R. Carloni, L''Oriente' e gli acquisti del Museo 'Pio Clementino'

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L’‘ORIENTE’ E GLI ACQUISTI DEL MUSEO PIO-CLEMENTINO. IL RUOLO DEI FORNITORI, DEI MEDIATORI E DEI RESTAURATORI

ROSELLA CARLONI

La documentazione riguardante il museo Pio-Clementino, che si conserva negli archivi romani1, è stata la base per una ricerca, attualmente in corso, sugli acquisti di oggetti antichi riconducibili ai culti orientali e al mondo esotico2, effettuati dal museo tra i primi anni settanta del XVIII secolo, quando fu istituito, fino al 1796, anno in cui si può considerare conclusa quella esperienza, a causa delle note vicende politiche3. Lo I documenti redatti dal direttore del museo, Giovanni Battista Visconti, si conservano nella versione ufficiale presso l’Archivio di Stato di Roma e nella versione privata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana e presso l’Archivio Storico dei Musei Vaticani. Una ricognizione delle fonti citate ai fini dell’identificazione dei pezzi esposti nel museo è in PIETRANGELI 1987, 1988, 1989, 1991. 2 Al momento sono esclusi da questa anticipazione sui risultati della ricerca le figure zoomorfe, in attesa del completamento dei dati. 3 Con il trattato di Tolentino del 1797 molte opere furono trasferite dal museo Vaticano a Parigi. L’anno successivo si avrà l’occupazione francese e la Repubblica Romana (1798-1799). Sulle vicende del museo anche durante questo periodo cfr. PIETRANGELI 1985, pp. 39-113. 1


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