LA DOCUMENTAZIONE ARCHIVISTICA E CARTOGRAFICA
DATI PER LA CONTESTUALIZZAZIONE DEI RINVENIMENTI: LA DOCUMENTAZIONE ARCHIVISTICA E CARTOGRAFICA
MARIA PIA MUZZIOLI
Nel processo di ricontestualizzazione dei materiali “orientali” la ricerca sulle condizioni di rinvenimento e l’originaria collocazione è stata spesso considerata marginalmente, per una lunga, anche se non generalizzabile, separazione tra gli studi storico-artistici relativi agli oggetti nelle collezioni e gli studi topografici. Fa eccezione Pirro Ligorio, che, pur con procedimenti a volte sorprendenti, fu capace di organizzare l’enorme congerie di dati sull’antichità in un tutto unitario e con un chiaro interesse topografico, espresso anche attraverso una fondamentale attività cartografica1. Collegare i rinvenimenti (pezzi singoli o gruppi) al contesto in cui nel mondo antico si trovavano – in situazione primaria o, spesso, secondaria – può servire, oltre che a ricostruire ambienti e complessi antichi, anche ad intendere il significato e a spiegare l’effettiva incidenza cultuale e culturale di essi. Alcuni problemi relativi alla distribuzione dei luoghi dei diversi culti orientali a Roma sono stati presi in considerazione nel Convegno Testimonianze di culti orientali tra scavo e collezionismo 1
In particolare CASTAGNOLI 1952.
Horti Hesperidum, II, 2012, 1
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