ordine di somministrazione. L’ordine di somministrazione consigliato e da seguire normalmente è quello indicato dal manuale della scala e riportato sul protocollo di notazione. Tuttavia, “in alcune situazioni, può essere necessaria una deviazione dall’ordine standard di somministrazione per andare incontro alle esigenze di un soggetto specifico” (Wechsler, 2008a; trad. it., pag. 31). Pause. Molte persone hanno bisogno di fare delle pause. All’inizio della somministrazione è bene dire al soggetto che le pause sono ammesse e basta che egli le chieda per poterle ottenere. Nel corso della somministrazione, inoltre, se l’esaminatore vede che la persona è affaticata può concedere spontaneamente una pausa. Vedi: Affaticamento. Perdita di controllo sulla situazione. Vedi: Controllo della situazione. Pregiudizi sull’esaminato. Vedi: Aspetto dell’esaminato. Registrazione delle risposte. Vedi: Risposte lunghe. Resistenza nel lavoro. Vedi: Affaticamento. Risposte alla fine della seduta. Vedi: Domande inespresse. Risposte alle domande personali. Vedi: Domande personali all’esaminatore. Risposte corrette/sbagliate. Non si deve segnalare all’esaminato se una risposta è giusta o sbagliata. Le risposte vengono semplicemente accettate e registrate dall’esaminatore che poi procede con gli altri item del subtest. Solo quando è necessario effettuare l’inchiesta le risposte vengono chiamate in causa nuovamente. Per il fatto che viene eseguita l’inchiesta, il soggetto può avere l’impressione di aver sbagliato la risposta e provare un’emozione negativa dannosa al miglior proseguimento della prova. Per questa ragione, l’esaminatore deve porre le domande dell’inchiesta in maniera “delicata”, che possa attenuarne gli effetti negativi. Risposte lunghe. Quando il soggetto fornisce risposte lunghe, il fatto di trascriverle interamente può essere problematico e disturbare il normale svolgimento della prestazione. In questi casi, il clinico deve decidere quale porzione della risposta è la più significativa e annotare letteralmente solo quella per poterla valutare bene in un secondo momento, a somministrazione finita. Ad ogni modo, nelle risposte ai subtest di Somiglianze, Vocabolario e Comprensione non è indicato attribuire subito il punteggio di 0, 1 o 2 senza registrare nulla della risposta perché in sede di scoring potrebbe rivelarsi utile la possibilità di controllare quello che il soggetto ha detto. Salute dell’esaminato. Vedi: Malessere fisico. Sbirciare le risposte. Presi dal desiderio di rispondere bene, alcuni soggetti tentano di sbirciare le risposte giuste sul protocollo di notazione o sul manuale che
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l’esaminatore tiene sul tavolo. Se si vuole mantenere un rapporto empatico, per impedire questo comportamento, non è indicato aprire qualche librone e frapporlo “in piedi” fra l’esaminatore e il soggetto. Lo psicologo, invece, deve dotarsi di un portablocco per appunti rialzato sul davanti di circa quindici centimetri in modo che il soggetto non riesca a leggere il carteggio dell’esaminatore. Coprire la registrazione delle risposte con il braccio o altri maldestri tentativi di impedire la vista di ciò che si sta scrivendo generalmente mettono a disagio il soggetto. Sospensione della seduta. Vedi: Controllo della situazione. Tempo di latenza della risposta. Ai fini clinici può essere importante sapere se la persona ha risposto subito o ha avuto bisogno di un certo tempo prima di rispondere. Per non disturbare il rapporto con modi inopportuni, è bene adottare l’accorgimento suggerito da Sattler e Ryan (2009; pag. 19) di fare un puntino con la matita sul protocollo di notazione ogni due/tre/n secondi passati prima che il soggetto abbia dato la risposta. Test dei limiti. Vedi: Motorie, difficoltà e Compulsività, rituali compulsivi. Testuale. Vedi: Istruzioni testuali. Udito, difficoltà di udito. Le difficoltà di udito possono compromettere seriamente la prestazione in tutti i subtest in cui vengono usate le parole. Molte persone, e particolarmente quelle anziane, possono avere delle difficoltà di udito e non rendersene perfettamente conto cosicché è bene che l’esaminatore chieda sempre alla persona se ha disturbi di udito e se può assicurare di sentire bene. Se la persona dispone di protesi acustiche, durante la somministrazione della scala deve indossarle. Vista, difficoltà visive. Le persone con problemi visivi possono incontrare difficoltà nell’esecuzione di tutti i subtest di natura visuo-percettiva. L’esaminatore deve chiedere all’individuo se sente qualche disturbo agli occhi e se vede bene. Nel caso la persona porti gli occhiali, deve indossarli.
