M. Mangiafesta, Gusto esotico nelle collezioni estensi

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GUSTO ESOTICO NELLE COLLEZIONI ESTENSI TRA ANTICO E MODERNO

MARIA MANGIAFESTA

Considerando la bibliografia riguardante la collezione iniziata dal cardinale Ippolito d’Este1 già nella sua residenza di Montegiordano e poi ampliata in concomitanza con l’acquisizione delle due proprietà del Quirinale e di Tivoli, numerose sono le sollecitazioni riguardo al gusto esotico nelle scelte del Cardinale2, che sicuramente ebbe in Pirro Ligorio un consigliere ma soprattutto un valido coadiutore nel reperire e sistemare le antichità oltre che nel commissionare copie moderne per le numerose fontane delle residenze estensi. Il Ligorio venne inoltre incaricato di progettare nel castello estense di Ferrara un «anticario» e uno studiolo dove nella PALMA VENETUCCI 2010a, pp. 51-75, con bibliografia precedente. Si trovavano nella villa del Quirinale: una sfinge in granito, poi acquistata dai Medici (HÜLSEN 1917, pp. 107 n.106, 116 n. 101, 121 n.55; CECCHIGASPARRI 2009, p. 244, n. 313, forse dalla Collezione Carpi), una statua di Serapide di marmo nero, già Carpi, una statua di marmo nero regalata dal Vescovo di Narni che aveva la sua vigna di fronte a quella d’Este (PALMA VENETUCCI 2010a, pp. 53-54), prossime entrambe al Serapeo del Quirinale (frammenti di sculture egizie in granito furono visti in casa Colonna all’inizio del Cinquecento: così in un disegno già attribuito al Cronaca oggi ad Oxford, Christ Church, che riporta tre frammenti di sculture egizie, con la didascalia «di granitto in chasa del cardinale cholona»; PICOZZI 2010, p. 14). 1 2


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