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INTO THE JUNGLE
DAGMAR ŠTĚPÁNOVÁ/FORMAFATAL
THIS PROJECT IS THE VERY FIRST “RAMMED EARTH” IMPLEMENTATIONIN COSTA RICA. THEY COMPLETELY USED CLAY SOIL FROM THE EXCAVATIONS FOR THE CONSTRUCTION OF ALL PERIMETER BEARING WALLS
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Ae Vicino alla città di Uvita, su un terreno di 11.000 metri quadrati a un’altezza di 300 m sul mare, ho progettato due piccole ville su una collina invasa dalla giungla. Entrambe le ville, che in parte levitano sopra il ripido pendio meridionale, sono state progettate per affitti ricreativi a breve termine. L’area edificata di ciascuna di esse è di 90 m2.
La mia intenzione era quella di progettare case sostenibili con interni biofili, che fossero sofisticati e allo stesso tempo con una forma fortemente minimalista e semplice. Nessun elemento aggiuntivo superfluo, ma anche nulla che possa mancare.
L’architettura delle ville si presenta volutamente con linee sottili e nette in contrasto con la rigogliosa vegetazione tropicale, ma i materiali e i colori scelti coincidono perfettamente con l’ambiente circostante.
Entrambe le ville sono architettonicamente uguali. Anche i materiali, la disposizione in pianta e l’orientamento verso i punti cardinali sono identici. Tuttavia, si differenziano negli interni, soprattutto per il concetto di colore, che si riflette in parte anche negli esterni.
Il progetto architettonico si basa sul genius loci, ovvero sull’orientamento del lotto di costruzione verso la vista infinita dell’Oceano Pacifico e sulla morfologia del terreno. Il concetto cromatico degli interni risponde alle energie percepite nel luogo in cui si trovano le ville prima della loro costruzione.
Anche se le ville distano solo 12 metri l’una dall’altra, ognuna di esse ha vibrazioni chiaramente diverse che ho riflesso nel design degli interni.
La villa Jaspis (jaspis = diaspro, villa luminosa) riflette l’energia yin. È collegata all’oceano e al cielo, non solo visivamente, ma anche nelle sue vibrazioni. Con un concetto di colore nelle tonalità della sabbia, rispondo a questa interconnessione. Nefrit Villa (nefrit = giada, villa scura) è un riflesso dell’energia yang. Nella villa Nefrit si percepisce la connessione con la terra e la giungla. Anche in questo caso, il concetto di colore scelto è una reazione a queste energie e il colore rosso-terracotta del pavimento in cemento trasmette la tonalità del suolo locale all’interno della casa.
All’arrivo, entrambe le ville sembrano poco appariscenti, umili. Ai lati sono fiancheggiate da piante tropicali appena piantate. Ma non appena si attraversa la villa, più avanti verso le terrazze levitanti, dopo pochi passi si apre la vista sull’oceano e ci si ritrova nello spazio generoso della camera da letto principale con le terrazze adiacenti e la piscina a sfioro.
Come se vi trovaste improvvisamente in una villa diversa da quella in cui siete entrati. Ho dato estrema importanza a tutti i dettagli costruttivi e architettonici e ai loro reciproci vincoli. I materiali grezzi delle pareti in terra battuta e del calcestruzzo sono completati dalle travi ad H in acciaio strutturale, che sostengono una soletta monolitica in calcestruzzo.
QUI : Siamo nella Villa Jaspis (jaspis = diaspro, villa luminosa), un riflesso dell’energia yin. È collegata all’oceano e al cielo: per questo è realizzata nelle tonalità della sabbia.
HERE : We are in the Jaspis Villa (jaspis = jasper, luminous villa), a reflection of yin energy. It is connected to the ocean and the sky: that is why it is made in shades of sand.
Le travi e la trave ad anello della casa sono visibili solo nella parte superiore del tetto, che è rivestito da una coppia di profili a “U” in acciaio. Essi svolgono anche la funzione di sottotetto. Tutte le facciate orientate verso la vista infinita dell’oceano sono progettate con vetro senza cornice. I profili delle parti scorrevoli e solide delle facciate in vetro sono incassati nelle scanalature della soletta in cemento. In questo modo sono stati installati anche i binari per l’illuminazione interna e il binario di collegamento per la zanzariera e le tende intorno al letto. La soletta in cemento è ricoperta da un massetto di cemento strutturato antiscivolo, diverso per ogni villa. Le restanti pareti interne, compresi i mobili massicci su misura in cemento, sono anch’esse ricoperte da un massetto di cemento, ma in questo caso con una finitura liscia e opaca.
Ho scelto i materiali più resistenti possibile, considerando il clima della Costa Rica e l’elevata umidità.