Tutte le osservazioni rilevanti effettuate dall’esaminatore vanno annotate su un foglio a parte e di esse bisogna tener conto nella valutazione clinica della prestazione alla WAIS-IV.
2.5. La somministrazione di subtest supplementari Come sopra specificato, per il calcolo del QI bisogna tassativamente usare i punteggi ponderati di 10 subtest di cui 3 dell’ICV, 3 dell’IRP, 2 dell’IML e 2 dell’IVE. Quando si opera a livello clinico, tuttavia, fermo restando che la determinazione del QI e degli Indici fattoriali deve essere fatta con il numero di subtest indicato, è bene cercare di somministrare tutti i subtest della scala e disporre così di 15 punteggi ponderati, cioè 4 dell’ICV, 5 dell’IRP, 3 dell’IML e 3 dell’IVE, in modo da avere il massimo di informazione possibile. È controintuitivo usare solamente alcuni subtest se si vuole giungere alla miglior comprensione del funzionamento cognitivo della persona perché è evidente che la somministrazione dei subtest supplementari consente di beneficiare di un no-
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tevole arricchimento di informazione (Bowden, Saklofske e Weiss, 2011)7. Essendo 10 i subtest fondamentali e 5 quelli supplementari, la semplice considerazione che l’analisi effettuata su 15 subtest anziché su 10 aggiunge un guadagno di 1/3 all’informazione clinica chiarisce immediatamente l’entità del vantaggio di somministrare tutti i subtest. Per beneficiare della massima informazione possibile, in questa sede verrà seguita la regola di basarsi solo sui subtest fondamentali quando è necessario utilizzare il valore numerico degli Indici, mentre, quando si tratterà di approfondire il significato clinico della prestazione, o di individuare particolari indicatori utili alla miglior comprensione del protocollo, si farà riferimento ad un numero maggiore di subtest rispetto a quello che compone l’Indice o anche a tutti i subtest appartenenti ad una determinata scala fattoriale che si hanno a disposizione. Non ci sono ragioni valide per non cercare di raggiungere la valutazione più chiara e completa possibile delle capacità cognitive della persona. Le motivazioni connesse con il risparmio di tempo ottenuto dall’applicazione dei soli dieci subtest fondamentali sono inconsistenti a fronte del maggior beneficio derivante all’individuo dalla somministrazione di tutti i quindici subtest. Voler far presto spesso nasconde la svalutazione dello strumento e delle sue opportunità diagnostiche e, a volte, anche di tutto l’approccio psicologico alla situazione considerata. I vantaggi che si ottengono dalla somministrazione integrale della WAIS-IV in termini di comprensione del funzionamento cognitivo e precisione delle ipotesi diagnostiche sono senza dubbio superiori a quelli che è possibile ricavare dall’applicazione dei soli subtest fondamentali. Spesso la WAIS-IV è il perno attorno al quale ruota la valutazione cognitiva della persona e i suoi risultati possono talora essere determinanti per il suo benessere psico-fisico. La somministrazione di tutti i subtest della scala può richiedere due sedute. Soprattutto per mantenere la continuità empatica nel rapporto e nella disposizione psicologica della persona verso la soministrazione della scala, le sedute devono essere programmate in tempi ravvicinati, preferibilmente entro una settimana (Wechsler, 2008a; trad. it., pag. 31). Si deve tener presente che il giusto rapporto, per quanto più facilitato rispetto alle situazioni di nuova conoscenza, non si estende automaticamente dalla prima alla seconda seduta, e deve essere nuovamente “ripristinato” dall’esaminatore fino a quando risulti ancora ottimale.
7. Data l’esiguità delle informazioni che fornisce, il calcolo del solo QI è sconsigliato nelle situazioni cliniche.