C. Benocci. Esotismo a Roma tra Otto e Novecento

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ESOTISMO A ROMA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO: COLLEZIONI NOBILIARI A CONFRONTO

CARLA BENOCCI

L’Oriente ha esercitato un indiscusso fascino sui collezionisti presenti a Roma almeno dal XVI secolo, aprendo strade complesse d’indagine, miranti a delineare l’evolversi del gusto e la messa a punto di un moderno rigore scientifico nello studio delle opere, temi di grande attualità: ancora oggetto di dibattito sono infatti non poche questioni, relative ad esempio a quale Oriente si ritenga meritevole di attenzione collezionistica, a quale sia l’ambito cronologico privilegiato, e a quale valore dare all’autenticità delle opere raccolte, soprattutto se di ambito archeologico. Il lungo e complesso sviluppo del collezionismo delle più antiche famiglie nobiliari romane trova in questo ambito un interessante confronto con le raccolte di altre casate d’origine borghese, più recentemente inserite nel ceto nobiliare, raccolte spesso di analoga composizione rispetto ad altre collezioni contemporanee di individui non qualificati come nobili e note soprattutto per le vendite all’asta, straordinariamente frequenti e consistenti tra fine Ottocento e Novecento, che documentano


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