Per realizzare le pareti in argilla “Rammed Earth” ho invitato uno specialista esperto dal Brasile, il proprietario dell’azienda Terra Compacta, perché in Costa Rica nessuno aveva esperien- za con questo metodo di costruzione. Daniel Mantovani di Terra Compact ha formato diversi artigiani locali e insieme possono attribuirsi il primo posto per la realizzazione di un’architettura in terra battuta in Costa Rica. L’architettura minimalista si riflette anche negli interni, dove non ci sono porte, tranne il pannello scorrevole di grande formato nella sezione della doccia e della toilette. Il pannello svolge anche la funzione di parete appendiabiti con un grande specchio. Le attrezzature degli interni sono per lo più realizzate su misu- ra. La scrivania della cucina, il lavello, le mensole, i comodini solitari o la panca sono realizzati in cemento.
Per alcuni dei solitari in cemento, mi sono ispirato al lavoro dello studio di design belga Bram Vander-Beke. La creazione di questo studio mi è molto vicina. Altri mobili, apparecchi di illuminazione, accessori e opere d’arte sono stati selezionati con cura e originalità, spesso direttamente da designer di tutti i continenti (dalla relazione di progetto dell’architetto). H
QUI : Dormire sulla terrazza a picco sul mare è un privilegio delle due ville.
HERE : Sleeping on the terrace overlooking the sea is a privilege of the two villas.
Near Uvita town, on a plot of 11,000 square meters at a height of 300 m above the sea, I designed two small villas on a hill overgrown with a jungle. Both villas, partly levitating above the steep southern slope, are designed for short-term recreational rentals. The built-up area of each of them is 90 m2.
My intention was to design sustainable houses with biophilic interiors, which will be sophisticatedly thought-up and at the same time their shaping will be strongly minimalist and simple.
No unnecessary extra element, but also nothing to miss.
The architecture of villas is deliberately with its thin and sharp lines in contrast to lush tropical vegetation, but the chosen materials and colors are perfectly coinciding with the surroundings.
Both villas are architecturally the same. Materials, floor plan layout, or orientation towards cardinal points are also identical. However, it differs in the interior, especially by its color concept, which is partly reflected also in exte - riors. The architectural design is based on the genius loci - on the orientation of the building plot towards the endless view of the Pacific Ocean and the morphology of the terrain. The color concept of interiors responds to the energies that were perceived in the location of the villas before their construction.
Although the villas are only 12 m apart, each of them has clearly different vibrations that I reflected into the interior design.
Jaspis Villa (jaspis = jasper, bright villa) is a reflection of yin energy. It is connected to the ocean and sky, not only visually, but also its vibrations. With a color concept in sand shades, I respond to this interconnection.
Nefrit Villa (nefrit = jade, dark villa) is a reflection of yang energy. In the Nefrit villa you can feel the connection with the ground and the jungle. Here, too, the chosen color concept is reaction to these energies and the red-terracotta color of the concrete floor transmits the shade of local soil to the interior of the house.
Upon arrival, both villas seem very inconspicuous, humble. On the sides they are lined with newly planted tropical plants. But as soon as you pass through the villa, further towards the levitating terraces, after a few steps, the view of the ocean is opening, and you will find yourself in the generous space of the main bedroom with adjacent terraces and infinity plunge pool.
As if you suddenly find yourself in a different villa other than you entered.
I put an extreme emphasis on all construction –architectural details and their mutual constraints. The raw visual materials of rammed earth walls and concrete are complemented by the structural steel H-beams, supporting a concrete monolithic ceiling slab. The girders and ring beam of the house are visible only in the upper face of the roof, which is lined with a pair of steel “U” profiles. They also fulfill the function of the roof attic.
QUI : Qui siamo nella Villa Nefrit, un riflesso dell’energia yang, dover si percepisce il legame con la terra e la giungla per questo il colore scelto è il rosso-terracotta.
HERE : Here we are in the Nefrit Villa, a reflection of yang energy, where there is a sense of connection with the earth and the jungle so the color chosen is red-terracotta.
All facades oriented to endless views of the ocean are designed from frameless glass. The profiles of sliding and solid parts of the glass facades are recessed into the grooves in the concrete ceiling slab. In this way was also applied the installation of interior lighting rails and the connecting rail for the mosquito net and the curtains around the bed. The concrete floor slab is covered with a non-slip structured cement screed, which is different in each villa. The remaining interior walls including concrete custom-designed solid furniture, are also in the surface of cement screeds, but here in smooth matte finish.
I chose the materials as durable as possible considering the Costa Rican climate and high humidity.
To realize the clay “Rammed Earth” walls I invited an experienced specialist from Brazil, the owner of Terra Compacta company, because in Costa Rica no one had any experience with this construction method. Daniel Mantovani from Terra Compact trained several local craftsmen and together they can attribute their first place to realize Rammed Earth architecture in Costa Rica.
Minimalist architecture is also reflected in interiors, where there is no door except for the large-format sliding panel in the section of the shower and toilet. It also fulfills the function of a hanger wall with a large mirror. The equipment of the interiors is mostly custom-made. Kitchen desk, sink, shelves, solitary bedside tables or bench are made from concrete. For some of the concrete solitaires, I was inspired by the work of the Belgian design studio Bram Vander-Beke. The creation of this studio is very close to me.
Other furniture, luminaires, accessories and art were carefully selected with regard to originality, often directly from designers across all continents (from the architect project report). H