SU L’UNIONE FECONDA DI VERTUMNO E POMONA
SU L’UNIONE FECONDA DI VERTUMNO E POMONA DELLA GALERIE GISMONDI. PRIMATICCIO E ROSSO E LA CULTURA ARTISTICA DI FONTAINEBLEAU CARMELO OCCHIPINTI
La prima segnalazione del dipinto recentemente acquistato da Jean Gismondi, che intitoleremo qui L’unione feconda di Vertumno e Pomona (fig. 1), risale alla grande esposizione del 1972 dedicata all’École de Fontainebleau. Sylvie Béguin annunciò allora la scoperta di questa copia su tela, direttamente derivata dal perduto affresco che il Primaticcio aveva realizzato per ornare, su ordine di re Francesco I, una parete del Padiglione di Pomona presso il Castello di Fontainebleau1. Prima di allora i precedenti proprietari, in ossequio ad antiche tradizioni di famiglia, pretendevano trattarsi nientemeno che di opera di Leonardo da Vinci. L’attribuzione era, naturalmente, del tutto fantasiosa: ma, per le ragioni su cui faremo chiarezza, tale attribuzione potrà adesso suggerirci qualche utile argomento di riflessione in rapporto al contesto della cultura di corte quando, alla metà del Cinquecento, la copia fu realizzata e BÉGUIN 1972, p. 137, scheda 145, redatta insieme a R. Bacou, dove però non viene pubblicata alcuna fotografia. Probabilmente la compianta Silvie Béguin intendeva tornare a occuparsi della questione. 1
Horti Hesperidum, I, 2011, 2
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